Popolis - Novembre 2011

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Periodico di attualità , economia, informazione e cultura cooperativa anno 9 • n. 6 novembre 2011

Educare al risparmio: il codice etico delle Bcc Il viaggio del Torrone

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editoriali

Identità, partecipazione, impegno diretto

Cari soci, richiamare una frase di 17 secoli fa forse ci può essere utile un pochino ad illuminare il contesto attuale in cui viviamo. Diceva Sant’Ambrogio: “Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi”. È un approccio sicuramente positivo. Le crisi prima o poi passano, si superano, l’umanità va avanti. Dall’altro canto è un invito pressante ad utilizzare questi momenti per rinsaldare sentimenti di unità, sobrietà di stile di vita, partecipazione, impegno diretto, facendo leva sui valori fondamentali. Cassa Padana affronta questi anni forte di un assetto di base ottimale dal punto di vista delle risorse umane, organizzative e patrimoniali di cui è dotata, ma soprattutto con un’idea importante, chiara, condivisa di ciò che è e di ciò che vorrà essere ancora di più in futuro per le comunità locali dove è radicata. Sono i nostri elementi centrali che ci aiutano a vivere “bene” questa fase. Ci guidano nelle scelte strategiche che stiamo compiendo e che effettueremo in futuro. Vittorio Biemmi

sommario

presidente Cassa Padana Bcc

QRCode, nuovi contenuti multimediali su Popolis Se sfogliando la rivista trovate questo “disegno”

avrete scoperto un QRCode che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web.

4-5 Cassa Padana guarda avanti. Con ottimismo e determinazione. Per i nostri figli e per migliorare il mondo”. A ruota libera con il direttore generale Luigi Pettinati

6 Core banking Cassa Padana Tecnologia e innovazione per le operazioni di tutti i giorni

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Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto. Il nome QR è l’acronimo dell’inglese Quick Response (risposta rapida) poiché il codice fu sviluppato per permettere una rapida decodifica del suo contenuto.

Assicurazione sulla casa: la giusta tutela è Famiglia Confort

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I due Popolis

La rivista, che da ottobre esce ogni mese, per questo numero di novembre raddoppia. I soci ricevono uno speciale dedicato al progetto di fusione con Banca Veneta 1896, nel quale in modo semplice, dettagliato, ne vengono delineati obiettivi e dettagli operativi. Più importante però è l’esplicitazione, speriamo argomentata chiaramente, dell’idea forte di fondo sottesa a questa scelta. Costruire una banca di credito cooperativo dimensionalmente più grande e forte, attrezzata nei valori umani, organizzativi e patrimoniali, per svolgere ancora meglio in futuro la sua funzione positiva a favore dei territori dove opera. Nel Popolis “ordinario” fra l’altro si parla di sviluppi progettuali della banca in campo sociale (il progetto di Villa Giuseppina), di mutualità internazionale (viaggio soci in Ecuador), di educazione al risparmio, di possibilità per piccole e medie imprese. La rivista diviene così sempre di più un modo tangibile per rappresentare la visione strategica della banca, non con alta filosofia ma nel divenire degli eventi, attraverso il concreto dispiegarsi nel tempo delle azioni effettivamente realizzate. Crediamo che, pur nella varietà, diversità e complessità dei tanti “cantieri” aperti, il lettore nel tempo riesca a cogliere la sintesi e a ricondurre tutto ad una visione unitaria di ciò che la banca intende essere. Luigi Pettinati

direttore generale Cassa Padana

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dell’associazione Parma OperArt

per i libri scolastici

20-21

A Sissa si respira aria di cassa rurale

Da Torrazzo a Torrazzo, in bicicletta nella campagna cremonese

10 Un cd per “La messa dell’uomo disarmato”

11 Riabilitazione a Leno: fra speranza e incertezza

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La seconda volta della Lubes Villa Badia, corsi per tutti i gusti Professione spettacolo: al via il Teatro di Desiderio Master glocale: dal 2012 nuove edizioni Chi cerca trova: un mercatino online

22 Un Maestro, mille Maestri L’imponente opera del cremonese Virginio Lini in onore di Giuseppe Verdi

14-15 In Cassa Padana il Nobel dei missionari 2011

16 Un tempio per la comunità

17 Da Cassa Padana un aiuto al Servizio di Diabetologia dell’Ospedale di Esine

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Padernello, al via il restauro della Sala Rossa

19 Sull’altare di Verdi e della musica Incontro con Eddy Lovaglio, presidente 3


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Il 21 novembre apre a Gottolengo, nella bassa bresciana, Villa Giuseppina, Comunità residenziale per anziani sostenuta da Cassa Padana. La Comunità nasce da un accordo di programma fra ASL di Brescia, Assemblea dei Sindaci dei venti Comuni del Distretto S.S. n. 9, Cassa Padana Bcc ed è gestita dalla Cooperativa sociale Genesi.

La questione anziana C

sia una società di anziani lo si sente ripetere continuamente e anche il nostro Paese deve fare i conti con questo dato di fatto. Per molti studiosi, questa sembra essere una delle verità indiscusse degli inizi del nuovo secolo, un’assoluta novità che contrasta con una minore fecondità delle giovani coppie che, per motivi diversi, aggravati in questo periodo dai pesanti effetti della crisi economica sopratutto sui giovani, mettono al mondo sempre meno figli. Tanti anziani quindi, ma pochi neonati: anziani più visibili non solo perché in calo la natalità ma anche perché sono effettivamente di più di quanto non fossero qualche decennio fa. Da una relazione al Parlamento sulla condizione dell’anziano curata dal Dipartimento per gli Affari Sociali apprendiamo che la dinamica della popolazione anziana nel nostro Paese è, per intensità e velocità ma anche per durata temporale del processo, una delle più sihe la nostra

di Mario Fappani

Presidente di SOLCO Brescia - Consorzio di Cooperative Sociali

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ruolo specifico e prezioso si contrappone nel tempo attuale un sentimento nuovo che sta lentamente maturando all’interno della nostra società, e perfino nelle nuove generazioni, che porta ad una diversa considerazione del passato. Si tratta a questo proposito di vincere la sfida per una cultura nuova e aperta che tenga nella giusta considerazione un particolare spesso dimenticato e cioè che l’allungamento della vita è un fenomeno non confrontabile con nessun’altra esperienza vissuta dall’uomo nel corso della sua storia. Una sfida di civiltà questa che è ben sintetizzata nella mission di tante Onlus e Cooperative Sociali che gestiscono i più diversi servizi assistenziali, socio-sanitari e sanitari per anziani e che recita: “non solo più anni alla vita, ma più vita agli anni”.

gnificative nel mondo intero. Già adesso l’Italia sarebbe il primo, e per ora unico, Paese al mondo in cui la popolazione di ultrasessantacinquenni (16%) ha superato quella dei ragazzi con meno di 15 anni (15%). Ma non meno importante sarà la dinamica dei decenni a venire, soprattutto per la attesa forte divaricazione fra andamento della popolazione con più di 60 anni e quella con meno di 60 anni. Nei prossimi 45 anni infatti è possibile un aumento di 7 milioni negli ultrasessantenni e una diminuzione di circa 17 milioni di coloro che hanno meno di 60 anni. Questa dinamica deriva dall’attuale speranza di vita alla nascita e a 65 anni, che è significativamente aumentata nelle ultime decadi, dalla longevità e dalla fecondità delle generazioni attualmente in vita. Infatti la longevità della popolazione italiana è una delle più elevate del mondo, mentre la fecondità è in assoluto la più bassa (1,2 per donna). E seppure importante, la prevista immigrazione dall’estero non potrà cambiare in modo decisivo le tendenze di fondo. Inoltre studi approfonditi del fenomeno prevedono che la composizione per età della popolazione anziana è destinata ad invecchiare ulteriormente e già alla fine del prossimo decennio “i grandi vecchi”, con più di 75 anni di età, diverranno numerosi quanto i 6574enni e ciascuna delle due fasce di età raggiungerà e supererà il 10% del totale della popolazione italiana. Le donne rappresentano la grande maggioranza della popolazione anziana e molte di esse vivono sole e in stato di vedovanza. La più alta mortalità che colpisce gli uomini in tutto l’arco della vita giustifica la forte proporzione di donne nell’età anziana: basti pensare che si calcola che la probabilità di un uomo di raggiungere i 65 anni è intorno all’80% e al 90% per una donna.

Per conseguire questo impegnativo traguardo è naturalmente necessario porre in atto da parte dello Stato e delle sue articolazioni, Parlamento, Governo, Regioni ed Enti Locali, in sinergia con enti privati, in particolare con le realtà del Terzo settore, tutti quei servizi sanitari, socio-sanitari, assistenziali ed quegli aiuti economici che garantiscano anche agli anziani una buona qualità della propria esistenza. Particolare attenzione va naturalmente dedicata ai vecchi che non godono di una condizione di vita autonoma o presentano uno stato di fragilità psico-fisica. È un diritto questo che è garantito dalla Carta Costituzionale per la cui attuazione il nostro Paese è andato dotandosi negli anni di una legislazione tra le più avanzate del mondo occidentale. Per quanto attiene la condizione degli anziani, una norma fondamentale è la legge 8/11/200, n.328 che, all’art. 1, comma 1, recita: “La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e sevizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina e riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e famigliare, derivati da inadeguatezza di reddito,difficoltà sociali e condizioni di non autonomia”. Nella stessa legge si stabilisce all’art. 14, che: “per realizzare la piena integrazione delle persone disabili i Comuni e le ASL predispongono un progetto individuale nell’ambito delle risorse disponibili. Il progetto individuale comprende la valutazione diagnostica funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a carico dei Comuni e le misure economiche per il superamento della marginalità”. Naturalmente le buone leggi non bastano, sono l’indispensabile base sulla quale costruire il complesso di iniziative concrete per costruire il “bene comune” della società. Bene comune che è la vita buona della comunità politica, dove i doveri e diritti sono rispettati, dove le persone trovano un ambiente favorevole al loro sviluppo umano; il bene comune si può realizzare attraverso l’impegno morale della volontà e della costruttività degli uomini e, per questo, è necessario che tutta la comunità, quotidianamente, contribuisca, secondo le proprie capacità, ad alimentarlo e migliorarlo. Solo da una società fortemente tesa alla solidarietà possiamo allora attenderci una piena valorizzazione delle enormi risorse degli anziani ancora in grado di offrire contributi importanti alla comunità e una tutela di quelli fra loro che vivono la loro ultima stagione in stato di disabilità. ¬

Oltre al dato quantitativo non può non risaltare evidente nella nostra riflessione il dato assodato nella comune percezione dell’essere anziano oggi rispetto ad un recente passato. Basti pensare ai sessantenni, quelli che pochi anni fa erano considerati anziani: oggi non lo sono più. La maggior parte di loro, grazie alla crescita del benessere generale, vivono nel pieno delle loro forze, spesso ben inseriti nella realtà quotidiana, del lavoro e della famiglia, tanto che la loro esperienza può risultare di fondamentale sostegno allo sviluppo della società. Quanto effettivamente gli anziani possano essere utili alla società e quale ruolo debba essere loro assegnato è una domanda che troviamo nelle analisi di natura sociologica ed economica che, a scadenze regolari, vengono effettuate. Si inizia sempre col dare per scontato che il problema degli anziani resta fra quelli più importanti ai nostri giorni: infatti, mentre si dà molto rilievo alla produttività, alla velocità, alla giovinezza, ai cambiamenti costanti di gusti e di opinioni, si corre il pericolo di escludere dal contesto sociale delle nostre comunità chi non riesce ad adeguarsi ai valori dominanti. Va inoltre ricordato che, quando si parla di “Terza Età”, capita anche curiosamente di incappare in due diverse rappresentazioni dell’anziano: felice, saggio e dispensatore di buoni consigli nel primo caso; triste, emarginato, quasi d’impaccio nel secondo. Ne consegue che siamo talvolta messi di fronte a uno stravolgimento dei ruoli che non può creare profonda amarezza. Tuttavia per fortuna alle interpretazioni che negano all’anziano il diritto-dovere di svolgere un

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Villa Giuseppina, una risposta concreta

Dal 21 novembre una nuova struttura a Gottolengo di Barbara Crotti

Direttore sanitario di Genesi impresa sociale cooperativa sociale onlus e Benedetta Cherubini

responsabile ufficio Sviluppo sostenibile e coesione sociale Cassa Padana benedetta.cherubini@cassapadana.it

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un tassello determinante per una soluzione di elevata qualità ai problemi delle persone anziane con problemi socio-sanitari complessi, tuttavia non possono rappresentare l’unica risposta residenziale ai problemi legati all’invecchiamento e non solo per problemi di tipo economico ma soprattutto per fattori logistici e di ricettività, nonché aspetti legati alla scelta ed alla qualità di vita. Il dovere di cercare delle risposte per il territorio della Bassa Bresciana Centrale è

e notevoli trasformazioni del contesto sociale ed in particolare delle strutture famigliari nonché la crisi economica che sta investendo i vari livelli della società stanno creando forti criticità nella rete di assistenza agli anziani. Le dinamiche demografiche e sociali su espresse sono chiari indicatori della situazione in cui ci troviamo, aspetti preoccupanti non solo di un limitato territorio ma del Paese intero. Non vi è dubbio che le Residenze Sanitarie Assistenziali costituiscano

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stato fortemente avvertito da diversi anni a questa parte e – dopo mesi di attente valutazioni dell’intero sistema assistenziale rivolto alle persone anziane ed alle loro famiglie – l’ASL di Brescia, l’Assemblea dei Sindaci dei venti Comuni del Distretto S.S. n. 9 e Cassa Padana Banca di Credito Cooperativo sono giunti nel settembre 2010 alla firma di un Accordo di Programma volto a sperimentare una nuova modalità residenziale di sostegno socio-assistenziale: la Comunità Residenziale. Si tratta di un modello di vita comunitaria in grado di permettere a persone con limitazione dell’autonomia più o meno grave di continuare la propria esistenza in un ambiente meno istituzionalizzato e più vicino alle caratteristiche del domicilio dove, attraverso un maggior coinvolgimento dei famigliari e delle reti sociali, si possono realizzare percorsi di vita che valorizzano le potenzialità della persona. La Comunità Residenziale del territorio della Bassa Bresciana Centrale Villa Giuseppina aprirà il 21 novembre a Gottolengo, presso una dimora messa a disposizione per finalità sociali da Cassa Padana, pronta ad accogliere a partire dal


21 novembre sotto la cura gestionale della Cooperativa Sociale Genesi i primi 24 ospiti. La struttura di Villa Giuseppina – caratterizzata da una soluzione abitativa fortemente indirizzata a creare momenti aggregativi e di vita comune – è dedicata a persone anziane con ancora discrete capacità psicofisiche, che conservano una buona capacità di partecipare attivamente alle scelte quotidiane della vita, ma che non sono più in grado – anche solo per un periodo limitato – di continuare a vivere al proprio domicilio. Queste persone – talvolta prive di un supporto familiare – potranno giovarsi presso questa nuova struttura di una soluzione abitativa Genesi - Impresa Sociale Società Cooperativa Sociale Onlus nasce nel lontano 1999 quando il Consorzio Sol.co Brescia si aggiudica la gestione della Residenza Socio-Sanitaria Assistenziale (RSA) “Tilde-Luigi Colosio”, realizzata dal Comune di Rodengo Saiano – con il contributo dei Comuni di Ome, Paderno Franciacorta, Provaglio d’Iseo e Castegnato – quale struttura per persone anziane disabili, non autosufficienti o parzialmente tali, bisognose di cure sanitarie e di assistenza continua nelle attività della vita quotidiana. La Cooperativa Genesi a partire dal 2000 è altresì la referente del servizio semiresidenziale di Centro Diurno Integrato (CDI) sito all’interno della RSA, e dal gennaio 2010 la “Casa Albergo F.lli Zini” di Paderno Franciacorta, quale struttura socio-assistenziale per persone autosufficienti o bisognose di minima assistenza alla loro persona. Con il bagaglio di esperienze in ambito geriatrico acquisito, a partire dal novembre 2011 Genesi si approccia alla gestione della sperimentazione socio-assistenziale per il Distretto della Bassa Bresciana Centrale di Villa Giuseppina a Gottolengo.

di tipo familiare e di un’organizzazione che mira al mantenimento delle loro autonomie, all’individualità, alla privacy, alla dignità, al piacere ed alle relazioni sociali con l’obiettivo di favorire sicurezza e benessere psicofisico. Un ambiente amichevole, domestico e familiare, uno spazio di vita individuale (la camera da letto con il servizio igienico collegato), una serie di spazi e di servizi in comune con gli altri ospiti residenti ed il supporto del personale di assistenza presente nelle 24 ore. Gli ospiti saranno accompagnati nell’assistenza ai bisogni di vita quotidiana, come per la preparazione dei pasti, l’assistenza alla vestizione e nelle cure igieniche, secondo i Piani di assistenza Individuali progettati da un’ équipe composta dal Direttore Sanitario della struttura, dal medico di medicina generale e dall’Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale dell’ASL, stesi all’atto dell’ingresso dell’ospite presso la Comunità e periodicamente rivalutati. Ogni ospite usufruirà del Servizio di Continuità Assistenziale, quale la Guardia Medica, e sarà libero di decidere se mantenere il proprio medico di famiglia oppure appoggiarsi al medico di base disponibile per la struttura. Inoltre, se le condizioni di salute dell’anziano residente in Comunità necessiteranno di una prestazione riabilitativa o infermieristica, sarà cura della Genesi attivare l’ADI ed il voucher, secondo le modalità previste dal sistema sanitario locale. Gli ospiti potranno sempre muoversi ed uscire dalla

struttura come fossero a casa propria, con l’esclusività dell’avere il supporto, presso la struttura, del personale sempre presente che garantisce ad ogni istante la vigilanza, la sorveglianza e/o l’aiuto che l’anziano richiederà. Inoltre anche gli stessi familiari, se presenti, potranno partecipare alle decisioni inerenti la cura della persona ed all’organizzazione delle attività giornaliere, insieme all’èquipe ed agli operatori della struttura. Villa Giuseppina potrà offrire all’anziano un’accoglienza temporanea o rappresentare per lui una soluzione residenziale definitiva ed alternativa, che ricalca le caratteristiche del contesto domestico. L’accoglienza in struttura potrà rispondere ad una criticità sociale – per l’assenza di una rete familiare, un’emergenza abitativa, l’assenza di una badante – oppure garantire un sollievo ai familiari – per una vacanza o per coprire assenze dovute a causa di forza maggiore quali malattie e impegni di lavoro. Villa Giuseppina si presenta quindi una concreta risposta per diverse criticità che pervengono quotidianamente ai servizi socioassistenziali locali, ma non possono dare accoglienza a persone che presentano dipendenza per la deambulazione o deficit cognitivi di grado moderato-severo e disturbi del comportamento caratterizzati da aggressività, irritabilità e stati di agitazio-

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ne tali da creare criticità nella convivenza con gli altri ospiti e/o gli operatori socio-assistenziali all’interno della Comunità. La Cooperativa Genesi vuole creare presso Villa Giuseppina una ‘grande casa’, dotata di una forte dimensione famigliare del personale dedicato che vi opera, in grado di coinvolgere gli ospiti in un percorso di relazioni stabili, di cura delle proprie attitudini, garantendogli una sana percezione di sicurezza, con lo scopo di esercitare un’influenza positiva sulle condizioni psicofisiche degli ospiti, riscontrabili nel miglioramento del tono dell’umore, nel rallentamento del deterioramento funzionale e cognitivo. Il personale specializzato sarà affiancato da un gruppo di volontari che collaboreranno attivamente nella parte dell’animazione e della gestione della quotidianità, occupandosi della spesa personale degli ospiti che ne faranno richiesta, dei trasporti, delle piccole manutenzioni, del guardaroba e della lavanderia, e di tutte quelle grandi azioni che possono sostenere le loro piccole necessità al fine di promuovere quelle attività che favoriscono la socializzazione per rendere l’ambiente “un focolare” accogliente, piacevole ed il più confortevole possibile. ¬ Per informazioni Genesi - Impresa Sociale-Società Cooperativa Sociale Onlus Via Biline n. 74/76 Rodendo Saiano (Brescia) Tel. 030 6810926 segreteria@coop-soc-genesi.it ASL Distretto Socio Sanitario n. 9 UCAM (Unità Continuità Assistenziale Multidimensionale) Tel. 030 9078450 distretto.leno@aslbrescia.it


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Il “soffitto” di Nerina Carlotti di Flavia Vighini

flavia.vighini@cassapadana.it

finanziamento “a bando”, finanziano cioè progetti precisi con un inizio e una fine e non sono strutturali. Non permettono cioè di stabilizzare nel tempo una serie di agevolazioni necessarie ad invertire la tendenza a non fare figli a favore della carriera o a non fare carriera a favore dei figli. Ben venga comunque ogni iniziativa soprattutto se serve a far ragionare le aziende sulle politiche di conciliazione e benessere aziendale.

Presidente della Cooperativa Scalvenzi di Pontevico, nel bresciano, industria metalmeccanica produttrice di macchinari per la compattazione dei rifiuti; consigliera della BCC di Verolavecchia; componente il Consiglio provinciale di Confcooperative per il settore Produzione e Lavoro. Dal 2008 Nerina Carlotti è vice presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Brescia in Camera di Commercio in rappresentanza di Confcooperative Brescia. È stata docente al Master Post Diploma in Esperto di Credito Cooperativo Glocale di Cassa Padana.

Cassa Padana

ha organizzato un corso sul

Management

al

femminile per le donne che ricoprono ruoli di responsabilità in banca.

Si è parlato di “soffitto di vetro”, una sorta di

barriera invisibile che non permetterebbe alle donne di salire ai piani alti. Il tuo è l’esempio di una donna che questo soffitto l’ha sfondato.

La prima barriera da abbattere è dentro noi stesse. Spesso amiamo stare in seconda fila, lavoriamo tanto, ma non vogliamo tradurre il nostro impegno in incarichi ufficiali e nomine. In secondo luogo, se abbiamo una famiglia dobbiamo imparare a gestire i confini della vita privata e di quella lavorativa e convivere con i “sensi di colpa”. Non gioca a favore l’organizzazione ai “piani alti” ancora basata su modelli maschili. La conciliazione fra vita lavorativa e privata è un processo in continua evoluzione, non è mai acquisita una volta per tutte. Vedo cambiare le mie esigenze di anno in anno, a seconda dell’età dei figli e della salute dei genitori. Fondamentale è avere l’appoggio e la condivisione del proprio compagno. Se questo è pressoché scontato nelle donne al fianco di uomini impegnati, non lo è altrettanto nei mariti delle donne in carriera.

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proposito di conciliazione, esistono degli strumenti legi-

slativi che erogano contributi a fondo perduto per agevolare la conciliazione dei tempi vita/lavoro.

Sì, ce ne sono sia nazionali che regionali. Devo dire che ultimamente ci sono molte opportunità che hanno tutte il limite del

Quote rosa. Federcasse suggerisce alle BCC di favorire la presenza di almeno una donna nei Consigli di Amministrazione, mentre il Parlamento ha approvato la legge che obbliga le aziende quotate e le società a partecipazione pubblica ad avere entro il 2015 un Consiglio di Amministrazione composto per il 33,3% da donne. Cosa ne pensi?

Me lo avessi chiesto dieci anni fa avrei risposto che è meglio la persuasione, ma i dati sulla presenza delle donne in ogni ambito decisionale sono stati talmente insignificanti che non ci possiamo più permettere di aspettare: le leggi che “forzano la mano” saranno necessarie fino a quando l’azione femminile non emergerà in modo spontaneo.

Quest’anno scade il tuo mandato di vice presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Brescia. Hai intenzione di ricandidarti?

No. Questo era il mio secondo mandato: è venuto il momento di lasciare che un’altra donna della cooperazione prenda il mio posto.

Qual è stata la tua più grande all’interno del Comitato?

soddisfazione in questi anni

Aver testimoniato alle altre rappresentanti delle associazioni di categoria che la cooperazione esprime imprenditoria in tutti i campi, non solo in quello sociale, e viceversa. Aver portato i temi della conciliazione e della visibilità delle donne nella cooperazione. Da quest’anno esiste il tavolo intersettoriale di Confcooperative Brescia sulla imprenditoria femminile: un luogo dove le donne della cooperazione si incontrano per approfondire temi e lavorare insieme a progetti di conciliazione. Invito a farne parte anche le donne del Credito Cooperativo bresciano. ¬ 8


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Mirate alla luna:

se sbaglierete vi troverete tra le stelle

di Flavia Vighini

flavia.vighini@cassapadana.it

Management al femminile: corsi per le donne di Cassa Padana

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n cassa padana il 30% dei

ruoli di responsabilità è ricoperto da donne. Una percentuale presumibilmente in crescita, considerato che attualmente il personale dipendente è composto per il 42% da donne. Tuttavia, la crescita professionale femminile spesso si scontra contro quello che tecnicamente viene chiamato “glass ceiling”, soffitto di vetro: le donne cozzano contro una barriera invisibile che non permette loro di arrivare ai piani più alti dell’organizzazione aziendale. L’assunzione di ruoli di responsabilità, che comporti la gestione di una qualche forma di potere, rappresenta infatti per le donne una sfida difficile. Brave e competenti come professioniste, spesso si sentono distanti dai modelli comportamentali, dagli stili relazionali e dai modelli proposti che per millenni sono stati cuciti su misura per l’universo maschile. Si trovano escluse o si autoescludono dai ruoli di potere. Anche in Cassa Padana i

ruoli apicali sono coperti per la quasi totalità da uomini. Per capire i motivi di questo dato di fatto, l’ufficio formazione ha organizzato per le responsabili e le vice responsabili di filiale e di ufficio un corso di formazione sui temi della leadership e dell’empowerment femminile. Visto il successo, una seconda edizione si terrà a dicembre. Entrando nel mercato del lavoro solo da qualche decennio, le donne hanno trovato degli ostacoli alla loro carriera imputabili sia a questioni di costruzione culturale digenere sia a questioni di patrimonio biologico. È un dato inconfutabile: in Italia solo il 19% delle donne ricopre ruoli dirigenziali. Alla domanda “Cosa significa per una donna esprimere la propria leadership in un contesto organizzativo?” posta dalla docente Laura Girelli, psicoterapeuta e studiosa delle differenze di genere, le partecipanti al corso hanno risposto che significa esprimere autorevolezza, carisma

e competenza oltre che farsi carico di responsabilità. Vero. Ma nessuna ha collegato la leadership alla dimensione combattiva del lottare per raggiungere il potere. È subito emersa una tendenza tipica delle donne: evitare i conflitti deriva dall’educazione ricevuta da bambine che ha soffocato l’aggressività, anche quella positiva. Quando il gioco si fa duro le donne preferiscono ritirarsi. Il potere, inoltre, entra in collisione con la loro emotività. E faticano a trovare dei modelli femminili di riferimento rischiando di imitare in modo ridicolo esempi maschili e mettendo da parte un elemento del patrimonio biologico che mediamente posseggono in modo superiore agli uomini: l’empatia. Interpretare il management esprimendo la leadership comporta che le donne facciano pace con le loro fragilità acquistando consapevolezza delle loro aspirazioni, dei loro sogni e dei loro meriti. È vero che l’inclusio9

ne femminile può essere più o meno favorita dalla cultura organizzativa, ma è vero anche che devono essere le stesse donne ad appropriarsene. Si aggiunge quindi un terzo ed ultimo fattore: il coraggio di desiderare. Ciò implica l’esporsi a fallimenti, a smacchi, allo svincolarsi dalle aspettative e dal giudizio degli altri. Quante volte le donne hanno rinunciato alla carriera per non sentirsi madri snaturate o mogli poco ossequiose?. La donna che rompe il soffitto di vetro sa esporsi al rischio di diventare impopolare. Sa scindere i rapporti personali da quelli di lavoro e non soffre la solitudine del palcoscenico. Sa dire di no e non ha nemmeno paura di ricevere questi no. Non ha timore a chiedere perché è consapevole del suo valore. Il corso si è concluso con un bellissimo e stimolante invito dedicato alle donne di Cassa Padana: “Mirate alla luna. Se sbaglierete vi troverete tra le stelle”. ¬


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Educare al risparmio: il codice etico delle Bcc di Laura Simoncelli

laura.simoncelli@popolis.it

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arco,

35 anni, un’entrata fissa, un mutuo trentennale sulla prima casa, un finanziamento per televisione, computer e cellulare, un fido per pagare le tasse a fine anno e le vacanze al mare di agosto. Con un solo stipendio – e sei comodissime rate mensili – può permettersi tutto, senza rinunce. Certo, ci sono gli interessi da calcolare e la speranza di non rimanere disoccupato prima di aver saldato il debito con le banche… Il profilo appena descritto è, pur-

troppo, tra i più comuni. La facilità con cui si ha avuto accesso al credito ha fatto sì che negli ultimi anni il cliente (privato e azienda) rimanesse impigliato tra i tentacoli di prestiti e finanziamenti.Un vero e proprio stillicidio finanziario che ha fatto perdere la percezione del valore delle cose. Il momento di crisi che stiamo vivendo rende ora necessario un ritorno a quella che era la mentalità dei nostri genitori. Al risparmio e al rischio calcolato in base al proprio portafoglio.

“Il nostro dovere, come banca del territorio, è far fruttare al meglio i risparmi dei nostri clienti ed evitare in ogni modo che il risparmiatore si trovi in difficoltà in seguito ad un’operazione bancaria che mal potrebbe sopportare” – sottolinea Andrea Lusenti, vicedirettore di Cassa Padana –. “L’educazione al risparmio e alla previdenza sono tra i capisaldi che ispirano lo Statuto della nostra banca, che, come Bcc, si distingue proprio per la scelta di costruire il bene comune”. La strada da percorrere deve basarsi, quindi, sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca tra cliente e istituto di credito: “Noi dobbiamo gestire i risparmi dei nostri clienti, soldi che sono il frutto di una vita di lavoro e sacrificio. È un’enorme responsabilità: il cliente si affida a noi, a noi sta il compito di difendere quel capitale dall’inflazione e, al tempo stesso, studiare come farlo rendere. Si ‘gioca’ con la vita delle perso-

IL FIDO Il fido bancario, o affidamento, è la somma che la banca mette a disposizione del proprio cliente, sia esso privato o impresa. Il fido può concretizzarsi in varie forme tecniche a seconda delle esigenze del cliente. Tra le principali forme tecniche a breve termine ci sono: 1. Fidi di cassa o scoperto di conto corrente. Consente di avere un’apertura di credito sul proprio conto corrente da utilizzarsi in qualsiasi momento. È una linea di credito comoda per il cliente, utile per favorire l’elasticità di cassa o per sopperire a momentanei scompensi di liquidità. 2. Smobilizzo di crediti o castelletto bancario. Tale procedura consente lo smobilizzo di crediti commerciali che il cliente vanta su soggetti terzi. Questo consente all’azienda di finanziare il proprio capitale circolante tramite lo sconto SBF (concessioni salvo buon fine) delle ricevute bancarie e l’anticipo sulle fatture. In questo modo l’imprenditore può ottenere subito dalla banca l’importo degli effetti senza attendere la loro scadenza (smobilizzo del credito) entrando, così, in possesso dei crediti commerciali derivanti dall’esercizio dell’attività economica. È un validissimo strumento per le aziende che incassano a tot giorni dal ricevimento fattura (60-90-120 giorni, a volte fino a sei mesi) e concedono, allo stesso tempo, pagamenti “a respiro” ai propri clienti. 3. Il mutuo. La più usata delle forme tecniche a medio/lungo termine è, invece, il mutuo bancario che può avere varie durate ed essere a tasso fisso o tasso variabile. Lo scopo principale del mutuo è

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ne e per questo è necessario operare in un’ottica di prudenza e parsimonia, diffidando da quella valanga di messaggi pubblicitari su finanziamenti prodigiosi, specchietti per allodole che spesso celano l’imbroglio”. “L’indebitamento generale di famiglie e aziende è la cattiva eredità di momenti in cui si è troppo elargito” – prosegue –; “ecco perché le nuove generazioni devono essere istruite per affrontare la nuova situazione, secondo il concetto guida dell’investimento ponderato. Un insegnamento da trasmettere ai più giovani fin dall’età della scuola, per ricordarci che l’Italia è, ed è sempre stato, un paese prudente che vive sul risparmio”. Per meglio affrontare le problematiche legate a questa nuova fase economica, Popolis dedicherà uno spazio speciale a una rubrica di formazione finanziaria. Forniremo strumenti, lessico e conoscenze di base per meglio orientarsi. ¬

quello di finanziare l’acquisto di beni durevoli per le famiglie (casa, automobile) e per le aziende (immobili, impianti, attrezzature, macchinari). L’effetto perverso del fido: la facile disponibilità di denaro non deve indurre il cliente ad usufruire in maniera sconsiderata delle risorse finanziarie che gli sono state messe a disposizione poiché i debiti contratti, sotto qualsiasi forma tecnica, devono prima o poi essere restituiti. Come si apre un fido? Il primo passo per chiedere un fido è l’apertura di un’istruttoria, un’accurata analisi con la quale la banca valuta la posizione reddituale e patrimoniale del cliente al fine di stabilire la capacità di restituzione del credito concesso. Le aziende richiedono ed utilizzano le diverse linee di credito (mutuo/fido) a seconda delle esigenze da finanziare e a seconda della struttura e della strategia finanziaria pianificata. È quindi necessario individuare, con la consulenza del responsabile di filiale, quali siano le forme tecniche che meglio soddisfano le esigenze reali del cliente. Fondamentale è, inoltre, definire l’importo del fido, che deve sì essere coerente con i bisogni del cliente, ma deve anche tener conto della capacità di rimborso del cliente stesso. Ecco perché concedere un mutuo o un fido di importo elevato, che comporterà una rata onerosa e difficilmente sopportabile dal cliente, non è una saggia indicazione. Spesso i “no” della banca sono proprio nell’interesse del cliente e rappresentano la migliore consulenza.

Guida multilingue

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ITALIANO - ENGLI

otti bancari Guida ai TOprTHEod BANK PRODUCTS

per l’informazione bancaria e l’educazione al risparmio

GUIDE

di Paola Zani

paola.zani@cassapadana.it

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Cassa Padana promuove progetti di mutualità internazionale non solo all’estero come il Progetto Ecuador che quest’anno compie 10 anni, ma anche a livello locale con collaborazioni con associazioni di stranieri e, più nel concreto, assumendo colleghi di varia nazionalità. E questo per noi ha un grande valore perché proprio con questi ragazzi è nata l’idea di creare uno strumento multilingue che possa essere di utilità alle filiali nel relazionarsi alla clientela, alle aree per proporre incontri con comunità straniere sui temi dell’educazione al risparmio e all’uso corretto e consapevole del denaro e agli stranieri per poter capire meglio gli strumenti proposti dalle banche e perché a volte la non concessione di determinate condizioni non dipenda dal colore della pelle o dalla lingua parlata ma dall’assenza di determinate caratteristiche tecniche e bancarie. Le lingue in cui verrà presentata la pubblicazione testo a fronte sono l’inglese, il francese, l’arabo, lo spagnolo, l’albanese, il pakistano e l’indiano. Nella prefazione il direttore generale di Cassa Padana scrive: “Cassa Padana da diverso tempo ha sviluppato in proprio, o in partnership con altre realtà territoriali, iniziative volte a favorire l’integrazione delle persone delle nostre comunità locali di provenienza extracomunitaria. La promozione di bene comune e coesione sociale sono obiettivi aziendale per una banca di credito cooperativo, sanciti dall’articolo 2 dello statuto.Un elemento importante per l’integrazione è rappresentato dalla conoscenza e dall’accesso ai servizi di natura bancaria. Cassa Padana negli ultimi anni ha assunto personale di origine extracomunitaria. L’obiettivo è di utilizzare queste risorse anche come ponte per le iniziative verso le comunità di riferimento e gradualmente formare così all’interno mediatori culturali che favoriscono l’integrazione e la bancarizzazione. Questo opuscoletto è realizzato da loro. Pensiamo sia uno strumento di conoscenza semplice, che permette una facile consultazione e acquisizione di nozioni utili”. ¬ a molti anni

Un regalo per la scuola Mariotto di Alpo Una fotocopiatrice per festeggiare il sesto compleanno dell’ampliamento della scuola d’infanzia Mariotto di Alpo, nel veronese. Un omaggio di Cassa Padana, in un periodo di grandi difficoltà economiche per la scuola, che potrà contribuire al miglioramento dell’attività didattica. La scuola dell’infanzia Mariotto è il punto di riferimento della comunità di Alpo e ospita 110 bambini di cui 27 al nido.

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Cella Dati, fra Oglio e Po di Benedetta Cherubini

Andrea Giorgetti, 40 anni e residente a Vescovato (in provincia di Cremona) è il responsabile della filiale di Cella Dati di Cassa Padana. Andrea è sposato da undici anni con Francesca – collega di lavoro in forza nella filiale di Pescarolo – da cui ha avuto Filippo (8 anni) e le due gemelline Ginevra e Sofia (3 anni).

È

che Andrea sia un appassionato di caccia e pesca, che pratica sia in Italia che all’estero con i suoi quattro cani, a cui si aggiungerà a breve una ‘fuoriclasse’, figlia del campione europeo ‘Picasso’. Ma non sono solo i cani la sua passione. Dopo molti anni impiegati a reperire i migliori pappagalli da mezza Europa, arrivando a un allevamento di trenta soggetti, Andrea oggi ha due soli soggetti da compagnia, una ara rarauna ed un poicephalus robustus. Una passione che invece condivide con la sua famiglia sono i viaggi, e nonostante la sua giovane età, si può veramente dire che ha viaggiato per tutto il mondo! Andrea si è diplomato all’Istituto Agrario Statale Itas Stanga di Cremona e sin da ragazzo si è rimboccato le maniche nel mondo del lavoro, prima come operaio in un’industria dolciaria e poi come amministrativo in un’agenzia assicurativa. È datato dicembre 1992 l’ingresso in Cassa Padana, che Andrea ricorda come fosse ieri, rammentando ancora i colleghi (Lorenzo Zanoni, Stefano Boffini, Vincenzo risaputo

Censi) che quel giorno erano con lui alla firma del contratto di assunzione. “Dall’assunzione sino al novembre del 1998 sono stato occupato presso quello che allora era chiamato Ufficio Mutui. Che bei tempi, uno dei periodi più belli in Cassa Padana… Di quegli anni ricordo sempre con affetto e riconoscenza un gruppo di giovani molto affiatato, una squadra coesa che mi ha permesso di crescere sia professionalmente che come persona. Un’esperienza significativa che ancora oggi tiene vive delle bellissime amicizie” dice Andrea parlando dei suoi primi passi in cassa rurale, quando ancora non faceva parte della struttura commerciale della banca.

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da sinistra:

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benedetta.cherubini@cassapadana.it

Dopo sei anni di sede, ad Andrea si è presentata l’opportunità di addentrarsi in un nuovo percorso e vista la sua natura spiccatamente portata alla relazione con il pubblico è stato trasferito in filiale a Cella Dati, dove in pochi anni ottenne l’incarico di vice responsabile affiancando il collega Gian Marco Farina. Dal 2010 diviene il responsabile di filiale, ed ora lavora con una squadra giovane e molto unita. “Marzia Cavalli, la donna di filiale nonché vice responsabile è rientrata da un anno dalla seconda maternità e mi sostiene nella gestione nella filiale in genere ed in particolare nel retrosportello; mentre Davide Mariotti, in Cassa Padana dal 2008, si occupa con grande accuratezza della cassa e della tesoreria, ed è un vero esperto di procedure e di informatica”, commenta Andrea. La filiale di Cella Dati – la numero 13 – fa parte dell’Area Cremonese ed in


sulle vie d’acqua

turistica ed ambientale che la Comunità Cella Dati è un piccolo Comune Europea, attraverso lo stanziamento di fondi al confine tra le province di gestiti poi dagli enti Mantova e Cremona, inserito locali, ha direzionato in nell’area di confluenza tra i questa zona. Fa inoltre fiumi Oglio e Po, che riporta tutte le caratteristiche di fascino parte del progetto Vie d’acqua, promosso e ricchezza paesaggistiche dall’Assessorato al dovute alla vicinanza con i turismo della Provincia di due fiumi, e alla presenza Cremona, che riguarda la dei canali di bonifica con le valorizzazione ambientale a loro alzaie. Beneficia di un fini ricettivi delle aste fluviali in rinnovato interesse da parte di territorio Cremonese. Il centro programmi di incentivazione sorge sulla Via Giuseppina e nel toponimo è contenuto il riferimento ai Cella, nobile particolare del Casalasco di Cassa Padafamiglia originaria di Firenze na. “La filiale di una realtà come Celche si era stabilita a Cremona intorno al 1220. la Dati è determinante per il territorio. Centro dal forte vocativo Il paese è piccolo in termini demografistorico, il monumento ci, ma ha un grande territorio di comdi maggior rilievo è Villa petenza. Ricco di storia e di numerose Ugolani Dati, attualmente di frazioni, a Cella la gente coltiva ancora i proprietà Comunale e sede valori di un tempo. Tante le potenzialità del Municipio, che costituisce a cui questa terra è vocata, su cui l’attuaall’interno del centro abitato le amministrazione comunale sta cerun notevole punto di interesse, cando di dare la giusta valorizzazione. E oltre che il fulcro architettonico nonostante la crisi degli ultimi anni, che per il territorio limitrofo. L’edificio, che prende il nome anche qui ha lasciato segni indelebili, sta dai Marchesi che la fecero nascendo un nuovo polo industriale con costruire, risale alla metà del una nuova realtà che darà inizialmente XVII secolo. Al termine di un quaranta nuovi posti di lavoro per arriviale alberato presenta una vare nel giro di qualche tempo ad oltre facciata con portico a cinque 100. Una sfida imprenditoriale ma anarcate compreso tra due corpi che un segnale di ripresa locale” spiega laterali simmetrici. Il progetto Andrea addentrandosi nella descrizione della costruzione, iniziata nel di questo piccolo paese della provincia 1642, è attribuito all’architetto di Cremona, che conta poco meno di Cremonese Carlo Natali, detto 600 abitanti. ¬ il Guardolino. Il figlio Giovan Battista, pittore allievo della

scuola Romana di Pietro da Cortone, seguì probabilmente i lavori, e certamente è l’autore degli affreschi, che nel soffitto del grande salone d’entrata al primo piano ripetono “il disegno ideato dal suo maestro per le decorazioni di Palazzo Pamphili di piazza Navona a Roma dal tema del consiglio degli Dei d’Olimpo, pedissequamente copiato, mentre nel volto unghiato del salone accanto egli ripeteva alcuni motivi dell’affresco del Trionfo della Divina Provvidenza dipinto del Berrettini nel salone di Palazzo Barberini, omettendo ovviamente sia le api che la tiara pontificale di papa Urbano VIII, Maffeo Barberini, eletto nel 1624, nonché le virtù e le allegorie che li reggevano nell’affresco romano”. Villa Dati, residenza estiva dell’omonima casata nobiliare, subì un esteso intervento di riforma nel 1849, voluto dalla nobile famiglia Albertoni allora proprietaria e di cui vi sono ampie testimonianze d’archivio e tracce evidenti nel trattamento stilistico della facciata. Ancora oggi, inoltre, sono custodite nella sede del Comune all’interno della villa importanti tele di Giovanni Crivelli, detto il Crivellino, vissuto nella prima metà del settecento, che facevano parte dell’apparato decorativo creato per i Marchesi Dati e per la loro residenza estiva. Nel 1889 la villa fu venduta al Comune che ne fece la sede del palazzo municipale. Nella villa sono conservati sedici quadri a olio su tela di cui quindici attribuiti al Crivellino e uno di Ludovico Caffi, pittore specialista di tappeti e fiori. Nei coreografici giardini e spazi esterni della Villa viene

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organizzata ogni terza settimana di luglio una festa di paese che riscuote ormai un interesse a livello provinciale, a cui tutti gli abitanti si dedicano con passione, devolvendo il ricavato ad associazioni benefiche locali. Altro importante edificio nel centro di Cella Dati è la Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta consacrata nel 1487, anche se le fonti storiche e reperti battesimali ne testimonierebbero l’esistenza già nel 1187. L’edificio subì nel tempo varie trasformazioni: dal 1914 si aggiunsero due navate laterali, venne prolungata l’abside e abbassato il pavimento, trovando la salme dei Marchesi Ugolani Dati poi sepolte nella loro cappella all’ingresso della chiesa. Lo stile architettonico non è uniforme, coesistono elementi rinascimentali ed elementi settecenteschi. Fu decorata dal 1920 dal pittore cremonese Silvio Verdelli; i medaglioni della volta e dell’abside sono invece opera del pittore milanese Verzetti. Nella chiesa di Cella Dati si trovano quadri di pregevole valore, affreschi e decorazioni. Di singolare interesse poi il primo altare a destra, detto dei “Corpi Santi” che contiene varie reliquie donate alla Chiesa dalla munificenza dei Dati: l’altare è in legno, i reliquiari sono disposti a corona intorno ad una tela centrale che rappresenta il patrono Sant’Omobono. Il dipinto venne commissionato dal Marchese Paolo Dati al pittore Jacopo Miradori, figlio del più famoso Genovesino, e rappresenta Sant’Omobono da giovane con la borsa di denari nella mano sinistra, a destra Sant’Agata a mani incrociate sul petto con la palma del martirio; a sinistra Santa Lucia che regge una palma; sul fondo due angioletti in volo che depongono due corone di rose sul capo delle due Sante. b.c. Per saperne di più www.comune.celladati.cr.it


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Lombardia,

50 milioni di euro per sostenere le Piccole e medie imprese

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dal 3 ottobre lo sportello per l’invio delle domande di agevolazione sul Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) della Regione Lombardia che sostiene gli investimenti delle piccole e medie imprese del settore manifatturiero, costruzioni, servizi (con alcune limitazioni) e artigianato. L’intervento si inserisce nel piano di armonizzazione degli strumenti finanziari di Regione Lombardia e andrà a sostituire le misure del FRIM approvate nel 2009, nonché la misura “Sviluppo” del Fondo di Rotazione per l’Artigianato. La dotazione dello strumento è di oltre 50 milioni di euro. Sono tre le linee di finanziamento attivate: sviluppo aziendale, crescita dimensionale e trasferimento di impresa. Il sostegno è diretto alla realizzazione di nuovi investimenti di ammodernamento e ampliamento produttivo, all’acquisizione di parteciaperto

locazione di beni strumentali. Per le linee sviluppo aziendale e crescita il sostegno è al 100%, metà tramite intervento del Fondo Regionale al tasso dello 0,5% fisso annuo e il restante 50% tramite risorse degli istituti di credito convenzionati. Il programma di investimenti, che deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda, consente di finanziare: opere murarie, opere di bonifica, impiantistica e costi assimilati (fino al 40%); macchinari, impianti ed attrezzature, arredi (nuovi di fabbrica o usati); software & hardware (fino al 10%); l’acquisizione di marchi, di brevetti e di licenze di produzione; spese di commissione per garanzie (max 2% del programma di investimento ammissibile);

pazioni al capitale d’impresa terza non collegata, nonché ad operazioni di acquisizione d’impresa da parte di nuove società di capitale costituite da persone fisiche, anche con l’obiettivo di favorire il passaggio generazionale. L’importo del contributo regionale va da un minimo di 20 mila euro a un massimo di 1,5 milioni di euro ed è concesso tramite cofinanziamento a medio termine o

di Marco Bortoli

info@gruppoimpresa.it

spese generali (max 10%). Fra le novità del nuovo bando che saranno più apprezzate dagli imprenditori: la copertura fino al 100% dell’investimento, la finanziabilità di beni anche usati, l’abbassamento dei limiti minimi di investimento, l’ammissibilità del leasing. Lo sportello per l’invio delle domande aprirà il prossimo 3 ottobre. La valutazione delle domande d’intervento sarà effettuata mediante la procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi disponibili. ¬ PER SAPERNE DI PIÙ Gruppo Impresa Tel 030 2306904 info@gruppoimpresa.it www.gruppoimpresa.it Regione Lombardia www.industria.regione.lombardia.it

PRODOTTI AGEVOLATI

ATTIVITÀ FINANZIATE

AGEVOLAZIONE

Linea FRIM Sviluppo aziendale

ammodernamento e ampliamento produttivo

cofinanziamento a medio termine o locazione finanziaria di beni strumentali fino al 100% (50% fondo regionale + 50% risorse bancarie)

Linea FRIM Crescita dimensionale

acquisizione di partecipazioni cofinanziamento a medio al capitale d’impresa terza termine fino al 100% (50% non collegata fondo regionale + 50% risorse bancarie)

Linea FRIM Trasferimento

operazioni di acquisizione d’impresa da parte di nuove società di capitale costituite da persone fisiche, anche con l’obiettivo di favorire il passaggio generazionale

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cofinanziamento a medio termine fino al 50% (50% fondo regionale + 50% risorse bancarie)


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Il viaggio del Torrone Appuntamento a Cremona dal 18 al 20 novembre di Barbara Ponzoni

barbara.ponzoni@cassapadana.it

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– La Motonave Stradivari sul Grande Fiume. La locomotiva a vapore. Il grande viaggio sul Po di Mario Soldati. E poi tonnellate di torrone, appuntamenti d’arte, incontri gastronomici, spazi di gioco. Promette bene la nuova edizione della Festa del Torrone, in programma dal 18 al 20 novembre. La kermesse si presenta come un appuntamento di rilievo nel panorama nazionale, come testimoniano i grandi numeri della passata edizione: più di 100 mila visitatori, 800 camremona

Dolcissima arte Di Marco Sacchi

marco.sacchi@cassapadana.it Fondazione Dominato Leonense e Cassa Padana Bcc, partner della Festa del Torrone, propongono due eventi espositivi d’eccezione. Al Delle Arti Design Hotel, dal 17 novembre al 20 gennaio 2012, spazio alla mostra “DynamiCities” di Lisa Borgiani e Massimo Nidini, da poco scomparso. Un’occasione per scoprire le città secondo una visione originale e innovativa. Fra velocità, architetture antiche e moderne che si sovrappongono e che si trasformano in un’opera in movimento continuo. Inaugurazione giovedì 17 novembre alle 19.00. Il secondo evento è invece la mostra fotografica di Mino Boiocchi “Passeggiando per Cremona tra arte, cultura e musica”, ospitata nella Sala Decurioni all’interno del Palazzo Comunale, in Piazza del Comune. Un altro viaggio, un percorso di immagini tra arte, cultura e musica nella città . Una passeggiata tra le mura familiari della città del violino, le sue strade, gli antichi palazzi, gli scorci caratteristici.

per, 24 tonnellate di torrone venduto, oltre 50 eventi culturali correlati. Quest’anno il tema attorno al quale ruoterà la grande festa sarà è il viaggio,fra arte e territorio. Viaggio a Cremona non può che significare ‘il fiume’, anzi il Grande Fiume, il Po, senza però dimenticare che storicamente Cremona è una città snodo di commerci e commercianti provenienti da ogni luogo. Ecco allora il ritorno in gran stile della Motonave Stradivari sulla quale sarà possibile navigare e degustare il torrone. Per chi invece vorrà vivere l’emozione di arrivare a Cremona su un treno a vapore, sabato 19 da Milano le Ferrovie Turistiche Italiane metteranno a disposizione le storiche carrozze “Centoporte”, trainate da una autentica locomotiva a vapore del 1922, per far rivivere la suggestione di un viaggio attraverso il passato. Per quanto riguarda in-

vece l’altra via, l’arte, non ci sarà che l’imbarazzo della scelta: il viaggio nel cinema, nella letteratura, nella musica, nel fumetto. Intere generazioni si sono specchiate, illuse, riconosciute, identificate, innamorate nell’epica del viaggio, nei significati profondi che la partenza, la scoperta, il ritorno, il vagabondare alla ricerca del mondo e di se stessi. A partire dalla serata, dedicata a Mario Soldati, il grande regista che ha interpretato il tema del viaggio con il celeberrimo reportage televisivo “Viaggio nella Valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini”. Realizzato nel 1952, è una delle testimonianze visive più poetiche e intense mai realizzate sul Grande Fiume, e sarà ac-

www.festadeltorronecremona.it

compagnato dalla presenza di ospiti illustri. Numerose le esposizioni e mostre disseminate in città: dalle fotografie di “Passeggiando per Cremona tra arte, cultura e musica”, del cremonese Mino Boiocchi, al viaggio nella creatività del designer Paolo Mezzadri. Fino alle città dinamiche, “DinamiCities” al Delle Arti Hotel. Per i bambini sarà allestito uno spazio laboratorio permanente nella sala dei Mercanti della Camera di Commercio: si potrà giocare con la città e la sua storia, attraverso un viaggio ideale fra i luoghi più tipici e tra i prodotti gastronomici caratteristici. Come ogni anno gli esperti pasticceri della Sperlari creeranno una possente scultura di torrone in Piazza Duomo: un mappamondo gigante con il cioccolato che disegnerà i diversi continenti. Lo spettacolo finale non deluderà nessuno. La Compagnia Teatrale Corona metterà in scena un viaggio che tra musica e suggestioni visive ricreerà il sogno e l’essenza di un percorso fra le nazioni del mondo. ¬ Per saperne di più www.festadeltorronecremona.it

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Proposte didattiche a km zero di Paola Zani

paola.zani@cassapadana.it

Museo Raìs Museo multimediale sulla cultura rurale e sul gioco storico Cigole, Palazzo Cigola Martinoni

La scuola è iniziata e le tre fondazioni a diverso titolo collegate a Cassa Padana – Fondazione Dominato Leonense, Fondazione Pianura Bresciana, Fondazione Castello di Padernello – stanno lavorando per proporre itinerari e “gite scolastiche” alternative alle classiche mete di città d’arte. Info: www.fondazionedominatoleonense.it Tel. 030 9038463

PRIMO ITINERARIO: VISITA AL MUSEO RAIS A. Quanti giochi nella casa dei nonni! Rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia a agli alunni delle classi 1^ e 2^ della scuola primaria. B. Mestieri e giochi di una volta Rivolto agli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ della scuola primaria. C. Vita e cultura rurale nella pianura bresciana e storia del gioco antico e della tradizione Rivolto agli alunni delle classi 1^, 2^ e 3^ della scuola secondaria di primo grado e agli studenti degli istituti della scuola secondaria di secondo grado con maggiori approfondimenti sui temi affrontati. SECONDO ITINERARIO: VISITA AL MUSEO RAIS + LABORATORIO DIDATTICO VISITA GUIDATA + UNO DEI SEGUENTI LABORATORI: Il gioco della tradizione (da abbinare a itinerari A e B) Stimolare la curiosità nel bambino e favorire il confronto dei giochi attuali con quelli del passato attraverso l’utilizzo dei giochi stessi ed il rispetto ed applicazione delle loro regole.

Giocando con l’ecologia (da abbinare a itinerari A, B e C) Riportare il bambino ad un contatto più stretto con la natura, insegnandogli che non è sempre necessario avere un gioco già costruito per divertirsi. Espressioni del nostro corpo (da abbinare a itinerario A) Far muovere il bambino, farlo ballare a ritmo di musica, in totale libertà.. Dalla fiaba al meraviglioso mondo dei burattini (da abbinare a itinerari A e B) Avvicinare il bambino al mondo del teatro attraverso il gioco e i burattini. Il gioco storico (da abbinare a itinerari B e C) Far tornare i bambini in quel lontano passato e spiegare loro l’evoluzione di uno stesso gioco. Impariamo la fisica giocando (da abbinare a itinerari B e C) Migliorare le capacità espressive di ciascun bambino e la conoscenza di elementari leggi fisiche che circondano e governano la vita quotidiana dell’uomo. NOVITà English guided tour Percorso didattico in lingua inglese con laboratorio di gioco con un madrelingua (per ogni età) Visita guiada en español Percorso didattico in lingua spagnola con laboratorio di gioco con un madrelingua (per ogni età) Alle origini del gusto - percorso di educazione sensoriale Proposto da Slow Food a livello nazionale e allestito con la collaborazione di Slow Food condotta della Bassa Bresciana. I bambini usano i cinque sensi alla scoperta del cibo. (Percorso per ogni fascia d’età) Il pane attraverso la storia L’utilizzo dei cereali nelle varie civiltà e della loro trasformazione in pane. Ogni bambino realizzerà il proprio pane da portare a casa. Dal latte al formaggio Produzione e trasformazione del latte in formaggio con la collaborazione del “nonno sapiente”. Percorso sul bio, prodotti a km zero e tracciabilità dei cibi Possibilità di abbinare questo percorso ad un’uscita sul territorio per visitare la Cooperativa Antica Terra. Per saperne di più Paola Zani museorais@popolis.it tel. 335 5098504

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FONDAZIONE DOMINATO LEONENSE Percorso storico L’Abbazia Leonense: il Monastero di San Benedetto, dal 758 d.C. al 1783 In viaggio con il pellegrino medievale Il Monachesimo benedettino: San Benedetto dalla regola a patrono d’Europa Percorso di educazione al risparmio La sfida dei cincilli: per un uso consapevole del denaro Lezione interattiva rivolta alle classi della scuola primaria Per saperne di più Daniela Iazzi – Marco Sacchi www.fondazionedominatoleonense.it info@fondazionedominatoleonense.it 331 6415475 – 030 9038463

FONDAZIONE CASTELLO DI PADERNELLO VISITA GUIDATA AL CASTELLO IL CASTELLO E I SUOI SEGRETI Per tutte le classi dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado con diversi approfondimenti in base all’età dei bambini. VISITA GUIDATA AL CASTELLO DI PADERNELLO + LABORATORIO LA NATURA E LA SUA MAGIA Laboratorio rivolto alle scuole dell’infanzia e alla 1^ e 2^ della scuole primaria COSTRUIAMO IL CASTELLO Laboratorio rivolto alle classi della scuola primaria CREA IL TUO STEMMA: LABORATORIO DI TECNICA ARTIGIANALE ED ARTISTICA Laboratorio rivolto alle classi delle scuole 3^, 4^ 5^ della scuola primaria e delle classi della scuola secondaria di primo grado. Per saperne di più tel. 030 9408766 www.castellodipadernello.it

Leno, di nuovo in piazza l’ospedale Appuntamenti di fine anno

di Paola Zani

paola.zani@cassapadana.it

“L’Ospedale IcheinperPiazza” continua il suo lavoro e anla seconda metà dell’anno ha stil gruppo del progetto

lato un calendario di iniziative, alcune si sono già concretizzate altre sono in programma. Dopo l’appuntamento del 7 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale sulla Salute Mentale, organizzato dall’Associazione Il Chiaro del Bosco onlus, a fine mese è partita un’altra proposta, sempre de Il Chiaro del Bosco in collaborazione con il gruppo A.M.A L’Anello di Leno: “Formare per creare sinergie nei servizi di salute mentale e nella comunità”. I prossimi appuntamenti, ospitati a Villa Badia, sono in calendario per il 3 e 24 novembre dalle 18 alle 21. Questi incontri, gratuiti, nascono dal progetto Èupolis Lombardia per fornire e migliorare la qualità delle informazioni relative ai disturbi mentali, cure e riabilitazioni ed è rivolto ad operatori sociali e sanitari, utenti e famigliari, volontari, studenti ed a tutti coloro che sono in-

teressati all’ambito della salute mentale. Il programma degli incontri di novembre è questo: tante strade per tante “guarigioni”; come e perché cambiano le famiglie e reti nel territorio per evitare gli strappi; prendersi cura di chi soffre (Info: Silvia Godizzi 328.1022384 amabrescia@ gmail.com). Un altro appuntamento che verrà riproposto, dopo l’enorme partecipazione dell’anno scorso, è la giornata di screening gratuito per il diabete, in occasione della Giornata Mondiale su questa malattia. L’appuntamento è nella piazza vicino alla chiesa di Manerbio nella mattinata del 13 novembre. Ultimo appuntamento 2011 è la foto dell’anno, organizzata dal CPS sezione di Leno: ci si vede venerdi 16 dicembre alle 14 in ospedale a Leno, davanti all’albero di Natale che verrà addobbato da palline o decorazioni preparate dalle associazioni e dalle persone che a vario titolo collaborano con il centro durante l’anno. ¬

Corsi, corsi, corsi. Appuntamento a Cigole La collaborazione con l’Associazione “I Fiori Prendono il Volo” di Gambara è sempre maggiore e oltre alla location di Villa Badia vengono proposti corsi serali anche a Cigole a Palazzo Cigola Martinoni.

engineering e realizzare oggetti di carta.

baseranno su ingredienti di stagione.

2. Crea il tuo gioiello. 3 novembre-15 dicembre, costo 100,00 € (compreso 30 € di materiale). Nei primi 3 incontri si impara la tecnica, nei successivi si creano nuovi gioielli.

4. Segreti di bellezza naturale. 8 novembre13 dicembre, costo complessivo 100 €.

1. Libri pop up. 3-24 novembre, costo 90 € compreso materiale. Incontri di due ore ciascuno per acquisire alcune tecniche base del paper-

3. Cucina sana e veloce. 8 novembre20 dicembre, costo comprensivo di prodotti € 100,00. Un corso di cucina sana e veloce. Le ricette si

5. Drink conversation in English: 8 novembre13 dicembre, costo 60,00 € (aperitivo compreso). L’occasione per chi conosce l’inglese di chiacchierare all’ora dell’aperitivo. 6. Profumi di vendemmia: novelli a confronto. 1 dicembre ore 20.30. Serata di presentazione del Beaujolais a confronto col Novello, in abbinamento alle castagne, 15 €. In quell’occasione si presenterebbe un percorso più articolato da proporre a febbraio 2012. Per saperne di più www.ifioriprendonoilvolo.it Alessandra 339 6215157 ifioriprendonoilvolo@gmail.com Paola 3385098504 paola.zani@cassapadana.it

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Scrigno di sapere

di Valerio Gardoni

valerio.gardoni@popolis.it

Visita alla Biblioteca Statale di Cremona

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Statale di Cremona, un importante tassello del mosaico d’arte e di cultura della città, condivide con il Museo Civico la prestigiosa sede di Palazzo Affaitati. Tra le mura del XVI secolo progettate dall’architetto Francesco Dattaro, su commissione della potente famiglia di banchieri cremonesi, sono custoditi 700 mila volumi. Un tesoro del sapere con 2573 manoscritti, tra cui 200 codici latini databili tra il XII ed il XV secolo, molti dei quali splendidamente miniati. Migliaia di volumi accumulati nei secoli dagli albori della stampa, sino a importanti libri moderni, con periodici e quotidiani sono a disposizione di studenti, ricercatori, studiosi, ma pure dei cittadini che trovano alla Statale un servizio al passo con i tempi, essendo per altro l’unica biblioteca della città con pubblica sala di lettura. Conosciuta come Imperial Regia Biblioteca sino a a biblioteca

metà Ottocento, la Biblioteca Statale di Cremona allunga le origini al tempo dei Gesuiti. Soppresso l’ordine con bolla papale, nel 1773 la biblioteca fu trasferita ai frati Minori Francescani per volere dell’imperatrice Maria Teresa e venne aperta al pubblico 7 anni più tardi. Nel 1842 nella biblioteca sono confluiti i volumi della Libreria Civica, per gran parte costituita dal lascito della famiglia Ala Ponzone. Abbiamo incontrato Stefano Campagnolo, direttore della biblioteca. Basta scivolare in silenzio nella grande sala di lettura, già gremita di persone di ogni età assorta nella lettura sin dal primo mattino, per respirare l’ottimo rapporto tra biblioteca e pubblico. Così come ella sala adiacente pensata e arricchita di libri per ragazzi sino ai 16 anni di età. Sensazione confermata dalle 110 mila presenze del 2010, numero di accessi in costante aumen-

to negli ultimi anni, dopo il calo del quinquennio 20002005 con un picco negativo nel 2004 con sole 42mila presenze. “Le biblioteche si stanno adeguando ai tempi”, spiega Campagnolo, “con nuove tecnologie e sono ormai lontane dal modello che le vedeva come detentrici della sola funzione conservativa. Per la Statale di Cremona anticipare i tempi è una vocazione ereditata dalla studiosa Virginia Carini Dainotti, direttrice dal 1936 al 1942 che inaugurò l’attuale sede nel 1938 e con lungimiranza introdusse per prima in Italia il modello della public library all’americana, dove la biblioteca diveniva polo di aggregazione sociale, di lettura e di informazioni. Diritto primario di ogni cittadino”. La biblioteca cremonese oggi si è arricchita di servizi innovativi, supportati dalle tecnologie elettroniche.L’area è coperta da rete Wi-Fi, bar compreso, gratuito e senza 18

limite di tempo. Scelta innovativa che ha indotto un aumento notevole della comunità degli utenti, specialmente giovani. “Delle 46 biblioteche statali italiane” aggiunge soddisfatto il direttore, “Cremona è così la prima città italiana ad avere una connessione Wi-Fi a copertura dell’intera superficie della biblioteca, a disposizione di tutti. Il servizio si rivolge agli utenti che, già iscritti al classico servizio di prestito e con il solo acquisto di una tessera iniziale di 2 euro, vogliono poter navigare con il proprio computer portatile oppure usufruire delle postazioni fisse presenti. La sala multimediale è stata recentemente ristrutturata e oggi è dotata di 20 nuovi computer, basati su tecnologia INAVPC che li rende più veloci, silenziosi, meno ingombranti, l’ideale per uno spazio condiviso dove il silenzio è la parola d’ordine”. In biblioteca nascono


Il ritorno di Malachia Ritorna, fra novembre e dicembre, Malachia, un servizio online per il prestito dei libri offerto agli utenti di Popolis ed E-CremonaWeb. Grazie ad una collaborazione di Cassa Padana Bcc con la Biblioteca Statale di Cremona sarà possibile, attraverso una pagina dedicata nei due portali, “ordinare” e ricevere a domicilio un libro scelto nel motore di ricerca della biblioteca stessa. Potranno usufruire del servizio gli utenti iscritti e residenti nelle provincie di Cremona, Mantova e Brescia. Il testo andrà restituito, entro un mese dal ricevimento, in una qualsiasi delle filiali di Cassa Padana. Sono esclusi da questa possibilità i residenti a Cremona, a meno che non siano disabili e quindi impossibilitati a recarsi personalmente in biblioteca. Tutto il patrimonio librario della Biblioteca di Cremona sarà quindi disponibile con un semplice clic, un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Per saperne di più www.popolis.it/malachia www.e-cremonaweb.it/malachia

ambienti diversi, con differenti linguaggi. Varie realtà conoscitive si incontrano e si integrano in uno spazio pieno di vita, dove servizi di consulenza bibliografica e di accesso alla documentazione digitale ravvivano il rapporto con l’utenza, con nuovi spazi sociali allargati. Negli ultimi anni è cambiato anche la richiesta da parte del pubblico fruitore, ad esempio sono diminuite

attività. Nuove modalità di studio e di ricerca e la biblioteca cambia aspetto, pur mantenendo un forte rapporto con il pubblico e con il territorio. Differenti linguaggi a varie realtà conoscitive si incontrano e si integrano in un nuovo spazio culturale, senza scordare la missione di raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana a livello nazionale e locale. Conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte storiche, acquisire la produzione editoriale straniera in base alla specificità delle proprie raccolte e tenendo conto delle esigenze dell’utenza. “Altro importante lavoro della Statale”, spiega Campagnolo, “è il restauro dei libri e dei manoscritti che rappresentano un tesoro di grande valore. Antichi o moderni quando un volume entra nelle biblioteca statale diviene parte di un “bene immobile”, patrimonio della collettività che va mantenuto in perfetto ordine”. La Biblioteca Statale, pur con limitate risorse umane, riesce a fornire al pubblico un’offerta con servizi di consulenza bibliografica e di accesso di 58 ore settimanali, dalle 9.00 del mattino con orario continuato sino alle 18,30 per cinque giorni al-

le richieste per i libri letti in loco: “Sino al 1980 la media giornaliera era di 300 libri al giorno, oggi le richieste si aggirano a 30 libri al giorno. Mentre rimangono invariate le richiesta dei volumi a prestito che si aggira circa sui 20.000 prestiti all’anno”. I giovani, e non solo, usano le nuove tecnologie che stanno facendo il loro ingresso a pieno titolo tra le 19

la settimana e il sabato dalle 8.00 alle 14.00. Entro fine anno, anticipa il direttore, saranno messi in funzione una prima serie di e-book, o libri elettronici, che andranno ad affiancare l’intramontabile libro cartaceo e non a sostituirlo. In particolare per i libri cosi detti di “consumo”, romanzi, gialli etc. Gli e-book imitano il libro cartaceo, cercando di replicarne la forma, in modo da rendere la lettura il più possibile simile a quella che si avrebbe sfogliando le pagine di un libro. Da ciò deriva che tutte le azioni che in un normale libro cartaceo sono immediate e scontate, come ad esempio, lo scorrere le pagine o l’inserimento di un segnalibro possono essere emulate dal software del dispositivo di lettura. Con il “bene placido delle foreste”, aggiunge il direttore. Ma lo scrigno del sapere della Biblioteca Statale di Cremona custodisce gemme inaspettate. Come le 108 stampe di Rembrandt, dono dell’abate Bellò e la coppia di Globi di Gerardo Mercatore, geografro del Rinascimento. Composta da una sfera terrestre e una sfera celeste, sono una delle quattro rare coppie esistenti in Italia e delle 22 in tutto il mondo. ¬ Per saperne di più www.bibliocremona.it


a ppunt a m e nti

Verso Natale, con i Mercatini di Leno Di Marco Sacchi

marco.sacchi@cassapadana.it Natale è famiglia, Natale è la tavola imbandita a festa. Natale è stare insieme. Ma a Leno Natale è… solidarietà, delizie e artigianato. Proprio così: si svolgeranno infatti domenica 4 dicembre in Piazza Cesare Battisti e in Villa Badia i tradizionali mercatini di Natale dell’artigianato locale. L’evento, organizzato da Fondazione Dominato Leonense e Pro Loco di Leno, con il patrocinio del Comune di Leno e la collaborazione di Cassa Padana, prevede un percorso che si snoderà tra la piazza e la villa, in cui artigiani e associazioni locali proporranno idee regalo, ma anche musica, specialità natalizie, luci e canzoni per trascorrere una domenica all’insegna dello stare insieme in attesa del Natale. Natale è anche arte. E Villa Badia ospiterà la mostra “I colori del silenzio” di Gianbattista Losio, artista originario di Leno che con questa esposizione festeggia i 40 anni di attività pittorica. La mostra, con ingresso libero, sarà aperta dal 4 fino 18 dicembre.

Tuttiateatro di Daniela Iazzi

daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

Per saperne di più www.fondazionedominatoleonense.it tel. 0309038463

L’associazione teatrale CaraMella propone anche per quest’anno una stagione di spettacoli ed incontri che coinvolgeranno oltre dieci paesi della Bassa Bresciana.Con passione e professionalità, maturata in ormai 12 anni di esperienza, il CaraMella ha realizzato rappresentazioni rivolte a tutta la famiglia ed inoltre selezionato quelle migliori presenti nel panorama del teatro per ragazzi. Ecco il calendario della rassegna. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Bagnolo Mella (Palazzo Bertazzoli), 12 novembre 2011 Il Mercante di Venezia

Bagnolo Mella (Palazzo Bertazzoli), 25 febbraio 2012 Attento si Scivola!

Azzano Mella, 13 novembre 2011 Il Magico Viaggio

Offlaga (Municipio), 8 marzo 2012 Travail

Bagnolo Mella (Palazzo Bertazzoli), 19 novembre 2011 Te Me Lui’s

Per saperne di più www.teatrocaramella.it.

Bagnolo Mella (Palazzo Bertazzoli), 11 dicembre 2011 La Fabbrica delle Farfalle San Gervasio (Sala consigliare), 28 gennaio 2012 Anna Frank Pavone Mella (Sala dell’oratorio), 11 febbraio 2012 Foibe Rosse

Decorazioni per le feste, un corso in Villa Badia

FOTONOTIZIA

Barbarossa a Leno

È stato un fine se ttimana “storico” per Leno. Si è svolta infatti da venerdì 23 a do menica 25 settembre in Villa Badia la rievocazio ne storica che ha celebrato l’arrivo di Federic o Barbarossa all’abbazia di Le no nel 1184 per dirimere una contesa sorta tra l’abate di Leno e il Vescovo di Brescia. Tre gio rni immersi in un ’atmosfera tutta medievale. La manifestazione , organizzata dal Gruppo Medi evale “In Illo Tem pore” in collaborazione co n la Fondazione Do minato Leonense, ha vis to la partecipazion e di molti gruppi provenienti dall’I talia e dall’estero , oltre che una numerosa presen za di pubblico e di curiosi.

Si avvicina il Natale. Le strade si stanno riempiendo di luci e tra poco l’albero del Natale nel centro della piazza del paese sarà illuminato come il cielo in un pomeriggio d’estate. . Immaginate dunque in questo clima di festa di rientrare a casa e trovare la casa spoglia di addobbi. È per questo motivo che la Fondazione Dominato Leonense e il Palazzo Cigola-Martinoni di Cigole ospiteranno questo mese alcuni corsi serali per imparare a realizzare decorazioni natalizie. Si tratta di incontri pratici durante i quali i partecipanti, affiancati dall’insegnante, apprenderanno le tecniche per costruire gli ornamenti natalizi e realizzeranno con le loro mani gli addobbi che poi porteranno a casa. Ecco date e programmi del corso: I corso: martedì 8 e martedì 15 novembre, Villa Badia a Leno II corso: venerdì 18 e venerdì 25 novembre, Palazzo Cigola-Martinoni a Cigole III corso: martedì 22 e martedì 29 novembre, Villa Badia a Leno La durata di ogni lezione è di due ore, dalle 20 alle 22. Al termine del corso sarà consegnato un fascicoletto con tutte le istruzioni per poter riproporre gli addobbi in seguito. m.s. Per saperne di più www.fondazionedominatoleonense.it

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tel. 030-9038463/030-9040210


n e l

t e rrit o ri o

Dai graffiti all’alfabeto, dal torchio al computer di Simone Quetti

responsabile del Museo della Stampa Lodovico Pavoni di Artogne, in Valcamonica

«Più dell’oro è il piombo che ha cambiato il mondo e più del piombo dei fucili, quello nelle casse di composizione tipografica». George Christophe Lichtenberg

È

sufficiente questa frase per capire quanto la stampa abbia contribuito al progresso dell’umanità. Anche se da oltre un quarto di secolo il piombo è pressoché scomparso, ha però lasciato in eredità un enorme bagaglio di esperienze, recepite dalle nuove tecnologie, facilitando così il percorso della comunicazione attraverso computer, stampa digitale e internet. Oggi c’è un fiorire di musei dedicati alla stampa e all’arte tipografica, ve ne sono molti e molti continueranno a nascere in ogni regione d’Italia, ma quello che è stato inaugurato il 27 aprile 2009 ad Artogne, in Val Camonica – “Il Segno Tipografico Lodovico Pavoni” – presenta tratti del tutto originali e si propone come un progetto molto più articolato di una semplice esposizione o dell’amarcord di un mestiere d’altri tempi. Cassa Padana lo ha capito e da qualche anno lo sostiene. Il museo nasce in un territorio particolarmente “vocato” alla comunicazione visiva. L’antica “arte” camuna con le incisioni rupestri di Capo di Ponte, sempre in Val Camonica ,inaugurò i primi rudimenti di rappresentazione grafica impressa e stampata su un supporto durevole; molti secoli dopo la tecnica tipografica rivoluzionò la comunicazione, perché consenti la riproduzione seriale e la diffusione del sapere attraverso la stampa sulla carta.

Divenne metodo educativo per la cultura e la crescita personale grazie all’intuizione e all’opera del sacerdote bresciano Beato Lodovico Pavoni che per primo in Italia , nel 1821, fondò e diresse una scuola grafica e tipografica (Istituto San Barnaba), accogliendo orfani e ragazzi in difficoltà e dando loro, attraverso l’esperienza tipografica, assistenza e formazione spirituale, culturale e professionale. Molto più di un museo dunque, una memoria attiva di ciò che è stata e che deve essere la cultura tipografica. Un “segno tipografico” che si propone di rappresentare, specie per i giovani e i ragazzi delle scuole, a cui il museo principalmente si rivolge, il custode di una traccia più intima di quella dell’inchiostro sulla carta, un’impronta educativa e formativa al gusto, all’ordine , all’estetica,

alla struttura e alla composizione. Con l’obiettivo di far capire come le tecniche di comunicazione odierne, siano il frutto del lavoro e delle ricerche di chi ci ha preceduto, dando la possibilità di toccare con mano e vedere come funzionano le macchine storiche e gli strumenti presenti nel museo, che vanno dai caratteri mobili di Gutenberg all’affermarsi del computer. Il museo racconta come la comunicazione attraverso la carta stampata si sia evoluta nei secoli, con procedimenti di composizione e stampa utilizzando macchine e tecniche diverse, che vanno dalle macchine da stampa totalmente manuali a quelle completamente automatiche, dalla composizione a mano, raccogliendo dalla cassa i caratteri mobili di piombo, alla composizione meccanica completamente automatica utilizzando la linotype (inventata da Ottmar Mergenthaler nel 1890 circa). Il Museo sta per pubblicare gli “atti” del convegno “Comunicazione e Educazione” organizzato il 30 aprile di quest’anno. Per ricordare il centonovantesimo anniversario della fondazione della prima scuola tipografica in Italia (1821-2011) per opera del beato Lodovico Pavoni e condividere le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. È un progetto ambizioso perché vuol far dialogare nello stesso lavoro, le tecniche di stampa di ieri con quelle di oggi. La realizzazione richiede infatti l’uso di tre tipi di stampa: tipografica, serigrafica e digitale e l’utilizzo di due tipi di carta: carta riciclata fatta a mano dal museo e carta riciclata ecologica fornita dalle Cartiere Fedrigoni. Anche questo è Museo della Stampa Lodovico Pavone. ¬ Per saperne di più www.museotipografico.it

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pa r e r

m i o

Un sogno chiamato Ecuador di claudia corini

claudia.corini@cassapadana.it

M

i ci voleva una salita impervia oltre i 3.550 metri, un caminetto sempre acceso e un rifugio senza wi-fi per ricordarmi cosa sogno di fare da grande. Siamo a Salinas de Guaranda, una piccola comunità oltre l’arido deserto di arena, nel cuore della sierra ecuadoriana. In questo piccolo pueblo, gli abitanti, per la maggior parte d’origine campesina, si sono organizzati in un sistema di cooperative per far rinascere la loro terra e per dare una speranza alle generazioni future. I ragazzi che ho incontrato qui sono come me, pieni di sogni e speranze. Hanno negli occhi l’orgoglio di appartenere a una terra antica. Sulle mani portano i calli di chi ha dovuto battersi per conquistare un piccolo spazio per la propria dignità, ma hanno anche un grande fuoco nel cuore. Vincio, Fabian, José sono nati tutti qui, in una terra così bella da far male e così arida d’opportunità da togliere il fiato. Hanno tratto la loro forza dagli ostacoli che per generazioni costrinsero indios e campesinos a emigrare. Questi ragazzi del Sud del mondo hanno

interrotto la catena. Si sono ribellati a un destino già scritto di povertà e rassegnazione. Nessuno ha detto che sia stato facile. Come i chuquiragua che aggrappati alle loro radici sfidano il deserto della sierra, mano nella mano hanno scalato insieme l’impervia montagna delle difficoltà, per dare vita alla vita. Li guardo e penso che abbiamo molte cose in comune. Che amare il prossimo non è facile e lo è tanto meno amare ciò che la vita ci dà, se quello che ha dato agli altri ci appare sempre migliore. Questi giovani avevano sogni apparentemente irraggiungibili e un impervio cammino da percorrere. Ma per ogni salita, c’è una discesa. Per ogni campesino perito, in passato, sotto il giogo di un latifondista, oggi ci sono intere comunità andine che vincono le cause contro le multinazionali. Per ogni piccola vita che a stento riusciva a sfuggire alla fame, a Salinas oggi c’è un bambino che può giocare sereno nel suo asilo. Per ogni granello di sabbia strappato al deserto dal vento, c’è una fincha integrale che sfama e dà lavoro ad un’intera fami-

glia. Non dimenticherò mai lo sguardo fiero dei ragazzi di Salinas de Guaranda. E grazie a loro prendo per mano i miei sogni, prematuramente dimenticati, e li lancio davanti a me per darmi la possibilità di rincorrerli ancora un po’. Sono arrivata in Ecuador con il viaggio che Cassa Padana ha organizzato lo scorso settembre per tutti coloro che volevano toccare con mano la realtà del progetto di Microfinanza campesina che ha compiuto dieci anni. Ho raggiunto anche una piccola chiesetta nei pressi del villaggio di Pujili. Regnava un gran silenzio nei dintorni, la notte era fresca e oscura, ma non faceva paura. Nell’aria uno spirito buono ci proteggeva: l’anima di un uomo, un sacerdote, che, passato di qui anni fa, ha deciso che avrebbe fatto della sierra la sua casa e dei campesinos i suoi figli. È la risata contagiosa di padre Tone, originario di Pavone Mella, che riscalda l’aria fredda, rendendola mite all’amico. Non c’è viandante, indigeno o viaggiatore, che non trovi in questa comunità di salesiani e volontari

dell’operazione Mato Grosso, un confortante tè caldo e un po’ di cibo anche per lo spirito. Fra questi paesaggi montani si narrano storie di uomini, donne, sacerdoti devoti a Dio e all’umanità (che poi, non vuol dire la stessa cosa?), pionieri del coraggio che dedicano la loro vita ai figli di nessuno, agli eredi senza fortuna del latifondismo estremo e a tutti coloro che, persi nelle tenebre dell’oblio, hanno bisogno di una guida. Questi anonimi eroi delle Ande non vedranno i loro nomi incisi sui libri di storia. Ma i loro gesti semplici di amore fraterno saranno altrettanto immortali, tramandati di generazione in generazione, di carezza in carezza, di conforto in conforto. ¬

Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000

Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it

Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@cassapadana.it

Valentina Bragazzi, ????? valentina.bragazzi@popolis.it

Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@popolis.it

Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel.030-9040270, rivista@popolis.it

Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni,Daniela Iazzi, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Barbara Ponzoni, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada, Paola Zani Hanno collaborato a questo numero: Marco Bortoli, Benedetta Cherubini, Claudia Corini,Barbara Crotti, Mario Fappani, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Simone Quetti, Barbara Ponzoni, Marco Sacchi,Laura Simoncelli, Flavia Vighini, Paola Zani Fotografie: ??? In copertina: ???? Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)

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