LA PASSIONE DEL FARE PER BOLOGNA

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CINQUE ANNI IN REGIONE: CANTIERI, PROGETTI E RIFORME PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

LA PASSIONE DEL FARE per Bologna

Raffaele Donini Vicepresidente e Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Urbanistica e Sviluppo Digitale Regione Emilia-Romagna




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UN OPUSCOLO...INTERATTIVO! Questo breve opuscolo vuole rendicontare il lavoro svolto in questi anni nel mio ruolo di Vicepresidente e Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Programmazione Territoriale e Sviluppo Digitale della Regione Emilia-Romagna. Per rendere più gradevole e interessante la lettura abbiamo deciso di rendere queste pagine di carta…interattive! Troverai accanto al testo dei QR-CODE che rimandano direttamente a video illustrativi dei temi trattati. Per accedere ai contenuti:

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SOMMARIO INTRODUZIONE.................................................................................. 7 IL PEOPLE MOVER: UN’OPPORTUNITA’ STRAORDINARIA PER BOLOGNA............................................................................................ 9 VARIANTE DI VALICO: NON LASCEREMO SOLI I CITTADINI DEL TERRITORIO!..................................................................................... 11 PASSANTE AUTOSTRADALE DI BOLOGNA: FINALMENTE CI SIAMO!.............................................................................................. 12 COMPLANARE NORD.................................................................... 13 NODO DI FUNO............................................................................. 14 INTERMEDIA DI PIANURA............................................................ 14 III° LOTTO LUNGO SAVENA........................................................... 15 NODO DI RASTIGNANO: UN CANTIERE DIFFICILE, SEGUITO GIORNO PER GIORNO...................................................................... 16 NUOVA BAZZANESE E CASELLO DI VALSAMOGGIA, PER UN TERRITORIO CHE VUOLE CRESCERE............................................... 18 LA PORRETTANA SI DECONGESTIONA GRAZIE AL NUOVO CASELLO DI BORGONUOVO............................................................ 20 NODO DI CASALECCHIO: UN RISULTATO STORICO PER LA CITTA’ METROPOLITANA DI BOLOGNA..................................................... 21 NODO DI IMOLA............................................................................... 23 IL TRASPORTO PUBBLICO HA CAMBIATO VOLTO!........................24 86 TRENI E 800 AUTOBUS NUOVI PER L’EMILIA ROMAGNA: IL CAMBIAMENTO PASSA DA QUI!..................................................... 25 LA PRIORITA’ ASSOLUTA: LA SICUREZZA DELLE LINEE FERROVIARIE.................................................................................... 27 L’INTEGRAZIONE TARIFFARIA: UN SOGNO CHE ABBIAMO FINALMENTE ESAUDITO.................................................................. 28 LA RIVOLUZIONE DIGITALE DEI TRASPORTI SBARCA IN EMILIAROMAGNA........................................................................................ 29 LA CURA DELLE NOSTRE STAZIONI FERROVIARIE........................31 SFM BOLOGNESE.............................................................................. 32 L’INTERRAMENTO DELLA EX-VENETA............................................ 34 LA PRIMA LEGGE REGIONALE SULLA MOBILITA’ CICLISTICA......36 MOBILITA’ ELETTRICA: L’EMILIA-ROMAGNA GUARDA AL FUTURO!........................................................................................... 38 LA SICUREZZA STRADALE................................................................ 40 LA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELL’EMILIA-ROMAGNA.........42 DI CORSA VERSO LA REGIONE DIGITALE....................................... 46


“In questi 5 anni abbiamo dimostrato che l’Emilia-Romagna è in grado di vincere la sfida dello sviluppo sostenibile. Abbiamo sbloccato e cantierato opere attese da decenni dai cittadini, investito come mai avvenuto prima d’ora sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità sostenibile, ridotto il consumo di suolo, promosso la rigenerazione urbana e scommesso su un futuro 100% digitale. Ora vogliamo guardare avanti, con l’orgoglio dei risultati raggiunti e con l’umiltà di chi è consapevole che vi sia ancora tanto da fare, dimostrando la passione del fare, per Bologna e per l’Emilia-Romagna!”


INTRODUZIONE Questo breve opuscolo nasce dal desiderio di rendicontare ai cittadini, in sintesi, il mio impegno di questi cinque anni nel ruolo di Vicepresidente e Assessore regionale ai Trasporti, Urbanistica e Sviluppo Digitale dell’Emilia-Romagna. Risultati di cui vado molto orgoglioso, con la piena consapevolezza che ci sia ancora molto da fare per risolvere i problemi del territorio. Sicuramente nessuno di noi, e io tantomeno, possiede il dono dell’infallibilità. So per certo però di aver messo in questi anni tutta la mia energia (e forse anche qualcosina di più…) per meritare la fiducia dimostrata nei miei confronti dal Presidente Stefano Bonaccini. Al nostro insediamento la situazione delle infrastrutture

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in Emilia-Romagna era a dir poco ingessata. Le principali opere erano bloccate nelle pastoie burocratiche e dentro ad infinite discussioni sulla necessità o meno di procedere alla loro concretizzazione. Occorreva quindi un colpo d’ali della politica regionale, in particolar modo per il sistema delle infrastrutture di Bologna. Chi mi conosce sa che io non utilizzo mai il ruolo che mi viene affidato per imporre, in modo dirigistico, le mie idee e le mie decisioni. Sono interessato a comprendere le ragioni altrui, almeno quanto a difendere le mie opinioni. Penso che aprirsi al dialogo e al confronto non sia segno di debolezza, ma piuttosto di grande fiducia nell’intelligenza e nel senso di responsabilità dei cittadini. Ma un Paese che vuole competere, e non rimanere fermo al palo, deve disegnare innanzitutto una visione di futuro e costruire in modo coerente e partecipato una strategia, per poi avere il coraggio di concretizzarla.

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IlIl People Mover di Bologna IL PEOPLE MOVER: UN’OPPORTUNITA’ STRAORDINARIA PER BOLOGNA Bologna possiede dal punto di vista infrastrutturale due grandi hub trasportistici: la Stazione Alta Velocità e l’Aeroporto Marconi. La Stazione di Bologna serve ogni anno circa 58 milioni di passeggeri ed è un vero e propria crocevia della mobilità ferroviaria italiana. L’Aeroporto Marconi sta marciando speditamente verso il traguardo dei 10 milioni di passeggeri l’anno, con una crescita del +90% nell’ultimo decennio. Questa crescita deve però porsi il tema della sostenibilità e del rispetto della qualità della vita dei cittadini che abitano nelle vicinanze dello scalo e subiscono un importante inquinamento acustico. Per questo abbiamo istituito la “tassa sul rumore” IRESA, prevedendo incentivi per le compagnie aree che

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decollino e atterrino sull’area industriale del Bargellino, piuttosto che sul centro abitato di Bologna. Inoltre abbiamo ottenuto da ENAV uno studio sul traffico aereo su Bologna, con l’obiettivo di invertire le rotte di decollo e atterraggio, salvaguardando nelle fasce orarie più sensibili l’abitato del Quartiere Navile e delle zone attigue. Un territorio che vuole competere deve però necessariamente mettere in collegamento sinergico l’hub ferroviario e aeroportuale. Attualmente la stazione di Bologna e l’Aeroporto sono collegati in modo diretto esclusivamente con un bus-navetta, il BLQ, che impiega quasi 25 minuti con una cadenza delle corse ogni 11 minuti. Decisamente troppo, per un sistema dei trasporti che sempre più fa della velocità la sua cifra competitiva. Per questo nasce il progetto del People Mover: una navetta elettrica, automatica e su sede propria soprelevata, che in 7 minuti e mezzo collega la Stazione AV all’Aeroporto Marconi. Il convoglio ospita fino a 50 passeggeri, con una capacità di circa 560 passeggeri/ora. Un’opera dal valore pari a 120 milioni di euro, di cui 27 milioni stanziati dalla Regione Emilia-Romagna.

IlIl sopralluogo al cantiere del People Mover

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IlSopralluogo con i cittadini nei luoghi della variante di Valico VARIANTE DI VALICO: NON LASCEREMO SOLI I CITTADINI DEL TERRITORIO! La Variante di Valico è probabilmente l’opera più importante, ed impattante al tempo stesso, ultimata in questi anni nella provincia di Bologna. Un nuovo tracciato autostradale alternativo di 37 km di lunghezza, con 2 corsie per senso di marcia che collega in modo ancora più veloce Bologna e Firenze. Stiamo parlando di una riduzione dei tempi di percorrenza del 30%, di un calo del 26% del tasso di incidentalità in quel tratto e di un risparmio di carburante (e quindi di inquinamento) annuo pari a 100 milioni di litri. Un’opera, del valore di 4 miliardi di euro, che siamo riusciti a sbloccare e ad inaugurare, dopo il calvario di 11 anni di cantiere. Ora l’obiettivo che ci siamo dati è quello di pretendere da Società Autostrade la realizzazione di tutte

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le opere compensative, condivise con i territori, ed affrontare, e risolvere, il tema dell’inquinamento acustico per molte abitazioni della zona. A breve avremo i risultati di uno studio sul rumore, che abbiamo noi stessi finanziato a tecnici ed esperti, per comprendere e realizzare i necessari interventi di mitigazione acustica, così come condiviso con i cittadini del territorio.

PASSANTE AUTOSTRADALE DI BOLOGNA: FINALMENTE CI SIAMO! SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

Oggi la Tangenziale di Bologna e l’Autostrada A14 nel tratto urbano sono attraversate da 160.000 veicoli al giorno, di cui il 20% di mezzi pesanti, con un evidente forte congestionamento non solo negli orari di punta. Se non si facesse nulla, nel 2025 si arriverebbe ad un traffico giornaliero di oltre 167.000 veicoli, con un conseguente collasso sia della Tangenziale che dell’Autostrada. Abbiamo quindi deciso, in accordo con il Governo, il Co-

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mune di Bologna e la Città Metropolitana, di realizzare l’ampliamento in sede di Tangenziale e Autostrada. Dopo la recente firma dell’accordo, che ne assicura il finanziamento, ora i tempi per la sua realizzazione sono finalmente scanditi in modo definitivo. Entro la primavera del 2021 apriremo il cantiere del Passante di Bologna, con le relative opere di adduzione.

COSA PREVEDE IL PROGETTO DEL PASSANTE DI BOLOGNA? • •

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L’ampliamento, fra l’uscita 4 e l’uscita 13, a 3 corsie per senso di marcia + corsia d’emergenza dell’Autostrada L’ampliamento a 3 corsie per senso di marcia + banchina d’emergenza e piazzole di sosta della Tangenziale. Fra lo svincolo 6 e lo svincolo 8, punto di maggiore traffico, il progetto prevede un ulteriore ampliamento della Tangenziale a 4 corsie Opere di mitigazione ambientale Opere di adduzione: Complanare Nord, Nodo di Funo, Intermedia di Pianura, III° lotto Lungosavena

COMPLANARE NORD All’interno dell’accordo per il Passante di Bologna rientra la realizzazione della Complanare Nord fra Ponte Rizzoli e San Lazzaro.

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Il progetto prevede, in modo speculare e opposto rispetto alla Complanare Sud che attualmente scorre parallelamente all’A14 direzione Ancona, la realizzazione di un tracciato di 8 km parallelo alla A14 direzione Casalecchio di Reno e la realizzazione di due caselli mono direzionali che colleghino la Complanare Sud e la Complanare Nord all’autostrada (solo ingresso dalla Complanare Sud in A14 direzione Ancona e solo uscita dall’A14 in Complanare Nord in direzione Casalecchio di Reno). Un investimento di 40 Milioni di euro, per il quale si prevede l’avvio lavori nel 2021. NODO DI FUNO Il progetto porterà al potenziamento e all’ottimizzazione della viabilità di adduzione fra il sistema autostradale A13-A14 e i due principali poli di attrazione rappresentati da Interporto e Centergross, importanti piattaforme della logistica e del commercio regionale. L’intervento, con un valore stimato di oltre 15 Milioni di euro, vedrà i cantieri, della durata di un anno circa, già a partire dal 2021. INTERMEDIA DI PIANURA L’asse dell’Intermedia di Pianura risulta di fondamentale importanza per i collegamenti tra la pianura e l’area metropolitana bolognese. L’infrastruttura congiunge infatti i distretti industriali di Sala Bolognese, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Granarolo dell’Emilia e Castenaso, fornendo una viabilità per l’appunto “intermedia” tra la SP3 Trasversale di Pianura e la Tangenziale di Bologna.

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L’Intermedia di Pianura è costituita dalla successione di strade comunali esistenti cui, tuttavia, mancano dei tratti per realizzare una viabilità continua. A tal fine, il tracciato individuato prevede la ricucitura della rete viaria esistente, raccordando tra loro i vari tratti di strade comunali, in particolare attraverso la realizzazione di nuove rotatorie e il nuovo ponte sul Reno. Il tracciato ha una lunghezza complessiva di 20 Km e comporta un investimento di oltre 60 milioni di euro. L’avvio del cantiere è previsto per il 2021. III° LOTTO LUNGO SAVENA L’asse Lungo Savena è una strada di scorrimento che collega l’uscita 12 della Tangenziale di Bologna con la Trasversale di Pianura in comune di Granarolo dell’Emilia. L’intera infrastruttura, una volta completata, permetterà il collegamento diretto tra la Tangenziale e alcuni importanti poli generatori e attrattori di traffico quali la zona industriale di via dell’Industria, l’insediamento polifunzionale CAAB, il Parco Agroalimentare FICO, oltre ovviamente agli abitati di Castenaso (in particolare la frazione di Villanova) e di Granarolo dell’Emilia. Il progetto prevede la realizzazione di un tratto di circa 2,5 km che consentirà la continuità dell’intero asse Lungo Savena già esistente. Anche questa infrastruttura, del valore di 20 Milioni di euro, potrà vedere l’avvio dei cantieri nel 2021.

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IlL’inaugurazione del primo tratto del nodo di Rastignano NODO DI RASTIGNANO: UN CANTIERE DIFFICILE, SEGUITO GIORNO PER GIORNO SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

Il Nodo di Rastignano è una infrastruttura davvero essenziale per la vita dei cittadini della cosiddetta “Valle del Savena”, interessata quotidianamente da un traffico passante molto importante lungo la via Nazionale Toscana e negli anni ’90 fortemente colpita anche dai disagi del cantiere nazionale per la TAV. Si tratta di una nuova strada che, innestandosi dalla rotatoria di Mafalda di Savoia, si congiunge al Ponte delle Oche, per una lunghezza di circa 3 km. Il nostro impegno ha consentito il cantieramento del 1° lotto del Nodo di Rastignano, dalla rotatoria di Mafalda di Savoia fino allo “Svincolo di Rastignano” in corrispondenza di via Madre Teresa di Calcutta. Il 24 Agosto 2019,

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dopo numerose insidie di cantiere, abbiamo inaugurato il primo stralcio fra la Bretella del Dazio e la rotonda Mafalda di Savoia. Prossima tappa, ormai ultimata, l’apertura dell’ulteriore tratto tra Mafalda di Savoia e lo Svincolo di Rastignano. Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni per il nodo di Rastignano mi rende profondamente orgoglioso, poichÊ non solo abbiamo cantierato (e in parte inaugurato) il primo stralcio, che era fermo da decenni, ma siamo riusciti anche ad ottenere il finanziamento ed il progetto definitivo per il secondo stralcio, dallo Svincolo di Rastignano al Ponte delle Oche, del valore di 31 milioni di euro.

IlIl nodo di Rastignano

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IlLa nuova Bazzanese NUOVA BAZZANESE E CASELLO DI VALSAMOGGIA, PER UN TERRITORIO CHE VUOLE CRESCERE SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

A Maggio 2019, a 4 anni esatti dall’apertura del cantiere, abbiamo centrato un ulteriore risultato storico per il territorio della Valsamoggia, atteso da oltre 20 anni, inaugurando la Nuova Bazzanese. Mi tornano in mente l’impegno e le battaglie che facemmo, insieme ai miei colleghi sindaci di allora, per portare avanti la progettazione di questa importante infrastruttura per il territorio. Un nuovo tracciato di 10 km che, dalla rotonda di svincolo di Via Lunga in località Crespellano, si collega alla Pedemontana modenese, con uno svincolo sulla rotatoria dell’area artigianale Muzza Spadetta, in località Bazzano. Un’opera dal forte valore anche economico e produttivo,

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poiché serve una zona con importanti realtà industriali in crescita e oggetto di significativi sviluppi urbanistici avvenuti nell’ultimo decennio. L’8 Novembre 2016, inoltre, abbiamo aperto al traffico il nuovo casello Valsamoggia sull’Autostrada A1, oggi collegato con la Nuova Bazzanese. Un nuovo casello autostradale rappresenta per il territorio interessato non solo un accesso più veloce e comodo per i cittadini all’autostrada, ma ancor di più una vera e propria chance di competitività per le aziende produttive e gli imprenditori che in quel territorio sono insediati, o decideranno di farlo. Due opere strettamente connesse e dall’importante valore economico: 78 milioni di euro, di cui 10 da parte della Regione.

IlIl Casello di Valsamoggia

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IlL’inaugurazione del Casello di Sasso Marconi Nord LA PORRETTANA SI DECONGESTIONA GRAZIE AL NUOVO CASELLO DI BORGONUOVO Siamo convinti che i caselli autostradali abbiano un grande valore, ancor prima che trasportistico, di competitività per il territorio che li ospita. A fine Dicembre 2017 abbiamo tagliato il nastro anche di un altro importante casello autostradale sull’A1: il Casello di Sasso Marconi Nord. Anch’esso fortemente voluto dal territorio, grazie al quale è stato possibile decongestionare il traffico sulla Porrettana e nei centri abitati di Casalecchio e Sasso Marconi, con una riduzione del 35% dei veicoli che attraversano l’area urbana negli orari punta.

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IlIl nodo di Casalecchio NODO DI CASALECCHIO: UN RISULTATO STORICO PER LA CITTA’ METROPOLITANA DI BOLOGNA Il Nodo di Casalecchio al nostro insediamento era una di quelle opere completamente impantanata nella burocrazia e bloccata nei finanziamenti. Il progetto dell’interramento stradale che, partendo dalla rotonda Biagi, in uscita da Tangenziale e Autostrada, si collegherà con la Nuova Porrettana, andando a superare tutto il centro abitato di Casalecchio di Reno, era completamente bloccato. L’interramento della ferrovia Bologna-Porretta nel tratto urbano di Casalecchio, con l’eliminazione del passaggio a livello di via Marconi, non aveva nemmeno una fonte di finanziamento.

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Studiando questi due progetti mi è sembrato lampante che sciogliere il Nodo di Casalecchio significava ricucire l’area Metropolitana di Bologna. Mi sono quindi immediatamente attivato per sbloccare il progetto stradale e per ottenere la garanzia del finanziamento, di ulteriori 110 Milioni di euro, riguardante il progetto di interramento della ferrovia, come promesso ai cittadini del territorio. Un altro obiettivo centrato! Sono infatti già in corso i cantieri della bonifica degli ordigni bellici e nella prima metà del 2020 partiranno i cantieri per la realizzazione del primo lotto dell’interramento stradale tra la rotonda Biagi e la Nuova Porrettana, in corrispondenza dell’area industriale del Faianello. Inoltre, in base all’accordo raggiunto con RFI nel Dicembre 2017, abbiamo ottenuto i finanziamenti necessari per l’interramento della ferrovia Porrettana, che verrà cantierata appena concluso il progetto stradale e per il quale ci attendiamo per i primi mesi del 2020 la consegna del progetto definitivo.

IlL’avvio della bonifica bellica per il nodo di Casalecchio

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IlIl nodo di Imola NODO DI IMOLA Con il territorio imolese abbiamo condiviso la soluzione del principale nodo infrastrutturale del territorio. Un investimento da oltre 26 milioni di euro per il completamento in trincea dell’asse stradale Nord-Sud, fino all’innesto tra Via Montanara e Via Punta, la riqualificazione per moderazione del traffico su Viale D’Agostino, passando per lo studio di fattibilità del nuovo ponte sul Santerno, un nuovo sottopasso e un nuovo asse ciclopedonale e la realizzazione di tre fondamentali rotatorie per la moderazione del traffico e l’aumento della sicurezza stradale. L’obiettivo è quello di sbloccare la realizzazione della quarta corsia A14 fra Ponte Rizzoli e la diramazione per Ravenna, in modo da rendere esigibile il finanziamento del nodo infrastrutturale imolese.

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IlLa Cura del Ferro dell’Emilia-Romagna IL TRASPORTO PUBBLICO HA CAMBIATO VOLTO! SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

Siamo sinceri: al nostro insediamento il trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna presentava notevoli carenze su vari aspetti. Treni e autobus a dir poco vetusti e infrastrutture che necessitavano investimenti per l’ammodernamento e la messa in sicurezza. In cinque anni abbiamo cambiato il volto del trasporto pubblico locale, investendo con coraggio come mai avvenuto prima d’ora. Per questo ci tengo a ringraziare il Presidente Bonaccini, perché ha creduto insieme a me alla necessità di migliorare il trasporto pubblico e ha accettato di raddoppiare i fondi nel bilancio regionale assegnati a questo capitolo di spesa. D’altronde io credo che se si vuole davvero che i cittadini decidano di abbandonare l’uso dell’auto privata, prefe-

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rendo il trasporto pubblico, sia necessario offrire un servizio affidabile, confortevole e con tempi di percorrenza competitivi. Il primo problema da risolvere era quello dell’inadeguatezza dei treni e autobus della nostra Regione.

IlI nuovi treni Rock e Pop 86 TRENI E 800 AUTOBUS NUOVI PER L’EMILIA ROMAGNA: IL CAMBIAMENTO PASSA DA QUI! Grazie alla Gara del Ferro la Regione Emilia-Romagna sarà l’unica, a livello nazionale, a mettere in campo un vero e proprio rinnovo pressoché totale del materiale rotabile. Saranno infatti 86 i nuovi treni che circoleranno nella nostra regione entro Aprile 2020. Già oggi sono in circolazione alcune decine di treni nuovi. Due i modelli di treni che servono il nostro territorio: per linee a lunga percorrenza i nuovi treni Hitachi Rock men-

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tre per le linee a breve distanza i nuovi Alstom Pop. Materiale rotabile accessibile, senza ostacoli per le persone a mobilità ridotta o disabili, climatizzato, attrezzato per l’incarrozzamento di biciclette, con informazione e videosorveglianza a bordo. 86 treni nuovi che si aggiungono ai 22 nuovi treni che abbiamo comprato nel Luglio 2015, per porre rimedio da subito alle principali problematiche dovute alla vetustà del materiale rotabile. La maggior parte di questi treni sono andati a servire il Servizio Ferroviario Metropolitano bolognese, che in tutta la regione rappresenta le linee con il maggior numero di passeggeri. Per quanto riguarda l’SFM bolognese già oggi abbiamo tutti i treni nuovi nella Bologna-Vignola, nella Bologna-Portomaggiore e quasi la totalità dei servizi ferroviari sono realizzati con nuovi treni nella Bologna-Porretta e nella Bologna-Prato. Accanto a ciò abbiamo promosso un piano straordinario di rinnovo degli autobus che circolano in Emilia-Romagna. Entro il prossimo anno raggiungeremo l’importante quota di 800 autobus nuovi arrivati nella nostra Regione dal 2015. Non solo un miglioramento del confort e dell’affidabilità per i cittadini ma anche un miglioramento della qualità dell’aria: tutti gli autobus nuovi sono infatti elettrici, ibridi, a metano, GPL o, per le aree extraurbane, a diesel euro 6. Un rinnovo possibile grazie al cofinanziamento al 50% da parte delle aziende di trasporto pubblico locale che insieme a noi stanno investendo per migliorare la qualità del servizio per i cittadini.

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Non possiamo continuare a chiedere sacrifici ai cittadini che possiedono veicoli inquinanti, facendo poi noi circolare autobus benzina euro 2. Anche su questo tema, la musica è cambiata!!

LA PRIORITA’ ASSOLUTA: LA SICUREZZA DELLE LINEE FERROVIARIE Nel 2015 la nostra rete regionale aveva già presente su più del 88% delle linee ferroviarie (1.415 km su 1.600 totali) il sistema SCMT, tecnologia al massimo dell’avanguardia che permette il blocco automatico del treno in caso di problematiche all’infrastruttura o errore umano, e per la restante parte sistemi molto affidabili come il “blocco conta-assi elettronico”. Ma a noi non bastava: volevamo che tutta la rete fosse dotata dei sistemi di sicurezza tecnologicamente più avanzati, che riducono praticamente a zero il possibile “errore umano”. Per questo abbiamo stanziato 50 milioni di euro per dotare, entro il 2020, il 100% della rete regionale del sistema SCMT. Quando un’amministrazione decide di investire ingenti risorse per installare “boe” di sicurezza a terra non guadagna la prima pagina dei giornali. Quando avvengono però tragedie terribili, come quella del 2005 a Crevalcore o del 2016 nelle ferrovie pugliesi, si capisce quanto questi investimenti siano fondamentali per la sicurezza dei cittadini.

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L’INTEGRAZIONE TARIFFARIA: UN SOGNO CHE ABBIAMO FINALMENTE ESAUDITO SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

Per i sindaci, come me, che indossavano la fascia tricolore alla fine degli anni ’90, l’integrazione tariffaria ferro-gomma rappresentava un vero e proprio sogno. Mai avrei pensato che, dopo vent’anni, sarei stato io l’assessore regionale a promuovere l’avvio di questa importante iniziativa. Integrazione tariffaria è un termine tecnico che in realtà parla di una politica tanto semplice quanto straordinaria. Fino al Settembre 2018 un pendolare, magari studente o lavoratore, che si doveva recare dalla provincia di Bologna nel luogo di studio o lavoro in centro città, doveva acquistare un abbonamento, mensile o annuale, al servizio fer-

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roviario per arrivare alla Stazione di Bologna e un ulteriore abbonamento al servizio di autobus per raggiungere la sua destinazione, con ingenti costi da sostenere. Dal Settembre 2018, grazie al nostro impegno, questi cittadini risparmiano ogni anno in media 180€: tutti gli abbonati al servizio ferroviario regionale, che partono o arrivano in una fra le più grandi città della Regione (Bologna, Imola, Ferrara, Modena, Carpi, Reggio-Emilia, Parma, Piacenza, Cesena, Forlì, Faenza, Ravenna, Rimini), viaggiano infatti gratuitamente sugli autobus di quella/e città. Nessun aumento di costo dell’abbonamento ferroviario, né limitazioni. Dal 2018 ad oggi sono già oltre 60.000 i cittadini che usufruiscono di questo risparmio: una vera e propria manovra sociale e di incentivazione dell’utilizzo del servizio di trasporto ferroviario.

LA RIVOLUZIONE DIGITALE DEI TRASPORTI SBARCA IN EMILIAROMAGNA Le nuove tecnologie, smartphone in primis, stanno cambiando la nostra vita di tutti i giorni con nuove opportunità in tutti i campi. Abbiamo quindi pensato potesse essere utile sfruttarle anche per migliorare l’accessibilità al trasporto pubblico locale. Per questa ragione è nata ROGER, un’app per smartphone che permette di acquistare tutti i titoli di autobus e treni

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che svolgono servizio nella nostra Regione. Non è più necessario preoccuparsi di reperire il titolo giusto; con ROGER si ha sempre in tasca “il biglietto giusto”! Accanto a ciò abbiamo portato avanti anche altri importanti progetti come la nuova tessera Mi Muovo ITER che permette di caricare all’interno credito utile ad acquistare il titolo di viaggio di corsa semplice a bordo dei bus e nelle stazioni dei treni regionali e l’accordo storico con Google Maps, per rendere consultabili in tempo reali tutti gli orari di treni e autobus regionali sull’app utilizzata quotidianamente da milioni di cittadini.

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IlIl rinnovo delle stazioni LA CURA DELLE NOSTRE STAZIONI FERROVIARIE Per cambiare il volto del trasporto ferroviario non si può prescindere da una attenta cura anche delle stazioni, veri e propri crocevia per chi utilizza quotidianamente il treno. E anche su questo tema non siamo certamente stati a guardare. 50 Milioni di investimenti previsti, 180 stazioni rinnovate. Grazie alla collaborazione quotidiana con FER e RFI abbiamo messo in campo un piano di riqualificazione e ammodernamento delle 120 stazioni della rete regionale e di 60 stazioni della rete nazionale. Parliamo di innalzamento marciapiedi per l’accessibilità delle persone a mobilità ridotta o disabili, installazione di ascensori, riqualificazione degli edifici, dei servizi igienici, rinnovo pensiline, installazione telecamere e Wi-Fi.

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Le stazioni non sono un luogo di transito, ma un vero e proprio luogo di primaria importanza per i 150.000 passeggeri che quotidianamente utilizzano il treno in Emilia-Romagna. A loro vogliamo offrire un servizio sempre più confortevole, efficiente e di qualità.

SFM BOLOGNESE Oltre il 30% del totale dei passeggeri che ogni giorno utilizza il servizio ferroviario in Emilia-Romagna si muove all’interno del Servizio Ferroviario Metropolitano bolognese. Un progetto, quello del SFM, che nasce nel 1994 e che si pone lo scopo di innalzare fortemente la quota di cittadini del bacino bolognese che preferiscano il mezzo pubblico ferroviario al mezzo privato. Pensate che nella provincia di Bologna l’87% della popolazione risiede a meno di 4 km da una fermata ferroviaria: è evidente come, con un servizio ben cadenzato e con una efficiente integrazione treno-bus, l’SFM possa rappresentare una efficiente modalità di trasporto per recarsi nel capoluogo bolognese dalla periferia. Il progetto dal 2013 ha visto i primi importanti risultati, con la nascita delle stazioni SFM Bologna Mazzini e Bologna San Vitale e la realizzazione della Stazione AV di Bologna e dell’interconnessione AV Bologna-Venezia, che, spostando in sotterranea tutti i servizi alta velocità, ci permetterà nel prossimo mandato di realizzare i tanto attesi servizi passanti da Porretta a San Benedetto, da Ferrara a Imola, da Crevalcore a San Ruffillo, da Vignola a Portomaggiore. Il sistema ad oggi prevede otto tratte ferroviarie per un

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totale di 85.000 passeggeri/giorno: Bologna-Porretta, Bologna-S. Benedetto Val di Sambro, Bologna-Vignola, Bologna-Portomaggiore, Bologna-Poggio Rusco, Bologna-Ferrara, Bologna-Imola e Bologna-Modena. Un progetto realizzato, quindi, per il 70%, che potrà vedere il suo completamento solo attraverso il cantieramento del restante stralcio, facente parte del progetto PimBO dal valore di 236,5 milioni di euro. Il progetto PimBO prevede numerosi interventi, fra cui la realizzazione di due nuove stazioni (Prati di Caprara e Zanardi), il completamento e adeguamento di quattro stazioni esistenti (Borgo Panigale-Scala, San Vitale-Rimesse, San Ruffillo e Fiera), l’ampliamento del sistema di filovie urbane della città di Bologna e l’interramento della linea Bologna-Portomaggiore con l’eliminazione di diversi passaggi a livello che tagliano in due la città di Bologna, causando quotidianamente importanti congestioni di traffico.

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L’INTERRAMENTO DELLA EX-VENETA Un progetto di cui si parla da oltre vent’anni e che noi stiamo portando al cantieramento. La linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore (ex ferrovia Veneta) taglia oggi in due la città di Bologna, con numerosi passaggi a livello che causano quotidianamente traffico e inquinamento nel centro abitato della città. Oltre ad impegnarci per assicurare il raggiungimento dei fondi necessari, per 57 milioni di euro, in questi 5 anni abbiamo compiuto un’approfondita analisi progettuale. Innanzitutto per valutare se fosse possibile raggiungere un beneficio non solo dal punto di vista viabilistico e ambientale, per l’interferenza dei passaggi a livello, ma anche trasportistico, per quanto riguarda la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, prevedendo un eventuale raddoppio del tracciato ferroviario. Vista l’impossibilità di realizzare la predisposizione al doppio binario in galleria, per motivi tecnici non superabili, abbiamo quindi deciso di raddoppiare la linea fra Via Lunga e Budrio. Nelle scorse settimane abbiamo finalmente presentato alla cittadinanza il progetto dell’interramento della Bologna-Portomaggiore, che prevederà la soppressione di cinque passaggi a livello urbani a Bologna (Paolo Fabbri, Libia, Rimesse, Cellini e via Larga). La soluzione progettuale presentata riesce anche a scongiurare la chiusura stradale di Via Cellini, grazie al prolungamento di 158 metri della rampa di discesa della tratta in galleria artificiale.

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Entro la fine dell’anno attendiamo l’approvazione del progetto, per poi procedere alla gara d’appalto e alla realizzazione del cantiere, all’inizio del 2021.

rendering dell’interramento IlIl rendering dell’interramento

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IlAlla Sunrise Bike Ride di Cesenatico LA PRIMA LEGGE REGIONALE SULLA MOBILITA’ CICLISTICA SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

La percentuale di emiliano-romagnoli che quotidianamente utilizzano la bicicletta per spostarsi nelle città è già oggi doppia rispetto alla media nazionale: parliamo di un dato del 10% contro una media del 5% a livello nazionale. La nostra sfida è quella di raggiungere il 20%, portando l’Emilia-Romagna ad essere una delle regioni a più elevato tasso di mobilità ciclistica d’Europa. Per questo abbiamo deciso di scrivere la prima legge sulla mobilità ciclistica dell’Emilia-Romagna, approvata nel maggio 2017 all’unanimità dall’Assemblea Legislativa. Tante le novità contenute nella legge, che per la prima volta affronta il tema della mobilità ciclabile su vari aspetti. A partire dalla rete infrastrutturale: attualmente in Emilia-Romagna abbiamo 1.400 km di piste ciclabili (pensate che nel 2000 erano 400), che vogliamo aumentare e ren-

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dere sempre più connesse nella Rete delle Ciclovie regionali, recuperando siti dismessi (ad esempio ex linee ferroviarie) e, soprattutto, raccordando le tratte spezzate che rappresentano una forte criticità per coloro che si muovono in bicicletta, sia dal punto di vista dell’utilizzabilità che della sicurezza. La legge introduce anche altre due importanti innovazioni. La prima riguarda la manutenzione dei percorsi ciclabili: troppo spesso, infatti, le amministrazioni comunali investono risorse, anche ingenti, per la realizzazione di nuove piste ciclabili che, dopo pochi anni, vengono abbandonate a loro stesse, senza alcun tipo di piano manutentivo, rendendole inutilizzabili. Noi vogliamo assicurare invece che i soldi siano spesi non solo per realizzare le opere ma anche per provvedere alla loro manutenzione. La seconda novità della legge è l’introduzione dell’obbligo di prevedere per ogni nuova strada che viene realizzata una nuova pista ciclabile, non soltanto in adiacenza alla stessa ma anche nell’ambito della Rete delle Ciclovie Regionali. È evidente però che per realizzare tutte queste politiche sia necessario prevedere anche investimenti economici. È per questo che abbiamo finanziato questa legge regionale con i primi 10 milioni di euro, che hanno permesso la realizzazione di nuove piste ciclabili e nuove velostazioni in 36 comuni dell’Emilia-Romagna. Per il territorio bolognese si sono aggiudicati il finanziamento dei loro progetti i comuni di Bologna, Medicina, Ozzano dell’Emilia, Valsamoggia e Galliera.

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IlLa mobilità elettrica MOBILITA’ ELETTRICA: L’EMILIAROMAGNA GUARDA AL FUTURO! SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

È ormai chiaro a tutti come il futuro della mobilità sarà sempre più caratterizzato da mezzi ad alimentazione elettrica, prima di tutto per ridurre l’alto livello di inquinamento ambientale che caratterizza sempre di più il Paese. Come Regione Emilia-Romagna abbiamo accettato questa sfida e investito per incentivare con forza l’acquisto di mezzi elettrici o ibridi. Dal 2016 abbiamo previsto ogni anno l’esenzione, o una forte riduzione fino a 191€, per tre anni del bollo per chi acquista un’automobile ibrida in Emilia-Romagna. Sono oltre 7.000 i cittadini che hanno beneficiato di questo incentivo, che si affianca all’esenzione totale del pagamento del bollo auto per 5 anni per coloro che acquistano un vei-

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colo elettrico. Incentivi non solo fiscali, ma anche economici, come quelli promossi nel 2019 dalla Regione Emilia-Romagna: fino a 3.000€ per i cittadini e fino a 10.000€ per le imprese che decidono di rottamare un veicolo benzina euro 2 o diesel euro 4, acquistando un’automobile elettrica, ibrida, a metano o a GPL. Incentivi che non si sostituiscono ma si aggiungono a quelli di 6.000€ previsti a livello nazionale. Se vogliamo però che i cittadini decidano di acquistare un mezzo elettrico è necessario abbattere uno scoglio oggi molto disincentivante: la rete di ricarica sul territorio. Per questo abbiamo siglato un accordo con tutte le più importanti aziende di energia elettrica per installare 2.000 nuove colonnine pubbliche interoperabili in tutta l’Emilia-Romagna, che permetteranno nel prossimo biennio alla nostra Regione di avere una rete di ricarica per i veicoli elettrici fra le più capillari d’Europa.

IlI mezzi elettrici acquistati dalla Regione

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IlQuando guidi, Guida e Basta! LA SICUREZZA STRADALE 16.595 incidenti stradali, 22.398 feriti e 316 vittime. SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

Quando parliamo di sicurezza stradale abbiamo stampati nella mente questi drammatici numeri che rappresentano la fotografia dell’incidentalità dell’Emilia-Romagna nell’anno 2018. Chiariamoci, se confrontassimo i dati 2018 con quelli del 2010, anno di riferimento per l’impegno che la Regione Emilia-Romagna si è presa del dimezzamento entro il 2020 dei morti sulle strade, ci troveremmo davanti a numeri incoraggianti (-3.557 incidenti, -5.601 feriti e -85 morti). Dietro a quei numeri però ci sono storie di vite strappate, famiglie distrutte ed immense disgrazie. La soddisfazione di numeri in calo lascia spazio, immediatamente, all’impegno sempre più tenace per ridurre sempre di più quei terribili numeri.

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Prima di tutto con investimenti per la manutenzione delle strade: in questi cinque anni abbiamo investito oltre 60 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali e montane e ulteriori 30 milioni di euro per la trasformazione dei punti più pericolosi (blackpoint), come ad esempio incroci pericolosi, in white-point, attraverso la realizzazione di interventi di moderazione del traffico o nuove rotonde. Questo non basta però a risolvere questa problematica; è necessario mettere in campo forti azioni di educazione e sensibilizzazione sugli enormi rischi che una guida spericolata, disattenta o non conforme alle regole della strada, può comportare per chi guida in questo modo. In questi tre anni abbiamo irrobustito l’impegno dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, con nuovi importanti progetti e campagne volte ad educare la cittadinanza sull’importanza di mantenere un comportamento corretto alla guida. Negli ultimi anni abbiamo, purtroppo, un nuovo nemico che sta causando, anno dopo anno, sempre più incidenti e vittime sulle nostre strade: la distrazione al volante. Pensate che numerose ricerche parlano infatti dell’81% degli incidenti che avvengono a causa della distrazione al volante, in particolare causata dall’uso dello smartphone alla guida. Davanti a questi numeri non possiamo voltarci dall’altra parte. Dobbiamo affrontare con tenacia il problema! Per questo abbiamo dato il via, insieme ad ANAS, alla campagna GUIDA E BASTA con iniziative sul territorio e una

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campagna di informazione sull’importanza di una guida attenta e rispettosa del codice della strada. Se con il nostro impegno riusciremo a salvare anche soltanto una vita, avremo realizzato un’impresa meravigliosa.

IlLa presentazione della nuova legge urbanistica a Rimini LA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELL’EMILIA-ROMAGNA SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

La Regione Emilia-Romagna è sempre stata fra le prime regioni in Italia per il consumo di suolo, con un dato del 10% di suolo consumato. È evidente che ciò si deve anche all’insediamento sempre più numeroso di nuovi distretti produttivi sul nostro territorio, che comportano sì un consumo di suolo importante ma, d’altro canto, rappresentano la spina dorsale del PIL del nostro Paese. Insieme a questo dato bisogna tenere conto di due altri indici. Il primo è quello degli edifici presenti in agglomerati non urbani, che per la nostra Regione è del 25%, eviden-

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ziando un problema di dispersione urbanistica, e il secondo, se vogliamo ancora più significativo, è quello riguardante le previsioni urbanistiche in espansione contenute nei piani comunali, che ammontavano prima della nostra legge a 250 km quadrati di consumo di suolo previsto (l’equivalente di due nuove città di Bologna che potevano essere costruite in Emilia-Romagna). Era chiaro a tutti che fosse necessario mettere un freno al consumo di suolo vergine. Abbiamo quindi approvato una Nuova Legge Urbanistica regionale, nata nel Dicembre 2017 con la condivisione di tutte le categorie economiche e professionali, sindacati, mondo delle associazioni e amministratori del territorio, nella quale abbiamo definito quattro pilastri, per noi intoccabili: sostenibilità ambientale, sviluppo economico, semplificazione e legalità. Con la Nuova Legge Urbanistica i comuni hanno 3 anni di tempo per adottare il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), nel quale potranno prevedere una percentuale massima di espansione del 3% rispetto al suolo urbanizzato, dopo il quale scatterà il principio di consumo di suolo a saldo zero. Secondo le stime passeremo dai 250 km quadrati previsti da qui ai prossimi 10-20 anni a 70 km quadrati previsti da qui al 2050. Già a poco più di un anno dall’approvazione della legge, sono quasi 50 i km quadrati di previsioni cancellati dai comuni che hanno già proceduto verso il nuovo PUG. Sono esentate dal calcolo del consumo di suolo le opere pubbliche e parchi urbani, fabbricati in territorio rurale per l’impresa agricola, ampliamenti di insediamenti produttivi e nuovi insediamenti di natura strategica. Insomma, le uniche deroghe sono previste per chi fa im-

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presa e crea centinaia di nuovi posti di lavoro. Pur prevedendo un importante taglio delle previsioni di consumo di suolo vergine, l’ultima cosa che però volevamo con questa legge era infliggere un colpo mortale alle aziende che operano nel campo dell’edilizia, già duramente colpite dalla grande crisi dell’ultimo decennio. Per questa ragione accanto all’importante taglio all’espansione abbiamo voluto prevedere importanti incentivi per la realizzazione di progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana, con un’attenzione particolare per l’adeguamento sismico ed energetico. Accanto agli incentivi fiscali (abolizione del contributo straordinario e riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione) e volumetrici, abbiamo stanziato 41 milioni di euro che permetteranno entro il prossimo biennio la realizzazione di 43 progetti in Emilia-Romagna con un investimento totale di oltre 100 milioni di euro. Per il territorio bolognese si sono aggiudicati il primo bando della Regione i comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena, Medicina, Valsamoggia, Molinella, Castiglione dei Pepoli, Camugnano e Ozzano dell’Emilia, con bellissimi progetti di nuovo verde, spazi per la cittadinanza e attenzione alla qualità urbana. Nei prossimi anni lanceremo nuovi bandi per la rigenerazione urbana, alla quale siamo certi parteciperanno tutti i comuni del territorio. Con la nostra legge abbiamo dato anche un taglio agli strumenti di pianificazione comunale: dai 4 strumenti previsti fino ad oggi si passa ad un unico piano comunale, il PUG. Da 10 anni necessari, fino ad ora, per la pianificazione comunale si passerà a meno di 2.

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E infine un’attenzione dovuta alla legalità. Il processo Aemilia ha mostrato chiaramente come la mafia, in particolare ‘ndrangheta, abbia negli scorsi anni messo le mani su importanti appalti e costruzioni nella nostra regione. Per questa ragione la Nuova Legge recepisce pienamente le disposizioni dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione e inserisce l’informativa antimafia per i privati che sottoscrivono accordi operativi. È stato un lungo percorso, anche difficoltoso talvolta, che ci ha però permesso di scrivere una pagina storica nella legislazione dell’Emilia-Romagna in materia di tutela del territorio e cura delle nostre città.

I progetti bolognesi vincitori del bando regionale

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IlAl Festival del Digitale dell’Emilia-Romagna DI CORSA VERSO LA REGIONE DIGITALE SCANSIONAMI CON IL TUO SMARTPHONE

La nostra epoca ha davanti a sé un obiettivo ambizioso: costruire le infrastrutture digitali per la competitività del nostro territorio. Noi vogliamo una Regione che corra verso il digitale, tutta insieme. Senza alcuna differenza fra centro e periferie o fra pianura e montagna. Anche in questo ambito la Regione Emilia-Romagna è di gran lunga la prima in Italia in fatto di sviluppo digitale, ma vogliamo competere con le più sviluppate regioni europee. Per questo abbiamo stretto un patto con il Governo per poter assicurare entro il 2021 a tutti i cittadini una connessione veloce in banda ultralarga. 255 Milioni di investimenti (75 Milioni dalla Regione Emi-

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lia-Romagna e 180 Milioni dal Governo) per offrire entro il prossimo biennio al 100% dei cittadini della nostra Regione una connessione a Banda Ultralarga ad almeno 30 Mb/s e ad almeno l’85% della popolazione una connessione a 100 Mb/s. 30 Mb/s? 100 Mb/s? Numeri difficili da comprendere. Proviamo a chiarirci le idee con un esempio: se la connessione a 2 Mb/s, oggi assicurata a tutti gli emiliano-romagnoli, equivale a una camminata a piedi, possiamo dire che nel 2021 garantiremo a tutti i cittadini una connessione a 30 Mb/s veloce come un’utilitaria e al 85% dei cittadini, anzi probabilmente ancor di più, riusciremo a offrire una fiammante connessione Rosso Ferrari a 100 Mb/s. Una cosa è certa: non lasceremo indietro nessuno! Già oggi sono oltre 100 i cantieri in corso in tutta l’Emilia-Romagna e nel 2020 il piano subirà una forte accelerazione. Un piano straordinario che si occupa anche delle scuole, luogo di formazione dei nostri figli: 1.100 scuole sono già oggi connesse ad 1 Gigabit/s di velocità ed entro il 2021 vogliamo arrivare a tutte 1.900. Accanto ad esse tutti i municipi dell’Emilia-Romagna, anch’essi già dotati di fibra ottica ad 1 Gigabit/s e 72 aree industriali già connesse, alle quali si aggiungeranno nel prossimo biennio ulteriori 160 distretti produttivi. Un ulteriore progetto, in tema di sviluppo digitale, che ci rende molto orgogliosi è quello di Emilia-Romagna Wi-Fi, una rete WiFi unica in tutta la Regione libera, veloce e gratuita. Libera perché non necessita di nessuna autenticazione,

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che rende solitamente queste reti WiFi pubbliche poco utilizzate, veloce perché è collegata alla connessione in fibra di Lepida e gratuita perché non prevede alcun costo per il cittadino. Nel 2015 ci eravamo presi un impegno: 4.000 punti WiFi in Emilia Romagna entro il 2020. Oggi siamo già a 7.900 punti attivi su tutto il territorio: insomma, un risultato straordinario!! Uno dei luoghi più sfidanti in cui abbiamo portato Emilia-Romagna WiFi è senza dubbio lo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna: dall’avvio del servizio, nel Luglio 2018, ad oggi abbiamo raggiunto 10.000 utenti connessi. L’obiettivo del prossimo mandato sarà quello di portare Emilia-Romagna WIFI in tutti i palazzetti e centri sportivi e su tutta la spiaggia della Romagna, per le migliaia di turisti che la frequentano ogni estate.

IlPresentazione di Emilia-Romagna Wi-Fi allo Stadio Dall’Ara

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“Questo è l’impegno che ho portato avanti in questi 5 anni di mandato. Risultati davvero importanti, che sono innanzitutto il frutto del lavoro dei dipendenti della nostra Regione e dei lavoratori delle società partecipate. A loro va il mio ringraziamento più sincero. Ora guardiamo avanti con la fiducia nel futuro e con il desiderio di realizzare nei prossimi cinque anni importanti progetti per continuare a migliorare i nostri territori.”



RAFFAELE DONINI

Nato a Bazzano (BO) il 27 Luglio 1969. Giornalista, libero professionista, ha collaborato con la redazione de “l’Unità” dal 1990 al 1992 e ha diretto numerose emittenti radiofoniche dell’Emilia-Romagna. Nel 1995 viene eletto Sindaco, più giovane in Italia, del Comune di Monteveglio, ruolo che ha ricoperto fino al 2004. Dal 1996 al 1998 è responsabile Ufficio stampa della Federazione PDS di Bologna. Consigliere provinciale di Bologna dal 2005, rieletto nel 2009, ha ricoperto la carica di presidente del Gruppo PD. Dal 2010 al 2015 è segretario del Partito Democratico di Bologna, ruolo da cui si dimette nel gennaio del 2015, dopo essere stato nominato assessore ai Trasporti, Reti infrastrutture materiali e immateriali, Programmazione territoriale e Agenda digitale della Regione EmiliaRomagna. Il 28 giugno 2019 viene nominato Vicepresidente della Regione EmiliaRomagna. Impegnato da sempre sui temi della legalità, a fianco del padre del pool antimafia Antonino Caponnetto, per anni è intervenuto in molte scuole italiane per far comprendere ai giovani il pericolo delle infiltrazioni mafiose. Alla morte del giudice, per volontà di quest’ultimo, fece parte del comitato direttivo della Fondazione Caponnetto, di cui ancora oggi è membro con la delega alla Comunicazione Sociale.


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