PISA - Campionato di Giornalismo

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CAMPIONATO GIORNALISMO 11

GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2012

Scuola media

Luca d’Aosta II C Cascina

Piccoli paesi ma grandi storie Segreti nascosti nel territorio di Cascina. Una guida per sentirti a casa PICCOLI paesi in mezzo ai campi, gente che si conosce, vecchie storie raccontate di padre in figlio, persone che credono che il luogo in cui abitano sia soltanto un paese. Quelle persone forse non sanno o non pensano che il posto in cui abitano è stato a sua volta abitato da grandi persone. Piccoli paesi somiglianti ad opere d’arte, edifici strani in territori estesi, chiese belle e sconosciute! E tu? Sì, proprio tu che stai leggendo, lo sapevi? Sapevi o immaginavi tutto questo? Sapevi che il paese dove abiti ha una grande storia? Sapevi perché il tuo paese porta quel nome? Se sei curioso e vuoi saperlo, leggi e leggi ancora! Noi, dopo tutto, abbiamo fatto questo lavoro anche per te…! FORSE, abiti a San Benedetto e comunque, anche se non ci abiti, potrebbe interessarti la storia di quel paese che conosci, no? Ad esempio sai chi è il Conte Ugolino? Ti do un aiuto, ne parla Dante Alighieri nella Divina Commedia: fu accusato di tradimento contro Pisa e cercò rifugio qui. Ti

PASSATO E FUTURO La facciata di San Lorenzo

chiederai il perché, beh lo sapevi che aveva un Castello qui e i resti sono ancora visibili nel letto dell’Arno durante i periodi di siccità? E i Lanfranchi, nobili pisani ma ghibellini, anche loro ricordati da Dante Alighieri nella Divina Commedia purtroppo come nemici del Conte Ugolino? Sapevi che

esiste ancora la loro residenza in questo territorio così importante anche per i Romani perché delimitava il Limes dell’Impero Romano? Ed ancora San Frediano, un irlandese, che divenuto vescovo di Lucca, ha deviato il corso del fiume Serchio? Sapevi che il nome del paese è dovuto a lui an-

che se porta l’aggiunta di Settimo perché si trova al Settimo Miglio Romano della “Strata Vallis Arni” che porta a Pisa, così come San Benedetto e indica la distanza da quella città?. Conosci San Giorgio a Bibbiano? Si trova a tre chilometri da Cascina, abiti lì tu? Lo sapevi che le pietre con cui è stata costruita la chiesa vengono dal Monte della Verruca? Beh, noi lo sapevamo! Già il Monte della Verruca, avamposto della gloriosa Repubblica Pisana, fortezza militare dalla quale si poteva avvistare l’arrivo dei nemici da qualunque parte essi arrivassero, anche dal mare, e che nessuno riuscì mai a conquistare, nemmeno i Fiorentini che dovettero comprarla per averla!! Ma ora siamo in tempo di pace, le lotte comunali sono finite per nostra fortuna!!!Spero che tu abbia imparato tante cose leggendo questo articolo e spero soprattutto che tu imparerai ad apprezzare il meraviglioso posto in cui abiti perché tu, da oggi in poi, chiamerai questo paese, qualunque esso sia, «CASA» e con una punta di orgoglio nella voce!.

PROGETTI FRA TRADIZIONE, CULTURA E CURIOSITÀ. ECCO I NOSTRI APPROFONDIMENTI

Il territorio, i romani, il Medioevo e le chiese LA CENTURIAZIONE, fatta dividendo il terreno in superfici tutte uguali le Centuriae, da cui il nome di Centuratio, determinò l’insediamento abitativo dando origine a tutti i paesi del territorio. Quando i Romani conquistavano un territorio presidiavano la strada percorsa dalle Legioni e lo facevano servendosi dei Legionari Veterani, cioè quelli congedati, ad ognuno davano 50 jugeri di terreno (12,50 ettari), capi bestiame e schiavi; il Legionario, esonerato dal servizio e trasformato in Colono, s’insediava con la famiglia nel territorio assegnatogli, a guardia del sentiero aperto e percorso dai Legionari. PERSONAGGIO San Frediano fu vescovo di Lucca

LE CHIESE: San Frediano a Settimo: edificata nel 1178 a pianta rettangolare, nel 1872 divenne a croce latina con l’aggiunta di due cappelle laterali

e della cupola. Fra le sue opere d’arte la «Madonna in trono col Bambino ed Angeli» attribuita a Turino Vanni. E’ dedicata a San Frediano, vescovo di Lucca, che riuscì a deviare il corso del Serchio. San Giorgio a Bibbiano: romanico-pisana, ad una navata e intitolata a San Giorgio che ha ucciso il drago simbolo del male, è diversa dalle altre chiese del territorio: ha la facciata rivolta a Mezzogiorno, è tronca al vertice termina con una piccola bifora a vela; reca la lapide indicante l’altezza raggiunta dall’Arno durante l’inondazione del 1855. San Lorenzo a Pagnatico: romanica, ad una navata, fu edificata tra il XI e XII sec. Ha sulla facciata l’unico portale d’accesso, la lunetta, il timpano come nella Pieve di Cascina e al centro una fessura a forma di croce con due oculi ai lati; il campanile quadrato è diviso in tre fasce.

LA REDAZIONE La pagina è stata realizzata dalla IIC scuola media Duca D’Aosta, Cascina: Afrune Giulia, Alberti Alessio, Bellomo Andrea, Biocca Luca, Caggiano Chantal, Caliniuc Sebastian Eduard, De Marco Camilla, Der-

vishi Debora, Di Lillo Simmaco, Germano Leonardo, Giorgetta Luca, Guerucci Benedetta ,Hysa Alessia Andja, Katorri Klaudja, Martini Leonardo, Meli Raffaele, Nuti Giorgia, Ozkutayli Deniz, Riva Alessandro, Ter-

ni Dario, Vazzano Chiara (Classe 2˚C, Scuola Media “Duca d’Aosta”) Istituto Comprensivo “Fabrizio De Andrè”. Insegnante-tutor: professoressa Martelli Rita. Dirigente scolastico: Beatrice Lambertucci.

SCOPERTE

San Frediano e San Giorgio Miracoli e vita NEL MEDIOEVO l’Arno straripava, allagava case e affogava animali e persone. Ciò succedeva per la troppa acqua che riceveva dal Serchio e dagli altri suoi affluenti che scendevano dalle Colline Pisane. I Medici, ricca famiglia fiorentina, durante il loro governo pensarono di deviare il corso del Serchio. Secondo una leggenda, però, fu il vescovo di Lucca San Frediano che, con un miracolo, riuscì a deviare il fiume, facendo in modo che le sue acque finissero in mare; con un rastrello il Santo tracciò il corso che avrebbe dovuto seguire il Serchio e le sue acque, miracolosamente, vi s’incanalarono come ubbidendo ad un ordine. Altri dicono che San Frediano fosse un esperto idraulico e fece eseguire i lavori per deviare il corso del fiume. Le leggende sono tante; si dice anche che i lucchesi, per dispetto ai Pisani, deviarono il corso del fiume per non far arrivare più l’acqua nell’Arno, ma si rovinarono da soli: a Pisa ci fu e c’è ancora acqua nell’Arno, mentre i costi sostenuti per deviare il Serchio furono altissimi. UNA STORIA sulla vita di San Giorgio racconta che il santo, arrivato in un paese, vide un bimbo che annaffiava le rocce, domandò perché lo facesse e lui rispose che voleva un fiore: la nonna gli aveva detto che, nella vita, per arrivare a qualcosa bisogna impegnarsi. Il giorno dopo S. Giorgio ripassò, vide il fiore e decise anche lui d’impegnarsi per raggiungere i propri scopi.

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