Punti di Consensos sull'11/9

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Punto MC-7: L'orario di rientro al suo comando del Generale Shelton

Introduzione Il Generale Hugh Shelton, presidente del Joint Chiefs of Staff, aveva in programma di volare in Europa l’11 settembre 2001, per partecipare ad una riunione della NATO in Ungheria. Doveva essere accompagnato da diverse persone, tra cui il tenente 1 Comandante Suzanne Giesemann, che ha servito come assistente e che più tardi scriverà su questa giornata in un libro. In assenza di Shelton, il Generale Richard Myers, il Vice Presidente del Joint Chiefs of Staff, ne sarebbe diventato il presidente in 2 carica.

La versione ufficiale 

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“Intorno alle 7:30” AM, Il Generale Shelton lascia la base dell’Air Force Andrews (AFB) a bordo di un C-135 modificato (la versione militare del Boeing 707), soprannominato “Speckled Trout”, che di solito era riservato al capo del personale 4 dell’Air Force. 5 Circa 100 minuti più tardi (quindi alle 09:10 circa) Shelton è stato informato del secondo attacco al WTC, dopo di che diede ordine che il suo aereo facesse marcia indietro. Voli d’oltreoceano, tuttavia, non erano stati autorizzati ad entrare 6 nello spazio aereo degli Stati Uniti, ed a Speckled Trout gli fu inizialmente negato il rientro. Shelton ha successivamente appreso che il Pentagono era stato colpito, ed essendo sicuro che il suo aereo non sarebbe 8 stato fermato, ha ordinato al pilota di tornare ad Andrews AFB. Poco dopo l’aereo di Shelton ricevette 9 l’autorizzazione. 10 Sulla via del ritorno al Pentagono, l’aereo di Shelton sorvolò Manhattan. Egli scrive: “Abbiamo volato direttamente su 11 quello che ne era stato delle Twin Towers, pochi minuti dopo il crollo.” Poi l’aereo “puntò direttamente ad 12 13 Andrews” e – l’aiutante di Shelton Giesemann ha dichiarato – vi arrivò nel giro di un’ora. Ad Andrews, Shelton è stato raggiunto da un entourage di auto di pattuglia e poliziotti in motocicletta “che ci hanno scortato, luci lampeggianti e sirene a tutto volume, per le strade stranamente deserte della città fino al Pentagono,” nel 14 quale si recò nel suo ufficio e fu aggiornato dal generale Myers ed altri. Ha poi esaminato il danno verso l’esterno del Pentagono, dopo di che andò al Centro di Comando Nazionale Militare 15 16 (NMCC) all’interno del Pentagono,, quando è arrivato – ha riferito il generale Myers – alle 5:40 PM.

Le prove migliori Ci sono quattro gravi problemi con la versione di Shelton sui suoi movimenti di quel giorno. In primo luogo, la linea temporale prevista dalla sua versione è implausibile..  

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La seconda torre del WTC è crollata alle 10.28, quindi se l’aereo di Shelton ha sorvolato le Torri Gemelle “pochi minuti dopo il loro crollo”, allora deve aver volato sopra la città di New York prima delle 11:00. E se, come ha dichiarato Giesemann, l’aereo di Shelton è atterrato ad Andrews “entro un’ora dopo aver passato la città 17 di New York,” avrebbe dovuto arrivare alle 12.00 circa, e la scorta avrebbe dovuto portarlo al Pentagono alle 12:30 circa. 18 Tornati negli USA, Shelton era di nuovo il presidente del Joint Chiefs of Staff. Alle 12:30 ci sarebbero state ancora molte decisioni da prendere. Infatti, a seguito degli attacchi a WTC e Pentagono, avrebbe dovuto, temendo ulteriori attacchi, andare immediatamente al NMCC. Tuttavia, egli scrisse, andò prima nel suo ufficio e poi nel luogo dello 19 schianto. Di certo non avrebbe dovuto attendere le 17:40, che, secondo il generale Myers, è l’orario in cui Shelton arrivò al 20 NMCC. L’idea che Shelton abbia passato cinque ore al Pentagono prima di andare al NMCC non è plausibile. Infatti, è contraddetta dalla dichiarazione di Myers secondo cui alle 5:40 Shelton era “appena tornato” dal volo europeo 21 interrotto.

In secondo luogo, la versione di Shelton sul suo viaggio di ritorno è contraddetta dalle strisce di monitoraggio di Andrews AFB 22 per il suo volo (che sono state ottenute attraverso una richiesta FOIA )

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