Radio Talpa '77 - '84

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Il 28 maggio 1974 le bombe nascoste nei cestini durante una manifestazione, fanno 8 morti e 103 feriti. Il culmine il 2 Agosto del 1980. Bologna, già colpita sei anni prima con l’attentato all’Italicus, salta in aria in uno dei suoi cuori: alla Stazione l’esplosione fa 85 morti e 200 feriti. La verità è ancora oggi incerta o quantomeno parziale, nonostante la condanna definitiva per Valeria Mambro e Giuseppe Valerio Giusva Fioravanti. Ora da tempo impegnati al Partito Radicale in Nessuno Tocchi Caino, associazione contro la pena di morte. Almeno altre due stragi sono ormai riconosciute come attentati della criminalità organizzate in collegamento con frange politiche di estrema destra. Il deragliamento della Freccia del Sud a Gioita Tauro (22.7.1970) con 6 morti e circa 70 feriti. La strage del Rapido 904 a San Benedetto Val di Sangro vicino a Bologna, (23.12.1984), fa 16 morti e moltissimi feriti. E ad un certo punto entra in ballo direttamente la Mafia. Oltre all’eliminazione di Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e un altro po’ di nemici personali, esegue attentati di matrice terroristico-eversiva a distanza ravvicinata. A Via dei Georgofili, Firenze, (27.5.1993), 5 morti, 38 feriti, e a Via Palestro, Milano (27.7.1993), 5 morti,12 feriti. La violenza sembrava spazzare via tutto, e le radio libere erano costrette a lottare contro questa deriva quasi a mani nude. 5. INTANTO NELLE TELEVISIONI QUALCUNO SI PRENDE TUTTO Figlio di un Dirigente della privata, e chiacchierata, Banca Rasini, un giovane costruttore milanese, dalla grande capacità di lavoro e dall’ancor maggiore spregiudicatezza, decide di entrare nel campo delle Televisioni. Forse l’aveva pensato da sempre, come da sempre probabilmente pensava di entrare in politica, come farà nella sua vita successiva. Il pregiudicato di Arcore (non ancora tale) aveva creato, in un seminterrato della sua Milano 2 una televisione via cavo per i residenti, TeleMilano, che passa, appena possibile nell’etere, affermandosi grazie alla trasmissione condotta da Mike Bongiorno che, comunque resta ancora, e per alcuni anni, in Rai. Fonda poi Canale 5, rastrellando frequenze in giro per l’Italia, e rispettando, inizialmente, i paletti posti dalla Consulta. Trasmette inviando le cassette con i programmi registrati alle sue diverse emittenti in giro per l’Italia. Nel frattempo erano entrati nel nuovo campo televisivo due editori di peso: Edilio Rusconi, che dopo avere diretto con grandissimo successo il settimanale Oggi, della Rizzoli, si era da tempo messo in proprio, prima creando il settimanale Gente, clone editoriale del primo, poi con altre testate a prevalente indirizzo femminile e forte connotazione conservatrice delle Rusconi Editore. Aveva provato ad acquistare il quotidiano romano il Messaggero, all’epoca tra i più importanti. Bloccato dalla rivolta dai giornalisti, fortemente connotati in senso laico e socialista: memorabile il cubitale NO che dalla prima pagina aveva invitato i lettori a respingere la richiesta di abrogazione della legge sul Divorzio al Referendum del 12 maggio 1974. Fallito l’assalto a il Messaggero, alla fine i Perrone, famiglia genovese proprietaria della testata aveva annullato il contratto, aveva fatto nascere

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