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25 Novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne Essere donna M'han rubato la gioia la gioia di di girare sola per calli e callette. M'han imposto il batticuore la paura della notte il terrore delle tenebre. Io amo la notte Io non ho paura delle tenebre Amo le calli e le callette. Voglio sentire, provare, amare
A
vevo 17 anni quando scrissi questa poesia. Vorrei partire da qui, da una me stessa ancora adolescente, per parlare di “violenza di genere”, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione 54/134 del 17 novembre 1999. Sin dai primi versi di questa poesia, la cognizione della propria appartenenza di genere (l’essere donna) si trova a fare i conti con il furto della propria anima e del proprio sentire. Ma qual è l’oggetto di questo furto? E’ la gioia (v.2). E in che cosa consiste questa gioia, o meglio, in che cosa consisterebbe tale gioia se potesse esprimersi e manifestarsi, se non fosse soltanto un desiderio negato? La gioia consisterebbe (il condizionale è d’obbligo) nell’essere libera, libera di girare per la strada, da sola, anche di notte. Il furto è l’esproprio