Popolis - Ottobre 2012

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IN PRIMO PIANO

di Paola Zani e Daniela Iazzi paola.zani@cassapadana.it daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

ome ogni anno, i tre soggetti culturali della Bassa Bresciana che fanno riferimento a Cassa Padana – Fondazione Dominato Leonense, Palazzo Cigola Martinoni e Fondazione Castello di Padernello – propongono percorsi didattici gratuiti di approfondimento per le scuole primarie e secondarie. Ecco qui le proposte.

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FONDAZIONE DOMINATO LEONENSE Leno Percorsi Storici t - "CCB[JB -FPOFOTF JM .POBTUFSP EJ 4BO Benedetto, dal 758 d.C. al 1783: il Mona-

stero di San Benedetto di Leno, fondato dal re longobardo Desiderio con l’appoggio dell’Abbazia di Montecassino nel 758 d.C., possiede una storia millenaria e gloriosa. Scopriamola insieme. t *O WJBHHJP DPO JM QFMMFHSJOP NFEJFWBle: l’Abbazia era situata lungo la via Francigena, il piĂš antico e trafďŹ cato percorso medioevale seguito da coloro che, dall’Inghilterra e dalla Francia, intendevano raggiungere Roma e la Terra Santa; questa “viaâ€? è stata dichiarata, nel 1994, “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europaâ€?. t *M .POBDIFTJNP CFOFEFUUJOP 4BO #F-

A SCUOLA FUORI DA SCUOLA LE PROPOSTE DIDATTICHE DI PALAZZO CIGOLA, CASTELLO DI PADERNELLO E FONDAZIONE DOMINATO LEONENSE

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OFEFUUP EBMMB SFHPMB B QBUSPOP E &VSPQB: l’attivitĂ contempla l’esposizione del contesto storico sociale in cui è nato e si è diffuso il monachesimo benedettino per arrivare ad un focus sul nostro territorio quale zona altamente inuenzata dai benedettini e dalla loro regola. I tre percorsi sono rivolti a tutte le classi di etĂ . Durata: 1 ora per modulo. Gratuiti.

Percorso di Educazione al Risparmio t -B TmEB EFJ DJODJMMJ per un uso consapevole del denaro. Una lezione interattiva rivolta alle classi della scuola primaria. Partendo dall’analisi e dalla consapevo-

lezza delle crescenti situazioni di indebitamento delle famiglie, è nata la favola illustrata “La sďŹ da dei cincilliâ€? di Lidia Laffranchini, destinata ai bambini delle scuole elementari. Il percorso relativo al risparmio ha la durata di 1 ora e mezza (in aula). Gratuito. Periodo: tutto l’anno. Info e prenotazioni: info@fondazionedominatoleonense.it Tel.: 331 6415475 – 030 9038463

PALAZZO CIGOLA MARTINONI Cigole Dal 2011 Cassa Padana gestisce lo spazio museale di Palazzo Cigola Martinoni e ha creato delle collaborazioni per rendere fruibile il Museo Multimediale RAĂŹS, sui temi della cultura rurale e del gioco storico, ai bambini di ogni etĂ . Per le scuole dell’infanzia vengono proposte semplici visite guidate alle stanze del museo, abbinate ai laboratori proposti da Lesic, il centro di formazione dell’ADASM-FISM di Brescia che lavora con i bambini per sviluppare le loro abilitĂ pratiche e creative. Per i ragazzini della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, c’è la possibilitĂ di effettuare solo la visita guidata (4,00 euro a bambino) oppure di abbinarla a laboratori didattici che si articolano su diverse tematiche quali il gioco della tradizione, il gioco storico, la cultura rurale, l’ecologia, la ďŹ aba e i burattini, le espressioni corporee, l’arte, la scrittura e il tema dell’acqua in collaborazione con Valerio Gardoni. Ogni tematica viene affrontata con diversi laboratori, ad un costo di 6,00 euro a bambino ďŹ no ad un massimo di

9,00 euro per la visita completa alle due sezioni del museo con la scelta di due laboratori. E per chi volesse organizzare una vera e propria gita scolastica di una giornata intera, proponiamo diverse soluzioni: dall’atmosfera rinascimentale del Palazzo, con una vera e propria caccia al tesoro, a quelle in abbinamento ad altre realtĂ del territorio, come il Castello di Padernello o il CaseiďŹ cio Zani. I costi variano dai 9 ai 12 euro. C’è la possibilitĂ di fare un pranzo al sacco o di trovare tutto allestito per degustare prodotti legati alla biodiversitĂ animale e vegetale della Cooperativa sociale agricola l’Antica Terra, ad un costo aggiuntivo di 7 euro a bambino. E se c’è bel tempo? Quale migliore occasione di vivere il fantastico parco del palazzo attrezzato con bagni, giochi e zone d’ombra il tutto gratuitamente senza costi aggiuntivi. Info e prenotazioni www.palazzocigolamartinoni.it tel. 338 5098504

FONDAZIONE CASTELLO DI PADERNELLO Borgo San Giacomo Oltre alla visita al castello, con la sua storia e i suoi segreti, la Fondazione propone laboratori didattici, variamente modulati in base all’etĂ , volti ad approfondire i saperi e le abitudini dell’uomo medioevale. Tra quelli proposti: "MMB SJDFSDB EFHMJ HOPNJ *M $BTUFMMP JO NJOJBUVSB " PHOVOP JM TVP TUFNNB %BM DBNQP BMMB UBWPMB -B UFSSB F M BSUF 4VMMF orme degli amanuensi e La ďŹ aba. Anche in questo caso il costo varia dai 3 euro per la sola visita al castello ai 5 euro per la visita al castello e alla mostra in corso. I laboratori, invece, incidono per 3 euro. C’è la possibilitĂ di organizzare anche un’intera giornata. Info e prenotazioni: 030 9408766 www.castellodipadernello.it O

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LA FILIALE

BADIA POLESINE,

FRA AGRICOLTURA E FUTURO, di Franco Poli | franco.poli@cassapadana.it

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adia Polesine, in provincia di Rovigo, sorge sulla riva destra del fiume Adige e deve il suo nome all’Abbazia della Vangadizza, importante monastero benedettino fondato prima dell’anno Mille in località Vangadizza e soppresso nel 1810 durante la dominazione francese. Confina con le province di Verona, Comune di Castagnaro e Padova, Comune di Masi; compreso le quattro frazioni il numero di abitanti supera le 10 mila unità. La filiale di Badia Polesine della Cassa Rurale del Basso Veronese venne inau-

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gurata ed aperta al pubblico nel luglio 2003 nel nuovo insediamento urbano, edificato tra la fine anni ‘80 e l’inizio anni ‘90, fuori dal centro storico. Dall’1 gennaio 2012 Banca Veneta 1896 è confluita in Cassa Padana. La fusione ha portato la banca a essere punto focale e di riferimento del territorio. La solidità patrimoniale di Cassa Padana permetterà di essere competitivi sul mercato, anche in congiunture economiche negative, come quella che stiamo vivendo in questo momento. La tipologia di clientela di Badia


NOTTI DA PIPISTRELLI gli occhi dei profani esiste un solo pipistrello. Quello che vediamo volare sulle nostre teste quando d’estate si fa sera. E invece sono molteplici le specie di questo chirottero così utile al nostro ambiente e alla fine così poco conosciuto. Ecco perché rimarrà per molti una serata indimenticabile la ”Notte del Pipistrello”, che si è tenuta lo scorso luglio nell’ottocentesca Corte Rossi a Masetti di Badia Polesine. L’incontro concludeva una particolare ricerca quinquennale, promossa dal WWF di Rovigo, iniziata nel 2008 con l’obiettivo di individuare la Chirotterofauna della provincia e resa anche possibile grazie all’impegno di una dozzina di volontari che hanno svolto un’indagine sui rifugi riproduttivi e sulle varie specie di Chirotteri che popolano il territorio polesano. Prima del 2008 si conoscevano il Pipistrello albolimbato, Pipistrello di Savi e Serotino comune. Dopo la ricerca si sono aggiunge il Vespertilio di Dowbenton, la Nottola comune, la Nottola di Leysler, il Molosso del Cestoni, il Pipistrello nano e una specie non identificata. In questi anni attorno al pipistrello sono nate tante iniziative, dall’attività didattica, alla realizzazione di Batbox fino alla salvaguardia di 400 grandi piante nella golena di Villa d’Adige, resa possibile grazie all’individuazione della Nottola comune e dell’Allocco (nidificante). Entrambe le specie sono in pericolo perché hanno bisogno di piante vetuste e di grosso fusto per riprodursi. Proprio come quelle salvate a Villa d’Adige. O

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Polesine è principalmente privata. Non mancano, però, anche ditte individuali, artigiani e commercianti. Le aziende sono poche, ma rilevanti. I prodotti principali che vengono richiesti sono: conti correnti, carte di debito, investimenti finanziari, mutui. Attualmente nel territorio di Badia si riconoscono diverse aree produttive, come la zona industriale di Crocetta, a ridosso della superstrada e ancora in via di espansione. I settori di produzione spaziano dall’artigianato del mobile all’industria alimentare, dai panificati artigianali all’industria pasticcera, dalla moderna industria farmaceutica ai manufatti edili, dall’industria meccanica all’elettromeccanica, dalle vetrerie alla fonderia, una delle prime importanti industrie sorta alla fine degli anni Cinquanta. A completare il quadro economico, oltre 350 aziende agricole. La vita sociale di Badia Polesine è animata da diverse manifestazioni ed eventi

INFO www.wwfrovigo.it

culturali: dalla “Sagra nazionale degli aquiloni”, che si svolge il 25 aprile, arrivata alla 52esima edizione, al “'FSSBHPTUP CBEJFTFw, giunto al ragguardevole traguardo delle 66 candeline.

Attualmente in Badia Polesine sono presenti in totale 11 sportelli bancari. La filiale di Cassa Padana è composta da 5 dipendenti. Le masse a inizio agosto 2012 erano queste: raccolta diretta 18.215.000,00 euro, raccolta indiretta 11.899.000,00 euro, impieghi 20.121.000,00 euro. O

Da sinistra, in piedi, Cristina Giro e Enrico Rossi. Al centro Franco Poli

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NEL TERRITORIO A F E R R A R A

ARTE E CULTURA PER USCIRE DALLA CRISI Ferrara a cinque mesi dal terremoto

di Macri Puricelli macri.puricelli@popolis.it

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e notizie storiche riguardanti il paese di Cevo sono molto scarse e approssimative a causa delle continue calamitĂ , frane ed incendi, che hanno distrutto quasi tutto ciò che vi era d’antico nella Valle di Saviore. Durante il primo conitto mondiale, i monti di Cevo furono teatro, come del resto tutti gli altri monti dell’Adamello, di sanguinosi combattimenti tra i soldati italiani ed austriaci. Durante l’ultimo conitto mondiale, il paese divenne centro organizzativo della 54° Brigata Garibaldi e subĂŹ la quasi totale distruzione per mano delle milizie nazifasciste. Oggi il paese è risorto grazie, soprattutto, al sacriďŹ cio dei suoi abitanti che per ricostruirsi la casa furono costretti ad emigrare. Posto al limitare ovest di Cevo, il dosso dell’Androla, dalla sua splendida posizione panoramica, domina la media Valle Camonica da Forno Allione a Breno. Nella seconda metĂ del XVIII secolo sorse, sulla sommitĂ del Dosso, una cappella dedicata alla Beata Vergine di Caravaggio. Fu realizzata o per semplice devozione o per segno di ringraziamento alla Madonna per aver salvato Cevo da una delle tante pestilenze e carestie che allora infestavano la Valle Camonica e per fugare le ultime “strieâ€? (streghe) che, nella fantasia di molti, ancora impazzavano di tanto in tanto sui prati dell’Androla. La data di costruzione risale probabilmente al 1753. Il Dosso, dal 2005, ospita uno dei monumenti simbolo della Valle Camonica, la Croce del Papa, ideata dall’artista Enrico Job per la commemorazione del centenario della nascita del Papa bresciano Paolo VI e della celebrazione del rito di beatiďŹ cazione del venerato Giuseppe Tovini. PerchĂŠ la Croce a Cevo? I motivi che mossero il Comitato

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che si era formato in onore di Paolo VI, ad accogliere la domanda della comunitĂ di Cevo, sono riassunti in un verbale: “$FWP QPSUB BODPSB J TFHOJ EJ WJDFOEF EPMPSPTF F JO QBSUJDPMBSF MF DJDBUSJDJ EJ GFSJUF DBVTBUF OFMM VMUJNB HVFSSB 1BPMP 7* QJĂĄ WPMUF BWFWB NBOJGFTUBUP MB TVB WJWB NFNPSJB EJ QFSTPOF F MPDBMJUĂ‹ EFMMB 7BMMF (JVTFQQF 5PWJOJ EJ $JWJEBUF $BNVOP TJ Ă’ JOTFSJUP OFMMB WJUB FDDMFTJBMF F DJWJMF BQQPSUBOEP VO TJOHPMBSF DPOUSJCVUP BODPSB WBMJEP EJ UFTUJNPOJBO[B DSJTUJBOB F EJ QSPNP[JPOF VNBOB La grande Croce ben si inserisce nella tradizione Camuna, ricca EJ NPOVNFOUJ F TFHOJ EFMMB QBTTJPOF EJ $SJTUPw E cosĂŹ il grande CrociďŹ sso ricurvo sul mondo – che secondo le intenzioni dell’artista doveva diventare qualcosa di altrettanto signiďŹ cante dello stadio ove inizialmente era stata posto in occasione della visita del Santo Padre a Brescia – il 5 novembre 2005 prende dimora sul Dosso dell’Androla. Le dimensioni della statua hanno comportato qualche problema di trasporto e collocazione, con una momentanea sistemazione sul sagrato della chiesa parrocchiale, luogo di passaggio e qualche volta anche chiassoso che per alcuni giorni è stato silenzioso punto di raccoglimento e di preghiera. Nei prossimi mesi dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione della cappella dell’Androla, che consentiranno di realizzare una cripta per la preghiera e ďŹ nalmente di ultimare le importanti opere di sistemazione dell’intera area. La Croce, una delle meraviglie italiane, è meta ogni anno di pellegrinaggi e visite ed è al centro di un ricco calendario di iniziative proposte dall’associazione culturale Croce del Papa, nata proprio per favorire la conoscenza dell’importante sito storico e religioso. O 13




I NOSTRI PROGETTI A BRESCIA

LA STORIA MILLENARIA DELLA CHIESA DEI SANTI NAZZARO E CELSO DI LENO

Presentazione degli atti del convegno

di Angelo Baronio

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resti diroccati della chiesa dei Santi Nazzaro e Celso del Pluda nella campagna di Leno, sull’antica via per Calvisano, stringevano il cuore di chi, fino a pochi anni fa, passando ne scorgeva, tra gli alberi, il profilo cadente. Due volte meritorio, dunque, l’intervento della Fondazione Dominato Leonense, che, dopo il complesso percorso per recuperarne la proprietà, al fine di programmare il restauro e la valorizzazione, ne ha voluto studiare le origini e la storia. I risultati dell’intervento di restauro

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sono sotto gli occhi di tutti. La chiesa è tornata ad essere punto di riferimento di tutta la zona, restituendo agli abitanti del circondario una parte di se stessi, la possibilità di riannodare i fili con una vicenda millenaria e di ritrovare un’identità perduta. Storia, infatti, di quasi due millenni quella della chiesa del Pluda. Lo hanno accertato gli scavi della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Brescia e gli studi dei vari esperti, che con scrupolo ne hanno esaminato le caratteristiche artistiche e architettoniche e, analizzando le fonti documentarie, ne hanno ricostruito la storia, segnata da rovine e rinascite in una sequenza secolare che giunge fino ai nostri giorni. Le vicende della sua storia si inquadrano, così, nel più ampio processo che ha segnato il passaggio dalla religiosità precristiana al



I NOSTRI PROGETTI A VERONA

CARPI D’ADIGE, UN ORTO PER LA SCUOLA di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it a scuola è ricominciata e si è pronti a nuove avventure. E anche a tirare le somme delle iniziative concluse. Come quella avviata nell’anno scolastico 2011/2012 da Cassa Padana, in collaborazione con la direzione didattica di Villa Bartolomea: la coltivazione dell’orto botanico, vicino agli uffici della Cassa Padana, da parte degli alunni delle classi seconda e terza della Scuola Elementare Padre Giuliani di Carpi di Villa Bartolomea. Lo spazio dedicato a quest’iniziativa, iniziata 4 anni fa, è di circa 500 mq. Le maestre referenti del progetto sono Noris Tegazzin e Cristina Zamperlin. Al progetto hanno partecipato una quarantina di bimbi che ci lavorano dalla primavera fino alla fine della scuola, a giugno. Vengono piantate carote, ravanelli, bietole, lattuga, rucola e raccolte prima dell’estate. I giovani pollici verdi, opportunamente equipaggiati ed attrezzati di annaffiatoi, zappe e rastrelli, hanno effettuato i lavori di riordino verificando, nel contempo, lo stato di salute e la maturazione degli ortaggi, sotto il controllo vigile delle insegnanti e la successiva supervisione di alcuni “nonni” del paese. Tutto ciò per far rivivere la tradizione della coltivazione della terra e la soddisfazione nel raccogliere i frutti che essa offre, grazie anche al lavoro e all’impegno di ciascuno. O

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Alunni delle classi seconda e terza della Scuola Elementare Padre Giuliani di Carpi di Villa Bartolomea

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LETTERE A POPOLIS

PALESTINA E ISRAELE, IL DIFFICILE CAMMINO DELLA PACE Gentile direttore, ho letto sul numero di Popolis di settembre M BSUJDPMP TVMMB DPTUSV[JPOF EFM NVSP OFMMB WBMMF EJ $SFNJTBO JO 1BMFTUJOB "ODPSB VOB WPMUB DPO tristezza mi rendo conto di quanto sia facile fare demagogia illustrando situazioni e realtĂ proponendole solo parzialmente. Ciò che è scritto OFMM BSUJDPMP Ă’ TJDVSBNFOUF QPDB DPTB SJTQFUUP BMMB DPNQMFTTJUĂ‹ EFMM BSHPNFOUP $PNF BM TPMJUP BODIF RVFTUB WPMUB *TSBFMF F HMJ *TSBFMJBOJ GBOOP MB QBSUF EFJ $"55*7* /PO -F TFNCSB TVQFSmDJBMF OPO prendere in considerazione la storia millenaria che IB QPSUBUP MB TJUVB[JPOF BM QVOUP BUUVBMF 7J TJFUF DIJFTUJ EB EPWF EFSJWB MB QBSPMB 1BMFTUJOB RVBMJ erano in origine i suoi conďŹ ni (per esempio, poca parte del territorio chiamato Palestina è attualmente DPOHMPCBUB OFMMP 4UBUP *TSBFMJBOP MB NBHHJPS QBSUF BQQBSUJFOF BHMJ 4UBUJ DPOmOBOUJ DPO *TSBFMF F RVBMJ TPOP RVFMMJ BUUVBMJ EPWF TPOP mOJUJ UVUUJ J 1BMFTUJOFTJ DIF QPQPMBWBOP VO BSFB DPTĂ– WBTUB La leggerezza di un giudizio affrettato nasconde JM GBUUP DIF iJM NVSPw Ă’ TUBUP DPTUSVJUP QFS EJGFTB JM NPOEP BSBCP IB QSPDMBNBUP QJĂĄ WPMUF DIF WVPMF BOOJFOUBSF *TSBFMF BODPSB PHHJ NFOUSF TDSJWP BSSJWBOP EBJ UFSSJUPSJ QBMFTUJOFTJ TVM UFSSJUPSJP JTSBFMJBOP DFOUJOBJB EJ SB[[J BMMF GSPOUJFSF WFOHPOP continuamente fermati kamikazes pronti a far saltare J DJUUBEJOJ JTSBFMJBOJ NFOUSF WBOOP BM TVQFSNFSDBUP a scuola, al bar, a passeggiare, mentre cercano di WJWFSF MB WJUB EJ UVUUJ J HJPSOJ - *3"/ TUB DPTUSVFOEP MB CPNCB BUPNJDB QFS EJTUSVHHFSF *TSBFMF F UVUUP il mondo occidentale. Conosco mamme che mandano a scuola i ďŹ gli in orari e su bus differenti QFS EJWFSTJmDBSF JM SJTDIJP EJ BUUFOUBUJ OPO -F QBSF USBHJDP DPOPTDP QFSTPOF DIF IBOOP MBTDJBUP JM 1BFTF QFSDIĂ? OPO SFHHFWBOP QJĂĄ MB TJUVB[JPOF EJ QFSFOOF BTTFEJP F EJ QSFDBSJFUĂ‹ JM TFSWJ[JP NJMJUBSF Ă’ PCCMJHBUPSJP QFS FOUSBNCJ J TFTTJ J DJWJMJ TPOP PCCMJHBUJ QFS MFHHF VOB WPMUB M BOOP B SJFOUSBSF OFMM FTFSDJUP QFS BHHJPSOBNFOUJ F QFS OPO QFSEFSF la preparazione acquisita, ecc. Cosa farebbe Lei se WJWFTTF JO VO 1BFTF QFSFOOFNFOUF JO HVFSSB /PO cercherebbe di difendersi in qualsiasi modo? 4J Ă’ DIJFTUP DPNF NBJ TPOP MF 4VPSF B EPWFS EBSF una scolarizzazione ai bambini, non ci sono scuole QVCCMJDIF OFMMP i4UBUP 1BMFTUJOFTFw -B GPUPHSBmB QVCCMJDBUB OFMM BSUJDPMP NPTUSB DIJBSBNFOUF JM

EJWBSJP FTJTUFOUF USB MF EVF SFBMUĂ‹ DPOGFSNP QFSDIĂ? IP WJTUP MB TUFTTB TDFOB QFSTPOBMNFOUF EB VOB QBSUF TPMP SPWJOF EBMM BMUSB UFSSFOJ DPMUJWBUJ F GSVUUVPTJ F JOGSBTUSVUUVSF BMM BWBOHVBSEJB NB OPO è la stessa terra? Mi chiedo perchĂŠ poche persone TJ DIJFEBOP EPWF TPOP mOJUJ J NJMJBSEJ EJ EPMMBSJ JO ďŹ nanziamenti internazionali dati alle Organizzazioni Palestinesi afďŹ nchè costruissero infrastrutture e BJVUBTTFSP MB MPSP HFOUF "OOJ GB MB SJWJTUB 5*.&4 QVCCMJDĂ› VOB TUBUJTUJDB NBJ TNFOUJUB TVHMJ VPNJOJ QJĂĄ SJDDIJ EFM NPOEP JM TFTUP QPTUP TQFUUBWB BE +BTTFS "SBGBU OPO NJ SJTVMUB DIF RVFTUP QFSTPOBHHJP BCCJB NBJ MBWPSBUP VO TPMP HJPSOP JO WJUB TVB

$PNF WFEF JM EJTDPSTP Ă’ NPMUP BSUJDPMBUP F sicuramente non può esaurirsi con poche righe, mi auguro però che le argomentazioni trattate possano in qualche modo stimolare la sua curiositĂ esortandoLa ad approfondire le problematiche esposte, afďŹ nchè in un futuro si possano leggere su Popolis articoli meno di parte e piĂš documentati.

Daniela Colombo Brescia

Gentilissima signora Colombo, grazie per queste sue parole. Il nostro articolo non voleva affatto essere esaustivo di una realtĂ , che come lei ben sa, è di una complessitĂ estrema. Non ho la competenza per trovare le ragioni dell’uno e i torti degli altri. E viceversa. Ăˆ vero quello che lei scrive: $JĂ› DIF Ă’ TDSJUUP OFMM BSUJDPMP Ă’ TJDVSBNFOUF QPDB DPTB SJTQFUUP BMMB DPNQMFTTJUĂ‹ EFMM BSHPNFOUP Ho scritto quello che ho visto. Ho raccontato solo una storia legata al percorso futuro di un muro giĂ lungo piĂš di 700 km. Una storia che coinvolge l’unica vera comunitĂ cristiana della Palestina. Purtroppo gli insediamenti israeliani in territorio palestinese sono una realtĂ contro il diritto internazionale e contro accordi precisi. Non sono una mia opinione. E la costruzione del muro a loro difesa, una conseguenza. Credo che gli israeliani abbiano tutti i diritti storici e psicologici di avere paura e di difendersi. Ma senza obbligare a vivere in una prigione con pochi diritti migliaia e migliaia di persone. Non mettiamoci neppure a fare i conti dei morti da una parte o dall’altra. Il cammino della pace non se ne gioverebbe. Quanto alla ricchezza dei palestinesi, si sa che a pagare sono sempre i derelitti. Ovunque nel mondo. Anche in Palestina.

Macri Puricelli direttore di Popolis 21



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