col tempo, svaniva. Per quanto alcune fossero particolarmente colte, era sufficiente che possedessero delle nozioni di base di musica e danza, come le decorose cittadine e le giovani che facevano le animatrici nei simposi – i banchetti esclusivamente maschili dove si discuteva, si rideva e si beveva vino in abbondanza. Anche se offrivano agli uomini relazioni sessuali, non si confondevano mai con le prostitute dei bordelli. Alcune potevano diventare anche concubine e andare a vivere in casa dell’amante, se questi era celibe o vedovo.
Compagne di banchetto
UN’Etèra accareZZa il sUO amante a Un banchettO. si pOssOnO nOtare le taVOle basse sU cUi si DispOneVanO gli alimenti e il cratere in cUi si mesceVanO VinO e acQUa. mUseO archeOlOgicO naZiOnale Di napOli. SCALA, fIRENzE
ASPASIA DI MILETO
ORONOz / ALBUm
La famosa etèra, compagna di Pericle, fu insultata da molti suoi contemporanei, come Cratino, che la definì una «sfacciata meretrice». Musei Capitolini, Roma.
N
ell’Atene classica c’era un’importante comunità di donne tanto caratteristica quanto difficile da incasellare. Non sarebbe appropriato chiamarle semplicemente “prostitute”, perché la loro condizione era ambigua ed estremamente mutevole. Le etère – come venivano chiamate – potevano essere sia libere che schiave. Potevano provenire da altre città oppure essere nate ad Atene, da un padre che poteva essere uno schiavo, un meteco – cioè uno straniero residente – o persino un cittadino. Le etère si distinguevano generalmente per la loro bellezza, ma niente impediva che continuassero a svolgere il loro“mestiere”anche quando questa,
Ciò che caratterizzava le etère è implicito nella parola che le identifica: erano hetairai,“compagne”, cioè la versione femminile dell’hetairos. In epoca arcaica (776-480 a.C.) gli aristocratici ateniesi erano organizzati in gruppi, le cosiddette hetaireiai o eterie, che spesso avevano tra loro forti rapporti di rivalità. I membri di ogni eteria si incontravano nei simposi, dove si formavano le coppie pederastiche, costituite da un adolescente e da un adulto e caratteristiche della società greca, ma c’erano anche coppie eterosessuali. Non sorprende, quindi, che come l’amante maschile era definito hetairos, venissero chiamate“etère”le donne che accompagnavano gli uomini a queste riunioni. L’usanza del simposio continuò anche durante l’epoca classica, in piena democrazia, nel V e IV secolo a.C. Divenne persino popolare, nel senso che si estese a cittadini con un potere d’acquisto medio. Lo testimonia l’esistenza di un andron, la parte della casa destinata ai banchetti, in alcune abitazioni del quartiere ateniese del Pireo che sicuramente non appartenevano all’élite economica. Per questi eventi venivano assunte delle animatrici, di solito schiave, che suonavano strumenti e ballavano, contribuendo a creare un clima di erotismo. In genere nelle ceramiche sono rappresentate
c r o n o lo g I a
COLTE, bELLE E LIbERE
480-430 a.c.
445-429 a.c.
In questi 50 anni (in greco Pentecontaetia) la città di Atene vive una fase di apogeo e attrae popolazione straniera.
L’etèra Aspasia di Mileto è partner di Pericle. A suo figlio, riconosciuto dallo stratega, è negata la cittadinanza ateniese.