UMBRIA Book Finale

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CAMPIONATO DI GIORNALISMO

GIOVEDÌ 1 MARZO 2012

Scuola media

Valli Narni Narni

Il nome svela sempre una storia A Narni lezione di toponomastica. Ciò che si nasconde dietro un luogo LA CURIOSITA’

Il belvedere? «Terrazza panoramica» TUTTE le cose intorno a noi hanno un’origine, questo vale anche per i nostri nomi, pertanto … scopri insieme a noi il bellissimo e significativo mondo dei toponimi. Il «belvedere» allude ad un luogo panoramico da dove si può godere un’ampia veduta paesaggistica. Il termine, che è composto da bel( lo) e vedere, indica un luogo elevato, quasi una terrazza dominante sulla campagna circostante. «Valle»: termine che si riferisce ad aree intercollinari e più specificamente a depressioni presenti tra le alture. «Ripa»: esprime l’idea di un’area dirupata in cui la parete cade a picco ed è caratteristica delle aree collinari. «Fosso»:termine che il più delle volte designa il fondo di una valle, nella quale in genere scorre un corso d’acqua, mentre altre volte si riferisce a manifestazioni torrentizie di breve entità, le quali possono essere indicate anche con il termine rio. Il toponimo «erbabigia» è composto da due voci, «erba» e «bigia». Bigia generalmente significa bruciata, quindi, forse il termine si riferisce alla pratica agricola del «debbio», diffusa nell’Italia Centrale durante il XIX secolo e nei primi anni del successivo. Tale pratica mirava a far tornare produttivo un terreno incolto e consisteva nel falciare la vegetazione, costituita da erbe ed arbusti cresciuti spontaneamente, e una volta seccati bruciarli, con lo scopo di rendere il terreno più fertile.

LA TOPONOMASTICA: alcuni lettori si chiederanno … che cos’è e di cosa tratta la toponomastica? Questa è la scienza che studia i nomi di luogo, più esattamente la loro origine, l’evoluzione, il significato e la funzione. Un toponimo, quindi, è un nome proprio di luogo. Partendo da questa premessa, nel nostro laboratorio abbiamo analizzato diverse carte topografiche in scala 1: 25000, in particolare quella di Narni (Foglio 138 IV S.O.) rilevata dall’I.G.M. nel 1944. In un primo momento abbiamo individuato la simbologia presente nella carta, realizzando al computer molti dei simboli identificati e relativa spiegazione. Successivamente abbiamo diviso tutti i toponimi rintracciati nella carta in diverse categorie, relativi: alle condizioni geomorfologiche e pedologiche (Le Piagge; C.se Renaro); alle condizioni idrografiche ( Rio Fiuminaccio); alla vegetazione (es. La Cerqua); alla fauna (Selva Lupara); all’insediamento (Casanova); all’attività agricola e all’allevamento (Podere La Vigna; La Palombara); alle attività extragrico-

REPORTER Gli studenti della III E della media «Valli»

le (Fornace di Fabbrucciano); alle vie di comunicazione (Via Flaminia); al sacro o agionimi ( Madonna delle Grazie); prediali (C. Rosciano). In particolare, i toponimi con suffisso in –ano e -ana si sono formati dall’aggettivazione del nome del proprietario del fondo sul quale è sorto l’insediamento (ad esem-

pio: Rosciano, da «fundus roscianus», cioè «fondo» (agricolo) appartenente a Roscius. Inoltre, è possibile individuare nomi di origine germanica risalenti per lo più al periodo delle invasioni barbariche, e in particolare alla dominazione longobarda; tra questi i più comuni sono nomi con il suffisso in -engo, -bergo, -aldo e no-

mi come fara (stirpe), dunque Fara in Sabina, marca (confine), sala (abitazione del padrone): Sala Biellese, guardia (guarnigione). Da ultimo abbiamo cercato, attraverso l’ausilio di più fonti, l’origine ed il significato dei toponimi che maggiormente hanno suscitato la nostra curiosità e il nostro interesse. Conoscere il significato di un toponimo, oltre ad ampliare il proprio bagaglio culturale ti permette di comprendere maggiormente ciò che ti sta intorno. Vorremmo citare la frase di una grande antropologa umbra, Anita Seppilli: «Non avere un nome significa non esistere, dare un nome significa creare». A qualsiasi persona, oggetto o luogo è importante, infatti, assegnare un nome, perché dal momento in cui gli viene dato, è come se iniziasse ad avere una storia, uno scopo, un ruolo, una funzione, un’identità. Non possedere un nome, quindi, è come non essere conosciuti, non avere importanza nel mondo e per il mondo. Inoltre, senza nomi non potremmo esprimerci, perché tutto intorno a noi possiede un nome.

IL PERSONAGGIO INTERVISTA A ELIO MIRIMAO. PROFONDO CONOSCITORE DEL TERRITORIO

«Funara, la strada delle funi di canapa» ELIO MIRIMAO è un ottantenne profondo conoscitore ed appassionato della storia locale. Ci ha condotto alla scoperta del significato di alcuni toponimi del territorio narnese di cui prima non ne conoscevamo l’origine. Da quanto tempo si interessa alla storia del territorio narnese?

«Da sempre, …. sin da quando, ancora bambino, accompagnai mio padre a macinare il grano al Mulino Eroli, che si trova sulla riva sinistra del fiume Nera, e guardando in alto vidi per la prima volta il Ponte d’Augusto». Come è nato il suo interesse?

«È bello sapere, ovvero quando si incontra qualcosa che prima non si conosceva, è bello scoprire cosa c’è dietro, chi, come e perché l’ha creato e ciò stimola la curiosità e la voglia di approfondire». SCORCIO Una veduta del Ponte d’Augusto

Perché la strada che corre sotto il Ponte si chiama “Strada di Funara”?

«Nel 1865, quando hanno scavato per la realizzare la ferrovia nei pressi di Narni Scalo sono state rinvenute delle tombe a tegoloni, perciò si è pensato che quello un tempo fosse un luogo funerario. Da qui alcuni hanno pensato che questa strada si chiamasse Funara a causa delle tombe ritrovate. In realtà il nome deriva dal fatto che presso la vicina località di Stifone si realizzavano delle funi con la canapa, le quali servivano per tenere insieme i materiali che venivano trasportati per via fluviale nell’antica Roma, in particolare i tronchi provenienti dal vicino Monte Santa Croce». Durante il nostro incontro abbiamo posto tante altre domande al signor Mirimao, alle quali ha risposto in maniera molto esauriente, per cui lo ringraziamo per il contributo apportato alla nostra ricerca toponomastica, permettendoci di farci rivivere alcuni momenti significativi della nostra storia locale.

LA NAZIONE CLASSE III E: Andreoni Eleonora, Arcangeli Aurora, Boccione Leonardo, Caprini Vittorio, Ceccarelli Carol, Ceccotti Michele, Chieruzzi Michelle, Cocchi Francesco, Danko Victoria, Di Pietro Ilaria, Giardinieri

Marta, Khrin Dmytro, Leonelli Simone, Lizzi Jacopo, Martelli Michele, Mendoza Bailon Sanderson Ney, Mincarelli Matteo, Pagliaro Maria Vittoria, Pioli Susanna, Piscicchia Chiara, Rattu Ajeet Singh, Rosca An-

dreea Ioana, Rossi Edoardo, Svizzeretto Damiano, Taglioni Alessio, Turnu Davide. I lavori sono stati coordinati dalle professoresse Patrizia Bertoni e Romina Cascioli. Il dirigente scolastico è Vilma Toni.


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