Vivere a tempo pieno 171 (Maggio-Giugno 2015)

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ivere V

maggio/giugno 2015 n. 171

gratis

a tempo pieno Salute

Farmaci e vacanze

Bellezza Talloni screpolati

Alimentazione Dieta fruttariana

Varie

Mountain bike elettrica

MEDICINA

FotosensibilitĂ : la pelle e il sole


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EDITORIALE — Terapia cellulare

Care lettrici, cari lettori, Certi ospedali e cliniche private della Svizzera offrono da qualche tempo le cosiddette terapie cellulari. Questa possibilità è apprezzata soprattutto dai turisti cinesi, russi e del Vicino Oriente. Tuttavia i prodotti utilizzati non sono omologati e costituiscono un rischio considerevole per la salute. Per poter dispensare terapie cellulari è necessaria un'autorizzazione dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic o dell'Ufficio federale della sanità pubblica UFSP a seconda del tipo di prodotti: fino ad oggi non ne sono state rilasciate. L'UFSP e Swissmedic, in collaborazione con i Cantoni, hanno segnalato a tutti i fornitori di prestazioni la necessità di possedere un'autorizzazione o un'omologazione e hanno denunciato alcuni di loro. La "terapia cellulare" è stata sviluppata originariamente intorno agli anni 1930 dal medico svizzero Paul Niehans: in essa cellule viventi di origine animale - solitamente di feto ovino o di placenta di pecora - sono mescolate a una soluzione salina isotonica e iniettate nel paziente per via intramuscolare. ­ Attualmente si impiegano in misura crescente cellule, frammenti o estratti cellulari congelati o liofilizzati e quindi preparati non contenenti cellule viventi. L'obiettivo è innanzitutto di rivitalizzare e ringiovanire (trattamento anti-età). A volte le cellule viventi o i relativi preparati vengono tuttavia pubblicizzati come trattamento per emicranie, malattie croniche o anche come terapia alternativa contro il cancro. L'efficacia non è scientificamente provata, mentre sono dimostrati i rischi: la terapia può infatti causare allergie, formazione di ascessi nella zona dell'iniezione, setticemie o portare addirittura alla trasmissione di agenti patogeni di origine animale. L'obiettivo dell'intervento delle autorità è di impedire la fabbricazione e l'utilizzo illegali: si deve proteggere la salute delle persone che si recano in Svizzera per curarsi e si intende fornire soltanto prestazioni sanitarie di qualità.

Valentina Tanzi

Responsabile della redazione di Vivere

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n. 171 maggio/giugno 2015

SOMMARIO MEDICINA

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Sole e pelle

La fotosensibilità

Disidratazione

Come contrastare in estate la stanchezza e l'affaticamento

SALUTE 8

Farmaci in vacanza

Quali portare, senza esagerare

BELLEZZA

10

10

Piedi maleodoranti

Mamma mia che puzza!

ALIMENTAZIONE 12

Dieta fruttariana

La ricerca del completo benessere

ODONTOIATRIA 14

Protesi

Gli impianti dentali

VARIE

12

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Mountain bike elettrica

L'e-bike per godersi la natura

PASSATEMPO

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18

Vivere

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HIGHLIGHTS 19 Ci trovate online!

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In farmacia

La vetrina: maggio-giugno Find us on

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SIGLA EDITORIALE

COMITATO DI REDAZIONE

REDAZIONE

SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch

Mario Tanzi Presidente OFCT Dott. Giorgio Antognini già Presidente PharmaSuisse Ennio Balmelli Portavoce OFCT

M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile CRISTINA GEROSA Segretaria

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

TIPOGRAFIA NEWPRINT SA


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MEDICINA — Radiazioni solari

SOLE E PELLE: LA FOTOSENSIBILITÀ I potenziali rischi connessi ad un'eccessiva esposizione solare sono ormai conclamati e per questo la fotoprotezione viene sempre incoraggiata. Tuttavia, molte persone non sono a conoscenza di un fenomeno che può accelerare ed aggravare i danni del sole sulla pelle. La redazione

L

a fotosensibilità consiste in un'anomala ed eccessiva reattività cutanea all'irradiazione solare (o artificiale). Un soggetto fotosensibile può così sperimentare una fotodermatosi, cioè un'affezione della cute (eritema, orticaria o allergia solare) che insorge in seguito ad un'esposizione solare lieve o comunque normalmente insufficiente a scatenare questi sintomi. Le reazioni di fotosensibilità sono provocate dall'interazione della luce solare con alcuni farmaci assunti dal paziente o con particolari condizioni mediche

Le fotodermatosi rappresentano l'espressione clinica di una reazione allergica o fototossica al sole. Queste affezioni cutanee si presentano con manifestazioni differenti e ben individuabili, ma la caratteristica principale, che le accomuna, è un'elevata fotosensibilità.

La reazione fototossica

Diviene evidente entro 24 ore dall'esposizione al sole (insorgenza rapida). Si manifesta principalmente come un'irritazione, simile ad un'esagerata scottatura solare, confinata alla zona della pelle esposta al sole. La radiazione solare reagisce con una sostanza fotosensibilizzante, che può essere attivata e trasformata in composti tossici, i quali a loro

La reazione fotoallergica

Qui interviene invece il sistema immunitario, per cui viene attivata una risposta immunologica cellulomediata. Questo tipo di intolleranza al sole sembra quindi esprimere un'alterazione sistemica. Le eruzioni compaiono inizialmente nelle aree cutanee esposte alle radiazioni ultraviolette e, talvolta, possono diffondere anche in zone non direttamente colpite dal sole. La fotoallergia, come avviene in altre manifestazioni allergiche, tende a verificarsi in individui precedentemente sensibilizzati: l'esposizione ripetuta allo stesso allergene, sommata all'esposizione alle radiazioni solari, può indurre una caratteristica reazione con macchie cutanee arrossate e pruriginose, desquamazione e, talvolta, vesciche. Le reazioni allergiche si manifestano più tardivamente rispetto a quelle fototossiche, generalmente dopo 24-72 ore dall'esposizione solare, in quanto richiedono l'attivazione del sistema immunitario per manifestare la risposta flogistica. Spesso l'agente responsabile della reazione allergica è un farmaco applicato a livello topico, ma questo tipo di condizione non dipende dalla dose della sostanza fotosensibilizzante, che può essere anche molto piccola.

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I Meccanismi d'azione: allergia e reazioni fototossiche al sole

volta innescano una risposta infiammatoria sulla cute. L'entità della manifestazione è fortemente influenzata dalla dose di sostanza chimica coinvolta ed è sempre indipendente dall'intervento del sistema immunitario.

I M HOL ZDE SI G N

predisponenti. Queste reazioni cutanee possono essere indotte da diverse cause: l'esposizione al sole costituisce il fattore determinante per l'insorgenza del quadro clinico e può essere direttamente responsabile delle dermatosi (forme dirette), oppure agire in maniera indiretta, attraverso l'intervento di sostanze fotosensibilizzanti (forme mediate). Alle forme dirette appartiene una serie di patologie dermatologiche che sono indotte o peggiorate soprattutto dai raggi ultravioletti (UV); un esempio classico è rappresentato dalla vitiligine.


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Sintomi generici e diagnosi

I livelli di esposizione necessari e la gravità delle reazioni sono diversi per ogni persona. La risposta infiammatoria cutanea può essere correlata ad un'allergia o determinata da un effetto tossico diretto. Il viso, le braccia e la parte superiore del petto sono le aree cutanee più comunemente interessate. In generale, nei soggetti fotosensibili possono comparire i seguenti sintomi: • dolore, arrossamento e gonfiore; • orticaria o lesioni eczematose, con eruzioni pruriginose o vesciche (o bolle); • iperpigmentazione (macchie scure sulla pelle); • complicazioni sistemiche - Brividi, mal di testa, febbre, nausea, stanchezza e vertigini. La fotosensibilità cronica (a lungo termine) porta a cicatrizzazione ed ispessimento della pelle, oltre ad aumentare il rischio di cancro se l'eziologia è genetica. Il medico, per definire il tipo di reazione foto-indotta, esegue principalmente un esame obiettivo e raccoglie le informazioni complete relative all'anamnesi. Esami su sangue e urine possono essere indicati per rilevare eventuali malattie correlate o per escludere altre cause metaboliche e genetiche. Le prove allergiche (foto-patch o fototest) capaci di aiutare ad identificare le sostanze che possono scatenare o peggiorare la condizione.

Terapie

Con alcuni tipi di dermatosi, i medici possono utilizzare la fototerapia (esposizione controllata alla

luce) per desensibilizzare la pelle o per aiutare a controllare i sintomi. I trattamenti farmacologici sono strettamente dipendenti dal tipo di reazione e dalla condizione medica associata. In generale, le indicazioni prevedono: • antistaminici - Per ridurre la sintomatologia pruriginosa; • steroidi - Per alleviare i sintomi associati alla flogosi; • glucocorticoidi (a breve termine) - Per aiutare a controllare le eruzioni; • immunosoppressori - Per sopprimere la reazione immunitaria in pazienti estremamente sensibili al sole e per i casi clinici più gravi. Ai pazienti che non si possono trattare con fototerapia i medici possono prescrivere idrossiclorochina, talidomide, beta-carotene o nicotinamide. Le persone che necessitano di una terapia con steroidi topici o sistemici devono essere costantemente monitorate. Inoltre, chiunque è suscettibile a reazioni fotoallergiche o fototossiche dovrebbe tenere traccia della frequenza e della durata dei sintomi. Queste informazioni possono aiutare a gestire il trattamento nel modo più appropriato.

Prognosi e possibili complicazioni

La maggior parte delle reazioni di fotosensibilità si risolve spontaneamente e non causa danni permanenti. Tuttavia, i sintomi possono essere gravi quando vi è una malattia di base o quando l'esposizione al sole è stata eccessiva.

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Le complicazioni possono essere: • iperpigmentazione o macchie scure sulla pelle - Anche dopo la risoluzione dell'infiammazione; • invecchiamento precoce della pelle; • carcinoma delle cellule basali della pelle, carcinoma spinocellulare o melanoma.

Conclusioni

In alcuni casi, la fotosensibilità può rappresentare un grave problema. Alcuni farmaci, come gli antibiotici fluorochinolonici, hanno indotto lesioni cutanee benigne e maligne, inclusi carcinomi a cellule basali e spinocellulari, in modelli animali. Un recente studio su casi controllati ha fornito la prova che gli agenti fotosensibilizzanti possono aumentare l'incidenza del cancro della pelle anche negli esseri umani. Dal momento che molti dei farmaci fotosensibilizzanti sono di vitale importanza per mantenere o ristabilire la salute e la qualità della vita, è importante adottare una combinazione di misure precauzionali per evitare la diretta esposizione al sole ed assicurare un'adeguata fotoprotezione. In tal senso, è possibile ad esempio: • pianificare le attività all'aperto - Evitare le ore in cui la luce solare è più intensa (10:0016:00); • applicare frequentemente un filtro solare ad alta protezione e ad ampio spettro È consigliabile almeno un SPF 30 o superiore; • indossare indumenti protettivi dal sole, compresi cappelli a tesa larga e occhiali da sole.

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MEDICINA — Disidratazione

COME CONTRASTARE IN ESTATE LA STANCHEZZA E L'AFFATICAMENTO Numerosi sono i fattori che possono provocare una condizione di stanchezza e affaticamento, quasi tutti riconducibili alle elevate temperature ambientali, specie se accompagnate da alti tassi di umidità. Prof. Ivo Bianchi

A

ffinché le reazioni biochimiche e i meccanismi fisiologici essenziali per la vita possano svolgersi in maniera ottimale, l’organismo deve mantenere costante la propria temperatura interna. Per consentire questa termoregolazione il corpo utilizza diverse strategie. I vasi sanguigni si dilatano per permettere una maggiore dispersione del calore interno e ciò comporta una riduzione della pressione arteriosa che fa sentire particolarmente spossati. Inoltre si suda e attraverso il sudore vengono persi acqua e sali minerali preziosi per l’efficienza dell’organismo. Se non prontamente reintegrata, la perdita d’acqua può portare a stati di disidratazione più o meno severa che si manifestano con stanchezza muscolare, difficoltà a concentrarsi e sensazione di testa vuota, accompagnate da un’ulteriore riduzione della pressione sanguigna. Tutte queste manifestazioni sono aggravate dalla contemporanea riduzione dei livelli di importanti sali minerali: magnesio, calcio, ferro, manganese e iodio contribuiscono al normale metabolismo energetico ovvero supportano diverse reazioni biochimiche coinvolte nella trasformazione in energia delle sostanze nutrienti assunte con il cibo e anche zinco e cromo contribuiscono al metabolismo dei macronutrienti. Il magnesio inoltre partecipa all’equilibrio elettrolitico e, insieme al calcio, alla normale funzione muscolare. I sali minerali possono

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essere classificati in Macroelementi o elementi presenti in discrete quantità nell'organismo, quali calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, potassio, cloro, il cui bisogno giornaliero è dell'ordine dei grammi o dei decimi di grammo, e in Oligoelementi o microelementi o elementi presenti in tracce nell'organismo, il cui fabbisogno giornaliero è dell'ordine dei milligrammi o dei microgrammi. Negli ultimi anni, grazie a sofisticate tecniche analitiche, è stato possibile evidenziare le svariate funzioni che gli oligoelementi esercitano nell'organismo valorizzandone l'importanza nutrizionale. Tra questi ultimi troviamo ferro, rame, zinco, iodio, selenio, cromo che sono indispensabili per l'organismo, in quanto fanno parte di molecole organiche preposte a ruoli vitali; una loro carenza comprometterebbe funzioni fisiologiche importanti. Il primo sintomo della disidratazione è senza dubbio la sete, uno stimolo che sorge quando la perdita di acqua supera lo 0,5%. Quando si avverte questo bisogno l'organismo è già leggermente disidratato. È bene dunque valutare anche gli altri campanelli d'allarme che ci lancia il corpo, come ad esempio una stanchezza anomala, la diminuzione dell'urina secreta e il suo colore, che diventa gradualmente più scuro. A rischiare maggiormente la disidratazione e i suoi effetti sono soprattutto:

• le persone che sudano molto, • gli anziani, • i bambini, • coloro che svolgono attività sportive, • coloro che sono occupati in lavori fisicamente intensi, • coloro che praticano saune oppure utilizzano frequentemente lassativi. Per mantenersi attivi e reattivi sul piano fisico e mentale è importante garantire all’organismo un adeguato apporto di acqua e sali minerali, bevendo liquidi freschi (acqua, succhi e centrifugati di frutta e verdura, tè, tisane ecc.) in abbondanza, più volte al giorno e anche se non si ha troppa sete. Per mantenere l’equilibrio idrosalino ed evitare all’organismo ogni sforzo metabolico aggiuntivo è importante prestare attenzione anche alle scelte alimentari. È preferibile l’assunzione di cibi nutrienti ma leggeri, freschi e ricchi di liquidi, sali minerali e vitamine, come frutta e verdura. Per completare i menù estivi basta portare in tavola pesce e legumi (per ottenere la giusta quota di proteine nobili e ulteriori sali minerali preziosi), qualche uovo, moderate quantità di formaggi e cereali, preferibilmente “umidi” (per esempio insalate di riso, orzo, pasta, cuscus) e integrali. È possibile inoltre completare la quota di minerali assunti con l’alimentazione con integratori alimentari a base di sali minerali. È preferibile scegliere integratori alimentari che forniscano forme di minerali più facilmente assimilabili dall’organismo come i minerali chelati.

CHI È IL PROF. IVO BIANCHI Medico Chirurgo specializzato in Medicina Interna, da sempre impegnato nella ricerca Fitoterapica e Nutrizionale. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, attualmente è Professore a Contratto presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano.


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SALUTE — Vacanze

FARMACI IN VACANZA: QUALI PORTARE, SENZA ESAGERARE State preparando la valigia per le vostre agognate vacanze estive? Sicuramente vi chiederete quali sono i farmaci da portare con voi, perché il vostro cassetto è fin troppo fornito di medicine che usate poco o niente ma che… forse potrebbero essere utili durante le ferie! La redazione

LA FARMACIA DA VIAGGIO Antidolorifici

La lista di quelli in commercio è lunghissima, portate pure quello che usate di solito e che sapete fa maggiore effetto su di voi.

Antipiretici (anti-febbre)

Preferite quelli a base di paracetamolo. Vanno bene anche l'Aspirina e relativi generici, ma solo se non andate in Paesi dove è diffusa la febbre emorragica. In questo caso, infatti, l’effetto anticoagulante dell’Aspirina è molto pericoloso!

D

iciamo subito che portare un kit di medicamenti in ferie è senza dubbio consigliabile, quindi il problema è non “se” portare dei farmaci, bensì “quali”, per non rischiare di ingombrare la valigia con prodotti che non userete mai, e magari lasciando a casa qualcosa che potrebbe essere utile. Al di là di questi aspetti specifici, ci sono alcuni medicamenti che possono risultare molto utili quando si è in vacanza lontano da casa, anche se non in un Paese esotico o a rischio. Non fosse altro per praticità… dato che un banale raffreddore potrebbe costarvi una giornata delle agognate ferie prima di reperire il farmaco giusto!

quando si deve partire, siamo tutti ipocondriaci!

Spesso si fa l’errore di riempire addirittura un secondo beauty-case con un sacco di medicine inutili - tanto si sa benissimo che già solo il partire fa passare tutte le malattie! -, togliendo prezioso spazio. Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione in base a dove siamo diretti. I turisti che fanno vacanza in un villaggio o in crociera possono stare più tranquilli e ridurre al minimo i farmaci (vi è sempre un medico a disposizione, anche se a pagamento), mentre i viaggiatori fai-date dovranno essere un po’ più autosufficienti. Se si tratta di una zona a rischio, è bene informarsi presso gli enti competenti sulle precauzioni specifiche da adottare: questo vale in particolare per il continente Africano e per quello Asiatico. In questi casi può essere necessario adottare un’adeguata profilassi che può includere delle vaccinazioni e/o la

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Medicamenti per problemi intestinali

Uno dei problemi più diffusi in vacanza all’estero è la diarrea del viaggiatore, dovuta non tanto alla scarsa igiene di cibi e acqua (problema comunque da non sottovalutare), quanto piuttosto alla diversa flora batterica presente in certi Paesi rispetto alla nostra; l’organismo può reagire male anche prendendo tutte le precauzioni del caso. Le medicine da considerare sono 3: • dei fermenti da prendere per qualche giorno prima di andare in vacanza, per rinforzare le difese - Per la diarrea conclamata del viaggiatore non servono a nulla, quantomeno nell’immediato; • un antibiotico intestinale - In caso di persistenza della sintomatologia, nonostante il cambio di dieta, dopo 3 giorni, o uno ad ampio spettro, 2 volte al giorno per almeno 6 giorni, seguito poi dall’assunzione di fermenti lattici. In ogni caso rivolgetevi, se presente, sempre ad un medico prima di iniziare qualunque terapia antibiotica! • un farmaco che blocchi la diarrea.

Antiacido e anti-crampi addominali

In vacanza, si sa, si stravizia a tavola… meglio avere una buona scorta di rimedi collaudati. Soprattutto per i “deboli” di stomaco, oltre ai gastroprotettori, ad effetto immediato a base di sodio bicarbonato o a breve-medio termine (per esempio ranitidina, omeprazolo o pantoprazolo), è bene munirsi di qualche compressa di questo farmaco, ancor più se si viaggia in paesi in cui la cucina è meno “digeribile” (Thailandia, Cina, India…)!

Antibiotici

Andrebbero usati solo sotto controllo medico. Tuttavia, se credete che possano essere utili e pensate di non trovarli in loco, portatevi un antibiotico a largo spettro: amoxicillina clavulanato per viaggi in paesi “sviluppati” o ciprofloxacina per viaggi in paesi meno sviluppati. Rivolgetevi al vostro medico di famiglia sia per farvi consigliare il migliore che per la prescrizione, soprattutto, per ottenere indicazioni precise sull’inizio della terapia. L’antibiotico non è una caramella che si prende solo nei giorni in cui si ha la febbre, ma impone di terminare il ciclo (che equivale solitamente alla confezione) perché sia efficace e non selezioni ceppi resistenti, portando in alcuni casi a complicanze anche gravi! Un altro antibiotico, altrettanto efficace, meno ingombrante in valigia e molto più facile da assumere è l’azitromicina: il ciclo è di solo 3 compresse, una al giorno; molto più semplice ricordarsene in vacanza!

Antistaminici

Da portare se si è soggetti ad allergie ed intolleranze, ad esempio di tipo alimentare.

Cortisonico per bocca

Risolve rapidamente molti problemi di dolori, allergie e non solo. Da portare anch’esso solo per emergenza, in quanto va usato sotto stretta consulenza medica. Nel dubbio, usatelo in piccole dosi e ricordate che dopo le prime assunzioni deve essere smesso in maniera graduale, diminuendo le dosi per alcuni giorni.

Pomata cortisonica con/senza antibiotico

Sappiamo tutti che i dermatologi usano solo 3 pomate: quella più popolare è senza dubbio quella al betametasone che, almeno nell’immediato, grazie all’effetto antiinfiammatorio, serve anche ad alleviare il dolore o il prurito. Una buona e vincente alternativa è quella di prendere una pomata che abbia, oltre al cortisonico, anche un antibiotico (gentamicina-betametasone), più utile in caso di morsicature o punture di insetto nel prevenire la formazione di ascessi.

Farmaci per la cinetosi (mal d’auto, d’aria o di mare)

Quelli classici provocano molta sonnolenza; in alternativa, se i sintomi non sono fortissimi, vi consigliamo anche di provare i braccialetti per il mal

© avarand / Shutterstock.com

somministrazione di specifici farmaci nel caso in cui, una volta in loco, si avvertissero una serie di sintomi.


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d’auto: non sono farmaci e sfruttano i principi dell’acupressione, per molti individui sono la soluzione! In casi estremi sono efficacissimi i cerotti, che tuttavia non sono ben tollerati da tutti, con effetti secondari quali sonnolenza, secchezza della bocca e difficoltà di visione.

Repellente per insetti

È sorprendente quante mosche e zanzare ci siano lontano dalla vostra città!

Pomata per contusioni o strappi

Utilissima se pensate di fare attività fisica, ad esempio se andate in montagna per camminare.

Cerotti per le vesciche

Una vescica ad un piede può rovinare la vostra vacanza “itinerante”! I moderni cerotti idrocolloidali aiutano tantissimo in questi casi e sono difficili da trovare se non in montagna e nei grandi centri. L’ideale sarebbe di averne di varie tipologie, in quanto sono sagomati per le diverse zone del piede.

termometro da febbre

Utile soprattutto se avete bambini.

Stick per labbra

L’esposizione al sole provoca bruciore alle labbra, sia al mare che in montagna; se siete sensibili, portatevene anche uno con protezione solare.

Gel disinfettante

Anche se la sua efficacia non è il massimo, può essere utile usarlo prima di toccare cibi, se non avete a disposizione un bagno… Comodo in città e in zone poco pulite. Cerotti, garze, disinfettante e delle piccole forbici.

Specialmente se andate in vacanza al mare o in barca, il riverbero del sole sull’acqua, la salsedine ed il vento possono irritare (asciugandola) la congiuntiva provocando dolore oculare. Un collirio idratante è sufficiente ad alleviare il sintomo, senza dover ricorrere a pomate antibiotiche. Chiedete al vostro farmacista qual è il più adatto.

Gel al cloruro d’alluminio

Per le donne

piccolo kit pronto soccorso

Per chi si reca in un luogo di mare, è importante prendere adeguate contromisure alle punture velenose in acqua: il riccio di mare, lo scorfano e la tracina possono pungere e causare un fitto dolore, mentre le meduse possono essere ancora più pericolose. La soluzione in questi casi è quella di applicare immediatamente sulle parti del corpo interessate un gel astringente di questo tipo.

Creme solari

Al mare o in montagna, ma anche in città, in estate è bene prendere precauzioni contro le insolazioni. L’ideale sarebbe avere almeno due livelli di protezione, uno per il corpo ed uno più protettivo per il viso.

Pomata per ustioni

Se il sole che avete preso è troppo, una pomata per le ustioni risolve in fretta. Quelle tipo Foille contengono anche un blando anestetico locale e sono utili anche contro le punture e altre irritazioni.

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Se è previsto il ciclo mestruale, portatevi una buona scorta di assorbenti: non sempre troverete la vostra marca all’estero.

Farmaci prescritti

Ultimo, ma il più importante di tutti…. non fatevi ingannare dalla forza dell’abitudine e verificate di avere in quantità sufficienti i medicamenti che vi sono stati prescritti, e teneteli nel bagaglio a mano, per minimizzare i rischi di smarrimento. Le medicine che si prendono abitualmente (terapie permanenti) posso ad esempio essere: • antiipertensivi, • terapie ormonali, • anticoncezionali, • chemioterapici, • gastroprotettori, • anticoagulanti, • antidiabetici orali o insuline con iniettori, • antiemicranici, • antiasmatici (compresse o spray)…


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BELLEZZA — Piedi maleodoranti

Piedi: mamma mia che puzza! In una società sempre più attenta all'apparenza esteriore, ogni dettaglio diventa uno strumento di comunicazione che non può essere trascurato, specialmente in quelle occasioni in cui il primo impatto può essere determinante per la buona o cattiva impressione. Trovarsi vicino a qualcuno a cui puzzano i piedi di certo non richiama pensieri gradevoli e sicuramente non aiuta nei rapporti con gli altri. La redazione

COSA FARE

• Avere cura della propria igiene del corpo: lavarsi

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zatura previene la puzza. • Allontanare stress e tensioni.

COSA NON FARE

• Riutilizzare i calzini usati. • Indossare calzini di nylon o sintetici. • Indossare sempre le stesse calzature: si consiglia di cambiarle spesso e di lasciarle sempre asciugare in ambiente ventilato prima dell'utilizzo. • Indossare scarpe chiuse non è un buon rimedio: creano un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri, potenziando le esalazioni di cattivo odore. Soprattutto d'estate, si consiglia di preferire scarpe aperte: quindi via libera a sandali e ciabatte. • Bere alcolici.

COSA MANGIARE

Non c'è alcuna evidenza scientifica che relazioni il cibo con il miglioramento della puzza dei piedi. Si raccomanda di seguire una dieta sana, bilanciata, ricca di frutta, verdura e povera di grassi.

COSA NON MANGIARE

• Cipolla, aglio e curry: questi alimenti non fanno altro che alimentare il puzzo dei piedi. • Caffè e bevande nervine: queste sostanze possono aumentare la quantità di sebo, di conseguenza alimentare la puzza dei piedi. • Alcolici: anche l'alcol può favorire la produzione di sudore, accentuandola.

I rimedi naturali

Assodato che l'unico rimedio veramente efficace per combattere la puzza dei piedi è la combinazione acqua + sapone, ci si può rivolgere a madre natura per prevenire l'odore sgradevole. A tale scopo, sono particolarmente indicati spray, lozioni antisettiche o talchi formulati con principi attivi estratti da: • lavanda (Lavandula officinalis); • rosmarino (Rosmarinus officinalis); • altri oli essenziali; • decotto di salvia (Salvia officinalis) - Va tamponato sul piede con un batuffolo di cotone. • Decotto di tè nero (Camellia sinensis) - Una volta raffreddato, immergere i piedi. • Argilla - Un rimedio un po' bizzarro, ma efficace.

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a puzza dei piedi è un odore sgradevole, disgustoso, dovuto ad una sovrapproduzione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare localizzate nella pianta del piede. Il sudore accumulato nei piedi (che ristagna nel calzino), a sua volta, pone le basi per creare un ambiente favorevole alla proliferazione di alcuni batteri che popolano abitualmente la superficie cutanea. La tipica puzza di piedi (tecnicamente definita bromidrosi plantare) percepita dopo una lunga e stressante giornata di lavoro deriva essenzialmente dall'esalazione di ammine ed acidi grassi a catena corta prodotti dai germi a partire dalla metabolizzazione di cheratina, sudore e lipidi cutanei. In alcune circostanze, l'odore di piedi diviene più intenso e nauseabondo: in presenza di forte stress, ansia o tensioni, la puzza dei piedi viene alimentata perché si tende a sudare di più. Similmente, anche la somministrazione di alcune specialità farmaceutiche (per esempio la penicillina), certe malattie (ipoglicemia, ipertiroidismo) e l'assunzione di alcol e sostanze nervine possono incidere negativamente sull'odore dei piedi. Quando il sudore ristagna per troppo tempo nel piede (scarsa igiene personale), il puzzo dei piedi può essere affiancato da bruciore, prurito, formazione di piaghe ed arrossamento locale.

almeno una volta al giorno è la regola numero 1 contro il sudore in generale e la puzza ai piedi in particolare. Se necessario, lavare i piedi più volte al giorno: le persone particolarmente stressate o costrette a lavori pesanti tendono infatti a sudare molto di più (piedi compresi). • Dopo la doccia od il bagno ai piedi, si consiglia di applicare spray o amido ad azione antifungina/antimicotica/disinfettante sui piedi: il rimedio è particolarmente indicato per gli sportivi e per gli individui soggetti al piede d'atleta. • Dopo l'igiene personale quotidiana, si consiglia di sfregare un pezzo di allume di rocca lungo tutta la pianta del piede: per le sue proprietà deodoranti ed antisettiche, il sale di rocca è un eccellente rimedio naturale contro il sudore. • Dopo la pulizia del corpo, tamponare il piede con alcol isopropilico (potente antisettico): questo antico rimedio popolare trova anche oggi un effettivo riscontro per controllare la puzza. • Anche il talco è un rimedio particolarmente utile, dato che assorbe efficacemente il sudore in eccesso. • Sì a pediluvi caldi con sale od aceto (½ tazza di sale/aceto in 1 litro d'acqua): sono particolarmente indicati per le persone che sudano molto. • Alternare getti d'acqua fredda e calda sui piedi: riducendo (blandamente) l'afflusso di sangue ai piedi, vi si diminuisce la traspirazione. • Infilare nella calzatura una soletta assorbente: quelle di feltro o alla clorofilla sono particolarmente utili per assorbire gli odori. • Utilizzare calzini di cotone: evitare quelli sintetici o realizzati con materiali scadenti. • Preferire scarpe di tela. • Alcuni consigliano di indossare 2 paia di calzini per volta per prevenire/ridurre la puzza: uno strato spesso di cotone sembra infatti esercitare un ottimo effetto antitraspirante. Di primo acchito, questo rimedio sembra una contraddizione; in realtà, l'aria che si forma tra i 2 strati di tessuto aumenta l'effetto rinfrescante. • Lavare i calzini, e gli abiti in genere, con detersivi specifici antiodore. Un ottimo rimedio è il bicarbonato di sodio: strofinando delicatamente si viene a creare un ambiente ostile alla proliferazione dei batteri responsabili del cattivo odore. • Aggiungere direttamente un pizzico di bicarbonato di sodio nel calzino e all'interno della cal-


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ALIMENTAZIONE — Fruttarianesimo

DIETA FRUTTARIANA: LA RICERCA DEL COMPLETO BENESSERE Ma i fruttariani mangiano davvero solo frutta? Tra chi pone incredulo questa domanda e chi decide di sperimentare in prima persona questo tipo di alimentazione c'è una cosa basilare: la conoscenza approfondita degli alimenti e la consapevolezza di come nutriamo il nostro organismo, sempre alla ricerca di un benessere completo. La redazione

Cosa comporta essere fruttariani?

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er fruttariani si intendono generalmente quelle persone che seguono un percorso alimentare basato sulla sola frutta. Dire generalmente è d’obbligo, in quanto, anche nel fruttarismo, frugivorismo o fruttarianesimo, esistono diversi orientamenti. Vi sono infatti alcuni fruttariani che mangiano solo i frutti che maturano e cadono a terra; certi fruttariani si cibano anche di noci e semi, mentre altri la considerano una cosa impropria, in quanto vi sono all’interno future piante, e quindi non vogliono rovinare l’equilibrio naturale; alcuni fruttariani si cibano solo di frutta cruda, mentre altri la fanno anche cuocere; altri ancora inseriscono nella loro dieta legumi, miele, frutta secca, cioccolato e olio d’oliva. In

Il fruttarismo è un regime alimentare impegnativo da seguire nel tempo: non si può diventare fruttariani da un giorno all'altro, è necessario un iter di almeno 2 anni. Chi è fruttariano si nutre in modo semplice ed essenziale, evitando in primis il cibo lavorato o bevande fermentate, come tè; solitamente anche i legumi e i semi, se vengono mangiati, sono frantumati in particelle e amalgamati in un po' di acqua, anche per sfruttarne al meglio le proprietà, come nel caso dei semi di lino. I primi alimenti di cui si cibavano gli uomini primitivi sono stati frutta, verdura, radici: i vegetariani, vegani, crudisti e fruttariani partono da questo principio per dare equilibrio alla loro alimentazione. Indubbiamente esiste una correlazione positiva tra un elevato consumo di frutta e verdura ed una minore incidenza di tumori e di patologie di vario tipo, ma non per questo è giustificato elogiare tout court un certo tipo di alimentazione. I cibi crudi sono notoriamente ricchi di elementi vitali quali enzimi, vitamine, aminoacidi, sali e oligoelementi; inoltre sono ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi, che garantiscono una buona attività intestinale. Non bisogna dimenticare però che questa dieta richiede un'accurata conoscenza di sé e del proprio corpo: per evitare pericolose carenze nutrizionali è

necessario prima informarsi a dovere e procedere per gradi, sapendo sempre ascoltare e osservare tutto ciò che il nostro corpo di racconta.

Dieta fruttariana "stretta"

Vengono totalmente esclusi i prodotti di origine animale, le piante e alcuni semi. I fruttariani possono scegliere tra 7 gruppi principali di frutti: • acidi - Agrumi, ananas, fragole, melograni, kiwi e mele; • a bassa componente acida - Mele dolci, ciliegie, lamponi, more, mirtilli, pesche, pere, papaya, fichi, albicocche e mango; • dolci - Banane, uva, meloni e cachi; • noccioline - Noci pecan e macadamia, mandorle, anacardi, pistacchi, pinoli, nocciole; • semi: - Girasole, sesamo, zucca e zucchina; • frutta secca - Datteri, fichi, prugne secche e altro; • frutti oleosi - Avocado, noci di cocco e olive. Il fruttariano ed esperto David Wolfe ritiene che sia meglio mangiare solo un tipo di frutta alla volta e attendere 45 minuti prima di assumerne un altro, mentre la fondazione Fruitarian raccomanda di attendere almeno 90 minuti tra i vari tipi. Se una persona avverte ancora fame dopo aver mangiato un tipo di frutta, dovrebbe continuare ad assumerne una maggiore quantità dello stesso tipo, finché non si sentirà soddisfatto. È possibile mangiare ogni volta che si ha fame e senza contare le calorie, dunque prestando esclusivamente attenzione al tipo di frutta. Infine, a differenza delle altre diete, non bisogna assumere 1,5-2 litri di acqua al giorno ma molto meno perché la frutta ne contiene già tanta.

Un potente fattore di protezione cardiovascolare La vitamina E è di moda e la sua fama è assolutamente giustificata. Questa vitamina riduce durevolmente il rischio di arteriosclerosi e stimola la circolazione sanguigna. Inoltre, rinforza i tessuti muscolari e connettivi, combatte efficacemente le patologie reumatiche di natura infiammatoria e i dolori muscolari, oltre a contrastare i radicali liberi. Scegliete una vitamina E naturale, ricavata dagli oli vegetali: BIORGANIC CAPSULE VITAMINA E-200/E-400 GISAND. Leggete il foglietto esplicativo. Gisand AG, Schläflistrasse 14, 3013 Bern

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ogni caso, quello del fruttarismo è l'esempio più radicale e in assoluto il più rispettoso di tutte le forme di vita, evoluzione delle pratiche vegetariane, la cucina vegana e l'orientamento crudista.


Cardo mariano in caso di disturbi digestivi. Senso di sazietà, eruttazioni e flatulenze. Chi non ne ha mai sofferto? Alcune persone, tuttavia, sono particolarmente soggette a questi disturbi – e molto spesso non si trova una causa chiaramente definita. Nessuno, però, dovrebbe rassegnarsi a soffrire. I medicamenti fitoterapeutici come gli estratti di cardo mariano possono rafforzare la funzione digestiva e prevenire i disturbi citati. Il fegato e la bile che esso produce hanno un ruolo centrale nella digestione dei lipidi. Gli acidi biliari scindono i grassi contenuti negli alimenti in minuscole goccioline sulle quali possono agire gli enzimi digestivi. Il buon funzionamento del fegato e una sufficiente produzione e secrezione di bile sono quindi importanti presupposti della digestione. In presenza di un disequilibrio possono insorgere dei disturbi digestivi.

Il cardo mariano contiene delle sostanze attive che sono usate da secoli per alleviare i disturbi della digestione e per migliorare la funzione epatica. Gli effetti benefici attribuiti a questa pianta sono dovuti alla sostanza attiva silimarina che si ottiene dai frutti del cardo mariano.

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ODONTOIATRIA — Impianti

IMPIANTI

DENTALI

L’implantologia orale conquista l’odontoiatria. In questo articolo vengono illustrate le domande più frequenti, risposte e considerazioni in merito a questa giovane disciplina. Dr. Med. dent. Valentin Huwiler, membro SSO Ticino — STMD Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI)

D

opo la perdita di un dente bisogna valutare se è necessario sostituirlo per ottenere una buona funzione masticatoria, un’estetica soddisfacente ed una fonetica comprensibile. In generale vengono sostituiti gli incisivi, i canini, i premolari ed i primi molari, ma nel caso specifico si può differire da questa regola. In generale i denti mancanti possono essere sostituiti in due modi: in maniera amovibile (una protesi totale o parziale) – vale a dire che i denti artificiali possono essere facilmente rimossi e rimessi da parte del paziente – oppure in maniera fissa. La sostituzione fissa avveniva fino a poco tempo fa esclusivamente tramite dei ponti cementati sui denti adiacenti alla lacuna dopo averli limati. Da pochi decenni i cosiddetti impianti dentali rappresentano un’alternativa molto interessante per avere i “denti fissi”.

Cosa sono gli impianti?

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Gli impianti dentali sono delle viti in titanio o in una lega titanio-zirconio, dei materiali che vengono ben accettati dal corpo umano e che si integrano benissimo nell’osso della mascella, creando un forte ancoraggio. Vengono avvitati nell’osso della mascella o della mandibola laddove manca il dente eseguendo un piccolo intervento chirurgico. All’interno di questi impianti si trova un filetto, che permette di avvitare dei denti manufatti dall’odontotecnico (detti “corone”) oppure degli elementi di ritenzione standard per ancorare una protesi amovibile dopo che l’osseointegrazione dell’impianto è completata (circa 2-6 mesi dopo l’intervento chirurgico, varia da caso a caso).

I vantaggi degli impianti

• Esistono migliaia di studi scientifici che certificano il successo degli impianti dentali - Attualmente il tasso di successo, 10 anni dopo la posa di un impianto, è del 95-98%, un valore molto convincente! Vale a dire che gli impianti adempiono in maniera sicura e duratura le aspettative della sostituzione di un dente. • La tecnologia implantologica permette di sostituire i denti mancanti senza dover coinvolgere altri denti, quindi è molto mirata Se più tardi dovessero registrarsi delle complicazioni, rimangono localizzate ed i problemi legati alla complicazione spesso sono minori, quindi più gestibili e meno costosi. • Dato che gli impianti sono di natura sintetica, non possono essere affetti da carie - Infatti questo vantaggio non è da sottovalutare soprattutto per i pazienti con una lunga serie di denti otturati. • Rispetto a un ponte cementato esiste anche un leggero vantaggio di costo, che può variare in base ai materiali utilizzati.

Gli svantaggi degli impianti

Non tutti i pazienti sono adatti a ricevere una riabilitazione protesica mediante impianti dentali. Effettivamente bisognerebbe evitare di posare impianti nei seguenti casi: • Se il paziente fuma più di 5-10 sigarette al giorno - Tutti gli studi scientifici evidenziano un tasso di successo nettamente inferiore con questi pazienti. Infatti il fumo ed i batteri presenti in bocca causano infiammazioni della gengiva e dell’osso in vicinanza degli impianti. Ciò porta ad un ritiro della gengiva e dell’osso in contatto con l’impianto. Questa malattia denominata “peri-implantite” può portare, nell’arco degli anni, alla perdita dell’impianto.

Vivere maggio/giugno 2015


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di una corretta igiene orale. Se tutti i parametri sono in regola non ci sono più obiezioni alla sostituzione di denti mediante un impianto.

Altri punti da considerare

• Se il paziente soffre di una parodontite attiva - La parodontite ha in comune le cause e la patologia della peri-implantite, ma si manifesta sui denti naturali. Una parodontite – seppur di natura locale - non curata rappresenta un focolaio che può facilmente estendersi in altre zone della bocca, in particolar modo sugli impianti, causando una peri-implantite. Gli studi scientifici dichiarano anche per questo gruppo un rischio inaccettabile. • Se il paziente dimostra una scarsa igiene orale e/o l’assenza di qualsiasi interesse di curare un eventuale elemento dentario sintetico - Un lavoro fatto secondo la legge dell’arte sarà duraturo solo se il paziente lo mantiene seguendo le regole basilari dell’igiene orale. Tutte queste controindicazioni sono di carattere temporaneo: un fumatore può smettere di fumare, un paziente affetto da parodontite può farsi curare presso un medico dentista SSO, dove l’igienista s’impegna ad insegnargli i concetti

• Un impianto presente in bocca è facile da pulire: bastano uno spazzolino, un po’ di gel alla clorexidina ed i mezzi ausiliari di igiene interdentale raccomandati dal medico dentista o dall’igienista. I prodotti possono essere acquistati in farmacia o nello studio medico dentistico. • Dopo la posa di un impianto il paziente dovrebbe seguire certe regole, come per es. evitare grossi sforzi fisici, toccare la zona ferita e fumare - Eventuali dolori e gonfiori dopo l’intervento possono essere gestiti con impacchi freddi ed antidolorifici. • Da pochi anni sono disponibili anche degli impianti in ceramica Attualmente è troppo presto per poter giudicare il loro potenziale. Senz’altro in futuro verranno pubblicati diversi studi in merito che delucideranno meglio le caratteristiche di questi nuovi prodotti. • A volte il medico dentista deve ricorrere a tecniche aggiuntive per la posa di un impianto - Da citare sono le procedure di aumenti ossei e rialzi del seno mascellare in caso di mancanza pronunciata di osso nel sito implantare. Non è però lo scopo di quest’articolo entrare nei minimi dettagli. Se il vostro medico dentista SSO prevede uno di questi interventi vi informerà precedentemente. • È consigliabile non aspettare troppo tempo per sostituire un dente estratto, perché l’osso nella zona della lacuna continua a diminuire di volume, rendendo a volte impossibile la posa di un impianto dentale - Infatti il maggior numero di impianti viene posato 2-6 mesi dopo la perdita del dente. • Malgrado tutti i punti convincenti dell’implantologia orale bisogna sempre ricordarsi che “un impianto non sostituisce un dente, ma dovrebbe sostituire un dente MANCANTE”, dato che – lo sappiamo tutti – prevenire è meglio che curare.

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VARIE — E-bike

MOUNTAIN BIKE ELETTRICA: L'E-BIKE PER GODERSI LA NATURA Fino a pochissimi anni fa, il mercato delle bici elettriche era costituito quasi interamente da mezzi da città, destinati principalmente a persone anziane. La redazione • batteria • schermo/computer di bordo.

Il motore

Le mountain bike serie montano praticamente tutte un motore centrale, evitando motori montati sul mozzo della ruota posteriore o anteriore. Il motore centrale ha una serie di caratteristiche che lo rendono vincente in una mountain bike. Prima di tutto permette una migliore distribuzione del peso, che a sua volta determina una più facile gestione della bici; con gli stress a cui sono sottoposte le ruote poi (buche, sassi…) meglio evitare di appesantirle di 3-4 chili con un motore al mozzo; in caso di forature, la sostituzione della camera d’aria avviene esattamente come nelle mtb normali, senza dover fare i conti con i cavi di un motore al mozzo. Agendo direttamente sulla trasmissione, i motori centrali permettono anche un maggiore controllo della potenza erogata, soprattutto se abbinati a un sensore di sforzo.

egli ultimi anni le aziende costruttrici di bici elettriche hanno cominciato a rivolgersi a nuovi tipi di utenti, più giovani e desiderosi di fare sport. In estrema sintesi, è questa l’origine delle mountain bike elettriche, che sono ormai sempre più diffuse. Le mtb elettriche possono essere un ottimo modo per pedalare più facilmente nella natura, permettendo a molte persone di percorrere sentieri e strade sterrate con un impatto ambientale estremamente minore rispetto a quello di una moto da fuoristrada. I puristi della mtb storcono un po’ il naso di fronte a questi mezzi, criticando il fatto che molte più persone possano accedere ai sentieri di montagna una volta riservati a chi è molto allenato. In realtà basta provare una mtb elettrica per capire che il motore aiuta, ma non sostituisce la pedalata, e in salita bisogna comunque NEWPRINT PUBB 4 COL faticare. 190x45 23-08-2005 I biker più allenati e tecnicamente più abili possono

usare questi mezzi per raggiungere vette e luoghi prima off-limits e per divertirsi anche in salita. Anche chi non è un virtuoso delle ruote grasse, però, se si limita a usare la mountain bike elettrica su terreni di media difficoltà dove non è richiesta una guida estremamente tecnica si può togliere numerose soddisfazioni, sfruttando il piccolo motore elettrico per arrivare un po’ più in alto o un po’ più lontano. A parità di pendenza di una salita, pedalare su sterrato è molto più faticoso che pedalare su asfalto, per cui l’assistenza del motore risulta ancora più decisiva. In particolare, è sulla salite scorrevoli che questi mezzi danno il meglio.

I componenti elettrici

Come tutte le bici elettriche, anche le mtb elettriche hanno quattro componenti elettrici principali: • motore 8:28 Pagina 1 • sensore di pedalata

Professionalità e tecnologia per la stampa di qualità

È fondamentale in una bici elettrica; ne esistono di due tipi: • semplice - È in grado di rilevare solamente se i pedali stanno girando o no. • Di sforzo (o di coppia, o torque sensor) È in grado di rilevare anche l’intensità della pedalata, a partire dalle torsioni meccaniche che si generano nel sistema di trasmissione quando si preme sui pedali. In pratica, i sensori di sforzo sono in grado di “capire” se stiamo spingendo al massimo o se ci stiamo invece limitando a pedalare con più calma. A partire da questi dati, la centralina calcola la potenza da far erogare al motore, che è proporzionale alla forza con cui stiamo spingendo sui pedali. In questo modo, i sensori di sforzo determinano un comportamento molto naturale della mtb elettrica, che segue fedelmente le nostre richieste di maggiore o minore potenza. In una mountain bike elettrica è fondamentale scegliere questo tipo di sensore, evitando il tipo più semplice (quello

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Il sensore di pedalata


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CONSIGLI UTILI • Proteggersi indossando casco bici, occhiali sportivi, guanti integrali e altri dispositivi di protezione a seconda dell’attività svolta. • Seguire un corso tecnico e mantenersi in allenamento. • Far eseguire i lavori di manutenzione da uno specialista. • Se si circola su strada, la mtb deve essere equipaggiata a norma di legge. che rileva solo se i pedali stanno girando o no) che rende la bici meno facile da gestire.

La batteria

È ciò che dà energia al motore. Le mtb elettriche montano batterie al litio, leggere e capienti. La capacità di una batteria si misura in Wh, che non sono altro che i V moltiplicati per gli Ah (una batteria da 36V e 10 Ah ha una capacità di 360Wh). L’autonomia di una bici elettrica si misura intuitivamente in chilometri di percorrenza, ma per le mtb elettriche ha molto più senso parlare di metri di dislivello che è possibile coprire con una batteria piena. L’autono-

mia reale comunque dipende da moltissimi fattori: • pendenza della salita • peso del biker • livello di assistenza selezionato e molti altri. In genere si scelgono mtb con batterie di capacità non inferiore ai 400Wh, che sono generalmente sufficienti per coprire 1000 metri di dislivello. Infine, di una batteria è importante anche il posizionamento: si tratta di un componente pesante (fra i 3 e i 5 chili circa) e il suo posizionamento influisce sulla guida della bici; la posizione migliore per una mtb elettrica è senza dubbio quella che prevede la batteria integrata nel tubo obliquo del telaio. Le batterie posizionate verticalmente dietro al tubo verticale del telaio allungano troppo il carro penalizzando la guida, mentre quelle posizionate sul tubo orizzontale del telaio alzano troppo il baricentro.

Lo schermo/computer di bordo

Gli ultimi componenti importanti in una mountain bike elettrica sono quelli che servono a controllarne le funzioni: • schermi • pulsantiere • computer di bordo… Quando si pedala su una strada sterrata è fondamentale avere sempre il massimo controllo del mezzo, per cui questi componenti devono rispondere a due requisiti: • i pulsanti devono essere facilmente raggiungibili senza staccare le mani dal ma-

nubrio e anche senza guardarli; • lo schermo deve essere facilmente leggibile. Questo risultato si ottiene separando fisicamente la pulsantiera (da posizionare vicino a una delle manopole, in posizione facilmente raggiungibile col pollice) dal display (centrale sul manubrio, dove è protetto dalle cadute e facilmente leggibile). Sconsigliati assolutamente tutti i sistemi che obbligano a staccare la mano dal manubrio per modificare le impostazioni della ebike. Il computer di bordo permette di selezionare i livelli di assistenza: è preferibile che ce ne siano almeno 4, per poter gestire con precisione la potenza del motore e di conseguenza il consumo della batteria. I sistemi di ultimissima generazione integrano anche navigatori gps cartografici.

CODICE MTB • Indossare le protezioni • Pianificare l’escursione e scegliere un itinerario adatto alle proprie capacità. • Dare la precedenza agli escursionisti • Restare sul sentiero • Chiudere i cancelli

DOLORI ARTICOLARI?

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Fanno male le ginocchia, i gomiti, le spalle… Quando la meteo ci propina nebbia fitta o folate di vento gelido molti lamentano dolori articolari e muscolari. La consolida allevia rapidamente i disturbi.

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gni giorno soprattutto persone anziane chiedono consiglio in farmacia perché soffrono di dolori articolari. Al mattino fanno fatica ad alzarsi, hanno dolori salendo le scale e le faccende domestiche diventano una fatica quotidiana. Ma questi dolori possono colpire anche i giovani, sia per aver fatto troppo jogging, snowboard o tennis che per carenza d’allenamento o per le troppe ore passate davanti al computer o alla televisione. Tutti vogliono comunque la stessa cosa: ricuperare le mobilità e vincere rapidamente i dolori, l’infiammazione e la rigidità dei muscoli e del‑ le articolazioni.

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3 L'ANTAGONISTA DEL MILAN

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MOTOSCAFO DA GUERRA

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IL FIUME DEI COSACCHI

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GIORGIO, VARIEGATI CANTAUTORE

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LA CHIESA PIÙ GRANDE

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QUADERNO INTIMO

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Conto per donazioni: CP 69-65432-3

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VETUSTA

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DATO ANAGRAFICO

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SOLUZIONE N. 170

a) Cartolina postale da spedire a: 'VIVERE a tempo pieno', C.P. 5539, 6901 Lugano. b) E-mail da inviare a: vivere@bluewin.ch. Se non specificato, si autorizza VIVA SA ad utilizzare l’indirizzo e-mail per le proprie attività di marketing. Fra tutti coloro che avranno indovinato la soluzione verrà sorteggiato il fortunato lettore. Sono esclusi dalla partecipazione tutti i collaboratori di VIVA SA. Non verrà tenuta alcuna corrispondenza. Nessun pagamento in contanti. Si escludono le vie legali. Il vincitore sarà avvisato personalmente. Il termine di spedizione è il 1° LUGLIO 2015.

Vivere maggio/giugno 2015

Zoppi


In farmacia — HIGHLIGHTS

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LA VETRINA: MAGGIO E GIUGNO FLECTOR EP TISSUGEL® — Riduce il dolore e inibisce l’infiammazione!

Flector EP Tissugel® riduce il dolore e inibisce l’infiammazione in caso di slogature, strappi muscolari, contusioni e artrosi sintomatica del ginocchio. Il Tissugel, fresco ed avvolgente, è pratico e pulito da usare. È ben tollerato e, contrariamente ai gel tradizionali che si applicano più volte al giorno, due sole applicazioni del Tissugel garanti‑ scono un’efficacia giorno e notte. È un medicamento. Rivolgersi allo specialista e leggere il foglietto illustrativo.

IBSA Institut Biochimique SA, 6915 Pambio-Noranco

www.ibsa.ch

CONTRA-SCHMERZ® PLUS — Contro i dolori acuti

Contra-Schmerz® plus contiene acido acetilsalicilico e caffeina e dà sollievo in caso di dolori acuti come mal di testa, mal di denti, dolori articolari e dei legamenti, dolori dorsali. Contra-Schmerz® plus è un farmaco disponibile in farmacia e drogheria senza prescrizione medica. Leggete il foglietto illustrativo e consultate uno specialista.

Dr. Wild & Co. AG, 4132 Muttenz

www.wild-pharma.com

WIDMER CARBAMID FORTE — Duroni sgraditi?

La crema per i piedi anti-duroni Carbamid Forte col 18% d'urea, acido della frutta e argento riduce efficacemente i duroni e diminuisce i punti che esercitano pressione. L'uso regolare impedisce la formazione di nuovi ed eccessivi duroni. La crema per i piedi penetra rapidamente, protegge e cura i piedi, li idrata intensamente e non lascia sulla pelle un sottile strato untuoso.

Louis Widmer SA, 8952 Schlieren

www.louis-widmer.ch

BIOMED HYDRO SANTA® — Gel vaginale a doppio effetto

Il moderno gel vaginale Hydro Santa® a doppio effetto combina l'acido ialuronico e l'acido lattico in un unico prodotto. L’acido ialuronico ha un effetto curativo e idratante, l’acido lattico regola il valore del pH vaginale. Perciò Hydro Santa® allevia sintomi come prurito e bruciore e aiuta a prevenire un'infezione e una proliferazione nociva di batteri nella vagina. Hydro Santa® dispone di un applicatore richiudibile che permette un utilizzo semplice e igienico. Hydro Santa® è un dispositivo medico disponibile senza ricetta nelle farmacie e drogherie. Biomed AG, 8600 Dübendorf

www.hydrosanta.ch

SOLGAR SPIRULINA — Un super alimento

Integratore alimentare a base di spirulina (Spirulina platensis). La spirulina è un’alga/plancton blu-verde tradizionalmente considerata un super-alimento grazie al suo ricco contenuto di proteine, aminoacidi essenziali, acidi grassi essenziali, minerali, vitamine e fibre, utile per la sua azione di sostegno e ricostituente per l’organismo. Adatta anche ai vegetariani e vegani.

Multinutrient Sagl, 6900 Lugano

www.solgar.ch

Vivere maggio/giugno 2015


Dolori? Flector EP Tissugel®: Applicare invece di spalmare.

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- Combatte il dolore e l’infiammazione localmente. - Semplice e pulito da usare. - Penetra in profondità nel tessuto infiammato. - Agisce per almeno 12 ore. - Ogni confezione contiene una rete tubolare elastica di fissaggio.

É un medicamento. Rivolgersi allo specialista e leggere il foglietto illustrativo.

IBSA Institut Biochimique SA, Headquarters and Marketing Operations, Via del Piano 29, CH-6915 Pambio-Noranco, www.ibsa.ch

Muove la gente.

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In caso di distorsioni, contusioni e strappi muscolari. ER ER K Adel ginocchio. M Adesso anche in caso di artrosi sintomatica UFTE SCH

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