Eserciziario di italiano 5

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Rita Zagaglia

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INDICE

Prove Nazionali

Il testo

DIFFICOLTÀ ORTOGRAFICHE

Per ogni coppia di parole trova quella scritta correttamente e indicala con una X.

vegliero veliero tronbetta trombetta cucchiaio cucciaio

innocuo innoquo assassino assasino rizo riso

perche perché aquilone acquilone ciminiera cimignera

aquazzone acquazzone nuvola nufola subbito subito

Leggi le parole e sottolinea solo quelle che, così come sono scritte, potresti trovare nel dizionario.

domani piatti

rapidamente andammo pesci salti uscire brutto orari uova mangio un chiave

Collega ciascun termine di sinistra al proprio significato a destra.

Somma

Addendo

Ominide

Glaciale (Era)

Palafitta

Denominatore

Quoziente

Abitazione preistorica costruita sull’acqua.

Numero che si scrive sotto il segno di frazione.

Risultato dell’addizione.

Lontano antenato dell’essere umano.

Ciascun termine dell’addizione.

Era durante la quale i ghiacci coprirono gran parte della Terra.

Risultato di una divisione.

Prerequisiti: conoscere e rispettare le principali regole ortografiche.

PAROLE E FRASI

Leggi attentamente l’analisi grammaticale e scrivi le parole corrispondenti. Se si tratta di nomi o aggettivi, sceglili nell’elenco.

maestra • rane • nerissime • castello • corvi

•  Preposizione articolata formata da in + il =

•  Nome comune di cosa, masch. sing. concreto, primitivo =

•  Articolo determ., femm. sing. =

•  Nome comune di persona, femm. sing., primitivo =

•  Verbo trasformare, 1a coniug., modo indic., tempo pass. remoto, 3a pers. sing. =

•  Articolo partitivo, masch. plur. =

•  Nome comune di animale, masch. plur., primitivo =

•  Preposizione semplice =

•  Nome comune di animale, femm. plur., primitivo =

•  Aggettivo qualific. di grado superl. assoluto, femm. plur. =

Dividi in sintagmi le frasi, poi riscrivi la frase minima (soggetto + predicato).

•  Risuonavano nella piazza le voci dei bambini.

•  Nel cielo si intrecciavano i voli delle rondini.

•  Romina studia inglese nella sua camera.

•  Allo zoo gli animali vivono nelle gabbie.

•  Sotto le foglie erano nascosti dei funghi.

•  Mario salì sulla cima della montagna.

•  Prendi l’ombrello!

Prerequisiti: conoscere le principali parti del discorso e della frase.

CU, QU, OPPURE CQ U ?

Sottolinea le parole che non sono scritte correttamente e riscrivile sui puntini.

Nella scuadra di calcio del cuartiere, Pasquale è sicuramente il portiere più simpatico che abbia mai conosciuto. Cuando para un goal urla a scuarciagola e a fine partita regala a tutti i giocatori i suoi scuisiti pasticcini. Sì, perché Pascuale è un ottimo pasticciere, un po’ scuattrinato ma non sa trovare squse cuando i suoi amici lo coinvolgono!

Basta fargli uno scuillo al telefono e... potrebbe anche essere il giorno di Pascua, che lui è lì in campo come un fedele squdiero.

Indovina e scrivi la parola.

•  Questa CQU può essere liscia o frizzante:

•  Questo CQU esplora i fondali marini:

•  Questo CQU è sinonimo di comprare:

•  Questi CQU servono per dipingere:

•  Questo CQU è malsano e paludoso:

Completa come indicato.

a sare so adro a ario ta ino pia ero a mulo riscia o a cciato

Completa le tabelle.

uoco uinto uiz urioso uoio uesto upola ubo

Infinito Passato remoto
CCU, QQU, CQU
C oppure Q
Participio passato Infinito

SCI, SCE, OPPURE S C ?

Completa le frasi con le seguenti parole.

•  Il sindaco, nelle cerimonie pubbliche, indossa una tricolore.

•  In auto, solo gli non si allacciano le cinture di sicurezza.

•  “Vorrei un etto di cotto”.

•  La parola deriva da .

•  Le zebre hanno il mantello a .

Il plurale di SCÌA è SCÌE, perché la I è accentata.

Il digramma SC, seguito da I ed E, ha suono duro.

L’H, messa tra C e I oppure E, rende il suono duro.

Di regola la sillaba SCE si scrive senza la I.

Il suono SC nella parola “scudo” è duro.

Indica con una X solo le affermazioni esatte. fiscetto fischietto schiena scienza sciuma schivolo sciena scenza schiuma scivolo

Di ogni coppia di parole colora quella scritta correttamente, poi componi una frase.

Risolvi gli indovinelli con parole che contengono il suono SC.

•  Si utilizzano per attraversare la strada. _ _ _ _ _ _ _

•  Barca di salvataggio. _ _ _ _ _ _ _ _ _

•  Una delle tre armi utilizzate nello sport della scherma. _ _ _ _ _ _ _ _

•  La vince chi ha azzeccato il risultato. _ _ _ _ _ _ _ _ _

•  Frustino utilizzato per incitare o correggere il cavallo. _ _ _ _ _ _ _ _ _

fascia • uscieri • strisce • prosciutto • uscio • incoscienti u d o

•  Liberare da qualsiasi legame. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

GLI o LI ? GN o N I ?

Per ogni coppia di parole riscrivi quella corretta sui puntini.

Italia / Itaglia

candelliere / candeliere

manillia / maniglia

olio / oglio

tilio / tiglio

puliese / pugliese

spalliera / spagliera

conilli / conigli

fogliame / foiame

lieve / glieve

raccogliere / raccoiere

alio / aglio

malione / maglione

Emiglia / Emilia

Giugliano / Giuliano

paglia / paia

talliere / tagliere

battalia / battaglia

figliolo / fiolo

liana / gliana

lullio / luglio

tovalioli / tovaglioli

Cancella tutte le parole errate, poi con le iniziali di quelle rimaste componi la parola indicata da Paola e completa il suo fumetto.

è una parola speciale perché

cognome

cimignera

paniere arnia magnifico ognuno niente castania riugnone gegnio ingegnere

Leggi l’esempio e continua tu.

io sogno

io insegno

io bagno

io consegno

io disegno

io assegno

agnello stragnero

¿che noi sogniamo

convegnente

giardiniere

Anche la 1a e la 2a persona plurale del congiuntivo presente vogliono la I: che noi sogniamo, che voi sogniate.

Obiettivo: consolidare le regole ortografiche: digrammi e trigrammi.

LE DOPPIE

Nel brano ci sono molte parole alle quali mancano i raddoppiamenti: sottolineale e riscrivile sotto.

Il gato era molto picolo quando arivò e poteva soltanto prendere il late dal biberon. Poté dormire nela caseta da gioco, sul leto di Dileta: lì aveva un picolo cuscino di fianco a quelo dela bambina. Era un gato che cresceva in freta. Un giorno lasciò la caseta da gioco e cominciò a trascorere le noti soto il leto o dentro la vascheta dei piati sporchi: già alora aveva le sue idee piutosto ecentriche.

(T. Jansson, Il libro dell’estate, Iperborea)

La Z, di solito, non raddoppia davanti a IA, IE, IO: completa con Z o ZZ. pi a poli ia puli ia ini iali ini iativa obie ione pia a pa ienza fa oletto a erare infe ione sottra ione pre ioso addi ione a ione a ionare se ione vi io

sopra + tutto

Le parole composte spesso subiscono un raddoppiamento. Continua tu. soprattutto

o + vero

sopra + mobile

o + pure

sopra + ciglia

così + detto da + vero

sì + come

e + come

là + su

e + pure

là + giù

già + mai

qua + su

già + che

qua + giù

Quale tra questi gruppi di parole potrebbe contenere tutti i termini con le doppie? Indicalo con una X.

•  tori / rena / pane / luna / pani

•  faro / mare / solo / note / peso

•  fola / canone / roseto / bela

•  cola / eco / moto / cotone / topo

Obiettivo: consolidare l’uso del raddoppiamento consonantico.

LE SILLABE

Dividi in sillabe le parole, poi inseriscile nella tabella in base al numero di sillabe di cui sono composte.

carabinieri • discesa • acquatico • qui • conosciuto • portaombrelli non • fantascienza • consigli • su • malvagi • Marcello • va’ • miscela

Pinocchio • luna • maghi • ponte • Carla • Fabio • tre

Monosillabe Bisillabe Trisillabe Polisillabe

Dividi le parole in sillabe con una barretta. Osserva l’esempio.

oc / chia / li risciacquo artrosi

menestrello annaspare ruscelletto

prosciutto pagliaccio campanaro

Riempi le caselle con parole divise in sillabe.

margherita fazzoletto fischietto

chiosco autostrada registratore

Completa le parole con la sillaba centrale, come nell’esempio.

peg bic al re gio sta gio ri cam fra sal ne re ne tia sta sim

Obiettivo: consolidare le regole di divisione in sillabe.

L’ACCENTO

Correggi il brano seguente separando le parole evidenziate e inserendo tutti gli accenti che mancano, come nell’esempio.

IL PRINCIPE E IL RE

Un giorno un principe portovia ( ) una lira a un re.

Il re per ritrovarla dovette fare l’intero giro del porto, allora preso dall’ira sbatteil ( ) principe in galera e buttola ( ) chiave.

Un giorno uno scimpanzepasso ( ) dila ( ), prese la chiave, lagiro ( ) e liberoil ( ) principe cheesclamo ( ): “Urrà, sono libero!”.

Poiringrazio ( ) e scappovia ( ).

Dopo un po’ il re notoche ( ) la lira aveva strani poteri: ogni volta che l’orologio batteva l’ora comparivano cacche sul pero. Allora il re con l’asciataglio ( ) quell’albero e una grossa cacca glicentro ( ) proprio la fronte. Da quel giorno il re cercoil ( ) principe suegiu ( ), di qua e dila ( ) per il regno. Una sera andoal ( ) lago e trovò il principe che s’era nascosto dentro il faro sotto il letto. Il principe subitofuggi ( ) e il reesclamo ( ): “Quando ti prenderò tifaro ( ) a pezzetti!”.

Ma nonriusci ( ) mai più a prenderlo e da quel giorno il re dall’ira nonmangio ( ) piue ( ) non spese piuuna ( ) lira. portò via

Cerchia i monosillabi corretti in ogni frase.

•  Non vedo Mirco da/dà tantissimi anni e l’idea di/dì incontrarlo di nuovo mi da/dà molta gioia.

•  Se/Sé ti ricordi, avvisa il paziente di portare con se/sé la tessera sanitaria.

•  Studia senza sosta notte e di/dì, senza concedersi pause ne/né divertimenti.

•  Dove sono i miei occhiali? Li/Lì perdo sempre! Ero convinto di/dì averli appoggiati li/lì sul tavolo.

•  La/Là scatola è la/là, nello studio: la/là metto sempre allo stesso posto.

•  Si/Sì, è vero: si/sì sta proprio bene qui.

•  Vengo da te/tè verso le cinque per un te/tè

Sottolinea solo le parole accentate correttamente.

quì • puo • stò • cuì • lassu • cioè • caffè • mà • Esau • gioventù • Artu qua • cio • gia • più • ostilità • giu • città • và • però • falò

Obiettivo: consolidare le convenzioni ortografiche: l’accento.

ELISIONE E TRONCAMENTO

Riscrivi le seguenti espressioni facendo l’elisione quando è necessario, come nell’esempio.

lo amico

la neve

la pera

lo gnomo

della acqua

dello occhio

allo zoo

alla alba

sullo scivolo

sulla uva

dallo ospedale dalla erba

nella prateria

nella ombra

uno zoccolo una zebra

una amaca una isola un ago un elicottero quello albero quella altezza bella idea bello amico nessuna altra nessuna nonna ci è ci erano

Leggi i troncamenti suggeriti da Vale e inseriscili nelle frasi.

composto su quella sedia!

a tuo fratello di stare un attento!

i tuoi compiti con più attenzione!

il tuo zaino al babbo, e avanti.

Alcuni troncamenti speciali vogliono l’apostrofo vai va’ fai fa’ dai da’ dici di’ stai sta’ poco po’

Completa con le forme intere, troncate o elise, di UNO, NESSUNO, CIASCUNO, ALCUNO, QUELLO. Osserva l’esempio.

alunno un gioco amica

Obiettivo: consolidare le convenzioni ortografiche: l’elisione e il troncamento.

ACCENTO, APOSTROFO, OPPURE?

Abbina con le lettere i monosillabi alle rispettive definizioni.

A. da verbo dare, modo indicativo, tempo presente, 3a pers. sing.

B. da’ preposizione semplice

C. dà verbo dare, modo imperativo, 2a pers. sing.

D. di nome comune di cosa, maschile, singolare, primitivo, astratto

E. di’ preposizione semplice

F. dì verbo dire, modo imperativo, 2a pers. sing.

Completa le frasi con la forma corretta.

ne né n’è

se sé s’è

ce ne cene ce n’è

•  Non comprerò questo quello.

•  Se ricordato solo ora: è proprio smemorato!

•  Ho molta sete: me versi ancora, per favore?

•   non ti dispiace, preferirei non parlarne più.

•   fatto tardi: vado a casa.

•  È molto riservato: tiene tutti i suoi pensieri per

•  Paolo ha portato una torta: ancora?

•   andammo presto perché ci annoiavamo.

•  Mi piace molto organizzare con gli amici.

•   la tua bicicletta?

dove dov’è

quale qual è

•  Sara non ricorda ha appoggiato lo zainetto.

•  Guarda sulla cartina si trova questo paese.

•   il doppio di dodici?

•   fiume attraversa Firenze?

•  Sai dirmi il suo nome?

Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

•  Sulla parola “ma” c’è sempre l’accento, ma non si indica. V F

•  Nella frase “Fà i compiti perche e gia tardi” ci sono quattro errori. V F

•  La frase “Te lo detto più volte” è scritta correttamente. V F

•  Si scrive “Ve l’ho comprato ieri” e non “Ve lo comprato ieri”. V F

Obiettivo: consolidare le regole ortografiche: forme accentate e/o apostrofate.

ACCA SÌ O NO?

Un giorno una lepre deriso il riccio per i suoi piedi storti.

“Con i miei piedi corro meglio di te che li dritti!” ribattuto il riccio.

“ ! ! Vorrei metterti alla prova” sghignazzato la lepre.

“Vieni domattina al campo e vedrai chi ragione”.

Il riccio è andato casa e raccontato tutto sua moglie.

“Domattina andremo al campo: io partirò con la lepre e tu andrai nasconderti dalla parte opposta del solco. Ti farai vedere solo quando lei sarà vicina al traguardo, così ti scambierà per me. ! ! Vedrai come la faremo correre!”.

Il giorno dopo la lepre e il riccio iniziato la gara. La lepre correva e non si voltava a guardare indietro, ma, arrivata al traguardo, non credeva propri occhi: il riccio era già lì seduto.

Ricominciarono correre, ma il riccio era sempre primo.

Alla fine la lepre riconosciuto la vittoria al riccio che se n’è tornato casa con sua moglie.

Completa il brano con HA, A, AH, HANNO, HAI, AI. Ho O Oh Ahi Hanno

Analizza le seguenti parole scrivendo la definizione esatta tra quelle proposte.

voce del verbo avere congiunzione preposizione semplice esclamazione preposizione articolata nome comune

MI METTO ALLA PROVA!

Leggi la lista degli errori, poi il brano. A ogni errore riscontrato, sottolinea la parola e scrivila correttamente dove segnalato nella lista. Osserva l’esempio.

Manca una doppia:

Non ci va la ”H”:

Manca la maiuscola:

cavallo

Non serve l’apostrofo:

IL LEONE E IL CAVALLO

Non c’è l’accento:

Unione di parole staccate:

Una doppia di troppo:

Un accento di troppo:

Un leone si avvicinò a un cavalo che pascolava in un prato, fingendosi un meddico. Il cavalo, furbo, intui che il leone stava mentendo e fece finta di calpestare con una zampa un’cespuglio spinoso. “come sono contento che tu sia quì!” disse il cavallo astuto, “ti prego, toglimi le spine!”

Mentre il leone si avvicinava con fare minaccioso dimostrando ilsuo vero intento, cioè mangiarlo, il cavallo gli sferrò una serie di potenti calci sul musso. Il leone resto ha terra e, quando si rialzò, pensò che non bisogna mai mentire ma mostrarsi per quello che ognuno di noi è.

Riscrivi le frasi con tutte le elisioni e i troncamenti necessari.

•  Quello anello è di oro e di argento.

•  Non sono di accordo con te.

•  Non ci era nessuno altro.

•  Che cosa è questo aggeggio?

•  Chi glielo ha detto?

•  Santo Francesco parlava con gli animali.

•  Paolo è un buono uomo e un bravo papà.

Poni l’accento sulle parole che lo richiedono.

Dividi in sillabe con una barretta. liberta pace gioia volonta solidarieta egoismo perche percio quando finche anticaglia disfatta sofferenza acquazzone risciacquo calzini lanterna bombardamento lubrificante bottiglione bustina sassaiola automobilista punteggiatura

ORA TOCCA A ME!

A inghiottire / cinghiale / unghiata / preghiera

B maghi / spaghetti / ghiaccio / aghiformi

C ghiacciato / ghigliottina / lunghissima / sghignazzare

D mughetti / alchimia / chiodo / ghiacciolo

Indica quale gruppo ha le seguenti caratteristiche: le parole sono tutte quadrisillabe, hanno un raddoppiamento, contengono il suono GHI Rispondi.

•  Riscrivi solo i plurali errati.

– due grattugie

– un etto di arancie

– alcune farmace

– le acacie

– delle mancie

– tre goccie

– le sue mage

•  Indica le frasi scritte correttamente.

– Vorrei un po’ di latte.

– Ha Carlo è caduto un dente.

– Non li vedi? Sono lì.

– Quel carrozziere è amico mio.

– Quell uomo è un ladro.

– Aspetta ci alla stazione.

– Si è acquattato dietro il cespuglio.

•  Numera le parole secondo l’ordine alfabetico. joystick harem dessert clown wurstel kolossal karate yacht suk hobby jet yogurt krapfen relax yo-yo jeep

•  Qual è il gruppo in cui tutte le parole sono scritte in modo errato?

A pazia / sfreciare / inpatto / strappo

B tamburo / sensazione / razzia / impaziente

C carozziere / Aspomonte / compaso / inpegno

D combinazione / sfrattio / spremuta / costingere

•  Indica se le parole si possono accentare oppure no.

accento sìaccento no

•  Togli l’apostrofo e spiega brevemente il significato dei termini che hai ottenuto.

l’oro / = d’uomo / = l’ira / = l’ascia / = s’offre / =

PARTI VARIABILI E INVARIABILI

Leggi il brano e indica per ogni parola evidenziata se è una parte variabile (PV) o invariabile (PI) del discorso.

Le parti del discorso sono nove.

Cinque sono variabili, cioè cambiano forma in base al genere, al numero, al tempo... e sono: articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo Quattro sono invariabili, cioè non cambiano forma, e sono: avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione (ah, ohi, eh...).

TRE SEMI DI MELONE

Tanto tempo fa, un contadino ( ) che possedeva solo un piccolo pezzo di terra, mentre ( ) stava faticosamente ( ) arando, scorse una cicogna con l’ala spezzata ( ). La sollevò, la portò in casa e la curò finché un giorno la cicogna potè volare via.

L’ ( ) anno dopo, in primavera ( ), la cicogna ritornò e gettò ( ) tre semi di melone che il povero contadino piantò tra le zolle. Qualche giorno dopo spuntarono i primi germogli e intanto il contadino lavorava.

Dopo pochi giorni i meloni ( ) divennero giganteschi ( ) e l’uomo invitò gli amici e i parenti, poveri come lui, a festeggiare.

Prese un melone e lo ( ) spezzò ma all’( ) interno era pieno di monete d’oro!

Il contadino divise le monete con i suoi ospiti e ricavò poi ( ) dagli altri meloni un grosso mucchio di monete d’( ) oro, così potè finalmente ( ) vivere

senza tanti ( ) pensieri.

(L. Khaciatrijan, Tre semi di melone)

Scrivi la categoria grammaticale, poi cancella l’intruso.

: salsiccia, orsetto, camionista, scala, bello : una, lo, il, li, la, un : grande, obliquo, ahimé, sereno, goffo : farò, dirò, però, sarò, darò : di, sa, su, da, in, con : tu, me, io, ci, là, voi : ah, ho, oh, ahi, eh : ma, mentre, e, per : lentamente, bene, non, perciò

Obiettivo: conoscere le parti variabili e invariabili del discorso.

IL NOME

Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

•  Carla è un nome comune di persona femminile. V F

•  Fiume è un nome di persona maschile singolare. V F

•  Acqua è un nome di cosa femminile singolare. V F

•  Billo è un nome proprio di animale maschile singolare. V F

•  Grandioso è un nome comune di cosa maschile singolare. V F

Inserisci nelle scatole dei nomi l’etichetta esatta.

comuni • propri • femminili • maschili • astratti • concreti

piramide libertà

Susanna Italia

Inghilterra Roberto Topolino Roma tastiera sedie libro pianisti

pane marmellata casa coltello gioia pace volontà avarizia sole Marco naso gatti

Scrivi alcuni nomi in base alla definizione data.

•  Nome comune, maschile, plurale:

•  Nome proprio, femminile, singolare:

•  Nome proprio, maschile, singolare:

•  Nome comune, femminile, plurale:

Obiettivo: individuare e classificare i nomi.

PARTICOLARITÀ

Leggi le frasi, poi cerchia e correggi le parole di genere errato.

• Ho mangiato un ottimo gelato con la crema e il panno. ( )

• Hai ricevuto quella pacca da Roma? ( )

• Questa sera vorrei tanto mangiare un pizzo. ( )

• Hai macchiato il manico della camicia. ( )

• La sposa aveva una vela bianca e lunghissima. ( )

I nomi difettivi hanno un solo numero: inseriscili nella tabella.

latte • forbici • nozze • mutande • grandine • mais • stoviglie pepe • sangue • miele • pantaloni • occhiali • fame • sete

Nomi difettivi del plurale (hanno solo il singolare)

Nomi difettivi del singolare (hanno solo il plurale)

¿forbici, ¿latte,

I nomi sovrabbondanti hanno due forme plurali con significati diversi. Componi delle frasi.

osso muro ossi ossa muri mura

Nelle seguenti frasi sottolinea con colori diversi i nomi di genere comune e quelli indipendenti.

• Nella stalla erano rimasti tre buoi.

• Il violinista ha suonato per un’ora.

• Mio padre ha consegnato le chiavi alla custode del palazzo.

• “Mio nipote è molto gentile: passa spesso a salutarmi con sua moglie”, dice la nonna a una sua amica.

• Giulio e Kim sono due fratelli vivaci e simpatici.

Obiettivo: discriminare nomi difettivi, sovrabbondanti, di genere comune e indipendenti.

NOMI INDIVIDUALI E COLLETTIVI

I nomi individuali indicano singole persone, animali o cose. I nomi collettivi indicano un gruppo di persone, animali o cose.

Scrivi il nome collettivo dei seguenti individuali o viceversa.

Nomi individualiNomi collettivi

Nomi individualiNomi collettivi

Leggi le frasi e cerchia la forma corretta tra le due proposte.

•  Al corteo c’erano circa due migliaia/migliai di persone.

•  Dall’imbarcazione erano stati tratti in salvo circa due centinai/centinaia di profughi.

•  I pastori proseguono lungo il sentiero per condurre le greggi/i greggi al pascolo.

•  Si usano anche oggi, come unità di misura di lunghezza, i migli/le miglia, ma solo nei paesi anglosassoni, negli USA, nella navigazione marittima e aerea.

Scrivi I se il nome è individuale, C se è collettivo; S se è singolare, P se è plurale. scolaresca

famiglia

fazzoletto sciami stelle quercia pineta eserciti faggeti clientela tavolo gregge

Sottolinea il verbo corretto: deve concordare con il nome collettivo.

•  Il pubblico applaudì/applaudirono al termine dell’esibizione.

•  La tifoseria esulta/esultano a ogni goal e intona/intonano l’inno.

•  Fu colpito/Furono colpiti due plotoni di soldati.

•  Le squadre di calciatori entrarono/entrò in campo di corsa.

Quale dei seguenti nomi collettivi può sostituire le spiegazioni? Collega inserendo le lettere al posto giusto.

A. Emeroteca Insieme di sacerdoti e personaggi religiosi.

B. Dinastia Insieme degli abitanti di una città.

C. Prole Raccolta ordinata di giornali da leggere.

D. Clero Serie di re o principi di una stessa famiglia.

E. Cittadinanza I figli di una stessa famiglia.

Obiettivo: distinguere i nomi in base al significato: individuali e collettivi.

NOMI CONCRETI E ASTRATTI

I nomi che indicano cose, persone e animali che si possono percepire attraverso i sensi si dicono concreti I nomi che esprimono idee, concetti ed emozioni si dicono astratti

Cerca nel dizionario il significato delle seguenti parole e scrivi con ognuna due frasi: una deve contenere la parola come nome concreto, l’altra come nome astratto. Segui l’esempio.

cavallo

rotta

occhio onda

Mi piace andare a cavallo nel bosco. (nome concreto)

Ho quasi finito i compiti: sono a cavallo (nome astratto)

Ricava i nomi astratti dai seguenti nomi concreti.

Trova il contrario dei seguenti nomi astratti. santo giovane scienziato medico astrologo simpatia egoismo amore distrazione fiducia

Sottolinea di rosso tutti i nomi astratti e di blu quelli concreti.

UNA GIORNATA STORTA

Oggi Carla si è alzata proprio con il piede sbagliato. Generalmente non ama molto la solitudine, ma oggi non ha voglia di vedere nessuno e decide di restare tutto il pomeriggio rinchiusa in casa a crogiolarsi nella propria tristezza. All’improvviso suona il campanello: è Amina!

“Ciao, Carla! Sono stracolma di felicità e voglio dividere la mia gioia con te!” esclama entrando in casa come un ciclone.

“Ho vinto il primo premio della lotteria, pensa che fortuna!”

“E che cosa hai vinto?” chiede Carla curiosa.

“A dire il vero… non lo so ancora!”

Le due amiche si guardano e scoppiano in una fragorosa risata.

Obiettivo: distinguere i nomi in base al significato: concreti e astratti.

NOMI COMPOSTI

Completa con le parti mancanti, come nell’esempio.

tostapane

verbo + nome = aggettivo + nome = giorno verbo + nome = aspira avverbio + nome = sotto verbo + verbo = sali nome + aggettivo = terra avverbio + aggettivo = verde aggettivo + aggettivo = rosso

Forma i nomi composti unendo una delle parole del primo gruppo con una del secondo e scrivili sulle righe, come nell’esempio.

1 Asciuga 7. Batti

2. Spremi 8. Lava

3. Arco 9. Pela

4. Para 10. Terra

5. Cassa 11. Trita

6. Schiaccia 12. Porta noci ghiaccio fango patate ombrelli panca stoviglie capelli cotta baleno panni agrumi

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.

Volgi al plurale, consultando il dizionario. ferrovia pianoforte capostazione portalettere altopiano cassapanca gentiluomo pescespada malalingua fermacarte

Indica con una X se le affermazioni riferite alla parola “autoferrotranviere” sono corrette oppure no.

•  È un nome composto.

Sì No

•  È composto da due nomi. Sì No

•  Il plurale è “autoferrotranvieri”. Sì No

•  Si divide in sei sillabe. Sì No

•  È un nome di persona astratto. Sì No

•  Uno dei nomi che lo compone è derivato. Sì No

Obiettivo: distinguere i nomi in base alla formazione: i composti.

NOMI PRIMITIVI E DERIVATI

I nomi primitivi non derivano da altri nomi. I nomi derivati derivano dai primitivi e si formano con l’aggiunta di prefissi (particelle poste prima della radice) o suffissi (particelle poste dopo).

Leggi le frasi e sottolinea i nomi derivati. Poi nello spazio indicato scrivi la radice da cui derivano, come nell’esempio.

•  Quando la mamma prepara cene speciali, consulta il suo ricettario. ( )

•  Mio fratello ha comprato un anello per la sua fidanzata dall’orefice. ( )

•  Al mare, sei stai troppo al sole, puoi prendere un’insolazione. ( )

•  La maestra porta sempre con sé gli occhiali. ( )

•  Vorrei avere una calcolatrice per eseguire le operazioni in colonna. ( )

•  Che disegno fantastico! Sei proprio un’artista! ( )

•  L’anno scorso, al canile, ho preso Lilla: la mia deliziosa cagnetta. ( ) ricett

Inserisci nella tabella i nomi messi alla rinfusa, come nell’esempio. Poi rifletti e completa la frase nel box.

pesce falegname giorno acqua inquadratura occhio

giornale dito libreria

pescatore barca libro

imbarcadero quadro ditale legno occhiali acquolina

I nomi derivati hanno un significato dal nome primitivo da cui derivano, ma attinente.

Nome primitivo Nome derivato

¿pesce ¿pescatore

Elimina l’intruso: è un falso derivato. Trova i primitivi di queste parole. carta cartolaio, cortesia, cartellina, cartiera collo colloquio, collana, collare, colletto seme seminatore, semenza, semina, semestre sale saliera, salotto, salato, insalata impaginare sbucciare infuocato innevato

Obiettivo: distinguere i nomi in base alla formazione: primitivi e derivati.

NOMI PRIMITIVI E ALTERATI

Leggi il brano e sottolinea di blu tutti i nomi alterati. Cerchia di rosso i due falsi alterati

Era una giornata grigia e il mare era illuminato da una vaga lucina indistinta.

Sulla linea dell’orizzonte alcune barchette colorate con le vele bianche passavano lente e silenziose.

Qualche raggiolino di sole filtrava tra le nuvolette addensate, cadendo a lambire la spiaggetta e accarezzando le alette degli uccellini scesi a cercare cibo sulla sabbia: le orme delle loro zampette sembravano merletti e ricami.

A sinistra, dove lo sguardo si fermava sugli scogli aguzzi, un canalone gorgogliante gettava le sue acque torbide in mare.

Un ometto dalla buffa giacca a bottoni rossi se ne stava lì, immerso con i suoi stivaloni di gomma nell’acqua stagnante, con la sua canna da pesca in mano, e pescava.

Gli facevano compagnia un cagnolino assopito e il venticello d’autunno.

Completa la tabella.

Primitivo

Inserisci nelle frasi il nome alterato suggerito, poi completa il messaggio di Lisa.

•  Non ce la farò mai a studiare quel (libro grande e pesante) .

•  Il gatto della nonna zoppica: ha una spina nella (zampa piccola) .

•  Questa (pioggia lieve e fine) annuncia la primavera.

•  È un (ragazzo pericoloso e maleducato) , stai alla larga da lui!

I nomi alterati hanno lo significato del nome con sfumature diverse.

Scrivi i falsi alterati dei seguenti nomi, come nell’esempio. colla gomma rosso canna timo riso picco melo

Obiettivo: distinguere i nomi in base alla formazione: l’alterazione.

GLI ARTICOLI

Nel testo sottolinea di blu l’articolo determinativo e di rosso quello indeterminativo.

LA PIAZZA

La piazza centrale del paese era sempre affollata. Le venditrici di frutta in un angolo, le gabbie di polli, i rotoli di stoffa, i bambini scalzi con un carretto, i cani, addirittura una mucca che aveva deciso di starsene lì, proprio nel mezzo, come se la piazza fosse sua.

In India, come si sa, le mucche sono sacre e, siccome questa storia si svolge lì, nessuno osava spostare l’animalone con gli occhi grandi e l’aria mite, anche perché nessuno avrebbe saputo dove metterlo.

(S. Morconi, Prima un bianco, poi un rosso, Nord-Sud Edizioni)

Scrivi l’articolo indeterminativo adatto. Completa con l’articolo determinativo. idea brillante brillante idea chioma folta folta chioma yogurt aspro aspro yogurt studente pigro pigro studente uovo fresco fresco uovo gatto agile agile gatto uva dolce dolce uva

•   scarpe nuove mi fanno male!

•  Oggi ho appeso amaca.

•  Passami pepe, per favore.

•  Ho lasciato zaino in autobus.

•   anni passano!

•  Non ha patente di guida.

•   draghi non esistono.

Scrivi A se LO, LA, GLI, LE sono articoli (cioè accompagnano un nome, anche se in mezzo c’è l’aggettivo); P se sono pronomi (cioè precedono il verbo).

•  Non trovo la mia biro: tu la vedi?

•  Lo scorso weekend sono stato in montagna e ho comprato lo skipass.

•  Il muratore prese le pietre e le appoggiò contro il muretto.

•  Stanno per nascere le gemelle; le chiameranno Laura e Luana.

•  Gli ospiti hanno cantato gli auguri a Gino e gli hanno donato una chitarra.

Sottolinea gli articoli usati in maniera scorretta, poi scrivi la forma corretta accanto a ogni frase.

•  Non sono figlio unico, ma ho la sorella. ( )

•  Piango perché una mia mamma mi ha rimproverato. ( )

•  Mio padre fa un idraulico. ( )

•  È tanto che un papà non mi legge una favola. ( )

•  Mi è sembrato di vedere lo scarafaggio in cucina. ( )

L’ARTICOLO PARTITIVO

Scrivi l’articolo indeterminativo davanti a ogni nome, poi volgi al plurale usando l’articolo partitivo, come nell’esempio.

¿un ¿dei

cane cani sorpresa sorprese collana collane sorso sorsi stipendio stipendi farfalla farfalle casco caschi ape api acquitrino acquitrini errore errori scolaro scolari aquila aquile

Gli articoli partitivi al singolare significano “un po’ di, qualche”; al plurale “alcuni”.

Sostituisci gli articoli partitivi con i termini “alcuni/e”, “un po’ di” e riscrivi le frasi.

•  Dei bambini giocavano a pallone.

•  Mi manca dell’aglio per la ricetta.

•  La sarta comprò delle stoffe in sconto.

•  Vorrei del latte fresco, grazie.

•  Ho sentito delle brutte parole!

•  Hai dei bei vestiti nell’armadio.

•  Delle donne aspettavano in coda.

Leggi e scrivi A se trovi articoli partitivi e PA se trovi preposizioni articolate.

•  Il caffé dello zio è sempre troppo amaro: vuoi dello zucchero?

•  Ho messo della marmellata nel secondo ripiano della credenza.

•  Sara voleva delle pesche, ma la cassetta della frutta era vuota.

•  Hai sfoggiato degli splendidi orecchini al matrimonio degli zii.

•  Il nonno versò del vino nel bicchiere del suo amico Luigi.

•  Dal giardino dei vicini si sentono arrivare dei rumori strani.

In ogni frase, quanti articoli partitivi (AP), articoli determinativi (AD), articoli indeterminativi (AI) ci sono? Scrivilo nelle caselle corrispondenti.

•  Nella piazza del paese c’erano degli alberi spogli. AP AD AI

•  Il vestito della mia amica è un po’ sciupato. AP AD AI

•  È corretta solo la prima parte del compito, la seconda è sbagliata. AP AD AI

•  Non le ho detto dei racconti che mi ha fatto il nonno. AP AD AI

•  Ho della sabbia nelle scarpe e i lacci sciolti. AP AD AI

Obiettivo: riconoscere e utilizzare l’articolo partitivo.

MI METTO ALLA PROVA!

Leggi il brano e cerchia gli articoli che concordano per genere e numero con i nomi.

LA REGINA INQUINELLA E IL RE ECOLOGINO

Tanto tempo fa viveva un regina bruttissima: aveva la pelle grigia, la unghie lunghissime e gialle, gli capelli sporchi e attorcigliati intorno al corpo. Si chiamava Inquinella. Quando passava per le vie della città sporcava tutto ciò che incontrava e, quando respirava, lanciava in aria un grossa nuvola puzzolente che copriva il sole.

Il abitanti erano costretti a vivere rinchiusi nelle loro case, sia le piante che i fiori non esistevano in quella città.

Una giorno il re Ecologino, dalla sua reggia luminosa e pulita, vide uno enorme nube nera nel cielo. Gli spiegarono che sotto quella nube c’era il regno di Inquinella e che bisognava starne lontani. La re decise allora di andarla a trovare e partì con il suo corteo, sicuro di convincere Inquinella a cambiar vita.

Esegui l’analisi grammaticale, come nell’esempio. i = il = comandante = pianetino = la = navicella = direzione = veicolo = micetti = astronave = nome comune di cosa, concreto, femminile, singolare, composto.

PROVE NAZIONALI

Nelle seguenti frasi quanti articoli ci sono?

La mamma ha invitato a pranzo, per il mio compleanno, Sara, la mia migliore amica. Sara mi ha regalato una felpa rossa, alla mamma ha regalato delle rose bianche.

A 6 B 7 C 5 D 4

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi.

IL BARBIERE

Il barbiere era un uomo basso e largo di spalle, completamente calvo sulla fronte fino alla nuca, con il collo spesso e una faccia grassottella. Di persona era robusto ma non grosso. Nel suo viso uniforme dal colorito giallastro erano notevoli gli occhi, tondi e grandi, dotati di uno sguardo chiaro, interrogativo, stupito, forse ironico. Aveva il naso piccolo e la bocca larga ma senza labbra, che a rari sorrisi scopriva due file di denti rotti e scuri. Nel mento aveva una strana fossetta. (A. Moravia)

Utilizza i cinque sensi e arricchisci ogni nome con almeno cinque aggettivi qualificativi di grado positivo.

banana arrosto tè bambola acqua

Scrivi da quale nome derivano i seguenti aggettivi. frettoloso nazionale veritiero montuoso abitudinario popolare

arrugginito umano bugiardo teatrale favorevole sferico

L’aggettivo qualificativo esprime una qualità del nome con il quale deve concordare nel genere e nel numero.

Gli aggettivi qualificativi possono subire delle alterazioni, come i nomi. Completa la tabella.

IL GRADO COMPARATIVO

L’aggettivo qualificativo è di grado comparativo se esprime un confronto tra due termini: può essere di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza

Scrivi il grado dei seguenti aggettivi: (P) se è positivo, (MAG) se è comparativo di maggioranza, (MIN) se è comparativo di minoranza e (U) se è di uguaglianza.

più salato di ( ) meno scomodo di ( ) meno ingombrante di ( ) più coinvolgente di ( ) antipatico ( ) tanto gradita quanto ( ) affettuosi quanto ( ) meno difficile di ( ) meno studioso di ( ) più spaventato di ( ) spesso come ( ) onesto tale e quale ( ) meno cattiva di ( ) più generosa di ( ) tanto leale quanto ( ) meno calda di ( )

Componi delle frasi paragonando i due termini dati, come suggerito.

comp magg collina montagna

comp. min. neve ghiaccio

comp. uguag. olivo pesco

comp min gatto tigre

Indica con una X le caratteristiche dell’aggettivo “più zuccherino”.

A aggettivo dimostrativo, maschile, plurale.

B aggettivo qualificativo di grado positivo, maschile, sing., derivato.

C aggettivo qualificativo di grado comparativo di minor., maschile, singolare, alterato.

D aggettivo qualificativo di grado comparativo di maggioranza, maschile, singolare, derivato.

Obiettivo: riconoscere e utilizzare il grado comparativo dell’aggettivo qualificativo.

PROVE NAZIONALI

IL GRADO SUPERLATIVO

L’aggettivo qualificativo può essere:

• di grado superlativo assoluto se indica la qualità al massimo grado;

• di grado superlativo relativo se indica la qualità al massimo o al minimo grado, ma solo in relazione a un gruppo.

Forma il superlativo assoluto dei seguenti aggettivi come indicato, poi completa.

CON I PREFISSI ultra- /arci- /super- /strasimpatico:

felice:

noto:

pesante:

CON I SUFFISSI -issimo / -errimo

acre:

sottile:

celebre:

Si può ottenere il superlativo assoluto di un aggettivo anche aggiungendo l’avverbio prima dell’aggettivo o semplicemente ripetendo

Sottolinea gli aggettivi qualificativi di grado superlativo, poi scrivi SR (superlativo relativo) o SA (superlativo assoluto).

•  La lezione di Scienze sul cervello è stata molto interessante.

•  Paperino è il personaggio meno fortunato dei fumetti.

•  I sette capretti erano paurosissimi.

•  Il cinema era strapieno: non sono riuscita a sedermi!

•  Lara è la più diligente della classe.

Scrivi le caratteristiche degli aggettivi nella tabella.

dolce: Aggettivi

Obiettivo: riconoscere e utilizzare il grado superlativo dell’aggettivo qualificativo.

ORA TOCCA A ME!

Rispondi.

•  Indica con una X le caratteristiche del seguente gruppo di nomi: cassapanca / gregge / solitudine / casette

A un nome collettivo, un nome alterato, un nome derivato, un nome astratto

B 4 nomi femminili, 2 derivati, un nome composto, un nome derivato

C un nome alterato, un nome collettivo, un nome composto, un nome derivato

D 3 nomi femminili, un nome maschile, un nome concreto, un nome collettivo

•  Indica il plurale corretto dei seguenti nomi: faccia / spiaggia / acacia / camicia / parco

A facce / spiaggie / acace / camicie / parci

B faccie / spiagge / acace / camice / parchi

C facce / spiagge / acacie / camicie / parchi

D faccie / spiagge / acacie / camicie / parchi

•  Indica qual è il gruppo intruso.

A pane / fresco / nel / enorme / alto

B caldo / corto / lungo / stretto / logorato

C veloce / simpatico / acerrimo / superiore / minimo

D morbido / dolce / ruvido / sottile / buffo

Perché?

•  Quale delle seguenti frasi ha due errori di concordanza tra aggettivo e nome?

A Oggi il caldo è afoso e insopportabile.

B Le nonne sono sempre saggia e paziente.

C La mia migliore amica è buona e generosa.

D Durante l’ultima partita di calcio, diversi calciatori si sono infortunati.

•  Quali di queste parole variano se trasformi al plurale "La sciarpa di Luigi è caldissima"?

La varia non varia sciarpa varia non varia di varia non varia Luigi varia non varia è varia non varia caldissima varia non varia

•  Tra queste parole: “vista”, “flautista”, “dentista”, “chitarrista”, qual è l'intruso?

A vista

B flautista

C dentista

D chitarrista

•  Quali informazioni ti dà la parola “simpatico”?

Sì No genere numero grado modo tempo

•  Che cosa hanno in comune le parole: “celeberrimo”, “asperrimo”, “acerrimo”?

A Sono tutte sbagliate.

B Sono tutti aggettivi qualificativi di grado superlativo assoluto.

C Sono tutti nomi propri.

D Sono tutti nomi comuni.

I POSSESSIVI

I possessivi precisano a chi appartiene ciò di cui si parla. Sono aggettivi se accompagnano il nome; sono pronomi se lo sostituiscono.

Sostituisci le espressioni evidenziate con un aggettivo possessivo.

Il cane che mi appartiene

I pattini che possiedi tu

Le scarpe di lui

I genitori di lei

Le giacche che ci appartengono

Le figurine che avete voi

L’aula che appartiene a loro

Gli affari che riguardano gli altri

I…l mio ¿cane

Completa con un aggettivo possessivo adatto.

•  Ogni bambino prenda il quaderno e lo metta in cartella.

•  Durante la verifica è proibito sbirciare sui fogli

•  Le vacanze al mare sono state molto rilassanti.

•  Gli esploratori comunicavano ogni giorno la posizione.

•  Puoi mettere via i colori: non ne ho più bisogno, grazie.

•  Non dobbiamo mai dimenticare i amici animali.

Indica con una X la frase che contiene un pronome possessivo. I possessivi sono: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui.

Ho parlato con la mia amica Giulia e le ho detto di telefonarmi domani.

Quante volte devo ripeterti che non devi preoccuparti dei fatti loro?

Sei sicuro di aver preso la tua penna e non la mia?

Non credo che le tue figurine siano di un’unica collezione.

Componi delle frasi utilizzando i possessivi come indicato.

miei (agg.) / tuoi (pron.)

suo (agg.) / vostro (pron.)

loro (agg.) / nostro (pron.)

Obiettivo: distinguere e utilizzare aggettivi e pronomi possessivi.

I DIMOSTRATIVI

I dimostrativi indicano la posizione di un elemento rispetto a chi parla e a chi ascolta. Sono aggettivi se accompagnano un nome; sono pronomi se lo sostituiscono.

Inserisci gli aggettivi dimostrativi nelle seguenti frasi.

•  Il pepe e l’origano sono in barattoli laggiù.

•  Prenderò maglietta rossa e paio di calzini dello stesso colore.

•   estate andremo al mare o in montagna?

•   tulipani là sono appassiti: è ora di buttarli.

I dimostrativi questo, codesto, quello, stesso, medesimo, tale sono sia aggettivi sia pronomi. Invece colui, colei, coloro, costui, costei, costoro, ciò sono solo pronomi.

•  Io e la mamma, in quanto a dolci, abbiamo gli gusti.

•  Un comportamento andrebbe premiato.

•  Consegnerò io la domanda d’iscrizione per il corso di tennis.

•  Le rondini hanno rifatto il nido nel punto del sottotetto.

Scrivi A se il dimostrativo è un aggettivo, P se è un pronome.

•  Non riesco proprio a ricordare la risposta a tale domanda!

•  Queste rose sono profumatissime, quelle no.

•  Ciò che mi dici mi rallegra profondamente.

•  Non vogliamo ascoltare coloro che parlano sempre male degli altri!

•  Questi pantaloni ti stanno male, perché non compri quelli ?

•  Ogni giorno Fabio racconta la medesima storiella; perché non gli racconti tu quella della mosca nel piatto?

Correggi i pronomi dimostrativi che sono stati usati in maniera scorretta.

•  La mamma dice spesso che la sua salute non è più costei di quando era giovane ( ).

•  Questo colore non mi piace. Mi presteresti questo? ( )

•  Mia zia è uscita dall’ospedale e quello è tale che conta. ( ) ( )

•  Costui stanno mentendo: costei che dicono non è la verità. ( ) ( )

•  Possono salire sul treno solo colei che hanno obliterato il biglietto. ( ) quella

Componi delle frasi usando il dimostrativo come indicato. questo (agg.)

quelli (pron.)

ciò

Obiettivo: distinguere e utilizzare aggettivi e pronomi dimostrativi.

I NUMERALI

Leggi la poesia e cerchia tutti

gli aggettivi numerali

Poi rispondi alla domanda.

UNO STRANO PAESE

C’era una volta un Paese chiamato Tremenounquarto. Era così piccolo che aveva soltanto un villaggio con trentadue case, sei strade, una piazza… Aveva solo un bosco, quattordici pascoli, quarantadue orti, un lago e tre montagne. E vi dirò di più: era così piccolo, ma così piccolo, che aveva soltanto quattro ruscelli, tre fiumiciattoli e un breve fiume. (R. Piumini)

• Gli aggettivi sottolineati sono: ordinali cardinali

Esistono anche molti altri numerali, come i moltiplicativi e i frazionari, che indicano rispettivamente quantità multiple e frazionate.

I numerali indicano una quantità ben precisa che si può esprimere in cifre. Possono essere aggettivi o pronomi

I numerali ordinali indicano la posizione in una serie ordinata. Sottolinea gli aggettivi, cerchia i pronomi.

NELLA CLASSE

Io frequento la Va C della Scuola Primaria. In prima fila siede Ajar, che è sempre il primo ad alzare la mano quando la maestra fa una domanda. Nel secondo banco c’è Caterina, che è molto riflessiva: è sempre l’ultima a consegnare! Il terzo posto e il quarto sono occupati dai gemelli Teo e Leo. Io siedo al quinto banco e a fatica riesco a vedere la lavagna. In compenso sono il penultimo sull’elenco del registro, così la maestra mi interroga spessissimo: per non fare ingiustizie, lei parte un po’ dall’alto e un po’ dal basso!

In ogni frase sottolinea il numerale adatto.

• Grazie agli sconti la mamma ha speso la metà/il doppio

• Mi basterebbe avere un terzo/il triplo dei tuoi giocattoli!

• Carlo ha fatto cinque/cinquina a tombola!

• Sara ha ricevuto da Samir una dozzina/metà di rose.

• Romolo fu il primo/l’ultimo re di Roma.

• È rimasto un quarto/quadruplo della torta.

• A metà/mezza mattina suona la campanella della ricreazione.

Obiettivo: distinguere e utilizzare aggettivi e pronomi numerali.

GLI INDEFINITI

Gli indefiniti indicano una quantità non ben precisata. Tanto, poco, molto, parecchio possono essere aggettivi o pronomi

Colora con tinte diverse gli aggettivi indefiniti presenti nello schema. Unisci le lettere rimaste e troverai un altro indefinito.

Ogni, qualche, qualunque, qualsiasi... sono solo aggettivi. Uno, qualcuno, chiunque, ognuno, niente, nulla, qualcosa... sono solo pronomi.

Scrivi il pronome indefinito corrispondente all’espressione evidenziata.

•  Ogni persona ( ) può esprimere la propria opinione senza offendere quella degli altri.

•  Qualche persona ( ) ha visto le mie scarpette da ginnastica?

•  Quasi tutti gli alunni erano entrati in classe, non molti ( ) erano ancora nell’atrio.

•  Solo certe persone ( ) sapranno spiegarti dove si trova via Appia.

Componi una frase utilizzando gli indefiniti proposti come aggettivi. molto troppo alcuno

Componi una frase utilizzando gli indefiniti proposti come pronomi. pochi nessuno ciascuno

indefiniti.

i NTERROGATi Vi ED ESCLAMATi Vi

Gli interrogativi introducono una domanda diretta o indiretta. Gli esclamativi introducono un’esclamazione.

Indica con una X se la parola sottolineata è un aggettivo o un pronome interrogativo.

Frase

Trasforma le domande indirette in domande dirette e cerchia in entrambe gli interrogativi.

•  Non so bene quale libro scegliere.

•  Il cliente chiese quanto pesava la cassetta di uva.

•  Il bambino non sa che ora è.

•  Dimmi con quale tram posso raggiungere il centro.

Cerchia i pronomi esclamativi e sottolinea gli aggettivi.

•  Che bella giornata!

•  Quanti bei fiori!

•  Che paura ho avuto!

•  Chi si rivede!

•  Quale sorpresa!

•  Quanti amici hai!

•  Che mi dici!

•  Quanto russi!

•  Chi l’avrebbe mai detto!

Aggettivo interrogativo

Pronome interrogativo

Che, quale, quanto possono essere aggettivi o pronomi. Chi è solo pronome.

Completa con gli esclamativi o interrogativi adatti.

vuol venire al cinema con me? film noioso! paura mi hai fatto prendere! vale questa carta? fette di torta hai già preso? errori hai fatto! costa un pacchetto di figurine?

Obiettivo: distinguere e utilizzare aggettivi e pronomi interrogativi ed esclamativi.

I PRONOMI PERSONALI 1

I pronomi personali possono sostituire:

• nomi (“Sta arrivando Luca, aspettiamolo.”)

• aggettivi (“Io sono giovane, il nonno lo è stato.”)

• intere frasi (“Mamma dice che Dik si è perso, ma io non lo credo.”)

Possono essere usati come soggetti o come complementi.

Leggi il brano e cerchia con il rosso tutti i pronomi personali con funzione di complemento e di blu quelli con funzione di soggetto.

UN VALIDO AVVERSARIO

Vedemmo la sua lenza tirare velocemente verso il basso.

Capimmo che aveva abboccato qualcosa di grande.

Lo squalo (o il pescespada, o quel che era) cominciava a girarci intorno alla barca, in cerchi più stretti.

Alla fine il Marchese, aiutato da Corrado, lo tirò a bordo.

Non era un pescecane ma, più semplicemente, un tonno.

Immaginatevi lo stupore quando vedemmo il Marchese staccargli l’amo e ributtarlo in mare.

“Perché ammazzarlo? È stato un valente avversario, merita la libertà! Io volevo solo vedere se vinceva lui o vincevo io.

E ho vinto io.”

Era fradicio di sudore, ma aveva una luce speciale negli occhi.

“In fondo, nonostante l’età, ci so fare ancora!” concluse.

(Colombo & Simioni, Un’estate, tre amici e un mare di guai, Piemme)

Analizza sul quaderno i pronomi evidenziati.

•  Alcuni di noi sono arrivati in ritardo.

•  Non ho più niente da dirvi

•  Qualcosa è andato storto e ti sei offeso.

•  Non so quante bugie mi racconti.

•  Mi dispiace, ma non posso dar loro quello che mi hanno chiesto.

Sottolinea la forma esatta tra L’/LO/L’HO oppure LA/LÀ/L’HA

•  Non mi piace il kiwi: è per questo che non l’/lo/l’ho mangio mai.

•  Ti piace il mio cappello giallo? L’/Lo/L’ho sfoggiato al matrimonio di tua sorella.

•  Questo è l’/lo/l’ho albergo dove ha alloggiato il Presidente della Repubblica.

•  Guarda la/là/l’ha! Ma quella non è la/là/l’ha tua bici?

•  Che bella canzone! Chi la/là/l’ha scritta? La/Là/L’ha posso riascoltare?

•  Oggi, per la/là/l’ha prima volta, ho recitato in un vero spettacolo teatrale!

Obiettivo: distinguere e utilizzare i pronomi personali.

I PRONOMI PERSONALI 2

I pronomi personali indiretti mi, ti, gli, si, ci, vi sono chiamati anche particelle pronominali e possono trovarsi in coppia con lo, la, li, le, ne In questo caso si hanno i pronomi combinati (me la, te lo ecc.).

Quando gli si accoppia con lo, la, li, le, ne diventa glielo, gliela, glieli, gliele, gliene.

Cerchia i pronomi personali combinati.

•  Prestamelo, per favore.

•  Ricordatela bene, capito?

•  Ve lo daranno, il premio?

•  Ce ne vuole di tempo!

•  Metticela tutta!

•  Non glielo volevo dire.

•  Ve lo chiamo al telefono?

•  Compratele con gli sconti.

•  Se gliela presti, sarà felice.

•  Dagliene un po’.

•  Diccelo con calma!

•  Chiediglieli domani.

Rispondi alle domande con i pronomi combinati come nell’esempio.

Mi presti i tuoi colori?

Ci porta un caffè?

Gli passi questo piatto?

Gli dai lo sciroppo?

No, non te li presto

Chi ti compra le figurine?

Quante rose avete comprato alla nonna?

Indica con una X la forma corretta.

•  Io voglio molto bene ai miei genitori e glielo voglio dire. ce lo voglio dire.

•  Hanno preso il libro da casa nostra e ce lo restituiranno domani. celo restituiranno domani.

velo • ve l’ho • ve lo

Completa le frasi scegliendo la forma esatta tra quelle proposte. raccontato quell’episodio in cui il testimone ha strappato il alla sposa? No? Adesso racconto!

telo • te l’ho • te lo

mela • me l’ha • me la

cene • ce n’è • ce ne

detto mille volte: metti a posto il tuo da bagno! Perché devo ripetere ogni volta?

Il fruttivendolo ha scelto una bella rossa e poi regalata. Ho deciso: mangerò a merenda!

Io e Sara andiamo spesso alle di Luca. prepara una al mese, una proprio stasera!

Obiettivo: utilizzare e scrivere correttamente i pronomi personali.

I PRONOMI RELATIVI 1

I pronomi relativi che, cui, chi, il quale (la quale, i quali, le quali) sostituiscono una o più parole e mettono in relazione tra loro due frasi.

Leggi le due parti di ogni frase e riscrivile unendole. Indica con una freccia a quale nome si riferisce il pronome relativo cerchiato. Osserva l’esempio.

•  I bagagli erano pronti già da ieri

CHE abbiamo preparato con cura I bagagli, che abbiamo preparato con cura, erano pronti già da ieri.

•  Il gatto fu rincorso da Carlo

•  La poltrona è della nonna

•  Lunedì abbiamo incontrato Luigi

CHE aveva graffiato Sara

CHE ha un bracciolo macchiato di caffè

CHE era il nostro primo giorno di vacanza

•  La città si trova in Puglia nella QUALE sono nato

•  Il film sui dinosauri è stato trasmesso in tivù di CUI ti ho parlato

Unisci le frasi usando i pronomi relativi con le preposizioni necessarie.

Ho fatto una torta

mi hanno fatto i complimenti.

ho messo tanta panna.

ho dedicato molto tempo.

sono molto orgogliosa.

Sostituisci i pronomi relativi CHE e CUI con i pronomi IL QUALE, LA QUALE, I QUALI, LE QUALI.

Attento alle preposizioni!

•  Il bambino di cui ( ) ti ho parlato arriva domani da Parigi.

•  Questo è lo stadio in cui ( ) si terrà il concerto.

•  Ho visto Paolo e Giulio che ( ) si compravano un gelato.

•  Le persone a cui ( ) mi sono rivolto non mi hanno risposto.

•  Ci ha aiutato Lisa con cui ( ) siamo diventati amici.

Obiettivo: distinguere e utilizzare il pronome relativo.

I PRONOMI RELATIVI 2

La parola che ha diverse funzioni:

• è pronome relativo se può essere sostituito da ilquale,laquale,iquali, lequali;

• è pronome o aggettivo interrogativo ed esclamativo se introduce una domanda o un’esclamazione;

• è congiunzione se collega due frasi.

La parola chi ha diverse funzioni:

• è pronome relativo se può essere sostituito da colui,colei,coloroche;

• è pronome interrogativo ed esclamativo se introduce una domanda o un’esclamazione.

Indica con una X la sigla corrispondente alla parola evidenziata nella frase.

C = congiunzione PR = pron. relativo AE = aggett. esclam. PE = pron. esclam.

•  Che mangiata! Sono proprio sazio! PR C AE PE

•  Il ciondolo che ti hanno regalato le tue amiche è d’argento. PR C AE PE

•  Ma che dite! Giulia frequenta ancora la scuola dell’infanzia! PR C AE PE

•  Francesco e Valeria hanno deciso che andranno a Parigi. PR C AE PE

•  Che ti piaccia o no, la devi smettere di gridare! PR C AE PE

Indica con una X quale funzione svolge il CHE nelle seguenti frasi.

•  Che fai, alla tua età ti mangi ancora le unghie?

pron. relat. aggett. interrog. pron. interrog.

•  Ho preparato la torta di mele che ti piace tanto.

pron. relat. aggett. interrog. pron. interrog.

•  Che storiella ti sei inventato questa volta?

pron. relat. aggett. interrog. pron. interrog.

Correggi le frasi scrivendo il pronome relativo esatto.

•  La canzone che ti parlavo prima è di Lady Gaga.

•  Puoi prestarmi tu i fogli che ho bisogno?

•  L’albero che c’era un nido è stato tagliato.

•  Vive in un appartamento che ci sono tre bagni.

•  Ti ho prestato un libro che manca una pagina.

•  Questo è il motivo che non sono venuto.

Obiettivo: distinguere e utilizzare il pronome relativo.

VERIFICA

MI METTO ALLA PROVA!

Leggi il brano e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi del testo.

IL DESIDERIO DI UN MAIALE

Fra i maiali della fattoria ce n’era uno a cui sarebbe piaciuto tanto avere una bella pelliccia, molto folta e lucida come quella dei cani e dei gatti, invece si vergognava di avere poche e ispide setole.

Quando vedeva un cane o un gatto diventava rosso per la vergogna e correva a nascondersi. Gli altri maiali non si vergognavano delle loro setole e nessuno li prendeva in giro, ma, quando i cani e i gatti si accorsero che il maiale si vergognava, cominciarono a ridere di lui. Il protagonista andò dal maiale più vecchio del porcile a esporgli il suo problema.

“Guarda i tuoi compagni” disse il vecchio maiale “anche loro hanno la pelle coperta di poche setole e non si vergognano!”.

Il maiale provò a girare tra i cani e i gatti a testa alta. Quando questi gli facevano delle stupide smorfie, lui si voltava e gli rideva in faccia.

Dopo un po’ lo lasciarono in pace perché lui rideva, felice e contento, invece di arrabbiarsi.

(L. Malerba, Storiette e storiette tascabili, Einaudi)

Leggi le indicazioni e scrivi degli aggettivi corrispondenti.

•  Agg. qualif. di grado positivo masch. plurale =

•  Agg. qualif. di grado comp. di min. femm. sing. =

•  Agg. qualif. di grado superl. relat. masch. sing. =

•  Agg. qualif. di grado comp. di magg. femm. plur. =

•  Agg. qualif. di grado superl. assoluto masch. plur. =

•  Agg. qualif. di grado comp. di uguagl. masch. sing. =

Completa le frasi inserendo gli aggettivi suggeriti nella forma giusta.

•  Il nonno e la nonna sono (simpatico e generoso)

•  Lo zio mi ha offerto una coppa di gelato (gigantesco)

•  Le aule della nostra scuola sono (luminoso e spazioso)

•  La bambina del quadro ha i capelli (liscio e biondo)

•  I pantaloni di mio fratello sono (lungo e stretto)

MI METTO ALLA PROVA!

Qual è l’intruso tra questi gruppi di aggettivi? Sottolinealo e spiega il perché.

•  Perché

cinque • ventitrè • settantanove • centocinque • decimo

•  Perché

•  Perché

mie • nostre • stesso • sua • propria

questo • codesta • vostra • quegli • quelle

a due a due • tre quarti • parecchie • doppio • metà

•  Perché

Rispondi.

•  Qual è il pronome dimostrativo in questa frase? Indicalo con una X “Questo treno partirà tra venti minuti, quello per Bari è addirittura in anticipo.” quello questo addirittura tra

•  In questa frase qual è il pronome indefinito? Indicalo con una X “Niente mi rallegra come l’estate: vorrei che durasse tutto l’anno.” tutto come che niente

•  Scegli tra le seguenti parole il pronome possessivo contenuto nella frase: “Ieri ti ho prestato la mia maglietta, oggi puoi prestarmi la tua?” mia ieri ti tua

Indica con una X la frase scritta correttamente.

Non è sua: gliela prestata Nino.

Se non te la senti, non farlo.

Non è sua: gliel’ha prestata Nino. Se non tela senti, non farlo.

Tania e Leo l’hanno visto al cinema. Non là neppure salutato!

Tania e Leo l’anno visto al cinema. Non l’ha neppure salutato!

Osserva la parola evidenziata e indica con una X di quale aggettivo o pronome si tratta.

Che vuoi che ti dica?

Aggettivo interrogativo

Pronome relativo

Pronome interrogativo

Chi ti capisce è bravo!

Pronome relativo

Pronome esclamativo

Aggettivo esclamativo

IL VERBO

I verbi possono essere classificati in tre coniugazioni in base alla desinenza della loro forma base.

• 1a coniugazione desinenza -are

• 2a coniugazione desinenza -ere, verbi dire e fare e verbi in -orre, -arre, -urre

• 3a coniugazione desinenza -ire

Dire e fare appartengono alla 2a coniugazione perché derivano dal latino dicere e facere.

I verbi essere e avere hanno la coniugazione propria.

Leggi il brano e sottolinea tutti i verbi, poi completa la tabella scrivendoli al modo infinito.

IL BOSCO

Le piante crescono invadendo il regno dell’aria coi robusti polloni e penetrando la terra con le grosse radici: i rami si dividono, si moltiplicano, s’intrecciano allegramente.

Le fronde salgono, scendono, fanno capolino dappertutto: hanno la cima bruna, sono pallide in basso, e offrono tutte le più delicate tinte del verde, da quello grigiastro, trasparente, pallido, sino al vigoroso e forte che sembra quasi nero.

Il sole manda, tra i piccoli spazi delle fronde, certi raggi sottili che somigliano a capelli biondi luminosi, getta in terra tanti cerchietti lucidi che sono la sua piccola e ridente immagine; la luce è buona e soave nel bosco.

(M. Serao)

Scrivi tra parentesi la persona del verbo, come nell’esempio.

•  Ogni sera leggevo ( ) una fiaba a mio fratello.

•  Inventerai ( ) sicuramente qualcosa di originale!

•  Il prossimo anno frequenteremo ( ) la seconda.

•  Ha pianto ( ) a lungo, perché si è tagliato ( ).

•  Hanno suonato ( ), ma non ho aperto ( ).

•  Venite ( ) con noi in montagna. Starete ( ) bene. io, 1a sing.

1a coniugazione

ESSERE E AVERE

Essere e avere sono ausiliari quando accompagnano altri verbi per formare i tempi composti.

Sottolinea i verbi evidenziati. Usa il rosso se i verbi ESSERE e AVERE hanno una funzione propria, l’azzurro se sono usati come ausiliari.

•  Dove sei, in ufficio o sei già uscito?

•  Se avessi avuto pazienza, avresti terminato il lavoro.

•  Giulia aveva così tanta sete che si è scolata una bottiglia d’acqua.

•  Mio fratello ha una bellissima fidanzata che ieri sera è venuta a casa nostra.

•  Era chiaro a tutti che lo spettacolo sarebbe riuscito perfettamente.

•  Perché hai chiuso la finestra?

Completa il brano con l’ausiliare adatto.

UN PANDA DI PELUCHE

Ieri saputo che nata la tua sorellina e corsa subito a cercarle un regalo: le comprato un panda di peluche. L’ visto in una vetrina del centro, dove andata con la mamma. La commessa mi mostrato giocattoli di ogni tipo. Ci pensato un po’, poi mi ricordata che tu, quando appena nato, gradito moltissimo l’orsacchiotto che ti portato tua zia e così scelto subito il panda.

Cerchia la voce verbale esatta.

•  Due gazze si sono appoggiate/hanno appoggiato sul ramo, sono guardate/hanno guardato un po’ il giardino e infine sono volate/hanno volato via.

•  Ieri Fulvio è caduto/ha caduto sulla pista di pattinaggio: è scivolato/ha scivolato perché qualcuno distrattamente aveva lasciato/era lasciato un paio di scarpe sulla pista.

Indica se il verbo ESSERE ha la funzione di predicato nominale (PN) o di predicato verbale (PV). Osserva l’esempio.

•  All’improvviso, il cielo fu pieno di nuvole grigie e cupe. ( )

•  Un cucciolo di balena si era impigliato nelle reti di un grosso peschereccio. ( )

•  La tua rabbia è ingiustificata. ( )

•  Il ghepardo è un animale che corre molto velocemente. ( )

•  Carlo e Marco sono amici dai tempi della scuola dell’infanzia. ( )

Obiettivo: riconoscere le funzioni dei verbi essere e avere.

MODI E TEMPI DEL VERBO

I modi finiti indicano nella loro desinenza la persona del verbo e sono: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo. I modi indefiniti non indicano chi compie l'azione e sono: infinito, participio e gerundio.

Classifica i verbi in modi finiti e indefiniti, poi scrivi anche il modo e il tempo Osserva l’esempio.

Modi finiti

Modi indefiniti

I tempi semplici sono formati solo dal verbo; i tempi composti hanno bisogno dell’ausiliare essere o avere.

Sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi composti.

•  Se avessi visto che eri arrivato, ti avrei offerto qualcosa da bere.

•  Quando avrà imparato le tabelline, Paolo risolverà le divisioni con più sicurezza.

•  Dopo aver raccolto la nocciolina, lo scoiattolo saltò sull’albero.

•  L’imbianchino aveva pitturato le pareti di tutta la casa.

Scrivi accanto a ogni fumetto il numero corrispondente alla definizione esatta.

Dario ha compiuto gli anni.

Ci penserò un po’. Ci fosse il sole!

Vieni! Leggiamo tutti i giorni.

Saremmo partiti in treno.

1 Il verbo racconta una cosa accaduta in passato.

2 Il verbo esorta.

3 Il verbo racconta una cosa che non è potuta accadere.

4 Il verbo fa una promessa per il futuro.

5 Il verbo racconta un’azione abituale.

6 Il verbo esprime un desiderio, una possibilità.

Obiettivo: conoscere e distinguere i modi e i tempi del verbo.

Verbi

IL MODO INDICATIVO

Il modo indicativo è il modo della realtà e della certezza. Ha otto tempi: quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore).

Leggi l’analisi grammaticale dei seguenti verbi. Sottolinea gli errori e correggili sul quaderno.

Avrete provato = verbo provare, 2a coniug., modo indicat., tempo futuro sempl., 2a pers. sing.

Facevi = verbo fare, 1a coniug., modo indicat., tempo imperfetto, 2a pers. sing.

Ha detto = verbo dire, 3a coniug., modo congiun., tempo trapas. pross., 3a pers. sing.

Sono stato = verbo essere, 2a coniug., modo indicat. ,tempo pass. pross., 1a pers. sing.

Verificammo = verbo verificare, 1a coniug., modo indicat., tempo trapas. pross., 2a pers. sing.

Saluti = verbo salutare, 1a coniug., modo indicat., tempo pass. remoto, 2a pers. sing.

Aprirete = verbo aprire, 3a coniug., modo indicat., tempo futuro anter., 2a pers, plur.

Ebbero ascoltato = verbo ascoltare, 1a coniug., modo indicat., tempo futuro anter., 3a pers. plur.

Coniuga il verbo come indicato.

•  Verbo andare, tempo futuro anteriore, 2a pers. plur. =

•  Verbo trasferire, tempo trapass. prossimo, 1a pers. plur. =

•  Verbo scrivere, tempo trapass. remoto, 3a pers. sing. =

•  Verbo fare, tempo passato prossimo, 1a pers. sing. =

Sottolinea la forma giusta per ogni verbo. Segui il consiglio di Sonia.

•  Ti stirerò la camicia quando sarà asciutta/è asciutta

•  La bambina cadde e cominciò/cominciava a piangere.

•  Erano in ritardo perché avevano perso/ebbero perso il treno.

•  Mentre vado a scuola raccolgo/raccoglierò i fiori.

•  Non so ancora quello che avremmo fatto/faremo domani.

Obiettivo: conoscere i tempi semplici e composti del modo indicativo.

Attento a concordare bene i tempi!

IL MODO CONGIUNTIVO

Trasforma le frasi coniugando i verbi al modo congiuntivo in tempi diversi. Attenzione: dovrai modificare anche i verbi coniugati al modo indicativo.

•  La mamma riordinò tutti i miei mattoncini delle costruzioni affinché non se ne perdesse qualcuno. / La mamma aveva riordinato tutti i miei mattoncini delle costruzioni affinché qualcuno.

•  Sebbene io sia un tifoso di basket, non posso venire a vedere la partita. / Sebbene io , non a vedere la partita di basket.

•  Giulio pensa che tu sia già partito per la settimana bianca. / Giulio

•  La nonna si chiede come mai sua nipote abbia dimenticato di passarla a prendere. / La nonna si

Analizza le seguenti voci verbali, come nell’esempio.

•  Che tu sia partito:

Il modo congiuntivo è il modo della possibilità, del dubbio, del desiderio. Ha quattro tempi: due semplici (presente e imperfetto) e due composti (passato e trapassato). verbo partire, 3a coniug., modo cong., tempo pass., 2a p. singolare

•  Che egli informi:

•  Che essi agissero:

•  Che io avessi finito:

•  Che noi sogniamo:

•  Che voi insegniate:

Scegli l’unica forma corretta.

•  Verbo avvertire, congiuntivo presente, 3a pers. singolare. avverti avverta avvertisca

•  Verbo finire, congiuntivo imperfetto, 3a pers. plurale. finiscano finissero finivano

•  Verbo tendere, congiuntivo passato, 1a pers. plurale. abbia teso abbiamo teso avessimo teso

Sottolinea la forma giusta per ogni verbo. Leggi cosa dicono Marco e Lucia.

•  Sarebbe meglio se ti cambiavi/cambiassi.

L’indicativo esprime una certezza.

•  Mi piacerebbe che Luca veniva/venisse a trovarci.

•  Preferirei che non prendessi/prendevi l’auto.

•  Se Carla sapeva/sapesse, ne sarebbe felicissima!

•  Non credo che voi siate/siete i benvenuti.

Obiettivo: conoscere i tempi del modo congiuntivo.

Il congiuntivo, invece, desiderio, dubbio...

IL MODO CONDIZIONALE

•  Se il papà tornasse tutti i giorni a pranzo io (essere) più contenta.

•  (Venire) in bici se non piovesse così forte.

•  Se tu fossi stato sincero, non ti (trovare) in questo pasticcio.

Completa le frasi con i verbi suggeriti coniugandoli al condizionale presente o passato. Il modo condizionale esprime azioni possibili solo a certe condizioni. Ha due tempi: presente e passato.

•  L’istruttore di nuoto (dovere) sapere che l’acqua della piscina era troppo fredda.

•  Io (tornare) volentieri in vacanza in quel paesino di montagna.

•  Se lo zucchero non fosse sufficiente, (potere) aggiungere del miele.

Completa le risposte usando il condizionale al tempo passato come nell’esempio.

•  Perché non sei venuto in piscina?

Sarei venuto, ma avevo un forte raffreddore.

•  Per quale motivo non hai fatto merenda?

, ma avevo fretta di uscire.

•  Perché non avete innaffiato le piante in terrazzo? se avessimo trovato l’innaffiatoio.

•  Perché Carla non ha telefonato a Sara?

, ma aveva il cellulare scarico.

•  Perché non sei venuto al circo con noi?

, ma avevo troppi compiti da eseguire.

Sottolinea i verbi espressi al modo condizionale, poi riscrivili sotto e analizzali.

•  Vorrei il vestito rosso in vetrina.

•  Verresti con me dal dentista?

•  Noi non avremmo scelto quel film.

•  Avreste agito diversamente, voi?

Sottolinea per ogni frase il verbo adatto.

•  Avresti incontrato/Avessi incontrato Lia, se non fossi arrivato/saresti arrivato tardi.

•  Se non ci fosse/sarebbe la luce, non esistesse/esisterebbe la vita sulla Terra.

•  I miei genitori andassero/andrebbero volentieri a teatro.

•  Il mio cane avesse giocato/avrebbe giocato di più nel parco.

•  Verrei/Venissi volentieri alla tua festa, se non avrei/avessi la febbre alta.

•  Se non lo avrebbero spinto/avessero spinto, non sarebbe caduto/fosse caduto.

Obiettivo: conoscere i tempi del modo condizionale.

FACCIAMO UN’IPOTESI

Alcune ipotesi riguardano la realtà. Completa con la condizione o con la conseguenza espressa al modo indicativo.

•  Se il cielo è nuvoloso, .

•  Se non studi la lezione, .

•  Se verrai con noi al cinema, .

•  Se , potremo svolgere i compiti insieme.

•  Se ............................................................, le gengive si infiammeranno.

•  Se , per favore, puoi rispondere tu?

Alcune ipotesi sono solo possibili. Completa le ipotesi come indicato.

Con il congiuntivo imperfetto.

•  Se la nostra squadra, saremmo campioni d’Europa.

•  Se noi a Roma, vedremmo il Vittoriano.

•  Se tu più lentamente, gusteresti di più il cibo.

Con il condizionale presente.

•  Se il tennista corresse un po’ più svelto, la palla.

•  Se Giorgio e Gianni fossero sinceri, non bugie.

•  Se tu prendessi meglio la mira, forse il bersaglio.

Esegui l’analisi grammaticale dei verbi in tabella.

Verbi Coniug.ModoTempo Persona

IL MODO IMPERATIVO

Leggi le frasi e sottolinea solo il verbo al modo imperativo.

•  Alza il volume della radio: non si sente niente!

•  Lei con il giubbetto nero, si sposti più a destra!

•  Se vuoi organizzare al meglio la tua festa di compleanno, segui i consigli della mamma.

•  Sta’ attento a non cadere, mi sembri molto insicuro su quei pattini!

•  Siate puntuali domattina perché partiremo alle sei precise.

Il modo imperativo esprime un ordine, un’esortazione, un consiglio e ha un solo tempo: il presente. Non esiste la 1a persona singolare.

Leggi il brano, cerchia tutti i verbi al modo infinito e, sul quaderno, riscrivi le istruzioni trasformando i verbi al modo imperativo (2a pers. sing.).

SCHERZO DELLE GOMME SGONFIE

1. Aspettare che il fratello maggiore esca di casa;

2. andare di nascosto nel garage;

3. avvicinarsi alla bicicletta del fratello maggiore;

4. svitare e togliere il gommino della pompa a mano;

5. spostare la propria attenzione sulle ruote;

6. svitare quasi del tutto i tappi che chiudono le camere d’aria;

7. cancellare le impronte digitali.

(S. Bordiglioni, Scherzi, istruzioni per l’uso, Einaudi Ragazzi)

Trasforma gli imperativi negativi in imperativi affermativi.

Non parlare!

Non urlare!

Non sederti!

Non mangiare! Non dormite!

Non scendete!

Non ascoltate!

Non pagate!

In ogni coppia di frasi, indica con una X qual è quella senza errore.

•  Mario va’ a lavarti le mani. Mario và a lavarti le mani.

•  Se vuoi leggere questo libro, compralo! Se vuoi leggere questo libro, lo compri!

•  Marco non bere troppa Coca-Cola. Marco non bevi troppa Coca-Cola.

Obiettivo: conoscere il modo imperativo.

MODI INDEFINITI

Il gerundio, il participio e l’infinito sono modi indefiniti. Hanno un tempo semplice (presente) e un tempo composto (passato).

Completa la tabella con i verbi nei tempi richiesti del modo infinito.

Infinito presente

Infinito passato

Leggi cosa dice Paolo e collega i participi all’infinito corrispondente.

Il gerundio presente indica un fatto contemporaneo a un altro; il gerundio passato indica un’azione precedente. insegnante luccicato brillante perso bagnante aspirato luccicante bagnato aspirante sognato bollente cantato cantante brillato perdente bollito sognante rivoltato rivoltante insegnato cantare luccicare bollire perdere rivoltare insegnare aspirare brillare sognare bagnare

Obiettivo:

Il participio può avere la funzione di aggettivo, verbo e nome.

Il participio passato si usa anche per formare i tempi composti dei verbi.

Leggi il cartello di Febe, sottolinea il gerundio presente e cerchia il gerundio passato.

•  Correndo, sono inciampato.

•  Scolando la pasta, Lea si è scottata.

•  Avendo saputo tutto, si allontanò.

•  Avendolo riconosciuto, lo salutai.

•  La sarta si è punta cucendo un orlo.

•  Superò la prova, lavorando sodo.

verbi transitivi e intransitivi

I verbi transitivi sono quelli in cui l’azione passa su un complemento oggetto, cioè ammettono le domande: Chi? Che cosa? Nei verbi intransitivi, invece, l’azione si ferma.

Collega ogni verbo transitivo al complemento oggetto adatto. Solo un verbo e un complemento rimarranno fuori: cerchiali, poi colora l’espressione giusta.

1. bere un tramonto

2. piantare un’informazione

3. ammirare dei risultati

4. chiedere un pulcino

5. ottenere un sogno

6. realizzare una bibita

7. stirare un bulbo

8. pigolare una maglietta

•  Il verbo che non ha un complemento oggetto è pigolare ottenere ed è un verbo intransitivo transitivo

Prova a completare la frase con un complemento oggetto, quindi decidi se il verbo è T (transitivo) o I (intransitivo).

¿l’¿alunno

•  Il maestro ha interrogato T

•  I bambini ridevano I

•  Quei calzini puzzano

•  I podisti camminavano

•  Il cameriere porta

•  I muratori costruirono

•  I nonni riposano

•  L’elefante barrisce

•  La scimmia si arrampicò

•  La bimbetta saltellava

•  Il postino consegna

•  L’orologio batte

Cerca tutti i verbi nel crucipuzzle (sono 12), ma trascrivi nello spazio indicato solo quelli che possono essere usati sia come transitivi che come intransitivi.

Obiettivo: distinguere verbi transitivi e intransitivi.

FORMA ATTIVA E PASSIVA

Un verbo ha forma attiva quando il soggetto compie l’azione; ha forma passiva quando il soggetto subisce l’azione. Il verbo di forma passiva è formato dall’ausiliare essere e il participio passato del verbo.

Sottolinea nelle seguenti frasi solo i verbi alla forma passiva.

•  Il vento spogliò gli alberi.

•  Il premio di poesia è stato vinto da Anna.

•  Questi fiori sprigionano un profumo intenso.

•  La nevicata aveva bloccato il traffico lungo l’autostrada.

•  Il papà è molto nervoso perché è stato multato da un vigile.

•  Il problema di geometria è stato risolto dal gruppo di Marco.

•  La tivù è stata spenta dalla mamma prima di andare a letto.

•  Giulio si è asciugato i capelli in un attimo.

Trasforma la frase da passiva ad attiva.

•  Questa preziosa collana è stata creata da un famoso gioielliere.

•  La finestra è stata rotta dai bambini della quinta.

•  La Gioconda fu dipinta da Leonardo.

•  La banca è svaligiata dai ladri.

Leggi cosa ti dice Tania, poi sottolinea i verbi e indica con una X se sono di forma attiva (A) o passiva (P).

•  La McLaren è stata (viene) superata dalla Ferrari. A P

•  Il lanciatore di pesi è inciampato sulla pedana. A P

•  L’auto è stata danneggiata in un incidente. A P

•  Quel dipinto è stato acquistato a un’asta. A P

•  Questo libro è stato scritto da una mia amica. A P

•  Il vincitore è salito sul palco per ritirare il premio. A P

•  Il bambino è montato in sella al pony. A P

Per non confondere i verbi in forma passiva con i verbi che vogliono l’ausiliare essere, puoi sostituire il verbo essere con il verbo venire.

riconoscere la forma attiva e passiva del verbo.

LA FORMA RIFLESSIVA

Nella forma riflessiva l’azione ricade sul soggetto stesso attraverso i pronomi personali mi, ti, ci, vi, si che diventano complemento oggetto.

Completa la tabella coniugando i verbi riflessivi che trovi tra parentesi al modo e al tempo indicati.

Frasi

Modo indicativo

Imperfetto Trapass. prossimo

Sottolinea i verbi espressi in forma riflessiva.

•  Mi sono iscritta a un corso di yoga.

•  Vi siete puniti da soli non andando alla festa.

•  Come si sente la nonna oggi? Si alzerà dal letto?

•  Sei molto vanitoso! Ti guardi continuamente allo specchio.

•  La principessa, appena sveglia, si stirò e si mise alla finestra.

•  I genitori si sacrificano per il bene dei figli.

•  Ci siamo bagnati nell’acqua del ruscello, poi ci siamo asciugati al sole.

Componi una frase utilizzando i seguenti verbi. coprirsi pettinarsi curarsi abbronzarsi scusarsi rinfrescarsi

Completa i verbi con i pronomi personali adatti.

•  Non sei visto? Sei tutto sporco!

•  Luigi è tuffato in mare.

•   siamo raffreddati in gita.

•  Prego, accomodate

•  Lo scolaro, interrogato, è bloccato.

•  Gli zii imbarcheranno domani.

•   siete stancati molto?

•  Ho deciso. maschererò da fiore.

•   divertiremo molto alla festa!

•   sei pettinata?

•   sono affaticato troppo.

•  Nascondete nel ripostiglio.

Obiettivo: conoscere la forma riflessiva del verbo e concordare i pronomi personali.

MI METTO ALLA PROVA!

Scrivi modo, tempo e persona dei seguenti verbi, poi coniugali ai tempi indicati e alla stessa persona. Osserva l’esempio.

Classifica i seguenti verbi scrivendoli nei riquadri in base ai modi e scrivi i tempi.

disturbando • sta’ • troverebbe • avevate • restare avendo studiato • scriverò • siate tornati • mangiato • avere amato

Modi finiti Modi indefiniti Indicativo

tempo:

tempo:

Congiuntivo

Condizionale

tempo:

tempo: Imperativo

tempo: Infinito

tempo:

tempo: Gerundio

tempo:

tempo: Participio

tempo:

Quali delle seguenti frasi possono essere trasformate da attive a passive? Indicale con una X

•  La maestra spiegò l’esperimento.

•  Domenica andiamo al parco.

•  Laura gioca a dama.

•  La luna splende nel cielo.

•  Papà tornerà tardi.

•  Chiara telefona a Sara.

•  Marco compra un CD.

•  L’auto svoltò a destra.

Verbi Modo Tempo Persona Coniuga al...

MI METTO ALLA PROVA!

Scegli tra i due ausiliari ESSERE o AVERE quello adatto a formare tempi composti dei seguenti verbi. Puoi usare il modo e il tempo che vuoi, ma scrivilo, come nell’esempio.

Trovare:

Girare:

Nuotare:

Agitare:

Rileggere:

Finire:

Fuggire:

Sapere:

avere trovato infinito

passato

Completa le frasi con il verbo tra parentesi nei modi congiuntivo o condizionale.

•  Se ti chiedessi di venire con me, che cosa (fare) ?

•  Sarebbe bene che (andare) dal barbiere domani.

•  Sarei venuto molto volentieri, se solo lo (sapere) in tempo!

•  Carla desidera che voi (essere) presenti alla cerimonia.

•  Vi (dispiacere) telefonare per mio conto?

•  Sarebbe stato meglio che loro (partire) immediatamente.

Completa la tabella. Verbo Modo infinito

Sottolinea il verbo e indica con una X se è in forma attiva (A), passiva (P) o riflessiva (R).

•  Venite subito qui!

•  Ho mangiato un ottimo gelato.

•  Sei stato promosso?

•  L’auto si è fermata allo stop.

•  Hanno centrato il bersaglio.

•  Mi sono sporcato d’inchiostro.

•  Disponetevi in cerchio!

•  Siamo stati punti dalle zanzare.

•  Lara si è lavata.

•  Sono andato a fare la spesa.

L’ AVVERBIO 1

Nelle seguenti frasi sono evidenziati gli avverbi di modo.

Attenzione perché alcuni di essi sono stati evidenziati erroneamente! Barra quelli sbagliati e sottolinea quelli giusti.

•  Il tuo modo di scrivere non va bene

•  La mamma va in palestra così è sempre perfettamente in forma.

•  Studio volentieri la storia perché mi appassiona molto

•  Mi piace il gelato e lo mangio avidamente anche d’inverno.

•  Potresti gentilmente passarmi il pane?

•  Dormire male ti fa svegliare peggio

•  La verifica di scienze è andata bene perché avevamo studiato tanto

Completa le frasi con l’avverbio di luogo opportuno.

L'avverbio è una parte invariabile del discorso che accompagna il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio per arricchire il significato.

•  Perché ti sei seduto ? Vieni : si vede molto meglio.

•  Sono venuto , perché c’è troppo freddo.

•  I bambini avevano sparso i coriandoli.

•  Ho tanta paura, vieni !

•   fa troppo caldo, voglio andare

Sottolinea gli avverbi di quantità e cerchia gli aggettivi indefiniti.

•  Marcello ha dormito molto, ma ha ancora sonno.

•  Il cuoco preparò molto riso per l’insalata.

•  Ho parlato troppo e mi è andata via la voce.

•  C’è troppo disordine in questa stanza.

•  Costa parecchio: non ha niente di economico?

•  Mangiò parecchio gelato e gli fece male la pancia.

Sostituisci, nello spazio indicato, le espressioni tra parentesi con un avverbio di tempo.

•  (Tra un giorno) in tivù trasmetteranno un film sui dinosauri.

•  (Un giorno fa) sono andato al circo con i miei fratelli.

•  (In questa giornata) dovremmo svolgere la verifica di scienze.

•  Siamo arrivati al traguardo (nello stesso momento)

•  Devi partire (in questo istante) per arrivare in orario.

Obiettivo: riconoscere e utilizzare l’avverbio.

L’AVVERBIO 2

Distingui gli avverbi di giudizio in negazione (N), affermazione (A) e dubbio (D).

certamente forse magari no neanche sì nemmeno proprio probabilmente davvero non appunto

Molti avverbi possono avere i gradi come l’aggettivo qualificativo: sottolineali e indicane il grado.

•  Riassumi brevissimamente il contenuto della lezione.

•  Devo finire questo lavoro prestissimo.

•  Ho dormito meno profondamente del solito.

•  Luisa abita molto lontano dal centro.

•  Vive tanto lussuosamente quanto una star del cinema.

Le locuzioni avverbiali sono gruppi di parole che svolgono la funzione di avverbio e possono essere formate da parti variabili e invariabili del discorso (in basso, via via, lento lento ecc.).

Inserisci le seguenti locuzioni avverbiali nello schema.

nome + nome prepos. + avverbio prepos. + nome avverb. + avverb. di persona • via via • fra poco • or ora • passo passo • al di là da sempre • faccia a faccia • quasi quasi • sul presto

Nelle seguenti frasi sottolinea le locuzioni avverbiali e sostituiscile con un avverbio.

•  Con questo brutto tempo non scendere in giardino neanche per sogno ( ).

•  Elena non ha fatto di proposito ( ) a farti lo sgambetto.

•  Carla si pentirà della sua decisione, ma non tornerà sui suoi passi ( ).

•  Il ladro, inseguito dai carabinieri, scappò a gambe levate ( ).

Obiettivo: riconoscere e utilizzare l’avverbio.

LE PREPOSIZIONI

Leggi il brano e cerchia, tra le preposizioni indicate, quella appropriata.

UN PALLONE STUFO DI… CALCIO

Ciao. Sono un pallone, uno per/di quei banalissimi palloni di/da calcio nel/in cuoio bianco e nero.

Immaginatevi il trauma della/di mia prima volta: ero lì dentro a/ha un grande contenitore con/per i miei compagni, tutti appena usciti della/dalla fabbrica, un po’ afflosciati ma contenti. Al/A un certo punto mi tastano dolcemente, mi scelgono, mi gonfiano, mi accarezzano, mi portano alla/a una festa, sul/su un prato meraviglioso, con/di migliaia delle/di persone tutte intorno, che cantavano nel/in coro. Ero orgoglioso e un po’ emozionato: io protagonista da/di tutto quel chiasso! Parte un fischio. Toc…tac…toc.

Forse ce l’hanno con me. Mi rendo subito conto che devono avercela di/per forza con/da me, perché mi buttano e mi ributtano in/nel campo e per/da novanta minuti mi massacrano di/con calcioni.

Ecco che cos’è di/per me il vostro amatissimo calcio.

(Gino e Michele)

PROVE NAZIONALI

In quale delle seguenti frasi DEL è usato come articolo partitivo?

A Sono arrivato a casa del nonno a mezzogiorno.

B I genitori del mio migliore amico si sono separati.

C La nonna ci ha preparato del tiramisù.

D Io non ho paura del buio.

Le preposizioni sono parti invariabili del discorso che introducono i complementi indiretti e collegano le informazioni di una frase.

Sottolinea di blu le preposizioni improprie, che introducono un complemento; di rosso gli avverbi, che rappresentano essi stessi un complemento.

Vieni dentro! dove? Dentro avverbio

Vieni dentro la stanza! dove? Dentro la stanza preposizione impropria

•  Guarda bene sopra l’armadio e sotto.

•  Mi sembra che fuori sia caldo.

•  Gli scout erano seduti intorno al fuoco.

•  Si guardò intorno: non c’era nessuno.

•  Dopo cena guarderemo la partita.

•  Prima eri tu al telefono con Sergio?

•  Abito lontano: nella via vicino al parco.

•  Mauro è salito davanti.

Obiettivo: conoscere e utilizzare le preposizioni.

LE CONGIUNZIONI

Riscrivi la breve storia usando tutte le congiunzioni proposte.

UN MERLO FORTUNATO

Un piccolo merlo era caduto dal nido c’era un forte temporale. Valerio temeva il gatto se lo mangiasse indossò l’impermeabile del babbo affrontò la pioggia.

Raccolse il piccolo merlo, lo portò in casa lo asciugò, attese smettesse di piovere, rimise l’uccellino nel nido.

e • che • perché • quindi perciò • e • che

Le congiunzioni sono parti invariabili del discorso che uniscono due parole o due frasi.

Collega le frasi utilizzando le congiunzioni, come nell’esempio.

Parla a voce più alta

2 2

È arrivato puntuale

Gli hanno dato la notizia

Conosco quell’attrice

Il tuo cane non è bellissimo

Non potrai andare a giocare

Hanno frequentato l’università

è molto intelligente. quindi perché nonostante finché eppure dopo però

te la posso presentare. il treno fosse in ritardo. non ti sentono. non si sono mai laureati. non avrai terminato i compiti. aver controllato che fosse vera.

Cancella le congiunzioni sbagliate e sottolinea quella giusta.

•  La nonna continuava a lavorare sebbene/mentre/quando fosse molto stanca.

•  La gara di corsa era molto difficile quindi/tuttavia/perciò Luca è arrivato primo.

•  Mi hai chiesto di lasciarti solo ma/oppure/perché io sono rimasto.

•  Persero la partita nonostante/perché/tuttavia avessero giocato molto bene.

•  Non aveva paura però/perché/benché fosse notte e risuonassero strani rumori.

Completa solo le frasi in cui il CHE ha valore di congiunzione.

•  Possiamo andare al cinema che

•  I tuoi amici dicono che

•  Conosco la maestra che

•  Sono arrivato più tardi che

•  Promettimi che .

•  Ho visto che .

•  L’idea che .

LE INTERIEZIONI

Le interiezioni o esclamazioni sono parti invariabili del discorso che manifestano un’emozione, in modo immediato ed efficace.

Le interiezioni proprie sono: Oh!, Ahi!, Ah!…

Le interiezioni improprie sono: Certo!, Evviva!, Basta!, Uffa!…

Completa le frasi con le interiezioni proprie opportune, scegliendo tra le seguenti: UFFA, AHI, BEH, OH, AH, BAH. , mi hai pestato un piede! , pazienza, sarà per un’altra volta. , mi hanno davvero scocciato quei due! , queste cose mi lasciano davvero senza parole. , dimenticavo: vengo anch’io! , che meraviglia!

Le locuzioni interiettive o esclamative sono formate da più parole: Che figura!, Santo cielo!, Guai a te!… peccato! dai! bravo! presto! evviva! coraggio!

Componi tu alcune frasi utilizzando le interiezioni improprie proposte: sono altre parti del discorso usate come esclamazioni.

Solo in uno dei seguenti gruppi ci sono esclusivamente locuzioni esclamative. Qual è?

A Povero me! • Aiuto! • Mamma mia! • Che peccato!

B Per carità! • Che guaio! • Buon viaggio! • Che spavento!

C Evviva! • Urrà! • Per l’amor di Dio! • Che noia!

D Beati voi! • Bang! • Cin cin! • Ehm! • Via!

Obiettivo: conoscere e utilizzare le interiezioni.

PROVE NAZIONALI

ORA TOCCA A ME!

Rispondi.

•  ”La madre di Giulio è uscita per accompagnarlo a pallanuoto”. Nella frase, il verbo “è uscita” concorda con:

A pallanuoto B la madre C Giulio D accompagnarlo

•  Indica la frase con il presente indicativo passivo:

A Marco è stato richiamato

B Marco è entrato

C Marco è detestato

D Marco è simpatico

•  “Se foste stati rimproverati” indica:

A una certezza

B un’ipotesi

C un comando

D una conseguenza

•  Quali informazioni ti dà il verbo “avendo risposto”?

coniugazione Sì No modo Sì No tempo Sì No persona Sì No numero Sì No genere Sì No grado Sì No

•  Quale frase ha un significato simile a questa: ”Se decidi di venire, avvisami”?

A Poiché hai deciso di venire, avvisami.

B O decidi di venire o mi avvisi.

C Invece di decidere di venire, avvisami.

D Qualora tu decida di venire, avvisami.

•  Indica con una X se le parti del discorso sono variabili o invariabili.

•  ”Quella mattina incontrai Laura per strada e la salutai”. A quale nome si riferisce il pronome “la”?

A mattina

B Laura C strada D bicicletta

•  Quale di questi gruppi contiene parole appartenenti alla medesima categoria grammaticale?

A sì / no / forse / certamente

B serio / piange / triste / preoccupato

C ridere / vedere / cenere / prendere

D oh / ah / ha / ahi

Parole Varia Non varia

PAROLE VECCHIE E NUOVE

La lingua italiana è in continua evoluzione: ogni anno nascono nuove parole, chiamate neologismi, che poi vengono inserite nei dizionari.

Collega la parola in italiano a quella latina da cui deriva dopo aver letto il significato corrispondente.

Mortadella

Cuscino

Opuscolo

Cruciverba

Vermiglio

Lente

Mappamondo

Sciopero

•  dal latino vermìculus = piccolissimo insetto (cocciniglia) da cui si ricava il colore rosso vermiglio.

•  da crùx + vèrba = croce + parola = gioco di parole incrociate.

•  da màppa + mùndi = tovaglia + del mondo = tela del mondo perché le prime carte geografiche furono disegnate su tela.

•  da còxa = coscia = indicava il sacco imbottito sul quale i Romani si sedevano, inclinati, con la coscia.

•  da exòperare = smettere di lavorare = non lavorare per manifestare una protesta.

•  da opùsculum = piccola opera = fascicolo che si usa per mostrare o pubblicizzare una mostra, un museo, un lavoro importante.

•  da lèns = lenticchia, perché la forma del legume richiamava quella della lente.

•  da myrtatum = condito con mirto = salume molto appetitoso a base di carne di suino insaporita con il mirto: una spezia utilizzata prima del pepe.

Utilizzando i seguenti prefissi provenienti dalla lingua greca, dei quali ti viene indicato il significato, scrivi alcune parole che appartengono alla lingua italiana.

Tele = lontano Crono = tempo

Auto = a se stesso

Inserisci i neologismi accanto alla definizione esatta.

smartphone • avatar • ADSL • badante • messaggiare • password • emoticon

: persona che si prende cura di anziani o diversamente abili.

: scrivere messaggi brevi con il telefono cellulare.

: riproduzioni stilizzate di espressioni facciali umane.

: personaggio digitale in tre dimensioni.

: tecnica di trasmissione dati veloce tramite linea telefonica.

: parola chiave usata per accedere a dati protetti.

: cellulare in grado di telefonare, navigare e usare applicazioni.

Obiettivo: comprendere l’origine della lingua italiana.

IL DIZIONARIO

Leggi le seguenti parole, sottolinea solo la forma base di ogni gruppo, come nell’esempio, poi scrivi in ordine alfabetico sul quaderno le parole che hai sottolineato.

mangerò • mangeremo hai mangiato • mangiare

barbetta • barboni barba • barbiere

giocare • giocheremo ho giocato • giocai

zanzara • zanzariera

zanzare • Zanzibar

continue • continuato continuo • continui

vetrino • vetro

vetri • vetraio

Cerca sul vocabolario la tavola delle abbreviazioni e scrivi le abbreviazioni di queste parole.

lupetto • lupone lupacchione • lupo

Consulta il dizionario e scrivi la categoria grammaticale delle seguenti parole.

inerzia tra sicché celermente bestiale egli coinvolgere ahi il nome aggettivo articolo pronome verbo preposizione congiunzione avverbio esclamazione

Consulta il dizionario e scrivi accanto a ogni definizione il numero del termine esatto.

Di nuovo, un’altra volta.

Strumento per trattenere la nave ormeggiata.

Donna che cresce figli non suoi. Potere assoluto.

Pulire.

Sostanza zuccherina che si trova nei fiori.

Frutto del pesco.

Azione del pescare.

Buco cilindrico, apertura.

Antica piazza romana.

Obiettivo: consultare il dizionario.

Fai attenzione all’accento!

PAROLE DA ALTRI PAESI

Leggi il testo e sottolinea tutte le parole straniere contenute nel brano.

Scegline dieci e scrivi sul quaderno altrettante frasi usando solo parole italiane, immaginando di parlare con una persona che non conosce le lingue straniere.

PAROLE DA ALTRI PAESI

Cominciava un week-end speciale per me e la mia band. Il nostro look? Io vestivo in jeans e t-shirt, molto casual. Invece il bassista portava il papillon, il pullover beige e una camicia comprata nella boutique più in della città. Mancavano ancora molte ore al nostro spettacolo e perciò ognuno di noi scelse un’attività diversa per far passare il tempo. Il batterista, in attesa di salire sul set, mise le scarpe da tennis e decise di fare un po’ di jogging, portandosi dietro il suo smartphone per ascoltare la musica in streaming. Invece la cantante, la star del gruppo, era corsa in piscina per un po’ di aqua wellness.

L’altro musicista, fanatico dello sport, aveva deciso di raggiungere i suoi amici al club per una partita di basket, una di football e una di baseball. Gli raccomandammo di evitare lo stress e lui ci rispose con un ok.

Il chitarrista, amante del bricolage, tornò in città con la metro, perché aveva finito il citypass per l’autobus.

Così io e il bassista rimanemmo soli e, avvertendo una certa fame, scendemmo in strada alla ricerca di un ristorante. Non trovammo nulla e così facemmo l’autostop. Ci caricò una spider che ci lasciò davanti al Romagna center, il più grosso discount della zona.

(Adatt. da Povero Pinocchio, a cura di U. Eco, Comix)

Molte parole straniere sono ormai entrate nel nostro linguaggio quotidiano.

Inserisci accanto a ogni termine francese il numero della definizione esatta.

•  Entrando in quella stanza ho avuto un déjà-vu .

•  I colori preferiti di Andrea sono il bordeaux e il beige

•  In quel bistrot preparano squisiti vol-au-vent al pâtè

•  Abbiamo brindato con lo champagne al nuovo anno.

•  Quella donna ha un grande savoir-faire .

1. Capacità di destreggiarsi con grazia.

2. Vino spumante bianco o rosé.

3. Stuzzichini di pasta sfoglia salata.

4. Sensazione di aver già vissuto un evento.

5. Sfumatura di grigio tendente al nocciola.

6. Caffè dove si consumano rapidi spuntini.

7. Colore rosso scuro.

8. Pasticcio cremoso di carne o pesce.

Obiettivo: intuire che gli scambi culturali modificano la lingua italiana.

PAROLE PER ESPERTI

Il linguaggio settoriale è legato allo svolgimento di un’attività particolare e comprende termini specifici chiaramente definiti.

Inserisci i termini specifici nella tabella.

multiplo • mammifero • vetta • quoziente • evaporazione • cratere • meridiani pronome • fotosintesi • prefisso • percentuale • avverbio

Grammatica Aritmetica Geografia Scienze

Collega i termini specifici alle parti della bicicletta.

catena

manubrio

leva del freno parafango fanale anteriore sella

canna portapacchi catarifrangente

Collega ogni frase al tipo di linguaggio settoriale a cui appartiene.

MEDICO

SPORTIVO

GIURIDICO

MUSICALE

•  Pedrosa si aggiudica la pole position col tempo di 1’48’’819’’’, seguito dal connazionale Lorenzo, staccato di 177 millesimi.

•  Le caratteristiche peculiari del brano includono ritmi vivaci, note ripetute, limpidezza di suoni, varietà di struttura.

•  Possibili effetti indesiderati: reazioni allergiche, vertigini, nausea, secchezza delle fauci, disturbi epatici o gastrointestinali.

•  Il mutamento della destinazione della casa locata costituisce inadempimento e può comportare la risoluzione del contratto.

Obiettivo: intuire il concetto di “linguaggio settoriale”.

ASSOCIAZIONI TRA PAROLE

Cerca negli elenchi di nomi, aggettivi e verbi le parole che si collegano ai nomi dati e scrivile.

Casa:

Insegnante:

Gatto:

Completa le tabelle in base alle associazioni indicate.

Per favore, mi potrebbe dire dov’è via Roma?

Collega il nome alle spiegazioni.

1. Pasta

2. Radice

3. Quadro

4. Termine

5. Macchia

Tipo di vegetazione, traccia di sporcizia, colpa. Parte finale di qualcosa, parola, data di scadenza. Impasto, carattere, consistenza. Scena dipinta su una tela, panorama, pannello. Parte sotterrata di una pianta, origine, parte invariabile di una parola.

Obiettivo: utilizzare le associazioni tra parole.

Nomi
Aggettivi
Verbi
Parola
Lavoro treno
Luogo Azione casa Frase
Verbo Oggetto penna
Categoria Nome trasporti

SIGNIFICATO FIGURATO

Una parola o un’espressione può esprimere un significato figurato, cioè assumere un valore diverso da quello letterale. Lo spostamento dal significato proprio a quello figurato si chiama metafora

Collega le espressioni di senso figurato al loro significato.

Bocca larga e mano stretta

Cadere dalla padella nella brace

Combattere contro i mulini a vento

Fare la gatta morta

•  Finire in un altro guaio peggiore del primo.

•  Fingere di essere rassegnati, ma solo per ingannare qualcuno.

•  Fare tante promesse a parole, ma poi non mantenerle.

•  Combattere inutilmente.

Spiega con parole tue il significato delle metafore evidenziate. Se hai difficoltà aiutati con il dizionario.

Io sono un agnello ( ). Mia figlia maggiore è una balena ( ), mio figlio è un orso ( ).

La colpa è tutta di mia moglie che è una chioccia ( ),

ma se le toccano i figli diventa una tigre ( ).

Quanto a mia cognata, è proprio un’oca ( ) e, anche suo marito, poveretto, non è un’aquila ( ).

Sottolinea le metafore e i modi di dire in ogni frase e spiega il loro significato. Osserva l’esempio.

Il film era una pizza.

Sei proprio una volpe!

Sei una frana!

Quell’autista è una lumaca.

Piero è un orso!

Quel libro è un mattone.

Fa un freddo cane.

I¿l ¿film ¿era ¿noioso.

Che cosa si può AVERE in senso figurato? Componi delle frasi sul quaderno con le seguenti espressioni:

•  Avere le mani bucate.

•  Avere le mani legate.

•  Avere l’acqua alla gola.

•  Avere la coda di paglia.

Obiettivo: riconoscere e interpretare il senso letterale e figurato delle espressioni.

MI METTO ALLA PROVA!

Indica con una X il sinonimo adatto a sostituire il verbo indicato.

•  Dare un bel film: trasmettere un bel film far vedere un bel film

•  Dare una cura: scrivere una cura prescrivere una cura

•  Dire una poesia: ricordare una poesia recitare una poesia

•  Fare nuoto: praticare nuoto saper nuotare andare a nuoto

•  Fare il problema: costruire il problema eseguire il problema trovare il problema

•  Fare la stessa strada: asfaltare la stessa strada percorrere la stessa strada

•  Non dire una parola: non pronunciare una parola non parlare una parola

Per ognuno di questi termini trova tre parole a essi collegate, ma con un significato ristretto.

Sentimento positivo

Attività fisica

Veicolo

Abbigliamento

Indica con una X se le seguenti coppie di parole sono il contrario l’una dell’altra.

giovane/anziano

Sì No divisione/moltiplicazione

Sì No

spegnere/accendere Sì No saldo/totale Sì No entrata/ingresso Sì No sosta/fermata Sì No

Collega ogni parola al rispettivo significato.

USERNAME PASSWORD MAILBOX SERVER

•  Serie di lettere e numeri o parola segreta necessaria per aprire la propria casella di posta.

•  Computer che contiene la casella di posta.

•  Casella di posta elettronica, cioè spazio a disposizione su un server.

•  Nome personale per distinguere la propria casella di posta.

TANTE FRASI

Le seguenti frasi sono incomprensibili perché le parole hanno le lettere raggruppate in modo errato. Riscrivi sul quaderno le frasi con le stesse lettere, ma con parole di senso compiuto.

•  Ira gazzigio canoapalla inco rtile.

•  Co mincia apre pararele vali gieperil nos trovi aggio.

•  Me ntreandi amo inbic iclettapo tremogu ardareilpa esag gio.

•  Miofra telloeioab biamore galatoal lama mma unm azzodiroseazz urre.

•  Fin almentean ch’iopossiedo uncomputer.

Sottolinea i predicati, poi scrivi S se le frasi sono semplici e C se sono complesse.

•  Nello chalet di mio zio in montagna si sta benissimo.

•  Dormo, perché ho sonno.

•  Dopo aver chiuso la porta, Vera si accomodò sul divano.

•  La maestra ha corretto tutte le verifiche di geometria.

•  Avendo la febbre, Bea era percorsa dai brividi.

•  La camicia che ha comprato il papà gli sta benissimo.

•  È presto: sono solo le sei!

•  Ieri sera alla TV hanno trasmesso un documentario sugli oceani.

Le frasi semplici hanno un solo verbo; quelle complesse ne hanno più di uno.

Unisci le due frasi semplici in una complessa. Puoi modificare l’ordine delle parole.

•  Il calciatore è molto giovane. Il calciatore ha segnato il goal.

Il

¿calciatore ¿che ¿ha segnato ¿il ¿goal ¿è molto ¿giovane.

•  La gomma della bicicletta si è forata. Sono andato sopra un chiodo.

•  Ho visto Marcello dalla finestra. Ho chiamato Marcello.

•  Mi hai prestato un libro. Quel libro è divertentissimo.

Cancella gli elementi che non sono necessari per una frase minima.

•  Quest’estate io andrò al mare con le mie amiche e i miei genitori.

•  Marta studia spesso con Chiara.

•  Ieri sera, in pizzeria, Paolo e Sara hanno mangiato una pizza alla marinara davvero squisita.

•  In un angolo della soffitta, dentro un vecchio baule, erano state nascoste alcune vecchie foto.

•  Per la festa di compleanno di Fabio, la mamma aveva organizzato una divertente caccia al tesoro.

Obiettivo: riconoscere la frase come un insieme logico e ordinato di parole.

PREDICATO VERBALE E NOMINALE

Leggi il brano, sottolinea tutti i predicati verbali poi rispondi alle domande.

ZEP IL PAPPAGALLO

Hilda e Ginevra decisero di fare il bagno al pappagallo.

Il predicato verbale è la parte della frase che spiega che cosa fa il soggetto.

Era un bel pappagallo verde che le sorelle avevano regalato al nonno tre anni prima in occasione del suo onomastico. Il negoziante da cui lo avevano comprato aveva garantito che era un pappagallo parlante e per questo motivo aveva fatto un prezzo molto alto. Ma da quando era entrato in casa, Zep il pappagallo si era chiuso nel silenzio più ostinato. E così lo chiamarono Zitto. In un batter d’occhio, quasi senza rendersi conto di cosa gli stava capitando, il povero Zitto si trovò a mollo. Le due bambine però avevano pensato che, una volta in acqua, se ne sarebbe stato tranquillo. Invece il pappagallo riuscì a liberare becco e ali e cominciò a dibattersi furiosamente, mentre schizzava dappertutto, beccava alla cieca e strillava con quanto fiato aveva in gola.

(Adatt. da B. Pitzorno, Streghetta mia, Einaudi Ragazzi)

•  Tutti i predicati verbali che hai sottolineato nel brano sono: 18 17 31 22

•  “Era entrato” è predicato verbale perché il verbo “essere” è: un ausiliare dopo il soggetto trapass. prossimo un tempo composto

•  “Decisero di fare il bagno al pappagallo”. In questa frase “decisero di fare” è: predic. nominale predic. verbale soggetto complemento

Leggi il suggerimento di Augusto, sottolinea il predicato con il rosso, poi scrivi se è verbale (PV) o nominale (PN).

Molti archeologi sono entrati nella domus romana.

La domus romana era l’abitazione dei ricchi.

Nella domus non c’erano finestre, se non piccole.

L’entrata era un portone di legno a due battenti.

Nell’impluvium era raccolta l’acqua piovana.

Nel tablinum il padrone di casa riceveva i clientes.

Nel peristilio c’erano piante aromatiche e animali.

Le camere da letto erano piccole e buie.

Le stanze della servitù erano al piano superiore.

I Romani mangiavano sui letti.

Il verbo essere può formare un predicato nominale o un predicato verbale. È predicato verbale quando è ausiliare, nella forma passiva, o nel significato proprio di “stare”, “esistere”, “trovarsi”, “esserci”.

Obiettivo: individuare e analizzare il predicato all’interno della frase.

IL SOGGETTO

Il soggetto è colui che compie o subisce l’azione oppure è in un certo modo.

Leggi le frasi, cerchia i predicati e scrivi nello spazio indicato i soggetti.

•  Come sei noiosa Lucia! ( )

•  A Marta è piaciuto molto il regalo. ( )

•  Dove finisce quella via a sinistra della fontana? ( )

•  Domani, nell’ufficio di mio padre, verrà una nuova segretaria. ( )

•  Quest’anno in che giorno cadrà la Pasqua? ( )

•  Con quale treno arriveranno i nostri amici di Bologna? ( )

•  Domani, secondo te, saranno aperti i negozi? ( )

Cerchia e scrivi nella frase quale potrebbe essere il soggetto adeguato.

•  Non sempre il è più felice del povero. (ricco/uomo/riccio)

•  Non mi piace così dolce il (vino/torte/caffè)

•  In quanto a figuracce è imbattibile. (il film/lui/i miei zii)

•  In cantina manca (il divano/il bagno/la luce)

Qualsiasi parte del discorso può fungere da soggetto: cerchia il soggetto e analizzalo.

Non è difficile pattinare sul ghiaccio. Il soggetto è L’acqua è inodore, incolore, insapore. Il soggetto è

Qualcuno ha visto il mio quaderno? Il soggetto è Domani sarà una splendida giornata. Il soggetto è Noi non siamo felici di questa novità. Il soggetto è ¿un verbo

Indica con una X se il soggetto è assente (A) o sottinteso (S).

Non mi ascolti mai.

A S

È sempre bello partire per un viaggio. A S

In questo ristorante si mangia bene. A S

Anche oggi nevica.

A S

Non credo di venire al cinema con voi. A S

Se ne andò senza dire niente. A S

Obiettivo: individuare il soggetto della frase ricavandolo dal predicato.

A volte il soggetto è sottinteso.

IL COMPLEMENTO OGGETTO

Il complemento oggetto è anche chiamato complemento diretto, perché si lega al verbo senza l’aiuto della preposizione. Risponde alle domande: Chi?Checosa?

Solo i verbi transitivi reggono il complemento oggetto: completa le frasi con il complemento oggetto quando è possibile, altrimenti metti una X.

•  I bambini non ricordavano mai

•  Giuliana chiuse a chiave

•  Gli spettatori ridevano

•  A causa della neve sono scivolato

•  I passeggeri mostrarono

Cerchia i pronomi personali che fungono da soggetto e sottolinea quelli che fungono da complemento oggetto.

•  Io l’ho incontrato oggi per la prima volta.

•  Marisa ci ha avvisati del tuo arrivo.

•  Essi non la salutano mai.

•  Io non prometto nulla.

•  Voi siete i miei migliori amici.

•  Gli invitati la ringraziarono calorosamente.

•  Il maestro li ha interrogati.

•  La mela? L’ha mangiata Paolo.

•  Io non lo avrei mai riconosciuto.

•  Tu non mi hai invitato alla gita.

•  Noi siamo andati a prenderli.

•  Loro ci capiscono sempre.

Scrivi una frase per ogni coppia di parole: il nome lo userai come complemento oggetto; aggiungi anche uno o più complementi indiretti. Segui l’esempio.

•  canzoni / cantare

Mi piace molto cantare le canzoni di Zucchero.

•  farina / versare

•  limone / spremere

•  pop corn / sgranocchiare

•  errori / correggere

Obiettivo: individuare il complemento oggetto.

I COMPLEMENTI INDIRETTI 1

I complementi indiretti sono introdotti dalle preposizioni. Hanno diversi nomi a seconda dell’informazione che forniscono.

• Il complemento di specificazione risponde alle domande: Di chi? Di che cosa? ed è introdotto dalla preposizione di Horottoilvasodi Sara .

• Il complemento di termine indica il destinatario finale dell’azione, risponde alle domande: A chi? A che cosa? ed è introdotto dalla preposizione a Hotelefonatoa Carla .

Completa tu le frasi inserendo un complemento di specificazione.

•  La marmellata è la mia preferita.

•  Il cavallo si trova nel maneggio.

•  Si è rotto il manubrio

•  L’idraulico ha riparato il rubinetto .

•  Le finestre erano chiuse.

Scrivi una frase per ogni complemento di specificazione suggerito.

della Pasqua del mare di te

dei fiori dell’Italia delle ragazze

Spesso il complemento di termine è espresso da un pronome personale. Sottolinealo.

•  Non mi hai ancora spiegato l’equivoco.

•  Ti interessano le auto sportive?

•  Gli hanno prestato dei pantaloni puliti.

•  Silvia le ha risposto malissimo.

•  Paolo e Nicola ci hanno raccontato tutto.

•  Giada verrà, me lo ha promesso!

•  Vi hanno dato il mio messaggio?

•  Gli ho affittato la casa al mare.

Termina le seguenti frasi con un complemento diretto e uno indiretto (di termine).

•  Giulio ha portato

•  Hai chiesto

•  La nonna cantava

•  Sonia nascose

¿i ¿cuccioli ¿agli ¿amici.

•  Lo zio Carlo mandò

Obiettivo: riconoscere e distinguere i complementi indiretti di specificazione e di termine.

I COMPLEMENTI INDIRETTI 2

• Il complemento di tempo indica quando avviene un’azione o quanto dura, risponde alle domande: Quando? Per quanto tempo? ed è introdotto dalle preposizioni: in, a, per, di, tra, fra Partiròtra un’ora

• Il complemento di luogo indica dove si svolge un’azione, risponde alle domande: Dove? Per dove? Da dove? ed è introdotto dalle preposizioni in, a, su, da, per Io tornodallapalestra

Collega le espressioni della prima colonna con i complementi di tempo appropriati, poi scrivi sul quaderno le frasi ottenute.

1. Cuocere in forno

2. Io e Stefano ci conosciamo

3. Non riuscivamo a dormire

4. Dai nonni si pranza a mezzogiorno in punto. la notte.

per trentacinque minuti. da più di quarant’anni.

PROVE NAZIONALI

In quali delle seguenti frasi ci sono sia un complemento di tempo sia un complemento di luogo?

A Durante la guerra molte città furono saccheggiate.

B Torno subito.

C Gli zii sono partiti ieri per Pisa.

D L’aereo è decollato un’ora fa dall’aeroporto di Ciampino.

Completa le frasi con il complemento di luogo suggerito dai disegni.

La scorsa estate sono stato in vacanza

Ogni mattina mi recavo e mi stendevo

a leggere un po’, poi mi tuffavo

Dopo il bagno andavo a cambiarmi il costume.

Obiettivo: riconoscere e distinguere i complementi indiretti di tempo e luogo.

I COMPLEMENTI INDIRETTI 3

• Il complemento di modo indica come si svolge l’azione, risponde alla domanda

Come? ed è introdotto dalle preposizioni: con, di, a, da, per Misonoalzatodi cattivo umore

• Il complemento di mezzo indica con che strumento si svolge l’azione, risponde alla domanda Con che cosa? ed è introdotto dalle preposizioni: con, in, a, per Tu vaicon l’auto,iotiraggiungo inbici .

• Il complemento di compagnia indica con chi si svolge l’azione, risponde alla domanda Con chi? ed è introdotto dalla preposizione con. Staseravadoalcinemacon Maria.

Leggi le frasi poi, in base al complemento indicato, cerchia l’espressione adatta tra le due proposte.

•  Ho ascoltato (compl. di mezzo) con lo smartphone/attentamente l’ultima canzone di Violetta.

•  Il calciatore ha ripreso la palla (compl. di modo) sulla porta/velocemente

•  La mamma ha sempre cucito i vestiti per le mie bambole (compl. di mezzo) con le sue mani/con gioia

•  Ho ricevuto (compl. di modo) con piacere/per piacere l’invito al tuo spettacolo.

•  Marta ha riordinato la sua cameretta (compl. di modo) controvoglia/con Marco.

Completa le frasi con un complemento di compagnia.

•  Cappuccetto Rosso uscì dalla pancia del lupo

•  Shrek va in cerca della principessa

•  Biancaneve viveva in mezzo al bosco

•  Pinocchio andò nel Paese dei Balocchi

•  Cenerentola ballò tutta la notte

• Il complemento di fine indica lo scopo dell’azione, risponde alla domanda

Per che cosa? ed è introdotto dalla preposizione per. Hostudiatoperl’interrogazione .

• Il complemento di causa indica la causa, il motivo dell’azione, risponde alla domanda Per quale causa? ed è introdotto dalle preposizioni: di, da, per. Arrivaiinritardoperiltraffico .

Scrivi F se il complemento evidenziato è di fine, C se è di causa.

•  L’aereo era in ritardo a causa di un guasto.

•  Ho preparato un disegno per il concorso.

•  L’autista rallentò per la nebbia.

•  Il fiorista allestì la chiesa per la cerimonia.

•  Molti tremavano dal freddo.

•  Dallo spavento sono fuggito.

•  I tifosi esultarono per il goal.

•  Sono arrossito per l’emozione.

Obiettivo: riconoscere e distinguere i complementi indiretti.

IL COMPLEMENTO D’AGENTE

• Il complemento d’agente indica la persona o l’animale da cui è compiuta l’azione espressa da un verbo alla forma passiva, risponde alla domanda Da chi? ed è introdotto dalla preposizione da Lalezioneèspiegatadall’insegnante .

• Se l’azione è compiuta da un essere inanimato, il complemento prende il nome di causa efficiente.

Trasforma le seguenti frasi mettendo i verbi nella forma passiva, poi cerchia il complemento d’agente.

•  I contadini raccolgono l’uva.

•  Le rondini hanno costruito il nido sotto il cornicione del tetto.

•  Una vespa ha punto Chiara sul braccio.

•  Carlo mi ha inviato un sms.

•  Fabio mi ha consigliato la lettura del libro “L’isola del tesoro”.

•  Giulio ha eliminato Sara al primo turno della gara di corsa.

Completa le frasi inserendo il complemento d’agente o di causa efficiente.

•  L’America fu scoperta nel 1492

•  L’Italia è una penisola bagnata

•  La radio fu inventata

•  Il sangue viene pompato nelle vene

•  Le piramidi furono costruite

Trasforma la frase da attiva a passiva e rispondi alle domande.

Att. Il maestro loda gli scolari.

Pass. .

Att. Il contadino semina il grano.

Pass.

Att. I cittadini eleggono il Parlamento.

Pass.

Qual è il soggetto?

Qual è il compl. d’agente?

Qual è il soggetto?

Qual è il compl. d’agente?

Qual è il soggetto?

Qual è il compl. d’agente?

•  Che cosa noti? .

Obiettivo: riconoscere e distinguere il complemento d’agente.

ATTRIBUTO E APPOSIZIONE

• L’attributo è un aggettivo di qualsiasi tipo che accompagna un nome e ne precisa le caratteristiche.

• L’apposizione è un nome che si unisce a un altro nome per specificarlo meglio.

Dividi le frasi in sintagmi, cerchia gli attributi e indica, come nell’esempio, a quale sintagma si riferiscono.

•  Un vento impetuoso / agitava / la piccola vela / della barca.

sogg. + attributo attributo + compl. ogg.

•  Per la seconda volta il riccio spaventato uscì dalla sua tana.

•  Un mio compagno di classe ha una grande passione: il basket.

•  Ho trascorso delle vacanze serene a casa dei nonni materni.

Attributo e apposizione non possono mai essere uniti a un verbo, ma solo a un nome

•  La vecchia moto è stata acquistata da un caro amico di mio padre.

•  Quel pomeriggio Carla invitò a casa sua quattro amiche.

Sottolinea le apposizioni, come nell’esempio.

•  Il poeta Omero ha scritto l’Iliade e l’Odissea.

•  Parigi, la capitale della Francia, è ricca di monumenti.

•  Il fiume Po è il più lungo d’Italia.

•  Non ho mai visitato la regione Toscana.

•  La maestra Lorella insegna italiano, il maestro Piero matematica.

Sottolinea in rosso gli aggettivi con funzione di attributo, in blu quelli che formano il predicato nominale.

•  Le mele sono mature, le pere, invece, sono acerbe.

•  Mi piacciono le mele mature, mentre le pere acerbe mi fanno venire mal di pancia.

•  Questo rumore assordante mi infastidisce.

•  Basta! Questo rumore è assordante!

•  Le api operose cercano il polline sui fiori variopinti.

•  Le api sono operose: volano in cerca del polline, che raccolgono da fiori variopinti.

Obiettivo: identificare l’attributo e l’apposizione.

ORA TOCCA A ME!

Rispondi con una X.

•  “La nonna si è appoggiata con la schiena alla parete della cucina”. In questa frase l’espressione “si è appoggiata” è:

A predic. nominale perché c’è il verbo essere

B predic. nominale perché dopo c’è un aggettivo

C predic. verbale perché significa appoggiarsi

D predic. verbale perché significa trovarsi

•  Nella frase “Mi presti la matita?”, il soggetto è:

A mi

B sottinteso: tu

C presti

D la matita

•  “Vieni con noi, non è necessario che lo dica alla mamma”. Il soggetto del predicato “dica” è:

A sottinteso: lei

B sottinteso: tu

C mancante perché è inutile

D “che”

E “lo”

•  “Era un gelato cremoso, compatto, non tanto dolce”. Qual è l’affermazione esatta riguardo alla frase che hai appena letto?

A Contiene un predic. verbale

B Ci sono tre attributi

C “Era” è un congiuntivo passato

D “Un gelato” è complemento oggetto

E È una frase complessa

•  “Il delfino non è un pesce ma è un mammifero”. Il verbo essere è:

A per due volte predic. verbale

B una volta pred. verb. e un’altra predic. nomin.

C in entrambi i casi predic. nominale

D presente congiuntivo

E attributo

•  Quale delle seguenti frasi contiene un attributo?

A Mirella è simpatica.

B Ho letto un libro simpatico.

C La simpatia è una dote.

D Ha parlato simpaticamente.

•  Nella frase "Gli voglio molto bene", “gli” è:

A il soggetto

B il predicato

C il complemento di termine

D il complemento oggetto

•  Nella frase “Domani vado dalla zia accompagnato da mio fratello“ il complemento d’agente è:

A dalla zia

B da mio fratello C domani D accompagnato

•  Indica quale delle seguenti frasi ha la stessa struttura di questa:

Il falegname costruisce un tavolino con legno di quercia. sogg. pred. verb. compl. ogg. c. di mezzo c. di spec.

A L’idraulico ripara attentamente la tubatura rotta.

B L’infermiera pratica un’iniezione al paziente in ospedale.

C La cuoca prepara una torta con la farina di farro.

D L’arbitro fischia l’inizio della partita.

LA PUNTEGGIATURA

In questo brano ci sono 10 errori di punteggiatura e maiuscole. Correggili.

La carota era molto invidiosa della cipolla e, brontolando, diceva “Nessuno piange mai per me. mi tagliano a pezzetti e a fettine con un coltello, mi pelano mi friggono, mi grattugiano e mai uno che pianga per me”

Non che le cipolle abbiano un destino migliore

della carota: pure loro sono affettate, bollite mangiate e anche messe crude nell’insalata. non c’è cuoco o cuoca a cui non vengano le lacrime agli occhi tagliando una cipolla Che cosa avrà mai la cipolla per suscitare tanta compassione! La carota era furiosa con la cipolla ma non avendo il coraggio di dirle niente, continuò a essere gelosa e diventò quasi rossa dalla rabbia?

(L. Malerba, Storiette e storiette, Einaudi)

Trasforma il discorso diretto in indiretto.

•  La maestra chiese ai suoi alunni: “Chi vuole venire alla lavagna?”.

•  L’idraulico informò il cliente: “Le costerà caro riparare questo guasto!”.

•  Cristina vide Lara attraversare distrattamente e gridò: “Stai attenta!”.

•  L’allenatore rassicurava la squadra: “I nostri avversari sono forti, ma possiamo batterli!”.

Trasforma il discorso indiretto in diretto utilizzando i due punti, le virgolette e la lettera maiuscola. Attento ai cambi delle persone, dei pronomi e dei modi del verbo.

•  Il vigile chiese all’automobilista di favorire patente e libretto.

•  La bambina brontolò che lei aveva fame in quel momento.

•  L’alunno informò la maestra che il giorno dopo non sarebbe stato presente.

•  Il cliente domandò al cameriere se poteva avere un caffè.

Obiettivo: usare la punteggiatura; trasformare il discorso diretto in indiretto e viceversa.

MI METTO ALLA PROVA!

Leggi la frase e indica con una X se le affermazioni che seguono sono vere (V) o false (F).

Attraversava sempre la strada facendo molta attenzione.

• Il soggetto è sottinteso. V F

• “Attraversava” è predic. nominale. V F

• Nella frase manca un compl. oggetto. V F

• La parola “sempre” è compl. di luogo. V F

• Il sintagma “con molta attenzione” è compl. di modo + attributo. V F

Indica con una X qual è l’analisi logica corretta.

• Il computer di Jasmine è nuovo. Il computer = soggetto di Jasmine = compl. di specificazione è nuovo = predic. verbale

• La torta è in forno. La torta = soggetto è = predic. verbale in forno = compl. di luogo

“Le acciughe, pesce povero, sono poco costose”. Come analizzeresti il sintagma “pesce povero”?

Attributo + apposizione del soggetto

Apposizione + attributo del soggetto

Predic. nominale

Nome + verbo

Nelle seguenti frasi individua il complemento oggetto e riscrivilo nello spazio indicato.

• Puoi prestarmi la tua penna rossa?

• Se mi spiegassi meglio il tuo ragionamento, forse lo capirei.

Completa ogni frase con i complementi indicati.

• Silvia mangia (ogg.) (di tempo) .

• (di tempo) i gatti passeggiano (di luogo) .

• I turisti scattavano (ogg.) (di term.)

• I rami (di spec.) erano piegati (di causa effic.)

• Sono venuto (di luogo) (di mezzo)

• I tifosi esultavano (di causa) (di spec.)

Componi una frase per ogni complemento suggerito.

• Compl. d’agente

• Compl. di modo

• Compl. di fine

VACANZE

Praticamente questa estate non ho messo piede a casa: sono stata sempre in vacanza!

A giugno ero a Castiglioncello dalla mia amica Freya, poi in Sardegna, al campo scout, in montagna coi nonni e infine, le ultime settimane di vacanza, sono stata un po’ in giro da amici e parenti.

Non ho dubbi sul fatto che i giorni più belli di questa estate li ho passati in Sardegna sull’Argentiera. Ogni mattina eravamo sulla spiaggia e la mia sensazione era questa: noi, la sabbia e il mare. Ed era fantastico! Non avevo mai avuto modo di stare con loro, non come compagna di classe, ma come amica delle vacanze.

Stavamo là in cerchio tutti insieme a guardare il mare e a scherzare, poi tutti nell’acqua e di nuovo fuori, tutti sempre insieme, quasi fossimo una cosa sola. Il più delle volte la Francesca proponeva di parlare, i maschi di fare la lotta, mia cugina di stare zitti a prendere il sole.

Giunse infine il momento di separarci da questa meraviglia e avevamo la sensazione che questi quindici giorni fossero stati solo un lungo e splendido sogno.

Piano piano tornammo tutti a casa, chi prima, chi dopo, guardando il mare che appariva più splendido del solito. E con una lacrima osservavo il cielo triste dalla nave che mi stava riportando a Livorno.

(A. Sturiale, Il libro di Alice, BUR)

Sottolinea nel brano i verbi espressi in prima persona, poi rispondi.

•  Questo brano è:

biografico perché racconta fatti reali accaduti ad altri; autobiografico perché racconta fatti accaduti all’autore/autrice.

Colora che cosa ti piace di più dell’estate.

bagni al mare

mangiare il gelato andare a letto tardi

scuole chiuse vestiti leggeri passeggiate in montagna compiti delle vacanze caldo zanzare e mosche noiose

Rispondi alle domande sul quaderno.

•  Dove ti sarebbe piaciuto trascorrere le vacanze?

•  Anche tu avrai qualcosa di particolare da raccontare dell’estate trascorsa. Che cosa?

Obiettivo: leggere, comprendere e produrre un semplice testo autobiografico.

GOMMA DA MASTICARE

L’ispettore Venanzio Bracco si affacciò sulla porta dell’ufficio del sergente Rebecca Bonamira, mentre un adolescente dai modi arroganti, che non smetteva di ruminare una gomma, veniva portato nella sala degli interrogatori. Si chiamava Giorgio Mascella, ed era accusato di furto presso un concessionario di auto usate.

Il rivenditore aveva lasciato la chiave sul cruscotto solo per pochi istanti, durante i quali aveva risposto al telefono voltando le spalle all’auto. Qualcuno ne aveva approfittato per fuggire sgommando.

Il rivenditore aveva chiamato subito la polizia, che aveva inseguito

l’auto rubata finché non aveva svoltato in una strada senza uscita.

Nel vicolo c’era solo Giorgio, ma nessuno lo aveva visto effettivamente alla guida dell’auto. C’era anche la macchina, ma senza la chiave.

Gli agenti l’avevano cercata in strada, ma non l’avevano trovata.

Così avevano portato il ragazzo al commissariato, convinti che nascondesse la chiave, ma non era saltata fuori.

L’ispettore Bracco iniziò l’interrogatorio.

“Posso avere una gomma?” chiese Giorgio.

“Non stavi già masticando?” domandò il sergente Bonamira.

“L’ho buttata via, non sapeva più di niente” rispose lui.

“Penso di sapere come fare a incastrare questo giovanotto e trovare la chiave, cioè la prova che risolverà questo caso!” disse bruscamente l’ispettore.

(J. Suckach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco, Piemme)

Quali sono gli elementi essenziali del racconto giallo? Indicali con una X. indagini suspense oggetti magici

delitto o crimine alibi missioni spaziali

soluzione del caso profezie magie

Rispondi alle domande.

•  Di che cosa è stato accusato il ragazzo?

•  Perché l’ispettore Bracco sa come fare per incastrare il ragazzo?

Nella frase “Il rivenditore aveva chiamato subito la polizia, che aveva inseguito l’auto rubata”, il CHE sostituisce:

l’auto il rivenditore la polizia subito

UN MAZZO DI JOLLY

Sottolinea tutti i nomi propri contenuti nel testo.

In realtà erano contenti di ritornare a scuola.

L’estate sfioriva e la noia aveva fatto capolino nelle lunghe giornate di caldo. Sotto sotto, aspettavano il primo giorno di scuola. E anche se avevano un pizzico di paura del nuovo maestro, era tempo di dare inizio all’ultimo anno della scuola primaria.

Intanto bisogna dire che non si aspettavano un maestro del genere. Se ne stava lì, seduto dietro alla cattedra, come un vecchio gufo. Carlo si chiedeva come fosse possibile che un nuovo maestro fosse così. Maamar si avvicinò per accertarsi di non vedere doppio, o triplo... o quadruplo! Ma tutti quei capelli bianchi erano veri?

Gli scolari si guardarono l’un l’altro turbati. Erano realmente, assolutamente, inequivocabilmente delusi. Si aspettavano un bel maestro giovane e sportivo, e invece gli avevano rifilato quel grosso signore, con i capelli bianchi che gli andavano da tutte le parti, gli occhialini sulla punta del naso e una pancia che rischiava di essere l’unico pallone che avrebbero visto durante tutto l’anno scolastico. Anche la voce li colse di sorpresa. Nina sobbalzò quando udì quella tonalità bassa e grave, sembrava provenire da un altro mondo. Così furono sconcertati dalle prime parole emesse da quella voce. Non “buongiorno”, né “sedetevi”, ma semplicemente: “Ho un regalo per voi”.

Quello che sarebbe stato il loro maestro posò un pacchetto regalo sul banco di ogni alunno, quasi volesse farsi perdonare l’aspetto fisico e l’età.

Costanza aprì il suo pacchetto e scoprì un mazzo di carte identico a quello dei compagni: sul dorso di ogni carta c’era disegnato un jolly e dall’altra parte c’erano diverse frasi. Mentre leggeva, passò dal semplice stupore allo stato di choc:

Un jolly per fare una coccola a chi vuoi.

Un jolly per prendersela comoda.

Un jolly per una ricreazione che non finisce mai.

Un jolly per prolungare le vacanze.

Il maestro spiegò: “Quando si nasce, ci vengono dati automaticamente dei jolly. Quali sono?”.

Carlo esclamò: “Il jolly per vivere”.

“Il jolly per parlare” lo copiò Maddalena.

“Il jolly per imparare le lingue.”

Tutta la fila di Maddalena continuò con i jolly per imparare la storia, la geografia, le scienze e tutti i campi del sapere.

“Il jolly per amare” aggiunse in tono sognante Benedetta.

“Il jolly per essere felici.”

“Il jolly per piangere.”

“Il jolly per decidere.”

“Sì, credo che adesso abbiate capito. Il solo fatto di nascere ci ha regalato tutti questi jolly. Ed è meglio spenderli!

Domani faremo una festa di compleanno collettiva per festeggiare la vita e i suoi jolly. Porto io la torta.”

(S. Morgenstern, Un mazzo di jolly, Salani)

Individua le tre parti del racconto, poi sintetizzale in una frase.

Situazione iniziale:

Svolgimento:

Conclusione: Rispondi.

•  Dove è ambientato il racconto?

•  Quando si svolge la vicenda?

•  Chi è il protagonista della storia?

•  Chi sono gli altri personaggi?

Ricordi un primo giorno di scuola veramente “speciale”? Che cosa è avvenuto? Scrivi un testo sul quaderno seguendo la struttura del racconto.

Obiettivo: analizzare la struttura di un testo narrativo; produrre un racconto realistico.

IL MIO UNICORNO MAGICO

Leggi il brano e cerca il significato delle parole che non conosci.

Hai mai desiderato un pony? Lauren Foster sì. E quando la sua famiglia si trasferisce in campagna, finalmente il sogno si avvera.

Ma Twilight è un semplice pony? Lauren scopre che qualche volta i pony si trasformano in unicorni dal manto candido come la neve e dai poteri magici...

Lauren accarezzò il collo grigio pomellato di Twilight.

L’aria era così fredda che ad ogni respiro il pony emetteva una piccola nuvola di vapore.

“Siamo quasi arrivati” disse la ragazzina dolcemente.

Ormai era dicembre e al calare del sole il bosco era molto tranquillo.

Twilight annuì.

Chiunque l’avesse visto avrebbe pensato che era un normale pony grigio che camminava lungo un sentiero invaso dalle erbacce… ma non era così.

Infatti, quando Lauren recitava la Formula di Trasformazione, diventava un unicorno magico.

“Il mio unicorno segreto” pensò Lauren con il consueto brivido di eccitazione.

Il lungo sentiero sboccava in una radura.

Nonostante fosse inverno, il prato era punteggiato di fiori viola a forma di stella. Le lucciole danzavano nell’aria calma e ai margini della radura, delle strane rocce di quarzo grigio­rosa splendevano tenui alla luce del crepuscolo.

Lauren smontò di sella.

“Non possiamo fermarci a lungo, lo sai che papà si preoccupa se sto fuori col buio. Ma c’è una cosa che voglio proprio fare.” Si tolse il berretto e, dopo essersi sistemata i lunghi capelli biondi dietro le orecchie, recitò la formula magica:

Stella della Sera, Stella della Sera che splendi lassù, lontana e sincera, con la tua luce che adoro ammirare il mio desiderio puoi avverare?

Fa’ che il mio piccolo pony abbandonato in unicorno sia trasformato!

Ci fu un lampo di luce viola e Twilight si trasformò in un unicorno candido come la neve.

Nitrì e scosse la folta criniera, facendo luccicare il corno d’argento.

“Twilight!” esclamò Lauren abbracciandolo.

Twilight le strofinò il muso sulla spalla. “Ciao, Lauren. Allora, cosa vuoi fare? Voliamo?” “Non vedo l’ora!” disse Lauren saltandogli in groppa.

Con due balzi, Twilight si librò nel cielo.

Ormai era abbastanza buio e Lauren e Twilight non rischiavano più di essere scoperti. L’aria gelida pizzicava le guance di Lauren e le scompigliava i capelli. Era contenta di essersi messa il giaccone imbottito. Mentre volavano sopra le cime degli alberi, coperte da una sottile e lucente coltre di neve, Lauren disse: “Si comincia a sentire l’aria di Natale. Non vedo l’ora che arrivi venerdì, l’ultimo giorno di scuola”.

“Poi potremmo passare un sacco di tempo insieme” disse Twilight felice.

Lauren annuì: “Ci divertiremo un mondo”.

Quando furono al margine del bosco, Lauren recitò la Formula di Ritrasformazione e Twilight tornò a essere un pony.

(L. Chapman, Il mio unicorno magico, Edizioni EL)

Completa lo schema.

è un è magico perché

è amico di ha il corno

TWILIGHT

ha il pelo / mantello ha la criniera

Immagina che Lauren debba compiere un’impresa eccezionale: salvare il suo mondo magico dal drago del male. Segui la traccia narrativa e scrivi sul quaderno l’impresa di Lauren e Twilight che avrà un lieto fine.

•  Ergaklon è il drago del male…

•  Vuole impossessarsi a tutti i costi della formula magica di Lauren per sottomettere…

•  Lo scontro sarà cruento e Twilight…

•  Alla fine Lauren riesce a…

Esegui sul quaderno l’analisi logica delle seguenti frasi.

•  Il lungo sentiero sboccava in una radura.

•  Twilight le strofinò il muso sulla spalla.

Obiettivo: leggere e comprendere un racconto fantasy; produrre un racconto partendo da una traccia narrativa.

Sottolinea nel testo le parole che non conosci e ricercane il significato sul dizionario.

L’ALLUNAGGIO

Annie guidò il veicolo lunare sopra cunette e buche: sgroppava come un cavallino selvaggio. Jack, anche se la corsa era piena di scosse, si guardava intorno. Non era mai stato in un luogo così incolore e spoglio: non c’erano verde, né blu, né rosso. Non c’erano acqua, né alberi e nemmeno nuvole: c’erano solo rocce enormi e crateri e… una bandiera degli Stati Uniti d’America!

“Oh, cavoli!” disse Jack. “Quella è la bandiera dei primi astronauti che sono atterrati sulla Luna.”

Annie e Jack saltarono fuori dal mezzo, fecero due enormi balzi al rallentatore e si avvicinarono al luogo del primo allunaggio. Accanto alla bandiera c’era un cartello. Annie lesse ad alta voce: “Luglio 1969 d.C.”.

Qui uomini giunti dal pianeta Terra misero per primi piede sulla Luna.

Siamo venuti in pace a nome di tutta l’umanità.

“Be’, questo sì che è un bellissimo messaggio” disse Jack.

“Lasciamo anche noi un nostro messaggio” propose Annie entusiasta.

Jack cercò una pagina bianca del suo diario e cominciò a scrivere.

“Bellissimo! Adesso bisogna che lo firmiamo” disse Annie, sbirciando sopra il foglio. Jack lo firmò con il suo nome, poi passò la matita e il foglio ad Annie, perché lo firmasse anche lei. Poi, Jack strappò il foglio dal diario e lo mise vicino alla bandiera.

C’era scritto:

Oggi i primi bambini dal pianeta Terra sono arrivati qui sulla Luna. Siamo venuti in pace a nome di tutti i bambini del mondo.

Jack e Annie

Lì, sulla Luna, non tirava mai vento e non pioveva mai. Il messaggio sarebbe rimasto lì, per sempre.

(M.P. Osborne, Mezzanotte sulla Luna, Piemme Junior)

Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

•  I personaggi di questo racconto sono fantastici. V F

•  La vicenda è ambientata nello spazio. V F

•  La vicenda si svolge nel passato. V F

•  Nel testo sono presenti termini scientifici. V F

•  La storia narrata è avventurosa. V F

•  Il testo propone un messaggio positivo di pace. V F

Immagina di salire su una navicella spaziale e di volare fino al pianeta Slurp. Che cosa vedi? Chi incontri? Racconta sul quaderno.

POESIE A CONFRONTO

RUGIADA

Viaggiai giorni e notti per paesi lontani. Molto spesi per vedere alti monti e grandi mari. E non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.

(R. Tagore)

Completa il commento alla prima poesia con le parole suggerite e comprenderai il messaggio del poeta.

valore • spazi • rinfresca • ansia

Il poeta descrive la nostra di soddisfare i desideri percorrendo grandi , cioè “alti monti e grandi mari”. In questo modo però non riusciamo più a capire il delle piccole cose che ci stanno vicino e che ci possono alleviare un dolore. Proprio come fa una goccia di rugiada che una spiga di grano inaridita.

Di quanti versi e strofe è composta la prima poesia? Ci sono metafore, personificazioni e similitudini? Rispondi sul quaderno.

GOCCE DI RUGIADA

Chiaro bagliore in una notte infinita.

Rigido il tuo freddo tepore. Accarezzi la foglia e la fai tremare. Poi, senza avviso, ti lasci cadere. Goccia di rugiada. Non respiri di vento è come quiete viva il tuo silenzio.

(S. Salvucci)

L’ossimoro è una figura retorica che consiste nell’accostare due parole di significato opposto: es. grido silenzioso, amara dolcezza ecc.

Sottolinea con colori diversi, nella seconda poesia, una personificazione, una similitudine, una metafora e un ossimoro.

Obiettivo: cogliere il messaggio poetico dell’autore e alcune figure retoriche.

UNA DONNINA PIENA DI ENERGIA

Sottolinea i primi dieci aggettivi qualificativi presenti nel brano e analizzali sul quaderno.

Vittoria si affacciò sulla porta e dovette fare un grande sforzo per non scoppiare a ridere. Non era cosa facile!

Una signora piccolissima si aggirava per la cucina a frenetica velocità, piroettando e zigzagando tra i mobili. La donnina aveva un aspetto davvero buffo. Era, come si è detto, molto piccola, ma in compenso molto grassa. Aveva le guance di un rosso acceso, come il vestito. Dava l’impressione non di muoversi, ma di rotolare come una palla sul pavimento.

In quel momento stava preparando la tavola per la colazione e filava come una saetta, o rotolava come una palla, dalla mensola dei piatti alla parete, dal frigorifero al fornello e al tavolo, dove appoggiava vivande e posate. Aveva, come la figlia, i capelli corti, ma erano di un rosso vivo, esattamente come le guance. Portava, come la figlia, occhiali con la montatura di metallo. Quel viso sarebbe stato molto simpatico, pensò Vittoria, se la donna avesse sorriso. Ma al momento la donna non sorrideva; anzi, aveva un aspetto molto serio.

Sembrava però in ottima forma e provvista di un’energia non comune. Evidentemente non si era accorta della presenza delle due ragazze, perché parlava precipitosamente tra sé e sé sfrecciando avanti e indietro.

“La lattina del caffè... dove? Ah, naturalmente dove sta sempre. Tè, pane, burro, salame, formaggio. E il latte dov’è?” Parlando, disponeva sul tavolo le portate con una frenesia che Vittoria non avrebbe creduto possibile.

“Per me lavora in un ristorante” pensò. “Sarà di sicuro campionessa mondiale di apparecchiatura dei tavoli”.

(K. Hagerup, Il paese dove il tempo non c’era più, Fabbri)

Senza rileggere il testo, rispondi vero (V) o falso (F).

La signora:

•  è di bassa statura e mingherlina. V F

•  indossa un vestito blu. V F

•  ha lunghi capelli rossi. V F

•  porta gli occhiali. V F

•  sta preparando la colazione. V F

Nella descrizione della signora sono presenti dei dati statici, cioè informazioni su come è, e dati dinamici, cioè informazioni su come si muove e come si comporta. Sottolineali con colori diversi.

Osserva con attenzione un tuo famigliare mentre svolge le faccende domestiche e descrivi sul quaderno il suo comportamento.

Obiettivo: individuare

dati statici e dinamici in una descrizione, descrivere comportamenti.

ROBOT O TUBI DEL VENTO?

Leggi l’articolo e completa la tabella delle 5 W + H sotto il brano.

ROBOT O TUBI DEL VENTO?

A Pasqua proviamo il tinkering!

“Crediamo nella capacità di ognuno di pensare con le proprie mani e di imparare facendo”. Con questa convinzione, l’Exploratorium, il Museo della scienza, delle arti e della percezione umana di San Francisco, nel 2011 ha inaugurato uno spazio dedicato al tinkering: un luogo dove adulti e bambini armeggiano, “trafficano” (questa la traduzione letterale del termine) e lavorano insieme, costruendo liberamente oggetti con materiali disparati. È un’esperienza in cui si mescolano scienza, tecnologia, arte e creatività.

Grazie a una rassegna promossa dal Museo della scienza, anche a Milano adulti e bambini possono cimentarsi nel tinkering. Il museo, durante le vacanze pasquali, propone due laboratori: il primo è “Robot da disegno”, adatto a ragazzi da 8 a 10 anni che proveranno a realizzare un curioso e colorato veicolo motorizzato che quando si muove lascia un segno. Per costruirlo useranno motorini elettrici, cavi e materiali semplici e di recupero: scatole, contenitori di latte e yogurt, bicchieri e coperchi. Poi, via ai decori con pennarelli, pastelli o matite.

In alternativa, si può scegliere “I tubi del vento”, adatto a ragazzi da 8 anni in su, che li invita a giocare con l’aria dentro a un tubo, costruendo oggetti di materiali e forme diversi, che volteggiano, turbinano o galleggiano nell’aria.

(G.M. Fagnani, www.museoscienza.org)

WHAT Che cosa?

WHO Chi?

WHEN Quando?

WHERE Dove?

WHY Perché?

HOW Come?

IL GIARDINO SEGRETO

Sottolinea i primi dieci verbi che incontri nel testo e analizzali sul quaderno.

Mary si ficcò la mano in tasca, tirò fuori la chiave e la introdusse nella toppa. Si voltò indietro per assicurarsi che in quel momento nessuno passasse nel vialetto.

Non passava nessuno. Sospirò, poi, tenendo sollevata la pesante cortina d’edera, spinse la porta che adagio adagio si aprì. Mary scivolò dentro, si chiuse la porta dietro e vi rimase appoggiata con le spalle, mentre il suo respiro si faceva affannoso per l’eccitazione, la sorpresa e la gioia.

Era entrata nel giardino segreto.

Il giardino era immerso in un’affascinante atmosfera di mistero. Gli alti muri che lo circondavano erano interamente ricoperti dai rametti nudi dei rosai rampicanti che avevano formato un inestricabile groviglio.

Si erano arrampicati anche sugli alberi e si erano avviticchiati ai rami, spingendosi da un albero all’altro, formando un intrico di ramoscelli contorti che pendevano dall’alto come festoni.

Era questo fantastico intrecciarsi e aggrovigliarsi di rami tra albero e albero che dava al giardino quella strana atmosfera misteriosa.

“Che silenzio!” mormorò Mary. “Che quiete!”

Possibile che tutto sia morto in questo giardino?

Vedeva, infatti, solo rametti secchi e grigiastri senza l’ombra di una gemma o di una fogliolina. Ma ormai era riuscita a penetrare nel giardino misterioso, e sapeva di aver trovato un mondo tutto suo dove avrebbe potuto rifugiarsi ogni volta che avesse voluto.

C’erano ancora sul terreno delle tracce di sentieri erbosi, e in certi angoli c’erano delle nicchie di sempreverdi con dei sedili di pietra e delle grandi urne ornamentali ricoperte di muschio. Vicino a una di queste nicchie trovò un’aiuola abbandonata e le parve che qualcosa sbucasse dalla terra scura.

Erano delle minuscole puntine verdi. Si inginocchiò per dare un’occhiata.

“Sì, sono delle piantine che crescono, e potrebbero essere crochi, bucaneve o asfodeli” mormorò, e si chinò a respirare il buon odore della terra umida. “Forse ce ne sono delle altre in qualche altro posto” disse.

“Voglio andare a vedere.”

Continuò lentamente il giro del giardino osservando con attenzione il terreno e, dopo aver compiuto un giro completo, aveva trovato una tale quantità di quelle puntine verdi che era stata di nuovo presa dall’entusiasmo.

Obiettivo: comprendere il ruolo delle parti descrittive e narrative all’interno della narrazione.

“Non è affatto un giardino morto” mormorò. “Anche se i rosai sono secchi, ci sono tante altre piante vive.”

Mary non si intendeva affatto di giardinaggio, ma le sembrò che l’erba fosse troppo folta in certi punti dove spuntavano le piantine nuove. Trovò un pezzo di legno appuntito, si inginocchiò e cominciò a scavare e a strappare le erbacce finché ebbe fatto un piccolo spazio libero intorno ai germogli.

“Così potranno respirare meglio” disse. Seguitò a scavare e a strappare le erbacce, passando da un’aiuola all’altra. Mary lavorò fino all’ora di pranzo. Se ne ricordò appena in tempo e, quando si rimise il cappotto e il cappello, le sembrò impossibile di aver lavorato quasi tre ore.

“Tornerò questo pomeriggio” disse, percorrendo con un’occhiata tutto intorno il suo nuovo regno e rivolgendosi agli alberi e ai rosai, come se la potessero sentire.

(F.H. Burnett, Il giardino segreto, Salani)

Completa.

Sottolinea nel testo le parti descrittive rispettando i colori.

Rosso: descrizione del giardino nel suo complesso.

Blu: descrizione del vialetto.

Verde: descrizione degli alberi.

Viola: descrizione del terreno.

L’autore, nel descrivere il giardino segreto in modo che il lettore possa immaginarlo come se fosse lì con Mary, ha utilizzato i seguenti sensi:

Rispondi alle domande relative alle parti narrative del brano.

•  Dove entrò Mary?

•  Che cosa trovò?

•  Quale sensazione provò al primo sguardo?

•  Che cosa scoprì man mano che si inoltrava nel giardino?

•  Che cosa incominciò a fare?

•  Che cosa si ripropose di fare?

Obiettivo: comprendere il ruolo delle parti descrittive e narrative all’interno della narrazione.

IL GATTO

Sulla faccia di molti animali non si può leggere lo stato d’animo, mentre su quella del gatto si capisce sempre ciò che gli passa per la testa. Come è inconfondibile la sua espressione di fiduciosa cordialità quando volge il suo musetto liscio con le orecchie dritte e gli occhi bene aperti!

Il gatto, inoltre, annuncia sempre la sua intenzione di aggredire l’avversario.

A volte graffia e morde, ma prima mette seriamente e chiaramente in guardia l’offensore e, anzi, di solito, subito prima dell’attacco, si assiste a un improvviso aggravamento dei gesti di minaccia.

Interessante è notare il comportamento dei gatti da esposizione alle mostre feline. Gli animali si trovano in un ambiente estraneo e devono lasciarsi toccare da sconosciuti: i membri della giuria del concorso di bellezza. Il gatto si spaventa appiattendosi al suolo con il corpo perché si sente infastidito.

Schiaccia minacciosamente le orecchie, con la coda eccitata distribuisce frustate a destra e a manca e infine, se è molto agitato, a volte si mette persino a “ringhiare”.

Al crescere della paura, il gatto fa gesti sempre più minacciosi fino a sollevare una zampa con gli artigli sfoderati. In questi casi si rimane stupiti della tranquillità con cui gli esperti giudici prendono in mano l’animale, che è pronto ad aggredire con le unghie e con i denti.

(K. Lorenz, L’anello di re Salomone, Adelphi)

Indica le affermazioni esatte.

•  I gatti avvertono prima di attaccare. Sì No

•  Il corpo appiattito al suolo indica stanchezza. Sì No

•  I giudici temono gli artigli dei gatti. Sì No

•  Spesso le minacce dei gatti non si realizzano. Sì No

Quando un gatto ha le orecchie dritte e gli occhi aperti significa che…

è irritato e infastidito.

è spaventato e pronto all’attacco.

è tranquillo e bendisposto.

è stanco e assonnato.

La parola “minacciosamente” è… un nome. un verbo. un aggettivo. un avverbio.

Alle mostre feline i gatti… sono a loro agio. sono spaventati. sono cordiali. sono falsi.

SPARTACO

Leggi il brano e cerca sul dizionario il significato delle parole che non conosci.

Spartaco fu un gladiatore ribelle, realmente esistito, che capeggiò la rivolta degli schiavi nel 73 a.C. all’epoca della Repubblica romana.

Il sole era già alto nel cielo quando Spartaco si voltò verso i suoi uomini, i suoi raggi caldi accarezzavano il viso dei guerrieri quasi come fa una madre col proprio amato figlio. Il sussurro dei guerrieri che parlavano fra loro si alzava fino a creare un vero e proprio baccano.

Erano stati gloriosi: erano passati da una vita in schiavitù a una vita da persone libere. Avevano conosciuto prima la polvere e l’umiliazione e poi la gioia della vittoria: ma adesso erano giunti alla fine, all’ultima battaglia… Gli esploratori mandati in avanscoperta avevano riferito che le truppe dei consoli mandati dal senato si stavano riunendo e che entro poche ore le coorti romane si sarebbero disposte di fronte a loro, pronte a dare battaglia, pronte a far scorrere il sangue, pronte allo sterminio. Spartaco sfoderò la sua spada e la volse verso il cielo… a quel punto tutti i suoi uomini smisero di parlare tra loro e volsero lo sguardo verso di lui.

“Amici miei... compagni di armi e di sventure! Siamo finalmente giunti alla battaglia finale contro coloro che ci vogliono o morti o schiavi, scegliete voi cosa è preferibile. Io so che tutti noi preferiamo lottare, andare incontro al pericolo della morte, per uccidere o essere uccisi piuttosto che essere schiavi dei romani!“

Dall’altra parte della pianura il passo dei legionari romani faceva tremare la terra, Spartaco salì sul suo cavallo e si gettò, insieme ai suoi uomini, verso quel muro di lance e di scudi, con tutta la forza, con tutti loro stessi... per un ideale così bello, per l’ideale più nobile che una persona possa avere... la libertà!

(G. Russo, Spartaco, amore per la libertà)

Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F)

• Spartaco era uno schiavo romano mai esistito. V F

• Il senato, i legionari, le coorti, i consoli sono termini storici. V F

• Spartaco e i suoi compagni affrontarono i legionari per vendetta. V F

• Nel 37 d.C. vi fu uno scontro tra gli schiavi e l’esercito romano. V F

• Spartaco fu a capo di una rivolta contro i legionari romani. V F

Obiettivo: comprendere il contenuto di un testo storico.

L’ANFITEATRO FLAVIO: ARENA DEI GLADIATORI

Rispondi con una X.

Il testo che leggerai parla di:

A tecnologia

B animali

C storia

D letteratura

Il brano avrà lo scopo di:

A informare

B far riflettere

C viaggiare con la fantasia

D stupire, meravigliare

L’Anfiteatro Flavio, immenso edificio per spettacoli considerato simbolo di Roma, fu voluto da Vespasiano e completato da Tito nell’80 d.C. e la sua inaugurazione durò 100 giorni consecutivi.

Il nome Colosseo compare per la prima volta intorno all’anno 1000 e ricorda l’immensa statua di Nerone, portata nelle vicinanze dell’edificio da Adriano. Questa statua fu chiamata Colosso perché si ispirava al celebre Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico.

L’edificio, all’esterno, presenta quattro ordini (file) di arcate, una sull’altra, in travertino, una pietra tipica dell’Italia centrale. Ai lati delle arcate ci sono delle semicolonne con sopra capitelli diversi per ogni piano.

L’ultimo ordine, l’attico, aveva 80 riquadri in cui si aprivano 40 finestre quadrate. All’interno dell’attico erano collocate grandi travi di legno che sostenevano il velarium, un telone, forse diviso in spicchi, che proteggeva il pubblico dal sole e dalla pioggia.

Le rappresentazioni nel Colosseo venivano annunciate da avvisi affissi in ogni parte della città e gli spettatori si munivano in anticipo del loro biglietto (tessera), che era gratuito. Spesso politici e imperatori offrivano giochi e spettacoli per accattivarsi le simpatie del popolo.

Il posto all’interno dell’anfiteatro dipendeva dal ceto di appartenenza di ogni cittadino: l’imperatore e la sua famiglia occupavano la tribuna d’onore, vicino c’erano le vestali e poi i cavalieri, salendo ancora i plebei e infine le donne di famiglia plebea. Gli ex gladiatori, gli scavatori di fosse e gli attori erano esclusi dal Colosseo.

Dentro l’anfiteatro si possono vedere anche oggi una fitta serie di corridoi e ambienti che servivano come magazzini e gabbie per le bestie; erano ricoperti da un grande tavolato di legno su cui si svolgevano gli spettacoli con i gladiatori e le bestie feroci e selvagge importate dalle regioni più lontane dell’Impero Romano.

I gladiatori costituivano l’attrazione più popolare del Colosseo. La maggior parte erano schiavi, criminali condannati a morte o prigionieri di guerra, ma c’erano anche persone libere. Non avevano diritti e spesso la loro vita dipendeva da un capriccio dell’imperatore. Se si rivelavano bravi combattenti, dopo tre anni di lotte ottenevano la libertà.

Nel 404 d.C. Telèmaco, monaco di origine asiatica, inorridito dalla crudeltà dei giochi, intervenne nell’arena in segno di protesta. Il pubblico, irritato per l’interruzione, lo lapidò. A seguito di questo episodio, l’imperatore Onorio vietò per sempre i combattimenti tra gladiatori, ma le lotte con gli animali continuarono. Successivamente la struttura si deteriorò e nel 1349 un violento terremoto fece crollare gran parte dell’ordine superiore.

Visitato da circa 2 milioni di turisti l’anno, il Colosseo attira più persone oggi che ai tempi dell’Impero Romano. Il 7 luglio 2007 un sondaggio su Internet che coinvolse oltre 100 milioni di persone stabilì che il Colosseo è una delle “nuove” sette meraviglie del mondo. Dopo 2000 anni di storia è il monumento più affascinante dell’antica Roma, probabilmente grazie alla sua notevole architettura, alla sua grandezza e alla sua ostinata resistenza nel tempo.

• Cosa significa il termine “colosso”?

A Grande impresa storica.

B Stato potente.

C Statua di enormi proporzioni.

D Persona molto colta.

• Quale frase è vera?

• L’argomento affrontato nel brano è:

A la costruzione del Colosseo.

B la bellezza del Colosseo.

C il Colosseo: dalla nascita ad oggi.

D gli spettacoli al Colosseo.

A Il velarium era una tenda simile a quelle da campeggio.

B Il velarium era un velo usato dalle donne romane come capo di abbigliamento.

C Il velarium era un grande telo che poggiava sopra delle travi di legno, il cui scopo era proteggere gli spettatori dalle intemperie.

D Il velarium era la parte più alta del Colosseo.

• Indica l’ordine corretto (dall’alto al basso) in cui erano assegnati i posti al pubblico.

A Vestali, l’imperatore e la sua famiglia, cavalieri, plebei e donne plebee.

B L’imperatore e la sua famiglia, le vestali, i cavalieri, i plebei e infine le donne plebee.

C Le donne plebee, gli uomini plebei, i cavalieri, le vestali, l’imperatore senza la sua famiglia.

D Le donne plebee, gli uomini plebei, i cavalieri, le vestali, l’imperatore con la sua famiglia.

• Che cosa significa la frase riferita

a Telemaco “Il pubblico, irritato per l’interruzione, lo lapidò”?

A Gli spettatori accettarono l’interruzione dello spettacolo provocata da Telemaco e, in suo onore, fecero innalzare una lapide.

B Gli spettatori interruppero lo spettacolo per colpire a sassate Telemaco.

C Telemaco fu ucciso a sassate dal pubblico risentito perché aveva osato interrompere lo spettacolo.

D Telemaco era arrabbiato perché al pubblico non piaceva il suo spettacolo per cui lo prese a sassate.

• Indica la parola scritta correttamente.

A coloso

B adriano

C iperatore

D meraviglia

• Indica in quale frase le parole concordano.

A Il Colosseo è i monumenti più affascinanti della Roma imperiale.

B Nel 1349 un forte terremoto fecero crollare la parte alta dell’edificio.

C L’imperatore Onorio stabilì che al Colosseo si effettuerebbero solo lotte con gli animali.

D Imperatori e politici offrivano spettacoli per attirare le simpatie del popolo.

• Chi erano i gladiatori?

Indica la risposta più completa.

A Erano persone libere o condannati a morte, schiavi, delinquenti senza alcun diritto che lottavano tra loro o con bestie feroci per divertire il pubblico romano.

B Erano schiavi e delinquenti che potevano ottenere la libertà se erano bravi nei combattimenti con le bestie feroci.

C Erano schiavi e la loro vita era nelle mani dell’imperatore che poteva deciderne anche la morte.

D Erano persone libere che avevano scelto di rischiare la vita per divertire il pubblico del Colosseo.

• Indica la parola che non è scritta correttamente.

A l’anfiteatro

B uno spettacolo

C colosseo

D un gladiatore

• Che cosa manca nella frase:

“Gli spettacoli da avvisi collocati ”?

A Il soggetto e il predicato verbale.

B Il complemento di luogo e il predicato verbale.

C Il complemento diretto e il predicato verbale.

D Il soggetto e il complemento diretto.

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Gli ESERCIZIARI RAFFAELLO sono un valido strumento per lo sviluppo delle COMPETENZE, con percorsi graduali mirati all’acquisizione delle capacità logiche e linguistiche, al fine di ripassare, consolidare gli apprendimenti e preparare alunni e alunne alle PROVE INVALSI 1

LA COLLANA COMPRENDE

Dalla 1a alla 5a

Dalla 1a alla 5a

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Eserciziario di italiano 5 by Gruppo Editoriale Raffaello - Issuu