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* non figura l’acquisto dei caratteri cinesi ** non figura l’acquisto della biblioteca Finzi

Mentre la spesa per libri, pur mantenendo una tendenza all’aumento ha delle flessioni nel 1875 e 1876, la tendenza della spesa per gli abbonamenti è in continuo aumento. Nel 1876 c’è un fatto nuovo, l’acquisto di fotografie di documenti paleografici e cinesi e, con i finanziamenti straordinari, si rese possibile l’acquisto della biblioteca Finzi (1874), dei caratteri cinesi (1875) dall’abate Peruy, dopo che gli erano serviti per la stampa del suo vocabolario francese-latino-cinese, per L. 8.000 di carta, della biblioteca dell’orientalista Dorn di Pietroburgo che si concluse, dopo lunghe trattative iniziate nel 1879, nel 1883. Tutte acquisizioni che aumentarono il patrimonio della biblioteca non solo come quantità, ma soprattutto come qualità, in particolare nell’orientalistica. Nella tabella non figurano gli acquisti della biblioteca Finzi e dei caratteri cinesi fatti con assegni straordinari della Soprintendenza, dato che l’assegno ordinario sarebbe dovuto essere di L. 4.000. Si può, allora, trarre la conclusione che, dopo anni di vita stentata, dal 1873 si inizia il consolidarsi e lo sviluppo della biblioteca che, dopo il trasferimento nei locali di piazza S. Marco, apparirà «utile e importante per i pregevoli acquisti fatti con assegni 24 straordinari»; ed è nel gennaio del 1879 che fu dato l’incarico della redazione dell’inventario e delle schede per il catalogo della biblioteca. In questo periodo la Sezione passa da 11 insegnamenti, prima della Convenzione, a 21 nel 1880 e, per l’anno accademico 1880–81, sarebbero iniziati altri due incarichi: Lingue iraniche a Italo Pizzi della Laurenziana e Egittologia a Celestino Schiaparelli. È naturale che la biblioteca dovesse crescere per far fronte al maggior numero di cattedre della Sezione e alle aumentate esigenze di studio. Nei nuovi locali, anche i caratteri cinesi, dopo la nomina di Lodovico Nocentini a conservatore, hanno trovato il loro ordinato deposito. Dal 1872 al 1879, sono anni che possono esser considerati come di transizione, per la Sezione e la sua biblioteca, verso quella efficienza a lungo cercata e sofferta per raggiungere quegli scopi che erano stati additati al tempo dell’istituzione dell’Istituto e che, anche nei momenti più tristi, mai eran venuti meno. Nel 1875 il Presidente Villari si recò in Inghilterra per compiere delle ricerche, ma non dimenticò la biblioteca. A Londra stabilirà un accordo con il professor Max Müller per l’acquisto, suggerito dal professor De Gubernatis, e il pagamento rateale con i fondi della biblioteca, di manoscritti indiani. Sulla via del ritorno, a Parigi, ebbe colloqui con il direttore dell’Ecole des Chartes, intorno al progetto di istituire, nella Sezione, una scuola completa per coloro che volessero dedicarsi al lavoro degli archivi e nelle biblioteche; progetto che era già stato 25 suggerito da Cesare Paoli, docente di paleografia nella Sezione. Nella riorganizzazione della Sezione del 1877, la cattedra di Antropologia, unitamente al Museo, passa a far parte della Sezione di Scienze fisiche e naturali e la biblioteca cede 24

Relazione del C.D. sulla sua gestione dall’attivazione della Convenzione … a tutto l’anno 1879, Firenze, Succ. Le Monnier, 1880, p. 16. 25 A.U., F. 51, n. 13 e F. 55, n. 32. Vedi anche C. LUPI, Gli archivi e le scuole paleografiche in Francia e in Italia, in «Nuova Antologia», 1875, s. I, v. 28, pp. 633–636.

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