Rapporto Confidenziale - n°23 - mar. 10

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numero23. marzo 2010

l’ex marito. Per queste figure maschili, Big Edie non ha nessun rancore: del marito ricorda sorprendentemente un matrimonio felice, mentre dei figli le innate buone maniere e il carattere quieto, opposto a quello della loro sorella, incontenibile e disobbediente. Un altro personaggio, anch’esso velato da un’aurea mistero, emerge importante dal passato: si tratta di Gould, accompagnatore, pianista e presunto amante della signora Bouvier. Con un minaccioso “Devo parlar loro di Gould?” Little Edie risponde alle fantasiose cronache del matrimonio della madre, per poi limitarsi a parlare del suo ruolo formale. Big Edie, sebbene preservando la coerenza del suo racconto immacolato, si lascia andare in un sincero commento: “È stato il più brillante di tutti gli uomini che io abbia mai incontrato...inclusi Mr. Beale e Mr. Bouvier.” Gould era infatti l’unico che aveva creduto nel suo talento. “Nessun uomo poteva competere con Mrs. Beale e Gould”, afferma Little Edie, dopo averci fatto ascoltare un disco registrato dai due nel 1934, “We belong together”. “[…] si prendeva cura di me e della lavanderia ...Credo che fosse l’uomo più simpatico che abbia conosciuto nella mia vita, era uno scrittore – scrisse sette libri in una volta sola – sapeva suonare il piano in una maniera in maniera magistrale e comporre musica squisita – mi dedicò circa ottanta canzoni.” ricorda la madre, mentre Edie se la prende con Albert, reo di essersi esposto troppo sull’argomento. “E sai una cosa? Non si prendeva cura di Mrs Beale sessualmente!” aggiunge, sgombrando l’argomento di ogni malizia. Sappiamo però che Gould visse per molti anni a Grey Gardens, ricoprendo il ruolo che Mr. Beale aveva lasciato vacante, sebbene Edie, nel film, ammette che la sua presenza non le importava molto. “Non mi sono mai preoccupata delle tre persone che piacevano a mia madre: non potevo andare d’accordo con Mr. Beale, non mi interessava niente del suo amico compositore e, per quanto riguarda Tom Logan, mi ha fatto diventare pazza.” Tom Logan era il tuttofare che aveva vissuto con loro per nove anni. Gail Sheely afferma che le due donne lo incontrarono a Montauk attorno alla metà degli anni Cinquanta. Stava cercando un lavoro, appena licenziato da quello che possiamo capire fosse un albergo, lo “Sea Spray” e Big Edie lo ospitò a casa propria per quella notte. Da lì in avanti provvedette nei lavori manuali e come cuoco. Ma tornava spesso ubriaco e a volte spariva per giorni e giorni. Lo arrestarono ad un party ad East Hampton per possesso illecito di arma da fuoco. Agli agenti e ai giornalisti diede il domicilio delle Beale, che andarono su tutte le furie. Lo riaccolsero in casa soltanto quando contrasse una grave forma di polmonite. Era inverno e una settimana dopo Edie lo trovò steso sul pavimento della cucina, senza vita. Di lui in vita, Edie commenta soltanto: “Naturalmente, non potevamo liberarci di lui e io dovetti stare qui per tenerlo d’occhio. [...] Sarei dovuta andarmene e lui se ne sarebbe andato.” Dopo Logan, le Beale non lasciarono più nessuno entrare in casa, ad eccezione di due ragazzi, che, nella primavera del 1968, aiutarono a pulire e rassettare

mentre le donne erano ad una festa. Quando tornarono, Sheehy racconta, mancavano ben 15 000 dollari di preziosi e antichità. “Vedi? Non si dovrebbero avere contatti col mondo esterno...” aggiunge Edie, dopo aver scoperto in soffitta dei libri che sarebbero dovuti essere nella sua camera. Il fattaccio è attribuito a Jerry, nuovo amico di sua madre e frequente ospite della casa. Jerry Torre proveniva da una famiglia della classe operaia di Brooklyn, New York. A sedici anni scappò da casa e raggiunse East Hampton, dove si mantenne facendo saltuariamente il giardiniere e il faccendiere per i ricchi abitanti della costa. Un giorno capitò a Grey Gardens e, sebbene credendola abbandonata, bussò alla porta della casa. Con sua grande sorpresa si vide accolto da Little Edie che subitamente lo abbracciò chiamandolo “The Marble Faun”, il fauno di marmo. Stava citando l’omonimo romanzo di Nathaniel Hawthorne, in cui un giovane conte italiano verrà corrotto nei modi e nella morale, dal contatto con alcuni artisti americani (21). E in effetti Jerry possiede, nel documentario, una figura ambigua e non si esprime mai in modo articolato. Jerry sarà conosciuto con questo nickname per tutta la durata del film e si capirà ben presto la predilezione che Big Edie riserva nei confronti di questo tuttofare - uomo di compagnia. Mrs. Beale tratta Jerry “come amante e come figlio” (22) e lo usa soprattutto per far ingelosire la figlia:“La tua faccia è orrenda, guarda! Le donne dovrebbero essere belle, come si può stare con una faccia tanto brutta? Meno male che c’è Jerry! Sorride, è bello, rimane bello! Grazie a Dio!” Little Edie, a metà tra il riconoscere che Jerry è un “personaggio straordinario” e l’averne spesso a noia per le attenzioni che riceve dalla madre, ha paura che possa venire ad abitare con loro e che con lui si ripeta la storia di Tom Logan. Ma, come nota McElhaney, Jerry, unico uomo a parte i Maysles a cui è permesso entrare nella casa, viene trasformato in qualcosa al tempo stesso maschile e femminile. Il suo viso e i suoi boccoli, che ricordano un quadro pre-raffaelita o le sembianze di un membro dei Medici, vengono sublimati. “Che bel viso, sembra quello di una ragazza...la perfetta immagine di mia madre,” afferma Big Edie, che, chiedendogli se avesse difficoltà a dire di no a tante supposte corti da parte delle coetanee, non si immaginava che fosse in realtà omosessuale e solito frequentare le saune di New York. Jerry è per Big Edie quello che i Maysles sono per la figlia. L’attenzione che i due danno alla donna è talmente frequente che spesso, mentre le riprese sono in atto al piano terra o nel portico, l’anziana signora Beale la chiama a gran voce, pretendendo attenzione. Quest’ultima è ammaliata dalla possibilità di poter finalmente esprimere se stessa e le sue qualità e vive i fratelli Maysles come una ventata di libertà dalla dolorosa routine.

4.2 La teoria del ‘Doppio Legame’ in ‘Grey Gardens’ Little Edie: “Suppongo che non me ne andrò finché o io o lei moriamo” Big Edie: “Chi è ‘lei’? Il gatto? perché vuoi andartene? Altrove non può essere che peggio.” Ma allora cosa trattiene Little Edie dall’andarsene? Sensi di colpa per dover abbandonare la madre? Difficoltà economiche? Solitudine? Le risposte sono probabilmente tutte corrette, ma il problema è più complesso. Le due “Edie” portano all’estremo psicologico il rapporto madre e figlia. Sono uguali e diverse al tempo stesso. Entrambe hanno vissuto la stessa tipologia di storia e lo stesso tipo di rapporti con gli uomini e per più di venticinque anni sono state l’unica compagnia l’una per l’altra. Little Edie minaccia sempre di andarsene, giurando che i suoi giorni a Grey Gardens stanno per finire, ma non lo farà mai: non lo hai mai fatto per venticinque lunghi anni. Si descrive come una donna dal carattere strenuo e fermo (“A staunch carachter”) e amante della libertà. Allo stesso tempo è sempre alla ricerca dell’amore e della benedizione di sua

Rapporto Confidenziale. rivista digitale di cultura cinematografica. www.rapportoconfidenziale.org

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