2 minute read

Tre rappresentanti del Carmagnolese in COLDIRETTI GIOVANI

gioielliere dell’inizio del secolo scorso.

«Nulla potrebbe essere fatto senza la maestria dei due maestri d’acciaio del Comac: Emilio Remogna (presidente onorario del Gruppo) e Michelangelo Grosso», sottolinea Di Giugno.

Advertisement

Nuovi vertici per Coldiretti

Giovani Impresa di Torino, il movimento giovanile di Coldiretti, che ha eletto la rivolese Claudia Roggero come delegata provinciale. L’Assemblea ha scelto anche il Comitato che, come la delegata, resterà in carica per i prossimi cinque anni.

«Il Comitato rappresenta le diverse zone in cui è ripartita l’organizzazione provinciale di Coldiretti e le diverse attività specializzazioni del mondo agricolo -spiegano da ColdirettiMa, soprattutto, raccoglie i giovani agricoltori sotto i 30 anni che hanno scelto di impegnarsi per la crescita sindacale dare il proprio contributo a divulgare le istanze e le battaglie dell’organizzazione». Tre i rappresentanti del territorio carmagnolese: Luigi Baravalle, dell’azienda agricola Baravalle

Giovanni e Paolo di Carignano (zootecnia latte e cereali); Paolo Bo, dell’azienda agricola Bo Antonio di Carmagnola (produzioni orticole) e Massimo Rubinetto, della società agricola Fratelli Rubinetto di Poirino (zootecnia latte e cereali).

Un aspetto importante del lavoro del movimento agricolo giovanile è favorire la crescita dell’imprenditoria giovanile.

«Dobbiamo avvicinare i giovani all’agricoltura -ha commentato la neo eletta Roggero- Allo stesso tempo dobbiamo batterci perché un lavoro come il nostro, che mette insieme beni comuni come la produzione del cibo, il miglioramento ambientale, il presidio del territorio e la tutela del paesaggio sia sempre più incentivato e valorizzato».

«Avevamo programmato la realizzazione di questo modello nel dicembre 2018, ma il Covid ha bloccato i lavori per circa due anni: per tutelare gli ospiti della casa di riposo che ci ospita, infatti, abbiamo stoppato tutte le attività della nostra scuola -racconta Giuseppe Di Giugno, presidente Anmi Carmagnola- Oggi, tornati in acque tranquille, abbiamo ripreso le attività e completato questo altro gioiello che andrà ad arricchire le sale del museo civico navale. La sua consegna assume per noi un significato molto particolare perché coincide con la fine dei problemi legati alla pandemia e al riavvio pieno di tutte le attività dei Marinai di Carmagnola».

I modelli navali realizzati al Comac vengono prima studiati e progettati con disegni che riportino fedelmente i disegni originali della nave, che i marinai carmagnolesi recuperano e riducono nella scala che più si adatta alle dimensioni del museo. Successivamente vengono realizzati tutti i singoli componenti, compresi gli oblò e piccoli dettagli in ottone, torniti con piccolissimi torni di

Il modellino, dopo una prima mano di pittura, è finito nelle sapienti mani del pittore navale Massimo Alfano, anche presidente del museo, che ha dato un tocco finale, definendo anche il colore della ruggine, quello dell’impatto con il ghiaccio e alcuni riflessi particolarissimi a tantissime parti dello scafo.

Soddisfatto Di Giugno: «Abbiamo realizzato proprio questa imbarcazione, dopo la nave Illiria, perché anch’essa ha una storia incredibile, quasi del tutto finita nel dimenticatoio. E noi ci teniamo a non far cadere nell’oblio marinai e navi che tanto hanno dato alla Marina Militare e a tutto il Paese -dichiara- Ora, però, ci tocca tracciare una nuova rotte: il nuovo compito del Comac, per tutto il 2023 e il 2024, sarà infatti quello di lavorare al restauro di diversi modelli che da troppo tempo attendono lavori importanti di sistemazione per poter essere messi a disposizione dei visitatori del museo o delle tante mostre che contiamo di riprendere in tanti comuni del Piemonte».

Il peperone di Carmagnola protagonista su Rai Due

Il peperone di Carmagnola è stato protagonista della terza puntata della trasmissione

“Pizza Doc”, condotta da Monica Caradonna e da Tinto, lo showman che negli ultimi anni ha anche presentato la Fiera di settembre. I loro ospiti -i pizzaioli gourmet Alessio Mattaccini ed Emmanuele Stellino– sono stati infatti chiamati a preparare antipasti e pizze utilizzando anche il più celebre ortaggio carmagnolese. Come gli altri prodotti utilizzati, anche i peperoni sono stati raccontati attraverso servizi esterni, finestre in stile documentaristico alla scoperta delle bellezze paesaggistiche, dei piatti tipici e delle eccellenze gastronomiche italiane. Carmagnola è stata così inserita tra le tappe di questo percorso, grazie ancora una volta al suo celebre peperone.