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UN MESSAGGIO PER TE!
Metti in ordine le lettere dell’alfabeto scrivendo il numero giusto nei quadratini.
T W P O V Q R U S Z Y X
Ora sostituisci le lettere ai numeri e scoprirai un messaggio.
Con le lettere che hai messo in ordine, insieme ai tuoi compagni, inventa l’alfabeto illustrato delle vacanze, con il quale potrete fare un bel cartellone (per esempio, A come ancora/alghe/aquilone).
Prerequisito: conoscere l’alfabeto e l’ordine alfabetico.
ATTENTO AI SUONI SIMILI!
Leggi attentamente la filastrocca ed elimina la parola sbagliata.
SE UN GIORNO L’ELEFANTE
Se un ciorno\giorno l’elefante andasse in motorino\modorino starebbe morto\molto scomodo seduto\zeduto sul sellino.
Se un giorno l’elevante\elefante andasse in funivia\vunivia la cente\gente penserebbe che è proprio\broprio una follia. Ze\Se un giorno un elefante andasse\antasse sul pulmino gli dalebbe\darebbe fastidio l’aria del finestrino\vinestrino
Per questo\cuesto l’elefante viaggia in dreno\treno diretto e per star biù\più comodo prende il vacone\vagone letto.
(Adattato da A. Lavatelli, Zoorime, SEI)
Completa le parole scegliendo le lettere giuste.
• Mi b/p _ iace il succo di frutta alla b/p _ era.
• La tua gatta è sopra il t/d _ etto, la mia dorme sul t/d _ ivano.
• Sono caduto dall’altalena e ho preso un l/r co _ po sulla parte alta del l/r co _ po.
• Mia c/g cu _ ina si diverte a pasticciare in c/g cu _ ina.
• La v/f _ iola è un v/f _ iore che piace molto alla mia mamma. informa _ ione in _ alata poli _ ia cola _ ione moltiplica _ ione can _ one melan _ ana bor _ a _ apone
Completa le parole scegliendo la lettera giusta tra quelle proposte.
s/z
m/n ba _ bini ca _ to tro _ ba bila _ cia ca _ pione fa _ go
te _ porale pra _ zo po _ piere
Prerequisito: discriminare suoni affini.
A LINGUA SCIOLTA
Leggi gli scioglilingua e cerchia le parole con i suoni complessi.
• Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
• Tre tigri contro tre tigri.
• Trentatré trentini entrano a Trento tutti e trentatré trotterellando.
• Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno.
• Frotte di fringuelli frugan fra fresche frasche.
Osserva i disegni, unisci le sillabe e forma le parole corrette, poi usale per formulare alcune frasi.
Prerequisito: usare gruppi consonantici complessi.
La consonante G ha un suono duro davanti alle vocali A, O, U e davanti alla lettera H. Ha un suono dolce davanti alle vocali E e I.
Leggi e colora il cartellino giusto per formare la parola corretta.
strin GHE GE re
GU GIU stare fa GIA CIA no GO GIO stra GHI GI nocchio GE GHE riglio
Osserva le immagini e scrivi la parola corrispondente.
CE - CIE E GE - GIE
Le sillabe CE e GE di solito non vogliono la I. Fanno eccezione alcune parole: - contengono CIE cielo, cieco, superficie, efficiente, società, crociera, braciere, arciere, specie, grattacielo, pasticciere…; - contengono GIE igiene, igienico, igienista, igienizzante, effigie, formaggiera…
Completa lo schema, usando le parole che contengono CIE/GIE.
DEFINIZIONI:
1. Viaggio di piacere in nave.
2. La carta che si usa in bagno.
3. È azzurro quando è sereno.
4. È privo della vista.
5. Pratica la pulizia dei denti.
6. Quella del tavolo è liscia.
7. Vi si accende il fuoco.
8. La mamma ci mette il formaggio grattugiato.
Le parole che finiscono in CIA e GIA, se sono precedute da vocale hanno il plurale in CIE/GIE, se sono precedute da consonante hanno il plurale in CE/GE
Sul quaderno, trasforma al plurale le seguenti parole.
Leggi le definizioni e completa lo schema con le parole corrispondenti. Attento: devi usare solo parole capricciose.
DEFINIZIONI
1. Dare botte, picchiare.
2. Ricevere dei soldi per un lavoro svolto.
3. Una cosa che non fa male, che non è pericolosa.
4. Consolare.
5. Qualcosa di utile e di produttivo.
discriminare i suoni
e riconoscere le parole capricciose.
ACQUA E… DINTORNI
Il raddoppiamento della Q si fa con CQ, solo la parola SOQQUADRO si scrive con QQ.
Oltre alle parole che derivano da ACQUA e da ACQUISTO, anche alcuni verbi al passato remoto si scrivono con CQU nacque, giacque, piacque…
Leggi le definizioni e completa il cruciverba: scoprirai un verbo con CQ nella colonna evidenziata.
DEFINIZIONI:
1. Pietra preziosa di colore celeste.
2. Si immerge nell’acqua profonda del mare.
3. Vasca dove nuotano i pesci.
4. Vasca per lavare i piatti.
5. Liquore molto forte.
6. Colori ad acqua.
7. Porta l’acqua nelle case.
8. Pioggia intensa e violenta.
9. Pioggia leggera.
10. Vapore che esce dalla pentola.
Completa le frasi inserendo le parole adatte fra le seguenti: acquietò, piacque, nacque, giacque, acquistato.
• Il maglione che mi regalarono per il mio compleanno mi molto.
• Il pagliaccio finse di essere morto e a terra per alcuni minuti.
• Ieri la mamma ha una nuova auto.
• Il bambino di notte.
• Il vento si all’improvviso.
IL GRUPPO SC
Il gruppo SC ha due suoni: davanti alla E e alla I ha suono dolce, davanti alle vocali A, O, U e alla lettera H, ha suono duro.
Completa con il suono adatto.
SCE – SCI – SCIA SCIO – SCIU
SCA – SCO – SCU SCHE – SCHI fa stri ru llo gu ma lla li pero pro tto a gamano a nsore lta roppo tola moto fo do perta ma ra da fi etto mollu ca va tta burra rmo
La sillaba SCE si scrive sempre senza I tranne in SCIENZA, COSCIENZA e loro derivati e in USCIERE e SCÌE.
Cerca nello schema le parole suggerite, poi colorale. scienze • scientifico usciere • incosciente scie • coscienza scienziato • coscienziosa
Usa alcune parole dell’esercizio precedente per formare delle frasi sul quaderno.
PAROLE CON GN
Il gruppo GN non vuole mai la I. Fanno eccezione la parola compagnia e la prima persona plurale dell’indicativo presente di alcuni verbi (disegniamo) .
Inserisci nello schema le parole corrispondenti alle definizioni date. Scrivi una lettera per ogni trattino.
DEFINIZIONI:
1. Chiuse nel riccio.
2. Si imbeve d’acqua
3. Cane piccolo.
4. Persona geniale, con grande capacità creativa.
5. Lo sono le Alpi.
6. Accompagna il nome.
7. Ci vivono le rane.
8. Il contrario di asciutto.
Scopri le parole e dividile con una barra, come nell’esempio, poi sistemale in una tabella GN\NI sul quaderno. Usa le parole dell’esercizio 1 per formare frasi sul quaderno.
Inserisci nello schema le parole corrispondenti alle definizioni date. Scrivi una lettera per ogni trattino.
DEFINIZIONI:
1. Cadono in autunno.
2. Animale erbivoro.
3. Serve per aprire la porta.
4. Ha un marito.
5. Emerge dal mare.
6. Tegame per cuocere nel forno.
7. Indumento che si indossa sotto la camicia.
8. È impossibile trovarvi... un ago!
Il gruppo GL ha due suoni: davanti alla I ha suono dolce, tranne per poche eccezioni (glicine); davanti alle vocali A, E, O, U ha suono duro. 3
Usa le parole che hai scritto per formare frasi sul quaderno.
Completa il cruciverba.
DEFINIZIONI:
1. Noi abitiamo... quello terrestre.
2. È la lingua di chi abita in Inghilterra.
3. È il breve brano musicale all’inizio di un programma televisivo.
4. È il fiore a grappolo dal caratteristico colore lilla.
5. È la casa di ghiaccio.
6. Ricopre dolci e torte ed è a base di zucchero.
7. Indica il successo ed è anche un nome proprio femminile.
8. Significa “svogliato”.
CON O SENZA DOPPIE?
Completa la ricetta usando consonanti semplici o doppie.
BARRETTE AI CEREALI
O ___ orrente per 10 ba ___ ette:
60 g di zu ___ hero di canna
60 g di mie ___ e
50 g di bu ___ o
150 g di cerea ___ i
Le parole che si pronunciano con il rafforzamento di un suono si scrivono con la consonante doppia. Le parole che contengono ZIA, ZIO, ZIE in genere si scrivono con una sola Z.
Procedimen __ o
Me ___ ete in una casseruola il bu ___ o, lo zucchero e il miele e portate a ebolli ___ ione.
Cuocete per una decina di minu ___ i fino a che si sarà forma ___ o un bel carame ___ o. Toglie ___ e dal fuoco e a ___ iungete i cereali, mescolate quindi con un cu ___ hiaio di legno fino a che sara ___ o ben lega ___ i al caramello. Versate in una teglia re ___ angolare. Lasciate a ___ ena intiepidire e ritagliate
10 barre ___ e rettangolari spe ___ e 1 cm.
Raddoppia le lettere evidenziate. Per ogni coppia che ottieni, spiega sul quaderno il significato di ciascuna parola.
sono
pena
bela
rosa
coro
sonnø
sete
polo
copia
camino
capello
Gioca con i tuoi compagni: fate una gara a chi trova più coppie di parole che cambiano significato con il raddoppiamento (sera\serra…).
Completa.
nego __ io giusti __ ia
poli __ ia sommo __ atore
maga __ iniere maga __ ino eserci __ io carro __ iere
LE SILLABE
Le parole sono composte da sillabe formate da una o più lettere. Ogni sillaba contiene almeno una vocale.
Ricomponi le sillabe e riscrivi la storia sul quaderno.
IL TOPOLINO GIGETTO
Il to/po/li/no Gi/get/to vo/le/va di/ven/ta/re un gat/to a tut/ti i co/sti. Fa/ce/va la fac/cia cat/ti/va, si af/fi/la/va le un/ghie sul tap/pe/to, cer/ca/va di mia/go/la/re. Quan/do si sen/tì pron/to per/ché sa/pe/va fa/re le fu/sa, de/ci/se di u/sci/re dal bu/chi/no. Vo/le/va gi/ra/re il mon/do…
(Adattato da B. Brunetti, Una storia ancora… e poi buonanotte, Piccoli)
Dividi in sillabe questa poesia, come nel titolo.
LA BOT/TE/GA DEI MA/GHI
Qui si vendono magie, non vendiamo le patate, né le acciughe marinate.
Ma ben altre mercanzie: qui si vendono magie!
Sono fresche di giornata, preparate da una fata. Ve le vendo con lo sconto, anche a rate, senza acconto.
(A. Ossorio, Fate, gnomi e compagnia, EMME)
Completa i cruciverba inserendo in ogni casella una sillaba.
ORIZZONTALI:
1. Il giorno prima del lunedì.
4. Regalo.
5. Gioco con le pedine.
7. Moglie del re.
9. Animale che raglia.
12. Bibita dolce.
VERTICALI:
1. Contrario di “rispondere”.
2. La casa degli uccelli.
3. Imbarcazione scavata in un tronco.
6. La fa il mago.
8. “Naso” al plurale.
10. 9 decine e 0 unità.
11. Vi recitano gli attori.
13. Saluto tra amici.
ORIZZONTALI:
1. È formata da 7 giorni.
4. Si tempera.
6. Contrario di “rimasto”.
7. Quello del sole ci riscalda
VERTICALI:
1. È il nono mese.
2. La materia dove si conta!
3. Il contrario di “lunga”.
5. Ogni racconto ne ha uno.
SI SEPARANO?
Dividi in sillabe secondo le regole, come negli esempi.
Le consonanti doppie si dividono.
La vocale a inizio di parola, seguita da una sola consonante forma una sillaba a sé.
L’accento è un segno grafico. Indica che si deve pronunciare con maggior forza l’ultima sillaba della parola. Alcune parole senza accento perdono di significato; altre assumono significati diversi.
Cancella la parola sbagliata in ogni coppia.
pistà / pista
verità / verita
perè / pere falò / falo
torò / toro
libertà / liberta
patatà / patata
perché / perche
Completa le frasi scegliendo la parola corretta.
remo / remò
meta / metà
cometà / cometa
bontà / bonta
maestà / maesta
caffè / caffe
Sara / sarà parti / partì faro / farò
• Luca perse il del canotto e per tornare a riva con le mani.
• Gli alpinisti volevano raggiungere la prima di sera, ma a percorso scoppiò un temporale e tornarono indietro.
• è l’atleta più in forma, sicuramente lei a vincere la medaglia d’oro.
• Il ladro divise il bottino in uguali con i suoi complici, poi in tutta fretta.
• Oggi pomeriggio dopo i compiti, una bella passeggiata fino al .
Trasforma le frasi al futuro semplice e al passato remoto sul quaderno.
• Paolo gioca in giardino con il suo amico.
• Il nonno sistema gli attrezzi in cantina.
• Lucia manda una cartolina alla nonna.
• Il treno parte dalla stazione di Roma.
• La maestra spiega l’accento.
MONOSILLABI
CON O SENZA ACCENTO
I monosillabi di solito si scrivono senza accento eccetto ciò, già, giù, può, più. Inoltre alcuni monosillabi si scrivono con o senza accento a seconda del loro significato.
Leggi le frasi nelle nuvolette e sottolinea di rosso i monosillabi senza accento e di blu quelli con l’accento.
Non venire più a casa mia, verrò io da te.
Il gatto sta su un ramo e va in alto più che può.
Se mi chiedi ciò ti rispondo di no.
La mamma sa quello che fa.
Completa scegliendo il monosillabo corretto.
la / là
se / sé
te / tè
si / sì
li / lì ne / né
Sono , davanti alla giostra! da / dà
Il cielo è blu e la stella cade giù.
È già troppo tardi, non si può più uscire!
Luisa sta partendo casa e la mamma le un bacio.
Il calciatore ha tirato palla proprio , nel sette della porta.
Daniele era fuori di dalla gioia anche non aveva vinto la gara.
Vieni, c’è una tazza di buon anche per .
La sposa era dimenticata di dire e tutti aspettavano ansiosi.
Non posso più di te del tuo amico!
Ecco i miei amici, ho visti.
L’APOSTROFO
L’apostrofo è un segno grafico. Indica cha la vocale finale di una parola è stata eliminata perché la parola successiva inizia con una vocale o con H.
Riscrivi le frasi usando l’apostrofo dove serve.
• Lo orco delle fiabe vive vicino ad una alta quercia.
• Una antilope beve la acqua dello stagno.
• La ape vive nella arnia.
• La proboscide è il naso dello elefante.
• I profughi approdarono nella isola deserta.
• Il becco della aquila è adunco.
Completa con un o un’.
infermiera orso isola infermiere orologio imbuto ombrello ancora uncino idea orecchio attore
Cerchia la forma corretta.
• Allora / All’ora andiamo al mare o restiamo a casa?
• Andava a cento allora / all’ora e si è beccato una bella multa.
• Loro / L’oro bianco mi piace molto più di quello giallo.
• Siamo andati in vacanza con loro / l’oro.
• Verso sera / s’era sono arrivati i nostri amici.
• La sera / s’era siamo andati al luna park.
MI METTO ALLA PROVA!
Dopo aver risolto i rebus, inventa sul quaderno delle frasi con le parole ottenute.
Inserisci nello schema le parole corrispondenti alle definizioni date.
f _ _ _ _
DEFINIZIONI:
1. Quelli d’India sono spinosi.
2. Serve per chiudere la porta.
3. Non è femminile.
4. Dolce come lo...
5. Documento scolastico con i voti.
6. La mamma dei pulcini.
c _ _ _ _ _
c _ _ _ _ _ _ _
In ogni coppia di parole ce n’è una sbagliata: cancellala.
coniglio / conilio
cavagliere / cavaliere
coscienza / coscenza
Italia / Itaglia
scienza / scenza
cuoco / quoco
prosciutto / proscutto
acquario / aqquario
acquazzone / accuazzone
campagnia / campagna
ascensore / asciensore cicogna / cicognia
spiaggie / spiagge
suficente / sufficiente igenico / igienico
MI METTO ALLA PROVA!
Nello schema trova tutte le parole con le doppie e riscrivile nel quaderno. Ricorda: in tutto sono 22!
Completa lo schema sillabico come nell’esempio.
• Lo usi quando piove.
• Ci abita il re.
• Il verso del lupo.
• Si suona per entrare in casa.
• Vola nei cieli a primavera.
• Si immerge con le bombole e il boccaglio.
• Porta l’acqua nelle case.
• Spiega agli alunni.
• Primo pasto della mattina.
Correggi gli errori riscrivendo le frasi corrette sul quaderno.
• Se Marta lo desidera puo portare con se un’orsacchiotto o il suo giocattolo preferito.
• Giu giu nel mare blu vive lorca marina.
• La mia gatta si è arrampicata la sopra lalbero e da li non sa piu scendere.
• Unamica di Giulia pratica mezzora di corsa ogni di.
OM BREL LO
NOMI PER TUTTI
Scrivi i nomi delle figure indicate, poi sistemali in una tabella sul quaderno classificandoli in nomi di persona, animale e cosa.
I nomi sono le parole che indicano le persone, gli animali, le cose. 1. 2. 3.
Leggi e colora solo i nomi di persona.
armadio giornalaio balena vigile
stambecco zia montagna attrice
astronauta nebbia maestra pittore
Leggi e colora di blu i nomi di cosa e di rosso quelli di animale. pappagallo cugino
negozio stella pasticceria professore
zebra matita colori aquila
Obiettivo: identificare i nomi e classificarli in base al significato.
MASCHILE O FEMMINILE?
I nomi possono essere di genere maschile o femminile. Alcuni nomi hanno la stessa forma sia al maschile sia al femminile: in questo caso è l’articolo o l’aggettivo che ne specifica il genere.
Leggi e cerchia di blu i nomi maschili e di rosso i nomi femminili.
• La mamma, il papà, il nonno e la zia sono venuti alla mia festa di fine anno.
• Per montare questo armadio occorrono il martello e il cacciavite.
• Sul mio letto ci sono i miei pupazzi preferiti: una zebra, un orsetto e una giraffa.
• La nonna ha preparato la torta con il cioccolato e la panna.
Trasforma al femminile i seguenti nomi. Cosa noti per ogni gruppo? Rispondi sul quaderno.
Trasforma i seguenti nomi dal maschile al femminile e viceversa, come nell’esempio. Cosa noti? Spiega sul quaderno il diverso significato che assumono.
¿la manica
la boa
la colla
la foglia
la pianta
poeta principe pittore scrittore uomo babbo fratello marito il manico il posto il velo il banco
il panno
la porta
SINGOLARE O PLURALE?
I nomi di numero singolare indicano un solo elemento. I nomi di numero plurale indicano più elementi.
Sottolinea i nomi e trasforma le frasi dal singolare al plurale o dal plurale al singolare sul quaderno.
• La vela ondeggia dolcemente.
• La tartaruga rosicchia una mela.
• La lumaca si spostava lentamente lungo la foglia.
Forma il plurale.
foca
lisca bosco
alga drago
mago strega pesco
• Le galline hanno covato le uova.
• I bambini giocavano sulle altalene.
• Gli gnomi vivono nei boschi.
grattugia
acacia
ciliegia
buccia
roccia
pioggia
treccia
guancia
Scrivi accanto a ciascun nome se è singolare (S), plurale (P) o invariabile (I). alghe sedia caffè cinema feste foto documenti bar città bicchieri sport gonna
Ci sono nomi che al plurale hanno due forme con due significati diversi. Completa e scrivi sul quaderno una frase per ciascuno di essi.
Il braccio
Il muro
Il ciglio
COMUNI O PROPRI?
I nomi comuni indicano un’intera categoria di persone, animali e cose. I nomi propri sono attribuiti a una persona, un animale, una cosa in particolare e si scrivono con l’iniziale maiuscola.
Sottolinea con colori diversi i nomi comuni e i nomi propri.
IL PAPPAGALLO FRANCESE
Riki era un bambino che si sentiva solo, non aveva né una sorella né un fratello, e nella sua casa c’era molto silenzio. Mamma e papà avevano deciso di regalargli un piccolo animale. Riki aveva subito gridato: “Vorrei un pappagallo!”. I pappagalli parlano e perciò non ci sarebbe più stato troppo silenzio. A comprare il pappagallo era andata zia Allegra che, chissà perché, gli aveva portato un pappagallo bianco, rosso e blu, come i colori della bandiera francese: quindi per Riki il pappagallo doveva essere francese. Per sicurezza Riki lo aveva chiamato Franci, che un po’ vuol dire Francia, ma quel pappagallo non parlava.
(Adattato da L. Levi, Il pappagallo francese, Piemme Junior)
Collega ogni nome comune al suo nome proprio.
Sottolinea solo i nomi propri, poi riscrivili sul quaderno con l’iniziale maiuscola. isola Roma
lago Germania
deserto
continente
Trasimeno
Bianco
stato Plutone fiume
pianeta
Asia
Sahara
città Sardegna
capitale
monte
Po
Napoli
automobile • deserto • italia
gallo • orso • lucia • limone
tevere • tarzan • firenze
montagna • ancona • babbo pietro • allenatore • ragazzo
luigi • martina • maestra • sirena
porto • fiume • egitto • pianura
canzone • africa • tamburo
trottola • etna • mauro
Obiettivo: distinguere i nomi comuni e i nomi propri.
ANCORA NOMI… COLLETTIVI
I nomi collettivi indicano un insieme di persone, animali o cose dello stesso tipo.
Trova per ogni nome collettivo rappresentato con il disegno la sua spiegazione inserendo il numero giusto, come nell’esempio.
È UN INSIEME DI…
biblioteca 11
1) soldati
2) stelle
3) api
4) pecore
5) navi
6) isole
7) uccelli
8) mucche
9) persone
10) alberi
11) libri
12) quadri
esercito
flotta arcipelago sciame
stormo
gregge bosco costellazione
In ciascuna coppia cerchia solo il nome collettivo.
• Un gruppo di alberi da frutta fruttiera frutteto
• Un periodo di mille anni migliaia millennio
mandria
pinacoteca
folla
ASTRATTI O CONCRETI?
I nomi che esprimono emozioni, sentimenti e idee si chiamano astratti. Sono invece concreti i nomi che indicano tutto ciò che può essere percepito con almeno uno dei nostri cinque sensi.
Colora di verde i cartellini con i nomi astratti e di giallo quelli con i nomi concreti.
armadio
libertà allegria mare amicizia libro fiori letto gelosia trottola spiaggia coraggio piscina paura tristezza felicità
Che cosa provi in queste situazioni? Collega con una freccia.
• Se ricevo un regalo inaspettato… rabbia
• Se si ammala il mio animaletto… delusione
• Se la mia squadra del cuore perde… piacere
• Se ascolto la mia canzone preferita… nostalgia
• Se sono da solo… felicità
• Se sono al buio… libertà
• Se sbaglio un compito… preoccupazione
• Quando corro lungo la spiaggia… solitudine
• Se ripenso alle vacanze appena finite… paura coraggioso simpatico vecchio allegro tranquillo sincero pigro triste fedele paziente
Ricava da ogni parola un nome astratto.
PRIMITIVI O DERIVATI?
IL MARE
Si muove sempre il mare!
Con l’alta marea avanza sulla spiaggia, con la bassa marea si ritira. Se c’è una mareggiata, i marosi si accavallano e sbatacchiano il barcone dei marinai
Quando il mare si riposa, sulla marina tornano i bambini a giocare.
Alcuni nomi si formano modificando altri nomi. I nomi originari sono detti nomi primitivi, quelli modificati nella forma e nel significato sono detti nomi derivati.
Le parole evidenziate derivano tutte da “mare”. Cerca il significato di ciascuna sul vocabolario e riportalo sul quaderno.
Per ciascun nome primitivo scrivi sul quaderno due nomi derivati.
bocca • pane • mano • latte • acqua • dente
Scrivi il nome primitivo che dà origine ai seguenti nomi derivati. maniglia pinoli dentiera acquazzone collare pizzaiolo vetreria canile mobilificio occhiali
Usa due colori diversi per distinguere i nomi primitivi dai nomi derivati. insalatiera maestra occhiello cartoleria casalinga barca pompiere caffè ventaglio giorno penna sole topaia calciatore orecchini ditale
Obiettivo: discriminare nomi primitivi e nomi derivati.
NOMI ALTERATI
I nomi alterati sono nomi modificati in senso diminutivo (piccolo), accrescitivo (grande), dispregiativo (brutto/cattivo) e vezzeggiativo (grazioso). Si ottengono aggiungendo ai nomi primitivi i suffissi -ino, -etto, -one, -accio, -astro, -uccio
Leggi e sostituisci ogni espressione con un nome alterato.
una breve storia una brutta figura una grande nuvola una piccola matita un cappello brutto e rotto
una brutta notte un piccolo vitello una brutta giornata un gatto grazioso una nonna carina e simpatica
Usa due colori diversi per distinguere i nomi alterati diminutivi dagli accrescitivi, poi scrivi sul quaderno il nome primitivo corrispondente.
Usa due colori diversi per distinguere i nomi alterati vezzeggiativi dai dispregiativi, poi scrivi sul quaderno il nome primitivo corrispondente. linguaccia ombrellaccio scarpetta lettuccio
topastro gallinella ragazzaccia scimmietta
Indica con una X i nomi alterati. campana casona scarpone cuoricino nastro casona farfalletta tovaglia ragazzaccio donnina polpaccio omino
Spiega sul quaderno il significato dei seguenti falsi alterati, come nell’esempio. aquilone non è una grossa aquila, è un gioco
• Quanti nomi propri o comuni sono presenti nella frase “Il prossimo inverno i nonni di Laura andranno in Svizzera con i loro nipotini”?
Nomi propri
Nomi comuni
1 2 3
1 2 3
• Quanti nomi derivati sono presenti nella frase “Il giornalaio del mio paese vende soprattutto quotidiani e fumetti”?
1 2 3
• Quanti nomi alterati sono presenti nella frase “Il laghetto dove nuotano le oche e i pesciolini è circondato da un canneto”?
1 2 3
Scopri i nomi astratti nascosti e riscrivili sul quaderno. ruotapauracaneagliostuporemanopartitaallegriacampionefarfallalibertàaquilatristezzafogliaincendionoiapovertàmanichinosolitudinemarebarcarabbia
PAROLINE DAVANTI AL NOME
ARTICOLI
determinativi indeterminativi
maschile femminile maschile femminile
singolare • •
plurale • articoli partitivi • •
Sottolinea di rosso gli articoli determinativi presenti nel brano e di blu quelli indeterminativi.
LA MINESTRA DI CAROLA
Cespuglioso è un mostro molto amico della strega Carola. Ogni sera va da lei verso le otto e la strega gli offre un piatto di minestra fumante. La minestra di Carola è fatta con le radici di un’ortica secca, il gambo di una pianta carnivora, le pulci del gatto, le lische di pesce, le spine di rovo, le bacche rosse, la pelle di serpente e la bava di cammello…
(Adattato da AA.VV., 1000 storie, Giunti kids)
Completa le frasi con gli articoli adeguati.
Gli articoli precedono il nome.
Articoli determinativi: determinano il nome in modo preciso e ne specificano il genere e il numero.
Articoli indeterminativi: indicano il nome in modo generico e ne specificano solo il genere; il numero è sempre singolare.
• uccellino è caduto dal nido e mamma lo soccorre.
• Mi sono preso bello spavento, per fortuna babbo era con me.
• In montagna vivono scoiattoli e marmotte.
• volta ho visto scoiattolo che saltellava fra rami di boschetto.
Elimina l’articolo sbagliato.
l’/la anguria
i/gli occhi
il/lo stivale
un/uno spettacolo
il/lo treno
la/l’ altalena
identificare gli articoli.
un’/un isola
la/le bambole
ARTICOLI DETERMINATIVI
Associa a ogni articolo quattro nomi adatti, come nell’esempio.
¿gatto
LA e LO si apostrofano davanti ai nomi che iniziano per vocale. LO e GLI si usano davanti ai nomi maschili che iniziano per vocale, gn, ps, pn, s + consonante, x, y, z.
Completa con gli articoli determinativi corretti, poi trasforma al plurale sul quaderno. anatra fantasma cuoco
Scrivi il plurale dei seguenti nomi e dei loro articoli, poi rispondi. il tram l’autobus lo scuolabus la radio il bar il re la città l’autista il giornalista lo sci
Che cosa puoi notare?
Metti l’apostrofo nei seguenti nomi come nell’esempio. Cosa hai ottenuto? lascia lotto lago letto lama luna
¿l’ascia
ARTICOLI INDETERMINATIVI
Associa a ogni articolo tre nomi adatti.
un un’ una uno
L’articolo indeterminativo UN non si apostrofa mai, mentre UNA si apostrofa davanti ai nomi che iniziano per vocale. UNO si usa davanti ai nomi che iniziano per gn, ps, pn, s + consonante, x, y, z.
Completa con gli articoli indeterminativi adatti. scudo amico asino scherzo stagno asola istrice arancia gnocco idea spiaggia isola ombra anatra orologio scienziato
Trasforma il genere dei nomi come nell’esempio, poi rispondi alla domanda.
un violinista un nipote
una violinista
una collega un cantante una turista un fiorista una giornalista un’insegnante
Che cosa noti?
Cerchia gli errori e riscrivi la forma corretta sul quaderno.
• Lucia ha comprato una borsa e un zaino.
• Il gabbiano lanciò un stridio spaventoso.
• Un aquila volava nel cielo, poi ha beccato un’aquilone credendolo un suo nemico.
LE PREPOSIZIONI SEMPLICI
Osserva i disegni e completa con le preposizioni semplici adatte.
dondolo giardino
legno bicicletta le trecce strada pesca le merci
salvataggio
seta le maniche lunghe sposa quadretti matematica gli anelli
Completa con le preposizioni semplici necessarie.
• Un nido è caduto terra le foglie.
• Carla gioca pallone un campo calcio gli amici.
• primavera il giardino è pieno fiori.
• La strega vola una scopa magica.
Le preposizioni sono parole che servono per collegare e stabilire relazioni tra gli elementi della frase. Le preposizioni semplici sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA.
Rifletti sul significato delle preposizioni semplici e disegna.
Un cane con una scatola
Un cane in una scatola
Un cane su una scatola
Un cane fra due scatole
Leggi il brano e inserisci le preposizioni semplici adatte.
Il gattino è stato trovato caso notte, una via rumorosa una città. Era stato abbandonato le automobili. Era infermo, gli occhiucci cisposi e una tossetta che lo scuoteva tutto. Ricoverato amore una casa, piccolo come il pugno chiuso una mano, grigio, un gattino qualunque, pochi giorni è guarito.
È stato portato subito campagna, una casa amici.
(B. Tecchi, Storie di bestie, Bompiani)
Obiettivo: identificare le preposizioni semplici.
LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Osserva le preposizioni già formate e continua tu.
IL LO LA L’ I GLI LE
Le preposizioni articolate si formano unendo preposizioni semplici con gli articoli determinativi.
Osserva i disegni e cerchia la forma con la preposizione corretta.
il del tetto / sul tetto / al tetto / nel tetto
il del collo / nel collo / al collo / dal collo
il del fiocco blu / sul fiocco blu / dal fiocco blu / al fiocco blu
il agli scogli / sugli scogli / negli scogli / degli scogli
Sottolinea le preposizioni articolate e analizzale come nell’esempio.
• L’orologio del babbo è nella scatola. ( + )
• All’improvviso è scoppiato un temporale. ( + )
• La mamma dalla finestra osservava i bambini giocare agli indiani. ( + ) ( + )
• Lo scalatore sale sulla vetta della montagna. ( + ) ( + )
• La giraffa è un animale dal collo lungo. ( + )
• Tutte le sere sistemo i miei abiti nell’armadio. ( + )
Completa con la preposizione articolata adatta. ¿in ¿la
• La sveglia papà suona tutte le mattine sette.
• Il nonno va a passeggiare parco paese.
• Porto io la borsa spesa nonna.
• Gli atleti lasciano le scarpe spogliatoi.
• Ho perso una lente occhialetti mentre nuotavo piscina.
• Marta ripone con attenzione i suoi pennelli scatola.
Obiettivo: formare e usare correttamente le preposizioni articolate.
MI METTO ALLA PROVA!
Analizza gli articoli inserendo le X al posto giusto.
ARTICOLO LE UN GLI I UNO LO LA UNA IL
Determinativo X
Indeterminativo
Maschile
Femminile X
Singolare
Plurale X
Quale articolo? Leggi e completa tenendo conto del contesto di ogni frase.
• insegnante si è ammalato e non potrà essere presente a scuola.
• film che preferisco sono quelli di avventura.
• La nonna di Laura è stata corista famosa.
• dirigente è arrivato in ritardo alla riunione.
• artista del teatro è tornata sul palco per tre volte a ricevere gli applausi.
Nella frase “In questo cestino ci sono quattro funghi porcini”, che tipo di parola è “in”?
A Articolo determinativo.
B Preposizione semplice.
C Articolo indeterminativo.
D Preposizione articolata.
In una frase qualsiasi, quali parole puoi trovare dopo l’articolo determinativo “la”?
Un nome femminile.
Sì No
Un articolo indeterminativo. Sì No
Un verbo.
Sì No
Un aggettivo qualificativo. Sì No
PROVE NAZIONALI
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Leggi la storia, poi cerchia tutte le parole che indicano come sono i nomi evidenziati.
IL GRUPPO DI AMICI
Freddy è un bambino biondiccio, magro; le sue gambe sottili escono come grissini da un paio di gigantesche scarpe da ginnastica.
L’aggettivo qualificativo precisa le caratteristiche e le qualità del nome a cui si riferisce.
Alfred è robusto, indossa una tuta viola con stelle fosforescenti. Jessica, che mastica continuamente la gomma americana, ha i capelli rossi, le lentiggini e una minigonna verde; è famosa perché un giorno parlò più di sei ore di seguito senza stancarsi. (adatt. da P. Valente, La maestra Tiramisù, Raffaello)
Sottolinea, in ogni coppia di frasi, il nome a cui si riferisce l’aggettivo.
Cosa noti?
• La mamma appoggia la coperta morbida sulla poltrona. / La mamma appoggia la coperta sulla morbida poltrona.
• Fra le onde del mare azzurro galleggia un gommone. / Fra le onde del mare galleggia un gommone azzurro.
• Il pesce grande è vicino allo scoglio. / Il pesce è vicino allo scoglio grande.
Cancella l’aggettivo sbagliato.
Colora con lo stesso colore il nome e l’aggettivo corrispondente. profumato spuntata simpatica istruttivo scucito sorniona matita fiore amica gatta cappotto gioco
• Ho messo i piedi nell’acqua calda/gelida di un laghetto di montagna.
• Sono stato abbagliato dalla luce delicata/intensa del sole.
• Ho avuto l’influenza e mi sento ancora forte/debole.
Obiettivo: identificare e usare l’aggettivo qualificativo.
PIÙ, MENO, COME…
L’aggettivo che esprime solo la qualità di un nome si dice di grado positivo. L’aggettivo che esprime una qualità paragonando/confrontando due nomi si dice di grado comparativo e può essere di maggioranza, di minoranza o di uguaglianza
Ogni coppia di nomi ha in comune un aggettivo. Osserva i disegni, fai i confronti e completa le frasi con il comparativo di maggioranza e di minoranza, come nell’esempio.
profumata
veloce feroce
furba gustoso
La margherita è meno profumata della viola
La viola è più profumata della margherita
Osserva i disegni e completa con i comparativi di uguaglianza.
alto
dolce feroce paziente
Fabio è alto come Marco.
laboriosa
Obiettivo: conoscere il grado comparativo dell’aggettivo qualificativo.
SUPER… IL GRADO SUPERLATIVO!
L’aggettivo che esprime una qualità al massimo grado, senza paragoni, si dice superlativo assoluto. Per ottenerlo si può: aggiungere i suffissi -issimo, -errimo; aggiungere i prefissi arci-, ultra-, stra-, super-; aggiungere le parole molto, tanto, assai; ripetere due volte l’aggettivo.
Abbina l’immagine all’aggettivo adatto e formula delle frasi sul quaderno.
vecchissima • assai caldo • ultrasnodato • molto viscida • superveloce
Completa la tabella: forma il grado superlativo assoluto in vari modi.
GRADO POSITIVO
feroce moderno preziosa ricchi astuti fedele
SUPERLATIVO ASSOLUTO
STRA-, ARCI-, ULTRAMOLTO, TANTO, ASSAI
ferocissimo ultraferoce assai feroce
Scrivi il grado positivo corrispondente ai seguenti superlativi assoluti. strasimpatico supereconomico arciricco superefficiente extralargo ultrasottile
Obiettivo: conoscere il grado superlativo assoluto dell’aggettivo qualificativo.
AGGETTIVI POSSESSIVI
L’aggettivo possessivo si aggiunge al nome e indica a chi appartiene ciò di cui si sta parlando: MIO, TUO, SUO, NOSTRO, VOSTRO, LORO.
Sottolinea gli aggettivi possessivi e cerchia il nome a cui si riferiscono.
• Ho sistemato i tuoi libri nello scatolone rosso, mentre i miei quaderni sono nello scatolone blu.
• Le nostre sorelle sono amiche, ma i nostri gatti purtroppo si detestano.
• Come sono andate le vostre vacanze? Noi siamo stati al mare con i nostri nonni.
• Il nostro vicino di casa è solo: ecco perché la mia nonna e la tua mamma gli portano spesso da mangiare.
Sottolinea gli errori e riscrivi le frasi corrette sul quaderno.
• Le nostre amici sono andate al mare con i suoi genitori.
• Il suo gatti si è nascosto nel nostre giardino.
• I vostri cagnolina gioca con i nostri cuccioli.
• La tuoi cantante preferita ha inciso il suoi nuovo album.
• Lorenzo con il loro pallone ha distrutto la miei costruzione.
• Se mi presti il suo colore io ti presto la tua matita.
Inserisci correttamente gli aggettivi possessivi indicati nei riquadri.
Il amico è spagnolo. I amici sono spagnoli.
La amica vive a Bari. Le amiche vivono a Bari.
Il gatto è un siamese. I gatti sono siamesi.
La gattina è persiana. Le gatte sono persiane.
La bicicletta è rotta. Le biciclette sono rotte.
Il pallone è nuovo. I palloni sono nuovi.
Il panino è squisito. I panini sono squisiti.
La pizza è dura. Le pizze sono dure
La tenda è nuova. Le tende sono nuove. Il divano è comodo. I divani sono comodi.
La maestra è severa. Le maestre sono severe.
Il istruttore è esigente. I istruttori sono esigenti. mio mia tuo tua suo sua nostro nostra vostro vostra loro miei mie tuoi tue suoi sue nostri nostre vostri vostre loro
Obiettivo: identificare e usare l’aggettivo possessivo.
MI METTO ALLA PROVA!
Colora solo gli spazi che contengono gli aggettivi qualificativi.
Ricostruisci sul quaderno una tabella come quella data e trasforma gli aggettivi dell’esercizio precedente nei gradi comparativi e al superlativo assoluto, come nell’esempio.
Positivo Comp. maggioranza
minoranza
uguaglianza
assoluto
Sottolinea di rosso gli aggettivi comparativi e di blu i superlativi assoluti.
• Ginevra è più studiosa di Michela, infatti a scuola è bravissima.
• Mio fratello è più grande di me di due anni ed è un supertifoso; io sono meno accanito di lui, ma quando andiamo allo stadio grido forte come tutti gli altri.
• I genitori di Matteo sono orgogliosi dei suoi buonissimi risultati sportivi.
• Io sono meno timida di mia cugina Elisa che è sempre silenziosissima e supereducata.
piccolo • rossa • larga • tranquillo Che cos’hanno in comune le seguenti parole?
A Sono tutte aggettivi possessivi.
B Sono tutte nomi.
C Sono tutte aggettivi qualificativi.
D Sono tutte nomi di cosa.
PROVE NAZIONALI
Nella frase “Ada indossa una coloratissima sciarpa di lana”, che tipo di parola è “coloratissima”?
A Nome.
B Articolo.
C Verbo.
D Aggettivo qualificativo.
AZIONE CIOÈ… VERBO
Sottolinea tutti i verbi nel seguente testo.
Anna ha un grandissimo problema: s’infuria sempre. Quando si arrabbia, le sue guance diventano rosse come pomodori, i capelli si rizzano, frusciano e lanciano scintille, i suoi occhi grigio chiaro diventano neri come corvi. Quando Anna è furiosa grida, pesta i piedi per terra e tira pugni; morde, sputa e calcia.
I verbi sono parole che esprimono:
• un’azione;
• un modo di essere;
• una situazione;
• uno stato.
A volte si butta per terra e tira colpi tutt’intorno. E il peggio è che Anna è convinta di non poter fare niente per evitare quelle arrabbiature.
(Adattato da C. Nöstlinger, Anna è furiosa, Piemme)
Completa le frasi con i verbi che indicano uno stato.
c’era • trovavo • esistono • è • stava • sono
• La nostra scuola in Piazza Mazzini.
• I mostri non , solo nelle fiabe.
• Quella mattina mi in classe mentre Andrea male e ho chiamato la bidella.
• La nonna non , così sono tornata a casa a piedi.
Per ogni nome scrivi sul quaderno un verbo che esprima un modo di essere e un altro che esprima un’azione, come nell’esempio.
La maestra • I ragazzi • Il cane • Gli elefanti • Il calciatore Il sole • Le sorelle • Le giraffe • Il pesce • Anna La lumaca è lenta / striscia.
Sostituisci il verbo “cosare” con altri appropriati.
• La rondine (cosa) le uova nel nido poi le (cosa) fino a che non si (cosano) .
• In primavera gli animali del bosco si (cosano) dal letargo.
• Con alcuni ramoscelli Luca (cosa) un nido.
i verbi.
LE TRE CONIUGAZIONI
I verbi si dividono in tre coniugazioni:
• I coniugazione: i verbi che terminano in –ARE.
• II coniugazione: i verbi che terminano in –ERE.
• III coniugazione: i verbi che terminano in –IRE
I verbi ESSERE e AVERE hanno coniugazione propria.
Scopri i verbi nascosti separandoli con una barra, come nell’esempio. studieremo/parlodormivacadonousciròridoscherziamoleggevapremierete tornanounisciservivanofingiamocrederàpercuotono
Costruisci una tabella come la seguente sul quaderno. Trova l’infinito di ciascun verbo dell’esercizio precedente e inseriscilo nella colonna giusta.
Verbo I coniugazione II coniugazione III coniugazione
Sottolinea di rosso i verbi che appartengono alla I coniugazione, di blu quelli della II coniugazione e di verde quelli della III coniugazione.
Nicola viveva in una grande casa con la sua mamma. Insieme facevano le cose normali e quelle straordinarie. Andavano a scuola, mangiavano e dormivano, facevano il bagno, giocavano ai pirati, viaggiavano, visitavano gli acquari, si raccontavano i loro sogni e ogni tanto passavano la notte con gli amici a cuocere salsicce nel camino.
(M. Valcarenghi, Nuove fiabe minime, Savelli)
Trova l’intruso e cancellalo.
I coniugazione II coniugazione III coniugazione parleremo sogneresti lavoreremo partirono regalerò giocammo
Obiettivo: classificare i verbi in base alle coniugazioni.
LE PERSONE DEL VERBO
Pronomi personali
Cerchia le desinenze e trova le persone delle seguenti voci verbali, come nell’esempio.
• lavoriamo:
• canti:
• studiate:
• scrivono:
• partirono:
• parlerò:
• raccontava:
• leggevi:
• gioca:
• rompiamo:
Le azioni indicate dai verbi possono essere compiute da persone diverse che si esprimono con i pronomi personali:
IO, TU, EGLI, NOI, VOI, ESSI.
Accanto a ogni pronome colora il riquadro che contiene la voce verbale adatta.
Collega ogni azione al pronome adatto.
I verbi sono formati da una parte invariabile, la radice, e da una parte variabile, la desinenza, che cambia a seconda della persona che compie l’azione e del tempo in cui la compie. gioca scaviamo lavorate telefono ridi leggono
ritagliate cado guardiamo esce corrono danzi
MODO INDICATIVO
Colora il fumetto quando l’azione è reale, certa, cioè espressa al modo indicativo.
Tutti i giovedì gioco a calcio ai giardini con i miei amici.
Giocherei volentieri se non avessi tanti compiti da fare.
Appena avrò terminato i compiti andrò al parco con la bici.
A scuola ho giocato con i regoli.
Io invece avrei giocato a scacchi se non ci fosse stata tanta confusione!
Io giocherei a calcio tutti i giorni!
Indica con una X quando l’azione è certa.
Il modo indicativo del verbo indica le azioni reali, certe, che possono avvenire in tempi diversi.
Ha quattro tempi semplici: presente, imperfetto, passato remoto e futuro semplice, e quattro tempi composti: passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore.
La mamma e il papà partiranno domenica prossima per una breve vacanza.
Sarei più veloce se mi allenassi con più impegno.
Il cuoco preparò una cena deliziosa e la mamma fu molto soddisfatta.
Vorrei trascorrere le vacanze con la mia amica del cuore.
Tutte le mattine vado a scuola con lo scuolabus.
Appena terminerà di mangiare, Samir si dedicherà ai compiti.
Se fossi più alto potrei giocare a basket.
Lucia aiuta spesso il papà in cucina.
Completa le frasi come vuoi tu, utilizzando i verbi al modo indicativo.
• Nel giardino il cane di Jasmine
• Un aquilone rosso e giallo
• L’anno scorso, durante le vacanze,
• La mamma
• In una grotta
• Il mese scorso
Completa la tabella.
IL PRESENTE
CANT-ARE TEM-ERE DORM-IRE
Il tempo presente del modo indicativo esprime azioni che avvengono nel momento in cui si parla o che succedono abitualmente.
Colora le caselle che contengono forme verbali al tempo presente.
Riscrivi la favola sul quaderno trasformando al tempo presente i verbi sottolineati.
Una volpe si introdusse in un gregge di pecore, prese un agnello e finse di baciarlo. Il cane, custode delle pecore, le chiese: “Per quale motivo accarezzi quell’agnello?”.
La volpe rispose: “Lo accarezzo perché voglio giocare con lui”. Il cane ribatté ringhioso: “Se non lo lasci, vengo io a farti carezze da cane!”.
La volpe, con la coda tra le gambe, lasciò l’agnello e se ne andò pensando: “Le carezze mi piacciono, ma quelle del cane pastore no, sono spesso dolorose!”. (Esopo)
Obiettivo: conoscere il tempo presente del modo indicativo.
L’IMPERFETTO
Completa la tabella.
GIOC-ARE RID-ERE
PART-IRE
Il tempo imperfetto del modo indicativo esprime azioni passate che si sono ripetute nel tempo o che sono avvenute abitualmente.
Sottolinea di rosso i verbi al tempo imperfetto e di blu quelli al tempo presente.
corro • strappavi • difendete • cercavano • parlavate scriviamo • dipingete • compravi • sognano • ridevi Il verbo nascosto è
Trova i verbi espressi al tempo imperfetto, come negli esempi.
Le lettere rimaste ti faranno scoprire un verbo nascosto.
Obiettivo: conoscere il tempo imperfetto del modo indicativo.
IL PASSATO REMOTO
Completa la tabella.
BALL-ARE VED-ERE SERV-IRE
Il tempo passato remoto del modo indicativo esprime azioni passate che sono avvenute e si sono concluse.
Riscrivi il seguente testo sul quaderno trasformando al tempo passato remoto i verbi espressi al tempo presente.
Le bambine si siedono sotto l’ombrellone e si preparano a consumare la loro merenda. Karin stappa le bottigliette. Poi riempie i bicchieri. Infine offre i dolci a Carolina, che li assaggia golosa.
Il visetto rotondo di Karin brilla alla vista di quella buona merenda.
(Adattato da M. Gripe, Ugo e Carolina, Piemme)
Completa le frasi con un verbo espresso al passato remoto.
• alla mamma se potevo andare a casa di Laura.
• Tre anni fa in vacanza in montagna, mi moltissimo a scalare le montagne.
• L’anno scorso Giacomo una lettera al suo attore preferito, dopo poco gli la sua risposta.
Trova gli errori e riscrivi le frasi corrette sul quaderno.
• Quando frequentavo la prima, io e i miei compagni andremo al circo e ci divertiamo molto.
• La Bella Addormentata nel bosco si svegliava dopo il bacio del principe.
• Quando avevo cinque anni lasciavo andare il filo dell’aquilone che volerà via e io piango tanto.
IL FUTURO SEMPLICE
Completa la tabella.
CANT-ARE PERD-ERE MENT-IRE
Presente o futuro semplice? Sistema i seguenti verbi in una tabella sul quaderno, come nell’esempio.
Il tempo futuro semplice del modo indicativo esprime azioni che avverranno dopo il momento in cui si parla.
Presente Futuro semplice
Riscrivi il brano sul quaderno trasformando i verbi evidenziati al tempo futuro semplice.
Quando smette di nevicare posso finalmente uscire in giardino. Prendo un po’ di neve e comincio a costruire un bel pupazzo. La mamma mi porta un berretto e la sciarpa che metto al mio nuovo amico, poi con i bottoni faccio gli occhi e infilo una carota come naso. Sono molto soddisfatto del mio lavoro! Ho un nuovo compagno di giochi.
Obiettivo: conoscere il tempo futuro semplice del modo indicativo.
CONIUGAZIONI PROPRIE: AVERE
Inserisci nella tabella le seguenti voci verbali.
avesti • avevi • avrai • hai • ha avrà• aveva • abbiamo • avemmo
avevamo • avremo • avevate • avete avrete • hanno • avranno aveste • avevano • ebbe • ebbero
Presente
Il verbo avere può essere usato nel significato proprio (possedere, provare, sentire) o come ausiliare nella formazione dei tempi composti di altri verbi.
Completa le frasi con il verbo avere al tempo presente, poi trasformale al tempo imperfetto e al tempo futuro semplice sul quaderno.
• Marta nove anni
• Tu i capelli lisci e biondi.
• I tuoi amici molta fame.
• Tutti noi paura dei serpenti.
• Voi il grembiule bianco e rosso.
Indica se il verbo avere significa possedere o provare, come nell’esempio.
• Lucia ha le ciabatte nuove:
• I bambini avevano molta sete:
• Alessia ha sonno:
• Io ho tanti acquerelli:
• I ricci hanno gli aculei per difendersi:
H SÌ O NO?
Leggi i cartellini, poi completa.
HO
verbo avere
• , che bella maglietta!
• Vuoi il succo di frutta il latte?
• Oggi camminato molto, sono molto stanco e non voglia di fare un’altra passeggiata.
HAI
• Non mi ricordo dove messo il mio maglione verde, non so se è in camera in salotto. , eccolo qui!
• Scusi, devo svoltare a destra a sinistra? perso la mappa e non un buon orientamento.
verbo avere esclamazione
O A chi? Dove? Come? AI
OH esclamazione AHI oppure
• Ieri cucinato tutto il giorno, oggi cucinate voi si va al ristorante: io altro da fare!
• , sono caduto e mi sono ferito a un ginocchio, per caso un cerotto?
• miei nonni piace molto stare all’aria aperta, infatti vanno spesso giardini.
• , che botta! lasciato lo sportello aperto.
• Se tuoi amici non piace giocare pirati non che da chiamarmi, io sono sempre disponibile.
• Quando paura del buio chiedi tuoi genitori se puoi andare nel loro lettone.
• , che mal di denti! chiamato il dentista?
HA
verbo avere esclamazione
AH A chi? Dove? Come? A
• Marco piace guardare film di fantascienza, affittato un DVD da portare casa dei suoi amici.
• , che bella giornata! Andrò passeggio.
• , che sbadata! Mi sono dimenticata le chiavi casa della nonna che ora raggiunto il nonno Roma.
• Il cammello due gobbe, mentre il dromedario ne solo una.
• Beatrice la febbre e non ancora chiamato il medico.
• , che sfortuna! Laura comprato il maglione righe che piaceva tanto me.
HANNO
verbo avere
ANNO tempo
• Festeggeremo l’arrivo dell’ nuovo a casa di Fabio e Lorena, già comprato l’occorrente per la cena.
• Quest’ le mucche prodotto poco latte.
• Gli studenti realizzato uno spettacolo teatrale per la fine dell’ scolastico.
• L’ scorso la mia sorellina ha compiuto un e i miei nonni le regalato un passeggino.
• Gli elefanti le zanne di avorio molto ricercate dai bracconieri che, in un solo , massacrato centinaia di animali.
CONIUGAZIONI PROPRIE: ESSERE
Inserisci nella tabella le seguenti voci verbali.
eri • fosti • sarai • sei • sarà • fu • eravamo
è • siamo • era • fummo • saremo
eravate • foste • siete • sarete • erano
saranno • sono • furono
Il verbo essere viene usato nel significato proprio (esistere, stare, trovarsi) o come ausiliare nella formazione dei tempi composti di altri verbi.
Presente Imperfetto passato remoto Futuro semplice
Completa coniugando correttamente il verbo essere.
• Laura una cara amica, in classe insieme e io felice di stare con lei perché generosa e gentile.
• Domani il primo giorno di primavera.
• Faceva molto caldo e ci buttati in piscina, ma l’acqua fredda.
Leggi le frasi e indica con una X se il verbo essere ha significato proprio o se è usato come ausiliare.
Proprio Ausiliare
È OPPURE E ?
Cancella l’espressione errata.
Pane e salame. / Pane è salame.
La volpe e furba. / La volpe è furba.
Oggi è lunedì. / Oggi e lunedì.
Ago e filo. / Ago è filo.
Giove e un pianeta. / Giove è un pianeta.
La mamma è il babbo. / La mamma e il babbo.
Correre è giocare. / Correre e giocare.
Completa le frasi con è o e.
• Oggi arrivano la zia mio cugino.
• vero che non hai mangiato?
• Questo panorama stupendo rilassante.
• La mamma molto stanca ha deciso di riposarsi.
• Il risultato del mio problema esatto, il tuo?
È forma verbale che si usa per spiegare. E congiunzione che si usa per unire.
• Il mio amico arrivato ieri partirà dopodomani.
• L’olio d’oliva gustoso ricco di proprietà benefiche.
• Il delfino un abile nuotatore, in grado di fare tuffi salti acrobatici.
• La quercia un albero maestoso robusto.
Osserva l’immagine e spiega cosa c’è/ci sono. Poi trasforma al passato: c’era/c’erano.
C’ERA C’È CI SONO C’ERANO
I TEMPI COMPOSTI
Completa la coniugazione del verbo amare.
tempi semplici
tempi composti
Presente Passato prossimo
Imperfetto Trapassato prossimo
I tempi composti del modo indicativo indicano azioni che avvengono prima rispetto ai tempi semplici e si formano con gli ausiliari essere o avere espressi nel corrispondente tempo semplice.
passato prossimo
tempi semplici
Ho guardato i miei cartoni preferiti, ora eseguo i compiti.
Guarderò i miei cartoni preferiti dopo che avrò eseguito i compiti.
Obiettivo: conoscere il modo indicativo nei tempi semplici e composti.
Passato remoto Trapassato remoto
Futuro semplice Futuro anteriore
IL PASSATO PROSSIMO
Il passato prossimo indica un’azione che è avvenuta in un passato recente (poco tempo fa).
Completa la tabella.
Presente Passato prossimo Presente Passato prossimo ESSERE AVERE
Sottolinea di verde i verbi al tempo presente e di giallo quelli al passato prossimo.
• Il papà mi ha accompagnato al cinema e mi ha comprato i popcorn, ora entro in sala e mi siedo per gustarmi il film.
• Sono uscito da scuola molto contento perché ho avuto un bel voto.
• La mamma mi chiede come è andata la mia gara di nuoto, le rispondo che mi sono classificato al terzo posto. La mamma è orgogliosa di me.
• Ieri ho mangiato un enorme gelato alla vaniglia, l’ho gustato, ma ora ho un gran mal di pancia.
Indica con una X le frasi intruse perché non hanno il verbo espresso al passato prossimo.
Pochi giorni fa sono arrivati i miei amici dalla Spagna. Da piccolo facevo i capricci per andare a letto. Il mago ha estratto un coniglio dal suo cilindro. Luigi ha una bellissima moto.
conoscere l’uso del passato prossimo.
L’AVVERBIO
Completa aggiungendo i seguenti avverbi: violentemente, improvvisamente, velocemente, impetuosamente.
Oggi è una giornataccia. Grosse nuvole nere si rincorrono
nel cielo e si danno battaglia. Un lampo illumina il cielo. Il vento inizia a soffiare .
La pioggia colpisce i vetri delle finestre.
Completa la tabella.
Nome Aggettivo
Avverbio
Gli avverbi accompagnano un verbo, un aggettivo o un altro avverbio per modificarne e precisarne il significato. Molti avverbi sono caratterizzati dal suffisso finale –mente
Completa con gli avverbi adatti: scrivine almeno tre come nell’esempio.
Io leggo
Io cammino
Io dormo
Io disegno
Io ascolto
attentamente, sempre, molto
Osserva i disegni e completa con l’avverbio adatto scegliendo fra: agilmente, vorticosamente, lentamente, velocemente.
La lumaca striscia
Il ghepardo corre
Lo scoiattolo si arrampica
Il vento soffia
MI METTO ALLA PROVA!
PROVE NAZIONALI
Quanti verbi sono presenti nella frase: “Il babbo aggiustava la ruota, mentre Luca lo aiutava e teneva ferma la bici”?
A Uno B Due C Tre D Quattro
Qual è la frase che contiene un verbo al tempo imperfetto?
A Marta ha ricevuto un regalo per il suo compleanno.
B Domani andremo al mare con il treno.
C Questa notte il cane del vicino abbaiava continuamente.
D L’anno scorso visitai l’Irlanda.
In quale delle seguenti frasi il verbo avere è usato come ausiliare?
A Stefania ha un magnifico cappotto.
B Questa notte ho avuto molta paura del temporale.
Sottolinea con colori diversi la divisione in sillabe, la funzione grammaticale, la definizione, l’esempio e il sinonimo.
• Rovistare [ro-vi-sta-re] v.tr. Frugare cercando qualcosa: Non rovistare il mio cassetto. Sin. Perquisire.
• Scala [sca-la] n.f. Successione di gradini che permette di salire o scendere da un livello all’altro di un edificio o in luoghi aperti: Quella scala conduce al salone. Sin. Scalinata, gradinata.
• Angusto [an-gu-sto] agg. Ristretto, scomodo, di dimensioni limitate: Gli esploratori attraversarono un angusto passaggio. Sin. Stretto.
Cerca sul dizionario le seguenti parole e riscrivi sul quaderno la divisione in sillabe, la funzione grammaticale, la definizione e l’esempio.
giaciglio • smaltire • televoto • una • maestoso • gli • sottostare
Obiettivo: leggere e usare il dizionario per cercare informazioni.
UNA PAROLA, PIÙ SIGNIFICATI
Gli omonimi sono parole uguali nella forma, ma con significato diverso.
Osserva le coppie di disegni e scrivi quali sono gli omonimi, come nell’esempio. Poi sul quaderno prova a dare la definizione di ogni coppia, come la troveresti sul dizionario.
¿cuffia
Cerca i tredici omonimi nascosti nello schema. Prova ad indovinare i tre omonimi rimanenti attraverso gli indizi, poi controlla se hai indovinato mettendo in fila le lettere rimaste. ricci • capo • riso • coda • calcio casco • ancora • pianta • sirena gru • amo • lama • viola
1. Belva, animale selvaggio / Grande mercato con vendita di vari prodotti
2. Varietà di pasta / Coprono il corpo degli uccelli
3. È un fallimento / È un bottiglione
Trova gli omonimi adatti per completare ogni gruppo di frasi.
• Hanno regalato alla mamma una di rose selvatiche.
• Per visitare una città occorre avere una aggiornata.
• Mi si è infilato un aculeo sotto la del piede.
• Si è staccata una dal mio banco.
• Si dice che il gatto ha sette .
• Le ossa contengono tanto
• Luca mi ha dato un e ora ho un livido.
omonimi.
PAROLE SIMILI: I SINONIMI
I sinonimi sono parole diverse nella forma, ma che hanno significato simile.
Sostituisci le parole evidenziate con altre di significato simile, poi riscrivi le frasi sul quaderno.
• Mi è caduto lo zaino a terra e si è sporcato.
• Oggi sono malinconico.
• Metti la giacca sull’appendiabito
• Un ragazzo con la torcia esplorava la caverna
ANCORA SINONIMI
In ogni gruppo elimina la parola che non ha un significato simile alle altre.
dire pronunciare affermare fare triste antipatico malinconico depresso goffo impacciato imbranato timido narrazione racconto frase storia
Sostituisci il verbo fare con altri di significato simile ma più appropriati, coniugandoli correttamente. Scegli fra questi: eseguire, salire, cucinare, costruire.
• Il mio papà è un muratore e (fa) le case.
• (Ho fatto) da sola la torta di mele.
• (Faccio) sempre le scale di corsa.
• Luca non (aveva fatto) bene i compiti, così ha preso un brutto voto.
Collega le espressioni al verbo con lo stesso significato.
fare acquisti tacere
dire una poesia acquistare
fare silenzio raccontare
dire una storia recitare
fare risparmi ribadire
dire di no risparmiare
fare ordine negare
dire di nuovo ordinare
indica con una X la frase che esprime lo stesso concetto di quella data.
• Dal cielo è scomparsa anche l’ultima nuvola.
In cielo c’è ancora una nube.
Il cielo è rimasto senza nuvole.
• Il sole manda sulla foresta i suoi raggi dall’alba al tramonto.
Il sole acceca con i suoi raggi.
Il sole illumina a lungo la foresta.
• Un incendio può scoppiare da un momento all’altro.
C’è pericolo di un incendio improvviso.
Sicuramente scoppierà un incendio.
IL GIOCO DEI CONTRARI
Completa.
Se non è vecchio è
Se non è alto è
Se non è vicino è
Se non è vuoto è
Se non è acceso è
Se non è lento è
Se non è sopra è
Se non è dentro è
Aggiungi la S davanti alle seguenti azioni: otterrai i contrari.
Riscrivi le seguenti frasi sul quaderno, sostituendo alle parole evidenziate il contrario.
• I miei capelli sono ricci e sempre spettinati
• Il caffè è troppo amaro per me.
• Il mare era agitato
• La mamma è partita questa mattina.
Completa lo schema. Nelle caselle evidenziate troverai le lettere che formano il contrario di PULITO.
DEFINIZIONI:
1. Il contrario di garbato.
2. Non prudente.
3. Cattivo augurio.
4. Privo di fortuna.
5. Non educato.
6. Poco cortese.
MODI DI DIRE
Osserva lo schema e colora con lo stesso colore il modo di dire e la sua spiegazione a destra.
buon viso a cattiva sorte
FARE orecchie da mercante quattro chiacchiere cilecca piazza pulita
le cose alla carlona
DIRE chiaro e tondo peste e corna pane al pane e vino al vino
Far finta di non sentire.
Far sparire tutto ciò che si desidera eliminare.
Essere costretti a sorridere di fronte a qualcosa che è andato storto.
Lavorare frettolosamente, in modo trascurato.
Sbagliare.
Parlare un po’.
Esprimersi con molta sincerità.
Parlare malissimo di qualcuno.
Non usare mezzi termini nel dire le cose.
Colora in modo uguale il modo di dire e la sua spiegazione.
Essere stanco di qualcosa.
Averne fin sopra i capelli.
Essere uno che spende eccessivamente.
Essere molto irritato.
Avere le mani bucate.
Avere un diavolo per capello.
Prova a dare sul quaderno una spiegazione dei seguenti modi di dire.
• Avere una faccia di bronzo
• Avere qualcuno sulla punta del naso
• Avere nervi d’acciaio
• Senz’arte né parte
• Un sacco e una sporta
MI METTO ALLA PROVA!
Completa il cruciverba. Nelle caselle colorate, lette seguendo i numeri, otterrai un altro aggettivo: scrivi un suo contrario.
DEFINIZIONI:
1. È sinonimo di distante.
2. È contrario di acceso.
3. È sinonimo di disinvolto.
4. È contrario di rumoroso.
5. È sinonimo di stufo.
6. È contrario di liquido.
Scrivi l’omonimo che indica ciò di cui si parla.
• È un animale dei boschi
• Racchiude le castagne
• È un insetto
• È la capitale della Russia
• Servono per scrivere
• Ricoprono il corpo degli uccelli
• Si possono mangiare al sugo
Trascrivi sul quaderno il brano, sostituendo le parole evidenziate con altre di significato contrario. Se vuoi, prosegui tu la storia.
LA NOTTE DEGLI SPETTRI
Il castello De’ Spettris è illuminato dalla luna.
Solo Bernardo, il vecchio e fedele maggiordomo, è ancora sveglio.
Don, don, don... l’antico orologio a pendolo del nonno batte dodici colpi.
“Le porte sono chiuse e le candele sono spente” sbadiglia Bernardo.
“A letto adesso, per lasciar posto ai fantasmi”.
Nella soffitta del castello i fantasmi si sono risvegliati.
(M. Kunnas, Che spavento!, Rizzoli)
LA FRASE
La frase è un insieme ordinato di parole, concordate fra loro in modo logico. Ogni frase contiene un verbo.
Indica con una X le frasi logiche.
La balena nuota fra le onde del mare.
Limpido le volano nel.
Nuvole un fra sfrecciava le aquilone.
È bottiglia di vuota.
Il papà appenderà in salotto il quadro.
Rimetti in ordine le parole e riscrivi la frase.
• fra i scimmie saltano rami della le giungla.
• poltrona si il acciambella gatto sulla nonna della.
• con la nuova mio bicicletta fratello in giocava sua giardino.
Metti in accordo fra loro le parole delle frasi e riscrivile.
• Il bruco si nascondono nella mela.
• Le zebre ha il mantello a righe.
• L’orsi è giocherellone.
• Il nonno stirano le camicie della nonna.
Indica con una X i gruppi di parole che costituiscono una frase.
Mattia e Michele raccolgono le castagne nel bosco.
A casa fra poco.
Avete leggero indossato un abito.
Le fragole sono dolcissime.
La all’ sbattono improvviso porta.
Se fa freddo il cielo diventano grigie e gelida.
Nevica.
Estate piuttosto fa freddo in.
Domani mattina con mamma e Ahmed.
I SINTAGMI
Ogni frase si può dividere in parti, cioè sintagmi. Ogni sintagma fornisce un’informazione.
Elimina il sintagma intruso in ogni frase.
Aggiungi i sintagmi mancanti.
Dividi in sintagmi le frasi, come nell’esempio.
• Di solito / la gallina / depone / l’uovo / ogni giorno.
• Giacomo raccontò una bugia alla mamma.
• Il riccio è goloso di insetti e topi.
• Il cavaliere uccise con la sua spada d’argento il drago dalle sette teste.
• Gli acrobati del circo si allenano ogni giorno per molte ore.
• In autunno le foglie degli alberi si staccano dai rami.
• Nelle grotte di Frasassi ho visto molte stalattiti.
• Giovedì prossimo arriverà nella nostra classe un nuovo compagno.
Obiettivo: individuare i sintagmi.
IL PREDICATO
Il predicato di una frase è costituito da un verbo. Possiamo avere: predicato verbale indica l’azione compiuta o subita dal soggetto, espresso sempre da una voce verbale.
predicato nominale spiega come è/cosa è/chi è il soggetto; è costituito dal verbo ESSERE + un aggettivo, un nome o un pronome
Completa le frasi inserendo un predicato verbale adatto.
• Il ciclista
• La mamma
• Giulia
• I pesci
• L’arbitro
• Le rondini
Collega a ogni soggetto il predicato nominale adatto.
La bambina sono bianche
Il pagliaccio è veloce
Le tartarughe è matura
La mela è simpatica
Le nuvole è buffo
Il ghepardo sono lente
Dividi le frasi in sintagmi, poi sottolinea di rosso il sintagma del predicato verbale e di blu quello del predicato nominale.
• Durante l’estate un incendio ha distrutto il bosco.
• Le arance sono agrumi dolci e succosi.
• Nella savana le antilopi corrono velocissime.
• Quel fiore emana un profumo delizioso.
• Le rose del giardino della nonna sono molto profumate.
• La pediatra visita i bambini nel suo ambulatorio.
Completa le frasi aggiungendo un predicato nominale e un predicato verbale adatti.
La maestra Il puledro L’aquilone ¿è arrabbiata spiegava
Il fornaio Giacomo I delfini
Obiettivo: identificare il predicato all’interno di una frase.
IL SOGGETTO
Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa di cui si parla. Non si trova sempre all’inizio della frase. Per individuarlo devi cercare il verbo e porti le seguenti domande: Di chi si parla? Chi compie o subisce l’azione? Il soggetto può essere anche sottinteso (non espresso), ma si può ricavare dal predicato
Collega con una freccia il soggetto al predicato adatto.
Il cavallo ronza Il topo sibila La sarta zappa
Il cane nitrisce L’istrice punge Il pescatore dipinge
Il pesce guizza La rana squittisce Il marinaio cuce
L’asino ringhia Il canguro gracida L’agricoltore pesca
L’ape raglia Il serpente salta Il pittore naviga
Dividi le frasi in sintagmi e sottolinea il soggetto.
• Tutte le domeniche la nonna regala i cioccolatini a Marta.
• Fra i rami della quercia gli usignoli cinguettano allegramente.
• Al tramonto il sole scompare dietro i monti.
• Per la prossima domenica, l’allenatore della mia squadra ha organizzato un torneo di pallavolo.
Completa le frasi con un soggetto adatto.
tinteggia le pareti. spolvera i mobili. evapora con il calore. sistema il giardino. è un rettile pericoloso. vivono nella savana. è un attore famoso. dipinge con i pennelli.
Collega i predicati ai soggetti sottintesi (puoi collegare più di un predicato allo stesso soggetto).
mangiavamo parli
siete arrivati hanno visto ho dormito erano partiti
giocavo è caduto
siamo tornati fischio interrogherà sentirete parliamo ho disegnato hai osservato frequentavate
Obiettivo: identificare il soggetto ricavandolo dal predicato.
LA FRASE MINIMA
La frase minima è formata da due sintagmi essenziali che forniscono solo due informazioni: il soggetto (di chi si parla), che a volte può essere sottinteso, e il predicato (cosa si dice del soggetto).
Togli i sintagmi fino a ottenere una frase minima e riscrivila, come nell’esempio.
Osserva le immagini e scrivi le frasi minime che le descrivono, poi sottolinea di rosso il predicato e di blu il soggetto.
Sottolinea le frasi minime.
• Nella pentola bolle l’acqua.
• Nevica da giorni.
• Una medusa nuotava nell’acqua limpida del mare.
• Il delfino salta.
• Ho mangiato la macedonia con tanti tipi di frutta.
• Il treno partirà in ritardo.
• Quest’inverno Adele ha vinto una gara di sci.
Obiettivo: riconoscere e produrre la frase minima.
I COMPLEMENTI
Arricchisci la frase aggiungendo le informazioni che puoi ricavare delle immagini.
I complementi sono informazioni che arricchiscono la frase minima.
Il gatto dorme / / /
Arricchisci le frasi minime aggiungendo altre informazioni, cioè i complementi adatti.
Luigi studia che cosa? dove? quando?
Il bambini si tuffano dove? come? con che cosa?
Il traghetto naviga come? dove? quando?
Il cane abbaia a chi? dove? quando?
I topi scappano da chi? dove? come?
La ragazza cammina. dove? con chi? quando?
Cerchia i complementi, poi scrivi sul quaderno a quale domanda rispondono, come nell’esempio.
• Rossana parla al ristorante con Fabrizio.
¿dove? ¿con ¿chi?
• La nave è partita dal porto con un carico di frutti esotici.
• D’inverno Akira dorme al calduccio nella sua cuccia.
• Di sera le barche dei pescatori si dirigono verso il largo.
• In cucina Paolo affetta le cipolle sul tagliere di legno.
• Il treno per Milano sfreccia sui binari.
• Lo stambecco è salito sulla cima della montagna.
Obiettivo: arricchire la frase con i complementi.
IL COMPLEMENTO OGGETTO
Il complemento oggetto indica l’oggetto su cui cade l’azione espressa dal verbo e risponde alle domande: Chi?/ Che cosa?. Si chiama anche complemento diretto perché non è collegato al predicato da preposizioni.
In ogni frase indica il complemento oggetto con una X. Paolo legge sulla poltrona un libro con attenzione.
La maestra spiega con impegno le frazioni agli alunni.
Lo zio spolvera tutte le mattine gli scaffali con un piumino.
Ascoltavo il fruscio del vento fra i rami.
Gli alberi traggono con le radici il nutrimento dal terreno.
Completa quando è possibile con un complemento oggetto.
Il giornalaio vende sistema parte
Le api succhiano ronzano producono
Il magazziniere scarica guida chiude
Lo scuolabus percorre trasporta arriva
Lo scolaro osserva riferisce entra
Il ragazzo ha urtato corre chiama
Sottolinea il complemento oggetto e scrivi accanto la domanda a cui risponde, come nell’esempio.
• La freccia colpì con precisione il bersaglio.
¿Che ¿cosa?
• Laura saluta la nonna in partenza dal finestrino.
• I fabbri nell’antichità forgiavano armi e utensili nella loro fucina.
• La mamma rimprovera Paolo perché è tutto sporco di fango.
• Nelle notti estive Kim ascolta dalla sua finestra il fruscio delle onde del mare.
Obiettivo: identificare il complemento oggetto.
TRA PUNTI E… VIRGOLE
Inserisci il punto fermo e le lettere maiuscole dove è necessario. Consumava un metro di cerotti la settimana: i fabbricanti di cerotti lo adoravano si faceva male ogni mezz’ora circa in fronte aveva un cerotto per essere andato a sbattere contro uno spigolo del muro, mentre camminava a faccia indietro per salutare il suo papà sul naso aveva un cerotto, sotto il mento spiccava un altro cerotto per un taglio che si era fatto non parliamo poi dei ginocchi: i cerotti adoravano i suoi ginocchi, lì si sentivano come a casa. (Adattato da V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi)
Il punto fermo chiude una frase. .
Il punto esclamativo chiude le frasi che esprimono stupore, gioia, dolore, rabbia… o che sono pronunciate a voce alta.
Il punto interrogativo chiude una frase che esprime una domanda. ?
Completa con o .
UNA TELEFONATA
– Potrei parlare con la signora Stella
– Stella Ma qui non c’è nessuna Stella
– Oh, no Mi sa tanto che ho sbagliato numero.
– Non è che sta cercando Maristella
– Maristella Oh, che sbadato Ha ragione, ho confuso il nome.
– Un attimo che la chiamo subito. ! ? , :
I due punti si usano prima di un elenco o di una spiegazione. Possono introdurre il discorso diretto. :
La virgola è una pausa breve. Si usa anche per separare le parole di un elenco. ,
Inserisci i e la dove è necessario.
Luca nascose nelle tasche dei calzoni molti giochi un fischietto le figurine qualche biglia e un pupazzetto di plastica.
La maestra gli chiese – Cosa hai nella tasca?
Lui rispose – Ho la gomma la matita il temperino e il righello.
La maestra replicò – Molto bene puoi fare un bel disegno per me!
Obiettivo: usare correttamente i segni di punteggiatura ( . ! ? : , ).
A CACCIA DELLE PAUSE
Inserisci la al posto giusto.
Il folletto Bambilla poteva essere come voleva: grande piccolo femmina maschio visibile invisibile e si trasformava come voleva.
Non mangiava le cose che mangiano i bambini: pane prosciutto pastasciutta frutta budini. Lui mangiava i rumori. Naturalmente ci sono rumori buoni da mangiare come quello che fa l’erba al vento la voce dei bambini e le loro risate. Ci sono rumori cattivi da mangiare come il rumore dei motorini il fischio dellle sirene e così via.
(Adattato da R. Piumini, Il folletto Bambilla, Mondadori)
Inserisci il dove occorre.
• Questa mattina sono andata a scuola con la mamma all’uscita mi verrà a prendere il papà.
Il punto e virgola è una pausa più lunga e separa due o più frasi. ;
• Eleonora ha realizzato un bellissimo collage la maestra lo ha appeso alla parete.
• I primitivi catturavano gli animali con l’astuzia: a volte scavavano delle fosse per farli cadere in trappola altre volte li facevano impantanare nel fango altre ancora li spingevano verso i burroni.
• Michele e Marta sono fratelli Marco e Giulia, invece, sono cugini.
• In giardino Chiara ascolta la nonna Maria, invece, è distratta da una farfalla che vola Pietro è intento a scavare una buca.
I punti di sospensione si usano per creare una pausa di attesa e per interrompere un elenco troppo lungo. ... , ; ...
Concludi o inizia le frasi dove sono presenti i .
• Fabio si sentì un brivido lungo la schiena…
• All’improvviso…
• ...sbucò fuori un tenero cagnolino.
• ...era solo il rumore del vento!
IL DISCORSO DIRETTO
Il discorso diretto riferisce le parole pronunciate direttamente dai personaggi. È introdotto dai : e si scrive fra le virgolette “” (o i trattini ––).
Osserva i fumetti, metti in ordine le vignette e riscrivi il dialogo sul quaderno, usando la punteggiatura del discorso diretto.
Sul quaderno riscrivi le frasi con la punteggiatura del discorso diretto e la lettera maiuscola.
• L’insegnante avvisa gli alunni il tempo a vostra disposizione per completare la verifica sta per scadere.
• Laura ammette sono stata io a rompere la lampada della camera.
• Paolo chiede a sua sorella vuoi venire al mare con me?
• L’allenatore incita la squadra forza ragazzi, ce la possiamo fare!
• La mamma raccomanda a Giulio stai attento a scuola e non fare i dispetti a tua sorella!
Completa i fumetti, poi riscrivi i dialoghi con il discorso diretto sul quaderno.
Cosa ne pensate del bambino che ci ha comprati al negozio?
IL DISCORSO INDIRETTO
Se in un testo si spiega ciò che è stato detto, senza riportare le parole precise dei personaggi, si usa il discorso indiretto. Per trasformare il discorso diretto in discorso indiretto si eliminano i segni di punteggiatura, si collegano le frasi con di, se, che e si cambiano i verbi e i pronomi
Osserva l’esempio e trasforma il discorso diretto in discorso indiretto o viceversa.
Discorso diretto
Discorso indiretto
Usa se, che o di per trasformare sul quaderno le frasi dal discorso diretto al discorso indiretto, come nell’esempio. A volte è possibile solo un tipo di trasformazione.
• Il ragazzo esclama soddisfatto: “Sono pronto per la scalata!”.
Il ragazzo ¿esclama soddisfattø ¿di ¿essere ¿prontø ¿per ¿la scalata. Il ragazzo ¿esclama soddisfatto ¿che ¿è ¿pronto ¿per ¿la scalata.
• Sara chiede a Renato: “Mi insegni a pattinare?”
• Carla chiede al tassista: “Siamo arrivati?”
• Dopo la lezione Sara afferma: “Mi sono proprio divertita!”.
• La nonna annuncia: “Il pranzo è a tavola!”.
Obiettivo: trasformare il discorso diretto in discorso indiretto.
MI METTO ALLA PROVA!
Dividi in sintagmi le frasi, individua la frase minima e riscrivila sul quaderno.
• D’estate i nonni di Marco trascorrono le vacanze al lago con i loro amici.
• Durante lo spettacolo di questa mattina, il mago ha estratto un coniglio bianco dal suo cilindro.
• Sull’isola deserta, in una grotta, i pirati nascosero il loro tesoro.
Osserva la tabella che illustra la sintassi della frase “Ora Luisa mette le fragole nel cestino”, poi indica quale tra le frasi proposte è formata dalle stesse parti (ha cioè la stessa struttura sintattica).
A Ieri Mario ha risolto un problema velocemente.
B Ieri il falegname ha portato gli attrezzi nel laboratorio.
C Tempo fa il vigile ha dato una multa a un motociclista.
D La prossima estate la famiglia di Nina andrà al mare.
Inserisci i segni di punteggiatura adatti e le lettere maiuscole dove occorre.
Un giorno la coda di un serpente disse sbottando alla testa uffa perché devi sempre andare avanti tu non si potrebbe fare un po’ il cambio allora la testa disse gentilmente va bene vai avanti tu la coda quindi si mise in testa ma non avendo occhi per vedere inciampò in un sasso e scivolò giù per la discesa troppo ripida la testa decise che non ne poteva più e urlò basta torno io davanti ecco quello che capita quando non si tiene la testa al posto giusto (Adatt. da E. Loewenthal, I bottoni del signor Montefiore e altre storie ebraiche, Einaudi Ragazzi)
Sul quaderno trasforma i fumetti in discorso diretto, poi trasformali in discorso indiretto.
Vorrei cioccolato e panna. Che gusti preferisci? Espansione
la punteggiatura, il discorso diretto/indiretto.
indiretta (Quando?)
diretta
indiretta (Dove?)
PROVE NAZIONALI
CHE MALE QUELLA VOLTA!
Io ed Edward ci stavamo buttando l’acqua addosso. Edward con le mani mi mandò dentro un’onda dove c’era una medusa. Una di quelle enormi e trasparenti, con le venuzze rosa e in mezzo una macchia color porpora. Cacciai uno strillo e, sguazzando, filai verso le scalette. Avevo l’impressione che la medusa mi stesse appiccicata alle spalle e urlai di nuovo. Mi cercai i segni sul fianco, all’altezza dello stomaco, avevo un segno rosso che sembrava lasciato da una frustata. Mi tolsi il costume senza tutto il traffico dell’asciugamano e mi infilai la maglietta. Cominciava proprio a farmi male. Mi feci tutta la strada di corsa, superai i villini, superai anche i negozi e cominciai a piangere quando fui a tre cancelli dal nostro. Entrai dalla porta della cucina. Mamma stava dando da mangiare alla mia sorellina piccola. “Cosa c’è, Patrick?”
Mi tolsi la maglietta per farle vedere cosa mi era successo. Adesso sì che piangevo sul serio. Volevo che la mamma mi abbracciasse, che mi mettesse un po’ di pomata e mi bendasse.
(R. Doyle, Paddy Clarke ah, ah, ah!, TEA)
Metti in ordine le immagini della storia e scrivi per ognuna una breve didascalia.
Sottolinea tutti i verbi espressi al tempo passato remoto e trasformali al tempo presente sul quaderno.
Avresti fatto anche tu come Patrick o avresti reagito diversamente? Come? Ti sei mai trovato in una situazione simile? Racconta sul quaderno.
Obiettivo: riordinare le sequenze di un racconto e produrre un testo narrativo realistico.
IL MOSTRO DELL’INCHIOSTRO
Inkiostrik udì delle voci.
I suoi occhi si illuminarono ansiosi. Si lasciò cadere sull’amaca di ragnatele. Con le sue zampe magre e pelose, si arrampicò lungo il tubo del riscaldamento fino al davanzale della finestra. Sbuffando per lo sforzo, scrutò attraverso i vetri impolverati. Si sentiva debole e spossato. Aveva una sete spaventosa. Fuori passava della gente. Gente normale.
“Aiuuuuuuto! Mi servono scolari! Scolaariiii!” piagnucolò Inkiostrik.
Erano settimane che aspettava che finissero le vacanze, rinchiuso nel ripostiglio della scuola. E aveva i suoi buoni motivi per lamentarsi: Inkiostrik era un mostro.
Discendeva dai Nauseabondi Succhiatori d’Inchiostro, antica famiglia di sangue blu. Si tratta di una specie che vive soprattutto nelle scuole. Qualche volta anche nelle case delle vecchiette o dei poeti. Per l’appunto, nei luoghi dove per scrivere si usa l’inchiostro. Perché senza inchiostro questi mostri sono perduti. Ne hanno bisogno tanto quanto un vampiro ha bisogno di sangue.
“Sete! Ho sete!” piagnucolò Inkiostrik palpandosi tristemente la pancia rugosa, più vuota di un sacco vuoto.
(U. Scheffer, Inkiostrik. Il mostro dell’inchiostro, Piemme)
Sottolinea le frasi che presentano il discorso diretto e trasformale sul quaderno usando il discorso indiretto.
Scrivi se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Inkiostrik è un vampiro succhiatore di sangue.
• Inkiostrik è un mostro succhiatore di inchiostro.
• Inkiostrik è uno scolaro chiuso nel ripostiglio.
• Il protagonista si trova in una grotta piena di ragnatele.
• Il protagonista si trova in una boccetta di inchiostro.
• Il protagonista si trova nel ripostiglio di una scuola.
• Il mostro è rimasto chiuso nel ripostiglio una settimana.
• Il mostro è rimasto chiuso nel ripostiglio per settimane.
• Inkiostrik è disperato perché si annoia.
• Inkiostrik è disperato perché sta per iniziare di nuovo la scuola.
IL LUPO TRAVESTITO DA AGNELLO
Un lupo affamato si aggirava intorno ad un gregge. Un pastore vigilava attentamente. “Che festa se riuscissi a ingannare il pastore” pensava il lupo “e se potessi arrivare in mezzo al gregge!”
Lì presso, vide una pelle di agnello e gli venne un’idea.
Se la mise addosso e si mischiò al gregge, fingendo di pascolare come le pecore. Le pecore e il pastore non si accorsero di nulla.
Quando, al tramonto, il pastore condusse le pecore nell’ovile, anche il lupo entrò. Il pastore sbarrò bene la porta perché nessuna pecorella potesse uscire... Il lupo pensò che fosse giunto il momento della cena, così cominciò a guardarsi intorno per scegliere l’agnello più grasso e tenero... ma il pastore fu preso da una gran voglia di agnello arrosto, così tornò nell’ovile e uccise la prima bestia che gli capitò davanti.
Si trattava del lupo!
(Adattato da Esopo, Le più belle favole di Esopo, Mondadori)
Sottolinea le parole che contengono le doppie e dividile in sillabe sul quaderno.
Rispondi sul quaderno.
• Perché il lupo si traveste da agnello?
• Riesce il lupo nel suo intento?
Perché?
• Qual è, secondo te, la morale adatta per questa favola?
Sul quaderno spiega con parole tue i seguenti modi di dire. Poi scegline uno e inventa una favola.
• “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare”.
• “Chi fa da sé fa per tre”.
• “Chi troppo vuole nulla stringe”.
• “Non è mai troppo tardi”.
• “Chi la fa l’aspetti”.
Con quale dei seguenti proverbi sei più d’accordo? Spiega il perché sul quaderno.
Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”.
Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai!”.
Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da sé fa per tre”.
Da questo orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”.
Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta da solo non fa baruffa”.
Questa, io dico, è una bugia: “Se siamo in tanti si fa allegria!”.
G.Rodari
Obiettivo: leggere, comprendere e produrre una favola.
IL PRINCIPE CHE SPOSÒ UNA RANA
C’era una volta un re che aveva tre figli in età da prender moglie.
Perché non sorgessero rivalità sulla scelta delle tre spose, diede questo ordine: ”Tirate con la fionda più lontano che potete, prenderete moglie nel luogo dove cadrà la pietra”. Il figlio più grande tirò: la pietra cadde sul tetto di un forno e la fornaia divenne la sua promessa sposa.
La pietra del secondo cadde sulla casa di una tessitrice, che sarebbe diventata sua moglie. Al più giovane la pietra cadde in un fosso dove trovò solo una rana. E la rana divenne la sua promessa sposa.
“Ora” disse il Re “chi ha trovato la sposa migliore erediterà il regno”.
Diede a ognuno della canapa perché gliela riportassero di lì a tre giorni filata dalle fidanzate, per vedere chi filava meglio.
Dopo tre giorni i fratelli corsero dalle fidanzate a ritirare il lavoro fatto.
Il più giovane andò al fosso e chiamò la rana: “Rana, rana!”.
“Chi mi chiama?”
“L’amor tuo che poco t’ama”.
“Se non m’ama, m’amerà quando bella mi vedrà”.
La rana saltò fuori e gli diede la noce che aveva in bocca. Lui, pur vergognandosi, tornò alla reggia.
Il re aprì la noce del più giovane: venne fuori una tela così fina che pareva tela di ragno e tira tira non finiva mai. A malincuore il re dovette ammettere: “Non c’è dubbio; sarà re mio figlio minore e la rana sarà regina”.
Furono stabilite le nozze.
Il giorno delle nozze la rana viaggiava su una carrozza fatta d’una foglia di fico tirata da quattro lumache. Lungo la strada il ragazzo dovette fermarsi ad aspettarla molte volte e, una di queste, si addormentò. Quando si svegliò, si trovò davanti una carrozza d’oro, imbottita di velluto, con due cavalli bianchi e dentro c’era una ragazza bella come il sole con un abito verde smeraldo.
“Chi siete?” chiese il ragazzo.
“Sono la rana! Ero una principessa trasformata in rana da una strega cattiva, solo se un figlio di re avesse acconsentito a sposarmi senza sapere chi fossi, avrei ripreso la forma umana”.
Il re fu molto sorpreso quando li vide arrivare, li accolse a braccia aperte e furono celebrate le nozze.
(Adattato da I. Calvino)
Obiettivo:
CONTROVOGLIA
Analizza la struttura della fiaba: individua la parte iniziale, lo sviluppo della vicenda e la parte finale, cerchiandole con colori diversi.
Individua gli elementi della fiaba e rispondi.
• Personaggi:
• Elementi magici:
• Tempo:
• Luogo:
• Chi è il protagonista della fiaba, secondo te?
• Da cosa lo hai capito?
Indica con una X la risposta corretta.
• Il re ordinò ai figli di tirare una pietra con la fionda… per stabilire chi fosse il più forte. per stabilire chi dovesse ereditare il regno. per stabilire dove vivesse la fidanzata destinata a ognuno.
• La pietra lanciata dal più giovane cadde… ai piedi di un albero. in un fosso. in un burrone
• Le tre fidanzate, per far ereditare il trono al loro uomo, dovevano… filare una tela con la canapa. ricamare una tela di canapa. rammendare una tela di canapa.
• Quando esaminò i lavori, il re stabilì che sarebbe diventata regina… la fornaia. la tessitrice. la rana.
• Il giorno delle nozze… la rana non si presentò. la rana si trasformò in una ragazza. la rana morì.
Obiettivo: comprendere il testo di una fiaba, la sua struttura e gli elementi chiave.
LA NINFA DEL LAGO DI CAREZZA
Molti anni fa nel lago di Carezza viveva nascosta una ninfa di particolare bellezza che con il suo canto melodioso deliziava tutti i viandanti che salivano al passo di Costalunga.
Un giorno anche lo stregone di Masarè la sentì cantare e si innamorò della ninfa. Egli usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina e farla uscire dal lago, senza riuscirvi.
Così lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al Lago di Carezza per attirare la ninfa e portarla con sé.
Così fece: stese il più bell’arcobaleno mai visto sino ad allora tra le due montagne e si recò al lago, ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose, ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Da allora non fu più vista da nessuno.
Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo distrusse in mille pezzi e lo gettò nel lago. Questa è la ragione per cui ancora oggi il lago di Carezza riflette gli stupendi colori dell’arcobaleno, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro.
Cerchia di rosso gli articoli determinativi e di blu gli articoli indeterminativi presenti nel testo.
Ordina le sequenze.
Lo stregone disperato strappò l’arcobaleno e lo gettò nel lago. La ninfa si accorse della presenza dello stregone.
Lo stregone Masarè si innamorò della ninfa.
Una ninfa viveva nascosta nel lago di Carezza. La ninfa si immerse nell’acqua e non uscì più.
Lo stregone stese un arcobaleno per attirare la ninfa fuori dal lago.
Quale fenomeno naturale vuole spiegare la leggenda? Sul quaderno inventane una tu per spiegare perché gli elefanti hanno la proboscide lunga al posto del naso.
Obiettivo: leggere, comprendere e inventare una leggenda.
IL CARRO DEL SOLE
Apollo era il dio del sole e aveva il compito di guidare ogni giorno l’astro infuocato nel suo cammino lungo i sentieri infiniti del cielo. All’alba, Apollo si poneva alla guida di uno splendido cocchio di fuoco, trainato da quattro cavalli alati. Aurora precedeva il carro spargendo rose ai confini del cielo; le Ore lo attorniavano.
A mano a mano che il carro avanzava, la luce aumentava e Universo veniva inondato di fiamme e di bagliori.
Quando giungeva al culmine del suo viaggio, il cocchio del dio ardeva di un tale fuoco che tutta la natura crepitava, come in preda a un incendio. Poi la luce che circondava Apollo diventava a poco a poco meno accecante. I cavalli, continuando la loro corsa sfrenata, si dirigevano verso il mare. Il carro di Apollo, simile a un globo infuocato, attraversava la morbida grotta delle nubi, si tuffava nelle onde e veniva inghiottito dal mare, mentre il cielo passava dall’azzurro al rosato al violetto e infine si ammantava del nero più profondo.
(B. Reggiani, L’Olimpo, un fantastico mondo, i miti, La Sorgente)
Metti in ordine le immagini e scrivi accanto una breve didascalia.
Rispondi sul quaderno.
• Che cosa vuole spiegare questo mito?
• Individua i momenti della giornata narrati nel mito.
Cerchia di rosso le preposizioni semplici e di blu le preposizioni articolate presenti nel testo.
Conosci qualche altro mito? Cosa vuole spiegare? Raccontalo sul quaderno.
Obiettivo: leggere, analizzare e comprendere un mito.
TITINA, LA CAFFETTIERA
In cucina, nel primo pomeriggio, possiamo assistere a un vero e proprio concerto: tutte le cose, infatti, a una certa ora, si mettono a cantare.
Si sente borbottare la teiera: glu, glu, glop...
Una goccia d’acqua cade, come una nota musicale dal rubinetto. In sordina, si sente il gatto fare le fusa e infine: tic, tac... la sveglia.
Proprio in questi momenti Titina la caffettiera si mette in agitazione e, appena apre il becco, l’incanto è rotto. Il suo borbottio, dapprima in tono basso, aumenta sempre più: crumpf, prut, crumpf...
Poi si calma; sente che tutti la disapprovano e piange qualche lacrima di caffè.
(J. Blanco, La cuffia da notte, AMZ)
Quale canale percettivo è stato usato per produrre questa descrizione?
vista udito tatto gusto olfatto
Sottolinea i dati uditivi.
Scrivi nella nuvoletta il rumore prodotto da ciascun soggetto.
Manipola il brano descrivendo sul quaderno Titina la caffettiera solo con l’olfatto o la vista.
Sul quaderno inventa un dialogo che potrebbe svolgersi fra alcuni oggetti presenti in cucina.
Obiettivo: riconoscere i canali percettivi usati in una descrizione e manipolarli; inventare un dialogo.
MIRTILLO
Mirtillo era un gatto bellissimo, nero con una stellina bianca in fronte, ed era un gattino assolutamente speciale. Ma non era né il colore lucido e scuro del pelo, né quella stellina in fronte a renderlo speciale. La cosa davvero più unica che rara era la sua coda.
Mirtillo aveva una lunga coda, lunghissima, più lunga di un serpente, di una corda per stendere i panni, di una prolunga elettrica, insomma… aveva una coda di una lunghezza mai vista.
All’inizio Mirtillo era molto fiero della sua straordinaria coda e se la tirava dietro come lo strascico di un vestito da sposa, pavoneggiandosi. Ma ben presto quella coda cominciò a dargli delle preoccupazioni: spesso, infatti rimaneva chiusa nelle porte oppure Mirtillo ci inciampava.
A volte, quando giocava con i fratelli a rincorrersi e a lottare in sala da pranzo, la coda gli si annodava attorno alle gambe del tavolo e lui rimaneva lì come un cane alla catena sospirando: ”Povero me, questa coda è davvero un bel problema!”.
(S. Roncaglia, Storie piovute dal cielo, Einaudi Ragazzi)
Leggi e indica con una X la risposta corretta.
• Mirtillo è un gatto: chiazzato di nero e di bianco bianco con una macchia nera nero, lucido, con una stellina bianca in fronte
• Mirtillo è speciale perché ha: due lunghi baffi una coda lunghissima il pelo lucido
• All’inizio Mirtillo: è orgoglioso della sua coda si vergogna della sua coda non fa caso alla sua coda
• Alla fine Mirtillo: crede di essere diventato un cane pensa che la sua coda sia un problema per lui è contento di avere una coda così lunga
Sottolinea nel testo gli aggettivi qualificativi al grado superlativo assoluto.
Hai o vorresti avere un animale domestico? Scrivi una descrizione sul quaderno, puoi seguire la seguente scaletta.
• Comportamento/abitudini (cosa gli piace fare, qual è il suo carattere…)
Obiettivo: leggere, comprendere e produrre una descrizione soggettiva di animale.
RITRATTI
La signora Scucchioni troneggiava dietro la cassa. Aveva lunghe unghie rosse laccate e una bocca enorme dello stesso colore.
Gli occhi piccoli e cattivi annegavano in un trucco troppo pesante, verde e celeste, che la faceva assomigliare a Crudelia Demon. Due lunghe gambe magre come biro sbucavano dalla scrivania e finivano in scarpe rosse di vernice con tacchi a spillo vertiginosi. Tacchi che le servivano - capii in seguito, quando si alzò in piedi - a sembrare di statura superiore al normale.
(C. Rapaccini, La vendetta di Debbora (con due “b”), Piemme)
Gli copriva il mento una piccola, ordinata barbetta nera, a punta, simile a quella di una capra. I suoi occhi erano gli occhi più splendenti che si fossero mai visti, sembrava che scintillassero e risplendessero senza mai smettere.
Continuava a fare piccoli movimenti rapidi con la testa, drizzandola ora da una parte ora dall’altra, senza che nulla potesse sfuggire a quei suoi occhietti brillanti. I suoi movimenti veloci lo facevano assomigliare a uno scoiattolo, proprio un vecchio e veloce scoiattolo del parco.
(R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Mondadori)
Confronta le due descrizioni e rispondi sul quaderno.
• Quale dei due personaggi è più simpatico?
• Quali sono gli elementi che lo rendono simpatico?
• Quali particolari della descrizione ti fanno capire che la donna è cattiva?
Sottolinea gli aggettivi qualificativi presenti nelle due descrizioni.
Trova i contrari degli aggettivi che hai sottolineato e usali per riscrivere le due descrizioni sul quaderno. Cosa è cambiato? Risponderesti sempre allo stesso modo alla prima domanda dell’esercizio 1?
Scegli due persone molto diverse fra loro, individua le loro caratteristiche e descrivile sul quaderno. Sottolinea gli aggettivi qualificativi presenti nelle due descrizioni.
SILVANO IL GABBIANO
Silvano era un gabbiano strano: a pescare non ci andava e coi pesci ci giocava.
Quando un’onda troppo forte prese due sardine corte e le fece stare in secco, lui, Silvano, con il becco svelto svelto le salvò e nell’acqua le buttò… Or coi pesci è andato a stare e ha imparato anche a nuotare.
(Adattato da M. Moschini)
Sottolinea con lo stesso colore le parole che rimano fra di loro.
Perché Silvano era un gabbiano strano? In che modo si comportava?
Completa la filastrocca inserendo le seguenti parole. Attenzione alle rime!
incontrava • gabbianella • scherzava • treno • sereno cullare • mare • vagone • stazione
Marinella era una giovane con Silvano lei e fra le onde con lui si Un mattino d’agosto i due decisero di prendere il volarono in fretta alla ma non trovarono posto sul Così rassegnati tornarono al e dalle onde si lasciarono
Obiettivo: leggere e comprendere una filastrocca, individuare le rime; produrre una filastrocca.
STAGIONI IN POESIA
Leggi attentamente le seguenti poesie, poi sottolinea le metafore e cerchia le personificazioni presenti.
PAESAGGIO
La sera sbadigliando si vestì di freddo.
Dietro i vetri appannati tutti i bambini vedono tramutarsi in uccelli un albero giallo.
La sera è distesa lungo il fiume. Un rossore di mela trema sui tetti.
(F. Garcia Lorca)
ACCADE IN ESTATE
Ardono i sementi, scricchiola il grano insetti azzurri cercano ombra, toccano il fresco.
E a sera salgono mille stelle fresche verso il cielo cupo. Son lucciole vagabonde. Crepita senza bruciare la notte dell’estate.
(P. Neruda)
FIOCCHI DI CIELO
Fiocchi di cielo alitano intorno alla chioma fiorita degli albicocchi: messaggeri del sole intessuti di seta.
(M. Benedikter)
IL GATTO INVERNO
Ai vetri della scuola stamattina l’inverno strofina la sua schiena nuvolosa come un vecchio gatto grigio: con la nebbia fa i giochi di prestigio, e le case fa scomparire e ricomparire: con le zampe di neve imbianca il suolo e per coda ha un ghiacciolo…
Sì, signora maestra, mi sono un po’ distratto: ma per forza, con quel gatto, con l’inverno alla finestra che mi ruba i pensieri e se li porta in slitta per allegri sentieri.
(G. Rodari)
Sono presenti delle similitudini? Quali?
Quale poesia ha suscitato in te maggiori emozioni? Perché? Rispondi sul quaderno.
Obiettivo: individuare similitudini, metafore e personificazioni in un testo poetico; comprendere un testo poetico ed esprimere le proprie emozioni.
ANIMALI IN LETARGO
In alcune parti del mondo il clima invernale priva gli animali del cibo, rendendo difficile la sopravvivenza. In tali regioni diversi animali risolvono il problema piombando in un profondo torpore durante l’inverno, il letargo.
In questo periodo il corpo dell’animale utilizza la minor energia possibile, senza ricostruirla mangiando, così che essa dev’essere fornita dal grasso corporeo.
La temperatura di un animale in letargo scende fino ad avvicinarsi a quella dell’aria circostante, e anche il respiro e il battito cardiaco sono più lenti. Gli animali che vanno in letargo sono tutti assai piccoli; i più grandi sono le marmotte, che pesano circa 7 kg. Animali più grandi come i tassi e gli orsi durante la brutta stagione sonnecchiano, ma hanno il consumo energetico del normale sonno, non quello ridotto di un vero letargo. Gli animali in letargo dormono ripiegati su se stessi per ridurre la superficie di dispersione del calore. Di tanto in tanto si svegliano per un paio d’ore, e questi periodi di risveglio sono assai importanti quando la temperatura scende bruscamente. Infatti se i tessuti dell’animale addormentato si congelassero esso morirebbe, mentre così si sveglia e si riscalda per un breve periodo di consumo energetico normale. (J. Pope)
Cerchia i nomi comuni di animale presenti nel testo, scrivine altri sul quaderno. Aggiungi anche cinque nomi comuni di cosa e cinque nomi comuni di persona.
Completa le affermazioni scegliendo con una X la frase corretta.
• Durante il letargo gli animali… rallentano le loro funzioni vitali. imparano a stare immobili per lungo tempo. alternano sonno e caccia. si muovono in continuazione.
• Gli animali svegliandosi di tanto in tanto… cambiano posizione. si riscaldano un po’ così non muoiono. cercano cibo. mangiano.
ISTRUZIONI PER… COSTRUIRE
Leggi con attenzione la descrizione delle fasi di lavoro e scrivi tu l’elenco di tutto ciò che occorre per realizzare la maschera, poi disegna sul quaderno le varie fasi di lavoro.
Fai nel piatto di carta grande due fori per gli occhi e un grosso foro per il naso. Per formare il naso taglia il fondo del bicchiere di plastica che applicherai al foro con pezzetti di nastro adesivo.
Dal piatto di carta piccolo ritaglia due pezzetti per le orecchie e incollali al piatto grande. Con la carta crespata grigia fai tante palline che incollerai, ben accostate, sul muso (il piatto grande) e sul contorno delle orecchie.
Usa dei ritagli di carta rosa per l’interno delle orecchie e ritagli di carta nera per disegnare la bocca e la punta del naso.
La maschera starà ben aderente al viso grazie all’elastico che va assicurato, attraverso due forellini, al bordo del piatto.
(W. Disney, Il manuale di Pocahontas, A. Mondadori)
• Occorrente:
Ecco il materiale che hai a disposizione per costruire un aquilone. Osserva le immagini relative all’esecuzione e scrivi il procedimento sul quaderno.
OCCORRENTE:
– Foglio di carta velina
– Strisce di carta velina di vari colori per le code
– 2 legnetti di balsa: uno da 30 cm circa e uno da 50 cm
– Spago sottile o filo di nylon
– Nastro adesivo
– Colla a caldo o vinavil
- Forbici
Obiettivo: leggere, comprendere e scrivere le istruzioni per costruire un gioco.
LA COLLANA COMPRENDE
Gli ESERCIZIARI RAFFAELLO sono un valido strumento per lo sviluppo delle COMPETENZE, con percorsi graduali mirati all’acquisizione delle capacità logiche e linguistiche, al fine di ripassare, consolidare gli apprendimenti e preparare alunni e alunne alle PROVE INVALSI. 1
5,00 Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).