Immaginate di svegliarvi senza una emozione . Come vivresti la giornata? Cosa faresti?
di
Lara Prosperi
E’
mattina.
Oggi a
scuola
c’è
la
verifica di geografia , ma non ho paura, anzi, sono molto tranquilla; mi sento come un piccolo buco dentro la pancia, come il pezzo mancante di un puzzle. Con la testa confusa, mi dirigo fuori dalla mia stanza e mi preparo. Una volta arrivata a scuola, saluto i miei compagni e mi siedo sul banco. Ad un certo punto suonano cinque campanelle e la maestra urla: “Aiuto ! Aiuto! Scappate tutti via ! C’è un incendio! Aiuto! Tutti i
miei compagni urlano e
scorrazzano per la stanza, impauriti.
Dal loro cuore emerge pian piano il panico , la paura, che sbocca fuori in un sonoro grido. Ma io non batto ciglio , rimango impassibile e guardo i miei compagni con sguardo annoiato. Mi accorgo davvero del pericolo quando una scarlatta cresta di fuoco fa capolino dalla porta dell’aula e, come una cieca mano lebbrosa cerca di afferrare i miei amici con i suoi tentacoli fiammeggianti.
Mentre
i
compagni
si
ritirano verso la parete opposta alla porta dell’aula, i miei pensieri tornano al buco nella
pancia
e
ovviamente
alla
mia
insolita reazione, che mi sono portata a scuola questa mattina: insomma come
faccio a non aver paura nel bel mezzo di un incendio!? La maestra dice : “Chiara! Che cosa fai? Vieni subito qui!” Io all’improvviso dico: “Ecco cosa succede! Mi manca la paura!” La maestra eclama: “Chiara! Ti ho detto di venire qui!” Io vado vicino agli amici e la maestra mi lancia un’occhiataccia. Dopo
qualche
minuto
arrivano
i
pompieri e, con la scala, ci portano giù dalla
stanza
infuocata.
Le
maestre
chiamano i genitori , e i miei arrivano per primi. Le maestre raccontano loro il mio strano atteggiamento e la mamma e il papà mi guardano sbalorditi.
Mi portano via in macchina. Una volta a casa, mi incominciano a riempire di domande, ma io mi chiudo a chiave in camera mia, da sola, e mi metto a piangere sul letto, quando una piccola vocetta mi dice: “ Ehi, ciao! Scusa, mi potresti far entrare nel tuo cuoricino, Chiara?” Io balzo a sedere sul letto e dico: “ Chi c’è?” “Ma sono il folletto della paura! Per sbaglio questa notte mi sono cascato e sono precipitato qui, dal tuo letto! Mi faresti rientrare, per piacere?”
Io mi volto e vedo dietro a me un piccolo esserino vestito di bianco e con la pelle verde e le orecchie a punta.
“Ecco mi
perché
mancava
la
paura!” esclamo io. Lui mi dice “Ogni emozione corrisponde ad un folletto, sì, ma adesso mi fai rientrare nel tuo cuore?” “Ma come faccio?” “Devi aprire la bocca!” Io la apro e lui fa un balzo e rientra dentro .
Io non sento pi첫 il grande vuoto nella pancia e mi sento molto meglio. Decido di non dirlo a nessuno, il segreto del folletto, intendo.