GRANDI SCOPERTE
Lalibela, le mitiche chiese rupestri dell’Etiopia Nel XVI secolo nella zona etiope di Lalibela i portoghesi trovarono un complesso di chiese scavate nella roccia unico al mondo
1521
A F R I CA
Lalibela ETIOPIA
OCEANO ATLANTICO
principe, Habrav, ne fu geloso e ordinò di avvelenare il giovane, ormai diventato un rivale. Lalibela sprofondò in un sonno mortale e fu portato da alcuni angeli in cielo, dove osservò delle strane costruzioni. Dio ridiede la vita al giovane principe a patto che questi costruisse nella capitale del regno chiese simili a quelle che aveva intravisto in sogno. Quando fu incoronato re, Lalibela ordinò l’edificazione di undici chiese monolitiche collegate da un intricato sistema di tunnel sotterranei.
Il prete portoghese Francisco Álvares è il primo occidentale a visitare e descrivere le chiese di Lalibela.
1868
Si diceva che fossero state costruite in soli 24 anni grazie all’aiuto degli angeli, che di notte continuavano il lavoro degli uomini. Al di là della leggenda, gli esperti non sono ancora riusciti a spiegare come sia stato possibile costruire con tanta precisione queste chiese composte da un solo pezzo di roccia. CHIESA DI SAN GIORGIO.
Luogo inaccessibile Le chiese furono costruite nella città di Roha, a quel tempo capitale del regno di Zagwe, che fu ribattezzata Lalibela in onore del re. Il luogo è oggi una città monastica completamente isolata a 2.630 metri di altezza, circondata e protetta da una barriera naturale di montagne alte più di 4.000 metri nel cuore degli altipiani a nord dell’Etiopia, nella regione degli Amhara. Fino
L’esploratore tedesco Gerhard Rohlfs descrive Lalibela. Nel 1882 il viceconsole francese Achille Raffray visita la zona.
1939
L’architetto e archeologo italiano Alessandro Monti Della Corte dirige i primi scavi archeologici a Lalibela.
TONI ESPADAS
D
opo la caduta del potente regno di Aksum, intorno al 960 l’Etiopia sprofondò in un’epoca buia. Una fase che terminò soltanto duecento anni più tardi, esattamente nel 1181, con l’ascesa al trono dell’imperatore Gebre Maskal Lalibela. La vita di questo re della dinastia Zagwe si snoda tra il mito e la storia. Secondo la leggenda, alla nascita del principe uno sciame di api circondò il corpo del bambino senza lasciare alcun segno. Allora la regina madre esclamò: «Le api sanno che sarà re!» e chiamò il figlio Lalibela, che significa “le api riconoscono la sua sovranità”. Il fratello maggiore del
Intagliata in un unico, gigantesco blocco di pietra e con la pianta a forma di croce greca, questa chiesa è uno degli edifici più importanti di Lalibela.
a poco tempo fa Lalibela era un luogo praticamente inaccessibile e arrivarci era un’impresa: per raggiungere la città sacra erano necessari circa due giorni di viaggio a
1966-1970
Con il patrocinio dell’Unesco, la squadra diretta da Sandro Angelini ripristina l’aspetto originale delle chiese.
CROCE ASTILE ETIOPE DEL XVI SECOLO. METROPOLITAN MUSEUM, NEW YORK. MET / SCALA, FIRENZE
SNG116_122-127_GS_LALIBELA_m_e_m_e_m_e.indd 122
5/9/18 15:08