IoArch48 Mag_Giu 2013

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Nell’altra pagina, la Piramide - 38° parallelo di Mauro Staccioli, inaugurata nel 2010 sull’altura di Motta d’Affermo, è l’ultima installazione del Parco Fiumara d’Arte. La materia poteva non esserci di Pietro Consagra (qui a fianco) a Fiumara di Tusa fu invece la prima, nel 1986. Sotto, Monumento per un poeta morto, ribattezzata Finestra sul mare, di Tano Festa a Villa MargiReitano.

Ci sarà uno scambio con artisti e maestranze dei paesi del Mediterraneo? Sì, per le Madonie c’è la volontà di coniugare insieme agli artisti del Mediterraneo un futuro, anche creativo. È un progetto che sta nascendo e l’idea di base è questa di segnare i punti d’acqua, il resto lo capiremo via via. Il cammino si fa camminando.

bellezza, equilibrio e armonia per il futuro. In questo momento le arti dovrebbero essere più condivise, più vicine. L’architetto e l’artista formano un binomio perfetto. Peraltro, forse anche in nome della sicilianità, io penso che rispetto all’arte oggi noi siamo i primi, non gli ultimi. È l’Italia che è indietro rispetto al contemporaneo, non la Sicilia.

In Sicilia è possibile attuare una sinergia tra arte e architettura? In che modo si potrebbe portare avanti? Certo. Ci sono tutte le premesse. Gibellina prima e la Fiumara d’arte poi sono stati grandi esempi, di integrazione originale, interamente siciliana, tra arte e progettazione capace di interpretare la contemporaneità rifuggendo dalle espressioni architettoniche della globalizzazione e proponendo un modello etico di

Una sinergia che potrebbe diventare un volano, anche dal punto di vista economico? Certamente. Si tratta di un percorso di crescita, di valorizzazione, di formazione. Questo dovrebbero comprendere i giovani architetti: che queste esperienze di architettura contemporanea possono essere coniugate benissimo con il senso dell’arte, con la bellezza dell’arte. Sono percorsi convergenti

Sopra, la Stanza della pittura di Piero Dorazio e Graziano Marini (1994-1996) e, accanto, il Labirinto di Arianna (1989), opera monumentale di Italo Lanfredini nel Parco Fiumara d’Arte a Castel di Lucio.

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ARTE E IMPEGNO CIVILE Instancabile promotore della bellezza, Antonio Presti (nella foto) abbandona gli studi in ingegneria per occuparsi dell’impresa di costruzioni di famiglia dopo la prematura scomparsa del padre. Nel 1982 dà vita all’associazione culturale Fiumara d’Arte, oggi Fondazione. Solo dopo 25 anni di battaglie, nel 2006 la legge regionale 6/06 istituisce il Parco di Fiumara d’Arte dotandolo dei fondi necessari per l’adeguata conservazione delle opere che popolano la valle e i paesi tra le pendici dei Nebrodi e la costa tirrenica. Nel frattempo, nel 1991 Presti inaugura l’albergo-museo Atelier sul Mare a Castel di Tusa, dove ogni stanza è realizzata da un artista, e negli anni successivi promuove numerose iniziative che diffondono l’arte e la cultura coinvolgendo artisti e popolazione: anno dopo anno l’estemporanea di pittura Un chilometro di tela ha trasformato Pettineo in un museo domestico, con i pezzi di tela che una volta completati vengono tagliati e donati agli abitanti; nel 1999 Presti inizia un ciclo di attività culturali e civili a Catania che sfociano nella Porta della Bellezza, prima opera monumentale del museo dell’immagine all’aperto Terzocchio - Meridiani di Luce, realizzata con 10mila bambini delle scuole del quartiere Librino (e riceve per questo la cittadinanza onoraria); dal 2010 avvia a Palermo un progetto di sculture monumentali per il risanamento del fiume Oreto, oggi ridotto a discarica. Profondamente convinto che il valore della bellezza consista nel riscatto della dignità dell’uomo, lungi dall’essere esclusiva e autoreferenziale quella di Presti è azione artistica che interviene nella vita sociale per la rinascita civile e culturale di una nuova generazione che voglia contribuire a costruire il progetto etico di una Sicilia contemporanea, orgogliosa di presentare al mondo, coltivando la bellezza, la propria intrinseca bellezza.

Valentina Fisichella

A destra, il Muro della vita (1990) a Mistretta, opera collettiva di 40 ceramisti nazionali e internazionali; sopra, l’Offerta della parola nella rettoria di San Domenico di Cefalù, un momento dell’evento itinerante “poeti in treno” (2001).

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