Installatore Professionale #1 – Gennaio/Febbraio 2021

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C O M E

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P R O F E S S I O N E

installatoreprofessionale.it Installatore Professionale

NUMERO 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2021

SISTEMI VRF

APPUNTI PER INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

MONOSSIDO DI CARBONIO QUALI SONO LE RESPONSABILITÀ?

SICUREZZA IN BAGNO

CASE HISTORY

BIOMASSA A FILIERA CORTA

METODI DI SANIFICAZIONE: PRO E CONTRO COPIA OFFERTA DA

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N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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Sommario

GENNAIO/FEBBRAIO 2021/NUMERO #1

GENNAIO/FEBBRAIO 2021 NUMERO 1

Periodico bimestrale edito da

Via Spadolini, 7 – 20141, Milano – Italy Tel. +39 02 88184117 | Fax +39 02 70057190 PRESIDENTE

Giorgio Albonetti DIRETTORE RESPONSABILE

Marco Zani

CONSULENTE TECNICO

Lorenzo Epis

’Installatore T U T T E

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N O V I TÀ

S U

C O M E

M I G L I O R A R E

L A

P R O F E S S I O N E

installatoreprofessionale.it Installatore Professionale

NUMERO 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2021

PROFESSIONALE

SISTEMI VRF

APPUNTI PER INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

MONOSSIDO DI CARBONIO QUALI SONO LE RESPONSABILITÀ?

SICUREZZA IN BAGNO

CASE HISTORY

BIOMASSA A FILIERA CORTA

METODI DI SANIFICAZIONE: PRO E CONTRO

COMITATO TECNICO

Enrico Celin, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Guido Pesaro, Luca Alberto Piterà

COPIA OFFERTA DA

IN COLLABORAZIONE CON

CON IL PATROCINIO DI:

IN COLLABORAZIONE CON

SICUREZZA CON IL PATROCINIO DI:

REDAZIONE

Sebastian Bendinelli installatoreprofessionale@quine.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

AIEL, CNA Installazione Impianti, Maurizio Malvaldi, Alessandro Nanni, Paolo Rosabianca, Antonio Spinazzola

12 Monossido di carbonio la legge parla chiaro I recenti casi di cronaca hanno riportato l’argomento al centro dell’attenzione. Ma quali sono le responsabilità di installatori e manutentori? a cura della redazione

REALIZZAZIONE GRAFICA

Fabio Castiglioni

PUBBLICITÀ E SVILUPPO

Milena Acito, Alessandro Martinenghi, Edoardo Rossi, Paolo Simeoni, Filippo Viola dircom@quine.it ABBONAMENTI

Rosaria Maiocchi | abbonamenti@quine.it TRAFFICO

Donatella Tardini | d.tardini@lswr.it Tel. 02 88184.292 (Responsabile) Ilaria Tandoi | i.tandoi@lswr.it Tel. 02 88184.294 RESPONSABILE DELLA PRODUZIONE

Paolo Ficicchia | p.ficicchia@lswr.it

Direzione, Redazione Quine S.r.l. - Via Spadolini 7, 20141 Milano Tel.: + 39 02 49756990 Fax: +39 02 72016740 ABBONAMENTI Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 abbonamenti@lswr.it Costo copia singola: euro 1,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (7 fascicoli) in Italia euro 30,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni.

STAMPA GRAFICA VENETA SPA © 2021 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano

Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 Per i diritti di cui al GDPR è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano

SMART BUILDING

14 Lo stato dell’arte degli edifici intelligenti in Italia I dati dell’ultimo report elaborato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano a cura della redazione IMPIANTI CENTRALI

18 La prima verifica periodica dei generatori di calore con potenza superiore a 116 kW Le istruzioni Inail ai sensi del D.M. 11 aprile 2011 a cura della redazione FOCUS TECNICO

22 Sistemi VRF, appunti per installazione e manutenzione

filtrazione esistenti con soluzioni semplici e sostenibili, come le lampade UV-C a cura di Antonio Spinazzola, Paolo Rosabianca, Maurizio Malvaldi, Alessandro Nanni CASE HISTORY

32 Il nuovo impianto del palazzo degli angeli Un palazzo storico nel centro di Firenze rinasce come hotel contemporaneo a cura della redazione

Biomassa a filiera corta 36 La nuova centrale termica del comune di Valmozzola (PR) permette di risparmiare 36 mila tonnellate di CO2 l’anno a cura di AIEL

Rubriche 4 NOTIZIE DI ATTUALITÀ 30 SICUREZZA IN BAGNO 40 L’INSTALLATORE NON PROFESSIONALE 44 NOVITÀ PRODOTTI

La nuova guida AiCARR si pone come punto di riferimento per questa tipologia impiantistica di Sebastian Bendinelli COVID-19

26 Agire sugli impianti per prevenire il contagio

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Per impianti medio-grandi in contesti di rischio occorre integrare i sistemi di N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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News

a cura della redazione

SE SCOPPIA LA CALDAIA, CHI È IL RESPONSABILE? Al momento della prima accensione della caldaia, se quest’ultima dovesse scoppiare, la casa produttrice non è esente dalla responsabilità prevista dall’art. 2049 del Codice civile. Il principio è stato stabilito dalla Corte d’appello di Palermo con la recente sentenza 1635 del 25 novembre 2020, come riportato da Rosario Dolce sul Sole 24 Ore. Nel caso trattato dalla Corte, il tecnico della casa produttrice, disponendo l’accensione dell’impianto presso l’abitazione di un condomino, non ha controllato preventivamente se l’installazione fosse stata realizzata correttamente. In questo caso, il fabbricante della caldaia può essere ritenuto responsabile dell’evento in solido con il tecnico incaricato della prima accensione? Tra questo e l’azienda produttrice non esiste solitamente un rapporto di subordinazione, ma solo una collaborazione professionale. Ciononostante, il giudice dell’appello, contrariamente alla sentenza di primo grado, ha stabilito la responsabilità del fabbricante, configurata nell’ambito dell’articolo 2049 del Codice civile: ai fini della configurabilità della responsabilità da “padroni e committenti” è sufficiente infatti che il fatto illecito sia commesso da un soggetto legato da un rapporto di “preposizione” con il responsabile. Non è necessario, quindi, un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato. In occasione della prima accensione, dunque, il fabbricante che si avvale dell’opera di terzi, anche se non si tratta di un proprio dipendente, si assume i rischi connaturati alla loro utilizzazione, rispondendo direttamente di tutte le ingerenze dannose, dolose o colpose, sulla base di un nesso di “occasionalità necessaria”.

Il mercato della climatizzazione contiene le perdite nel 2020 Per il settore della climatizzazione il 2020 si è chiuso con perdite relativamente contenute: l’ultima indagine trimestrale di Assoclima, riferita al solo mercato italiano – escluse quindi la produzione e l’esportazione – evidenzia incrementi per i condizionatori trasferibili (+22,8% a volume e +31,9% a valore). Registrano perdite, invece, tutte le altre apparecchiature a espansione diretta: -11,8% a volume e -12,1% a valore per i condizionatori monoblocco, -1,7% a volume e -7% a valore per i sistemi monosplit, -3,9% a volume e -5,5% a valore per i sistemi multisplit, -11,5% a volume e -17% a valore per i sistemi miniVRF e VRF. Negativo anche l’andamento per i condizionatori packaged e rooftop, che a fine dicembre 2020 registrano un decremento del 35,3% a volume e del 26,2% a valore. Nonostante il rallentamento delle attività dovuto ai lockdown, continuano a registrare buoni risultati le apparecchiature idroniche condensate ad aria in versione pompa di calore (+11,9% a volume e 2,8% a valore). A ottenere le performance migliori sono le macchine nella fascia di potenza fino a 17 kW e quelle superiori a 500 kW, permettendo di compensare il calo delle unità per solo raffreddamento (-20,4% a volume e -14,3% a valore), portando il comparto delle apparecchiature idroniche condensate ad aria (raffreddamento e riscaldamento) a chiudere il 2020 con un incremento dell’8,8% a volume, mentre a valore si registra un calo contenuto a -1%. Per quanto riguarda i gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad acqua, il dato complessivo risulta negativo sia a volume sia a valore (-8,4% e -25,6%). Crescono le centrali di trattamento aria (+20,6% e +9,8%), mentre si registra segno meno per tutte le tipologie di ventilconvettore, che complessivamente chiudono il 2020 con una decrescita del 15,2% a volume e 13% a valore.

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News

a cura della redazione

Generatori a biomassa al posto di impianti a metano in Lombardia, cade il divieto Con il parere n. 26/2021 pubblicato lo scorso 11 gennaio (Adunanza di Sezione del 22 luglio 2020), la prima sezione del Consiglio di Stato ha annullato la delibera di giunta regionale n. 449 del 2 agosto 2018, nella parte in cui vieta l’installazione di generatori di calore a biomassa in sostituzione di impianti a metano esistenti, e l’incentivazione di interventi di installazione dei suddetti generatori nelle zone ove risultino superati i valori limite di determinate emissioni. I giudici amministrativi accolgono così il ricorso presentato nel 2018 da Carbotermo S.p.a., società attiva nel mercato dei servizi energetici, dove opera come installatore (gestore e con-

SUPERBONUS E BIOMASSE: AIEL, ENEA E UNCEM FANNO IL PUNTO Come si definiscono le caldaie “a 5 stelle”? Come funziona la certificazione dei biocombustibili in base alla norma tecnica ISO 17225 e quali sono i prezziari in uso? Questi e altri dubbi degli operatori sono stati chiariti durante un evento online dedicato ai professionisti della filiera legno-energia, organizzato da AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, in collaborazione con ENEA e Uncem, per fare chiarezza sui principali quesiti di natura tecnica relativi al Superbonus 110% applicato al riscaldamento a biomassa legnosa. L’evento, grazie alla relazione dell’ing. Domenico Prisinzano del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA, ha permesso agli oltre 500 partecipanti di ricevere le risposte ai quesiti di natura tecnica. Resta ancora aperto il fronte dell’utilizzo delle tecnologie a biomassa tra gli interventi trainanti: in questo senso, AIEL si impegna a sollecitare il MiSE per sciogliere i nodi irrisolti e permettere al settore del riscaldamento a biomassa di poter davvero considerare il Superbonus come un’opportunità solida e concreta. La registrazione dell’evento si può rivedere sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di AIEL. 6

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021

duttore) di impianti a biomasse legnose (caldaie centralizzate, appartenenti alla classe “5 stelle” e di tipo adiabatico, alimentate a pellet) per il riscaldamento in ambito civile e industriale. Con la delibera in questione, pubblicata nel B.U. Lombardia 9 agosto 2018, n. 32, la Regione ha approvato l’aggiornamento del piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA). Il primo motivo di censura, ritenuto fondato dal Consiglio di Stato, consiste nella violazione della direttiva 2015/1535/UE e, in particolare, dell’obbligo, ivi previsto, di attivare, con riguardo a progetti di regola tecnica, la procedura di notifica alla Commissione europea (art. 5 della direttiva 2015/1535/UE).

La guida pratica di ENEA al Superbonus È online sul sito dell’ENEA l’opuscolo “Superbonus 110% Il futuro a casa tua” e il nuovo numero della rivista Energia, Ambiente e Innovazione dal titolo “Efficienza energetica, avanti tutta” con un inserto speciale dedicato al Superbonus 110%. Gli interventi sono a cura di protagonisti del settore e degli esperti del Dipartimento di Efficienza Energetica dell’Agenzia (DUEE) e approfondiscono progetti e misure per l’efficientamento, i materiali innovativi, le soluzioni tecnologiche per ridurre i consumi e risparmiare sulle bollette, gli edifici “intelligenti” e zero emission, le diagnosi energetiche, l’eco-rigenerazione delle città, il contrasto alla povertà energetica e al cambiamento climatico. Un focus di rilievo è sulle opportunità del Superbonus 110% per accrescere risparmio e benessere e, in particolare, come strumento-chiave per la crescita e l’occupazione.


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News LAVORI IN CONDOMINIO: QUALI SONO LE TEMPISTICHE DA RISPETTARE PER OTTENERE IL SUPERBONUS? L’analisi di MCE Lab prevede che, realisticamente, tutta la procedura possa essere completata entro 8 mesi La Legge di Bilancio 2021 ha esteso il periodo di applicazione del Superbonus comprendendo le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2022 per tutti gli edifici e al 30 giugno 2023 per gli edifici di edilizia popolare. Ma il primo vincolo per l’ottenimento dell’incentivo è il completamento di almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2022. Questa data è il punto di partenza per calcolare i tempi da rispettare per poter essere certi di ottenere l’incentivo fiscale, un calcolo complesso perché, prima di analizzare i tempi dei lavori per un condominio, si devono considerare quelli per tutte le pratiche burocratiche necessarie per arrivare all’inizio dei lavori. L’arch. Annalisa Galante, docente di Fisica Tecnica Ambientale al Politecnico di Milano, ha analizzato per MCE Lab i tempi necessari alle differenti fasi (preliminare, progettuale, asseverazioni e comunicazione finale) per riuscire a ottenere l’incentivo fiscale: – Fase preliminare: verifica dei requisiti (fino a 60 giorni): valutazione della possibilità di fruizione effettiva del Su-

perbonus 110%; nomina del tecnico o incarico a un General Contractor; verifica conformità edilizia e urbanistica: rilievo e richiesta conformità urbanistica al Comune di riferimento in cui è ubicato l’edificio (l’Ufficio preposto ha fino a 30 gg – salvo sospensioni per cause di forza maggiore – per inoltrare i documenti necessari a procedere con la fase di diagnosi); verifica asseverata della possibilità di avere un salto di 2 classi energetiche con diagnosi e pre-certificazione. – Fase progettuale ed esecutiva (fino

a 270 giorni): scelta degli interventi, ricevimento preventivi aziende (sfruttamento dello sconto in fattura) e definizione dell’impresa esecutrice o del General Contractor o del soggetto a cui cedere il credito (istituto di credito, finanziaria, etc.); sanatoria sulle eventuali difformità edilizie e urbanistiche (non rientrano come interventi nel 110% e allungano le tempistiche di circa 30 giorni); se si optasse per la cessione del credito a una banca o finanziaria, è necessario calcolare altri 15 giorno per ottenere il nulla osta a procedere; pratica edilizia (presentazione pratica, Direzione Lavori, CSP/CSE) + ex Legge 10 (coincidente con l’inizio lavori); esecuzione dei lavori. – Asseverazioni e comunicazioni finali (fino a 30 giorni): chiusura pratica edilizia e APE post-intervento asseverato; asseverazioni fiscali; comunicazione Agenzia delle Entrate. Dall’analisi di MCE Lab risulta quindi realistico stimare in 8 mesi la conclusione della procedura.

S"ma delle tempis"che di esecuzione delle a3vità previste per gli interven" lega" al SuperBonus 110%

NOTA: Il calendario effe2vo delle a2vità potrà protrarsi nel tempo e dipenderà da mol9 fa;ori quali: le eventuali sanatorie da me;ere in a;o prima di accedere al bonus, i tempi tecnici per la convocazione delle assemblee per deliberare incarichi e lavori, la complessità delle 9pologie di intervento

Convocazione e realizzazione assemblea per deliberare incarico e a2vità previste nella Fase A

fino a 60 gg fino a 60gg

A - Fase preliminare: verifica dei requisi? verifica conformità edilizia e urbanistica diagnosi e pre-certificazione

fino a 270 gg

B - Fase progeAuale ed esecu?va

60% dei lavori ultimati

30.06.22_dead line

Assemblea approvazione lavori di sanatoria sanatoria sulle eventuali difformità edilizie e urbanistiche in caso di opzione di cessione del credito a una banca o finanziaria, attesa per il nulla osta a procedere Assemblea per approvazione lavori + pratica edilizia per inizio lavori esecuzione dei lavori esecuzione dei lavori (tempistica al limite delle scadenze)

fino a 30 gg

C - Asseverazioni e comunicazioni finali Chiusura pratica edilizia e APE post-intervento asseverato Asseverazioni fiscali Comunicazione Agenzia delle Entrate

Marzo 2021

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Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021

SeAembre

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Maggio

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News COME FUNZIONA IL BONUS IDRICO PER RUBINETTI E CERAMICA SANITARIA Previsto dalla Legge di Bilancio, il bonus idrico di 1000 euro dovrà essere utilizzato entro il 31 dicembre 2021 La Legge di Bilancio 2021, ai commi 61-65, ha stabilito l’istituzione di un “Fondo per il risparmio di risorse idriche”, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato al riconoscimento di un bonus idrico pari a 1000 euro per ciascun beneficiario, da utilizzare entro il 31 dicembre per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari. Il bonus sarà riconosciuto con riferimento alle spese sostenute per: – la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; – la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata d’acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. Al comma 64 la Legge di Bilancio stabilisce che il bonus idrico non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del computo del valore della situazione economica equivalente. Le modalità di ottenimento e di erogazione del beneficio, però, non sono state ancora chiarite: si attende infatti la pubblicazione del decreto a cura del Ministero dell’ambiente, previsto entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge.

Credito d’imposta per sistemi di filtraggio per l’acqua potabile Ai commi 1087-1089 la Legge di Bilancio ha istituito, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore, per le persone fisiche non esercenti attività economica, a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare e, per gli altri soggetti, a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.

Nuove etichette energetiche a partire dal 1° marzo A partire dal 1° marzo le etichette energetiche di alcuni elettrodomestici tornano ad essere classificate con una scala compresa tra A (massima efficienza) e G (bassa efficienza) in sostituzione della classificazione precedente (da A+++ a G). Le nuove regole, introdotte dalla Commissione europea per semplificare il quadro e per agevolare il confronto tra le prestazioni di alcuni prodotti, saranno inizialmente applicate a cinque categorie di apparecchi domestici (lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga, frigoriferi e congelatori, sorgenti luminose, display elettronici) e a una di apparecchi commerciali (apparecchi per la refrigerazione con funzione di vendita diretta). Per tutti gli altri prodotti le etichette esistenti saranno sostituite gradualmente. Per orientare i cittadini e i consumatori nella nuova classificazione, l’ENEA ha realizzato la guida gratuita L’etichetta energetica 2021, scaricabile online.

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021


Viessmann e Banco BPM: accordo per l’acquisto dei crediti Ecobonus e Superbonus Banco BPM e Viessmann Italia hanno siglato un accordo per la cessione in forma “pro soluto” dei crediti fiscali (Superbonus 110% ed Ecobonus) rivenienti dal “Decreto Rilancio” a valere su un plafond di 40 milioni di euro. La strutturazione e il perfezionamento dell’operazione hanno visto coinvolti il management di Viessmann Italia e il Centro Corporate Verona Trentino Alto Adige di Banco BPM, con la collaborazione di 2 R Capital SpA Milano in qualità di advisor tecnico. L’intesa con Banco BPM permetterà a Viessmann Italia di monetizzare fino a 40 milioni di euro di crediti fiscali da “Superbonus 110% e Ecobonus” consentendo alla società di ottimizzare le fonti di finanziamento e di dotarsi di risorse per accrescere il proprio posizionamento di mercato.

THE SOLVERS, LA MINISERIE IDEATA DA HITACHI PER INSTALLATORI HVAC Come reagire di fronte al codice d’allarme di un sistema Utopia e VRF Hitachi? Normalmente si ricorrerebbe ai manuali di istruzione, ma Hitachi Cooling & Heating ha pensato a un format innovativo dedicato ai professionisti HVAC: una miniserie in sei episodi su YouTube intitolata The Solvers, che vede protagonisti John Trust, Amy Smart e Max Snappy, un team di specialisti Hitachi che, in pochi minuti, spiegano il significato dei codici d’allarme, le possibili cause e illustra come intervenire velocemente e correttamente, inclusi gli strumenti necessari alla risoluzione del problema.

Customer Satisfaction, Cerved premia Watts Watts ha ricevuto il riconoscimento CSA (Customer Satisfaction Audit) da parte del Gruppo Cerved, che nella propria indagine ha monitorato lo stato di gradimento dei clienti suddivisi per aree geografiche e canale di vendita. Da un panel selezionato di aziende intervistate è emerso un efficace orientamento al cliente e un’immagine dell’azienda estremamente positiva. I risultati evidenziano il miglioramento di tutti gli aspetti rilevati come la qualità dei prodotti e la puntualità nelle consegne, ambiti che trainano gli elevati livelli raggiunti anche nel periodo legato all’emergenza Covid-19. N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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Sicurezza

a cura della redazione

FUGHE DI MONOSSIDO DI CARBONIO LA LEGGE PARLA CHIARO

I recenti casi di cronaca hanno riportato l’argomento al centro dell’attenzione. Ma quali sono le responsabilità di installatori e manutentori? Il drammatico incidente accaduto nei giorni scorsi a Roma allo scrittore e divulgatore scientifico Valerio Massimo Manfredi e alla scrittrice Antonella Prenner, gravemente intossicati dal monossido di carbonio, impone una lunga serie di riflessioni in merito alla corretta manutenzione degli impianti di riscaldamento e alle responsabilità civili e penali degli installatori e dei soggetti a cui è demandata la responsabilità degli impianti. Premettendo che c’è una inchiesta in corso e che l’accertamento delle eventuali responsabilità è compito della magistratura, vanno sottolineati alcuni aspetti. Il primo è che la responsabilità della sicurezza e dell’efficienza energetica di un impianto è del “conduttore” dell’impianto stesso, il proprietario dell’appartamento nel quale l’impianto è installato o l’affittuario. Il proprietario, o l’affittuario, è tenuto per legge ad adottare le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza dell’impianto tenendo conto delle istruzioni d’uso e manutenzione fornite dall’impresa installatrice o dal fabbricante delle apparecchiature. Il secondo è che, lo dice la legge, chi commissiona un lavoro su un impianto è tenuto 12

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ad affidare i lavori di installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria a imprese abilitate ai sensi del D.M. 37/08. Chiariti questi due fondamentali aspetti, va sottolineato che “al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità, l’impresa installatrice rilascia al committente la Dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme” (art. 7 D.M. 37/08). Della Dichiarazione di conformità, è bene specificarlo, fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché il progetto o, per impianti al di sotto di una determinata soglia di potenza, lo schema dell’impianto. Tutto ciò significa che l’applicazione della norma (in questo caso la UNI-CIG 7129:2015) è condizione sufficiente per ottemperare agli obblighi di legge. “Il mancato rispetto della norma – spiega Guido Pesaro, Responsabile Nazionale CNA Installazione Impianti – può costituire reato penale, che è sempre personale”. In pratica, il legale rappresentante dell’impresa e il Responsabile Tecnico che ha firmato la Dichiarazione di Conformità dell’im-


pianto rimangono personalmente responsabili, senza limiti di tempo, per un infortunio verificatosi per un difetto di installazione dell’impianto. Si può essere perseguiti penalmente per disastro colposo (art 434, c.p.), lesioni colpose (art. 590, c.p.) e omicidio colposo (art. 589, c.p.). “Un aspetto che merita di essere maggiormente conosciuto – prosegue Pesaro – è che l’installatore è un soggetto privato che esercita un servizio di pubblica necessità e che Dichiarazione di Conformità e Dichiarazione di Rispondenza sono considerati Atto pubblico”. Quali sono allora i rischi di chi sottoscrive Dichiarazioni di Conformità alla regola dell’arte pur sapendo che l’impianto conforme alla regola dell’arte non è? “Innanzitutto – sottolinea il Responsabile degli impiantisti CNA – se l’installatore rilascia la DI.CO. prima di aver terminato l’impianto dichiara il falso (Art. 481 c.p. «Falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica utilità»). Inoltre, se l’impresa non realizza un impianto a regola d’arte, non consegna la dichiarazione di conformità o consegna una dichiarazione di conformità mendace può essere perseguito per frode in commercio (Art. 515 c.p. «Per aver consegnato una ‘cosa mobile’ [per l’art. 812 c.c. è l’impianto elettrico] diversa da quella dichiarata») e falso ideologico (Art. 483 c.p. «Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico»). Se poi accade un Infortunio la cui causa sia riconducibile ad un vizio o difetto dell’impianto si può essere perseguiti per lesioni personali colpose o, se l’incidente provoca delle vittime, per omicidio colposo”. Su questo, la giurisprudenza si è già espressa in modo chiaro. Una sentenza della Corte di Cassazione (Quarta Sezione Penale, 13 dicembre 2012, n. 48229) ha chiarito che un manutentore consapevole del malfunzionamento di una caldaia ha l’obbligo di impedirne l’uso. Se non lo fa può incorrere nel reato di lesioni personali colpose aggravate. Il solo fatto di aver lasciato libero il cliente di utilizzare una caldaia potenzialmente dannosa, in quanto dotata di un componente non originale – ha stabilito la Corte – costituiGuido Pesaro, Responsabile Nazionale CNA Installazione Impianti

I casi di cronaca degli ultimi mesi Il 12 febbraio lo scrittore e divulgatore storico Valerio Massimo Manfredi è stato trovato esanime, in gravi condizioni, all’interno del suo appartamento nel centro di Roma, dove si trovava insieme alla scrittrice Antonella Premmer. In seguito all’incidente, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni gravi: la pista più probabile seguita dagli inquirenti è quella di un’intossicazione dovuta a una fuga di monossido di carbonio da una caldaia, probabilmente quella dell’appartamento attiguo a quello dello scrittore, messa ora sotto sequestro dai Vigili del Fuoco. Non si tratta, purtroppo, dell’unico caso di cronaca che negli ultimi mesi ha riportato al centro dell’attenzione il tema delle fughe di monossido di carbonio e la loro pericolosità: il caso più grave si è verificato a metà gennaio a Lanuvio, dove cinque ospiti di una casa di riposo sono morti e altre sette persone, tra cui due operatori socio-sanitari, sono stati ricoverati in gravi condizioni. Anche qui, il responsabile è stato il monossido di carbonio esalato dalla caldaia, anche se le indagini per individuare l’esatta origine della fuga di gas sono ancora in corso. Le due titolari della casa di riposo sono indagate dalla procura di Velletri, ma nel mirino degli inquirenti c’è anche l’attività di manutenzione – dato che risulta che la caldaia fosse stata controllata appena dieci giorni prima della strage. Basta scorrere le pagine della cronaca locale per trovare numerosi altri esempi, che dimostrano quanto sia cruciale una maggiore informazione sulla necessità di una corretta manutenzione degli impianti termici e sui relativi accorgimenti di sicurezza: l’ultimo caso si è verificato a Premilcuore, nel ravennate, dove sei persone sono rimaste intossicate dalle esalazioni di monossido di carbonio, fortunatamente senza gravi conseguenze.

Una sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che un manutentore consapevole del malfunzionamento di una caldaia ha l’obbligo di impedirne l’uso

sce una grave imprudenza, fonte di responsabilità, e l’eventuale effettuazione di una perizia tecnica in sede dibattimentale appare del tutto ininfluente. “Ecco perchè non ci stancheremo mai – conclude Pesaro – di raccomandare ai cittadini di affidarsi solo ed esclusivamente a installatori abilitati, e agli installatori di operare con coscienza e professionalità”. Del resto nel settore impiantistico la “professionalità” è praticamente un obbligo di legge. L’art. 1176 del Codice Civile parla infatti di diligenza qualificata; vuol dire che, ad esempio e contrariamente a quanto purtroppo accade troppo di frequente, la scelta dei materiali è responsabilità dell’installatore. 

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Smart building a cura della redazione

LO STATO DELL’ARTE DEGLI EDIFICI INTELLIGENTI IN ITALIA Secondo l’ultimo report elaborato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, su 8 miliardi di investimenti nel 2019 soltanto 2 miliardi sono stati spesi per soluzioni davvero “smart” u un valore complessivo di 8 miliardi di euro di investimenti in smart building nel 2019, solo il 25% degli interventi effettuati, ovvero circa 2 miliardi, hanno riguardato soluzioni effettivamente “smart”: è questo il dato più rilevante che emerge dallo Smart Building Report 2020 redatto dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato in videoconferenza lo scorso 10 febbraio. L’analisi annuale, condotta grazie al supporto di numerose aziende partner, illustra lo stato dell’arte degli agli edifici “intelligenti” in Italia, soffermandosi in particolar modo sui servizi integrati e interattivi per gli utilizzatori. Diviso in cinque capitoli, il report traccia una panoramica completa della situazione degli smart building pre-pandemia – i dati su cui si basa sono riferiti infatti al 2019 – ma prova anche a tracciare una proiezione del volume d’affari del mercato nel prossimo quinquennio.

S

4

i 2019 1514 381 309

calore

1600

1514

Il quadro complessivo degli investimenti

Dei circa 5,47 miliardi di euro investiti nel 2019, il 55% è riferibile al settore Energy, a conferma dell’importanza del tema dell’efficienza energetica e della produzione da fonti rinnovabili, ancora preponderante nel paradigma degli smart building. Seguono la categoria Comfort (25%) e Safety & Security, mentre è ancora marginale il contributo delle tecnologie legate alla categoria Health (0,3%). Limitando lo sguardo alle sole tecnologie smart, al comparto Energy sono riconducibili 808 milioni di investimenti (pari al 53,2% degli investimenti complessivi). Per quanto riguarda invece le tecnologie di automazione e le piattaforme di gestione e controllo, nel 2019 gli investimenti in entrambe le categorie hanno superato il miliardo di euro. Dall’analisi dell’Energy & Strategy Group emerge però che gli investimenti in piattaforme di gestione e controllo sono ancora nella maggior parte dei casi (circa 80%) relativi all’installazione di piattaforme dedicate, mentre solo il 20% viene effettuato in piattaforme per la gestione integrata di tutti i dispositivi presenti nell’edificio (o in più edifici). Investimenti 2019

Fotovoltaico

Nel 2019 il valore degli investimenti riferiti a tecnologia di generazione di energia è stato di circa 830 milioni di euro: quasi l’80% riguarda investimenti Investimenti 2019 fotovoltaici, seguiti dal solare in impianti termico (18%), mentre restano ancora limitati gli investimenti in impianti

1200

Milioni di euro

381 309 800

Caldaie a condensazione

400

0

14

Chiusure vetrate 381 309

Pompe di calore

Caldaie a condensazione

Chiusure vetrate

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GRAFICO 1. Investimenti in tecnologie di efficienza energetica nel 2019. Rielaborazione da Smart Building Report 2020, Energy & Strategy Group


Che cos’è uno smart building?

Con il termine smart building si intende “un edificio in cui gli impianti sono gestiti in maniera intelligente e automatizzata, attraverso l’adozione di un’infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti stessi, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti, assicurandone, inoltre, l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte”. I servizi offerti da un edificio intelligente variano a seconda della sua destinazione d’uso, ma possono essere raggruppati in sei macro-categorie: • Energy: servizi rivolti alla gestione e all’efficientamento dell’energia; • Safety: servizi per la prevenzione e gestione dei rischi che possono compromettere l’incolumità degli occupanti; • Security: servizi per la prevenzione e gestione dei rischi che possono compromettere la sicurezza degli asset dell’edificio o che in esso sono ospitati; • Comfort: servizi che intendono migliorare il comfort e le condizioni di utilizzo dell’edificio; • Health: servizi che mirano a preservare e migliorare la salute degli occupanti; • General Services: servizi per la gestione infrastrutturale delle utenze dell’edificio che non rientrano direttamente nelle categorie precedenti.

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Smart building GRAFICO 2. Visione d’insieme. Fonte: Smart Building Report, Energy & Strategy Group

fotovoltaici dotati di sistemi di accumulo. Marginali anche gli investimenti in impianti di cogenerazione, che restano appannaggio quasi esclusivamente del comparto industriale. Il costo di installazione (euro per kW) diminuisce, ma il valore complessivo degli investimenti nel fotovoltaico si mantiene stabile grazie all’aumento della potenza installata nei comparti residenziale e terziario (+20% rispetto al 2018). Se guardiamo alla percentuale di smartness delle singole tecnologie, i risultati migliori riguardano l’accumulo e la cogenerazione: il 100% degli investimenti in queste tipologie risulta realizzato in ottica smart. Al contrario, la quota smart di installazioni di fotovoltaico stand-alone e di solare termico si attesta attorno al 5%. In totale, quindi, solo 242 milioni su 830 investiti sono riconducibili a impianti smart:

in percentuale significa il 29,2%, in crescita di 3 punti rispetto al 2018.

Tecnologie di efficienza energetica

In questa categoria, all’interno del report, rientrano pompe di calore, caldaie a condensazione e chiusure vetrate (Grafico 1). In totale 2,2 miliardi di investimenti nel 2019 – un valore stabile rispetto al 2018 – in cui la parte maggiore è costituita dalle pompe di calore (oltre 1,5 miliardi). Per queste ultime la quota di smartness è calcolata tra il 20 e il 25%, mentre per le caldaie a condensazione la percentuale si aggira attorno al 45%. Anche in questo caso, dei circa 2,2 miliardi di investimenti totali in tecnologie di efficienza energetica, soltanto 565 milioni (circa il 25,6%) sono riconducibili a impianti realizzati in ottica smart.

Dispositivi di Safety e Security

Circa un quinto dei sistemi antincendio installati nel 2019 possiedono la sensoristica necessaria per monitorare le prestazioni degli impianti e una piattaforma di controllo e gestione dei dati rilevati. Meno rilevante, invece, la quota di investimenti in ottica smart relativa agli impianti di illuminazione d’emergenza (circa 10%). Complessivamente, sono riconducibili a un’ottica smart circa 60 milioni di euro di investimenti, sui 345 milioni investiti in tecnologie per applicazioni Safety all’interno degli edifici. Il dato è in linea con quello del 2018. Va molto meglio per il comparto Security, che comprende sistemi di videosorveglianza, impianti antintrusione e serrature: su 730 milioni di investimenti nel 2019, circa 298 milioni sono riconducibili a tecnologie intelligenti, specialmente nella videosorveglianza (60%). Circa un impianto antintrusione su quattro è dotato di sensoristica (movimento, contatto e temperatura), mentre è ancora bassa la componente smart nel comparto delle serrature, pari a circa il 15%. 16

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Il commento

“Il report dell’Energy & Strategy Group ha fotografato la realtà che percepiamo sul campo e attraverso il nostro centro studi”, ha commentato, durante la prima “tavola rotonda” della presentazione dello Smart Building Report, il Presidente di CNA Installazione Impianti Carmine Battipaglia. “Il mercato è fortemente trainato dalle nuove tecnologie, ha retto bene e ha portato a risultati interessanti. A livello nazionale la crescita del settore impiantistico è ancora però molto tiepida: dal 2001 al 2019 abbiamo registrato un +3% delle imprese e un +8% degli addetti. Le prospettive sono quelle indicate anche dalla dinamica della legislazione vigente: il Superbonus e gli altri bonus per l’efficientamento energetico spingono sempre più imprese a specializzarsi in interventi di questo tipo. Da parte dell’utenza c’è un’attenzione sempre maggiore al comfort e al risparmio e, di conseguenza, un maggiore rate di sostituzione delle apparecchiature. Una buona fetta delle PMI sta investendo sui sistemi tecnologici e sul building: bisognerebbe rafforzare anche una cultura che induca la domanda ad assumere le abitudini tecnologiche necessarie che richiedono questi sistemi”.

Comfort e salute

Nel settore Comfort la maggior parte degli investimenti è riconducibile a sistemi di illuminazione (930 milioni), seguiti da forze motrici (ascensori e montacarichi) e punti di ricarica, privati o privati ad accesso pubblico – ancora marginali ma in forte crescita (+136%) rispetto ai valori del 2018. Novità di quest’anno è invece l’inclusione nel report anche della categoria Health, che comprende le tecnologie per il controllo, il monitoraggio e la gestione della qualità dell’aria all’interno degli edifici: circa 16 milioni di euro di investimenti nel 2019, di cui 10 riconducibili a installazioni smart (circa il 65% delle unità installate).

Scenari e trend di sviluppo

I dati del report indicano chiaramente che, nonostante il valore assoluto degli investimenti in tecnologie e componenti per gli smart building sia significativo, la strada per arrivare a una vera automazione degli edifici nelle nostre città è ancora molto lunga. Gli sviluppi futuri dipenderanno da diverse variabili, a partire dall’impatto del Covid-19 sul mercato, ma anche in base agli sviluppi normativi e al grado di maturità raggiunto dal comparto tecnologico. L’Energy & Strategy Group ha quindi delineato tre diversi scenari: • Scenario base: i potenziali effetti negativi delle variabili considerate (ad esempio la pandemia) influenzeranno i volumi di mercato delle varie tecnologie in maniera preponderante rispetto ai potenziali effetti positivi di altre variabili (come l’incentivazione fiscale); • Scenario moderato: valori di mercato tendenziali del settore; • Scenario accelerato: i potenziali effetti negativi delle variabili influenzeranno i volumi di mercato in maniera limitata rispetto ai potenziali effetti positivi.

Se dovesse concretizzarsi lo scenario base, il valore degli investimenti nei prossimi cinque anni attraverserebbe un periodo di sostanziale stagnazione. Con lo scenario moderato, invece, la rinnovata crescita degli investimenti a partire dal 2021 permetterebbe di tornare a valori pre-Covid entro il prossimo triennio. Lo scenario accelerato, invece, ipotizzando un significativo ampliamento del mercato, prevede una crescita notevole, a toccare i 9 miliardi di investimenti nel 2025. Come ha spiegato Federico Frattini, Vicedirettore dell’E&S Group, “molto dipenderà dall’andamento del mercato immobiliare: il rinnovamento del parco tecnologico e la penetrazione di tecnologie smart, oggi non ancora sufficientemente diffuse, sono strettamente correlati allo sviluppo del comparto edilizio, che in Italia è molto più vecchio rispetto alla media europea. La realizzazione di nuovi edifici e la ristrutturazione di quelli esistenti, comprese le riqualificazioni di alcune aree dismesse, sono infatti al centro delle principali modifiche urbanistiche che molte città italiane vareranno nel prossimo decennio, interventi che fungeranno da traino al mercato degli smart building”. Analizzando le diverse categorie tecnologiche, nel settore Energy si prevede che il mercato risentirà negativamente degli effetti della pandemia, ma le pompe di calore potrebbero avere un incremento dei volumi del 74% nello scenario moderato e arrivare fino a 3,3 miliardi di investimento in più in quello accelerato, grazie agli obiettivi vincolanti del PNIEC e alla maggiore penetrazione nei settori residenziale e terziario; per Automation technologies e piattaforme di controllo e di gestione, il volume di investimenti nello scenario moderato registrerà una crescita media del 16% annuo, poiché il settore ha risentito meno della crisi pandemica; infine, nel mercato della sensoristica e degli attuatori gli investimenti si attesteranno intorno a 2,7 miliardi di euro nel 2025; di rimando, invece, le piattaforme di raccolta, elaborazione e analisi dei dati acquisiti raggiungeranno i 2,5 miliardi.

Verso una maggiore integrazione

Dall’indagine dell’E&S Group risulta predominante una configurazione degli edifici smart ancora in ottica di “silos” verticali, ovvero non integrati e non interoperabili in termini di tecnologie, piattaforme e servizi offerti. Sarebbe auspicabile, invece, spostarsi verso una soluzione integrata modulare, facendo “parlare” tra loro le diverse tecnologie a servizio dello stesso edificio: questo obiettivo presuppone la presenza di piattaforme modulabili e interoperabili, in modo che possano essere integrate tra loro. Allargando lo sguardo anche al di fuori dell’edificio, maggiore integrazione significa anche un’estensione del concetto stesso di smart building, che dovrà smettere di essere considerato come un ambiente “chiuso”, per integrarsi in ambienti più estesi configurati come smart district e smart city.  N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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Impianti centrali a cura della redazione

LA PRIMA VERIFICA PERIODICA DEI GENERATORI DI CALORE CON POTENZA SUPERIORE A 116 KW L’Inail ha pubblicato la nuova guida con le istruzioni per la verifica dei generatori alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso asserviti a un processo produttivo, ai sensi del D.M. 11 aprile 2011 generatori di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità globale dei focolai superiori a 116 kW rientrano nel gruppo GVR (Gas, Vapore, Riscaldamento) e sono tra le apparecchiature incluse nell’Allegato VII del D.Lgs. 81/08, che prescrive una tempistica di verifica quinquennale. Le modalità con cui devono essere effettuate le verifiche periodiche sono disciplinate dal D.M. 11 aprile 2011. Parliamo in questo caso soltanto di impianti di riscaldamento “asserviti a un processo produttivo”, ovvero destinati ad essere usati durante il lavoro, come definito dall’art. 69 del D.Lgs. 81/08. Per questi ultimi, l’Inail ha pubblicato di recente una nuova guida contenente le istruzioni operative da seguire, a cura di Fausto Di Tosto e Valerio Galasso. In questo articolo ne riprendiamo i contenuti fondamentali, rimandando al testo completo – disponibile gratuitamente sul sito ufficiale dell’Istituto – per ulteriori approfondimenti.

I

Campo di applicazione Per impianto centrale di riscaldamento si intende uno o più circuiti idraulici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, servito da generatore singolo o disposto in batteria, da generatore modulare, da scambiatore di calore, e funzionante con combustibili solidi, liquidi o gassosi o con sorgenti termiche con rischio di surriscaldamento (un impianto costituito da 18

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Impianti centrali Tabella riassuntiva. La check list per la prima verifica periodica (Fonte: Inail)

Esame documentale

Elemento

Intervento

Libretto matricolare di impianto

Verificarne l’esistenza e la corrispondenza con l’impianto in verifica

Istruzioni d’uso

Verificarne l’eventuale esistenza per alcuni componenti e la corrispondenza con l’impianto in verifica

Vasi di espansione

Verificarne l’esistenza e la corrispondenza con l’impianto in verifica

Schema idraulico di impianto

Verificarne l’esistenza e la corrispondenza con l’impianto in verifica

Documentazione dei dispositivi di protezione e controllo

Verificarne l’esistenza e la corrispondenza con l’impianto in verifica

Scheda tecnica

Per gli impianti di riscaldamento non è prevista la redazione della scheda tecnica. I dati costitutivi degli impianti di riscaldamento possono essere reperiti nel libretto matricolare di impianto che costituisce di fatto la scheda tecnica dell’impianto di cui al punto 3.1.3 dell’Allegato II al D.M. 11 aprile 2011.

Redazione verbale

Identificazione attrezzatura

Dati identificativi dell’impianto di riscaldamento

Identificare l’impianto di riscaldamento mediante verifica di corrispondenza dei dati contenuti nel libretto matricolare (dati di targa dei generatori di calore, dei dispositivi di sicurezza, protezione e controllo, vasi di espansione etc). Verificare la corrispondenza delle matricole rilasciate dall’Ispesl o dall’Inail sulle eventuali attrezzature certificate secondo il D.Lgs. 93/00.

Condizioni generali di conservazione e manutenzione

Componenti costituenti l’impianto

Controllare la corretta applicazione delle istruzioni per l’uso dei diversi componenti costituenti l’impianto. Valutare lo stato di manutenzione e conservazione dei principali componenti dell’impianto.

Regolarità della funzionalità dei dispositivi di protezione

Valvole di sicurezza, valvole di scarico termico

Indicare marca, modello, certificazione/omologazione, taratura, conformità alle istruzioni d’uso. Verificarne l’efficienza e accertare che lo scarico dei dispositivi avvenga in modo da non arrecare danni alle persone.

Valvole di intercettazione del combustibile, pressostati di blocco, termostati di blocco, termostati di regolazione, dispositivi di sicurezza livello/pressione minima

Indicare marca, modello, certificazione/omologazione, taratura, conformità alle istruzioni uso. Verificarne l’efficienza.

Termometri, manometri

Indicare marca, modello, certificazione/omologazione, fondo scala, conformità alle istruzioni d’uso.

Valvole di intercettazione a tre vie

Indicare marca, modello, idoneità, conformità alle istruzioni d’uso. Accertare che lo scarico avvenga in modo da non arrecare danni alle persone.

Vasi di espansione

Indicare tipo, marca, modello, certificazione, conformità alle istruzioni uso. Verificare e registrare i parametri di funzionamento.

Tubazione di sicurezza

Verificarne l’idoneità

Esito della verifica

Rilasciare verbale di prima verifica periodica di impianto e dei vasi di espansione (qualora non esclusi dall’obbligo delle verifiche periodiche ai sensi dell’art. 11 del D.M. 329/04).

Esiti

uno o più generatori di calore collegati a uno o più apparecchi utilizzatori). Per generatori di calore si intendono le caldaie, a fuoco diretto o non, alimentate da combustibile solido, liquido, gassoso e gli scambiatori di calore il cui primario è alimentato da fluido avente temperatura superiore a 110°C. La richiesta Per prima cosa, il datore di lavoro deve chiedere la prima verifica periodica attraverso la procedura telematica Inail di Certificazione e Verifica di Impianti e Attrez20

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Definizioni: la verifica periodica Le verifiche periodiche sono finalizzate ad accertare la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante e specifiche dell’attrezzatura di lavoro, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo. La prima verifica periodica prevede anche la compilazione della scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura di lavoro (D.M. 11 aprile 2011, All. II, art. 2).


zature (CIVA), allegando copia del libretto Ispesl/Inail (vedi anche il box Gli adempimenti del datore di lavoro). A questo punto, l’Inail può intervenire entro quarantacinque giorni, effettuando direttamente la verifica, o incaricando l’Asl o l’Arpa, o ancora affidando il servizio al soggetto abilitato indicato dal datore di lavoro nella richiesta, scelto dagli elenchi regionali Inail (disponibili online). In cosa consiste la prima verifica periodica In via preliminare, occorre esaminare le istruzioni di sicurezza presenti nei manuali d’uso dei diversi componenti dell’impianto, accertare che il conduttore dell’impianto sia idoneo, accertare la presenza di eventuali pericoli ambientali e, naturalmente, indossare i dispositivi di protezione individuale necessari. Dopodiché, bisogna: • accertare che le indicazioni contenute nel libretto matricolare e nelle eventuali istruzioni d’uso corrispondano alle condizioni che si riscontrano effettivamente al momento del sopralluogo; • verificare che le matricole rilasciate dall’Ispesl o dall’Inail all’atto della dichiarazione di messa in servizio corrispondano con quelle presenti sull’impianto e sulle eventuali attrezzature certificate secondo il D.Lgs. 93/2000, così come modificato dal D.Lgs. 26/2016; • constatare la rispondenza delle condizioni di installazione, di esercizio e di sicurezza con quanto indicato nella dichiarazione di messa a servizio; • valutare lo stato di manutenzione e conservazione dei principali componenti dell’impianto; • controllare la funzionalità dei dispositivi di sicurezza e protezione installati, con prove a banco e simulazioni, oppure in esercizio, se questo non pregiudica le condizioni di funzionamento. Per quanto riguarda le valvole di sicurezza, in particolare, il controllo può consistere nell’accertare che la taratura sia avvenuta entro i limiti temporali stabiliti

Gli adempimenti del datore di lavoro

Il datore di lavoro che esercisce attrezzature a pressione comprese nell’Allegato VII del D.Lgs. 81/08 deve: – dare comunicazione di messa in servizio dell’attrezzatura all’Inail, che provvede all’assegnazione di una matricola; – richiedere la prima delle verifiche periodiche all’Inail – utilizzando la procedura telematica CIVA. La periodicità della verifica (prevista dallo stesso allegato VII) decorre dalla data di messa in servizio dichiarata dal datore di lavoro. La prima verifica periodica prevede, oltre ai controlli di sicurezza, la compilazione di una scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura o dell’insieme, al fine di consentirne l’iscrizione nella banca dati informatizzata di cui all’art. 3, comma 1 del D.M. 11 aprile 2011; – richiedere le verifiche periodiche successive alla prima – per cui può rivolgersi anche alle Asl o ad altri soggetti abilitati, sempre secondo le modalità stabilite dal D.M. 11 aprile 2011; – comunicare all’Inail la cessazione dell’esercizio, il trasferimento di proprietà e lo spostamento dell’attrezzatura; – in caso di attrezzature o di insiemi comprendenti membrature esercite in regime di scorrimento viscoso o di fatica oligociclica, è necessario sottoporre tali attrezzature alle prescrizioni tecniche di controllo vigenti in materia; le autorizzazioni all’ulteriore esercizio sono rilasciate dall’Inail; – conservare tutti i verbali delle verifiche effettuate (messe in servizio, verifiche periodiche e riparazioni) da esibire ai soggetti incaricati in sede di verifica. Tali verbali devono seguire l’attrezzatura/insieme nel caso di trasferimento di proprietà o spostamento dello stesso

• •

dal fabbricante (e comunque entro cinque anni); riscontrare l’esistenza del vaso di espansione e dell’eventuale tubo di sicurezza; rilasciare il verbale di prima verifica dell’impianto e dei vasi di espansione, a meno che questi ultimi non siano esclusi dall’obbligo di verifica periodica ai sensi dell’art. 11 del D.M. 329/04; accertare che lo scarico dei dispositivi di sicurezza avvenga in modo da non arrecare danno alle persone.

Durante la verifica devono essere anche riscontrati tutti gli eventuali interventi di riparazione/modifica intercorsi, accertando che siano avvenuti secondo le indicazioni della Raccolta R, a cui devono sottostare tutti gli impianti di riscaldamento con potenzialità globale complessiva dei focolai superiore a 35 kW. Qualora vengano riscontrate varianti al progetto approvato e risultino, a giudizio del verificatore, più favorevoli agli effetti della sicurezza, l’esito degli accertamenti potrà essere considerato favorevole. Il verificatore ha in ogni caso la facoltà di richiedere l’aggiornamento del progetto. La verifica termina con l’acquisizione in copia della certificazione di costruzione e di taratura dei dispositivi di sicurezza, qualora diversi da quelli riscontrati in sede di rilascio del libretto matricolare.  Bibliografia Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per impianti centrali di riscaldamento. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del D.M. 11 aprile 2011, Inail 2020, Collana Ricerche. N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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INSTALLATORE PROFESSIONALE

FOCUS TECNICO

di Sebastian Bendinelli

La nuova guida AiCARR si pone come punto di riferimento per questa tipologia impiantistica, sempre più diffusa nel settore terziario e residenziale

SISTEMI VRF, APPUNTI PER INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

I

sistemi VRF sono impianti a flusso variabile di gas refrigerante (come indica l’acronimo, Variable Refrigerant Flow), sempre più diffusi nel settore terziario e residenziale. Si tratta di macchine reversibili, impiegabili quindi per la produzione di energia sia termica sia frigorifera, e sono composte tipicamente da un’unità interna – in cui si trovano il compressore e la batteria di scambio con l’aria esterna – e da un’unità interna, contenente la valvola di laminazione, unite dalle tubazioni in rame all’interno delle quali scorre il fluido refrigerante. La combinazione di diverse tipologie di unità interne e le diverse potenze disponibili permettono una grande varietà di soluzioni, a seconda delle esigenze impiantistiche. Rispetto ad altre tipologie di impianto, l’organo di laminazione presente a bordo delle unità interne permette infatti di realizzare reti molto estese (limitatamente alla quantità di fluido frigorigeno caricato) e con un elevato numero di unità terminali interne. Oltre ai sistemi VRF a pompa di calore, esistono sul mercato anche i sistemi VRF a recupero di calore, con i quali è possibile fare in modo che unità interne collocate in ambienti distinti funzionino con modalità operative differenti (alcune in riscaldamento, altre in raffreddamento). Negli ultimi anni si sono diffusi anche impianti che, oltre alla climatizzazione, permettono la produzione di acqua calda sanitaria grazie all’integrazione di moduli idronici. La versatilità e l’efficienza di questa tipologia impiantistica spiegano il suo successo sul

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mercato: secondo l’edizione 2019 della rilevazione Assoclima sul settore della climatizzazione, i sistemi VRF hanno registrato un +10% a valore e +8% a quantità.

Aspetti e requisiti di installazione

L’installazione di un sistema VRF richiede competenze trasversali e multidisciplinari di natura frigorifera, idraulica ed elettrica. A monte, è necessaria una stretta collaborazione tra progettista e installatore per passare dal progetto alla realizzazione in cantiere. Per il posizionamento delle unità esterne e interne occorre fare riferimento ai documenti di progetto, ma in fase di installazione potrebbero risultare evidenti situazioni di interferenza con altri elementi dell’edificio, che andranno prese in considerazione. Per quanto riguarda invece la realizzazione della circuitazione frigorifera, il riferimento è alle norme tecniche più recenti, come UNI EN 12735 (Tubazioni in rame) e UNI EN ISO 13585 (Procedure di saldo-brasatura). Nel caso della circuitazione in pompa di calore, nella circuitazione frigorifera degli impianti VRF vengono inseriti altri elementi funzionali – giunti, collettori e valvole a sfera – il cui corretto posizionamento, sulla parete o sul pavimento – consente un’adeguata distribuzione di refrigerante all’interno delle tubazioni e assicura una corretta resa termica (vedi Figura 1).

Collegamenti alle rete di scarico condensa

Durante le fasi di funzionamento del sistema si determinano sezioni dell’impianto che funzionano da

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LA guida

La nuova guida AiCARR I sistemi VRF dal progetto alla manutenzione, pubblicata alla fine del 2020, ha l’obiettivo di colmare le carenze della letteratura tecnico-scientifica del mondo HVAC sui sistemi VRF, diventando il punto di riferimento per la loro analisi e progettazione. A tal fine, partendo da una introduzione generale della tematica, la Guida – redatta da 13 autori coordinati da Luca Molinaroli, professore associato presso il Dipartimento di Energia del

Politecnico di Milano, con il coinvolgimento di 7 aziende produttrici di sistemi VRF – affronta nei diversi capitoli i temi della progettazione dei sistemi VRF, della loro regolazione e installazione fino al loro collaudo. Lo scorso 10 dicembre la Guida è stata presentata nel corso di un webinar con la partecipazione degli autori, che ne

hanno illustrato le diverse parti. In questo articolo ci soffermiamo in particolare sui requisiti di installazione, sul primo avviamento e sulla manutenzione, tematiche affrontate nel corso del webinar da Paolo Terruzzi di Johnsons Controls – Hitachi Air Conditioning Europe e Monica Pradella di Panasonic Air Conditioning Europe.

N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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FOCUS TECNICO Misure e controlli sull’impianto – Temperatura di aspirazione aria unità – Frequenza in Hz del compressore – Temperatura di scarico del compressore – Pressione di condensazione – Pressione di evaporazione – Temperatura ambiente – Emissione sonora dell’unità esterna e delle unità interne – Assorbimenti elettrici, in particolare quello dei compressori

Figura 1. Collegamenti della rete frigorifera, esempi di corretto posizionamento

Figura 2. Posizionamento dello scarico condensa per unità a cassetta

Figura 3. Posizionamento dello scarico condensa per unità a parete

evaporatore, sia esso individuato come unità esterna o interna. Nasce così la necessità di convogliare la condensa che si accumula sulle batterie ad espansione. Bisogna distinguere tra la condensa prodotta dalla unità esterna e quella prodotta dalle unità interne, e queste ultime possono essere dotate oppure sprovviste di pompa di scarico condensa (vedi Figure 2-3).

Procedura comune di primo avviamento

L’avviamento verifica il buon funzionamento dell’impianto e registra i parametri utili per il libretto. È il momento in cui è possibile personalizzare l’impianto con impostazioni dedicate (verificando con il produttore) e mette le basi per un corretto processo di gestione e manutenzione. 24

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Per avviare un sistema VRF bisogna innanzitutto verificare la presenza e, nel caso, procedere all’eliminazione dell’aria dalle tubazioni. Dopodiché bisogna eseguire la prova di tenuta dell’impianto, ricercare eventuali fughe, eseguire il vuoto, caricare l’impianto frigorifero. Altri controlli pre-avviamento da eseguire, sempre riferendosi al manuale delle apparecchiature ed evitando comportamenti rischiosi nei pressi delle unità, sono: – accessibilità alle unità (esterne e interne); – verifica corretta esecuzione dei collegamenti elettrici; – verifica corretta esecuzione dei collegamenti bus; – verifica corretta esecuzione dei collegamenti frigoriferi; – conformità ai manuali di progettazione (distanze, vincoli geometrici, etc.); – alimentazione elettrica delle unità. Gli strumenti necessari per tutti questi passaggi saranno: manometro o gruppo manometrico; tubi flessibili di carica; pompa del vuoto; rilevatori di fughe; analizzatore di sistema del brand specifico installato; refrigerante. Per la prova di funzionamento non esiste una procedura standard per tutti i produttori: bisognerà consultare attentamente il manuale. Per alcuni costruttori, è parte integrante della procedura di primo avviamento anche la carica di refrigerante, in accordo con i quantitativi richiesti dal marchio in questione. Se non si è potuta caricare tutta la carica in una volta, occorre caricarla durante la prova di funzionamento, consultando sempre il manuale del costruttore. 

Gli errori più comuni

– Mancato rispetto degli spazi di installazione – Errato posizionamento dei componenti frigoriferi (giunti / collettori / distributori) – Saldature in atmosfera non controllata – Collegamento errato bus di comunicazione – Errato dimensionamento dell’impianto elettrico di potenza e di segnale


LA CARTA AMA GLI ALBERI 1.500 campi da calcio al giorno. Così tanto crescono le foreste europee. Quelle da cui si ottiene il legno per fare la carta. Questa è una notizia, vera.

Scopri le notizie vere sulla carta www.naturalmenteioamolacarta.it Fonte: FAO, 2005 - 2015 Foreste europee: 28 Paesi dell’Unione europea + Norvegia e Svizzera


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COVID-19

A cura di Antonio Spinazzola, Paolo Rosabianca, Maurizio Malvaldi, Alessandro Nanni* *Ingg., Ordine Ing. Livorno e Lucca

AGIRE SUGLI IMPIANTI PER PREVENIRE IL CONTAGIO Per impianti medio-grandi in contesti di rischio occorre integrare i sistemi di filtrazione esistenti con soluzioni semplici e sostenibili, come le lampade UV-C

A

seguito dell’emergenza Coronavirus, l’ISS ha pubblicato vari Rapporti (5, 19 e 33) che danno indicazioni per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor circa l’infezione da SARS-CoV-2. Le indicazioni sulla chiusura del ricircolo dell’aria e l’aerazione naturale non creano problemi in estate, ma permangono le preoccupazioni in inverno per l’impossibilità di tenere aperte le finestre per un tempo sufficiente. Nel presente articolo si propongono spunti di riflessione per soluzioni dei problemi indotti dal SARSCoV-2 negli impianti di condizionamento e VMC, con

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. N.16-- GENNAIO/FEBBRAIO OTTOBRE 2020 2021

particolare riferimento a quelli di grandi dimensioni (supermercati, strutture sanitarie, cinema, teatri, banche etc). Per approfondimenti, si rinvia alle “Linee Guida Impianti di purificazione dell’aria per prevenire la diffusione del Coronavirus” sul sito degli Ordini degli Ingegneri di Livorno e Lucca.

Modalità di trasmissione del contagio da Coronavirus

Le particelle infettanti del SARS-CoV-2 si presentano come singole unità di carica virale o come aggregati sotto forma di droplet e di aerosol. Le leggi che descrivono la velocità di caduta libera di un corpo all’interno di un mezzo (aria) dimostrano che l’aerosol rimane in linea di galleggiamento.


La velocità media di caduta (Stokes) è data da: Vm = (ϱL - ϱG) D2g /18µ dove D = diametro delle particelle, ϱL e ϱG sono rispettivamente la densità della goccia di saliva (assimilabile ad acqua pura) e dell’aria, g è l’accelerazione di gravità. Nella Tabella 1 vengono riassunti i risultati. Le particelle emesse a ~ 1,6 m (altezza media da terra della bocca e del naso) cadono al suolo in tempi molto diversi. Quelle sotto i 20 micron di diametro rimangono praticamente sempre in sospensione (35 min per le particelle da 5 micron). Sotto l’influenza del movimento delle persone, della ventilazione naturale o di quella forzata, parte del bioaerosol rimane in sospensione con buone probabilità di entrare nel circuito dei condizionatori. Pertanto, gli impianti di climatizzazione e di VMC nel nostro caso possono acuire il rischio di contagio aerogeno.

Impianti di ventilazione e condizionamento dell’aria e loro possibile influenza nel contagio

Buona parte delle particelle catturate e veicolate all’interno dell’impianto di aspirazione e condizionamento dell’aria, se ricircolate, possono influenzare la concentrazione dell’inquinante all’interno del locale. La dimostrazione che faremo sarà di tipo qualitativo, con un semplice modello matematico che simula i bilanci materiali tra ciascuna sezione del sistema schematizzato in figura e che descrive gli effetti sulla concentrazione dell’inquinante a seguito dell’immissione di aria pulita dall’esterno in un locale dove viene ipotizzata una sorgente di contagio (capace di liberare X cariche virali/hr). In successione è stata considerata o meno la possibilità di inserire un impianto per la riduzione delle cariche virali con un diverso rendimento depurativo (Figura 1). L’obiettivo è comprendere, dimostrandolo matematicamente, se il ricircolo determina o meno un aumento della concentrazione dell’inquinante nel tempo oppure l’effetto contrario. Non si deve commettere l’errore di massimizzare il termine al denominatore aumentando la portata di ricircolo ritenendo che ne derivi un effetto di diluizione. Tale circostanza, come vedremo, si verifica solo se si aumenta la portata di aria pulita esterna in quanto l’effetto del ricircolo si fa sentire al numeratore.

Rappresentazione del profilo di concentrazione nei casi descritti

Per semplicità esaminiamo solo i casi del Grafico 1: Caso A) (colore Celeste): tutta aria esterna con la quale si garantiscono 6 Ricambi del volume del locale con aria pulita. La curva verrà presa a riferimento e confrontata con quelle corrispondenti ai casi successivi. Caso C) (colore Verde): in questo caso si mantengono i volumi totali di aria immessa nel locale, ma si riduce al 50% la quota di aria pulita prelevata a vantaggio

Figura 1. Schema semplificato del sistema localeimpianto-filtro

del ricircolo. Il peggioramento della concentrazione del nostro inquinante indesiderato è evidente. Caso E) (colore Fucsia): quando si ipotizza di operare, in linea con le indicazioni dell’ISS, aumentando l’aria immessa nel locale fino a 8 volumi/ora, conservando quelli richiesti dalle norme come aria pulita, e nello stesso tempo ripartendola per la quota del 50% a vantaggio del ricircolo. In questo caso viene ipotizzato però di sottoporre l’aria alla purificazione attraverso l’uso di un sistema idoneo (es. filtro assoluto con aggiunta di una sezione di sterilizzazione capace di raggiungere rendimenti depurativi reali dal 80% fino al 99% che rappresenta l’obiettivo che dobbiamo conseguire). In quest’ultimo caso si concretizza un effetto migliorativo rispetto al caso A) e quindi si può considerare da accettare come eventuale proposta alternativa alla chiusura delle serrande di ricircolo con l’importante vantaggio di garantire il recupero dell’energia termica che andrebbe sprecata.

Approccio Probabilistico Classificazione del rischio

Il rischio indotto dal Coronavirus per le caratteristiche tossicologiche, il vasto ambito territoriale interessato, nonché il danno provocato ad una popolazione numerosa, è sicuramente paragonabile a un Evento ad Alto Rischio Potenziale. Per ridurre il rischio dobbiamo ridurre contemporaneamente l’entità e la probabilità quest’ultima molto dipendente anche dal fattore affollamento. Tabela 1

D [micron]

V m x 10 -3 [m/s]

5

0,75

10

3,00

20

12,00

50

75,00

100

300,00

200

1.200,00

300

2.700,00

400

4.800,00

500

7.500,00

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INSTALLATORE PROFESSIONALE

COVID-19 Figura 2.

Scelta della strategia più efficace Principio della massima cautela

Figura 3.

Per quanto detto in precedenza bene ha fatto l’ISS, in prima analisi, a definire una strategia che ha portato ad adottare misure che offrissero la massima garanzia di tutela della salute, richiamando in tal senso il Principio della Massima Cautela tra cui la necessità di escludere il ricircolo dell’aria. Nel frattempo ci dobbiamo porre anche un’altra domanda: “Esistono percorsi alternativi che ci offrano perlomeno lo stesso grado di sicurezza?”

Conclusioni sulle tecniche da adottare per il trattamento e la purificazione dell’aria

Per impianti di medio-grande dimensione destinati ad attività con alta probabilità potenziale di contagio per l’affollamento occorre integrare i sistemi di filtrazione esistenti con soluzioni semplici e sostenibili, secondo criteri di proporzionalità alle dimensioni delle strutture interessate e al fattore affollamento. La soluzione ideale può prevedere la presenza (opzionale) di una deumidificazione preliminare alla filtrazione assoluta, quest’ultima da declassificare per impedire frequenti intasamenti e interventi manutentivi. La filtrazione assoluta concorre a ridurre il contagio trattenendo una quota parte del materiale particellare. A valle occorre sempre aggiungere una sezione di sterilizzazione con lampade a raggi UV-C

Figura 4.

Sistemi filtranti da applicare a impianti di dimensionimedio-grandi Abbattimento del bioaerosol Il metodo comune di abbattimento degli aerosol è l’utilizzo di filtri HEPA e ULPA. Trattandosi però di filtrazione di un liquido in un gas, resta il dubbio che l’efficienza di tali filtri possa essere adeguata a causa della coalescenza delle droplet. Filtri Assoluti La particella liquida si mantiene in linea di galleggiamento per la velocità alta di trasporto che ne impedisce la separazione per decantazione, e quindi andrà a impattare sul filtro assoluto. La corrente d’aria porta con sé anche particelle solide trattenibili dal filtro fino a diametri consentiti dalla classe adottata. Queste assorbono in parte il virus. Le particelle liquide, per le quali i filtri non sono idonei, sono di diametro variabile in relazione a fenomeni di evaporazione (si formano nuclei di carica bassa ma lunga durata, da Rapp. 33 ISS), condensazione, frammentazione e coalescenza (diametri tipici dell’aerosol) per cui possono passare dalla maglia e ritornare nell’ambiente (Figura 2).

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I Raggi UV funzionano con il SARS-CoV-2?

Il Coronavirus SARS-CoV-2 può sopravvivere in aerosol e sulle superfici su cui si è depositato per decine di ore. La tecnologia basata sull’uso di raggi UV-C (tra 200 e 300 nm) è nota fino dagli anni ’50 del secolo scorso come altamente efficace nell’inattivare microorganismi patogeni (batteri, funghi, virus) ed è già risultata valida per virus come H1N1, SARS, MERS. Ora si pone come uno dei più importanti presidi nella lotta contro SARS-CoV-2. L’azione biocida della radiazione ultravioletta UV-C e la conseguente capacità di inibire la replica dei virus è dovuta al danneggiamento dei legami chimici di DNA o (come nel caso del SARS-CoV-2) RNA del microrganismo esposto. Nei virus si pensa che anche le proteine della capside possano venire danneggiate. Negli impianti canalizzati, gli emettitori di raggi UV possono essere installati principalmente all’interno dei canali e in corrispondenza delle UTA. In genere, è consigliabile privilegiare l’installazione nelle UTA dove è maggiore la probabilità di sviluppo per muffe e colonie batteriche (ad es. Legionella) a causa della presenza di condensa. Inoltre, nelle UTA vi sono condizioni più favorevoli per la velocità dell’aria che rappresenta uno dei fattori più critici per un efficace dosaggio dell’irradiazione determinando la durata dell’esposizione sui microrganismi in transito. È possibile sfruttare l’uso di superfici ad alta riflettività negli UV (ad esempio alluminio, ALANOD, e anche i fogli per la conservazioni dei cibi) per amplificare la potenza efficace prodotta da lampade UVC nell’inattivazione dei virus. (soluzione più che sostenibile). Importante sarà prevedere un idoneo sistema di controllo dell’efficienza del sistema nel tempo. Nel dimensionare l’impianto si deve prestare cura nella scelta della potenza per unità di superficie irradiata e dei tempi di contatto per raggiungere il massimo abbattimento, e determinare così le dimensioni del volume tecnico entro il quale installare le lampade.

Il trattamento dell’aria condizionata canalizzata con radiazioni UV-C

Tipicamente, le lampade germicide utilizzate in sistemi di sterilizzazione hanno emissione dominante intorno alla lunghezza d’onda di 253 nm. Vengono in genere filtrate le componenti con lunghezza d’onda inferiore a 250 nm, per non produrre ozono (lampada “ozone free”). I

Schemi semplificati di diverse tipologie di impianti

Di seguito vengono schematizzati gli impianti di maggiore interesse. Ciò non toglie che le considerazioni che seguono siano comunque estrapolabili anche alle rimanenti attività presenti sul territorio.

Cinema, teatri, supermercati, aeroporti, attività di servizio e simili

La possibile presenza di soggetti infetti può provocare i presupposti del contagio, e allora si può pensare a una semplice modifica degli impianti esistenti come schematizzato nella Figura 3. Con questa configurazione occorre un ricambio di aria pulita prelevata dall’esterno ma non è consentito il ricircolo dell’aria. Questo limita il risparmio energetico e crea soprattutto preoccupazione negli utenti delle strutture. Occorre ricercare soluzioni che permettano di utilizzare le strutture in sicurezza nella sostenibilità degli interventi. Solo nel caso in cui sia installato un idoneo sistema di filtrazione e sterilizzazione, la cui efficacia sia certificata e autorizzata dagli organi di controllo competenti, si potrebbe ricircolare aria all’interno dei locali. Ottimale l’uso di lampade UV-C abbinate a filtri assoluti che possono essere però di classe inferiore per minori intasamenti, perdite di carico e manutenzioni. Altre soluzioni

Figura 5.

(ad es. ionizzazione negativa e filtri elettrostatici) hanno costi di investimento maggiori e possono essere indicati per impianti di grandi dimensioni. A causa di una minore efficienza di sterilizzazione devono comunque essere impiegati in modo integrato con altri sistemi, e tra questi prevale l’abbinamento con raggi UV-C che quindi trovano una applicazione universale (Figura 4).

Uffici pubblici, aule scolastiche, alberghi, ristoranti, ambulatori medici e simili

In questi locali viene fatto in generale uso di split (estate) e termosifoni (inverno). Mancando l’immissione di aria esterna è la configurazione più rischiosa soprattutto in inverno, in quanto soddisfacenti ricambi naturali con l’apertura delle finestre scompenserebbero il bilancio energetico dei locali. Solo l’introduzione di aria esterna, la dotazione di idonei sistemi di filtrazione e sterilizzazione (UV-C) con una loro periodica verifica sull’efficienza di abbattimento, e una sanificazione delle prese d’aria e dei condotti la renderebbero sicura. Occorre riesaminare il bilancio termico e introdurre recuperatori di calore per evitare un forte probabile ridimensionamento dell’impianto di riscaldamento (Figura 5). Un particolare ringraziamento va al Dott. Giovanni Pareschi dell’INAF. N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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R U B R ICA

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Sicurezza in Bagno

in collaborazione con

di Stefano Monelli

METODI DI SANIFICAZIONE: PRO E CONTRO

Dall’ozono alla fotocatalisi, passiamo in rassegna le principali tecniche disponibili per combattere virus e altri microorganismi negli ambienti chiusi anno appena trascorso, stravolto dalla convivenza con il virus del Covid-19, ha imposto, tra l’altro, di riconsiderare il nostro approccio all’igiene intesa nella sua accezione più ampia. È più che mai importante comprendere le differenze tra diverse pratiche, tutte legate al concetto generico di pulizia, che erano e forse restano sconosciute ai più, ma che in questa fase è utile che siano divulgate anche ai non addetti ai lavori. “Pulizia”, “igienizzazione” e “sanificazione” sono termini che vengono volentieri ricondotti allo stesso significato, ma in realtà, la sanificazione ha uno scopo ben preciso, e diverso rispetto alle attività di “pulizia” e “disinfezione”: mentre le prime due sono volte a rimuovere lo sporco “visibile”, o ridurre la carica batterica in circolazione, la sanificazione si interessa all’abbattimento e al controllo della diffusione delle infezioni. Una particolare attenzione verso tutte le pratiche relative all’igiene è dovuta principalmente al fatto che un virus come il SARS-CoV-2 può rimanere attivo sulle superfici per un tempo piuttosto variabile e dipendente dal tipo di materiale considerato, nonché dell’azione di fattori come la temperatura e l’umidità, che influiscono sulla persistenza da poche ore ad alcuni giorni. Sappiamo che il virus può essere trasmesso anche in modo indiretto, attraverso il contatto con una superficie

L’

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021

contaminata, come maniglie, interruttori, bottoni di ascensori, e ogni altra superficie che può venire a contatto con molte persone. Adottando le misure d’igiene personale, lavando e disinfettando le mani ed evitando di toccarsi il viso, si combatte efficacemente questa modalità di trasmissione, meno frequente, in ogni caso, della trasmissione diretta, che avviene tramite le “goccioline” di saliva (droplet) o aerosol. Ecco perché rivestono una notevole importanza tutte le pratiche di sanificazione dell’aria finalizzate a bloccare la diffusione di batteri, agenti patogeni e altri microrganismi capaci di riprodursi esponenzialmente. Questa rinnovata sensibilità ha fatto sì che venissero recuperate svariate tecnologie sviluppate nel corso degli ultimi anni: dai filtri Hepa – fogli filtranti in microfibra che consentono di “bloccare“ particelle solide inquinanti – all’ozono, dal cloro attivo alle radiazioni ultraviolette, fino ad arrivare al perossido di idrogeno e alla riproduzione artificiale di processi naturali quali la fotocatalisi. Di seguito tutte queste metodiche vengono sinteticamente passate in rassegna al fine di offrire un quadro esaustivo dei vantaggi e degli svantaggi.

Ozono

Il trattamento a ozono è il più conosciuto, perché consiste nella sterilizzazione dell’ambiente attraverso la diffusione di una sostanza piuttosto nota come


l’ozono (O3). La struttura atomica basata su tre atomi di ossigeno rende questa molecola particolarmente adatta all’ossidazione. È proprio questa la chiave del trattamento: legandosi con i microrganismi presenti in aria, le molecole di ozono finiscono per “scomporle”, diminuendo la carica batterica in circolazione e azzerando gli odori presenti in un ambiente. Nonostante l’efficacia, ha per contro una certa tossicità: in caso di frequente esposizione può provocare irritazioni alle mucose orali, con conseguenti disturbi respiratori fino alla nausea e mal di testa. Ma è proprio la concentrazione la chiave della sua efficacia: il trattamento deve essere obbligatoriamente eseguito in ambienti chiusi e in assenza di persone, per poi arieggiarli prima di consentire libero accesso a chiunque.

Cloro

Il cloro è uno dei disinfettanti più comunemente usati per il trattamento dell’acqua, può essere impiegato per la disattivazione della maggior parte dei microorganismi ed è relativamente poco costoso. Il “cloro attivo” – una miscela di tre specie di cloro che si formano in soluzione acquosa – ha capacità battericida, fungicida, lieviticida, sporicida e virucida, agisce mediante un’azione ossidante non specifica. Anche questo trattamento però comporta dei rischi di intossicazione a seguito di inalazione: per questo è necessaria una pulitura manuale a seguito del trattamento e se ne sconsiglia lo sversamento diretto sulle superfici. Inoltre, poiché il prodotto può causare irritazione cutanea, va limitato l’utilizzo al solo personale addestrato all’uso e provvisto di guanti e altri dispositivi di protezione individuale.

Raggi ultravioletti

La radiazione con raggi ultravioletti di tipo C ha la capacità di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi impedendo loro di riprodursi. Questa pratica viene utilizzata da molto tempo per la disinfezione di alimenti, acqua ed aria. È opportuno ricordare però che i raggi UV-C possono essere utilizzati in sicurezza solo in ambienti chiusi, in assenza di persone, dove la luce non fuoriesca all’esterno. I sistemi tradizionali con lampade UV-C installate a parete o a soffitto, che generano luce senza protezioni dall’esposizione, rappresentano un potenziale pericolo perché in base alla lunghezza d’onda, all’intensità e alla durata di esposizione, in ragione del fatto che i raggi UV-C non sono percepibili dall’essere umano, sono in grado di produrre gravi danni ad occhi e cute. Inoltre è appurato che la radiazione UV-C sia un cancerogeno per l’uomo.

Perossido di idrogeno

Il perossido di idrogeno, noto anche come acqua ossigenata, è un’efficace sostanza contro numerosi microorganismi – batteri, lieviti, funghi e virus. Per la disinfezione delle superfici o ambienti questa sostanza può essere applicata mediante aerosol o vapore. L’efficacia antimicrobica scaturisce infatti dalla formazione di potenti ossidanti, quali i radicali idrossilici e i “singlet” dell’ossigeno. Tali specie reattive causano danni irreversibili ai componenti cellulari e al DNA. L’uso dell’aerosol è il più diffuso perché consente una diffusione uniforme nell’ambiente. Anche questa sostanza però presenta dei rischi perché essendo un liquido comburente può provocare incendi o un’esplosione, è corrosivo per la pelle e nocivo per ingestione e inalazione. L’utilizzo di questa molecola deve essere quindi praticato da personale competente ed è necessario rispettare i tempi per l’accesso ai locali, per consentire il decadimento della concentrazione nell’aria.

Fotocatalisi

Meno invasiva rispetto ad altri trattamenti, la fotocatalisi consiste nella fedele riproduzione di una reazione che avviene comunemente in natura. I raggi UV del sole sono in grado, per effetto dell’umidità dell’aria e di alcuni metalli nobili, di dare vita a molecole ossidanti capaci di distruggere con facilità batteri, muffe ed altre sostanze fluttuanti in aria. La tecnologia basata sulla fotocatalisi riproduce in maniera artificiale questo processo, intensificandolo attraverso l’utilizzo di catalizzatori. Il principale vantaggio offerto da questo metodo di sanificazione risiede nella scarsa invasività del trattamento, che può essere eseguito anche in presenza di persone. Inoltre, a differenza di altre tecniche che consentono l’eliminazione di odori, allergeni e altri microrganismi, la fotocatalisi si rivela efficace anche nei confronti di acari della polvere. Di conseguenza anche il rischio legato a infezioni cutanee o problemi asmatici sarà maggiormente ridotto.  N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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Case History a cura della redazione

IL NUOVO IMPIANTO DEL PALAZZO DEGLI ANGELI Un palazzo storico nel centro di Firenze rinasce come hotel contemporaneo, con un impianto di climatizzazione basato su quattro pompe di calore reversibili Mitsubishi Electric a marchio Climaveneta

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ealizzato nel 1892 su progetto dell’architetto Giuseppe Boccini, Palazzo degli Angeli è un edificio storico di cinque piani che sorge a soli 200 metri da Ponte Vecchio, occupando un intero isolato nel pieno centro di Firenze. Celebre, tra le altre cose, per aver ospitato l’abitazione del poeta e scrittore futurista Aldo Palazzeschi, il palazzo è facilmente riconoscibile per la decorazione monocroma delle facciate, ottenuta con la tecnica dei graffiti – incidendo cioè con ferri

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Figura 1. La facciata del palazzo. Credits: Hotel Calimala

caldi l’intonaco fresco – e per la decorazione del piano nobile, in cui si notano i “putti” da cui l’edificio prende il nome (Figura 1). Nel 2019 è stato completato un importante progetto di recupero, grazie al quale Palazzo degli Angeli è stato completamente ristrutturato e trasformato in un hotel a 4 stelle con una terrazza panoramica mozzafiato: Hotel Calimala. La ristrutturazione dell’immobile, eseguita su progetto dello studio di architettura Pucci di Firenze che si è occupato anche della direzione lavori, ha trasfor-

mato l’immobile in una residenza turistica di alto livello con 38 camere dal design unico e contemporaneo. Il progetto di interior design ha giocato sulla contrapposizione tra la storicità e il moderno: se da un lato infatti è stata portata parzialmente a nudo la struttura muraria in laterizio, sono stati recuperati gli scuri interni in legno e sono stati scelti materiali di rivestimento e ceramiche sanitarie con forti richiami al passato, dall’altro sono stati scelti arredi moderni e funzionali e opere d’arte contemporanea, per sottolineare l’attualità della nuova struttura.

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Case History gettato e sviluppato un impianto di climatizzazione in grado di garantire comfort interno, rendendo gli impianti praticamente invisibili, anche dal punto di vista acustico.

Il nuovo impianto di climatizzazione

Figura 2. Le quattro pompe di calore reversibili aria/acqua NECS-N/ME/SL/S 0512 Climaveneta

Figura 3. Il sistema ad espansione diretta VRF City Multi di Mitsubishi Electric

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La terrazza panoramica

Al quinto piano del rinato edificio si trova una terrazza esclusiva di 400 metri quadri, che ospita l’Angel Roofbar&Restaurant, con una vista a 360° sulla città e sui suoi monumenti più caratteristici. Prima del restauro la terrazza

ospitava gli impianti a servizio dell’intero edificio e la sfida maggiore in fase di progettazione e ristrutturazione è stata proprio quella di ricollocarli liberando superficie di pregio in copertura. Per questo lo studio tecnico Profilo Progetti di Firenze ha pro-

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L’impianto di climatizzazione realizzato si basa su quattro pompe di calore reversibili aria/acqua NECS-N/ME/SL/S 0512 con condensazione remota a marchio Climaveneta, brand di Mitsubishi Electric. Le unità sono state selezionate nella versione super silenziata e ad alta efficienza, per rispettare tutti i vincoli legati al luogo di installazione e alle caratteristiche dell’edificio storico tutelato dalla Soprintendenza: minimo impatto estetico, emissioni sonore ridotte, nessuna emissione di CO 2 in loco (Figura 2). Le unità sono state installate in un locale tecnico al piano -1, mentre i condensatori remoti sono stati nascosti in appositi cavedi in terrazza, dotati di griglie di mandata e ripresa ma praticamente invisibili sia alla vista che all’udito. Le pompe di calore forniscono acqua a temperatura controllata al sistema ad espansione diretta VRF City Multi di Mitsubishi Electric, situato sempre al piano -1 (Figura 3), che provvede alla climatizzazione degli ambienti interni. L’esclusivo sistema a recupero di calore consente il raffreddamento e il riscaldamento anche simultanei, permettendo a ogni ospite di regolare autonomamente la temperatura nella propria stanza. Il sistema di controllo e ottimizzazione ClimaPro garantisce la perfetta sinergia tra le pompe di calore e il sistema VRF, massimizzando sia l’efficienza energetica dell’impianto che il benessere degli ospiti. 


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Case History a cura della redazione

La nuova centrale termica del Comune di Valmozzola (PR) permette di risparmiare 36 mila tonnellate di CO2 all’anno, utilizzando legno cippato prodotto localmente

BIOMASSA A FILIERA CORTA nche le Pubbliche Amministrazioni possono contribuire all’abbattimento delle emissioni di CO2 e a contrastare il cambiamento climatico.. Il Comune di Valmazzola, in provincia di Parma, offre un interessante esempio del valore di questo contributo, oggetto di un reportage nel quarto numero del 2020 di Agrifore-

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nergy, la rivista tecnica specializzata nella filiera legno energia a cura di AIEL, Associazione italiana energie agroforestali. Nel 2019 l’Amministrazione ha scelto di installare un sistema di riscaldamento moderno, alimentato a legno cippato, destinato a fornire calore al Municipio comunale, alla relativa comunità alloggio, a una residenza per anziani e agli uffici della guardia medica. Un intervento improntato alla sostenibilità ener-

INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021

getica ed economica, in grado di assicurare contemporaneamente la funzionalità energetica, la redditività economica, grazie a circa 14.000 euro all’anno di risparmio sul costo del combustibile, e il risparmio di circa 36 tonnellate di CO2 all’anno emessa.

Il progetto

L’intervento ha visto la realizzazione ex-novo di una centrale termica, che contiene al suo interno


La struttura della centrale termica realizzata con annesso deposito cippato

la caldaia a cippato, il deposito per il biocombustibile, il serbatoio inerziale di accumulo da 4.000 litri e i sistemi di pompaggio; di una rete di teleriscaldamento nonché dell’installazione di scambiatori di calore, ovvero di sotto-stazioni di interfaccia con gli impianti di distribuzione interni agli edifici collegati alla rete. Parallelamente sono stati installati degli scambiatori all’interno delle centrali termiche pre-esistenti per poter inserire la nuova tipologia di riscaldamento in parallelo e a supporto degli impianti di riscaldamento presenti all’interno delle utenze collegate. Il progetto ha previsto infatti la possibilità di alimentare le strut-

ture sfruttando una doppia sorgente di alimentazione: cippato e GPL. La configurazione impiantistica e il sistema di supervisione ad esso associato danno la priorità all’utilizzo del calore prodotto dalla centrale a cippato, lasciando a riposo (in funzione di backup) le vecchie caldaie alimentate a GPL.

economici che di emissioni di CO2. Dopo il primo anno di gestione (stagione termica 2019-2020) i risultati sono già evidenti: • circa 14.000 euro di risparmio economico per le casse del Comune sull’acquisto del combustibile; • circa 36 tonnellate di CO2 risparmiate.

I numeri del risparmio energetico

La caldaia

Confrontando i consumi storici di fonti energetiche fossili delle strutture connesse alla rete di teleriscaldamento con i consumi annui di cippato attesi, il progetto consente risparmi considerevoli sia in termini

L’apparecchio scelto per essere installato è una Herz Firematic 201 kW, posta nel locale tecnico e abbinata a un serbatoio inerziale correttamente dimensionato (201/kW), per compensare i picchi di carico termico e limitare i cicli di accensione e spe-

Gli attori protagonisti Il progetto è stato realizzato dall’azienda Siram Spa e dalla società Montagna 2000 Spa, che riunisce i Comuni del territorio montano nelle valli del Ceno e del Taro. Quest’ultima si è occupata a 360° della progettazione, della direzione lavori e della rendicontazione finale del progetto, secondo lo schema previsto dal bando dei Programmi di sviluppo rurale della Regione Emilia Romagna, mentre Siram Spa si è dedicata alla realizzazione e alla successiva gestione degli impianti.

N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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Case History

La caldaia Herz Firematic 201 kW

Il gruppo di pompaggio con pompe a inverter a servizio della rete di teleriscaldamento

gnimento del generatore. Nelle sottostazioni sono installati scambiatori di calore per trasferire l’energia dalla rete agli edifici ad essa collegati. Tutti i circuiti successivi, già esistenti, sono rimasti inalterati, inclusi i generatori a GPL, che sono stati mantenuti con la sola funzione di back-up, in particolare a servizio del Municipio. Il collegamento tra circuito primario (centrale termica) e le sotto-stazioni è stato realizzato mediante una rete di teleriscaldamento lunga circa 350 m, utilizzando tubazioni in acciaio preisolato da tre pollici (circa 76 mm). Tutto l’intervento è stato appositamente progettato e realizzato prevedendo futuri ampliamenti verso la struttura comunale che ospita il museo della Resistenza.

filiera sottoscritto tra il Comune e l’impresa GF Bioenergy di Valmozzola (azienda associata ad AIEL, componente del Gruppo produttori professionali di biomasse e presente nella Mappa delle Piattaforme). L’azienda e il proprio sito produttivo si trovano a circa 2 km dal punto di utilizzo in cui è stata realizzata la centrale a biomassa: da qui verranno consegnate regolarmente durante

tutta la stagione termica le 60 tonnellate di cippato previste come consumo annuo dell’impianto. Un perfetto esempio di filiera corta in grado di valorizzare l’economia rurale locale. L’uso del cippato di legno inoltre valorizza questo biocombustibile prodotto a partire da materiali di scarto della produzione legnosa, realizzando processo virtuoso di economia circolare. 

Una filiera corta nel segno di sostenibilità e economia circolare

La fornitura del legno cippato avviene attraverso un accordo di 38

Il momento dell’inaugurazione alla presenza del presidente della Provincia di Parma, del Sindaco di Valmozzola e del DG di Montagna 2000

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L’installatore NON PROFESSIONALE a cura della redazione

Il guasto all’impianto termico danneggia i violini preziosi VERCELLI — Quasi 50 mila euro di danni per un malfunzionamento del nuovo umidificatore, installato e posato dalla ditta responsabile degli impianti termici comunali. Esagerato? Non se nel locale esposto al malfunzionamento si trovano 40 violini preziosi. Siamo nella scuola di musica comunale Vallotti di Vercelli, fiore all’occhiello della città piemontese, e i fatti risalgono al 2018, ma sono stati resi noti soltanto due anni più tardi. Ne dà notizia Roberto Maggio sulle pagine della Stampa il 18 dicembre 2020. Il danno causato ai preziosi strumenti viene quantificato dal maestro Claudio Amighetti, rinomato liutaio cremonese. Fortunatamente il Comune di Vercelli può rivalersi del risarcimento garantito dalle assicurazioni, per un totale di 45 mila euro, sufficiente a coprire quasi la totalità delle spese. La riparazione è stata affidata allo stesso Amighetti. “Grazie alle sue sapienti mani – conclude Maggio – potrà essere recuperato il valore storico e artistico dei preziosi oggetti musicali.”

Occhio alla macchina! SALERNO — Un bottino di circa mille euro per aver svaligiato un’auto parcheggiata, rubando tutti gli attrezzi a un idraulico 36enne di Giffoni Valle Piana. Purtroppo per loro, l’idraulico aveva provveduto a installare alcune microcamere a bordo dell’autovettura, permettendo ai carabinieri di individuare i responsabili, arrestarli e recuperare la refurtiva.

L’idraulica con la laurea in architettura ROMA — Pietro Piovani, sulle pagine del Messaggero dell’11 gennaio, racconta la storia di Chiara, laureata in architettura che ha deciso di fare l’idraulica di mestiere. Non per ripiego o per costrizione, ma per scelta. “Dopo la laurea mi sono resa conto che non sarei andata lontana: gli architetti sono tanti, la domanda poca. E poi a me piacciono le attività concrete, pratiche, manuali.” Come si è avvicinata a questa professione? Presentandosi, all’età di 30 anni, come apprendista da un idraulico esperto di Tor Marancia. Quindici anni dopo, non si mostra pentita – nonostante un settore in cui non si può certo dire che la componente femminile abbondi. “Per quello che ne so io, sono l’unica idraulica di Roma, però ho incontrato donne che fanno le fabbre, qualche decoratrice, due falegname, una muratora. Abbiamo creato un collegamento tra di noi, abbiamo anche fatto qualche lavoro insieme.”

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021


Nel tempo libero? Fabbrico armi clandestine NUORO — Il lavoro dell’idraulico richiede senza dubbio una certa abilità manuale, ma sarebbe meglio limitarsi a tubi e raccordi, senza farsi venire la tentazione di applicare le proprie abilità ad attività più “esplosive”. Come quelle che sono costate l’arresto a un idraulico nuorese di 56 anni, accusato per la detenzione di armi clandestine. La polizia stava già tenendo d’occhio la zona “Su Nuraghe” della città, proprio per la notizia della presenza di un laboratorio per la fabbricazione di armi da fuoco, quando il 26 gennaio un uomo è stato trasportato all’ospedale San Francesco per una ferita alla gamba. Non credendo alla versione di una ferita “accidentale”, gli agenti hanno perquisito la sua abitazione, trovando diverse armi non regolarmente registrate – tra cui, riferisce La Nuova Sardegna, una con “calcio telescopico, mirino laser, puntamento ottico e silenziatore”. Una stanza dell’abitazione era stata attrezzata a mo’ di “laboratorio” per la fabbricazione non solo delle armi, ma anche delle munizioni, grazie all’utilizzo di una “sofisticata attrezzatura”. Le armi venivano testate su una mensola di legno che serviva da bersaglio, mentre un pezzo di marmitta era impiegato come silenziatore artigianale per attutire il frastuono dei proiettili. Dimesso dall’ospedale con una prognosi di 10 giorni, l’uomo è stato messo agli arresti domiciliari, mentre le indagini proseguono per verificare se le armi rinvenute siano state usate in episodi delittuosi.

All’ospedale non va il riscaldamento: pazienti trasferiti NAPOLI — Tra i vari problemi causati dalla voragine che si è aperta all’improvviso nel parcheggio dell’Ospedale del Mare all’inizio di gennaio, c’è il guasto agli impianti di riscaldamento, che ha lasciato la struttura al freddo e senz’acqua. Per questo è stato predisposto un piano di emergenza che ha previsto la dimissione dei pazienti meno gravi, il trasferimento degli altri presso altre La voragine nel parcheggio dell’ospedale. Foto pubblicata su Twitter dai Vigili del Fuoco strutture ospedaliere della città e l’acquisto di stufe elettriche e coperte. Per permettere di ripristinare la funzionalità degli impianti la Procura di Napoli ha dissequestrato per 10 giorni l’area della voragine – dov’erano in corso le indagini per accertarne le cause. Nel giro di una settimana, a fine gennaio, il riscaldamento e la produzione di acqua calda sono stati ripristinati, dopo quasi tre settimane di disservizio.

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L’installatore NON PROFESSIONALE Due incidenti sul lavoro REGGIO EMILIA — Nel tardo pomeriggio di martedì 26 gennaio a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, si è verificato un infortunio sul lavoro. A farne le spese un giovane manutentore di 22 anni, che stava effettuando un intervento di manutenzione sulla caldaia di un’abitazione privata, quando è stato colpito da una scarica elettrica. Come riporta Il Resto del Carlino, sulle prime la situazione del giovane sembrava più grave del previsto, ma “si è ridimensionata in modo positivo dopo le prime cure prestate dal personale dell’ambulanza e dell’autoinfermieristica, giunti subito sul posto.” A dare l’allarme sono stati gli stessi proprietari dell’abitazione. Dopo le prime cure, il tecnico è stato comunque portato al pronto soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio per completare gli accertamenti clinici, mentre i carabinieri di Boretto e i tecnici del Servizio di medicina del lavoro dell’Usl hanno effettuato un sopralluogo per ricostruire la dinamica dell’incidente. A Castiglione, invece, in provincia di Brescia, un idraulico di 49 è precipitato per tre metri quando ha ceduto all’improvviso il soppalco sul quale stava lavorando per eseguire la riparazione di un condizionatore. Il fatto è avvenuto il 16 gennaio, all’interno di una piccola ditta di confezionamento e spedizione di prodotti di cosmesi. L’uomo è stato ricoverato agli Spedali Civili di Brescia con diversi traumi e fratture.

Fuga di gas all’asilo, caldaia sequestrata

Un idraulico… troppo onesto!

ASCOLI PICENO — Tragedia sfiorata a Comunanza, dove, nella mattinata del 7 gennaio, alcuni bambini di una scuola dell’infanzia hanno iniziato ad accusare contemporaneamente diversi malori, mettendo in allarme il personale scolastico. Accorsi sul posto, i sanitari del 118 hanno trovato un bambino svenuto e diversi altri in stato di torpore, dovuto all’intossicazione da monossido di carbonio. Alla fine quattro bambini e una maestra sono stati portati al pronto soccorso. La Procura di Ascoli ha disposto il sequestro dei locali caldaia, per indagare sul malfunzionamento che ha portato alla fuga di gas. Anche i genitori dei bambini – fortunatamente illesi dopo l’evacuazione dalla struttura scolastica – si sono rivolti a uno studio legale per presentare un esposto. Da quanto è emerso, la caldaia era stata appena sottoposta a manutenzione, durante le festività natalizie, dopo che si erano manifestati alcuni problemi a novembre.

MACERATA — È una storia di straordinaria onestà ed etica del lavoro quella raccontata sulle pagine della testata locale Cronache Maceratesi: Carlo Giacobini, dipendente di una ditta di impiantistica civile e industriale di Tolentino, in provincia di Macerata, si presenta dalla titolare dell’azienda perché crede che ci sia un errore nella busta paga: “Mi avete dato troppi soldi, devo restituirli”. Nella busta paga di dicembre risultava infatti una cifra maggiore di circa 500 euro rispetto alle altre mensilità, dovuta non a un errore, ma al conguaglio delle ritenute effettuate nel corso dell’anno. Per questo “eccesso” di onestà, l’azienda ha deciso di premiarlo con un aumento mensile.

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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021


Continua la piaga dei finti idraulici truffatori BRESCIA — Una donna di 83 anni è stata vittima dell’ennesimo raggiro ad opera di un finto idraulico, che ha simulato di dover effettuare un controllo sull’impianto e le tubature dell’appartamento, puntando in realtà a rubare soldi e gioielli: è accaduto a inizio gennaio nel quartiere Mompiano di Brescia, e purtroppo non è un caso isolato. A fine gennaio i carabinieri di Vicenza hanno individuato un gruppo di truffatori giovanissimi – nati tra il 1997 e il 1999 – che si presentavano come venditori di apparecchiature per caldaie e avevano già convinto quattro anziani di Recoaro Terme ad acquistare dei rilevatori di fughe di gas, spacciandoli per obbligatori, del valore di circa 290 euro l’uno. Un caso simile si è registrato anche a Prato, dove un’anziana ultraottantenne è stata raggirata da un finto idraulico che si è introdotto nel suo appartamento con la scusa di un controllo all’impianto idrico. Il truffatore si è fatto consegnare tutti gli oggetti d’oro presenti in casa direttamente dall’anziana, raccontando che le esalazioni di un prodotto immesso nelle tubature li avrebbero

danneggiati. Stesso copione a Livorno, dove a inizio febbraio un finto idraulico è entrato nell’abitazione di un’ottantunenne, inventandosi la presenza di una perdita d’acqua e rubando così 2500 euro in contanti, oltre a carte di credito e di identità. Se il lockdown e le restrizioni anti-Covid hanno ridotto la criminalità su tutto il territorio nazionale, le truffe agli anziani sono uno dei pochi “comparti” dell’attività criminale a godere, purtroppo, di ottima salute.

“Andiamo a riparare la caldaia”, multati per violazione delle norme anti-Covid TARVISIO — Le esigenze lavorative sono sempre valide per giustificare gli spostamenti anche nelle zone sottoposte a restrizioni anti-contagio, a patto che non siano inventate! Nel pomeriggio di venerdì 29 gennaio, i carabinieri della squadra mobile di Tarvisio, nell’ex provincia di Udine, non hanno giudicato credibili le giustificazioni addotte da tre residenti in provincia di Venezia, che non avevano rispettato

il divieto di spostamento tra regioni. Uno dei tre avrebbe riferito di essersi spostato a Tarvisio per la manutenzione di una caldaia nell’abitazione di una persona non meglio specificata, ma la spiegazione – come si legge sul Messaggero Veneto – è apparsa pretestuosa, anche perché la presenza degli altri due avrebbe comunque costituito una violazione delle norme. N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE

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I temi del risparmio idrico e dell’avanguardia tecnologica sono sempre stati elementi cruciali nella progettazione delle cassette Valsir: l’intera gamma da incasso prevede infatti la possibilità di regolare lo scarico delle cassette a 6/3 e 4,5/3 litri, in piena adesione ai principi del Green Building. Tropea S, inoltre, è la prima cassetta di risciacquo al mondo progettata per ridurre il rumore durante il suo utilizzo, ed è realizzata in materiale plastico insonorizzante. Oltre al materiale del contenitore, in grado di garantire un elevato assorbimento delle vibrazioni acustiche, anche i componenti interni di Tropea S – rubinetto d’arresto e rubinetto galleggiante – sono certificati (secondo la ISO EN 3822, in classe I di silenziosità sia a 3 che a 5 bar) e testati presso l’istituto Fraunhofer di Stoccarda, in Germania. I materiali del galleggiante e della valvola di scarico, inoltre, ostacolano la formazione del calcare, garantendo maggior durata alla cassetta e limitando la necessità di interventi di manutenzione. Tropea S lascia completa libertà di scelta sia sul tipo di azionamento (meccanico, pneumatico, elettronico) sia sul tipo di vaso da associare alla cassetta, compresi i vasi Rimless. La cassetta, poi, risulta di facile installazione grazie al raccordo per l’alimentazione, che può essere ruotato a piacere, ed è fornita premontata al 100% (e testata ad acqua) per snellire i tempi di messa in opera. Oltre alla classica struttura a murare per il montaggio di vasi a terra, Tropea S è disponibile nelle varianti FixSystem, con struttura in lamiera zincata per vasi sospesi e pareti in mattoni; Block, con struttura in acciaio per l’installazione in pareti leggere (come il cartongesso) con vaso sospeso; Block autoportante, per le installazioni più impegnative, in pareti in cartongesso o miste, e vaso sospeso, anche in assenza di punti d’appoggio per il telaio. www.valsir.it

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ProSysTM è una gamma di soluzioni di installazione e risciacquo che, grazie alle avanzate funzionalità, non solo consente un’installazione facile e una manutenzione semplificata, ma permette anche di risparmiare energia e acqua, e di migliorare l’igiene. Le cassette e i telai dei vasi sono disponibili in un’ampia gamma di profondità e altezze, offrendo soluzioni di installazione per muratura e cartongesso. Tra le tecnologie incluse c’è il sistema SmartFlush, che eroga un detergente direttamente nella brida del vaso: a ogni risciacquo il sistema rilascia a effetto ritardato 2 ml di liquido direttamente nel tubo di risciacquo, igienizzando così i canali smaltati interni e limitando la formazione di calcare e la proliferazione batterica. La soluzione può essere installata con il sistema FreshAir, un aspiratore ad alta potenza che rimuove i cattivi odori. SmartValve, inoltre, una speciale valvola d’ingresso, permette di risparmiare fino a 63 litri d’acqua alla settimana, riducendo il consumo idrico del 12%. SmartForce è invece una speciale tecnologia che elimina la necessità di un’alimentazione elettrica per le placche no-touch, poiché genera energia sfruttando la potenza del flusso d’acqua. Il sistema è disponibile con le placche di Ideal Standard Symfo™ e Altes™, che richiedono solo l’avvicinamento di una mano per attivare lo scarico. La gamma ProSys™ include inoltre prodotti speciali come il telaio ProSys Comfort™ ad altezza regolabile, che può essere controllato in remoto, per gli utenti con mobilità ridotta o per le esigenze dei più piccoli, nonché il modulo sanitario esterno NeoX™, ideale per ristrutturazioni rapide e semplici, in quanto non richiede modifiche alle strutture esistenti. www.idealstandard.it

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BRENTA RENT, LA SOLUZIONE PER IL FREDDO A NOLEGGIO Noleggio di gruppi frigoriferi per aria condizionata e refrigerazione di processo con assistenza qualificata

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renta Rent è una società di servizi attiva nel noleggio di macchine per il condizionamento dell’aria e refrigerazione di processo da oltre 17 anni. Dotata di un’ampia flotta di gruppi frigoriferi industriali (chiller), condizionatori d’aria (armadi condizionatori), centrali di trattamento aria (air handling units), roof-top e pompe di calore. Grazie a un’esperienza consolidata nel settore del freddo, Brenta Rent è un partner di fiducia per il noleggio di impianti per aria condizionata e per refrigerazione di processo, anche grazie alla competenza degli operatori, che sanno offrire consulenze mirate che permettono di venire incontro alle specifiche esigenze del cliente. L’azienda infatti nasce dall’esperienza sul campo dei propri fondatori, che hanno messo il proprio background professionale come ex costruttori di chiller, per impianti di condizionamento industriale a disposizione del mercato del noleggio di tali macchine, riuscendo ad offrire un servizio di qualità superiore e completo. Professionalità ed efficienza sono le caratteristiche portanti dell’operato aziendale che, attraverso il noleggio di macchine di massima qualità ed efficienza per condizionamento e per impianti di processo, è in grado di soddisfare le esigenze del mercato sia in termini di

funzionalità che dal punto di vista della convenienza. I principali vantaggi del noleggio di chiller sono: • nessun investimento di capitale, spesa facile da deliberare; • recupero fiscale del costo nell’esercizio; • nessuna svalutazione del macchinario; • utilizzo solo per il tempo necessario; • macchine sempre in perfetta efficienza; • manutenzione e adempimenti F-Gas inclusi; • noleggio da “specialisti” del settore; • tariffa prefissata quindi costo certo. Il servizio di noleggio di gruppi frigoriferi proposto garantisce però ulteriori vantaggi, fra cui la disponibilità di un servizio di assistenza da parte di professionisti in grado di intervenire con competenza e tempestività per ogni specifica richiesta, oltre alla teleassistenza. I gruppi frigoferi di cui dispone Brenta Rent sono sempre mantenuti in perfetta efficienza grazie a un controllo continuo ed accurato delle macchine, sulle quali viene effettuato un collaudo dinamico ogni volta che rientrano da un periodo di noleggio. Tutte le attività di deposito, carico e scarico sono svolte presso il capannone attrezzato localizzato ad Arzergrande, in provincia di Padova.

Oltre al magazzino fisico, l’azienda assicura massima qualità al proprio servizio grazie ad una rete organizzata di esperti frigoristi, estesa su tutto il territorio nazionale ed estero, che garantisce il service (montaggio, start-up, teleassistenza di tutte le unità fornite a noleggio in tempi brevi e a costi contenuti. La grande esperienza Brenta Rent nel settore consente di rendere davvero vantaggioso il noleggio di gruppi frigoriferi, offrendo ai clienti sempre il meglio in termini di efficienza di ogni singolo elemento dell’impianto di refrigerazione e di qualità del servizio. Soluzioni sempre più apprezzate da numerosi settori, dapprima quello delle industrie di processo, per cui sono vantaggiose sia in situazioni di emergenza (manutenzioni, picchi di produzione, stand-by, test) ma anche nella conduzione standard delle operazioni, così come nel settore dedicato agli eventi, in quello enologico ed anche in quello edile, con la possibilità di fornire il freddo o caldo necessario nei cantieri.

Brenta Rent Srl Via Dell’Industria, 17 35020 - Arzergrande (PD) www.brentarent.it | brenta@brentarent.it Tel. 049 5800034 – 347 0554982

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Novità prodotti US BONRICO ID

Modulo per vaso sospeso con regolazione del flusso d’acqua Rapid SL è un sistema universale per il rivestimento a secco di WC. I moduli per WC arrivano completamente premontati e possono essere utilizzati per l’installazione in pareti in muratura e/o pareti in cartongesso. I moduli sono abbinabili a piastre di azionamento dall’estetica ricercata di soli 156 x 197 mm. Il modulo per vaso sospeso Rapid SL presenta una regolazione di fabbrica del flusso d’acqua a 6 e 3 litri. Il modello della foto Rapid SL 80 38994000 presenta le seguenti caratteristiche tecniche: • spessore 80 mm; • installazione a parete e pareti divisorie; • telaio in acciaio zincato autoportante; • raccordi fissi, regolazione semplice; • 2 perni di fissaggio del vaso; • 3 tipi di azionamento: dual flush, start/stop e un solo sciacquo; • bassa rumorosità e isolamento anticondensa; • installazione senza attrezzi. All’interno del sistema Rapid SL esistono anche modelli per il rivestimento a secco di lavabi, orinatoi, bidet, docce, vasche da bagno con diverse altezze per installazione singola o in serie sia per pareti in muratura e/o pareti in cartongesso. www.grohe.it

Pompa per acque chiare Sanishower PLUS+ di Sanitrit, marchio di SFA Group, è la pompa per acque chiare adatta per installare una doccia dove prima non era possibile. Grazie alle sue ridotte dimensioni, Sanishower PLUS+ è installabile sia sotto il piatto doccia sia in un piccolo mobile affiancato alla doccia. Dotata di entrata laterale supplementare, permette di collegare anche un bidet o un lavabo, dando la possibilità di realizzare un bagno in un ambiente che inizialmente non era adibito a questo utilizzo. www.sanitrit.it Caratteristiche tecniche

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Alimentazione (V/Hz)

220-240 / 50

Diametro di scarico (mm)

verticale 32

Dimensioni l x p x a (mm)

308 x 145 x 146

Potenza motore (W)

400

Scarico orizzontale max (m)

65

Scarico verticale max (m)

6,5


Sistema di scarico insonorizzato Disponibile da gennaio, il nuovo sistema di scarico Wavin AS+ si caratterizza per il design compatto, che rende il sistema perfetto per l’utilizzo in spazi ridotti e stretti, e per la composizione della materia prima, che garantisce elevate performance di isolamento acustico. I fiori all’occhiello della nuova versione sono la guarnizione pre-lubrificata con scivolante e il codolo smussato, sviluppati per ridurre sensibilmente la forza di innesto e assicurare un’installazione rapida e senza perdite. Non solo: grazie al labbro anteriore inclinabile e alle rigature della guarnizione, Wavin AS+ offre prestazioni ottimali sia in condizione di pressione che depressione, oltre a permettere elevate deflessioni. Il bicchiere rinforzato del raccordo garantisce inoltre all’installatore la migliore presa, mentre l’anello di battuta favorisce il corretto inserimento. Il sistema Wavin AS+ soddisfa tutti i requisiti della normativa europea UNI EN 12056, è resistente alla corrosione e agli agenti chimici, si caratterizza per una superficie interna liscia che favorisce un drenaggio ottimale delle acque ed è idoneo anche per le applicazioni interrate (BD). Per offrire un supporto concreto al progettista, Wavin mette a disposizione lo strumento online Wavin Soundcheck Tool che simula, in soli sei passi, l’acustica dell’impianto e calcola i livelli di rumorosità in base ai singoli parametri per verificare la conformità del progetto alla normativa. www.wavin.it

Circolatori ad alta efficienza Per poter riscaldare o raffrescare gli ambienti in cui si vive in modo affidabile e pensando al risparmio energetico è indispensabile installare una pompa con tecnologia intelligente dal basso consumo energetico. I nuovi circolatori ad alta efficienza TacoFlow3 Max e TacoFlow3 Max Pro, presentati da Taconova, grazie alle loro performance, sono adatti per applicazioni nei campi del riscaldamento, raffrescamento e solare, sia nell’ambito residenziale che commerciale. L’impiego di una connessione elettrica Plug&Play velocizza l’installazione del prodotto. Il frontale comandi può essere ruotato permettendo in questo modo di mantenere il display sempre nella posizione ideale, indipendentemente dall’orientamento del circolatore installato. Il modello TacoFlow3 Max è dotato di un quadrante facile da usare con cinque modalità di funzionamento, tra cui pressione costante, pressione proporzionale, velocità fissa, la funzione ActiveADAPT™, attraverso la quale il circolatore regola automaticamente la potenza in base alle richieste specifiche del sistema e la funzionalità 0-10V o PWM. Rispetto alla versione standard, il modello TacoFlow3 Max Pro grazie al suo display digitale permette di visualizzare comodamente tutte le impostazioni ed i dati di funzionamento rendendo più facile l’installazione e la manutenzione della pompa. Guscio isolante di serie. www.taconova.com

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Novità prodotti Filtro defangatore sottocaldaia

Il filtro defangatore magnetico sottocaldaia XS® (serie 5459) di Caleffi Hydronic Solutions risponde non solo a tutte le problematiche legate alla protezione della caldaia e dell’impianto termico, ma può essere installato sulla maggior parte delle caldaie murali, anche in ambiente domestico. È compatto e ha una doppia possibilità di installazione: direttamente sulla caldaia o a parete, lasciando l’altro collegamento a un flessibile. In un corpo di dimensioni ridotte e dalle linee eleganti, Caleffi XS® racchiude un sistema di filtrazione meccanica con maglia in acciaio che, combinato all’azione della camera di calma e al magnete per la separazione delle particelle ferrose, è in grado di trattenere tutte le impurità. Una valvola di intercettazione a tre vie isola la camera di defangazione dal resto dell’impianto, rispettando le esigenze della maggior parte dei produttori di caldaie murali e semplificando le operazioni di manutenzione. Infine, grazie alle finestre trasparenti della camera è possibile verificare lo stato di pulizia degli elementi interni e intervenire solo quando è necessario. Il filtro defangatore magnetico sottocaldaia Caleffi XS® rientra tra quegli accessori fondamentali per la corretta sostituzione del generatore di calore in ambito di riqualificazione e di Ecobonus. www.caleffi.com

Sistema intelligente per climatizzazione e riscaldamento Sistema Casa di Aermec è una soluzione completa, innovativa ed efficiente per la climatizzazione e il riscaldamento degli ambienti residenziali. Il cuore del Sistema Casa è BHP, la pompa di calore con refrigerante ecologico R32 progettata per produrre acqua calda fino alla temperatura di 60 °C con un range di funzionamento garantito con temperature esterne da -25 °C a +48 °C. È pertanto la soluzione ideale anche per la produzione di acqua calda sanitaria. BHP è costituito da due unità: unità interna, a parete o a basamento, da collocare in vano tecnico e unità esterna, da collocare all’esterno della casa. Sistema Casa di Aermec si completa con i fancoil della serie OMNIA SLIM, che assicurano il fresco d’estate e il caldo d’inverno. I ventilconvettori OMNIA SLIM sono silenziosi e prestazionali e di dimensioni compatte, con una profondità di soli 129 mm. Il controllo e la gestione dell’intero Sistema Casa sono garantiti da VMF Aermec, vero cervello dell’impianto. VMF permette l’interazione dei diversi elementi dell’impianto: pompa di calore; ventilconvettori ed eventuali sistemi di integrazione termica (solare, caldaia etc). Ogni elemento è parte di una rete: da un unico pannello di controllo si possono impostare tutte le funzioni di ogni elemento: pompa di calore, ventilconvettori, produzione acqua calda sanitaria, etc. global.aermec.com

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TROPEA S

L’acqua è il bene più prezioso Tropea S è progettata all’insegna della tutela delle risorse idriche. Può utilizzare soltanto 4 litri d’acqua per un risciacquo completo: questo significa, per una famiglia di 4 persone, risparmiare fino a 74 litri d’acqua al giorno (rispetto al consumo di una cassetta tradizionale con scarico da 9 litri), ovvero l’equivalente, in un anno, di più di 15.000 bottiglie d’acqua da 1,5 litri! Tropea S permette di accedere al “Bonus idrico” incluso nella Legge di Bilancio 2021: ulteriori dettagli nel Decreto Attuativo del Ministero dell’Ambiente.

Seguici su:

www.valsir.it


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