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37. Cena perMacleod
Toronto, ottobre 1928. Alla cena d’Addio per il pensionamento di Macleod, che se ne tornava nella natìa Scozia, Banting convinto sempre di più che l’altro aveva usurpato fama e gloria senza meritarlo, non si presentò,mapretese chevenisselasciatovuotoilsuopostoatavola, a memento dell’ingiustizia patita. Macleod soffrì molto dell’ostilità di Banting, anche perché riteneva di avere comunque dei meriti importanti.
La sala si riempì di invitati, perlopiù anziani o giovani vestiti da vecchi,signorecongonnelungheestrette,corpinidiseta,cappelli stretti ma non troppo stretti o eccessivamente larghi, cioè in un caso e nell’altro non all’ultima moda, e abiti da sera scuri. Tutta l’atmosfera trasudava ufficialità e formalismo. Durantelacenalagenteparlavaecommentavasottovocelaconvivenzada semprepesanteall’internodiquelgruppodiscienziati. «Forse Banting ha esagerato, col fatto di volere che fosse lasciata la sedia vuota a fianco di Macleod al tavolo, la sua!» «È il solito prepotente.» Commentavano due medici, Fitzgerald e Fletcher, a bassa voce per non farsi sentire. Eranostatipredispostiduelunghitavoliperospitaretuttigliinvitati. Conl’esclusionedellepersonevicineaMacleodchestavaacapotavola,glialtripassaronobuonapartedellacenaafarecommentisulla situazioneditensionechesi ècreataancoraunavoltanelgruppo. «Secondo te chi ha ragione tra i nostri quattro litigiosi premi Nobel?» «Nonèfacile,ognunodilorohatortoeragionealtempostesso.»
«Banting ha meritato il primato sia per l’idea, sia per la cocciutaggine nel portare avanti la ricerca.» «Però non aveva indovinato col legamento del pancreas.» «Ma ha funzionato con gli estratti di pancreas, per miracolo.» «Vero, per miracolo, ma ha funzionato.» La cena noiosamente e stancamente stava finendo. «Anche perché, e non va dimenticato, che altri nel mondo, già l’avevano tentato, senza riuscire ad ottenere risultati definitivi!» «Ma questirisultatiBantingliharaggiuntisolograzieall’apporto di Collip.» «Non di Best?» «No,nondiBest.Ilsaltodiqualitàèavvenutoconl’arrivodiCollip.» «ApropositolosaichelacattedralasciataliberadaMacleodverrà data proprio a Best?» «No, non lo sapevo. Che notizia bomba!» Finitalacenalepersonefacendosil’ultimodrinkstavanoinpiedi mentre si preparava la musica per chi aveva voglia di ballare. «Vorrei tanto conoscerlo, il dottor Banting.» Cinguettava una fanciulla con un vestito rosso a righe minute, un visetto ovale incorniciato di riccioli bruni, con denti di perla in una bocca sempre sorridente che si chiama Henrietta. «ScusatemaBantingèuncollerico,uninvidioso,unegoista.Volete mettere invece un vero gentiluomo come Macleod.» «PuoidirequellochevuoiperòFrednonèstatoavidoeharinunciato ad un milione di dollari per lasciare libero il diritto di produrre insulina, vendendolo alla cifra simbolica di un dollaro all’Università diToronto.» «EpoidiciamoloBantingècanadese,inveceMacleodèpursempre uno straniero, un inglese.» «Adesso facciamo anche i nazionalisti?» «PerchénoFitzgerald, unpo’disanonazionalismo nonguasta!» «E Best? Che mi dici di Best, caro Graham?» «Best è stato un buon esecutore di lavoro subalterno e niente di più.» Unacoppiasierastrettainunabbraccioefacevalentigiriintorno alla sala. «E a Banting, che lo ha sempre protetto, non ha fatto altro che chiedere aiuto,inmodolamentevole,eppurequelquartodiNobel è stato uno straor-
dinario regalo.» «E lo fa ancora adesso, gli chiede sempre aiuto.» Perunattimolaconversazioneerastatainterrottadaungiovanotto che stava vomitando nel secchio di un estintore. «Allora è meglio Collip.» «È vero, Collip ha dato un suo contributo, ma è enorme la sua bramosia di denaro.Nondimenticatevicheha tentatodiportarevia con se i calcoli della purificazione dell’insulina per rivenderla a caro prezzo.» «Guardi, ci sono dei ballerini.» Commentò speranzosa una signora con un elegante vestito color lilla. «Sono dei coraggiosi.» «Potremmo esserlo anche noi!» «Non ci sono più le feste di una volta.» «Però vorrei tanto ballare.» La donna con l’abito lilla era immersa in una fitta conversazione con un uomo in uniforme ed un altro in smoking ma lanciava occhiate languide verso i fortunati ballerini. Il trio rimase fermo al centro di quella che era diventata ormai una pista da ballo fino a quando,perildivertimentodegliosservatori, la donna non venne rapita da un signore attempato, il dottor Duncan Graham. «Perdonatemi, continuiamo più tardi la nostra interessante conversazione.» Siscusòladonnaconisuoidueinterlocutori,vistochenonaspettava altro che qualcuno la invitasse a danzare. «Torno subito.» Il medico la guidò in un languido two step. Elaconversazionenonsiripresepiùperchéladonnadaltwostep passò ai valzerepoiaifoxtrotedinfinesiscatenòconiritmipiù concitati del jazz . MentrelagiovaneHenriettaBall,sedutaaltavolo,sognavaancora di riuscire presto a conoscere Banting.