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Giuseppe De Rita
PREFAZIONE
GIUSEPPE DE RITA
Presidente Fondazione CENSIS
La crescita di Roma è stata molto intensa negli ultimi 60 anni (sul solo territorio comunale oltre 2milioni 600mila abitanti conteggiati nell’ultimo censimento del 2011, un milione in più circa rispetto al censimento del 1951) ed è stata di fatto comunque una crescita inclusiva che traduce le ondate migratorie che continuano a susseguirsi negli anni in generazioni di nuovi romani, pur quando non sono nati a Roma o hanno almeno un genitore che è nato altrove. Certo non mancano zone e situazioni dove sia le scelte che i percorsi spontanei di sviluppo urbano hanno determinato situazioni e modelli di convivenza contrassegnati da una forte e specifica presenza di problematiche sociali ed economiche. Tuttavia Roma è stata ed è una città inclusiva, forte della sua identità, che conserva come tratto caratteristico una eterogeneità sociale vitale in tutti i suoi territori, anche quelli periferici, senza sperimentare le forme di segregazione sociale diffuse in altre metropoli europee. La peculiarità romana è stata da sempre oggetto di riflessione del Censis, che ha fatto dell’analisi territoriale uno dei suoi principali focus di ricerca. In questa analisi grande spazio è stato dato alla specificità dei singoli contesti, considerando, accanto alle grandi città, anche le piccole dimensioni territoriali e tutte le realtà vitali con una forte identità culturale che hanno contribuito a mantenere competitiva la nostra economia. Il contributo del Censis in un progetto finalizzato all’analisi della salute nelle città ed in particolare dell’urban diabetes si inscrive in questa tradizione di ricerca, attenta alla rilevanza della dimensione territoriale e al ruolo degli aspetti culturali e sociali che costituiscono la specificità dei contesti dove le persone vivono, anche dal punto di vista della qualità della vita e delle opportunità di salute.
Questo vale a maggior ragione quando il focus dell’attenzione è rappresentato da una malattia come il diabete, emblematica non solo della cronicità ma anche del forte peso che i determinati sociali esercitano sulle condizioni patologiche.
A fronte della rilevanza della dimensione individuale degli aspetti socioeconomici, nei comportamenti così come nelle situazioni di partenza, anche l’assetto del contesto di vita appare strategico e Roma, con le sue peculiarità e la sua grande varietà di assetti urbani, con la specificità del suo modello di urbanizzazione e coesione sociale, rappresenta un ambito di estremo interesse per l’analisi delle diversità di condizioni e vulnerabilità delle persone con diabete.
Le scelte legate all’organizzazione dei luoghi e le trasformazioni urbane che si sono susseguite e caratterizzano la complessità del territorio del comune di Roma, così come dell’intera area metropolitana, possono avere infatti un grande impatto sulle opportunità, sugli stili di vita e sulla qualità della vita delle persone che affrontano questa malattia.
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Roma Cities Changing Diabetes
Nella prospettiva auspicabile che la salute individuale e collettiva diventi davvero un aspetto centrale della politica della città e di una città come Roma, è davvero importante partire da una analisi capace di valutare, insieme gli aspetti strutturali della dimensione urbana, le specificità sociali e culturali del territorio ed anche il modo in cui queste sono vissute dalle persone che convivono ogni giorno con la malattia. Dar loro voce è un passo fondamentale per verificare sul campo il peso ed il ruolo dell’intreccio degli aspetti culturali e sociali che determinano i diversi assetti dei luoghi dove le persone lavorano, si muovono e vivono, contribuendo a delinearne gli svantaggi e le opportunità.
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