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RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO DI UN EDIFICIO ANNI ’50: UN PASSO ALLA VOLTA

FIGURA 1. Passaggi elettrici e tubazioni idrauliche posati sopra il materassino

Riqualificazione e risanamento di un edificio anni ’50:

un passo alla volta

Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio. In questa puntata, il cantiere entra finalmente nella fase di “richiusa”

DAVIDE GIGLI

Completati i tramezzi, tutte le tracce per il passaggio degli impianti elettrico e idrosanitario e dopo molti ripensamenti e riposizionamenti di punti luce, prese e collegamenti, il cantiere può finalmente entrare nella fase di “richiusa”. Il periodo non è comunque fortunato, in quanto nei mesi di giugno-luglio il mercato risulta fortemente condizionato da dinamiche contrapposte. Se da un lato il Superbonus 110% – nonostante le difficoltà tecniche e burocratiche che devono essere superate per accedervi – ha ravvivato il mercato, dall’altro si è andati incontro a un aumento immotivato (pertanto speculativo) dei prezzi delle materie prime e, a cascata, dei materiali edili. A tutto ciò vanno aggiunte la difficoltà di reperimento e tempi di attesa molto lunghi. Tutto questo per dire che la fine lavori è stata spostata all’autunno. Nel frattempo, però, qualche significativo passo avanti è stato compiuto.

SOLAIO INTERPIANO

Dopo il completamento delle tracce, è stato posato a terra il materassino anticalpestio (8 mm di spessore), che consente una netta separazione acustica tra i piani. Per avere un unico piano di separazione, interrotto solamente dagli scarichi principali concentrati nella zona del bagno, i passaggi elettrici e le tubazioni idrauliche sono stati posati al di sopra del materassino (Figura 1).

RINFORZO STRUTTURALE

Dopo aver concordato con lo strutturista questa soluzione per desolidarizzare il rinforzo in acciaio dalla trave esistente in calcestruzzo sottostante, sempre sopra il materassino è stata realizzata una struttura di supporto strutturale per futuri eventuali carichi pesanti (ad es: stufa). Due coppie di travi di acciaio a C da 100 mm saldate tra loro sono state collegate con tasselli chimici ai pilastri in acciaio e ricoperte da un getto di calcestruzzo, reso solidale da un rete elettrosaldata alle travi (Figura 2). In questo modo è stato possibile realizzare una struttura capace di sostenere un ingente carico futuro, scaricando il peso in verticale sulla struttura portante e distribuendo parte del carico su una superficie molto più ampia rispetto a quella del carico concentrato. In riferimento alla posizione del carico, soluzioni alternative avrebbero reso necessari sistemi molto più complessi e onerosi sia in termini economici che di occupazione dello spazio.

FIGURA 2. Travi di acciaio a C collegate con tasselli chimici ai pilastri e ricoperte da un getto di calcestruzzo

ISOLAMENTO

Sul materassino, con uno spessore di circa 5 cm, è stato poi posato il sottofondo alleggerito con EPS (Figura 3), su cui è in fase di posa uno strato di XPS di 2 cm su cui verrà posato il sistema radiante. Il tutto verrà completato con la posa di un massetto pesante in grado di dare rigidità al sistema edilizio e aumentare l’inerzia termica dell’impianto radiante. Prima di completare queste fasi però sarà posato l’isolamento interno. Si tratta di un ordine dei lavori atipico, dovuto alla necessità

FIGURA 4. Fori per la ventilazione meccanica controllata

di risolvere il ponte termico lineare nella zona di attacco tra il solaio e il muro esterno. La fascia perimetrale sarà isolata con una prima fila di calcio silicato (4 cm di spessore) da cui partirà l’isolamento interno in fibra di legno.

VMC E CONDIZIONAMENTO

Sono stati predisposti anche i fori per la ventilazione meccanica (Figura 4). Al piano primo saranno presenti due macchine Lunos coordinate da un’unica centralina e posizionate su fronti contrapposti dell’edificio in modo da creare un flusso d’aria che, oltre a ricambiarla, recuperando il calore, creerà una migliore distribuzione (o rimescolamento) delle temperature. Infine, a malincuore, ma spinti anche dall’anticiclone, si è scelto di installare una macchina per il condizionamento (Figura 5). Lo split,

FIGURA 3. Sottofondo alleggerito con EPS con uno spessore di circa 5 cm FIGURA 5. Predisposizione per il condizionatore

posizionato in una zona neutra e centrale dell’alloggio, sarà collegato a una macchina collocata nel sottotetto. La speranza è che questo investimento possa rivelarsi inutile; tripli vetri, ombreggiamenti, isolamento interno idrometricamente attivo e ventilazione meccanica dovrebbero essere sufficienti per garantire condizioni di comfort durante il periodo estivo, ma – nel caso di picchi di calore – un aiutino extra potrebbe rivelarsi necessario.

CANTINE

Anche in cantina si è scelto di isolare il solaio controterra. In questo caso la posa delle tubazioni elettriche e idrauliche è stata fatta direttamente sulla pavimentazione esistente in battuto di cemento (Figura 6). Nello spazio tra i tubi e al di sopra di essi è stato posato un doppio spessore (3+3) di XPS su cui è stato steso il materassino anticalpestio con funzione di membrana protettiva contro la risalita di umidità. Funzione non principale del materiale, ma garantita dalle proprietà tecniche con cui è realizzato. Sopra l’isolamento sarà gettato il sottofondo non alleggerito; dopodiché sarà posato l’isolamento interno, tutto in calcio silicato. Questa scelta, più onerosa rispetto ad altri materiali, viene fatta considerando che con gli spessori di isolamento interno (4 cm) non si può comunque raggiungere un valore di trasmittanza “detraibile” o comunque con prestazioni paragonabili a cappotti esterni con spessori normali (sopra i 14 cm). È stato scelto il calcio silicato in quanto, grazie alle sue proprietà idrometriche e chimiche, è in grado di gestire umidità, formazione di condensa e di evitare (o rendere

FIGURA 6. In cantina la posa delle tubazioni elettriche e idrauliche è stata fatta direttamente sulla pavimentazione esistente FIGURA 7. Il bagno della cantina sarà dotato di un Sanitrit collocato sotto il pavimento in una botola ispezionabile

estremamente difficile) la formazione di muffa. Anche nel piano cantine (al servizio di tre ambienti su quattro) verrà installata in bagno una macchina di ventilazione singola, ma a doppio canale, in grado di ricambiare il volume d’aria del laboratorio, della lavanderia e del bagno di servizio. Il bagno, avendo il livello degli scarichi più basso della fognatura, sarà inevitabilmente dotato di un Sanitrit che sarà collocato sotto il pavimento in una botola ispezionabile. Tale spazio già esistente conteneva la vecchia pompa di sollevamento della lavanderia (Figura 7)

PROSSIMI PASSI

Entro la fine di agosto l’obiettivo è completare tutti gli intonaci, i sottofondi e i massetti. Inoltre, verrà posato il radiante e l’isolamento interno e verranno realizzate tutte le rasature. Dove possibile, cercheremo anche di dare una prima mano di colore.