L’Eco dello Jonio
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sabato 8 agosto 2015
L'ECO DELLE ECCELLENZE
Le emergenze d'estate di una veterinaria Intervista alla giovane Jole De Falco MARTINA FORCINITI SAMANTHA TARANTINO Sopra La dottoressa Jole De Falco, veterinaria di Rossano In basso da sinistra Il suo ambulatorio veterinario che si occupa della prevenzione e cura delle principali patologie degli animali domestici e anche esotici. Due cuccioli di razza Labrador
ROSSANO - L’estate, si sa, porta con sé valigie piene di spensieratezza e voglia di relax al ritmo delle hit dell’estate. Ma c’è chi anche nella stagione del dolce far niente deve fare i conti con un telefono che non smette mai di squillare. E tra emergenze quotidiane, due gemelline nell’età più tenera e un ambulatorio da mandare avanti, per Jole De Falco questo è sicuramente il periodo più intenso. Ma di certo anche il mestiere più bello del mondo. Non ho mai pensato di fare un lavoro diverso da quello
del veterinario – ci racconta la veterinaria rossanese risultata la più giovane d’Italia con una laurea conseguita a soli 23 anni nell’ateneo perugino ed una gavetta di 3 anni a Reggio Emilia prima di ritornare alla sua terra -. Lavoro a Rossano ormai da 6 anni e, soprattutto in estate, devo confrontarmi con continue emergenze. Almeno tre o quattro quotidiane, specifica. Che coinvolgono maggiormente animali domestici. Incidenti stradali, investimenti, avvelenamenti per negligenze (come quelli causati dal veleno per topi in giardino piuttosto che dall'ingerimento della candeggina contenuta in un secchio lasciato distrattamente in giro), colpi di calore, ingestione di corpi estranei come il ciuccetto di un bambino: sono le cause principali delle chiamate, anche notturne, alle quali un pronto intervento spesso può evitare conseguenze irreparabili Purtroppo, c’è poca informazione e, a volte, anche poca attenzione allo stato di salute del cane/gatto. Per questo – continua – mi ritrovo anche a gestire parti d’urgenza, risolti in cesarei, che si sarebbero potuti evitare se solo i padroni, invece di bypassare i veterinari, avessero richiesto una monitorizzazione della gravidanza. Una spiacevole circostanza, questa, alimentata anche dall’aumento delle richieste di razze canine (chihuahua, bulldog inglesi) che proprio per conformazione quasi mai riescono ad avere contrazioni e, quindi, a partorire naturalmente. Per fortuna, c’è sempre un risvolto della medaglia se è vero, come lo è, che le campagne di incentivazione alla sterilizzazione e alla microchippatura sembrano aver attecchito nelle coscienze dei cittadini. Da qualche anno a questa parte – spiega la De Falco – la percentuale di sterilizzazioni e microchippature, e non solo di cani di razza, è aumentata esponenzialmente. Segno che, finalmente, non le si percepisce più come pratiche innaturali ma necessarie alla buona salute e al benessere dei propri animali. Perché, in effetti, prendersi cura di un animale è un atto d’amore e di responsabilità. Che dovrebbe scoraggiare fenomeni deleteri come quello dell’importazione di cuccioli dall’Est Europa. Purtroppo nel nostro territorio è un fenomeno radicato, anche perché non tutti hanno coscienza del fatto che questi cani, soprattutto cuccioli, sono troppo piccoli e molto suscettibili a malattie, poiché spesso non hanno tutti i vaccini obbligatori e sono stipati in gabbiette che facilitano i contagi. Discorso molto diverso, invece, va fatto per l’acquisto in allevamenti dove, seppur dietro il pagamento di un maggiore (ma giusto) prezzo, si ha la sicurezza di controlli e maggiori garanzie. Senza nulla togliere, poi, a un atto di profonda generosità qual è l’adozione nei canili o rifugi. E intanto nascono, crescono e maturano buone idee e progetti. Spero di poter presto aprire un ospedale veterinario, sul modello di quello di Bari. Toccherà trovare colleghi, collaboratori e tantissimi fondi. Ma non mi arrenderò. Davvero un bel sogno. D’amore e d’impegno.
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