AiCARR Journal #75 - Edifici e il futuro | Modelli climatici predittivi

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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&RAiCARRcialeUfOrgano POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - GIPA/LO/CONV/003/2013. ISSN:2038-2723 ANNO13 - SETTEMBRE 2022 EPBD, LE NOVITÀ DELLA QUARTA REVISIONE COMUNITÀ DELL’ENERGIA PER IL FUTURO ENERGETICO IL RUOLO DELLE PDC NELLA DECARBONIZZAZIONE VERSO L’INVOLUCRO EDILIZIO 4.0 DATI CLIMATICI DATI METEREOLOGICI PER LA SIMULAZIONE ENERGETICA CAMBIAMENTO CLIMATICO E COMFORT INTERNO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA AI MODELLI DI CLASSIFICAZIONE DEL CONSUMO ENERGETICO CASE STUDY TRIGENERAZIONE PER L’AEROPORTO #75 EDIFICI E IL FUTURO MODELLI CLIMATICI PREDITTIVI

giacomini.com-9231110322+39Telefono-Italia-(NO)d’OpaglioMaurizioSan28017-39Alzo,PerVia-SpaGiacomini Defangatore R145XC: extra compattezza per chi vuole extra prestazioni.

Così piccolo eppure così potente: nel nuovo filtro defangatore R145XC di Giacomini è tutto “extra”, non solo la compattezza! È extra performante, con Il magnete ad alte prestazioni e l’ampia superficie filtrante che riduce gli interventi di manutenzione. Extra efficiente, grazie al campo di portata più alto che diminuisce perdite di carico e consumi. Extra comodo, perché puoi collegarlo in qualsiasi posizione sotto la caldaia, e si pulisce senza dover svuotare l’impianto.

Performancediun’altradimensione.

Paradigma Italia S.p.A. socio unico - Via Campagnola, 19/21 - 25011 Calcinato (BS) Tel. 030 9980951 - commerciale@paradigmaitalia.it

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E anche l’immagine degli idraulici che si affidano a noi.

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una tra le categorie più maltrattate.

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Un bravo installatore sa che per offrire un buon servizio ai suoi clienti ha tante opzioni: dal solare termico (l’energia pulita, rinnovabile e gratuita per eccellenza) alle pompe di calore, alla biomassa, alle caldaie a condensazione, ai sistemi ibridi…

In Paradigma lo sappiamo: da sempre proponiamo sistemi integrati, soluzioni e tecnologie evolute, performanti, sostenibili. Che proteggono l’ambiente.

Luoghi comuni, stereotipi, falsità. Come quella che per chi fa questo mestiere tutti gli impianti di climatizzazione sono uguali, e a contare è solo il prezzo. Balle.

Stampa: Aziende Gra che Printing srl – Peschiera Borromeo (MI)

Livio Mazzarella (Italy)

PRODUZIONE

Cesare M. Joppolo (Italy)

Bjarne Olesen (Denmark)

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Piterà Valentina Serra Luigi ClaudioSchibuolaZilio

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ciale AiCARR n. 75 settembre www.aicarrjournal.org2022

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SERIE CPS PROGETTIAMO(CAPSULE) SOLUZIONI INNOVATIVE PER GLI IMPIANTI IDRONICI A PIÙ LIVELLI DI TEMPERATURA

LA SEMPLICITÀ, L’EFFICIENZA ED IL BENESSERE IN PRIMO PIANO

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AERMEC presenta CPS, la nuova soluzione che rivoluziona il modo di realizzare le centrali termo-frigorifere; le unità AERMEC serie CPS sono plug and play ed uniscono in un’unica macchina l’efficienza della polivalente e le prestazioni delle pompe di calore ad altissima temperatura (fino a 80°). Semplice, compatta ed economica, gestisce raffrescamento e riscaldamento a diversi livelli di temperatura ed acqua calda sanitaria con un’unità unica ad elevata efficienza; perfetta per applicazioni . CPS permette di servire tutte le in gran parte energia rinnovabile sia per la climatizzazione che per l’acqua calda sanitaria, ed è pertanto la soluzione idonea per soddisfare i requisiti sempre più stringenti dei nuovi edifici NZEB, anche in alberghiere, residenziali, industriali e del terziario utenze dell’edificio in pompa di calore, utilizzando

assenza di fotovoltaico.

Filippo Busato, Presidente AiCARR

AiCARR ha tra i suoi scopi principali quello di divulgare cultura e conoscenza in ambito termotecnico ed energetico, favorendo l’aggregazione dei saperi e il confronto tra i soci, il nostro payo recita “da 60 anni generiamo idee per un’energia sostenibile”.

Il prof. Luca Serianni, illustre accademico e linguista italiano, ci ha lasciati da poche settimane, scelgo quindi di citare il tema della sua lectio di congedo per rendere omaggio a una gura così importante nel panorama culturale del nostro Paese, ma anche per cercare di sviluppare una ri essione in un momento così di cile nella politica nazionale e allo stesso tempo preoccupante nel contesto socio-politico-economico globale.

Questa funzione, che (anche durante l’insorgenza della pandemia, ma non solo) ci ha consentito di diventare nel tempo un riferimento importante, un punto sso nel mondo dell’impiantistica, è una forma di insegnamento. Per questo non ci possiamo permettere il lusso di essere pessimisti.Lacrisipolitica nazionale, inserita in un contesto di forte incertezza degli equilibri internazionali che include a pieno titolo l’aspetto dell’approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche, porta il nostro sguardo verso un autunno che vede all’orizzonte un probabile, signi cativo, ulteriore e preoccupante aumento dei costi dell’energia. È siologico che nei momenti in cui il prezzo dell’energia è basso si tenda a monitorare con meno attenzione i consumi, e a considerare con minor favore gli interventi di incremento dell’e cienza energetica; addirittura in qualche caso gli energy manager si lamentano del fatto che “l’energia dovrebbe costare di più, per capire che non va sprecata”. Bene ora i prezzi dell’energia sono in salita vertiginosa e quindi tutti i professionisti dell’energia (me compreso) dovrebbero essere accontentati. Magari

Da tecnico mi permetto però di condividere con voi una considerazione che vuole ancora una volta guardare l’altro lato di questo (grave) problema, ovvero l’opportunità (neanche tanto celata) che spesso non vediamo. Un anziano e simpatico installatore termoidraulico veneto, all’inizio della mia carriera mi ricordò con candore che “il risparmio è nel consumo”. Il concetto rappresentato con disarmante semplicità pur senza il dovuto rigore, signi ca almeno due cose; la prima è che un consumo elevato presenta quasi sempre grandi opportunità di riduzione, il secondo, passando attraverso il costo dell’energia, è che a parità di intervento di miglioramento dell’e cienza energetica un aumento del costo dell’energia rappresenta un aumento del risparmio, un’accelerazione del tempo di rientro degli investimenti.L’aumento dei costi dei vettori, oltre a generare —sperabilmente— una maggiore sensibilità degli utenti nali, penso ad esempio ai controlli e veri che di e cienza degli impianti energetici, alla conduzione degli impianti di riscaldamento centralizzati (temperature ambiente, orari di accensione), potrebbe anche fornire un ulteriore impulso alla decarbonizzazione (da logica “pull” a logica “push”) e quindi ad una rivalutazione ulteriormente positiva del ruolo dell’e cienza energetica degli edi ci, delle pompe di calore, della cogenerazione, delle rinnovabili.

4 #75 EDITORIALE

così fosse, perché prima che professionisti siamo cittadini, e l’aumento repentino dei costi di fonti e vettori colpiscono pesantemente le nostre impresi e i nostri bilanci.

L’aumento dei costi unitari dell’energia ampli ca il valore dei risparmi prodotti dalla tecnologia, dalla gestione, dal comportamento, che sono un aspetto centrale della nostraEccoattività.perché non possiamo permetterci il lusso di essere pessimisti.

“CHI HA SCELTO DI FARE L’INSEGNANTE NON PUÒ PERMETTERSI IL LUSSO DI ESSERE PESSIMISTA”

EPBD V.4, verso un futuro decarbonizzato

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Breve panoramica delle novità e degli obiettivi della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, in fase di revisione L.A. Piterà

NORMATIVA

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MODELLI CLIMATICI

Le comunità dell’energia per il nostro futuro energetico

L’involucro diventa multifunzionale, fortemente integrato con gli impianti HVAC e con dispositivi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, connesso in rete in modo “intelligente” e parte di una infrastruttura urbana in grado di contribuire alla qualità economica, sociale e ambientale dello spazio esterno con cui comunica V. Serra, F. Favoino, S. Fantucci, M. Perino

Cambiamento climatico e comfort interno in un edificio di edilizia residenziale pubblica

Pompe di calore e riduzione della dipendenza dal gas naturale

Analisi dell’effetto di diverse soluzioni di riqualificazione sulle prestazioni energetiche di riscaldamento e di comfort estivo di un edificio di edilizia residenziale pubblica considerando sia il clima attuale che futuro M. Manzan, A. Pezzi, A. B. Stella

#75 AiCARR Informa 61Editoriale 4 Novità prodotti 8

Modelli di classificazione del consumo energetico in ambito B2B

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INVOLUCRO

SIMULAZIONE ENERGETICA

CASE STUDY

Lo studio dimostra l’affidabilità dei metodi di intelligenza artificiale nella creazione di modelli di classificazione in grado di stimare realisticamente il consumo energetico di un parco immobili A. Armano, F. Mercorio, S. Nicolodi, M. D’Ascenzo

Trigenerazione per l’aeroporto

COMUNITÀ ENERGETICHE

I dati climatici del futuro

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I risultati di uno studio dimostrano che le pompe di calore in ambito residenziale potrebbero essere determinanti i n un’ottica di decarbonizzazione. Per farle decollare servirebbe un piano strategico a lungo termine M. De Carli, M. Marigo, L. Carnieletto, F. Busato

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26

Verso l’involucro edilizio 4.0

Per conformarsi agli obiettivi della progettazione basata sulla simulazione dinamica, dati meteorologici dovrebbero essere accurati e ad alta risoluzione. Lo sono? L. Mazzarella

SCENARI

Esiti della realizzazione e gestione della nuova centrale di trigenerazione dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, in esercizio dal 2017 M. Tezze, N. Libero

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Le CER possono apportare un profondo cambiamento nelle modalità di produzione, distribuzione e uso dell’energia L. de Santoli

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Applicazione prevalente commerciale e industriale Modular Chiller in R32, un refrigeratore d’acqua che può essere utilizzato in modo efficace sia per il raffrescamento che per il riscaldamento. Non produce ACS. La configurazione Master delle macchine è libera, ciascuna unità può essere l’unità MASTER. Possibilità di combinare più unità esterne, fino a 16, per un totale di 960 kW di capacità, gestibili con un solo comando da remoto. Disponibile in due taglie da 32 kW e 60 kW frigoriferi 35 kW e 65 kW termici. Accede ai benefici fiscali. gree.argoclima.comDistribuito in esclusiva per l’Italia da Argoclima S.p.A. POMPA DI CALORE MODULARE • Modularità e flessibilità • Comfort e risparmio energetico • Ultra silenziosità • Efficace auto-protezione • Controllo Smart

Offre varie modalità di funzionamento a seconda delle esigenze. In inverno l’aria di rinnovo, attraversando lo scambiatore di calore, si riscalda per l’effetto dell’interazione con l’aria viziata espulsa, garantendo così un’adeguata ventilazione senza inutili sprechi energetici.

Il tema della qualità dell’aria degli ambienti dove trascorriamo molte ore è oggi particolarmente importante, tanto più se consideriamo che gli edifici moderni, molto ben isolati termicamente ai fini del risparmio energetico, riducono il naturale ricambio d’aria.

PURIFICAZIONE DELL’ARIA

Grazie all’innovativa tecnologia UVnano™ che utilizza la luce LED ultravioletta con lunghezza d’onda UV-C, LG DUALCOOL Atmosfera elimina il 99,99% dei batteri che potrebbero annidarsi sul ventilatore dell’unità interna in modo che non vengano immessi in ambiente. Gli emettitori di raggi UV-C, posizionati proprio in corrispondenza del ventilatore dell’unità interna, danneggiano i microrganismi, rompendone la catena del DNA e rendendo quindi impossibile la loro proliferazione. Inoltre, per garantire ambienti confortevoli e al contempo salubri, LG ha integrato l’innovativo Allergy Filter, un filtro caratterizzato da un particolare rivestimento, che attrae le sostanze nocive causa di allergie.

Novità Prodotti

Per riuscire a mantenere l’aria sana, un buon livello di comfort ambientale e impedire il formarsi di muffe senza sprechi energetici, VORTICE propone la tecnologia della Ventilazione Meccanica Controllata e del Recupero Calore. Grazie a questa tecnologia gli edifici migliorano l’efficienza energetica riducendo i costi di riscaldamento e condizionamento senza perdere in benessere e comfort abitativo.

È ideale per la ventilazione e il recupero calore di piccoli appartamenti, uffici e stanze d’albergo, di superficie fino a 80 m 2 così da porre fine a muffe, umidità, aria viziata e inquinamento indoor. Grazie alle dimensioni contenute e al peso ridotto è installabile in controsoffitto e le canalizzazioni e il cablaggio sono semplici da effettuare. Anche la pulizia dei filtri, la cui usura viene segnalata automaticamente sul display del pannello comandi remoto, avviene facilmente senza ricorrere a cacciaviti o altri strumenti.

Durante le fresche serate estive la funzione By-Pass consente al flusso aria di rinnovo in ingresso di aggirare lo scambiatore di calore, assicurando il ricambio d’aria con il massimo comfort. Oppure c’è la modalità Vacanza che consente il funzionamento a una velocità ridotta quando non ci sono persone per lungo tempo, così da limitare i consumi mantenendo però un costante ricambio d’aria necessario all’ambiente interno. www.vortice.it

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RECUPERATORI DI CALORE IN VERSIONE MINI

LG Electronics (LG) aggiorna la gamma di condizionatori residenziali DUALCOOL Atmosfera con innovative funzionalità antibatteriche e contro le allergie, che li rendono ideali per un utilizzo in tutte le stagioni dell’anno.

Un sensore di umidità è integrato nel prodotto e permette la selezione automatica della velocità di funzionamento del motore in relazione all’umidità rilevata.

La tecnologia UVnano™ e il nuovo Allergy Filter completano il già innovativo e performante sistema

di filtrazione AirCare Complete System™, rendendo oggi LG DUALCOOL Atmosfera la soluzione di climatizzazione residenziale più completa dell’offerta dell’azienda coreana. L’attenzione di LG nei confronti di un elevato livello della qualità dell’aria indoor è testimoniata dalle esclusive tecnologie per la purificazione dell’aria di cui questo climatizzatore è dotato. LG DUALCOOL Atmosfera integra, infatti, sul lato dell’unità interna, un sensore PM 1.0 in grado di rilevare le più sottili particelle di polvere e, se necessario, avviare il sistema di purificazione. Il diffusore di ioni emette in ambiente oltre 5 milioni di ioni negativi, che si attaccano alle particelle di polvere microscopiche, e, grazie all’attrazione elettrostatica, il filtro magnetico HAF (High Air Flow), caricato positivamente, le attrae e le trattiene. Infine, attraverso a 4 diversi colori e a semplici indicatori numerici che rilevano la concentrazione di PM 10, PM 2.5 e PM 1.0 in µg/m3, l’avanzato Smart Display mostra in tempo reale la qualità dell’aria interna (IAQ), fornendo informazioni essenziali in maniera immediata, evidenziando le condizioni attuali e i progressi dell’operazione di purificazione dell’aria. www.lg.com/it

Disponibile in configurazione mono e multi split (9000 e 12000 Btu), LG DUALCOOL Atmosfera consente di rimuove le micro-particelle inquinanti presenti nell’aria. L’innovativo sistema di filtrazione AirCare Complete System™, composto da più fasi, permette, infatti, di mantenere fresca e pulita sia l'aria emessa dal condizionatore sia l’unità stessa. Inoltre, quest’anno la gamma DUALCOOL Atmosfera è stata ulteriormente migliorata grazie all’integrazione della tecnologia UVnano™ e del nuovo Allergy Filter.

La proposta di VORTICE è oggi molto articolata, essendosi sviluppata negli anni e comprende prodotti decentralizzati e centralizzati. VORT INVISIBLE MINI è una delle Unità di ventilazione centralizzata con Recupero Calore che conta oltre 100 controlli di qualità effettuati e, contribuendo a migliorare la classe energetica degli edifici, beneficia delle agevolazioni fiscali (bonus del 65% per l’efficientamento energetico e anche il bonus del 50% per ristrutturazione). Recupera quasi il 90% dell’energia termica dell’aria estratta che viene ceduta all’aria di rinnovo a costo zero.

Certificato BAF da parte di AllergyUK per la sua elevata capacità di ridurre gli allergeni, permette al condizionatore di filtrare l’aria interna e rimuovere le sostanze in sospensione, come acari della polvere, polline, funghi e muffe, che possono essere causa di allergie.

• Superfici interne lisce, resistenti ai disinfettanti e senza incavi

Modularità

• L'App 360° Viewer rappresenta un luogo fisico come un ambiente virtuale in 3D, consentendo la navigazione all'interno per ottenere informazioni sulla topologia e l'installazione delle apparecchiature.

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UTA PER APPLICAZIONI A ELEVATO STANDARD IGIENICO

• Il Security Manager gestisce e manutiene i sistemi di sicurezza mediante flussi di lavoro unificati e automatizzati. Gestisce centralmente le operazioni quotidiane e gli allarmi rilevati dai vari sistemi di sicurezza.

La serie Clivet AQX H è proposta in 32 taglie standard in grado di coprire portate da 1.500 a 100.000 m 3/h (considerando una velocità di 2,5 m/s sugli scambiatori), ma è pensata per potersi anche adattare a qualsiasi vincolo architettonico o progettuale. In tal senso, altezza e larghezza possono essere variate secondo necessità con passo 50 mm, rendendo così disponibile un numero di combinazioni tale da soddisfare ogni tipo di esigenza. La struttura modulare permette di realizzare prodotti totalmente personalizzabili. Nel caso di unità monoflusso è possibile l’esecuzione completamente lineare o lineare con parziale sviluppo verticale, nel caso di unità a doppio flusso sono disponibili le esecuzioni in linea, sovrapposta o affiancata. Tutte le sezioni sono collegate tra loro attraverso un sistema di accoppiamento che garantisce la massima precisione e rapidità di assemblaggio anche in loco.

SUITE PER EDIFICI SMART

#7510

www.siemens.com

Building X viene proposto secondo il modello SaaS (Software as a Service), attraverso una sottoscrizione. Grazie al modello SaaS, gli stakeholder possono accedere al software in modo immediato, assicurandosi di disporre in ogni momento di tutte le funzionalità più recenti e di trovare aggiornamenti durante il ciclo di vita dell'edificio per soddisfare le loro mutevoli esigenze.

Novità Prodotti

• Pannellature interne in materiale antibatterico quali alluminio o acciaio Inox

• Nessun rischio di contaminazione microbica da parte dei componenti interni

Le unità di trattamento aria della Serie AQX H di Clivet sono progettate per poter soddisfare ogni tipo di esigenza progettuale in applicazioni che necessitano di elevati standard igienici quali i settori ospedaliero, alimentare, farmaceutico, microelettronico.

• Componenti accessibili a monte e a valle attraverso apposite porte di ispezione e facilmente rimovibili

Disponibili con molteplici stadi filtranti con classe di filtrazione finale minima ISO 16890 ePM1 85%. Per garantire la massima qualità dell’aria indoor e la salute delle persone, le centrali di trattamento aria AQX H possono essere dotate di lampade UV-C o moduli di sanificazione a ossidazione fotocatalitica.

Sanificazione dell’aria

• Oblò di osservazione e sistemi di illuminazione per ventilatori, filtri, batteria fredda e umidificatori

Le sfide di diversi Stakeholder

Building X affronta le sfide di diversi stakeholder, tra cui gli utenti degli edifici, gli investitori immobiliari, le società immobiliari e i gestori delle strutture. Agisce come un’unica fonte dati per eliminare la complessità e supporta gli obiettivi a emissioni zero. Gli stakeholder possono ora digitalizzare e utilizzare i dati degli edifici provenienti da diverse fonti, discipline e sistemi, su un’unica piattaforma, Building X. Ciò consente all’utente di vivere un’esperienza senza soluzione di continuità grazie all’integrazione del software e dell’ecosistema esistente, comprese le applicazioni di terze parti, grazie alla connettività aperta ai partner e fornitori e alle interfacce aperte di programmazione delle applicazioni (API). La piattaforma offre applicazioni modulari, abilitati dall’intelligenza artificiale e sicurezza informatica integrata. Inoltre, facilita anche la co-creazione con i clienti e i partner per affrontare più rapidamente le loro sfide grazie all’apertura e alla tecnologia cloud che permette di abilitare la trasformazione digitale in modo più semplice, veloce e su larga scala. Building X combina il mondo reale e quello digitale degli edifici, consolidando i dati provenienti da più fonti in un gemello digitale. Grazie a una rappresentazione virtuale dell’edificio, gli operatori possono risolvere i problemi più rapidamente. Gli utenti beneficiano della trasparenza offerta da Building X per rendere gli edifici più sostenibili, raggiungere migliori prestazioni e ottimizzare l’esperienza degli utenti, il tutto per ottenere risultati migliori. Al momento l'offerta comprende quattro applicazioni, alle quali se ne aggiungeranno altre nel tempo:

• Ventilatori plug fan senza coclea

• Bacinelle di raccolta condensa ispezionabili e pulibili sia a monte che a valle,

Siemens Smart Infrastructure lancia Building X, la nuova suite per edifici smart aperta, interoperabile e completamente basata sul cloud. Building X rappresenta la prima proposta di nuova generazione costruita secondo i principi di progettazione di Siemens Xcelerator, la piattaforma digitale aperta lanciata il 29 giugno per accelerare la trasformazione digitale e la creazione di valore nell’industria, nei trasporti, nelle infrastrutture e negli edifici.

• L'Operation Manager gestisce e monitora in tempo reale le apparecchiature e le applicazioni dell'edificio. È in grado di monitorare diversi siti da un unico punto e garantisce una risposta rapida ai problemi, riducendo i tempi di inattività. Gli utenti beneficiano di una maggiore continuità operativa e di tempi di reazione più rapidi.

Le caratteristiche tecniche e costruttive del prodotto rendono la pulizia e la sanificazione particolarmente semplice:

• L'Energy Manager tiene traccia dei consumi energetici, dei costi e dell'impronta di CO 2 di un edificio o di un campus e consente di intraprendere tempestivamente azioni correttive, se necessario. Prevede il consumo energetico sulla base della cronologia dei dati e supporta gli utenti nel perseguire i propri obiettivi di sostenibilità, aiutandoli a raggiungere edifici a zero

• Asciugatura muri

• Sbrinamento a gas caldo

di rumore percepito e Vitoclima 232-S garantisce un elevato comfort acustico: la rumorosità percepita è 24 dB(A), prossima a quella del fruscio delle foglie. La tecnologia inverter consente di mantenere la temperatura costante, evitando i continui avvii e spegnimenti: diminuiscono così gli sprechi energetici mentre aumentano la sensazione di benessere e il risparmio. Tra le caratteristiche innovative di Vitoclima 232-S, il Wi-Fi di serie e la possibilità, tramite app dedicata, di gestire a distanza il condizionatore, per impostare le fasce orarie per la climatizzazione, così come la temperatura desiderata. L’unità interna del modello è dotata inoltre di regolazione dell’angolazione delle alette in 3D, che garantisce il flusso d’aria sul lato destro o sinistro, in alto e in basso, offrendo il massimo comfort in ogni punto della stanza. Il climatizzatore Vitoclima 232-S utilizza il refrigerante R32 che coniuga un basso GWP (Global Warming Potential) a prestazioni uniche. I rendimenti stagionali (SCOP/SEER) di Vitoclima 232-S permettono di classificare il prodotto in classe A+++ sia in caldo sia in freddo. Grazie alla tecnologia a plasma freddo o NTP (non thermal plasma), Vitoclima 232-S è in grado di ridurre fino al 91% la presenza di agenti patogeni in ambiente in sole due ore. La tecnologia NTP non introduce nell’aria sostanze chimiche, ma si basa sul naturale processo della ionizzazione realizzata tramite l’azione di un campo elettrico oscillante che causa l’aumento dell’energia cinetica delle molecole. Entrando in collisione, esse perdono o acquisiscono elettroni, diventando ioni; le molecole di ossigeno ionizzate hanno la capacità di danneggiare le membrane cellulari di virus e batteri, annientandoli. La tecnologia a plasma a freddo è pertanto efficace nella riduzione degli agenti patogeni in ambiente e in particolare dei batteri che rappresentano gli agenti più resistenti. L’unità interna di Vitoclima 232-S ha un design lineare ed elegante, studiato per inserirsi con gusto negli arredi domestici. Per soddisfare le esigenze di chi desidera un climatizzatore che possa essere un elemento di arredo più deciso e accattivante, è ora possibile scegliere anche l’elegante tonalità nera. www.viessmann.it

• Filtro dell’aria lavabile

Vitoclima 232-S di Viessmann è un climatizzatore di categoria superiore che raggiunge la classe energetica A+++ garantendo bassi consumi energetici, massimo comfort acustico e ottima qualità dell’aria all’interno degli spazi abitativi. La qualità dell’ambiente in cui viviamo dipende anche dal livello

• Noleggio

• Doppio contaore

• Grandi ambienti

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Nurnberg, 11 - 13 October 2022 Hall 4 Stand 218

• Posa pavimenti

MONOSPLIT AD ALTA EFFICIENZA

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• Umidostato elettronico

• Sovrapponibili

• Ruote grandi

• Manico reclinabile

• Scarico continuo

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• Pompa scarico continuo (su richiesta)

IDEALI PER

• Asciugatura massetti

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

• Processi industriali

• Cantieri edili

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• lo scambiatore di calore a piastre sub-cool;

PRODURRE ACS DURANTE RAFFRESCAMENTOIL

Toshiba ha presentato il nuovo sistema VRF (Variable Refrigerant Flow) SHRM Advance di ultima generazione di Toshiba basato sul refrigerante R32, che consente di ottenere prestazioni altamente sostenibili in edifici per uffici, negozi e ristoranti di ampia metratura, strutture sanitarie e istituti scolastici. Per combattere le variazioni climatiche e le fluttuazioni della temperatura ambiente, il sistema SHRM Advance offre simultaneamente raffreddamento e riscaldamento. Se, ad esempio, nelle mezze stagioni un edificio commerciale ha facciate esposte sia a nord che a sud, quindi con necessità di comfort contrapposte, non è più necessario che il gestore della struttura commuti continuamente il sistema da una modalità di funzionamento all´altra. SHRM Advance gestisce questa situazione automaticamente in modo trasparente, trasferendo energia tra le unità interne, con limitato intervento dell’unità esterna, e quindi bassi consumi, per creare condizioni di lavoro piacevoli e confortevoli, indipendentemente dalla posizione in cui ci trovi all´interno dell´edificio. Il facilitatore in questo caso è una nuova generazione di unità di selettori di flusso, innovativa e compatta, il cui modello più grande ha ben 12 porte per ottenere una maggiore flessibilità durante la fase di progettazione.

Fra le varie novità presentate da Viessmann c’è Vitoligno 200-C: facile e comoda da caricare, disponibile con potenze di 15, 25 e 30 kW. La nuova caldaia a pellet Vitoligno 200-C è dotata di eccellenti qualità tecniche come regolazione della combustione con sonda lambda e sistema di pulizia automatica.

#7512

Il termo-anemometro Si-VH3, con una tecnologia a filo caldo altamente sensibile, offre un modo alternativo per misurare le portate aria. Oltre a rilevare i valori di portata e velocità dell'aria nei condotti del sistema di ventilazione, è adatto per prove di tenuta aria, rilevando valori anche molto piccoli e, in aggiunta, attraverso le letture di temperatura, è in grado di identificare i difetti di isolamento termico. Si-VH3 si collega in modalità wireless a Si-HVACR Measurement, un'applicazione per smartphone sviluppata internamente e ricca di funzionalità aggiuntive, come la possibilità di inviare tramite e-mail i rapporti di misura in formato PDF, XML o CSV. Lo strumento ha anche un supporto magnetico, che permette ai professionisti di eseguire le letture a mani libere.

Visti in

CALDAIA A PELLET

• lo scambiatore di calore modulare;

STRUMENTI DI MISURA PER PROFESSIONI HVACR

• il compressore Twin Rotary con iniezione di liquido;

• il nuovo motore della ventola e un’innovativa circuitazione termodinamica. Grazie a valori di SEER superiore a 8 e SCOP superiore a 4,3, gli investitori in edifici commerciali saranno lieti di apprendere che il sistema SHRM Advance non solo riduce i costi di gestione, ma permette anche di accedere ai diversi incentivi disponibili in vari paesi, come Ecobonus, SuperEco bonus e Conto Termico in Italia, ECA (Regno Unito) e BAFA (Germania).

Sauermann amplia la sua gamma di strumenti di misura per i professionisti HVACR con tre nuovi dispositivi che, come gli altri prodotti della gamma, sono estremamente pratici.

Il rilevatore di fughe di gas Si-CD3 è perfetto per rilevare in modo rapido e semplice anche le minime dispersioni di vari gas combustibili (metano, propano, isobutano, GPL e altri idrocarburi). Al fine di rendere la lettura completamente intuitiva, lo strumento dispone anche di uno schermo LCD con retroilluminazione regolabile.

www.viessmann.it

Il rilevatore perdite di refrigerante Si-RD3 individua le perdite dei gas refrigeranti più comuni con un alto grado di sensibilità, compresi tutti i refrigeranti HCFC e HFC, R1234yf, R1234ze, R290, R600a, miscele di idrogeno al 5% e azoto al 95%. (Nidron 5 e Trace-A-Gas). sauermann.it fiera MCE 2022

eMix di Argo è l’innovativa unità interna del sistema iSERIES, in grado di produrre acqua calda sanitaria (ACS) durante il raffrescamento. A differenza delle altre pompe di calore standard – progettate per fornire raffrescamento o acqua calda sanitaria non contemporaneamente – eMix abbatte questo limite grazie alla sua tecnologia e rende la sola pompa di calore capace di raffrescare e produrre ACS allo stesso tempo. Non solo, proprio durante il raffrescamento degli ambienti interni eMix è in grado di riscaldare l’acqua gratuitamente, sfruttando la tecnologia del recupero di calore. www.argoclima.com

VRF A R32

SHRM Advance è inoltre anche configurabile come sistema a pompa di calore a 2 tubi. Contribuiscono all´elevata efficienza, ai vertici della categoria, nuovi componenti ad altissima tecnologia:

Il serbatoio pellet integrato ha la capacità di ben 150 kg, per un tempo di autonomia da 1 a 2 settimane.

www.airzoneitalia.it

• un bollitore sanitario da 150 litri in acciaio inox, caratterizzato da un elevato isolamento termico (classe C);

un armadio tecnico auto-portante in acciaio zincato (o con verniciatura a polvere RAL 9016) progettato per consentire un’elevata flessibilità d’installazione: ad appoggio o a semi-incasso, all’interno così come all’esterno dell’edificio, seppur in zona protetta dalle intemperie. Nell’armadio trovano spazio:

di raggiungere la temperatura desiderata molto più rapidamente sia in modalità di riscaldamento che di raffreddamento, mantendo poi stabile il livello di operatività. Grazie a questa tecnologia, Eclipse mantiene costante la temperatura impostata ed evita quelle fluattuazioni che erano tipiche dei modelli ON/OFF.

• una pompa di calore Sherpa Aquadue S2 E Small, disponibile in 4 taglie di potenza fino a 10 kW con gas R32;

www.olimpiasplendid.it/

Tra le novità 2022 esposte a MCE, Climate Solutions presenta Eclipse di Carrier DX, la linea di climatizzatori con gas R32 dalle prestazioni elevate e dall’interfaccia user friendly, pensata per chi ama il comfort ma anche soluzioni tecnologicamente avanzate e perfettamente integrabili con i moderni sistemi domotici. Disponibili in 4 taglie da 2 kW fino a 6 kW, le unità Eclipse garantiscono un’efficienza energetica ultraelevata e un ridotto impatto ambientale, abbinando a un design pulito ed elegante la facilità di installazione e tutte le funzioni pensate per un comfort personalizzato. Inoltre, le unità interne possono essere abbinate con le unità esterne multisplit Carrier DX; una soluzione versatile e salvaspazio che prevede l’installazione di una sola motocondensante collegata a più unità interne. In classe A+++ (in freddo) e A++ (in pompa di calore), il sistema soddisfa i requisiti per accedere alle detrazioni fiscali Superbonus 110% ed Ecobonus 65%, oltre al Conto Termico. La moto-condensante di Eclipse, grazie al compressore DC Inverter e alla tecnologia Sprint Activation, consente

In caso di installazione all’esterno, è possibile abbinare al nuovo Kit Sherpa Flex Box AS un accessorio per remotizzare il display di comando della pompa di calore (fino a 10 metri di distanza).

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Olimpia Splendid presenta nel 2022 un sistema compatto in pompa di calore, che introduce nuove possibilità installative per una tecnologia brevettata particolarmente Elemento-chiaveefficiente.del sistema è

CLIMATIZZATORI CON R32

PURIFICARE L’ARIA CON LA IONIZZAZIONE

www.beijerref.it/AirConditioning/

• un accumulo tecnico da 28 litri in acciaio inox, per garantire un funzionamento efficiente (classe C) e sicuro.

SISTEMA COMPATTO PER PDC

Easyzone IAQ è una delle tecnologie innovative di Airzone che, oltre a controllare le unità di climatizzazione canalizzate per fornire comfort e risparmiare energia, è in grado di neutralizzare la metà delle particelle nocive nell’aria interna grazie alla ionizzazione. La ionizzazione è un metodo di purificazione dell’aria che sfrutta l’attrazione naturale tra particelle caricate negativamente e positivamente per pulire l’aria negli spazi saturi. Easyzone IAQ disperde ioni negativi in tutta la stanza per legare e neutralizzare le particelle nocive. I risultati degli studi di Airzone confermano che, grazie a questa soluzione, le particelle nocive scompaiono fino al 50% prima rispetto alle stanze in cui non viene utilizzata alcuna tecnica di purificazione. Easyzone IAQ trasforma le tradizionali unità di condizionamento dell’aria canalizzate aggiungendo un sistema di purificazione dell’aria. Le unità canalizzate espellono un flusso d’aria molto potente, permettendo a Easyzone CAI di soddisfare due obiettivi: controllare la temperatura di tutte le stanze in modo indipendente e distribuire ioni negativi in tutta la stanza climatizzata per purificare l’aria. Easyzone IAQ è nascosto nel controsoffitto, come viene installato nei sistemi di condizionamento canalizzati. Oltre a purificare l’aria negli spazi chiusi, la nuova soluzione di Airzone porta efficienza energetica, comfort e connettività alle installazioni di aria condizionata canalizzata negli edifici residenziali e commerciali. L’efficienza energetica in Easyzone IAQ si ottiene grazie alla zonificazione. Il sistema agisce solo nelle stanze occupate dove un utente ha bisogno di migliorare le condizioni di comfort raggiungendo la temperatura e la qualità dell’aria desiderate. Questo significa che Easyzone IAQ rimane inattivo nelle aree non occupate ed evita lo spreco di energia. La connettività raggiunge Easyzone IAQ grazie al webserver, che permette di controllarlo tramite assistenti vocali come Amazon Alexa e Google Assistant, e dall’app mobile Airzone Cloud. Questa applicazione permette anche di integrare Airzone nei sistemi di gestione degli edifici conosciuti come BMS (Building Management Systems). Così, i sistemi di domotica come KNX o Control4 possono includere il controllo dell’Airzone, sia negli edifici terziari che residenziali.

www.belimo.it

Per affrontare la sfida ambientale e quindi la necessità di ridurre le emissioni di carbonio e di gas serra (GHG) a livelli più accettabili incrementando l'efficienza energetica nell'edilizia, GF Piping Systems ha sviluppato COOL-FIT, un sistema di tubazioni in plastica completamente preisolato, che include tubi preisolati, raccordi, valvole e tubi flessibili per applicazioni di raffreddamento secondario con salamoia, glicole ed etanolo, nonché acqua refrigerata in un range da –50 °C a + 60 °C. Grazie ai componenti in plastica preisolati in fabbrica e alla tenuta stagna, il sistema aiuta a risparmiare almeno il 30% di energia nel circuito di raffreddamento rispetto ai tradizionali sistemi di tubazioni in metallo e grazie ai materiali non corrosivi, il sistema ha una vita utile di almeno 25 anni, permettendo un risparmio in termini di risorse per la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni. www.gfps.com

e-ULTRAMIX di Watts è una soluzione di ultima generazione progettata per la gestione efficace dell’acqua miscelata. Il sistema permette di monitorare la temperatura dell’acqua e di effettuare cicli di trattamento termico per prevenire i principali rischi derivanti dall’infezione da legionella. È indicato per strutture pubbliche, quali ospedali, hotel, campeggi, scuole, centri sanitari, piscine, centri benessere, centri commerciali e centri sportivi, dove per legge (Titolo X del D.Lgs 81/08 e Linee Guida per la Prevenzione e il Controllo della Legionellosi del 7 maggio 2015 del Ministero della Salute) è obbligatorio valutare e gestire il rischio biologico, che comprende anche il batterio legionella. Le scelte progettuali diventano, quindi, fondamentali per mitigare l’insorgere di queste colonie batteriche. A disposizione di progettisti e installatori c’è anche il nuovo configuratore online e-ULTRAMIX. www.wattswater.it

Visti in fiera MCE 2022

Belimo unisce i mondi del “controllo energetico” e della “misurazione e fatturazione certificata dell'energia”. La nuova gamma di Belimo Energy Valve™ e di contatori di energia termica integra la misurazione dell'energia, il controllo dell'energia e la fatturazione IoT in un unico dispositivo. I nuovi contatori di energia termica Belimo sono certificati secondo la norma EN1434/MID e sono predisposti per la fatturazione diretta o remota basata su IoT. Sono approvati secondo la norma MID per la contabilizzazione del calore nei sistemi ad acqua pura e il monitoraggio permanente del glicole consente di attivare un allarme in caso di presenza di glicole nell'acqua, che altrimenti influirebbe negativamente sulle letture energetiche. Per le opzioni di misurazione non-MID, il monitoraggio e la compensazione automatica del glicole brevettati da Belimo assicurano che la misurazione rimanga accurata, indipendentemente dal tipo o dalla concentrazione di glicole. La Belimo Energy Valve™ controlla istantaneamente la portata (indipendente dalla pressione) e ottimizza la fornitura di energia al consumatore. Con l'unione del contatore di energia termica certificato, Belimo fa un passo avanti nella gestione integrata dell'energia termica. Offre un'integrazione diretta e senza soluzione di continuità con il BMS o con le piattaforme di monitoraggio basate sull'IoT, con monitoraggio, strumenti di miglioramento delle prestazioni e dati di fatturazione. Il delta T manager integrato nella Belimo Energy Valve™ misura continuamente i valori della temperatura e li confronta con il limite fisso definito dall'utente.

SISTEMA ANTILEGIONELLA

GESTIONE E DELL’ENERGIAFATTURAZIONETERMICA

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SISTEMA DI TUBAZIONI PREISOLATO

I pioneri dell’efficienza motori EC con inverter integrato The Royal League of fans The Royal League nella ventilazione , nei controlli e negli azionamenti Movement by Perfection ZAbluefin PM blue Max η = 79% ZAplus ECblue -30% assorbimento energetico ZAbluefin ECblue -40% assorbimento energetico Tel. +39 041 5130311 www.ziehl-abegg.com/itinfo@ziehl-abegg.it

Gli obiettivi da conseguire

1. contribuire alla riduzione del 55% delle emissioni di gas a e etto serra degli edi ci e del consumo di energia nale entro il 2030;

Normativa

• procedere con ristrutturazioni profonde (vedi box 1);

• migliorare le informazioni sulle prestazioni energetiche e sulla sostenibilità degli edi ci ricorrendo a strumenti digitali;

Breve panoramica delle novità e degli obiettivi della Direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia, in fase di revisione

on la pubblicazione della strategia “Renovation Wave”, a ottobre 2020, l’Unione Europea si è posta l’obiettivo sfidante di raddoppiare il tasso annuale di riqualificazione degli edifici esistenti entro il 2030, aumentando nel contempo la quota di ristrutturazioni profonde. Al fine di conseguire tali obiettivi, la Commissione Europea ha ritenuto necessario porre in revisione l’attuale EPBD, la 2018/844/EU, che l’Italia ha recepito con il Decreto legislativo del 10 giugno 2020 n. 48. L’attività di revisione è rientrata nel piano “Pronti per il 55” della Commissione proposto a luglio del 2021, che prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, per giungere poi alla neutralità climatica entro il 2050. Sono già state pubblicati 13 documenti, tra cui le proposte di revisione delle direttive sulle fonti energetiche rinnovabili e sull'efficienza energetica e l'estensione del sistema ETS ai settori dei trasporti e dell'edilizia; in particolare, quella della EPBD è stata pubblicata a dicembre, insieme a quella di riforma del mercato del gas.

#7516

Gli obiettivi da conseguire

La revisione dell'EPBD va di pari passo con l'estensione dell'ETS ai settori dell'edilizia, che prevede incentivi economici per la decarbonizzazione degli edi ci imponendo un costo aggiuntivo sulle emissioni di CO2 negli edi ci, laddove la revisione dell'EPBD a ronta gli aspetti non economici, quali gli standard di costruzione e gli strumenti di informa-

Inoltre, ssa alcuni obiettivi speci ci quali:

2. garantire che gli edi ci forniscano un contributo adeguato al conseguimento della neutralità climatica entro il 2050.

• integrare gli edi ci nei sistemi energetici decarbonizzati e digitalizzati.

Come anticipato, la quarta revisione dell’EPBD si pone i seguenti due obiettivi:

Nel contesto del conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 la misura principale è l'introduzione di una norma per gli “edi ci a emissioni zero” (vedi box 1), mentre per quanto concerne l’integrazione degli edifici in sistemi decarbonizzati e digitalizzati è il ra orzamento dei requisiti per le infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici negli edi ci.

• aumentare il tasso delle riquali cazioni degli edi ci;

• garantire che gli edi ci nuovi siano in linea con gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050;

La misura principale nell'ambito della riquali cazione risiede nell'introduzione di norme minime di prestazione energetica integrate da attestati di prestazione energetica più rigorosi, nell'introduzione di passaporti di ristrutturazione degli edi ci e nella de nizione di ristrutturazione profonda (vedi box 1).

Le misure individuate per ciascun settore strategico sono raggruppate in quattro opzioni che rappresentano obiettivi via via più elevati: basso, moderato e alto, quest’ultima con due varianti. Ciascuna opzione combina il ra orzamento delle misure esistenti con l'introduzione di misure nuove, con particolare attenzione agli edi ci nuovi è un approccio più moderato per il parco edilizio esistente.

L.A. Piterà*

C

zione. A tal proposito va osservato che l'articolo 15 della proposta di revisione della EPBD riguarda ancora molteplici incentivi e barriere di mercato.

Nella UE gli edi ci sono responsabili del 40% del consumo totale di energia e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a e etto serra legate all'energia; inoltre, i servizi di riscaldamento, ra rescamento e produzione di acqua calda sanitaria rappresentano l’80% dell’energia consumata dalle famiglie. La decarbonizzazione del settore dell’edilizia è quindi fondamentale per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia stabiliti per il 2030 e 2050 dall’Europa dal Green Deal. Infatti, il piano per l’obiettivo climatico individua la necessità di ridurre di circa il 60% le emissioni di gas a e etto serra negli edi ci al ne di conseguire l’obiettivo complessivo di riduzione delle emissioni pari la 55% entro il 2030 e tutto ciò comporta almeno un raddoppio dei tassi di riquali cazione del parco edilizio esistenti.

EPBD V.4, verso un futuro decarbonizzato

• emissioni operative di gas a e etto serra: emissioni di gas a e etto serra associate al consumo energetico dei sistemi tecnici per l'edilizia nel corso dell'uso e del funzionamento dell'edi cio;

• fattore di energia primaria non rinnovabile: energia primaria non rinnovabile per un dato vettore energetico, comprese l'energia fornita e le spese generali di fornitura di energia considerate ai punti di uso, divisa per l'energia fornita;

allo scenario di base, si prevede che i tassi di ristrutturazione saranno in media superiori dell'1,35% nel 2030, mentre il consumo di energia per il riscaldamento, il ra rescamento e la produzione dell'acqua calda sanitaria diminuiranno dell'11,7% entro il 2030 e del 34% entro il 2050. Le emissioni di gas a e etto serra diminuiranno del 23% entro il 2030 e del 53,5% entro il 2050 e che anche l'inquinamento atmosferico e l'uso dell'acqua verranno ridotti. I costi

• fattore di energia primaria rinnovabile: energia primaria rinnovabile proveniente da una fonte energetica in loco vicina o distante, fornita via un dato vettore energetico, comprendente l'energia fornita e le spese generali di fornitura di energia considerate ai punti di uso, divisa per l'energia fornita;

• fattore di energia primaria totale: somma ponderata dei fattori di energia primaria rinnovabile e non rinnovabile per un dato vettore energetico;

• passaporto di ristrutturazione: documento che fornisce una tabella di marcia su misura per la ristrutturazione di un determinato edi cio, in varie fasi che ne miglioreranno sensibilmente la prestazione energetica;

• potenziale di riscaldamento globale (GWP, Global Warming Potential) nel corso del ciclo di vita: indicatore che quanti ca il contributo potenziale al riscaldamento globale di un edi cio nell'arco del suo ciclo di vita completo;

I costi sono legati principalmente agli investimenti per le ristrutturazioni energetiche determinate dalle norme minime di prestazione energetica e al rispetto dei requisiti per le nuove costruzioni. Rispetto allo scenario di base, l'aumento relativo stimato degli investimenti nello scenario adottato per i nuovi edi ci è pari all'80% entro il 2030. Di contro, la strategia più moderata scelta per la riqualicazione del parco edilizio esistente, richiede un aumento degli investimenti pari al 22,4% entro il 2030.

Dal punto di vista del consumo di energia nale si avrà una riduzione del 3,6% entro il 2030 e del 16% entro il 2050; inoltre le emissioni di gas a e etto serra per il riscaldamento, il ra rescamento e la produzione di acqua calda sanitaria diminuiranno del 4,2% entro il 2030 e del 21% entro il 2050. Rispetto

Il testo della bozza di revisione pubblicata a dicembre 2021, sulla quale si stanno facendo consultazioni anche a

• energia da fonti rinnovabili: energia da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare (eliotermica e fotovoltaica) e geotermica, da calore ambientale, maremotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina, energia idroelettrica, energia della biomassa, dei gas di discarica, dei gas residuati dai processi di depurazione, e biogas;

allo scenario di base, si prevede che i costi energetici per i consumatori nell'opzione di ambizione moderata diminuiranno rispettivamente del 2% entro il 2030 e del 12% entro il 2050.

• ristrutturazione profonda: ristrutturazione che trasforma un edi cio o un'unità immobiliare:•entroil1º

• emissioni di gas a e etto serra nel corso del ciclo di vita: emissioni di gas a e etto serra combinate associate all'edi cio durante tutte le fasi del ciclo di vita, partendo dalla “culla” (estrazione delle materie prime usate nella costruzione dell'edi cio), attraverso la produzione e la trasformazione dei materiali e la fase di funzionamento dell'edi cio, no alla “tomba” (smantellamento dell'edi cio e riutilizzo, riciclaggio, altro recupero e smaltimento dei materiali);

• dal 1º gennaio 2030 in un edi cio a zero emissioni.

BOX 1

DEFINIZIONI

Bene ci e costi delle strategie adottate

energetici per i consumatori saranno inferiori dell'8% nel 2030 e del 27,6% nel Le2050.misure genereranno posti di lavoro e valore aggiunto nell'ecosistema delle costruzioni. Si stima che la scelta strategia più moderata per l’esistente porterà a un tasso medio di ristrutturazioni superiore di 0,2 punti percentuali rispetto allo scenario di base.

gennaio 2030 in un edi cio a energia quasi zero;

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Principali novità introdotte dalla bozza di revisione

• edi cio a emissioni zero: edi cio ad altissima prestazione energetica, determinata conformemente all'allegato I della proposta di revisione della EPBD, nel quale il fabbisogno molto basso di energia è interamente coperto da fonti rinnovabili generate in loco da una comunità di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 o da un sistema di teleriscaldamento e telera rescamento, conformemente alle prescrizioni di cui all'allegato III;

Rispettoci.

• Edi cio: costruzione provvista di tetto e di muri, per la quale l'energia è utilizzata per il condizionamento del clima degli ambienti interni;

Le misure strategiche scelte porteranno i massimi bene ci rispetto alle tendenze attuali di ristrutturazione degli edi

• edi cio a energia quasi zero: edi cio ad altissima prestazione energetica, determinata conformemente all'allegato I, che non può essere inferiore al livello ottimale in funzione dei costi per il 2023 comunicato dagli Stati membri conformemente all'articolo 6, paragrafo 2, nel quale il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto signi cativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l'energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze;

* Luca A. Piterà, Segretario Tecnico di AiCARR

BIBLIOGRAFIA

⚬ entro il 2025 tutti gli APE a livello Europeo dovranno essere basati su una scala armonizzata di classi di prestazione energetica; ⚬ entro il 2050 tutte le classi saranno ride nite al ne di tenere conto della visione comune di avere un parco immobiliare decarbonizzato. La Classe A rappresenterà l’edi cio a emissioni zero, mentre la Classe G includerà il 15% degli edi ci aventi le prestazioni peggiori del parco edilizio nazionale;

∙ Commissione Europea 2020 – COM (2020) 662 del 14 ottobre 2020 – Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni – Un’ondata di ristrutturazioni per l’Europa: inverdire gli edi ci, creare posti di lavoro e migliorare la vita. Gazzetta Europea Bruxelles.

livello di commissioni parlamentari, cui AiCARR partecipa attivamente, porta le seguenti principali novità:

• vengono introdotte importanti novità per quanto riguarda gli APE:

• viene sviluppata la mobilità sostenibile, sia attraverso il diritto di connessione e quindi di installazione di punti

BOX 2

• viene introdotto il passaporto facoltativo di ristrutturazione, che fornirà ai proprietari degli edi ci la possibilità di piani care una ristrutturazione graduale del proprio edi cio. Il passaporto sarà sviluppato dalla Commissione entro il 2024;

• viene ra orzato l’indicatore di predisposizione degli edi ci all’intelligenza per edi ci di grandi dimensioni non residenziali a decorrere dal 2026. Inoltre deve essere facilitato l’accesso ai dati dell’edi cio da parte degli utenti, ovviamente nel rispetto della privacy;

• sempre per le nuove costruzioni e sempre dal 2030 dovrà essere calcolato il potenziale di riscaldamento globale (GWP) sull’intero ciclo di vita degli edi ci. Per gli edi ci con super cie coperta utile superiore a 2.000 m2, tale obbligo è anticipato al 2027, vista la rilevanza del GWP per questi casi;

• vengono sviluppati speci ci strumenti di incentivazione volti al sostegno di progetti di ristrutturazione profonda e di quelli che coinvolgono un numero considerevole di edi ci, portando a un risparmio energetico complessivo importante;

La prima versione della direttiva EPBD è stata pubblicata nel 2002 (Direttiva 2002/91/EC), revisionata nel 2010 2010 (Direttiva 2010/31/EU) e nel 2018 (Direttiva 2018/844/EU).

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• tutte le nuove costruzioni dovranno essere, dal 2030, edi ci a emissioni zero. L’obbligo è anticipato al 2027 per gli edi ci pubblici;

La Commissione intende riesaminare la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia al più tardi entro la ne del 2027. Gli impatti della nuova direttiva saranno monitorati e i progressi saranno valutati sulla base delle disposizioni della direttiva attualmente in vigore, dei piani di ristrutturazione degli edi ci e dei progressi nel contesto del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima. La Commissione valuterà se le misure in atto, compresa quella sul prezzo della CO2, apporteranno miglioramenti su cienti ai ni del conseguimento di un parco immobiliare completamente decarbonizzato e a emissioni zero entro il 2050, oppure se sarà necessario introdurre ulteriori misure vincolanti a livello di Unione.

• a decorrere dal 2027 gli Stati membri non dovrebbero essere autorizzati a sovvenzionare caldaie alimentate da combustibili fossili;

I prossimi passi

⚬ la durata degli APE degli edi ci con classi da D a G viene ridotta da 10 a 5 anni.

∙ Commissione Europea 2018 – Direttiva (UE) 2018/844 del parlamento europeo e del consiglio del 30 maggio 2018 che modi ca la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’e cienza energetica. Gazzetta U ciale dell’UE Bruxelles.

∙ Commissione Europea 2021 – COM (2021) 802 nal del 15 dicembre 2021 – proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio sulla prestazione energetica nell'edilizia (rifusione). Commissione europea Bruxelles.

• vengono introdotte disposizioni volte a eliminare gli ostacoli e le barriere alla ristrutturazione, oltre all’erogazione di incentivi nanziari con sportelli unici accessibili a tutti i soggetti interessati all'ecosistema dell'edilizia, a nché siano a rontati tutti i problemi relativi alla ristrutturazione degli edi ci, non soltanto i costi, e gli Stati membri promuovano una formazione adeguata.

di ricarica negli edi ci, rimuovendo gli ostacoli di installazione negli edi ci residenziali e introducendo l’obbligatorietà di parcheggi per le biciclette negli edi ci nuovi e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti;

• tutti gli edi ci pubblici, ossia edi ci e unità immobiliari di proprietà di enti pubblici, e quelli non residenziali che dall’APE risultino in classe G siano soggetti a una riqualicazione volta a conseguire un salto di classe (F) entro il 2027, e un ulteriore salto di classe (E) entro il 2030, per quanto riguarda gli edi ci residenziali aventi prestazioni energetiche peggiori, viene previsto che raggiungano la classe F entro il 2030 e la classe E entro il 2033;

• gli Stati membri sono tenuti a concentrare il loro sostegno nanziario sulla mitigazione della povertà energetica e a sostenere l'edilizia popolare, nonché a proteggere gli inquilini da livelli di a tto sproporzionati in seguito a lavori di ristrutturazione;

• Gas di III famiglia (es. gas di petrolio liquefatto GPL)

100100 300 De < 600 200 600 300 100100

Il tubo dovrà essere alloggiato in un letto di sabbia o materiale inerte a ridotta granulometria. È necessario che venga posato un nastro giallo di segnalazione posto 300 mm sopra il tubo. Eventuali giunzioni devono essere sempre protette contro la corrosione, ad esempio bendando il raccordo con nastri speciali. Possono essere interrate oppure posate in pozzetto ispezionabile. SISTEMI MULTISTRATO GAS COMBUSTIBILE

3. In cunicolo tecnico sotterraneo

• Gas di I famiglia (es. gas di città)

L

Innanzitutto, con “impianto interno” si fa riferimento all’insieme delle tubazioni e dei relativi componenti (es. raccorderia, valvolame etc.) che distribuiscono il gas dal contatore agli apparecchi utilizzatori. È importante sottolineare, quindi, come i sistemi multistrato, a di erenza di altre soluzioni tecniche, possano in realtà essere utilizzati per realizzare sia la parte esterna dell’impianto che la parte interna all’edi cio. Ciò permette all’installatore di lavorare con un solo sistema, evitando di installare raccordi di transizione o giunti dielettrici, riducendo quindi i costi e sempli cando l’intero lavoro.Un impianto in multistrato è abilitato al trasporto di tutti i principali gas; infatti, secondo la UNI 7129 sono ammessi:

L’INSTALLAZIONE DEI

1. In canaletta

a UNI 7129:2015, la norma nazionale di riferimento per la realizzazione di impianti gas interni, indica specificamente la possibilità di utilizzare sistemi di tubazioni multistrato. Considerate però le molteplici tipologie d’installazione e d’impianto, l’argomento risulta di una certa complessità. Lo scopo di questo articolo, dunque, è quello di fornire al professionista le informazioni necessarie per un’installazione conforme.

Tipologie di installazione all’esterno dei fabbricati

sistema

La casistica che andremo ad approfondire è quella più comune: una prima parte interrata, dal contatore al muro dell’edi cio, quindi in canaletta no al punto in cui è previsto l’attraversamento del muro stesso.

• L’installazione interrata prevede sempre che la tubazione multistrato sia protetta da una guaina, che potrà essere in materiale plastico per installazioni interrate sotto i 600 mm mentre dovrà essere metallica per interramenti minori di 600 mm.

• Gas di II famiglia (es. gas naturale)

Secondo la UNI 7129:2015 i sistemi multistrato possono essere installati all’esterno dei fabbricati nelle modalità seguenti:

Vediamo allora le diverse installazioni ammesse in funzione dello sviluppo dell’impianto, partendo dall’esterno del fabbricato arrivando no alle utenze.

2. In asola di servizio

1. Interrati

PER ADDUZIONE

Il Pexal Gas di Valsir

SECONDO LA UNI 7129:2015 Informazioni dalle aziende

Le tubazioni vanno posate parallelamente agli spigoli, ad una distanza non maggiore di 200 mm. Se installate a parete è meglio non utilizzare i primi 100 mm (dove generalmente viene posato il battiscopa). Nel caso non sia possibile rispettare questa prescrizione, ad esempio per l’alimentazione di un piano cottura ad isola posto al centro della stanza, la tubazione dovrà essere posta perpendicolarmente alle pareti ed il suo passaggio dovrà essere registrato da fotogra e, disegni quotati etc. che ne documentino la posizione.

per

Una all’interno del fabbricato, nei modi seguenti: che in Italia la tipologia d’edi cio più di usa è quella in muratura, vogliamo fornire tutte le indicazioni la posa sottotraccia, che la casistica più comune.

• L’installazione sottotraccia delle tubazioni multistrato è consentita nell’edi cio, nei pavimenti, nelle murature, sul lato interno delle pareti perimetrali purché con andamento rettilineo.

1. In asola di servizio 2. In apposito alloggiamento 3. ConsiderandoSottotraccia

Per quanto riguarda la posa, la tubazione dovrà essere annegata in malta di cemento con uno strato di almeno 20 mm. Se le pareti contengono cavità/intercapedini (es. muri realizzati con mattoni forati), la tubazione dovrà essere inguainata e in caso di perdite impedirà l’in ltrazione del gas nelle cavità stesse; in questo caso lo spessore minimo della malta di cemento dalla guaina è di 15 mm.

Tipologie di installazione all’interno dei fabbricati

volta attraversato il muro perimetrale, è possibile muoversi

è

100 200 200 200 1 1 2 Legenda:Zona per tubazioni sotto traccia 1 Parete 2 Pavimento Dimensioni in millimetri 100 200 200 200 1 1 2 1515 20 20

• L’installazione in canaletta: la UNI 7129:2015 vieta la posa a vista del tubo multistrato sia all’interno che all’esterno dell’edi cio. All’esterno è invece possibile l’installazione dell’impianto in canaletta grigliata o cieca; nel primo caso il tubo andrà protetto con guaina anti UV mente nel secondo caso no. La canaletta potrà anche essere incassata nella muratura, evitando così inestetismi della facciata.

#7522

Di L. de Santoli*

modello culturale completamente diverso, l’unico capace di assecondare l’urgente azione di modifica radicale dello status quo. Il retaggio del secolo scorso ci consegna infatti la difficoltà di avere una visione unitaria delle

Le CER possono apportare un profondo cambiamento nelle modalità di produzione, distribuzione e uso dell’energia

nostre speranze, avendo impostato le nostre conoscenze in modo settoriale, somma di tante specializzazioni per lo più slegate tra loro, prive di interconnessioni. Ma applicare al nostro futuro strumenti e metodi del passato significa

Le comunità dell’energia per il nostro futuro energetico

Comunità energetiche

a transizione in atto viene oggi indicata nelle sue due accezioni, quella ecologica e quella digitale, considerate spesso separate. Considerarle così significherebbe però perdere di vista la più importante caratteristica della transizione, quella capacità rivoluzionaria di voler modificare profondamente le cose con un

L

2 Non dimentichiamo l’importante obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, in riferimento al valore base del 1990

rosa e urgente del settore energetico, è rappresentato dalle comunità energetiche rinnovabili1. Nella sua etimologia, comunità deriva dal latino cum-munus, dove munus sta per dono, certo, ma anche per obbligo morale. L’obbligo morale è quello di un essere che responsabilmente deve utilizzare quel dono in maniera utile, non per proprio tornaconto ma con un obiettivo condiviso. Una responsabilità che quindi può appartenere solo a un agente libero, capace di agire e di esercitare quell’obbligo

• le comunità di energia rinnovabile sono uno strumento dotato di grandi potenzialità, nel recepimento della RED II è prevista la possibilità di allacciamento in MT, no a 1 MW, che corrisponde all’aggregazione di uno o più quartieri di una città o uno o più comuni;

#75 23

1 La de nizione di CER riportata in [3] è la seguente: Comunità di energia rinnovabile CER: un soggetto giuridico che, conformemente al diritto nazionale applicabile, si basa sulla partecipazione aperta e volontaria di membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e il cui obiettivo principale è fornire bene ci ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che pro tti nanziari.

• il concetto delle CER è basato sull’autoconsumo, cioè la possibilità (e il diritto) di un gruppo di consumatori di consumare, immagazzinare e produrre energia (meglio se da FER), senza discriminazioni tra energia comprata ed energia venduta;

Uno strumento importante per impostare una transizione corretta, rigo-

• autoconsumo signi ca generare energia da fonti rinnovabili e utilizzarla per i propri fabbisogni; autoconsumo collettivo è la condivisione dell’energia generata tra diversi utilizzatori; le CER sono le associazioni di consumatori di energia, imprese, enti pubblici, aziende, che in una area geogra ca de nita sono in grado di auto-produrre energia da fonti rinnovabili, consumarla e scambiarla in un’ottica di autoconsumo e autosu cienza.

andare incontro comunque a un disastro annunciato. È difficile, ma lo sforzo che dobbiamo fare dovrà essere quello di recuperare una visione complessiva delle cose: in questo consiste il vero carattere rivoluzionario del cambiamento, che trova la sua spiegazione più immediata nel modello energetico da modificare.Inquestorecupero, la transizione –che sarebbe meglio chiamare trasformazione – oltre al modello ambientale, economico, tecnologico, deve considerare anche quello socio-culturale.

Comunitàmorale.

dinanza attiva necessaria per assicurare la centralità del prosumer. In questo modo si a ronta anche il tema della inclusione sociale: quella attenzione alle disuguaglianze sociali e alle discriminazioni multiple oggi inderogabili che, come detto, corrisponde alla responsabilità dell’individuo libero di scegliere, una volta accettata la sua parte attiva del processo energetico. Le CER si basano sulla Importanza della generazione distribuita dell’energia e dell’autoconsumo con una valorizzazione del territorio in cui sorgono e delle sue precipue risorse (vento, sole, biomassa, ecc.), imponendo una coincidenza geogra ca tra produzione e consumo che è ulteriore risparmio di energia. Le CER grazie alle incentivazioni economiche possono rappresentare un importante sostegno alle famiglie in povertà energetica e forniscono un’importante funzione in termini di consenso locale per l’autorizzazione e la realizzazione degli impianti e delle infrastrutture.

Il signi cato di CER nel contesto della transizione si riferisce al profondo signi cato del SDG#7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: energia sostenibile per tutti, in cui i pilastri delle rinnovabili e dell’e cienza energetica descrivono quel nuovo comportamento dell’individuo, non più semplicemente (e passivamente) consumatore ma anche produttore attivo, in questo caso di energia. In e etti la CER è uno strumento di citta-

• l’aggregazione di cittadini permette loro di rispondere a bisogni energetici, ambientali, sociali nella lotta al cambiamento climatico e quindi nel raggiungere gli obiettivi internazionali di decarbonizzazione2;

signi ca esercitare questa responsabilità per un bene comune, con obiettivi comuni e bene ci comuni. Che sia la comunità quindi obbligatoriamente rinnovabile, ça va sans dire Comunità energetica rinnovabile (CER) signi ca assumere una responsabilità individuale in chiave sociale superando modernismo e globalizzazione e l’iper-specialismo che li ha caratterizzati: sono essi infatti che ci hanno distolto dal vero obiettivo dell’uomo come essere sociale, costringendoci oggi a tentare un suo recupero urgente.

In de nitiva:

La condivisione di questa energia autoprodotta può avvenire in modo virtuale attraverso la rete di distribuzione o in modo sico (Figura 1, da [1]).

La condivisione virtuale è quella di una con gura-

La condivisione sica è una rete interna condominiale privata con unica connessione alla rete pubblica attraverso un singolo contatore scale; è caratterizzata da un unico contratto di fornitura dell’energia elettrica a servizio delle utenze comuni e domestiche del condominio e l’infrastruttura di misura non è scale per la contabilizzazione dei consumi delle utenze.

PossonoUnite.partecipare alle CER le associazioni di consumatori, le imprese e le aziende, possono e devono partecipare enti pubblici, e tutti i soggetti che insistono su un’area geogra ca che sono in grado di consumare l’energia autoprodotta da impianti di generazione dell’energia di loro proprietà. Questi impianti possono utilizzare tutte le fonti rinnovabili presenti sul territorio, le fonti rinnovabili elettriche (fotovoltaico, eolico, biogas) e quelle termiche (biomassa, geotermia), devono riguardare l’ecienza energetica, l’uso degli storage per ottimizzare gli autoconsumi, l’uso del vettore idrogeno, la connessione con la mobilità sostenibile. In de nitiva le CER coprono tutti gli aspetti tecnologici della transizione energetica.

Con le CER concretamente viene recuperata quella responsabilità individuale realizzata in termini sociali che è cardine del nuovo modello energetico. Questo è esattamente quello che chiediamo alla CER, avere il diritto di generare, distribuire e accumulare l’energia autogenerata come qualsiasi altro produttore. È una attività che

Utenza 1 Impiato FV Utenza 2 UtenzaContatore3 di scambio Cabina elettrica

Contatore di proprietà del distributore (fiscale) Impiato FV

Sono due i temi che riguardano le comunità energetiche sotto osservazione in questo momento e che richiedono una risposta immediata: gli impegni delle istituzioni per l’aggiornamento delle normative del settore e gli impe-

tore al dettaglio. E questa de nizione andrà estesa a tutte le fonti rinnovabili di energia. Oggi il GSE riconosce alla comunità energetica la valorizzazione dell’autoconsumo ai sensi della deliberazuione ARERA 318/2020/R/eel, pari a 8,56 €(MWh per l’energia autoconsumata e anche quanto previsto dal DM 16 settembre 2020, pari a 110 €/MWh per 20 Tuttoanni.questo signi ca che le nuove forme di autoconsumo stanno già stimolando l’uso di fonti rinnovabili, la transizione verso il vettore elettrico, la maggiore e cienza energetica, la riduzione dei costi per il sistema e il cliente nale. Gli investimenti a questo punto riguarderanno sempre più gli impianti con fonti rinnovabili, ma anche la gestione integrata dell’energia, l’efcienza energetica, l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia.

Nella Figura 2 sono mostrati i ussi energetici di uno schema di autoconsumo collettivo, suddividendoli in energia prodotta, prelevata, autoconsumata, ceduta alla rete e condivisa. In particolare è interessante notare cosa si intenda per energia condivisa; è un valore pari, per ciascuna ora considerata, al valore minimo tra la quantità caratterizzata dalla freccia verde (cessione alla rete) e quella della freccia rossa (prelievo dalla rete).

In [4] è presente una de nizione interessante di cliente attivo: è un cliente nale o un gruppo di clienti nali consorziati che consuma l’energia elettrica autoprodotta, oppure vende l’energia elettrica autoprodotta o partecipa a meccanismi di essibilità o di e cienza energetica, purché tali attività non costituiscano la principale attività commerciale o professionale. Ogni cliente è quindi abilitato ad acquistare o a vendere i propri prelievi e immissioni, eventualmente per i tramite della comunità energetica se essa vuole assumere il ruolo di vendi-

Rete privata

Configurazione virtuale

#7524 deve essere realizzata senza scopo di lucro, con l’unica nalità di rispondere a bisogni energetici, sociali, quindi di interpretare correttamente il senso dato alla sostenibilità dall’Agenda 2030 delle Nazioni

Contatore di proprietà del distributore (fiscale)

Rete pubblica

zione di rete invariata: la rete pubblica termina nel punto di consegna (POD) dei singoli utenti nali (laddove è installato un contatore scale) e il distributore elettrico esercisce il servizio di misura. Ogni cliente nale è libero di scegliere il proprio fornitore di energia e di uscire in qualunque momento dallo schema.

Utenza 1 Utenza 2 UtenzaContatore3 di scambio Cabina elettrica

Configurazione fisica

Contatore di proprietà della comunità energetica (non fiscale)

FIG URA 1 Schema di autoconsumo sico (a sinistra) con connessione privata delle utenze all’impianto di produzione e autoconsumo virtuale (a destra) con connessione su rete pubblica tra utenze e impianto di produzione

Entro 5 anni sono previste 40mila CER, con il coinvolgimento di più di un milione di famiglie, 20mila u ci e 10mila PMI. Si tratta di un grande numero di potenziali prosumer rinnovabili, che sposeranno la causa dell’autoconsumo collettivo con una proiezione di 5-6 GW installati al 2030, più o meno un decimo della capacità richiesta dal FitFor55 europeo. Veramente una grande potenzialità!

Al di là delle asettiche de nizioni normative o anche della realizzazione di sistemi di incentivazione, quello che deve essere considerato prerogativa essenziale è il profondo cambiamento che le comunità dell’energia apportano nelle modalità di produzione, distribuzione e uso dell’energia. Infatti vi è un pieno coinvolgimento diretto del cittadino che potenzialmente può partecipare in prima persona e o rire al suo territorio bene ci ambientali e sociali anziché pro tti nanziari. I bene ci saranno di altra natura e andranno nella direzione di rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione nanziaria agendo anzitutto sulle cause strutturali della inequità. È una azione decisiva verso quella che abbiamo chiamato democratizzazione dell’energia, con un primo passo verso l’energia come bene comune [7]. 

gni nanziari dei programmi del PNRR.

Energia Condivisa

in ciascuna ora: minimo tra e

Senza la completa de nizione del punto precedente, che si riferisce all’aggiornamento dei meccanismi di incentivazione e le restituzioni tari arie, non sarà possibile passare al secondo punto, quello dell’utilizzo dei fondi PNRR.

#75 25

Per il primo punto, l’ARERA ha posto in consultazione (con scadenza 9 settembre) il documento del 2 agosto 2022 n. 390/2022/R/eel, riguardante gli orientamenti in materia di con gurazioni per l’autoconsumo previste dal decreto legislativo 199/21 e dal decreto legislativo 210/21, fondamentali per dare un assetto de nitivo alle comunità energetiche, così come richiesto dalla Direttiva europea RED2. È un documento che de nisce gli orientamenti dell’Autorità in merito all’aggiornamento dei testi riguardanti i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (TISSPC), i Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) e soprattutto per a rontare i nuovi sistema di regolazione per la valorizzazione dell’auto-

FIG URA 2 Schema di autoconsumo collettivo con energia prodotta, prelevata, autoconsumata, ceduta alla rete e condivisa [1]

In questo documento ARERA pregura una sorta di transitorio in attesa del nuovo decreto del MiTE per gli gli incentivi per l’autoconsumo (di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 199/21), in cui gli incentivi della deliberazione 318/2020/R/eel, si sommano agli incentivi previsti dal decreto ministeriale 16 settembre 2020. Quest’ultimo decreto però continua ad avere una grande importanza se non altro

Appartamento TECNICHE

N Utenzecondominialicomuni delleContatoriutenzeprivate diContatorediContatoreproduzionescambio Imp ianto FV BIBLIOGRAFIA [1] RSE Gli schemi di Autoconsumo Collettivo e le Comunità dell’Energia [2] https://dossierse.it/wp-content/uploads/2020/11/Gli-schemi-di-Autoconsumo-Collettivo-e-le-Comunita-dell-Energia.pdf [3] Direttiva (UE) 2018/2001, Comunità di energia rinnovabile [4] Direttiva (UE) 2019/944, Comunità energetica dei cittadini [5] Deliberazione ARERA 318/2020/R/eel [6] GSE, COMUNITÀ DI ENERGIA RINNOVABILE E GRUPPI DI AUTOCONSUMATORI, AGGIORNATE LE REGOLE

PER L’ACCESSO AL SERVIZIO, 2022 [7] Livio de Santoli, Energia per la Gente, il Futuro di un Bene Comune, Castelvecchi, 2021

Appartamento 1 Appartamento 2

pubblicaCondominio

per prevedere le modalità di transizione e raccordo tra il vecchio e il nuovo regime, al ne di garantire la tutela degli investimenti avviati.

consumo realizzato tramite gruppi di utenti in edi ci o condomini o nell’ambito delle comunità energetiche, per tenere conto delle nuove de nizioni e dei nuovi perimetri suggeriti dall’Europa (il cosiddetto autoconsumo di uso e il riferimento alle cabine elettriche primarie a cui allacciare gli impianti).

Rete

* Livio de Santoli, Prorettore Università di Roma La Sapienza e Presidente Coordinamento FREE

Il PNRR assegna 2,2 miliardi di euro per realizzare comunità dell’energia nei piccoli comuni, quelli con meno di 5000 abitanti. L’investimento punta a installare almeno 2.000 MW di nuova capacità in con gurazione distribuita da CER, con produzione di circa 2.500 GWh annui.

#7526

M. De Carli, M. Marigo, L. Carnieletto, F. Busato*

Pompe di caloree riduzione della dipendenza dal gas naturale

Qualche anno più tardi comparve la Figura 1, “la gura che ha cambiato tutto…” (Macchi, 2022), che illustra con

Nel 2007 con il 4th Assessment Report (capitolo “The physical science basis”) dell’IPCC (commissione intergovernativa di osservatorio sul cambiamento climatico) viene sancita la responsabilità antropica del cambiamento climatico dovuta all’accumulo di CO2 in atmosfera.

Scenari

Introduzione

La necessità di decarbonizzazione non è quindi uno degli scenari possibili, è unAll’aspettoimperativo.ambientale, tutt’altro che trascurabile in quanto potrebbe determinare di coltà oggettive per l’uomo (a partire dal settore agroalimentare), si è aggiunto recentemente anche il

I risultati di uno studio dimostrano che le pompe di calore in ambito residenziale potrebbero essere determinanti in un’ottica di decarbonizzazione. Per farle decollare servirebbe un piano strategico a lungo termine

disarmante evidenza come la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera sia cresciuta in maniera indiscutibile (osservare l’ultimo tratto, quasi verticale) grazie alle attività umane e allo sviluppo della domanda di energia che ne è conseguito dopo la rivoluzione industriale.

pompe di calore nel settore residenziale alla decarbonizzazione dell’Italia. Tale analisi, che è rivolta alla nostra nazione e non può e non deve essere generalizzata, è calata nella speci cità dei consumi di gas nel settore residenziale

fattore geopolitico, con una guerra che minaccia tra le altre cose anche la sicurezza e le condizioni di approvvigionamento di gas naturale nel nostro Paese.

FIGURA 1 Evoluzione

e alla varietà climatica e di urbanizzazione della penisola, che si devono tenere in debito conto nella declinazione delle soluzioni impiantistiche più adatte nelle diverse zone.

CO2 in atmosfera

Consumi di gas naturale per il riscaldamento residenziale

#75 27

I consumi di gas naturale nel settore residenziale sono pari a 19,7 miliardi di metri cubi (Fonte ARERA) [1]. L’utilizzo che viene fatto del gas a livello residenziale è per circa l’80% fabbisogno di riscaldamento, mentre il restante 20% può essere considerato ripartito tra produzione di acqua calda sanitaria e cottura cibi.

Partendo dai consumi di gas a livello regionale per le reti di distribuzione e tenendo conto delle condizioni climatiche sono stati ripartiti i consumi di gas a livello regionale. In tal modo si è riusciti a trovare un valore indicativo di consumo di gas per edi cio tenendo conto anche dei dati Istat di popolazione, super cie residenziale e composizione media di nucleo famigliare [2]. I valori di gas ripartiti

Da queste considerazioni nasce uno stimolo investigativo sul contributo delle della concentrazione di

Le pompe di calore ad alta temperatura normalmente utilizzano il uido R134a (Figura 3) che permette di realizzare di erenze di temperatura tra evaporazione e condensazione maggiori del uido R410A normalmente utilizzato per terminali di impianto a media e bassa temperatura. Vista la bassa richiesta di calore nella zona climatica B e considerata la bassa incidenza di impianti a radiatori in questa area, si può ipotizzare che il calore possa essere fornito da macchine a espansione diretta o a media e bassa temperatura.

Nei climi C, D, E ed F, invece, si ipotizza di avere impianti con esistenti con radiatori e caldaia. In questi casi per una pompa di calore ad alta temperatura (usualmente con compressore scroll) si potrebbe lavorare al limite di 70 °C di temperatura di mandata per l’impianto a radiatori con 0 °C di temperatura esterna. Tale temperatura permetterebbe quindi di soddisfare in tutte le zone climatiche il fabbisogno di energia no a 0 °C.

Tenendo conto della copertura del fabbisogno di riscaldamento con i valori sopra riportati, è stata fatta un’analisi per veri care nelle diverse regioni la copertura per il riscaldamento. In questa prima analisi non è stata consi-

FIGURA 2 Richiesta media di energia speci ca per alloggio medio nelle diverse regioni (non è presente la Sardegna in quanto non provvista di rete di distribuzione di gas naturale)

Figura 1. Richiesta media di energia specifica per alloggio medio nelle diverse regioni (non è presente la Sardegna in quanto non provvista di rete di distribuzione di gas naturale) 20 40 60 80

Utilizzo intensivo delle pompe di calore nel riscaldamento residenziale: soluzioni per climi diversi

FIGURA 3 Campo di prestazione di un compressore scroll con R134a

100 120 140 160 180

Figura 2. Potenza media richiesta dall’edificio (linea

continua) e potenza media fornita da una pompa di calore (linea tratteggiata) che soddisfi il picco termico in condizioni di progetto per le zone climatiche C (rosso) e D (arancione). 0 1 2 3 4 5 6 10 5 0 5 10 15 Potenza termica [kW] Temperatura esterna [°C] Potenza degli edifici e fornita dalle PDC per un alloggio tipo Energia edificio Zona D Energia edificio Zona C Energia PDC Zona D Energia PDC Zona C 10 20 30 40 50 60 70 80 30 25 20 15 10 505101520 Temperatura di condensazione Tc (°C) Temperatura di evaporazione Tev (°C)

Pompe di calore per il riscaldamento: stato dell’arte

0

Consumo specifico di gas [kWh/(m2 anno)]

Nelle zone climatiche C e D, pertanto si può arrivare a coprire tutto il fabbisogno energetico richiesto dall’edi cio mediante una pompa di calore ad alta temperatura (come evidenziato per un edi cio campione riportato nella Figura 4.

Nelle zone climatiche E ed F, si può pensare di coprire il fabbisogno energetico richiesto dall’edi cio mediante una pompa di calore ad alta temperatura no a 0 °C per la zona climatica E e no a –1 °C per la zona climatica F (come evidenziato per un edi cio campione riportato nella Figura 5). In queste condizioni, sulla base di alcuni lavori svolti su diversi archetipi si può a ermare che si arriva a coprire circa l’87% del fabbisogno energetico per una zona climatica E, mentre si arriva a raggiungere il 72% del totale fabbisogno termico invernale in una zona climatica F, ipotizzando di lavorare cautelativamente in funzionamento alternato.

#7528

a livello regionale e per unità residenziale sono riportati nella Figura 2 in termini di energia speci ca.

FIGURA 4 Potenza media richiesta dall’edi cio (linea continua) e potenza media fornita da una pompa di calore (linea tratteggiata) che soddis il picco termico in condizioni di progetto per le zone climatiche C (rosso) e D (arancione)

#75 29

• De Carli M, Marigo M, Zulli F, et al. (2020). Action D3. Bilancio energetico del settore residenziale—Report sui consumi dei vettori energetici impiegati nel riscaldamento delle abitazioni del Bacino Padano. Available prepair.eu/wp-content/uploads/2020/10/D3_Report-sul-bilancio-energetico_Rev3_per_pubblicazione.pdfat https://www.life-

• Marigo M, Zulli F, Bordignon S, Carnieletto L, Emmi G, De Carli M (2022). Energy analysis of a wood or pellet stove in a single-family house equipped with gas boiler and radiators. Building Simulation. 2022, 15 (9): 1577-1593. https:// doi.org/10.1007/s12273-022-0884-1

Questo risultato significa un aumento dei consumi elettrici di 48,6 GWh elettrici, pari al 17% in più rispetto alla produzione di energia elettrica italiana del 2020 (280 TWh).

WEBGRAFIA [1]

Filippo Busato, Universitas Mercatorum Roma, Presidente AiCARR

Oltre all’incentivazione della domanda, è necessario tuttavia considerare anche gli aspetti industriali e produttivi per i quali è necessario, come si sta facendo per le rinnovabili, varare politiche ambiziose e di lungo periodo. 

derata la possibilità di generare acqua calda sanitaria con la pompa di calore, né l’e etto dell’introduzione dei piani a induzione sulla decarbonizzazione a livello nazionale.

[2]

calore, signi cherebbe una riduzione di 87 TWh di energia nale (–64% di energia), di 25 TWh (–18%) di energia primaria, 48 TWh di energia primaria non rinnovabile (–34%).

La potenza media installabile per alloggio è di circa 3,3 kW che comporterebbe una potenza massima installabile di 33 GW di potenza termica installabile. Ipotizzando un costo di 2’000 €/kW per la sola pompa di calore e di 1’500 €/kW per l’installazione questo signi cherebbe 67 miliardi di € per la produzione di pompe di calore e di 50 miliardi di € di economia indotta al settore idraulico e dei costruttori. Considerato l’attuale fatturato del settore delle pompe di calore (2,5 miliardi di €) questo signi ca che se si volesse raggiungere l’installazione di pompe di calore in tutto il settore del residenziale occorrerebbe quintuplicare l’attuale produzione di pompe di calore, traguardo che potrebbe essere raggiunto se ci fosse la volontà politica di farlo. Occorre a tal ne pensare a diverse opzioni di incentivazione per l’installazione di questi prodotti, oltre che alla produzione e fornitura di sistemi standardizzati facilitando la progettazione (delle macchine e del progettista termotecnico) e l’installazione dei sistemi di produzione. Il settore dell’idraulica oggi conta per circa 20 miliardi di €, pertanto l’installazione non dovrebbe rappresentare un problema, sebbene occorra anche in questo caso aumentare la manovalanza per questo settore.

Se la prospettiva di decarbonizzazione vede un contributo determinante nell’adozione delle pompe di calore come sistema di generazione, esso va inquadrato all’interno di un processo più lento, ma con cui si crea sinergia, di riquali cazione energetica degli edi ci.

FIGURA 5 Potenza media richiesta dall’edi cio (linea continua) e potenza media fornita da una pompa di calore (linea tratteggiata) che soddis il picco termico in condizioni di progetto di 0 °C per la zona climatica E (verde) ed F (blu)

• Carnieletto L, Badenes B, Belliardi M, Bernardi A, Graci S, Emmi G, Urchueguía Javier F., Zarrella A, Di Bella A, Dalla Santa G, Galgaro A, Mezzasalma G, De Carli M (2019). A European Database of Building Energy Pro les to Support the Design of Ground Source Heat Pumps. ENERGIES, vol. 12, ISSN: 1996-1073, doi: 10.3390/en12132496 https://www.arera.it/it/dati/elenco_dati.htm http://dati-censimentopopolazione.istat.it/Index.aspx

BIBLIOGRAFIA

Figura 3. Potenza media richiesta dall’edificio (linea continua) e potenza media fornita da una pompa di calore (linea tratteggiata) che soddisfi il picco termico in condizioni di progetto di 0°C per la zona climatica E (verde) ed F (blu) 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 10 5 0 5 10 15 Potenza termica [kW] Temperatura esterna [°C] Potenza degli edifici e fornita dalle PDC per un alloggio tipo Energia edificio Zona F Energia edificio Zona E Energia PDC Zona F Energia PDC Zona E

Un possibile piano quinquennale

Per quanto riguarda i costi, considerando 0,86 €/Nm3 di gas e 0,25 €/kWhe la conversione da caldaie a pompa di calore non porterebbe a una di erenza rilevante dei costi. Tuttavia la conver-

Il risultato ottenuto ha portato a una riduzione del 72% del gas in ambito residenziale, corrispondente a 14,2 miliardi di Nm3 di gas. Il risultato è molto rilevante in quanto le zone climatiche F pesano meno delle altre zone climatiche rappresentando aree con minore popolazione rispetto alle altre zone climatiche. Considerando un COP medio di 2,8 per le pompe di

sione da gas naturale a pompa di calore porterebbe a una riduzione del 18,7% di gas naturale in Italia, con conseguente minore dipendenza da stati a ridotta stabilità politica.

* Michele De Carli, Università degli Studi di Padova

Decarbonizzazione e riduzione della dipendenza dal gas naturale: risultati nel medio lungo periodo

• Macchi E, 2022, Transizione energetica e decarbonizzazione: il ruolo dell’idrogeno, Convegno nazionale AiCARR di Bari.

V. Serra, F. Favoino, S. Fantucci, M. Perino*

Verso l’involucro edilizio 4.0

Diventa cruciale considerare contemporaneamente una molteplicità di aspetti, quali i fattori ambientali e climatici, la destinazione d’uso dell’edi cio, i costi di costruzione, di esercizio, di manutenzione, gli aspetti legati alla sicurezza, l’energia incorporata nei materiali, la capacità di soddisfare i diversi requisiti di comfort e salute con un uso di energia in fase di esercizio molto ridotto, la capacità di essere portatore di funzioni che migliorano la

I

l ruolo dell’involucro edilizio nel garantire livelli adeguati di comfort termico, visivo, acustico e qualità dell’aria e nel raggiungimento di elevate prestazioni energetiche a scala di edificio è oggi largamente riconosciuto. La sua centralità e importanza è cresciuta nel tempo e si è rafforzata anche grazie alla legislazione in ambito energetico e ai suoi nuovi target in tema “nearly Zero Energy/ CarbonAll’obiettivoBuilding”.della decarbonizzazione oggi però se ne sovrappongono altri che portano a un vero e proprio cambio di paradigma, che sposta il modo di concepire e progettare l’involucro edilizio.

qualità ambientale dello spazio esterno con cui l’involucro con na, e che mitigano o contrastano le conseguenze del cambiamento climatico, la possibilità di essere applicato anche a edi ci esistenti e la qualità estetica, rappresentando l’involucro l’immagine dell’edi cio stesso.

Si rende quindi necessaria una innovazione di prodotto e una di processo. In relazione a quest’ultimo ambito la rivoluzione industriale in corso (Industria 4.0) e la digitalizzazione diventano il

L’involucro diventa multifunzionale, fortemente integrato con gli impianti HVAC e con dispositivi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, connesso in rete in modo “intelligente” e parte di una infrastruttura urbana in grado di contribuire alla qualità economica, sociale e ambientale dello spazio esterno con cui comunica

Involucro

#7530

Dal punto di vista dell’innovazione di prodotto la traiettoria è verso un involucro multifunzionale, con layer funzionali ad altissima prestazione, con caratteristiche di performance dinamiche, fortemente integrato con gli impianti HVAC a scala di edi cio e con dispositivi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, connesso in rete in modo “intelligente” e parte di una infrastruttura urbana in grado di contribuire alla qualità economica, sociale e ambientale

Limitando il campo all’aspetto energetico e della qualità ambientale, di speci ca competenza degli autori, si possono individuare alcuni macro ambiti di ricerca e sviluppo, sia a livello di singolo materiale/componente che a livello di concept di facciata. Appartengono al primo livello: materiali o componenti a cui è demandata la funzione di isolamento termico da un lato e di inerzia termica dall’altro, le cui speci che proprietà termo siche, permettono di ridurre signi cativamente spessori e quantità di materia prima; strati di rivestimento super ciale (coating) in grado di contribuire positivamente alla riduzione del surriscaldamento urbano; materiali o componenti in grado di modulare dinamicamente la radiazione solare in base all’obiettivo prestazionale. A livello di concept di facciata ci si orienta sempre più verso facciate a celle modulari, leggere e

#75 31

FIGURA 2 Pannelli integranti materiali a cambiamento di fase in camera di prova TRIS, Politecnico di Torino

Al ne invece di rispondere alla funzione di accumulo termico e di sfasamento dei picchi, con soluzioni non massive, negli ultimi 15 anni si è investito molto sullo sviluppo di soluzioni che integrassero materiali a cambiamento di fase (PCM), quali intonaci e pannelli per la componente opaca, Fig. 2, vetrate e schermature solari per la componente trasparente, che sfruttando l’elevato calore latente di fusione a temperature di transizione compatibili con le applicazioni in ambito edilizio, sono in grado di accumulare e rilasciare grandi quantità di energia anche in spessori ridotti. Aspetti legati soprattutto alla compatibilità chimica, alla tenuta e alla capacità di sfruttare appieno la dinamica di transizione ne rallentano tuttavia ancora l’applicabilità [3].

prefabbricate, che massimizzano trasparenza e connessione con l’ambiente esterno. Tra le tipologie che riscuotono maggiore interesse si trovano le facciate a doppia pelle, in cui la presenza di una intercapedine ventilata con schermatura integrata permette di migliorare signi cativamente la prestazione energetica e la qualità ambientale di ambienti costituiti da involucri fortemente vetrati e le facciate avanzate integrate, che accorpano un’ampia casistica di soluzioni nalizzate a rispondere in modo dinamico e adattivo alle diverse condizioni al contorno ed esigenze, non solo a servizio del singolo edi cio ma a scala di distretto/città, in base al grado di complessità che le caratterizza.

motore della trasformazione nel settore delle costruzioni (Costruzione 4.0). il processo è ecosistemico, puntando a soddisfare simultaneamente e ad armonizzare, con un approccio di tipo circolare, obiettivi economici, ambientali e sociali [1]. I grandi investimenti in ambito PNRR sugli ecosistemi dell’innovazione a livello nazionale e i recenti bandi del programma europeo Horizon 2020 nalizzati alla creazione di piattaforme ecosistemiche a livello europeo (Open Innovation Test Beds, un esempio è il progetto iclimabuilt, https://iclimabuilt.eu/), evidenziano come la direzione sia già stata intrapresa.

FIGURA 1 Applicazione di rasatura a base di aerogel (Progetto europeo H2020 Wall-ACE, https://www. wall-ace.eu/)

Un’altra frontiera di ricerca particolarmente interessante è volta alla mitigazione dei fenomeni di isola di calore urbano attraverso l’adozione di pannelli o super ci di rivestimento applicati sull’involucro (in integrazione con l’adozione sulle altre super ci dell’ambiente esterno), in grado di ridurre signi cativamente le temperature superciali e la temperatura dell’aria di ambienti fortemente antropizzati. Oltre all’utilizzo esteso del verde, in facciata e in copertura, che si può oggi considerare una soluzione consolidata, un numero consistente di ricerche è volto

dello spazio esterno con cui comunica. Dalla funzione singola, di controllo e gestione mono-dominio sico si passa a un approccio sistemico e integrato multi-dominio [2].

In relazione al primo ambito di ricerca sono oggi già presenti sul mercato e in continuo sviluppo, soprattutto per ridurne il costo elevato e l’energia incorporata, materiali superisolanti, sia per la componente opaca che trasparente, a base di aerogel (dagli intonaci, Fig. 1, ai laterizi, ai pannelli, alle vetrate realizzate sia con aerogel granulare che monolitico), pannelli sotto vuoto (noti come VIP, Vacuum Insulation Panels) e vetri sotto vuoto (noti come VIG, Vacuum Insulation Glazing).

#7532

In relazione alla componente trasparente dell’involucro e alla sua funzione di modulazione della radiazione solare, i progressi negli ultimi 30 anni, volti soprattutto al miglioramento della selettività spettrale dei coating per il controllo solare, sono stati rilevanti. L’indice di selettività, espresso come il rapporto tra il coe ciente di trasmissione luminosa (Tvis) e la trasmissione solare totale (g-value) è passato da 1 a più di 2 (da single- a triple- silver coating), consentendo di ridurre i rischi di surriscaldamento dovuti agli apporti solari senza implicazioni negative sullo sfruttamento dell’illuminazione naturale. La traiettoria di sviluppo è ora volta a realizzare vetrate con strati funzionali selettivi ma esibenti proprietà ottiche dinamiche (note come smart windows) o integranti schermature solari avanzate. Tra le smart windows si possono citare le tecnologie cromogeniche, di tipo passivo se reagiscono spontaneamente a stimoli esterni, termici o luminosi, come le vetrate integranti strati termocromici o fotocromici, e di tipo attivo, se rispondono in base a uno stimolo di tipo elettrico “imposto”, come le vetrate integranti strati elettrocromici, dispositivi a particelle sospese, dispositivi a cristalli liquidi. A seconda della tecnologia utilizzata, la trasparenza, e quindi la radiazione solare in ingresso, può essere modulata per ri essione (speculare o in direzioni diverse) e/o assorbimento. Questi diversi meccanismi possono essere utilizzati per diverse funzioni quali: fornire

FIGURA 3 Sperimentazione su coating termocromici leuco-dyes presso Politecnico di Torino

FIGURA 4 Campagna di monitoraggio su facciata a doppia pelle del nuovo Grattacielo Sede Regione Piemonte mirata a identi care le implicazioni energetiche e di qualità ambientale acustica e visiva con diverse con gurazioni di vetrata e schermatura integrata (attività di ricerca condotta da Politecnico di Torino)

allo sviluppo di coatings con speci che proprietà ottiche, quali l’alta ri essione nello spettro del visibile, del NIR, dell’IR e l’elevata emissività nello spettro della radiazione atmosferica (tra 8 e 13 mm). Tra questi i coating micro o nano strutturati integranti materiali retrori ettenti RR, nano PCM, termocromici (Fig. 3), uorescenti, plasmonici e fotonici basati su quantum dots o la combinazione tra alcuni di questi. Pur rimanendo da risolvere alcuni aspetti funzionali legati al rapido degrado, alla scalabilità, all’applicabilità limitata a speci ci contesti climatici, è questa una traiettoria su cui oggi si punta e si investe [4].

Nel campo dell’involucro trasparente soprattutto nell’ambito del terziario si è a ermata negli ultimi 20 anni una soluzione di facciata in grado di controllare e modulare non solo la radiazione solare e luminosa ma, attraverso la ventilazione, anche i ussi termici ed entalpici: la cosiddetta facciata a doppia pelle (Double Skin Façades DSF). Le facciate a doppia pelle sono sistemi complessi in grado di controllare attivamente sia la ventilazione tra esterno e interno e viceversa (tipo e percorso), che i guadagni solari e la luce naturale (con sistemi di schermature solari mobili), al ne di soddisfare diversi obiettivi prestazionali. In particolare lo scambio di massa (aria) tra ambiente interno ed esterno attraverso la cavità della doppia pelle, e i parametri che lo in uenzano (come proprietà dei vetri e delle schermature solari, percorso

privacy o vista verso l’esterno; ridurre momentaneamente il rischio di abbagliamento mantenendo un livello suciente di luce diurna; ridurre la quantità di radiazione solare che entra in estate per evitare il surriscaldamento, massimizzando al contempo i guadagni solari gratuiti in inverno. Tuttavia, a seconda delle condizioni speci che locali (come il clima e la latitudine, l’esposizione della facciata, la disposizione dell’ambiente interno, ecc.), tali requisiti possono essere temporaneamente contrastanti ed è necessario talvolta stabilire compromessi oppure, nel caso delle tecnologie attive, de nire a priori delle priorità nel controllo automatizzato, che diventa quindi un aspetto determinante nell’ottenimento di prestazioni complessive elevate, come verrà evidenziato successivamente.

dell’aria e velocità, spessore della cavità), ne determinano la performance energetica complessiva, Fig. 4 [2].

Quando la massima trasparenza non è più una priorità architettonica su tutta la super cie dell’involucro, includere un’area opaca permette in una facciata di questo tipo di raggiungere prestazioni più alte in termini di riduzione del fabbisogno energetico e miglioramento del comfort, nonchè di integrazione di produzione da fonti di energia rinnovabile. La cavità ventilata, in egual misura, può essere utilizzata per integrare sistemi di conversione dell’energia solare in elettrica o termica, che hanno anche la funzione di controllo

FIGURA 5 Foto del prototipo della DSF, sulla facciata Sud del sistema sperimentale TWINS del Politecnico di Torino; schema in sezione delle possibili strategie di ventilazione adottate dalla facciata (OAC: Outdoor Air Curtain; SA: Supply Air; EA: Exhaust Air; IAC: Indoor Air Curtain; TB: Thermal Bu er); variazione per un giorno di progetto estivo del usso totale di energia scambiato attraverso la facciata (asse delle ascisse, FTHT [W]) e l’autonomia dell’illuminazione naturale attraverso la facciata (asse delle ordinate, UAD) rispetto a un valore di 300 lux.

OutdoorIndoor

2 3 1 4 DSF confAir pathDSF confAir path OAC2 → 1IAC3 → 4 SA2 → 4EA3 → 1

È possibile ottenere una maggiore dinamicità, e controllo dei ussi di energia tra ambiente interno ed esterno, attraverso una doppia pelle, se nella sua concezione sono inclusi contemporaneamente più percorsi dell’aria di ventilazione (ad esempio Outdoor Air Curtain OAC, Supply Air SA, Thermal Bu er, Exhaust Air EA, e Indoor Air Curtain, IAC) integrando più aperture di ventilazione verso l’ambiente interno ed esterno. Questo, insieme al funzionamento del dispositivo di schermatura della cavità, potrebbe rendere la tecnologia DSF un regolatore ambientale ancora più completo, in grado di bilanciare più esigenze prestazionali dell’edi cio (in competizione tra di loro) con risultati ancora più soddisfacenti se automatizzata in modo appropriato ed e cace. Un esempio recente in questo ambito è il prototipo realizzato da NTNU insieme al Politecnico di Torino e Aalto University con un’azienda leader del settore, nell’ambito del progetto REINVENT (REsponsive, INtegrated, VENTilated) window. Si tratta di una facciata a doppia pelle pensata per modulare al massimo lo scambio di calore attraverso di esso (Fig. 5), attraverso la combinazione di 4 di erenti aperture di ventilazione, l’attivazione di ventilatori nella cavità, il controllo di schermature solari (veneziane) in cavità, determinando per ogni intervallo di controllo della facciata, più di 70 possibili stati attuabili. Il prototipo è stato testato, in tutte le sue possibili con gurazioni, per un intervallo di 2 anni, attraverso la facility sperimentale TWINS (Testing Window INnovative Systems), al ne di validare e calibrare modelli termo-energetici e algoritmi decisionali per il controllo della facciata

#75 33 mare parte di quella energia. Questi tipi di facciate sono tipicamente sistemi prefabbricati di facciate, energeticamente autonomi, che bilanciano una parte trasparente dedicata alla vista verso l’esterno, al controllo solare e all’illuminazione naturale, con una opaca che integra un alto livello di isolamento, elementi tecnologici quali sistemi di ventilazione decentralizzata, accumuli termici e/o elettrici, e pannelli fotovoltaici, e sistemi di controllo. Le Solar Façades, infatti, oltre a soddisfare requisiti prestazionali e funzionali primari, convertono la radiazione solare in energia elettrica (BIPV, building integrated photovoltaics) e/o termica (BIST, building intergated solar thermal systems).

Recentemente, le tecnologie di facciata a celle, come le DSF, vengono sempre più utilizzate come una infrastruttura che permetta di integrare tecnologie differenti (schermature solari, tecnologie di conversioni di energia solare, vetri dinamici, ventilazione decentralizzata, accumuli di calore latente etc.), con lo scopo di raggiungere funzionalità multiple, prestazioni dinamiche e integrazione in rete a diversi livelli. Le facciate avanzate integrate “Advanced Integrated Façades (AIF)”, spesso integranti dispositivi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili (chiamate in questo caso anche “Solar Facades”) rappresentano quindi una trasformazione ulteriore del concetto di involucro, nella direzione della multifunzionalità; diventano facciate più complesse che si integrano e interagiscono con i diversi sistemi dell’edi cio, attraverso, ad esempio, l’integrazione dei ussi di ventilazione (e del relativo livello termico), dell’energia prodotta localmente a livello della facciata, della capacità di accumulare e/o autoconsu-

e la sua integrazione ottimale nelle logiche di controllo dell’edi cio.

Nonostantesolare.l’innovazione e la ricerca a livello dei materiali fotovoltaici, che mira ad aumentare l’e cienza (e la trasparenza se integrati nella parte trasparente dell’involucro), a migliorare l’architettura del sistema fotovoltaico (laminazione con vetro e ad altri materiali ceramici e metallici), a limitare i costi di produzione con materiali più reperibili e organici, senza compromettere la durabilità,

Per quanto riguarda l’integrazione costruttiva, l’obiettivo è quello di ridurre la complessità di un processo che coinvolge molti attori specializzati (e non), garantendo che i diversi layer funzionali interagiscano correttamente e possano raggiungere le prestazioni attese (elettriche, termiche etc.), che le operazioni di installazione sull’edicio non risultino troppo complicate, che la durabilità del sistema come insieme di singole componenti, sia compatibile con la vita utile della facciata (sulla scala dei 25-30 anni).

#7534 rete (plug-and-play), integrante una serie variabile di strati funzionali che realizzino un portfolio di soluzioni. Essendo pensato speci catamente per riquali care edi ci del terziario esistenti, il sistema base può essere modi cato con l’aggiunta di una serie di componenti in base alla tipologia di intervento e obiettivo prestazionale. Il modulo standard include una parte trasparente, costituita da un vetrocamera ad alta prestazione termica e una vetrata micro uidica con funzione di accumulo termico; un modulo sandwich opaco costituito da pannelli sottovuoto di nuova generazione, materiali a cambiamento di fase attivabili anche forzatamente (ad esempio tramite un tappetino elettrico); un sistema telaio innovativo biocomposito leggero atto a integrare facilmente i diversi componenti del sistema di facciata, a ridurre al minimo i costi di installazione e a permettere un rapido disassemblaggio, con possibilità di recupero e riciclo dei moduli; coatings funzionali come strati di rivestimento (ad esempio coatings auto-pulenti, fotocatalitici, selettivi per migliorare la prestazione del fotovoltaico nel caso in cui sia presente). La soluzione “upgrade” è volta a realizzare edi ci a bilancio energetico positivo, integrando celle PV essibili e a elevata e cienza di nuova generazione, combinate con un sistema di accumulo

Tra i progetti Horizon2020 in corso, va in questa direzione il progetto Powerskin+ (https://www.powerskinplus.eu/) che ha come obiettivo la realizzazione di un sistema di facciata modulare, prefabbricato, facile da installare e connettere in

FIGURA 7 Schema concettuale dell’integrazione funzionale di dispositivi sfruttamento fonti

• partecipando nell’accumulare / utilizzare localmente parte di quella energia elettrica prodotta (con sistemi di accumulo elettrico, termico, o alimentando attuatori locali), promuovendo l’autoconsumo di energia rinnovabile e con un controllo che partecipi a migliorare l’interazione tra l’edi cio e la rete elettrica.

stesso dell’edi cio, e devono essere quindi concepite e coordinate per ottimizzare l’interazione dell’edi cio con la rete energetica in cui è inserito. La facciata può essere infatti concepita, progettata e controllata per partecipare al sistema energetico dell’edi cio secondo diverse modalità, in alternativa o compresenti (Fig. 7):

FIGURA 6 Esempio di modulo PV colorato, sviluppato presso il Fraunhofer ISE © Fraunhofer ISE / Foto: Michael Eckmann

di

esistono ancora pochi esempi reali di concept consolidati e ancora pochi edi ci che integrano queste tecnologie.

Per l’integrazione estetica, soprattutto nel caso delle Solar Façades in cui il componente di chiusura, che di fatto contribuisce prioritariamente all’immagine dell’edi cio, integra il fotovoltaico, di erenti progetti di ricerca stanno lavorando nella direzione di “mimetizzare” il materiale fotovoltaico, senza comprometterne funzionalità ed e cienza. Ad esempio, nel progetto EU H2020 iclimabuilt, l’istituto Fraunhofer ISE sta ottimizzando un coating colorato che permetta di ri ettere in modo non speculare (evitando l’abbagliamento) solo una piccola parte della radiazione solare, trasmettendo la restante verso un pannello solare “nascosto” dietro il vetro colorato, Fig. 6.

Come già anticipato precedentemente si potrà ottenere una reale penetrazione del mercato delle facciate avanzate integrate solo se oltre al miglioramento della prestazione (in termini di e cienza, costi, fabbricabilità, durabilità), sarà vinta la s da principale che mira a ottenere una integrazione più ampia, che sia simultaneamente estetica, costruttiva e funzionale.

In termini di integrazione funzionale, le facciate avanzate integrate diventano parte del sistema energetico

• partecipando nel produrre energia elettrica sulla scala dell’edi cio (integrando sistemi fotovoltaici con livelli sempre più alti di integrazione estetica e costruttiva);

• partecipando nel modulare la domanda di elettricità dell’edi cio (con sistemi dinamici che possano bilanciare tra disponibilità e domanda di energia da fonti rinnovabili);

per lo

rinnovabili nel concept “EnergyMatching” district energy system (riadattato da https://www.energymatching.eu/) [5]

Rete elettrica Servizi di previsione: meteo, produzione PV, prezzo energia elettrica BIPV «hub» elettrico con accumulo Controllo Smart Domanda energetica usi finali edificio PdC, Illuminazione, apparecchiature elettriche… Rete DC e controllo Veicoli elettrici Altri «hubs» di edifici a scala di distretto

[1] Gasparri E., Brambilla A., Lobaccaro G., Goia F., Andaloro A., Sangiorgio A. (2022) Rethinking Building Skins Transformative Technologies and research trajectories. Woodhead Publishing.

razione centralizzata (all’interno del BMS), come bilanciare edge e cloud computing per supportare strategie di controllo su attuatori locali di facciata è un campo di ricerca completamente nuovo nell’ambito dell’involucro edilizio.

Perino, Dipartimento Energia – Politecnico di Torino

Opaque

[5] Huang, P., Lovati, M., Zhang, X., & Bales, C. (2020). A coordinated control to improve performance for a building cluster with energy storage, electric vehicles, and energy sharing considered. Applied Energy, 268, 114983.

BIBLIOGRAFIA

[3] S. Fantucci, V. Serra, M. Perino. (2019). Advanced Materials for Energy E cient Building Envelopes: Performance, Limits and Opportunities. ASHRAE Buildings XIV International Conference, Clearwater Beach, Florida

#75 35 Building electric storage system Using second life e car batteries Solar power generation and batteries connected in a dedicated micro grid at building level Active microfluidic thermal storage solution Based on capillary glass sheets using a microfluidic material for thermal heat storage and diversion Modular framing system Stick/Unitised “plug and play” solution Façade PV SOA Perovskite PV cells Transparent Module Low e Insulation Glass Unit (IGU) with functional nanocoatings Self cleaning reflective, photocatalytic properties and wavelength control for perovskite’s power generation, etc.

Module Superinsulation Vacuum Insulation Panel (VIP) in a skin frame with functional nanocoatings UV and weatherabilityresistance, self cleaning, fire resistance, etc. Latent heat storage system Phase change Materials (PCM)

Oltre alla tecnologia di misura, a quelle di comunicazione e a quelle per il calcolo, l’applicazione e i progressi nel Machine Learning e nel Data Mining svolgeranno un ruolo cruciale nel passaggio a facciate intelligenti e autonome. Ciò diventa di particolare interesse quando si passa dal controllo basato su regole (RBC) a quello basato su modelli (MBC), e soprattutto quando l’occupante è incluso nella sequenza di L’introduzionecontrollo.delconcetto di intelligenza distribuita nell’edi cio, nonché le innovazioni e campi di ricerca menzionati sopra, potranno trasformare nei prossimi anni le facciata dei nostri edi ci in sistemi auto-regolanti, capaci di un’interazione evoluta sui diversi domini e con gli altri sistemi dell’edi cio, operando alle diverse scale e capace di risposte e caci ed e cienti in relazione ai diversi obiettivi prestazionali, dal benessere ambientale interno a quello esterno, dalla riduzione del fabbisogno energetico a una maggior interazione con la rete energetica dell’edi cio e del distretto.

* Valentina Serra, Fabio Favoino, Stefano Fantucci e Marco

[2] Favoino, F., Perino, M. and Serra, V. (2019). Advanced Integrated Facades: concept evolution and new challenges, ASHRAE Buildings XIV International Conference.

tono la possibilità di acquisire grandi quantità di dati distribuiti, incorporare software e capacità di calcolo distribuite. In combinazione con la disponibilità di una rete completa di componenti intelligenti negli impianti meccanici dell’edicio, questo o re un controllo (teorico) senza precedenti sull’ambiente sico. Questo nuovo paradigma nel controllo richiede un cambiamento da sequenze “semplici” basate su regole a controlli basati su modelli più avanzati. L’interazione tra un controller locale (integrato nella facciata) e gli altri controller autonomi nell’edi cio e con l’occupante sarà una delle principali traiettorie di ricerca per garantire un controllo ottimale distribuito. Per tale intelligenza distribuita c’è una crescente attenzione all’uso di infrastrutture di edge computing rispetto alla più tradizionale elabo-

Innovazione tecnologica e trasformazione digitale aprono a frontiere no a ieri inimmaginabili; ora servono investimenti mirati, crescita di competenza e ricerca, realizzazione di infrastrutture adeguate e messa a punto di strumenti a supporto. La strada sembra però tracciata.

elettrico dedicato. Oggetto di ricerca e sviluppo è anche il sistema di controllo della facciata al ne di avere una gestione ottimale a livello energetico (Fig. 8).

In questo cambio di paradigma verso l’involucro edilizio 4.0 appare evidente che Incorporare nell’involucro l’intelligenza di controllo diventa una conseguenza naturale ma anche una necessità. L’e ettiva prestazione della facciata dipende largamente dalle logiche di controllo e dai processi decisionali che vengono attuati. Purtroppo gli schemi di automazione degli edi ci convenzionali, attualmente adottati per gestire componenti dinamici dell’involucro come dispositivi di schermatura o nestre apribili, sono di cilmente adatti per eseguire una gestione e cace di facciate più complesse (per dimensioni, numero di variabili di controllo e di stati) che sono chiamate a rispondere a requisiti prestazionali multipli, contrastanti e locali [1]. La rivoluzione digitale in corso e l’innovazione ICT diventano quindi gli elementi trainanti che consentono di integrare funzioni di controllo più avanzate e, di conseguenza, di rendere le facciate adattive più intelligenti. Le possibilità tecniche nelle tecnologie di automazione delle facciate sono oggi in forte espansione grazie alla riduzione in termini sia di dimensioni che di costi dei componenti elettronici. I sensori diffusi e i microprocessori consen-

[4] Progetto ERC Starting Grant (2021)“HELIOS, the new generation of scalable urban HEat isLand mitigatIOn by means of adaptive photoluminescent radiative cooling Skins”, A.L. Pisello, Università degli Studi di Perugia

FIGURA 8 Schematizzazione del concept della facciata POWERSKIN+ (Fonte: https://www.powerskinplus.eu/)

l rapido sviluppo dei computer e il loro uso nella progettazione degli edifici hanno cambiato la procedura e il metodo di progettazione degli impianti di condizionamento dell’aria. In passato, il calcolo della progettazione del condizionamento dell’aria si concentrava principalmente sulla stima dei carichi di picco, che venivano determinati dal calcolo manuale o da semplici metodi di calcolo. Al giorno d’oggi, non solo il calcolo del carico è diventato complicato a causa della crescente complessità

La simulazione energetica degli edi ci è il processo di utilizzo di un software speci co che realizza una replica virtuale di un edi cio, cioè il suo modello termico ed energetico. L’edicio viene descritto attraverso modelli e algoritmi sico-matematici-numerici

#7536

zione energetica deve essere basata su simulazioni energetiche.

degli edifici, ma in fase di progettazione occorre effettuare analisi energetiche per ottimizzare il progetto rispetto alla vita utile dell’edificio. Questa finalizzazione fa una grande differenza nel modo in cui vengono calcolate tali prestazioni: mentre il dimensionamento standard di un sistema HVAC è solitamente basato sula potenza di picco, la sua ottimizza-

Per conformarsi agli obiettivi della progettazione basata sulla simulazione dinamica, i dati meteorologici dovrebbero essere accurati e ad alta risoluzione. Lo sono?

L. Mazzarella* dati climatici del futuro

I

I

Simulazione energetica

La metodologia di morphing, pubblicata dalla Chartered Institution of Building Services Engineers (CIBSE) [5], si basa sulla trasformazione dei dati meteorologici di tipo TRY o di tipo DRY, cioè si basa indirettamente su un insieme dati storici di 20 o 30 anni. Fondamentalmente opera su ogni valore delle variabili orarie con uno spostamento dei dati meteorologici orari correnti aggiungendo la variazione media mensile assoluta prevista dal modello climatico regionale RCM o con un allungamento ridimensionandoli utilizzando la variazione media mensile relativa prevista dall’RCM o con una combinazione lineare di entrambi. Informazioni dettagliate sull’applicazione di queste equazioni di morphing ai vari parametri dei dati meteorologici CIBSE TRY/DSY sono fornite nell’appendice dell’articolo di Belcher et al. [5]. L’approccio morphing è particolarmente interessante per la generazione di le meteorologici sui cambiamenti climatici in quanto i le risultanti possono essere direttamente correlati ai dati meteorologici standard utilizzati per i test di conformità degli edi ci (ad esempio set di dati di tipo TRY o DRY),

Per bene ciare il più possibile di tale procedura e della potenza dei computer oggi disponibili, il pro lo di utilizzo degli utenti, la strategia di controllo e le condizioni meteorologiche dovrebbero essere tanto quanto più vicino possibile ai pro li e Quandoettivi.sie ettua un’analisi energetica, per ottimizzare le prestazioni complessive dell’edi cio, vengono solitamente calcolate le seguenti quantità:

dei suoi componenti, e durante una simulazione viene sottoposto a condizione d’impiego e meteorologiche variabili ora per ora su uno o più anni.

Insieme di dati di tipo FWY

#75 37

• costo energetico operativo annuo

Metodologia Morphing

Una nuova generazione di dati meteorologici, non sempre disponibili, è l’insieme di dati indicati come Future Weather Year (FWY) (anno meteorologico futuro). Questa tipologia di dati mira a rappresentare dati meteorologici orari che tengano conto dei futuri cambiamenti climatici. Questi dati possono essere molto utili per prevedere il possibile surriscaldamento di edi cio a basso fabbisogno energetico in uno scenario di riscaldamento globale e una crescente domanda di ra reddamento o cambiamenti signi-

cativi nelle prestazioni dei sistemi solari rispetto a quelli derivati dall’uso dei dati meteorologici basati sulla statistica storica (di tipo TRY).

I dati meteorologici disponibili di eriscono nel processo con cui sono stati raccolti, compilati, quantità e tipo di dati o erti, disponibilità dei dati per il sito desiderato, accuratezza e applicabilità. Di conseguenza, l’analisi dei sistemi solari a energia rinnovabile può portare a conclusioni molto diverse a seconda del tipo di dati meteorologici utilizzati. È quindi molto importante conoscere quali caratteristiche ha l’insieme di dati meteorologici speci ci che verranno impiegati per essere in grado di interpretare correttamente i risultati della simulazione.Partendo dalla caratteristica comune di base che ogni insieme di dati, per consentire la simulazione dinamica, deve avere almeno frequenza oraria, i diversi principali insiemi di dati orari che possono essere normalmente utilizzati sono:

• i fabbisogni energetici orari, da cui si desumono i mensili e l’annuale

Disponibilità di dati climatici: anni di riferimento

• le emissioni di IndipendentementeCO2 dall’obiettivo speci co, la simulazione energetica è l’unico modo che si ha per confrontare diverse opzioni quando si cerca l’ottimizzazione dell’e cienza energetica e la massimizzazione dell’impiego di fonti rinnovabili, confronto che di solito dovrebbe essere e ettuato sulla base del ciclo di vita dell’edi cio.

• anno di riferimento di test (tipo TRY);

Per conformarsi agli obiettivi della progettazione basata sulla simulazione dinamica, queste serie di dati meteorologici accurati e ad alta risoluzione devono essere forniti per condizioni meteorologiche sia medie sia estreme che di lunga durata.

Per poter cogliere le di erenze tra le diverse strategie di controllo e le diverse prestazioni al carico parziale dei sistemi in base ai cambiamenti delle condizioni meteorologiche e/o dei pro li di occupazione, la simulazione energetica dinamica deve essere eseguita almeno su base oraria. È quindi evidente che i dati meteorologici richiesti devono essere serie temporali di dati meteorologici accurati e ad alta risoluzione [1].

• una procedura di morphing applicata a un insieme di dati storici (tipo TRY);

• anno di riferimento di progetto (tipo DRY);

• anno meteorologico futuro (tipo FWY).

• l’uso di un generatore meteorologico stocastico.

• dati orari pluriennali (tipo MYHD);

• anno medio di riferimento (tipo ARY);

Per costruire tale anno meteorologico futuro è necessario un modello climatico regionale che impieghi scenari di cambiamento climatico. Per l’Europa è stato sviluppato dall’Hadley Centre [2] un modello climatico regionale (RCM), basato su una griglia di spaziatura di 50 km, chiamato HadRM3, che è un modello di circolazione generale accoppiato atmosfera-oceano (AOGCM). Questo modello, che ha un passo temporale di 5 minuti, è stato derivato dal downscaling dinamico in un approccio di doppio nesting [3]. Con questo modello è possibile produrre diversi dati meteorologici sui cambiamenti climatici in base a diversi scenari globali di emissione di carbonio, ma i dati possono essere forniti solo in valori mensili, il che li rende inadatti per l’uso diretto nella simulazione delle prestazioni dell’edi cio o dei sistemi solari in cui sono richiesti dati orari. Quindi, per ricavare dati orari di tipo FWY [4] (Future Weather Data), sono state sviluppate e applicate a tale modello due diverse metodologie:

#7538

Successivamente, è stato prodotto dall’Università di Newcastle un nuovo strumento meteorologico stocastico basato su nuovi scenari probabilistici di cambiamento climatico speci ci per il Regno Unito, UKCP09 [9], utilizzato per generare le meteorologici con una serie temporale giornaliera o oraria [13].

metodo di morphing sia con la procedura stocastica.

Metodo del generatore meteorologico stocastico

Il CIBSE (http://www.cibse.org) ha prodotto, con il morphing basato sugli attuali Design Summer Years (DSY) e Test Reference Years (TRY), dei le orari FWY che incorporano gli scenari di cambiamento climatico UKCIP02 [8] (modello climatico regionale del Regno Unito) per 14 siti, per tre linee temporali (2020 [2011–2040], 2050 [2041–2070] e 2080 [2071–2100]) e per quattro scenari di emissioni (basso, medio-basso, medioalto e alto) per ciascun sito.

Confronto tra i metodi

Il metodo di morphing produce anni meteorologici futuri con gli stessi modelli meteorologici che consentono di valutare gli impatti dei cambiamenti climatici in modo indipendente dal clima di base considerato. Tuttavia, questo metodo ha lo svantaggio che, se il clima considerato è particolarmente caldo o freddo, il metodo di morphing può produrre delle serie di dati meteorologici che appaio del tutto irrealistiche. Il generatore meteorologico stocastico può invece produrre anni meteorologici futuri per diversi periodi di tempo nel futuro e diversi scenari di emissioni. I le meteorologici risultanti sono caratterizzati ciascuno da modelli meteorologici diversi e da un diverso clima; tale risultato potrebbe essere più realistico ma anche più complesso da interpretare.

I primi dati di tipo FWY sono stati sviluppati per il Regno Unito sia con il

Anche in questo caso, il segnale meteorologico viene creato utilizzando le precipitazioni giornaliere come variabile primaria, mentre le altre variabili vengono create utilizzando rela-

essendo costruiti a partire dalla stessa selezione tipica del Vamese.tuttavia notato [4] che l’approccio del morphing dei dati meteorologici attuali basato su previsioni mensili sui cambiamenti climatici non è in grado di cogliere i dettagli dei potenziali cambiamenti futuri come la caratterizzazione di eventi meteorologici diurni o l’entità di futuri eventi meteorologici estremi come le “onde di calore”. In sostanza, viene prodotto un modello meteorologico futuro che è in gran parte analogo in termini di cicli diurni ed estremi a quello basato sui dati storici. D’altra parte, il vantaggio di questo approccio è che il ridimensionamento spaziale dei dati sui cambiamenti climatici è ottenuto grazie a dei dati meteorologici di base (TRY a DRY) relativi a posizioni siche precise sul territorio [5]. Inoltre, i dati generati è probabile che siano “verosimilmente coerenti dal punto di vista meteorologico” [5].

Tale metodo si basa ancora una volta sulle informazioni prodotte da un modello climatico regionale (RCM), ma la di erenza fondamentale rispetto al metodo del morphing è l’uso di informazioni probabilistiche all’interno dei dati prodotti da RCM; tali probabilità rappresentano un campionamento casuale di una funzione di distribuzione della probabilità e, quindi, la probabilità di una certa quantità di cambiamenti climatici [6]. Il generatore meteorologico, a ogni esecuzione, campiona casualmente i 10.000 fattori di cambiamento disponibili e produce 100 serie di 30 anni di valori giornalieri. Per produrre una serie temporale oraria viene poi utilizzata una procedura di disaggregazione. Ogni insieme di trent’anni, sebbene prodotto stocasticamente per includere la variabilità naturale, è stazionario per quanto riguarda il segnale del cambiamento climatico incorporato al suo interno. Ciò signi ca che, quando si manda in esecuzione il generatore meteorologico stocastico, viene selezionata la futura variazione climatica in modo casuale tramite la funzione di densità di probabilità di possibili climi futuri, comprese le relazioni intervariabili tra diversi parametri meteorologici. Quindi ogni campione di 30 anni include una diversa realizzazione di un clima futuro. Se a ciascun campione di 30 anni di dati di clima futuro viene applicata la procedura per costruire un insieme di dati di tipo TRY o DRY, il risultato nale è un insieme di 100 anni di riferimento di test o 100 anni estivi

Sulla base degli scenari di cambiamento climatico UKCIP02 [8], la Climatic Research Unit (CRU) dell’Università dell’East Anglia ha prodotto un generatore meteorologico stocastico orario [9], utilizzando il modello di pioggia RainSim sviluppato dal Water Resource Systems Research Laboratory dell’Università di Newcastle [10]. Sulla base di tale strumento, è stata prodotta una serie di le meteorologici orari riguardanti scenari di cambiamenti climatici generati stocasticamente per sei siti meteorologici del Regno Unito [11]. Questi insiemi di dati, disponibili per il download pubblico [12], coprono 30 anni di dati per gli anni 2020, 2050 e 2080 per ciascuno dei quattro scenari di emissione di carbonio UKCIP02.

di progettazione, uno da ciascuno dei campioni trentennali, ciascuno con un segnale di variazione climatica diverso. Per creare anni meteorologici probabilistici, che mantengano il segnale climatico e mantengano un segnale meteorologico coerente durante l’anno, è possibile scegliere percentili appropriati utilizzando intervalli puntuali per ogni mese in funzione di una singola variabile climatica. I mesi con le corrispondenti serie orarie vengono quindi uniti per formare l’anno meteorologico futuro utilizzando il metodo delineato da Levermore [7]. Con questa metodologia vengono creati il Probabilistic Test Reference Year e il Probabilistic Design Summer Year e sono entrambi anni compositi, come i TRY e i DRY.

Disponibilità di dati FWY

Questo insieme di dati per l’anno meteorologico futuro è scaricabile gratuitamente, in bundle con un nuovo set di TRY e ettivi, da [18]. È inoltre disponibile uno strumento per tenere conto dell’e etto isola di calore urbana e dell’altitudine del sito sui dati meteorologici.

⚬ REMO del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo [19];

#75 39

• regionalizzazione dinamica: si impostata nel modello globale a risoluzione grossolana una nestra regionale (il cosiddetto nesting); in questa nestra viene simulato il sistema climatico con una risoluzione spaziale molto più elevata, mentre fuori dalla nestra la simulazione viene eseguita dal modello globale. In Germania, sono state impiegate due diverse regionalizzazioni dinamiche:

zioni matematiche e statistiche con le precipitazioni giornaliere e i valori del giorno precedente. La procedura generale utilizza il clima di base (1961–1990) per calibrare il modello di pioggia del generatore meteorologico; successivamente, vengono applicati i fattori di cambiamento climatico per generare le precipitazioni future. In ne, le altre variabili vengono calcolate in funzione delle precipitazioni stimate in funzione dei fattori di cambiamento de niti dagli scenari UKCP09. Attualmente gli unici le climatici futuri UKCP09 disponibili e compatibili con i modelli di simulazione degli edi ci provengono dall’Università di Exeter e sono stari prodotti come risultato di un progetto di ricerca nanziato (PROMETHEUS). Il metodo utilizzato per creare questi le utilizza il generatore meteorologico UKCP09 anziché il metodo di morphing di CIBSE; quindi, i le risultanti sono privi di copyright e sono disponibili per il download dal sito Web PROMETHEUS [14]. I le, disponibili per 45 siti, sono nel formato Energy Plus (.epw) che è compatibile con la maggior parte dei pacchetti software di simulazione energetica degli edi ci.

• STAR dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico [21];

• regionalizzazione statistica: in questo caso, le relazioni statistiche tra le condizioni atmosferiche su larga scala e i parametri meteorologici locali sono determinate nel clima attuale e quindi trasferite alla situazione climatica futura mediante funzioni diIntrasferimento.Germaniasono disponibili due diverse regionalizzazioni statistiche:

medi (clima tipico) sia valori estremi estratti da registrazioni meteorologiche relative a mesi meteorologici tipici reali (sezioni meteorologiche). Ovviamente, le sezioni meteorologiche sono state scelte in modo che le deviazioni medie e standard proiettate sul lungo termine coincidano con quelle previste dai modelli climatici regionali per la temperatura dell’aria nel periodo 20212050. Da questi modelli climatici regionali sono stati inoltre determinati anche i gradienti di temperatura e i valori di temperatura medi annuali dell’aria per anni con estate estremamente calda e inverno estremamente freddo. In un’ulteriore fase, sono state composte sezioni meteorologiche reali basate sul periodo 1988 al 2007 in modo da riprodurre anche le distribuzioni orarie/ giornaliere dei gradienti di temperatura futuri. Gli anni di riferimento test così ottenuti forniscono una valutazione della futura evoluzione del clima.

⚬ CCLM (COSMO-CLM) della CLM-Community [20];

spaziale grossolana, sono stati utilizzati modelli climatici regionali. I modelli climatici regionali non sono univoci e possono essere costruiti in base alle diverse strategie di regionalizzazione utilizzate per ottenere dati a risoluzione spaziale più elevata. Esistono due tipi principali di strategie:

• WETTREG della società Climate & Environment Consulting Potsdam GmbH nelle versioni WETTREG2006 [22] e WETTREG2010 [23].

Dati meteorologici attuali usati come dati relativi a futuri cambiamenti climatici

L’approccio seguito per sviluppare i dati metereologici tedeschi di tipo FWY è diverso da quello utilizzato per i le FWY del Regno Unito, non solo per il metodo seguito nella costruzione dei mesi tipici futuri (mese reale che riproduce l’andamento meteorologico medio futuro), ma anche per la valutazione dei cambiamenti climatici. Poiché l’uso diretto di modelli climatici globali non è possibile a causa della risoluzione

Anche la Germania ha avviato nel 2008 lo sviluppo di dati meteorologici di tipo FWY, sviluppo iniziato nell’ambito di un progetto nanziato dal Bundesinstitut für Bau-, Stadt- und Raumforschung (BBSR) Forschungsprogramme ZukunftBAU [15]. Nell’ambito di questo progetto, terminato nel 2011, è stato prodotto un insieme di dati per l’anno di riferimento futuro, il cosiddetto Future TRY [16], [17] per 15 regioni climatiche tedesche. Questo insieme di dati si è basato sui risultati delle proiezioni climatiche regionali sui cambiamenti di temperatura dell’aria per il 2021 e il 2050. Questi futuri Future TRY sono stati assemblati a partire sia da valori

Tutti i modelli climatici regionali considerati traggono i loro dati iniziali dai risultati dall’esecuzione del modello globale ECHAM 5/MPI-OM [24], che è indicato dal 4° rapporto di valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) [25], e sono poi stati utilizzati con i rispettivi segnali climatici per modi care gli attuali anni di riferimento test. Ciò è coerente con la pratica corrente negli studi sui futuri sviluppi climatici di considerare i diversi modelli come un unico insieme. In e etti, l’approccio è stato quello di utilizzare tutti e quattro i modelli citati come un insieme unico per aumentare la rappresentatività della futura banca dati meteorologica. La base per il TRY medio futuro è la temperatura media annua prevista da tutti i modelli disponibili nel periodo 2021-2050, espressa come deviazione speci ca del modello rispetto alla media che il modello calcola per il cosiddetto periodo di controllo 1971-2000.

[25] Solomon, S., D. Qin, M. Manning, Z. Chen, M. Marquis, K.B. Averyt, M. Tignor and H.L. Miller (eds.), (2007). Climate Change 2007 - The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the IPCC. Cambridge University Press, Cambridge, United Kingdom and New York, NY, USA, also available from . https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2018/05/ar4_wg1_full_report-1.pdf

A oggi in Italia, a conoscenza dello scrivente, non sono disponibili dati meteorologici orari relativi a scenari climatici futuri, ma solo i risultati di scenari derivati dall’appli-

[9] Harpham, C., Goodess, C.M., Jones, P.D. (2006). The CRU Hourly Weather Generator, BETWIXT Technical Brie ng Note 7, Version 1, Climatic Research Unit, University of East Anglia, Norwich. Available at: https://crudata.uea.ac.uk/cru/projects/betwixt/documents/BETWIXT_TBN_7_v1.pdf

[7] Levermore, G.J., Parkinson, J.B. (2006). Analyses and algorithms for new Test Reference Years and Design Summer Years for the UK, Building Services Engineering. Research and Technology 27 (4), pp. 311–325.

[23] Kreienkamp, F., Spekat, A., Enke, W., (2010). Ergebnisse eines regionalen Szenarien Laufs für Deutschland mit dem statistischen Modell WETTREG2010 / Climate and Environment Consulting Potsdam GmbH im Auftrag des Umweltbundesamtes. Forschungsbericht.

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[21] Orlowsky, B., (2007). Setzkasten Vergangenheit - ein kombinatorischer Ansatz für regionale Klimasimulationen, Department Geowissenschaften der Universität Hamburg, Dissertation.

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[16] Aktualisierte und erweitere Testreferenzjahre (TRY) von Deutschland für mittlere und extreme Witterungsverhältnisse (Updated and extended test reference year (TRY) of Germany for medium and extreme weather conditions). (2011) – Projektkurzbeschreibung Projektnummer: 20118035316, Energieeinsparung, Klimaschutz, dena Bundesinstitut für Bau-, Stadt- und Raumforschung (BBSR) im Bundesamt für Bauwesen und Raumordnung (BBR), https://www.bbsr-energieeinsparung.de/EnEVPortal/DE/Regelungen/Testreferenzjahre/TRY2011/TRY2011Projekt/Projektbericht.pdf?__blob=publicationFile&v=1Bonn.

E in Italia?

[19] Jacob, D., Göttel, H., Kotlarski, S., Lorenz, P, Sieck, K.,(2008). Klima-auswirkungen und Anpassung in Deutschland - Phase 1: Erstellung regionaler Klimaszenarien für Deutschland / Max-Planck-Institut für Meteorologie (MPI-M) Hamburg, Forschungsbericht.

cazione di modelli climatici regionali, come il CCLM-COSMO-CLM con griglia di 8 km [26]. 

[11] BETWIXT, Built EnvironmenT: Weather scenarios for investigation of Impacts and eXTremes, https://crudata.uea.ac.uk/cru/projects/betwixt/

[22] Spekat, A., Enke, W., Kreienkamp, F., (2007). Neuentwicklung von regional hoch aufgelösten Wetterlagen für Deutschland und Bereitstellung regionaler Klimaszenarios auf der Basis von globalen Klimasimulationen mit dem Regionalisierung Modell WETTREG auf der Basis von globalen Klimasimulationen mit E-CHAM5/MPI-OM T63L31 2010 bis 2100 für die SRES-Szenarios B1, A1B und A2 (Endbericht). Im Rahmen des Forschungs- und Entwicklungsvorhabens: Klima-auswirkungen und Anpassungen in Deutschland - Phase I: Erstellung regionaler Klimaszenarios für Deutschland des Umweltbundesamtes. Umweltbundsamt. (Förderkennzeichen 204 41 138). Forschungsbericht. Available at https://www.umweltbundesamt.de/sites/default/ les/medien/publikation/long/3133.pdf.

[26] https://www.cmcc.it/it/scenari-climatici-per-litalia

[17] Handbuch zu den neuen Testreferenzjahren 2011 (TRY), (2011) – Projektnummer: 20118035316, Energieeinsparung, Klimaschutz, dena Bundesinstitut für Bau-, Stadt- und Raumforschung (BBSR) im Bundesamt für Bauwesen und Raumordnung (BBR), Bonn. Available form - https://www.irbnet.de/daten/baufo/20118035316/TRY_Handbuch.pdf or updated version 2017 available https://www.bbsr-energieeinsparung.de/EnEVPortal/DE/Regelungen/Testreferenzjahre/TRY2017/TRY2017Projekt/try-handbuch.pdf?__blob=publicationFile&v=1from:

* LivioPolitecnicoMazzarella,di Milano

[24] Roeckner, E., Baeuml, G., Bonaventura, L., Brokopf, R., Esch, M., Giorgetta, M., Hagemann, S., Kirchner, I.;Kornblueh, L.; Manzini, E.; Rhodin, A., Schlese, U., Schulzweida, U., Tompkins, A., (2003). MPI-Berichte. Bd. 349: The Atmospheric General Circulation Model ECHAM5 - Part 1: Model Description. Hamburg : Max-Planck-Institut für Meteorologie.

[20] Böhm, R., Gabl, K., (1978). Die Wärmeinsel einer Großstadt in Abhängigkeit von verschiedenen meteorologischen Parametern. Arch. Met. Geoph. Biokl., Ser. B. 26: 219-237.

[18] https://www.bbsr-energieeinsparung.de/EnEVPortal/DE/Regelungen/Testreferenzjahre/TRY2011/TRY2011Projekt/TRY2011_Datensatz1_2.zip?__blob=publicationFile&v=5

[2] Hadley Centre for Climate Prediction and Research, https://www.meto ce.gov.uk/research/approach/modelling-systems/uni ed-model/climate-models/hadcm3

[6] Eames, M, Kershaw, T., Coley D. (2010). On the Creation of Future Probabilistic Design Weather Years from UKCP09. Building Serv Eng Res Technol, October 20, 2010

#7540

litiche di mitigazione e adattamento [2].

Altrettanto importante è diventata la valutazione del comfort percepito dalle persone all’interno degli edi ci. Infatti una delle maggiori s de che il settore edilizio dovrà a rontare nei prossimi

Cambiamento climatico e comfort interno

#7542

I

l cambiamento climatico risulta ormai essere un attore determinante in molti settori della vita umana come l’agricoltura, la salute e ovviamente l’edilizia. Il trend crescente delle temperature è stato ormai diffusamente confermato in molti studi come riportato nel 2021 Sixth Assessment Report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Chan-

Case Study

Analisi dell’e etto di diverse soluzioni di riquali cazione sulle prestazioni energetiche di riscaldamento e di comfort estivo di un edi cio di edilizia residenziale pubblica considerando sia il clima attuale che futuro

M. Manzan, A. Pezzi, A. B. Stella*

in un edi cio di edilizia residenziale pubblica

ge) [1]. Molti autori hanno concentrato le loro ricerche sugli effetti del riscaldamento globale sulle performance energetiche degli edifici, dimostrando come sia ormai diventato cruciale considerare l’evoluzione climatica per sviluppare po-

misure misure 1995 2006 2019 modello storico modello storico modello futuro modello futuro 1971 1995 2006 2019 2100 calibrazione correzione + controllo correzione

In questa ricerca sono state analizzate le prestazioni di un edi cio di edilizia residenziale pubblica in termini sia energetici che di comfort estivo, considerando lo stato di fatto, interventi di riquali cazione e dati climatici presenti e futuri. Si è optato per analizzare tale tipologia abitativa a causa della sua di usione in Italia e del fatto che le amministrazioni impegnate in politiche di adattamento climatico e mitigazione incentrano buona parte dei loro sforzi sul patrimonio edilizio pubblico [6].

FIGURA 2 Gradi Giorno di riscaldamento e ra rescamento degli Anni di Riferimento attuale e futuri per Trieste

Tmin Tmedia Tmax RMSm RMSq RMSm RMSq RMSm RMSq

In questa ricerca sono state considerate condizioni climatiche sia presenti che future. Riguardo le prime, sono stati utilizzati i dati rilevati dalla stazione meteorologica del Molo Fratelli Bandiera a Trieste durante il periodo 19952019 e applicando la norma ISO 15927-4:2005 [7] è stato creato un Anno Climatico di Riferimento (ACR) rappresentativo del periodo analizzato.

superamento di valori limite di comfort prestabiliti [4].

Modellazione del clima attuale e futuro

Modello

• EC-EARTH_RACMO22E;

• MPI-ESM-LR_REMO2009;

Il comportamento futuro del clima è stato considerato mediante l’applicazione di modelli GCM-RCM, ricavati dallo “Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia Giulia” redatto dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Friuli Venezia Giulia [8]. Questo documento ha identi cato, all’interno dei molti modelli accoppiati Globali-Regionali disponibili sulla piattaforma CORDEX, i più rappresentativi per il territorio regionale. I modelli utilizzati in questa ricerca sono:

parametri climatici e siologici all’interno degli edi ci può essere un utile strumento per la tutela e la salvaguardia delle categorie più fragili, creando la possibilità di attivare in maniera automatica sistemi di allarme e assistenza sanitaria per tali categorie in caso di

FIGURA 1 Suddivisione periodi per la correzione e veri ca dei modelli climatici

decenni sarà garantire una forte resilienza degli edi ci a fenomeni estremi quali le ondate di calore, cercando di ridurre al minimo i fenomeni di surriscaldamento interno degli edi ci [3]. In tal senso l’utilizzo di strumentazione dedicata alla rilevazione automatica dei

• HadGEM2-ES_RACMO22E;

TABELLA 1 RMS dei cinque modelli climatici, originale (m) e corretto (q)

HadGEM2-ES_RACMO22E 4,03 2,08 2,93 2,12 2,36 2,24

• EC-EARTH_CCLM4-8-17;

A causa di tali fattori sta quindi cominciando ad assumere grande rilevanza il comportamento estivo degli edi ci, per lungo tempo trascurato nella progettazione focalizzata maggiormente sugli aspetti di risparmio nel periodo invernale [5].

MPI-ESM-LR_REMO2009 2,56 2,06 2,35 2,09 2,31 2,2

EC-EARTH_CCLM4-8-17 2,56 2,07 2,35 2,07 2,31 2,13

• EC-EARTH_RCA4.Idaticlimaticiricavati, che forniscono proiezioni no al 2100, sono stati ulteriormente trattati con una correzione statistica rispetto ai dati rilevati applicando il metodo del Quantile Mapping [9] cercando di minimizzare l’errore che si genera soprattutto in scenari a lungo termine. La correzione avviene in due passi, come riportato in Figura 1. Un periodo comune tra modelli e misure viene utilizzato per

EC-EARTH_RACMO22E 6,00 2,03 4,63 2,02 3,58 2,08

EC-EARTH_RCA4 5,66 1,98 4,51 1,96 3,4 2,02

#75 43

Elemento CSdF [W/(m2 K)]

So tto 14,71 0,345

Tra le situazioni future, quella derivante dal modello HadGEM2-ES RACMO22E presenta il maggior incremento di temperatura rispetto alla situazione attuale mentre quella derivante dal modello MPI-ESM-LR_REMO2009 presenta il minor incremento. Questi due modelli sono stati selezionati per l’esecuzione delle simulazioni dinamiche con climi futuri, in modo da poter considerare le situazioni più estreme tra tutti i modelli considerati.

Tetto 5,88 0,407

Caso Descrizionestudiodell’edi

I modelli calibrati sono relativi allo scenario RCP8.5, rappresentante una situazione, come quella attuale, in cui non sono ancora state sviluppate misure di mitigazione climatica su scala globale. I dati climatici futuri per le simulazioni sono stati ottenuti tramite l’applicazione di una procedura di morphing del le ACR [10] e sono rappresentativi del periodo 2021-2035, considerando quindi un’evoluzione climatica nell’immediato futuro.

Parete 1,55 0,341 0,246

cio e degli interventi di riquali cazione

Ug,SdF [W/(m2 K)] SHGCSdF [/] Ug,Riq [W/(m2 K)] SHGCRiq [/]

Finestra 5,70 0,870 1,20 0,425

TABELLA 2 Caratteristiche termiche degli elementi dell’involucro allo stato di fatto e dopo la riquali cazione

FIGURA 3 Panoramica (a) e modello numerico (b) dell’edi cio analizzato

Allo stato di fatto l’edi cio presenta una struttura massiva senza alcun isolamento. Le pareti esterne sono composte da due strati di mattoni pieni di 25 cm di spessore ciascuno. Il pavimento del piano terra, il tetto e il so tto dell’ultimo piano presentano strutture in calcestruzzo i cui spessori variano dai 15 ai 22 cm. Le nestre si

calibrare la correzione e controllarne gli e etti; successivamente vengono corretti i dati futuri del modello. La correzione è stata calibrata utilizzando il periodo 1995-2005 e controllata dal 2006 al 2019. La correzione è stata eseguita sui dati di temperatura, umidità relativa e pressione atmosferica, ottenendo in tutti i casi una riduzione dell’errore quadratico medio calcolato nel periodo di controllo. In Tabella 1 sono presentati gli errori quadratici medi tra modelli e misure rilevate relativi alla temperatura, minima media e massima giornaliera, prima e dopo la correzione.

(a) (b)

Pavimento 2,89 0,380

La Figura 2 riporta i Gradi Giorno (GG) di Riscaldamento e Ra rescamento per Trieste per i climi attuale e futuri. Si può notare come in tutti i modelli climatici considerati sia previsto un aumento della temperatura, con una riduzione dei GG di riscaldamento e aumento di quelli di ra rescamento.

Si considera un fabbricato, realizzato nei primi decenni del XX secolo a Trieste, composto da quattro blocchi di quattro piani.

#7544 sistema di ra rescamento estivo.

CRiq [W/(m2 K)] Max Min

Sono stati ipotizzati sei interventi di riquali cazione: isolamento delle pareti all’interno o all’esterno con spessore 8, 10 o 12 cm, sempre accoppiato con installazione di nestre in doppio vetro con argon e telaio in PVC. I so tti dell’ulcompongono di un vetro singolo e telai in legno. I pavimenti del piano terra e i so tti dell’ultimo piano si a acciano su vani non L’impiantoriscaldati.aservizio del complesso è composto da caldaie tradizionali a gas metano e radiatori. Non è presente un

ET = f (Ta; Tmrt; va; vp) = Ta + O set (Ta; Tmrt; va; vp)

• ASHRAE 55: modello di comfort adattivo sviluppato dalla ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers) [15]. Il metodo, destinato alla modellazione di edi ci con sola ventilazione naturale, valuta l'accettabilità o meno delle condizioni interne a partire dalla media ponderata su 7 giorni della temperatura esterna e dalla temperatura operativa interna.

Il modello de nisce tre categorie di comfort dipendenti dalla tipologia di edi cio analizzato. In questa ricerca è stato analizzato il comportamento dell’edi cio in relazione alla Categoria II, destinata a fabbricati nuovi o riquali cati.

Il comfort interno è stato valutato utilizzando tre modelli:

seguendo quanto riportato da Tzempelikos e Shen [13]. L’approccio è comune in questa tipologia di edi ci, spesso sprovvisti di impianti di ra rescamento o di altri sistemi più evoluti di schermatura solare quali tende o veneziane esterne.

È stato inoltre considerata la chiusura delle imposte durante la stagione estiva al ne di ridurre i carichi solari gratuiti. Questa avviene nei mesi da maggio a settembre nel caso in cui la radiazione solare totale incidente sulle nestre superi la soglia dei 200 W/m 2,

Per il PMV del modello di Fanger e l’ET del modello UTCI

Sono state quindi valutate le prestazioni delle diverse con gurazioni, sottoposte ai tre di erenti set climatici, in termini di energia primaria per riscaldamento e di comfort estivo. Riguardo ai tre modelli di comfort utilizzati, le prestazioni sono state valutate analizzando la percentuale di ore in cui, durante il periodo 01/05-30/09, gli utenti percepiscono una situazione di disagio, cioè situazioni per le quali gli indici utilizzati nelle simulazioni superano delle soglie limite.

Modellazionedelsistemaedi cio-impianto

Per ogni con gurazione di intervento sono stati direttamente calcolati tramite EnergyPlus i risultati annui di consumo di energia primaria, i valori orari dell’indice PMV del modello di Fanger ed è stato veri cato, sempre su base oraria, il rispetto o meno dei limiti per rientrare nella Categoria II del modello ASHRAE 55. Il modello di comfort UTCI non è presente nel software quindi si è resa necessaria una fase di post-processing, nella quale sono stati estratti tutti i dati necessari al modello e ne è stato calcolato l’indice di comfort ET su base oraria.

L’o set di ET rispetto alla temperatura dell’aria è stato approssimato tramite un polinomiale di 6º grado in Ta, Tmrt-Ta, va, vp da Błażejczyk et al. Il valore ottenuto di ET consente l’utilizzo di una scala di valutazione che varia da un minimo di –40, sensazione di freddo estremo, a un massimo di +46, sensazione di caldo estremo.

Il set-point di riscaldamento è stato impostato a 20 °C dalle 7 alle 14 e dalle 16 alle 23 e a 18 °C per le ore rimanenti. Gli spazi comuni e di circolazione sono stati considerati come non riscaldati. L’acqua calda sanitaria non è stata inclusa nella simulazione, di conseguenza le valutazioni sul consumo di energia tengono conto solo del riscaldamento.

#75 45

Modellazionedelcomfortinterno

timo piano, tetto e pavimenti del piano terra vengono sempre isolati con 8 cm di isolante. In Tabella 2 sono riportati i valori, ante e post intervento, di conduttanza delle componenti opache e di trasmittanza e fattore di trasmissione solare delle nestre. La conduttanza del so tto allo stato di fatto risulta essere particolarmente elevata derivante da un metodo costruttivo ampiamente utilizzato negli edi ci realizzati all’inizio del XX secolo.

• UTCI: Universal Thermal Climate Index, modello di comfort sviluppato dalla COST (Cooperation in Science and Technical Development). L’UTCI combina diversi fattori chiave associati al comfort termico (temperatura, umidità, radiazione solare, velocità dell’aria) per determinare come indice di riferimento una temperatura equivalente, ET [16]. Il calcolo si basa sul modello di termoregolazione multi-nodo “Fiala” [17] e la temperatura equivalente ET è de nita come la temperatura dell’aria dell’ambiente di riferimento che produce nel modello la stessa risposta causata dalle condizioni ambientali reali.

Simulazione e risultati

• Fanger: [14] il modello matematico considera le variabili relative all'attività il tipo di vestiario, e le variabili ambientali, quali temperatura, velocità e umidità relativa dell'aria interna e temperatura media radiante. La valutazione è stata e ettuata utilizzando il PMV (Predicted Mean Vote), che esprime le sensazioni termiche su una scala di 7 punti, da un minimo di –3 (sensazione di molto freddo) a un massimo di +3 (sensazione di molto caldo.

I carichi interni sono stati modellati secondo la UNI/TS 11300-1 [11] (UNI, 2014). Le in ltrazioni d’aria sono state considerate in maniera sempli cata durante la stagione invernale imponendo un ricambio d’aria pari a 0,5 vol/h per ogni appartamento. Durante la stagione estiva invece è stato modellato un usso d’aria variabile, attivo quando la temperatura esterna è inferiore a quella interna, per rappresentare l’apertura delle nestre da parte dell’utenza. [12]

L’edi cio è stato modellato utilizzando i software DesignBuilder ed EnergyPlus. Ogni appartamento è stato rappresentato come uno spazio unico, mantenendo le partizioni tra i diversi appartamenti e tra gli appartamenti e gli spazi comuni, le partizioni interne sono state inserite come masse equivalenti. In Figura 3 sono riportate una panoramica (a) e il modello numerico (b) dell’edi cio.

I risultati in termini di energia sono riportati, per ogni set climatico e soluzione di riquali cazione, come variazione percentuale del consumo di energia primaria per riscaldamento rispetto allo stato di fatto. Si può notare come le prestazioni di tutte le soluzioni siano ottime, con risparmi energetici ottenibili tra il 67 e il 72% e, prevedibilmente, l’applicazione di spessori maggiori di isolante alle pareti porta a maggiori risparmi per tutti i set climatici considerati. Risulta invece interessante notare come i risparmi ottenibili siano maggiori in caso di climi più caldi (c1 e c2) e come non vi siano grandi di erenze tra i risultati delle soluzioni con isolamento interno ed esterno.

FIGURA 4 Prestazioni dello Stato di Fatto (SdF) e di soluzioni di riquali cazione con di erenti spessori di isolante applicati internamente (a) o esternamente (b) alle pareti, sottoposti a set climatici attuale (nero), e futuri ottenuti con i modelli MPI-ESM-LR_REMO2009 (oro) e HadGEM2-ES_RACMO22E (rosso). Percentuale di ore di disagio sul totale del periodo 01/05-30/09 secondo i modelli di comfort Fanger, ASHRAE 55 e UTCI per ogni set climatico e con gurazione considerata. Riduzione del consumo di energia primaria ottenibile rispetto allo stato di fatto tramite le soluzioni di riquali cazione, per ogni set climatico considerato

Come già descritto, i risultati in termini di comfort sono riportati, per ogni set climatico e con gurazione, come la percentuale di ore di disagio nel periodo estivo.

(b)(a)

#7546 estremo (c1) a quello più estremo (c2), i parametri di comfort migliorerebbero.

sono stati posti come limiti massimi accettabili valori pari a +1 e +26 rispettivamente rappresentativi, nei rispettivi modelli, di una situazione in cui gli utenti sono soggetti a un moderato stress termico da calore. Per il modello ASHRAE 55 il parametro analizzato è il rispetto o meno dei requisiti per rientrare nella Categoria II di comfort de nita dal modello.

La prima caratteristica immediatamente riconoscibile è la grande di ormità di valori ottenuti con i tre modelli utilizzati. Il modello di Fanger riporta sempre le peggiori prestazioni, il modello ASHRAE 55 quelle migliori mentre l’UTCI si posiziona sempre su valori intermedi. Tali di erenze sono principalmente imputabili ai di erenti approcci dei vari metodi, che considerano parametri distinti nella valutazione del comfort ambientale. Un altro aspetto interessante è il comportamento discordante che il modello ASHRAE dimostra rispetto agli altri due.

dell’UTCI infatti, è previsto un peggioramento progressivo del comfort estivo se l’edi cio sarà soggetto a climi più caldi (c1 e c2). Nel caso dell’ASHRAE invece, pur essendovi comunque un peggioramento rispetto al clima attuale (c0), nel passaggio dal clima futuro meno

I risultati di Fanger e UTCI infatti vengono in uenzati in modo molto ridotto dagli interventi di riquali cazione, ottenendo miglioramenti molto contenuti; il modello ASHRAE invece ottiene quasi un dimezzamento delle ore di disagio, con risultati ancora migliori nel caso di isolamento esterno delle pareti (b). Un altro aspetto in cui questo modello di erisce dagli altri due è relativo agli e etti del clima. Secondo le valutazioni di Fanger e

Nuovamente tali di erenze sono principalmente da imputarsi ai di erenti approcci matematici implementati nei vari modelli. In ogni caso è evidente come le proiezioni future del clima

In Figura 4 sono riportati i risultati delle simulazioni per lo stato di fatto, SdF, per le riquali cazioni con vari spessori di isolamento interno (a) ed esterno (b) delle pareti. I risultati sono distinti a seconda del set climatico utilizzato: set climatico attuale, c0, modello MPI-ESM-LR_REMO2009, c1, e modello HadGEM2-ES_RACMO22E, c2.

[3] Kjellstrom T., Holmer I., Lemke B. 2009. Workplace heat stress, health and productivity – an increasing challenge for low and middle-income countries during climate change. Global Health Action, 2. https://doi.org/10.3402/gha.v2i0.2047.

[5] Corrado V., Ballarini I. 2016. Refurbishment trends of the residential building stock: Analysis of a regional pilot case in Italy. Energy and Buildings, 132, 91-106. https://doi.org/10.1016/j. enbuild.2016.06.022

[12] Manzan M., Lupato G., Pezzi A., Rosato P., Clarich A. 2020. Reliability-based optimization for energy refurbishment of a social housing building. Energies, 13. https://doi.org/10.3390/ en13092310.

* Marco Manzan, Amedeo Pezzi e Alex Buoite Stella, Università degli Studi di Trieste

Gli autori ringraziano ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Trieste) per le informazioni e i dati forniti.

porteranno a un peggioramento della situazione di comfort interno, seppur in diverse entità a seconda del modello utilizzato per la valutazione.

[15] ASHRAE. 2010. Thermal Environmental Conditions for Human Occupancy. Standard 55-2010. American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers.

[11] UNI. 2014. Prestazione energetica degli edi ci Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edi cio per la climatizzazione estiva ed invernale Norma UNI/TS 11300-1. Ente Italiano di Normazione.

#75 47

tico di Riferimento mentre sono state utilizzate proiezioni da modelli climatici per generare Anni di riferimento relativi a un immediato futuro. I risultati delle proiezioni hanno mostrato come il clima evolverà verso temperature maggiori in ogni caso considerato. Tramite simulazione dinamica oraria sono stati valutati sia i consumi energetici per riscaldamento sia le condizioni di comfort interno utilizzando tre diversi modelli di benessere. I risultati hanno dimostrato come l’evoluzione climatica nel prossimo futuro porterà a una diminuzione del fabbisogno per riscaldamento, ma a un peggioramento delle condizioni di abitabilità interna

[14] Fanger P.O. 1970. Thermal Comfort-Analysis and Applications in Environmental Engineering. Danish Technical Press.

I cambiamenti climatici hanno un e etto sia sui consumi energetici degli edi ci, ma soprattutto sul benessere interno. Nel presente lavoro è stato analizzato l’e etto di diverse soluzioni di riquali cazione sulle prestazioni energetiche di riscaldamento e di comfort estivo di un edi cio di edilizia residenziale pubblica considerando sia il clima attuale che futuro. Per la situazione attuale è stato generato un Anno Clima-

[2] Robert A., Kummert M. 2012. Designing net-zero energy buildings for the future climate, not for the past. Building and Environment, 55, 150-158. https://doi.org/10.1016/j. buildenv.2011.12.014.

[16] Knott D., Evins R. 2013. Using comfort criteria and parametric analysis to drive passive building design. Proceedings of BS2013: 13th Conference of International Building Performance Simulation Association, Chambéry, France, August 26-28.

[4] Buoite Stella A., Filingeri D., Ravanelli N., Morrison S.A., Ajčević M., Furlanis G., Manganotti P. 2021. Heat risk exacerbation potential for neurology patients during the COVID-19 pandemic and related isolation. International Journal of Biometeorology, 65, 627–630. https://doi.org/10.1007/s00484-020-02044-2.

[8] ARPA. 2018. Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia Giulia. Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Friuli Venezia Giulia.

[9] Thrasher B.L., Maurer E.P., McKellar C., Du y P.B. 2012. Technical Note: Bias correcting climate model simulated daily temperature extremes with quantile mapping. Hydrology and Earth System Sciences Discussions, 9, 5515-5529. https://doi:10.5194/hessd-9-5515-2012.

[1] Synthesis Report—IPCC. Available online: https://www.ipcc.ch/ar6-syr/ (accessed on 3 January 2022).

[13] Tzempelikos A., Shen H. 2013. Comparative control strategies for roller shades with respect to daylighting and energy performance. Building and Environment, 67, 179-192. http://dx.doi. org/10.1016/j.buildenv.2013.05.016

Conclusioni

durante la stagione estiva. Si ritiene che questo aspetto dovrà essere sempre più tenuto in conto durante le fasi di progettazione degli interventi, anche con l’introduzione di possibili strategie, sia attive che passive, di mitigazione, al ne di migliorare le condizioni di comfort dei residenti.

[7] ISO 15927-4:2005 Hygrothermal performance of buildings — Calculation and presentation of climatic data — Part 4: Hourly data for assessing the annual energy use for heating and cooling

[10] Belcher S., Hacker J., Powell D. 2005. Constructing design weather data for future climates. Building Services Engineering Research and Technology, 26, 49-61. https://doi. org/10.1191/0143624405bt112oa.

[6] Palermo V., Bertoldi P., Apostolou M., Kona A., Rivas S. 2020. Assessment of climate change mitigation policies in 315 cities in the Covenant of Mayors initiative. Sustainable Cities and Society, 60. https://doi.org/10.1016/j.scs.2020.102258.

[17] Fiala D., Havenith G., Bröde P., Kampmann B., Jendritzky G. 2012. UTCI-Fiala multi-node model of human heat transfer and temperature regulation. International Journal of Biometeorology, 56, 429-441. http://dx.doi.org/10.1007/s00484-011-0424-7.

RICONOSCIMENTI

BIBLIOGRAFIA

#7548

Introduzione

A. Armano, F. Mercorio, S. Nicolodi, M. D’Ascenzo*

Intelligenza Arti ciale

Il dataset di partenza è stato ottenuto andando a raccogliere all’interno

Lo studio dimostra l’a dabilità dei metodi di intelligenza arti ciale nella creazione di modelli di classi cazione in grado di stimare realisticamente il consumo energetico di un parco immobili

Il lavoro di ricerca illustrato a seguire nasce dall’esigenza della società di ingegneria Enertech Solution s.r.l. di costruire un modello di classi cazione che, basandosi su alcune variabili, possa stimare in maniera realistica il consumo di un parco immobili oggetto di analisi. Questa azienda e ettua già stime dei consumi per diversi edi ci attraverso rilevazioni sul campo e calcoli legati alla sica, che richiedono tuttavia molti sforzi dal punto di vista economico e di impiego di tempo. Adottare un sistema di intelligenza arti ciale che riesca a fare previsioni accurate porterebbe senza dubbio grandi vantaggi in termini di risparmio di tempo e denaro.

Il concetto di “Quarta Rivoluzione Industriale” o “Industry 4.0” è stato per la prima volta menzionato nel 2011 come proposta per un nuovo pensiero di politica economica basato interamente sulle tecnologie dell’informazione. Col passare degli anni, l’intelligenza arti ciale e lo sfruttamento dei dati hanno ricoperto sempre più un ruolo di importanza per prendere decisioni informate sui più disparati domini. Ogni giorno vengono prodotte quantità smisurate di dati: proprio per questo motivo si parla di Big Data. Anche il settore energetico, che sta vivendo un periodo di profondo cambiamento legato principalmente alla digitalizzazione e alla decarbonizzazione, sta iniziando ad adottare queste tecnologie. Inoltre, la continua evoluzione del mercato energetico, unita al costante aumento dei costi, ha portato l’analisi dei consumi energetici a essere un tema che sta acquisendo rilevanza anche all’interno dell’ambito Data Science

I modelli di intelligenza arti ciale, dai più semplici ai più complessi, richiedono grandi quantità di dati per poter funzionare al massimo delle loro capacità. Sebbene in alcuni ambiti la produzione di dati sia elevata, in altri, come nel caso del settore energetico, ottenere una banca dati di grandi dimensioni è compito abbastanza di cile. Per questo motivo sono stati creati metodi per la generazione di dati sintetici, denibili come dati ottenuti da un processo generativo che apprende le proprietà e le caratteristiche dei dati reali [1].

Generazione dei dati sintetici

Modelli di classi cazione del consumo energetico in ambito B2B

delle bollette in maniera automatizzata le informazioni relative ai consumi elettrici mensili misurati in kWh di alcuni edi ci scolastici lombardi. A questi sono state aggiunte le variabili relative alla potenza disponibile del punto di consegna, la super cie netta riscaldata, il volume lordo riscaldato, i gradi giorno della località in cui è situato l’edi cio e i gradi giorno mensili rilevati dalla stazione meteorologica più vicina al comune in questione. In totale sono state raccolte circa un migliaio di osservazioni mensili, numero non ancora su ciente per la costruzione di un modello ottimale.

• Decision Tree (DT): modello non lineare molto comune e utilizzato per la sua velocità. Il suo obiettivo è quello di selezionare le variabili più importanti per classi care le osservazioni presenti nel dataset, sfruttando un criterio di suddivisione che si basa sul massimo guadagno di informazione. A ogni nodo dell’albero l’algoritmo e ettua una scelta sulla variabile presa in considerazione;

• Random Forest (RF): modello che sfrutta una metodologia di ensemble, il Bagging, per diventare un’”evoluzione” dei DT, combinando in parallelo nello stesso modello molti alberi decisionali;

Sono stati quindi testati 6 diversi modelli:

• Coerenza: si vuole che i dati rimangano coerenti nel corso del tempo; pertanto, questo concetto acquista rilevanza quando si parla di dati sequenziali o serie storiche.

Un’ulteriore analisi è stata svolta sul numero di osservazioni da generare per ottenere un modello che sia accurato e poco variabile (Figura 1). Il gra co riporta sull’asse delle ascisse il numero delle osservazioni generate e sull’asse

• Novità: l’obbiettivo sarà ricreare dati completamente nuovi e non rimescolare i dati originali;

FIGURA 1

• Rappresentatività: descrive l’abilità di catturare le caratteristiche della popolazione originale;

#75 49

• Gradient Boosting (GB): modello che sfrutta un’altra metodologia di ensemble, il Boosting, per combinare in serie molti alberi decisionali o altre tipologie di modelli. A ogni modello successivo a quello iniziale vengono dati in input i residui derivanti dal modello precedente. Questo tipo di approccio con un apprendimento più lento dovrebbe portare a un miglioramento delle prestazioni in aree dove ci sono risultati carenti;

• Diversità: rappresenta la diversità all’interno del solo dataset sintetico, andando a comparare ogni dato con tutti i rimanenti. Risulta importante in quanto si vogliono dati unici: generare molti dati ripetuti non è utile;

delle ordinate l’accuratezza ottenuta con quello che risulterà il modello di classi cazione migliore, ovvero il Gradient Boosting. Come si può notare, generando un numero di osservazioni basso si ottiene un modello poco accurato e molto variabile; al contrario, dalle 40 mila osservazioni in avanti si iniziano ad avere modelli abbastanza accurati, poco variabili e che non migliorano più in maniera signicativa. Per procedere con lo studio sono state quindi generate circa 41 mila osservazioni.

• Realismo: consiste nella di colta a distinguere un dato reale da uno sintetico. Questo criterio è simile a quello della rappresentatività ma opera a livello individuale; Prestazioni al variare del numero di osservazioni generate

Sono stati dunque testati alcuni dei principali metodi per la generazione di dati sintetici, valutati attraverso cinque criteri [2]:

Lo scopo dei modelli di classi cazione è di assegnare a ogni osservazione presente in un dataset di riferimento un’etichetta che la identi chi basandosi sulle proprie caratteristiche [3]. Per svolgere questo lavoro è necessario categorizzare in classi la variabile che dovrà essere classi cata. In questo caso, la variabile relativa al consumo è stata trasformata in una variabile categorica composta da 10 classi, ognuna rappresentante un decile della distribuzione. Tale scelta è stata dettata dal problema molto ricorrente dello sbilanciamento delle classi, che può portare allo scorretto funzionamento degli algoritmi di classi cazione.

I vari metodi utilizzati hanno portato a risultati non ottimali, poiché ogni singolo metodo non riusciva a generare dati sia coerenti sia realistici. Per questo motivo, è stato implementato un metodo ibrido che andasse a combinare il metodo migliore dal punto di vista della coerenza e quello migliore dal punto di vista del realismo, andando a unire i dataset ottenuti dai due metodi attraverso la variabile sul consumo elettrico. Tale approccio si è rivelato ecace nell’adattarsi a tutte le variabili, riuscendo a rispettare tutti i criteri.

• Rete Neurale (RN): modello che fa parte di una branca dell’intelligenza arti ciale chiamata deep learning, cerca di costruire un algoritmo che riprenda la struttura del cervello umano. I dati passano attraverso diversi strati

Modelli di classi cazione

• FP rappresenta i False Positive, ovvero il numero di osservazioni classi cate come 1, ma appartenenti alla classe 0;

Fscore

F1 score 9 0,58 0,46 0,50 0,41 0,44 0,57

Previsti10 Reali 1 TP FN 0 FP TN TABELLA 1 Confusion Matrix per la classi cazione binaria

TPTNFPFN + = +++

Tale misura rappresenta il rapporto tra il numero di osservazioni classicate correttamente come positivi e il numero di osservazioni positive.

F1 score 8 0,40 0,42 0,43 0,52 0,44 0,44

2

Esistono diverse misure per la valutazione e il confronto tra modelli per stabilire quale sia il migliore. La maggior parte di questi si ricava dalla cosiddetta Confusion Matrix, una matrice che rappresenta sulle righe le classi osservate e sulle colonne le classi predette. In questo modo, incrociando righe e colonne si ottiene sulla diagonale principale il numero di osservazioni che sono state stimate correttamente, mentre nelle restanti celle si ottiene il numero di osservazioni che non sono state predette correttamente. Nel caso binario si avrà una tabella come la seguente:

La misura più sfruttata per la valutazione della bontà di adattamento di un modello è l’Accuracy, la cui formula è data dal rapporto tra il numero delle osservazioni classicate correttamente e il totale delle osservazioni presenti

• K Nearest Neighbour (KNN): modello molto semplice, l’idea alla base è di classi care ogni osservazione in base alle classi nelle osservazioni “vicine”;

TABELLA Accuracy generale e F1score per ogni classe

Tale misura rappresenta la porzione di osservazioni positive classificate correttamente dal modello.

F1 score 3 0,88 0,85 0,96 0,63 0,70 0,79

dove:

F1 score 2 0,67 0,64 0,80 0,37 0,45 0,45

formati da neuroni, tutti collegati tra loro, no allo strato nale che riporta il risultato. Maggiore è il numero di stati e di neuroni e maggiore sarà la complessità della rete;

Accuracy 0,73 0,71 0,76 0,64 0,65 0,65

TPTN

nel dataset:

TP Precision TPFP = +

F1 score 6 0,86 0,87 0,87 0,85 0,86 0,87

Tali due misure sono in contrapposizione tra loro e quindi non possono essere massimizzate simultaneamente. Per questo motivo se ne utilizza una loro combinazione, chiamata F1score, costruita come la loro media armonica pesata: 1 2 PrecisionRecall

• Support Vector Machine (SVM): modello che cerca di costruire un iperpiano che possa separare le osservazioni in modo da poterle classi care.

• FN rappresenta i False Negative, ovvero il numero di osservazioni classi cate come 0, ma appartenenti alla classe 1;

F1 score 7 0,58 0,52 0,52 0,58 0,51 0,55

#7550 compresi nell’intervallo tra 0 e 1 e rappresentano le principali metriche di valutazione prese in considerazione in questo studio.

F1 score 0 0,83 0,84 0,87 0,83 0,74 0,53

Nella Tabella 2 sono presentati i valori dell’Accuracy sul test set e i valori per la metrica F1score per le 10 classi. I modelli hanno performance che non si discostano di molto tra loro per quanto riguarda l’Accuracy. Il migliore risulta essere il Gradient Boosting, con un 76%, mentre il peggiore è la rete neurale, con un 64%. In particolare, sembra che i modelli basati su alberi decisionali (DT, RF, GB) riescano a ottenere risultati migliori rispetto agli altri modelli che hanno una diversa struttura. Passando alla metrica F1score, ci si accorge subito che le classi centrali hanno valori decisamente più alti rispetto alle prime e alle ultime. Questo problema è dovuto probabilmente alla costruzione delle classi, che, come detto in precedenza, sono state suddivise in maniera da essere bilanciate nel numero di osservazioni e non in base alla grandezza del valore rappresentato. Dato che la variabile relativa al consumo si distri-

• TN rappresenta i True Negative, ovvero il numero di osservazioni classi cate correttamente come 0;

Per ognuno di questi modelli sono state testate diverse combinazioni di parametri, attraverso una pratica chiamata grid search, per trovare quella che meglio si adattasse ai dati in nostro possesso.

F1 score 1 0,58 0,61 0,71 0,58 0,42 0,43

Risultati

• TP rappresenta i True Positive, ovvero il numero di osservazioni classi cate correttamente come 1;

Metriche di valutazione

F1 score 5 0,97 0,97 0,97 0,96 0,96 0,97

Tutte queste misure hanno valori

F1 score 4 0,98 0,96 0,99 0,81 0,88 0,95

PrecisionRecall = +

In molti casi, però, questa misura può risultare fuorviante e ine cace nel rappresentare correttamente la qualità della classi cazione. Per questo motivo, vengono prese in considerazione anche altre misure come Precision e Recall. Nel dettaglio:

Accuracy

Classe DT RF GB RN KNN SVM

TPRecall TPFN = +

FIGURA 3 Interpretazione classi cazione per la prima osservazione

Explainable AI

L’algoritmo SHAP è stato invece utilizzato per l’interpretabilità globale del modello Random Forest, poiché il modello Gradient Boosting per la classi cazione multiclasse

#75 51

mento nei risultati, ma ci avrebbe esposti al rischio di un non corretto funzionamento dei modelli di classi cazione. Si è preferito quindi scegliere, per ora, un approccio più esplorativo, al ne di capire se abbia senso o meno utilizzare tali metodi in questo campo.

buisce approssimativamente come una Normale, le prime e le ultime classi hanno una maggiore ampiezza rispetto alle classi centrali. Inoltre, nelle due code della Normale, vi sono quelle osservazioni de nibili come outlier, ovvero valori anomali sia molto bassi sia molto alti. Per questo motivo, ci si poteva aspettare una non corretta classi cazione di queste classi. D’altra parte, un bilanciamento delle classi basato sulla grandezza del valore rappresentato avrebbe potuto portare a un migliora-

pio, classi care una osservazione appartenente alla classe 8 con la classe 9 risulterebbe un errore meno grave di classi carla con la classe 0. Il Gradient Boosting, come anche gli altri modelli, sbaglia di un paio di classi al massimo, dimostrando che i modelli sono fondamentalmente corretti. Le classi 0, 1, 2 e 7, 8, 9 tuttavia vengono spesso confuse tra di loro.

Come anticipato, queste tecniche di Intelligenza Articiale hanno avuto un grande successo in diversi campi applicativi e in particolare quando si tratta di risolvere compiti di classi cazione. Il problema di questi metodi è la poca interpretabilità dovuta alla loro natura di “black box”, che rende i passaggi dai dati in input ai risultati più o meno chiari in base alla complessità dell’algoritmo scelto. Per mezzo delle innovative tecniche di Explainable AI, ora, è possibile costruire delle repliche approssimate interpretabili anche dei più complessi modelli esistenti. I metodi di Explainable AI si possono dividere in due grandi branche: locali o globali. I primi cercano di spiegare la ragione dietro una singola decisione o previsione, i secondi, invece, puntano alla comprensione generale di un modello e della logica che porta ad arrivare a tutti i possibili risultati. Durante lo studio sono state analizzate entrambe le tipologie, in particolare il Local Interpretable Model-Agnostic Explanations (LIME) [4] per l’interpretabilità locale e il Shapley Additive exPlanation (SHAP) [5] per l’interpretabilità globale.

In Figura 4 viene invece riportato l’output di LIME per la seconda osservazione, la cui classe reale è la classe 8. Come si può vedere, in questo caso il modello classi ca questa osservazione in maniera errata con una probabilità del 62%, confermando le di coltà nell’assegnazione delle ultime tre classi, come già notato anche in precedenza.

FIGUR A 2 Confusion Matrix Gradient Boosting

L’algoritmo LIME è stato testato su due osservazioni classi cate con il modello Gradient Boosting, risultato il migliore tra quelli provati. In Figura 3, nella parte sinistra, è riportata la probabilità con cui il modello e ettua la classi cazione per la prima osservazione, la cui classe reale è la 0. In questo caso, risulta certo al 100% che quella determinata osservazione sia classi cabile con la classe 0. A destra, vengono riportate le cinque variabili che hanno in uito di più sulla decisione presa e il motivo.

Per un’ulteriore valutazione delle prestazioni del modello migliore bisogna andare a osservare la sua Confusion Matrix in Figura 2. Dovendo classi care 10 classi contigue, diventa importante non sbagliare di diverse classi: ad esem-

In Figura 7 vengono invece confrontate le classi che il modello confonde di più, per cercare di capire se vi sono di erenze signi cative. Da sinistra a destra sono presentate le classi 7, 8 e 9. A un primo impatto, da questi tre gra ci si comprende subito come il modello abbia imparato a dare importanza maggiore a valori delle variabili elevate. Soprattutto nelle classi 8 e 9 si nota, però, che a valori alti corrispondono anche impatti elevati in negativo. Il modello non riesce a distinguere tra i diversi valori elevati delle variabili, portando così alle cattive prestazioni nella classi cazione di queste classi. Identico discorso si può fare anche sui mesi, dove quelli invernali impattano

Questo gra co, tuttavia, non è su ciente per poter a ermare se il modello interpreti bene i dati oppure no. Per tale motivo si deve andare a valutare più nello specico l’impatto che i valori delle variabili hanno sulle diverse classi. Delle dieci classi presenti nel modello si riporteranno a seguire solamente alcuni esempi di quelle ritenute più signi cative. In Figura 6 viene rappresentato, nello speci co, un Summary Plot speci co per la classe 0. Il gra co rappresenta l’impatto che ogni valore delle diverse variabili ha sulla classi cazione della classe 0. In generale, a valori bassi della variabile corrispondono colori tendenti all’azzurro, mentre a valori alti corrispondono colori tendenti al rosso. Come si può vedere, a valori bassi delle tre variabili che abbiamo visto in precedenza essere più importanti, equivale un grande impatto positivo nella probabilità di classi cazione e viceversa. Questo dimostra come il modello sia stato in grado di apprendere in maniera corretta i dati. Da notare che i mesi di luglio, agosto e settembre portano un impatto positivo sulla classi cazione di una classe a basso consumo, in quanto in questi mesi gli edi ci scolastici sono per lo più chiusi o a uso ridotto. L’unica variabile di dubbia interpretazione è quella relativa ai gradi giorno della località; infatti, ci si aspetterebbe che a un aumento nei valori corrisponda un aumento anche nella classe di consumo.

FIGURA 4 Interpretazione classi cazione per la seconda osservazione

FIGURA 5 Summary Plot generale

FIGURA 6 Summary Plot per la classe 0

#7552

non è ancora supportato da questo metodo. Innanzitutto, si vuole valutare l’impatto che ogni variabile ha sulla scelta delle varie classi. In Figura 5 è rappresentato un Summary Plot che mostra come le variabili relative alla super cie, al volume e alla potenza dell’edi cio risultino essere le più impattanti sulla classi cazione delle varie classi; a seguire, in uiscono in maniera minore i gradi giorno della località e i gradi giorno legati alla mensilità. In ne, si trovano i vari mesi dell’anno che hanno un impatto minimo sul modello.

[2] Stefan Lenz e Harald Binder. Deep generative models in DataSHIELD. 2020. arXiv: 2003.07775 [stat.ML].

[4] Marco Tulio Ribeiro, Sameer Singh e Carlos Guestrin. ”Why Should I Trust You?”: Explaining the Predictions of Any Classi er. 2016. arXiv: 1602.04938 [cs.LG].

Lo studio intrapreso ha dimostrato che i metodi di intelligenza arti ciale presi in considerazione possono essere Summary Plot per le classi 7, 8, 9

Inoltre, tutta la fase di analisi legata alla generazione dei dati sintetici permette di risolvere il problema della scarsità di dati, molto comune in questo contesto. Grazie a questi algoritmi è, quindi, possibile avvalersi di modelli di classi cazione anche partendo da una banca dati relativamente piccola. Questo espediente, però, non va considerato come la risoluzione di tutti i

approfondimenti potrebbero essere ricercati proprio a tal ne. In particolare, si potrebbe scegliere una divisione in classi più legata a delle fasce di consumo speci che, da trovare con degli esperti del settore. Questo potrebbe portare a un grande miglioramento soprattutto nelle classi peggiormente classi cate. Inoltre, potrebbero essere aggiunte altre variabili, legate ad esempio all’andamento del meteo oppure riportanti informazioni sullo stato degli edi ci o sulle tecnologie adoperate all’interno.

FIGURA 7

[5] Scott M. Lundberg e Su-In Lee. A Uni ed Approach to Interpreting Model Predictions. In: Proceedings of the 31st International Conference on Neural Information Processing Systems. NIPS’17. Long Beach, California, USA: Curran Associates Inc., 2017, pp. 4768–4777. ISBN: 9781510860964.

Da queste analisi si può a ermare che il modello risulta essere essenzialmente corretto, nonostante qualche difetto.

[3] Gareth James et al. An Introduction to Statistical Learning: with Applications in R. Springer, 2013. URL: https://faculty.marshall.usc.edu/gareth-james/ISL/.

problemi, in quanto proprio questa parte si è rivelata essere la più complessa. Per questo motivo andrebbero sviluppate soluzioni legate alla costruzione di database costantemente aggiornati, sia da parte dei proprietari di immobili privati sia dagli Enti Pubblici, come nel caso degli edi ci scolastici in esame, per poter avere, nel tempo, la possibilità di costruire diversi strumenti per l’analisi dei

[1] Samuel A. Assefa et al. Generating synthetic data in nance: opportunities, challenges and pitfalls. In: Proceedings of the First ACM International Conference on AI in Finance (2020).

* Alessio Armano, Aubay Italia S.p.a. Fabio Mercorio, Università Bicocca di Milano Stefano Nicolodi e Manuela D’Ascenzo, Enertech Solution s.r.l.

#75 53

Un’ulteriore interessante analisi andrebbe poi e ettuata anche sui consumi del gas, in quanto le variabili utilizzate in questo studio sono naturalmente più correlabili con le utenze legate prettamente al riscaldamento.

negativamente sulla classe 8, ma positivamente sulla classe 9, quando, in realtà, su entrambe le classi dovrebbero impattare positivamente. Questa scoperta potrebbe portare, in uno step successivo, a decidere di agglomerare queste tre classi in un’unica classe, in maniera che il modello non faccia eccessiva confusione nella distinzione tra di esse.

Conclusioni

BIBLIOGRAFIA

Vivendo in un’epoca di grandi cambiamenti, le possibili innovazioni sono quasi all’ordine del giorno, soprattutto in un campo in perenne evoluzione come quello energetico.

applicati con buoni risultati all’ambito energetico. Dimostrata l’adeguatezza di tali metodi nell’ambito B2B, si può pensare a una sperimentazione anche in ambito B2C per la costruzione di una “bolletta smart” in grado di essere sistema di raccomandazione per l’ecientamento energetico.

consumi.Ulteriori

dalla società Steam srl che ha seguito anche la direzione operativa di cantiere, è iniziata a maggio 2013, concludendosi a luglio 2014. La realizzazione, eseguita tra il 2015 e il 2016, è stata adata a Siram Spa per un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro.

#7554

La progettazione, sviluppata in BIM

Nel secolo che ci mette di fronte alla necessità di mitigare e adattarci ai cambiamenti climatici questa dovrebbe essere una questione prioritaria per tutti i soggetti che si trovino a gestire attività che comportino apprezzabili o a maggior ragione elevati consumi energetici. Purtroppo la

M. Tezze, N. Libero*

Trigenerazione per l’aeroporto

Ef cienza energetica

P

L’impianto è in funzione da ne 2016 (appena poco più di 3 anni dall’inizio della progettazione) e si possono contare ad oggi 5 annualità complete

erché non investire con convinzione in progetti volti al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, che non costituiscano solo un ritorno di immagine, ma che contribuiscano efficacemente ad una riduzione delle emissioni e che permettano un risparmio energetico ed economico nel medio lungo termine?

realtà è ben diversa e questo tipo di investimenti vengono spesso presi in considerazione solo nel caso in cui le ripercussioni economiche lo impongano.

Non è il caso del progetto in esame: la nuova centrale di trigenerazione dell’Aeroporto di Venezia, che punta invece, insieme ad altri interventi, alla sostenibilità a lungo termine dello sviluppo infrastrutturale dell’Aeroporto.

Esiti della realizzazione e gestione della nuova centrale di trigenerazione dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, in esercizio dal 2017

Tale condizione, ampiamente rispettata come già anticipato, massimizza quindi la quota parte di energia elettrica producibile che può essere considerata nel calcolo del risparmio energetico rispetto all’utilizzo delle fonti tradizionali, parametro chiave nel calcolo dei Titoli di Ecienza Energetica (T.E.E.), anche detti Certi cati Bianchi (C.B.), da poter maturare. Ad una gestione energeticamente e ciente dell’impianto corrisponde in tal senso la possibilità di rendere più vantaggioso l’investimento, riducendone i tempi di ritorno.

fughi per un totale di 22,5 MW di potenza frigorifera. In tal modo la quota parte di energia non producibile o non conveniente da produrre tramite cogenerazione può essere prodotta tramite sistemi tradizionali.

La centrale è quindi pensata per funzionare nella logica di massima produzione di energia termica utile, sia da utilizzare direttamente presso l’aerostazione sia da impiegare per la produzione di energia frigorifera per mezzo dei gruppi ad assorbimento. Si predilige chiaramente la condizione di autoconsumo per ciò che concerne l’energia elettrica prodotta.

L’energia elettrica prodotta è completamente autoconsumata all’interno del sedime aeroportuale, mentre l’energia termica, sotto forma di acqua ad elevate temperature, soddisfa in prima battuta il fabbisogno termico dell’aerostazione, del fabbricato area tecnica e della Palazzina U ci SAVE. Nei periodi in cui il fabbisogno termico è basso o completamente nullo, ovvero mezze stagioni o in estate, l’energia termica è inviata ai due gruppi frigoriferi ad assorbimento che sono in grado di produrre acqua refrigerata senza ulteriore utilizzo dell’energia elettrica prodotta.

A conferma della politica di abbattimento dei consumi sono stati e ettuati due accorgimenti, come si vede in Figura 1: il cogeneratore e il gruppo frigorifero ad assorbimento sono stati realizzati con gli stessi salti termici e portate, in modo da evitare che parte dell’energia termica nel periodo estivo

Introduzione all’impianto e alle logiche di esercizio

FIGURA 1 Schema della centrale di trigenerazione EVAPORATIVETORRIASSIALI 13°C6°C PREDISPOSTOECO250x2 SCARICO FUMI COGENERATOREFUMI2x1831KW FRIGO 4 x 4,5 MW DRY COOLER DRY COOLER 34°C 29°C 60°C 45°C 65°C45°C 65°C45°C ASSORBITORE2x1350kW 29°CEVAPORATIVETORRI2x3400kW34°C SCARICOFUMI 93°C 78°C22,5°C15°C 48°C40°C FREDDEUTENZE UTENZECALDE PRERISCALDOACS SCAMBIATORISCAMBIATORI CALDAIE 4 x 3000 kW

A supporto della centrale il progetto prevede per la parte di generazione dell’energia termica un nuovo generatore di calore a condensazione da 3,6 MW di potenza termica utile che si aggiunge ad altre 3 caldaie esistenti. Si evidenzia che con l'introduzione dei cogeneratori, le caldaie supportano la generazione di calore solo nei picchi invernali, fungendo anche da backup. Per ciò che riguarda la generazione frigorifera il progetto prevede, in aggiunta ai 2 gruppi frigoriferi ad assorbimento, quattro gruppi frigoriferi a compressione meccanica centri-

L’impianto è composto da due motori a combustione interna ad assetto cogenerativo da circa 2 MW elettrici e 1,9 MW termici e da due gruppi frigoriferi ad assorbimento da circa 1,5 MW frigoriferi.

Il secondo accorgimento consiste nell’utilizzo dell’energia termica del circuito a bassa temperatura, che solitamente viene inutilmente dissipata, per il preriscaldamento dell’acqua calda sanitaria permettendo un recupero extra per ciascun motore.

Risulta pertanto di fondamentale importanza per chi e ettua l’investimento che l’impianto sia e ettivamente esercito in maniera e ciente. Ciò è in e etti avvenuto

non venga utilizzata in mancanza di richiesta di fabbisogno termico.

I due motori, alimentati da gas naturale, generano una produzione combinata di energia elettrica e termica con un rendimento energetico compelssivo del 90%.

di funzionamento (dal 2017 al 2021).

#75 55

Una parte consistente del successo dell’intervento, che nel proseguo dell’articolo sarà esplicitato attraverso i numeri in gioco inerenti l’e cienza, le ore di funzionamento e le energie prodotte, deriva dall’aver combinato l’appalto di realizzazione dell’impianto con una gestione e conduzione dello stesso per i primi 5 anni basata e remunerata secondo le performance raggiunte.

dall’impianto dal 2017 ad ANNOoggi2017 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da Caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNov[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore RISULTATI OTTENUTI DALL’IMPIANTO DAL 2017 AD OGGI ANNO 2017 ANNO 2018

raggiungere nei confronti di SAVE sono essenzialmente il conseguimento della quali ca CAR, la minimizzazione dell’energia termica dissipata e la massimizzazione delle ore di funzionamento annue del sistema trigenerativo.

ed è stato possibile anche grazie al sistema di remunerazione dell’attività di gestione e manutenzione; il corrispettivo è difatti solo in parte sso e per buona parte variabile, funzione dei kWh elettrici prodotti (in modo da incentivare il massimo sfruttamento dei motori e la massima producibilità); al contempo è stato previsto un sistema di penali nel caso in cui la produzione di energia non avvenga secondo speci ci requisiti.

La logica di funzionamento degli impianti che è stata de nita si basa sulla valutazione della massima producibilità della centrale rispetto ai fabbisogni aeroportuali. Tale producibilità viene confrontata con la produzione e ettivamente realizzata, misurata e registrata sul campo

Regolamentazione del servizio di esercizio e manutenzione

#7556

Vedremo quindi di seguito quali sono le regole del gioco (in pratica come è strutturato il contratto di gestione e manutenzione) e i risultati che sono stati ottenuti nei primi 5 anni di funzionamento dell’impianto.

Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da Caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNov[kWht]

Risultati***BOXATOottenuti

Saranno analizzate le condizioni poste per l’esercizio

Energia Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore

Bozza pag. 6 di 15 Gennaio 2021

Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a

Gli obiettivi che la società che ha realizzato e che sta gestendo l’impianto si trova contrattualmente obbligata a

Fabbisogno

ANNO 2018 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2018 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2018 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore Bozza pag. 6 di 15 Gennaio 2021 Risultati***BOXATOottenuti dall’impianto dal 2017 ad ANNOoggi2017 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da Caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNov[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore Bozza pag. 6 di 15 Gennaio 2021 Risultati***BOXATOottenuti dall’impianto dal 2017 ad ANNOoggi2017 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000FebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe]

dell’impianto, le modalità di controllo e i risultati ottenuti in termini di energie prodotte e consumate. Avremo quindi modo di osservare con dati alla mano se le condizioni poste abbiano e ettivamente portato ad un utilizzo e ciente dell’impianto.

Il monitoraggio della corretta gestione viene eseguito tramite un cruscotto energetico che registra ed elabora fabbisogni e produzioni energetiche e che è programmato in modo da segnalare in tempo reale problemi nella corretta gestione ed eventuali rischi di applicazione penali.

Tale situazione verrebbe pertanto regolamentata applicando delle penali alla società che esercisce l’impianto.

dal sistema di regolazione e supervisione.

Questo avviene per tutte e tre le tipologie di energie producibili (elettrica, termica e frigorifera) mettendo in gioco un sistema di penali a carico del gestore nel caso si veri chino delle mancate produzioni oltre determinati limiti percentuali rispetto a quanto sarebbe stato possibile produrre.

ANNO 2019 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2019 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2019 5.000.0004.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 4.500.0004.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2020 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2020 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2020 4.000.0003.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWhe] Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore ANNO 2019 ANNO 2020

Il calcolo della massima producibilità tiene inoltre conto dei fermi macchina necessari per e ettuare la manutenzione, che vengono programmati con

Esiti degli ultimi anni Esponiamo di seguito i risultati ottenuti dall’impianto dal 2017 ad oggi.

Qualora in uno speci co lasso temporale si registri uno scostamento eccessivo dell’energia realmente prodotta rispetto a quella considerata producibile, si considererebbe che l’impianto non stia funzionando quanto potrebbe, generando quindi delle ine cienze, dei mancati risparmi di energia primaria e allo stesso tempo dei mancati guadagni legati all’ottenimento di ulteriori T.E.E..

#75 57

Come possibile osservare dai seguenti gra ci, che riportano mensilmente e per ogni anno analizzato le

congruo anticipo e che contrattualmente non possono superare 1 mese all’anno per ciascun cogeneratore.

2021

Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore

ElettricaEnergia 36.804 26.436 72%

TermicaEnergia 16.397 15.739 96%

ElettricaEnergia 43.200 32.893 76%

OTTENUTI DALL’IMPIANTO DAL 2017 AD OGGI (seguito)

Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore

Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione acqua calda [kWht]

Come era inevitabile accadesse, gli anni 2020 e 2021 sono stati caratteriz-

ANNO 2021

#7558

TermicaEnergia 11.268 9.491 84%

[kWht]

funzionare quasi sempre alla massima potenza preoccupandosi di parzializzare solamente in base ai fabbisogni termici e frigoriferi.

Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht]

2020

2017

ElettricaEnergia 31.141 29.780 96%

[kWhe]

Grado di copertura del energeticofabbisogno[%]

La percentuale di fabbisogno elettrico coperto tramite cogenerazione

quote di energia elettrica e termica (comprensiva anche della quota parte richiesta per la produzione di energia frigorifera) coperte tramite la cogenerazione rispetto ai fabbisogni complessivi, la produzione ha dato priorità alla copertura del fabbisogno termico e frigorifero. Difatti quasi la totalità del fabbisogno termico viene soddisfatta tramite la cogenerazione mentre essendo molto alto il fabbisogno frigorifero è necessario un importante intervento dei gruppi frigoriferi a compressione meccanica. Va evidenziato che il carico elettrico dell’aeroporto è quasi sempre più alto di 4 MW (potenza elettrica massima erogata dai due cogeneratori funzionanti contemporaneamente) e quindi tale da consentire ai cogeneratori di

*** 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic

FrigoriferaEnergia 14.372 7.583 53%

RISULTATI

zati da una sensibile riduzione dei fabbisogni energetici delle utenze servite dall’impianto di cogenerazione, riduzione ovviamente riconducibile agli e etti della pandemia da COVID 19. In questo nuovo quadro l’impianto si è comunque adattato riuscendo a coprire quasi la totalità dei fabbisogni energetici compreso quello elettrico.

3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic

Fabbisogno Aerostazione Produzione Energia Elettrica da Cogenerazione 3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Energia Frigorifera ad integrazione prodotta da GF a Compressione Energia Frigorifera prodotta da Assorbitore

FrigoriferaEnergia 13.101 7.450 57%

TermicaEnergia 17.762 15.692 88%

TABELLA 1 Grado di copertura di fabbisogno elettrico e termico dell’aerostazione tramite cogenerazione degli ultimi cinque anni

[kWhe]

TermicaEnergia 17.762 15.692 88%

*** 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic

2019

ElettricaEnergia 43.416 33.513 77%

AerostazioneFabbisogno[MWh/anno] Produzione Cogenerazioneda[MWh/anno]

3.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic[kWht] Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete

FrigoriferaEnergia 22.110 8.739 40%

Per riassumere quanto evidenziato, si riporta in Tabella 1 il grado di copertura di fabbisogno elettrico e termico dell’aerostazione tramite cogenerazione degli ultimi cinque anni.

FrigoriferaEnergia 23.084 8.843 38%

ANNO 2021

FrigoriferaEnergia 17.543 7.817 45%

*** 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic

2018

TermicaEnergia 16.505 14.929 90%

ANNO 2021

ANNO 2021 [kWhe]

Produzione Energia Termica da caldaie ad integrazione Energia Termica da Cogenerazione per rete acqua calda 3.500.0003.000.0002.500.0002.000.0001.500.0001.000.000500.0000GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic

ElettricaEnergia 33.418 31.830 95%

2017 1.497 2018 4.214 2019 4.081 2020 3.502 2021

FIGURA 2 Percentuale di fabbisogno cogenerazione

in particolare risulta essere molto più elevata. Tale fenomeno è dovuto alla importante riduzione del fabbisogno elettrico complessivo e dal quasi invariato fabbisogno termico complessivo riscontrato (Figura 2).

* Marcello Tezze, Steam srl – Delegato AICARR Veneto Nicola Libero, Steam srl

Titoli di E cienza Energetica (TEE) o Certi cati Bianchi (CB) Chiamati anche Titoli di E cienza Energetica (TEE), i certi cati bianchi sono il principale meccanismo di incentivazione dell’e cienza energetica nel settore industriale, delle infrastrutture a rete, dei servizi e dei trasporti, ma riguardano anche interventi realizzati nel settore civile e misure comportamentali.

50.00045.00040.00035.00030.00025.00020.00015.00010.0005.0000 20172018201920202021

Ore3.097*dimarcia

Lacogenerazioneriduzionedel

La variabilità dei fabbisogni di anno in anno si ripercuote inoltre sul quantitativo di risparmio di energia primaria conseguito rispetto ai metodi di produzione tradizionali. I dati di risparmio ufficiali pubblicati vengono di riportati in Tabella 3.

fabbisogno elettrico quas invariato fabbisogno

Fabbisogno elettrico [MWh] termico [MWh]

Fabbisogno

#75 59 Carbon emissions”, che dovrà essere raggiunta nel 2030, si preveda di raggiungere l’obiettivo a ancando all’impianto di cogenerazione ulteriori installazioni fotovoltaiche per 50 MWp di potenza installata aggiuntiva.

ciali pubblicati vengono di riportati in Tabella 3.

termico complessivo riscontrato (Figura 2).

Anno Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) risparmiate

[h]

Per rendere tangibili i dati di risparmio di energia primaria, se consideriamo il dato di risparmio medio annuo di energia dal 2018 al 2021 (nel 2017 l’impianto era in fase di prova) pari a circa 3700 TEP, lo stesso dato si sarebbe potuto ottenere installando un impianto fotovoltaico di circa 30 MWp (circa 150.000 mq di estensione).

* Valore non ancora u ciale, stimato seguendo le indicazioni della Guida CAR alla revisione 2019.

TABELLA 4 Ore di marcia annue riscontrate

Tabella 3- Quantitativo di TEP risparmiate

Questa valutazione ottiene ancora maggior peso considerando che nella RoadMap di SAVE verso la “Net Zero

Il calcolo dei Certi cati Bianchi può essere e ettuato applicando la Guida CAR fornita dal Gestore Servizi Energetici (GSE), la cui versione più recente risulta essere la revisione del 2019.

Gennaio 2021

Figura 2- Percentuale di fabbisogno elettrico, termico e frigorifero coperto tramite

fabbisogno elettrico complessivo del 2020 e del 2021 e il corrispondente innalzamento della percentuale di fabbisogno coperto da cogenerazione sono lo specchio della corretta attuazione della logica di esercizio precedentemente descritta.

La riduzione del fabbisogno elettrico complessivo del 2020 e del 2021 e il corrispondente innalzamento della percentuale di fabbisogno coperto da cogenerazione sono lo specchio della corretta attuazione della logica di esercizio precedentemente descritta.

Come è possibile notare i 2 cogeneratori hanno funzionato per un numero di ore molto elevato, superiore alle 8000 ore all’anno.

2017 1.497 2018 4.214 2019 4.081 [MWh]

La variabilità dei fabbisogni di anno in anno si ripercuote inoltre sul quantitativo di risparmio di energia primaria conseguito rispetto ai metodi di produzione tradizionali. I dati di risparmio u -

Anno Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) risparmiate

I certi cati bianchi sono titoli negoziabili che certi cano il conseguimento di risparmi negli usi nali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell’e cienza energetica. Un certi cato equivale al risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP).

complessivo e dal

Nella Tabella 4 sono riportate le ore di marcia annue riscontrate.

elettrico, termico e frigorifero coperto tramite

Il risparmio di energia primaria evidenziato nella tabella precedente si riperquote di conseguenza anche sul quantitativo di certi cati bianchi maturati per ogni anno di esercizio successivo al primo anno di rendicontazione. Nel caso corrente dai dati analizzati si evidenzia che in ciascun anno di esercizio tutta la quota di energia elettrica prodotta è associabile al relativo quantitativo di energia termica cogenerato. Pertanto tutta l’energia prodotta ha concorso all’ottenimento dei T.E.E.

Fabbisogno frigorifero [MWh]

Al seguente sito internet i dati pubblicati sul risparmio energetico dato dalla soluzione https://ambiente.veneziaairport.it/temi-ambientali/cambiamenti-climatici/gestione-ecogenerativa:ciente-dellenergia.html

Un’unità di cogenerazione è de nita ad alto rendimento se il valore del risparmio di energia primaria (PES) che ne consegue è almeno del 10% oppure, nel caso di unità di micro-cogenerazione (< 50 kWe) o piccola cogenerazione (< 1 MWe), se assume un qualunque valore positivo.

DEFINIZIONI

TABELLA 3 Quantitativo di TEP risparmiate

Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR)

Bozza pag. 12 di 15

Fonte: Gestore Servizi Energetici (GSE)

Unità 2018 2019 2020 2021 Cogeneratore N°1 8.549 8.333 8.067 8.375 Cogeneratore N°2 8.445 8.383 7.540 8.555

PR E ZZI INFOR M AT IV I D E L L’ E DILIZI A PREZZARI per SUPERBONUS 110% Sisma Bonus, Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazione www.build.it Per info tel. 06.21060305

Si è svolto il 29 giugno scorso in Mostra Convegno Expocomfort il 38º Convegno nazionale AiCARR “Edifici e impianti per il clima futuro”, una giornata di lavori focalizzata sul tema “caldo” dei

Inoltre, è dal 2010 che il Convegno non viene ospitato in un Paese dell’area del Mediterraneo.

Programma ampliato per il corso su idrogeno e fuel cells

e Giorgio Albonetti, Presidente di LSWR Group, sarà Chair del Comitato Organizzatore.

Il corso “Conduzione, esercizio e gestione della manutenzione degli impianti tecnologici” rappresenta un’interessante occasione di aggiornamento in un ambito specialistico che richiede figure professionali caratterizzate da solide competenze tecniche, gestionali e normative e per questo è sempre molto apprezzato in tutte le sue edizioni.

Sono previsti CFP per ingegneri e periti industriali Il calendario

Aggiornamento specialistico con il corso su conduzione e gestione della manutenzione degli impianti

L’Italia ospiterà nel 2025 la 15ª edizione di REHVA Clima World Congress, il Convegno internazionale triennale del settore HVAC, e AiCARR ne curerà l’organizzazione: lo ha annunciato il Presidente di AiCARR Filippo Busato a Rotterdam nel corso della cerimonia di chiusura di REHVA Clima 2022. “Decarbonized, healthy and energy conscious buildings in future climates” è il titolo scelto per l’edizione 2025. “Il clima cambia rapidamente, anno dopo anno, è un dato di fatto – ha illustrato in proposito Busato – e dobbiamo essere pronti ad assecondare questi veloci mutamenti con edifici energeticamente efficienti, salubri e “virtuosi”, come richiesto dal processo di decarbonizzazione in corso a livello europeo. In quest’ottica, un ruolo essenziale è affidato chiaramente al settore HVAC. E a professionisti, accademici e aziende del settore REHVA Clima 2025 offrirà un qualificato e necessario spazio di confronto internazionale su questi temi “caldi”.

Pubblicata la Guida AiCARR sugli edifici ospedalieri

Il corso, che per il 2022 viene proposto in diretta online a partire dal 27 ottobre sempre nell’ambito del Percorso Specializzazione, insegna a comprendere e proporre un contratto di manutenzione, avere cognizione delle varie figure manutentive coinvolte e della loro gestione, discernere tra i vari tipi di manutenzione ottimizzandone la scelta in base alla tipologia applicativa, redigere istruzioni operative per identificare e verificare il livello di manutenzione realizzato e, anche attraverso esempi concreti, sapere cosa richiedere a chi svolge la Lemanutenzione.lezionisono di interesse per i professionisti a cui spetta la redazione di piani di manutenzione e gestione degli impianti, ai tecnici delle imprese di manutenzione e ai funzionari delle committenze a cui fornisce una panoramica ampia ed esaustiva sui temi dell’efficienza energetica nell’ambito della conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti tecnologici al servizio delle diverse utenze.

Il corso, in programma il 3 e 4 novembre, è di particolare interesse per i progettisti e altri professionisti del settore, a cui fornisce gli elementi fondamentali per comprendere la tecnologia dell’idrogeno, particolarmente interessante per la sua versatilità e sostenibilità, e, quindi, delle celle a combustibile. Le lezioni presentano la situazione attuale in riferimento alle strategie europee per l’idrogeno, illustrano i possibili usi

La Guida, frutto di un articolato e accurato lavoro di stesura e revisioni coordinato da Sergio La Mura e Roberto Merici, viene pubblicata in un momento in cui, alla luce della pandemia da SARS-CoV-2, sembra che si sia presa finalmente coscienza del ruolo fondamentale che gli impianti ricoprono nella lotta alla diffusione delle infezioni che possono avvenire via aerosol.

Oltre 120 partecipanti al 38º Convegno nazionale AiCARR

AiCARR organizza REHVA Clima World Congress 2025

Dato il grande apprezzamento ricevuto da tutte le precedenti edizioni del corso dedicato a idrogeno e fuel cells, AiCARR Formazione ne ha ampliato il programma e approfondito alcuni degli argomenti, portando le ore da 4 a 7.

infezioni nemanutenzio-duzionene,realizzazio-progetto,attraversoospedalieroterotrasporta-ae-inambitoillalacon-eladegliimpianti

cambiamenti climatici e della necessità di delineare nuove strategie di progettazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio.

“Se fino a pochi anni fa comfort e risparmio

Nel corso dell’annuncio è stato presentato il Conference Team: Filippo Busato sarà Presidente del Convegno, il Presidente Eletto AiCARR Claudio Zilio avrà il ruolo di Chair del Comitato Scientifico

27 e 28 ottobre, 7 e 9 novembre

Il tema è particolarmente delicato e complesso quando viene contestualizzato nella struttura ospedaliera, fortemente energivora, che deve necessariamente fornire determinate prestazioni, fra cui il preciso controllo delle infezioni nosocomiali. E proprio la riduzione significativa del rischio di

AiCARR informa www.aicarr.org a cura di Lucia Kern

REHVA Clima World Congress ritorna così in Italia a quasi 25 anni di distanza dall’edizione di Napoli, che, seppure organizzata in tempi complessi –era il settembre del 2001 – aveva fatto registrare circa 800 partecipanti.

È stata presentata in occasione di Mostra Convegno Expocomfort la Guida AiCARR nº IX “Edifici ospedalieri: ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata”.

di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) è l’obiettivo di questa Guida, che intende sensibilizzare il lettore sul tema del rischio “biologico” connesso con le particelle aerotrasportate e sulle conseguenti scelte tecniche ed economiche da applicare.

La Guida AiCARR n° IX è disponibile per acquisto sul sito di AiCARR, nella sezione Editoria.

Analisi economiche per i professionisti

Progettazione di impianti di climatizzazione negli edifici NZEB, il corso dal taglio pratico

AiCARR informa www.aicarr.org a cura di Lucia Kern

Soddisfazione in AiCARR per l’elezione di Livio Mazzarella in qualità di REHVA Board Member. Mazzarella, rappresentante di AiCARR in REHVA, è stato eletto con mandato triennale nel corso del REHVA Annual Meeting, che si è tenuto lo scorso maggio a Rotterdam.

delineare traiettorie ed approcci innovativi per la progettazione e l’ottimizzazione di impianti adatti ad edifici resilienti per il clima dei prossimi anni, con uno sguardo agli obiettivi fissati di decarbonizzazione progressiva fino al 2050”.

Il Convegno ha offerto l’occasione per consegnare finalmente “live” riconoscimenti e premi: il Presidente AiCARR ha assegnato le targhe ai Soci AiCARR iscritti da 25 anni e ha premiato il vincitore del REHVA Professional Award for Design Sergio La Mura, il vincitore del REHVA Professional Award for Technology Luca Pauletti e i vincitori del Premio Sanguineti (i nomi sono indicati nella notizia dedicata).

È ormai chiaro che per conseguire le prestazioni richieste dalla vigente legislazione a un edificio NZEB sia indispensabile una progettazione integrata di involucro e impianto e che per la realizzazione di edifici NZEB siano essenziali la progettazione e la gestione di impianti a basso consumo energetico. In quest’ottica, AiCARR Formazione propone nel Percorso Specializzazione il corso “La progettazione degli impianti di climatizzazione negli edifici NZEB”, proposto in diretta streaming il 3 e 4 novembre. Il corso affronta dal punto di vista pratico la progettazione e gestione di impianti a basso consumo energetico, ed entra nel dettaglio di alcune scelte fondamentali per il corretto dimensionamento e funzionamento delle apparecchiature, temi generalmente non considerati nelle norme. Inoltre, presenta una serie di considerazioni e indicazioni utili per affrontare, scegliendo la tipologia impiantistica più adeguata, la progettazione di un impianto HVAC&R a servizio di un edificio NZEB le cui caratteristiche di involucro siano state opportunamente definite e condivise fra i Verrannoprogettisti.richiestiCFP per ingegneri e periti industriali.

dell’idrogeno e spiegano il dimensionamento delle celle a combustibile. In particolare il corso affronta i seguenti argomenti: L’idrogeno e il concetto di vettore energetico; Il contesto energetico di riferimento per le tecnologie a idrogeno; Le strategie europee per l’idrogeno; Produzione dell’idrogeno; Trasporto, distribuzione e stoccaggio dell’idrogeno; Utilizzi dell’idrogeno: mobilità, usi energetici, usi industriali; Celle a combustibile: tecnologie, caratteristiche, efficienza, affidabilità, costi, esempi di dimensionamento. Sono previsti Crediti Formativi Professionali per ingegneri e periti industriali.

energetico erano le parole chiave per il settore edilizia e impianti – ha illustrato il Presidente di AiCARR Filippo Busato – oggi, inevitabilmente, il nostro vocabolario si è ampliato con i termini resilienza, decarbonizzazione, sanità: con il nostro Convegno abbiamo inteso dare concretezza a tutti questi termini e indicare approcci di progettazione che non solo siano in linea con le più attuali esigenze politiche e sociali, ma che possano renderci pronti ad anticipare eventi e cambiamenti, spesso inaspettati, come abbiamo sperimentato in questi ultimi anni”.

“Il Convegno di AiCARR “guarda” al futuro, come si evince già dal titolo”, ha dichiarato nel corso di MCE il Presidente Eletto di AiCARR Claudio Zilio. “Guarda al futuro perché, in molti dei lavori presentati, si prende spunto dell’osservazione e dall’analisi dei dati storici di edifici esistenti per

60 anni, insieme

In un’atmosfera amichevole e informale AiCARR ha finalmente festeggiato al meglio i 60 anni compiuti nel 2020. La festa si è tenuta il 30 giugno in un locale milanese, alla presenza di molte delle persone che condividono il presente, il passato e il futuro dell’Associazione.

L’evento, il primo realizzato da AiCARR interamente in presenza dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha fatto registrare oltre 120 partecipanti e molto interesse per i temi trattati.

Livio Mazzarella eletto nel REHVA Board

I professionisti del settore, in particolare gli EGE, ai quali viene richiesto di abbinare alle approfondite competenze tecniche nozioni in campo economico e finanziario, non dovrebbero perdere il corso dedicato ai fondamenti di analisi economiche dei sistemi edificio impianto, proposto da AiCARR Formazione in diretta online dal 21 novembre.

AgorAiCARR, il servizio per un dialogo professionale fra Soci

Sono inoltre stati segnalati dalla giuria del Premio per i loro articoli: Mauro Strada e Salvatore Galante; Enrico Lanzillo, Viviana Amato e Salvatore D’Auria; Alfonso Capozzoli; Fabio Minchio, Marianna Benetti, Paolo Gobbato e Sergio Rech.

Inoltre, vengono presentati casi-studio di rilievo con le loro peculiarità, e viene spiegato come progettare e condurre in maniera critica uno studio di fattibilità tecnico-economica per i sistemi edificio impianto, scegliendo la tecnica più appropriata. Sono previste esercitazioni con l’uso del foglio di calcolo MS Excel.

Il calendario

per la transizione energetica”, in cui esperti del settore impegnati in prima linea nel processo di transizione energetica del nostro Paese tracceranno gli scenari possibili di evoluzione nei prossimi anni, attraverso l’analisi delle criticità attuali e delle soluzioni più efficaci per vincere questa sfida per il futuro.

È in programma l’11 e il 14 novembre una nuova sessione per l’esame di certificazione per Esperto in Gestione dell’Energia, che AiCARR Formazione organizza in streaming, in collaborazione con ICMQ secondo lo schema di certificazione e accreditamento per la conformità alla norma UNI CEI 11339:2009 in materia di EGE.

Il primo appuntamento è in calendario il 22 settembre e riguarda i temi del metering e dello smart metering: con particolare riferimento al settore delle costruzioni verranno illustrati gli strumenti attualmente disponibili e le potenzialità di sviluppo nel prossimo futuro, nell’ottica della diffusione di tecnologie innovative per il risparmio energetico e la riduzione di emissioni di CO2 Il 13 ottobre sarà la volta del webinar “La diversificazione dei vettori energetici come strumento

Tutte le informazioni relative ai corsi sono pubblicate sul sito www.aicarrformazione.org

a cura di Lucia Kern

Si è svolta una nuova edizione del Premio dedicato alla memoria di Roberto Sanguineti, il Direttore delle Redazioni tecniche della PEG Propaganda Editoriale Grafica, ai tempi la casa editrice delle più importanti riviste del settore. Il Premio biennale è stato istituito nel 1996 quale riconoscimento al migliore scritto relativo ad argomenti di condizionamento dell’aria, riscaldamento, refrigerazione pubblicato sulla rivista organo ufficiale dell’Associazione: in occasione di questa edizione è stata realizzata una pubblicazione, liberamente consultabile nella sezione e-book del sito AiCARR, in cui si trovano raccolti tutti gli articoli vincitori del Premio. Nel corso del 38º Convegno nazionale AiCARR, tenutosi in MCE il 29 giugno, sono stati premiati i vincitori delle edizioni 2020 e 2022: Francesco Fellin, Stefano Lama, Davide Potente e Luciano Viero per l’articolo “HVAC per i siti della ricerca applicata: il caso PRIMA-NBTF”, pubblicato su AiCARR Journal n. 56 – 2019, e Federico Pedranzini per l’articolo “Impianti HVAC e SARS-CoV-2, dobbiamo ripensare la progettazione?”, pubblicato su AiCARR Journal n. 66 – 2021.

nove aree tematiche, dai BACS alla VMC, dalla diagnosi energetica, agli incentivi, alla legionella. Usufruire di AgorAiCARR è semplice: nell’area dedicata del sito, è sufficiente cliccare sul link “Accedi al servizio” previa autenticazione Socio e pubblicare la domanda, corredata di nome e cognome di chi pone il quesito.

Nell’ottica di offrire spazi di dibattito su temi molto attuali a una platea ancora più ampia, verranno riproposti in autunno in modalità webinar i Seminari AiCARR organizzati in presenza nel corso di Mostra Convegno Expocomfort.

21, 23, 30 novembre e 2 dicembre

È attivo sul sito dell’Associazione AgorAiCARR, il servizio pensato come un luogo di incontro virtuale per lo scambio di know how tra Soci.

Tre webinar in autunno

L’edizione 2022 del Premio Sanguineti

Verranno richiesti Crediti Formativi Professionali per ingegneri e periti industriali.

A novembre, l’esame di certificazione per Esperto in Gestione dell’Energia

Ricordiamo che la certificazione rappresenta non soltanto un obbligo per poter condurre diagnosi energetiche per grandi imprese e imprese energivore, ma anche un’opportunità per offrire valore aggiunto alle proprie competenze professionali. L’esame è costituito da una prova scritta a risposta multipla, da una prova scritta di analisi di casi professionali (caso studio) e da una prova orale individuale.

Per accedere all’esame, il candidato deve dimostrare di possedere i requisiti in materia richiesti dall’Organismo di Certificazione ed elencati sul sito di AiCARR Formazione.

Il Socio, previa autenticazione al sito, può porre una domanda di natura professionale, tecnica o normativa, scegliendo tra le tematiche disponibili e un altro Socio, identificato da AiCARR come esperto nella materia di interesse, fornisce una risposta che potrà essere di supporto a tutti gli associati interessati al tema. Attualmente sono attive

Il corso illustra i concetti base del valore del denaro nel tempo, dettaglia le tecniche di analisi economica tradizionale e il calcolo degli indicatori economici basati sul flusso di cassa, con l’implementazione nel foglio di calcolo Excel, introduce le modalità di analisi multiobiettivo e tecniche non-DCF, anche con l’ausilio di esempi applicativi, e chiarisce le modalità di conduzione dei diversi tipi di studio, dettagliando le problematiche connesse alle diverse analisi.

AiCARR informa www.aicarr.org

La giuria ha anche assegnato “a sorpresa” due segnalazioni speciali per l’impegno offerto negli anni alla realizzazione della rivista: uno allo “storico” Socio AiCARR Carmine Casale e uno al Segretario Generale Luca A. Piterà.

“Le nuove frontiere dei sistemi di accumulo per le rinnovabili” è infine il titolo del webinar in calendario il 24 novembre, focalizzato sulla necessità di introdurre un sistema intelligente di accumulo dell’energia elettrica e termica capace di operare su diverse scale temporali e conferire flessibilità e capacità di regolazione al sistema energetico, in risposta al sempre più diffuso utilizzo di FER.

www.quine.it per avere la copia cartacea e la copia digitale in anteprima Tutti gli ARRETRATI li trovi su www.quine.it Editore: Quine srl · Via G. Spadolini, 7 · 20141 Milano - Italia · Tel. +39 02 864105 · Fax. +39 02 70057190 * Il CVV2 è il codice di tre cifre posizionato sul retro della carta di credito dopo i numeri che identificano la carta stessa per il circuito VISA. ABBONATI! INVIA SUBITO QUESTO TAGLIANDO VIA E-MAIL ALL’INDIRIZZO abbonamenti@quine.it INSIEME ALLA COPIA DEL PAGAMENTO Desidero abbonarmi ad AiCARR journal al costo di: 55 euro (6 numeri all’anno) Nuovo abbonato Rinnovo Pagamento Desidero ricevere fattura (indicare in numero di Partita IVA nel modulo sottostante) Versamento su c/c postale N.60473477 intestato a Quine srl - Via G. Spadolini,7 - I 20141 Milano (Allegare copia) Bonifico a favore di Quine srl - Credito Valtellinese, ag.1 di Milano - IBAN: IT88U0521601631000000000855 (Allegare copia) Carta di credito N. CVV2* Visa Mastercard Cartasì Titolare Scadenza NOME COGNOME PROFESSIONE AZIENDA INDIRIZZO P.IVA CAP PROV. CITTÀ SID EMAIL PEC TEL FAX DATA FIRMA Privacy: con la comunicazione dei dati personali si acconsente al trattamento di tali dati da parte di Quine srl,ai sensi della legge 196/2003,ai fini dello svolgimento del servizio,per fini imposti da obblighi normativi e per fini di marketing estatistici.Quine srl non comunicherà i dati all’esterno. L’utente può esercitare diritti legge (accesso correzione,cancellazione,opposizione al trattamento) rivolgendosi a Quine srl, via G. Spadolini 7, 20141 Milano. LA RIVISTA PER PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&RAiCARRcialeUfOrgano ANNO12 - DICEMBRE 2021 NORMATIVA EGE, PRONTA LA REVISIONE DELLA NORMA UNI CEI 11339 STRUMENTI L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL SERVIZIO DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE CASE STUDY CLIMATIZZAZIONE E ACUSTICA PER L’AEROPORTO PROGETTAZIONE IMPIANTISTICA NEGLI AEROPORTI TECNOLOGIE PER DECARBONIZZARE GLI EDIFICI NON RESIDENZIALI RISPARMIO ENERGETICO RECUPERO TERMODINAMICO VS RECUPERO TRADIZIONALE ORIGINAL ARTICLES SISTEMI PASSIVI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI CONTAGIO AEREO IN EDIFICI CON VENTILAZIONE RIDOTTA PASSIVE SYSTEMS FOR REDUCING THE RISK OF AIRBORNE INFECTION IN BUILDINGS WITH REDUCED VENTILATION IMPIANTISTICA TERZIARIO INTEGRAZIONE RINNOVABILI #71 ABBONATISU LA RIVISTA PER PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&RAiCARRcialeUfOrgano ANNO12 OTTOBRE 2021 NORMATIVA DIRETTIVA FER, APPROVATA LA PROPOSTA AiCARR RETAIL SISTEMI WATERLOOP PER LA REFRIGERAZIONE RIQUALIFICAZIONE IMPIANTISTICA DEL CENTRO COMMERCIALE VRF E REFRIGERANTI A BASSO GWP COVID-19 ALLESTIMENTO DI UNA UNITÀ DI TERAPIA INTENSIVA DI EMERGENZA SUPERBONUS 110% SISTEMI IBRIDI FACTORY MADE PER IL CONDOMINIO ORIGINAL ARTICLES APPROXIMATE AND CFD ENERGY PERFORMANCE ANALYSES OF INDUSTRIAL HEATING BY WATER STRIP MODULES PART 2 ANALISI APPROSSIMATA CFD DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE DI SISTEMI DI RISCALDAMENTO INDUSTRIALE CON TERMOSTRISCE PARTE THEORETICAL STUDY OF AIR CHANGE IN ITALIAN SCHOOLS: ENERGETIC ASPECTS, AIR QUALITY AND SARSCOV2 INFECTION RISK ASSESSMENT PART 2 APPROCCIO TEORICO SUL RICAMBIO D’ARIA NELLE SCUOLE ITALIANE: ASPETTI ENERGETICI,QUALITÀ DELL’ARIA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INFEZIONE DA SARS-COV-2 PARTE #70 RETAIL VRF LA RIVISTA PER PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&RAiCARRcialeUfOrgano POSTE ITALIANE SPA POSTA TARGET MAGAZINE GIPA/LO/CONV/003/2013. ANNO12 - MAGGIOGIUGNO 2021 DL 183/2020 PROROGHE ANTINCENDIO PER STRUTTURE RICETTIVE CASE STUDY RESORT DAL RECUPERO DI UN EDIFICIO STORICO MODERNI IMPIANTI IDRONICI IN AMBITO ALBERGHIERO POMPE DI CALORE MULTIFUZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN COMPLESSO TURISTICO CHILLER RAFFREDDATI CON ACQUA DI MARE PER MITIGARE L’ISOLA DI CALORE ORIGINAL ARTICLES A THEORETICAL TUDY O AIR HANGE IN ITALIAN CHOOLS: NERGETIC ASPETCS, AIR UALITY AN ARSCOV2 INFECTION RISK ASSESSMENT PART 1 APPROCCIO TEORICO SUL RICAMBIO D’ARIA NELLE SCUOLE ITALIANE: ASPETTI ENERGETICI,QUALITÀ DE ’ARIA E ALUTAZIONE DE RISCHIO DI NFEZIONE A AR -COV PARTE 1) VERSO GLI EDIFICI ZEROCARBON: SCENARI DI RETROFIT PER UN HOTEL IN ITALIA TOWARDS ZERO-CARBON BUILDINGS: RETROFIT SCENARIOS FOR REFERENCE HOTEL IN ITALY #68 STRUTTURE RICETTIVE CLIMATIZZAZIONE ESTIVA LA RIVISTA PER PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&RAiCARRcialeUfOrgano ANNO12 - SETTEMBRE 2021 NORMATIVA SUPERBONUS 110%, A CHE PUNTO SIAMO? SPECIALE IEQQUALITÀ DELL’ARIA INTERNA: PRESCRIZIONI PER IL COMFORT COME ILLUMINARE GLI AMBIENTI INTERNI IL COMFORT ACUSTICO NEI LUOGHI DEDICATI ALL’ASCOLTO COMFORT TERMOIGROMETRICO, UNO STRUMENTO DI PROGETTO E VERIFICA CASE STUDY GRIGLIE AFONICHE PER UN RESIDENCE IN RIVA AL MARE ORIGINAL ARTICLES APPROXIMATE AND CFD ENERGY PERFORMANCE ANALYSES OF INDUSTRIAL HEATING BY WATER STRIP MODULES PART ANALISI APPROSSIMATA CFD DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE DI SISTEMI DI RISCALDAMENTO INDUSTRIALE CON TERMOSTRISCE PARTE #69 QUALITÀ AMBIENTALE COMFORT Strutture Climatizzazionericettiveestiva QualitàComfortambientale Impiantistica terziario Integrazione rinnovabiliRetailVRF Fascicolo DOSSIER MONOGRAFICO FOCUS TECNOLOGICO #72 Strategie per lo sviluppo energetico Idrogeno #73 Design for people Metodi numerici #74 Pompe di calore Sistemi ibridi #75 Edi ci e il futuro Modelli climatici predittivi #76 Qualità dell’aria Tecnologie per la IAQ #77 Reti di Commissioningdistribuzione IPMVP

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