RAVENNA &DINTORNI 26/6 2014
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GUSTO RIEVOCAZIONE
VIAGGI CULINARI
Nell’aia di Ca’ Ridolfi rivivono i riti della mietitura e battitura del grano
Mangiatori di fagioli di Chiara Bassi www.rossocorsa.ra.it Arezzo. Annibale Carracci nel 1583 dipinge “Il mangiatore di fagioli“, uno splendido esempio di come la pittura del periodo inizia a tendere al realismo di qualche anno dopo. In questi anni l'America era ormai una realtà e i fagioli, alimento importato in Italia dopo la sua scoperta nel 1492, erano ormai tanto comuni da essere presenti nel piatto del povero. Stupisce dunque che Annibale scelga di testimoniare la vita di un popolano con ancora indosso il cappello, nell'atto di mangiare un pasto frugale con alle spalle la luce che penetra dal vetro rotto di una piccola finestra. Non stupisce tuttavia che nel piatto di quest'affamato uomo senza nome vi siano principalmente fagioli, da sempre considerati la “carne dei poveri”. La ricetta è quella della mia nonna. A casa mia questo piatto non mancava mai e in questi giorni d’estate lo mangiavamo tiepido, all’ombra di un fico, tra una mano e l’altra di pelagalletto. Pasta e fagioli Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di boccolotti, 1/2 cipolla rossa, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, 1 sedano, 1 noce di strutto, 100 gr. di pancetta, 500 gr. di fagioli freschi lessati, erbe aromatiche. Preparazione: Fare un trito finissimo di cipolla, carota e sedano e metterlo in una casseruola d’acciaio a fondo spesso con lo spicchio d’aglio e lo strutto. Nel frattempo rosolare la pancetta nel suo stesso grasso ed aggiungere i 400 gr. di fagioli lessati. Appena il soffritto è pronto, aggiungere la pancetta ed i fagioli e lasciare andare con le erbe aromatiche per una decina di minuti con 3-4 mestoli di acqua di cottura e la pasta che avrete tolto molto al dente per finirla di cucinare nella casseruola dei fagioli. Frullate i 100 gr. di fagioli rimasti con un po' d’acqua di cottura, salate e pepate a piacere e unite alla minestra. Lasciate intiepidire qualche minuto e servite. Un vino in abbinamento? Provate “Duit” Romagna Trebbiano Doc 2012 13%, Leone Conti. Non sono affatto un amante del trebbiano, ma devo riconoscere che questo vino, che mi ha stupito per la sua finezza, rappresenta al meglio il nostro vigneto tradizionale e, assaporato alla giusta temperatura (intorno a 8°), dona freschezza al piatto.
Torna anche quest’anno, ormai da diverse estati, la rievocazione della mietitura e della battitura del grano come nella civiltà contadina romagnola dei tempi andati, La giornata, promette la condotta Slow Food di Ravenna che organizza l’evento sarà all’insegna dei sapori antichi, genuini e salutari e delle tradizioni popolari. L’iniziativa si tine in collaborazione con l’agriturismo Cà Ridolfi di Gambellara, nella sede dell’azienda, domenica 29 giugno, a partire dalle 17. Per cominciare si potranno ascoltare racconti di mietitura e trebbiatura a cura di Vanda Budini, esperta di cultura e tradizioni popolari. Poi si passerà dalla teoria alla pratica, rivivendo con falce e falcetto la mietitura dei campi, ligi al vecchio detto popolare zogn la felza int e’ pogn. Mentre l’estro dell’artista Luigi Berardi darà vita a “storie di falci ignote, uomini mietitori e lune falcianti”. Il mercato della terra e le opere di artigianato dell’associazione Il Lavoro dei Contadini porteranno ulteriormente alla memoria il ricordo di un duro lavoro, che non era solo fatica ma anche amore per la terra e condivisione con il prossimo di un duro sforzo e di un importante risultato.
ppuntamento domenica 29 Agiugno nell’agriturismo di Gambellara, fra racconti, antiche pratiche contadine e mangiari di Romagna
2014
Festa del
Partito Democratico ad ALFONSINE
dal 28 GIUGNO al 7 LUGLIO Centro sportivo “BRIGATA CREMONA”
IN DIALETTO LA
28 29 30 1 2 3 4 5 6 7
Jastin Patrizia Ceccarelli Ballerini “Milleluci” Roberto Polisano Joe di Brutto Mirco Gramellini Renato Tabarroni Silvano Silvagni Edmondo Comandini Gio Raffoni e FUOCHI ARTIFICIALI
BATDURA
«Neca st'Ann andè a Cà dl'Azdora, la Gianna (Cà Ridolfi) par fè la festa dla Batdura (D'Lo j us Méd e us Racoj). Avlë pruvè a Medar e Grân e zarchè ad druvè ch' Atrezz, che is adruveva una volta par fè al stessi uperaziô, che ades us fà cun al Machini muderni. Par cminzè us adruveva par prem e Falzett, par arvi la traza in ti camp ad Grân, e pû dop us adruveva la Fëra o Fêlza par Medar i Camp. E Grân apena taîè,us ligheva cun i Belz par fe i Cuvon. Us'na pugeva quatar o zenc insè intânt cun s'aveva fnì ad Medar e o i Camp. Dop cun e Car us purteva int l'Ëra o Córt tott i Cuvon. Aquè us faseva e Bêrch, us ligheva tott i Cuvôn cun di Sfurzên e pû is arcruveva cun di Tél inzre, infena cun avneva la Machina da Batar e l'Imbaladora d'la Paia. Finï ad Batar e Grân e d'imbalë la Paia, us faseva sempar una gran Festa».
Come la fatica dei contadini era premiata da un lauto pasto, così la serata proseguirà con una cena che inizierà intorno alle 19.30, sulle balle di paglia, con un apertivo a base di salame, formaggio, frittatina e brustinghena cotta nel forno a legna, accompagnati da vino con sciroppo di sambuco; proseguirà con pasta matta con fagioli dall’occhio, uccellini scappati con piselli, fricandò di verdure dell’orto, latteruolo e crostata, accompagnati da vino, acqua e caffè. Costo: 25 euro a persona. Prenotazioni entro il 27 giugno, tel. 338 9779804 - info@caridolfi.it
PROGRAMMA sabato domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica lunedì
FESTA DLA
PIANO BAR sabato domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica lunedì
28 29 30 1 2 3 4 5 6 7
Claudio e Elisabetta Claudio e Elisabetta Renato Ricci Renato Ricci Trio Italiano Trio Italiano Vittorio Bonetti Anna Romano Guido Guido