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nella Chiesa, percorrere il Calvario sul lago Titicaca, sono cose per le quali non si trovano parole. Sentire i profumi, la musica, i sapori della mia terra hanno mosso in me grandi emozioni. Fare la Caminata in Cochabamba verso Quillacollo, vedere da vicino la Mamita Urkupiña mi ha riempito il cuore di tante cose. Con il gruppo del Patronato sono andato a vedere quali opere Padre Berta ha fatto in tutta la sua magnificenza, e tutto per dare un’opportunità alle persone che passano per la Ciudad de los niños e anche per noi, che andiamo a vedere questi posti meravigliosi pensati per un futuro di bene per la mia gente. Ad Anzaldo ho sperimentato il dono di uno straniero che fa tanto per tanta gente che non è riconosciuta. È il dono di un adeguato servizio di salute, di un ospedale per gente di cui nessuno sa, nessuno chiede se non il familiare che è vicino. Pietro Gamba riceve tutti coloro che hanno bisogno, insieme alla sua famiglia e a coloro che lavorano con lui. Sono tornato in Italia carico per continuare a sperare in un futuro migliore, e desidero tornare nella mia terra a dare una mano ai progetti nei quali molti hanno speso la propria vita. Eduardo

si bisogni, con la stessa voglia di vivere o di sopravvivere (in contesti diversi, in funzione di valori o di scale prioritarie differenti). Bolivia, terra ricchissima e derubata, violata, dove tutto assume i toni della relatività. Tutto è relativo, tutto è contraddittorio, tutto è paradosso, tutto è possibile…Tutto è bellissimo e difficilissimo nello stesso tempo. È stato un viaggio di ascolto, il mio. Un viaggio di ricerca. Ho trovato molto più di quanto cercassi, in realtà. Ed è importante, questo. Mi hanno chiesto in molti: ci torneresti? Sì, semplicemente sì. Un’esperienza di vita, appunto. E di fede, di impegno, di spiritualità, di umanità. Il lavoro dei tanti Padri e dei tanti volontari presenti in Bolivia profuma di miracolo in una terra così complessa. È un tessuto costruito negli anni con fatica immane, con radici nella precarietà umana e nell’amore che

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Cinque settimane in Bolivia, tra Cochabamba, La Paz, Santa Cruz. Esperienza di vita, vissuta a contatto con la gente, fra la gente, per la gente di Bolivia. Un’esperienza di amore e consapevolezza, non riesco a scindere le due cose, una sussiste in relazione all’altra. L’impatto, bellissimo e durissimo, diretto con la diversità. Una diversità che non chiede di essere necessariamente capita, va sentita, va intuita, va letta, va accolta, semplicemente va vissuta… Io diversa fra diversi…gli sguardi, le indifferenze, le curiosità, le paure, le simpatie, le tolleranze, le intolleranze, la pazienza, l’ospitalità per una persona venuta da lontano. In Bolivia, come in Italia. Cosa ci rende poi così diversi? Forse solo il non riconoscerci l’uno nell’altro, con gli stes-

8 Compartir · Dicembre 2010

La grande foresta verde del Chapare


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