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Energia Bene Comune Aldo Corgiat
L
’idea di un’energia pulita ed infinita ha sempre affascinato l’umanità, al pari dell’elisir dell’eterna giovinezza o del mito di re Mida, che aveva il potere di trasformare in oro i materiali poveri. L’auto generazione dell’energia utile ai fabbisogni umani e l’esistenza di risorse infinite da cui fosse possibile estrarre energia pulita ha dovuto fare i conti con i limiti delle tecnologie a disposizione e dei più elementari principi della fisica. Nell’attesa di raggiungere il miraggio, l’uomo non si è fermato, ma ha organizzato l’evoluzione del sistema attorno al principio della disponibilità pressoché infinita di risorse naturali energetiche. L’uso dell’energia fossile ha plasmato ogni aspetto dell’organizzazione dello sviluppo e della società. Il possesso della risorsa naturale fossile ha generato l’attuale equilibrio geo politico e ha motivato guerre, diseguaglianze distribu-
tive, organizzazioni globali dedite prima alla rapina e poi al controllo e alla difesa dei privilegi ottenuti. Il controllo dell’energia è certamente stato la principale fonte di potere e di diseguaglianza nella storia dell’umanità, oltre che il più vistoso esempio dell’insostenibilità sociale ed ambientale di un sistema di sviluppo capitalistico fondato sullo sfruttamento intensivo delle risorse umane ed ambientali. L’accento “ambientalista”, fatto proprio ormai da gran parte della sinistra, dopo aver avuto l’indubbio merito di mettere in evidenza il nesso esistente tra ogni genere di sfruttamento sistemico e di generare una più completa e matura critica alla insostenibilità dello sviluppo capitalista, rischia oggi di essere confinato e risolto nell’ambito della discussione sulle tecnologie e disponibilità delle risorse naturali utilizzate.