SE-Smart Energy n.9/2013

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SE RGY T ENE a SMAR italian

e version

SPECIALE SOLAREXPO

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COREA MALESIA GUATEMALA Anno II° - Numero 9 del 11-05-2013 - Abbonamento gratuito


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SE Quindicinale di Informazione e Sviluppo - Smart Energy e Risparmio Energetico a cura di Progema srl - via De Amicis 2 - 21020 Varano Borghi VA

DIRETTORE Lorenzo Lo Vecchio Telefoni: +39 0332 948.948 (uďŹƒcio operativo) - +39 02 9374175 (segreteria) - fax +39 02 700537124 mail: se@progemaenergia.it - web: www.progemaenergia.it edicola: www.progemaenergia.it/se Distribuzione telematica - 17.094 copie - Anno II° - Numero 9 - 11-05-2013 Aut. Trib. Milano - Reg. n. 475 del 18/12/2012

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in questo numero ... SE 7 8 10 14 16 19 20 21 24 29 30 33 36 38 41 42 45 50

ScOSSA ELETTRIcA IL PROfESSIONAL ShOP DI SE SOLARExPO - PALLIDI DI VERgOgNA E LIVIDI DI RABBIA SOLARExPO - MARkET PARITy E gRID PARITy SOLARExPO - E ADESSO SI PAgA ANchE L’ONERO chE NON c’è SOLARExPO - BORSA, MERcATO E fOTOVOLTAIcO I LISTINI DI SE DIVENTA BuSINESS PARTNER DI SE SOLARExPO - EuROPA è LA POLITIcA DEL SOTTOScALA NOLEggIO OPERATIVO PER LucI A LED SOLARExPO - ENERgy STORAgE: QuANDO PIccOLO è gRANDE fARE BuSINESS NEL MONDO - cOREA fARE BuSINESS NEL MONDO - MALESIA fARE BuSINESS NEL MONDO - guATEMALA PIccOLI ANNuNcI NOLEggIO OPERATIVO - ILLuMINARE IL NEgOzIO cON I LED LE AzIENDE INfORMANO MINI NEwS

Altre fonti redazionali Web - Casaeclima - ICE Seoul - Provincia di Bolzano - Mastergem - Infobuildenergia - Anter

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SE

... e i nostri numeri 17.094 copie recapitate telematicamente a impiantisti - elettricisti - studi di arichitettura - studi di ingegneria - uffici tecnici comunali - aziende del settore energetico ed indotto - enti ministeriali - università

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1.748 copie telematiche recapitate fuori dall’Italia richiedi la tua copia in lingua italiana o segnala la mail per un nuovo abbonato: scrivi a se@progemaenergia.it L’ AbbOnAmEntO A SE è gRAtuItO 5


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ILLumInAZIOnE LED COn nOLEggIO OPERAtIVO Che cos'è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un'operazione a medio e lungo termine, adatto a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle acquistare, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di alcuni prodotti. E’ la soluzione ideale per quei clienti che vogliono pagare per l'utilizzo "pay for use" e non sono interessati alla proprietà dei beni. Il Noleggio Operativo è un contratto attraverso il quale l'utilizzatore ottiene la disponibilità del bene per un periodo prestabilito, dietro versamento di una quota mensile detta "canone di locazione", comprensiva della necessaria assistenza e manutenzione del bene stesso oltre che delle relative coperture assicurative.

Perchè scegliere il noleggio operativo?

Il noleggio operativo permette di seguire l'innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato nel tempo alla disponibilità immediata di beni costantemente aggiornati dal punto di vista tecnologico. Questo si traduce nella possibilità del cliente di adeguare gli apparati in base alle proprie esigenze, con la garanzia di un ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a proprio carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa succede alla fine del contratto?

A fine noleggio il cliente ha la facoltà di: - sostituire l'apparecchiatura con un nuovo prodotto - prolungare il noleggio, mantenendo l'apparecchiatura, ad un canone ridotto - riscattare l'apparecchiatura con una cifra minima - rendere l'apparecchiatura -

Vuoi ulteriori informazioni sul noleggio operativo per l’illuminazione a led? Scrivi a: se@progemaenergia.it 6


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scossa elettrica di LORENZO LO VECCHIO

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sciamo con un paio di giorni di ritardo rispetto alla data del 11 maggio, prevista per il numero 9 di SE. Lo facciamo deliberatamente per potere uscire con l’immediatezza dell’attualità, relativa al Solarexpo 2013 che, dopo una pausa di riflessione e un cambio di sede da Verona a Milano, si ripresenta agli operatori e agli utilizzatori con la vivacità tipica di noi italiani. E’ con grande amore che ho visitato gli stand delle aziende, grandi e piccole, che con una evidenza quasi infantile stanno cercando di trovare strade intelligenti per fuggire dalla crisi. Sono entrato in Fiera alle 9,20 del giorno 8 maggio, orario di apertura del primo giorno di esposizione. Ero appena sceso dalla macchina, dopo avere ascoltato la notizia che non era chiaro se il governo sarebbe caduto a causa dei contrasti sulla candidatura di Nitto Palma alla presidenza della Commissione Giustizia del Senato. Mi sono guardato attorno e ho cercato di leggere sui volti di chi si rimbocca le maniche ogni giorno e cerca di spingere questo Paese verso un benessere, che la politica sembra ben lungi dal volerci offrire, quanto gliene potesse importare della candidatura di Nitto palma e dei problemi della giustizia. Ecco, penso che forse si sentirebbero sollevati se gli dicessero che il Governo sta per proporrre un Decreto Legge con il quale si depenalizza l’ipotesi di bancarotta fraudolenta per un fallimento dovuto al periodo che stiamo dolorosamente sopportando; oppure se, ancora meglio, gli dicessero che i provvedimenti di defiscalizzazione per privati ed

aziende sono certi ed immediati; oppure se gli dicessero che sta per essere istituito un fondo di garanzia per l’accesso al credito. E invece quelli litigano per i problemi legati alla giustizia. Il mercato del Solarexpo è stato massacrato dalla politica. Dapprima è stato massacrato con un meccanismo di incentivazione folle e ad usum dei grandi investitori e non dell’autoconsumo, di cui tutti ora potrebbero continuare a giovarsi. E’ stato massacrato dal rincorrersi di leggi e leggine che mutavano ad una velocità tale che progettisti ed enti pubblici sono pieni di moduli prestampati da riempire, diventati obsoleti già dopo poche settimane dalla loro stampa. E, come vedremo nelle pagine successive di SE, continua ad essere massacrato dagli studi drogati sul raggiungimento della grid parity. In questo scenario continuano a muoversi le nostre aziende, che sono commoventi per come resistono agli attentati di questa massa di incomprensibili incapaci. Ovviamente lontane dal creare un sistema-Paese, in cerca di soluzioni immediate e personali che triplicano la fatica. Come sempre accade quando non esiste una squadra.

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dall’area bergamasca. Il personale è italiano e l’azienda si dichiara in regola con gli oneri contributivi (Durc). Il

prezzo indicato non include le pratiche verso la ASL ed eventuali ponteggi. Comprende invece gli oneri per la sicurezza, le attrezzature per il sollevamento e i parapetti. InStALLAZIOnE ImPIAntI FV € 0,38/watt L’azienda opera in tutta Italia al medesimo costo, che comprende la realizzazione del-

l’impianto su progetto esterno e la posa dello stesso. I costi dei materiali sono tutti compresi (cavi, quadri, scaricatori, fusibili, interruttori, eccetera...), fuorchè pannelli, inverter, interfaccia di rete e relativo test, opere edili. A richiesta, però, può essere realizzato il

progetto completo. Il personale è totalmente italiano. L’azienda è abilitata a rilasciare le certificazioni per gli allacci Enel e al Conto Energia.

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SPECIALE SE A CURA DI LOREnZO LO VECCHIO

pallidi di vergogna e lividi di rabbia

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tto, nove e dieci maggio. Queste sono le date in cui si è svolta la quattodicesima edizione del Solarexpo. Quattordici anni duranti i quali il mondo dell’energia sì è rivoluzionato, è esploso come un big bang e poi è imploso nei buchi neri di scelte

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avventate, delle lobbies e della crisi. Non credo che nessun settore sia mai stato così frastornato dagli eventi. Il Solarexpo non è un consesso soltanto italiano, anche se di espositori stranieri non se ne sono visti molti: qualche tedesco, qualche altro euro-


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ancora una volta emerge la nostra incapacità di creare un sistema-Paese che non racconti frottole

peo e quasi totalmente assenti i cinesi, se non con le aziende più significative e storiche. Tanti stand, che per la vastità dei padiglioni della Fiera di Milano sembrano un po’ troppo diradati l’uno dall’altro, poche idee innovative, ma tante soluzioni per tentare di riavviare i mercati. Uno dei pregi di questa edizione del Solarexpo, che la contraddistingue dalle precedenti, è il cospicuo numero dei convegni organizzati nel corso della manifestazione. Alcuni purtroppo sono stati a pagamento e incredibilmente lo sono stati proprio quelli che sembrano essere meno utili, quali il Global Solar Summit, dove per Global s’intende la partecipazione di qualche asiatico, qualche americano e nulla più. Cose che, per chi è abituato a girare il mondo per Fiere e Congressi, il prezzo di 600 Euro imposti per la partecipazione sembrano davvero buttati dalla finestra. Anche la successiva conferenza stampa, semi deserta, è stata un inutile sfoggio di lingua inglese.

Ben diversi, invece, sono da qualificare i convegni organizzati per fare cultura e rendere informazioni sul futuro delle rinnovabili nel nostro paese e in Europa più generalmente. Le sale erano affollate e molto spesso gli oratori si sono distinti per la qualità dei loro interventi. E’ il caso del convegno organizzato da RSE, 100% capitale GSE, quindi 100% capitale del Ministero dello Sviluppo, che ha cercato di individuare gli scenari del dopo Conto Energia, offrendo

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tanti miliardi spesi male e a beneficio dei soliti pochi

una panoramica dei possibili mercati sulla base di elaborazioni statiche, previsionali e finanziarie. In particolare il fotovoltaico è stato trattato con piena sufficienza di argomenti, partendo dal presuppposto che fino a qualche tempo fa era un bambino, che andava aiutato a camminare. Ora che è adulto deve affrontare le sfide della vita da solo, ponendosi però il problema di come farlo. Aldilà degli errori commessi nel drogare il mercato delle rinnovabili in generale e del fotovoltaico in particolare con incentivi mal misurati e mal regolamentati, il fotovoltaico potrà rilanciarsi soltanto quando sarà raggiunta la grid pariry,

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cioè il pareggio dei costi di produzione dell’energia solare con i costi attuali di produzione dell’energia da fossile. In questo senso i nuovi sistemi di accumulazione dell’energia daranno certamente una mano consistente, anche perchè ancora una volta, come vedremo in altre pagine, le autorità competenti (sorde ad un sistema-Paese e attente al vociare della lobby di rete) sta fornendo a governo e parlamento indicazioni da cappio al collo. Dispiace che in un contesto serio come quello del Solarexpo, poi si lasci il campo a furberie che non sono neanche tanto scaltre per incantare la gente. Quando si vuole asserire che la grid parity è stata finalmente raggiunta, grazie alla forte contrazione dei prezzi dei pannelli, si mente con la volontà di mentire e di giustificare gli intendimenti governativi di abbandonare del tutto il sistema degli incentivi. Viene quasi da pensare che, siccome gli incentivi non sono più tanto accattivanti per gli amici degli amici, che ora investono in Grecia e in Romania, si preferisca lasciare al proprio destino coloro che del fotovoltaico hanno veramente bisogno, come privati, aziende ed enti pubblici. Così si proclama con assoluta faccia di tolla che la grid parity finalmente c’è. Si fanno i conti sul fatto che un chil-


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watt installato nel 2007 costava 7.000 Euro e che oggi costa 1.800 (e qui viene proprio da ridere), ma non si fanno i conti dei maggiori costi derivanti dai trasporti, dalla installazione, dal crescente prezzo dell’alluminio e dalla infinità di pratiche burocratiche necessarie per avviare e allacciare un impianto. E non si fanno neppure i conti con le nuove regole anti dunping che sembrano orientate a penalizzare del 60% il prodotto cinese, creando nuovi spazi di aumenti anche sul mercato europeo. Cionostante i conti continuano a non tornare. Allora, straordinaria invenzione, si dice che il calcolo della grid parity comprende anche i benefici che il fotovoltaico porta verso l’ambiente, salvo dimenticare che, tra i mille vincoli del Bel Paese ci sono quelli paesaggistici per i quali a nulla vale quanto appena riportato. E’ così che da noi non si quadra mai il bilancio. Continuiamo a sbagliare perchè non siamo capaci di raffrontarci con la realtà della nostra economia e perchè non siamo capaci di trovare le soluzioni più adeguate. Siamo fantasiosi. Per questo, nonostante la nostra fantasia e l’incomparabile volontà dei nostri imprenditori e dei cittadini, quando andiamo a raffrontarci con paesi più virtuosi, ne usciamo sempre pallidi di vergogna e lividi di rabbia. Nella solita Germania, antipaticissima ma concreta e efficiente, si sono spesi finora 8,5 miliardi di Euro per incentivare il fotovoltaico e si sono installati circa 25.000 megawatt di impianti.

Noi, assai più simpatici ma inefficienti,, finora abbiamo speso 6,5 miliardi di Euro ed abbiamo installato circa 12.500 megawatt. I conti non tornano, perchè mentre la Germania ha speso 340.00 Euro a megawatt, noi ne abbiamo spesi 520.000 e, nonostante tutto, abbiamo installato molto meno di loro, esattamente la metà. Vedremo nelle prossime pagine qual è la previsione di crescita nell’immediato futuro ma, come ha detto Luciano Barra, responsabile della segreteria tecnica del Dipartimento per l’Energia al Ministero dello Sviluppo (foto in basso), tra un governo e l’altro, sia pure in emergenza, quando si parla di futuro bisognerebbe tacere.

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market parity e grid parity

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ella pagine precedenti abbiamo appena affermato che, nonostante tutte le cattive intenzioni di cui si armano coloro che vorrebbero farci gioire per il raggiungimento della grid parity nel mercato fotovoltaico, siamo ancora piuttosto distanti da questo ambito e ambizioso traguardo. Ambito perchè quando raggiungeremo veramente la grid parity si apriranno nuove porte al mercato dell’energia fai da te, che non piace per niente a Enel, la quale si sfrega le mani nel raccogliere certi tipi di informazioni. Ambizioso, perchè per raggiungere la grid parity bisogna lavorare ancora molto, soprattutto politicamente. La previsione di crescita del fotovoltaico in Italia è quella di un gigawatt annuo. Questa proiezione è stata

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pubblicata nel marzo scorso dal tanto atteso SEN, la strategia energetica nazionale, presentata dal precedente governo Monti. E’ evidente che per crescere in un settore, bisogna che se ne veda l’utilità, quindi vediamo cosa è emerso dalla relazione di due attenti analisti durante il Solarexpo, si tratta di Tommaso Barbetti e di Andrea Marchisio, giovanissimi ma affidabili, partners di Elemens. Per guadagnare nel fotovoltaico ci sono due diversi tipi di mercati. Il primo è quello che individua il market parity come traguardo, il secondo è quello che individua la grid parity, quella reale e non drogata da inutili sofismi. Il market parity si raggiunge quando


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vendere l’energia prodotta con il fotovoltaico produce un ricavo pari alla tariffa zonale oraria. La grid parity, invece, si raggiunge quando il costo dell’energia autoconsumata, al netto di qualsiasi incentivo, è uguale al costo dell’energia prelevata dalla rete e prodotta da approvigionamento fossile. Nel primo caso sembra ovvio che l’unico modo per vendere l’energia allo stesso prezzo con il quale l’energia ci viene venduta da Enel o da altri competitors è quello di andare sul mercato borsistico, stiamo parlando della borsa energetica, al fine di trarne il miglior guadagno possibile. Ci sono aziende specializzate in questo genere di contrattazione e non può certo essere il GSE a svolgere questo compito con il ritiro dedicato. Ho detto che appare ovvia questa soluzione, perchè mai Enel comprerà energia dai produttori di rinnovabili ad un prezzo uguale a quello con cui si propone presso la propria clientela. E’ una regola di mercato. In questo contesto, come detto, non può entrare alcun calcolo di incentivi, quindi neppure una eventuale incentivazione attraverso la vendita di certificati bianchi. Nel caso della grid parity, invece, il discorso si fa più complicato perchè il produttore di energia da rinnovabile resta sempre soggetto alla determinazione di Leggi e regolamenti che possono rappresentare incertezze di stabilità del mercato stesso e, quindi, forti rischi da parte dell’investitore. Sappiamo bene che quando paghiamo una bolletta elettrica, nel prezzo del bimestre entrano anche voci come il dispacciamento, gli oneri

fiscali e di sistema più in generale. E’ evidente che si tratta di meccanismi regolati da una miriade di variabili sulle quali è difficile ragionare. Nelle pagine seguenti parleremo infatti dello scherzetto che AEEG sta per presentare all’utenza del fotovoltaico. Non tutto però è negativo all’orizzonte. Se da una parte la tendenza della politica sarebbe quella di vietare il SEU, cioè quella operazione che consente al proprietario di un immobile di realizzare un impianto fotovoltaico e di vendere l’energia a chi utilizza realmente l’immobile per la propria attività, dall’altra parte sembra sia in atto un progetto di regolazione dello scambio sul posto, che potrebbe essere esteso a potenze superiori agli attuali 200 kwp. Resta il fatto che in entrambi i casi il produttore di energia fotovoltaica non è attore nel sistema, come si è visto recentemente nel cosiddetto adeguamento della bolletta Enel. Se il valore del chilowattora scende man mano che l’offerta di fotovoltaico cresce, ci ritroviamo in bolletta un mefistofelico bilanciamento di costi sulle varie fasce orarie, dove il prezzo dell’energia acquistata dalla rete si contrae nelle ore in cui il fotovoltaico produce, smisurando i rincari nelle fasce dove la materia prima, il sole, è dall’altra parte del pianeta.

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e adesso si paga anche l’onero che non cè C

osa vuol dire AEEG? E' un qualche cosa che hai mandato giù a fatica e ti è andato per traverso? E' un rigurgito in gola? No, anzi sì, è l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. E' quell'ente di Stato che si dovrebbe preoccupare che le politiche di rete, sto parlando della rete elettrica e di quella del gas, siano confacenti alle esigenze del Paese. O meglio,

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in arrivo giochetto scherzetto di AEEG

a termine di Legge, quella Legge del 14 novembre 1995, n. 481, l' AEEG ha il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l'efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità, attraverso l'attività di regolazione e di controllo. E siccome una delle finalità della AEEG è anche quella di fornire pareri consultivi al Parlamento e al Governo, tutte le sue indicazioni dovrebbero essere dirette a quanto specificato nel suddetto dettato di Legge. L'AEEG, per sua definizione, dovrebbe essere indipendente, quindi primus inter pares oppure extra omnes. Nel mio piccolo mi sembra che non sia proprio così. Oggi ho partecipato a un convegno sulle energie rinnovabili, dove le ultime preoccupazioni di AEEG hanno più volte sfiorato i discorsi dei relatori, compreso quelli provenienti dal Ministero dello Sviluppo, fino a quando non si è presentato a parlare un funzionario della

AEEG stessa. Dopo lunghi preamboli sulle gravi preoccupazioni di fornire al cittadino (sarebbe ora!) una rete elettrica efficiente e adeguata, l'AEEG si è espressa elaborando un documento per il quale dovrebbero essere ritirati i benefici di cui attualmente godono i produttori di energia rinnovabile da fonte fotovoltaica, relativamente agli oneri di rete. Per essere più chiari, coloro i quali attualmente producono energia con pannelli solari e se la autoconsumano, non pagano in bolletta i chilowattora prelevati dai propri pannelli e non dalla rete. Ovviamente, se non impegno la rete, non vedo perchè dovrei contribuire al suo mantenimento. L'AEEG non gradisce e propone che tale alleggerimento economico di chi ha puntato per l'energia pulita e sulla propria autonomia energetica, sia in realtà un danno economico per chi gestisce la rete, sostanzialmente Terna, per non dire Enel. Quindi è necessario che, tanto più gli italiani si rendono virtuosi, tanto più quelli che non lo possono fare debbano sobbarcarsi costi integrativi in bolletta. Per AEEG il fatturato, alla fine, deve restare uguale: se uno paga meno, l'altro deve spendere di più. Si tratta di un libero mercato all'italiana, nel quale più aumentano i competitors (in questo caso semplici soggetti), meno gli utili dei soliti noti vengono frazionati. Alla faccia di chi è stato costituito per la salvaguardia del consumatore.

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BORSA, MERCATI E IL FV Nel corso di un importante convegno svoltosi nel contesto del recente Solarexpo, è stato affrontato anche il tema di come i mercati internazionali reagiscano di fronte alle fluttuazioni macroscopiche delle aziende che nel mondo producono pannelli o altro materiale dedicato a questo genere di

tecnologia solare. Di particolare interesse è apparsa la relazione svolta da Fabrizio Barini (nella foto), senior analyst di Intermonte. Attualmente le borse internazionali segnano un lieve recupero sui titoli del comparto rispetto al 2012, ma questo andamento sembrerebbe più un rimbalzo sulle forti perdite dell’anno scorso, che non ad una nuova fiducia mostrata dagli investitori. Difatti vi sono aziende americane che, prima della crisi, erano quotate fino 5 miliardi di euro ed oggi oggi invece valgono solo 91 milioni di euro. Parliamo quindi di svalutazioni anche intorno al 92%. Come dice Barini, l’attenzione degli investitori è oggi orientata sulle prede,m cioè su quelle società che, pur avendo perso molto, sembrano avere i numeri per riprendere quota e riposizionarsi decentemente sui mercati. E’ questo il caso di Power One, che recentemente è stata ogggetto di una OPA da parte di ABB, che ha pagato una volta il fatturato espresso. E’ un evento emblematico ma isolato, perchè i titoli del comparto restano fortemente in rosso, nonstante Wall Street superi ogni giorno se stessa con nuovi record, mossi dalla preoccupazione di una reale sostenibilità del business.

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Date di uscita per l’anno 2013 release dates for the year 2013 10/01/13 11/03/13 11/05/13 11/09/13 11/11/13

25/01/13 26/03/13 26/05/13 26/09/13 26/11/13

11/02/13 11/04/13 11/06/13 11/10/13 11/12/13

26/02/13 26/04/13 26/06/13 26/10/13

LIStIno PEr PAgInA Listino 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

Euro

uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite uscite

450,00 900,00 1.350,00 1.800,00 2.250,00 2.700,00 3.150,00 3.600,00 4.050,00 4.500,00

Sconto 15% 20% 25% 30% 35% 39% 42% 45% 48% 50%

Detrazione Imponibile 67,50 180,00 337,50 540,00 787,50 1.053,00 1.323,00 1.620,00 1.944,00 2.250,00

382,50 720,00 1.012,50 1.260,00 1.462,50 1.647,00 1.827,00 1.980,00 2.106,00 2.250,00

IVA 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21% 21%

PrICE PEr PAgES Prices 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

editions editions editions editions editions editions editions editions editions editions

Dollars 587,70 1.175,40 1.763,10 2.350,80 2.938,50 3.526,20 4.113,90 4.701,60 5.289,30 5.877,00

Discount Abatement 15% 20% 25% 30% 35% 39% 42% 45% 48% 50%

88,16 235,08 440,78 705,24 1.028,48 1.375,22 1.727,84 2.115,72 2.538,86 2.938,50

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AntIDumPIng - In ARRIVO I DAZI SuI PAnnELLI FOtOVOLtAICI CInESI

europa: è la politica del sottoscala

M

entre eravamo riuniti in una delle tante conferenze e riunioni operative del Solarexpo, ci ha raggiunto la notizia che la Commissione Europea aveva già stabilito che il 6 di giugno prossimo saranno varate le misure provvisorie di antidumping, che dovranno poi essere ratificate entro dicembre, per arginare il flusso

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di moduli cinesi in Europa. Cercherò di non fare minuetti: sono spaventato. Lo sono perchè credo che il provvedimento avrà effetti devastanti in Italia. Lo sono perchè non mi pare possibile che anche in Europa non si trovino mezzi più intelligenti per rilanciare l’economia. Lo sono perchè dopo anni di cammino verso


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la globalizzazione, oggi torniamo a rintanarci nei nostri sottoscala. Lo sono, perchè mi appare abbastanza chiaro che queste misure rilanceranno l’aggressività tedesca sui mercati, mentre Paesi come l’Italia subiranno ulteriori bastonate. Lo sono anche se raramente la mia società ha importato moduli cinesi, ma ha prevalentemente lavorato con moduli europei. Chiarito questo, analizziamo punto per punto. Gli effetti devastanti. Come già espresso in altre pagine di questo numero di SE, stiamo per affrontare un periodo in cui le incentivazioni si esauriranno e la grid parity è ancora lontana. Ci si attende pertanto che i prezzi calino, affinchè vi sia ancora interesse a realizzare impianti fotovoltaici. Oggi si trovano sul mercato offerte strabilianti, tali che i fornitori di impianti possono approvvigionarsi sul mercato con kit da poco più di 5.000 euro per 3 kwp, compreso di pannelli, struttura, inverter, quadri e cavi. Pur aggiungendo il costo dell’installazione, della progettazione e delle pratiche burocratiche, restiamo in un ambito di spesa abbordabile da parte di un privato che, in uno Stato oppressivo sul piano fiscale, trova interesse a procedere con la richiesta di defiscalizzazione al 50%. E ancora non ci è stato detto se questa condizione sarà prorogata oltre il 30 di giugno. Venuta meno la concorrenza cinese, la stupidità dei mercati provocherà inevitabilmente un aumento dei prezzi in Europa con una forte depressione in quei Paesi dove l’accesso al credito è raro e, in ogni caso, molto oneroso. Pensare poi che le aziende italiane possano competere con la macchina da guerra tedesca, è davvero fantasioso. La cecità europea. L’antidumping è uno dei provvedimenti che hanno caratterizzato l’economia americana fin dai primordi del secolo scorso. Nel frattempo sono trascorsi circa 120

anni e non solo avremmo dovuto imparare dagli errori del passato, ma avremmo anche dovuto capire che l’America è assai diversa dall’Europa, sia per la conflittualità esistente tra gli Stati del vecchio Continente (vedi foto sotto), sia perchè il mercato americano ha una dinamicità ed una facilità di ripresa, favorita da governi economicamente intelligenti, che noi non possediamo. Se, poi, andiamo a rapportare questo discorso alla sola Italia, Dio ci salvi. Parliamo di prodotti di qualità. Laddove si tratti di aziende consolidate e tecnologicamente avanzate, noi non abbiamo nulla da insegnare ai cinesi, che sono più bravi di noi perchè utilizzano meglio le loro economie azien-

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dali. Fino a questo momento noi siamo riusciti a tenere botta alla invasione di pannelli fotovoltaici cinesi, perchè avevamo un mercato che non era depresso dalla crisi. Ora, che si vende poco, ci accorgiamo che il pannello cinese costa meno e che per vincere la concorrenza di quel Paese è necessario introdurre dazi consistenti (si parla del 60%). Evidentemente fino ad oggi l’Europa ha dormito, perchè in ogni caso quando vi sono concorrenti che producono con uguale qualità e a minor prezzo bisogna porsi delle domande e prendere provvedimenti intelligenti oltre che immediati. Noi, invece di aprirci verso il mondo, ci barrichiamo in casa e non troviamo altra filosofia che quella del verboten. Ci sono provincie della Cina che hanno avuto bisogno di noi, delle nostre capacità imprenditoriali, delle nostre tecnologie, dei nostri progettisti. Questo bisogno c’è ancora, soprattutto nelle regioni del nord ovest. E’ lì che si devono giocare gli accordi internazionali, è lì che gli scambi commerciali possono esserci favorevoli. Parlando specificamente dell’Italia, dobbiamo chiederci se la differenza del costo del lavoro tra noi e la Cina derivi esclusivamente dal fatto che là gli operai sono pagati con una manciata di dollari e un piatto di riso. Più ci si tecnicizza e meno questo divario è gravoso. Più sono gli oneri periferici della produzione, più questo divario si aggrava. E’ su questi concetti che bisogna lavorare. E’ possibile che in Europa non ci sia nessuno che sappia pensare a qualcosa di più illuminato che non una semplice imposizione dei dazi? E continuo: il cammino verso la globalizzazione. Non si può tornare indietro quando ci fa comodo e puntare su un mercato aperto quando, stretti tra i nostri confini, ci viene a mancare l’aria. La globalizzazione è un fenomeno avviato e inarrestabile. Per molti Paesi rappresenta un forte problema, ma noi italiani abbiamo dimo-

strato che abbiamo sufficiente iniziativa e capacità per piazzare le nostre aziende di eccellenza ai primi posti del mondo. Non dobbiamo pertanto lamentarci se gli altri vengono ad invadere il nostro mercato, ma dobbiamo difendere i nostri imprenditori, obbligando il sistema creditizio ad entrare nel sistema Paese. Se le banche restano sorde a questa esigenza, si drovrà creare una banca o più banche istituzionali, magari anche coinvolgendo il privato e i capitali internazionali. Le banche sono allo sfascio, anche se continuano a proclamarsi sane. Basta entrare in una qualsiasi filiale per capire che se dovessimo condurre noi una azienda configurata come quella, sarebbero proprio le banche a non credere nelle nostre capacità imprenditoriali. La miglior difesa è l’attacco, ma bisogna attaccare tutti insieme. E concludo con le preoccupazioni sulla differenza tra l’aggressività tedesca e quella di altri Paesi europei, fra cui l’Italia. A mio modesto parere mi sembra che le misure antidumping vogliano proprio favorire il mercato dei pannelli provenienti dalla Germania, che ha disponibilità produttive che possono coprire tutto il mercato europeo. Lo abbiamo già visto nel passato, quando il conto energia tedesco era inferiore rispetto a quello italiano, in termini di incentivi barra chilowattora. La medesima azienda tedesca vendeva in Italia i suoi pannelli ad un prezzo nettamente superiore rispetto a quanto vendeva in Germania. I tedeschi sono molto bravi a spolpare i loro partners europei. E la Commissione Europea sembra davvero prona.

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ILLumInAZIOnE LED COn nOLEggIO OPERAtIVO Che cos'è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un'operazione a medio e lungo termine, adatto a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle acquistare, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di alcuni prodotti. E’ la soluzione ideale per quei clienti che vogliono pagare per l'utilizzo "pay for use" e non sono interessati alla proprietà dei beni. Il Noleggio Operativo è un contratto attraverso il quale l'utilizzatore ottiene la disponibilità del bene per un periodo prestabilito, dietro versamento di una quota mensile detta "canone di locazione", comprensiva della necessaria assistenza e manutenzione del bene stesso oltre che delle relative coperture assicurative.

Perchè scegliere il noleggio operativo?

Il noleggio operativo permette di seguire l'innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato nel tempo alla disponibilità immediata di beni costantemente aggiornati dal punto di vista tecnologico. Questo si traduce nella possibilità del cliente di adeguare gli apparati in base alle proprie esigenze, con la garanzia di un ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a proprio carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa succede alla fine del contratto?

A fine noleggio il cliente ha la facoltà di: - sostituire l'apparecchiatura con un nuovo prodotto - prolungare il noleggio, mantenendo l'apparecchiatura, ad un canone ridotto - riscattare l'apparecchiatura con una cifra minima - rendere l'apparecchiatura -

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fotovoltaico verso le mini grid

energy storage quando piccolo è grande

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na delle sezioni che ho trovato tra le più interessanti in Fiera è quella relativa allo stoccaggio dell’ energia, il cosiddetto storage. Molte le curiosità, poche le novità. Le curiosità sono dovute alla graduale, sia pur lenta espansione dell’automotiv, che sicuramente rappresenta un futuro prossimo, ancora un po’ distante per via dei costi, delle resistenze del mercato del petrolio e della realizzazione di una efficiente e rapida rete di ricarica. Per quanto riguarda le novità, invece, l’esposizione è quella dei soliti armadioni per l’utenza domestica, al fine di stoccare l’energia proveniente da impianti fotovoltaici. Il consiglio generale che si riceve dagli stessi produttori è quello, in ogni caso, di non staccarsi completamente dalla rete. Il desiderio di creare smart grid indipendenti e impianti totalmente stand alone, al fine di non essere più soggetti al potere dominante del gestore elettrico nazionale è però grande. Per questo, nonostante si sia rimasti affascinati da certe proposte commerciali molto aggressive, come quella di

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Denys Solar, che offre un pacchetto di accumulatore più impianto fotovoltaico da tre chilowatt a soli 9.000 euro, esclusi costi di installazione e accessori, la mia attenzione si è rivolta verso un produttore napoletano, che ha avuto il coraggio di abbandonare la via del piombo per quella del litio e di proporsi sul mercato con un accumulatore di piccole dimensioni, diciamo portatile, brevettando un sistema elettronico unico, capace di gestire in piena affidabilità le batterie al litio e tutte le periferiche ad esse collegate. E’ questo il sistema di Eco Power, orgogliosa di una scheda del peso di 800 grammi e di un accumulatore portatile di soli 18 chili. Le ridotte dimensioni potrebbero fare dubitare delle prestazioni, ma i progettisti assicurano di potere soddisfare professionalmente le esigenze e le levate potenze di picco di un impianto residenziale, connesso ai pannelli fotovoltaici. Le sue caratteristiche sono: un pannello di controllo capace di potere verificare l’operatività del sistema in


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modo semplice ed efficace, la possibilità di utilizzare il dispositivo in AC (230 Vn) e in DC (24 Vn), un doppio controllo MPPT (max power point tracking), la gestione dei rendimenti e dell’assorbimento della corrente auto prodotta, un sistema di cross-less per integrare le eventuali unità ausiliari. I prezzi sono davvero interessanti, perchè per una potenza di 4 kwp siamo intorno ai 4.500 euro. E’ evidente che noi siamo sempre con l’occhio al mercato italiano, ma certamente questa soluzione sembra molto adatta per gli impianti stand alone, ove è necessaria una erogazione dell’energia 24 ore su 24. E’ curiosa l’assimilazione dei costi di questa attrezzatura con un I-Phone, pressocché identica per piccole potenze. Con quel costo, ci viene detto, riusciamo a dare luce ad un intero villaggio africano, oltre che soddisfare altre esigenze come l’estrazione dell’acqua dai pozzi. Un altro utilizzo interessante del sistema di accumulazione di Eco Power

è la gestione delle luci a led, che by passa il trasformatore, collegandosi direttamente all’uscita 24 volts. In questo modo il led supera la fase di accensione e viene meno stressato, quando l’illuminazione non è costante, come ad esempio in una abitazione privata. Nel caso dei led l’accumulatroe gestisce anche il dimmer system e le variazioni di colore. L’importante, ovviamente, è stabilire il fabbisogno interno della micro grid. L’accumulatore potrà essere modulare per assicurare uno storage efficiente con notevole risparmio di spazio. Mi piacerebbe vederlo applicato già in fase di costruzione in un sistema edile di villette a schiera. La porta è aperta.

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DESIGN LIGHTING TOKYO is a venue for business meetings between exhibitors and visitors. Design lightings that enrich the atmosphere will be showcased and plenty of users that seek stylish design lightings will gather here in Tokyo.

Vuoi ricevere ulteriori informazioni sulle opportunitĂ di business, partecipazioni a fiere, a incontri b2b e di partnership in giappone? Vuoi partecipare come visitatore o come espositore a questa fiera in tokyo? Scrivi a: se@progemaenergia.it 32


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COREA

i venti di guerra non frenano l’energia

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e reazioni dei media internazionali, inclusi quelli nostrani, il cui entusiasmo nel riportare le notizie concernenti i “venti di guerra in Corea” ha creato forti preoccupazioni sia nei nostri connazionali, sia nelle aziende che potrebbero avviare rapporti commerciali con la Corea del Sud, hanno spinto molti a non prendere in considerazione le opportunità commerciali e di sviluppo che questo Paese offre. Nonostante nel 2012 il calo globale degli ordini sia stato del 36,8%, la cantieristica coreana ha continuato a detenere il primato sia per valore, sia

per volume di commesse, con una quota del 35% sul totale globale. Per il 2013 non e` possibile prevedere un aumento significativo delle commesse a causa della prolungata stagnazione economica globale. Tuttavia la ricerca costante di fonti energetiche favorira` in particolare i progetti di sviluppo dell’energia marina. Nel 2012 l’interscambio con l’Italia ha confermato una bilancia commerciale in attivo a nostro favore con le importazioni coreane a superare le esportazioni. Tuttavia i valori sono in calo rispetto al 2011; le esportazioni coreane verso

l’Italia hanno totalizzato 3,26 mld USD (-20,6%), contro le importazioni che sono state di 4,82 mld USD (+10,4%). I prodotti italiani maggiormente acquistati sono, in ordine di importanza: macchinari (+15,8%, quota del 26,7%), pelletteria (+7,2%, quota del 10,2%), apparecchi elettrici (+4,6%, quota del 7%).

(fonte ICE - Seoul)

Vuoi ulteriori informazioni su opportunità di sviluppo in Corea? Scrivi a: se@progemaenergia.it 33


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DALL’ASIA UN APPELLO ALLE AZIENDE ITALIANE PER PRODURRE ENERGIA PULITA

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l ministero malaisiano dell’energia, della tecnologia verde e dell’acqua ha varato un piano nazionale piuttosto aggressivo per raggiungere l’obiettivo di una economia che si basi anche sullo sviluppo del settore energetico. Il piano prevede, ovviamente, di facilitare le aziende del comparto energetico interne al Paese, ma si rende anche conto di dovere aprire le porte ad approvvigionamenti esterni, sia in termini di tecnologie, sia in termini di capacità professionali. In particolar modo il riferimento è sulla energia prodotta dal fotovoltaico. Il governo della Malesia, infatti, ha in prospettiva la riduzione degli approvvigionamenti di fossile (carbone e petrolio) per la produzione di energia, sia ad uso domestico che industriale, anche in previsione di una diversifica-


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zione che svincoli il Paese dal giogo dei produttori più tradizionali. In un recente convegno svoltosi a Roma nello scorso mese di Aprile, infatti, i rappresentanti malaisiani hanno spiegato come la politica sia quella di incentivare modelli meno dispendiosi per la nazione, anche in termini di risparmio energetico, puntando sulla consapevolezza del cittadino e diminuendo drasticamente i costi di produzione, di trasporto e di conversione dell’energia. Una parte di questo obiettivo è stato già raggiunto con l’introduzione di incentivi sulle tariffe. Ovviamente l’attenzione non è solo rivolta agli impianti fotovoltaici, ma anche all’eolico e agli impianti di cogenerazione. L’amministrazione della Malesia, infine, si è detta sensibile anche ai pro-

blemi dell’ambiente e alle negatività che su esso produce una sconsiderata produzione di energia, soprattutto quella che per la sua metodologia genera CO2. Sebbene in passato l’aspetto ambientale non abbia trovato molto riscontro, oggi in Malesia tutti i progetti energetici devono passare al vaglio delle autorità per l’ambiente, al fine di valutarne i requisiti sull’impatto, sia in termini di emissioni, sia in termini di inquinamento acustico. La qualità dell’aria e della vita, dunque, è anche in questo Paese una priorità imprenscindibile.

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GUATEMALA

la porta del centro America

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l Guatemala è un paese con una economia in crescita, multiculturale e benedetta dalla natura. Il Guatemala ha un vantaggio competitivo grazie alla sua posizione strategica, essendo un ponte naturale tra le Americhe, con accesso agli oceani Atlantico e Pacifico, così come ai principali mercati mondiali. Il Guatemala promuove modelli di business innovativi nel paese e il suo governo si è impegnato a istituire la trasparenza e la certezza del diritto per attrarre maggiori investimenti, riconoscendo l'importanza di trasformare il Guatemala in una nazione di libero scambio. Numerosi sono gli incentivi verso i nuovi investitori, fra i

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quali anche un forte meccanismo di defiscalizzazione. Alcuni numeri. Il Guatemala è la più grande economia dell’ America Centrale, ricoprendo il 37,5% del PIL totale. Gli operatori che si approcciano al mercato mesoamericano sono stati calcolati nell’ordine di 67,5 milioni. Il mercato interno, invece, conta di 15 milioni di abitanti,di cui il 70% ha meno di 30 anni. Difatti, anche la popolazione universitaria è la più numerosa dell’America Centrale. In termini generali è la quinta economia del territorio latino americano. Il settore dell’energia è tra quelli di maggiore interesse per uno sviluppo consapevole e a basso costo. Al fine di coinvolgere direttamente nuovi investitori, si svolge a Città del Guatemala un summit internazionale nei giorni 30 e 31 di maggio. Le aziende italiane sono invitate.


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Nuova partnership SE - LEDrevolution Sono davvero pochi i veri professionisti delle luci a led, molte aziende si fossilizzano su prodotti di design, molti progettisti inseguono le grandi opere, cosÏ se un privato, una azienda, un ente pubblico vogliono sostituire l’attuale illuminazione tradizionale non trovano riferimenti validi e proposte concrete. Dai prossimi numeri SE apre una rubrica in collaborazione con LEDrevolution per la soluzione dei problemi che i lettori vorranno proporci scrivendoci a se@progemaenergia.it 40


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mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news IL RumORE DEI tREnI Ridurre il rumore facendo a meno dell'impatto paesaggistico delle barriere. Con questo obiettivo l'Agenzia provinciale per l'ambiente della Provincia di Bolzano ha avviato una sperimentazione, lungo la linea ferroviaria del Brennero, di due sistemi. Il primo è quello di intensificare l’uso di ammortizzatori sulle rotaie. Il secondo è quello relativo all’uso di speciali lubrificatori. I risultati saranno disponibili tra qualche mese. CERtIFICAZIOnE EnERgEtICA PER InFISSI E FInEStRE La nuova iniziativa dell'Associazione francese dei Produttori di infissi esterni, l'UMFE, insieme all'Unione dei produttori di vetro piano per l'edilizia, il CSFVP, punta a aiutare i consumatori nella scelta di nuovi infissi per finestre e porte d'ingresso, avendone ben chiare le performance energetiche e la tenuta termica. Il 18 aprile scorso le due associazioni francesi hanno, quindi, lanciato l’etichetta energetica per i serramenti esterni, un sistema di riferimento per acquisti effettuati sulla base di criteri oggettivi e trasparenti. SVILuPPO SOStEnIbILE PER LA COLDIREttI Sono partiti i roadshow sulle rinnovabili di Mastergem: appuntamenti nel corso dei quali si discute, direttamente con le imprese, di sviluppo sostenibile. Il primo è stato a Grosseto, grazie alla collaborazione con la Coldiretti locale. Qui il confronto è

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stato tra l'amministrazione comunale (era presente l'assessore all'Innovazione Luca Ceccarelli), i vertici di Coldiretti e gli imprenditori della zona, soprattutto del settore agricolo. Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti Grosseto, ha sottolineato l'importanza di un workshop del genere e ha precisato la volontà, da parte di Coldiretti, di voler lavorare per sostenere le politiche dello sviluppo sostenibile all'interno dei propri associati. PER L’EnERgIA IL mInIStERO SI COnSuLtA COn I CIttADInI Il Ministero dello sviluppo economico ha lanciato sul proprio sito una consultazione pubblica con scadenza al 31 maggio 2013, al fine di acquisire un quadro il più possibile completo delle diverse posizioni che potranno contribuire ad informare e sostenere l’azione dell’Italia nel futuro dibattito europeo sulle politiche climatiche ed energetiche. Il quadro strategico delinea come obiettivi principali per il 2030 la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la garanzia dell’approvvigionamento energetico ed il sostegno alla crescita, alla competitività e all’occupazione, da realizzarsi secondo un approccio efficiente in termini di costi e fondato sull’impiego dell’alta tecnologia. POWER OnE VEnDutA AgLI SVIZZERI DI Abb Power One, multinazionale del settore fotovoltaico con uno stabilimento a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo, è stata acquisita da ABB, Gruppo leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, per


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mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news mini news oltre un miliardo di dollari. L’azienda svizzera, che ha sede a Zurigo ed è presente in oltre 100 Paesi, ha acquisito infatti 150 mila azioni del valore di 6,35 dollari ognuna. CERCASI SOLuZIOnI PER LE SmARt CItIES Operativo il bando Smart Cities and Communities, finalizzato ad incentivare la realizzazione, da parte di MPMI lombarde e organismi di ricerca, anche in collaborazione con Grandi imprese, di progetti innovativi per facilitare la riduzione del consumo energetico e dell'emissione di anidride carbonica a favore di uno sviluppo economico sostenibile ed una elevata qualità della vita. I progetti dovranno riguardare la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale ed essere finalizzati a introdurre soluzioni intelligenti di problemi di scala urbana, metropolitana e più in generale territoriale per il miglioramento della qualità della vita e della collettività. bEnEFICI PER 50 mILIARDI DALLE FOntI RInnOVAbILI Secondo Irex Annual Report, il dossier realizzato dalla società di consulenza strategica Althesys, le energie rinnovabili sono un elemento di risparmio. La diffusione delle energie rinnovabili può infatti portare, entro il 2030, benefici compresi tra i 19 e i 49 miliardi di euro. Investire su fotovoltaico ed eolico ha portato all’Italia un indubbio vantaggio economico che, sempre secondo questo rapporto, potrebbe crescere se il Paese decidesse di sostenere le energie alternative con

più convinzione. Tra i benefici più importanti l’occupazione. “Gli addetti incrementali, cioè considerando solo i posti di lavoro che non esisterebbero in assenza di rinnovabili –si legge nel rapporto- toccano i 130.000 nel 2013 (in netto calo rispetto agli anni precedenti) per poi stabilizzarsi tra i 45.000 e i 60.000 al 2030. I benefici valutati lungo tutta la vita dell’impianto sono compresi tra gli 85 e i 96,6 miliardi di euro”. ECCO L’EOLICO SEnZA LE PALE Alcuni ricercatori dell’Università olandese di Deft hanno creato un nuovo sistema, privo di turbine, per estrarre energia dal vento e in grado di produrre energia elettrica utilizzando gocce d’acqua con carica. Il dispositivo si chiama EWICON ed è un convertitore elettrostatico di energia eolica. Ewicon è ancora un prototipo ed è l’unico dispositivo che crea energia elettrica direttamente dall’energia del vento, mentre la maggior parte delle turbine eoliche produce energia elettrica convertendo quella cinetica in meccanica. Rispetto alle turbine tradizionali il vantaggio sta nel fatto che permette di costruire unità di forme e dimensioni diverse e una minore manutenzione, essendo totalmente assente l’usura delle parti metalliche.

(fonti: Provincia di Bolzano - Casaeclima Mastergem - Infobuildenergia - Anter)

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Project management: pv plants led lights energy saving ________________________________________ PROgEMA Srl – Via De Amicis 2 – 21020 Varano Borghi VA (Italy) Tel.: +39 02 9374175 – +39 0332 948.948 – fax: +39 02 700537124 – cell.: +39 331 8118840 internet site: www.progemaenergia.it email: info@progemaenergia.it ________________________________________

Progema Ltd., although recently established, has been on the market for over ten years in the project management. Back in the 90s dealt with the current team core of renewable energy and energy conservation in the project called Blue Line. on 2005, in collaboration with professional firms specializing in engineering, has developed the brand Ecoplanet for the construction of photovoltaic projects advanced public and private business. the technical expertise and financial capacity taken at that time have since given birth to Progema Ltd. the increasing business and complexity of the projects were invited to go on a road of new investment and capacity certified by EnEA (national Agency for Energy and the Environment). Progema, which maintains partnerships with academics and leading European companies in the production of solar panels, inverters and industrial systems, also with reference to the integrated energy-saving solutions, like led lights. Progema recently collaborated with the Italian Institute for Foreign trade in China, Japan and Arab Emirates missions.


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