ECONOMIA Il turismo sostiene l’economia italiana RICERCA Contaminazione da muffe su superfici morbide IAQ Ventilazione degli ambienti indoor PEST CONTROL Blatte giganti in albergo ANNO 31 n. 9 NOVEMBRE/ DICEMBRE 2022 IGIENIZZANTE MADE IN ITALY www.rubinochem.it *Rimozione meccanica di germi e batteri non è un biocida, è un detergente igienizzante. Disponibile in 23 inimitabili fragranze PIÙ RISPETTO PER L’AMBIENTE, FLACONE CON PLASTICA RICICLATA FINO AL 50% Hotellerie
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IN COPERTINA
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ECONOMIA
Il turismo dà lavoro all’Italia Cristina Cardinali
S16 Sanificazione ambientale nell’ospitalità Maurizio Pedrini
HISTORY S26 L’eccellenza del pulito al Byblos ART Hotel Villa Amistà Maurizio Pedrini Sommario ECONOMIA Il turismo sostiene l’economia italiana RICERCA Contaminazione da muffe su superfici morbide IAQ Ventilazione degli ambienti indoor PEST CONTROL Blatte giganti in albergo ANNO 31 n. 9 NOVEMBRE/ DICEMBRE 2022 IGIENIZZANTE MADE IN ITALY www.rubinochem.it *Rimozione meccanica germi batteri non un biocida, un detergente igienizzante. Disponibile in 23 inimitabili fragranze PIÙ RISPETTO PER L’AMBIENTE, FLACONE CON PLASTICA RICICLATA FINO AL 50%
S10
WEBINAR
CASE
SPECIALE HOTELLERIE S10 S16 S26
DIRETTORE D’ALBERGO
S36 Garantire ai clienti qualità, comfort e massima igiene Maurizio Pedrini
S44 Contaminazione da muffe su superfici morbide Joe C. Spurgeon
S56 Biancheria: parametri per un lavaggio corretto Marcello Falvo TERME S62 Wellness tourism Cristina Cardinali INDOOR AIR QUALITY S68 Qualità dell’aria in albergo Cristina Cardinali
S74 Un intervento difficile Graziano Dassi S56 SPECIALE HOTELLERIE SOMMARIO S44 S62 S74
RICERCA
LAVANDERIE INDUSTRIALI
DISINFESTAZIONE
Asciugamani in carta, la scelta migliore
Si ritorna alla normalità, ma le nostre esigenze in materia di igiene, sicurezza e pulizia sono cambiate. Aree ba gno sporche o sovraffollate non sono più tollerabili. La pandemia ha modificato gli atteggiamenti e i comporta menti di noi tutti, ci ha reso più attenti rispetto ai rischi per la salute associati al li vello di igiene negli ambienti che frequentiamo, in partico lare nelle aree bagno. Tutti ci
sentiamo più a rischio di pri ma nel frequentare strutture con aree bagno poco igieni che e l’81% di noi si aspetta ambienti più curati, igienici e sicuri. Questa maggiore pre occupazione ha determinato anche un cambiamento nella frequenza e nella scelta delle soluzioni per il lavaggio e l'a sciugatura delle mani. Sappiamo che lavarsi spes so le mani con acqua e sa pone e asciugarle bene con un prodotto monouso fun ziona contro il diffondersi di tutte le malat tie virali e tu tela la salute. E i dati ci con fermano che il 68% delle persone desi dera che nelle strutture ci si ano asciuga mani di carta in alternativa agli asciuga mani ad aria.
Le ragioni più comuni indica te per questo cambiamento sono la perce zione che gli asciugamani di carta siano più igienici (80%), che le mani si asciughino più rapidamente (42%) e che si diffonda
no meno batteri nell'aria (39%). Aree bagno sem pre ordinate e attrezzate con prodotti e mate riali per l’igiene adeguati possono dire molto di noi e della nostra atten zione verso clienti e collaboratori. E all’interno di aree ad alto traffico con un ampio numero di visitato ri, la vera sfida è mantenere un buon flusso di traffico ed evitare code. La soluzione è Tork PeakServe, il rivoluzio nario dispenser a erogazio ne continua che permette di servire il 250% di ospiti in più tra una ricarica e l’altra gra zie alla straordinaria capa cità di 2.100 asciugamani di carta, che vengono dispen sati rapidamente e senza interruzioni. Le risme com presse possono essere cari cate rapidamente in qualsi asi momento, trasportate e stoccate senza difficoltà in modo da consentire al per sonale di dedicarsi all’attività di pulizia piuttosto che alle ricariche.
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Il Turismo dà lavoro all’Italia
Cristina Cardinali
Secondo il World Travel & Tourism Council, prima della pandemia il contributo offerto dal settore dei viaggi e del turismo al prodotto in terno lordo italiano era di circa 269,8 miliardi di dollari, pari al 13,1% del PIL stesso. La spesa totale degli stranieri nel nostro Paese è stata pari nel 2019 a 44,3 miliardi di euro. Gli esercizi ricet tivi italiani ospitano ogni anno più di 430 milioni di pernottamenti. Il settore offre lavoro a 1,8 milioni di persone, di cui circa 1,3 milioni di lavoratori dipen denti. In altre parole: il Turismo lavora per l’Italia, il Turismo dà lavoro all’Italia. E, se sapremo assecondarne lo svilup po, ne potrà dare sempre di più. Federalberghi offre il proprio con tributo al dibattito sulle prospettive dell’economia turistica richiamando l’attenzione delle istituzioni e delle for ze politiche e sociali su quegli aspetti dello sviluppo che richiedono un’azio ne di riforma, con una serie di rifles sioni e proposte per sostenere lo svi luppo dell’economia turistica italiana, generando importanti ricadute positi ve sulla produzione di reddito e sulla crescita dell’occupazione. In relazione a ciascuno dei temi proposti, accan
to agli obiettivi di carattere generale, Federalberghi indica, a titolo esempli ficativo, alcune azioni concrete: più di cento misure, molte delle quali posso no essere realizzate in tempi brevi, in alcuni casi senza oneri a carico delle finanze pubbliche. In questo articolo ne riportiamo alcune.
GOVERNARE IL SISTEMA
Dotare l’Italia degli strumenti istituzio nali necessari per sviluppare una poli tica di sistema.
• Inserire il turismo tra le materie attri buite alla competenza concorrente tra Stato e regioni, modificando l’articolo 117 della Costituzione.
STANZIARE RISORSE ADEGUATE
Catalizzare le risorse necessarie per re alizzare le politiche di sviluppo, incen tivando gli investimenti privati e finan ziando i necessari interventi pubblici.
• Restituire al settore turismo una quo ta del gettito IVA prodotto da tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall’economia turistica.
• Potenziare la sezione turismo del Me dio credito centrale e definire criteri ad
hoc per il rating delle imprese turistiche.
• Aggiornare il cosiddetto de minimis, cioè il tetto di duecentomila euro nel triennio indicato dalla Commissione Europea per l’erogazione degli aiuti alle imprese, che è fermo ai livelli del 2006.
RIQUALIFICARE L’OFFERTA
Sostenere il processo di riqualifica zione del sistema di offerta turistica, premiando le imprese che intendono effettuare investimenti e accompa gnando l’uscita delle imprese che non sono oggettivamente in condizioni di rimanere sul mercato.
• Incentivare gli investimenti mirati alla qualità, all’accessibilità, alla sostenibili tà e all’innovazione, rendendo struttu rale il credito d’imposta per la riqualifi cazione delle strutture ricettive e degli stabilimenti termali.
• Sostenere la riqualificazione delle imprese coinvolte nei grandi eventi, a partire dal Giubileo 2025 e dalle Olim piadi invernali 2026.
• Favorire l’acquisto della struttura ri cettiva da parte delle imprese che non ne sono proprietarie e che quindi non possono provvedere alle ristruttura zioni integrali che pure in alcuni casi
S•10 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 ECONOMIA TURISTICA
L’economia turistica offre un contributo decisivo alla produzione della ricchezza italiana, allo sviluppo dell’occupazione, all’attivo della bilancia valutaria
Federalberghi da oltre cento anni è l’organizzazione nazionale maggiormente rappresentativa degli albergatori italiani. La federazione rappresenta le esigenze e le proposte delle imprese alberghiere nei confronti delle istituzioni e delle
organizzazioni politiche, economiche e sindacali.
Federalberghi aderisce dal 1950 a Confcommercio ove, insieme alle principali federazioni di categoria che operano nel Turismo, ha dato vita a Confturismo, l’organizzazione di rappresentanza imprenditoriale di settore.
www.federalberghi.it
sarebbero necessarie.
• Semplificare l’iter amministrativo per il cambio di destinazione d’uso degli immobili per le imprese non più remu nerative.
SOSTENERE LA RIPARTENZA
Aiutare le imprese a ristabilire una si
tuazione di equilibrio economico.
• Definire un percorso agevolato per la ristrutturazione dei debiti delle azien de nei confronti del sistema bancario.
• Prorogare le misure previste dal de creto liquidità a sostegno delle impre se del turismo.
• Prorogare i termini per l’adempimen
to di obblighi e l’esecuzione di opere, al fine di evitare aggravi di oneri a cari co delle imprese.
• Riconoscere agli alberghi e agli stabi limenti termali le tutele previste per le imprese energivore.
• Eliminare i vincoli all’installazione dei sistemi fotovoltaici nei centri storici.
• Consentire la realizzazione di comu nità energetiche anche tra soggetti che non sono alimentati dalla stessa cabina di trasformazione.
SEMPLIFICARE LE PROCEDURE
Alleggerire il carico degli oneri buro cratici che gravano sui cittadini e sulle imprese.
• Non chiedere alle imprese di forni re dati che sono già in possesso della pubblica amministrazione, come oggi accade con la doppia comunicazione sull’imposta di soggiorno.
• Porre in capo a un unico soggetto la riscossione dei compensi per diritti d’autore e diritti connessi.
S•11 DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
• Accelerare i tempi di rilascio dei per messi di occupazione di suolo pubbli co necessari per le ristrutturazioni de gli immobili ricettivi.
• Abrogare l’obbligo di comunicazione e di esposizione delle tariffe.
• Semplificare le procedure per il su bingresso nell’esercizio dell’attività.
• Commisurare al rischio effettivo gli adempimenti in materia igiene degli alimenti, sicurezza sul lavoro e preven zione incendi.
RIDURRE
LA PRESSIONE FISCALE
Diminuire la pressione fiscale che gra va sulle imprese turistiche, affinché l’imposizione assuma un peso equo e ragionevole.
• Abolire definitivamente l’IRAP, per tutte le classi di impresa. Commisurare il peso dell’IMU e della TARI al numero dei giorni in cui la struttura ricettiva è aperta e al tasso di effettiva occupa zione.
• Applicare alle attività ricettive, che producono rifiuti assimilati a quelli urbani, la tariffa rifiuti prevista per le utenze domestiche e considerare uni camente le superfici di vendita.
• Ampliare il regime di deducibilità per gli ammortamenti degli immobili stru mentali, degli interessi passivi, delle spese telefoniche, etc.
• Adottare una regolamentazione omogenea dell’imposta di soggiorno valida per tutto il Paese.
• Destinare il gettito dell’imposta di soggiorno a interventi in materia di turismo, da individuare d’intesa con i rappresentanti delle imprese.
• Ridurre gli importi del canone specia le RAI, commisurarli all’effettiva durata del periodo di attività e correggere le sperequazioni attualmente vigenti.
PROLUNGARE
LA DURATA DELLE STAGIONI
Favorire il prolungamento dei periodi stagionali di attività attraverso iniziati ve in grado di accrescere i flussi turisti ci e di migliorare le condizioni econo
miche di operatività del settore.
• Migliorare la distribuzione dei periodi destinati alle vacanze scolastiche.
• Promuovere l’organizzazione di even ti, grandi e piccoli.
• Modulare i periodi di attività dei ser vizi pubblici e privati tenendo conto della necessità di garantire l’accoglien za dei turisti per tutto l’anno.
• Consentire la deduzione integrale ai fini IRAP del costo del lavoro relativo al personale stagionale.
• Incentivare il prolungamento della durata dei rapporti di lavoro stagiona li, riducendo il prelievo contributivo e fiscale che grava sugli stessi.
• Garantire una adeguata copertura dei trattamenti di disoccupazione per i lavoratori stagionali.
• Rifinanziare il sistema dei buoni va canza, coinvolgendo nuove fasce di utenti e semplificando le modalità di gestione.
RILANCIARE LE CITTÀ TERMALI
Promuovere il rilancio delle città ter mali, trasformandole nelle nuove capi tali del turismo del benessere.
• Sostenere politiche di prevenzione basate sull’integrazione tra il termali smo e le altre prestazioni sanitarie ne cessarie allo sviluppo del turismo della salute e del benessere.
• Rifinanziare i bonus terme, correg gendo le criticità emerse.
• Istituire un fondo per la rigenerazione urbana delle città termali.
• Assegnare budget specifici per ac creditare e convenzionare le strutture termali alle prestazioni di riabilitazione funzionale.
• Riformare la legge quadro sul terma lismo, incentivare la ricerca scientifica termale e promuovere la qualificazione delle professionalità sanitarie termali.
TUTELARE IL TURISMO BALNEARE
Assicurare la sopravvivenza delle im prese che operano sulle aree demaniali.
• Definire una tutela rafforzata per i casi in cui l’attività svolta su suolo in concessione è connessa con un’altra
attività svolta su suolo privato, come accade per le spiagge che ospitano i clienti delle strutture ricettive prospi cienti o comunque collegate con le strutture stesse.
• Tener conto delle esigenze delle azien de che gestiscono una pluralità di strut ture (per le quali è necessaria una spiag gia per ogni albergo o campeggio) e le aziende di più grandi dimensioni (che necessitano di spiagge di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva).
• Assicurare alle imprese concessiona rie di beni demaniali il diritto al loro uso produttivo per un tempo sufficiente ad ammortizzare gli investimenti effettuati.
• Commisurare l’entità dell’indennizzo spettante al concessionario uscente al valore complessivo dell’attività e del danno che alla stessa viene arrecato e non unicamente al valore dei beni che insistono sull’area demaniale.
SALVAGUARDARE LE COMUNITÀ DEI BORGHI
Contrastare la desertificazione del le aree interne e lo spopolamento dei borghi, promuovendo la sostenibilità delle imprese turistico - ricettive du rante tutto l’anno.
• Valorizzare le aree interne, anche uti lizzando le risorse attivate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
• Incentivare i giovani e le famiglie a sta bilire la propria residenza nei borghi.
• Definire una fiscalità di vantaggio per le imprese che operano nelle aree marginali.
• Migliorare la qualità delle infrastrut ture di trasporto e comunicazione a servizio dei borghi.
• Superare i vincoli urbanistici e ammi nistrativi che ostacolano la realizzazio ne di interventi volti a favorire accessi bilità e sostenibilità.
• Svolgere azioni promozionali mirate, coinvolgendo tutti gli attori interessati (Regioni, ENIT e aggregazioni impren ditoriali del territorio.
(Fonte: Il turismo lavora per l’Italia, Federalberghi, agosto 2022)
S•12 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
ECONOMIA TURISTICA
Superfici pulite con Essecinque
I prodotti Essecinque sono appositamente progetta ti per portare a termine il lavoro con rapidità ed ef ficienza: articoli in cotone e altre fibre tessili, lavorate utilizzando il più innovati vo know-how. In catalogo il Flat Mop a filo continuo, cotone e microfibra, siste ma a strappo di Essecinque, permette una pulizia perfetta e senza aloni gra
zie al particolare intreccio tra la Microfibra e il Cotone. La microfibra rimuove spor co e polvere e allo stesso tempo il cotone permette al prodotto di conservare la giusta umidità, mantenen do il mop bagnato per più tempo e consentendo così di pulire molti più metri di superficie. Al termine dell’u tilizzo l’operatore può facil mente rimuovere il mop per
il suo lavaggio: il sistema a strappo assi cura praticità e velocità nelle operazioni di cambio mop. Il prodotto si presenta anche nella versione solo Microfi bra, per un uso più tradizio nale di questo tipo di pro dotto.
MOP PER PINZA IN TNT RITORTO
Il Mop per pinza è stato il primo prodotto realizzato da Essecinque a partire dal 2005: da allora più di qual che milione di mop è uscito dallo stabilimento per pu
lire ogni tipo di ambiente e pavimento. Il prodotto può essere di varie grammature ed è possibile a richiesta la sua personalizzazione, gra zie all’etichetta cucita diret tamente sul mop riportante il logo del cliente. Il Tessuto Non Tessuto ha un’elevata capacità assorbente e con sente una pulizia priva di cattivi odori. Nella versione a filo ritorto risulta più resi stente all’usura e ai lavaggi. La banda centrale è dispo nibile in più colori, consen tendo la classificazione del prodotto in base alla sua destinazione d’uso, indi spensabile a garantire la ri duzione di contaminazione batterica degli ambienti.
Essecinque offre tutti gli articoli per la pulizia in cotone e nelle altre fibre tessili, assieme alle attrezzature correlate.
Essecinque offers all the articles of cotton and other textile fibers with the related equipment.
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MOP
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Personalizzazione del prodotto Product customization
Ricerca di nuovi prodotti Research and development of new products
Partnership internazionali International partnerships Passion
Solight HouseKeeping: carrelli dal design discreto e minimalista
L’immagine dell’albergo è frutto dell’atmosfera creata da un insieme di elementi: la professionalità degli opera tori, la qualità degli arredi, la pulizia, l’ordine. Da anni ormai Falpi ci ha abituato all’eccellenza dei prodotti, ma anche dei clienti servi ti. L’ospitalità di alto livello è uno dei palcoscenici più importanti in questo senso. Non c’è nemmeno bisogno di sottolineare quanto, in quest’ambito, la pulizia e l’igiene rappresentino un biglietto da visita irrinun ciabile.
RESPONSABILITÀ
DI HOUSEKEEPING
All’interno delle strutture al berghiere la governante ha la responsabilità di un terzo della gestione alber ghiera: il reparto pia ni, ossia le camere, rappresenta un terzo della soddi sfazione del clien te generale, ma in particolar modo, essendo prodotto diretto della ven dita alberghiera, la camera si rivela un punto focale e di estrema impor tanza per una sana e produttiva ge stione. Difatti il cliente, pur usu fruendo di altri servizi, quali la ri storazione, la Spa,
la palestra individua nella camera il fulcro del proprio soggiorno. Per rispondere alle aspettative del cliente è opportuno agire con profes sionalità: attenzione all’ordi ne, alla pulizia, al decoro ma anche alle spese, ai costi, al rapporto qualità-prezzo.
DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA
Il personale deve essere messo nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro con strumenti idonei per una corretta gestione del tempo disponibile, e per una suddivisione intelligen te del lavoro quotidiano in funzione delle attività da svolgere. Per contribuire a comunicare al cliente che il
servizio di housekeeping è svolto con cura, è indispen sabile che l’hotel sia dotato di attrezzature funzionali, robuste e che rispecchino, dal punto di vista estetico, il livello qualitativo generale dell’albergo.
CARRELLI D’ECCELLENZA PER SPAZI PRESTIGIOSI
Per adattarsi agli spazi più prestigiosi sono nati i car relli hotel Falpi della linea Solight Housekeeping, ele ganti e funzionali, quasi non si notano, armonizzandosi con qualsiasi tipo di arre damento, dal più classico al più moderno e tecnologico. Tra i loro punti di forza la solidità, un’elegante struttu ra in acciaio e alluminio e la possibilità di essere perso nalizzati secondo le diverse esigenze attraverso il confi guratore Falpi.
IL CONFIGURATORE FALPI
I carrelli della gamma So light per hotel e alberghi possono essere configurati per adattarsi alle esigen ze di ogni struttura e sono personalizzabili con nume rosi accessori della linea, secondo le esigenze della struttura alberghiera. Sono disponibili con differenti ti pologie di ruote per adat tarsi meglio alle pavimen tazioni. I carrelli Solight Housekeeping 1 sono più compatti, mentre gli Housekeeping 2, più ca
pienti, sono ideali per le grandi strutture. Entrambe le tipologie di carrello pos sono essere completamente chiuse per nascondere alla vista il contenuto. Il carrello Housekeeping 3 permette di personalizzare la raccolta della biancheria e può esse re fornito anche con coper chio superiore di chiusura.
DAL MINIBAR
AL “DIETRO LE QUINTE”
Il carrello Service Bar per mette di organizzare il ripri stino del minibar in modo impeccabile, discreto e or dinato. Il carrello Couverture permette di trasportare tut to il necessario con l’utilizzo di un unico carrello, per il ripristino del mini-bar e il ri assetto serale della camera. Un servizio veloce svolto in maniera ineccepibile. Il car rello Housekeeping Clean, grazie al suo cassettone di dimensioni generose, per mette di ospitare attrezzi e detergenti per la pulizia, lontano dalla vista dei clien ti. Soluzioni professionali per un servizio perfetto an che “dietro alle quinte” con gamma Laundry che rispon de alle esigenze di quegli hotel che non lasciano nulla al caso. Attrezzature per or ganizzare il servizio di rac colta, lavanderia e distribu zione dei tessili: il tutto con carrelli professionali, dal de sign discreto e minimalista.
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Sanificazione ambientale nell’ospitalità
La pandemia ha rafforzato l’alleanza strategica tra il mondo alberghiero e quello del professional cleaning
Maurizio Pedrini
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IL WEBINAR
S•16 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
GLI INCONTRI DI DIMENSIONE PULITO
Il tema della sanificazione ambien tale nell’ospitalità è stato affronta to e ampiamente dibattuto dal live webinar proposto dalla nostra rivista che si è svolto martedì 15 novembre, a partire dalle 16.30, in diretta streaming. Condotto dal giornalista Maurizio Pe drini, direttore tecnico di Dimensione Pulito, l’incontro ha visto gli apprezza ti interventi di Alessandro D’Andrea , Presidente di ADA, Associazione Di rettori d’Albergo, che ha relazionato su “Massima igiene, una grande sfida per i direttori d’albergo; Margherita Zam buco, Presidente AIH, Associazione Italiana Housekeeper (“La governan te, una professionista protagonista dei processi di pulizia”) e Roberto Spag giari, Team Manager Divisione Alber ghi (“L’importanza della pulizia e sani ficazione delle strutture alberghiere”).
Al centro dell’attenzione la riflessione sui nuovi bisogni di igiene e sanificazio ne emersi con forza durante e nel post pandemia. Queste esigenze, assieme al comfort, sono divenute ormai due elementi imprescindibili e selezionanti negli orientamenti dei potenziali clienti nella scelta dell’hotel in cui soggior nare. In sostanza, sempre più negli al berghi, colpiti come tutto il settore del turismo dalla pandemia SARS CoV-2, oltre all’accoglienza e ai servizi offerti, il successo di una vacanza è decretato anche dall’igiene e dalla pulizia degli
ambienti. La sanificazione nel conte sto alberghiero è un’operazione deli cata e complessa, che richiede elevata professionalità, l’uso di macchinari, at trezzature e prodotti chimici specifici. La pandemia da SARS CoV-2 non ha certo trovato impreparate le strutture alberghiere, da sempre particolarmen te attente e sensibili al problema della pulizia, ma ha certamente accentuato la necessità del rispetto di procedure e interventi sempre più mirati e certi ficabili, non solo al fine di un’ottimale gestione interna delle risorse, ma so prattutto a garanzia di prevenzione e sicurezza verso la clientela. I vantag gi della misurazione di correttezza ed efficacia delle operazioni di cleaning eseguite nell’albergo, insomma, ap paiono destinati a “pesare” in modo sempre più marcato anche in termini di competitività. Proprio su questi e al tri “nodi” strategici, si è soffermata la riflessione degli esperti e autorevoli re latori, seguita da alcune stimolanti do mande poste sia dal dottor Pedrini che da alcuni spettatori dell’evento.
D’ANDREA: “COME I DIRETTORI D’ALBERGO HANNO VINTO LA SFIDA DELLA PANDEMIA SARS COV-2”
“L’albergo - ha esordito Alessandro D’Andrea - è un’azienda assai com plessa nella sua organizzazione: quan
do, al sorgere della pandemia, si è cominciato a parlare di disinfettare, sanificare e igienizzare per combat tere il Virus ci siamo trovati in grosse difficoltà, privi di precise indicazioni. Tralasciando quanto veniva detto sul web, ovvero informazioni spesso inat tendibili, ci siamo rimboccati le mani che impegnandoci a creare, un po’ alla volta, tutte le necessarie procedure di cui eravamo privi. In questo percorso ci siamo rivolti innanzitutto alle gover nanti, ovvero alle persone più esperte di pulizia, ma non solo, all’interno del le nostre strutture. In seconda battu ta abbiamo interagito con le aziende specializzate, le quali ci hanno offerto fin da subito precise indicazioni sulla differente efficacia dei diversi prodotti che venivano impiegati. Certo - ha ag giunto - non partivamo da zero perché i nostri alberghi, anche prima del Co vid-19 sono sempre stati puliti a fondo, ma ci siamo impegnati a capire me glio cosa significasse attuare al meglio quella sanificazione che, di fatto, era già praticata come routine nei nostri interventi. Non dimentichiamo, infatti, che questa pulizia profonda ha rappre sentato per noi una sorta di imperativo categorico, il primo step per rendere un ambiente sano, rimuovendo lo spor co dall’ambiente. Un’operazione alla quale far seguire la disinfezione, cioè la distruzione o inattivazione di tutti gli
S•17 DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
Alessandro D’Andrea,
Presidente dell’Associazione Direttori d’Albergo
Margherita Zambuco, Presidente dell’Associazione Italiana Housekeeper
Roberto Spaggiari, Team Manager Divisione Alberghi
agenti patogeni responsabili, nel caso del SARS CoV-2, delle infezioni. Tut te queste attività sono state possibili nei nostri alberghi grazie all’impiego di procedure studiate e definite in completa autonomia, facendo leva sulle nostre risorse. In questo modo, con grande impegno da parte nostra, sono nati i protocolli che hanno cer cato in qualche modo di compensare la mancanza di indicazioni operative da parte istituzionale”. Oggi, a pare re del Presidente di ADA, la pulizia è entrata a pieno titolo tra i costituen ti del comfort legato all’ospitalità: “Avere un ambiente alberghiero sano - ha evidenziato - è fondamentale alla pari della cura dell’illuminazione, della climatizzazione o dell’insonoriz zazione e contenimento dei rumori. In questi ultimi due anni, alla ricerca del comfort per far stare bene l’ospi te, mettendolo al meglio a suo agio, si è aggiunta – come priorità - quella di preservarlo dal rischio di contrar re il virus. La nostra sfida vittoriosa durante la pandemia - ha detto D’An drea - è stata quella di coccolarlo, più del normale, data la situazione di par ticolare fragilità dettata dalle circo stanze. Non dimentichiamo, infatti, in quali condizioni si viaggiava, magari per lavoro, nei primi mesi del 2020, immediatamente successivi alla ri apertura: serpeggiavano il timore e l’incertezza nel frequentare luoghi estranei alla propria dimora; il cliente, appena giunto in hotel, si chiudeva nella sua camera che costituiva una sorta di guscio. Questo luogo-rifugio non bastava che fosse ben pulito, do veva anche essere perfettamente sa nificato e igienizzato. In qualche caso, questo sforzo così imponente doveva essere dimostrabile, tramite l’esposi zione di tutte le procedure scritte che erano state rigorosamente seguite. In camera bisognava fargli poi trovare un adeguato calore, un servizio ac curato, la possibilità di consumare il pasto: tutti aspetti che vanno a toc care sfere psicologiche e relazionali
assai delicate, intimamente connesse a quella della pulizia. Senza dimenti care, infine - ha specificato D’Andrea - che quando si parla di igiene e pre venzione delle infezioni in generale, non ci si riferisce solo alla pulizia, ma si chiama in causa anche la sanifica zione e purezza degli ambienti, di cui ci siamo dovuti occupare come cate goria chiamata a combattere in pri ma linea. Fortunatamente, non siamo rimasti soli, ma abbiamo fatto fronte comune con le governanti e tutto il personale. A tale riguardo, sento di dover rivolgere un plauso a tutte le posizioni e associazioni che rappre sentano le professioni alberghiere”.
ZAMBUCO: “LA GOVERNANTE PROTAGONISTA DELLA PULIZIA E REGISTA DELLA QUALITÀ NELL’ALBERGO"
La signora Margherita Zambuco, fon datrice e anima dell’Associazione che da ormai tanti anni rappresenta la voce delle governanti italiane, ha posto in evidenza come l’AIH, fin dalla sua co stituzione abbia rappresentato un pun to di riferimento prezioso, data la man canza di scuole o università pubbliche per la preparazione di questa specifica e indispensabile figura professionale, alla quale fa capo – in primis – l’orga nizzazione e la gestione della pulizia negli hotel stellati di alta fascia. “La governante - ha affermato convinta la relatrice - è la regista della qualità della pulizia alberghiera, in quanto pre siede a tutte le attività che sottendono al raggiungimento dello scopo della massima igiene in questa struttura. Con la pandemia - ha aggiunto - alla housekeeper è stato affidato il com pito più gravoso, quello di predispor re e mettere in atto tutti gli interventi per prevenire il rischio del diffondersi del contagio. Spetta proprio a noi il compito di controllare costantemen te il raggiungimento degli standard di qualità, stimolando costantemente il personale a migliorare e la pande mia ci ha fatto compiere un ulteriore
balzo in avanti, facendoci predispor re una serie di procedure che hanno comportato la messa a punto di tutta una serie di scelte organizzative e la vorative alle quali in precedenza non si era pensato. Ci siamo dovute inventare dei protocolli di pulizia e sanificazione, operando a tavolino in team, preve dendo procedure rigide e meticolose. Si è cercato di mettere fine alla giungla di disposizioni, a volte contraddittorie, che regnava sovrana. Un’azione deter minante è stata, anzitutto, quella della formazione del personale, predispo nendo le nostre maestranze al rispet to di regole ben definite. Poi ci siamo rivolte a dei validi fornitori di prodotti, che sono stati dei veri e propri partner, in grado di seguirci passo dopo passo lungo questo difficile e complesso per corso. Fronteggiare il problema della sanificazione non è stato affatto sem plice, anche a causa della presenza sul mercato di produzioni specifiche pro poste per la sanificazione che andava no scelte e testate con estrema ocula tezza: perossido di idrogeno, ozono, alcol, solo per citarne alcune. Ci siamo inventate anche dei registri, sui quali annotare puntualmente i vari interven ti, offrendo ulteriori garanzie a quanti avessero richiesto una specifica docu mentazione del lavoro svolto. Credo comunque che, al di là della burocra zia, la chiave di volta che ci viene ri chiesta sia la serietà. Ora i nostri clienti che entrano negli alberghi sono estre mamente sereni, perché sanno che le norme adottate durante l’emergenza pandemica sono ormai diventate pra tiche quotidiane consolidate e diffuse, che ispirano il nostro operare quotidia no. Siamo perfettamente consapevoli che una scarsa igiene provochereb be danni incalcolabili alla salute degli ospiti e a quella dei nostri collabora tori. Pulizia e sanificazione, per noi, a maggior ragione dopo l’esperienza della pandemia, significa anche estre ma cura dei dettagli: il cliente che entra in camera deve trovare il bagno perfet tamente igienizzato, così come la cor
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netta del telefono o quel telecomando, spesso bistrattato e gettato alla rinfusa da qualche parte. Per non parlare del le maniglie, degli interruttori della luce, che – come ben sappiamo – rappresen tano una grande criticità. Competenza tecnica e professionalità rappresenta no gli indispensabili requisiti per poter svolgere bene il nostro lavoro: in passa to il reparto housekeeping poteva an che essere costituito da personale non adeguatamente formato. Oggi tutto ciò non può più assolutamente avvenire perché la formazione è essenziale: la governante deve poter contare su una squadra di lavoro efficiente, preparata, davvero all’altezza dei delicati compiti che le sono affidati.”
SPAGGIARI: “ABBIAMO SPERIMENTATO COME L’IGIENE ALBERGHIERA DEBBA ESSERE ALL’ALTEZZA DI QUELLA OSPEDALIERA”
Roberto Spaggiari, apprezzato opera tore del settore professional cleaning,
da sempre impegnato nella consulen za per le forniture a importanti catene alberghiere, è partito, per raccontare la sua esperienza, ricordando una me morabile data: quella del 22 febbraio del 2020, che ha fatto da spartiacque: “eravamo in piena pandemia e non si poteva circolare essendo l’Italia intera individuata come zona rossa - ha detto - noi fornitori non potevamo frequen tare le strutture alberghiere. Come posso fare a recarmi in strutture come quelle frequentate da Margherita e Alessandro a dire loro che devono di sinfettare le camere dell’albergo con il cloro, mi sono chiesto?”. Spaggiari ha confermato, a sua volta, il senso di im preparazione che – come lui – hanno provato in molti: “Eravamo talmente frastornati di fronte all’insorgenza del virus: non vi erano evidenze scientifi che alle quali far riferimento e nemme no nessun disinfettante che ci potesse garantire di contenere o distruggere il virus del Covid-19. Allora abbiamo cominciato a pensare a tutto ciò che
avremmo dovuto e potuto fare quando gli alberghi avrebbero ripreso a funzio nare. Il lavoro, che mi ha coinvolto in prima persona, da quel momento, è stato intenso: ho partecipato alla ste sura di vari protocolli di pulizia rivolti agli alberghi, trattando queste strut ture alla stregua degli ospedali, con le stesse, identiche procedure: cambian do, ad esempio, i panni per la pulizia di ogni camera, effettuando il risciac quo tra l’una e l’altra. Solo per fare un esempio, mi vengono in mente hotel di due-tremila camere che hanno dovu to acquistare centinaia e centinaia di panni di diverso colore. Siamo andati avanti così per mesi e mesi, arrancan do per non perdere il passo delle nuo ve direttive che giungevano, a volte ingarbugliando la situazione. Ci siamo adeguati a procedure che avevano un solo, grande obiettivo: garantire la massima tranquillità all’ospite. Per me, come credo per tutti noi, è stato un pe riodo veramente traumatizzante, che ci ha messi a dura prova, ma siamo ri
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usciti, con grande fatica, nell’intento di orientare al meglio le governanti nella scelta dei migliori prodotti possibili per far fronte alla situazione. Siamo stati al fianco specialmente alla governan te che per me, lo dico a chiare lettere, rappresenta il supervisore di tutto ciò che accade nell’albergo, coordinando e sovrintendendo – con grande pro fessionalità e passione - al lavoro di una marea di persone che stanno alle sue dipendenze. Il direttore d’albergo, certo, ha un ruolo primario, ma – per quanto ci riguarda – ha la funzione pre minente di vigilare sui costi, puntando giustamente al miglior risparmio nella qualità. Per fare bene la governante, oltre a specifiche competenze, occorre tanta esperienza, che si può acquisire solo sul campo, soprattutto quando si fanno i controlli. Quando vado in alber go e mi relaziono con il personale ricor do sempre che l’obiettivo primario di ogni dipendente addetto alle pulizie, o meno, non è tanto quello di far conten to il direttore, ma di far sì che il cliente ritorni volentieri ospite della struttura. Il Covid-19 - ha concluso - ci ha posto un’esigenza in più: quella di sanificare e disinfettare con cura ancora maggio re le stanze, i bagni e le parti comuni dell’albergo, con un occhio di riguardo per le rifiniture, ovvero per tutti gli og getti che vengono usati dall’ospite. Ri cordo ancora, di quel periodo, i facchini che nella reception avevano sempre con sé la bottiglia del disinfettante e la usavano per disinfettare continuamen te le maniglie delle porte d’ingresso, i tavolini, i telecomandi e quant’altro. In particolare, la problematica della sani ficazione è emersa prepotentemente: si è parlato di cloro, di alcol, di perossi do di idrogeno, finchè il Ministero della Salute ha finalmente emanato le rac comandazioni sulla sanificazione delle strutture non sanitarie sdoganando i disinfettanti a presidio medico chirur gico con attività biocida rispettosi del la norma internazionale 14476. Questo provvedimento ha finalmente aperto il mercato, offrendo la possibilità agli
operatori di settore, come me, di pro porre alle strutture alberghiere qualco sa di nuovo, incisivo e diverso, capace di salvaguardare e non rovinare le su perfici e i tessuti, risultando efficace per la sanificazione.”
Rispondendo ai quesiti posti dal con duttore e a quelli, numerosi del pubbli co, i relatori hanno convenuto sul fatto che sanificare un hotel in maniera cor retta significa disporre di tutta la docu mentazione che attesti, agli occhi dei clienti, i percorsi e i processi eseguiti, la frequenza degli interventi, le procedure adottate. In particolare, la relazione cer tificata e il documento DVR garantisco no la sicurezza non solo degli ospiti ma anche del personale. L’obiettivo, per gli alberghi stellati italiani, che intendono restare protagonisti assoluti del turismo internazionale, è quello di offrire tutte le migliori garanzie di sicurezza igienica alla clientela, puntando su procedure di
disinfezione e sanificazione sempre più efficaci e collaudate, nella consapevo lezza, però, che il lavoro svolto finora corrisponde già a ottimali standard di qualità. Un concetto, quest’ultimo, che è stato ribadito con forza dalla presidente dell’Associazione Governanti, Zambu co. “Si potrebbe valutare - ha suggerito D’Andrea - anche una dichiarazione nel la quale il direttore d’albergo dichiari all’ospite la correttezza e la congruità degli interventi igienici e di sanificazio ne, salvo poi dimostrarlo, su eventuale richiesta, con la documentazione carta cea o digitale in suo possesso. Come è facile intuire, si aprono in proposito sce nari inediti, che andranno certamente esplorati da due mondi, l’alberghiero e quello del professional cleaning, che fa cendo fronte comune di fronte all’ag gressione della pandemia, hanno impa rato a conoscersi ancor meglio per crescere insieme.”
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Parole d’ordine: maneggevolezza e autonomia con batteria litio
sono estremamente diffici li da rovinare con ricariche non eseguite correttamente.
MANUTENZIONE
DI UNA BATTERIA LITIO
Se il livello di carica delle batterie litio è superiore al 35% della carica massima, possono essere lasciate sca riche per lunghi periodi in quanto non soffrono di au toscarica.
Inoltre, sopportano le ricari che parziali, senza correre il rischio di guastarsi dopo un fermo prolungato e/o senza la manutenzione prevista.
Qualità e performance ele vate sono caratteristiche imprescindibili nella puli zia dei pavimenti in modo particolare per le cosiddet te strutture ricettive qua li Hotel, Ristoranti o Bar.
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L’altezza delle lavasciuga
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PERCHÉ UNA DOTAZIONE LITIO?
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è rappresentato dalla loro efficienza. A parità di volu me d’ingombro, rispetto alle batterie “tradizionali” come quelle al piombo, sono in grado di erogare una quanti tà maggiore di energia.
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baby plus li, batteria al litio
La loro durata di vita si at testa intorno ai 1000 cicli di ricarica. Sono dotate inoltre di un involucro in acciaio inossidabile che le isola da eventuali schizzi.
Un'ulteriore caratteristica migliorativa è la presenza di un BMS che protegge la bat teria da corto circuito e so vraccarica/sotto scarica.
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Il controllo della legionella nell'Hotel
L’acqua che scorre dai ru binetti nelle abitazioni o nei luoghi di lavoro (industrie, comunità, ecc.) viene fornita dagli acquedotti comunali, o, in alternativa, è acqua di pozzo potabilizzata. In rela zione alle sue caratteristiche chimiche, e all’uso che ne facciamo, l’acqua nasconde potenziali problemi di pos sibili infezioni (legionella), corrosioni e incrostazioni che vanno affrontati e risolti. Le Linee guida per la pre venzione e il controllo della legionellosi stabiliscono l’obbligo di elaborare il relativo documento di valutazione dei rischi (DVR) ai fini dell’autocontrollo per le attività ricettive. Effettuare un regolare controllo anti legionella per le strutture è tra le responsabilità più im portanti del gestore al fine di garantire la sicurezza degli ospiti e non incorrere in san zioni, anche penali.
METTERE IN SICUREZZA L'IMPIANTO IDRICO
La legionella si annida e si sviluppa nell’acqua potabi le, nelle condutture dell’ac qua calda, nei soffioni del le docce, nell’acqua delle vasche per idromassaggio, nei bacini delle torri di raf freddamento e nell’acqua di condensa dei condizionatori d’aria. Le analisi e le attività di controllo e prevenzione della malattia, vanno effet
tuate dunque sugli impianti di acqua sanitaria e di aria condizionata. Si tratta infat ti di due facce della stessa medaglia che non vanno as solutamente sottovalutate bensì gestite con la massi ma attenzione, tuttavia sen za grandi complicazioni se affrontate con il giusto ap proccio e il trattamento con i prodotti attrezzature adatti. Nei circuiti di acqua sanita ria bisogna agire attraverso un efficace trattamento di ossidazione con cloro, un programma di prevenzione delle incrostazioni e delle corrosioni compatibile con la potabilità dell’acqua, la pulizia periodica dei circui ti degli impianti e la verifica della presenza della legio nella mediante analisi spe cifiche di laboratorio. Con l’aiuto di speciali pannelli di controllo e dosaggio di pro dotti specifici e registrati NSF è possibile contrastare efficacemente il rischio.
IL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
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interni alle strutture possano effettuare le operazioni pe riodiche di igienizzazione.
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Anche il bagaglio è sanificato
Dalla pandemia abbiamo ricevuto senza dubbio, tra le varie eredità, una grande attenzione all’elemento si curezza, a tutela dei rischi da contaminazioni degli am bienti, che ha incentivato l’attivazione di tutti i proto colli utili alla difesa, ma, so prattutto, ha dato una im portante accelerazione della creatività e dell’ingegno po sti a servizio dell’umanità. Nel settore dell’ospitalità, quanto e più che altrove, questo processo ha assunto un ruolo primario, divenen do un elemento fondante da aggiungersi all’offerta, essenziale per la tutela del cliente, quanto per quella
di chi opera all’interno delle strutture.
La creatività e l’ingegno ita lico hanno dato ancora una volta voluto offrire il proprio contributo ad un settore tra i più penalizzati dalla recen te tragedia, con “Hygienic Trolley” nato dalla lunga esperienza della Hygienic Srl
L’avvento della pandemia ha portato all’attenzione della società un rischio sinora non considerato: anche un sem plice bagaglio può essere un pericoloso veicolo di infezio ne. Hygienic Trolley è una corretta e rapida soluzione del problema. Una macchina esclusiva che consente di
sanificare personalmente, in soli 5 secondi, lasciando lo asciutto, qualunque tipo di bagaglio, sia esso imbar cato su aereo, nave, treno o semplicemente portato con sé in albergo. L’adozione di questa sana prassi, oltre a tutelare i viaggiatori e gli ambienti, contribuisce a ri durre, in ogni struttura che la adotti, i rischi di contagio veicolati da bagagli poten zialmente infetti. Hygienic Trolley è un sistema tecnologicamente avanzato totalmente Made in Italy, che sanifica tutti i bagagli, elimi nando il 99,8% (certificato) di germi e batteri e renden do inattivi i virus.
Nove anni fa, Hygienic Srl ha sentito l’esigenza di creare una barriera ad ogni agente nocivo all’ingresso dei su permercati, e lo ha fatto con Hygienic Cart, il sanificato re per carrelli e cestini della spesa, che ha avuto un de terminante riscontro in Italia a partire dai tragici eventi del 2020, da allora ad oggi milioni di persone hanno fru ito di un servizio realmente percepito quale valore ag giunto, che li ha portati a preferire chi questo servizio offre.
Al centro del pensiero di Hy gienic c’è la tutela della salu te di utenti e lavoratori, negli alberghi, nei negozi, super
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mercati, stazioni, porti, ae roporti, ospedali; ovunque ci sia un ingresso, c’è una
soluzione Hygienic nata per garantire serenità. Come già affermato, la
salubrità degli ambienti, per una struttura ricettiva, dall’essere già un fattore importante nella valutazio ne da parte dell’acquiren te, è divenuta un elemento discriminante, da tenere in assoluta considerazione. Tutti auspichiamo un so stanziale ridimensionamen to del fenomeno pandemi co, la cui eredità immediata sono i protocolli tuttora in vigore, che comportano di spendio di risorse economi che e lavorative, ed è pro prio al fine di non vanificare tali sforzi che è suggerita l’adozione di uno strumen to pratico e performante, che funga da solida barriera all’ingresso di ogni albergo. Hygienic Trolley è nata per arricchire la gamma dei ser vizi essenziali, offerti da chi ha realmente interesse per la prevenzione e la tutela della salute, pensiamo sia
un dovere etico l’utilizzo di tale strumento, e crediamo che ciò sia un valore ag giunto per l’immagine di una azienda.
Un albergo, grande o pic colo che sia, ma che possa vantare una tradizione di ospitalità riconosciuta, at traverso l’adozione di que sta piccola, grande rivolu zione, portata da Hygienic Trolley, non può che accre scere le propria credibilità, con gli evidenti benefici che ne derivano.
Il credo di Hygienic consi ste nel considerare un dirit to sacrosanto di ogni indi viduo, l’accedere e sostare con fiducia in un ambiente sicuro, perché “la fiducia, comincia all’ingresso”.
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L’eccellenza del pulito al Byblos Art Hotel Villa Amistà
A colloquio con Stefano Gaiofatto, il giovane direttore del prestigioso albergo alle porte di Verona dove sono esposte in permanenza esclusive opere d’arte contemporanea e design
Maurizio Pedrini
La pulizia è un formidabile “bi glietto da visita” anche in alber go 5 stelle lusso come il Byblos Art Hotel Villa Amistà, nel piccolo paesino di Corrubbio di Negarine, a pochi chilometri da Verona, immerso nella Valpolicella, terra di straordinari vini, particolarmente amata dagli anti chi Romani. lo testimonia in ogni suo aspetto una struttura, dal raffinato de sign, che accoglie ospiti in un meravi glioso parco, impreziosito da fontane e giardini. Nella cinquecentesca villa è custodito un patrimonio di opere d’ar te contemporanea da far invidia ad un museo, il che rende davvero esclusivo questo hotel, frequentato dai turisti in visita alla “Città dell’Amore”, che vi
soggiornano in ogni stagione dell’an no. Al timone c’è un giovane diretto re, Stefano Gaiofatto, appena tren taseienne, ma già con alle spalle una
lunga esperienza manageriale, soprat tutto nella conduzione di reparti food & beverage in prestigiosi luxury hotel italiani. Capace e determinato, amante della cultura del pulito, forte delle co noscenze maturate lavorando anche in Svizzera, ha cercato subito di migliora re ulteriormente i già elevati standard igienici di uno dei fiori all’occhiello dell’ospitalità scaligera.
Direttore, come sono organizzate le pulizie in questo meraviglioso ed esclusivo hotel, dove ogni luogo profuma d’arte e di gioiello?
“La pulizia, a mio parere, è uno degli aspetti più importanti dell’ospitalità alberghiera, che comporta, da parte di chi ha in mano l’hotel, non solo in vestimenti in termini di risorse umane, tecnologiche, ma anche accuratezza nella scelta dei prodotti e delle attrez
S•26 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 CASE HISTORY
Stefano Gaiofatto, Direttore Byblos Art Hotel Villa Amistà
zature, formazione del personale e ag giornamento continuo. Insomma, nulla può essere lasciato al caso. Quest’an no al nostro interno abbiamo avviato e stiamo portando avanti un sostanziale cambiamento: dall’esternalizzazione siamo passati ad una gestione interna. Abbiamo assunto tre governanti, assai preparate, che ora sono impegnate a curare al meglio la pulizia di ben 58 ca mere e tutti gli altri spazi vitali dell’al bergo, ovvero due ristoranti, due bar, la piscina esterna, la SPA interna e tanti altri spazi comuni, come le sale riunio ni, compresa quella in cui ci troviamo”.
Pulire e igienizzare questo albergo è un compito certamente complesso, che credo richieda grande pazienza e professionalità: me lo conferma? “Certamente. Le confesso che quan do ho assunto l’incarico di direttore
ero un po’ preoccupato: prima ero re sponsabile di una struttura moderna: parti dritte, superfici perfettamente e facilmente lavabili, senza problemi. Qui, invece, dobbiamo occuparci an che della pulizia di grandi opere d’arte: affreschi del Cinquecento e del Sette cento, capolavori d’arte contempora nea e moderna, quadri di inestimabile valore, tavoli, sedie, poltrone e mobili dei maestri del design. Un ‘capitale’ fragile che va trattato con estrema delicatezza, da personale ben adde strato e motivato. Anche per questa ragione abbiamo deciso di potenziare considerevolmente i nostri investimen ti con l’obiettivo della massima igiene, cercando di formare una task force davvero qualificata, con undici perso ne addette alle pulizie, senza contare i facchini, impegnati a pulire le parti più difficili muniti di deragnatore, stec
ca lunga, con interventi mirati rivolti a soffitti, cassettoni, lampadari di mura no ed altre parti solitamente difficili da raggiungere”.
In che orari vengono effettuati gli interventi di pulizia?
“Le pulizie delle camere vengono ef fettuate di giorno, ovviamente, poi ci sono quelle delle parti comuni che vengono eseguite in orario notturno. Quelle del ristorante, della hall della SPA si fanno quando tutto è chiuso o mentre gli ospiti dormono. In parti colare, la pulizia della sala ristorante viene eseguita anche di giorno, tra ser vizio colazione e pranzo, tra il pranzo e la cena. Di notte possiamo contare su un facchino che si dedica alle puli zie di fondo. La nostra organizzazione ha subito un buon rodaggio: ci sono pulizie ordinarie e straordinarie, che si
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effettuano a cadenza settimanale, bi settimanale e mensili. Ad esempio, le facciate vengono pulite una volta al mese, utilizzando specifiche attrez zature. Aggiungo che in questi ultimi mesi, sono stati acquistati attrezzi, ma anche macchine come piccole lava sciuga e monospazzole, cercando di ispirarci sempre al principio della so stenibilità e del risparmio nei consumi di acqua ed energia”.
Un capitolo molto delicato è quello della pulizia delle camere, che chiama in causa anche il servizio di lavanderia, senza contare l’igiene dei bagni, che deve essere perfetta: come operate?
“I bagni negli spazi vengono puliti e perfettamente igienizzati ogni trenta minuti, lasciando traccia dell’interven to effettuato. Per le camere vale un discorso a parte: oltre alla quotidiana pulizia di routine, al momento dell’usci ta dell’ospite, viene effettuata anche la couverture, ovvero la preparazione della camera per la notte che compor ta un'ulteriore pulizia e riassetto, con tanti piccoli accorgimenti in gradi di rendere la camera quanto più acco gliente e confortevole. Per la pulizia più accurata e l’igienizzazione totale
bisogna, ovviamente, attendere la par tenza di chi l’ha occupata. Ogni came riera conosce alla perfezione i prodotti chimici e i detergenti da usare, perché non possiamo permetterci assoluta mente di sbagliare. Basta, infatti, l’uso anche di un semplice panno imbevuto d’acqua per lasciare un alone sulla su perficie di un quadro, capace di dan neggiarlo”.
Di particolare delicatezza è pure la pulizia della cucina, che investe tutte le problematiche connesse alla prevenzione delle contaminazioni e della sicurezza: è un luogo al quale dedicate un’attenzione speciale?
“Le cucine stellate, come la nostra, oggi hanno decisamente una marcia in più rispetto alle altre: ci sono tanti pro tocolli da rispettare, in primis l’HACCP, solo per fare un esempio. Sanificare, ossia detergere e disinfettare un de terminato ambiente e tutte le superfici presenti al suo interno, è un’operazio ne obbligatoria per eliminare tutti i mi croorganismi patogeni. Per questo è necessario disporre dei relativi deter genti professionali e industriali, da sce gliere in base all’impiego e alla natura dello sporco. Si tratta di operazioni che i nostri addetti svolgono con estremo
rigore, indossando dispositivi di pro tezione come guanti e mascherina, in base al prodotto adoperato. Vengo no eseguiti precisi protocolli che sono stati messi a punto grazie all’aiuto del dottor Massimo Giubilesi, una persona di straordinaria competenza nel setto re, che stimo moltissimo. La sua con sulenza costante, per noi, rappresenta davvero una guida sicura”.
La pandemia da SARS CoV 2, ha posto l’esigenza di definire nuove strategie e attuare interventi di sanificazione che prima non venivano effettuati? “Le rispondo francamente con un no, perché la sanificazione costante era già prevista dai nostri rigorosi proto colli di sicurezza. Non siamo ricorsi né alla sanificazione con ozono, né a quel la con aerosol, né con altri sistemi tipo raggi UV-C; abbiamo invece prosegui to lungo il solco di una strada segnata da tempo, che potremmo definire tra dizionale, rivelatasi però assai efficace e in grado di garantire ottimi risultati. Ovviamente, i nostri protocolli di sicu rezza per prevenire la diffusione del virus Sars CoV 2 prevedevano e pre vedono tuttora precise regole. Siamo infatti tornati a prevedere l’obbligato rietà della mascherina nella SPA, dopo
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aver impiegato all’interno della stessa quella FFP2 durante l’intera stagione estiva. I dispenser per l’erogazione del gel da impiegare per lavarsi le mani sono posizionati un po’ ovunque, men tre abbiamo tolto le barriere plexiglass che erano state usate per preservare la salute delle persone da noi ospitate.
L’attenzione, comunque, resta e sarà sempre al massimo livello”.
Quanto conta, a suo parere, la formazione del personale preposto, in materia di pulizia e sicurezza igienica? “Credo tantissimo, perché c’è bisogno di personale sempre più addestrato e
PROTAGONISTI ARTE E DESIGN
In un’originale Villa Veneta del XVI secolo, rivisitata per ospitare un elegante artistico hotel di lusso, si vive l’esperienza di una mostra permanente d’arte e di design contemporanei. ‘Byblos Art Hotel Villa Amistà’ è una realtà unica nel panorama dell’accoglienza internazionale, situata nel Valpolicella, in provincia di Verona, territorio famoso per le eccellenze enologiche, per l’arte, la musica e le opere rappresentate presso la famosa Arena, per la vicinanza a città come Venezia, Milano, e il suggestivo Lago di Garda. L’edificio, originariamente disegnato dal grande architetto Michele Sanmicheli, è stato rilevato dalla famiglia Facchini, proprietari del marchio di moda Byblos e grandi
collezionisti di arte contemporanea, e restaurato dal celebre architetto Alessandro Mendini per l’intero progetto d’interior design. Nelle 59 camere dallo stile individuale e in ogni sala dell’hotel si trovano oggetti e arredi dei più importanti designer internazionali (fra i quali Gio Ponti, Eero Saarinen, di F.L. Wright, di Aldo Rossi, Philippe Starck, Ron Arad, Gaetano Pesce, Anna Gili, Patricia Urquiola, Harrison & Gil, Marcel Wanders, Ettore Sottsass, Luca Sacchet) che convivono con opere di artisti rinomati ed alternativi come Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Peter Halley, Demian Hirst, Anish Kapoor, Marc Quinn, Cindy Shermann. Pernottando al ‘Byblos Art Hotel’ si
professionalmente qualificato. Non mi riferisco solo agli addetti alle pulizie, ma anche alla categoria alla quale ap partengo. Andrebbe sviluppata anche la capacità di effettuare bene i controlli sul lavoro svolto, al pari del possesso di adeguate competenze nella scelta dei prodotti per la pulizia. Oggi da noi
vive in un’affascinante scenografia per una ospitalità senza eguali certificata da ‘Small Luxury Hotels of the World’, Condè Nast Traveller e molti altri ancora. A disposizione degli ospiti, un ristorante gourmet, degustazioni guidate da sommelier nell’antica cantina quattrocentesca, e lo spazio benessere ‘Espace’ con Spa, solarium, piscina e vitality pool all’aperto, sauna, bagno turco, idromassaggio e preziosi trattamenti per il benessere psico-fisico firmati dal marchio Anmin. Colori accesi e forme plastiche si fondono con gli affreschi e i marmi dei saloni secenteschi in un sapiente mix fra classico, moderno e contemporaneo secondo la filosofia Art is living, living is art
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questi compiti sono assegnati princi palmente alle governanti, che si inter facciano con i nostri consulenti esterni e con il medico competente, in modo da non correre rischi legati a potenzia li reazioni allergiche, anche tramite la corretta lettura delle schede tecniche. Inoltre dedichiamo molta attenzione al corretto impiego di tutti i necessa ri dispositivi di sicurezza a tutela della salute dei nostri lavoratori”.
A suo parere, la pandemia ha portato ad una maggiore considerazione
dell’importanza della pulizia alberghiera come fattore discriminante nella scelta di un hotel, al pari del comfort, anche al fine della reputa zione stessa della struttura? “Penso che l’igiene dell’albergo rap presenti un elemento assolutamente discriminante rispetto alla scelta ef fettuata dal potenziale fruitore del servizio: oggi chi sceglie un hotel al nostro livello si aspetta, più che legit timamente, l’eccellenza del pulito. At tualmente in Italia, la risposta degli hotel di lusso è decisamente all’altez
za, ma temo non lo sia altrettanto quella degli alberghi con due o tre stelle, anche se sarebbe ingiusto ge neralizzare perché tutto dipende dalla sensibilità del singolo gestore rispetto al valore del pulito. Personalmente, in prospettiva, per la nostra categoria di alberghi di lusso vedrei bene anche un’eventuale certificazione, da fornire su richiesta al cliente, attestante la qualità e la rigorosità degli interventi di pulizia, ma anche l’uso adeguato di prodotti detergenti Ecolabel, biode gradabili e green”.
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CASE HISTORY
INFIBRA VENUS: quando eleganza e sostenibilità convivono
Il settore alberghiero è un mondo in continua evolu zione. Immagine impecca bile, qualità del servizio e rispetto dell’ambiente: que sti sono i driver del mercato dell’hospitality.
Per un ospite interessato a un viaggio esperienziale a 360°, dove estetica e soste nibilità trovino il loro giusto equilibrio, anche l’apparec chiatura della tavola riveste un aspetto importante. Per rispondere alle nuove neces sità del consumatore con temporaneo Infibra, brand di Industrie Celtex specializ zato nella produzione di ar redo tavola monouso rivol to al settore professionale
Ho.Re.Ca., ha deciso di am pliare la propria offerta con una nuova proposta pre mium. Dalla continua atten zione alle tendenze della ri storazione collettiva nasce, infatti, Venus, la nuova linea tavola in airlaid dall’animo green, che combina elegan za e sostenibilità in un’uni ca soluzione. Coordinati ta vola composti da tovaglie 100x100 e tovaglioli 40x40 che, grazie alla loro consisten za, restituiscono le sensazioni tattili e visive di un supporto in tessuto, assicurando al con tempo elevate performance di utilizzo e di arredo. La tavo la dei locali diviene così bella e funzionale, cattura l’occhio
del commensale e garantisce al contempo armonia, raffina
tezza e igiene. I prodotti Ve nus, grazie ai loro colori vividi e intensi, sono adatti a defi nire mise en place eleganti, trasformandosi nel giusto ele mento di connotazione per la sala di un ristorante. Una scelta che non fa rimpiangere il tovagliato classico. All’aspetto estetico della gamma si accompagna il portato ecologico. Venus è dalla parte della terra, gra zie alla carta che, non solo è certificata FSC, ma anche compostabile e conferibile nella raccolta differenziata insieme all’organico. Un pro dotto che riduce i costi di gestione e smaltimento del rifiuto, non impatta sull’am biente e fa dimenticare al ristoratore l’impegno e i co sti del lavaggio della classica biancheria da tavola in tes suto. Infibra Venus, la soste nibilità incontra l’eleganza.
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AERO DEGREASER Che cos’è AERO DEGREASER Come funziona AERO DEGREASER
ANNI 1967 - 2017 Ditta Falvo di Marcello Falvo S.a.s. e mail info@falvo.info www.falvo.info è un sistema di abbattimento degli accumuli di grasso nelle cappe Tel. 0765-40.00.03 I vantaggi di AERO DEGREASER
Pulizia e sanificazione, Comac al servizio delle strutture alberghiere
adatti a lavorare in ambienti dove il livello di rumore, la qualità dell’aria e la praticità di utilizzo sono prerogati ve essenziali. Nella gamma troviamo anche l’aspirato re CA15 Silenzio, dotato di un particolare selettore che permette la riduzione del ru more fino a 53 dB.
La pulizia nel settore Ho.Re. Ca. svolge un ruolo di pri maria importanza, la prima impressione è infatti quella che determina se l’esperien za dell’ospite sarà positiva o negativa.
Per questo motivo l’igiene è fondamentale nelle hall di un hotel, all'ingresso dei risto ranti e nelle aree comuni. Comac, azienda operante nel settore della pulizia pro fessionale da oltre 45 anni, propone nella sua gamma una vasta scelta di macchi nari in grado di soddisfare le più svariate esigenze.
Tra i modelli proposti da Co mac possiamo trovare: • Vispa EVO la lavasciuga pa vimenti compatta e potente che non teme lo sporco più difficile. Vispa EVO è l’evo luzione delle lavasciuga pa
vimenti compatte di Comac perché unisce numerose caratteristiche, combinando agilità, potenza, affidabilità e innovazione tecnologica in un’unica espressione di puro piacere di utilizzo.
• E-Spray la pistola spray sanificatrice progettata per distribuire sulle superfici so luzioni disinfettanti in modo efficace e uniforme. E-Spray sfrutta il principio dell’indu zione elettrostatica grazie alla quale le gocce igieniz zanti sono attratte dalla su perficie su cui sono dirette e, posandosi su di essa, creano un vero e proprio rivesti mento. Questa pistola spray è leggera e confortevole perché alimentata con una batteria al litio che consen te di igienizzare per diverse ore, liberamente e ovunque.
• CS700 la spazzatrice ver satile, confortevole ma estre mamente robusta, nata per offrire semplicità di utilizzo e grande comfort per l’opera tore. CS700 è stata progetta ta per offrire grande produt tività e una pulizia efficace ed economica, disponibile con alimentazione a batte rie o con motore a benzina, risulta essere estremamente efficace anche in presenza di sporco pesante.
• CA Dry la gamma di aspira tori professionali progettata per garantire ottimi risultati di pulizia rimanendo sempli ci da utilizzare. Il design di questi aspiratori è compat to e li rende maneggevoli e facilmente trasportabili, la gamma CA Dry si contrad distingue anche per esse re composta da aspiratori
• CM43 F Orbital Spray la monospazzola roto-orbitale versatile, comoda ed effi ciente, adatta alla pulizia di tutti i tipi di pavimenti. CM43 F Orbital offre tutti i vantag gi del movimento roto-or bitale come il risparmio di energia, il risparmio di acqua e detergente e la riduzione del tempo impiegato rispet to all’uso di una monospaz zola tradizionale. Particolarmente indicata per le applicazioni frequen ti come lavaggi o pulizia di fondo, grazie alla vibrazione CM43 F Orbital Spray rige nera i tappeti ed elimina le particelle di sporco anche in profondità.
La vasta scelta di macchi ne prodotte da Comac per mette di rispondere a tutte le esigenze di mercato, riu scendo a pulire in modo effi cace sia spazi ristretti che di grandi dimensioni. Le tecnologie all’avanguardia di cui sono dotate le macchi ne Comac consentono inoltre di risparmiare acqua e deter gente e ridurre così l’impatto ambientale complessivo del le lavasciuga.
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Soluzioni sostenibili per la cura dei tessuti
sostituzione della biancheria. Tuttavia esistono nuove tec nologie che consentono di ottimizzare i costi operativi e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Il sistema di lavaggio Clax Advanced di Diversey offre la soluzione di cui i clienti professionali hanno bisogno per ottenere i risultati de siderati – igiene superiore, costanza dei risultati e bian cheria impeccabile – lavando a basse temperature e ridu cendo i costi operativi e l’im patto sull’ambiente.
generati. I risultati di lavag gio e i risparmi dei consumi sono certificati dai Laborato ri Hohenstein – un istituto in dipendente e accreditato per le ricerche in lavanderia. I principali benefici posso no essere sintetizzati come segue:
Massimizza l’efficienza operativa
• Processi di lavaggio otti mizzati
• Risparmio di acqua e di energia grazie alle basse temperature
• Cicli di lavaggio brevi
• Incremento della produttività Produce risultati effettivi
• Punto di bianco e morbi dezza superiori
• Supera gli standard indu striali di rilavaggio
Il cambiamento climatico è reale e ci coinvolgerà per di versi decenni.
Sulla base di queste pre occupazioni, la riduzione dell'impronta ambientale delle attività alberghiere sta diventando un obbligo.
Negli hotel, l’attività della la vanderia consuma molta ac qua ed energia, per questo motivo gli hotel si pongono obiettivi di sostenibilità per ridurre i consumi e sono alla ricerca di nuove tecnologie e soluzioni per ridurre l'impat to ambientale delle proprie attività.
Qualsiasi mezzo per ottene re una maggiore efficienza ha un enorme vantaggio per l'ambiente e per i profitti, soprattutto in un momento come quello attuale in cui vi
viamo rincari di energia esor bitanti.
Talvolta ci si concentra sull’au mento dei costi, senza consi derare i benefici sottostanti che ne derivano, come la ridu zione del consumo di acqua, C02 ed energia e la riduzione dei costi di manodopera e di
Diversey è impegnata a supportare i propri clienti a raggiungere livelli business più sostenibili, riducendo in contemporanea i gas ser ra e i costi operativi. Il suc cesso di Clax Advanced è stato convalidato in nume rosi paesi in tutto il mondo, inclusi hotel di lusso e case di riposo, con risparmi ope rativi notevoli nei consumi di energia (fino al 15%) e di ac qua (fino al 35%), e dei rifiuti
• Freschezza superiore, gra zie alle fragranze che si ri attivano quando gli ospiti usano le spugne – aiuta a migliorare l’esperienza degli ospiti
• Livelli di igiene eccellenti Riduce l’impatto ambientale
• Riduce i consumi di elettri cità e di vapore
• Riduce i consumi di acqua
• Riduce le emissioni di CO₂
• Estende la vita della bian cheria
• Include prodotti con basso impatto ambientale.
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Garantire ai clienti qualità, comfort massima igiene
Oggi il tema della sicurezza è diventato centrale, da intendersi come valore assoluto, da coniugare con le parole pulizia e igiene
Maurizio Pedrini
Abbiamo incontrato il presidente dell’Associazione Direttori d’Al bergo, Alessandro D’Andrea, a Milano, dove lavora, per analizza re insieme il complesso momento di transizione vissuto dal mondo alber ghiero, chiamato a nuove, impegnative sfide imposte dalla nuova dimensione del turismo post-pandemia, nel qua le aleggiano le preoccupazioni per la difficile congiuntura internazionale, che minaccia di vedere molti alberghi di montagna costretti a chiudere nella stagione invernale per l’impennata dei costi dell’energia.
Riprendiamo il filo del discorso inter rotto qualche mese fa, a proposito di come è cambiata l’offerta turistica a seguito della pandemia da SARS CoV2. Intanto, com’è andata la sta gione estiva?
“Come operatori del settore, siamo soddisfatti. È andata bene per tutte le destinazioni turistiche italiane: preva
lentemente per quelle marine ma an che per le città d’arte e la montagna. Non solo, posso testimoniare perso nalmente che, dal mese di giugno in poi, c’è stato un forte e improvviso incremento della domanda anche in destinazioni come Milano, con positive ricadute per le strutture di accoglienza e l’occupazione. La domanda è stata buona anche durante i mesi autunnali di settembre e ottobre, specialmente per merito degli eventi e dei congres si in presenza, che sono stati parecchi, essendo stati rinviati nel tempo a cau sa del Covid-19. Per quanto riguarda il futuro, anche immediato, le incognite sono parecchie. Anche il mondo al berghiero è pesantemente investito dal problema dei costi, che non sono connessi esclusivamente all’emergen za energetica, ma stanno investendo il comparto su tutti i fronti. I nostri fornitori stanno aumentando generi camente i prezzi. Basti pensare alle at tività energivore, come ad esempio le
lavanderie, senza dimenticare quanti ci forniscono le materie prime: i nodi da sciogliere che ci riguardano diret tamente sono molteplici, legati, per esempio, alla logistica. Temo che an dremo incontro ad un periodo difficile: ci aspetta un inverno irto di difficoltà, nel quale assisteremo certamente ad un calo di richieste e a una consistente diminuzione di posti di lavoro. Ho già sentito parlare di alberghi in montagna indecisi se aprire o meno perché im possibilitati a sostenere i pesantissimi costi che si prospettano nella stagione invernale.”
Ha parlato spesso di una necessità di Rinascita del turismo, non solo alberghiero, in Italia. Ne è ancora convinto?
“Certamente. Il settore ha sofferto tantissimo ma può essere il volano per la ripartenza economica, non solo di questo specifico comparto econo mico, ma di tutto il Paese. Più che di
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IL DIRETTORE D'ALBERGO
Il logo di A.D.A. Associazione dei Direttori d’Albergo, è un timone, lo stesso che ne guida l’attività fin dall’anno della sua fondazione, risalente al 1955. L’associazione, con sede centrale a Roma e varie sedi periferiche territoriali sparse in tutta Italia, conta attualmente circa settecento soci. Obiettivo principale è quello di affrontare le problematiche riguardanti l’attività e la formazione manageriale del
direttore d’hotel, nonché la gestione dell’hotel con la conoscenza delle normative vigenti. Attualmente conta circa mille iscritti su tutto il territorio nazionale. La struttura organizzativa si avvale di una sede nazionale a Roma che si occupa delle macro problematiche inerenti gli interessi comuni ed il coordinamento delle attività e sedi regionali che operano, a livello locale, per integrare il lavoro svolto dalla sede centrale, restando così a contatto diretto con le esigenze specifiche della base associativa.
ripartenza, si può parlare a ragione di Rinascita, di un vero e proprio nuovo inizio, perché è ragionevole attender si un futuro diverso, soprattutto rela tivamente alle modalità con cui si è lavorato fin oggi. Ospiti e turisti, che verranno nel nostro Paese, avranno sicuramente aspettative e abitudini di viaggio diverse rispetto a quelle del passato. La sicurezza sanitaria, ad esempio, sarà posta al centro di ogni
struttura ricettiva che dovrà garantire la sicurezza e la tranquillità del sog giorno dei suoi ospiti.”
A fronte di un quadro così incerto, quali sono i principali obiettivi che il mondo dell’hotellerie più qualificato intende perseguire per affrontare le tante criticità del momento?
“Il primo step è quello di poter con tinuare a praticare la qualità. In Italia
CHI È ALESSANDRO D'ANDREA
studi superiori presso l’Istituto Tecnico Sperimentale per il Turismo di Milano nel 1992 e due stage in ambito turistico a Milano e a Parigi, inizia a lavorare come portiere notturno in una piccola catena alberghiera a gestione famigliare. Presso la stessa struttura nel 1997 assume per la prima volta il ruolo di direttore d’albergo.
Nel 2000 intraprende una carriera internazionale presso le catene Starhotels e Accorhotels. Nel 2003 è direttore del Novotel Brescia 2, parte della catena Accorhotels, dove resta fino al 2006. Nel 2006 riceve l’incarico di direttore generale presso l’hotel 5 stelle Imperiale Palace Hotel
possiamo ancora vantarci di possede re un’offerta turistico-alberghiera assai qualificata e competitiva. Il che rappre senta, indubbiamente, un punto forte a nostro favore. Il secondo investe il tema della sicurezza: vorrei che scri vesse questa parola con l’iniziale ma iuscola perché oggi vi è l’esigenza che sia un valore assoluto, da coniugare con le parole pulizia e igiene. In questo periodo, purtroppo, stiamo assisten do ad un nuovo aumento di contagi e ricoveri da Covid-19. Se, giustamen te, non si pensa di effettuare ulteriori chiusure o di procedere a restrizioni, come è avvenuto in passato, bisogna compiere un grande sforzo per preve nire il rischio di nuove contaminazioni. Le strutture alberghiere devono esse re impegnate in prima linea in questa direzione. Una terza importante dire zione di marcia è quella che investe la destinazione. L’Italia è sempre stata considerata una meta privilegiata dal turismo internazionale. Subito dopo questa scelta di fondo, però, arriva quella che privilegia una regione, una città e l’albergo in cui l’ospite sceglie di soggiornare: qui il turista deve as solutamente trovare ordine, pulizia,
di Santa Margherita Ligure, ruolo che ricopre fino al 2009, quando si sposta presso il Bentley Hotel di Genova, sempre nel ruolo di direttore generale. Dopo l’acquisizione della struttura da parte della catena spagnola Melià Hotels International, D’Andrea segue il passaggio di proprietà dell’hotel Bentley fino al 2011. Nel 2011 diventa direttore operativo dell’hotel Melià Roma Aurelia Antica, per poi spostarsi poco dopo presso l’hotel Melià Milano fino al 2014, quando assume l’incarico di direttore generale del boutique hotel Senato Milano, di proprietà della Famiglia Ranza e di cui ha seguito l’inaugurazione e la pre-apertura.
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Alessandro D'Andrea, nato a Milano nel 1973, presidente nazionale di ADA Associazione Direttori d'Albergo e direttore generale del Senato Hotel Milano. Terminati gli
comfort, servizi efficienti e tanto al tro ancora. Mi riferisco ad una qualità a tutto tondo. In Italia possiamo con tare su destinazioni nelle quali questi requisiti sono certi, oltre ogni ragione vole dubbio, mentre altre destinazioni non forniscono tali garanzie. Insomma, dobbiamo alzare l’asticella in modo tale da assicurare che gli standard di riferimento siano rispettati ovunque, a prescindere dall’hotel prescelto.”
Globalizzazione, digitalizzazione, so stenibilità ambientale: sono solo alcuni dei grandi processi che stanno investendo anche il turismo e l’ospitalità alberghiera. In che modo vi state preparando per affrontarli al meglio? “Credo che lo stiamo facendo al me glio delle nostre possibilità. Dobbiamo avere la flessibilità e la capacità men tale per restare al passo con i tempi, affrontando tempestivamente tutti
questi grandi cambiamenti, che a volte sono improvvisi, repentini e molto im portanti. Per esempio le attività digi tali e informatiche ci stanno portando ad avere la possibilità di offrire servizi sempre più avanzati e all’avanguardia. Certo, questo percorso comporta in vestimenti finanziari, formazione del personale, ma è davvero indispensa bile per non restare indietro rispetto alla rapida evoluzione del mercato. In merito alla globalizzazione, dobbiamo fare un ragionamento legato al fatto che, così com’è, prevede l’accorpamen to e l’accentramento di servizi, offerte e proposte, con l’aggregazione in con sorzi, cooperative, catene e quant’altro. Ribadisco un concetto fondamentale: bisogna essere aperti mentalmente e non pensare più a coltivare semplice mente il proprio orticello. Il comparto alberghiero ha sempre vissuto di rendi ta e declinato al singolare: il mio hotel,
il mio ristorante, la mia casa. Oggi oc corre una vera apertura alla collabora zione, per fare rete, creare sinergie ed affrontare con più forza, tutti uniti, la fase emergenziale e il futuro. L’albergo che sorge di fianco o di fronte al nostro non deve più essere visto come il con corrente che spaventa e va combattu to, ma va inquadrato come un alleato, un partner per riuscire a migliorare l’of ferta, rendendola più accattivante nei confronti del turista.”
Un’offerta turistico-alberghiera, dunque, sempre più mirata e professiona le che passa dalla formazione, in particolare dal ruolo primario del direttore d’albergo: questa figura, a suo parere, è sufficientemente considerata? “Di primo acchito, mi verrebbe da ri spondere negativamente, nel sen so che attualmente esistono an cora molte (continua a pagina 40)
Il direttore d’albergo è il vertice della struttura ricettiva per cui lavora, di cui cura e organizza le attività sotto il profilo tecnico e gestionale. È un professionista altamente qualificato con funzioni organizzative, direttive, di controllo e di verifica. È soprattutto un manager che coordina il lavoro dei dipendenti assicurandosi di mantenere alta la qualità dei servizi. Nella gestione del personale provvede alla selezione, alla formazione e all’organizzazione del lavoro dei propri subordinati. Le sue attività variano a seconda delle dimensioni e del livello dell’albergo, dalla tipologia di clientela e dall’eventuale associazione a una catena di hotel. Da un punto di vista amministrativo, è incaricato della gestione del budget di spesa in accordo con la società proprietaria, ed è il responsabile del raggiungimento degli obiettivi aziendali di fatturato. Compito del Direttore
d’albergo è selezionare i fornitori e le merci, sovrintendendo la fase di acquisto in base alle risorse disponibili. Mantiene i rapporti con gli operatori turistici e le relative aziende. È inoltre il responsabile delle attività di marketing e di pubblicità, partecipa alle fiere e convegni per promuovere la struttura. Per lo svolgimento del suo lavoro si avvale di computer, fax e software applicativi dedicati. Il Direttore d’albergo si interfaccia abitualmente con i clienti, accogliendoli nella propria struttura e gestendo eventuali problematiche connesse al soggiorno (quali ad esempio l’overbooking). Cura gli aspetti relativi alla sanità e alla sicurezza degli ambienti di lavoro, nonché l’applicazione delle normative igienicosanitarie. A tal proposito, è incaricato del controllo della manutenzione delle macchine. Collabora a stretto contatto, in base alla dimensione della
struttura, con l’Assistente di direzione e il Vice-direttore intervenendo nel coordinamento dei vari reparti, verificando l’efficienza dei singoli settori e la qualità dei servizi offerti. L’orario di lavoro è piuttosto variabile e dipende in buona parte dalle necessità dell’albergo, dalla stagione e dall’affluenza dei clienti. Si tratta di un mestiere che richiede dei ritmi impegnativi e una forte resistenza allo stress, per l’orario e per le grandi responsabilità che comporta. Generalmente negli esercizi di piccole dimensioni, la figura del Direttore coincide con quella del proprietario, mentre nelle strutture medio-grandi o nelle catene alberghiere, ricopre funzioni prettamente manageriali e imprenditoriali. Se la figura non coincide con il proprietario della struttura, il Direttore d’albergo lavora principalmente con contratto a tempo determinato.
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IL DIRETTORE D'ALBERGO
PROFESSIONE DIRETTORE D’ALBERGO
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trattamenti di base. Non la scia residui brillantando le superfici trattate.
Amuchina Crema Gel, svol ge una profonda azione igienizzante che permette di rimuovere germi e batteri da tutte le piccole superfici smaltate o inox, come lavel lo, piastrelle, piano cottura, vasca, water e bidet. La sua specifica consistenza unisce la praticità di un gel all’effi cacia di una crema, aderen do perfettamente alle super fici e rendendole brillanti a lungo senza graffiarle, con una semplice passata. È fa cile da risciacquare, elimina le cause dei cattivi odori, e lascia un piacevole profumo di pulito. Inoltre, grazie al pratico beccuccio dosatore, permette un’erogazione pre cisa e senza sprechi del pro dotto, raggiungendo anche i punti più difficili.
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realtà nelle quali non ci si affida a un direttore d’albergo, il che comporta sicuramente un danno all’azienda, se non nel breve, nel medio lungo termi ne. Lo affermo con convinzione, non muovendomi da una visione di parte, ma cercando di essere obiettivo. Que sto perché il direttore d’albergo ha un quadro panoramico completo della si tuazione. È in grado non solo di saper gestire l’albergo a livello operativo, ma anche di conoscere bene il mercato, valutandone l’evoluzione, lo sviluppo e la concorrenza. È capace inoltre di sa per negoziare con il fornitore, gesten do validamente il team, sapendo indi viduare - questo è davvero importante - facendo leva sulla sua preziosa espe rienza, i migliori collaboratori. Ripeto spesso, a quanti me lo chiedono, che l’albergo è un’azienda estremamente delicata e complessa, perché al suo interno si svolge qualsiasi attività lavo rativa: noi direttori d’albergo siamo te nuti a possedere competenze che spa ziano dalle risorse umane, alle abilità tecnologiche, al marketing, all’ammi nistrazione, al digitale, solo per citare quelle di maggior rilievo. Dunque, un bravo direttore d’albergo deve saper si scegliere validi collaboratori, dando loro fiducia, senza cadere nel tranello di volerli poi telecomandare minuto per minuto.”
Quindi sono richieste al direttore d’al bergo anche le capacità psicologiche e relazionali per individuare chi me glio può lavorare al proprio fianco? “Sì, salvo poi dare a questi collabora tori l’opportunità di formarsi costan temente, per adeguarsi a tutti i grandi cambiamenti in atto, di cui parlavamo prima, gestendo il team dei capi repar to che sono in prima linea davanti al cliente e ci mettono la faccia, ma an che coloro che lavorano alle loro di pendenze. Anche il fattore sicurezza diventa di fondamentale rilievo: per esempio, al di là del danno fisico che un dipendente subisce in caso di infortu nio durante il lavoro, c’è anche il rischio
reale - da parte dell’azienda - di vedere l’intera realtà gestionale rallentata, se non addirittura bloccata. In definitiva, il direttore d’albergo deve essere un bravo padrone di casa a tutto tondo, pronto a fornire qualsiasi genere di risposta alla clientela, che sa di poter contare sempre su validi collaboratori, capaci di far sentire gli ospiti sempre coccolati e considerati da re, per un piacevole soggiorno in albergo.”
Va prendendo piede l’idea di una cer tificazione di qualità degli interventi di pulizia alberghiera, visti come un’offerta di prevenzione e sicurezza ad una clientela giustamente sempre più selezionata ed esigente, che non si accontenta più del solo comfort e dell’ospitalità, ma chiede un ulteriore salto di qualità. Lei cosa ne pensa? “Sono assolutamente favorevole a portare avanti questa idea e la consi dero di fondamentale importanza af finchè i nostri ospiti si possano sentire davvero tranquilli. In situazioni così complesse e delicate, in effetti, non basta più la parola, nemmeno la fidu cia nei confronti degli operatori, siano essi interni o esterni, che effettuano gli interventi di pulizia e sanificazione. Certo, per raggiungere lo scopo, serve la massima cooperazione e sinergia: tra chi guida e gestisce l’albergo e le aziende e/o il personale in grado di svolgere al meglio l’attività, impiegan do prodotti e tecnologie adeguati, a loro volta certificati. A volte si ritiene, semplicisticamente, che pulire sia mol to facile, perché lo fanno abitualmente le donne e gli uomini nelle loro case,
ma invece si tratta di un processo che richiede professionalità, competenza conoscenze ed esperienza. In questo particolare momento di post-pande mia è richiesta, anche negli hotel, un’i gienizzazione ancor più accurata di tutti i locali. Oltre a pulire, devi garan tire una perfetta sanificazione, per scongiurare o almeno limitare il rischio del contagio. Certificare tutto ciò si gnifica dichiarare, con delle prove ef fettive e scientifiche che quanto è sta to fatto è corretto, misurabile, il più possibile oggettivo. Ripeto, oggi la certificazione, anche per il nostro set tore, dovrebbe riguardare anzitutto i prodotti chimici impiegati nella puli zia, i macchinari usati, le procedure messe in atto, non solo all’interno dell’albergo ma nell’ambito dell’intera filiera. Solo così potremmo dichiarare con serietà al nostro ospite che la ca mera è igienicamente sicura o che il bagno è perfettamente igienizzato, oppure che la biancheria presente in camera è stata adeguatamente sanifi cata e sterilizzata. Certo, mi rendo conto che non sarà semplice posse dere tutte queste certificazioni, anche per poterle esibire al cliente che ne farà eventualmente richiesta. Nel frat tempo, potrebbe essere utile e suffi ciente una dichiarazione nella quale il direttore d’albergo dichiari all’ospite la correttezza e la congruità degli in terventi igienici, salvo poi dimostrarlo con la documentazione in suo posses so. Così, senza dover esporre al clien te tutto il materiale cartaceo o digita le, potrò comunque certificare che l’albergo è pienamente pulito.”
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IL DIRETTORE D'ALBERGO
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Le migliori soluzioni per il cleaning dell’hotel
La continua evoluzione del mercato Hotellerie ha com portato un incremento del la dimensione media degli alberghi passando da 18,2 letti per esercizio nel 1950 a 69,2 letti per esercizio nel 2020. La forte espansione delle strutture dell’Hotelle rie implica però un maggio re sforzo in termini di igiene e pulizia. La pulizia, infatti, è il fattore predominante che influisce positivamente o negativamente sul senti ment dei clienti. Le tenden ze degli ultimi anni in tema di ospitalità, dimostrano
chiaramente che l’ospite è sempre più esigente e che la qualità e i servizi offerti dalla struttura ricettiva co stituiscono un importante fattore di scelta. Un ottimo riscontro della customer experience è dettato anche dalla corretta valutazione che una struttura ricettiva svolge in merito ai prodot ti utilizzati per le attività di cleaning, ai suoi costi in uso e ai costi generali per la pu lizia degli ambienti in un ho tel. Entrando nel vivo dell’a zione, facciamo una rapida riflessione su quali sono i
fattori che influiscono sulle tipologie di prodotti da uti lizzare e sui costi di pulizia
di una camera. Il primo fat tore è facilmente identifica bile nella tipologia di sporco
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da trattare. All’interno delle camere di hotel, è possibile trovarsi di fronte a due ma cro categorie di sporco: Sporco non aderente: peli, capelli, polvere. Sporco aderente: impron te digitali, macchie di in chiostro e pennarelli, fango, impronte di scarpe, grasso organico, segni delle valigie, sporco di creme, olii o altri liquidi e cosmetici. Ogni tipologia di sporco può richiedere un interven to di cleaning specifico me diante l’utilizzo di prodotti professionali con formula zioni e principi attivi ad hoc per la tipologia di sporco da trattare. Pertanto, è di fondamentale importanza saper riconoscere la tipolo gia di sporco, ma soprattut to i detergenti utilizzati per trattarlo. L’utilizzo di pro dotti professionali permet te di coniugare performan ce e rapidità di intervento. Il secondo fattore che influi sce sulle attività di cleaning
nel mondo Hotellerie è la tipologia di camera da trat tare. Parlando di camera in partenza, si fa riferimento ad una situazione in cui l’o spite provvederà ad effet tuare il check-out e lascerà la camera libera per l’ospite successivo. In questo caso l’intervento di cleaning deve essere molto accurato e prevede un’attività di cir ca 20-30 minuti.
La camera in fermata, inve ce, rappresenta la situazio ne in cui l’ospite ha lascia to momentaneamente la propria camera ma non è in partenza. In questo caso, è prevista un’attività di clea ning più rapida con tempi di intervento che si aggirano tra i 18 e i 24 minuti. MK, con il suo servizio Consulting, si impegna ad affiancare i propri partner per seguir li e supportarli in termini di controllo qualità e costi, mediante attività di moni toraggio del rispetto delle procedure e degli obiettivi,
formazione, visite periodi che dei cantieri di applica zione e analisi preventive dei costi in uso. I dati, de rivanti dalle ricerche di MK Consulting in ambito Hotel lerie, dimostrano che l’utiliz zo di prodotti professionali altamente performanti im
patta positivamente da un lato sui tempi di intervento e quindi sul costo totale per la pulizia delle camere hotel, e dall’altro sul grado di igie ne e pulizia degli ambienti, migliorando sempre più il sentiment dei clienti e quin di la customer experience.
MARKA, PROTEZIONE PROFONDA PROFESSIONALE
Marka si impegna a creare soluzioni che rispondono in modo innovativo ai più diversi bisogni di pulizia e igiene, a casa come negli ambienti professionali. Per questo ogni prodotto Marka nasce da anni di studio e di ricerca, e viene realizzato con materie prime di qualità superiore. Marka è made in Italy. L’intera filiera è interna all’azienda, dal concept di prodotto alla formulazione chimica, dall’imbottigliamento all’etichettatura. Ogni singola fase della produzione è rigorosamente controllata per garantire elevati standard di qualità. Nella filosofia di Marka rientra anche la capacità di prendere decisioni responsabili per il benessere di tutti e per la salvaguardia delle risorse ambientali. Per questo l’azienda contribuisce attivamente ai Global Goals delle Nazioni Unite lavorando sugli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati per il 2030. Marka ha eliminato le microplastiche e le nanoplastiche dai prodotti cosmetici e si impegna a eliminarle entro il 2026 anche dai prodotti detergenti. Sostiene inoltre pratiche di consumo responsabile e si impegna in progetti per il benessere della comunità. Nel 2025, l’80% delle confezioni Marka sarà per il 50% di plastica riciclata e completamente riciclabile dopo l’uso.
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Contaminazione da muffe su superfici morbide
Un confronto tra due metodi di accertamento del grado di contaminazione fungina di una superficie, in modo da valutarne la possibilità di recupero
Joe
C.
Spurgeon, Ph.D
Questo articolo è tratto dal numero 2, volume 1, di Cleaning Science Quarterly, la rivista ufficiale di peer-review di CIRI, l’istituto di ricerca del settore della pulizia professionale
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Gli appaltatori di bonifica, in America, spesso seguono le linee guida dell’Institute of In spection, Cleaning and Restoration Certification (IICRC) per il restauro e la bonifica, che si basano su tre condi zioni definite1 . In sostanza, gli elemen ti della Condizione 1 non sono influen zati dalla contaminazione fungina, gli elementi della Condizione 2 sono inte ressati da spore e frammenti deposi tati e la Condizione 3 è rappresentata dalla crescita effettiva della muffa. La condizione di un articolo può essere valutata mediante ispezione visiva o campionamento per contaminan ti fungini. I risultati della valutazione determinano se l’oggetto deve essere pulito e restaurato, sottoposto a una riparazione più ampia o eliminato. Quando la Condizione non è chiara, può essere richiesto il campionamento per distinguere tra Condizione 1 e 2, o Condizione 2 e Condizione 3. I meto di di campionamento applicabili alla valutazione della Condizione variano da metodi semplici come prelievo su nastro adesivo a metodi più sofistica ti come micro- cassette microvuoto. I campioni di cassette utilizzati per va lutare la condizione vengono spesso analizzati mediante coltura. Un meto
do di analisi che viene utilizzato più frequentemente è l’analisi quantitativa della reazione a catena della polime rasi (qPCR). Simile alla coltura, questo metodo è tuttavia più sensibile3-5. Un’a nalisi qPCR rileva spore sia vitali che non vitali, oltre ad alcuni frammenti di spore e ife. Pertanto, i risultati di un’a nalisi qPCR sono riportati come equi valenti di spore anziché come spore. Inoltre, l’analisi qPCR rileva solo quei funghi inizialmente inclusi nell’analisi (includendo le loro coppie di primer nell’analisi). Tuttavia, questa in genere non è una limitazione pratica, poiché è comune richiedere un’analisi qPCR che includa i 36 funghi ERMI. Questa sigla sta per Environmental Relative Mol diness Index (Indice di muffa relativa ambientale), un metodo per valutare la presenza di 36 tipologie di funghi nella polvere dei tappeti, utilizzando l’anali si qPCR e confrontando poi il punteg gio ERMI con un database di campio ni di polvere6,7. I 36 funghi includono 26 contaminanti appartenenti a un Gruppo 1 e 10 funghi ambientali co muni appartenenti a un Gruppo 2. Le concentrazioni fungine nei due gruppi vengono confrontate per calcolare il punteggio ERMI. Una problematica nell’uso di questa
analisi è il costo relativamente alto. Un secondo problema è che i punteggi ERMI sono limitati alla valutazione del la polvere dei tappeti e non sono ap plicabili ai campioni di polvere raccolti da altre superfici, come altre superfici morbide e dure. Inoltre, l’associazione tra punteggi ERMI e condizione è stata messa in dubbio e l’EPA non ha con validato ERMI come strumento di va lutazione “per l’uso pubblico di routine in case, scuole o altri edifici”, ma solo come strumento di ricerca8. Questi fat tori combinati hanno limitato l’uso dei punteggi ERMI all’interno della più am pia comunità IAQ.
L'AUTORE
analytical chemistry 2012, has been and currently works contaminants. He has served science, asbestos
NBS Lead-Based Laboratory, the EPA Assessment Division, Safety and Health. He welcome).
SYNOPSIS
Joe C. Spurgeon ha un dottorato multidisciplinare in chimica analitica e salute ambientale. È stato un igienista industriale certificato fino al 2012, ha lavorato su indagini IAQ residenziali e commerciali dal 1993 e attualmente lavora come testimone esperto in IAQ microbico e contaminanti da fumo di incendi. Ha servito come docente a contratto e/o
5-milligram portion of dust, and the results are reported area basis.
author conducted a study with three objectives: 1. Demonstrate that there are differences in the expected concentrations of fungal contaminants on various types of surfaces.
Compare qPCR and culturing methods for detecting on surfaces.
Compare the CAP and ERMI methods for assessing Condition of surfaces.
findings of the study included the following: • Samples analyzed by culturing detect culturable (viable) fungi while qPCR detects both viable and nonviable spores, as well as some fragments. Therefore, different assessment criteria should be
istruttore in inquinamento atmosferico, introduzione alla scienza del fuoco, abbattimento dell’amianto. Il Dr. Spurgeon ha lavorato per diverse agenzie federali, tra cui il NBS LeadBased Paint Poisoning Program, il FAA Combustion Toxicology Laboratory, l’EPA Residential Initiative on Indoor Air Quality, la CDC/ATSDR Health Assessment Division e come consulente per il PHS Divisione federale per la sicurezza e la salute sul lavoro.
Tuttavia, il metodo di analisi qPCR è generalmente accettato3-5. Un’alterna tiva all’ERMI, denominata metodo CAP ( Cladosporium Aureobasidium Pe nicillium), è stata proposta come un modo per conservare i vantaggi dell’a nalisi qPCR, estenderne l’applicabilità ad altri tipi di superficie (superfici mor bide e dure) e ridurre i costi limitando il numero di funghi inclusi nell’analisi9. Ricapitolando, qPCR è il metodo uti lizzato dal laboratorio per analizzare i campioni. ERMI e CAP sono due diffe renti metodi che possono essere utiliz zati dall’IEP per valutare il significato dei campioni di polvere superficiale. Un’analisi CAP può includere 2, 4, 8 oppure 14 tipologie di funghi. L’ana lisi CAP-4 è stata progettata come strumento di screening per capire se una superficie è classificabile come Condizione 1 o meno. Questo metodo verrebbe utilizzato per valutare la ne cessità di ripristino e le verifiche post bonifica. I funghi inclusi nell’analisi CAP-4 sono Cladosporium cladospo rioides, Aureobasidium pullulans, Pe nicillium brevicompactum e Penicillium chrysogenum. Questi quattro funghi sono stati selezionati perché rappre sentano il 96% dei 36 funghi ERMI rile vati in uno studio condotto dall’autore su 82 campioni di polvere superficiale. I risultati selezionati di quello studio sono discussi in questo articolo. Tale percentuale era basata sui tassi com
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binati di rilevamento e sulla presenza dei funghi nei campioni di polvere su perficiale. Pertanto, un’analisi CAP-4 avrebbe dovuto misurare circa il 96% dei funghi totali rilevato da un’analisi ERMI-36.
L’analisi CAP è potenzialmente van taggiosa rispetto a quella ERMI: 1. Poiché un’analisi CAP-4 include solo quattro funghi, riduce il costo dell’ana lisi qPCR di circa il 60%.
2. Il metodo CAP può essere applicato a qualsiasi tipo di superficie compresi tappeti, superfici morbide e superfici dure.
3. Il metodo CAP si basa sul totale dei funghi nel campione anziché su un punteggio.
4. Viene analizzato l’intero campione, non solo una porzione di polvere da 5 milligrammi.
5. I risultati sono riportati per area. È stato dimostrato che i risultati ripor tati in base all’area sono correlati agli effetti sulla salute, mentre i risultati riportati sull’analisi del peso non sono correlati agli effetti sulla salute10,11.
METODOLOGIA
Per campionare tappeti e superfici morbide è stata utilizzata una casset ta con filtro da 25 mm contenente un filtro MCE da 0,8 micron12. I campioni sono stati coltivati su agar derivante da estratto di malto (MEA) o analizzati mediante qPCR per i 36 funghi ERMI. L’area di una cassetta da 25 mm è di 4,9 cm2. L’area campionata è stata cal colata registrando il numero di spot che sono stati assegnati e i risulta ti sono stati ridotti in base all’area in unità di cfu/100 cm2 (colture) o sp-eq /100 cm2 (qPCR). I campioni sono stati analizzati mediante qPCR e i risultati sono stati ridotti in unità di cfu/cam pione o sp-eq/campione.
RISULTATI
Questo studio tende a tre obiettivi: 1. Dimostrare che esistono differenze nelle concentrazioni previste di conta
minanti fungini su vari tipi di superfici.
2. Confrontare qPCR e metodi di coltura per rilevare i funghi sulle superfici.
3. Confrontare i metodi CAP ed ERMI per la valutazione della Condizione delle superfici.
CONCENTRAZIONI FUNGINE PER TIPO DI SUPERFICIE
Gli 82 campioni di polvere superficia le sono stati raccolti da 39 tappeti, 18 superfici morbide, 9 filtri dell’aria e 16 condotti di alimentazione dell’aria. Le differenze negli intervalli di concentra zione dei 36 funghi ERMI rilevati per i cinque tipi di superficie sono illustrate nella Figura 1.
È importante notare come le gamme variassero sostanzialmente. Ad esem pio, le concentrazioni mediane (50° percentile) dei funghi totali nella Figura 1 variavano da circa 1.000 sp-eq/cam pione per gli indumenti a quasi 500.000 sp-eq/campione per i filtri dell’aria.
Un modello simile si è verificato anche per le concentrazioni dei singoli fun ghi. Ad esempio, una concentrazione
di Stachybotrys chartarum di 250 speq/campione era la concentrazione del 95° percentile nella polvere dei tappeti, del 75° percentile sui condot ti di alimentazione dell’aria e del 50° percentile sui filtri di ritorno dell’aria. Per questi campioni, la stessa concen trazione di Stachybotrys ha comporta to valutazioni diverse della condizione per ciascun tipo di superficie.
CONFRONTO TRA METODI DI COLTURA E qPCR
Figura 1. Differenze nelle concentrazioni mediane dei 36 funghi ERMI su varie superfici.
I campioni sono stati raccolti dai con dotti dell’aria utilizzando tamponi ste rili. I campioni sono stati analizzati uti lizzando la tecnica della diluizione in piastra. Ciò ha consentito di dividere e analizzare ogni campione sia median te coltura su mezzi MEA che mediante qPCR. I risultati del campione dupli cato nella Tabella 1 sono stati utilizzati per confrontare l’analisi qPCR con la coltura per i sei campioni. La tabella 1 contiene un confronto dei risultati per le concentrazioni totali di funghi ERMI, Aspergillus fumigatus e Stachybotrys per il tampone campioni analizzati con i due metodi. C’era una differenza sostanziale tra l’analisi qPCR e la col tura su MEA. Le concentrazioni per i 36 funghi ERMI in genere superavano
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1.000.000 sp-eq/campione mentre i risultati in coltura erano in genere infe riori a 20.000 ufc/campione. I sei cam pioni contenevano un totale di 16.856 sp-eq contro 400 cfu di Aspergillus fu migatus; e 5.630 sp-eq contro 5 cfu di Stachybotry schartarum
COMPARAZIONE
DEI METODI CAP E ERMI
Il coefficiente di correlazione (r) tra i funghi CAP-4 ed ERMI-36 era 0,94, indicando un buon accordo tra i due criteri per la valutazione della Condi zione.
Inoltre, la capacità di CAP-4 di valutare la condizione era coerente con la valu tazione utilizzando i funghi ERMI-36. Questo risultato è stato fondamentale per valutare l’utilità del metodo CAP4. I risultati dei confronti sono descritti nella Tabella 2.
Per ciascun tipo di superficie è stato in
Tabella 1. Confronto della coltura (MEA) e dell’analisi qPCR per la rilevazione di funghi in campioni di tamponi di superficie.
Tabella 2. Numero di superfici classificate come Condizione 1 dalle analisi CAP ed ERMI (sp-eq/ Campione).
dicato il numero di risultati del campione valutati come Condizione 1 (aventi con centrazioni normali e tipiche di funghi). Ad esempio, 30 dei 39 tappeti sono sta ti valutati come Condizione 1 utilizzan do un’analisi CAP-4. In confronto, 27 di quei 30 tappeti (90%) sono stati valutati come Condizione 1 sulla base dell’ana lisi dei 36 funghi ERMI. Questo è stato il peggior accordo per qualsiasi tipo di superficie incluso nello studio.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE
La figura 2 (pagina successiva) contie ne le concentrazioni di CAP-8 in ordi ne di classificazione per i 39 campioni di moquette. C’è stata una transizione iniziale (interruzione della curva) ad una concentrazione di circa 300 speq/100 cm2 e una seconda transizione a circa 1.000 sp-eq/100 cm2. Si pre sumeva che concentrazioni inferiori a 300 sp-eq/100 cm2 fossero rappresen tative delle superfici della Condizione 1, mentre concentrazioni più elevate rappresentavano presumibilmente condizioni progressivamente più “con taminate”. Ad esempio, una possibile valutazione basata sulla Figura 2 po trebbe essere:
• Se inferiore a 300 sp-eq/campione, Condizione 1.
• Se è compreso tra 300 e 1.000 speq/campione, pulire e ripristinare.
• Se è maggiore di 1.000 sp-eq/cam pione, rimuovere ed eliminare.
Le concentrazioni di transizione per i vari tipi di superficie testati nello stu dio sono contenute nella Tabella 3. L’uso delle distribuzioni di concentra zione per valutare la Condizione, come nella Tabella 3, presenta i seguenti vantaggi:
• Fornisce il significato del risultato del campione (alto, basso, medio).
• Le valutazioni si basano su criteri og gettivi.
• I criteri possono essere applicati in modo coerente a tutti i progetti.
• La distribuzione delle concentrazioni fornisce una base stabile per confron tare i risultati futuri del campione.
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Figura 2. L’ordine di classificazione dei funghi CAP-8 per 39 campioni di polvere di moquette. (sp-eq/ campione).
DISCUSSIONE
La pratica attuale del settore consiste nel valutare la condizione di vari tipi di superficie utilizzando gli stessi criteri decisionali. Tuttavia, gli intervalli delle concentrazioni fungine variavano so stanzialmente per i vari tipi di super ficie inclusi nella Figura 1. Questi dati suggeriscono che dovrebbero essere utilizzati criteri di valutazione diversi per valutare le condizioni di ciascun tipo di superficie. Ad esempio, la ta bella 4 illustra la differenza nelle con centrazioni percentili cumulative per
Tabella 3. Concentrazioni transitorie per l’identificazione di Condizione 1 su superfici [quelle con una concentrazione fungina accettabile (sp-eq/campione)].
le superfici nella figura 1 sulla base di un risultato di esempio di 8.000 speq/campione. Questi dati sottolinea no che la semplice interpretazione del numero riportato dal laboratorio, sen za considerare il tipo di superficie o la distribuzione prevista delle concentrazioni per quella superficie, può risulta
metodi è comune.
Tuttavia, la conclusione più rilevan te è che gli stessi criteri numerici non dovrebbero essere utilizzati per inter pretare i campioni analizzati mediante coltura e qPCR. Se un IEP non ha fami liarità con qPCR, può inavvertitamen te utilizzare criteri simili per valutare i risultati per entrambi i metodi. Uno degli obiettivi dello studio era confrontare l’utilità relativa del me todo CAP-4 a basso costo, ma meno completo, con l’analisi ERMI. L’analisi di un campione di superficie per i 36 funghi ERMI fornisce la migliore valu tazione dei potenziali di esposizione degli occupanti, ma a un costo sostan ziale per campione. Tuttavia, se l’obiet tivo è semplicemente valutare la Con dizione di un oggetto per il restauro, può essere sufficiente un’analisi meno completa. Le valutazioni ottenute per i campioni di superficie morbida, e con dutture dell’aria erano essenzialmente le stesse per le analisi CAP-4 ed ERMI
Tabella 4. L’ordine di classificazione dei funghi CAP-8 per 39 campioni Percentili cumulativi per 8.000 speq/campione di funghi ERMI totali per vari tipi di superficie.
re in una valutazione fuorviante della Condizione. Nella tabella 4, la concen trazione dei risultati riportati per i due
nella tabella 2. In secondo luogo, l’a nalisi CAP-4 a basso costo ha fornito le stesse valutazioni di CAP-8 o Analisi CAP-14. Questi risultati hanno suggeri to che il numero limitato di funghi in clusi nell’analisi CAP-4 fosse sufficien te per valutare la condizione ai fini del ripristino e della verifica post-bonifica. I risultati nella tabella 3 illustrano un metodo per identificare i tappeti clas sificati nella Condizione 1 utilizzando l’analisi qPCR. La pendenza della curva nella figura 2 è cambiata ad ogni con centrazione di transizione, suggerendo un cambiamento nella condizione. Tut tavia, va notato che le concentrazioni transitorie nella tabella 3 erano basate su un numero limitato di campioni e la distribuzione delle concentrazioni può
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cambiare man mano che diventano di sponibili più dati. La tabella 3 illustra semplicemente il concetto di utilizzare le distribuzioni di concentrazione per valutare la Condizione12
CONCLUSIONI
Il campionamento combinato con un metodo di analisi quantitativo può es sere richiesto quando la Condizione di un articolo è in discussione. Questo studio ha confrontato l’utilità della col tura e dell’analisi qPCR per valutare la condizione di un elemento. I risultati includevano quanto segue:
1. Questo studio consisteva in un nu mero relativamente piccolo di campio ni. Si trattava essenzialmente di uno studio di fattibilità. Sarebbe utile uno studio di convalida che valuti l’utilità di CAP-4 sulla base di campioni di di mensioni maggiori.
2. I campioni analizzati mediante col tura rilevano funghi coltivabili (vitali) mentre qPCR rileva spore sia vitali che non vitali, nonché alcuni frammenti di spore e miceli. Pertanto, criteri di valu tazione diversi dovrebbero essere ap plicati ai campioni analizzati mediante coltura e analisi qPCR.
3. Diversi tipi di superficie non devo no essere valutati utilizzando gli stessi criteri (figura 1, tabella 3). Piuttosto, il significato della concentrazione fungi na su una superficie dovrebbe essere valutato facendo riferimento al risulta to del campione corrente all’intervallo di concentrazioni fungine previste per un particolare tipo di superficie.
4. Il metodo CAP-4 è stato utilizzato per valutare la condizione di tappeti, superfici morbide e superfici dure me diante l’analisi qPCR. La valutazione della condizione fornita dal metodo
CAP-4 relativamente poco costoso era in buon accordo con la valutazione fornita dai campioni ERMI, più costosa, per il 90% dei campioni di moquette e per tutti i campioni di superficie mor bida, e provenienti dai condotti d’aria. Questi risultati indicavano che CAP-4 era un metodo accettabile per deter minare il significato delle concentra zioni di funghi nei campioni di polvere superficiale.
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RICERCA
Kemika e il Progetto Pianeta Albergo
Da sempre attenta alle esi genze di un settore in con tinua evoluzione, qual è quello dell’ospitalità e con siderando il delicato mo mento che tutto il comparto sta vivendo, Kemika ritiene che il proprio compito non possa esaurirsi nella produ zione e commercializzazio ne di detergenti e disinfet tanti destinati alle pulizie, ma debba porsi, tra i propri obiettivi, il fornire alle Strut ture alberghiere un accura to servizio di consulenza, formazione e addestramen
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In questa circostanza Ke mika ha la possibilità di or ganizzare e svolgere delle prove pratiche e delle dimo strazioni sull’uso dei propri prodotti.
2. Presentazione alla Dire zione dell’albergo di una Relazione riportante tutte le informazioni necessarie su come deve essere impostato il lavoro quotidiano (manu tenzione ordinaria) e le ope razioni di pulizia periodica.
La relazione riporta una at tenta analisi dei tempi ne cessari alla detersione e
dei prodotti impiegati, com prese attrezzature, materiali vari ed eventuali macchine.
3. Approvazione, da parte della Direzione Alberghiera, di quanto proposto nel Pro getto e conseguente pianifi cazione degli interventi.
4. Addestramento, diretta mente in Struttura, di tutto il Personale addetto alle pu lizie con Training specifico sul tipo di lavoro che an dranno a svolgere.
5. In fase di avvio dei lavori il personale Kemika è presen te per verificare l’esecuzio ne corretta delle procedure predisposte.
6. Dopo 30 giorni dall’avvio dei lavori viene pianificato un primo intervento di con trollo sullo stato degli am bienti con la verifica della corretta applicazione del sistema operativo da parte degli Addetti.
7. Dopo 60 giorni dal primo intervento, secondo sopral luogo di verifica dello stato dei lavori e di corretta ap plicazione delle metodolo gie operative da parte degli Addetti.
to delle figure professionali che svolgono e / o organiz zano le operazioni di pulizia all’interno dell’Hotel.
Con questo obbiettivo na sce “Pianeta Albergo”, il progetto Kemika che ha l’ambizione di essere il ri ferimento, non occasionale ma continuo, dove gli Attori protagonisti del settore al
seguenza.
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Questo porta inevitabilmen te il cliente a immedesimarsi nel programma tv e a imita re l’analisi della camera solo per il gusto di aver trovato l’errore nella pulizia e fornire una spietata recensione sulla pulizia della camera. Fastidioso, vero? Purtroppo, è una dura real tà alla quale ci si deve ade
guare e, per la quale, si deve intervenire prontamente per evitare cattive recensioni sulla pulizia dell’hotel. Ma l’ospite non sa cosa si cela dietro le pulizie di un hotel; personale che cam bia frequentemente, tempi ristrettissimi per le pulizie, personale poco formato e poi ci sono loro, i costi dei prodotti per la pulizia. Prodotti costosi che vengo no utilizzati nella maniera errata partendo sempre dal presupposto che: “più ne uso più sarà pulito!” Sappiamo benissimo che non funziona così ma, in
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senza collegamento alla rete idrica. I primi sono dei dilu itori Venturi che forniscono soluzioni di acqua e prodot to già miscelate. I secondi in vece sono dosatori a pompa che forniscono una deter minata quantità di prodotto per ogni pompata: l’acqua
necessaria alla soluzione la vante deve essere prelevata da un rubinetto prima dell’u so. Le sacche da 1,5 l sono alloggiate in un armadietto chiuso a chiave accessibile solo per gli addetti ai lavori. I vantaggi ottenuti con l’uti lizzo del sistema Synthesis
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fettanti. La Certificazione di conformità ai C.A.M. che ab biamo ottenuto da labora torio accreditato ISO 17025
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Per portare a termine le operazioni di lavanderia in modo ottimale ed evitare di rovinare i tessuti bisogna tenere ben presente l’importanza di un monitoraggio dei valori legati alla qualità dell’acqua di lavaggio, al dosaggio di ipoclorito e acqua ossigenata, e all’eventuale presenza di residui di lavaggio sui tessuti
Marcello Falvo
Lavare la biancheria non è un’ope razione semplice. Non basta in fatti avere una lavatrice, riempirla di biancheria, avviare il ciclo, aggiun gere un po' di sapone, candeggiante ed ammorbidente. Ragionare in questo modo porta, con ogni probabilità, a ro vinare la biancheria ed ottenere pessimi risultati di lavaggio. Un buon lavaggio si può infatti ottenere solo combinando tre fattori fondamentali: utilizzo di pro dotti di qualità, capacità del fornitore di mettere a disposizione del cliente un sistema di lavaggio adeguato alle varie esigenze (tipologia di sporco, situazio ne macchinari, ecc.), presenza di un’as sistenza in grado di saper controllare e, all’occorrenza, saper modificare i prin cipali parametri per l’esecuzione di un lavaggio corretto. Nel presente articolo saranno analizzati proprio questi ultimi parametri, che sono:
Misurazione della durezza dell'acqua di lavaggio Questo parametro è importante per ché un eccessivo grado di durezza dell’acqua può creare problematiche quali l’aumento del consumo dei sa poni, l’ingrigimento della biancheria, l’opacizzazione dei colori, la forma zione di macchie di incrostazione sulla biancheria, l’eccessiva usura dei macchinari e della biancheria.
A partire da acque di media durez za, si consiglia di adottare sistemi di addolcimento. La misurazione si ef fettua con un kit specifico che indica la durezza dell'acqua dovuta a car bonati di calcio e magnesio disciolti nell'acqua.
Il kit è composto da due soluzioni: una complessante (soluzione H1), una titolante (soluzione H2) ed un bic chierino graduato.
Misurazione della presenza di ferro nell'acqua
La presenza di ferro nelle acque di lavaggio può portare a ingiallimento della biancheria e strappi causati dalla reazione del ferro con i candeggianti, primo fra tutti l’ipoclorito di sodio. La misurazione si effettua con un kit spe cifico che indica la concentrazione del ferro in ppm (parti per milione). Il kit è composto da una soluzione reagente da mettere nell' acqua da campionare e due bicchierini graduati. Se dal test si ottengono percentuali di ferro sopra a 0,1 ppm si consiglia l’installazione di un deferrizzatore.
Misurazione del pH dell’acqua nelle varie fasi di lavaggio Il pH indica l'acidità o l'alcalinità di una soluzione acquosa. Il pH ideale in fase di lavaggio e candeggio è compreso
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tra 9 e 11, quello della biancheria a fine lavaggio è tra 5,5 e 6. Per la misurazio ne del pH si utilizzano le cartine indica trici, che ne misurano il valore tramite la colorazione che assumono dopo es sere state immerse in una soluzione.
Titolazione e corretto dosaggio dell'ipoclorito
Per la titolazione dell'ipoclorito sono particolarmente indicati i kit che si ba sano sulla reazione del sodio ipoclorito quando viene trattato con un eccesso di ioduro di potassio. La reazione si basa sulla cessione, da parte degli ioni di ioduro negativi, del loro elettrone in più agli atomi del cloro, che diventano così ioni cloruro, mentre gli ioni ioduro, avendo perso l'elettrone, si trasforma no in atomi di iodio normali (neutri). Questa reazione crea un immediato riscontro visivo nel cambio di colo re da trasparente a giallo scuro color
ambra. Una volta determinato il titolo dell'ipoclorito, si determina attraverso una formula la quantità da introdurre nel bagno di lavaggio per ottenere la concentrazione di cloro attivo in base alle proprie esigenze. La formula per determinare l’esatto quantitativo di ipoclorito da introdurre in lavatrice du rante la fase di candeggio per avere nell’acqua la concentrazione desidera ta di cloro attivo, è la seguente:
Q = (L x C x 100): T
funzione è quella di abbassare il pH della biancheria per facilitare lo sti ro con un’azione disincrostante, non neutralizzano i residui di ipoclorito (se non molto parzialmente) quindi il loro
DOSAGGIO DELL'IPOCLORITO DI SODIO A SECONDA DELLO SPORCO E DEL COLORE DELLA BIANCHERIA
Q = Quantità di Sodio Ipoclorito in cc per L di acqua da usare per il candeggio.
Neutralizzazione dell’ipoclorito
La neutralizzazione dell’ipoclorito è in dispensabile perché, se non effettuata correttamente, comporta ingiallimen to e forte usura della biancheria. La neutralizzazione avviene utilizzando acqua ossigenata o prodotti a base di sodio metabisolfito. Gli acidi, la cui
L = Litri d’acqua durante il candeggio.
C = Quantità desiderata di cloro attivo in volumi nel bagno di candeggio.
T = Titolo del sodio ipoclorito in cloro attivo.
100 = Numero fisso equivalente a 100 cl.
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utilizzo come neutralizzanti è inutile. Se si effettua la neutralizzazione con acqua ossigenata, la dose media è del 30% rispetto alla quantità di ipoclorito e per un tempo minimo di 6 minuti.
Titolazione e corretto dosaggio dell'acqua ossigenata Al fine di effettuare un'azione can deggiante ed igienizzante corretta, è indispensabile verificare che la con centrazione dell'acqua ossigenata 130 vol. sia realmente al 35%, seguendo la seguente procedura: versare 1.000 ml di acqua in una caraffa da 2 L; prele vare con una pipetta 2,8 ml di acqua ossigenata, aggiungerli nella caraffa con il litro di acqua ed agitare piano per 30 secondi; immergere una striscia per l’analisi semi-quantitativa per un secondo; scuotere la striscia per elimi nare il liquido in eccesso; attendere 5 secondi; confrontare il settore di carta reattiva con la scala cromatica. Se il ri sultato è di 1.000 mg/lt significa che la concentrazione dell'acqua ossigena ta è del 35%. In caso di valori più bas si, applicare la seguente formula per determinare la reale concentrazione dell'Acqua ossigenata:
QT = [(LT x OA%) x 100]: CRP
piegare nel seguente modo: immerge re la striscia per 1 secondo nel campio ne; scuotere la striscia per eliminare il liquido in eccesso; attendere 5 secon di; confrontare il settore di carta reatti va con la scala cromatica (in presenza di acqua ossigenata la cartina reattiva diventerà blu); determinare sulla scala cromatica il colore più prossimo assun to dalla carta reattiva. Le colorazioni o le variazioni di colore rilevate dopo un minuto non forniscono risultati positivi.
Rilevazione di eventuali residui di acqua ossigenata sulla biancheria L’acqua ossigenata è utilizzata nella la vanderia industriale non solo per smac chiare e candeggiare lenzuola, federe, asciugamani, accappatoi, tovaglioli e coprimacchie colorati, ma anche per neutralizzare il sodio ipoclorito. Poiché nelle lavacontinue l’acqua dei risciac qui è riutilizzata nel pre lavaggio con ipoclorito, è necessario che queste acque non contengano residui di ac qua ossigenata perché andrebbero a neutralizzare parzialmente l’ipoclorito, riducendone il potere smacchiante e candeggiante. Per la misurazione dei residui di acqua ossigenata si possono utilizzare delle strisce reattive, da im
Rilevazione di eventuali residui di cloro sulla biancheria Questa è una verifica importante per ché previene problemi nella fase di asciugamento e stiro e ci aiuta a com prendere se il dosaggio dei prodotti che neutralizzano l’ipoclorito è cor retto. I residui di cloro possono essere rilevati con un indicatore liquido, ver sando una goccia di indicatore diret tamente sul tessuto da analizzare: in caso di presenza di cloro, il tessuto as sumerà una colorazione giallognola. In caso di assenza di cloro non assumerà nessuna colorazione.
Rilevazione di eventuali residui di detersivo sulla biancheria I residui di detersivo, come quelli di ipoclorito, non devono essere presenti
poiché sono causa di ingrigimenti e usura della biancheria. La loro presen za ci indica che dobbiamo agire sul do saggio degli acidificanti dell’ultimo ba gno di lavaggio (la cui funzione è proprio quella di rimuovere i residui dei detergenti/saponi e non dell’ipoclori to) oppure, nei casi più gravi, che è ne cessario aggiungere un risciacquo. I residui di detersivo possono essere ri levati direttamente con un indicatore specifico, versando qualche goccia di indicatore sul tessuto umido appena lavato, in caso di presenza di residui di detersivo si avrà una colorazione ver dastra. In caso di assenza di essi, la co lorazione sarà arancione. La presenza di residui di detersivo sui tessuti cau serà un ingiallimento della biancheria durante la fase di stiro.
QT = Quantità in litri di acqua ossigenata da mettere nella fase di candeggio.
LT = Litri d'acqua del bagno di lavaggio.
OA% = % di ossigeno attivo desiderata nel bagno di lavaggio. 100 = Moltiplicatore fisso della proporzione.
CRP = Concentrazione reale in % dell'acqua ossigenata misurata.
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Alta efficacia ad impatto contenuto con la gamma Green'r
I prodotti Christeyns con certificazione ecologica sono stati sottoposti a se veri criteri di controllo: la loro efficacia, perciò, è uguale o addirittura supe riore alle loro controparti classiche.
La gamma Green'r of fre più di 88 prodotti con marchio Ecolabel, atossici, rispettosi dell'ambiente e
in grado di ridurre i rischi di allergia. Anche a bassi dosaggi i prodotti Green’r mostrano risultati impec cabili e massima efficienza risparmiando su acqua, co sti di trasporto e imballag gio.
A seconda dell’area di uti lizzo, sono disponibili di verse tipologie di prodot to:
IGIENE CUCINA
Include prodotti per la pu lizia professionale, igiene della cucina e lavaggio au tomatico delle stoviglie. I detersivi sgrassanti e disin
crostanti sono disponibili in diversi formati, concentra zioni e forme, solidi e spray, garantendo risultati impec cabili.
CURA DEI PAVIMENTI
I prodotti si concentrano sulla manutenzione e trat tamento di diverse tipolo gie di pavimenti. I manu tentori quotidiani proposti sono disponibili in diverse fragranze e varianti ecolo giche, mentre una serie di prodotti per applicazioni specifiche garantiscono di avere un pavimento sem pre pulito e protetto.
IGIENE SUPERFICI
La gamma per la pulizia degli interni è composta da prodotti per diverse super fici e finalità. I detergenti sono disponibili in formule concentrate o pronte all'u so e sono accompagnati da sgrassanti, disincrostanti e cere.
IGIENE BAGNI
La gamma per la pulizia dei bagni propone prodotti per la pulizia quotidiana e periodica di servizi igienici e bagni. I prodotti forniti sono pronti all'uso e con centrati.
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Pulizia nelle camere di hotel
Le statistiche degli ulti mi anni in tema Hotellerie dimostrano che l’ospite è sempre più esigente e ri chiede un’alta qualità dei servizi offerti dalla struttu ra ricettiva, soprattutto in termini di cleaning. Ai tem pi odierni, le richieste dei clienti sono incentrate su 3 pilastri fondamentali: igiene e pulizia, sicurezza e profes sionalità.
La customer experience di venta giorno dopo giorno il nodo centrale della qualità di un hotel, in quanto per
mette di testare il livello dei servizi erogati e modulare la propria offerta secondo il metro di giudizio più pre zioso: il sentiment dei clien ti. Marka brand di MK Spa, grazie ai suoi tre Sistemi (Si stema Detergenza, Sistema Igiene, Sistema Ambiente) e alle sue ampie soluzioni di cleaning, offre alle strut ture ricettive l’opportunità di concedere ai propri ospiti la possibilità di vivere in am bienti puliti e sicuri. Concen trandosi sulle camere di un hotel, si può affermare che
queste presentano diverse zone, ognuna delle quali è soggetta a tipologie di spor co differenti le une dalle al tre che possono essere ge nerate da capelli, cartacce, striature di suole di scarpe, impronte e sversamento di liquidi o prodotti cosmetici.
ZONA LETTO
Per questa area, nella qua le è più probabile che sia no presenti sporco libero, polvere e sporco organico, Marka consiglia due solu zioni: BH Gel e Sanispray
PMC . BH Gel è un deter gente gelificato profuma to ideale per le attività di spolvero. Può essere utiliz zato su tutti gli arredi, sulle vetrate oltre che su scher mi, monitor, PC e superfici laccate dove è più proba bile che si generi sporco provocato da impronte e polvere. La sua specia le formula in gel, aderisce perfettamente alle super fici senza colare. La disin fezione delle superfici nella zona letto è la fase succes siva a quella dello spolvero.
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Per questa esigenza, la so luzione ideale è Sanispray PMC, il disinfettante super fici e cute autorizzato Pre sidio Medico Chirurgico. La sua formulazione con alco ol etilico >70% garantisce una profonda disinfezione di tutte le superfici lavabi li ed è attiva contro virus, batteri e funghi. All’interno della zona letto, è possibile trovare anche tessuti e ten daggi che possono essere ricettacolo di polvere e odori sgradevoli. Per la loro pulizia è necessario prima utilizzare un’aspirapolve re per rimuovere lo spor co libero e poi procedere con il lavaggio utilizzando detergenti specifici in base alla tipologia dei tessuti. In una fase successiva, Marka consiglia l’utilizzo del suo Deo Hygiene , il deodoran te igienizzante a base di sali quaternari d’ammonio. La sua speciale formulazio ne non unge e non macchia
e dona una fragranza fre sca e persistente ai tessu ti. Spostandosi dalla zona letto alla zona bagno della camera, è possibile trovarsi di fronte ad altre tipologie di sporco: da quello gros solano generato da cartac ce e confezioni allo sporco libero provocato da peli e capelli fino allo sporco or ganico dovuto allo sversa mento di creme, olii, co smetici o altri liquidi.
ZONA BAGNO
Per la pulizia dell’ambien te bagno, Marka mette in campo Bh Bath , l’antical care a base di acido citrico specifico per una pulizia profonda di tutte le su perfici del bagno resistenti agli acidi. Grazie alla sua speciale formulazione, con un solo passaggio rimuo ve velocemente calcare e sporco grasso, lasciando le superfici brillanti e lu cide. L’anticalcare a base
acida è consigliato per su perfici anche in porcellana. Per trattare superfici in marmo, invece, è consi gliato l’utilizzo di un de tergente anticalcare alca lino come il Klean Bath di Marka. Si tratta di un anti calcare a base di sali qua ternari d’ammonio idoneo per marmo e pietre natu rali, vasche idromassag gio, docce, sanitari e rive stimenti in ceramica. Per il WC, Marka consiglia il suo Bh Deo WC , il detergente a base di acido citrico con alto potere pulente e disin crostante che dona un pia cevole e persistente profu mo alla superficie.
PULIZIA DEI PAVIMENTI
Dopo aver pulito tutte le zone della camera hotel, non rimane altro che dedi carsi ai pavimenti. Per que sta esigenza, Marka mette in campo il suo Bh Floor, il detergente liquido profu
mato con alto potere sgras sante indicato per la manu tenzione quotidiana di tutti i pavimenti. La sua speciale formula è ideale anche per pavimenti protetti e super fici delicate. Durante la pu lizia di una camera di hotel, è consigliato non utilizza re prodotti detergenti con profumazioni differenti l’u na dall’altra in quanto po trebbe risultare invadente per l’ospite. È per questo motivo che Marka consiglia anche l’utilizzo dei prodot ti della linea Bh in quanto, nonostante abbiano formu lazioni, specifiche e destina zioni d’uso differenti, pos seggono la stessa fragranza e donano all’ambiente una profumazione uniforme, rendendolo più accogliente e piacevole per l’ospite.
markacleaning.com mkspa.com
Wellness tourism
Il settore sconta ancora gli effetti della crisi pandemica
Secondo il gruppo di esperti di Vision Research Reports, entro il 2028 si registrerà il consolidamento dei flussi del wellness tourism e il fatturato globale del comparto crescerà del 60%, passando dai 684 miliardi di dollari del 2020 ai 1.100 miliardi di dollari
Cristina Cardinali
Nel 2020 gli incassi totali del settore termale si sono assot tigliati del 63%, con un -60% di ricavi provenienti dal flusso delle cure termali convenzionate e un -64% i rica vi degli altri servizi erogati dagli stabili menti (alloggio, ristorazione, medicina estetica, ecc.). Dati in controtendenza rispetto l’andamento 2014-2019: nel quinquennio prepandemico infatti il numero dei viaggi effettuati con l’in tento di mantenere o potenziare il be nessere personale ha registrato, a livel lo mondiale, una crescita esponenziale
con un tasso medio annuo di crescita raddoppiato rispetto a quello del set tore turistico nel suo complesso. Secondo le previsioni di vari centri di ricerca, superata l’emergenza sanita ria e ripristinato il clima di fiducia sui mercati, il wellness tourism riprenderà a correre a ritmo sostenuto, grazie al
crescente contributo delle economie emergenti e, più in generale, alla mag giore propensione dei consumatori a spendere di più per la salute e il benes sere. In particolare, secondo il gruppo di esperti di Vision Research Reports, il fatturato globale del settore lieviterà nel periodo 2020-2028 di oltre il 60%, passando dai 684 miliardi di dollari del 2020 ai 1.100 miliardi di dollari del 2028 e si prospettano anche per il mercato europeo e di conseguenza per l’Italia opportunità interessanti di guadagno.
PRESTAZIONI TERMALI: RINNOVO ACCORDO NAZIONALE
“Dopo due anni di trattative portate
S•62 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 TERME
Massimo Caputi, Presidente di Federterme Confindustria
avanti da Federterme con le Regioni e la Commissione Salute, che ringrazia mo per aver compreso la necessità non più rinviabile di supportare – grave mente danneggiato già dal Covid e ora dalla crisi energia - il settore termale, è stato firmato l’accordo di rinnovo per l’erogazione delle prestazioni termali per il triennio 2022-2024 che prevede, tra l’altro, un incremento delle tariffe per le cure erogate SSN che consen tirà un recupero parziale dei costi, so prattutto di quelli energetici, che sono ‘esplosi’ in questo ultimo periodo.
“Un traguardo - sottolinea Massimo Ca puti, presidente di Federterme Confin dustria - di grande rilevanza per il setto re in un momento di difficoltà in cui tutto il Paese sta vivendo momenti complessi e un adeguamento economico che, in sieme agli altri strumenti, che con lavoro costante e certosino siamo riusciti a fare
LE TERME IN ITALIA
SPA come Salus Per Aquam. Dai secoli passati ad oggi l’Italia è la terra privilegiata per la quantità e la qualità straordinaria delle sue terme. Per gli Etruschi erano acque sacre dove ritrovare benessere e salute. Per gli antichi Romani molto di più: non solo conoscevano gli effetti benefici delle acque termali, ma le terme erano il luogo deputato a creare benessere, bellezza ma anche relazioni importanti.
La cultura degli stabilimenti termali della Roma Imperiale ha fatto scuola in tutta Europa ed ancor oggi, per tutto il mondo, l’Italia è sempre il Paese con la maggior offerta termale di qualità
scientifica.
Oltre 320 centri termali in funzione, il 90% dei quali accreditato al Servizio Sanitario Nazionale, un ingente patrimonio che coniuga, le proprietà curative delle proprie acque con la bellezza e l’offerta culturale del territorio.
Il termalismo è un valido aiuto nella prevenzione e nella cura di molte patologie croniche e contribuisce a ridurre la somministrazione di farmaci.
La riabilitazione termale riduce in modo molto significativo i tempi di recupero, anche per gli sportivi. Il sistema termale italiano accoglie e assiste 2 milioni e 790 mila clienti, di cui il 12% composto da stranieri.
S•63 DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
attivare al Legislatore, ci ristora, in parte delle perdite subite a causa degli even ti degli ultimi due anni e mezzo, mentre permane un grave pericolo dalla crisi energetica. Peraltro il Sistema Terma le Italiano sta dimostrando un ulteriore grande funzionalità nel trattamento del le patologie post Covid”.
RALLENTARE LA MORSA DEL CARO-ENERGIA
Ci sono le comunità energetiche nel fu turo prossimo dell’industria delle cure termali. A dirlo Massimo Caputi, pre sidente Federterme - Confindustria. “Siamo pronti a dare vita alle comuni tà energetiche che consentono enor mi economie nella produzione e nella gestione dell’energia. Purtroppo il loro decollo è legato a due decreti attuativi che dovevano uscire entro 90 giorni, ed entro 180 giorni dal decreto legisla tivo 199 del 2021, ma incredibilmente non risultano emanati, ritardando in modo inspiegabile il decollo di tale strumento”. In altre parole uno stop forzoso ed estremamente costoso che mette a rischio la sopravvivenza della manifattura italiana mentre il compar to termale nell’arco di sei anni ha visto moltiplicare il peso della componente energia ormai diventata la prima voce di costo. Fino al 2021 era intorno all’11% mentre oggi supera il 40%. Nel detta glio, secondo le analisi di Federterme, il peso dell’energia elettrica è di circa il 25%, quello del gas è intorno al 13,3%, mentre l’acqua tra il 2016 e il 2022 è rincarata del 22%. Gli aumenti delle al tre voci sono più o meno allineati con l’andamento dell’inflazione. Il costo del lavoro in media ora pesa per il 36,5% contro il 44,7% del 2016 ed è stato su perato dall’energia. “Una situazione purtroppo comune ad altri settori - rin cara il presidente - che sta devastan do un sistema che dà lavoro a 60mila persone, supporta le cure di oltre tre milioni di italiani e ha un ruolo trainante per lo sviluppo di attività collaterali”. Per rallentare la morsa del caro ener gia Federterme è riuscita ad ottenere
dal governo del Premier Draghi l'in serimento nel Decreto Aiuti bis di una norma transitoria che liberalizza per 24 mesi l'installazione di pannelli foto voltaici per l'autoproduzione di energia elettrica nei complessi termali, con una accelerazione dei tempi di esecuzione per poterli avere in “produzione” dopo pochi mesi. “Con l'obiettivo di ridurre i tempi di realizzazione. Federterme pro muove la realizzazione di un consorzio di aziende”, sottolinea Caputi. Federterme ha scelto di percorrere la via delle comunità energetiche previste dalla direttiva europea Clean Energy Package (Cep), a cui partecipano utenti vicini tra loro, che hanno a disposizione impianti per le rinnovabili, la cui produ zione è destinata all'autoconsumo. Lo
scopo è di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai soci, privilegian do criteri di autonomia energetica e lo sviluppo locale. Si passa dal modello dell'azienda consumatrice a produttore in proprio dell'energia necessaria, che si aggrega per condividere la capacità di sponibile riducendo la spesa energeti ca. I soci possono produrre, consumare, immagazzinare e vendere sul mercato le energie rinnovabili o scambiare all'in terno della comunità l'energia prodotta o installare e gestire sistemi di stoccag gio per autoconsumo senza oneri di rete.
Fonte: visionresearchreports.com/ wellness-tourism-market/37033; federterme.it
LA FEDERTERME
La Federterme – Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative – è stata fondata nel 1919 ed è l’unica organizzazione italiana rappresentativa delle Aziende termali del nostro Paese, che vi aderiscono per la quasi totalità. Federterme è uno dei soci di categoria del sistema di rappresentanza di Confindustria; nel 1993 ha contribuito alla nascita – come socio cofondatore – di Federturismo (Federazione Nazionale dell’Industria dei viaggi e del Turismo), portatrice delle istanze provenienti dal comparto turistico nazionale.
A livello internazionale, Federterme aderisce alla FEMTEC – Federazione Mondiale del Termalismo e del Climatismo, associazione che rappresenta, fin dal 1937, una rete tra le eccellenze del termalismo a livello mondiale, e dell’ESPA – European Spas Association – nell’ambito della quale convergono le maggiori rappresentative delle terme, dei resort e delle spa sanitarie europee.
Il compito istituzionale della Federterme è quello della rappresentanza e della tutela collettiva economica e sindacale delle imprese operanti nel settore termale e delle acque minerali curative, attraverso il superamento della frammentazione naturalmente esistente in un mondo composto da 320 aziende; unitarietà della rappresentanza e coesione conferiscono maggiore autorevolezza alle richieste e affidabilità al dialogo con le strutture istituzionali esterne.
L’attività sociale è svolta su tutto il territorio nazionale in relazione alla dislocazione delle centinaia di fonti di acqua termale presenti nelle 20 regioni italiane, “assecondando” la diffusione capillare della risorsa termale e delle connesse aziende sia direttamente, sia attraverso organismi regionali operanti nell’ambito di Federterme.
S•64 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 TERME
ALADIN, sistema di diluizione automatico
Il sistema Aladin, proget tato e realizzato da AR-CO Chemical Group, produttore italiano di detergenti profes sionali, permette, attraverso la nuova piattaforma web Aladin, la programmazione preventiva delle diluizioni del prodotto preparate sulla base delle attività da svolge re nel cantiere e in base alle esigenze del cliente. Nello specifico, Aladin GT5 è un distributore automati co di detergente concentra to che ottimizza e controlla la diluizione e l’uso dei de
tergenti, con l’ausilio di un software. Esso permette, infatti, una mirata valutazione dei consumi in funzione di tutte le operazioni di pulizia previste nei cantieri, per sin golo operatore e per ogni prodotto. L’erogazione av viene attraverso un badge RFID in dotazione all’opera tore.
Il sistema di erogazione Ala din è equipaggiato da una porta usb in cui è possibile caricare il file di configura zione della macchina, con i dati delle erogazioni da
effettuare. I dosaggi sono garantiti tramite l’ausilio di una bilancia elettronica. Si tratta di un sistema di cle aning sicuro per l’operatore poiché la corretta diluizione del prodotto, garantita dal sistema, permette un mi glioramento o eliminazione della simbologia di pericolo da detergente super con centrato a prodotto pronto all’uso.
La piattaforma web di Ala din permette il controllo da remoto dei consumi dei prodotti erogati. Grazie a
questo sistema l’impresa ha la possibilità di verificare via remoto lo stato del consu mato del cantiere.
Aladin GT5 si attiva esclusi vamente con i prodotti della linea Aladin di Arco, grazie a un'etichetta posizionata sul la tanica del prodotto super concentrato, che permette ad Aladin di riconoscerla e quindi attivarsi. La gamma prodotti offre l’opportuni tà di sviluppare un piano di cleaning green a 360° grazie a prodotti certificati Ecolabel e a impatto zero. L’impresa di servizi che uti lizza il sistema Aladin e pro dotti Ecolabel,è agevolata nell’intraprendere l’iter di certificazione Ecolabel del servizio di pulizia all’interno di un cantiere specifico.
Aladin GT5 è la soluzione ideale per molteplici set tori: Ospitalità, Sanitario, Assistenziale, Scolastico e Universitario, Wellness e be nessere, Commerciale, Civi le e Industriale.
ALADIN GT5
Peso | 49 kg
Altezza | 128 m
Larghezza | 67 cm
Profondità | 30 cm
Capacità | 4 taniche Tempo di riempimento flacone | 3 0’’
Sistema di erogazione Flaconi in soluzione pronto all’uso o ricarica
DETERGENZA
arcochimica.it
Depuratori d’aria UV-C AIR
A maggio 2020 l’Istituto Superiore di Sanità inserisce la luce UV-C nelle sue raccomandazioni sulla sanificazione durante l’emergenza Covid-19 dichiarando che “studi in vitro hanno dimostrato chiaramente che la luce UV-C è in grado di inattivare il 99,99% del virus dell’influenza in aerosol”.
Nello specifico ITALSAN ha progettato e realizzato due tipi di macchine che utilizzano lampade a luce ultraviolet-
ta germicida e virucida con raggi a 254 nm: Air Sanitizer 60-120 ed Air Sanitizer 240
Le radiazioni UV-C emesse da questi purificatori d’aria hanno la capacità di disattivare, distruggendo il DNA e l’RNA di virus e batteri, sino al 99,99% degli agenti patogeni presenti in atmosfera all’interno degli ambienti trattati. – Rif. (Fonte: ISS Istituto Superiore di Sanità). La loro efficacia è testata e certificata da prove di primari Laboratori di Analisi. Le macchine Air Sani-
tizer 60-120 ed Air Sanitizer 240 agiscono anche contro muffe, spore e funghi.
CARATTERISTICHE TECNICHE
I purificatori a raggi UV-C Italsan Air Sanitizer 60-120 ed Air Sanitizer 240 sono efficaci in ambienti come scuole, uffici, ospedali, palestre, aeroporti, alberghi, sale d’attesa, ristoranti, stazioni di servizio, condomini, ecc.
Non lasciano nessun residuo tossico in ambiente (ottengono l’effetto di sanificazione con i raggi UV-C; una volta spenti non lasciano alcun tipo di traccia chimica o organica). Sono veloci ed efficaci: una volta accesi iniziano immediatamente a sanificare e agiscono uniformemente in
tutto l’ambiente, sfruttando il riciclo continuo dell’aria presente nell’ambiente). L’effetto sanificante generato si replica e non diminuisce nel tempo. Nel momento in cui una persona passa nell’ambiente igienizzato, portando con sé nuove colonie di batteri e virus che entrano nel pulviscolo atmosferico e si propagano nell’aria, vengono velocemente aggredite e inattivate nel momento in cui sono irradiate dai raggi UV-C.
Le lampade hanno una durata di circa 9000 h e i filtri HEPA vanno cambiati ogni 3/4 mesi.
I purificatori d’aria Air Sanitizer 60-120 ed Air Sanitizer 240 sono equipaggiati con una serie di dispositivi per la sicurezza delle persone e degli animali.
informazione pubblicitaria
italsan.it
Prodotti per l'igiene e la profumazione nella comunità Depuratori d’aria a raggi UV-C per la sanificazione dell’aria in ambienti chiusi AIR SANITIZER 240 Tratta sino a 485 m3/h Lampade: 240 W-UV-C Doppio filtro HEPA Timer + telecomando 3 velocità Double safety system AIR SANITIZER 60/120 Tratta sino a 100 m3/h Lampade da 60-120 W Filtro HEPA - carboni attivi Timer + interruttore lumex Integrated security system I depuratori d’aria Italsan a raggi UV-C sono rigorosamente Made in Italy www.italsan.it italsan@italsan.it
Qualità dell’aria in albergo
Qualità dell’aria indoor e microclima, anche modulati dalle condizioni stagionali esterne, possono rappresentare fattori chiave nella trasmissione di infezioni e nei modelli epidemiologici stagionali negli ambienti chiusi
Cristina Cardinali
Una ventilazione adeguata e un regolare ricambio d’aria, oltre che per mantenere condizioni di comfort, sono necessari per garan tire la salubrità, riducendo la concen trazione di particolato e inquinanti di
natura biologica. Inoltre, è opportuno ricordare che l’esigenza di ventilare e arieggiare periodicamente gli ambien ti ha assunto particolare importanza a seguito dell’efficientamento ener getico degli edifici, che ha determi
nato una riduzione della ventilazione naturale per infiltrazione attraverso l’involucro edilizio. Diventano quindi di prioritaria importanza le condizioni che favoriscono la ventilazione degli ambienti indoor e, dove non sia possi
S•68 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 INDOOR AIR QUALITY
bile o sufficiente avvalersi della venti lazione naturale, è necessario installare apparecchi di ventilazione forzata che esigono una manutenzione appropria ta soprattutto se si trovano in ambienti dove sussistono condizioni di aumen tato pericolo di diffusione di malattie.
SISTEMI DI VENTILAZIONE E DI CLIMATIZZAZIONE
Di seguito vengono descritti i princi pali componenti dei sistemi di ventila zione e di climatizzazione che possono favorire la movimentazione dell’aria in ambienti indoor.
Unità di trattamento aria
Le UTA sono dispositivi impiegati nel trattamento e nella circolazione dell’a ria all’interno degli edifici, quale parte integrante del sistema di riscaldamen to, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC, acronimo del termi ne anglosassone Heating, Ventilation, and Air Conditioning system). Sono fondamentalmente costituite da un contenitore in pannelli isolanti con ri vestimento metallico, nel quale sono presenti i seguenti elementi, elencati in funzione della loro disposizione pre valente a partire dal punto di ingresso dell’aria sottoposta a trattamento: una o più batterie di filtri, costituite da ele menti filtranti con grado di filtrazione da grossolano a fine ISO Coarse, ISO ePM10, ISO ePM2,5 e ISO ePM1 (UNI EN ISO 16890); la sostituzione o rige nerazione dell’elemento filtrante deve essere programmata con periodicità adeguata a garantire il corretto eser cizio, oppure attuata in relazione all’ef fettiva usura, mediante monitoraggio della pressione differenziale attraverso il filtro; una o più batterie alettate (ge neralmente rame-alluminio) di riscal damento e/o di raffreddamento, per il controllo della temperatura e la deu midificazione; un umidificatore di tipo evaporativo, a vapore, nebulizzazione, ultrasuoni o pacco bagnato, per l’umi dificazione in periodo invernale; uno o più ventilatori, per la movimentazione
dell’aria trattata; altri dispositivi per la regolazione del flusso di aria, il recupe ro energetico, il controllo del processo, l’attenuazione acustica, nonché even tuali ulteriori stadi di filtrazione HEPA e ULPA. Le UTA, collocate abitualmente all’interno dell’edificio, in appositi loca li tecnici, o sulla copertura, sono nor malmente collegate ad un sistema di canalizzazioni di distribuzione dell’aria nell’edificio, nonché alle eventuali ca nalizzazioni di ripresa. In funzione del la modalità operativa (aria primaria o tutt’aria), una parte più o meno signifi cativa dell’aria di ripresa dell’UTA vie ne ricircolata, mentre è generalmente sempre prevista una quota significa tiva di aria di rinnovo prelevata all’e sterno dell’edificio. In casi particolari, la circolazione dell’aria tra l’edificio e l’UTA avviene direttamente senza ca nalizzazioni. Una corretta gestione dell’impianto e interventi regolari di pulizia e manutenzione sono i mez zi con cui assicurare la buona qualità dell’aria fornita agli ambienti serviti.
Ventilconvettori o unità terminali idroniche del tipo fan coil
I ventilconvettori, noti anche col termi ne anglosassone di fan coil, sono dei terminali per il controllo della tempe ratura ambiente, ad uso locale, costi tuiti da un filtro grossolano per l’aria, uno scambiatore di calore alettato per il riscaldamento o il raffreddamento dell’aria, un ventilatore e una vaschet ta di raccolta per lo scarico della con densa eventualmente prodotta in fase di raffreddamento. I componenti sono racchiusi in un mobiletto dotato di gri glie per l’ingresso e l’uscita dell’aria.
I ventilconvettori sono situati all’in terno o in prossimità dello spazio da condizionare con immissione diretta dell’aria nella zona o attraverso cana lizzazione di modesta estensione. Trat tano esclusivamente l’aria presente nei singoli locali dell’edificio. I ventilcon vettori si distinguono in: dispositivi a bassa pressione (prevalenza), privi di canalizzazione; sono dotati di filtri
grossolani, ISO Coarse, (tipicamente G3, in grado di trattenere dall’80% al 90% del particolato); dispositivi ad alta pressione (prevalenza), concepiti per l’utilizzo di canalizzazioni di mandata e ripresa; possono essere dotati di filtri a media efficienza (tipicamente fino a M6, in grado di trattenere tra il 55% e il 65% di materiale particolato PM2,5 e del 60% di PM10). I ventilconvettori de vono essere sottoposti ad interventi di pulizia e manutenzione al fine di preve nire la contaminazione degli ambienti serviti a seguito del rilascio di contami nanti chimici e microbiologici da filtri esausti.
Climatizzatori a espansione diretta o del tipo a split
Per climatizzatore ad espansione di retta si intende un sistema costituito da un’unità esterna e una o più unità interne (terminali o split) collegate tra di loro da tubi, all’interno dei quali flu isce un gas frigorifero (R407c, R410a o R32). L’unità esterna (contenente il compressore, un ventilatore e uno scambiatore di calore condensatore/ evaporatore) scambia calore con l’a ria esterna. L’unità interna, similare ad un ventilconvettore, è costituita da un filtro grossolano dell’aria, uno scam biatore di calore alettato evaporato re/condensatore, un ventilatore e una vaschetta di raccolta per lo scarico della condensa eventualmente pro dotta in fase di raffreddamento, nel funzionamento come evaporatore. I componenti sono racchiusi in un mo biletto dotato di griglie per l’ingresso e l’uscita dell’aria. Gli split sono situati all’interno o in prossimità dello spazio da condizionare con immissione diret ta dell’aria nell’ambiente o attraverso canalizzazione di modesta estensione. Trattano esclusivamente l’aria presen te nei singoli locali dell’edificio. Gli split si possono distinguere in: dispositivi a bassa pressione (prevalenza), privi di canalizzazione; sono dotati di filtri grossolani, ISO Coarse, (tipicamente G3, in grado di trattenere dall’80% al
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90% del particolato); dispositivi ad alta pressione (prevalenza), concepiti per l’utilizzo di canalizzazioni di man data e ripresa; possono essere dotati di filtri a media efficienza (tipicamente fino a M6, in grado di trattenere tra il 55% e il 65% di materiale particolato PM2,5 e del 60 % di PM10). Gli split de vono essere sottoposti ad interventi di pulizia e manutenzione al fine di preve nire la contaminazione degli ambienti serviti a seguito del rilascio di contami nanti chimici e microbiologici da filtri esausti.
Climatizzatori portatili monoblocco Sono dispositivi per il trattamento lo cale dell’aria facilmente trasportabili in tutti gli ambienti di un edificio, fermo restando la necessità di espellere all’e sterno l’aria calda mediante un apposi to tubo flessibile da collocare tra i ser ramenti della stanza, al di sotto delle tapparelle o attraverso un foro realiz zato sul vetro o nella parete. Questa tipologia di dispositivi presen ta lo stesso tipo di funzionamento dei climatizzatori a split e deve essere sot
toposta alle medesime operazioni di pulizia ordinarie e straordinarie.
FAVORIRE IL RICAMBIO DELL’ARIA
Fra gli aspetti che l’impianto di clima tizzazione di una struttura ricettiva deve essere in grado di soddisfare c’è la qualità dell’aria interna, fattore fon damentale per il raggiungimento del comfort ottimale: è quindi necessario disporre di un sistema che assicuri un adeguato ricambio dell’aria nella strut tura. Nello specifico, bisogna tener presente che un hotel è caratterizza to da aree differenti (camere, cucine, ristoranti, palestre, piscine, sale con gressi, ecc.), ognuna delle quali pre senta esigenze diverse in merito.
Per calcolare la portata d’aria esterna da immettere in un ambiente, si fa ri ferimento alla UNI 10339: gli impianti, secondo questa norma, devono assi curare un quantitativo d’aria esterna almeno pari a specifici valori minimi, che variano a seconda della destina zione d’uso dei locali. Inoltre, il sistema deve garantire una filtrazione minima
dell’aria e la movimentazione della stessa, con velocità fissata entro limi ti precisi. In genere, per consentire il rinnovo dell’aria negli ambienti e per mettere un’adeguata umidificazione e deumidificazione, gli alberghi sono dotati di un impianto di aria primaria che ha come perno centrale unità di trattamento dell’aria (UTA). Come ab biamo visto, il sistema è costituito da canali e griglie per l’estrazione dell’a ria viziata, da canali e bocchette per distribuire l’aria pulita e da un sistema di ventilazione. Il compito dell’unità di trattamento dell’aria è quello di purifi care l’aria, grazie ai filtri, e di portarla ai giusti livelli di umidità e di temperatura prima di reimmetterla nell’edificio. Di frequente, le UTA sono dotate anche di recuperatore di calore che ne incre menta le prestazioni energetiche.
INDICAZIONI GENERALI PER UNA CORRETTA MANUTENZIONE
La manutenzione degli impianti di cli matizzazione è fondamentale per ga rantirne l’efficienza energetica e per
S•70 SPECIALE HOTELLERIE DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022 INDOOR AIR QUALITY
assicurare la salubrità dell’aria negli ambienti. Oltre ad influire sulle pre stazioni energetiche dell’apparecchio, infatti, una regolare manutenzione dell’impianto dell’aria condizionata migliora la qualità dell’aria indoor, in quanto previene l’accumulo di agenti patogeni che, dall’impianto, potreb bero diffondersi, incidendo negativa mente sulla salute degli ospiti e del personale: per questo è importante prevedere una periodica manutenzio ne dell’aria condizionata. Prima degli interventi di manutenzio ne, gli impianti devono essere spenti per 10 minuti, dopo il raffreddamento del componente a temperatura am biente, al fine di consentire la sedimen tazione del particolato più grossolano.
La pulizia delle superfici esposte delle apparecchiature di climatizzazione e ventilazione (griglie, bocchette, ecc.) deve essere integrata nella procedura di pulizia e sanificazione dei pavimenti, degli arredi e del resto degli ambienti. I componenti degli impianti di climatiz zazione e ventilazione sono in preva lenza costituiti da acciaio verniciato o zincato, alluminio e diverse tipologie di plastica. Il rame presente negli stessi è limitato a pochi componenti di mode
sta estensione.
La manutenzione degli impianti di ventilazione (UTA, VMC) deve essere eseguita come di consueto, con una particolare accortezza nel garantire il corretto esercizio dei filtri al fine di garantire l’erogazione della portata nominale della macchina (filtri spor chi riducono la portata di aria di ven tilazione). Altrettanta cura deve essere posta nella pulizia e sanificazione ordi naria degli umidificatori e delle batte rie di scambio termico con le consuete finalità di igiene.
I RESPONSABILI DELLA MANUTENZIONE
Chi deve occuparsi del controllo e della manutenzione dell’impianto di condi zionamento? Come si legge nel D.P.R. 74/2013, “l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impian to termico e il rispetto delle disposi zioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabi le dell’impianto, che può delegarle ad un terzo”.
Per quanto riguarda invece l’esecuzio ne materiale delle operazioni di control lo e di manutenzione, queste devono essere svolte da ditte abilitate ai sensi
del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37.
DISPOSIZIONI
IN MERITO
ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
Anche il D.Lgs 81/2008, Testo Uni co sulla salute e sicurezza sul lavo ro, rimarca il fatto che gli impianti di condizionamento “devono essere pe riodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori”. Specifica inoltre che “qualsiasi sedi mento o sporcizia che potrebbe com portare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquina mento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”. Infine, si ricorda che una corretta e re golare manutenzione dell’impianto di condizionamento di un hotel serve an che a ridurre il rischio di diffusione del la legionella, batterio responsabile di una malattia chiamata Legionellosi che interessa principalmente le vie respira tore e che si acquisisce per via aerea.
(Fonte: Rapporto ISS COVID-19 • n. 33/2020. Versione del 25 maggio 2020 Gruppo di Lavoro Ambiente-Rifiuti CO VID-19; https://www.mlgroup.it/)
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Ambienti sani e dall’aria pulita
Con l’autunno e i primi fred di in arrivo e con le nuove direttive per il risparmio energetico, all’interno degli spazi chiusi, ci sarà sempre meno la possibilità (e la vo glia) di aprire le finestre per far arieggiare le aree di la voro condivise. All’interno di contesti come questi, è maggiormente favorevole la proliferazione di batteri e la permanenza nell’aria di VOC – Composti Organici Volatili -, conseguenza che fa diventare la questione aria pulita negli spazi chiusi ancora più di primaria im portanza per garantire la sicurezza fisica dell’indivi duo e il suo benessere. Ma, come è possibile garanti re una maggiore sicurezza negli ambienti indoor? La soluzione la fornisce Initial, azienda rinomata a livello mondiale in sanificazione e in servizi per l’igiene, grazie a diversi dispositivi di puri ficazione d’aria che lo ren dono specialista in questo settore.
Una vera e propria mission quella di Initial che, unendo innovazione, ricerca tecnica e prodotti, propone solu zioni mirate alla sicurezza e al benessere delle persone. Nasce con questo intento la linea di purificatori d'aria VIRUSKILLER™ in grado di rimuove il 99,9999% dei vi rus con un singolo passag gio d'aria, grazie a una inno vativa tecnologia costituita da pre-filtri e da un reattore integrato composto da lam pade UV-C e da filtri esago
nali TiO2 cromati. L’alta tec nologia incontra il design e propone diverse opzioni di prodotto che rispondono all’esigenza di purificazione di spazi con diverse dimen sioni. Come ad esempio il pratico e leggero modello Hextio, purificatore d’aria da tavolo ad uso personale o ancora il VIRUSKILLER™ 401, da installare a muro, ideale per bagni e spazi co muni di medie dimensioni come aule scolastiche, uf fici e studi medici medio/ piccoli, sale meeting, sale d’attesa e ambulatori, fino a 60m². VIRUSKILLER™
102 invece, è il dispositivo più grande della gamma ed è ideale per ambienti fino a 165 m², come studi medici e sale d’attesa, laboratori e ampi spazi comuni quali palestre e grandi lobbies di hotel. E se il rincaro bollet
ta ha già bussato alla porta di aziende e privati, per un utilizzo 24/7, si può ricorre re al dispositivo Aeramax Pro AM3, silenzioso e a basso consumo energeti co, adatto per ambienti af follati di medie dimensioni, fino a 55 m². Grazie a sen sori automatici e modalità operative intelligenti, che si adattano in automatico alla qualità dell’aria, questo modello passa in standby quando non necessario così da garantire il risparmio di energia. Per ambienti più grandi, fino ai 72 m2 c’è In spire Air 72 - disponibile anche con display digitalepotenziato con filtro HEPA H13 che garantisce un’effi cacia del 99.95% su odo ri, virus, batteri, allergeni e composti organici volatili (es. benzene, formaldeide e fumo di tabacco).
Initial, grazie a una ricerca internazionale e alla sua ampia offerta di servizi e prodotti, ha la missione di creare un ambiente quanto più ospitale e naturale pos sibile, un percorso studia to a misura delle esigenze dei professionisti che ha come destinazione proprio il benessere. Star bene che parte dall’igiene del bagno, con servizi che rimuovono i cattivi odori e a dispenser che igienizzano le mani ri ducendo la contaminazio ne crociata, e a soluzioni di arredo con il servizio di piante da interni e una sele zione di tappeti antipolvere personalizzati. Una cultu ra del benessere indoor a 360° composto anche da webinar di formazione in centrati su tematiche come la purificazione dell’aria e il wellbeing.
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Un intervento difficile
Graziano Dassi
SPECIALE HOTELLERIE DISINFESTAZIONE
Avolte avere una lunga anzianità di servizio, comporta una cer ta notorietà. Infatti, rispondo al telefono fisso, il numero non corri sponde ad alcun nominativo in rubri ca per cui sono diffidente e, una voce garbata, mi chiede conferma delle mie generalità. Ricordandomi di non dover rispondere con un “SI” chiedo con chi sto parlando. Di colpo sono proiettato nel mio passato girovago come consulente di una multinaziona le tedesca, chi mi parla (prossimo alla pensione) faceva parte del personale alla ricezione di un hotel 4 stelle del la ospitale Campania. Dopo un sacco “si ricorda?” e “bei tempi” e un breve accenno al Covid e alla crisi energeti ca mi espone, in veste di vicedirettore (ha fatto carriera), il problema: “Sal tuariamente si riscontrano presenze di blatte rossicce di notevoli dimensioni in alcuni mini appartamenti posti al piano terra e in alcune aree esterne particolarmente in prossimità della pi scina anche in ore diurne, escludo si tratti di fochisti o “scarafoni”, da una ricerca sul Web sono quasi certo si tratti di Periplaneta americana ”. Mi ragguaglia sullo “storico” dicendomi che rari avvistamenti ci sono sempre stati (lo posso testimoniare per espe rienza diretta) contrastati con i “soliti
trattamenti” di cui non mi sa specifica re alcun ché. Da un anno la presenza è aumentata al punto di dover porre maggior attenzione al problema. Per cui la ditta di fiducia ha effettuato trattamenti mirati con irrorazioni di micro incapsulati a base di ciperme trina sinergizzata con PBO. I risultati hanno sortito un discreto effetto, ma di breve durata, con un risvolto as sai negativo si vedevano periplanete morte o agonizzanti sui pavimenti. È
urgente trovare una soluzione che sal vi capra e cavoli, ovvero che risolva il problema nella maniera più “riserva ta” possibile.
SCELTA DELLA STRATEGIA DI LOTTA Come l’ortodossia metodologica ri chiede si cerca di rispondere alle se guenti domande: chi, dove, perché, come e quando? Senza dimenticare la condizione sine qua non di operare nella maggior sicurezza possibile.
Chi Periplaneta americana Ciclo biologico: vedi scheda
Dove Saltuaria e generalizzata senza trovare un’origine certa su cui concentrarsi
Perché Danni di immagine e allarmismo
Come
Posizionamento di punti esca a base di gel (start up ± 70 p.e.) e una dozzina di trappole collanti
Quando Con la massima urgenza
Aiuole e alcuni mini appartamenti piano terra
Aspetti sanitari statisticamente non rilevanti, ma nemmeno trascurabili
Punto critico il posizionamento del gel e delle trappole collanti in Sicurezza
Data la difficoltà di stabilire le aree di origine dell’infestazione si stimano 6 interventi nel primo anno
Sicurezza DPI classici: guanti e scarpe antiscivolo
I punti esca saranno protetti da tubi trasparenti di ø 5 cm sezionati longitudinalmente lunghi 5-6 cm e fissati con nastro biadesivo. Con etichetta adesiva: non toccare e do not touch. Le trappole collanti saranno posizionate in punti inaccessibili e fissate con nastro biadesivo
S•75 DIMENSIONE PULITO | NOV/DIC 2022
Senza entrare in dettagli operativi che immagino essere presenti nel baga glio professionale della ditta di fiducia dell’hotel e di chi mi legge li riassumo nella numerazione dei punti esca e delle trappole su una planimetria, sul corretto smaltimento del materiale e nella rac colta dei dati. Pur non essendo in una filiera alimentare il sistema HACCP è un ottimo riferimento metodologico. Oltre tutto la ditta incaricata si occupa anche di servizi nelle industrie alimentari per cui siamo in ottime mani. Mi limito a de scrivere il perché si è optato per le esche blatticide a base di imidacloprid.
IMIDACLOPRID
Classe chimica
cloronicotinici neonicotinoidi
Formula di struttura (§)
Anno di introduzione 1989 (Bayer)
Attività
La scelta delle esche in gel si basa su alcuni aspetti tecnici (vedi tabella sot to).
PUNTO NAVE
È stata effettuata la terza applicazione e i risultati stimati sembrano avvalora re l’efficacia della strategia di lotta adottata. La stima dei risultati è inco raggiante tanto che è in atto il rinnovo del mandato.
Azione ritardata
Effetto domino
Efficacia sia sugli adulti che sulle neanidi
Sicurezza ambientale
Per ingestione e un’ottima azione sistemica (quest’ultima caratteristica che ne ampia l’utilizzo tecnico è anche un limite alla sua applicabilità indiscriminata)
DL50 acuta orale del p.a. 450 mg/kg sui ratti e 150 sui topolini domestici
DL50 acuta dermale 5.000 mg/kg (ratto)
DL50 acuta orale uccelli Quaglia (Collinus virginianus) 152 mg/kg
CL50 sui pesci Trota (Salmo gairdneri) 211 mg/l
CE (48 h) su crostacei Daphnia 85 mg/l
Api Tossico
(§) per evitare che le formule chimiche di struttura creino un atteggiamento allarmistico riporto quella di un metabolita della camomilla: l’azulene gli altri sono acido salicilico, acido oleico, acido stearico e l’alfa-bisabololo.
La blatta che ingerisce il gel ha il tempo di ritornare nel suo rifugio per cui si evita il rischio antiestetico di trovare blatte morte in bella vista
Dato il cannibalismo che contraddistingue questi insetti e il perdurare dell’effetto insetticida dell’imidacloprid anche nelle spoglie e nelle feci si ottiene un risultato particolarmente utile
Come tutte le esche il risultato si ottiene con l’avvenuta ingestione, per cui l’appetibilità è un fattore determinante.
Ciò premesso in letteratura e sui vari cataloghi e schede tecniche sono riportate queste 5 specie: Blattella germanica, Blatta orientalis, Periplaneta americana, Suppella longipalpa e Polyphaga aegyptiaca.
Il gel se utilizzato con professionale perizia e attenendosi alle indicazioni riportate in etichetta non comporta rischi ambientali e nei confronti di insetti non target
metabolita della Matricaria chamomilla chimicamente un idrocarburo aromatico, isomero del naftalene esplica un’azione calmante e lenitiva nelle irritazioni cutanee
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DISINFESTAZIONE
SPECIE: PERIPLANETA AMERICANA
NOME VOLGARE: BLATTA ROSSA
INQUADRAMENTO SISTEMATICO
Classe: Insecta Ordine: Blattodea Famiglia: Blattidae
DIMENSIONI
Ooteca: 8 mm Adulto: 25-44 mm
CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE
Tra le blatte nocive è la più grande; di colore bruno-rossastro, piatta, con lunghe antenne filiformi. Sia il maschio che la femmina sono alati e volano raramente. Il primo possiede ali più lunghe e cerci situati all’estremità dell’addome. Le blatte sono lucifughe e hanno istinto gregario.
Cosmopolita, di origine afro-asiatica, diffusa in tutta Italia (più frequente nel meridione).
HABITAT
Ambienti caldo-umidi: porti, navi, magazzini, ristoranti, cucine, negozi di generi alimentari, industrie alimentari (soprattutto nella rete fognaria collegata a queste ultime). È poco comune negli appartamenti, ma diffusa in cantine, solai e nelle zone perimetrali. Non è infrequente anche all’aperto.
ABITUDINI ALIMENTARI
Onnivora, predilige i rifiuti alimentari.
CICLO BIOLOGICO
Uovo > neanide > ninfa > adulto (vive 1-2 anni)
Durata del ciclo: 80-1000 gg Schiusura ooteca: dopo 30-45 gg dalla deposizione N° generazioni/anno: policiclico N° uova femmina: 10-15 fino a 90 ooteche, contenenti 6-16 uova Svernamento: in ambienti confinati i cicli sono continui
LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO
Temperatura ottimale: 21-33°C
DANNI
Vettore potenziale di diversi patogeni, con particolare riferimento alle salmonelle ed enterobatteri in genere; contamina, sia con il proprio passaggio, che con feci e rigurgito, alimenti e suppellettili. Possibile insorgenza di manifestazioni allergiche in seguito al contatto con le deiezioni dell'insetto.
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SCHEDA BIO-ETOLOGICA ECOPLAN
Ambienti più sani per tutti, in tutto il mondo
Dall'acquisizione della divi sione Bayer Environmental Science Professional da parte di Cinven è nata una nuova azienda indipenden te, ENVU: il nome, che si pronuncia “en-viu”, deriva da “environment” (ambien te) e “vision” (visione). Envu viene fondata nel 2022 ed è una nuova azienda nata sui molti anni di esperienza di Bayer, con un unico obiet tivo: promuovere ambienti salubri per tutti, ovunque. L’obiettivo di Envu consiste nell’offrire servizi dedicati nell’ambito della disinfe stazione professionale, del controllo delle zanzare, dei vivai forestali e ornamentali, della gestione professionale di campi da golf, tappeti er bosi, parchi e giardini, prati e pascoli, del diserbo indu striale. I prodotti ereditati sono al centro dell’ identità di Envu e resteranno centra li in tutte le sue future inno
vazioni. In ogni sua linea di business, Envu lavorerà per soluzioni che vadano oltre la chimica, collaborando con i suoi clienti per soluzio
garantire un successo co stante ai nostri clienti sono necessari partnership forti e una nuova prospettiva” ha affermato Gilles Galliou, presidente della divisione Environmental Science Pro fessional di Bayer e futuro CEO della nuova azienda indipendente. “Per questo Envu si impegnerà a offrire ai clienti soluzioni innovati ve per aiutarli a promuovere la loro attività e a superare le più difficili sfide con cui oggi ci confrontiamo nel no stro settore”.
più efficiente” ha affermato Galliou. “Abbiamo il chiaro obiettivo che il nostro la voro per superare le sfide di oggi aiuti a garantire un futuro più sano” ha sottoli neato Galliou.
ENVU IN CIFRE
ni innovative per il presente e per il futuro. Envu si impe gnerà a offrire ai clienti solu zioni innovative per aiutarli a promuovere la loro attività e a collaborare per superare le più importanti sfide con cui oggi tutti si confrontano in questo settore.
“Come leader di fiducia del settore, sappiamo che per
Envu lavorerà al fianco dei clienti, guardando le sfi de con i loro occhi, combi nando diversi punti di vista e una visione che va oltre la chimica: “Il fatto che la nostra nuova azienda si concentri esclusivamente sull’ambito environmental science ci consentirà di ri solvere i problemi in modo più rapido, più intelligente e
Envu opera in più di 100 pa esi nel mondo. Nel 2021 ha generato vendite pari a 700 milioni di dollari. In Envu lavorano quasi 900 perso ne delle quali il 39% sono donne. L’azienda dispone di quattro centri di ricerca: Cary (Carolina del Nord, USA), San Paolo (Brasile), Monheim (Germania), Sin gapore.
Envu – filiale italiana it.envu.com Tel. 800-166071
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Envu costituisce una nuova vision per un’azienda che nasce sulle fondamenta costruite da Bayer Environmental Science.
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Il nostro impegno sarà sempre nella cura degli ambienti dove tu i noi viviamo le nostre vite. Abbiamo quindi a ancato il nostro portafoglio prodo i con una rinnovata focalizzazione sulle soluzioni professionali per le vostre necessità. Insieme, saremo in grado di proteggere l’igiene in tu i gli ambienti.
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2022 Environmental Science FR – liale italiana, u ci via Washington 70, 20146 Milano, tel. 800.166.071. Envu ed il logo Envu sono marchi registrati di titolarità di Environmental Science U.S. Inc. o di una delle sue consociate. ©2022 Environmental Science U.S. Inc.
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PAPERDÌ
Serie di dispenser no-touch
Soavex Professional è il nuovo sistema di dispensazione by Paperdì pronto a soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di garanzia d’igiene, costo d’uso e autonomia. Una gamma completa di dispenser no-touch innovativa, tecnologica, pratica e dal design moderno. Soluzione ideale per garantire concreti benefici al tuo business combinando massima efficienza, elevata autonomia, controllo dei costi.
paperdi.it
RUBINOCHEM
Olè Ressenza, alta azione igienizzante
RubinoChem presenta Olè Ressenza, un formulato polifunzionale ad alta concentrazione con un’alta azione igienizzante e pH neutro utilizzato per detergere, rimuovere germi e batteri con azione meccanica, spolverare, profumare e deodorare ambienti e superfici. Il formulato Olè Ressenza è stato progettato per rispondere alle necessità degli utilizzatori professionisti. Il marchio registrato Trademark e il formulato hanno mantenuto nel tempo la peculiare alta qualità e identità riconosciuta e apprezzata dai clienti utilizzatori finali.
rubinochem.it
Pulizia senza limiti Ray rende la pulizia incredibilmente semplice e rapida: l’esclusivo manico serbatoio riduce i tempi e gli sforzi rispetto ai sistemi tradizionali con secchio e mop, assicurando nel contempo la massima efficacia nella raccolta dello sporco. Consente inoltre un dosaggio basato sulle effettive esigenze, evitando sprechi di acqua e prodotto chimico. Ray è la prima soluzione professionale sempre pronta all’uso che permette di pulire con lo stesso attrezzo sia i pavimenti sia le pareti, offrendo quindi uno strumento completo in grado di soddisfare ogni esigenza.
ttsystem.com
Organizzato da Una serie di eventi online dedicati alla cultura del pulito e alle sue applicazioni nei settori sanità, horeca, civile, industria, commercio, trasporti 1 - 2 - 3 Febbraio 2023 Sponsor Con il patrocinio di Iscriviti ora su www.cleaningpiu.it Sostenibilità ambientale, digitalizzazione, salute pubblica: le nuove sfide dell’igiene IL PRIMO CONVEGNO DIGITALE SULLA CULTURA DEL PULITO