Popolis - Aprile 2014

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Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 14

04 aprile 2014

IN QUESTO NUMERO

Guardare la vita e la scuola da un’altra prospettiva: omaggio a Mario Lodi A Padernello, Romanino e Moretto ad alta definizione Cassa Padana in campo con lo sport


somm ari o

4-5 “La vita e la scuola da un’altra prospettiva”: omaggio a Mario Lodi

6-7 In gommone, scivolando sull’Oglio City Camps: 28 luglio – 1 agosto a Cigole

8-9 Il corpo incorruttibile: Romanino e Moretto ad alta definizione Primavera ed estate a Castello

10-11 Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000 Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ cassapadana.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada

Il Romanino torna in Valcamonica Parkinson, conoscerlo e riconoscerlo per curarlo

12-13 A Villastrada un “teatro di città” Grazie per essere passiti : 1 – 4 maggio a Volta Mantovana

14-15 “Dolce-Salato, l’amore nel piatto”: e il vincitore di Masterchef Orio Vergani 2014 vola in Cina per uno stage

16-17 Cassa Padana in campo con lo sport

Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Andrea Faini, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Demetrio Pedace, Marco Sacchi, Laura Simoncelli, Paola Zani

18-19

Fotografie: Valerio Gardoni, Nicolò Govoni, Demetrio Pedace, Marco Sacchi

20-21

In copertina: “Il bosco della Fontana” Foto di Valerio Gardoni. Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)

Quando un sogno diventa realtà

Primavera al bosco della Fontana

22 A g e n d a

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QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.


ed i t o r i ale

IL NUOVO CENTRO POLIFUNZIONALE: PUNTO DI PARTENZA PER UN RINNOVATO IMPEGNO

C

ari soci, l’inaugurazione del nuovo centro polifunzionale e della piazza Dominato Leonense a Leno, avvenuta il 23 marzo, è stata un evento significativo e dal valore simbolico. Rappresenta certamente un traguardo, un obiettivo raggiunto che tutti possono vedere, ma è anche un punto di partenza per un rinnovato impegno nel futuro verso le comunità locali, secondo modalità nuove - e più adatte ai tempi – che poggiano su valori di fondo antichi e ben radicati. È una strategia che intende mantenere nel tempo la centralità della Cassa nei territori dove opera, centralità non autoreferente, ma riconosciuta per la capacità di dare risposte a nuovi bisogni - grazie a know how interno, solidità e risorse adeguate - e di accompagnare imprese, famiglie, istituzioni verso i processi virtuosi di cambiamento, proprio perché questo sforzo lo ha compiuto in primis lei stessa. È questo il senso del lavoro che si sta svolgendo, molto del quale è interno alla struttura della banca. È un messaggio forte di ottimismo, così come decisamente positiva per la Cassa è stata la prima parte dell’anno 2014. Questo è certamente uno stimolo ulteriore a continuare nella strada intrapresa. Non sottovalutiamo difficoltà e incertezze, ma d’altra parte non nascondiamo nemmeno i tanti aspetti positivi e i frutti che questa stagione di transizione sta portando alla Cassa.

Vittorio Biemmi presidente Cassa Padana Bcc

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I N P RIMO P I A N O

“La vita e la scuola

da un’altra prospettiva” OMAGGIO A MARIO LODI

di Marco Sacchi |

marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

Addio a Mario Lodi, maestro, scrittore, pedagogista, amico della scuola pubblica. Aveva compiuto 92 anni lo scorso 17 febbraio ed è morto nella sua casa di Drizzona domenica 2 marzo. Da tanti anni Popolis e Cassa Padana avevano iniziato una collaborazione con il grande maestro e la sua Casa delle arti e del gioco. Un’unione di visione e di obiettivi, legati alla scuola e alla pedagogia, che ci aveva visti insieme an4

che con una rubrica, “Lettere al maestro”, che Mario Lodi ha seguito giorno dopo giorno fino a quando l’età che avanzava glielo ha permesso. Mario Lodi ci mancherà. Perché sono i maestri ad aver aiutato l’Italia a crescere nel dopoguerra. E saranno maestri come lui che aiuteranno il nostro Paese a ritornare “grande”. Quella che segue è la cronaca di un incontro speciale.


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rizzona (Cremona) - A colpirmi, appena varcata la soglia della “Casa delle Arti e del Gioco” di Mario Lodi, erano state le parole scritte su una lavagna in un angolo del salone: “Vedere la vita da un’altra prospettiva”. Avevo subito intuito che parlare con Mario Lodi avrebbe spinto l’ordinaria visuale del pensiero verso orizzonti del tutto nuovi. L’ho incontrato in un giorno di febbraio 2011 proprio alla “Casa delle Arti e del gioco” da lui fondata a Drizzona nel 1989. Mario Lodi è stato forse il più grande maestro, scrittore e pedagogista nazionale. Grazie al suo amore per i bambini, per la scuola e per l’educazione, e anche con le sue numerose pubblicazioni, è riuscito a proporre metodi educativi che hanno consentito ai bambini di far emergere tutta la loro creatività. Quando lo incontrai per questa intervista, Mario Lodi aveva 89 anni. La carica che emanava era forte. Come quella di un ragazzino, con quegli occhi pieni di meraviglia. Sempre alla scoperta del mondo. Anche quando mi raccontò la sua vita. Il diploma magistrale nel 1940, il periodo tormentato del secondo conflitto mondiale, la Liberazione. L’entrata, nel1948, nel “Movimento di Cooperazione Educativa”, corrente di insegnanti che volevano avvicinare i principi della Costituzione al metodo di insegnamento. E’ grazie anche a questa collaborazione che Lodi comincia ad analizzare con spirito critico le impostazioni pedagogiche fino ad allora utilizzate. E’ in questi anni che inizia a elaborare tecniche che associno l’obiettivo educativo con la creatività del bambino. Nel 1961 scrive “Cipì”, forse il suo libro più celebre. Via via negli anni è un crescendo di attività: va alla ricerca di documenti sull’espressività popolare; insegna per 22 anni alla scuola di Vho di Piadena; scrive oltre 70 libri (tra i più famosi: “Il paese sbagliato” del 1970, “Il corvo” del 1971, “La Costituzione” spiegata ai bambini del 2008). Nel 1989 viene insignito di una laurea honoris causa in Pedagogia e, sempre nello stesso anno, vince il Premio Internazionale LEGO, conferito a “personalità ed enti che abbiano dato un contributo eccezionale al miglioramento della qualità di vita dei bambini”. E’ coi proventi di questo premio che nasce la “Casa delle Arti e del gioco”, un laboratorio dove si sperimentano nuovi linguaggi per sostenere la crescita educativa del bambino. Non si ferma.

Nel marzo 2006 riceve il Premio Unicef 2005 “Dalla parte dei bambini” per “..aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la “Casa delle Arti e del Gioco” dove si continueranno a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini. Le sue considerazioni, la sua volontà, il suo entusiasmo, ma soprattutto la sua passione per l’impegno educativo verso i bambini mostrano quale legame stretto la sua vita abbia con l’educazione dei bambini. Nella “Casa delle Arti e del Gioco” si tocca con mano il desiderio di un’educazione che sia progettata e realizzata davvero a favore del bambino: che lo sostenga nello sviluppo della sua creatività, che non lo soffochi con metodi educativi rigidi, che lo prepari ad essere uomo del domani. “È  la scuola – mi aveva spiegato quel giorno il maestro Mario - insieme alla famiglia, la prima realtà educativa che guiderà il bambino nelle sue scelte future”. La videointervista che trovate qui è la sintesi di alcuni pensieri di un uomo che ha speso la sua vita per l’educazione e la creatività del bambino. Amore e passione di un uomo che ha conosciuto le potenzialità dei ragazzi. Di un uomo la cui vocazione naturale è stata l’impegno nella ricerca pedagogica. Di un uomo che riesce per davvero a “vedere la vita da un’altra prospettiva”. ●

PER SAPERNE DI PIÙ www.casadelleartiedelgioco.it

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I n o s t ri pr o g e t t i A b r e scia

IN GOMMONE

SCIVOLANDO SULL’OGLIO

di Valerio Gardoni valerio.gardoni@popolis.it

Un’iniziativa per le scuole

Il fiume Oglio, nonostante la sempre crescente pressione dell’uomo, mantiene ancora alcune anse dal magico fascino, angoli di natura miracolosamente conservati dove si affacciano castelli medioevali e borghi dall’incanto antico. Lo scopriremo col mezzo più semplice e silenzioso per un’immersione a pieno nella natura: il gommone da rafting, moderna concezione delle preistoriche piroghe che in tempi arcaici scivolarono per prime sulle acque del fiume. 6


City Camps: 28 luglio – 1 agosto a Cigole Presentazione del corso il 10 aprile a palazzo Cigola Martinoni di Laura Simoncelli laura.simoncelli@popolis.it

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l Museo Multimediale della tradizione e del gioco storico RaìS di Cigole, in collaborazione con l’associazione Avventure dietro l’angolo di Monticelli D’Oglio, presenta una proposta didattica, divertente e avventurosa, dedicata alla scuola primaria (dalla 3a classe elementare) e secondaria: la discesa del fiume Oglio, effettuata con gommoni manovrati da guide fluviali FIRaft, seguendo un itinerario naturalistico e storico di grande interesse. Sedersi in gommone da rafting sul fiume è come essere partecipi di qualcosa di vivo, scivolare nella natura, nei suoi silenzi, vedere paesaggi insoliti, ammirare angoli meravigliosi e l’avifauna che abita le sue ripe boscose. Il parco Oglio Nord e il parco Oglio Sud offrono tratti dalla facile ma avvincente navigazione fluviale, unendo attività ginnica ad un affascinate viaggio nella natura. E’ un’attività sportiva e ricreativa adatta a tutti, con l’assistenza e l’esperienza di guide FIRaft e fluviali, perché tutto diventi un’avventura con emozioni sempre rinnovate, per godere pienamente la natura in tutta sicurezza. E il museo RaìS di Cigole è un luogo in cui si possono conoscere e rivivere, attraverso allestimenti multimediali, la cultura, gli usi e i costumi del passato. Nella prima parte della giornata “Alla scoperta del fiume” le scolaresche visiteranno la sezione del museo dedicata alla tradizione rurale e conosceranno, attraverso un approccio diretto e meno tradizionale, il percorso del fiume, la

sua importanza nell’economia del passato e analizzeranno il ciclo dell’acqua. In tarda mattinata o nel pomeriggio, in base alla disponibilità delle classi coinvolte, si effettuerà la navigazione sul fiume. Con questo programma: arrivo al fiume, presentazione dell’attività, distribuzione del materiale, preparativi, briefing - spiegazione - prova a secco; imbarco e navigazione. Questa parte della giornata dura 2/3 ore di cui un’ora e mezza circa di navigazione (dipende dall’età dei partecipanti e dal livello del fiume). I gommoni sono condotti da guide fluviali FIRaft, dotate di brevetto e assicurazione. Quindi l’uscita in gommone viene fatta in massima sicurezza e tutti i partecipanti saranno dotati di giubbotto salvagente e attrezzature adeguate. Le uscite sul fiume si potranno fare nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre. Le guide fluviali si recheranno presso le scuole interessate per presentare il percorso, l’equipaggiamento da portare, le misure di sicurezza adottate e le modalità di gestione dell’uscita. Una esperienza unica in cui si impara divertendosi! ●

Acle (associazione culturale linguistica educational), su proposta del Museo Multimediale della cultura rurale e del gioco storico, e in collaborazione con il Comune di Cigole, organizza il City Camp di inglese a Palazzo Cigola Martinoni. Un campo estivo full immersion in lingua inglese rivolto ai ragazzi della scuola primaria e della scuola secondaria di I e di II grado, in cui vengono proposte attività ludiche e didattiche con insegnanti madrelingua. Giovedì 10 aprile alle 20.30 i genitori sono invitati presso il Palazzo Cigola-Martinoni per la presentazione del corso. Durante la serata verrà presentato il percorso ai nuovi iscritti (modalità, finalità e obiettivi), illustrati i criteri adottati nella scelta del periodo del camps e, per chi lo desidera, sarà già possibile effettuare l’iscrizione. L’Acle ha ottenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’accreditamento per poter svolgere attività di formazione con docenti madrelingua. Al termine del corso ogni partecipante riceverà il Junior English Certificate elaborato in base al nuovo Framework europeo e l’English Portfolio. Info: Miriam Toniolo 338.5098504

InfO E ADESIONI Miriam Toniolo progetti@cassapadana.it 030.9040344/338 5098504 miriam.toniolo@cassapadana.it

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I n o s t ri pr o g e t t i A b r e scia

IL CORPO INCORRUTTIBILE

ROMANINO E MORETTO AD ALTA DEFINIZIONE di Laura Simoncelli |

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laura.simoncelli@popolis.it

roseguono nello splendido maniero di Borgo San Giacomo “Le piccole grandi mostre del Castello di Padernello”. Il prossimo appuntamento con l’arte inaugura la stagione primaverile con “Il Corpo Incorruttibile”: le tele del Romanino e del Moretto di San Giovanni Evangelista a Brescia che, dal 24 aprile al 30 ottobre, si spostano al Castello di Padernello per un suggestivo viaggio tra storia, immagini e cultura. La Fondazione ha inaugurato nel 2013, con la mostra dedicata ai teleri verolesi del Tiepolo, un nuovo modo per esplorare e scoprire le opere d’arte: la riproduzione, ad alta definizione, di opere altrimenti difficilmente godibili e apprezzabili da vicino. L’intero impianto scenografico e didascalico della Cappella del Santissimo Sacramento della Chiesa di S. Giovanni Evangelista, in occasione di questa mostra, viene quindi riproposto all’interno del Castello di Padernello, per trasportare il visitatore e aiutarlo a immedesimarsi nella scenografia originale delle opere, per vivere un’esperienza unica nell’incontro ravvicinato con i dipinti dei due grandi maestri bresciani. La mostra, organizzata con innovativi strumenti scenografici, porterà il visitatore a conoscere, toccare ed esplorare da vicino le tele che, per la posizione che solitamente occupano e per il loro valore, sarebbero impossibi8

li da “godere” da vicino. L’approfondimento critico della mostra a Padernello è un suggerimento a visitare la Chiesa di S. Giovanni Evangelista a Brescia, seguendo un percorso culturale all’interno della provincia. L’esposizione di Padernello rientra, infatti, nel progetto più vasto di sensibilizzazione culturale delle eccellenze del territorio bresciano. “Il Corpo incorruttibile” è una mostra nuova anche nel format: un video inquadra le due grandi tele a confronto. In occasione della presentazione, e durante i giorni della mostra, alcuni attori saranno intenti a discutere sulla pittura del Cinquecento, fornendo interessanti dettagli e spunti di approfondimento. In programma laboratori didattici creativi per i ragazzi delle scuole, disponibile un catalogo, preziosa guida alla mostra e invito a un itinerario turistico alla Chiesa di San Giovanni Evangelista. La mostra è allestita con fotografie a grandezza reale ad altissima definizione e stampate su plexiglass trasparente e retro illuminate, con la ricostruzione della cappella ed il grande arco con il profeta. Realizzata fisicamente anche la tavola dell’ultima cena. ●

“Cena in casa del Fariseo”del Romanino


Il corpo incorruttibile Romanino e Moretto ad alta definizione 24 aprile – 30 ottobre 2014 Padernello di Borgo San Giacomo Martedì/Venerdì 9-12 e 14:30-17:30 Sabato su prenotazione Domenica 14:30 – 18:30 Agosto chiuso Ingresso euro 5,00 Informazioni, prenotazioni e laboratori didattici per le scuole: 030 9408766

Info info@castellodipadernello.it www.castellodipadernello.it

PRIMAVERA ED ESTATE A CASTELLO UN’ORA D’AUTORE 3, 10, 24, 30 aprile

VERSI IN PIANURA maggio

Biografie, pensieri e saggi di uomini che hanno lasciato una traccia nel lungo percorso della storia, un modo di incontrarli e dialogare con loro tramite la lettura. Presentazione libri a cura di Agostino Garda.

Rassegna di Poesia a cura di Nicola Rocchi. I poeti si raccontano in brevi conversazioni, per poi presentare e leggere una selezione delle loro poesie.

L’UOMO IN VIAGGIO 5, 26 aprile e 3 maggio Seminario a cura di Rina Gambini. Storie di uomini che si sono mossi per sete di sapere, per la fama o la brama di denaro, grandi personaggi che hanno attraversato il loro tempo segnandolo con le loro imprese, con il loro pensiero o con la loro opera.

FESTIVAL JAZZ giugno- luglio CETRA DI APOLLO 19 e 26 giugno, 3 e 10 luglio Rassegna di musica classica a cura di Parma Opera Art . LIRICA IN CASTELLO 24 e 27 luglio Il Rigoletto di Giuseppe Verdi diretto da Giovanna Sorbi.

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I n o s t ri pr o g e t t i A b r e scia

IL ROMANINO TORNA IN VALCAMONICA di Andrea Faini

Per il terzo anno consecutivo, torna il festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”, promosso dall’associazione Cieli Vibranti in collaborazione con Cassa Padana. La rassegna, che quest’anno gode anche del sostegno della Fondazione Comunità Bresciana, si terrà a Pisogne, Breno, Bienno, Esine e Tavernola Bergamasca dal 6 aprile al 3 maggio.

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L’arpista Maria Chiossi. Nella foto in alto: particolare della “Salita al Calvario”, Pisogne - Chiesa di S. Maria della Neve.

a filosofia del festival è semplice ma decisiva per il suo successo» spiega il direttore artistico Fabio Larovere. «Per noi cultura non è una parola da declinare al passato, un museo cui fare passivamente visita, ma al presente, come energia vitale per il territorio. Per questo motivo, muovendo dai capolavori di un pittore “rivoluzionario” come Romanino il festival costruisce spettacoli e iniziative che danno spazio alla creatività di giovani artisti, chiamati a rileggere questa meravigliosa eredità artistica con gli occhi di oggi».

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Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa formula che permette a tutti di entrare in contatto, attraverso la musica e il teatro, con la squisita poetica di Romanino, visitando i siti che ne ospitano le opere. Nato nel 2011 proprio in Valle Camonica come una avventurosa scommessa, il festival è oggi una solida realtà, che tocca oltre quindici comuni del nord Italia fra cui Brescia, Bergamo, Cremona, Padova, Trento e tanti altri e può vantare il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Lombardia.


Gli eventi della terza edizione in Valle Camonica si svilupperanno lungo le tradizionali coordinate del festival: recupero del repertorio artistico dell’età del Romanino – il Cinquecento lombardo – nuovo impulso alla ricerca storico-artistica e realizzazione di performance originali di giovani artisti del territorio. L’appuntamento iniziale, realizzato con il sostegno dell’area camuna di Cassa Padana, è in programma domenica 6 aprile a Breno, negli spazi del CaMus (Museo Camuno) e della chiesa di S. Antonio affrescata da Romanino. Dopo le letture affidate all’attore Filippo Garlanda, alle 21, nella chiesa, si esibirà l’arpista Maria Chiossi, bresciana impostasi a livello internazionale con la vittoria nel concorso YouTube Symphony Orchestra e oggi protagonista di una strepitosa carriera nelle maggiori sale da concerto europee. Sabato 12 aprile, nella chiesa di S. Maria della Neve a Pisogne, andrà in scena lo spettacolo “Rabbia e fede”, con musiche originali per quartetto d’archi e voce scritte dal giovane Daniel Espen. Il giorno seguente, 13 aprile, doppio appuntamento: alle 16, nel teatro di Esine, avrà luogo la rappresentazione di “Malefica-

Parkinson, conoscerlo e riconoscerlo per curarlo Convegno a Boario Terme Il 10 maggio di Sandra Bassi |

sandra.bassi@cassapadana.it

Non è un caso se a maggio si svolgerà in Valle Camonica un importante convegno sulla malattia del Parkinson: “Approcci pratici e comprovati per la riabilitazione dei pazienti affetti da Parkinson alla presenza di fisioterapisti, fisiatri, medici, infermieri, caregivers e studenti” (10 Maggio, Palazzo congressi, Boario Terme).

rum. L’ultima pennellata di Romanino”, promosso proprio da Cassa Padana, mentre alle 20.45, nella chiesa di S. Antonio a Breno, si ascolteranno brani del disco originale “Jazz on Romanino” con Giovanni Colombo al pianoforte, Matteo Lorito al contrabbasso e Federico Donati alla batteria. Il 26 aprile, nella Casa degli Artisti a Bienno, si terrà la premiazione del concorso “Romanino”, riservato ad artisti contemporanei, mentre il 27 aprile, di nuovo a Pisogne nella chiesa di S. Maria della Neve alle 20.45, spazio al quartetto di tromboni Mascoulisse Quartet per l’originale progetto “Romanino Live Electronics”. Chiusura a Tavernola Bergamasca, sabato 3 maggio, con un concerto del chitarrista Giulio Tampalini, dal titolo “Romanino a sei corde”. Tutti gli appuntamenti del festival, ad eccezione di “Maleficarum”, sono ad ingresso libero. L’associazione Cieli Vibranti promuove dei pullman “Romanino Express” da Brescia, per accompagnare gli appassionati agli appuntamenti del festival. ●

PER SAPERNE DI PIÙ 030395803 - www.cielivibranti.it - www.festivalromanino.it

Non è un caso proprio perché The European Parkinson Therapy Centre (EuPaTh) è un’associazione no profit nata nel 2013 proprio in Valle Camonica con l’assistenza e consulenza gratuita del Centro servizi di volontariato, operativo a Esine negli uffici di Cassa Padana. Un’associazione con la missione di essere leader nel trattamento non farmacologico della malattia del Parkinson. E’ stata fondata dall’instancabile Alexander Reed che, dopo aver contratto il Parkinson a 46 anni, ha trascorso i primi anni negando la sua condizione e rifiutandosi di parlarne con la famiglia o con gli amici. Una volta accettata la malattia, Alex ha iniziato a condurre una qualità di vita migliore, con una famiglia che lo sostiene e un regime di terapia che è efficace e facile da seguire. Il Centro gestito dall’associazione riflette gli stessi principi fondamentali di terapia, famiglia e qualità della vita riunendo consulenti medici,

volontari, psicologi e specialisti della riabilitazione insieme con le più recenti ricerche per offrire ai pazienti un posto per acquisire forza fisica e mentale per arricchire la propria vita. La messa a punto del protocollo “ReGen EuPaTh” e la costituzione dell’European Parkinson Centre di Boario Terme, è stata ispirata dalla consapevolezza che una efficace e precoce terapia riabilitativa, è essenziale per rallentare il decorso della malattia e che i malati di Parkinson ai primi stadi della malattia non vogliono, e non hanno bisogno, di ricoveri ospedalieri.

Per saperne di più www.terapiaparkinson.it

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I n o s t ri pr o g e t t i A M A NTO V A

A VILLASTRADA UN “TEATRO Quando arrivi a Villastrada, un piccolo paese con poco più di 1000 abitanti, adagiato lungo le rive del grande Po, nel cuore della Pianura Padana tra Mantova, Reggio Emilia e Parma, certo non ti aspetti di poter incappare in un teatro. Tantomeno in un teatro che pare una bomboniera.

di Daniela Iazzi |

E’

dal 1910 che il Teatro sociale di Villastrada, frazione del comune di Dosolo, fa sentire la sua voce nelle campagne circostanti. Progettato dall’architetto milanese Luigi Canonica su commissione di 30 soci, fu inaugurato con Il Barbiere di Siviglia e da allora funzionò sino dopo la seconda guerra mondiale. Qui si esibirono, tra gli altri, Gino Cervi e Delia Scala. Negli anni ’60, dopo un periodo durante il quale fu adibito a cinema, fu chiuso, in quanto mancava la disponibilità dei “condomini”, ossia gli eredi dei 30 soci che lo avevano fondato, a sostenere le spese di adeguamento e messa in sicurezza. Da allora il teatro vide il suo periodo più cupo: fu spogliato degli arredi e di ogni attrezzatura, cadendo in rovina giorno dopo giorno.

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daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

Solo nel 1993, grazie all’interessamento del rag. Lauro Gozzi, si creò un comitato cittadino che, avendo a cuore il teatro, iniziò ad adoperarsi affinché non crollasse definitivamente. Non solo: si fece anche promotore di una impegnativa ristrutturazione. Grazie alla sensibilità di finanziatori pubblici e privati e del lascito del maestro Pietro Anselmi, il teatro riemerse dalle rovine e nel 2011 fu riaperto ufficialmente, completamente restaurato e ammodernato, pronto per tornare a essere “un teatro di città” come, all’epoca della prima inaugurazione del 1910, aveva esclamato un corrispondente della Gazzetta di Mantova. Oggi, il Teatro Sociale di Villastrada si presenta così:


DI CITTÀ” Teatro Sociale di Villastrada Via XX settembre 8 - Villastrada, Dosolo (Mantova) Tel. 0375-89315 www.associazioneteatrosocialedivillastrada.it

ad accoglierti, all’esterno, un giardino curato e un elegante colonnato che sostiene, al centro del frontone, la statua di Tersicore, musa protettrice della danza e della lirica corale; ai lati, strumenti musicali e quattro fiaccole a simboleggiare le arti e la scritta: “Mens et cor ars et labor”. Varcando l’ingresso ci ritroviamo nell’atrio. L’ambiente è accogliente e funzionale; sul lato la biglietteria e il guardaroda. Da qui, si aprono le porte del teatro vero e proprio: un piccolo gioiello ancora capace di risplendere dopo oltre un secolo. Poltroncine di velluto rosso, 32 palchi fedelmente restaurati per mantenere intatta la magia di un tempo e una galleria da cui si gode la visione completa di tutta la sala. Sulla cupola, un intrigo di rami che si aprono verso il cielo. Un teatro che può ospitare 260 persone e oggi dotato delle più moderne tecnologie. Il grande lavoro di recupero del Teatro Sociale di Villastrada è simbolo di costanza, sofferta e caparbiamente voluta. Rappresenta un luogo di grande pregio per spettacoli ed eventi, oltre ad essere un ritrovo importante per le attività delle associazioni.

Grazie per essere passiti 1 – 4 maggio a Volta Mantovana

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nche quest’anno Volta Mantovana si trasforma nella capitale dei vini passiti italiani e stranieri. La XII edizione della mostra è dedicata ai vini nazionali, ma non mancano i vini internazionali: ospiti d’eccezione saranno i vitigni di Francia e Ungheria, accompagnati dagli Eiswein Tedeschi, dai Passiti Sudafricani, Spagnoli e Portoghesi. La mostra si svolge tra le scuderie, i giardini all’italiana e le sale del cinquecentesco Palazzo Gonzaga, in un’atmosfera ricca di storia, cultura e divertimento. Nel giardino principale è allestito un grande banco dove, aiutati da esperti sommelier e analisti sensoriali, si possono assaggiare i vini esposti. Per chi desidera approfondire ulteriormente la conoscenza dei passiti, sono proposte le degustazioni guidate. Per godere appieno dell’evento si può pranzare all’interno dei giardini, godere delle esposizioni di pittura e fotografie o partecipare alle visite guidate al palazzo, alle torri e alle nuovissime cantine. Nei giorni della mostra, i ristoranti convenzionati di Volta Mantovana propongono un menù tipico, accompagnato da vini riserva locali e vino passito.

Per saperne di più www.vinipassiti.com

È gestito con tanta passione dai volontari dell’Associazione Teatro Sociale di Villastrada; la stagione 2013/2014, iniziata ad ottobre, terminerà il 12 aprile. Il teatro, oltre ad ospitare serate teatrali, è aperto ad incontri di associazioni, convention aziendali e a chi ne fa richiesta. ●

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I n o s t ri pr o g e t t i A FERRARA

“Dolce-Salato, l’ amore nel piatto” E il vincitore di Masterchef Orio Vergani 2014 vola in Cina per uno stage

di Demetrio Pedace demetrio.pedace@cassapadana.it

Grazie a Cassa Padana il giovane Davide Zancanella potrà vivere una straordinaria esperienza professionale: uno stage di 15 giorni in un ristorante cinese in Cina. La nostra consolidata presenza a Ningbo renderà infatti possibile per questo aspirante cuoco poter apprendere i segreti di una delle tradizioni gastronomiche più antiche e interessanti del mondo. Da sinistra: Dr. Paolo Zamboni, direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, Davide Zancanella, vincitore e Davide Toso, Responsabile Cassa Padana Filiale di Ferrara.

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Da sinistra: Davide Zancanella, il vincitore, il prof. Laborio, coordinatore degli studenti dell’Istituto Vergani e al centro, tra gli altri 3 finalisti, Roberta Monti, Preside dell’Istituto Vergani.

A

l termine di una “gara gastronomica” tra i 16 migliori allievi della scuola alberghiera Orio Vergani di Ferrara, il giovane allievo Davide Zancanella, 20 anni, con il suo “DolceSalato, l’amore nel piatto”, uno squisito primo piatto a base di speck, provola e zucca, ha vinto la prima edizione del Masterchef Orio Vergani 2014. La competizione, divisa in quattro serate, ha visto i giovani talenti ferraresi proporre i propri piatti a una giuria non tecnica, composta da gente comune che ha prenotato la cena (i posti di tutte le serate sono sempre andati tutti sold out, con un successo della manifestazione andato ben oltre le più rosee speranze degli organizzatori), degustato i piatti in concorso e poi votato il proprio piatto preferito. Il ruolo di Cassa Padana è stato centrale in questa edizione di Masterchef: l’aspirante cuoco trascorrerà 15 giorni in un ristorante in Cina. Uno stage e un’esperienza eccezionali che gli consentiranno di insegnare ai cinesi l’arte culinaria italiana e al tempo stesso conoscere i segreti della cucina cinese. A completare il successo di Masterchef,


un intento benefico di grande interesse scientifico: tutto l’incasso delle serate è stato devoluto alla ricerca sulla sclerosi multipla di Paolo Zamboni, direttore del Centro di malattie vascolari dell’università di Ferrara. L’istituto Orio Vergani è un’eccellenza ferrarese, da sempre riconosciuto a livello nazionale come scuola di alto livello, come confermato anche dalla recente edizione del Gran Trofeo D’Oro, importantissima manifestazione che ogni anno a Brescia mette a confronto le migliori scuole alberghiere d’Europa e che quest’anno è stato vinto proprio dal Vergani, che è stato anche insignito della Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica. La preside del Vergani, Roberta Monti, è sicuramente uno dei motivi per cui questa scuola ha potuto raggiungere un così alto livello. Monti è una donna di grande energia e passione, molto decisa e determinata, attenta a valorizzare i propri docenti e i propri allievi, che non limita il proprio lavoro alla didattica tradizionale, ma è sempre pronta a cogliere ogni opportunità per accrescere il bagaglio di esperienza dei

suoi giovani talenti, allo scopo di affacciarli al mondo del lavoro con tutte le “carte in regola” per potersi affermare. La “gara” e la presenza di un premio molto importante ha messo “sotto pressione” i giovani chef, che non solo hanno dovuto ideare e realizzare due piatti, ma hanno dovuto poi “metterli in tavola” per veri clienti paganti (cosa certo non meno difficile, se si pensa

che ad ogni serata hanno partecipato circa 150 persone), gestendo uno “staff” composto dai propri compagni di scuola, sia pur sempre sotto la costante supervisione dei loro professori. La scuola ha poi messo in mostra anche le altre abilità e competenze che si studiano in classe, riconducibili in breve a tutto ciò che attiene la “mise en place” dei piatti e al cosiddetto “servizio di sala”. Abbiamo potuto apprezzare la precisione, la cortesia, i gesti apparentemente casuali, ma in realtà studiati con precisione, di tutti i ragazzi che hanno gestito “la sala” e che hanno dato a loro volta prova di grande applicazione, bravura e precisione. Insomma, una esperienza positiva sotto tutti gli aspetti, con un giovane talento che potrà vivere un’esperienza personale e professionale che segnerà senza alcun dubbio il suo futuro, una scuola che continua a raccogliere consensi nazionali e internazionali, una importante ricerca medico scientifica che è stata finanziata e la filiale Cassa Padana di Ferrara che, dobbiamo ammetterlo, non è mai riuscita a indovinare quale sarebbe stato il piatto vincente. Evidentemente non siamo né Cracco, né Bastianic. ●

PER SAPERNE DI PIÙ www.ipssarvergani.it

A sinistra il Dr. Paolo Zamboni, al centro Roberta Monti, a destra il Prof. Liborio. 15


I n o s t ri pr o g e t t i A REGGIO EMILIA E PARMA

CASSA PADANA IN CAMPO CON LO SPORT

di Paola Zani | paola.zani@cassapadana.it con la collaborazione dei colleghi delle filiali di Parma viale Piacenza e viale Mantova, Taneto, Viarolo, Vicofertile

Non so se esista una parola che riassume in sè così tanti significati e così tante valenze come la parola “sport”. Lo sport è tantissime cose: bellezza, gioia, divertimento, valore economico, agonismo, competizione e misura con se stessi e con gli altri, solidarietà, amicizia, rispetto delle regole e degli avversari. Ma soprattutto può e deve essere luogo di valori morali e di principi etici. È condividendo questo valore sociale che Cassa Padana sostiene ogni anno molte associazioni sportive del territorio, partendo da alcune motivazioni che sono in linea con i principi sanciti dall’articolo 2 dello statuto. Eccole.

VIAROLO

ASSOCIAZIONE SPORTIVA VIAROLESE Nata nel 1954, l’associazione oggi vanta una rosa di 25 giocatori dai 18 ai 33 anni che, dalla terza categoria, sono arrivati e tutt’ora militano nella prima categoria. L’associazione, per reperire fondi, gestisce lo stand gastronomico della storica Fiera di Cornazzano con più di 1200 posti a sedere.

RUBIERA

ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA PALLAMANO SECCHIA-RUBIERA La storia della pallamano rubierese inizia nel 1974 con la nascita della Pallamano Rubiera. Nel 2002 va in porto la fusione con la Pallamano Modena, nasce così la Pallamano Secchia e si riconfermano ancora vittorie e successi. Nella stagione 2010/2011 la squadra retrocede e molti dirigenti decidono di ritirarsi e di chiudere la società.

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Il movimento pallamanistico rubierese viene tenuto in vita da un nuovo gruppo di persone, per lo più genitori di ragazzi che giocano nelle giovanili, che nella calda estate del 2011 si uniscono e danno vita ad una nuova società che prende il nome di Pallamano Secchia Rubiera: si riparte da zero con il settore giovanile e una squadra seniores in serie B. Oggi gli iscritti sono più di 100, dagli 8 anni ai 25, divisi in 5 squadre. Tre ragazzi fanno parte anche della squadra nazionale giovanile di pallamano.

MAGIK BASKET Nata nel 1987 da un progetto scolastico di un professore con tanta passione per questa disciplina sportiva. Ad oggi è fra le più grandi società di pallacanestro di Parma e provincia, punto di riferimento a tutti i livelli: dal babybasket al minibasket, dalle squadre giovanili fino alla squadra maschile in serie D e a quella femminile in serie B, dal basket in piedi a quello seduto con i ragazzi del Minicarr (basket in carrozzina). Magik è stata premiata dalla stampa nazionale per l’anno sportivo 2003/2004 come “migliore squadra” che integra Basket in piedi e Basket seduto in Italia.


VICOFERTILE

ASSOCIAZIONE VICO-BASKET L’associazione di pallacanestro nasce nel 2006 per rispondere alle esigenze sportive dei giovani. Attualmente gli iscritti sono circa 300, dai 5 ai 20 anni, suddivisi in 4 squadre in base all’età degli atleti. Ogni anno, in occasione delle feste natalizie, l’associazione organizza la festa del minibasket, un’intera giornata a cui partecipano bambini e ragazzi da tutta la provincia. A fine primavera, invece, l’appuntamento è per la finale del torneo regionale.

A.S. DILETTANTISTICA VICOFERTILE L’associazione calcistica nasce nel 1954 e oggi vanta circa 100 iscritti Oltre alla squadra di ragazzi, dai 20 ai 29 anni, che milita in seconda categoria, c’è il settore giovanile e una scuola calcio che prepara i giovanissimi e li avvicina al mondo dello sport e del sano agonismo.

TANETO

SPORTING CLUB SANT’ILARIO Quasi cinquanta, gli anni di attività per lo “Sporting Club Sant’Ilario”, società calcistica in cui militano oltre 170 atleti, suddivisi nelle varie categorie: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores e Prima squadra, seguiti da un corposo staff di allenatori, massaggiatori, preparatori atletici e dirigenti.

ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA SORBOLO PALLAVOLO Ha iniziato la propria attività nel 1976. Oltre alle squadre di mini-volley, delle under 14, 16, 18 e alla prima divisione c’è anche la squadra “Gerovolley” mista, formazione caratterizzata da età media intorno al mezzo secolo che disputa il torneo amatoriale “Cral Chiesi”.

PARMA VIALE PIACENZA

U.S. CARIGNANO Fondata nel ‘48, la società sportiva dilettantistica del Carignano forma e allena i piccoli “campioni” della zona del sud della città di Parma. La società vanta 8 squadre di categoria e 2 gruppi di scuola calcio. Cassa Padana ha sponsorizzato il 20° torneo di calcio a maggio-giugno 2013.

PARMA VIALE MANTOVA

POLISPORTIVA COOP CONSUMATORI NORDEST PARMA Nata nel 1954, è la più grande società sportiva di Parma, che comprende 1500 atleti che praticano 7 diversi sport (atletica, calcio, ginnastica artistica, nuoto, pallanuoto, pallavolo e pesca) e 2500 soci che gravitano attorno a queste discipline. www.polisportivacoop.it

ASD MONTANARA CALCIO Il progetto A.S.D. Montanara Calcio ha inizio attorno al 2008, per poi concretizzarsi nel 2009. La nuova società sportiva nasce dalla fusione di due entità storiche della città e del quartiere: la Ducale61 ed il Minerva. Quest’anno, a maggio, si svolgerà il primo torneo di calcio Cassa Padana.

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i n c o n t ri

Quando un sogno diventa realtà Storia di Nicolò, studente del Manin di Cremona, volontario in un orfanotrofio in India di Marco Sacchi marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

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T

ra i molti racconti di vita che ogni giorno riempiono le nostre giornate, ci sono storie speciali che meritano in modo particolare di essere raccontate. La storia di Nicolò è una di quelle. Nicolò è un ragazzo come tanti: un giovane studente ventenne di Cremona, a cui piace uscire con gli amici e i compagni di liceo, stare su facebook e divertirsi. Ma c’è un ma.

E’ l’inizio della scorsa estate quando Nicolò avverte l’esigenza di trasformare in realtà un sogno che coltiva da qualche tempo: trascorrere due mesi in India con l’obiettivo di aiutare un orfanotrofio, la Dayavu Boy’s Home a Tamil Nadu, all’estremo sud indiano. Un impulso, lo definisce lui. Perché proprio l’India? “Mi sono innamorato di quella nazione grazie ad un libro letto quattro anni fa, “Shantaram” di Gregory David Roberts: mi ha fatto sognare.” Nicolò inizia a prendere contatti: chiunque ha un sogno così grande nel cassetto non riesce ad aspettare. Un ragazzo che studia, però, non ha il denaro sufficiente ad affrontare una simile trasferta. Ma non sono queste le difficoltà che possono fermare un sogno. E’ così che Nicolò decide di entrare nella sua camera, guardarsi intorno e trasformare le sue “cose” in soldi per il viaggio: vendere magliette, pantaloni e camicie potrà aiutare la causa. “Per i vestiti venduti non c’è stato alcun problema, anzi, è stato anche divertente!” racconta. Il potere di un sogno. E’ luglio dello scorso anno quando Nicolò atterra in India. Le sue giornate trascorrono insieme ai ragazzi dell’orfanotrofio. “Mi sentivo come divorato dal posto e all’inizio faticavo a capire quanto questa vita in realtà mi corresse dentro. Mi svegliavo la mattina e sapevo che avrei dovuto lavorare nei campi, irrigare le viti nuove e raccogliere i manghi. Era dura la giornata, ma non è mai esistito, per me, niente di meglio. Sarà perché sui volti di quei ragazzi, sette anni d’età, leggevo solo felicità.” Alla sinistra dell’orfanotrofio, mi racconta Nicolò, c’era un cimitero di cristiani. “Ogni volta che gettavo lo sguardo verso quel posto, non riuscivo a non pensare che, se proprio dobbia-


mo morire, che almeno rimanga di noi lo strascico colorato del nostro impegno, a beneficio di coloro che rimangono.” Mi confida Nicolò: “Non voglio raccontare tutta la storia, voglio solo dirti che quei bambini mi hanno dato, in due mesi, più di quanto io potrei restituire loro in cento vite. Eppure, tentare di ricambiare, anche con poco, vale davvero la pena.” E’ settembre quando Nicolò torna in Italia. “Dopo tutte le lacrime versate al momento dei saluti, ho cercato gli occhi di quei ragazzi e ho promesso che sarei tornato con un regalo per loro e per la loro casa. Vivevo là con un euro al giorno: pasti, mezzi di trasporto, internet quando c’era la corrente. Un euro e mezzo se volevo fare lo splendido! Quello che per me era poco per l’India era abbastanza. E allora ho pensato ai miei amici, ai miei compagni di scuola, con i nostri cellulari, i bei vestiti, le cene fuori. Sono tutte cose giuste. Sono il primo appassionato di tecnologia. Ma se tutti, vicini, ci fossimo messi insieme, avremmo potuto fare qualcosa di importante, nel nostro piccolo. Ho pensato: che bello sarebbe se questi regali fossero arrivati loro per Natale.” Infatti, Nicolò apre subito una raccolta fondi; in qualità di rappresentante dell’Istituto “Daniele Manin” di Cremona, parla agli studenti e con il suo entusiasmo testimonia che esiste un modo di vivere diverso e accessibile a tutti. Raccoglie una discreta cifra e durante le vacanze di Natale riparte per l’India con il padre, per portare ai suoi bambini il ricavato. Con gli euro raccolti è stata pagata la retta universitaria a Dhakshina, il ragazzo più grande dell’istituto. Sono stati comprati regali di Natale per ogni bambino dell’orfanotrofio e con il resto dei soldi Nicolò e i suoi amici hanno sostenuto la sistemazione di un nuovo edificio, che sarà un ritrovo per lo studio, la mensa e la preghiera. “Mi fa sentire strano, perché è una cosa grossa, alla fine. Mi fa sentire felice perché possiamo sperare che, insom-

ma, qualcosa di concreto si possa fare.” Gli chiedo perché ha deciso di raccontare la sua esperienza. “Tornando a casa, l’unica cosa a cui pensavo era che, se fossi riuscito a raccontare la storia di quei ragazzi, anche ad uno solo, avrei fatto il mio dovere.” Che lezione di vita, Nicolò. E mentre penso alla ricchezza della sua storia, mi saluta con questa frase: “A chi mi chiedeva informazioni sulla mia vacanza, rispondevo che è questa la mia vacanza. Questa. Questa di strade linde, con la nostra pubblicità, la nostra politica della lamentela, la nostra impossibilità a credere o non credere in qualcosa, il mio personalissimo collage del fallimento, ecco. Questa è la mia vacanza. Là, invece, è dove voglio costruire il mio domani.” Chi prova un’esperienza simile, non riesce più a farne a meno. ● 19


I T I NE R A R I O

Variopinto dagli intensi colori primaverili o carico di mistero nelle nebbie padane, il bosco vale davvero una visita. Una giornata per immergersi nell’ultimo santuario naturale di pianura, rara opera d’arte “dipinta” dalla natura. I boschi planiziali di pianura si contano oggi sulle dita d’una mano, lembi sopravvissuti del manto di fitta foresta della Pianura Padana sino all’arrivo delle legioni di Roma.

PRIMAVERA AL BOSCO DELLA FONTANA

di Valerio Gardoni | valerio.gardoni@popolis.it

Percorrendo la strada statale 236 in direzione Mantova, appena superato il paese di Marmirolo, un segnale turistico sulla destra indica la direzione per il “Bosco della Fontana”. Poco più avanti imboccando un viottolo alberato, in breve tempo, si raggiunge un grande cancello che confina con l’ingresso del Bosco della Fontana, una manciata di ettari di foresta planiziale di pianura miracolosamente rimasta intatta, perché fu per anni la riserva di caccia della

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famiglia dei Gonzaga, signori di Mantova. La riserva naturale, a cinque chilometri a nord di Mantova, è un’area severamente protetta. Preziosa testimonianza di antichi boschi di latifoglie, nel corso del tempo ha sofferto per le continue asportazioni di legno, che ha tolto al bosco il ciclo vitale legato alla presenza di alberi morti o vecchi alberi cavi, dove l’avifauna trova facilmente riparo e alimentazione. Per riequili-

brare l’habitat si è lavorato a lungo, nell’ambito del progetto europeo Life Natura, con l’obiettivo di ripristinare la condizione ideale perché uccelli, insetti e piccoli mammiferi ritrovassero un ambiente ideale e protetto per riprodursi. Ed eliminando la presenza di alberi esotici come la quercia rossa e altre specie completamente estranee al bosco planiziale di pianura o sradicandoli per ridar vita al ciclo legato agli alberi deperenti.


RISERVA BOSCO DELLA FONTANA Strada Mantova, 29 46045 Marmirolo, Mantova La riserva è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne martedì e venerdì, con i seguenti orari: dal 1 marzo al 31 ottobre, 9-19; dal 1 novembre al 28 febbraio, 9-17. Nei giorni festivi la visita è a pagamento: 2,50 euro (gratuito per bambini sino a 10 anni e per over 65). E’ attivo presso la biglietteria un servizio informazioni dove è possibile consultare le pubblicazioni prodotte dal CNBF di Bosco Fontana.

INFO CNBF Bosco Fontana, 0376295933, dal lunedì al giovedì, orario 8- 17.

Il Bosco della fontana era in realtà il parco dei divertimenti dei Gonzaga, come testimonia il “capanno di caccia”, (capanno si fa per dire! ). In realtà è un piccolo castello al centro d’una radura nel cuore del parco, che non sfigurerebbe nemmeno nella valle della Loira. Qui si tenevano battute di caccia e feste per le teste coronate d’Europa, ricordate anche da Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata. Il risultato fortunoso del matrimonio tra antica foresta di caccia signorile e moderna riserva naturale ha fatto sì che, come per miracolo, questo lembo di pianura sia potuto arrivare indenne sino ai nostri giorni: una foresta della Bassa dalle mille tonalità di colori autunnali, un ambiente fatato negli inverni della galaverna dei giorni della merla o l’esplosione

della vita in tarda primavera. La piccola isola boschiva mantovana è uno degli ultimi rifugi per numerose specie animali. Gli studi faunistici hanno censito ben 102 specie di uccelli tra cui il nibbio bruno, 24 mammiferi, 9 rettili, 8 anfibi e ben oltre 2.000 specie di invertebrati. Quando una di queste specie scompare del Bosco della Fontana è probabile che si stia estinguendo in tutta la Pianura Padana. Sono lontanissimi i tempi in cui la nostra Bassa era popolata da grandi mammiferi. Prima che l’uomo vi mettesse mano, la pianura era coperta da un unico bosco con rare radure, interrotta soltanto dallo scorrere dei grandi fiumi. Per secoli le gigantesche querce farnie insieme ai carpini, ai frassini, ai salici e molte altre specie arboree hanno dato ri-

fugio a cervi, cinghiali, lupi, castori etc. Nel visitare la fitta foresta del bosco della Fontana possiamo però ritrovare le armonie naturali, perderci nei sentieri che si inoltrano fra il fitto della vegetazione, una rete di piccoli passaggi che inevitabilmente convergono verso il centro, al “capanno di caccia” dei Gonzaga. La riserva naturale è divisa nettamente in due parti: una parte riserva integrale, chiusa al pubblico, e una parte visitabile, con segnaletica e piccole radure dov’è facile osservare il ciclo vitale dell’albero morto. Con i viottoli che cavalcano piccoli ponti o fiancheggiano limpidi corsi d’acqua, arterie che tengono costante l’umidità vitale alla foresta interrompendo il fitto sottobosco, regalando miracolose armonie e selvagge sensazioni. ●

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age n da a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it

> eventi > MOSTRE

Nel segno del Giglio - 21ma edizione 25, 26 e 27 aprile Reggia Ducale – Colorno (Parma)

Campigli. Il Novecento antico Fino al 29 giugno Fondazione Magnani Rocca Mamiano di Traversetolo (Parma)

Info: ufficio.turistico@comune.colorno.pr.it

Info:

Corso di autodifesa personale

0521.848327

Il sogno di un poeta

Fino al 4 maggio Galleria dell’Incisione via Bezzecca 4 – Brescia

Info: http://www.incisione.com

Vedere di corsa e sentirci ancora meno

Info: http://www.comune.lumezzane.bs.it

Cosmo Capoverde si ritrova da un giorno all’altro senza più sentire nulla a causa di una malattia. Cosmo aveva deciso di scrivere un libro sulla corsa, ma, incontrata Laura, parte alla volta di una lunga maratona introspettiva che lo porterà a riconsiderare la realtà secondo nuovi punti di osservazione. Aveva sempre avuto paura di esprimersi e dichiarare apertamente quello che sentiva e provava, prima di tutto a se stesso, ma scopre che ora ha il problema opposto: quello di aver troppe cose da voler raccontare. Questo libro fortemente autobiografico, scritto da Marco Frattini, sarà presentato in Villa Badia di Leno dalla Biblioteca Richeriana in collaborazione con il Gruppo StraLeno. Domenica 13 aprile, ore 20.30 – Villa Badia, Leno (Brescia). Ingresso libero.

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Fino al 30 aprile Palestra V. Vittorio Veneto 28 Lumezzane (Brescia)

Matteo Magni Teatro Canzone Impegnati a sorridere 19 aprile Auditorium Antonietti - Via Paolo VI Iseo (Brescia)

Info: 346.0902200

Questione di stile Incontri e laboratori Fino a giugno Centro per le famiglie largo Madre Carelli 5 - Cremona

Info: http://www.filieracortasolidale.it

Campionato mondiale della pizza 23^ edizione 7, 8 e 9 aprile Palacassa - Fiera di Parma (Parma)

Info: http://www.pizzanew.it/INDEX/pizza_new. html

Franciacorta Historic - 7ma edizione 12 aprile Castrezzato – Brescia

Info: http://www.franciacortahistoric.it


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