Tutto è possibile

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che vanno via. Quante volte anche i bambini si isolano perché non si sentono accettati dal gruppo? Spesso i bambini hanno paura del giudizio dei loro coetanei e soprattutto sentono l’obbligo di dover saper fare tutto ciò che fanno gli altri compagni. I bambini più coraggiosi provano e riprovano anche dopo mille tentativi, ma i più fragili abbandonano il campo e si chiudono in se stessi. Gli adulti, genitori o educatori, devono sostenere i piccoli sperimentatori anche nei fallimenti. Purtroppo noi adulti a volte non ci rendiamo conto invece di come denigriamo la volontà di trovare soluzioni creative a vantaggio della mera prestazione. Per fortuna, nella seconda parte del libro, avviene una completa trasformazione del clima e del sentire dell’uccellino che diventa letteralmente qualcos’altro. Il piccolo protagonista non si trasforma da brutto anatroccolo in cigno, ma diventa il posto più bello dove tutti vogliono andare. Con l’arrivo dell’inverno si conclude la vita dell’uccellino, ma con la primavera il ciclo della vita continua inesorabile e magnifico. Il protagonista lascia la vita da uccellino e si trasforma in cespuglio fiorito.

Il racconto è un vero e proprio omaggio alla vita, alla rinascita e alla ricerca inesauribile del proprio posto nel mondo. L’illustratrice interpreta la più grande avventura di ogni essere vivente, dalla nascita fino alla morte, passando attraverso una strada che si rivela diversa per ognuno di noi. Non tutti possono essere uguali agli altri, ognuno ha un suo percorso e un suo destino. Spesso nei fallimenti di un bambino ci sono tutte le aspettative di un adulto che gli sta vicino, genitore o insegnante che sia. Questa storia, come l’uccellino, è molto diversa dalle altre, soprattutto nel finale. Il protagonista dimostra una capacità straordinaria: in tutta la storia non molla mai e alla fine la sua resistenza gli fa trovare il suo vero ruolo. La storia è come se iniziasse veramente nel momento in cui il protagonista aiuta qualcuno in difficoltà; per accogliere chi ha è fragile e indifeso, diventa una anomala casa accogliente e ospitale, resistente alle intemperie e al passare del tempo. Ad una prima lettura, il libro può far pensare ad una storia di fallimento o di solitudine, ma immergendosi completamente nelle

parole e nelle immagini, si scopre il toccante e travolgente reale significato: ogni essere, ogni bambino, ogni persona ha nel mondo un proprio posto da raggiungere. Probabilmente, in tutta questa storia, si può anche intravedere la diversità della cultura occidentale dove si nasce, si vive e si muore rispetto quella orientale dove vengono contemplate rinascite e paure maggiori della morte quali il rimanere soli o perdere gli affetti. L’uccellino di Questo lo posso fare nasce e cresce solo, ma muore con molti amici; il suo amore continua a vivere e mentre un essere si spegne, altri si illuminano. L’uccellino di Satoe non si lascia morire mentre la natura lo mette alla prova, continua a vivere in una sua particolare dimensione. Anche dentro di noi, soprattutto se siamo bambini, esiste uno spazio fantastico dove potrebbe trovare posto un uccellino come quello della storia: uno spazio creativo in cui tutto può accadere. Gli adulti possono aiutare i bambini a mantenere degli spazi per accogliere sogni, desideri e fantasie, anche quando crescono e diventano grandi. 111111111


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