CASA&CLIMA #79

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igenerare edifici vetusti rendendoli nuovamente accoglienti con tecniche, materiali e finiture ecosostenibili e biocompatibili è un obbligo morale nei confronti sia dei bambini che dell’ambiente. L’intervento di riqualificazione qui descritto ha perseguito questo obiettivo, raggiungendo la qualità attraverso elevati standard in grado di considerare in modo interconnesso i requisiti di efficienza energetica, comfort, salubrità e fruibilità degli spazi interni attraverso una serie di sistemi e soluzioni di facile replicabilità. L’asilo, ubicato a margine del centro storico di Pellare (SA) e realizzato a fine anni ‘60, è costituito da un insieme ben definito di cinque corpi di fabbrica, ognuno dei quali associato a una funzione (aule, spazi comuni, bagni, servizi e foresteria). A livello costruttivo presenta una struttura portante in calcestruzzo armato; tamponature in laterizio forato a doppia fodera con intonaco su entrambi i lati; solai del tipo latero-cementizio con travetti in opera; manto di copertura in tegole marsigliesi; aperture vetrate originali con telai in ferro a vetro singolo e altre – ristrette nel corso degli anni – con telai in alluminio a doppio vetro. Gli ambienti riscaldati confinano verso il basso con un vespaio non aerato e verso l’alto con un sottotetto non riscaldato.

Scorcio degli spazi interni

PREGI E DIFETTI Congiuntamente alla redazione dell’audit energetico, sono state condotte le analisi necessarie a valutare le condizioni bioclimatiche e termo-igrometriche del complesso. Incentrate sullo studio del soleggiamento annuale, dell’illuminazione naturale, della ventilazione e della qualità energetica complessiva del sistema edificio-impianto, le analisi hanno evidenziato pregi e difetti dell’edificio. Grazie all’orientamento della struttura e alla presenza di numerose e ampie vetrate, il soleggiamento degli spazi interni durante il corso dell’anno è risultato di discreta entità. La quantità di luce naturale negli ambienti interni, molto variabile, passa invece da livelli minimi di fattore medio di luce diurna (FLDm) negli ambienti ubicati a nord, a quantità eccessive per gli spazi a sud e a ovest, con fenomeni di abbagliamento durante alcune ore del giorno. Negli ambienti più penalizzati, il restringimento delle aperture ha ridotto la quantità di luce naturale in ingresso, con conseguente aumento nell’utilizzo di quella artificiale. L’inadeguatezza della struttura agli attuali livelli di comfort indoor è stata però riscontrata valutando le condizioni termo-igrometriche interne e la composizione qualitativa e quantitativa delle varie

Soleggiamento a scala micro urbana alle ore 9 degli equinozi strutture disperdenti. Le notevoli variazioni termiche nei vari ambienti – dovute sia a un involucro non prestante, sia a un impianto non in grado di gestire i carichi termici richiesti – hanno comportato ricadute negative sui fruitori della struttura, come emerso anche dalle considerazioni espresse dagli occupanti stessi.

ASPETTI ENERGETICI Partendo dalle valutazioni svolte, è stato chiaro sin da subito che per poter migliorare le condizioni interne di vivibilità della struttura non era possibile prescindere dalla realizzazione di un ottimo involucro. L’aspetto energetico (riduzione dei fabbisogni, incremento dell’efficienza degli impianti, ricorso a fonti rinnovabili) – www.casaeclima.com    n.79

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