EMPOLI - Book Finale

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CAMPIONATO GIORNALISMO

VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2012

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Classe II P

Sc. Busoni EMPOLI

Nella scuola attenti ai “bidoni”! Impariamo a riciclare senza errori con il progetto Ecoscuola NEL NOSTRO istituto è in atto un progetto per l’ educazione alla salute dell’ ambiente. Il primo passo verso questa iniziativa, è l’alfabetizzazione ambientale. I principali scopi sono: acquisire un comportamento adeguato nei confronti dell’ambiente, saper distinguere i diversi tipi di rifiuti, rendersi conto dell’ importanza di utilizzare le energie e i metodi di lavoro eco-sostenibili, essere coscienti del fatto che le risorse naturali non sono illimitate. Vengono proposte numerose attività ricreative per comprendere meglio il funzionamento della raccolta differenziata, ad esempio sono previsti : un concorso grafico tra le classi che prevede la produzione di un manifesto per pubblicizzare la raccolta differenziata, un laboratorio didattico “Il riciclo creativo”, la pulizia e cura periodica del giardino, eventuale visita ad un’azienda che si occupa di trattamento o smaltimento ed una giornata ecologica conclusiva

pio: da resti organici si possono ottenere concimi, dalla plastica si possono creare nuove bottiglie, dalla carta, nuova carta; inoltre, alcuni rifiuti possono produrre , con la loro fermentazione, biogas (anidride carbonica e metano) impiegati generalmente come combustibili.

RACCOLTA E’ entrato in vigore il sistema porta a porta

con la presentazione dei lavori svolti. QUESTO argomento ci impegna tutti perché si tratta di un’emergenza ambientale tanto difficile da affrontare perché ognuno di noi produce tanti rifiuti senza pensare ai danni fatti all’ambien-

te. Nell’educazione, in tutte le materie, ed in particolare in quelle scientifiche bisogna infatti affrontare il problema rifiuti che, invece di essere considerati come tali, dovrebbero essere visti positivamente come risorse; da essi, infatti, si possono ricavare oggetti o materiali ancora utilizzabili, per esem-

DAL MESE di luglio, anche ad Empoli è iniziata la raccolta “porta a porta”ed ora c’è anche a scuola, nelle nostre aule o nei corridoi ci sono diversi “bidoni” e contenitori, che, a dire il vero, erano già utilizzati anche negli anni scorsi: per la carta, per la plastica e tetrapak, per le pile, per i toner e cartucce delle stampanti, per l’organico e per i “ tappini”. Sono diversi anni che nell’istituto vengono raccolti e consegnati ad un volontario i tappi di plastica delle bottiglie, dei detersivi, dei flaconi, dei barattoli. Essi vengono venduti alle aziende e i soldi raccolti vengono dati per il progetto: “dall’acqua per l’Acqua”, cioè per costruire pozzi in Tanzania.

L’INTERVISTA NELLA SCUOLA C’E’ ANCORA QUALCHE DIFFICOLTA’ A RISPETTARE LE REGOLE

Senza le custodi la raccolta non si può fare NELLA SCUOLA le bidelle sono “il motore” che fa funzionare la raccolta differenziata. E’ per questo che noi ragazzi siamo andati in portineria per porre loro alcune domande; eccone alcune: gli anni scorsi veniva fatta la raccolta differenziata?, ci sono difficoltà ad effettuarla?, gli studenti collaborano alla riuscita di questo progetto? E gli insegnanti?, fra le custodi ce n’è una che si occupa in particolare della “differenziata”?, è migliorato il servizio dal tempo dei nostri genitori?

LE BIDELLE Sono il vero ‘motore’ della raccolta differenziata

RILEGGENDO e riassumendo le risposte abbiamo capito che questo modo di raccogliere il sudicio è positivo, perché, diversamente da prima, si produce meno “grigio”e abbiamo notato che tutte le custodi si occupano della buona riuscita dell’iniziativa. Ci

sono, però, ancora dei problemi , infatti non sempre i ragazzi stanno attenti nel separare i rifiuti; mentre parlano, ad esempio durante l’intervallo, si distraggono e mescolano la carta con la plastica e così via. Anche gli insegnanti qualche volta si imbrogliano! Inoltre alcuni studenti che aspettano il pullman sui marciapiedi intorno alla scuola gettano succhini ecc. nel nostro giardino. LE NOSTRE bidelle ci hanno dato alcuni suggerimenti: leggere bene le etichette delle merendine e degli altri prodotti per mettere ogni rifiuto nel sacco o nel bidoncino giusto, aumentare la raccolta dei tappini, migliorare ancora l’informazione, se possibile con la presenza di uno specifico operatore, non buttare carta o altro in terra poiché si mescola e diventa difficile separare.

LA REDAZIONE ECCO gli alunni della 2P della scuola secondaria di 1˚ grado “ Busoni-Vanghetti” di Empoli che hanno realizzato la pagina: Baccellini Teresa, Barnini Mirco, Biocca Eleonora, Calore Elias, Calugi Chiara, Car-

dullo Alberto, Cini Alberto, Cogotti Denise, Esposito Sara, Folino Carmelo Massimo, Gori Alessia, Grifò Adriano, Innocenti Miriam, Mancini Allegra, Marcandrea Sveva, Niccolini Daniele, Passigli Guido, Pie-

rantozzi Emiliano, Riva Rachele, Rizzo Giuseppe, Salvadori Mattia, Tammone Lorenzo, Videtta Davide, Zefferini Marco. La dirigente scolastica è Rossana Ragionieri, l’insegnante tutor Antonella Bertini.

LA CURIOSITA’

Come si riciclava prima di noi NELL’ANTICHITÀ come si raccoglievano e smaltivano i rifiuti? Alcune risposte ci arrivano dai fossili, infatti le conoscenze che abbiamo sugli uomini dell’età della pietra derivano dai resti dei rifiuti. A quanto pare i primi a sentire il bisogno di pulire le città furono i Greci che stabilirono dei doveri, in modo che la spazzatura non venisse buttata intorno ai centri abitati: ad Atene dieci sorveglianti tenevano d’occhio il lavoro dei netturbini (generalmente schiavi). A Roma veniva utilizzata la fognatura Cloaca Massima, ma spesso chi abitava ai piani alti gettava la spazzatura e svuotava i vasi da notte dalla finestra. Nel Medioevo le persone vivevano in poco spazio dentro le mura della città, così i residui ed altro venivano buttati dalla finestra tanto da formare dei cumuli: si ebbero infatti molte epidemie. Con il Rinascimento si iniziarono a ripulire le strade e a svuotare i pozzi neri; nel 1500 c’erano i “navazzari”, specie di netturbini che caricavano i rifiuti con un carro. Con il passare del tempo aumentò l’impegno per la pulizia urbana, ma aumentarono anche i problemi legati alla rivoluzione industriale. All’età dei nostri nonni e bisnonni tutto era diverso da oggi, prima di buttare un oggetto si cercava in tutti i modi di ripararlo e di riutilizzarlo, la cenere era usata per lavare i panni, gli avanzi di cibo venivano dati ai maiali. In generale la spazzatura prodotta era poca rispetto a quella che produciamo noi.


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