Grandi Guide Raffaello - Antropologica 1 - Estratto

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PRESENTAZIONE

STORIA Premessa Ma perché la Storia? A cosa serve? Sono domande che ancora oggi rivolgono alla scuola genitori e bambini preoccupati per lo studio. La Storia non è certo “utile” come la Grammatica Italiana, o come la Matematica: nel senso che “serve” meno immediatamente e direttamente di queste discipline a comunicare nella vita quotidiana. Essa è anche meno “utile” di qualunque disciplina a carattere filosofico o scientifico, in quanto a differenza di esse non favorisce alcuna informazione nella struttura direttiva del mondo e della realtà. Essa non è neppure magistra vitae, come un tempo si diceva; lo sarebbe solo se fossimo in grado di dimostrare che fatti, problemi, istituzioni, strutture della Storia si presentano e si evolvono secondo schemi razionalizzabili e intelligibili ben precisi. E non siamo in grado di dimostrare nulla del genere. Quel che si può dire è che lo “studio delle storie, insieme alla memoria delle generazioni viventi, alla percezione del presente e alla visione del futuro, contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio dei beni comuni” (dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, novembre 2012). La Storia davvero aiuta a non ripetere errori già commessi, concorre a chiarire la nostra identità comunitaria, a formare l’autocoscienza relativa a quello che ciascuno di noi rappresenta nei contesti: culturale, linguistico, poetico, etnico, sociale, religioso, nei quali è inserito. La Storia, quindi, serve. Al pari dell’Antropologia e delle altre Scienze Umane, essa ha come oggetto l’uomo, studiato nei suoi contesti alla luce dei suoi concreti condizionamenti; considerata pertanto alla luce della compresenza di quanto in lui è basilare, fondante, qualificante, e di quanto è invece relativo, dinamico, soggetto al mutamento. La Storia è in questo senso scienza pratica, sperimentale. Essa non dà risposte generali e normative, bensì particolari e indicative. Senza essere magista vitae, insegna a vivere e a scegliere. Compito degli insegnanti è abituare gli studenti a distinguere tra storie come complesso degli avvenimenti e dei loro significati nelle vicende umane e storie come ricerca di esposizione relativi ad essi: fra Storia vera e propria, da una parte, e storiografia, dall’altra. È importante liberare i ragazzi dalla comoda e ambigua idolatria di una Storia concepita come lineare progresso e abituarli all’idea di una Storia intesa, invece, come articolato progresso. L’insegnate di Storia dovrà proporre, in sintesi, preliminarmente i grandi fatti, il loro significato, le istituzioni e le strutture che li sostengono, a mostrare, poi, come avvengono e si articolano le scelte che conducono il mondo a diventare quello che ora è. Un tale metodo aiuta a riconoscere nel cammino delle cose umane l’uomo e la sua libertà.

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