Dossier di Candidatura - Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

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DESCRIZIONE DEL SITO | 2.A.2

Veduta della Scuola Enologica “Cerletti” e dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura negli anni Trenta del Novecento.

Il primo convitto per gli studenti della scuola: i dormitori sono collocati sopra le stalle. L’esiguo numero di alloggi e i casi di malattia febbrile dovute alle scarse condizioni igieniche costrinsero alla costruzione di un nuovo edificio nel 1882. Una delle macchine progettate da Carpenè per le fasi di imbottigliamento del vino: nel caso specifico l’inserimento del tappo nella bottiglia.

Danni causati alla vecchia sede della scuola enologica durante la Prima Guerra Mondiale.

40 lire annue per i corsi superiori, mentre era gratuita per quelli inferiori, che al contrario ricevevano un compenso di 50 lire per il lavoro prestato durante le esercitazioni pratiche. Ai corsi potevano parteciparvi anche gli uditori al costo di 75 lire per semestre o di 20 lire per materia. L’importanza della scuola crebbe non solo con il numero sempre più maggiore d’iscritti, ma anche grazie alla qualità del lavoro di ricerca, che ottenne importanti riconoscimenti sia grazie alla qualità del corpo docente, sia grazie alla diffusione su tutto il territorio nazionale della “Rivista di Viticoltura ed Enologia” redatta dalla scuola stessa.

Nel 1881 il Ministero dell’Agricoltura, con decreto del 24 aprile, dava incarico alla scuola di organizzare un “Concorso internazionale di attrezzi, macchine, apparecchi e strumenti per la viticoltura, enotecnica e distillazione”. L’inaugurazione avvenne il 5 novembre e la partecipazione fu grande: oltre all’intervento di senatori e deputati, vi fu la visita del Segretario generale del Ministero Angelo Giacomelli, dal Direttore generale Miraglia, da Ispettori centrali del Ministero dell’Agricoltura e da diversi esperti provenienti da Sicilia, Londra, Vienna, Budapest e Russia. Questa manifestazione contribuì ad accrescere la fama della scuola non solo in Italia, ma anche all’estero. Con l’aumento degli studenti, la scuola dovette ampliare i propri spazi e creare un convitto. Successivamente, nel 1906, vi fu l’istituzione della “Fondazione per l’insegnamento enologico ed agrario di Conegliano” allo scopo di contribuire alle spese sostenute dalla scuola. Nel primo conflitto mondiale la città di Conegliano, come la maggior parte dei comuni della Sinistra Piave, subì l’invasione nemica: i danni causati ai centri cittadini furono ingenti come testimoniato dalle numerose immagini dell’epoca. Anche la scuola enologica ne subì le conseguenze. Oltre a essere completamente distrutto l’edificio scolastico, situato all’epoca al termine della salita Caprera, i saccheggi non risparmiarono nulla: porte, finestre, ma anche tutto il patrimonio accumulato nei primi anni di attività della scuola, dai libri alle macchine agricole, alla distruzione dei vigneti. Alla fine della guerra, la cosa più urgente da fare per poter riprendere la normale attività della scuola fu la ricostruzione della sede. La vecchia scuola si pre-

sentava, già da tempo, inadeguata per il numero crescente di studenti, pertanto si decise di costruire un nuovo edificio. Nel 1910 l’ingegnere Bernardo Carpenè aveva già elaborato un progetto per la nuova sede, che nel 1921 verrà modificato dallo stesso e definitivamente adottato. Alle spese di costruzione e di acquisizione del terreno vi contribuì anche il Ministero dell’Agricoltura, ed i lavori furono completati, il 24 settembre 1924.

La Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia del 1923 In quest’ottica di rinnovamento, nel 1923, venne fondata la Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia, un organismo indipendente dalla scuola, ma operante sotto la guida dei docenti. Quest’istituzione, voluta principalmente da Dalmasso, si pone i seguenti scopi: • elaborazione di studi ampelografici sui vitigni da vino e da tavola e sugli ibridi più importanti; • ricerche di nuove varietà per mezzo delle ibridazioni;


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