IPAF InForma 2017

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NORMA COSTRUTTIVA

Luci e ombre

di una evoluzione continua

Considerazioni sulla nuova UNI EN280:2013+A1:2015 e sulle future revisioni Piero Palmieri

L

a norma UNI EN280:2013 “Piattaforme di lavoro mobili elevabili” (PLE) rappresenta la revisione della precedente edizione del 2009 ed è in vigore dal 31.01.2015. Abbraccia una vastissima tipologia di PLE che svolgono funzioni simili ma con grandi diversità e specificità. Come noto agli addetti del settore, si tratta di un’importante norma armonizzata che consente di ottenere la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza, previsti dalla Direttiva Macchine 2006/42 CE. Entro la fine di febbraio, la EN280:2013 cambierà ancora: entrerà, infatti, in vigore l’aggiornamento A1:2015

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che introduce alcune modifiche nei requisiti e nei riferimenti normativi delle macchine che rientrano nello scopo di questa normativa. Potremmo presuntuosamente parlare di “evoluzione dello stato dell’arte” anche se ci sembra doveroso restringere la portata di questo aggiornamento rispetto alla definizione che ci offre Wikipedia: Con la locuzione di origine anglosassone stato dell’arte (da state of the art) si intende il più alto livello di sviluppo o conoscenza finora raggiunto da una tecnologia o da un campo d’indagine scientifico, sinonimo di “all’avanguardia”, “dell’ultima generazione”, “eccellenza”. Il progresso tecnico che stiamo vivendo può, infatti, apparire sempre meno comprensibile anche a chi, come il sottoscritto, partecipa ai lavori di questa continua evoluzione. Fino a pochi lustri fa, era considerata una vera eccezione che una normativa tecnica potesse essere sottoposta a revisione a distanza di pochi anni dalla pubblicazione. Oggi questo è diventato quasi una regola,

per cui è imperativo condividere con molta più attenzione le varie fasi di questo processo evolutivo.

Norme, tipologie e competizione

I dettami contenuti nella Direttiva Macchine erano già presenti nelle PLE e la sfida contenuta in essa non sta nell’avere introdotto nuovi requisiti essenziali di sicurezza, bensì nell’apertura alla competizione in un mercato unico internazionale così da potere applicare in maniera uniforme (anche se, legittimamente, non univoca) detti requisiti. In Italia le PLE, molto prima dell’avvento della Direttiva Macchine 89/392/CE, erano già considerate attrezzature pericolose, oggetto di uno specifico processo di certificazione della conformità e di valutazione/prevenzione dei rischi connessi al loro uso e alla loro fabbricazione. L’apertura al mercato unico europeo ha comportato e comporta una vera rivoluzione perché, nel giro di pochissimi anni, ci siamo trovati a


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