L'ALTRO GIORNALE Sambonifacese Aprile 2015

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ANNO XXX - N04 APRILE 2015 - stampato il 31/03/2015

SAMBONIFACESE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Conto alla rovescia per la Fiera di San Marco – 32^ esposizione “Est Veronese Produce” e la Fiera dell’Asparago di Arcole. Vetrina ideale per prodotti e novità legate all’agricoltura, artigianato, industria, commercio e servizi, la 140esima Fiera di San Marco, in programma dal 24 al 26 aprile, è organizzata dal Gruppo Rossante Allestimenti che in collaborazione con PromoFiere Verona avrà il compito di reperire standisti e produttori pronti ad esporre presso la tensostruttura allestita presso il parcheggio Palù. Una novità caratterizzerà invece la Fiera dell'Asparago di Arcole, in programma dal 9 al 12 aprile. A partire da quest’edizione infatti il protagonista assoluto, l’asparago, sarà affiancato dai fiori, che coloreranno di allegria una Fiera che sta crescendo nello spazio e nell'offerta: il 2015 vedrà partecipare anche espositori di antiquariato e artigianato oltre naturalmente ai prodotti tipici, al vino Arcole DOC e appunto all'asparago di cui Arcole è il primo produttore della Provincia di Verona.



le vostre

Lettere “Si parla solo di donne...”

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Numero chiuso il 31 - 03 - 2015

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OMOSESSUALI

VIOLENZA

Come ben sappiamo nel nostro paese sono stati evidenziati molto spesso gli atteggiamenti violenti che le donne subiscono per mano maschile, a tal proposito il nostro Governo ha elaborato un testo che è diventato legge, recante disposizioni in materia di violenza sulle donne. Nel 2012 è stata effettuata una ricerca di valenza scientifica elaborata secondo i

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migliori criteri ISTAT. Lo studio è stato pubblicato nella rivista di criminologia, vittimologia e sicurezza - vol. VI - N.3 - Settembre/Dicembre 2012, evidenziando che oltre sei milioni di uomini sono vittime di violenza, oltre 3,8 milioni a sfondo sessuale e 2,5 milioni di carattere persecutori. Circa 500 mila casi hanno trovato espressione nella nostra capitale. La domanda a questo punto sorge spontanea: "come mai a fronte di questi dati nel nostro paese si continua a parlare solo di violenza sulle donne"? L'indagine è stata depositata presso il CNR ed ha riportato risultati sorprendenti: il 77% degli intervistati hanno dichiarato di aver subito almeno una volta violenza psicologica da parte di una donna, il 63% hanno ammesso di aver subito violenza fisica proprio da parte di un’esponente del gentil sesso. Lo studio ha dimostrato che non esiste una violenza univoca, dovremmo riflettere più attentamente prima di demonizzare un genere nei confronti dell'altro, contestualmente i dati dimostrano che le percentuali sono perfettamente sovrapponibili a quelli della violenza sulle donne. L'Italia è l'unico paese in cui non si indaga e non si

parla di violenza sugli uomini, sia maggiorenni che minorenni. Purtroppo il modo di pensare collettivo è considerare la violenza un fenomeno di genere. Purtroppo è sempre più grande lo scoglio da superare per gli uomini vittima, essi non riescono a raccontarsi perché trovano difficoltà nel riconoscersi attori principali della violenza subita. Infine, e contrariamente a quanto previsto per le vittime femminili, per l'uomo non esistono strutture e/o luoghi istituzionali dove poter denunciare la violenza subita nessun numero verde, nessun sportello di ascolto (pubblico o privato). Ma il Ministero per le pari opportunità non dovrebbe garantire il rispetto della persona nella sua totalità? Oggi non si può più dire che non si conoscono i dati, è arrivato il momento di fare e agire in nome e per conto dei diritti umani, la libertà deve essere garantita ed è un diritto inalienabile dell'individuo, soprattutto per coloro i quali sono stati privati della stessa per mano di aguzzini spietati, uomini e donne! Alessandro Pachera (Coordinatore provinciale pari opportunità UILF.P.L)

“Adozione e ...Dolce & Gabbana” Le dichiarazioni di Dolce&Gabbana hanno scatenato un putiferio mediatico. Solo per aver apprezzato la famiglia tradizionale e definito "sintetici" i figli delle coppie omosessuali, sono stati insultati e contestati da Elton John, da molti altri divi e stanno subendo un ridicolo, quanto inefficace, boicottaggio dei loro prodotti da alcuni esponenti gay del mondo musicale e cinematografico. Un fatto analogo era capitata a Guido Barilla che dopo le dichiarazioni rilasciate al programma radiofonico “La Zanzara” del 24 settembre 2013 (nelle quali dichiarava che mai avrebbe fatto un “spot Barilla con famiglie gay”) era stato aggredito verbalmente e minacciato sui social media, sino a “cambiare idea” e nominare un rappresentante della potente lobby gay americana negli organi societari. Nel caso di D&G, come in quello del “cedevole” Guido Barilla, nel testo delle dichiarazioni “messe all’indice” non c’è nulla di scomposto né di offensivo, ma solo legittime e inoffensive opinioni personali. Evidentemente, tolleranza, democrazia, rispetto e libertà di espressione, altro non sono che vuote espressioni retoriche coniate dalle lobby gay per silenziare e bastonare chi non la pensa come loro. Gianni Toffali L’INTERVISTA L’intervista contestata fa clamore perché – rilanciando la più recente sfilata «Mamma, madre, Madonna» nella quale i due stilisti avevano portato in passerella le loro modelle con i rispettivi figlioletti – pubblica sotto il titolo «Viva la famiglia (tradizionale)» un ritratto inedito della coppia più glamour dello stile italiano. «Abbiamo capito – dice Gabbana – che la famiglia non è una moda passeggera. È un senso di appartenenza sovrannatu-

rale e la gente ha bisogno di appartenenza». Dolce aggiunge: «Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra Famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. (...) Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni». E se Gabbana si dice sensibile al richiamo della paternità («io un figlio lo farei subito»), Dolce sul punto è invece severo: «Sono gay, non posso avere un figlio – dice –. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia».


DIALOGO

ITALIA

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VIOLENZA

“Grande disorientamento” Disorientamento inquietante: è quello che stiamo vivendo in questi momenti che non trovano alcuna lettura di una qualsiasi prospettiva economica e politica. Si sta sbandierando un +0,1% di pil, come fosse un dato che ci autorizza a sperare in una ripresa economica. A questo si aggiunge un aumento di 100.000 posti di lavoro, mentre stiamo raggiungendo il massimo della disoccupazione: 12,70%. Sono dati che non ci confortano: troppe sono le aziende che chiudono e tante quelle che vengono comperate dal capitale internazionale. Diventiamo sempre più poveri. In questi ultimi 40 anni, abbiamo costruito e creato ricchezza e opportunità positive per tutto il nostro popolo, garantendoci anche il futuro con i contratti per le pensioni concordati con i vari governi…Un giorno ci svegliamo e siamo poveri: uno qualsiasi si è inventato di portarci in Europa e ci spiega che per avere un marco dobbiamo comperarlo con 1936,27 lire, raddoppiando di fatto il costo della nostra vita. Abbiamo sopportato anche questo. Inoltre ci hanno imposto di pagare una tassazione da strozzinaggio, e negli ultimi 12

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anni i governi se ne sono infischiati degli accordi fatti negli anni per le pensioni, facendo pagare un pizzo spropositato ai pensionati che hanno fatto da bancomat alle necessità finanziarie di governi incompetenti. Vi ricordate il governo Monti? Un governo che ha approvato leggi che ognuno di noi avrebbe saputo fare. Monti ci promise che avremmo superato il tunnel perché già vedeva la luce alla fine: un solone che ha venduto ulteriormente alla Merkel parte della nostra sovranità nazionale: non siamo più padroni neanche di casa nostra e dei nostri risparmi, per chi li ha. Praticamente di cialtroni e ladri ne vediamo tutti i giorni e molto spesso sono quelli che ci stanno governando o che occupano posti di potere e non sanno difenderci dalle speculazioni internazionali. Ci sentiamo inerti, sconcertati, senza diritto di parola, ascoltiamo sempre le beghe degli stessi e noi stiamo a guardare increduli e non possiamo essere di nessun aiuto in quanto non ci viene richiesto. Penso che alle prossime elezioni avranno la spudoratezza di venire a chiedere il voto. Il 37% della regione Emilia Roma-

gna, ha dato un segnale importante, ma se ne sono fregati del risultato. Oggi, abbiamo un governo con un premier, non eletto, che stentiamo a capire. Il Movimento 5 stelle che persegue una elezione utopistica al 51% , senza mettere a disposizione la forza di oggi. E poi sta nascendo una nuova Lega che apre a forze che nella storia del nostro vissuto, ci fa pensare a orrori commessi da ideologie evocate da queste forze, incapaci di vedere al di la del loro naso, creando in modo inconsapevole dei mostri incontrollabili. Non ci rimane che sperare in una forza di centro liberal socialista che riconosca tutti i valori che molti uomini a noi cari avevano dimostrato con la loro coerenza e intelligenza politica, di essere vicini alla gente come Aldo Moro, Alcide De Gasperi, e Sandro Pertini che ho visto poco tempo fa in un ricordo televisivo dove esortava gli uomini impegnati nella politica, dicendo che dovevano essere Onesti e Coraggiosi. Oggi abbiamo molti ladri e pusillanimi. Gianni Pozzani Segretario Provinciale PARTITO PENSIONATI

“...e giovanissimi. Una ferita” Un altro video della serie " violenza e giovanissimi straccioni dell'umanità". Un altro video da fare vedere o nascondere, non sia mai che crei emulazioni o nuovi atti di imbecillità disumana. Un altro video da decidere se prenderlo a esempio su quanto abbiamo costruito in questi anni di bullismo sociale, oppure assemblarlo per qualche altra puntatasalotto buono in tv. Un altro video per fare accrediti sul proprio libriccino della morale pedagogica e azione educativa, infatti il mondo adulto gonfia i polmoni, anche i bicipiti, quando rivendica il proprio ruolo di agente educativo, senza però riuscire a spostare di un solo millimetro le assi di s-coordinamento collettivo in cui sopravviviamo. Un altro video per non parlarne troppo, perchè potrebbe fare male a chi lo vede, ai ragazzini che scopiazzano, a chi insegna, a chi s'accontenta della scienza, un pò meno della coscienza. Un altro video per tentare una volta per tutte di smetterla con le teorie, le belle parole, le

canzonette, le cattedre e i massimi sistemi, le slide, i lucidi, i colori sgargianti delle tecniche di apprendimento, riducendo questo disagio relazionale che miete vittime da una parte e dall'altra, a una semplice connotazione intenzionale, persistente, asimmetrica. Non è soltanto questo, ma storie anonime e blindate che ancora fanno testo per arginare lo spavaldo di turno. Un altro video per scacciare la paura creata ad arte dall'omertà, ma anche la paura di non parlarne troppo, perchè potrebbe ferire la sensibilità di tante anime belle, perchè c'è persistente l'insidia dei comportamenti copia incolla. Un altro video per consigliare chi afferma "politicamente" che nella propria scuola, nella propria famiglia, nel proprio orticello, non ci sono assolutamente erbacce, di conseguenza perchè parlarne, perchè farne materia di "incontro" e di "relazione". Un altro video per disprezzare la platea plaudente tutt'intorno, che

bestemmia, inveisce, grida di andare giù più forte, quanti partecipano ghignando beotamente al banchetto dei miserabili. Un altro video per riaffermare che infame (un vocabolo assai in voga tra gli adolescenti che lo interpretano malamente senza ben sapere da dove arriva e che carichi di sofferenza comporta) non è chi si mette di traverso, di mezzo, per salvare quella ragazzina-vittima-predestinata, infame è chi rimane in silenzio, chi fa da veterano di una guerra che non è mai stata sua, nè mai lo sarà. Un altro video per comprendere che quel sangue nulla altro è che sangue della vergogna, di quella ragazzina di 12 anni vigliaccamente demolita: ma carissimo il mio bullo/a, questo te lo dico io, puoi credermi, la tua arroganza e presunzione potrebbe risultare il tuo sangue domani, alla meno peggio, fuori dalla scuola, in un carcere, in un ospedale, ma qualche volta pure con i piedi in avanti per sempre. Vincenzo Andraous

LETTERA AD UN CRISTIANO

“Troviamo il tempo per lo spirito” Un grazie intanto per aver iniziato a leggere queste righe. Se deciderete di rispondere a queste domande siate sinceri, perchè risponderete a voi stessi. Se senti di ritenerti un Cristiano proseguì pure nella lettura. Si badi bene, non si vuole fare processi a nessuno ma solo sensibilizzare le coscienze. Le giornate di ognuno di noi scorrono per la maggior parte sempre frenetiche e zeppe di impegni ed occupazioni. Sentiamo molto il bisogno di curare gli aspetti materiali della nostra vita. E quelli Spirituali? Facciamo un po’ di conti: otto ore circa della nostra giornata le dedichiamo al riposo, sette durante la notte e una per l'eventuale riposino pomeridiano. Fra colazioni, pranzi, cene e spuntini se ne vanno altre due orette. Il tempo che dedichiamo alla televisione, ad internet, a Face-Book, e all’utilizzo di telefonini vari arriva a quasi altre due ore. La lettura di quotidiani, riviste, libri, che possono comunque aiutarci a crescere se validi porta via quasi un’altra ora. Le attività che occupano il nostro tempo libero, i cosiddetti hobby, in media ci impegnano un’altra mezz’ora e poi…e poi c’è il lavoro, lo studio, sacrosanti, per carità, che ce ne siano sempre! A questi va un’altra bella fetta della nostra

giornata. Riusciamo a ritagliarci una fetta di tempo per noi stessi, per la riflessione, per la cura della nostra vita spirituale? Fate caso. Quando andate in locali, bar e ambienti vari difficilmente li troverete vuoti per più di qualche istante. Qualcuno che gira c’è. Fate un giro nelle nostre chiese fuori dall’orario delle S.Messe: per il 90% del tempo sono vuote! Locali pieni-chiese vuote. Avete preso ancora il treno, andati al cinema, allo stadio o ad un concerto? Si dice che sia cosa saggia andarvi con un certo anticipo, per, come si dice, prepararsi al clima dell’evento. Alla Messa invece? A 5 minuti dall’inizio quasi il 50% della gente deve ancora arrivare e circa il 10% prende

posto a messa iniziata! Qui non si prepara il clima? Se capita di sentirsi poco bene, se si sta male fisicamente ci si precipita a consultare il medico o qualcuno che ci possa aiutare. Se capita di avere l’anima turbata, in conflitto per qualcosa che abbiamo fatto o per qualcosa che ci è successo, in poche parole un’anima in pena andiamo in cerca subito di un confessore? Spesso no…A beh, intanto c’è tempo, alla prima occasione magari mi confesserò! Ritagliamoci del tempo per la propria anima, per la preghiera quotidiana, per l’Eucarestia. Dedichiamo del nostro tempo a Gesù e alla Madonna. Avviciniamoci finchè c’è tempo al loro amore. Grazie per aver letto L.V.


DIALOGO

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POSTE ITALIANE

SCUOLE

“Che confusione!”

“Pubbliche o private?” Egregio Direttore, un nutrito gruppo di parlamentari di maggioranza governativa si è appellato al governo affinchè, nell'ambito della buona scuola, non sia dimenticata quella paritaria. Hanno scritto al premier Renzi per ribadire la richiesta che l'annunciata riforma della scuola abbia un'attenzione a tutto il sistema scolastico. Salvare il pluralismo per poter garantire una vera scelta in campo educativo delle famiglie. Un aiuto potrebbe essere quello della

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detrazione fiscale, ma nel settore della scuola dell'infanzia se ne possano prevedere altri, anche perchè la gran parte delle famiglie dei bambini non riuscirebbero per reddito a rientrare nella casistica delle detrazioni per una reale parità scolastica. Il nostro sistema delle scuole dell'infanzia è stato scelto dalla OCSE come modello di riferimento, come un parametro di eccellenza. Non si capisce perchè dobbiamo mettere in pericolo questo segmento del sistema formativo nazionale.

Perchè mai le famiglie che scelgono le non statali non dovrebbero avere un contributo dallo Stato? Se le scuole paritarie chiudessero tutte perchè impossibilitate a proseguire, quanti edifici scolastici dovrebbe costruire lo Stato con le relative spese di gestione e manutenzione e stipendi agli insegnanti? E la libertà di scelta educativa delle famiglie, garantita dalla Costituzione, dove andrebbe a finire? Lettera firmata

LEGGI

Gentile direttrice e amica Rosanna. In questo mondo vivere tranquilli non è possibile. Oggi voglio parlare di nuovo delle Poste Italiane. Non è che funzioni perfettamente ma si sa la perfezione non esiste. Tra alti e bassi si va avanti ma ci sono circostanze in cui si rischia di ricevere una lettera o un avviso in ritardo e questo può anche creare danni al ricevente. Inoltre, ora, è anche in questione la possibilità di chiudere gli Uffici Postali più piccoli creando così un grande disagio soprattutto alle persone anziane che vivono sole, senza aiuto e che riscuotono la pensione dal Conto Corrente Postale o vanno in posta per pagare le bollette. A Sandrà, per fare un nome a caso, l'ufficio postale è aperto solo tre giorni alla settimana ma questo è già sufficiente e intanto si evita la chiusura. Invece, come vogliono fare ora, obbligheranno le persone ad allontanarsi dal

proprio quartiere per usufruire del servizio postale con il rischio di trovare anche lunghe code agli sportelli e non si può pretendere questo da tutti. Si salva chi può utilizzare Internet. La Posta Italiana non è povera, fa anche da banca. Inoltre hanno aumentato i prezzi di tutti i servizi e gli uffici sono diventati come dei bazar in cui si vende di tutto, dai libri, ai giocattoli, ai cd, dvd etc. Spedire una lettera costa molto di più che in Germania e Austria. Purtroppo ora molti appalti di distribuzione vengono dati anche ad altre ditte oltre che alla Posta Italiana e queste ditte non costano da meno, anzi fanno pagare di più! Ringrazio i postini che fanno un lavoro non facile e le colpe dei disservizi ricadono sempre su di loro. Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti. Edith

ATV

“Contro la libertà d’espressione” “Più attenzione” Egregio Signor Direttore Nel silenzio generale dei media nazionali, all’interno dei palazzi del potere stanno proseguendo in sordina il loro iter alcuni disegni di legge che, se approvati metteranno in serio pericolo la libertà di espressione e la famiglia naturale. Il ddl Scalfarotto, detto “contro l’omofobia” presenta un testo fortemente liberticida per la sua ambiguità che non definisce chiaramente cosa si intende per “omofobia” e quindi lascerà tutto all’interpretazione del giudice. In questo modo, anche solamente esprimersi pubblicamente per la famiglia naturale come unico modello di famiglia o dichiarare di essere contrari ad adozioni per coppie dello stesso sesso, esporrebbe al rischio di una condanna penale fino ad un anno di reclusione o, in alternativa, ai servizi sociali in associazioni gay. Il che si potrebbe paragonare alla “rieducazione sociale” di altri regimi tristemente conosciuti come maoisti. Ma vogliamo la reintroduzione del reato di “opinione” che c’era con il regime fascista in Italia? Il dise-

gno di legge Cirinnà, sulla disciplina delle unioni civili, contro il quale, in fretta e furia, sono state raccolte alcune decina di migliaia di firme presentate al Presidente del consiglio, propone di equiparare di fatto le unioni civili, anche tra due persone dello stesso sesso, alle coppie sposate. In più propone la possibilità per uno dei due coniugi di adottare il figlio del partner. E'evidente che in questo modo verrà implicitamente incoraggiata la pratica dell’utero in affitto, che mortifica la vita umana, svilisce la donna e la maternità e priva i bambini del diritto di avere un papà e una mamma naturali. Nonostante le assicurazioni che il progetto di legge Cirinnà, sarà superato da una proposta in tal senso del Governo, l’attività della Commissione a riguardo, è proseguita con le audizioni informali, segno che il testo del ddl è tutt’altro che accantonato. Si ritiene trattarsi di due leggi che fanno parte dell’unico piano di uniformare l’Italia ai diktat dell’ideologia “gender” e creare una società in cui verrà negata l’esistenza del maschile e del femminile

(vedi genitore 1 e genitore 2). Una società nella quale ogni desiderio diventa un diritto, dove sarà possibile negare ad un bambino il suo diritto a crescere in una famiglia con un padre e una madre in nome del cosiddetto “diritto al figlio, a bollare come omofoba, qualsiasi voce contraria. A completare l’opera, poi, c’è anche il disegno di legge Fedeli, che vorrebbe imporre una educazione “gender” obbligatoria nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Ma vogliamo proprio portare alla dissoluzione, questa cosiddetta “civiltà occidentale”? L’ideologia “gender”, non ha alcun sostegno scientifico e nega la bellezza, alla realtà e alla verità dell’essere umano. Non è possibile che le persone di buon senso, restino indifferenti ed inerti mentre nel silenzio generale all’interno dei palazzi del potere si propone di negare qualcosa di così fondamentale come la famiglia e la libertà di espressione e la verità sulla specie umana. Giancarlo Maffezzoli

POLITICI

“Grillo, Salvini e Renzi” Caro Direttore, è opinione personale, naturalmente, ma io credo che nei partiti di Grillo e Salvini ci sia qualcosa di sbagliato o perlomeno che non si possano definire così. Grillo infatti parlava del suo come di un movimento e la svolta che ha dato Salvini alla Lega è qualcosa di simile. Siamo di fronte a due furboni che sfruttano la crisi dei tempi e raccolgono consensi intorno a loro per creare una specie di gruppo che si mette insieme per motivi particolari. Il collante sono interessi di parte di egoismi, rabbie e

malumori. Che sfociano in provocazioni e slogan. Nulla a che vedere con i partiti tradizionali che avevano una loro ideologia alla base e un certo modo di concepire la società civile. Dove gli intenti erano sinceri, anche se alle volte un po’ velleitari perché difficili da mettere in pratica. Questi qui predicano invece quello a cui nemmeno loro credono, basta guardarli bene quando sono sul palco. Ma se trovano certa gente che li segue è fatale che gli venga voglia di mettersi alla testa della marcia e andare avanti. Il

codazzo rende fama e orgoglio, oltre al resto. Fuori dall’euro? Ma è un suicidio economico. Extracomunitari a casa loro? Impossibile in questi tempi di globalizzazione, anche etnica. D’accordo sul trovare e mettere poi delle regole al riguardo, ma è un altro discorso. Renzi parlava di “rottamazione”. E’ vero, solo che era un modo simpatico per dire che è ora di cambiare. Uno sostituisce la vecchia macchina con una nuova, ma in mano gli resta sempre una macchina. Giordano Salzani

Gentile Direttore. Visto che l'ATV (trasporto pubblico) non rimedia ai suoi inconvenienti devo scrivere come ogni anno due righe. Per noi l'autobus è necessario sia per gli spostamenti in città che fuori città. Non tutti hanno un mezzo proprio e, spesso, anche chi possiede un'auto non gli conviene utilizzarla per andare in centro città, sia per non ingombrare e inquinare, ma soprattutto perché non si trova dove posteggiarla comodamente senza dover per forza pagare il parcheggio. Scrivo per le persone che hanno difficoltà a salire e a scendere dall'autobus perché i gradini sono troppo alti. Sono persone di una certa età e con tanti problemi. Sarebbe già una cosa utile se l'au-

tista si avvicinasse di più al marciapiede e stesse attento alla chiusura delle porte, onde evitare di incastrare chi è in procinto di scendere. Oltre al rischio di fare del male c'è anche lo spavento. Dovrebbero essere più attenti alla puntualità anche per non far perdere le coincidenze o impegni presi. Importante anche illuminare le tabelle degli orari per facilitarne la lettura laddove non c'è l'illuminazione o non funziona. Particolare attenzione anche alla pulizia del mezzo e non raffreddare troppo l'autobus in estate che a volte si congela e si rischia di prendersi un torcicollo o altro malanno. Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti. Lettera Firmata


CRONACHE

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LA MANIFESTAZIONE. La tradizionale fiera (10-12 aprile) mischia lettura e cultura

Soave si trasforma in Città del Libro Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Dal 10 al 12 aprile Soave diventerà “Città del Libro e della Cultura” ospitando per la prima volta molti eventi dedicati alla lettura: la tradizionale fiera del libro, organizzata dalla biblioteca comunale, diventerà un’articolata manifestazione culturale grazie alla collaborazione dell’associazione Botteghe di Soave, l’amministrazione comunale e la Pro loco di Soave. Si inizierà venerdì 10 aprile quando i bambini della scuola materna “Principe di Napoli” e quella della classe prima della scuola primaria saranno coinvolti in laboratori con l’illustratrice Stefania Scalone. Sabato 11 le classi quarta e quinta elementare e la prima media incontreranno l’autore del libro “Lo smontabulli” Diego Mecenero. Seguiranno nell’ex tribunale le premiazioni del primo concorso “Scrittori e illustratori in erba” che ha

coinvolto i ragazzi della scuola media. Sabato 11 nella chiesa di San Rocco sarà inaugurata la mostra sul libro antico “Un naturalista soavese: Sandro Ruffo (1915-2010)” curata da Ernesto Santi. In piazza Marogna aprirà il bus della Scuola Antica. Nel pomeriggio, da porta Verona, partirà una visita guidata del paese curata da VeronAutoctana, che si ripeterà pure la domenica. Nel pomeriggio di sabato 11 inizieranno gli incontri con gli autori: nel Palazzo del Capitano il giornalista Antonio Caprarica e Antonio Mocciola, nel negozio Soaverie, l’autore Diego Mecenero e nel cortile della Cantina del Castello ci sarà “Il ritorno di Dante” con Lorenzo Carpanè. Dalle 17.30 nella chiesa dei Domenicani sarà organizzato un laboratorio ludico didattico progettato da Promolettura della casa editrice Giunti. Dalle 18.30 in via Roma aperitivo musicale con il Duostick. Domenica i visitatori troveranno il

mercatino del libro usato, la Passeggiata degli Aforismi, le cantine all'interno delle mura aperte per una degustazione del buon vino Soave. Gli ospiti saranno allietati dalle note di arpa celtica di Linda Faustini e del flauto traverso di Marianna Schinaia, oltre che dalle poesie di Agostino Magrinello e le canzoni di Andrea Tebaldi, autori soavesi; i bambini potranno imbattersi nel curioso Gino lo Struzzo, o partecipare allo spettacolo teatrale "Pinocchio", a cura dell'associazione laFogliaeilVento, o all'animazione alla lettura di Franco e Franca. Durante la mattinata nella saletta delle Feste del Palazzo del Capitano Claudia Perdonà presenterà il libro “Un bacio sul naso rosso”. A lei seguirà Elisabetta Garilli con “Ninne nanne ni, dall’attesa alla nascita”. Contemporaneamente in piazza Mercato Grani Simona Sparaco proporrà la sua opera “Se chiudo gli occhi”. Alle 11.30 nel negozio Soaverie aperi-

tivo e presentazione del libro “I templari” di Uberto Tommasi. Nel pomeriggio in piazza Antenna ci sarà animazione alla lettura per i bambini curata da Franco e Franca, mentre in piazza mercato Grani il giornalista Salvo Sottile parlerà del suo libro intitolato “Cruel”. Qui terminerà anche la manifestazione con il diret“SOAVE

tore del TG4 Mario Giordano che presenterà la sua opera “Pescecani”. Quelli che si arricchiscono ingiustamente mentre il paese affonda”. Per tutta la durata della manifestazione ci saranno tre esposizioni di libri: nella Chiesa dei Domenicani, nel Palazzo del Municipio e nella Sala

Civica di piazza Antenna. Nel Centro Storico, in vari punti all'esterno delle Botteghe di Soave, ci saranno spazi dedicati alla "Sosta Letteraria". In caso di maltempo, gli incontri con gli autori si terranno presso la Sala Garribba, all'interno del Palazzo di Giustizia in piazza Antenna.

/ RASSEGNA POETICA “L’AMORE DI SILVIA”

Il 13 giugno nel parco Zanella a Soave si terrà la XV edizione della rassegna poetica “L’amore di Silvia” organizzata dall’associazione Legambiente in collaborazione con il Teatroprova, la Commissione Giovani e l’amministrazione comunale. La rassegna, dedica alla poesia d’amore, è aperta ai ragazzi dai 14 ai 20 anni con una loro sezione e agli adulti con un’altra. Le opere potranno essere edite o inedite purché originali dell’autore, il quale non può partecipare con più di tre opere, che non devono superare i trenta versi, anche in vernacolo o in lingua straniera purché corredato di traduzione italiana. Le poesie selezionate saranno lette durante la serata. I testi devono essere inviati alla segreteria organizzativa della rassegna via mail all’indirizzo amoredisilviasoave@gmail.com entro il 9 maggio, specificando la sezione di appartenenza. Tra le poesie lette durante la serata, tre per ogni sezione saranno menzionate e gli autori riceveranno un attestato e un premio che consisterà in un pernottamento per due persone in suite con colazione nell’agriturismo Corte Verzè a Cazzano come primo premio degli adulti mentre il secondo e terzo e i giovani riceveranno un abbonamento per due persone al cinema all’aperto estivo organizzato da Legambiente nel parco Zanella. Infine Legambiente prevede di pubblicare un volume in formato digitale o cartaceo dove saranno raccolte le migliori poesie delle edizioni della rassegna.

Servizi sociali del Veneto.

L’assessore ai Servizi Sociali Davide Bendinelli illustra le svolte della fase finale della legislatura Nella parte conclusiva di questa legislatura le politiche regionali che riguardano i servizi sociali hanno realizzato risultati molto importanti. C’è stata una svolta politica netta e una “rivoluzione” positiva del sistema, per assicurare i quali - da quando sono diventato assessore regionale ho lavorato con attenzione e quotidianamente. Li ricordo in sintesi: i finanziamenti alle scuole paritarie del Veneto, i provvedimenti di lotta alla povertà e al disagio sociale, la riforma del sistema delle dipendenze, la rivisitazione del sistema centri diurni per la disabilità, la ripartizione del fondo regionale per la non autosufficienza. Mi sono posto l’obiettivo, pur in questo periodo di crisi perdurante, di far sì che le politiche per i servizi sociali continuino ad essere centrali nella programmazione della Regione Veneto. Il Veneto è stato da sempre all’avanguardia nel Paese per il livello e la qualità delle proprie politiche sociali, sorrette in modo particolare dal grande mondo del volontariato. La Regione Veneto ha tenuto alta l’attenzione istituzionale sul fronte sociale mantenendo inal-

terata l’erogazione dei servizi sociali pur di fronte a trasferimenti statali sempre minori. Basti dire che per il 2015, siamo di fronte a una diminuzione spaventosa delle risorse complessive a favore del Veneto (si parla all’incirca di 400 milioni di euro in meno da parte della finanziaria statale). Tutto ciò graverà non poco sul bilancio del sociale. Tuttavia abbiamo raggiunto uno storico accordo con le scuole materne paritarie, che tramite un finanziamento regionale straordinario di 42 milioni di euro da parte del mio Assessorato, permetterà a queste strutture, che accolgono il 70% dei nostri bambini dai 3 ai 5 anni, di portare avanti la loro attività quotidiana. Lo Stato risparmia nel Veneto 500 milioni di euro perché gli costa un terzo rispetto a un servizio per la prima infanzia gestito dal pubblico. Tra gli altri provvedimenti da me proposti e approvati dalla Giunta veneta, ricordo quello di lotta alla povertà e al disagio sociale tramite la redistribuzione delle eccedenze alimentari e che finanzia con 130 mila euro il Banco alimentare del Veneto e con 47 mila euro il progetto “Emporio della solidarietà” pre-

sentato dalla Rete Talenti, coordinamento di associazioni ed enti del territorio veronese, gestito dalla Caritas Diocesana Veronese. E ancora, il finanziamento di 317 mila euro dalla Regione Veneto al Comune di Verona per aiutare le azioni di reinserimento sociale e/o lavorativo delle persone più deboli. Per quanto riguarda il settore della disabilità, ho fatto approvare dalla Giunta un provvedimento relativo ai Ceod che riguarda le migliaia di persone con disabilità (sono 6.225, dati 2014) che ogni giorno frequentano i centri diurni attivi in tutto il territorio regionale. Abbiamo posto mano ad una rivisitazione generale delle attività, delle prestazioni e delle risorse destinate ai centri diurni. Il provvedimento apre un capitolo nuovo sulla programmazione di queste strutture che necessitavano da tempo di un aggiornamento e di un miglioramento di qualità nelle prestazioni e nei servizi e, in particolare, di una loro omogeneizzazione a fronte di situazioni a volte molto differenziate tra una provincia e l’altra. In sostanza, dopo attenta valutazione svolta da un apposito pool

Davide Bendinelli

composto da direttori dei servizi sociali delle Ulss è stato determinato per il 2015 in 58,50 euro il valore medio della quota giornaliera di rilievo sanitario per utente. Sul fondo regionale per la non autosufficienza – capitolo essenziale e costitutivo delle nostre politiche visto l’aumento degli indici di vecchiaia nella nostra regione e il conseguente aumento delle patologie a questo correlate - abbiamo approvato il riparto per il 2015 assegnando 473 milioni di euro per le impegnative nel settore della residenzialità e semiresidenzialità per gli anziani non autosufficienti; circa 63

milioni di euro per le persone con disabilità nelle strutture residenziali; oltre 85,5 milioni per quelle in strutture semiresidenziali, e per la fondamentale area della domiciliarità (1000 utenti circa) 104 milioni di euro di impegnative domiciliari (gli exassegni di cura). Concludo arrivando al fronte delle dipendenze, che in questi anni si sono diffuse in modo nuovo e diverso, tanto da rendere necessario un sistema regionale diversamente organizzato: ccon un recente provvedimento da me proposto, il governo veneto ha approvato di attuare un modello di controllo della spesa nelle Ulss per gli inserimenti nei servizi residenziali delle persone con problemi di dipendenze. Questo significherà una “budgettazione” dei servizi accreditati per permettere un miglior rapporto tra domanda e offerta di servizi e prestazioni ma anche una più solida stabilità dei servizi per evitare liste d’attesa e una ridefinizione delle rette con una riprogrammazione dei servizi del privato socio-sanitario. Davide Bendinelli Assessore regionale ai Servizi Sociali della Regione Veneto


CRONACHE

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SOAVE. Il campionato provinciale farà tappa domenica 26 aprile, per tutta la giornata

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

“S-cianco” veronese Prima volta in paese

«Tasse non pagate»

Per la prima volta il campionato veronese di S-cianco, organizzato dall’Associazione Giochi Antichi, che si svolge ogni anno a Verona e che quest’anno è giunto alla tredicesima edizione, il 26 aprile arriva a Soave e per tutta la giornata ci saranno partite, nel parcheggio di Borgo Covergnino, dove si sfideranno sei delle venti squadre del torneo. Queste sono: Vo’Sole, San Martino, Negrar, Sri Lanka, Via Borgo e La Sorte. «Ho accolto con piacere la proposta dell'AGA di Verona, di ospitare a Soave per la prima volta una tappa del XIII Campionato veronese di S-cianco – afferma il consigliere delegato alla

Cultura, Alice Zago -. Il comune di Soave ha un legame particolare con i giochi antichi, poiché dal 2006, nel Parco della Rimembranza, ha aperto il Museo del Gioco. In esso sono conservati centinaia di giochi antichi

e non solo, provenienti da luoghi vicini ma anche da continenti lontani. Tali giochi, con una ricca biblioteca sul gioco, sono stati donati al Comune di Soave dal collezionista veronese Marco Fittà, che fu legato all'AGA. Ho pensato di

EVENTI. Il Soave ti fa bella: quando una passione diventa lavoro Soave Doc, Soave Classico, Soave Superiore hanno ispirato tre differenti mise e altrettanti make up realizzati da fashion e beauty blogger in un evento tutto al femminile, voluto dal ConsorLa make up artist Roberta Scagnolari, Beatrizio di Tutela del Soave per ce per la proposta Soave doc, Nicole per la omaggiare la figura della proposta Soave Classico, Rossella per la prodonna. Ombretti, rossetti posta Soave Superiore, Elena Schiavon, ed eye-liner e ancora fashion blogger. camicie pass par-tout, jeans, gonne e abiti da sera, uniti a collane, borsette e immancabili dettagli moda. Questi sono stati solo alcuni degli ingredienti per l'appuntamento "Il Soave ti fa bella: quando la passione diventa un lavoro" un talk show al femminile, pensato dal Consorzio del Soave, che ha voluto essere un omaggio a 360° alla donna e al suo essere multitasking: donne che nello stesso tempo sono ottime produttrici di vino, imprenditrici in prima persona, ma anche mamme impegnate e compagne di vita dall'aspetto curato. Il vino Soave è stato il motivo ispiratore. Alle tre declinazioni del grande bianco veronese, Soave Doc, Soave Classico, Soave Superiore, descritte dalla wine blogger Magda Beverari, sono state proposte e create sul momento tre differenti "mise", casual, elegante, da sera, ideate dalla fashion blogger Elena Schiavon abbinate ad altrettanti make up da applicare a seconda dell'occasione firmati dalla make up artist Roberta Scagnolari. Tre modelle hanno indossato le proposte moda e sono state poi truccate in una sorta di tutorial dove sono stati svelati i segreti per un viso sempre fresco, in ordine e...Soave!

COLOGNOLA. La storia e l’introduzione delle “Quarantore” Un tempo a Colognola si cominciava a far penitenza già negli ultimi quattro giorni di Carnevale. A sostenerlo è il curatore dell’archivio parrocchiale della chiesa dei Santi Fermo e Rustico, Donato Avogaro, che ha scoperto quando e come è nata in paese la pratica devozionale delle Quarantore. La curiosità ha aumentato il fervore religioso delle ultime Quarantore, che si sono tenute nella chiesa del capoluogo e nella parrocchia ‘Maria Immacolata’ di Stra’. «Nel 1805, quando l’allora arciprete don Luigi Riolfi istituì per la prima volta le Quarantore, c’era un’unica parrocchia, quella del capoluogo, mentre nelle altre frazioni esistevano delle chiese nelle quali si tenevano solo i funerali e qualche altra celebrazione, ma non la messa domenicale, per partecipare alla quale i fedeli dovevano raggiungere Monte a piedi – spiega Donato Avogaro, studioso di storia della Chiesa locale –. Don Riolfi, nominato parroco nel dicembre 1802, prese possesso della parrocchia il 19 marzo 1803 ed ebbe subito il suo bel daffare per ripristinare la pace e la concordia nella popolazione. Si rivolse alle autorità e alle famiglie, intimando loro di finire con le discordie e di perdonarsi vicendevolmente. Don Luigi volle incrementare la frequenza ai sacramenti, specialmente da parte dei giovani, e così chiamò a predicare e a confessare a Colognola i più validi e santi sacerdoti del Veronese; lui stesso ogni mattina di buon’ora era nel confessionale ad attendere i penitenti – racconta il sacrista – . Lo zelante pastore vide rifiorire in paese la vita cristiana e il buon costume. A questo concorse la funzione delle Quarantore che fu lui a istituire nei quattro ultimi giorni di carnevale. Anche allora – rivela Avogaro – in paese non mancavano balli, canti e pure disordini carnevaleschi con conseguenze di contrasti e malcostume. Don Riolfi chiese la collaborazione dei capi di famiglia, del popolo e dei sacerdoti e, con nuove forme di pietà fatte di penitenza e di Eucaristia riuscì a introdurre le Quarantore». Daniela Rama

arricchire la giornata dedicata allo S-cianco, proprio con una serie d’iniziative legate al Museo del Gioco e alla presenza di alcune associazioni soavesi, in particolare l'Associazione culturale LaFogliaeilVento, che valorizzeranno il gioco come momento di divertimento e di unione. Oggi, bambini e ragazzi, presi dalle sempre nuove proposte della tecnologia, ormai non sanno più giocare all'aperto e vivere l'allegria dei giochi tradizionali, che nel 2003 sono stati riconosciuti come bene immateriale, patrimonio dell'UNESCO». Ad arricchire il programma nel pomeriggio nel museo del gioco sarà inaugurato il plastico di trenini e l’associazione VeronAutoctona organizzerà alla mattina e al pomeriggio visite guidate al centro storico del paese. Infine nel centro storico vetrine e bancarelle saranno addobbate con i giochi antichi. Maria Grazia Marcazzani

Cari concittadini, nel nostro ruolo di consiglieri comunali vi abbiamo informato sulla fatica compiuta per far capire al sindaco e alla giunta di provvedere a recuperare dall'ULSS le ingenti somme per tasse non pagate per dieci anni sugli immobili dell'ex ospedale. Ebbene, dopo 3 anni di richieste dirette in consiglio comunale, di interventi sulla stampa e con il recente foglio d'informazione recapitato nelle vostre case, il sindaco ha acclarato che avevamo ragione noi consiglieri di minoranza e ha proceduto ad inviare il conto dell'ICI e dell'IMU non pagate. Non conosciamo ancora i dettagli e gli anni a cui si riferisce la richiesta inviata all'ULSS nonostante le nostre puntuali richieste in merito. Sappiamo che si tratta di un importo che supera abbondantemente il milione di euro e che, se finalmente incassato, vorremmo venisse utilizzato per diminuire le tasse per la gente comune, recentemente portate ai massimi storici dal sindaco. Secondo dati del Ministero delle Finanze (www.openbilanci.it) i soavesi sono tra i più tartassati dell'est veronese e dell'intera provincia per quanto riguarda le tasse comunali (dov'è finita l'amministrazione virtuosa?). Assicuriamo che vigileremo perché il comune comunque recuperi tutte le imposte non pagate, anche le somme eventualmente prescritte a causa dell'inerzia dell'amministrazione per molti anni. Se sarà accertato un danno erariale, qualcuno lo pagherà. E non saranno i cittadini di Soave! Resta un grave problema: il sindaco di Soave si è scordato di inviare all'ULSS anche il conto per la tassa rifiuti degli ultimi dieci anni. Si è dimenticato dei nostri ripetuti inviti a provvedere? Purtroppo sembra che il primo cittadino non abbia più tempo per curarsi di Soave come dovrebbe. E' troppo impegnato nel collezionare "careghe" a tutti i livelli. Non mancherò di aggiornarvi sugli sviluppi delle varie vicende. Consigliere Comunale Matteo Pressi


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COLOGNOLA. Gli sposi non saranno più costretti a dire il loro “sì” solo in municipio

Matrimoni civili a Villa Vanzetti Servizi di

Daniela Rama Colognola riserva un’apprezzabile novità per quanti desiderano sposarsi civilmente. Ora, infatti, non saranno più costretti a dire sì solo nel municipio di piazzale Trento perché la Giunta comunale ha istituito un Ufficio di stato civile separato a Villa Vanzetti per la celebrazione delle nozze civili. «Villa Vanzetti è stata eletta come sede opzionale per i matrimoni su richiesta della titolare dello storico palazzo che sorge in via Ceriani. – riferisce il primo cittadino Alberto Martelletto –. E’ la prima volta che il Comune

riceve la richiesta da un privato di poter destinare la propria villa a sede di matrimoni civili. Se dovessero giungere in municipio altre

richieste di mettere a disposizione, con questa finalità, altre realtà del territorio, il Comune è disponibile ad accoglierle». La novità rela-

NOMINA. Claudio Carcereri de Prati presidente dell’Accademia di Agricoltura, scienze e lettere Claudio Carcereri de Prati, avvocato cassazionista e docente di Storia del diritto moderno e contemporaneo alla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo patavino, è il nuovo presidente dell'Accademia di Agricoltura, scienze e lettere di Verona. A Colognola ai Colli Carcereri de Prati è conosciuto soprattutto per il suo impegno, profuso da diversi decenni, in ambito storico, giuridico e culturale al Centro studi giuridici Vicariato di Colognola e per le numerose pubblicazioni, molte delle quali legate al territorio, come la recente ‘Il futuro ha un cuore antico’, dedicato agli ultimi 150 anni del paese, con foto e documenti inediti. Nel 2013 è stato insignito dall’Amministrazione comunale del prestigioso ‘Premio columna’, per essersi distinto nel tessuto culturale con i suoi studi in particolare sul territorio locale, oltre che per il suo impegno di studioso che lo ha portato a essere membro di tante accademie tra cui quella Archeologica italiana e la Malta Historical Society. E’ stato anche referente per il Triveneto della Commissione per la storia dell’avvocatura del Consiglio nazionale forense e nel 1995 ha rivestito il ruolo di vice pretore a Soave. Il nuovo incarico assunto ora ai vertici dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere, subentrando all’ingegnere Galeazzo Sciarretta, lo annovera, con i suoi 55 anni, tra i più giovani presidenti di questa realtà, di cui da tempo è membro, una delle più antiche di Verona, fondata nel 1768 dalla Repubblica di Venezia, lasciando presagire la volontà dell’istituzione di rinverdirsi coinvolgendo i giovani. Non è però il primo colognolese a guidare questo prestigioso ente. Prima di lui, infatti, ne sono stati al timone i professori Carlo Vanzetti e Pierluigi Laita. Claudio Carcereri de Prati

tiva alla location per i fiori d’arancio è una risposta alle richieste della gente: «Si è ravvisata l’opportunità di istituire un separato ufficio di stato civile per i matrimoni a Villa Vanzetti, nell’intento di aderire alle esigenze manifestate dai cittadini di poter disporre di una struttura alternativa alla casa comunale. La destinazione di luoghi di particolare pregio storico come Villa Vanzetti a sede di celebrazione di matrimoni civili, può ritenersi inoltre coerente con gli interventi di valorizzazione storica e di promozione del territorio». A fare da sfondo allo sposalizio dei futuri coniugi, potrà, pertanto, ora essere anche questa dimora che sorge sulle propaggini delle colline a San Zeno, è dotata di un grande parco e risale alla metà del Cinquecento. Tra i vari proprietari, è stata particolarmente cara a Carlo Vanzetti, docente negli atenei di Padova e di Verona, associato all’Università della California oltre che presidente dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona dal 1967 al 1995.

8 COLOGNOLA / WI-FI

Internet è gratuito L’Amministrazione comunale di Colognola, grazie anche a un contributo regionale, ha attivato sul territorio un servizio informatizzato utile per la cultura, lo sport, la sicurezza dei cittadini e l’informazione. In nove punti del paese tra i più frequentati è garantita la connessione wireless gratuita per l’utilizzo di Internet. Ecco i posti dove ci si può connettere liberamente alla rete: il Palasport ‘Bruno Ruffo’, l’area dell’Istituto comprensivo e la biblioteca comunale ‘Gino Sandri’ a Naronchi, il Centro associativo ‘Mario Peruzzi’ nel capoluogo, quello sportivo ‘La Colombara’ di San Vittore, il circolo Auser di via Montanara, piazza del Donatore a San Zeno, lo stadio comunale 'Fano' di via Nogarola e il parco giochi Santa Lucia di via Venezia. Per chi preferisce usufruire gratuitamente della rete in modo più comodo o cominciare a farlo, in biblioteca sono attive quattro postazioni di alfabetizzazione Internet accessibili a tutti i cittadini che vogliano utilizzare i nuovi sistemi di comunicazione.«Si tratta di un segno di modernizzazione da parte dell’Amministrazione per favorire la cittadinanza

mediante questa ormai indispensabile fonte di informazione al di fuori delle mura domestiche – spiega il sindaco Alberto Martelletto – anche per gli utili risvolti in tema di Protezione civile che questo servizio potrebbe offrire in caso di calamità naturali, quando le linee ordinarie subiscono un inevitabile black out. Le aree, infatti, in cui è stato installato il servizio coincidono in prevalenza con quelle individuate dal Piano di Protezione civile come punti di ammassamento. Il progetto è rivolto in particolare ai più giovani – tiene a precisare il primo cittadino – permettendo loro di informarsi stando insieme nei luoghi pubblici, di cultura e di svago». «C’è stata l’attenzione all’aspetto dell’inquinamento magnetico – sottolinea l’assessore all’ecologia Andrea Nogara – che grazie alla tecnologia utilizzata è bassissimo e pari a un decimo di un cellulare». «Semplice e immediata – puntualizza Martelletto – anche l’autenticazione per accedere al servizio che si può fare attraverso il cellulare». Per avere ulteriori informazioni in merito è possibile rivolgersi in municipio.

IL LUTTO. Si è spento Flavio Carcereri De Prati Fu il primo cittadino locale dal 1986 al 1994 All' età di 85 anni si è spento l'ex sindaco Flavio Carcereri De Prati, che, con il suo impegno civile, ha scritto una pagina significativa della storia di Colognola. Primo cittadino dal 1986 al 1994, Flavio Carcereri De Prati, a livello politico, seppe rompere gli schemi attivando alleanze nuove ed insolite. Decise, infatti, di lasciare la Democrazia Cristiana e fondare una propria lista civica che si alleò con il partito comunista vincendo le elezioni amministrative. Si trattò di un'assoluta novità a livello provinciale. Prima di passare all'opposizione, durante la sua amministrazione ristrutturò e ampliò il municipio di piazzale Trento, realizzò lo stadio comunale Ugo Fano nonché gli impianti sportivi di San Vittore. Uomo dal carattere forte, si dimostrò disponibile al dialogo e al confronto. Per anni, inoltre, una volta lasciata l'aula consiliare ed essendo laureato in legge, ricoprì l'incarico di difensore civico del municipio. Alle esequie, svoltesi nella parrocchia di Castelletto, sono intervenuti, oltre a diversi cittadini, numerosi ex amministratori ed ex sindaci che nei paesi vicini sono stati suoi colleghi quando era al timone del Comune.



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SAN BONIFACIO. Tutto pronto per la 140ª edizione dell’evento, dal 24 al 26 aprile

L’INCONTRO

“Fiera di S. Marco” Conto alla rovescia

Luigi Di Maio a San Bonifacio

Servizi di

Matteo Dani Manca poco meno di un mese all’apertura della 140esima edizione della Fiera di San Marco – 32^ esposizione “Est Veronese Produce”. Siamo quindi in dirittura d’arrivo per quello che è da sempre l’evento principe della primavera sambonifacese. Quest’anno l’organizzazione è stata affidata al Gruppo Rossante Allestimenti, che in collaborazione con PromoFiere Verona avrà il compito di reperire standisti e produttori pronti ad esporre presso la tensostruttura che sarà allestita presso il parcheggio Palù. Dal 24 al 26 aprile i giorni di apertura di una fiera che oggi vuole confermare la sua vocazione espositiva di prodotti e novità legate

all’agricoltura, artigianato, industria, commercio e servizi, ma anche puntare a qualcosa di più. «Quando utilizziamo il verbo ‘produrre’ spiega l’assessore al Commercio e Attività Produttive Gianni Storari – non possia-

mo intendere solo il mettere in campo beni e materiali nuovi, ma anche lo sviluppo di idee e percorsi innovativi destinati a durare nel tempo. Partendo da questo presupposto abbiamo voluto estendere la nostra visione anche

MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO A San Bonifacio arriva il “Mercatino dell’Antiquariato”. Sarà domenica 12 aprile la prima data di quello che diventerà poi un appuntamento a cadenza mensile. L’organizzazione del mercatino è un’iniziativa che già da qualche mese era stata preannunciata dall’assessorato al Commercio e Attività Produttive. L’organizzazione della manifestazione, che si terrà a San Bonifacio ogni seconda domenica del mese, è affidata ad “ArtAntique”, realtà nata nel 2012 con il patrocinio del Comune di Verona e che in questi anni ha organizzato mostre molto visitate in altri comuni del veronese, come Peschiera e Torri del Benaco. Antiquariato, Collezionismo, Vintage ed arte in genere animeranno quindi il centro storico del paese; il percorso del mercatino, infatti, si snoderà tra Corso Venezia, Corso Italia, Piazza Costituzione e via Marconi, con banchetti presenti durante tutto l’arco della giornata, dalle ore 9.00 alle 18.00.

ad iniziative e aziende non strettamente riconducibili all’area geografica dell’est veronese. Non è il confine che conta, ma la presenza nel mondo produttivo. Per questo si è deciso di legare il marchio “Est Veronese Produce” all’Expo che da inizio maggio prenderà il via a Milano. Aderendo ed inserendosi all’interno del sito www.expoveneto.it, portale di riferimento per gli eventi organizzati in Regione e direttamente collegati all’Expo il Comune di San Bonifacio si propone di creare sinergie ed una sorta di grande filiera che sia in grado di unire anche attività che non saranno direttamente presenti alla Fiera di San Marco, pubblicizzandosi ai milioni di visitatori che si recheranno a Milano durante i sei mesi dell’ Expo (1° maggio – 31 ottobre). Speriamo che la Fiera si dimostri – conclude Storari - una grande manifestazione di volontà e vitalità, che vede impegnata l’Amministrazione comunale di San Bonifacio, la Commissione Attività Produttive e tutte le categorie produttive e la Consulta del Lavoro. In un momento in cui mancano le disponibilità economiche, ma non è detto che siano totalmente assenti, l’obiettivo è quello di dare una scossa alla fiducia, all’imprenditoria, alla volontà di fare, di creare lavoro».

Un pomeriggio di confronto e di incontro con i cittadini di San Bonifacio, è quello che ha visto protagonista, lo scorso 21 marzo, il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio, intervenuto durante l'incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle sambonifacese al Cinema Cristallo. #Tuttiuniti il titolo di un incontro organizzato per discutere e confontarsi in merito alla drammatica situazione che stanno attraversando la Ferroli, principalmente, e anche altre importanti aziende del territorio. Anche il sindaco Provoli ha fatto il suo saluto, soddisfatto nel vedere le alte cariche nazionali scendere tra le gente e sul territorio per tastarne i veri umori. Subito al centro dell'attenzione, poi, la questione Ferroli, con i parlamentari Francesca Businarolo (Commissione Giustizia) e Mattia Fantinati (Commissione Lavoro) a spiegare cosa è

stato fatto e cosa si farà in sede nazionale per monitorare e cercare di risolvere la situazione. E' stata poi la volta delle rappresentanze sindacali FIM e FIOM, direttamente coinvolte nelle trattative con le aziende. Eè stata poi la volta degli interventi dei parlamentari Tiziana Cipriani, Davide Tripiedi e Claudio Cominardi, anche se l'intervento più etteso e applaudito è stato, ovviamente, quello di Luigi Di Maio. Il Vicepresidente della Camera si è concentrato sulla questione delle politiche indiustriali adottate dall'Italia e sulla proposta di "micro-credito" in aiuto a cittadini e imprese promosso in sede nazionale dal Movimento 5 Stelle. Dopo Di Maio e nella pate finale dell'evento sono stati presentati, si è pur sempre in periodo di campagna elettorale il candidato 5 Stella alla presidenza della Regione Veneto Jacopo Berti e i candidati a consiglieri regionali.

Luigi Di Maio

IL GRUPPO MUSICALE / Kayleth, dieci anni di carriera all’insegna del rock Cinque ragazzi, la passione comune per la musica e la voglia di raccontare attraverso di essa la realtà che ci circonda. Così nascono i Kayleth, rock band sambonifacese che nel 2015 festeggia i primi dieci anni di carriera. Massimo Dalla Valle (chitarra), Daniele Pedrollo (batteria), Michele Montanari (synth), Alessandro Zanetti (basso) e Enrico Gastaldo (voce), questa la formazione attuale di un progetto musicale nato nel 2005 con l’intento di creare nel territorio dell’est veronese una band stoner e che nel tempo ha saputo evolversi seguendo diverse influenze personali. Pink Floyd e Black Sabbath, ma anche metal, punk, grunge, hardcore e tanta elettronica, queste le contaminazioni che la band ha saputo unire alla passione dei membri per la fantascienza e dalle quali prendono vita le sonorità tipiche del gruppo: distorsioni ricche di fuzz, bassi molto presenti, caldi e avvolgenti, il tutto condito da sintetizzatori che con vari effetti danno luogo a visioni mistiche e spaziali. I Kayleth (il cui nome deriva da un racconto di Isaac Asimov) sono oggi arrivati al loro quinto album in studio. “Space Muffins”, ultima fatica della band, è uscito lo scorso 12 febbraio per l’etichetta genovese Argonauta Records e già nelle prime settimane ha ricevuto recensioni più che lusinghiere sia a livello nazionale che internazionale. «In questi anni – commenta la band - abbiamo capito che dobbiamo essere genuini, non dobbiamo riempire la nostra musica di troppi fronzoli e arrivare, invece, dritti al dunque. Fare semplicemente quello che ci viene meglio senza andare in cerca di forzature inutili e superficiali». Il sogno dei Kayleth è ora quello di riuscire a partecipare ai vari festival europei dove sono abitualmente di casa i gruppi che da sempre li ispirano. «I nostri brani – concludono - parlano spesso della realtà che ci circonda, piena di menzogne e tanto fumo. Una realtà in cui si cerca sempre di vincere una battaglia interiore contro l'apatia, una lotta per continuare ad andare avanti cercando le cose che ci rendono felici».


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SAN BONIFACIO. Continua a far discutere la questione TAV LONIGO. Si è conclusa la 529ª edizione della manifestazione

Alta velocità Un successo ed è battaglia consolidato

TAV a nord, TAV a sud, passaggio attraverso il centro storico, edifici da abbattere e altri da salvaguardare. Si avvicina giugno e, come prevedibile, la questione alta velocità rimbalza sempre più frequentemente sulla bocche dei sambonifacesi. Un'opera con costi ingentissimi e che, in qualsiasi caso, modificherà radicalmente il territorio, non poteva che diventare argomento di animate discussioni e confronto fra cittadini pro e contro, preoccupati e indignati. Dopo gli sviluppi registrati negli ultimi due mesi, col sindaco Giampaolo Provoli impegnato assieme ai sindaci di altri comuni limitrofi nella battaglia per far approvare il progetto che prevede il passaggio della TAV a sud del paese, a San Bonifacio gli animi si stanno dividendo e, in qualche caso, anche un po' surriscaldando. Come ormai spesso accade sono stati i social media il primo terreno di discussione, con numerose persone alla ricerca di informazioni e notizie ufficiali. Dalla ricerca di informazioni si è passati alle rimostranze e alle critiche all'operato della politica e delle istituzioni nazionali e locali. Il quadro che ne esce è quello di una cittadinanza quantomai divisa e sempre più preccupata. Da una parte i favorevoli al tracciato a sud, che risparmierebbe il centro storico e centinaia di abitazioni, dall'altra chi sostiene che far passare i treni dell'alta velocità a cavallo della Porcilana segregherà il paese tra binari e autostrada, oltre ad

avere un forte impatto sulle frazioni di Lobia e Locara. C'è chi vorrebbe l'isituzione di una sorta di referendum perchè possa essere la popolazione ad esprimersi sul tracciato, chi ripropone l'idea del tracciato interrato o a nord del paese e chi si lamenta per non aver ancora visto il progetto ufficiale; alcuni addirittura paventano la possibilità di dar vita ad un comitato No Tav locale. La preoccupazione e il senso di ineluttabilità che avvolgono la questione sono sfociati nella rumorosa contestazione di alcuni cittadini durante il Consiglio comunale dello scorso 19 marzo. Lo scandalo che nelle ultime settimane ha portato alle dimissioni del Ministro Lupi (direttamente coinvolto sul tema alta velocità), poi, non ha certo contribuito a rasserenare l'ambiente. Ancora molte incertezze, quindi, ma ciò che è chiaro e sotto gli occhi di tutti è che un'opera di proporzioni così ingenti come la Tav porterà sempre e inevitabilmente con sé critiche e rabbia. Quando si va a tracciare un solco così profondo sul territorio e sulla gente, è imposibile avere il pieno dei consensi. La speranza della maggioranza dei cittadini sambonifacesi, e allora quella che davvero la scelta definitiva possa essere quella che vada a recare davvero meno danni e disagi al paese e ai suoi abitanti. I tempi per l'approvazione del progetto definitivo stringono, ma da qui a giugno sicuramente si parlerà ancora molto di alta velocità.

SAN BONIFACIO / MEZZE NOTTI BIANCHE La piazza è da sempre luogo di incontro, di dialogo, di scambio, di confronto, di crescita, di arricchimento culturale; piazza Costituzione si candida ad esserlo per San Bonifacio e per le aree circostanti. Da questo presupposto continua l’iniziativa delle cosiddette “Mezze notti bianche” nell’ultimo sabato del mese, scattata con buon successo nell’autunno scorso con molta gente arrivata in piazza e lungo le vie principali del centro storico attirata dalla musica, dalla compagnia, da attrazioni enogastronomiche o culturali, da proposte varie. Iniziativa che prosegue, le notti bianche, infatti, si svolgeranno periodicamente negli ultimi sabati del mese, il terzo o il quarto; il calendario è stato studiato dal presidente della Pro Loco Paolo De Mattia e dal consigliere Luca Zaffaina in collaborazione con i Commercianti e gli Esercenti del Centro, la prima data è stata lo scorso 28 marzo con “Le vie del vino”, si proseguirà il 25 aprile, il 23 maggio, il 20 giugno e avanti così fino alla fine dell’anno. Nell’ottica della valorizzazione della piazza Costituzione ricade anche la scelta di trasferire il “mercato km 0” di frutta, verdura e prodotti del territorio, dallo slargo antistante il Tiro a Segno alla piazza principale.

Un appuntamento che non tradisce le attese. Si è chiusa da pochi giorni la 529^ edizione della Fiera di Lonigo – 30^ Fiera Campionaria, che nel weekend dal 20 al 23 marzo, ha accolto migliaia di visitatori. «La Fiera è un'occasione dove tutta Lonigo ha la possibilità di mettere in mostra le proprie eccellenze. Da momenti come questi possiamo rinforzare il senso di comunità che ci lega alle nostre città e al nostro territorio, cogliendo anche l'opportunità per dare una spinta all'economia e dimostrare ancora di più quanto la nostra gente creda nel lavoro e nella possibilità di uscire dal periodo di crisi». Sono questi i concetti rimarcati dal sindaco Giuseppe Boschetto, da sempre gran sostenitore della manifestazione, ed espressi anche durante la cerimonia di inaugurazione dove, con un pizzico di emozione, ha dato il via a quella che dovrebbe essere la sua ultima Fiera come primo cittadino. Nata nel 1486 da una tradizione dei monaci benedettini e diventata col passare del tempo un grande evento, la Fiera ha visto anche quest'anno migliaia di persone riversarsi nelle vie del centro storico e al Parco Ippodromo, cuore pulsante di una manifestazione che ha riproposto un mix tra promozione delle attività economiche e intrattenimento popolare. Oltre a ditte e produttori presenti con il loro stand presso il parco Ippodromo, dove si spaziava tra artigianato, atrrezzi agricoli, commercio, edilizia e tempo libero, la Fiera si è segnalata anche in quest'edizione per l'attenzione dedicata al territorio e alle sue tipicità.

Il 17esimo Salone della Meccanizzazione Integrale e Sostenibilità in Agricoltura si è focalizzato sulle nuove generazioni, “I giovani ritornano alla terra” il titolo scelto dall'Istituto Tecnico Agrario “A.Trentin” in collaborazione col gruppo Collis; la 15^ edizione della mosta-mercato “L'oro della Terra Leonicena” ha puntato sui prodotti tipici del vicentino, così come ha fatto “Sapori da gustare”, lo spazio espositivo allestito in piazza Garibaldi. Non poteva mancare, poi, il tradizionale stand di Abensberg, come sempre affollatissimo e in grado ogni anno di rinsaldare il gemellaggio esistente tra Lonigo e la cittadina bavarese. Quella appena terminata è stata una Fiera un po' più fortunata rispetto al passato anche in termini di condizioni metereologiche, con la pioggia che si è fatta viva solo nella mattinata di domenica. Anche questo un ingrediente che ha permesso di mettere ancor più in luce il gran lavoro svolto dagli organizzatori; la trevigiana Gu&Gi ha curato l'organizzazione generale di stand ed aree espositive, la sambonifacese Studio Immagine ha invece gestito la comunicazione e le campagne pubblicitarie (tra radio, tv e carta stampata) che hanno veicolato il nome della Fiera nelle settimane precedenti e durante l'evento stesso. Da quest'anno, infine, la Fiera si è anche dotata di un nuovo sito internet, www.fieradilonigo.it, dove è ancora possibile trovare tutte le informazione sulla manifestazione e su ditte e produttori che vi hanno partecipato.



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PREMIO. Assegnazione ufficiale al centenario Ambrosini, cotitolare dell’omonima tipografia

Città di Cologna Medaglia a Luigi Servizi di

Graziana Tondini Se la terrà ben stretta al collo fino alla prossima edizione della Festa del Mandorlato, la “Medaglia d’oro Città di Cologna”, che quest’anno è stata assegnato al centenario Luigi Ambrosini, contitolare con il fratello Nino della storica tipografia “Ambrosini”, tuttora in funzione sotto la Loggia Umberto I. Ambrosini, 100 anni compiuti lo scorso 20 settembre, in gioventù avrebbe voluto entrare in aviazione e volare lontano… ma il padre non glielo permise. Si dedicò allo sport, diventando campione di salto in alto, ma la sua carriera sportiva venne congelata dalla II guerra mondiale che lo portò con

gli alpini a combattere alla frontiera con la Francia, poi nella ex Jugoslavia. Fu imprigionato nel campo di Furstermberg, vicino Berlino. Tornato a casa nel 1945, con il fratello Nino ha conti-

nuato il lavoro di famiglia in tipografia. «Luigi Ambrosini è esempio di correttezza, lavoro, disponibilità - dichiara il vice-sindaco Laura Branco, consegnandogli la medaglia -.

VERONELLA. Il protocollo d’intesa Anche Veronella ha aderito al protocollo d’intesa del “Progetto per il ripristino dell’itinerario per la terraferma veneta nel 1483 di Marin Sanuto”. Marin era un giovane veneziano, che seguì il cugino giudice della Serenissima nell’ispezione dei possedimenti di terraferma, trascrivendo un precisissimo diario. Lo storico Roberto Bruni è a capo del Comitato internazionale che porta avanti il progetto. Bruni, insieme alla Dott.ssa Luisa Bellini nel 2010 presentò un libro e un DVD sull’iniziativa culturale: «Il libro e il filmato sono tratti dal “Diario” scritto dal Sanuto quando seguì il tribunale itinerante mandato da Venezia nei territori di terraferma. Ogni due anni il Tribunale, formato da tre giudici, partiva da Venezia per verificare l’operato degli amministratori locali. Nel 1483 Marin Sanuto, che aveva appena 17 anni, scrisse il diario del viaggio compiuto nel periodo da aprile ad ottobre. I giudici arrivarono fino agli estremi confini della Serenissima, nelle province di Bergamo e Brescia, in parte del Trentino, nel Friuli Venezia Giulia e nell’Istria. Marin riportò ciò che vide in viaggio, luoghi, castelli, campagne, annotazioni sulla gente, in un territorio particolarmente ricco di peculiarità architettoniche, paesaggistiche, produzioni agricolo artigianali e di tradizioni omogenee anche se composto da popolazioni di diversa origine». «Sono particolarmente orgoglioso di avere aderito a questo progetto, per rivivere oltre 500 anni dopo l’itinerario del Sanuto, nei nostri territori di Cucca e Cavalpone, oggi Comune di Veronella - dichiara il sindaco Michele Garzon -. Oltre ad avere patrocinato il libro e il DVD, adesso abbiamo collocato le targhe indicanti il percorso del giovane veneziano, in affiancamento a quelle del PIAR. Il nostro territorio non teme confronti con i paesi vicini per la ricchezza della sua storia e cultura: oltre Marin Sanuto, abbiamo ospitato gli imperatori Carlo V e Napoleone Bonaparte e tuttora siamo attivi nella tutela di Corte Grande del Palladio. A San Gregorio Sanuto vide l’antica Villa Lavagnoli, e descrisse estasiato la “mirabilissima pergolada davanti la porta”». Con il supporto del Consiglio d’Europa, il progetto dell’itinerario di Marin Sanuto potrebbe ottenere l’inserimento tra gli itinerari turistico culturali a valenza europea, coinvolgendo anche Slovenia e Croazia, nel pieno rispetto dell’impresa originale del giovane cronista, che toccò anche località istriane, allora facenti parte della Repubblica Serenissima di Venezia.

VERONELLA. I 103 anni di Maria Gentilini Maria Gentilini ha festeggiato il 14 marzo i 103 anni. Nata ad Albaredo d’Adige, dopo le nozze con Giuseppe Olivieri, conosciuto a Veronella come “Bepi Dosio” ed è venuta ad abitare qui, in via Roversello. Appena sposata ha vissuto in casa con la suocera, poi ha cambiato abitazione sempre nella stessa via, finché nel 1974 con il marito e la famiglia del figlio Guido si è trasferita in via Strà, nella casa nuova, dove vive tuttora. Con il marito Bepi, la Sig.ra Maria ha avuto sette figli: Luigina, Luigino, AnnaMaria, Mario, Adriana, Guido ed Elena. Anche il marito Bepi fu longevo, visse fino ai 97 anni. Gli Olivieri sono soprattutto una famiglia di agricoltori, oltre al capostipite Bepi, si dedicano tuttora all’agricoltura alcuni figli e nipoti, produttori della tradizionale “verza moretta”. Oltre ai familiari, figli, nipoti e pronipoti, a festeggiare Maria sabato mattina si sono recati anche il sindaco di Veronella Michele Garzon e la vice-sindaco Marisa Rettore, con un piccolo omaggio. In fin dei conti, Maria è la più anziana della comunità veronellese, un traguardo di tutto rispetto!

Questo riconoscimento va ad una personalità che si è fatta valere nello sport, nella cultura, nella vita. Classe 1914, classe di ferro. La sua attività di tipografo e stampatore ha fatto conoscere Cologna oltre i confini locali. Dal giorno del suo 100° compleanno, Luigi è insignito del titolo di Commendatore della Repubblica e di Maresciallo degli Alpini. Ricordiamo anche il suo impegno per tanti anni come presidente della nostra sezione di Combattenti e Reduci». La vita dopo la guerra ha purtroppo riservato altri dolori al tipografo: ha perso la moglie Luigina Martello e i suoi due figli, uno appena nato, l’altro a 50 anni. Ma il cuore buono di Luigi continua a battere: nelle vetrine della tipografia fanno bella mostra l’attestato di Commendatore e la medaglia di Cologna Veneta, una condivisione con i suoi concittadini che dimostra grande generosità.

13 COLOGNA / TEATRO

Un concerto per ricordare Un concerto per non dimenticare due drammi del XX secolo strettamente collegati: i campi di sterminio nazisti e le foibe nel Carso, durante la II guerra mondiale. A Cologna Veneta un trio di musicisti e una voce recitante hanno guidato il 27 febbraio scorso gli studenti del liceo "Roveggio" e delle classi terze delle medie nel ricordo degli orrori dello sterminio ebraico nazista e dei crimini perpetrati dal regime di Tito nell'Istria e nella Dalmazia del secondo dopoguerra. In un recital al teatro Comunale, il trombettista Fabiano Maniero, il chitarrista Alessandro Modenese, la cantante jazz Erika De Lorenzi, in arte "Movietrio", e l'attore Nando Bertaggia hanno accompagnato le nove classi del liceo e le cinque del comprensivo "Alighieri" in un percorso musicale e letterario inedito, scandito da momenti di riflessione sulla tragedia dell'Olocausto. I musicisti hanno eseguito melodie tratte dalle colonne sonore dei più celebri film sulla deportazione e l'ucci-

sione degli ebrei, come Schindler's List, La vita è bella, Perlasca. Al termine del concerto, un'esule istriana, Graziella Fiorentin, ha raccontato la sua drammatica storia, la sua infanzia felice in Istria e la sua giovinezza travagliata, vissuta in esilio obbligato nelle campagne venete. Gli studenti hanno potuto dialogare con la Fiorentin, che è anche autrice del libro autobiografico “Chi ha paura dell’uomo nero?”, in cui racconta con lo sguardo di bambina di 8 anni l’esodo con la famiglia da Canfanaro, e "precipitata in un Veneto allora diffidente e occhiuto, a ricominciare daccapo in un gelido casone di argilla e tralicci di canne". Una realtà oggi difficile da comprendere, per tutti i ragazzi, tra cui i suoi figli, che fortunatamente non hanno provato le brutture della guerra, come gli sconvolgimenti provocati nell’Istria. La giornata della memoria e del ricordo era aperta anche alle associazioni del territorio, promossa dall’assessorato alla Cultura ed Istruzione del Comune.


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MONTEFORTE. La seduta dell’11 marzo in Comune è stata particolarmente bollente

Islam al centro: Consiglio acceso Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Consiglio comunale particolarmente accesso quello dell’11 marzo scorso a Monteforte d’Alpone. Al centro della seduta le interpellanze presentate dall’opposizione sulla questione dell’apertura di un’Associazione Culturale Islamica in via dell’Artigianato. Argomento che sta infiammando gli animi dei montefortiani, e non solo, da alcuni mesi. Il parroco delle frazioni Brognoligo e Costalunga, don Mario Costalunga, che nell’omelia domenicale si è schierato per la libertà di culto, è stato oggetto di un attacco così aspro da finire in un tweet al veleno del leader della Lega Nord Matteo Salvini, condiviso su Facebook da più di 9000 persone e commentato da più di 2000 così da finire citato persino dalla stampa nazionale. Il 13 gennaio 2015 è stata presentata all’ufficio tecni-

co una comunicazione d’inizio lavori all’interno di un capannone in zona artigianale da parte della società proprietaria dell’immobile Ares srl, con sede a San Giovanni Ilarione. Il 19 febbraio il controllo effettuato dalla Polizia Locale ha evidenziato una serie di opere realizzate che l’ufficio tecnico comunale ha ritenuto lavo-

ri irregolari rispetto a quanto in precedenza comunicato dalla ditta proprietaria del capannone. Ciò ha determinato, da parte dell’ufficio tecnico comunale, un’ordinanza di sospensione dei lavori nei confronti della società Ares srl. «Non è certo merito della Lega Nord e della raccolta firme – afferma il sindaco Gabriele

Marini - se il Comune ha proceduto alla sospensione dei lavori. Per quanto riguarda l’associazione, in Comune non c’è nulla agli atti. Quando sarà formalizzata una richiesta, sarà esaminata dagli uffici come avviene per tutte le altre che pervengono in Comune, e sarà applicato ciò che prevede la legge. Quello che per primo ha creato il caos è stato il volantino stampato dalla Lega Nord dove si parla di moschea. Si è arrivati al punto che perfino in chiesa il parroco ha parlato dell’argomento e ha ricevuto moltissimi insulti. Ripeto, agli atti non c’è nulla per il momento, quindi il Comune non può procedere sul nulla. L’amministrazione è per il rispetto della legge: se è formalizzata la richiesta e ci sono tutti i requisiti, l’autorizzazione sarà data perché li adempie. In Regione ho avuto un colloquio con due responsabili: quando mi hanno chiesto i documenti e ho detto che non avevo nulla mi hanno detto che la legge di Associazione Promozione Sociale, APS, prevede che possano insediarsi Associazioni culturali derogando a tutta la normativa urbanistica, senza che il Comune possa fare nulla, com’è già accaduto a San Bonifacio, Arcole e altri Comuni. Per esistere una moschea devono esserci un minareto e una cupola e, se all’interno dell’associazione vogliono pregare, non posso impedirlo». «Noi abbiamo presentato l’interpellanza perché ci è arrivata una richiesta da parte dei cittadini che lavorano nella zona interessata. La nostra unica possibilità è chiedere di convocare un Consiglio comunale in cui si discuta su tale argomento» - ha spiegato Antonio Carletto, rappresentate dell’opposizione. «Tutto questo trambusto non è avvenuto solo perché si sta sistemando un capannone in zona artigianale, ma c’è il problema del rapporto tra le religioni e del rispetto degli altri. Altrimenti tutto questo non sarebbe accaduto – aggiunge Teresa Ros, rappresentante dell’opposizione -. Propongo, insieme al mio gruppo, di organizzare una serata di approfondimento sulla religione islamica: tutte le battaglie che sono uscite sono legate alla paura e al non sapere e tutto ciò condiziona il nostro comportamento. Questa è una proposta di crescita sociale e umana sempre nel rispetto delle regole».

14 MONTEFORTE

Dal 13 al 19 aprile a Monteforte si svolgerà la mostra del libro. Sono previsti vari eventi con mostre di pittori e presentazioni di libri da parte degli autori. Il 17 aprile alle 21 sarà presentato il libro “Voci Migranti. Mario Battistella il poeta del tango" scritto da Liviana Loatelli mentre il 18 aprile alle 20.30 al Palazzetto dello Sport sarà presentato il docu-film “La Cena perfetta” realizzato dalle classi seconde della scuola media del paese.

MONTECCHIA DI CROSARA Venerdì 10 aprile nel Centro Convegni di Montecchia di Corsara alle 20.30 sarà presentato il nuovo cortometraggio diretto dal professore regista Salvatore Aiello che ha coinvolto i ragazzi della IIIB, intitolato “Parole dal vetro”. Per realizzarlo ci hanno impiegato due anni perché come telecamera è stato usato uno smartphone. Questa è la diciannovesima opera per Aiello ed è una storia d’amore ambientata nella seconda guerra mondiale.

MONTECCHIA / LIBRO

Casotto presenta “La mia aurora” Domenica 19 aprile nel Centro Convegni di Montecchia di Crosara sarà presentata la seconda opera letteraria di Edoardo Casotto intitolata “La mia aurora”. La sua prima opera era stata “L’armonica di Pascal”, uscita qualche anno fa ed è stato proprio il protagonista del libro, Attilio Villardi da poco scomparso, a presentare a Casotto la signora che sarà la protagonista di questo libro per la sua vita avventurosa e purtroppo anche dolorosa. «In occasione dell’ultimo lutto che aveva colpito la signora, questa si era confidata con Attilio, il quale lavorava nel servizio pompe funebri a Roncà. Villardi quindi ha fatto da tramite tra me e la signora che mi ha passato materiale sulla storia della sua vita. Lei oggi abita in provincia di Milano. A Verona è rimasta la nuora con i tre figli, la più piccolina dei quali si chiama proprio Aurora. Fra i documenti, mi ha consegnato un diario che ha scritto il marito, quando per motivi di lavoro nel 1978 ha vissuto in Iran. Per varie vicende economiche - finanziarie è emigrato prima in Nigeria e poi in Camerun. Qui l’ha raggiunto anche la protagonista con i due figli. La storia inizia nel giugno 1940. Ciò che mi ha spinto a scrivere un romanzo sono le vicissitudini della vita tormentata di questa donna fin dalla nascita: figlia di una ragazza madre, da piccola era costretta a chiamare “mamma” la nonna mentre la madre doveva considerarla sua sorella. Ha scoperto la verità solo quando è cresciuta, ma ha dovuto continuare a mentire perché la famiglia voleva salvare le apparenze. Quando era bambina e ancora non sapeva nulla, se non vedeva la sorella – mamma, Aurora - da cui il titolo del libro - la andava a cercare e le diceva che la trovava sempre perché quando era vicino a lei, sentiva odore di mamma». La storia della protagonista si riassume in due citazioni inserite nel libro: un proverbio africano che parla di fatalismo e destino che si accanisce contro le persone e una citazione di Martin Luther King che parla del coraggio che dà ogni giorno la speranza per una nuova vita poiché lei non si è mai arresa alle avversità dell’esistenza. Nel racconto però ci sono anche situazioni divertenti, avventurose e piacevoli. «Ho deciso di dedicare il libro – conclude Edoardo Casotto - a tutte le ragazze madri che nonostante tutto hanno deciso di far nascere una nuova vita e una parte del ricavato del libro, che mi sono autofinanziato, andrà in beneficenza». Il libro si potrà trovare in vendita a Montecchia nella biblioteca comunale e nella cartolibreria Girasole.


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MONTEFORTE-MONTECCHIA. I due istituti insieme, il 21 marzo, per un progetto di formazione

Lezione a scuola: sicurezza stradale Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Lo scorso 21 marzo le scuole medie di Monteforte e Montecchia si sono unite per dar vita ad un progetto dedicato alla sicurezza stradale. All’iniziativa hanno aderito anche le scuole medie di San Bonifacio, Soave e San Giovanni che accoglieranno l’evento in seguito. La giornata è iniziata a Monteforte nell’oratorio parrocchiale per terminare a Montecchia nella palestra della scuola. “Traffic Deadline Italy” è stato condotto da Rommel Jadaan, medico del 118, internista e specialista in Medicina d’Emergenza, Urgenza e Pronto Soccorso, con Fabio Vivian, istruttore di guida. Obiettivo: informare e formare per prevenire l’incidentalità stradale. Jadaan in particolare ha scritto anche un libro sullo stesso tema. Attraverso video, musica, immagini e testimonianze con informazioni pratiche riguardo una

guida sicura e un atteggiamento responsabile verso se stessi e gli altri, è stato ricordato che il comportamento è come una linea che, se oltrepassata, può distruggere la nostra vita e quella di chi amiamo. Slogan della manifestazione è “Per il

mondo sei qualcuno, ma per qualcuno sei il mondo”. Jadann durante il suo intervento ha parlato dell’importanza dei seggiolini per i bambini e le cinture di sicurezza pure dietro, la pericolosità di mandare sms alla guida, l’uso di alcolici e

droghe e il rischio di mettersi alla guida dopo che si sono assunti, l’alta velocità che diminuisce lo spazio di frenata in caso di pericolo e la responsabilità nella guida di un ciclomotore, sempre mostrando gli effetti gravi o mortali di queste azioni. Da quattro anni Jadaan e Vivian girano il Veneto per sensibilizzare i giovani su quest’argomento, incontrando più di 4000 giovani dalle elementari, dove hanno insegnato il massaggio cardiaco, alle superiori, sempre con la speranza di diminuire la strage di giovani che ogni anno muore sulle strade per motivi futili perché il 90% degli incidenti è causato dallo stesso conducente. «Quando una persona guida non può fare altro – è stato l’ammonimento di Jadaan ai ragazzi -. I fiori che vediamo lungo le strade siano solo quelli dei prati. Non fate in modo che i vostri genitori debbano andare in una “boutique di croci”».

15 SAN GIOVANNI ILARIONE Gran Galà “Dalla pelle al cuore” Lo scorso 14 marzo nel teatro parrocchiale di Villa a San Giovanni Ilarione si è tenuto il Gran Galà “Dalla pelle al cuore”, spettacolo che si è unito al calzaturiero, industria principale ilarionese. «L’idea di questa serata è nata quando ho conosciuto Dino Antoniazzi, che presenta ogni anno questa manifestazione nel vicentino per valorizzare la produzione conciaria – racconta Ellen Cavazza, sindaco di San Giovanni -. Gli ho proposto di spostare l’evento quest’anno a San Giovanni per far conoscere le cinque realtà calzaturiere locali anch’esse legate alla pelle. Antoniazzi ha accettato, così con lui mi sono recata nelle nostre cinque aziende per far conoscere l’iniziativa. Il mio scopo era quello di rendere le ditte protagoniste della serata facendo sfilare le calzature e qualche borsa indosso alle miss. Il galà si è rivelato una bellissima serata, durante la quale è stato premiato Angiolino Sartori, come “maestro della pelle” per il suo impegno pluridecennale in questo settore e l’impegno costante sul territorio. Per mostrare più scarpe possibili è stato creato un piccolo concorso di bellezza e per unire Verona e Vicenza sono state anche mostrate varie pelli di alcune industrie conciarie vicine al nostro territorio dove lavorano molti ilarionesi. Per la prima volta – continua Cavazza - mi sono calata nelle vesti della presentatrice: oltre alle sfilate ci sono stati momenti di musica e ballo. Ringrazio Federico Gallo dell’Energy Studio per aver dato un balletto coreografato da Omar Vanzo e l’Accademia del Canto di Arzignano»…Ma “Dalla pelle al cuore” ha pensato anche alla beneficenza: tutte le offerte raccolte durante la serata sono andate all’associazione per la lotta contro la Fibrosi Cistica. «Come sindaco – conclude Ellen Cavazza - ho voluto presentare a tutti quello che San Giovanni Ilarione e la Val d’Alpone hanno da offrire. Mi ha fatto piacere che molte persone siano intervenute». Il concorso di bellezza, cui hanno partecipato molte ragazze, è stato vinto da Nicole Munaretti di San Giovanni Ilarione, premiata dalla giuria di cui faceva parte il sindaco di Roncà Roberto Turri e membri della giunta di San Giovanni».



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IL CASO. Bisogna sostituire i contrassegni (arancioni) con i nuovi (azzurri)

INTERVISTA. Divorzio breve. Lelli: «Aiuto fai da te»

I parcheggi per disabili

Da statistiche il processo civile italiano è tra i peggiori del mondo; i magistrati, ridotti al lumicino, non hanno la possibilità di studiare a fondo e discriminare bene le cause. Tale situazione è stata sottolineata pochi giorni fa dal primo presidente della Corte di Cassazione che all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha affermato che tra i grandi mali della giustizia italiana c’è anche il fatto che siamo un paese troppo litigioso e perciò sarebbe auspicabile un mutamento dell’atmosfera politica istituzionale e culturale. Tra i “litigi” più frequenti c’è anche il divorzio. Ne parliamo con Renato Lelli, Presidente dell’Associazione genitori separati per le pari potestà (AGSPP), che nel 2002 depositò una petizione, dalla quale ha preso vita la legge n° 162 del 10 novembre 2014, per il cosiddetto “divorzio breve”. Presidente, come è nata l’idea di inoltrare alla Camera dei Deputati questa petizione? «In un momento di crisi economica così pressante per i cittadini italiani, che si devono adoperare in tutti i modi possibili per far quadrare sempre di più i conti per arrivare a fine mese, bisogna essere dei funamboli per tamponare tutti gli imprevisti che la vita quotidiana ci riserva. Uno di questi problemi deleteri e infelici per le famiglie italiane sono appunto le separazioni e i divorzi; sono ormai diventati un cancro che distrugge e corrode intaccando la società tutta nelle sue forme più intrinseche. Una risoluzione a tale problema per non impoverire le tasche del cittadino e a sua volta dello Stato, viene dalla Gran Bretagna, dove un sistema ben congeniato consente alle coppie di sciogliere il matrimonio e di provvedere al mantenimento in particolare dei minori, senza passare dalle aule del tribunale, quando sussista una sufficiente armonia di coppia. Un doppio beneficio, questo per i cittadini, con risparmi economici notevoli per le casse già disastrate dello stato italiano». Da qui la sua proposta… «Nel marzo 2002 depositai alla Camera dei Deputati la petizione n.199 affine alla risoluzione legislativa inglese – nel 2010 inviai inoltre altre petizioni per accelerare la tematica -. Oggi più che mai le istituzioni non supportano economicamente i problemi del cittadino, tra cui in primis la giustizia che ha ben 5 milioni di cause arretrate e per quelle più difficili la soluzione arriva dopo anni di procedimenti. Oltretutto, analizzando a fondo questo problema, si evince che nelle famiglie ci si separa spesso poiché mancano anche lavoro e denaro oltre alla cultura familiare. Un effetto eclatante di tutto ciò lo abbiamo avuto nei giorni scorsi quando il tribunale di Verona è addirittura arrivato a pignorare la pensione di un nonno per mantenere la famiglia del figlio separato dalla moglie e resosi poi irreperibile». In cosa consiste il “divorzio breve”? «Il divorzio “fai da te” fluidifica i passaggi burocratici dei separandi che non dovrebbero più andare così in tribunale per queste cause, ma semplicemente ritornare dall’Ufficiale civile che a suo tempo sancì l’unione; di conseguenza saranno solo i documenti che dovranno essere inoltrati, come per la prima volta all’atto del matrimonio, alla Procura della Repubblica per la registrazione. Il tribunale sarà l’ultima spiaggia nel caso di una forte diatriba tra gli ex coniugi e sarà la nuova legge sul diritto di famiglia che disciplinerà il tutto nella maniera più giusta ed equilibrata. Rimane comunque fondamentale che in presenza di minori è necessaria la presenza di un legale». Per informazioni: Sos AGSPP 348.8583860; www.agspp.it

Dal 15 settembre prossimo tutti i Comuni italiani sono obbligati a sostituire gli attuali contrassegni per il parcheggio degli automezzi di invalidi (di colore arancio), anche se non scaduti, con quelli di nuova introduzione di tipo europeo (di colore azzurro), ai sensi del DPR n. 151/2012. Per i cinque Comuni dell'Unione Adige Guà (Cologna, Pressana, Roveredo, Veronella e Zimella) il rilascio dei permessi è curato dal Comando Polizia Locale, con sede in Cologna Veneta, Via Rinascimento, 29. Al Comando devono rivolgersi i titolari del vecchio contrassegno negli orari di sportello per il pubblico, portandolo con sé ed unendovi il modulo di domanda per quello europeo, reperibile presso gli uffici stessi o sul sito internet. Sulla domanda è indispensabile dichiarare sotto la propria responsabilità i dati personali e gli estremi oggettivi che giustificano la richiesta; inoltre si devono allegare un documento d'identità del richiedente o del curatore / tutore nel caso in cui il disabile sia da questi rappresentato, due foto tessera a colori, il certificato medico in originale del medico curante o del medico della A. Ulss di appartenenza, in cui sia espressamente dichiarato che il cittadino “ha effettiva capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta”, ovvero è non vedente. Il costo per il rilascio è di 5,00 euro. Per ottenere il nuovo contrassegno azzurro, bisogna riconsegnare quello in possesso, anche se non scaduto. Se quello arancio attuale fosse stato smarrito/rubato, prima di richiedere quello nuovo, bisogna fare apposita denuncia di smarrimento o furto presso l'autorità competente. Il nuovo contrassegno di park per auto di disabili deve essere obbligatoriamente firmato dal portatore di handicap, pertanto è necessario che per il ritiro dello stesso, l’interessato si presenti personalmente al Comando di Polizia Locale, dove dopo la sottoscrizione gli sarà consegnato. Per informazioni telefonare al n. 044.2411400 – oppure mail a: polizialocale@unioneadigegua.it Graziana Tondini


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BELFIORE. Problematiche e riflessioni sull’Alta Velocità

ARCOLE. Giovanna Negro querela il consigliere Anna Ferraro

Il gruppo di minoranza “Belfiore per voi” ha organizzato il 6 marzo la conferenza “La TAV a Belfiore” per illustrare attività e problematiche nate con il nuovo progetto definitivo dell'Alta Velocità/Alta Capacità. Coordinatore e moderatore della serata il consigliere comunale Alessio Albertini: «La serata nasce dall'esigenza di capire meglio l'infrastruttura TAV/TAC, effetti dell'opera sul territorio, prospettate potenzialità, osservazioni sul tracciato, azioni da intraprendere per gli espropri illustra Albertini -. Nel nostro comune la TAV entra da Gombion da sud di San Martino B.A., scavalca la Porcilana e resta a nord della stessa. Si abbasserà nuovamente a sud della Porcilana con la variante di San Bonifacio. Correrà in un'area quasi completamente agricola». Albertini spiega il ruolo dei Comuni: «I Comuni avranno due funzioni: richiedere le compensazioni ambientali per le

Finirà in tribunale la questione che vede protagoniste Giovanna Negro, sindaco di Arcole, e Anna Ferraro, consigliere di minoranza del comune arcolese. L'onorevole Negro ha infatti querelato per diffamazione a mezzo stampa la capogruppo della lista civica Nuova Arcole che, nelle giornate del 14, 15 e 16 febbraio ha messo in distribuzione presso ogni abitazione del Comune il periodico “Nuova Arcole informa”, edito e ciclostilato in proprio...Ed è proprio l'articolo a pagina 9 che ha fatto scatenare l'ira del Primo cittadino: “Parentopoli in Arcole? Storia di una strana assunzione” era intitolato il pezzo in cui la consigliera Ferraro affermava che Giovanna Negro avrebbe assunto in Comune Sabine Offermann facendole vincere la selezione senza presentare la domanda opportuna. “...Sembrerebbe che la signora Offermann sia legata sentimentalmente al fratello del cognato del nostro Sindaco” stava scritto inoltre nell'articolo. Lo stesso testo si poteva leggere lungo alcune vie di Arcole su manifesti affissi nella giornata del 27 febbraio. Da qui la decisione dell'onorevole Giovanna Negro di sporgere denuncia nei confronti di Anna Ferraro. “Quanto narrato dalla signora Ferraro – scrive il legale rappresentante del Sindaco -, oltre a non corrispondere a verità, è gravemente offensivo dell'onore e della dignità dell'onorevole Giovanna Negro...In data 2.12.2014 l'amministrazione comunale ha pubblicato l'avviso pubblico per la raccolta di curricula professionali finalizzata all'assunzione di un dipendente a tempo determinato da collocare nell'ufficio di supporto agli organi di direzione politica. La valutazione dei curriculum sarebbe stata eseguita dal Sindaco con disposizione “intuitu personae”. Alla pubblicazione hanno fatto seguito 11 candidature...tra queste compare anche quella della signora Sabine Offermann”. All'interno del testo del legale si legge inoltre che “dal certificato di Stato di Famiglia si evince che il convivente della signora Offermann non è in alcun modo legato da vincoli di parentela, affinità o conoscenza con l'onorevole Giovanna Negro...La condotta posta in essere dalla Ferraro appare strumentale e ledere la reputazione del Sindaco mediante la pubblicazione di notizie false, incomplete, facilmente

Una serata Nuova Arcole a tutta TAV in tribunale fratture al territorio e rispondere ai cittadini, per facilitare il collegamento e la manifestazione dei bisogni della comunità verso gli altri attori della TAV: Ministero Infrastrutture, RFI e Consorzio IRICAV DUE, il costruttore. Per le espropriazioni è preferibile si adotti il modello “passante Mestre” per evitare tempi lunghi, frammentazioni, contenziosi: costituire un'organizzazione di privati, che in modo condiviso si presentano a IRICAV e contratti direttamente con esso l'accordo». Daniele Giacomazzi, esperto in espropri, ha spiegato gli indennizzi: «A parte gli espropriati con fabbricati e terreni nell'area interessata dalla tratta, le norme CE prevedono che vengano indennizzati per il danno i proprietari in una fascia di 300 ml dalla TAV. La legge obiettivo prevede tempi più rapidi del solito, per permettere l'immissione immediata nei terreni e fare partire i cantieri. Per chi ha un'attività produttiva interessata

dalla TAV ritengo importante fare una stima dell'immobile adesso, per cristallizzare il valore e avere un riferimento al momento della trattativa per il danno che sarà arrecato». Il sindaco di Belfiore, Davide Pagangriso, ha illustrato le attività in corso: «Pur in assenza di progetti aggiornati di RFI, con quello del 2006 ho iniziato gli incontri con tutti i proprietari espropriandi TAV, per conoscere le varie problematiche. Dopo averli sentiti tutti, raccoglieremo le loro obiezioni e ne faremo un documento unitario da presentare in Provincia. Con la variante di San Bonifacio, il nostro territorio ad est sarà più penalizzato, con più relitti, come la sede dell'attuale strada Porcilana. Per questa chiederò la rimozione del nastro d'asfalto e il ripristino a territorio coltivabile, affinché non si crei un corridoio asfaltato, inutilizzato e soggetto a degrado». Graziana Tondini

Giovanna Negro

verificabili da un Consigliere comunale”. L'intera vicenda passa ora nelle mani del Giudice. “Questo modo di fare politica , basato sulla denigrazione dell'avversario politico con accuse inventate di sana pianta fa ribrezzo. E' certamente sintomo di mancanza di argomenti sul nostro operato. Ma non solo: questo tentativo di diffamazione mira a colpire la mia persona e a delegittimare la macchina comunale. Si tratta di un fatto gravissimo che vuole far perdere al cittadino la fiducia delle istituzioni. Questa non è più politica, ma macelleria sociale che porta alla disgregazione e all'odio nella nostra comunità". On. Giovanna Negro Sindaco di Arcole

ARCOLE. La mostra dedicata a Papa Pio X Ha fatto tappa ad Arcole, l'unica prevista nel veronese, la mostra dedicata a papa Pio X, allestita nel centenario della sua morte avvenuta nel 1914. Papa Giuseppe Sarto, pontefice trevigiano dal 1903 al 1914, è stato ricordato attraverso documenti originali, paramenti da egli indossati, quali una stola, una patena, una pianeta con il suo stemma pontificio e una papalina, ossia uno degli zuccotti che portava sul capo. Inoltre in esposizione c’era una selezione di 140 medaglie curata dallo storico Giuseppe Battaglia, che fa parte dell'associazione Filatelico numismatica Spartaco Franceschetti di Montagnana e dal collezionista Francesco Faccia. La mostra itinerante ha già fatto tappa a Conselve (Padova), Montagnana (Padova), Villa d'Este (Padova) e Noventa Vicentina. E dal 17 gennaio al 2 febbraio è arrivata nel veronese, in Villa Ottolini. Una mostra di grande interesse per ricordare uno dei due papi veneti del Novecento (l'altro è il bellunese Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I), spesso ricordato come un rigido conservatore per la sua condanna del modernismo e della modernità. Giudizio che, in realtà, ne ha offuscato l'intensa attività riformatrice, in ambito ecclesiale e sociale. Al nome di papa Pio X sono legate la riforma del Canto Gregoriano e la riedizione del catechismo cattolico. G.T.



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A CURA DI CHIARA TURRI

Come tutti gli anni in questo periodo sono reduce dalla manifestazione più importante per il settore benessere. In occasione di Cosmoprof Bologna si ha la possibilità di presentare le proposte benessere più all’avanguardia. Massaggi, trattamenti, macchinari e creme fanno da protagonisti a una full immersion di quattro giorni. In contemporanea a Verona esponeva Vinitaly. Ho voluto unire il concetto di benessere alla cultura del vino e proporvi un trattamento facile con un prodotto del nostro territorio, il vino. Con il termine vinoterapia s’intende il complesso di terapie basate sull’impiego di derivati della vite, quali l’uva, foglie e vino. Questa terapia viene riscoperta in Francia, nei pressi di Bordeaux e il crescente interesse per la cultura del vino ha portato a rivalutare l'impiego delle sue proprietà anche in altri ambiti non legati al senso del gusto. Grazie alle moderne tecnologie biochimiche, si conosce ogni singolo beneficio della pianta e del suo frutto. Tant’è vero che la vite, insieme all’uva, viene impiegata nella cura degli inestetismi della pelle, il miglioramento della microcircolazione sanguigna, la lotta al colesterolo, la depurazione epatica e intestinale, per contrastare l’invecchiamento della pelle e tanto altro ancora. I semi dell’uva sono ricchi di calcio, fosforo, polifenoli e flavonoidi, svolgendo un’azione idratante, levigante e antiossidante. Attualmente sono numerose le SPA che propongono trattamenti viso e corpo e i risultati sono di altissima qualità. Se non avete la possibilità di regalarvi qualche ora di vineterapy in istituto potete provare questo trattamento corpo che vi aiuterà a riattivare il metabolismo della pelle per affrontare la primavera. SCRUB PER GAMBE AL VINO ROSSO Ingredienti 3 cucchiai di vino rosso Valpolicella 1 cucchiaio di miele biologico 3 cucchiai di zucchero di canna 6 gocce di olio essenziale di limone Preparazione Versate tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Applicate l'impacco sulle gambe umide massaggiando dal basso verso l'alto per dieci minuti a gamba. Risciacquate bene alternando acqua calda e acqua fredda. Applicare su entrambe le gambe olio di mandorle con dolci sfioramenti. In questo tipo di scrub la presenza dell'acido tartarico nel vino e dell'acido glicolico nello zucchero hanno un effetto levigante che contribuisce all'eliminazione delle cellule morte e al risveglio della pelle. Buona primavera a tutti. Namastè!

Arturo Brachetti, il trasformista più veloce del mondo E’ Arturo Brachetti il trasformista più veloce del mondo. Entrato nel Guiness Book of Record, è l'unico capace con i suoi show intorno al globo di esibirsi da Shangai a Hoollywood tanto per la Regina d'Inghilterra quanto per il Presidente Chirac annoverando tra i suoi fans nomi del calibro di Woody Allen e Tom Cruise. "Brachetti che sorpresa", così s'intitola questo varietà internazionale pieno di ospiti che interagiscono con te in questo viaggio. Un nuovo spettacolo dal ritmo ferratissimo… «E' uno spettacolo pieno di sorprese: tutti i miei show sono pieni di soprese, con quaranta e più applausi a scena aperta. Sono in compagnia di viaggiatori incredibili e speciali: Luca Bono (mio giovane allievo), Francesco Scimemi (un mago pazzo) e Luca&Tino (due comici che attingono alla commedia dell'arte e nel teatro un pò assurdo). Siamo tutti persi in un magazzino di valigie immaginario. Sono partito da una fotografia di un deposito di valigie indiano a cielo aperto dove c'erano queste piramidi di valigie coloratissime, dimenticate e perse va sapere perchè...Mi sono immaginato che aprendole ci potessero essere ricordi, sogni, storie incredibili e così è stato. In questo deposito io sono in cerca della mia valigia rossa ma ci sono anche due direttori d'orchestra che hanno perso l'Orchestra, Francesco ha perso la valigia della nonna con tutte le cose da mangiare, Luca Bono ha perso la fidanzata e "L'Uomo del Monte" ha perso il carico di banane». Qual'è la sopresa più originale che ti hanno fatto e quella che hai fatto invece tu a qualcuno? «Ohhh! La sorpresa più originale è stata far arrivare mia madre a Parigi in una trasmissione televisiva. Si era nascosta dietro ad un'enorme cantante lirica, amica mia, e mi diceva cantando: "ho una sorpresa per te!"…Si gira e c'era mia madre dietro. Mi sono quasi messo a piangere quella volta. Di sorprese e scherzi ne ho fatti molti, a volte compresi e a volte incompresi. Una volta per fare una dichiarazione d'amore mi sono travestito da motociclista, di quelli che portano i pacchi, e ho portato un

regalo con attaccata una lettera a questa ragazza, la quale ovviamente non mi ha riconosciuto…però il giorno dopo mi ha detto: "non lo so, una specie di alcolizzato mi ha portato questa roba"... Era spaventata. Quando poi le ho detto che ero io mi ha preso per uno schizzofrenico ed è finita lì». Peccato che la tua casa a Torino non sia aperta al pubblico: è un mausoleo della Magia. Quando sei a casa ti manca l'applauso del pubblico, la vita e i ritmi della tournée o ti godi semplicemente casa tua? «Quando sto a casa due o tre giorni tranquillo a guardarmi la Mole Antonelliana, dopo un pò mi viene la nostalgia dell'adrenalina dello spettacolo e della finzione. Così inizio ad andare in giro travestito per Torino. Mi travesto da prete, da prof.di Filosofia…Un travestimento bestiale da rockettaro ce l'ho per andare in discoteca. Insomma mi diverto così oppure comincio a inventare nuove cose e nuovi progetti». Quand'è che hai capito di essere diventato qualcuno? In Italia non sei ancora molto valorizzato dice qualcuno... «Forse in Italia sono poco valorizzato ma sono quello che fa più incassi nel teatro…se la gente viene a vedermi per due tre sere di fila nella stessa città significa che qualcuno si ricorda di me. All'estero mi hanno conferito un sacco di premi, recentemente Cavaliere delle Arti e delle Lettere. C'è la mia statua al Museo delle Cere di Parigi: la mia statua è semovente e cambia costume ogni quattro secondi e non invecchia. Finalmente forse tutti gli sforzi fatti fino adesso sono serviti». Trasformismo, ombre cinesi, sand painting (dipingere con la sabbia): in quale delle discipline della tua Arte ti senti davvero imbattibile? «Ovviamente nel trasformismo e nei costumi: nel 1979 quando ho iniziato questo mestiere, ho reinventato questa forma d'arte. Dai tempi di Fregoli 1922 non si vedeva più nessuno fare le trasformazioni. Sono stato per 10 – 15 anni l'unico al mondo. Poi hanno cominciato a copiarmi: si sono accorti che la mia vita artistica andava bene

e hanno iniziato a rubarmi i segreti. All'inizio mi dava un pò fastidio, poi ho capito che riuscivano a copiare solo l'hardware ma non il software: copiavano i costumi. I trasformisti anche all'estero hanno un repertorio che dura 5-6 minuti invece io ho delle ore e ore di trasformazioni. Ho 350 costumi e soprattutto cerco di dare una ragione ad ognuna. Non c'è mai una trasformazione gratuita tanto per far vedere che mi cambio velocemente. Non è la stessa emozione e non fa parte della mia filosofia». Possiamo dire che in tempi di crisi la fascinazione per la Magia e il trasformismo non passeranno mai di moda? «Tutti gli spettacoli “di sogno” e tutto ciò che può dare consolazione in tempi di crisi ha un grande successo. Vedere in scena cose magiche inimmaginabili e impossibili che diventano vere, al pubblico può dare consolazione. Alla fine di questo spettacolo, quando ritrovo la mia valigia rossa vuota purtroppo dico: "sì la mia valigia è vuota, quindi tutti i ricordi e le cose belle sono andate perdute. Però quello spazio vuoto è lo spazio infinito dei nostri sogni e i nostri sogni per fortuna non possiamo mai perderli». Luca Rizzato


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Pasqua di Resurrezione. Ogni anno la sua data Quando è Pasqua quest'anno? Quante volte vi sarete fatti questa domanda tra gennaio e febbraio di ogni anno? Ma soprattutto: perchè ogni anno cambia la data della Pasqua? Vediamo di chiarire e di dare risposte a queste due domande e in più un regalo speciale: le date di Pasqua dei prossimi 10 anni! La regola per calcolare quando cade la Pasqua, proviene dalle decisioni Pasqua 2016 - 27 marzo Pasqua 2017 - 16 aprile Pasqua 2018 - 1 aprile Pasqua 2019 - 21 aprile Pasqua 2020 - 12 aprile Pasqua 2021 - 4 aprile Pasqua 2022 - 17 aprile Pasqua 2023 - 9 aprile Pasqua 2024 - 31 marzo Pasqua 2025 - 20 aprile Pasqua 2026 - 5 aprile Pasqua 2027 - 28 marzo Pasqua 2028 - 16 aprile Pasqua 2029 - 1 aprile Pasqua 2030 - 21 aprile

prese durante il Concilio di Nicea del 325: l'idea fu di far coincidere la Pasqua la domenica successiva alla prima luna piena post equinozio di primavera. Calcoli alla mano si può affermare che Pasqua cadrà sempre in un arco temporale compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. Quindi assodato che la Pasqua di quest’anno cade il 5 aprile, ecco di seguito il calendario fino al 2030. Vi basta?

COME APPARECCHIARE LA TAVOLA NEL GIORNO DI PASQUA Se non hai ancora pensato a come apparecchiare la tavola per il giorno di Pasqua ecco qualche suggerimento per addobbarla in modo originale e a tema con la festività! Per preparare una tavola di Pasqua elegante e sobria è importante abbinare bene tovaglia, tovaglioli, piatti e posate privilegiando le tinte pastello, come il rosa pesca, il celeste, il verde o il lilla, in modo da evocare suggestioni primaverili, ma potresti anche optare per i colori tipici della tradizione pasquale e cioè il giallo e l’arancio. Se disponi solo della classica tovaglia bianca, meglio se di fiandra, dovrai concentrarti sui dettagli per dare dei tocchi di colore usando, ad esempio, piatti decorati con motivi floreali oppure usando dei sottopiatti, dei sottobicchieri e dei ferma tovaglioli colorati in tinta unita. I tovaglioli, rigorosamente di stoffa e non di carta, devono essere coordinati con la tovaglia e possono essere piegati in modo simpatico a forma di coniglietto portauovo: ti basterà piegare in due il tovagliolo in modo da formare un triangolo, avvolgerlo su se stesso partendo dalla base verso la punta e posizionare un uovo sodo, ancora con il guscio, al centro piegando verso l’alto le estremità del tovagliolo che sembreranno due lunghe orecchie da coniglio. Potrai poi sbizzarrirti realizzando colorati segnaposto e centrotavola, ghirlande di fiori freschi, cestini contenenti coniglietti di stoffa, composizioni a forma di nido con pulcini finti, trecce o ciambelle di pane da decorare con uova sode e ornare con nastri e via dicendo. Cerca però di non esagerare mettendo troppe decorazioni altrimenti rischi di ostacolare nei movimenti i commensali e di rendere difficoltoso il servizio delle varie portate. La scelta dei fiori freschi per creare un bel centrotavola è molto importante: prediligi tulipani, gerbere, primule e fiori di pesco ed evita di realizzare una composizione con fiori troppo profumati perché potrebbero disturbare i tuoi ospiti. E per ospiti golosi posiziona qua e là sulla tavola dei piccoli ovetti di cioccolato: oltre ad essere una simpatica decorazione pasquale saranno una vera e propria tentazione per grandi e piccini!

BUONA PASQUA A TUTTE VOI!


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CALCIO GIOVANILE. La 26a edizione è in programma a S. Bonifacio dal 30 aprile al 3 maggio

Il Trofeo Ferroli accende il Tizian

Dodici squadre, ventidue ragazzi in campo e un sogno comune. Con questi ingredienti il "Torneo Internazionale Città di San Bonifacio – Trofeo Ferroli" si appresta a dar vita alla sua 26^ edizione. Un appuntamento ormai diventato un classico del periodo primaverile per tutti gli appassionati calcio giovanile italiano e internazionale quello che si svolgerà a San Bonifacio dal 30 aprile al 3 maggio prossimi in una versione tutta Made in Italy. Un evento che, vista la non facile situazione attraversata dalla Sambonifacese e dalla Ferroli, rischiava di saltare. Il torneo invece si farà, e manterrà il suo consueto fascino grazie alla presenza di compagini blasonate e delle rappresentanze di alcuni dei vivai più floridi del calcio italiano. Un plauso ancor più significativo va quindi tributato agli organizzatori che, grazie alla collaborazione con l' F.C.D. Altovicentino, hanno mantenuto in vita il torneo che vedrà le

gare di uno dei gironi di qualificazione ospitate nei campi di Valdagno, Marano e Trissino. Sarà sempre e comunque il "Tizian" di San Bonifacio il campo principale e teatro della finalissima del 3 maggio.Juventus, Inter, Milan, Roma, Atalanta, Genoa, Hellas Verona, Chievo, Cittadella, Vicenza, Altovicentino e Sambonifacese;

queste le dodici paertecipanti che metterano in campo il meglio delle proprie categorie Under 16 e pronte a sfidarsi per succedere al Milan, vicitore dell'ultima edizione. Nel 2014 i rossoneri si erano aggiudicati il trofeo superando ai calci di rogore il Real Madrid in una finale dal forte sapore di Champions League. Quest'anno saranno

solo compagini italiane a scendere sul terreno di gioco, ma c'è da scommetterci che lo spettacolo sarà comunque garantito. Occhi puntato su San Bonifacio, quindi, per scoprire alcuni dei talenti che magari tra qualche anno infiammeranno le curve degli stadi di tutta Italia. Matteo Dani

BLU VOLLEY VERONA. ANCORA CON ANDREA GIANI Calzedonia e coach Andrea Giani insieme per altri due anni. La Blu Volley Verona e il tecnico scaligero comunicano di aver prolungato il contratto di collaborazione anche per le stagioni sportive 2015/16 e 2016/17. L’accordo è stato presentato nella sede del club in Piazza Cittadella a Verona, davanti a giornalisti e tifosi che hanno salutato la notizia con un lungo applauso. «Devo ringraziare la società per la fiducia che ripone in me – ha dichiarato Giani -. I soci in questi due anni hanno lavorato intensamente per costruire un club solido. I risultati sportivi sono sempre il frutto e il riflesso della società, che è la base di tutto. Insieme abbiamo costruito un percorso e lo stiamo condividendo giorno dopo giorno; il nostro è un progetto che parte dalla proprietà, la quale ha avuto la pazienza di aspettare determinati risultati e ha capito che le vittorie sono frutto anche delle sconfitte. Abbiamo creato un gruppo di giocatori giovani, forte e con grande potenziale, e quest’anno stiamo sfruttando al meglio tutto le possibilità che abbiamo per vincere più partite possibili, per creare un ambiente importante attorno alla squadra, fatto di tifosi e di interesse. Si parla di pallavolo in città per i risultati, non per i personaggi». Il rapporto continua, insomma. La Calzedonia (quinta in classifica al momento della stampa del giornale) mette le basi per un futuro ancora più solido e può puntare ad obiettivi ambiziosi. «Il nostro è un progetto nato due anni fa. Quando insieme si costruisce qualcosa, si è ancora più orgogliosi di quello che si sta facendo – ha aggiunto il tecnico gialloblù -. Con questa società sento che si sta creando un legame forte che ha portato a determinati risultati e che ci guiderà in futuro. Noi siamo artefici di questa creatura, era naturale andare avanti assieme. Nei prossimi anni vogliamo arrivare a giocare una finale». Soddisfazione pure da parte dei dirigenti: «Siamo molto contenti di aver prolungato il contratto di Giani – ha spiegato il socio Blu Volley Stefano Magrini -. La nostra storia è come un film, che dobbiamo ancora completare e che scriveremo assieme ad Andrea. Siamo ambizioni e vogliamo arrivare in alto: Andrea arrivò a Verona due stagioni fa in un momento molto difficile. Ora abbiamo rilanciato questo club, lo abbiamo ridisegnato e abbiamo definito un progetto sportivo e di crescita come azienda. Il nostro obiettivo è quello di arrivare lontano». Matteo Sambugaro

ASSOCIAZIONE CARABINIERI Prima gara di tiro con pistola Il 15 marzo si è svolta la prima gara di tiro con pistola cal. 22 presso il Tiro a segno nazionale di Zevio, organizzata dalla locale Sezione Associazione nazionale Carabinieri per l’anno 2015. La prima di cinque previste per l’assegnazione dell’ 8° Trofeo “Zevio, terra dei pomi”. A questa gara, che prevede 2 distinte categorie: una aperta solo ai Soci di Zevio e una per i soci delle Sezioni Anc della provincia di Verona, si sono fronteggiati ben 40 partecipanti, determinati e desiderosi di non sfigurare. «I risultati parlano chiaro - riferisce Claudio Savoia - vi è un notevole innalzamento dei risultati”, “è una soddisfazione per tutti noi del Comitato Gare». Recordman del Trofeo è il socio Bonamini Silvio, della Sezione Anc di Trenago, con il suo personale 191/200. «E’ un Trofeo che richiama sempre più soci, anno dopo anno - aggiunge Flavio Tezza - l’esperienza maturata gradualmente ci ha spinto a proporre la gara anche a tutti i soci della provincia di Verona e questa scelta appare sin dall’inizio molto promettente». «La partecipazione di 40 soci delle Sezioni Anc di San Giovanni Lupatoto, Verona, Villafranca Veronese, Monteforte d’Alpone, Tregnago, Badia Calavena e naturalmente Zevio – afferma Loris Perbellini, presidente della sezione di Zevio - ha decretato la validità di questa scelta e il raggiungimento dello scopo primario di queste kermesse: l’amicizia e l’aggregazione sociale». Le altre gare in programma si svolgeranno il: 26 aprile, 7 giugno, 6 settembre e 4 ottobre. Oltre agli attuali concorrenti, sono attesi soci di altre Sezioni Anc, interessati a partecipare e desiderosi di condividere con noi una mattinata “sportiva”.




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