EDITORIALE
ci sono temi che scottano, e momenti storici in cui lo fanno più che in altri. È il caso dell’argomento al quale dedichiamo la copertina, e dell’epoca che stiamo vivendo, in Europa e in Italia. E proprio per questo abbiamo deciso di parlarne, perché crediamo veramente che il passato possa e debba servirci per comprendere il presente. L’Italia non è certo stata l’unica né la maggiore potenza coloniale. Ma, come ben illustra l’esperienza in Libia, non è stata neanche da meno rispetto alle altre in quanto a prepotenza e a violazioni dei diritti umani. È insito nel colonialismo. L’esperienza italiana nel Paese africano è particolarmente interessante da conoscere anche perché permette di dare il giusto spazio a quegli “altri” (i vinti, i colonizzati) così spesso resi invisibili dal racconto storico dominante. Molti libici si opposero infatti fin dall’inizio all’occupazione italiana e portarono avanti, con pochi mezzi ma forte sostegno da parte della popolazione locale, una lunga lotta di resistenza. Moltissime delle persone che sbarcano oggi sulle nostre coste passano per la Libia. Lì vengono trattenute in centri di detenzione dei quali organizzazioni come Medici senza Frontiere hanno denunciato le “condizioni inumane”. La creazione di questi campi è il risultato di accordi stilati tra Italia e Libia che sono anche la conseguenza della colonizzazione italiana. Tante di queste persone scappano da Paesi quali la Somalia, l’Eritrea o l’Etiopia. E nuovamente la storia ci mette davanti al nostro passato. Vi invitiamo a guardarlo in faccia insieme a noi. ELENA LEDDA Vicedirettrice editoriale
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