L’ESPANSIONE COLONIALE
Le guerre boere o del Transvaal e la scoperta dell’oro in Africa La Conferenza di Berlino del 1884 fu organizzata per evitare per quanto possibile gli scontri tra le potenze coloniali europee, come quello che solo quattro anni prima era avvenuto in Sudafrica tra gli Inglesi e i coloni di origine olandese. L’obiettivo non fu raggiunto, come fu evidente nel 1899 con lo scoppio di una seconda guerra boera, molto più aspra e risolta, questa volta, a favore del Regno Unito.
Ma gli Inglesi cercavano di estendere il loro dominio in quei territori occupati dai Boeri e nel 1843 ci fu l’annessione di Natal. Quindi verso la metà del XIX secolo nel sud dell’Africa c’erano due colonie britanniche – quella del Capo e quella di Natal – e due repubbliche olandesi – Transvaal e lo Stato libero dell’Orange. La situazione cambiò quando nel 1867 furono scoperti dei diamanti nel fiume Orange e più tardi, nel 1886, l’oro a Transvaal. Gli Inglesi si affrettarono a creare delle compagnie per sfruttare queste ricchezze e allargare i loro domini e in quest’opera si distinse il magnate del settore minerario e politico Cecil Rhodes, uno dei più attivi pionieri dell’espansione coloniale britannica nel sud del continente. L’aumento della pressione britannica provocò lo scontro con gli Zulu e portò a una guerra sanguinosa nel 1879, che si risolse con la sconfitta di questi ultimi nella battaglia di Ulundi, contribuì a riaccendere la rivalità tra le due comunità – britannica e olandese – e sfociò nelle cosiddette guerre boere, che si sarebbero combattute tra il 1880 e il 1881 e tra il 1889 e il 1902. Lo scontro terminò con la firma del Trattato di Vereeniging che avrebbe portato, già nel 1910, alla scomparsa delle due repubbliche olandesi, incluse nell’Unione Sudafricana, oggi Repubblica del Sudafrica.
L’espansione coloniale francese
La parola boero indica i contadini bianchi afrikaner, cioè discendenti dai coloni olandesi che parlavano afrikaans, un dialetto olandese. Stabilitisi nella colonia del Capo dal XVII secolo, erano stati costretti, a causa della pressione britannica, a espandersi verso nord, dove nella prima metà del XIX secolo fondarono due repubbliche indipendenti, Transvaal e Orange, entrambe riconosciute rispettivamente nel 1852 e 1854, dal Regno Unito. Ma la pace non fu duratura. Nel 1877, gli Inglesi reclamarono la sovranità del Transvaal e lo annetterono ai loro domini. Tre anni dopo, i Boeri si sollevarono e sconfissero infine l’esercito britannico. Londra firmò la pace e riconobbe nuovamente l’indipendenza della repubblica, anche se non per molto tempo. Nel 1886, la scoperta dell’oro in questo territorio attirò ancora l’attenzione del Regno Unito, che facilitò l’arrivo in questa zona di migliaia di avventurieri inglesi che, come c’era a aspettarsi, provocarono disordini e tensioni. I provvedimenti presi contro di loro dal governo boero, per esempio, nel concedere i permessi per l’estrazione dell’oro, diedero infine a Londra un motivo per intervenire militarmente. Nel 1899 scoppiò di nuovo la guerra e nonostante i successi che accompagnarono la prima offensiva boera, alla fine furono gli Inglesi a imporsi. Nel febbraio del 1900, essi avevano già occupato Orange e a giugno Transvaal. La guerra, trasformatasi in “guerra di guerriglie”, si protrasse fino al 1902, pendendo sempre dalla stessa parte, quella inglese. In alto, nell’immagine, prigionieri britannici catturati dopo la battaglia di Nooitgedacht del 13 dicembre 1900, durante la prima guerra boera.
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La Francia, che durante l’era napoleonica aveva perso buona parte dei suoi possedimenti coloniali dell’Antico Regime, costruì la base della sua espansione successiva a partire dalla Restaurazione. Recuperò la Martinica, Guadalupe, SaintPierre-et-Miquelon, la Guayana, il Senegal e gli empori del Madagascar. Alla fine del regno di Carlo X si preparò una spedizione per occupare Algeri nel nord dell’Africa. Dal XVI secolo, questa zona era diventata un covo di pirati barbareschi che avevano continuamente ostacolato la navigazione nel Mediterraneo. Il Congresso di Vienna aveva trovato una soluzione per mettere fine al problema, ma non si compì nessuna azione immediata. L’Algeria faceva parte dell’impero ottomano, ma di fatto era governata da un potente pirata che aveva assunto il titolo di dey; il suo atteggiamento nei confronti della Francia provocò l’occupazione del territorio pochi giorni prima che a Parigi scoppiasse la Rivoluzione del 1830. Così, spettò al nuovo monarca Luigi Filippo il compito di inviare la spedizione. L’occupazione dell’Algeria fu lenta e le truppe francesi dovettero vincere la resistenza dei gruppi armati del comandante nazionalista Abdelkader. Infine, nel 1848 si concluse l’occupazione di tutto il territorio, anche se il totale controllo su di esso si ottenne soltanto nel 1879. I Francesi iniziarono a