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Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Parma - numero 4 a cura di Valerio Vanelli

26 novembre 2012


Il progetto Osservatorio Popolazione e demografia

Il lavoro e le sue criticitĂ

Osservatorio sull’economia e il lavoro

Le imprese e le loro criticitĂ

La congiuntura


Un territorio ancora attrattivo Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

La popolazione residente (445.283 al 1.1.2012) continua a crescere (ma non nella zona montana) nonostante saldi naturali ancora negativi, grazie ai flussi migratori, soprattutto dall’estero, ma anche da altre regioni italiane. E ciò riduce anche i tassi di invecchiamento della popolazione. Questo perché la provincia di Parma rappresenta un territorio attrattivo, nonostante la congiuntura sfavorevole. Basti pensare a dotazione infrastrutturale, all’offerta di servizi, al sistema economico-produttivo e al mercato del lavoro e alla presenza di un Ateneo con quasi 29mila iscritti (in crescita), di cui solo un quarto circa è residente a Parma.


L’andamento congiunturale: seconda fase recessiva Industria in senso stretto

Principali risultati:

Produzione

5.

40

2012 - I

-40 -60 -80

Andamento a «W» (double-dip recession) Situazione ancor più critica per le costruzioni, in territorio negativo dal I trimestre 2011. Mostra maggiore tenuta il terziario, ma non il commercio, specie la piccola distribuzione e il non-alimentare. Cresce l’agricoltura, grazie alla zootecnia, che acquisisce ancor più rilevanza a Pr.

2012 - II

2011 - IV

2011 - III

2011 - II

2011 - I

2010 - IV

2010 - II

2010 - III

2010 - I

2009 - IV

2009 - II

2009 - III

2009 - I

2008 - IV

2008 - II

2008 - III

2008 - I

2007 - IV

2007 - II

2007 - III

2007 - I

2006 - IV

2006 - III

2006 - I

2006 - II

2005 - IV

2005 - III

2005 - I

2005 - II

2004 - IV

2004 - III

2004 - I

-20

2004 - II

-

2003 - IV

20

2003 - III

3. 4.

Ordini

60

2003 - I

2.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

2003 - II

1.

Fatturato


Le esportazioni: in crescita ma con qualche segnale negativo Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

Le esportazioni sono cresciute nel 2011 dell’8,7%. Si tratta però di un rallentamento rispetto al +23,7% dell’anno precedente e di un dato inferiore rispetto al 13,1% dell’ER. I dati sul primo semestre 2012 indicano un ulteriore rallentamento. Ruolo di primo piano del settore della meccanica e dell’agroalimentare, con crescita dell’export altamente positiva, mentre per altri settori di punta, come il farmaceutico, si evidenzia già un calo.


La demografia d’impresa: stabilità, ma con forte flessione per le imprese artigiane Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

Il numero di imprese attive a Parma rimane stabile nel 2011. E ciò rappresenta già un’inversione di tendenza dopo due anni con segno negativo. Questa stabilità deriva da andamenti contrapposti per imprese artigiane (-0,9%) e non artigiane (+0,5%) 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

Artigiane

1,6

2,2

1,4

2,5

1,6

0,8

-0,5

-1,1

-3,4

-2,4

-0,9

Non Artigiane

0,3

-0,1

0,3

0,4

1,7

0,9

2,2

3,1

0,3

1,1

0,5

Ciò riguarda soprattutto le imprese artigiane delle costruzioni (44% del totale), in flessione da tre anni. Ed anche del terziario, principalmente per il trasporto (specie su gomma). Specularmente, aumenta il peso delle imprese maggiormente strutturate, anche da un punto di vista giuridico e dimensionale.


Il mercato del lavoro: dinamiche e tendenze

Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

A Parma nel 2011 si riduce lo stock di disoccupati (–5,5%), così come in ER (–6%), dopo comunque che in provincia erano cresciuti assai meno che in regione nel 2009-2010 (+6,2% vs. +19,1%). Aumentano anche gli occupati (+1,1%), ma ciò deriva da un +5,2% per i lavoratori dipendenti e un –10,2% per il lavoro autonomo. A Parma – a differenza del resto dell’ER – aumentano anche le non-Forze Lavoro (+0,8%): l’incremento della popolazione in età lavorativa si traduce anche in crescita della non-Forza Lavoro, per la presenza probabilmente di meccanismi di scoraggiamento (almeno fino al 2011). Persone scoraggiate (che non cercano lavoro ma disponibili al lavoro) incidono a Parma più che nel resto della regione. Se al tasso ufficiale di disoccupazione si aggiunge la quota di scoraggiati, si passa dal 3,7 al 5,7% (mentre a livello regionale si va dal 5,3 al 7%). Se si aggiunge anche una stima dei lavoratori in cig «a zero ore» si arriva a un tasso del 6,1%.


Il mercato del lavoro: dinamiche e tendenze /2

Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

Parma presenta tassi di occupazione e disoccupazione (anche femminili e giovanili) migliori di quelli regionali, seppur la provincia presenti un peggioramento fra il 2010 e il 2011: - il tasso di occupazione provinciale scende dal 68,5 al 68,1%, quello regionale sale dal 67,4 al 67,9%, grazie soprattutto a dinamiche della componente femminile. Probabilmente per meccanismi di scoraggiamento sopra evidenziati, tasso di attività di Parma peggiore di quello ER: - il tasso di attività provinciale scende dal 71,4 al 70,9%, quello regionale sale dal 71,6 al 71,8% (anche in questo caso grazie soprattutto a componente femminile). Il tasso di disoccupazione provinciale, in miglioramento, è al 3,7% a fronte del 5,3% regionale. Anche tasso disoccupazione giovanile a Parma è nettamente migliore di quello regionale (12,3% vs. 21,9%, entrambi in flessione). Gli esiti occupazionali dei laureati dell’Università di Parma (Indagine AlmaLaurea 2011)


Il mercato del lavoro: quale lavoro? Le difficoltà delle famiglie di fronte alla crisi Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

I dati del Siler evidenziano la crescita dei rapporti del lavoro, ma anche: - una contrazione del peso delle assunzioni a tempo indeterminato (20,5% nel 2008, 15,5% nel 2009, 14,8% nel 2010, 13,8% nel 2011), - un netto incremento del lavoro a chiamata, - una crescita del lavoro a tempo parziale, che non necessariamente rappresenta una scelta volontaria del lavoratore. A fronte dell’elevata differenziazione delle retribuzioni, di un indice dei prezzi al consumo in netto aumento (soprattutto per voci di spesa più rilevanti come abitazione e trasporti), la mancanza del lavoro o la sua instabilità o parzialità impatta fortemente sul risparmioe sulla capacità di tenuta dei bilanci familiari.


Il mercato del lavoro e il ricorso agli ammortizzatori sociali Principali risultati: 1. 2. 3. 4. 5.

Attrattività del territorio Andamento congiunturale Esportazioni Demografia di impresa Mercato del lavoro e crisi

Certamente l’impatto della crisi sui “bilanci familiari” è stemperato dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Le ore di Cig nel 2011 sono state il 13,7% in meno del 2010 (in linea con quanto visto su andamenti di produzione e ordini), ma comunque il 27% in più del 2009. I dati sui primi nove mesi del 2012 segnalano inoltre una nuova espansione, a seguito del conclamarsi della seconda fase recessiva. Oltretutto, diminuisce la Cig ordinaria (–49% fra 2010 e 2011) e anche quella in deroga, mentre registra un netto incremento la Cig straordinaria (+109,8%), che pesa sempre di più: - 11,3% delle ore del 2009, - 19,7% nel 2010, - 47,8% nel 2011.


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