Popolis - Dicembre 2012

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno Anno10 10

12 11 dicembre novembre2012 2012

IN QUESTO NUMERO

L’amore trasforma il mondo

Biblioteca Richeriana: si parte L’arte cinese di Zhu Renmin a Brescia e Verona


s om m a r i o

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L’amore trasforma il mondo: riflessioni di Natale con Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo, Ecuador

6-7

Natale solidale Il calendario 2013 con Domenico Nodari Un mago-liutaio per le vie di Cremona

8-9

AiutiAMOci: aiuti “trasparenti” per i terremotati di Ferrara Posta certificata, nuovi obblighi Scoprire un’altra Italia: tour operator internazionali in viaggio fra Verona, Brescia, Cremona e Mantova

10 Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000 Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Barbara Ponzoni, Macri Puricelli, Marco Sacchi, Laura Simoncelli Fotografie: Laura Bruschi, Roberto Cavalli, Valerio Gardoni, Marco Sacchi, Cristina Vezzini

Da tutta Italia a Rovigo per “Prima (l’)Infanzia”

11-12-13 Fondazione Dominato Leonense/1 TeatrAction, la vittoria del Teatro a Leno

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Fondazione Dominato Leonense/2 Biblioteca Richeriana: si parte Volontariato, partnership fra Cassa Padana e Cisvol

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L’arte e l’ambiente Cassa Padana e l’artista cinese Zhu Renmin: una mostra a Brescia e un museo permanente a Verona

18-19

Segni dell’Arca: storia di una comunità e delle sue emozioni Il Museo archeologico di Cavriana

20-21

Lassù sul monte Baldo

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Ag e n da

Copertina: Il presepio di origami di Valerio Gardoni Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs) Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb

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e d i t o r i al e

cari soci, il 2012 è stato anno intenso, anno difficile per la crisi economica e morale che non smette di mordere. È stato anno complesso e stressante. È necessario vivere giornalmente sollecitazioni e problemi, reagendo prontamente a variabili spesso esterne, difficili da controllare. Ciò, però, non è sufficiente. Bisogna contemporaneamente lavorare, creando condizioni positive e investendo, per costruire prospettive per l’avvenire, immaginandosi come potrà essere in futuro la Cassa e i territori in cui opera. Sappiamo già che il 2013, in questo, non sarà un anno diverso. Faccio mia una considerazione dell’arcivescovo di Portoviejo, Lorenzo Voltolini, vecchia conoscenza di Cassa Padana e intervistato, qui, da Popolis, e la giro a voi soci come augurio per l’anno nuovo: «Ci sono valori non negoziabili che devono continuare a far crescere l’umanità in umanità, se non può crescere in ricchezza». Grande è lo spazio che può avere la cooperazione come strumento efficace per farci uscire meglio da questa crisi strutturale. Sta a noi saperlo cogliere nelle varie forme e modalità in cui si può presentare ora e in futuro, superando l’eccesso di individualismo che oggi ha poca ragione di esistere. Per il bene dei nostri territori. Per il bene nostro.

Vittorio Biemmi presidente Cassa Padana Bcc

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I N P RIMO P I A N O

L’amore trasforma il mondo Riflessioni di Natale con Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo, Ecuador

di Stefano Boffini | stefano.boffini@cassapadana.it

“Per un cristiano ci sono valori non negoziabili che devono continuare a far crescere l’umanitá in umanità, se non può crescere in ricchezza. Il bene che può venire dalla recessione potrebbe essere proprio questo: se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo tutti, ma tutti, fare dei sacrifici”

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È stato grazie al progetto Microfinanza campesina in Ecuador che Cassa Padana ha conosciuto Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo. In dieci anni molti sono stati gli scambi e le riflessioni fra noi. All’arcivescovo – 64 anni, originario di Poncarale, in provincia di Brescia, oltre 30 anni di missione sulle spalle – ci lega una consolidata amicizia. Lo consideriamo un nostro punto di riferimento per la sua profonda spiritualità, ma, anche, per le battaglie che ha condotto nella vita. Con Lorenzo Voltolini partiamo dall’attualità. Un commento da “fuori” di un ecuatoriano-italiano sull’attuale momento di crisi economica e morale italiana. Ascolto con una certa frequenza, soprattutto la notte, la RAI Internazionale, qualche telegiornale o programma di opinione. Il mondo globalizzato tende a universalizzare anche i problemi: sicurezza, droga, mancanza di senso della vita, lavoro, ricchezza-povertà, mercanti di false sicurezze, si incontrano in ogni parte del mondo. Tra Europa, Stati Uniti e America Latina c’è anche una certa origine culturale comune, con sfumature diverse. La mutua influenza è evidente. Ciò nonostante, una cosa distingue l’Europa dall’America: il senso di Dio e di alcuni valori sono più radicati, quasi siano nella natura stessa, negli americani rispetto agli europei. Questo fa una differenza importante nel momento di affrontare la vita. La differenza di percezione sta nella felicità. I Latino americani, quelli più vicini all’equatore, dal Messico al Perù, hanno una religiosità naturale che li rende più felici e anche più capaci di guardare al futuro con speranza. La religiosità e il senso “de Dios” danno più fiducia nell’avvenire. Tra noi ci sono molti più poveri che in Europa, ma meno disperati.

Stili di vita sobri, fondati su valori e su ciò che è veramente importante nella vita. Possono essere i buoni frutti di una stagione difficile? Dopo la grande guerra, il boom economico ha fatto percepire la bellezza di passare dalla estrema povertà a una ricchezza alla portata di tutti. Il passaggio dalla ricchezza e dagli agi alla recessione può essere accettato e sopportato solo se condiviso. È ora che gli egoismi danno più fastidio. È adesso che i privilegi si fanno insopportabili. Ridurre il livello del benessere è molto difficile da accettare. Per questo chi ha già acquisito un certo abito di sobrietà, chi sa fare della povertà una scelta volontaria e non imposta, chi sa conformarsi meglio con ciò che viene dalla stessa natura, con più facilità sarà capace anche di dare segnali positivi di vita felice e di buon vivere.

L’impressione è che nel Sud del mondo si parta da condizioni più basse, ma ci sia la prospettiva di crescere, migliorare. Noi abbiamo standard elevati, ma in

prospettiva la fatica per arretrare il meno possibile. Il Sud del mondo sta crescendo perché gli standard di vita sono più bassi e questo li fa competitivi nel mercato del lavoro e della produzione. Ma per un cristiano ci sono valori non negoziabili che devono “continuare a far crescere l’umanità in umanità”, se non può crescere in ricchezza. Il bene che può venire dalla recessione potrebbe essere proprio questo: se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo tutti, ma tutti, fare dei sacrifici. Quel “tutti” ci obbliga a guardare di più agli altri che a noi stessi. Quel “tutti” ci responsabilizza senza esclusioni. Per questo non dobbiamo continuare a cercare colpevoli in altri ed in altre situazioni, ma impegnarci in prima persona. Il cambiamento del mondo inizia dal cambio di mentalità che posso fare io.

Quali sono i valori andini che possono “farci bene”? 1. La dignità nella povertà. Nelle comunità indigene ho incontrato tra la gente quello che c’era anche nei nostri paesi in tempi passati: la capacità di vivere con dignità nonostante le poche risorse e questo con grande rispetto, perfino verso coloro che avevano alcune possibilità in più. Il non desiderare i beni di altri, il non invidiare, era una virtù essenziale per mantenere la pace. In Ecuador e America Latina non ci sono mai stati conflitti grandi e cruenti come quelli che si sono verificati in Europa. Questo ha aiutato la popolazione anche a risolvere i problemi più con il dialogo che con il conflitto. 2. L’amor patrio-familiare. Il senso della famiglia e l’attaccamento alle proprie origini, sono due valori che mantengono vivi i legami tra le persone. Questo è fonte di pace e di sicurezza. Il pensiero della famiglia e il senso di responsabilità verso gli altri membri, soprattutto nelle difficoltà, li fa capaci di qualsiasi sacrificio e rinuncia. Questo aiuta nel momento della crisi a superare ogni difficoltà con generosità. La speranza e la gioia, nonostante tutto. Ricordo come, durante il fenomeno del Niño, le strade e vie di comunicazioni in generale fossero quasi annullate, come campi e case fossero inondati, come tutto scarseggiasse e tutti fossero costretti a fare di necessità virtù. Ma era sufficiente un po’ di musica e un po’ di riso per far sorridere.

Rapporti di reciprocità fra nord e sud sono la base per una nuova modalità di sviluppo? È necessario guardare agli altri come fratelli con i quali possiamo crescere in dignità e valori. Non dobbiamo pensare come sfruttarli, ma come collaborare mutuamente. Non sono solo gli europei coloro che sono chiamati a insegnare. Anche i popoli emergenti hanno qualche cosa da insegnare. Anche i popoli andini hanno una storia millenaria che ha dato loro una grande cultu-

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IN PRIMO PIANO

ra e questa cultura ha insegnato loro modalità di sviluppo diverse, meno immediate, ma nel rispetto del crescere armonico di persone e comunità.

Parlando di sviluppo, mi tornano in mente la Popolorum Progressio di Paolo VI e il Concilio Vaticano II. Di fondo una visione straordinariamente attuale nell’interpretazione dei fatti del mondo di oggi… Qual è il significato nel 2012 di un “anno della fede”? I documenti del Concilio, le encicliche e le esortazioni di Paolo VI, con il passare del tempo sembrano profezie che si vanno compiendo. Paolo VI dovrebbe essere proclamato non solo beato e santo, ma anche grande profeta del nostro tempo, vero padre della Chiesa per la sua lucidità nell’analisi delle radici e cause dei problemi che affliggono l’umanità di ogni tempo e per il coraggio che ha avuto nel proporre rimedi. Così fece all’ONU, quando gridava “mai più la guerra” e chiamava alla fratellanza universale. L’anno della fede è una nuova opportunità offerta alla Chiesa – e che la Chiesa offre al mondo – di un ritorno a quei momenti, definirei magici, che abbiamo vissuto durante il Concilio, quando la fede sembrava più alla portata di tutti, perché l’umanità sperimentava un impulso nuovo dello Spirito. Un impulso che ci faceva sentire più fratelli e più disponibili cooperatori della verità e della giustizia.

Siamo alla fine dell’anno. Ci puoi lasciare con un messaggio di speranza che aiuti a vivere bene, non solo il Natale? Natale e Capodanno sono momenti importanti per fare bilanci ed esami di coscienza, ma anche progetti e propositi. Vorrei invitare tutti a cercare le ragioni profonde per cui credere e amare. Incontreremo un Bambino, che è offerto al mondo dal Padre che ha fatto il mondo. Un Bambino che si offre lui stesso al Padre per salvare il mondo. Sentiremo l’impulso dello Spirito che ci invita a imitare Gesù, offrendoci al Padre per sentire il suo amore e offrirci al mondo per diffondere amore. Quell’amore che solo può salvare. Buon Natale in austerità, ma anche con gioia e speranza. Il Signore non si è scordato di noi. Siamo noi che ci dimentichiamo che Lui è amore e che solo con l’amore si può trasformare il mondo. ●

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Natale solidale di Valerio Gardoni |

valerio.gardoni@popolis.it

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a crisi economica ha intaccato tutti i settori produttivi, messo in ginocchio intere nazioni europee. E non ha risparmiato le associazioni di volontariato che nel 2012 hanno visto un calo delle donazioni attorno al 30%. Natale è l’occasione per le associazioni di raccogliere aiuti. Acquistare i regali tra le tante proposte offerte dal non profit è mettere sotto l’albero un grande regalo che nasce con un piccolo gesto, come per esempio adottare un bambino a distanza, aiutare una scuola, un ospedale, confezionare pacchi natalizi con prodotti equo e solidali o prodotti ottenuti da terreni confiscati alla Mafia. Ecco qualche indirizzo per un Natale davvero solidale.

Tenda della solidarietà piazza San Faustino a Brescia (9-15 dicembre, h 16-19 nei feriali, 10-13 e 15-19.30 nei festivi) Emergency a Brescia Corsia del Gambero 17 E poi le Botteghe del mondo: in provincia di Brescia Brescia via Villa Glori 10/B e via San Faustino 22/A Gavardo piazza De Medici 4 Rezzato via 4 Novembre 63 Ghedi Largo Zanardelli 6 Rovato via Cantù 26 Manerbio Ass. Jangada via San Martino del Carso 3 Darfo-Boario Terme via Scura 1 Iseo via Mirolte 49/A in provincia di Cremona Cremona corso Matteotti 40 Casalmaggiore via Cavour 89/Bis Crema via Santa Chiara 52 in provincia di Ferrara Cento via Matteotti 20/c in provincia di Mantova Mantova via J. Daino 1/3 Suzzara via Montaldi 16 Viadana via Garibaldi 67 in provincia di Parma Parma Borgo Tommasini 25/A Parma via Farini 9/A in provincia di Piacenza Piacenza via Calzolai 63 in provincia di Verona Verona via Pelliccia 22 Verona via Pallone 2/b Verona via Pirandello 25 Legnago via Salieri 12


L’artista camuno che dipinse con entrambe le mani Il calendario 2013 con Domenico Nodari di Sandra Bassi | sandra.bassi@cassapadana.it

Artista dal talento precoce e dalla vita breve e travagliata, Domenico Nodari nasce a Esine, in provincia di Brescia, nel giugno 1953. Fin da giovane rivela una forte predisposizione per la pittura e già mentre frequenta il Liceo Artistico espone ben trentadue opere nella sua prima mostra personale nel paese d’origine. La sua carriera artistica è in pieno divenire quando, nel 1986, a causa di un incidente, gli viene amputato il braccio destro. La perdita getta l’artista in un profondo sconforto, perché oltre a limitare fortemente le normali attività quotidiane, sembra precludere la sua passione per la pittura. Non sa ancora che sarebbe diventato “l’artista che dipinse con entrambe le mani”. I primi schizzi e disegni abbozzati nell’anno 1987 con la mano sinistra, testimoniano ancora una volta la forte passione di Domenico per l’arte. La produzione di quadri si fa nuovamente fiorente e vitale, specialmente negli ultimi due anni di vita. Il 22 luglio 1992, dopo aver partecipato alla funzione funebre per la zia Ninetta, incontra gli amici e si ritira nel suo studio per dipingere: l’opera alla quale sta lavorando non sarà terminata perché, verso l’alba, Domenico muore nel suo letto per arresto cardiaco, a soli 39 anni. In questo ultimo quadro, una fiera infernale sta per ghermire un uomo: “La conoscenza si era fatta Profezia”. Nella sua breve carriera artistica, Nodari ha partecipato a numerose mostre locali, nazionali e internazionali, ha vinto premi, segnalazioni e diplomi, è stato un creativo con il peso della vita , con inquietudini, scompensi, ansia. Come dice il fratello Gabriele: “È stato un artista che avrebbe avuto tanto da dire ancora”. È proprio per dar voce a questo messaggio che Cassa Padana ha sostenuto la realizzazione di un calendario che accompagnerà il 2013 con alcune delle principali opere dell’artista. Sempre troppo poche rispetto all’enorme patrimonio lasciato. ●

info www.domeniconodari.it

Un mago-liutaio per le vie di Cremona

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opo il successo delle 12 Fate di Cremona, il libro di fiabe pubblicato lo scorso dicembre – anche grazie ad un contributo di Cassa Padana – dalla Libreria del Convegno, questo Natale Antonia Stradivari vuole rallegrare i suoi giovani lettori con una nuova ed avvincente storia, illustrata dalla brava Laura Bruschi: “Amat, il mago di Cremona”, anche questa volta sostenuto da Cassa Padana. Da dove viene la parola liutaio e chi è stato il primo liutaio a Cremona? In una Cremona del ‘500, una Venezia in miniatura, tutta vicoli e canali navigabili, vive un giovane dai tratti orientali: è il liuter Amat. È a lui che dobbiamo la costruzione del primo strumento musicale degno del nome di violino.

Antonia Stradivari

Amat, il mago di Cremona Illustrazioni di Laura Bruschi Edizioni Libreria del Convegno

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la ba n ca al tuo s e rvi z io

AiutiAMOci: Aiuti “trasparenti”

per i terremotati di Ferrara

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on lo avrebbe mai detto quel giorno di maggio. Non lo avrebbe mai pensato che una tragedia come il terremoto che ha colpito l’Emilia e il Veneto lo scorso maggio, avrebbe potuto cambiare il senso della sua vita. E invece, per Fabrizio Berveglieri, maestro d’arte vetrinistica di Ferrara, da quel giorno di maggio tutto è stato diverso. La solidarietà messa in moto per gli abitanti dei paesi più colpiti dal sisma, nel ferrarese e nel modenese, ha imposto nuovi ritmi alla giornata di Fabrizio. Nuove priorità. Altre visioni del mondo. Ha portato tanta fatica e tantissimi nuovi amici. In pochi mesi quel gruppo Facebook nato quasi per gioco – AiutiAMOci – per far incrociare in modo semplice e immediato richieste di aiuto e disponibilità a dare, è arrivato a 1.700 aderenti. Fabrizio ci lavora ogni giorno insieme agli amici e colleghi Eva Burini, Marcella Benini, Giada Armenghi e Marco Osti. Per coordinare gli aiuti e, qualche volta, anche per raccontare storie e pubblicare immagini di rinascita. Ora AiutiAMOci fa un salto di qualità. E in collaborazione con la filiale di Ferrara di Cassa Padana, è stato aperto un conto corrente online non operativo (che può essere solo interrogato) per le offerte che arriveranno. Chiunque farà un bonifico sul conto AiutiAMOci, riceverà username e password per controllare i movimenti. Saprà quanto è entrato e quanto è uscito. E per cosa è uscito. Un’operazione di trasparenza che di Valentina Bragazzi | valentina.bragazzi@popolis.it darà ancora più forza a questa avventura di solidarietà. ● al 20 ottobre scorso è entrata in vigore la norma che estende alle imprese individuali l’obbligo, già previsto per le società, di comunicare al RegiAiutiAMOci: Iban IT 75 S 0834013000000000060101 stro delle imprese un proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Le nuove imprese individuali, iscritte al Registro delle imprese o all’Albo imprese artigiane, a partire da quella data, devono pertanto comunicare un proFebbraio 2013: prio indirizzo PEC, mentre le imprese individuali già iscritte alla data del 20 ottobre hanno tempo fino al 31 dicembre 2013 per farlo. Anche Cassa Padana offre alla propria clientela il servizio di Posta Elettronica Certificata attravera quarta missione commerciale di Cassa Padana in Cina, aperta a tutti so una partnership con Assyrus srl di Brescia. Per i settori merceologici, si terrà dal 24 febbraio al 2 marzo 2013. La qualsiasi informazione è necessario rivolgersi alla missione farà tappa a Ningbo, quarto porto mondiale per movimentazione propria filiale. di container e a Nanchino, l’antica capitale della Cina e secondo polo La Posta Elettronica Certificata (PEC) è lo strucommerciale della Cina orientale dopo Shanghai. mento digitale per l’invio di contenuti con valore legale che garantisce la certezza dell’invio e della coninfo Gianfranco Grossetti (Divisione Servizi alle Imprese) segna al destinatario. Ha lo stesso valore legale de tel. 030 9040269, gianfranco.grossetti@cassapadana.it gli strumenti tradizionali quali raccomandata con ri Marco Migliorati (Ufficio Marketing) cevuta di ritorno o fax. La Posta Elettronica Certifica tel. 030 9040275, marco.migliorati@cassapadana.it ta è regolata del DL 185/2008, convertito nella Leg Monica Vitali (Ufficio Intermediazione Internazionale) ge 2/2009. tel. 030 9040316, monica.vitali@cassapadana.it

Posta certificata, nuovi obblighi

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quarta missione commerciale in Cina per Cassa Padana

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la ba n ca al tuo s e rvi z io

Scoprire un’altra Italia Tour operator internazionali in viaggio fra Verona, Brescia, Cremona e Mantova

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n’Italia diversa. Quella dei piccoli borghi, lontana dalle città più gettonate dal turismo internazionale. Quella dei tesori nascosti fra Veneto e Lombardia. In un viaggio a Verona, fra Soave e polenta, a Brescia lungo le rive dell’Iseo e le dolci colline di Franciacorta, a Cremona e Mantova alla scoperta delle terre del riso, dei segreti del violino, delle acque di Mincio e Po, di Valeggio e il suo unico borghetto. È stato questo l’itinerario di quattro giorni che lo scorso ottobre ha portato in Italia 25 tour operator di Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Norvegia, Danimarca e Polonia alla ricerca di nuove mete nel Belpaese. I tour operator coinvolti portano in Italia ogni anno oltre 60mila turisti che, nella maggior parte dei casi e se vengono nel nostro Paese per la prima volta, si limitano a visitare le solite città: Venezia, Firenze, Roma. Ma i turisti che vogliono tornare, e sono tanti, sono pronti a scoprire nuovi luoghi, in quel connubio di arte, ambiente e gastronomia che affascina il mondo intero. La visita ha già prodotto i primi risultati e alcuni tour operator stanno già mettendo nero su bianco i viaggi da proporre ai propri clienti. Il tour è stato organizzato dal progetto Incoming di Cassa Padana e Oro&Argento Viaggi, in collaborazione con l’hotel Montemezzi di Vigasio. ●

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I n ostri pro g e tti a rovi g o

Da tutta Italia a Rovigo per

“Prima (l’)Infanzia” di Benedetta Cherubini | benedetta.cherubini@cassapadana.it

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a Torino a Trieste, da Perugia a Trento, da Novara a Treviso, da Parma ad Ancona, da Rimini a Padova, da Modena a Salerno: le educatrici dei nidi d’infanzia si sono riunite il 12, 13 e 14 ottobre scorsi a Rovigo per “Prima (l’)Infanzia”. Il primo Meeting Nazionale degli Operatori dei Nidi organizzato da AssociAnimazione e Cooperativa Il Raggio Verde è riuscito in ogni suo intento, mettendo al centro della riflessione chi, quotidianamente, opera con i bambini e si relaziona con le famiglie, stimolando i presenti sul ‘valore’ del nido quale luogo in cui è possibile intrecciare legami che vanno ben oltre lo spazio fisico del servizio educativo, ma divengono risorsa per l’intera comunità. Tanti e ricchi di stimoli gli interventi che si sono rincorsi nei sei workshop tematici, che hanno letteralmente invaso la città distribuendosi tra il Palazzo della Provincia, il Museo dei Grandi

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Fiumi e l’Hotel Regina Margherita, tra i quali non possiamo non riportare quello dell’autorevole firma del Corriere della Sera Fulvio Scaparro, che dalla sua affermata esperienza di psicoanalista, ha sottolineato come l’importanza del ruolo ricoperto dall’educatore sia tanto più alta quanto più bassa è l’età dei bambini e che per questo il suo compito dovrebbe essere maggiormente riconosciuto, sia

sul fronte sociale che economico. Chiara Santuari, del Mart di Rovereto, ha parlato di creatività ai tempi del 2.0; Giulio Caio di rapporto tra nidi e comunità; Anna Oliverio Ferraris di bisogni dei bambini. Le tre giornate di incontri si sono chiuse con una tavola rotonda condotta da Ferruccio Cremaschi della Rivista Bambini, da cui è uscito un documento presentato a Ministero, Regione, Forum Nazionale delle Famiglie e Gruppo Nazionale Nidi Infanzia, che crea le basi per una seconda edizione del Meeting, che si spera possa trovare nuovamente il prezioso appoggio di Regione Veneto, Regione Abruzzo, Regione Puglia, Segretariato Sociale Rai, Provincia e Comune di Rovigo, Cassa Padana BCC, Rivista Bambini, Agenzia formativa Finis Terrae, Coop Adriatica. Il tutto sotto il riconoscimento della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica. ●

info www.meetingdeinidi.it


fo n d a z io n e d omi n ato l e o n e n s e

TeatrAction

la vittoria del Teatro a Leno

di Marco Sacchi | marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

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l teatro sta morendo? No. Parola di... Teatraction. Villa Badia di Leno – sede della Fondazione Dominato Leonense e della Scuola “Il teatro di Desiderio”– l’ultima domenica di settembre è diventata il palcoscenico della prima giornata della creatività teatrale. Protagoniste sono state oltre venti compagnie teatrali, provenienti dal territorio bresciano e non, che hanno messo in scena, a ritmo serrato, spettacoli tratti dal loro repertorio, esibizioni di danza e coinvolgenti sketch comici e circensi, rivolti sia agli adulti che ai bambini. Rappresentazioni che non sono state solo sequenze di gesti e parole: si è trattato, soprattutto, di portare sul palco la passione e l’emozione di chi fa teatro e, contemporaneamente, trasferirle al pubblico. Adulti e bambini hanno così respirato l’entusiasmo che muove ogni teatrante; hanno assaporato e condiviso l’ansia e la tensione del palcoscenico e ne hanno goduto l’effetto finale: lo spettacolo vero e proprio. 11


fo n d a z io n e d omi n ato l e o n e n s e

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Ampio spazio è stato dato agli incontri con attori affermati: Maria Rosaria Omaggio, madrina della giornata, Beppe Arena, Lucilla Giagnoni e il bresciano Giorgio Zanetti. Il teatro sta morendo? No. Il teatro è vivo… vivo come gli attori che lo rendono reale, vivo come noi spettatori che ci emozioniamo ad ogni esibizione… Il teatro aiuta a riflettere sulla vita, svela gli aspetti più segreti della nostra esistenza attraverso la rappresentazione della vita stessa, affidandosi alla voce, alla presenza, all’essenza e a tutto ciò che di im-

percettibilmente prezioso è racchiuso nella figura dell’attore. Durante la magica alchimia della rappresentazione, ogni spettatore diventa attore e ogni attore diventa spettatore di se stesso. Per questo motivo il teatro non morirà mai. Durante tutto l’anno in Villa Badia, grazie alla collaborazione dell’associazione teatrale CaraMella, la scuola “Il teatro di Desiderio” propone un’attività formativa varia e adatta ad ogni livello di preparazione. ●

Info

www.fondazionedominatoleonense.it www.teatrocaramella.it.

Le compagnie teatrali di TeatrAction Teatro CaraMella

Bagnolo Mella (Brescia)

Compagnia teatrale Rapoceldone

La compagnia CaraMella, attiva dal 1996, propone spettacoli di teatro d’autore, teatro per bambini e ragazzi, cabaret e letture espressive. Organizza la fortunata rassegna TUTTIaTEATRO, giunta quest’anno alla XIII edizione, proponendo nei paesi della Bassa Bresciana produzioni proprie e spettacoli di compagnie professioniste. Collabora con la Fondazione Dominato Leonense nell’organizzazione di corsi e seminari teatrali all’interno della scuola “Il teatro di Desiderio” e ha co-organizzato la giornata TeatrAction. www.teatrocaramella.it

Carpenedolo (Brescia)

Teatro Telaio

Cremona

Brescia

Il Teatro Telaio è una compagnia teatrale professionale di Brescia che opera a livello nazionale dal 1979. Oltre ad avere numerose produzioni che propone nei teatri, organizza Storie storie storie - XVI edizione, rassegna bresciana di teatro ragazzi e scuola, realizzata con il contributo della Fondazione ASM ed il patrocinio del Comune di Brescia. Fino a marzo 2013. www.teatrotelaio.it tel. 030 46535

Guidata dal regista Severino Boschetti, la compagnia propone spettacoli di teatro popolare in dialetto bresciano. Per questa stagione teatrale organizza a Carpenedolo Un bél spaciugòt, rassegna di teatro popolare, autofinanziata, realizzata con la collaborazione di altre compagnie bresciane e mantovane, al fine di attivare una collaborazione artistica con l’intento di portare in scena spettacoli divertenti, ma con spunti di riflessione. www.rapoceldone.com tel 348 7101449 posta@rapoceldone.com

Compagnia Anubisquaw

AnubiSquaw è una compagnia teatrale, con sede a Cremona, nata dall’Attrice Marinella Pavanello e il Regista-Autore Michele Cremonini Bianchi, con una mission precisa, contenuta nel proprio slogan: “Coltiviamo Sogni”. Sono specializzati nell’organizzare gialli teatrali per le cene con delitto; li potete trovare tra Cremona, Brescia, Mantova e Modena. Il loro calendario è già fitto di appuntamenti e il programma di tutte le serate è pubblicato sul sito www.anubisquaw.it tel. 0372 432529 info@anubisquaw.it

Cantieri Teatrali Arcioni Ghedi (Brescia)

Nata col nome di Note di Teatro, negli ultimi dieci anni ha messo in atto una trasformazione che l’ha portata a ripensare il proprio modo di far teatro. Ne è scaturito un progetto di teatro di comunità oltre che un nuovo nome: Cantieri Teatrali Arcioni. L’associazione propone laboratori annuali, una rassegna teatrale, rappresentazioni del sacro, drammaturgie di comunità e produzioni proprie. www.notediteatro.it info@notediteatro.it

Samovar Teatro Brescia/Trento

Samovar teatro è una compagnia familiare specializzata in teatro comico, teatro di strada e laboratori di clownerie e musica, nata da un’esperienza vera e concreta svolta in Romania da Luca e Davide Salata, con ragazzini accolti in una struttura che ospita bambini con disagi familiari e sociali. Da ciò scaturisce lo spettacolo “Mic Circ Fratilor”: due fratelli, un po’ rumeni, un po’ italiani, mettono in scena un piccolo circo. www.samovarteatro.blogspot.it tel. 347 1538558

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Biblioteca Richeriana, si parte Gli appuntamenti di dicembre e gennaio

Info Biblioteca Richeriana del Dominato Leonense Tel. 030 9038463 info@fondazionedominatoleonense.it www.fondazionedominatoleonense.it

di Daniela Iazzi | daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

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n nuovo luogo di aggregazione e di cultura è nato a Leno. Il 9 novembre scorso, in Villa Badia – sede della Fondazione Dominato Leonense – è stata aperta ufficialmente la Biblioteca Richeriana del Dominato Leonense. La Biblioteca trae le sue origini dall’importanza culturale dell’abbazia benedettina fondata in questo luogo dal re longobardo Desiderio. L’intestazione è una dedica al grande abate Richerio, vissuto all’inizio dell’anno 1000, il quale è stato ricordato per le importanti opere di ristrutturazione e valorizzazione della biblioteca del cenobio lenese. Qui sono conservati, e disponibili al prestito degli utenti, libri dedicati alla storia, all’arte e alla cultura dei territori lombardi, veneti ed emiliani. Non solo, molti sono i volumi che raccolgono le tradizioni italiane ed anche internazionali. Si possono trovare raccolte di importanti riviste culturali e cataloghi di prestigiose esposizioni d’arte. Un patrimonio librario che è stato messo a disposizioni non solo di curiosi e appassionati, ma anche di studenti che necessitano di documenti per le loro ricerche. La Biblioteca Richeriana vuole anche essere un luogo di incontro e di stimolo per la cultura. Per questo organizza serate di incontri con l’autore. Due sono gli appuntamenti di dicembre, organizzati in collaborazione con l’associazione CaraMella: giovedì 6 dicembre, alle 20.30, alla biblioteca del Comune di Bagnolo Mella verrà presentato il libro del maestro Tomaso Romano “Tradizioni e superstizioni della Bassa Bresciana”; giovedì 20 dicembre, la Biblioteca Richeriana ospiterà la scrittrice Giuliana Angela Bernasconi, che leggerà alcune poesie in dialetto bresciano tratte dal libro “Natale”. Un’ottima occasione per acquistare una strenna natalizia per i propri cari. A gennaio 2013 sarà avviato invece un gruppo di lettura: incontri, con cadenza mensile, durante i quali potersi confrontare su un libro, condividere riflessioni ed emozioni. Alla fine di ogni incontro il gruppo sceglierà il libro da leggere nel mese successivo, per poterne parlare la volta seguente. Chiunque fosse interessato può già contattare la Biblioteca Richeriana. La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. ●

Fai parte della Fondazione Dominato Leonense! Avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annui 14Quota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui


I n ostri pro g e tti A cr e mo n a

Volontariato

partnership fra Cassa Padana e Cisvol di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it

I

l Cisvol, Centro informazioni e servizi per il volontariato, di Cremona è una realtà molto importante nel tessuto cittadino. Da gennaio 1998 offre consulenza, assistenza, formazione, informazione, documentazione e promozione a favore delle associazioni di volontariato. Sul territorio provinciale è presente con una sede centrale a Cremona e tre delegazioni a Crema, Casalmaggiore e il neonato sportello di Gussola. I rapporti del Cisvol con l’Area Cremonese-Casalasca di Cassa Padana e con il portale Vivere Cremona, nel tempo, si sono fatti sempre più stretti e soprattutto operativi. La collaborazione prevede su VivereCremona un canale a loro dedicato che verrà alimentato in automatico da notizie e sarà chiaramente riconoscibile dal logo Cisvol. Altro strumento di collaborazione e scambio reciproco sarà l’allestimento di un nostro schermo nella sede cremonese

del Cisvol, dove passerà una programmazione simile a quella presente nelle filiali di Cassa Padana, ma dedicata e modificata secondo le esigenze del Centro. Un altro progetto ambizioso, già partito a primavera, è la creazione di video di presentazione delle diverse associazioni legate al Centro. Il giornalista e fotoreporter Valerio Gardoni, della redazione di Popolis, sta realizzando queste piccole “pillole” da pubblicare nei diver-

si siti e da diffondere nel canale televisivo delle filiali e del Cisvol. La Festa del volontariato in Piazza Duomo, lo scorso 30 settembre, con 125 banchetti delle associazioni di volontariato del cremonese, ha sancito questa collaborazione fra Cassa Padana e Cisvol. In un clima molto festoso ed amichevole, il 12 ottobre è stato inaugurato, anche, il nuovo sportello Cisvol, allestito in un ufficio della filiale di Gussola di Cassa Padana, in via Garibaldi 13. Le parole del presidente del Cisvol, Giorgio Reali, hanno ulteriormente sottolineato la comunanza di intenti, in un continuo scambio di sinergie ed idee, tutte finalizzate al bene comune. ●

Info

www.viverecremona.it www.cisvol.it

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I n ostri pro g e tti a BRESCIA

L’arte e l’ambiente

La strana coppia: Cassa Padana e l’artista cinese Zhu Renmin Una mostra a Brescia e un museo permanente a Verona

di Macri Puricelli | macri.puricelli@popolis.it

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Zhu Renmin arriva in Italia grazie a Cassa Padana. Grazie alle relazioni, non solo economiche ma anche culturali, che la banca ha sviluppato in Cina nel corso degli ultimi anni e con le missioni commerciali che hanno coinvolto decine di aziende italiane e cinesi.

È

l’unico artista cinese al quale l’Expo di Shangai, due anni fa, ha fatto l’onore di creare un museo con il suo nome. È l’autore di un’opera d’arte lunga 300 metri. È l’artista invitato dalle Nazioni Unite per una personale che si è tenuta quest’anno. È il primo proprietario di un’isola disabitata in Cina, un’isola alla quale lavora fra arte e ambiente per trasformarla nella più incredibile installazione artistica in mezzo al mare del mondo intero. È l’uomo che ha speso sei anni della propria vita a trasformare 13mila acri di deserto in un parco nazionale. Zhu Renmin non è un artista qualsiasi. Né in Cina, dove il governo lo adora, né nel mondo dove le sue opere sono quotate dalle maggiori case d’asta. Zhu Renmin non è un artista qualsiasi anche perché ha un obiettivo dichiarato che potrebbe sembrare quasi blasfemo in un mondo come quello cinese: fare ecologia attraverso l’arte. Dare forza al concetto di tutela ambientale con la poesia delle sue opere. Intervenire con l’arte per salvare l’ambiente. Far capire al suo grande paese, più volte accusato di inquinamento planetario, che il futuro e lo sviluppo devono garantire anche, e soprattutto, il rispetto e la salvaguardia dell’ecosistema. Praticamente sconosciuto in Italia, come gran parte dell’arte cinese, Zhu Renmin arriva a Brescia grazie a Cassa Padana. Grazie alle relazioni, non solo economiche ma anche culturali, che la banca ha sviluppato in Cina nel corso degli ultimi anni e con le missioni commerciali che hanno coinvolto decine di aziende italiane e cinesi. Il 5 dicembre, nella filiale bresciana di via Valle Camonica 12, l’artista cinese inaugurerà una sua mostra personale di

Zhu Renmin Art Museum a Cassa Padana Saving Ecology through Art 5 dicembre 2012, ore 18.00 Inuagurazione della mostra nella filiale di via Valle Camonica 12, Brescia 11 maggio 2013 Inaugurazione del museo via Porta Palio 12, Verona

una cinquantina di opere che resteranno esposte a Brescia fino a maggio 2013. Da quella data le opere di Zhu Renmin troveranno una sede definitiva in Italia. Una sorta di succursale italiana dell’arte di questo eclettico artista. Ancora una volta grazie a Cassa Padana, che metterà a disposizione una parte del Palazzo Bernini di via Porta Palio 12 a Verona. Zhu Renmin è nato nel novembre 1949 a Yuhuan nella provincia di Zhejiang. Quando aveva solo 4 anni ha imparato l’arte antica della calligrafia dal nonno, Pan Tianshou, che era un famoso artista. Dopo aver abitato a lungo in un’isola con i genitori, dopo aver vissuto insieme a loro su e giù per quindici paesi del pianeta e per otto anni aver studiato, viaggiato, fatto conferenze e mostre all’estero, nel 1992 è tornato in Cina. Per

fondare la prima società dedicata al disegno e al recupero ambientale e per insegnare all’Istituto di paesaggio e architettura dell’Accademia cinese delle arti. Sono ormai trent’anni che l’artista lavora anche a grandiosi progetti di ripristino ambientale. Alcuni ai limiti delle possibilità. Come quel Mingcui Hu National Wetland Park che è diventato una della principali aree umide della Cina. Come quell’isola disabitata, acquistata nel 1996 con il desiderio di trasformarla in un’isola quasi perfetta. Dove arte e ambiente naturale si fondono in un unico poema. Dopo quasi vent’anni e una spesa di decine di milioni di dollari, il sogno sta per diventare realtà e presto l’isola potrà essere visitata (gratuitamente) da chiunque. Zhu Renmin sarà in Italia anche il 28 dicembre per presentare a Roma il libro di Paolo Lunghi, Nel segno del dragone, pubblicato da Ibiskos Ulivieri, con la prefazione del vice presidente del Senato Vannino Chiti e che raccoglie anche un suo importate intervento sull’arte cinese. ● 17


I n ostri pro g e tti A ma n tova

Segni dell’Arca

Storia di una comunità e delle sue emozioni di Marco Sacchi | marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it te il fondatore quanto il fondamento. Quello che è realmente importante non è, quindi, chi ha dato il via all’avventura, ma i valori che stanno alla base del nostro cammino. Talvolta il cammino sembra più faticoso e duro, ma ogni ostacolo che troviamo sul nostro percorso fa di noi le persone che siamo. Per fortuna, i valori originari di Arca sono ancora oggi gli stessi di allora.

Che cosa racconta il libro?

“Su questo terreno noi possiamo mettere radici e crescere, non più soli ma vivi a noi stessi e agli altri”

È

questa la frase che più mi colpisce all’ingresso dell’ufficio di Maurizio Mirandola, Presidente di Arca - Centro Mantovano di solidarietà. La Comunità Arca è una realtà presente sul territorio mantovano da oltre trent’anni che si occupa di promuovere il recupero e il reinserimento dei ragazzi tossicodipendenti. Oltre al programma terapeutico “Progetto Uomo”, nel corso degli anni Arca ha ampliato i suoi ambiti d’intervento, dando vita a numerosi progetti relativi all’alcolismo, alla prevenzione e sostenendo interventi nell’ambiente carcerario. Il 9 dicembre, grazie al contributo di Cassa Padana Bcc, verrà presentato il volume “Segni dell’ARCA – La comunità come cammino di crescita”, che raccoglie le emozioni e le attività vissute dal centro in questi anni raccontate dai protagonisti attivi della comunità (fondatori, volontari, operatori, responsabili di settore).

Maurizio, lei è uno dei fondatori del Centro mantovano di solidarietà Arca. Come diceva Don Dossetti, non è tanto importan18

Il libro è stato voluto e curato da Natale Bottura, primo presidente di Arca e attuale presidente della Cooperativa Arca formazione. Racconta alcune delle esperienze vissute dal Centro in questi anni. Non vuole però essere un libro commemorativo: è proprio da quelle storie che emerge quale sia il clima che si respira oggi. La prefazione del libro è stata affidata a Don Giuseppe Dossetti Jr, presidente del Centro italiano solidarietà di Reggio Emilia che ha dato modo ai primi volontari Arca di fare esperienza. La conclusione invece è stata curata da Don Mimmo Battaglia, presidente del Centro calabrese di solidarietà e presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche, federazione a cui fanno capo tutti i progetti che si rifanno a “Progetto Uomo”.

Quando avverrà la presentazione ufficiale del volume? La presentazione del libro è aperta a tutti e si terrà domenica 9 dicembre alle 16 nell’aula magna dell’università degli studi di Mantova; a seguire ci sarà un momento conviviale nella Chiesa di San Francesco. Allegato al libro c’è il video di una preziosa intervista a Monsignor Egidio Caporello, vescovo emerito di Mantova, uno dei primi che ha visto nascere Arca. La voce narrante è quella di Don Roberto Buzzola, vice presidente di Arca e primo volontario ai tempi in cui Arca ebbe origine. Ripenso alla frase che mi ha accolto. Essere vivi a noi stessi e agli altri è un lusso a disposizione di tutti. E qua ad Arca il terreno su cui poter crescere e rinascere è davvero buono. ●

info “Arca” Centro Mantovano di Solidarietà Onlus

Via San Vincenzo, 31 - Ospitaletto di Marcaria (Mantova) Tel. 0376 900021 - Fax 0376 900021 centroarca@libero.it


I n ostri pro g e tti A ma n tova

Il Museo archeologico di Cavriana di Laura Simoncelli | laura.simoncelli@popolis.it

“U

na realtà in divenire”. Così il direttore Adalberto Piccoli presenta il Museo archeologico di Cavriana. Il museo, nato con l’intento di valorizzare il materiale che affluiva dal territorio dell’Alto Mantovano, trova oggi spazio nella prestigiosa sede di Villa Mirra. “I primi anni di lavoro furono entusiasmanti” – sottolinea il direttore – “si trattava di controllare una zona che si estendeva da Castiglione delle Stiviere al Mincio”. Venne poi creata una biblioteca specializzata che oggi dispone di un fondo di circa 3.600 volumi, tra i quali figurano preziose collane scientifiche. Con il tempo e l’esperienza è stato possibile aprire nuove sale e allestire un laboratorio didattico, aperto a tutti. “Attualmente stiamo allestendo una saletta con materiale proveniente da siti minori del territorio, oggetti della quotidianità dei nostri avi che tanto svelano dell’età preistorica”. A novembre sono partite le domeniche al museo, “un progetto che durerà per tutto l’anno e che offrirà percorsi tecnico-teorici (conferenze e incontri scientifici) e laboratori, come quello che mostrerà come si produceva anticamente il pane o quello sulla costruzione di una parete di una capanna”. In embrione, una collaborazione con il Museo Archeologico di Gavardo sul progetto di studio delle palafitte dell’Età del bronzo. ●

info

www.sistemamusealeprovinciale.mantova.it tel 0376 806330 Orari: martedì-venerdì 9-12 sabato e domenica 9-12; 15-18

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l’ iti n e rario

Lassù sul monte Baldo

di Valerio Gardoni | valerio.gardoni@popolis.it

“Vi sono valli di puro sasso assai grandi, ineguali, erte et horribili, al contrario spazii grandissimi di praterie grasse, d’herbe e di mille fiori vagamente dipinte… è una meraviglia che chi per questi luoghi camina da una piccola distantia all’altra vi sente tanta differentia che gli pare non solamente mutar regione ma estandio clima…”

S

criveva così, meravigliato dalla bellezza del luogo, il farmacista veronese Francesco Calzolai, verso la metà del 1500, dipingendo con le parole il panorama visibile dal monte Baldo. Nelle mattine terse d’inverno lo si vede anche dalla pianura: è lui a chiudere l’ultimo profilo dolce dei monti a oriente e quando la neve ne copre i morbidi pendii sembra una prosperosa contadinella, dai fianchi tondeggianti, con l’abito nuziale sdraiata a riposare. Questa montagna che precipita da un lato sulla Val d’Adige, con pareti di calcare ferite da profondi canyon e che degrada invece sulla pianura con morbide praterie punteggiate da boschi, sino a tuffarsi nella acque del lago di Garda, è sicuramente uno degli habitat più spettacolari e di estrema bellezza delle nostre montagne. Una facile escursione è la proposta per quei lettori di Popolis che non si lasciano intimidire da un po’ di fatica e di freddo, una proposta con il sapore di una vera avventura fra la neve e con una vista mozzafiato, ma anche con la sicurezza di un focolare caldo che ci aspetta al “Rifugio Fiori del Baldo”, gestito e aper20

to tutto l’anno, dove si può trovare zuppa calda o altre specialità culinarie, riposare dalla fatica della salita, ammirare le montagne nella magia dell’inverno. Servono abbigliamento e scarponi da montagna. Chi non ha dimestichezza con gli sci da scialpinismo, può usare le racchette da neve, le vecchie “ciaspole” di legno e corda intrecciata, oppure le nuove racchette snodate in plastica. Punto di partenza è la località Prada Alta, a mille metri di altezza, che si raggiunge da Garda o da Torri del Benaco con una comoda strada che si stacca dalle sponde del lago, passa da S. Zeno in Montagna e raggiunge, in breve, Prada Alta. Qui possiamo lasciare la macchina in un ampio parcheggio che serviva una seggiovia ora in disuso, preparare sci o racchette e incamminarci per la nostra splendida avventura. Prima, però, è meglio assicurarci della consistenza del manto nevoso telefonando ai gentili gestori del rifugio Fiori del Baldo (tel. 045 6862477) e avvisare del nostro arrivo. La sicurezza non è mai troppa. La via di salita si snoda sulle vecchie e sicure piste, ora non più violentate dalle ruspe e dal frastuono delle seggiovie, che stan-


Rifugio Fiori del Baldo di Cinzia Gaspari

S. Zeno di Montagna (Verona) Tel. 045 6862477 Cartina: Kompass n° 102 scala 1:50.000

no riprendendo l’antica fisionomia, con cespugli di rosa canina che spuntano dalla neve. Solitamente possiamo seguire le tracce di chi ci ha preceduto e senza alcun pericolo seguire il tracciato che ha come punto di riferimento i pali delle seggiovie. Il nostro primo punto d’arrivo è il rifugio Fiori del Baldo, 850 metri di dislivello circa che è posizionato esattamente alla testata della seggiovia, suddivisa in due tronconi da una costruzione chiusa. I più arditi possono proseguire verso la vetta, 200 metri più alta. Il nostro percorso inizia imboccando la strada che sale a monte del parcheggio, affiancata da villette. Gli sci o le racchette ci aiutano nella salita scricchiolando sulla neve, mentre alle nostre spalle si apre, come in un teatro, una scenografia fantastica: il lago di Garda si stende blu ai nostri piedi, contornato dalle montagne cariche di neve e sullo sfondo la pianura s’allarga a perdita d’occhio. Ora l’ampia via di salita porta alla magnifica faggeta, in uno degli ambienti più ameni e accoglienti del Baldo. Poi si esce allo scoperto, le dolci gobbe della montagna disegnano il profilo della vetta nel blu del cielo e ti assale la voglia di respirare a pieni polmoni l’aria limpida.

Al vecchio intermedio della seggiovia siamo a buon punto, ora rimaniamo nelle vicinanze dei pali che salgono sull’aperto panorama verso l’alto, mentre sulla nostra sinistra, lungo il profilo che porta alla vetta del monte, un altro rifugio – il “Chierego” – aperto solo nella stagione estiva, sembra appollaiato in attesa della primavera. Forse la fatica si farà sentire quando passo dopo passo saliremo gli aperti pendii che portano alla testata della vecchia seggiovia. Il rifugio è nascosto proprio là. Adriano, il gestore, un vecchio e saggio montanaro, metterà un ceppo nella stufa e il calore rassicurante del rifugio ci avvolgerà. Ora possiamo decidere se impegnarci e salire la facile vetta, senza dimenticare di chiedere consiglio ad Adriano, oppure accoccolarci nel tepore dell’accogliente rifugio e lasciarci tentare dalla cucina, da dove esalano invitanti profumi di buon cibo. Dalla vetta il panorama è incredibile e spazia fra lago, pianura e monti, a 360 gradi. Quando inforchi gli sci, lasciandoli correre veloci per i pendii che si tuffano nel lago, hai la netta sensazione di sciare in un fiordo norvegese. La discesa è sulla stessa via della salita. ● 21


a g end a a cura di Valentina Bragazzi

valentina.bragazzi@popolis.it

> mostre

> LUBES

Villa Badia Leno (Brescia)

Il 900 a Palazzo Te

Una selezione di capolavori del XX secolo

La natività nell’arte

Fino al 24 febbraio 2013 Palazzo Te, Mantova

Luciano Anelli - Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia 5 dicembre ore 15.00

Info http://www.centropalazzote.it/

Da Mantova al Württemberg: Barbara Gonzaga e la sua corte Fino al 6 gennaio 2013 Palazzo Ducale Piazza Sordello, Mantova

Info http://www.mantovaducale. beniculturali.it/

> Incontri Con i medici Dolore non ti sopporto più Dott. Massimo Damini 7 dicembre ore 18.30

Uscita culturale: la Basilica e il Museo dei Presepi di Gandino (Bg) Ritrovo: 12 dicembre ore 15.00 Villa Badia, Leno (Brescia) Letteratura e Tradizioni I piatti tipici della tradizione culinaria bresciana nell’arte e nella letteratura

Terre di confine. Una necropoli dell’età del Ferro

Carla Boroni - Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia 19 dicembre ore 15.00

Fino al 31 marzo 2013 Santa Giulia, Brescia

INFO www.fondazionedominatoleonense.it

Info http://www.santagiulia.info/ museo_di_santa_giulia/index.htm

Rifrazioni

di Paolo Ciabattibi

L’ecografia con mezzo di contrasto Dott. Giuseppe Voltini 14 dicembre ore 18.30

Fino al 21 dicembre via Emilia Santo Stefano 25, Reggio Emilia

Teatro Filodrammatici, Cremona

Info www.fondazionedominatoleonense.it

> eventi Mercati della terra al Castello

Info Tel. 0372.21519

16 dicembre Borgo San Giacomo, Padernello (Brescia)

Con l’autore

Info http://www. castellodipadernello.it/eventi-alcastello.html

Tomaso Romano “Tradisiù e superstisiù dela basa bresana” 6 dicembre ore 20.45 Palazzo Bertazzoli Bagnolo Mella (Brescia) Giuliana Angela Bernasconi “Natale”, poesie per bambini 20 dicembre ore 20.30 Biblioteca Richeriana del Dominato Leonense Villa Badia, Leno (Brescia)

Info www.fondazionedominatoleonense.it

Visita guidata e laboratori natalizi per i bambini

> teatro L’ Isola di Athol Fugard 14 e 15 dicembre ore 20.45 Castello di Padernello Borgo San Giacomo - Padernello (Brescia)

Info http://www.castellodipadernello.it/eventi22

al-castello/item/908-l-isola-di-athol-fugard.html

16 dicembre, 14.30-16.00 e 16.30-18.00 Museo Raìs Cigole (Brescia)

Info http://www. palazzocigolamartinoni.it/


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