I DIRITTI DELLA DONNA
MONTAUBAN. In questa città del sudest della Francia bagnata dalle acque del fiume Tarn nacque Olympe de Gouges.
articoli della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina sono più di una semplice risposta all’omonimo testo sull’uomo. Sono un’inedita rivendicazione di uguaglianza. Olympe rimproverava agli uomini rivoluzionari di non aver voluto risolvere il problema della disuguaglianza e affermava che era giunto il momento delle donne di lottare per se stesse.
PATRICK ESCUDERO / GTRES
BRIDGEMAN / ACI
I DICIASSETTE
CLUB PATRIOTTICO DI DONNE. DEI FRATELLI LESUEUR. XVIII SECOLO.
il federalismo plebiscitario e con esso firmò la sua condanna a morte. Fra gli aspetti che la Rivoluzione difese per poi abbandonare vi era la partecipazione alla vita pubblica delle donne, che non avevano «la facoltà di assistere ad alcuna assemblea politica». Delusa, Olympe pubblicò nel settembre del 1791 la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Considerato il primo manifesto femminista, iniziava così: «La Donna nasce libera e rimane uguale all’uomo nei diritti. Le distinzioni sociali possono essere fondate solo sull’utilità comune». In esso reclamava l’uguaglianza giuridica e legale delle donne e sosteneva riforme che sarebbero state introdotte solo dal XX secolo, come il suffragio universale, il divorzio e la regolarizzazione delle coppie di fatto. L’inizio della sua fine lo segnò un manifesto dove proponeva che ogni Paese scegliesse fra tre tipi di governo:
repubblicano, federale o monarchico. Non lo firmò, ma un’accusa la portò davanti al Tribunale, per «pretendere un’altra forma di governo che non fosse la repubblica», e da lì alla Conciergerie, il carcere, dove continuò a scrivere contro il terrore giacobino e Robespierre, il suo leader, che per lei, che si era schierata con i girondini, non era «altro che obbrobrio ed esecrazione».
Verso il patibolo Olympe fu ghigliottinata due settimane dopo Maria Antonietta. «Se la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere ugualmente quello di salire alla Tribuna», aveva scritto. A lei fu negata la tribuna. Fu schernita, ripudiata e presto dimenticata. Olympe de Gouges non fu «la donna più virtuosa del suo tempo», come si autodefinì, ma «un’ignorante cui dobbiamo grandi scoperte», come osservò Mirabeau (1749-1791), attivista
e teorico della Rivoluzione Francese. Molti dei suoi coetanei la considerarono una ribelle senza causa, ma le sue azioni seguivano una strategia minuziosamente pianificata. Ebbe il coraggio di sollevare temi che gli stessi rivoluzionari trascurarono e mostrò di possedere grande spirito d’intraprendenza: le origini modeste e la mancanza di istruzione non le impedirono di emanciparsi e di dare coraggiosamente voce alle sue convinzioni, sostenendo in modo concreto, a differenza di molti, il motto «liberté, égalité, fraternité». LAURA MANZANERA SCRITTRICE
Per saperne di più
SAGGI
Olympe de Gouges e i diritti della donna Sophie Mousset. Argo, Lecce, 2005. TESTI
Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina Olympe de Gouges. Caravan Edizioni, Roma, 2012.
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
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