Il diario di bordo dell'astronauta

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Da grande sarò_astronauta_copertina_TR.pdf

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20/06/22

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Illustrazioni di

UN FUTURO DAA

Alessandra Micheletti

_ CIAO! IO SONO ASTROGIRL! _ E IO, ASTROBOY! SIAMO DUE PICCOLI ASTRONAUTI APPASSIONATI COME TE DI VIAGGI NELLO SPAZIO, ASTRONAVI, ALLUNAGGI, ROBOTTINI DI ESPLORAZIONE, SONDE E RAZZI.

SEGUICI CON ATTENZIONE E IMPARERAI CHI È L’ASTRONAUTA E COM’È IL SUO LAVORO! PRONTO PER IL DECOLLO IN ORBITA?


COME DIVENTARE ALLIEVO ASTRONAUTA REQUISITI Viaggiare nello spazio non è da tutti: hai bisogno di predisposizione, concentrazione, preparazione, adattabilità e impegno. Questo è un lavoro che cambia la vita: dunque, occorre anche tanta passione.

STUDI Serve una laurea in ingegneria o in fisica, biologia, chimica, medicina, matematica. Occorre un’ottima conoscenza dell’inglese e di altre lingue. Serve il brevetto da sub e quello di volo.

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L’ADDESTRAMENTO Quando vieni scelto come allievo astronauta, partecipi ai programmi di addestramento. Comincia il difficile.

L’ADDESTRAMENTO DI BASE - Studi il russo, poiché la Soyuz, navetta che trasporta gli equipaggi sull’ISS (Stazione Spaziale Internazionale) in orbita intorno alla Terra, è russa. - Impari l’astrodinamica, cioè il moto di veicoli spaziali, razzi e missili. - Piloti la Soyuz e l’ISS. - Manovri i bracci robotici e fai esperimenti. - Impari il pronto soccorso: nello spazio non ci sono medici e devi saper medicare o ingessare. - Fai corsi di sopravvivenza: in caso di atterraggio in zone selvagge, devi cavartela.

L’ADDESTRAMENTO AVANZATO Devi reimparare a vestirti, mangiare, camminare, fare passeggiate fuori dal veicolo spaziale (dette EVA)… e tutto senza la gravità! Nelle navicelle spaziali, gli astronauti vivono in condizioni di microgravità, cioè quasi in mancanza assoluta di peso.

ASTRONAUTA significa “navigatore delle stelle e dei pianeti”.

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IL SIMULATORE DI VOLO Per questo, esistono i simulatori di volo dove ti eserciti e porti a termine tutti gli addestramenti. Nei simulatori, il quadro comandi e l’interno sono identici a quelli delle vere navicelle; ci sono motori che li fanno muovere riproducendo al meglio decolli e atterraggi reali. Si tentano manovre di aggancio ad altri veicoli (dette docking) e rientri a terra. Ci sono simulatori che riproducono la guida di veicoli spaziali sui terreni rocciosi di Marte, pianeta vicino alla Terra e in cui sono state tentate finora almeno 40 missioni, di cui più della metà fallite.

L’IPERGRAVITÀ

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L’ipergravità è una forza di gravità superiore a quella che c’è sulla Terra: può essere anche 20 volte quella terrestre! Durante i decolli e gli atterraggi la sperimenti in modo molto forte. Per questo ti eserciti, a sopportarla grazie a uno strumento detto centrifuga, Centrifuga CF -18, la più grande al mondo per che la simula. Preparati, ti le esercitazioni degli astronauti, si trova a Star sembrerà di pesare tanto di più! Town vicino Mosca


ISS: LA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE L’ISS è in orbita terrestre da circa 22 anni; serve alle ricerche scientifiche e all’addestramento di missione per noi astronauti. Russia, Stati Uniti, Canada, Giappone e diversi Paesi membri dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) hanno collaborato a realizzarla.

L’ISS è composta da varie sezioni, dette moduli. Ci spostiamo da un modulo all’altro nuotando nel vuoto.

SCHEDA TECNICA • è a 320 chilometri dalla Terra; • viaggia a 27.700 chilometri all’ora, orbitando 16 volte al giorno intorno al nostro pianeta; • ha 16 grandi pannelli solari; • gli astronauti vivono e lavorano nel corpo centrale portante; • delle navette senza equipaggio (dette ATV) riforniscono l’ISS.

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LA TUTA TUTA SPAZIALE SPAZIALE SOKOL SOKOL LA

Questi cavi sono

La valvola azzurra impedisce che l’aria esca dalla tuta.

E se ti capita di dover grattare il naso? Ebbene, la Sokol ha un dispositivo spugnoso detto Valsalva che serve a compensare la pressione nelle orecchie, ma anche a grattarti il naso senza usare le mani.

Nel casco è posizionato un microfono che comunica direttamente col Centro di Controllo.

La prima vera tuta spaziale fu la Gemini: era il 1963. Due anni dopo, funzionò da “astronave” improvvisata per la prima passeggiata spaziale fuori dalla capsula. Da allora, sono passati molti anni e le tute spaziali si sono evolute. Oggi, ce ne sono varie: le EMU, le EVA e le ORLAN, per le uscite nello spazio; le SOKOL, che servono per atterraggi e decolli.

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Questa è una delle ultime tute prodotte! Più leggera e comoda, ha i guanti progettati per usare gli schermi touch dei computer.

La Sokol ha 4 tasche e molte cinghie di regolazione per personalizzarla.

Questi cavi sono d’emergenza e si possono collegare a una riserva d’aria sulla Soyuz.

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Questa è una tuta di salvataggio e non può essere usata fuori dalla navetta. Introdotta nel 1973, è usata anche oggi. Le tute per le uscite – dette anche extraveicolari – sono complesse. Hanno un tubo per l’ossigeno che le lega alla navetta o sistemi di propulsione per muoversi, diversi strati di materiali e sono difficili da indossare. Funzionano come mini navette spaziali.

Gli stivali sono integrati alla tuta.

I guanti sono rimovibili.


LO SPACE SHUTTLE “Shuttle” significa proprio navetta e “space” spazio; è un velivolo speciale, l’unico con le ali, ma capace di andare in orbita, decollare come un razzo e atterrare di nuovo come fosse un aereo. Un prodigio! Ci sono 6 Shuttle: - l’Enterprise - il Columbia - l’Atlantis - il Discovery - l’Endeavour - il Challenger. orbiter serbatoio booster

SCHEDA TECNICA

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• è capace di portare fino a 7 persone; • dal 1981 al 2011, ha orbitato 135 volte e ha portato nello spazio 355 astronauti; • il suo sistema di lancio è riutilizzabile; • è formato da 3 elementi diversi: l’orbiter, che porta gli astronauti, 2 booster a propellente che lo spingono lontano e il serbatoio.



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