PRATO

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CAMPIONATO DI GIORNALISMO

GIOVEDÌ 8 MARZO 2012

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Scuola media

Don Milani Prato

Integrazione, consigli per l’uso A scuola uno degli ostacoli maggiori è la mancanza di comunicazione IL PROBLEMA dell’integrazione è legato al fenomeno dell’immigrazione che in Italia è relativamente recente poiché ha raggiunto dimensioni significative intorno ai primi anni ’70, per poi diventare un aspetto caratterizzante di questo millennio. Nel 2010 l’Italia era il quarto paese europeo per il numero di stranieri residenti dopo Germania, Spagna e Regno Unito. Secondo gli ultimi dati Istat in Italia ci sono 4.570.317 stranieri. Negli ultimi anni anche a Prato sono arrivate molte famiglie da Cina, Marocco, Pakistan, India, Albania. Gli stranieri arrivano con la speranza di trovare un lavoro e per vivere meglio. La loro difficoltà più grande è l’integrazione, cioè imparare la lingua, le abitudini e soprattutto entrare in contatto con le persone del paese in cui vanno ad abitare. Fare integrazione a scuola fra ragazzi della nostra età non è semplice, soprattutto perchè alcuni siedono al banco di scuola e non sanno una parola della nostra lingua. L’alfabetizzazione è l’aspetto principale che può aiutare l’integrazione. Purtroppo le risorse del sistema scuola sono spesso insufficienti. A Prato, tra l’altro, esiste una com-

AMICIZIA Fra i banchi di scuola i ragazzi superano le diversità

plessa realtà multiculturale che si rispecchia nel contesto scolastico. La presenza più rilevante è quella della comunità cinese. Fuori dalla scuola le varie culture non sempre riescono a interagire. I cinesi, poi, hanno una forte identità e sono portati a conservare le proprie abitudini con alcune difficoltà d’ integrazione. A volte si verificano

discriminazioni nei loro confronti per pregiudizi legati al mondo del lavoro. Di questo fanno le spese soprattutto i ragazzi stranieri di seconda e anche di terza generazione. La voglia di fare amicizia a volte riesce a risolvere tanti problemi. Conosciamo la fatica e l’impegno di alcuni nostri compagni che, studiando l’italiano, scopro-

no una lingua difficile. Tanti hanno difficoltà a imparare la grammatica e a parlare correttamente. Spesso succede che appena l’hanno imparata si mettono a insegnarla ai loro genitori, togliendo ore al sonno. Alcuni ci hanno descritto cosa significa arrivare in un ambiente completamente sconosciuto per farci capire la difficoltà del completo isolamento. Solo chi l’ha provato può però capirlo davvero. A volte anche tra di noi nascono dei conflitti quasi insanabili. Sono l’eredità di un mondo di adulti che usano luoghi comuni, pregiudizi e discriminazioni, perdendo di vista la persona nella sua individualità. In tutto questo la classe è un vero laboratorio di integrazione. Su 26 ragazzi 13 provengono da altri paesi, sono “stranieri” nati in Italia e si sono ambientati senza grosse difficoltà, tanto che alcuni di loro escono con il nostro gruppo e hanno nomi italiani. L’integrazione è un fatto positivo; è un percorso già segnato che non possiamo fermare. E’ un bene scambiarsi tradizioni, abitudini e culture. Ognuno però ha le sue radici, che vanno rispettate, perché sono un arricchimento per il domani di tutti.

L’INTERVISTA AGNESE E MALIA, IDEATRICI DI WGR, RACCONTANO LA LORO AMICIZIA E IL LORO PROGETTO

«No alle distinzioni per un futuro migliore»

AMICHE Agnese e Malia insieme davanti ad un buon piatto

ABBIAMO preso contatti con Agnese e Malìa per invitarle a parlare del loro progetto e per saperne di più. E’ venuta a trovarci Agnese, Malìa è a Pechino per motivi di studio e non poteva essere con noi, ma ci ha fatto arrivare un suo videomessaggio: «Molti di voi vivono quello che io ho vissuto e questo progetto vuol cercare una soluzione per migliorare l’integrazione in Italia. Io mi sento come gli altri mi fanno sentire: nel mio percorso a volte mi sono sentita troppo straniera. Integrazione è dare valore alla propria cultura arricchendosi di un’altra». Abbiamo chiesto ad Agnese come era nata la loro amicizia. Il loro incontro è avvenuto al laboratorio di teatro interculturale del Metastasio dove erano coinvolte nello spettacolo “Un angelo nei sobborghi”. Dal condividere questa esperienza le due sono passate a concretizzare un progetto che aiutasse i ragazzi cinesi di seconda generazione a sentirsi ben integrati in Italia, raccontando le loro

storie. «In Italia si mantiene sempre la nazionalità dei genitori, anche se ci siamo nati e cresciuti — spiega Agnese — Questo ostacola l’integrazione sociale. Noi non vogliamo distinzioni, vorremmo che tutti indistintamente fossero considerati italiani senza avere la necessità di chiedere la cittadinanza». E ancora: «Ci interessano soprattutto ragazzi intorno ai 18 anni — ha proseguito Agnese — perché in quel momento si pone la scelta se prendere o no la cittadinanza italiana. I percorsi di integrazione sono diversi, non c’è una risposta valida per tutti, ognuno prende una decisione personale e rispettabile». Ascoltando Agnese e Malìa abbiamo compreso che saremo noi a tracciare nuovi percorsi di integrazione. «Siamo la prima generazione multiculturale del nostro paese — conclude Agnese — Mantenere vivi i propri sogni, coltivare le proprie passioni e condividerle con altre culture aiuta a costruire una società serena e unita».

REDATTORI IN CLASSE ECCO i redattori in classe della II C dell’istituto comprensivo Don Milani che hanno redatto la pagina: Mehdi Achak, Dominik Adamski, Fortunato Annunziata, Serena Bogani, Lucrezia Borgianni, Margot

Brescia, Alessia Carrante, Giulia Clementini, VAlentina D’Agosta, Alì Ehtisham, Nohaila Fadil, Alex Giaquinta, Matteo Gouessey, Elisa Hu, Matteo Hu, Qing Qing Hu, Francesca Hu, Christian Maione, Mi-

chele Moccia, Elisa Poli, Khadija Rayyad, Steven Suffer, Emanuele Terpini, Giulia Vargiu, Marisa Wu, Marco Xia. La professoressa tutor è Maria Laura Cheli; il dirigente scolastico Maria Grazia Ciambellotti.

IL PROGETTO

Con «Wgr» la fratellanza viaggia su i.Pad ALCUNE considerazioni sulle difficoltà d’inserimento degli alunni stranieri nelle scuole ha messo in evidenza la scarsità di materiale relativo a questo fenomeno. La cosa è preoccupante, visto l’aumento esponenziale di stranieri registrato negli ultimi anni. Ci siamo messi, così, su internet alla ricerca di progetti che intendono favorire l’integrazione. Il progetto “Wgr”, che vogliamo presentarvi, è curato da due ragazze pratesi: Agnese, fotografa italiana, e Malìa, una giornalista nata e vissuta nella nostra città, ma di nazionalità cinese. «Wgr» è un’applicazione per iPad, un fotolibro che è stato pubblicato a febbraio dall’editore Jumper Photo Magazine di Milano. In esso Agnese e Malìa raccontano storie di ragazzi cinesi di seconda generazione. Con la raccolta di foto, video e l’elaborazione di testi scritti viene ricostruita l’esperienza vissuta. L’intenzione è quella di mettere in evidenza, attraverso il racconto, l’individualità dei ragazzi per riuscire a vedere lo straniero come una persona unica e irrepetibile con sogni, interessi e progetti per il futuro. Nelle storie raccontate emergono i sentimenti, le aspettative: si va dritti al cuore e alla vita dei ragazzi. Si parla di belle amicizie, di solidarietà e di discriminazione. Leggere queste storie ci aiuta a comprendere il punto di vista dell’altro e facilita il processo di integrazione. Sono storie che fanno bene a noi ragazzi che impariamo l’amicizia con gli “stranieri” fin dalle elementari, ma che, a volte, per appartenere al gruppo, assumiamo comportamenti che possono ferirli.

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