Riflesso Marzo - Aprile 2015

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a Rocca di Umbertide è da sempre simbolo della città. Mentre le opinioni sono concordi nell´affermare che l´opera nel 1389 era terminata e che il direttore dei lavori fu Alberto Guidalotti e progettista l´architetto Angeluccio di Ceccolo, detto il Trocascio, è invece incerta la data di avvio dei lavori per la sua realizzazione. La fortezza è costituita da una torre quadrata di m. 7,60 di lato e di m.31,60 di altezza di fronte al torrente Reggia. Verso l’interno della città sono uniti alla torre due torrioni circolari più bassi ed un terzo baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta una sola porta nella Piazza Fortebraccio, ma un tempo ne aveva un´altra in direzione della Reggia, detta ”del soccorso”, entrambe munite di ponte levatoio. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero il Comandante di Ventura Braccio Fortebraccio da Montone. Il Papa Leone X, nel 1521, affidò la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli della Fratta (Umbertide) e tale onore fu prorogato da Clemente VII. Con l´avvento del Governo repubblicano francese nel 1798, la sovvenzione perugina fu abolita; ritornato il Papa nello Stato pontificio la Rocca fu destinata al servizio delle pubbliche carceri e tale utilizzazione continuò fino al 1923. Da questa data subì alcune trasformazioni interne e furono coperti i due torrioni circolari per destinare il complesso a civile abitazione. A differenza di molte altre rocche e fortezze, la Rocca di Umbertide fu abitata fino al 1974. E solo nel 1984 l’Amministrazione comunale ha iniziato l´intervento di recupero della struttura restituendola al suo splendore nel maggio del 1986; i lavori di recupero dell’assetto attuale esterno sono invece di recente data. La ristrutturazione dell´antica fortezza è stata concepita in modo tale da consentire il recupero della sua identità storica e la completa utilizzazione dei locali. La novità di maggior rilievo è data dall´entrata creata alla base delle mura del torrione sinistro, per permettere il collegamento della Piazza del Mercato con Piazza Fortebraccio, attraverso un suggestivo percorso in un vasto spazio ricavato eliminando la terra di riporto. Questa nuova entrata consente anche di accedere direttamente dalla Rocca al Teatro dei Riuniti. Il ritrovamento di un’antica scala in muratura nella prima stanza della Rocca, al primo piano, ha permesso poi di ricucire il collegamento verticale all´interno della torre: dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la ”segreta” posta nella parte inferiore della torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo aver tolto più di un metro e mezzo di terriccio è stata trovata la “botola” attra-

“FORTEZZA DI SUPERBA BELLEZZA CHE IMPRIGIONÓ TRA LE SUE MURA IL CONDOTTIERO BRACCIO FORTEBRACCIO DA MONTONE”

verso la quale si scende nella “segreta” della torre. Alcune modifiche, quali l’eliminazione dei muri divisori nelle celle della torre e la copertura a padiglione della torre medesima, sostituita con un pavimento praticabile, sono risultate varianti che hanno migliorato notevolmente la godibilità degli spazi interni.

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