UP! n 1 - giugno 2011

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CO NS IGLIANO U P!

Anno 1 - Numero 1 - Giugno 2011 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblici BigMat Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari BigMat Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Lina Mazzullo In redazione Marta Casiraghi Hanno collaborato a questo numero Michelangelo Cecchetto, Marika Damaggio, Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Zoe Laefleur, Enrico Nicol, Nicola Pisano, Rosa Santavite, Cristina Serra, Carlo Vacca, Bibi Velluzzo Grafica e Impaginazione Café Noir Communication Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi è sufficiente fare richiesta a: up@bigmat.it spedizione in contrassegno Stampa Faenza Industrie Grafiche srl Via Vittime Civili di Guerra, 35 48018 Faenza (RA) Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Tiratura del presente numero: n. 30.000 copie Periodicità: trimestrale Poste Italiane Spa - Sped In a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano

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BigMat è il gruppo di distributori indipendenti di materiali per l’edilizia leader in Europa.


E DI T ORI AL E

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ari Lettori, siamo nuovamente insieme in questo numero di UP!, la rivista di riflessioni “libere”,

attualità, tendenze e novità del mondo dell’edilizia secondo BigMat. Sinergia è la parola d’ordine imprescindibile, di oggi e di domani. Fino a pochi anni fa, l’individualità aziendale era la consuetudine di mercato, in qualsiasi settore: azienda e imprenditore erano un’unica entità in grado di soddisfare le esigenze della propria clientela. Oggi, invece, questa configurazione imprenditoriale non è più attuale. Nel settore dell’edilizia è nata – in chi aveva il dono della lungimiranza – e sta nascendo – in chi si è scontrato con le dinamiche presenti del mercato – l’esigenza di rispondere a necessità del tutto nuove, che scaturiscono da un’utenza finale più informata, esigente, preparata e alla ricerca di innovazioni, green life e anche un pizzico di fashion. Per rispondere adeguatamente a questo nuovo mercato le chiavi vincenti sono, appunto, le alleanze di filiera: dal progettista all’impresa, passando attraverso il ruolo strategico del distributore di materiali da costruzione. E il concetto di sinergia tra tutti questi attori è l’unico miscuglio alchemico in grado di mettere sulla piazza prodotti vincenti e soluzioni costruttive d’eccellenza. Ne è un esempio il restyling del monastero di San Marziale a Gubbio, cui è dedicato uno degli articoli che troverete sfogliando questo numero di UP!, dove con saggia competenza sono state portate nel presente, e nel futuro, antiche e importanti testimonianze senza trasfigurarle. Ma anche una cantina (pluridecorata) immersa nel verde delle colline di Pisa, che diventa sempre più green grazie a tecnologie e progettazioni ad hoc, così come proposte tecniche che passano attraverso soluzioni competenti e innovative, tanto da essere premiate anche fuori dal nostro Paese in una delle manifestazioni più importanti al mondo: l’Expo di Shanghai. Ora, però, dobbiamo e vogliamo andare oltre, consapevoli che occorra aprirsi a nuove forme di collaborazione, sempre all’insegna dell’eccellenza. Questo il motivo che ci ha spinto fin da questo numero di UP! a dar voce (e parole) a Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento nel settore edile) e a Federcostruzioni, la Federazione che racchiude al suo interno il “cuore” dell’edilizia. Entrambe ci accompagneranno in tutte le uscite di UP!, raccontando dei loro progetti e delle loro attività istituzionali e formative, volte a migliorare, sostenere e far progredire il settore edile. Obiettivo comune che anche BigMat da sempre si prefigge. BigMat è realtà e passione per tutto ciò che è sfida, ne è recente testimonianza la scalata della sesta vetta più alta al mondo del nostro socio Fabio De Mas, spinto idealmente da ogni socio un metro più in alto verso la cima… Perché siamo uniti, così come è unita da 150 anni l’Italia e così come auspico lo siano i lettori di UP! ¢ Lina Mazzullo

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S OM M A R IO

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LA RICETTA SALVA-EDILIZIA DI FEDERCOSTRuZIONI Intervista a Paolo Buzzetti

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LA CuPIDO DELLA CASA Inservista a Paola Marella

I GIRASOLI PER IL GIAPPONE “Arma Segreta” anti-radiazioni nuclearI

ENEA BREVETTA L’ANTISISMICA un nuovo e rivoluzionario sistema

L’ARCHITETTuRA CHE TI METTELE ALI Hangar-7 di Salisburgo

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SuLLA VETTA DEL MONDO BigMat e il socio Fabio De Mas sulla sesta cima più alta del Pianeta

RESTYLING PER IL SET DI DON MATTEO Il monastero di San Marziale a Gubbio

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LA CANTINA? DIVENTA GREEN Case history I Giusti & Zanza

LA NuOVA VITA DI DE TOMMASI Nuova sede a Chieri

LA TELEVISIONE DELL’EDILIZIA Novità per BigMat Channel


S OM MA R IO 36

BIGRENT FIORE ALL’OCCHIELLO DEL NOLEGGIO ITALIANO I dati di Assodimi e le case history Edilizia Ruffinelli ed Edilizia Colombini

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E I LETTORI DI UP! VINCONO DOVE E LA GAZZETTA un concorso per i più fedeli

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MINIMAL CHIC Essential by Scrigno

CAROTAGGIO ANGOLARE E A SECCO Le soluzioni di Tyrolit Hydrostress

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PIù RuVIDO, PIù PRESTANTE Xps Wall-C

B 15 LIGHT: LA MEMBRANA SMART Membrane a marchio BigMat

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L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CEMENTO Rivoluzione i.light

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LA MALTA TuTTO IN uNO Sika R-I.Z

RU BRICHE

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FORMEDIL INFORMA

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FEDERCOSTRuZIONI INFORMA

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

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BIGMAT INTERNATIONAL

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APPuNTI DI GuSTO

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IL FORMAGGIO DELL’ARCHITETTO

IN VIAGGIO MuSICA E TERME

IN AuTO VOLKSWAGEN BEATTLE

TECNOLOGIA SPLENDY TEXWINNER

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La ricetta

SALVA-EDILIZIA DI FEDERCOSTRUZIONI

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Le poche risorse pubbliche vanno spese su progetti che riguardino le città, le infrastrutture e le reti della mobilità. A dirlo è il presidente Paolo Buzzetti, che snocciola le sue strategie per uscire dalla crisi.

na politica di settore che utilizzi le poche risorse pubbliche disponibili per risanare le città e richiamare nuovi investimenti privati. È questa la ricetta che Federcostruzioni propone per uscire dallo stallo nel quale il comparto si trova. «Non abbiamo mai avuto un ciclo negativo così lungo, con un andamento così importante in termini di frenata e di contrazione degli investimenti», dichiara Paolo Buzzetti, presidente della federazione di Confindustria che riunisce circa 100 associazioni di categoria, cui fanno riferimento oltre 30mila imprese.

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Di Carlo Vacca

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LA RICETTA SALVA-EDILIZIA DI FEDERCOSTRUZIONI Qual è la situazione in cui versa il comparto? «Viviamo al momento una “tempesta perfetta”: meno soldi pubblici, ritardi e sospensione dei pagamenti, aumento delle imposte e Paolo Buzzetti. proliferazione illogica dei controlli verso i soliti noti, mentre l’illegalità prospera. In queste condizioni sopravvivere è veramente arduo». Come è possibile uscire dall’impasse? «Riteniamo che le poche risorse pubbliche vadano spese su progetti che riguardino le città, le infrastrutture e le reti della mobilità. Si tratta di tre ambiti dalle grandissime potenzialità economiche. Bisogna andare oltre il Piano Casa: trasformarlo in un “piano per le città”, creare le condizioni per attirare e favorire gli investimenti privati, utilizzare i fondi disponibili come volano, come hanno fatto e fanno negli altri Paesi». Ha in mente un esempio? «Penso a Berlino, dove vecchio e nuovo si coniugano in un grande progetto: qualificazione urbana, innovazione, servizi sempre migliori e più efficienti, integrazione sociale e culturale. Il tutto con l’obiettivo di fare della capitale d’Europa una città totalmente sostenibile, senza rinunciare all’industria, anzi proponendosi come il futuro polo di fabbricazione dell’automobile elettrica. E con una visione strategica che manca in Italia». Quali sono i provvedimenti da prendere per realizzare un programma di questa portata? «Bisogna rimuovere ostacoli procedurali e burocratici, facilitare l’attività d’impresa all’interno di programmi e di indirizzi chiari. Vanno create le condizioni per un grande processo di demolizione e ricostruzione funzionale di alcune parti delle città, favorendo i cambi di destinazione d’uso con una progettualità nuova. Ed evitare di rimettere in discussione scelte già prese, bloccando finanziamenti fermi da mesi. Come nel caso della annunciata riprogrammazione dei fondi Fas, finalizzata ad operazioni clientelari o di mera conservazione politica e non rispondenti ai reali bisogni del Paese e dell’economia». ¢


LA CUPIDO DELLA CASA

Lei è Paola Marella, immobiliarista e volto noto di due format di successo: “Vendo casa… disperatamente” e “Cerco casa… disperatamente”, in onda sul digitale terreste per il canale Real Time. Di Marika Damaggio

a scelta della casa è un po’ un colpo di fulmine». Parola di Paola Marella, mediatrice immobiliare e protagonista del doppio format “Vendo casa... disperatamente” e “Cerco casa... disperatamente”, due programmi di successo in onda sulla rete Discovery Real Time. Con 25 anni di esperienza alle spalle, Paola cerca di soddisfare le richieste degli acquirenti, rispettando allo stesso tempo le necessità dei venditori. Operazione non facile in tempo di crisi. Complice la difficoltà economica, per la nota mediatrice chi cerca casa riflette bene. E le soluzioni green conquistano il mercato: «Adesso la tendenza è rivolta all’ecosostenibilità – racconta –. Abitazioni a risparmio energetico, serramenti e isolamenti tecnologici». Spazio anche ai recuperi ex novo, una soluzione che fonde avanguardia e fascino d’epoca.

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Comprare o vendere casa in tempi di crisi non è facile. Esistono dei trucchi per vendere? «Innanzitutto, in 25 anni di carriera devo dire che questa è la crisi più importante e duratura che abbia mai visto. Con queste premesse, ogni casa merita particolare attenzione e deve essere trattata come un caso a sé. Per abbellire un immobile però ci sono alcuni trucchi, si possono fare piccole

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Paola Marella.

modifiche in grado di migliorare davvero la casa. La soluzione dei colori ad esempio può davvero rivelarsi strategica». Dopo la bolla del 2008/2009 si è parlato di una lenta ripresa. Lei che idea si è fatta? «Ritengo che il momento sia ancora difficile, causato da una serie di ragioni: le banche erogano mutui con grande difficoltà e chi vuole comprare deve già disporre del 2030% del totale e non è semplice». La sua trasmissione è effettivamente uno spaccato sulla realtà, il format “Cerco casa...” ha svelato la per-


sistenza del mercato del lusso. Questo segmento non ha davvero conosciuto la crisi? «In realtà il mercato del lusso non è rimasto indenne dalla bufera. Certo è la classe media ad aver subito il colpo, ma anche i “ricchi ricchi” sono più restii all’acquisto, perché l’investimento nel mercato immobiliare fa paura. In “Cerco casa” vogliamo dare l’idea del sogno. Esistono davvero case da sogno, quelle che tutti noi desideriamo, è bello anche poterle vedere e, appunto, sognare». Valutando nel complesso i clienti di “Vendo” e “Cerco casa... disperatamente”, ha notato dei cambiamenti nelle esigenze? C’è un’attenzione ai particolari, ai sistemi di riscaldamento sostenibili e meno energivori o altre tendenze che ha notato? «Adesso c’è una tendenza maggiore verso l’ecosostenibilità, un’attenzione crescente verso il risparmio energetico. Per varie ragioni, compresa quella economica. Il riscaldamento autonomo ormai è un must, una delle prime richieste perché lo gestisci tu, controllandolo. Allo stesso modo c’è grande accortezza verso i serramenti e gli isolamenti tecnologici. È ancora molto seguita la tendenza verso il design ipertecnologico, anche nel caso dei recuperi si cerca sempre di unire la tecnologia moderna. Ci sono delle soluzioni che possono far risparmiare». A quanto pare la soluzione del recupero ha un appeal in più, giusto? «Io ho sempre lavorato in cantieri di recupero. Ho da poco ultimato la ristrutturazione di una vecchia casa popolare dei primi del ‘900, che conserva un fascino davvero particolare, che può essere unito a scelte moderne». Lei accompagna sia persone in cerca di un’abitazione, sia quelle che vendono il proprio immobile. Tirando le somme, sono più le persone che vendono o che cercano un’abitazione? «In questo momento sono sempre di più le persone che cercano di vendere casa». Dal suo osservatorio privilegiato e con 25 anni di carriera, quali sono gli elementi che accrescono il valore di una casa, ovvero i particolari che esaltano il costo di un immobile? «Per quanto riguarda le case in città, l’epoca è sempre un valore aggiunto. Anche gli immobili di ringhiera hanno un grande fascino. Il recupero ex novo ha un valore aggiunto perché unisce il recupero di un’epoca e la tecnologia». Esiste un decalogo base per guidare le persone alla ricerca dell’abitazione ideale? «Innanzitutto bisogna fare chiarezza e tenere presente che la casa dei sogni forse non esiste. Quindi dobbiamo dare un ordine alle priorità e cercare di soddisfare le esigenze principali con qualche compromesso. Una casa poi può essere rivenduta quindi è giusto seguire il proprio gusto ma è bene ricordarsi di fare una scelta che piaccia ad altre persone. Come dico sempre, la scelta della casa è un po’ un colpo di fulmine. Deve esserci un feeling immediato, ogni casa ha un’anima». ¢



I GIRASOLI PER IL GIAPPONE un team di ricercatori nipponici propone il fiore che ha grandi proprietà di assorbire le radiazioni nucleari. Di Rosa Santavite

n Giappone sempre più piegato di fronte all’emergenza nucleare propone, tra le varie misure, i girasoli come rimedio anti radiazioni. Un esperimento ecologico acquisito da un’altra tragedia nucleare dei nostri tempi. È sulla scorta dell’esempio di Chernobyl del 1986 infatti che un team di ricercatori nipponici studiosi di agricoltura spaziale presso l’agenzia spaziale nipponica Jaxa, ha riproposto i fiori gialli per le loro capacità di assorbire il cesio radioattivo emesso dall’impianto di Fukushima. Le intenzioni, riferisce Masamichi Yamashita, a capo dell’équipe di scienziati ideatori del progetto, sarebbero proprio quelle di piantare i semi di girasole nell’area circo-

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stante la centrale, dove l’inquinamento da isotopi radioattivi è più grave, abbracciando le zone limitrofe entro un raggio di 30 chilometri. Per quanto riguarda lo smaltimento dei fiori, una volta terminata la loro funzione di assorbimento degli inquinanti, gli studiosi propongono di impiegare un genere di batteri già sperimentati efficacemente nello smaltimento dei rifiuti. «Stiamo ancora pianificando le strutture di decomposizione e altri dettagli» ha dichiarato Yamashita, rassicurando però sull’efficacia dei batteri individuati: dai test effettuati sarebbero, infatti, in grado di ridurre drasticamente il volume dei girasoli, fino all’1% del volume originale. ¢



ENEA BREVETTA L’ANTISISMICA Il sistema che consente l’adeguamento sismico di edifici esistenti senza modificare le caratteristiche architettoniche. Di Bibi Velluzzo

nea e Politecnico di Torino brevettano un innovativo sistema di isolamento sismico, particolarmente idoneo per gli edifici di interesse storico-artistico in quanto non modifica le caratteristiche architettoniche degli edifici.

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Mediante l’inserimento a spinta di tubi orizzontali e la collocazione di dispositivi d’isolamento sismico in corrispondenza del piano orizzontale diametrale degli stessi tubi, viene creata una discontinuità tra la fondazione e il sottosuolo. L’edificio viene quindi separato dal terreno circostante mediante trincee verticali di ampiezza sufficiente per consentire gli spostamenti relativi richiesti dal sistema di isolamento sismico. In questo modo la struttura viene protetta sismicamente con interventi che non alterano le caratteristiche architettoniche originali. Con questa tecnica, gli eventuali locali sotterranei non vengono modificati, ma fanno parte della sovrastruttura isolata e l’edificio viene collegato rigidamente alle pareti laterali o anche alle calotte superiori dei tubi. «La tecnica di intervento per l’adeguamento sismico per gli edifici storici da noi proposta – spiega Paolo Clemente dell’Enea - consiste innanzitutto nello scavare una trincea di una dimensione sufficiente per poter inserire una macchina spingi-tubo e poi appunto inserire dei tubi a conci, di almeno 2 metri ciascuno al di sotto dell’edificio e poi lungo il piano diametrale. Questi tubi vengono sezionati in modo da inserire dei dispositivi di isolamento sismico. Questi creano una sconnessione tale che si crei il cosiddetto disaccoppiamento tra il movimento dell’edificio e quello del terreno».

Ricostruzione di Palazzo Margherita, L’Aquila.

In pratica, l’edificio viene separato dal terreno e poggia su questa piattaforma fatta di tubi e isolatori sismici, che è stata inserita al di sotto delle fondazioni; in questo modo non vengono modificate le caratteristiche architettoniche dell’edificio o del complesso monumentale sovrastante su cui è stato fatto l’intervento. «Una volta realizzato questo sistema di isolamento sismico – aggiunge Clemente - in occasione di un terremoto, mentre il terreno si muove con oscillazioni molto veloci e anche con accelerazioni molto forti al di sotto dell’edificio, l’edificio al di sopra dell’isolamento sismico oscillerebbe molto lentamente senza deformarsi comportandosi come una scatola rigida e quindi preservando la struttura ma anche il contenuto stesso». ¢

Il sistema, che si basa sulla realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano di posa delle fondazioni, in modo da non richiedere alcun intervento sull’edificio sovrastante, è stato sperimentato su Palazzo Margherita, sede del Comune de L’Aquila in Abruzzo, gravemente danneggiato in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. Su tale edificio l’Enea aveva già eseguito le prove di caratterizzazione dinamica: tramite alcuni sensori posti sulla struttura erano state registrate le vibrazione ambientali sul palazzo per valutarne così il comportamento dinamico.

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L’ARCHITETTURA CHE TI METTE LE ALI A Salisburgo l’Hangar-7 è una struttura futuristica punto d’incontro tra arte, passione, tecnologia e stile di vita d’alta classe. Il padrone di casa dell’Hangar-7 è Dieter Mateschitz, coproprietario della Energy Drinks “Red Bull”. Di Zoe Lafleur

Hangar-7, situato sul comprensorio del Salzburg Airport, è ben più di una costruzione fuori dal comune che ospita aeroplani anch’essi fuori dal comune. L’impressionante struttura in vetro e acciaio è un punto d’incontro tra arte, passione, tecnologia e stile di vita d’alta classe. Il padrone di casa dell’Hangar-7 è Dieter Mateschitz, coproprietario della Energy Drinks “Red Bull” e pilota per passione nonché collezionista di auto esclusive di Formula 1 e oldtimer.

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Costruito per ospitare la collezione di aeroplani storici dei Flying Bulls, in virtù della sua architettura l’Hangar-7

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funge anche da punto d’attrazione visibile ben al di là dell’area del Salzburg Airport: una gigantesco guscio che si impone per la sua dinamicità e leggerezza. Vista dall’esterno la struttura risulta estremamente dinamica. A guardarla viene spontaneo il paragone con un’ala. Al suo interno si apre un’ampia cupola che sembra levitare. Questo strabiliante effetto deriva dalla struttura in vetro ed acciaio che costituisce anche un’affascinante cornice scenografica: l’hangar è continuamente sede di grandi mostre d’arte, è punto focale di arte culinaria di altissimo livello nonché luogo d’incontro di persone che amano uno stile di vita raffinato. Il guscio in vetro e acciaio, progettato e realizzato nell’arco di quasi quattro anni di lavori, ospita al pianterreno una collezione di aeroplani unica nel suo genere. Da anni i Flying Bulls acquistano velivoli storici e li restaurano fino a renderli nuovamente abili al volo. La flotta comprende sia jet che due idrovolanti e, naturalmente, diversi aerei da combattimento risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta. Pezzo forte della collezione è un DC-6B appena restaurato appartenuto all’ex capo di stato jugoslavo Tito. Un secondo leitmotiv dell’hangar è la gastronomia d’alta classe: oltre alla lounge “Carpe Diem”, dove è possibile gustare finger food internazionale, e due eleganti bar, è soprattutto il ristorante Ikarus che sin dalla sua inaugurazione nell’estate del 2003 ha fatto parlare di sé. Nato sotto l’egida di Eckart Witzigmann e gestito dallo chef de cuisine altoatesino Roland Trettl, l’Ikarus è l’unico ristorante

al mondo ad aver attuato l’idea del guest chef che a ritmo mensile vede alternarsi sulla passerella di Salisburgo le più grandi star della cucina internazionale, da Martin Dalsass a Lea Linster a Jean-Georges Vongerichten. All’Hangar-7 l’esperienza gastronomico-architettonica si completa con le tecnologie più avanzate come il DopplerFoyer al pianterreno, dove i visitatori potranno conoscere più da vicino il cosiddetto effetto Doppler. Questo senza togliere alla cultura, che qui prende fondamentalmente le forme di mostre varie e frequenti, e agli eventi, aziendali e non. Insomma, un tempio poliedrico che merita il viaggio per visitarlo. ¢

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SULLA VETTA DEL MONDO Fabio De Mas, socio BigMat dell'omonima azienda bellunese, ha scalato la sesta montagna più alta della terra, il Cho Oyu. E BigMat è stata al suo fianco in questa grande impresa. Di Enrico Nicoli

abio De Mas, alpinista di Belluno e titolare dell’omonima rivendita socia BigMat, qualche settimana fa ha quasi raggiunto la vetta del Cho Oyu. De Mas, assieme ad altri due alpinisti suoi conterranei, Francesco Fazzi e Maddalena Arrigoni, era partito i primi di aprile per le montagne himalayane, dove la spedizione di 40 giorni si prefiggeva di scalare la cresta nord ovest del Cho Oyu lungo la via normale cinese. Noto anche come “La dea del Turchese”, il Cho Oyu è si-

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tuato al confine tra Tibet e Nepal, a pochi chilometri dall'Everest, ed è la sesta montagna al mondo per altezza, con i suoi 8.201 metri. Per le sue caratteristiche, che offrono un avvicinamento breve e poco complesso, è uno degli “ottomila” più ambiti dagli alpinisti di tutto il mondo. Il campo base, a 5000 metri, si raggiunge infatti con mezzi motorizzati. Ci vogliono poi due giorni di marcia (a piedi) per raggiungere il campo base avanzato, a 5650 metri, che viene considerato il “vero” campo base per una spedizione di questo tipo.


BigMat campo base avanzato.

I tre bellunesi non sono però riusciti ad ultimare l’impresa: approdati a quota 7500 metri, il forte vento che da giorni soffiava a 100 chilometri all’ora non ha purtroppo consentito loro di raggiungere la vetta. Del resto, fin dall’arrivo al campo base, Fabio De Mas raccontava: «Mi accorgo giorno dopo giorno quanto sia difficile scalare queste montagne, tanto che se in Italia pensavo di avere circa il 4050% di possibilità di arrivare in cima, ora penso non siano più del 20%». E così è stato. Restano comunque emozioni uniche: «Il paesaggio che ho trovato era di una bellezza commovente – prosegue De Mas – . Di notte, la luna piena illuminava quasi a giorno un paesaggio che una leggera nevicata aveva reso immacolato e fiabesco, mentre sullo sfondo il Cho Oyu brillava tranquillo sulla valle». Fabio De Mas è un grande appassionato di alpinismo e sci alpinismo. Oltre ad aver frequentato quasi tutte le vette dolomitiche, De Mas ha al suo attivo anche la scalata a cin-

Panorama dal campo base avanzato a 5700 metri.

Panorama dal passo.

que “quattromila” nelle Alpi occidentali, e nel 2010 è salito fino ai 5895 metri del monte Kilimanjaro, la vetta più alta del continente africano. A fargli compagnia nell'impegnativa spedizione asiatica c’erano Francesco Fazzi e Maddalena Arrigoni, entrambi non nuovi a spedizioni sulle cime più impervie. Fazzi, tra l'altro, è uno dei fondatori del Gruppo Guide della Val di Zoldo, e ha scalato montagne come l'Ama Dablam in Nepal e lo Yosemite in California. I tre si erano preparati da mesi per il viaggio, per allenare il fisico e la mente alle grandi fatiche che avrebbe riservato una natura incontaminata ma anche estrema e severa come quella dello Cho Oyu. Ad accompagnarli nell'avventura c’erano oltre a BigMat, anche due aziende partner del Gruppo, ABK e Weber. ¢

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RESTYLING PER IL SET DI DON MATTEO

Il monastero di San Marziale a Gubbio è stato oggetto di un mirevole intervento di recupero a opera dell’architetto Marco Petrini. Di Enrico Nicoli

Gubbio, nel cuore dell’Umbria, quello di San Marziale è un monastero tanto antico quanto importante e unico nel suo genere. La particolarità del complesso, infatti, è data dal fatto che il monastero non era nato nel medioevo come “nuova fondazione” quindi con tipologia monastica, ma si è formato per successive donazioni di privati che cedevano case già edificate all’ordine religioso delle Clarisse. L’assetto finale quindi era quello di un brano di città medioevale, con piccole vie, orti e piazzette, ma separato da essa da un muro di cinta (clausura). Monastero di clausura dal 1100 fino al 1990, fu poi abban-

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donato, finchè un’impresa locale, la Monacelli Franco Costruzioni Edili, ne ha acquistato la proprietà nel 2003 avviando l’imponente progetto di recupero (6.500 i metri quadri totali di intervento). «L’effetto che ho avuto nel primo sopralluogo è stato sorprendente, in quanto nel varcare il “muro” ho avuto la netta impressione di iniziare un viaggio nel tempo. La trasformazione della destinazione d’uso da monastero ad abitazioni non è stata, per le ragioni sopra esposte, traumatica in quanto appunto il monastero era principalmente costituito da case (un buon progetto di restauro inizia solo con la scelta di destinazioni d’uso compatibili», racconta l’architetto Marco Petrini a cui è stata

Prima dell’intervento.

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affidata la progettazione). L’operazione, infatti, prevedeva l’inserimento di 30 unità abitative di diversa metratura, di uffici di rappresentanza e la permanenza di un monastero più piccolo adiacente la chiesa di San Marziale, la chiesa set della serie televisiva “Don Matteo”. «Abbiamo infatti condiviso per alcuni periodi, ma non senza qualche difficoltà, il cantiere con il set», ricorda con piacere l’architetto. I lavori sono terminati nell’ottobre 2009, per un importo complessivo di circa 12 milioni di euro. Il progetto architettonico è calibrato a diversi livelli, che vanno dalla conservazione pura degli elementi architettonici originali («abbiamo voluto conservare anche i più piccoli lacerti di intonaco antico»), alla trasformazione radicale di elementi oramai compromessi, «utilizzando in tali casi un linguaggio contemporaneo, ma tenendo sempre presente che l’inserimento di nuovi innesti non dovesse assumere un carattere prevalente sull’insieme. È a mio avviso indispensabile infatti, operando in ambiente storico, adottare per onestà intellettuale quella “economia espressiva” che consente di trasmettere al futuro testimonianze importanti senza trasfigurarle».

L’INTERVENTO NEL DETTAGLIO Il progetto tende, pur con l’inserimento di nuove funzioni, ad una nuova lettura organica del tessuto architettonico, eliminando le superfetazioni e riportando alla luce le valenze non compromesse. Sotto l’aspetto della destinazione d’uso, il complesso oggi ha funzioni residenziali e commerciali: in particolare sono previsti 27 appartamenti e locali accessori, mentre due zone al piano terreno hanno destinazioni commerciali. Gli interventi previsti comprendono i consolidamenti strutturali delle murature portanti, la realizzazione di nuovi orizzontamenti lignei ed il consolidamento di tutte le volte nonché il rifacimento di tutte le coperture. L’attribuzione di nuove funzioni abitative e pubbliche al complesso ha determinato necessari adeguamenti funzionali sia in termini di distribuzione degli spazi che di adeguamento delle finiture da realizzare compatibilmente con le caratteristiche del manufatto e adottando materiali ori-

ginali di recupero; gli intonaci e le tinteggiature sono stati fatti a base di calce, mentre il trattamento delle superfici esterne è scaturito da un attento studio stratigrafico delle superfici esterne. A tal proposito è prevista inizialmente una campagna di saggi completa, volta al rinvenimento di eventuali superfici decorate o affrescate. Il progetto ha previsto quindi il completo rifacimento di tutti gli impianti tecnologici: idrico, igienico-sanitario, elettrico e di riscaldamento. Tali impianti sono stati naturalmente progettati e calibrati nel modo meno “invasivo” possibile. La selezione delle destinazioni, trattandosi di un complesso monumentale, è stata comunque e logicamente dettata dalla “vocazione” dei singoli episodi edilizi, evitando quindi

LA SUPER CALCE DI KERAKOLL Nell’intervento un ruolo strategico lo ha rivestito la linea di prodotti Biocalce di Kerakoll, che contraddistingue una gamma nata per la bioedilizia con l’obiettivo di lasciar respirare e traspirare le pareti degli immobili, proteggendoli nel contempo dalle infiltrazioni d’acqua. Biocalce è la pura calce naturale di Kerakoll ottenuta secondo tradizione con la cottura di calcari marnosi in forni verticali a temperatura di circa 1000°C. Segue un lungo periodo di spegnimento e di maturazione prima di procedere alla macinazione. Solo così è possibile ottenere la pura calce naturale di pregio NHL 3,5 a norma EN 459-1. Nella linea Biocalce rientrano i seguenti prodotti: 1. Biocalce Rinzaffo 2. Biocalce Intonaco 3. Biocalce Intonachino 4. Biocalce Zoccolatura 5. Biocalce Affresco 6. Biocalce Muratura 7. Biocalce Murantico 8. Biocalce Consolidante

Dopo l’intervento.

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RESTYLING PER IL SET DI DON MATTEO

accuratamente di introdurre forzatamente funzioni incompatibili con le caratteristiche morfo-tipologiche delle strutture, nella convinzione che un buon restauro comincia da un’attenta individuazione delle destinazioni d’uso. Tutte la pareti del complesso sono state lasciate con paramento originale a faccia a vista, nel rispetto della struttura originale. Sono stati conservati nel loro tradizionale aspetto esteriore i muri con paramento originale faccia a vista in mattoni, in conci di pietra squadrati o sbozzati, nonché in ciottoli, pietrame irregolare o materiale misto presente nei prospetti esterni. Per le operazioni riferite al paramento in vista, inoltre, sono state impiegate esclusivamente malte di calce e sabbia. Non sono state consentite stilature o stuccature di giunti con impiego di malte cementizie. Gli intonaci sono stati realizzati con premiscelato a base di calce, con spessori variabili seguendo l’andamento irregolare delle murature che potevano presentare difetti di avvallamenti non tollerabili negli intonaci eseguiti nelle nuove murature. Nelle zone dove era presente umidità di risalita capillare è stato adottato un idoneo prodotto macroporoso. I pavimenti posati sono in cotto fatto a mano 20x20, montato su apposito allettamento di malta con la minor fuga possibile, stuccata con impasto in malta di calce, con

successiva arrotatura e trattamento con acidi tamponati. La pavimentazione esterna di accesso ai locali di via Appennino è stata realizzata in pietra serena bocciardata. «Non credo che in Italia esistano interventi a simile scala realizzati all’interno di una città medioevale – spiega l’architetto - e quindi reputo utile parlarne soprattutto per alimentare quel dibattito tra conservazione ed innovazione che nel nostro paese vede ancora fazioni contrapposte. Al contrario io credo nel concetto di “tutela dinamica” e cioè penso che paradossalmente solo attraverso l’innovazione sia possibile garantire la conservazione di testimonianze altrimenti destinate all’abbandono». ¢ IL RUOLO DI BIGMAT La rivendita BigMat Procacci di Gubbio ha fornito i materiali per questo intervento, seguendo passo dopo passo i lavori di restauro e fornendo una puntuale consulenza sui materiali. Attiva sul territorio dal 1960 e presente oggi con 3 punti vendita in provincia di Perugia, la BigMat Procacci ha affiancato negli anni ai settori merceologici tradizionali una nuova gamma di prodotti, come il colore, il cartongesso e i serramenti.



LA CANTINA? DIVENTA GREEN È il nuovo trend del settore: le aziende vinicole si stanno ristrutturando per essere sempre più sostenibili a livello ambientale. È il caso di I Giusti & Zanza Vigneti. Di Bibi Velluzzo

l lato B più seducente dell’edilizia, e anche tra i più diffusi, è il vino. A partire dal magnate dell’edilizia Vittorio Moretti in giù, infatti, sono molti i costruttori, così come i produttori o i distributori di materiali edili che si sono lasciati conquistare dal nettare di Bacco, mettendo in piedi cantine da cui spesso escono vini premiati. È il caso anche di Paolo Giusti, ingegnere. Guidato da un’iniziale buo-

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na dose di idealismo, Paolo e il padre Bruno, nel 1995 decidono di comprare una tenuta di 35 ettari nei pressi di Fauglia, sulle colline di Pisa: una vecchia azienda agricola chiamata “Scopicci” tutta da ristrutturare dove da allora escono perle enologiche che vanno dal Syrah al Sangiovese, dal Merlot al Trebbiano e in cui spicca il super premiato dalle guide di settore Dulcamara, taglio bordolese a base di Cabernet Sauvignon.

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Ora la cantina di vinificazione, affinamento ed imbottigliamento è stata oggetto di un sapiente intervento di ristrutturazione, progettato dallo Studio Giusti di Massa, per rispondere all’ultima tendenza “green”: anche le cantine stanno lavorando per diventare sempre più sostenibili e ridurre il loro impatto ambientale. Ed ecco quindi che anche I Giusti & Zanza Vigneti hanno messo mano alla loro azienda per rispondere alle necessità della filiera produttiva seguendo una impostazione progettuale ecologica e di basso impatto ambientale. In particolare, è stato realizzato ex novo il tetto di 575 mq, coibentato e ventilato con manto in tegole di cotto nel quale è stato inserito un impianto fotovoltaico completamente integrato a filo tegola, in cui spicca l’utilizzo del prodotto Stirodach, mentre per il rivestimento esterno delle facciate è stato utilizzato intonaco

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al civile classico con materiali Weber e finitura con pittura silossanica Weber.cote action L plus. Il tutto in otto mesi di lavoro e per una spesa di circa 400mila euro. A realizzare l’intervento è stata la RG Costruzioni di Pisa assieme alla Tecnologieimpianti Srl di Massa, mentre l’installazione dell’impianto fotovoltaico è stata curata da Cienne Impianti di Carrara. La ristrutturazione della cantina I Giusti & Zanza Vigneti ha previsto varie fasi di intervento, tutte atte a migliorare la capacità di lavorazione e stoccaggio dei vini, nonché le caratteristiche termostatiche dell’edificio, ed a rendere indipendente la struttura da un punto di vista energetico. Di fatto, con la realizzazione del tetto ventilato e coibentato si è migliorata la trasmittanza della copertura in fase invernale e si è realizzata una ventilazione sottotegola che ha


consentito un raffrescamento notevole nel periodo estivo. Grazie a Stirodach, inoltre, è stato possibile migliorare anche il rendimento dei pannelli fotovoltaici riducendo, mediante la ventilazione, le temperature di lavoro degli stessi. La copertura della zona di vinificazione è stata inoltre ampliata con una struttura mista acciaio-legno su pilastri in c.a. rivestiti con sestine di cotto sabbiato. L’intervento ha previsto anche il rifacimento delle pavimentazioni antiacido in Klinker e relativo impianto fognario, trattamento acque reflue mediante decantatore Imhoff e successivo digestore anaerobico, sostituzione degli infissi con nuovi serramenti in legno lamellare con vetri con camera ad aria antifortunistici. Infine, è stata completata la linea di vasche inox e relativo impianto di termoregolazione mosti. ¢

IL RUOLO DI BIGMAT La rivendita BigMat Edilmarket, nata nel 1979 dalla trasformazione dello storico magazzino edile di Giuseppe Baccei dei lontani anni ‘20, ha seguito la ristrutturazione della cantina I Giusti & Zanza Vigneti fornendo tutti i materiali necessari, e accompagnando il cliente nella scelta delle soluzioni costruttive più adatte. La sede principale di via Oliveti a Massa, dispone di magazzini coperti di 1.500 mq, una sala espositiva di 300 mq, un negozio di libero servizio di 400 mq, uffici amministrativi e un piazzale deposito per un totale complessivo di 10mila mq circa.



LA NUOVA VITA DI DE TOMMASI Sarà inaugurata a giugno la nuova sede della storica rivendita di materiali edili di Chieri, firmata dall’architetto Alessandro Celli. Di Marika Damaggio

rdine, efficienza, velocità. Tre obiettivi per la nuova sede BigMat De Tommasi nella città di Chieri, in provincia di Torino. L’imponente edificio è stato progettato dall’architetto torinese Alessandro Celli. «Si tratta di una struttura adatta alle nuove necessità di mercato - spiega il titolare Giovanni De Tommasi -, un passo importante e necessario per stare sul mercato. Grandi spazi, esposizione ampissima di prodotti e sistemi, una logistica moderna e un concept al passo con i tempi, moderno e funzionale, ma anche glamour quanto basta per attrarre anche la clientela privata. Non solo. Abbiamo anche dato grande importanza alle aree tematiche e tecniche alla luce del fatto che già da tempo il nostro lavoro è passato dalla vendita di materiali alla

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vendita di sistemi: in questo modo è emersa la necessità di poterli far vedere, così come di avere una sala convegni interna per fornire ai nostri clienti tutto il supporto formativo di cui hanno bisogno».

VOLUMI, MATERIALI E DOMOTICA HI-TECH L’edificio della rivendita BigMat De Tommasi nasce da un volume quadrato centrale, completamente vetrato, su cui si innestano due avancorpi triangolari. Sotto il profilo più specificatamente architettonico, si caratterizza esternamente per la semplicità geometrica dei volumi e per il for-

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te impatto visivo della copertura e delle superfici vetrate. L’involucro edilizio è infatti contraddistinto dalla secca alternanza di porzioni interamente vetrate con porzioni completamente cieche, trattate con rivestimenti in legno e finitura in alluminio. Un trait-d’union rappresentato dal cemento a vista di alcune parti strutturali in elevazione. Le pareti in legno, invece, sono realizzate per mezzo di pilastri in legno lamellare, tamponati esternamente da pannelli in legno listellare e internamente da blocchi “porothon”intonacati. Quanto alle note generiche, l’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra. Tutti gli elementi architettonici sono

concepiti per esprimere un senso di apertura e libertà delle forme. Così la ringhiera, in lamiera zincata è stata volutamente accostata al vetro per lasciare a nudo i tagli vivi del volume. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dell’illuminazione che si avvale di lampioni stradali. Una scelta mirata, per ricordare le suggestioni delle piazze nostrane, luoghi simbolo dell’incontro. Inoltre, l’edificio vanta un sistema intelligente di controllo, basato su un’unità computerizzata centrale - la domotica - per semplificare la progettazione, la manutenzione delle tecnologie, ridurre i costi di gestione e risparmiare energia.


LA POSIZIONE STRATEGICA A caratterizzare la sede De Tommasi è anche la posizione strategica dell’edificio. La vicinanza alle strade di grande comunicazione, tra cui l’autostrada A21 e la nuova circonvallazione della città di Chieri, consente uno svolgimento dell’attività agevole e privo di controindicazioni sotto il profilo della compatibilità con l’ambiente urbano.

ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI INTERNI ED ESTERNI Le zone interne e quelle esterne sono state progettate per rispondere alle esigenze commerciali. Quanto agli spazi interni, l’obiettivo principale è dare un servizio completo, professionale alla clientela esigente. Con queste premesse, il nucleo centrale ospita, al piano terra, gli uffici tecnici, commerciali e amministrativi; nonché il reparto attrezzature, noleggio e colore (tintometro e show room delle decorazioni). Gli ampi spazi consentono, nella parte destinata all’edilizia, l’esposizione dei sistemi costruttivi, così come nella parte dedicata alle finiture la possibilità di esporre una vasta gamma di prodotti. Al primo piano sono previste aree tematiche dedicate all’esposizione di prodotti quali legno, gomma, laminati. Mentre al secondo piano una zona destinata ai progettisti. Al piano interrato, in-

vece, è prevista una sala conferenza (per circa 100 posti a sedere). La stessa attenzione ai dettagli contraddistingue la zona esterna. In questo caso, come scritto all’inizio di questo articolo, l’obiettivo è triplice: ordine, efficienza, velocità. La zona circostante all’edificio si caratterizza infatti per vaste aree coperte e scoperte, destinate allo stoccaggio dei materiali, suddivisi per merceologie, (legno – cartongesso; isolanti, insaccati, laterizi, acciai e manufatti cementizi). Una scelta che permette dinamiche logistiche molto efficienti, quindi carichi e scarichi velocissimi. ¢



LA TELEVISIONE DELL’EDILIZIA Si chiama BigMat Channel ed è il canale tematico del gruppo che da qualche settimana ha arricchito il suo palinsesto grazie alla collaborazione con Adnkronos. Di Marika Damaggio

nformazione e formazione. Per l’edilizia ma non solo. A soli quattro anni dal suo debutto, BigMat Channel si conferma uno strumento unico nel settore della distribuzione edile. Parliamo del canale televisivo tematico esclusivo dei distributori BigMat, una rete via web e, allo stesso tempo, un modo innovativo di fare tv, diffuso nel 90% dei punti vendita del Gruppo. Il canale BigMat Channel porta nei punti vendita le conoscenze di cui l’operatore edile ha bisogno. Il tutto grazie a un palinsesto completo e sempre aggiornato che trasmette ogni giorno spot relativi ai materiali di ultima generazione, filmati didattici con dimostrazioni sulle tecniche di posa e sulle applicazioni. Insomma, per le aziende partner presenti con i loro filmati applicativi nel palinsesto del BigMat Channel è come avere un promotore tecnico presente su tutti i punti vendita BigMat. Ogni giorno dell’anno. I filmati, infatti, fungono da valido supporto alla vendita per i consulenti delle rivendite che, grazie ai video in rotazione, possono mostrare ai loro clienti come si applicano i prodotti, come si utilizzano le attrezzature, quali sono i vantaggi e quale può essere il ri-

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sultato finale. In tempo reale. E poi, il canale trasmette tante news legate al mondo BigMat: offerte promozionali in corso, eventi e servizi per il cliente, oltre ad informazioni sulle novità legislative e sull’attualità del settore. Ma non è finita qui. Non solo edilizia nel palinsesto. Sul BigMat Channel il cliente trova informazioni utili per la sua giornata. Oltre alle previsioni meteo, già attive dal 2010, quest’anno il palinsesto si arricchisce di contenuti di carattere generico. Non solo canale di informazioni tecniche, ma anche canale di intrattenimento. Direttamente dall’agenzia Adnkronos vengono aggiornati ogni settimana i filmati divisi in tre diverse categorie: “In sala”, che propone come contenuti i trailer dei film in voga al momento; “In moto”, con le novità più attuali nel mondo delle due e delle quattro ruote; “In Italia”, che propone approfondimenti culturali sul nostro Paese. Inoltre, due volte al giorno vengono messi in onda tg brevi, sempre in collaborazione con Adnkronos. Dulcis in fundo, ticker aggiornati in tempo reale, per non perdersi nemmeno una news e restare sempre al passo con l’attualità. ¢

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BIGRENT FIORE ALL’OCCHIELLO DEL NOLEGGIO ITALIANO A dirlo è Franco De Michelis, direttore di Assodimi, che snocciola alcuni dati e fa previsioni per il futuro del settore. Di Carlo Vacca

attrezzo giusto, al momento giusto e al prezzo giusto». Con questo slogan il servizio BigRent è ormai una certezza nel panorama del noleggio di piccole e medie attrezzature. La formula BigRent è garantita da otto plus: trasparenza, semplicità, praticità, dinamismo, garanzia, sicurezza, risparmio e comodità. Nel corner dedicato presente all’interno della rivendita BigMat, il professionista può trovare un’ampia gamma di attrezzi nuovi e personale competente a disposizione. Per soddisfare ogni esigenza. Un servizio che superate le difficoltà della congiuntura economica, in futuro si rivelerà strategico, come spiega Franco De Michelis, direttore Assodimi, l’Associazione distributori e noleggiatori di macchine industriali: «Lo sviluppo del noleggio in Italia è avvenuto per gradi – precisa De Michelis –. Malgrado le secche dell’economia globale, per il direttore di Assodimi il servizio BigRent – in costante trend positivo - ha contribuito notevolmente all’affermarsi della formula del noleggio in Italia, merito della duplice funzione che incorpora». Il noleggio infatti con-

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sente di sopperire ad un surplus di lavoro noleggiando un’attrezzatura per un periodo limitato e offre alle imprese la possibilità di provare uno strumento di lavoro prima di acquistarlo. Le prospettive, secondo De Michelis, sono positive: «Il noleggio è penetrato nel mercato italiano, storicamente più propenso all’acquisto che al noleggio». I punti vendita di BigRent in Italia sono a oggi ben 35, capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale e ricercabili attraverso il nuovo sito web dedicato, www.bigrent.it, che non solo geolocalizza il punto vendita più vicino alle proprie esigenze, ma fornisce anche l’elenco completo delle attrezzature a noleggio, tutti i servizi (dal preventivo gratuito alla consegna diretta in cantiere, fino alle tariffe personalizzate), le promozioni e le news, in un layout accattivante e intuitivo, di facile navigazione. A testimoniare la validità del format sono due degli ultimi BigRent aperti nel corso degli ultimi mesi. Da un anno a questa parte, BigMat Edilizia Ruffinelli ha introdotto il servizio BigRent nella riven-


dita a Spello, in provincia di Perugia. Dopo i primi mesi, il titolare Corrado Ruffinelli lancia un primo bilancio, riflettendo sulla risposta dei clienti: «Nel punto vendita abbiamo creato uno spazio interamente dedicato a BigRent, un corner specializzato nelle piccole attrezzature e nelle macchine movimento terra. In Franco De Michelis. questo momento il bilancio è positivo, siamo soddisfatti della risposta dei clienti». Prima di entrare nel gruppo BigMat, Edilizia Ruffinelli già offriva un servizio noleggio, ma da un anno a questa parte l’offerta si è allargata. «Abbiamo iniziato da soli con un semplice escavatore – racconta –. Una volta introdotto il format BigRent abbiamo esteso il servizio a tutti i macchinari e il servizio clienti è cresciuto notevolmente: ora è più ampio ed approfondito». BigMat Edilizia Colombini muove invece i primi passi. La rivendita ha aderito al format BigRent dal mese di febbraio portan-

do il servizio nel negozio di Nuova Olonio di Dubino, in provincia di Sondrio. Ai suoi clienti il punto vendita propone un vasto parco macchine a noleggio, che copre svariate categorie: demolizione controllata, taglio, energia, mescolamento e proiezione, elevazione, trattamento superfici, trattamento aria, pulizia, movimento terra e segnaletica. Alessandro Bianchini, responsabile del settore noleggio, fotografa le prime reazioni positive della clientela: «Il servizio è attivo da febbraio di quest’anno, siamo davvero alle prime battute, ma lo spazio dedicato al noleggio è stato accolto positivamente dalla clientela e i prodotti vengono richiesti». Tra qualche mese i primi bilanci sui dati concreti. Nel frattempo il corner è pronto ad accogliere le richieste. ¢



I LETTORI DI UP! VINCONO Parte il concorso che farà vincere abbonamenti a Dove e alla Gazzetta dello Sport.

on solo premi per i clienti più assidui. Il trentennale di BigMat moltiplica le occasioni per festeggiare questa soglia importante. Dal 20 giugno al 16 luglio, sfogliando la nuova rivista UP! L’edilizia secondo BigMat potrete partecipare a un nuovissimo concorso che mette in palio novanta abbonamenti RCS. Partecipare è facile e vincere ancora di più. ¢

N LA FEDELTÀ PREMIA Con il motto “Il trenta che ti tenta!”, dal primo aprile al 31 dicembre 2011 la fedeltà a BigMat e ai suoi punti vendita premia. Torna infatti anche quest’anno il catalogo promozionale BigMat per soddisfare tutti i clienti professionali con partita Iva e festeggiare assieme a loro i trent’anni di BigMat in Europa. Nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa.

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MINIMAL CHIC Essential by Scrigno è la linea di porte a battente e controtelai che libera la parete in un design minimale di gran classe. Di Nicola Pisano

a parola d’ordine è design. Soluzioni accessibili e, allo stesso tempo, garanzia estetica. Essential by Scrigno è il marchio che contraddistingue la linea di porte a battente e controtelai Essential ed Essential Dual, i sistemi scorrevoli brevettati in esclusiva da Scrigno. Non più semplici soluzioni per la gestione di accessi. Oggi sono disponibili veri e propri strumenti di interior design per l’arredo. Il design ha eliminato tutti gli elementi esterni, riducendo al minimo la parte di finitura fuori muro. Sia fisicamente che visivamente, la parete si presenta libera da stipiti e altre finiture, lasciando alle aperture tra un ambiente e l’altro la massima continuità e fluidità. Il vano porta sembra tagliato nel muro, creando ambienti di sicuro impatto estetico. Con il controtelaio Scrigno Essential la parete è la protagonista dello spazio e del progetto. La porta, completamente “fusa” e scomparsa nel muro, appare solo se la sua presenza è opportuna. La parete può essere vista in tutta la bellezza del suo materiale e del suo disegno. In questo modo si è voluto valorizzare e far cogliere pienamente l’architettura di un interno. Lavorando per sottrazione, il prodotto è stato realizzato con profili in estruso d’alluminio grezzo.

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I prodotti della gamma Essential si completano con le porte della linea a battente. Si tratta di un sistema di porte a filo parete che non necessitano di cornice coprifilo. La porta si confonde sempre di più con l’ambiente circostante, creando continuità tra le pareti che diventano le protagoniste indiscusse dello spazio mentre la porta si percepisce completamente fusa con il muro. La particolarità delle porte Essential a battente è la possibilità di dar continuità agli ambienti. I pannelli porta possono essere verniciati, laccati o ricoperti con carte da parati esattamente come le finiture già esistenti. Inoltre c’è la possibilità di rifinire la porta in due modi diversi, uno per ogni lato. Permettendo così di adattarsi all’ambiente. ¢

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CAROTAGGIO ANGOLARE E A SECCO Le soluzioni Tyrolit Hydrostress. Di Marika Damaggio

arotaggio veloce e accurato. E ancora: precisione e resistenza. Le nuove carotatrici Tyrolit Hydrostress facilitano il carotaggio e velocizzano il lavoro. Il design consolidato è leggero ma garantisce una perforazione estremamente stabile e precisa, nel rispetto della qualità Tyrolit. Il carrello porta motore a rulli facilita l’utilizzo dell’attrezzatura e garantisce una maggiore precisione. Quanto al design, ideato per una facile manutenzione, consente di compiere agevolmente le operazioni di regolazione e sostituzione dei rulli. Il nuovo indicatore di angolo integrato permette di allineare velocemente la carotatrice, mentre il design compatto e leggero delle carotatrici Tyrolit Hydrostress ne facilita il montaggio, lo smontaggio e il trasporto. La nuova gamma di carotatrici è disponibile in quattro modelli e sei linee. Sono DRU160, DRU250, DRA250, DRU400, DRA400. Ad eccezione del modello DRU160, su tutte le carotatrici della stessa gamma è montato ModulDrill, il comprovato sistema di attacco veloce che garantisce un assemblaggio veloce e sicuro del motore di perforazione.

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DRU 160

Per le operazioni di carotaggio a secco, Tyrolit propone invece il carotatore manuale DME18SDP, ad alta velocità, con sistema di aspirazione della polvere e pistone di centraggio, in grado di praticare fori fino a un diametro di 162 mm ed impiegato nella creazione di passaggi per aerazione e condizionamento, cavi elettrici, impianti termoidraulici, allarmi e sistemi di sicurezza. L’uso combinato della macchina con la nuova gamma di foretti diamantati a secco garantisce eccezionali performance di foratura e un ottimo avanzamento dell’utensile nella superficie carotata, con conseguente bassa usura del corpo utensile. Quanto all’utilizzo, il carotatore manuale DME18SDP è l’ideale per carotare materiali da costruzione in generale. Come mattone, laterizi alveolari, cemento e cemento leggermente armato. Sono esclusi il legno e l’acciaio. ¢

DRU 250

DRU 400

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PIÙ RUVIDO, PIÙ PRESTANTE

uRSA XPS WALL-C si rinnova con una texture più rugosa creata per aumentare le performance in termini di aderenza. Di Cristina Serra

RSA Italia, leader in Europa nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’isolamento termo-acustico nel settore edile, presenta l’ultima evoluzione di URSA XPS WALLC, pannello termoisolante specifico per le applicazioni a cappotto in edifici nuovi o da ristrutturare. Da sempre impegnata nell’innovazione tecnologica, la multinazionale spagnola sta testando presso i suoi clienti più rappresentativi una nuova finitura superficiale del pannello in polistirene estruso. Se il prodotto finora disponibile si caratterizzava per le due superfici punzonate e senza pelle - trattamenti questi che consentono il miglior aggrappaggio delle malte e dei collanti nell’isolamento delle pareti perimetrali dell’edificio -, la nuova versione del pannello mantiene invariata la punzonatura, ma sostituisce il processo di rimozione della pelle con un trattamento innovativo della superficie. Lo scopo è quello di generare una texture dalla geometria pressoché regolare,

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per un effetto finale di maggiore rugosità. Tutto questo per migliorare la performance in termini di aderenza. Il doppio trattamento superficiale del nuovo WALL-C rappresenta per URSA un valore aggiunto rispetto ai prodotti analoghi presenti sul mercato, i quali prevedono un solo tipo di finitura superficiale. Le ultime scoperte tecniche rendono WALL-C ancora più indicato nel sistema di isolamento a cappotto, applicazione che negli ultimi anni ha fatto registrare un significativo trend di crescita in virtù dell’ottimo rapporto costo/benefici in materia di risparmio energetico. Grazie alle caratteristiche di resistenza termica e comportamento all’acqua, la parete isolata con il nuovo WALLC consente di preservare la temperatura interna dell’edificio sia in inverno che d’estate, e quindi di ridurre il fabbisogno energetico dell’immobile e rispondere ai requisiti di comfort ambientale. Con questi presupposti, il risparmio nel tempo – energetico ed economico - è assicurato. ¢

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B 15 LIGHT: LA MEMBRANA SMART É la nuova membrana a marchio BigMat by Imper Italia. Di Nicola Pisano

igMat, in collaborazione con la Imper Italia, mette a disposizione della propria clientela una gamma completa di membrane impermeabilizzanti bitume distillato polimero studiata specificamente per risolvere i problemi legati all’acqua. La gamma è composta da quattro linee di prodotti, il B 20 TEX, il B 15 LIGHT, il B 10 e il B 05. I prodotti si differenziano per flessibilità a freddo (-20°, -15°, -10°, -5°), peso (4 e 4,5 kg), spessori (3 e 4 mm) e finiture (talco, textene e ardesia). Il B 15 LIGHT, ultimo nato della famiglia, ha una flessibilità a freddo di -15° e si distingue per la sua formidabile leggerezza (sino al 30% in meno) e lavorabilità. Le membrane impermeabilizzanti prefabbricate B 15 LIGHT sono ottenute per coestrusione di un compound speciale a base di polimeri elastofinici in bitumi distillati selezionati e micro compatibilizzanti sinergici reologicamente attivi, realizzato con una nuova tecnologia impiantistica avanzata a dosaggio fine, e di una armatura

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VANTAGGI • leggerezza (sino al 30% in meno) • stabilità dimensionale • elevata adesività • posa più rapida • minor consumo di gas • movimentazione più agevole

in poliestere in “non tessuto” da filo continuo a stabilità dimensionale controllata con fibre minerali posizionate longitudinalmente, posta nello spessore della membrana. La superficie inferiore è rivestita con il film TERMOTENE® che facilita l’applicazione e migliora l’adesione della membrana alla superficie da impermeabilizzare, mentre la faccia superiore è nera talcata. Sono fabbricate in spessore da 3 mm e 4 mm nella versione nera e da 4,5 mm nella versione ARD rivestita di scaglie di ardesia naturale. Tutti i prodotti a marchio BigMat sono corredati da un certificato di controllo e sono confezionati in rotoli. La personalizzazione riguarda non solo il film microforato termofusibile di finitura del rotolo (TERMOTENE®), ma anche il cappuccio termoretraibile che ricopre i rotoli sul pallet. In osservanza alle norme relative alla marcatura CE delle membrane impermeabilizzanti, divenute obbligatorie in Italia dal primo settembre 2006, ogni membrana bituminosa, sulla base delle sue caratteristiche tecniche, può essere utilizzata per uno o più dei seguenti campi di impiego: coperture a vista, coperture a giardino, coperture sotto protezione pesante, sottotegola e fondazioni. La gamma delle membrane a marchio BigMat oggi permette all’utilizzatore finale di “coprire” tutti i campi di impiego previsti dalla normativa europea e quindi di risolvere la maggior parte delle problematiche di impermeabilizzazione che si potrebbero incontrare in un nuovo cantiere o in una ristrutturazione. ¢

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L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CEMENTO i.light di Italcementi è una rivoluzione capace di conquistare dall’edilizia al design. Di Marika Damaggio

uce e trasparenza, sfida e innovazione. Dai laboratori di Italcementi è nato il cemento del futuro. Un materiale che legando particolari resine con un impasto di nuovissima concezione consente di realizzare pannelli solidi e isolanti ma allo stesso tempo in grado di far filtrare la luce. Parliamo di i.light, il nuovo “cemento trasparente”. Un prodotto altamente innovativo, utilizzato per la realizzazione del Padiglione italiano a Shanghai per l’Expo che ha segnato la stagione fieristica mondiale dell’intero 2010.

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DAL PROGETTO DI SHANGAI ALLA REALIZZAZIONE DI I.LIGHT Il materiale è stato messo a punto da Italcementi proprio per l’edificio che ha ospitato la presenza dell’Italia in Cina durante i sei mesi dedicati all’esposizione internazionale. Sviluppato nei laboratori di Bergamo, il nuovo prodotto garantisce la trasparenza miscelando secondo un’innovativa formulazione cemento e additivi, che grazie a una straordinaria fluidità, legano una matrice di resine plastiche in

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un pannello che unisce alla robustezza caratteristica del materiale cementizio la possibilità di far filtrare la luce dall’esterno verso l’interno, e viceversa. Grazie a questa soluzione, per la prima volta è possibile un utilizzo industriale del “cemento trasparente”. Come hanno più volte spiegato i ricercatori, le resine, opportunamente inserite in questo particolare impasto, hanno delle prestazioni di trasparenza migliori delle fibre ottiche, sperimentalmente utilizzate finora in questo campo, ma soprattutto costano molto meno, consentendone l’applicazione su larga scala. L’idea dell’architetto Gianpaolo Imbrighi di realizzare il pavillon dell’Italia per l’Expo di Shangai sul tema “better city, better life” era articolata su una serie di giochi di luce, attraverso i vari corpi architettonici separati da una serie di feritoie. Queste, attorno a un ampio spazio centrale, avrebbero dato alla costruzione l’impronta tipicamente italica di un nucleo urbano attorno a una piazza. L’effetto desiderato si poteva ottenere dando luce e trasparenza alla struttura, senza comprometterne la resistenza. E qui nasce la sfida che Italcementi ha raccolto. La soluzione trovata ha avuto tanto successo da fare del padiglione italiano il terzo come numero di visitatori dopo quello cinese e giapponese.


APPLICAZIONI FUTURE Per il futuro, il materiale si propone come componente architettonica con funzioni diversificate e fra loro integrabili. Come ad esempio l’internal lightening, ovvero il corollario di tecniche di ombreggiamento e diffusione della luce. Ma da questa innovazione emerge qualcosa in più. La sfida della trasparenza conferma la dimensione innovativa del Made in Italy, bacino creativo pronto per esportare il proprio know how. Lo sforzo della ricerca Italcementi, in cui l’azienda investe oltre 13 milioni di euro all’anno, è quello di rendere il cemento un materiale più sostenibile, in grado di creare ambienti sani e nei quali è piacevole vivere, come nel caso di edifici “trasparenti” dove la luce diventa protagonista. Il materiale messo a punto da Italcementi è innovativo. Non contiene fibre ottiche, come i normali cementi trasparenti utilizzati fino ad oggi. Inoltre, a rendere possibile il passaggio della luce, sono speciali resine di differenti colori, che i ricercatori Italcementi hanno scoperto essere particolarmente adatte per questo tipo di applicazione. Tale soluzione, senza ricorrere alle più costose fibre ottiche, è

quindi particolarmente adatta per la produzione industriale e offre un maggiore effetto di luminosità, poiché le resine sfruttano angolazioni d’incidenza della luce molto superiori a quelle delle fibre ottiche. Tutto questo è stato realizzato da un team multidisciplinare. Il cuore dell’innovazione Italcementi sono i laboratori di Bergamo e Parigi, dove sono impegnati quotidianamente


chimici, fisici, geologi e ingegneri. Complessivamente lavorano circa 170 ricercatori che in oltre 10 anni hanno contribuito a depositare oltre 60 brevetti. A Bergamo, nell’area del KilometroRosso, è in costruzione l’ITCLab – Innovation and Technology Center Laboratory - il nuovo centro di 11mila metri quadrati, di cui oltre 7mila dedicati esclusivamente ai laboratori di ricerca, firmato Richard Meier.

CARATTERISTICHE FISICO-MECCANICHE Quanto alle caratteristiche fisico-meccaniche di ciascun pannello, le dimensioni nominali prevedono uno spessore di 50 millimetri, lunghezza di mille millimetri e larghezza di 50 millimetri. La massa si attesta sui 50 chilogrammi e la resistenza agli agenti atmosferici è elevata. Nessun deterioramento è stato osservato dopo più di un anno di esposizione all’ambiente esterno. A questo proposito ulteriori prove specifiche verranno condotte al Politecnico di Milano. ¢ Dettaglio dell’interno del padiglione.


LA MALTA TUTTO IN UNO SIKA R-I-Z permette di risanare le murature con un unico prodotto. Di Cristina Serra

inzaffo, intonaco e zoccolatura in un’unica soluzione, su murature portanti e di tamponamento. È questo il valore aggiungo di Sika R-I–Z, una malta a base di calce idraulica naturale NHL 3.5 ad alta traspirabilità. Il prodotto è formulato con calce idraulica naturale per garantire una perfetta compatibilità con sottofondi in laterizio, pietra e murature miste. Sia di nuova costruzione o, in caso di intervento conservativo, su strutture storiche di interesse culturale. Sika R-IZ è adatto per l’impiego su vari sottofondi, interni ed esterni: mattoni pieni, mattoni forati, murature in pietra, murature miste, blocchi in tufo non sfarinanti in superficie. I vantaggi della malta consentono di sgravare il lavoro in cantiere. Rinzaffo, intonaco e zoccolatura si completano in un solo prodotto. Dunque: un solo prodotto in cantiere e meno stock per i magazzini. Inoltre, il materiale è di calce idraulica naturale

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NHL 3.5. ed è marcato CE secondo i requisiti richiesti alle malte dalla normativa EN 998-1 per il risanamento delle murature. Convenienza ed efficienza. Sika R-I-Z è facile, semplice e competitivo per risanare le murature: rispetto ai sistemi tradizionali comunemente utilizzati, la possibilità di tenere a magazzino, trasportare e applicare un solo prodotto, porta sicuri vantaggi economici e tecnici. A parità di metri quadri di muratura da risanare, Sika R-I-Z è più conveniente del 10% rispetto al sistema rinzaffo, intonaco e zoccolatura. Il prodotto rientra nella gamma Sika Green Line, un sistema per il risanamento degli edifici in muratura, a base di calce idraulica naturale. Il corollario di prodotti Green Line risponde alle esigenze dell’edilizia bio-sostenibile, per il risanamento di edifici nuovi e da ristrutturare, per il benessere abitativo, il restauro storico-monumentale e per tutti gli edifici in muratura tradizionali. ¢

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ENTE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE NELL’EDILIZIA

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La formazione nel campo delle macchine da cantiere fa parte della tradizione e della storia dei centri di eccellenza del Sistema Formedil. Il progetto MICS, Moduli Integrati per Costruire in Sicurezza, si rivolge a tutte le categorie di operatori per macchine e attrezzature da cantiere. Per un biennio, un gruppo di lavoro del Sistema Formedil ha condotto una sperimentazione che si è conclusa con la definizione di un percorso formativo modulare per le attrezzature. La sperimentazione, avviata dal Formedil nel 2008 a partire dall’emanazione del D.LGS. 81/2008, nel mese di dicembre del 2010 è stata fatta propria dalle Parti Sociali di settore in uno specifico accordo sindacale che ha recepito obiettivi, metodologie e indicazioni operative di MICS consentendo all’Ente nazionale di avviare un’interlocuzione positiva con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Conferenza delle Regioni. Il team di lavoro del Formedil, coordinato da Claudio Tombari, referente nazionale Formedil per il progetto MICS, e Antonio Crescini, direttore della Scuola Edile Brescia-

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na, ha curato, per ciascun modulo, il materiale didattico: un’agenda formativa dettagliata, i materiali destinati ai docenti (slides, video, esercitazioni collettive) e agli allievi (presentazioni, schede memo e di approfondimento), nonché i materiali necessari per le verifiche e l’esame finale. Con l’obiettivo di condividere i materiali elaborati ed avviare un’azione formativa destinata ai formatori che si occuperanno dei corsi del progetto MICS, il Formedil ha organizzato dal 24 al 26 marzo, un seminario presso la Scuola Edile di Catania, alla presenza anche del Presidente dell’Ente Nazionale, Massimo Calzoni. La preparazione e l’aggiornamento dei docenti delle Scuole Edili sono infatti un elemento strategico per l’Ente che ha tra i suoi obiettivi anche quello di sviluppare quanto più possibile una didattica con metodi e approcci omogenei su tutto il territorio nazionale. I corsi MICS sono stati pensati per essere organizzati a partire dall’esperienza professionale dei partecipanti, tenendo in considerazione il modello organizzativo azien-

dale e le diverse risorse presenti in impresa. I lavoratori con almeno due anni di esperienza, superando una prova di verifica a fine corso, ottengono un attestato di certificazione. Quanti, invece, non superano la prova ricevono un attestato di frequenza del percorso formativo svolto, che attesta l’abilitazione provvisoria all’utilizzo in cantiere del mezzo per 12 mesi sotto la supervisione di un tutor aziendale. I lavoratori di nuova nomina, al termine del corso, ottengono un attestato di frequenza e con l’abilitazione provvisoria all’utilizzo in cantiere delle macchine sotto la supervisione di un tutor.


FEDERCOMATED ENTRA IN FEDERCOSTRUZIONI

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Federcostruzioni è la Federazione di Confindustria che riunisce circa 100 associazioni aderenti, a cui fanno riferimento oltre 30.000 imprese, che rappresentano un comparto produttivo con un giro d’affari aggregato di oltre 338 miliardi di euro, con circa 2 milioni di persone impiegate nella filiera delle costruzioni e un milione nei settori collegati. La Federazione è stata costituita due anni fa con l’obiettivo di sostenere a livello politico, economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni di un settore nevralgico dell’economia nazionale, in una logica di sistema che permetta di aggregare le forze in campo al fine di avere una sempre maggiore forza di impatto sui mercati nazionali ed esteri. Con questo numero della rivista UP! prende avvio la collaborazione con BigMat, che, vista la vicinanza di intenti, mette a disposizione uno spazio interamente dedicato a Federcostruzioni, nell’ottica di diffondere anche attraverso questo strumento redazionale le iniziative e i progetti che coinvolgono l’intera filiera delle costruzioni. Gli obiettivi che la Federazione si pone sono la crescita e la qualificazione dell’intero settore delle costruzioni, attraverso la messa a punto di strategie che favoriscano

il dialogo con le istituzioni e la messa a punto di precisi progetti speciali che si basano su: • Internazionalizzazione: per favorire la rivalutazione della produzione italiana nella competizione commerciale internazionale; • Osservatorio di filiera: per realizzare annualmente uno studio che, attraverso l’analisi dei bilanci delle imprese della filiera, fotografi le dinamiche di mercato di ciascun comparto e offra spunti e riflessioni su cui basare le azioni future; • Qualificazione: per favorire il rispetto delle leggi e i comportamenti etici e deontologici da parte degli imprenditori, attraverso un sistema rigoroso di controlli e un meccanismo di premialità nei confronti delle imprese virtuose;

gresso di nuove associazioni che fanno parte della filiera. «Con l’adesione, avvenuta in questi giorni, di Federcomated (la Federazione Commercianti Cementi Laterizi e Materiali da Costruzione Edili) e Siteb (l’Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade) – ha dichiarato il Presidente di Federcostruzioni, Paolo Buzzetti – la Federazione si arricchisce di altri due segmenti importanti delle costruzioni, avviandosi a poter svolgere un ruolo di riferimento anche rispetto alla distribuzione edilizia e rispetto ad un comparto oggi strategico come è quello rappresentato dalle strade e dalla mobilità».

• Ricerca e Innovazione; per promuovere le politiche future di ricerca industriale per le costruzioni affinché la componente tecnologica del settore contribuisca ad una crescita qualitativa, anche sotto il profilo della sicurezza, del patrimonio edilizio e infrastrutturale italiano. Federcostruzioni sta diventando sempre più una realtà completa e organizzata, anche grazie all’in-

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NEWS DAL MONDO BIGMAT LA PASSIONE PER IL CIOCCOLATO CONTAGIA ANCHE BIGMAT

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Si è svolta il 18 e 19 marzo la golosa tappa biellese del “Best Chocolate”, manifestazione organizzata dall’ACAI (Associazione Nazionale dei Cioccolatieri Artigiani Italiani) e per il Piemonte da Ieb Comunicazione. Nonostante la pioggia battente, piazza Vittorio Veneto a Biella ha raccolto centinaia di appassionati, tra veri maniaci del cioccolato e semplici golosi. La manifestazione ha avuto il sostegno di BigMat Mondin Imo, realtà storica del territorio. Ma qual è il punto di contatto tra un distributore di materiali edili e una manifestazione legata al cioccolato? Sicuramente l’attenzione per la qualità del prodotto, per una produzione dove “artigianale” è sinonimo di

“professionale”, perché nulla è lasciato al caso. Alla manifestazione ha contribuito anche UNICA, (Unione Italiana Cioccolatieri Artigiani), che con i suoi artisti cioccolatieri, provenienti da tutta Italia, ha dato dimostrazione di come si lavora il cacao, rispondendo alle domande dei presenti sui metodi di lavorazione e sugli ingredienti utilizzati, tutti di assoluta qualità. Sostenendo “Best Chocolate”, BigMat Imo Mondin ha voluto sostenere una manifestazione di grande importanza per il territorio biellese e per la sua tradizione, e la bontà dell’iniziativa è stata confermata dalle tante presenze registrate nel week end. La manifestazione si è ripetuta anche a Novara il 16 e il 17 aprile.

BIGMAT BIGAZZI EDILIZIA SRL SPEGNE qUARANTA CANDELINE

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Non sono in molti a poter vantare tanti anni di onorato servizio nella distribuzione edile. BigMat Bigazzi Edilizia Srl festeggia quest’anno un importante traguardo, i quarant’anni di attività. Ed è con un pizzico di nostalgia che Simone Bigazzi, socio dell’azienda, ricorda i primi passi mossi nel settore dell’edilizia dal padre Paolo nel 1971, quando l’azienda nacque come agenzia con deposito di materiali plastici per l’edilizia. «Questo traguardo – commenta Simone Bigazzi – è per noi motivo di orgoglio, perché significa soprattutto aver completato con serenità il sempre delicato passaggio generazionale». La Bigazzi Edilizia Srl è entrata in BigMat nel 2005, «sfruttando un’importante opportunità di crescita rappresentata dal ricorrente confronto con imprenditori del nostro settore, valore senza prezzo al di là dei premi e delle irrinunciabili politiche commerciali e di marketing». In occasione di questo importante

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compleanno, l’azienda fiorentina si fa e fa a tutti i suoi Clienti un grandissimo regalo. Entro l’estate infatti verrà aperto un nuovo grande libero servizio, nato a partire da un’area più piccola realizzata nel 2008 e dedicata alla vendita di ferramenta professionale. La nuova area si svilupperà su una superficie

di 400 mq, sempre di più orientata al servizio dei professionisti dell’edilizia. «La volontà non è certo quella di confrontarsi con la grande distribuzione, – prosegue Bigazzi – ma è invece quella di rendere ancora più concreta sul territorio la firma di BigMat, che recita “Consigli professionali e materiali edili”».


NEWS DAL MONDO BIGMAT IN TOSCANA BIGMAT PROTAGONISTA

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Ogni anno, per quattro giorni, le attenzioni della Toscana e in particolare della Maremma sono concentrate su un evento molto importante: si tratta della Fiera del Madonnino, una fiera campionaria che si svolge nel nuovissimo e moderno padiglione fieristico di Braccagni, in provincia di Grosseto, e che è giunta quest’anno alla sua XXXIII edizione. «La Fiera del Madonnino – fanno sapere gli organizzatori - rappresenta oggi qualcosa di più di una semplice esposizione per il nostro territorio: un momento rilevante di crescita economica, turistica e sociale sottolineato da circa 50mila presenze e oltre 300 espositori provenienti da tutta Italia, che la

pongono tra gli avvenimenti del settore capaci di muovere vasti e variegati interessi». BigMat ormai da quattro anni è uno dei protagonisti principali di questo evento, grazie al grande stand organizzato dai quattro soci del Gruppo presenti in provincia di Grosseto: CORTI di Corti F. e C. Snc e EDILPIÙ Srl di Follonica, EDILIZIA COMMERCIALE Srl, con quattro punti vendita a Grosseto (2), Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, e PERI ADO Sas, con quattro punti vendita a Scansano (2) e Pitigliano. «Quest’anno abbiamo allestito uno stand di 72 mq – dice Sara Scarpelli, che ha seguito l’organizzazione della fiera -. Anche que-

st’anno, come lo scorso anno, non sono mancati strumenti di promozione messi a disposizione dalla Centrale, come ad esempio la Collana dei Quaderni Tecnici, né la presenza di venditori e geometri appartenenti al nostro staff, che hanno dato consulenza e risposto alle domande dei tanti visitatori».


NEWS DAL MONDO BIGMAT IN LIGURIA BIGMAT è AMICA DEI FIORI

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Si è svolto nel fine settimana del primo maggio il 1° Concorso Internazionale di Decorazione Floreale, manifestazione che rientra nel circuito degli eventi di Euroflora ed è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Genova, della Provincia, del Municipio Ponente e del Muma. Il tema del concorso, “Genova e i suoi Giardini di Delizia”, ha coinvolto anche la città di Pegli, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale delle sue ville. BigMat Cresta & Delfino, socio con due punti vendita in provincia di Genova, non ha voluto mancare a questa importante manifestazione, e ha contribuito attraverso la fornitura gratuita dei materiali necessari all’allestimento di alcune aiuole. A Vallecrosia invece il socio

BigMat Rossi S.r.l. ha reso possibile, insieme ad altri sette imprenditori, la tradizionale “battaglia di

fiori di Ventimiglia”, adottando uno dei carri di questa manifestazione unica a livello europeo.


BIGMAT INTERNATIONAL BIGMAT DAY: SUCCESSO IN SPAGNA PER LA TERZA EDIZIONE Si è svolta a Madrid il 4 e 5 maggio, presso la struttura del Hipòdromo de la Zarzuela, la terza edizione del BigMat Day, un evento che riunisce Soci del Gruppo e produttori leader di materiali edili. Oltre 6000 mq hanno ospitato gli stand dei produttori di tutte le famiglie merceologiche trattate all’interno di una rivendita edile. «Grazie alla collaborazione e all’impegno di tutti i nostri Soci e dei nostri Clienti – ha detto Luis Pérez, presidente di BigMat

Spagna – la manifestazione BigMat Day si sta consolidando come uno dei principali momenti di incontro tra i fornitori di materiali edili in Spagna, che in questo periodo più che mai cercano momenti per unire le energie per affrontare l’attuale congiuntura economica». Anche

quest’anno si è ripetuta la formula vincente che negli anni passati ha permesso di avere un’affluenza di oltre 3mila persone. Il primo giorno l’ingresso è stato riservato solo ai soci BigMat e ai loro collaboratori, mentre il secondo giorno è stato aperto anche ai clienti del Gruppo.

BIGMAT FRANCIA: I PRODOTTI IN LEGNO NON HANNO PIÙ SEGRETI È uscito in Francia il nuovo catalogo dedicato a tutti i prodotti in legno, realizzato dagli specialisti di BigMat France. Nell’ottica di offrire come sempre consigli professionali a tutta la propria clientela, l’edizione targata 2011 del catalogo “MENUISERIE” presenta in maniera completa ed esaustiva tutte le novità in termini di prodotti in legno per l’arredamento, sia per gli interni che per gli esterni. Porte, scale, parquet e rivestimenti sono alcuni dei prodotti trattati, attraverso ampi spazi che affrontano sia il lato estetico dei prodotti che la loro funzionalità. Tanto spazio viene dedicato anche alla normativa. Nel catalogo infatti si da notizia approfondita, tra le altre cose, anche sui finanziamenti concessi per i lavori di ristrutturazione che riducano in maniera significativa i consumi energetici delle abitazioni private, o sulle norme legate all’accessibilità per i disabili negli edifici aperti al pubblico. Un aiuto prezioso e fondamentale per tutti gli operatori edili.

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BIGMAT INTERNATIONAL

BIGMAT BELGIO SEMPRE PIÙ GREEN In Beglio BigMat è sempre più verde! A partire dallo scorso febbraio, infatti, tutti i punti vendita BigMat del Belgio partecipano all’operazione Eco-Chèques e Eco-Pass promossa da Sodexo. Eco-pass è la versione “bio compatibile” dei classici buoni pasto o buoni regalo, un ticket speciale per acquistare risparmiando e facendo del bene all’ambiente. L’Eco Pass è uno strumento messo a disposizione dal governo belga a tutti i datori di lavoro, con un obiettivo chiaro e quanto mai attuale: sensibilizzare i lavoratori al rispetto per l’ambiente e concretizzare l’impegno dell’azienda a favore di un mondo migliore per tutti. L’Eco Pass infatti consente a tutti i dipendenti di avere un facile acces-

so a prodotti e servizi con un concreto contributo positivo al nostro ambiente, con una possibilità di scelta ad ampissimo spettro: dai prodotti bio ai pannelli solari. BigMat Belgio, da sempre sensibile alle problematiche dell’ambiente, ha aderito all’operazione e da quest’anno tutti i punti vendita del Gruppo accettano come modalità di pagamento questi Eco-Ticket, in particolare sulle seguenti tipologie di prodotti: prodotti per l’isola-

mento energetico degli edifici, prodotti per il risparmio delle risorse energetiche e idriche, serbatoi che permettono la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana, prodotti con una certificazione “bio” e tanti altri ancora. «Attenta al futuro del pianeta, riconoscendo l’importanza degli sviluppi in termini di risparmio energetico, ambiente e problematiche derivanti, l’insegna BigMat Belgio ha deciso nel 2010 di seguire un’evoluzione “verde” – dice Julie Seny, responsabile comunicazione di BigMat Belgio – attraverso la creazione di un nuovo marchio, GreenMat, e attraverso appunto l’adesione al circuito di punti vendita che accettano gli Eco-Checks. Il marchio GreenMat serve a rafforzare la visibilità dei prodotti “bio” nei nostri punti vendita e nelle nostre campagne di comunicazione».

zia e verso tecnologie costruttive ad alta efficienza energetica (dal risparmio energetico alle fonti alternative di energia e calore). Tutti i temi sono stati sviluppati nell’ambito di una comune parola d’ordine: Green Building Collective. “Entra nel mondo BigMat” è il motto con il quale il Gruppo della Repubblica Ceca si è proposto nel proprio mercato edile, rivolgendosi ai rivenditori interessati a conoscere la formula aggregativa di BigMat. Per gli operatori della centrale ceca è stato un vero tour de force, ma ne

è valsa sicuramente la pena, visto l’interesse riscontrato sia da parte delle aziende produttrici, sia da parte dei distributori di materiali edili. «Le impressioni sono state molto positive” – ha detto Milan Korecký, direttore della Centrale BigMat della Repubblica Ceca – la fiera è stata un’ottima occasione per farci conoscere meglio sul mercato dalle aziende produttrici con le quali abbiamo già avviato importanti contatti. Inoltre ci ha permesso di incontrare distributori di materiali edili interessati alla formula associativa del Gruppo, oltre che di dare un primo segno tangibile ai Soci delle attività di comunicazione e di promozione sul mercato che si possono fare sotto l’insegna BigMat».

BIGMAT REPUBBLICA CECA: DEBUTTO ALLA BUILDING FAIRS DI BRNO Lo scorso aprile BigMat Repubblica Ceca ha debuttato con successo all’interno di una fiera internazionale dell’edilizia, precisamente alla Building Fairs di Brno, che si è svolta dal 12 al 16 aprile. La fiera dell’edilizia di Brno, che è la più importante tra quelle che si svolgono nell’Europa centrale, include tre progetti indipendenti: la Fiera internazionale della costruzione, il Salone dei sanitari, del riscaldamento, del condizionamento e dell’automatizzazione (SHK Brno) e il Salone internazionale dell’illuminazione e dell’installazione elettrica (ELEKTRO). Questa edizione del Building Fairs di Brno è stata caratterizzata da un’attenzione particolare verso una prospettiva globale dell’edili-

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APPuNTI DI GuSTO

Il formaggio dell’architetto

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Il pastore Tillo Gelpke dai pascoli di Paterno in San Casciano Val di Pesa (Firenze) sforna gioielli di latte del suo gregge di pecore di razza sarda prodotti artigianalmente e con passione. Imperdibile è il “Rocco”, pecorino lavorato con cagliata molto lenta come fosse un grande formaggio di capra “alla francese”, ma anche il “Buccia di rospo”, formaggio nato da un errore, dalla crosta fiorita e grinzosa come se fosse la pelle di un rospo e dal sapore suadente e intenso. Non è da meno il grande “Blu”, pecorino straordinario arricchito con Penicillum Roqueforti. Il

risultato? Uno dei migliori formaggi erborinati d’Italia. E poi c’è il Lingotto “Ambro”, dalla buccia lavata e dal cremoso sentore di bacon. Tillo è uno dei proprietari della Fattoria di Corzano e Paterno, erede dell’architetto svizzero Wendelin Gelpke. La fattoria si estende su 180 ettari e produce vino, olio extravergine d’oliva e formaggi, e si trova approssimativamente diciassette chilometri a sud-ovest di Firenze, lungo la Via Cassia. Se Tillo produce grandi formaggi, gli enologi Aljoscha Goldschmidt e Arianna Gelpke, nipote e figlia del proprietario originale Wendel Gel-

pke, vinificano vitigni che vanno da quelli autoctoni come Sangiovese, Canaiolo, Malvasia e Trebbiano, a quelli francesi come Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay. Ma non è finita. Questo posto dal magico sapore è anche agriturismo. Si potrà essere ospitati in tre case coloniche indipendenti e in un grande appartamento nelle parte più antica di Corzano. Le case si trovano su due colline vicine e sono raggiungibili attraverso una strada sterrata.

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IN VIAGGIO

Musica

E TERME

UN’OPERA LIRICA ALL’ARENA DI VERONA è L’OCCASIONE BUONA PER CONCEDERSI UN FINE SETTIMANA AD ABANO TERME, DOVE IL SUO FANGO HA ADDIRITTURA OTTENUTO IL BREVETTO EUROPEO

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a scienza lo ha dimostrato: la musica classica fa bene al cervello. Così come i massaggi e le acque termali sono il toccasana per il nostro corpo. Bel canto e benessere, dunque, sono il binomio vincente per fuggire dallo stress quotidiano e rimettersi in forma. E allora, con la stagione lirica dell’Arena di Verona alle porte, perché non pensare a un fine settimana di musica e terme, magari quelle di Abano, che distano appena un’ora dalla città scaligera? La peculiarità e soprattutto l’originalità di questo antico centro termale del Veneto è data dall’acqua salso-bromo-iodica che scorre calda nel sottosuolo euganeo. Dalle Prealpi, a 1.000 – 1.500 metri, l’acqua piovana penetra nel sottosuo-

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lo sino ad una profondità di 2.500 – 3.000 metri, arricchendosi in tale tragitto di sali minerali, e progressivamente riscaldandosi. Percorre in oltre 25 anni circa un centinaio di chilometri, la distanza che separa le Prealpi dalla Zona Euganea, e qui, per le particolari condizioni strutturali del sottosuolo, può compiere una rapida salita mantenendo pressoché inalterata fino alla superficie l’elevata temperatura (70° C – 87° C) e la salinità. Quest’acqua trova alle Terme di Abano la sua prevalente utilizzazione nella maturazione, conservazione e rigenerazione del fango termale. Si fa presto, però, a dire fango. Non tutti i fanghi, infatti, possono essere stimolanti o lenitivi, sedativi o risolventi, terapeutici o curativi.


MANGIARE LA MONTECCHIA. Via Montecchia 12 - 35030 Selvazzano Dentro Tel. 0498/055323. Prezzo medio: 75 euro, vini esclusi Amena ubicazione nel Golf Club della Montecchia per un locale originale e signorile ricavato in un vecchio essiccatoio per il tabacco. Dalla cucina escono piatti creativi su base tradizionale, come il polpo al vapore con crema di patate all’olio, capperi di Pantelleria al limone; il filetto alla tartara; la coscia d’oca croccante con crema di patate, caponata e salsa ai pepi. DA CENCIO. Via Fermi 11 - 35036 Montegrotto Terme Tel. 0497/93470. Prezzo medio. 30 euro, vini esclusi Affezionata clientela di habitué per questo ristorante di impostazione classica, fuori dal centro, che propone cucina del territorio e qualche piatto di pesce. IL BARETTO. Via Europa 6 - 35020 Albignasego Tel. 0498/625019 Piccolo nelle dimensioni, ma grande nella cura dell’arredo e della qualità del pescato da gustare sia crudo, sia in piatti tradizionali e casalinghi. Sapevate, per esempio, che per essere considerato terapeutico il fango deve avere un tempo di maturazione minimo di 60 giorni, periodo che permette di “catturare” organismi dalle elevate attività anti-infiammatorie? Già alcuni secoli prima dell’era cristiana, l’acqua sorgiva veniva considerata un regalo degli Dei, e le venivano spesso attribuite virtù magiche, anche se sono stati i Greci e i Romani a utilizzarla, per primi, a scopo terapeutico.

Ma se la fangoterapia (l’utilizzo terapeutico dell’acqua minerale che sgorga dal sottosuolo) è una cura antica, è solo da una cinquantina di anni che la classe medica ha iniziato a conoscere e ad apprezzare questo tipo di cure, valida alternativa alle classiche terapie farmaco-

logiche, praticamente prive di effetti collaterali. Il fango usato negli stabilimenti termali, ad esempio, dei GB Thermæ Hotels di Abano Terme non è un fango qualsiasi: è l’associazione tra un’argilla, ricavata in maniera controllata dal fondo di due laghi termali situati nei colli Euganei, e l’azione potenziatrice e attivatrice dell’acqua termale. Questa argilla purificata e trattata viene messa a riposare in apposite vasche per “maturare”. Il fango viene incubato per due mesi in presenza di un flusso continuo di acqua termale a una temperatura di 85-87 °C, in modo che l’elevata temperatura nelle vasche di maturazione permetta lo sviluppo dei componenti attivi. Si ottiene così il famoso fango termale di Abano Terme, arricchito di sostanze dotate di un’elevata attività antinfiammatoria. Un patrimonio immenso, che gli è valso un brevetto europeo e una fama internazionale.

DA FARE E DA VEDERE ABANO TERME. La città è divisa in due centri: uno storico e l’altro prettamente turistico. Il centro storico offre il Duomo di San Lorenzo che conserva diverse opere d’arte di notevole pregio: alcune tele della scuola di Jacopo Ceruti detto Il Pitocchetto, e poi: Pietro della Vecchia, Amleto Sartori, J. K. Henrici, Mario Pinton, Luigi Strazzabosco, Giorgio Scalco, Enrico Ghiro, Aristide Ghiro, Imerio Trevisan. Vi sono poi numerose ville patrizie: villa Rigoni Savioli, costruita nel 1557 da Nicolò Malipiero, in stile palladiano, con begli affreschi attribuiti a Giovanni Battista Zelotti; Villa Bassi Rathgeb con affreschi attribuiti al Buttafogo o all’Aliense. MONTEORTONE. Ai piedi dell’omonima collina, sorge il santuario della Beata Vergine della Salute, con un pregevole ciclo di affreschi di Jacopo da Montagnana ed una Crocifissione di Palma il Giovane. MONTEGROTTO TERME. Si chiama Butterfly Arc ed è la casa delle farfalle: una visita da non perdere. Le farfalle di Butterfly Arc appartengono all’habitat tropicale di Africa, Asia e America e arrivano settimanalmente dai paesi d’origine sottoforma di crisalide. Oltre alle serre tropicali il percorso si sviluppa all’esterno nel Bosco delle Fate dove i visitatori possono immergersi in un ambiente incantato e ripercorrere fiabe e leggende della fantasia e della tradizione popolare.

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DORMIRE HOTEL TERME METROPOLE**** Oriental Thermal Spa®. Via V. Flacco 99 - 35031 Abano Terme (PD) - tel. 049 8619100 - metropole@gbhotelsabano.it - www.hotelmetropoleabano.it Con i suoi 30.000mq di parco, 4 piscine di acqua termale a differente temperatura e una piscina di acqua dolce per il nuoto sportivo, l’Hotel Terme Metropole vi aspetta per una piacevole vacanza dedicata al benessere. Il nuovo padiglione Oriental Thermal Spa®, rappresenta un angolo di Oriente nel cuore di Abano; una fusione tra i trattamenti provenienti dal mondo e dalla filosofia orientale, come Yoga e Ayurveda e i trattamenti termali, legati alle straordinarie proprietà dell’acqua termale salso-bromo-iodica e del fango maturo. La nuovissima piscina termale Andromeda è un gioiello immerso nel verde; suddivisa in 24 diversi settori dove sono disposti centinaia di idromassaggi per il benessere di ogni singola parte del corpo. Per i piccoli ospiti: un miniclub con videoteca di cartoons e film per bambini, un’area giardino dedicata ai giochi e menù gustosi, sani e anche divertenti dedicati ai bambini! ABANO GRAND HOTEL*****L Anti-aging Thermal Spa®. Via Valerio Flacco, 1 – 35031 Abano Terme (PD) – tel 049 8248100 - abanograndhotel@gbhotelsabano.it – www.abanograndhotel.it Semplicemente il top: l’Abano Grand Hotel è il luogo ideale per soggiorni benessere in completo relax. Spaziosissime incantevoli camere in stile Luigi XV, luminosissimi e ampi i bagni dai marmi rosa-verde e le suites arricchite da esclusivi e pregiati tessuti in grado di emozionarvi fin dal vostro arrivo. Intorno, un giardino di olivi, palme e piante tropicali che abbracciano le 3 grandi piscine termali. Liberate la mente dai pensieri quotidiani affidando il vostro corpo alle cure di mani esperte e sapienti dei terapisti dell’Anti-Aging Thermal Spa®. 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La Vital Thermal Spa® è pensata per chi vuole ritrovare la propria forma fisica e raggiungere l’equilibrio ideale in poco tempo, beneficiando di tutti i trattamenti che mirano ad una remise en forme rivitalizzante, disintossicante ed energizzante, anche in un breve weekend. HOTEL TERME DUE TORRI***** Romantic Thermal Spa®. Via P. d’Abano 18 - 35031 Abano Terme (PD) - tel. 049 8632100 - duetorri@gbhotelsabano.it - www.hotelduetorriabano.it Ideale per chi desidera prendersi cura del proprio benessere... in coppia. Raffinato e romantico, è pensato per chi vuole concedersi una fuga romantica in un ambiente seducente, curato in ogni dettaglio, dall’arredo delle camere alla cucina, con accenti tipicamente veneziani. Circondato dal verde del grande giardino che accoglie tre piscine termali con svariati percorsi salute. Ampie camere e suite da sogno in stile veneziano con vista sul giardino, sul parco storico del Montirone e sui Colli Euganei. Per chi ama il relax, coccole ai fanghi e caldi bagni termali, rilassanti e terapeutici massaggi, percorsi polisensoriali di benessere e bellezza. Romantica e super attrezzata la Romantic Thermal Spa® è diretta da Dr. Di Blasio, specialista in omotossicologia. I programmi detox legano termalismo e omotossicologia per ottenere una particolare e profonda disintossicazione cellulare. HOTEL LA RESIDENCE & IDROKINESIS®**** Active Thermal Spa®. Via Monte Ceva 8 - 35031 Abano Terme (PD) - tel. +39 049 8247777 - laresidence@gbhotelsabano.it www.hotelresidenceabano.it - www.idrokinesis.it Un immenso parco con palme e ulivi circonda l’hotel e lo rende una vera oasi di pace ai piedi dei dolcissimi Colli Euganei e a due passi dalla zona pedonale di Abano Terme. Tre grandi piscine termali esterne ed interne sono a disposizione degli ospiti per piacevoli momenti di relax con aree dedicate all’idromassaggio, ampi spazi whirlpool, idropercorsi per il benessere delle gambe e la tonificazione muscolare e lance d’acqua per il massaggio cervicale. L’Active Thermal Spa® è l’ideale per ristabilire la forma fisica dopo un intenso periodo lavorativo o più semplicemente per il gusto di staccare la spina dalla frenesia quotidiana e ritagliarsi un momento tutto per sé. Sportivi giovani e meno giovani possono riacquistare e conservare la forma atletica, seguiti da un’ottima equipe medica, esperta nell’utilizzo terapeutico dell’acqua termale di Abano. All’interno dell’hotel il centro Idrokinesis® dedicato alla riabilitazione in acqua termale è dotato di un’attrezzatura all’avanguardia e un’equipe medica di prim’ordine specializzata nella prescrizione di programmi per il recupero motorio, per combattere il mal di schiena e per riprendere la mobilità articolare.

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Volkswagen Beattle

Maggiolino Revolution ¢

Un lancio mondiale, fatto in contemporanea a Shanghai, Berlino, New York. D’altronde la nuova versione dell’indimenticabile Maggiolino merita tutta questa attenzione. Anche se lo stile può essere considerato retró, al pari di una Fiat 500 o di una Mini, gli ingegneri Volkswagen hanno sviluppato un’auto hi-tech con l’obiettivo di realizzarla in modo che fosse alla portata di tutti, un’auto cool dotata di tutti i sistemi di comunicazione all’avanguardia, capace di offrire prestazioni emozionanti, una compagna di viaggio attiva oltre che estremamente agile. Posto per quattro passeggeri, plancia molto ridotta, spazio dietro per la testa senza correre il pericolo di insolazioni, e poi tanta forza, tanto dinamismo. Anche il Maggiolino decappottabile è pronto ma verrà presentato a fine anno, con la capote sarà naturalmente in tessuto e non si ripiegherà nel bagagliaio ma a filo dei posti posteriori.

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Una vettura importante anche per la sicurezza, costruita in Messico, nello stabilimento di Puebla. Chi vuole luce e aria nei capelli per ora può accontentarsi del tetto panoramico scorrevole, in vetro atermico capace di assorbire il 99% delle

radiazioni Uv e il 92% del calore. I fari del Maggiolino sono allo xeno incorniciati da 15 Led che restano sempre accesi. I motori turbodiesel hanno potenze da 105 a 140 cv e riducono i consumi del 20 % e la 1.6 da 105 cv emette 112 g di CO2 al km.


TECNOLOGIA

SPLENDy TExwINNER

SPAZIALE IN TUTTI I SENSI ¢

Un accappatoio sportivo, scelto nientemeno che dal campione olimpico Antonio Rossi, il cui aggettivo nel nome corrisponde a verità: è spaziale. A una prima occhiata sembra una vestaglia di carta, di quelle monouso che ti danno su alcune Ferrovie o in ospedale, ma con il tempo l’accappatoio perde parte della sua intrinseca rigidità.

Viene costruito da un’azienda meneghina con un tessuto altamente tecnologico e brevettato, che si chiama Texwinner e non va assolutamente confuso con la “vecchia” microfibra. In pratica l’acqua viene assorbita dal tessuto, che trasporta il liquido, l’espressione più appropriata è “trasuda”, dal rivestimento interno fino alla sua superficie esterna. Il materiale nano-tecnologico trasporta l’acqua all’esterno, acqua che viene trasformata in vapore dal calore del corpo e si disperde nell’ambiente lasciando l’accappatoio asciutto. Il risultato è che se uscite dalla doccia senza scrollarvi, l’accappatoio umido e appesantito all’esterno, all’interno risulta caldo e ben asciutto e, una volta appeso, si asciugherà e sarà pronto all’uso in poche decine di minuti. La sensazione adosso è a dir poco curiosa: la superficie interna del Texwinner è lucida e, anche se indossato con la pelle asciutta, la stoffa non si appiccica.

L’accappatoio spaziale e nanotecnologico è disponibile in diversi colori e collezioni, con modelli dai colori sportivi, sgargianti o più sobri, per un uso domestico.

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