RAVENNA &DINTORNI 9/2 2017
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VIAGGI
MAGIO BIKE TOUR Si licenzia per completare il giro del mondo in bici col fratello partito nel 2013 Il quinto anno di viaggio inizia in Sudamerica I
Il Magio Bike Tour comL PERCORSO pie quattro anni. Era il 17 febbraio del 2013, infatti, DA RAVENNA A PANAMA, PER 40 PAESI E 4 CONTINENTI quando Giovanni Gondolini e Marco Meini Partito da Ravenna nel febbraio del 2013 (i dettagli nell’artico(da cui l’acronimo Malo qui a fianco), il Magio Bike Tour ha toccato quasi 40 Paesi. Gio) partirono da piazza Come si può evincere in maniera stilizzata dalla piantina qui a del Popolo, a Ravenna, con fianco, i due ciclisti ravennati (Giovanni Gondolini e Marco l’obiettivo di completare in Meini) hanno abbandonato l’Italia (la prima parte del percorcinque anni il giro del so è quella in rosso) approdando in Slovenia e da lì sui pedamondo in bicicletta. Il li hanno attraversato parte dei Balcani in direzione Turchia nostro giornale – come (effettuando qui una parentesi in Georgia) per poi approdare promesso – ha seguito i in Asia percorrendo le strade di Iran, Turkmenistan e due giovani ravennati nel Uzbekistan, da dove sono volati in India (per visitare in bicicletta anche il Nepal), da cui hanno preso un nuovo aereo per corso del tour ospitando i la Thailandia. Da qui hanno esplorato anche Malesia e loro diari di viaggio su queIndonesia, prendendo poi un nuovo aereo che li ha portati in ste pagine. E continuereAustralia, dove sono rimasti quasi un anno facendo anche mo a farlo fino al ritorno a diversi lavoretti per mantenersi. Poi il ritorno in Thailandia per Ravenna di Giovanni – proseguire il proprio giro intorno al mondo in bicicletta pasrimasto solo ormai da sando per Cambogia, Laos, Vietnam, Cina, Mongolia e quasi un anno per la deciapprodare in Siberia e poi Corea del Sud e Giappone, da sione di Marco di trasferirdove hanno preso a fine 2015 un nuovo aereo per il Canada si in Canada con la fidane quindi un altro cambio di continente. Qui i due ciclisti si zata conosciuta proprio separano e Gondolini prosegue da solo (la linea verde della durante il loro “tour” – mappa) negli Stati Uniti, poi per quattro mesi in Messico e poi previsto tra un paio d’anni giù passando da Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras, almeno, in leggero ritardo Nicaragua, Costa Rica e Panama dove si trova al momento (il rispetto alla tabella di marpallino verde della mappa) prima di iniziare ora insieme al fracia iniziale. Ora Giovanni tello l’esplorazione del Sudamerica, partendo dalla Colombia. ci scrive da Boquete, a Panama, rivelandoci innanzitutto di aver trascorso gli ultimi quattro mesi di viaggio in compagnia di una ragazza, Flavia, a cui ha dedicato uno dei due articoli che pubblichiamo in questa pagina, prima che le loro strade si dividessero. L’altra novità che ci rivela è infine la più importante: dal 27 febbraio lo raggiungerà il fratello, Francesco Gondolini, per completare insieme il tour del Sudamerica e poi quello dell’Africa, ultimo continente da visitare prima del rientro a Ravenna. Una scelta di vita anche quella di Francesco, ingegnere civile al lavoro per 5 anni proprio nel Continente Nero per Cmc. Ora ha deciso di licenziarsi e salire in sella a una bicicletta. «Ho sempre avuto anch’io la passione della bici – ci racconta Francesco, 31 anni, due in meno del fratello – e in questi anni, soprattutto quelli vissuti in Africa prima da volontario e poi IARIO DI VIAGGIO/1 anche da lavoratore, ho visto realtà, paesi e modi di vivere che mi hanno portato a prendere questa decisione di cambiare. Ero già stato a trovare Marco e Giovanni durante il loro tour e non è certo facile: il vento, la pioggia, solo una bicicletdi Giovanni Gondolini ta. Mi spaventa un po’ anche dormire ogni giorno in un luogo diverso o chissà dove, ma chiaramenL'ho conosciuta in Messico a Isla Mujeres, l'isola delle te sono molti più gli stimoli che mi spingono a Donne. Forse l'avevo già incontrata in un tempo lontano, intraprendere questa avventura». forse in un altro luogo, chissà. Viaggiava da sola, credo di Dal 27 febbraio Francesco raggiungerà ricordare, o comunque era sola quel giorno che la vidi. Giovanni in Colombia, nuova tappa del giro del Non so più se sia stato io per primo a inseguirla o se sia mondo, prima di passare, circa un mese dopo, in stata lei a mettersi per caso sulla scia della mia ruota. Di Ecuador e via via lungo le strade di tutto il certo so che mi ritrovai a viaggiare con lei. Sudamerica. Si uniranno ai due fratelli anche Alla prima frontiera ci siamo chiesti: «Continuiamo altri tre amici conosciuti durante questo lungo un po' oltre insieme?». Non ci siamo risposti, ma abbiamo viaggio. D’altronde Giovanni lo ribadisce: continuato a pedalare. Lei mi ha insegnato a svegliarmi «Continuo a chiamare questo viaggio MaGio presto la mattina per viaggiare con il fresco e avere più Bike Tour perchè non appartiene solo a me ma tempo libero pomeridiano. Io in solitudine pedalavo tropanche a chi può parteciparvi, unirsi o leggerne le po e questo diverso ritmo – meno sportivo e più umano – storie. Continuiamo a scrivere per un mondo lo devo a lei. Io le ho insegnato a non litigare col vento, libero e senza frontiere» ci scrive nella sua ultima quando è contro, a non gareggiare con lui, ma a lasciarmail Giovanni. (lu.ma.) si andare prendendo quella fatica con una filosofia diver-
In rosso il percorso di Giovanni Gondolini in compagnia di Marco Meini, in verde quello affrontato da solo (il pallino più grande è il Panama, dove si trova al momento Giovanni) e in giallo il programma futuro, da intraprendere insieme al fratello Nelle foto qui sotto Giovanni, anche in compagnia di Flavia, di cui parla nell’articolo a fondo pagina
DIARIO DI VIAGGIO/2
Pura Vida Costa Rica
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Una Donna...
sa. Mentre io cercavo i passi di montagna, lei desiderava le baie sperdute dell'Oceano, ma ovunque, lentamente, sembrava che i nostri sguardi confluissero sullo stesso orizzonte. A ogni frontiera ci ponevamo la stessa domanda: «Continuiamo un po' oltre insieme?». Dalle nostre labbra non è mai uscito un no, entrambi ammalati di andare, e affamati di conoscere. Insieme. Ho iniziato così a conoscere una Donna. Nei suoi infiniti misteri, nei suoi silenzi che parlano, nei suoi occhi che sorridono. Viaggio nel Viaggio, da quello in bicicletta attorno alla terra, a quello scalzo sulle braci roventi dell’anima di una donna. E come sempre perdendomi ho trovato quel luogo che cercavo. L'ho trovato nella sua sensibilità puramente e meravigliosamente femminile. E ora che sul canale di Panama le nostre strade si dividono, la porterò comunque con me. Perché credo che la rincontrerò prima o poi, in un altro tempo e in un altro luogo. Ma la rincontrerò.
Pura Vida Costa Rica! È questo il motto del paese, ma è anche il saluto più usato. È un inno alla vita forte come il sorriso dei costaricani, sincero come la loro cordialità, invidiabile come il loro benessere economico abbastanza diffuso. Viaggiare sulle sue strade è un piacere. Il cielo di Gennaio è azzurro e il sole invita a tuffarsi nelle acque spumose del Pacifico. Mi sento bene e anche un po' più vicino a casa grazie ai tanti italiani che incontro. Stefano è un trentenne sardo, che dopo dieci anni di lavoro a Londra sta cercando il suo posto qui, perché dopo una vacanza di due settimane non riesce più ad andar via. Daniela e suo marito piacentino gestiscono un ostello a Playa Samara. Sono genuini e ospitali anche con me, nonostante non sia un loro cliente, ma un povero vagabondo che pianta la sua tenda in spiaggia. La vita qui è cara e così torno a campeggiare qua e là, gratuitamente. Sono in compagnia anche di alcuni amici italiani che sono venuti a trovarmi. Con grande generosità e spirito di adattamento provano a fare la mia stessa vita per alcune settimane. Al principio restii alla bicicletta e alle scomodità della tenda, poi si sono fatti contagiare dalla potente alchimia di questo rivoluzionario mezzo a due ruote. La bicicletta e una tenda sono un'infuso di libertà, di allegria, di sostenibilità. I costaricani mi piacciono, anche perché non chiamano più gli stranieri Gringos, ma si rapportano con noi in maniera paritaria. Sono orgogliosi di ospitarci in mezzo alle loro ricchezze naturali. Dopo tanto tempo mi ritrovo in una nazione dove il buon governo è riuscito a creare prosperità e felicità. Non ultima la scelta politica di non creare l’ esercito, ma di investire quel denaro nell'educazione. Bravi mi vien da pensare. Pura Vida Costa Rica. Giovanni Gondolini