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Polaris Periodico di informazione dell’Associazione Tuscolana di Astronomia “Livio Gratton”

Cielo, scienza e cultura: per noi una esigenza “sociale” prioritaria… Lo scorso 10 Aprile l’Assemblea dei Soci dell’ATA ha rinnovato gli organi sociali per il triennio 2014-2016, ed ha voluto altresì confermare il sottoscritto, per la terza volta consecutiva, nel ruolo di Presidente dell’Associazione. Ringrazio quindi anzitutto i soci del’ATA per la fiducia nuovamente accordata e do il benvenuto (o bentornato…) a tutti i consiglieri ed in particolar modo ai membri del Consiglio Scientifico, per gran parte rinnovato e ora presieduto da Marco Stangalini, “cresciuto” letteralmente nella nostra Associazione ed ora nel vivo di una promettente carriera da Astrofisico. A lui, e a tutti i consiglieri, faccio i migliori auguri di buon lavoro e al tempo stesso auspico che, insieme, si riesca a proseguire con successo quella formula di proficua collaborazione tra mondo del professionismo, astrofili, scuola e territorio, che è stata una delle formule vincenti della nostra Associazione, sin dalla fondazione. Infine, voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito in questi anni, nel Consiglio Scientifico, ad arricchirci di idee, proposte, contributi concreti, ed in particolare Italo Mazzitelli e Paolo Saraceno, che ci hanno accompagnato in questa avventura sin dai primi anni, contribuendo, attraverso tante iniziative divulgative di successo a far diventare la nostra Associazione il punto di riferimento che è oggi. Sono certo che, con altre modalità, non ci faranno comunque mancare in futuro il loro supporto. Ma guardiamo ora con fiducia al prossimo triennio di attività che attende i nuovi organi sociali: il nostro territorio, ed in particolare l’area tuscolana, ormai, possiamo dire con orgoglio anche grazie al nostro contributo di “pionieri”, insieme all’Associazione Eta Carinae, della promozione della cultura scientifica, è ricco di proposte ed iniziative di divulgazione e didattica della scienza, nelle sue varie declinazioni. La nostra Associazione deve cogliere l’opportunità che emerge da questa circostanza e, forte della sua esperienza e del suo radicamento, confermare la sua vocazione al coinvolgimento, alla partecipazione e all’inclusione, e continuare a credere che l’osservazione del cielo, la passione per la scienza e la ricerca culturale siano una esigenza sociale prioritaria. Ci impegneremo a dare un forte impulso alla elaborazione di contenuti multidisciplinari ed alla “contaminazione” tra diversi settori del sapere e della produzione culturale, a ridefinire il nostro ruolo e contributo nell’ambito di un quadro ed una rete di relazioni più ampia e complessa, lavorando anche per migliorare le nostre capacità comunicative. In tal senso, l’obiettivo principale, più concreto ed al tempo stesso sfidante, di questo mandato sarà la realizzazione del potenziamento del ns. Osservatorio Astronomico, inserendolo nel contesto di un innovativo “Ecomuseo diffuso delle scienze geofisiche ed astronomiche” nel territorio di Rocca di Papa, ma a tutto vantaggio di una vasta area che abbraccia tutti i castelli romani e buona parte della provincia di Roma. Per questa, e per le tante altre sfide che incontreremo nel nostro cammino, continueremo a contare sul contributo e la partecipazione di tutti, accogliendo le energie fresche dei nuovi soci e soci operativi, con tutte le idee e l’entusiasmo di cui vorranno arricchirci ! Luca Orrù Presidente Associazione Tuscolana di Astronomia

N. 49 – estate 2014

ATA.News

Pag. 2 La ricerca nell’ATA: fotometria dell’Asteroide (2213) Meeus

Vita sociale

Pag. 3 Monti & Stelle: C.A.I. e ATA assieme nella natura

Scienza&dintorni

Pag. 4 Ripartire dalla ricerca, per far ripartire l’Italia

Almanacco

Pag. 6 A tu per tu con il cielo d’Estate… ATA.Bacheca

Pag. 7

ATA-Appuntamenti dell’ estate Pag. 8


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pag 2 - n. 49, estate 2014

ATA.News

La ricerca nell’ATA: f otometria dell’ Asteroide (2213) Meeus Scoperto a Uccle il 24 settembre 1935 da Eugene Joseph Delporte, dopo aver ricevuto varie denominazioni provvisorie (1935 SO1 = 1958 XM = 1961 TG = 1974 RB), la Commissione preposta all’attribuzione dei nomi degli asteroidi propose di dedicarlo in onore dell’astrofilo belga e metereologo professionista Jean Meeus. Tra i suoi numerosi contributi all’astronomia amatoriale ricordiamo le “Tables des Petites Planétes” pubblicato nel 1963. Altri lavori spaziano dagli studi di dinamica sugli oggetti di tipo “Apollo” agli scritti che smentiscono l’idea dell’esistenza di deboli satelliti naturali della Terra. La scelta di questo asteroide è stata dettata sia dal fatto che non si conosceva il periodo sinodico del pianetino e sia per onorare la memoria di un grande astrofilo. L’asteroide orbita lungo la fascia principale ed è caratterizzato dai seguenti parametri orbitali: Distanza perielica: Distanza afelica: Inclinazione: Eccentricità: Periodo di rivoluzione: Magnitudine assoluta: Moto medio giornaliero: Parametro slope G:

1,701 UA 2,696 UA 5,33° 0,2262 3,26 anni 13,3 0,302358 °/g 0,15

L’asteroide è stato osservato dal Gruppo Ricerca ATA per diverse notti durante il mese di agosto 2013 per cercare di determinare alcuni parametri fisici all’epoca sconosciuti o non ben determinati come: il periodo sinodico (P), il parametro “slope” (G) e la magnitudine assoluta (H). Tutte le osservazioni sono state eseguite utilizzando il Meade RC da 350 mm f/10 della cupoletta “Torsoli”. Le immagini sono state acquisite tramite camera CCD SbigST8XE installata al fuoco primario del telescopio e dotata, per l’occasione, di un filtro Bessel R. Complessivamente sono stati acquisiti centinaia di light frames successivamente calibrati con dark frames. Considerata la relativamente alta luminosità dell’asteroide, i tempi di integrazione dei frames sono stati abbastanza contenuti e mediamente di circa 90 s ciascuno. La durata dei tempi d’integrazione è fondamentalmente dettata dalla velocità media del moto dell’asteroide nel cielo. L’analisi dei dati è stata eseguita tramite la tecnica della fotometria differenziale a cui successivamente è seguita l’analisi del periodo sinodico. Le operazioni di calcolo sono state eseguite tramite un sofisticato software dedicato (MPO Canopus, Warner 2012).

Fig. 1: curva di luce di 2213 Meeus con periodo P = 2,65 h ed ampiezza A = 0,19

La discreta qualità dei dati acquisiti nonché l’elevato numero degli stessi hanno permesso di calcolare una stima molto attendibile del periodo sinodico stimato in P = 2,651 +/- 0,001 h con un ampiezza di luminosità discretamente bassa e stimata in A = 0,19 +/- 0,03 mag (fig. 1). L’asteroide è stato scelto anche per il favorevole angolo di fase che presentava all’inizio delle osservazioni. Questa situazione ci ha permesso di calcolare e migliorare i valori della magnitudine assoluta (H) e del parametro slope (G) che erano conosciuti con una certa approssimazione (fig. 2). Di seguito si mettono a confronto i valori dei parametri ufficiali dell’asteroide e quelli calcolati con la presente ricerca: Minor Planet Center Periodo sinodico (P) Magnitudine assoluta (H) Parametro slope (G)

sconosciuto 13,3 mag 0,15

Gruppo ATA Periodo sinodico (P) Magnitudine assoluta (H) Parametro slope (G)

2,65 ore 13,1 mag 0,139

Infine un ringraziamento particolare all’amico Lorenzo Franco (Balzareto Observatory A81) che con consigli pratici e suggerimenti vari ha dato un contributo notevole alla crescita e sviluppo del nostro Gruppo di ricerca. Infine il presente lavoro è stato pubblicato sul “The Minor Planet Bullettin, vol. 40, n. 4, oct-dec 2013” edito dal Prof. R. P. Binzel della M.I.T., Cambridge, MA, USA. Maurizio Scardella Referente Team operativo Ricerca


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pag 3 - n. 49, estate 2014

Vita sociale

Monti & Stelle: C.A. I. e ATA assieme nella natura Da

un po' di tempo l'Associazione Tuscolana di Astronomia promuove momenti di scambio e incontro, sia con altre associazioni astrofile che con associazioni con interessi culturali diversi. In questo filone rientra l'iniziativa “Monti & Stelle” tenutasi il 24 e 25 maggio, organizzata congiuntamente alla sezione di Frascati del C.A.I., già da anni in entusiasta sintonia con questo approccio interdisciplinare col pieno supporto dalla dirigenza C.A.I.. Il luogo prescelto è Forca di Presta, nel meraviglioso Parco dei Monti Sibillini, una sella ai piedi del Monte Vettore che si affaccia sulla piana di Castelluccio di Norcia con i suoi campi di lenticchie. E' una zona con un cielo tra i più bui dell'appennino, e che offre una gamma di percorsi escursionistici da “T” (tranquille passeggiate quasi pianeggianti) a “EE” (ardite scalate al Monte Vettore). I trentatré partecipanti, arrivati alla spicciolata nel primo pomeriggio di sabato, si ritrovano come da programma alle 17:00, davanti ai telescopi montati sul prato, per una chiacchierata introduttiva alla strumentazione di un astrofilo. Visto il contesto ci è sembrato infatti naturale, invece di riunirci in un'aula con un proiettore e uno schermo, discuterne seduti su un bellissimo prato ai piedi del Monte Vettore e con i veri telescopi tra le mani. Nessun incontro sociale può fare a meno di una bella cena. Lo staff del rifugio ci prepara una cena saporita e abbondante in stile casalingo, davanti a un gigantesco camino sfavillante. Decisamente notevole la lasagna, genuina e abbondante, senza la besciamella che di solito viene usata nei ristoranti e che risulta a volte in un piatto un po' anonimo e ruffiano Ma per ora accantoniamo questo punto e usciamo al freddo per iniziare la serata osservativa. Per tutto il pomeriggio il tempo è stato incerto. A fine crepuscolo il cielo è limpido, ma incombono banchi di umidità. Partiamo con l'osservazione di un meraviglioso Giove, con i satelliti Medicei molto aperti e due bande ben evidenti. L'aria è molto stabile per cui l'osservazione è molto gradevole. Dopo un Marte poco rimarchevole abbiamo osservato Saturno: la frase “la prima volta non si dimentica” è particolarmente vera per l'osservazione di questo pianeta, ma anche dopo cento volte si rimane sempre a bocca aperta. A questo punto l'umidità comincia a diventare protagonista, con banchi che oscurano il cielo a tratti e bagnano lenti, abiti, sedie, tutto.

Riusciamo ad osservare Albireo e M13 in una pausa tra un banco e l'altro, poi il cielo si copre definitivamente e alla 1:30 gli ultimi coraggiosi vanno a letto. Domenica mattina, anche grazie alla notte chiusa in anticipo, partiamo alle 9:30 per l'escursione che chiude il programma di Monti&Stelle, sotto la guida esperta di Onofrio Tudisco del C.A.I.. L'andata si svolge su un bellissimo sentiero panoramico quasi pianeggiante, sul fianco di colline dolci con affacci sulla valle sottostate, con sosta e foto di gruppo in uno di questi. Il ritorno invece si svolge sul crinale delle stesse colline, con vista su Castelluccio di Norcia e il suo altopiano. Le contaminazioni tra ambienti diversi sono sempre momenti di arricchimento unici, momenti di creatività e di crescita. Sono occasioni in cui si imparano cose nuove, ma anche occasioni in cui si scopre che in fondo, a parte i dettagli, possono esservi elementi che accomunano alle fondamenta ambienti diversi. Anche questa esperienza di Monti & Stelle non è stata da meno, e alcune opinioni raccolte sia tra soci C.A.I. che ATA confermano un giudizio positivo su questa iniziativa. A proposito di elementi che accomunano escursionisti e astrofili, ne avevamo accennato a proposito della cena. Riprendiamo il discorso e chiudiamo questo resoconto elencandone alcuni che sono emersi in maniera lampante in questo fine settimana, e includendo alcune foto a supporto.

Il fuoco dell'esplorazione: scoprire cosa c'è dietro l'angolo, o come evolve la chioma di una cometa. Un fuoco che spinge a salire gli 800 metri che separano dalla vetta di un monte o a stare al telescopio fino all'alba per vedere la Luna di 27 giorni Il piacere di applicarsi alla propria passione in compagnia, accompagnando la pratica a momenti conviviali, possibilmente “insaporiti” da un congruo numero di calorie in forma sia liquida che solida… L'irresistibile tentazione di individuare figure note nella forma di un bosco o di un asterismo: perché altrimenti decidere che quelle stelle ricordano un Leone mentre quel boschetto ricorda un cuore spezzato? L'osservazione di oggetti che ci appaiono belli e notevoli, siano essi fatti di stelle o di fiori Cesare Pagano Referente Settore Astrofilia


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Scienza&Dintorni

R ipartire dalla R icerca , per far ripartire l’ Italia La

situazione della Ricerca in Italia è storicamente molto critica e avvolta da tante ombre e qualche luce. A fronte di investimenti in Ricerca sempre molto limitati rispetto al Prodotto Interno Lordo (PIL), gli italiani sono ai primi posti nelle classifiche mondiali delle ricerche più citate. Come si giustifica questa stranezza? Nel corso di questa breve nota provo a dare qualche spiegazione. Il rapporto CERIS-CNR (http://www.cnr.it/sitocnr/IlCNR/Datiestatisti che/Datiestatistiche_file/S&Tincifre2010_IT A.pdf), riprendendo i dati dell’OCSE, espone in maniera molto dettagliata le statistiche della Ricerca in Italia confrontandole con le analoghe misure in Europa e nel resto del mondo. Nel grafico è riportato il valore assoluto e la percentuale di PIL che l’Italia ha investito in Ricerca dal 1980 ad oggi (in realtà al 2007, ma la situazione negli ultimi anni non è purtroppo cambiata). Come si vede, si è passati in trent’anni dallo 0,8% del PIL al 1,2% con un momento, intorno alla fine degli anni ’80 – primi ’90, dove sembrava ci potesse essere una importante inversione di tendenza. Era dovuto principalmente al fatto che in quegli anni il Ministro dell’Università e Ricerca si chiamava Antonio Ruberti, forse l’unico politico italiano dal dopoguerra ad oggi che ha creduto davvero nella Ricerca italiana. In media, nei 27 Paesi dell’Unione Europea, la percentuale del PIL investito in Ricerca è poco meno del doppio di quanto investe l’Italia, con una Germania che investe il 2,53% del suo PIL (che è a sua volta il doppio dell’Italia), una Finlandia che arriva al 3,48%, una Svezia che svetta al 3,61%. Una situazione simile c’è in quasi tutti i Paesi del mondo: la grande Cina, seconda potenza mondiale, investe l’1,44% del suo PIL, gli Stati Uniti il 2,66%, la piccola e vicina Svizzera il 2,90%, la Corea (del Sud, ovviamente) il 3,21%, il Giappone il 3,44%, fino ad arrivare ad Israele che investe addirittura il 4,76% del proprio PIL in Ricerca. Peggio dell’Italia riescono a fare, in Europa, solo la Bulgaria e la Grecia e, nel resto del mondo, qualche Paese africano e sudamericano che non ha ancora annusato l’odore del progresso. All’interno dell’Italia ci sono situazioni molto diverse: il Trentino Alto Adige eccelle con oltre il 2% di PIL investito in Ricerca, seguito da Piemonte, Lombardia e Lazio. Le altre regioni sono tutte molto distaccate da queste prime; le regioni del Sud, come al solito, si distinguono per l’incapacità di spendere i soldi pur stanziati dalla Commissione Europea.

La ricerca di base è, per forza di cose, effettuata principalmente dai Centri di Ricerca pubblici e dalle Università ed è quindi svolta con fondi pubblici stanziati principalmente dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), dalla Commissione Europea e dalle Regioni. La ricerca applicata e industriale dovrebbe essere svolta principalmente dall’Industria, nei vari settori di questa (dall’energia all’aerospazio, dall’ICT alle biotecnologie), in collaborazione con i Centri di Ricerca pubblici e le Università. In parte dovrebbe essere finanziata attraverso fondi pubblici ma in parte dovrebbe essere autofinanziata direttamente dalle Industrie. Parlo al condizionale perché, in Italia, quella che manca è soprattutto la ricerca industriale autofinanziata. E questa è una delle ragioni principali del basso livello di investimenti in Ricerca rispetto al PIL. L’efficienza di un ricercatore è normalmente misurata attraverso il numero di pubblicazioni maggiormente citate sulle riviste internazionali e valutate attraverso il cosiddetto impact factor. Eugene Garfield, scienziato americano studioso di bibliometria e scientometria, fondò a Philadelphia negli Anni ’60 l’ISI - Institute for Scientific Information che oggi è un servizio gestito dalla società americana Thomson Reuters ed è accessibile via Internet al sito http://www.highlycited.com.

Se si va a spulciare l’enorme quantità di informazioni presenti in questo sito e i vari rapporti periodicamente pubblicati, si scopre che il numero di ricercatori italiani che firmano le pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche è piuttosto elevato rispetto al numero e agli investimenti in Ricerca fatti dall’Italia. I ricercatori italiani sono più bravi degli altri? Forse sì, soprattutto quando vanno all’estero. Si scopre, infatti, che buona parte dei ricercatori citati sono in realtà a tutti gli effetti ricercatori tedeschi, statunitensi, australiani, inglesi e sono solo nati in Italia dove, spesso, hanno conseguito la laurea ma, per trovare delle condizioni degne di lavoro sono stati più o meno costretti ad espatriare. E stiamo parlando di molte decine di migliaia di ricercatori, in tutte le discipline dall’Astronomia e Astrofisica, che in assoluto detiene il record del più alto numero di pubblicazioni con autori italiani, alla medicina, biologia, geologia, informatica, fino alle Scienze Sociali. Lo Stato Italiano ha cercato negli anni scorsi di arginare il fenomeno della fuga dei cervelli (brain drain) varando provvedimenti che incoraggiavano il ritorno in Italia di affermati ricercatori italiani all’estero. Ci sono stati addirittura gruppi politici che hanno cavalcato questo movimento per attrarre i voti degli italiani all’estero. Il primo decreto MIUR risale al 2001.


16.000 milioni di

%

euro Polaris 14.00016.000

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Fig. 1.1 - La spesa per R&Sin rapporto per centuale al prodotto interno lordo in Italia, 1980-2007

14.000

12.000

Centinaia di ricercatori hanno aderito all’appello e hanno 12.000 compilato complicati 10.000 moduli di domanda, hanno atteso mesi, in qualche caso anni, per ricevere una 10.000 risposta.

8.000

Un centinaio di ricercatori è così 8.000 complessivamente rientrato in Italia, non sempre sono stati6.000 accolti bene nei Centri di Ricerca e nelle Università 6.000 dove erano destinati: bisogna considerare che, in una 4.000bloccata come 26le situazione spesso Università italiane, 4.000 un ricercatore proveniente dall’estero può essere un 2.000 professionale di ostacolo alla crescita ricercatori interni. Dopo2.000 tre anni l’incentivo al rientro dei cervelli si esaurisce e il ricercatore, che difficilmente 0 0 si è riuscito ad inserire, è quasi costretto a ritornare all’estero. Non credo che arginare il brain drain in questo modo possa contribuire a risolvere il problema della Ricerca in Italia. Il problema del sistema della Ricerca in Italia è forse l’opposto: sono pochissimi i ricercatori stranieri che decidono di venire in Italia a sviluppare le proprie ricerche, le nostre Università e i nostri Centri di Ricerca non sono sufficientemente attraenti e conosciuti. Quello che manca al nostro sistema della Ricerca è un’adeguata brain circulation di persone, di idee, di progetti che consentano di contaminare la creatività e far fertilizzare nuove idee. Insomma: l’Italia è poco inserita nel circuito della ricerca internazionale eppure i nostri ricercatori, quando vanno all’estero, si sanno far apprezzare! Ma per riuscire ad inserire il sistema della Ricerca italiana all’interno del circuito internazionale occorrono poderosi investimenti, sia da parte dello Stato, sia da parte delle Imprese private. C’è una buona opportunità che l’Italia non può perdere. Si chiama Horizon 2020 (http://ec.europa.eu/research/horizon2020/i ndex_en.cfm) ed è il nuovo programma quadro per la Ricerca Europea. Nei sette anni che vanno dal 2014 al 2020 la Commissione Europea stanzierà complessivamente 80 Miliardi di Euro, una cifra enorme che dovrebbe consentire al Vecchio Continente di stare al passo, e magari un passo più avanti, delle grandi potenze mondiali sia americane che asiatiche. Uno sforzo congiunto della Commissione Europea e dell’Italia, attraverso il MIUR e il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), potrebbe creare le condizioni per un rilancio della Ricerca italiana. Ad un governo del nostro Paese dobbiamo chiedere più investimenti nella Ricerca, una Ricerca pubblica, libera, senza frontiere, fortemente legata al merito, che sia in grado di stimolare lo sviluppo per un importante rilancio produttivo. Far ripartire la Ricerca è l’unico modo per far ripartire l’Italia. Emilio Sassone Corsi Consigliere già Presidente ATA e UAI

milionidi di milioni euro a%prezzi 2000 euro 16.000 16.000

%

1,4 1,4

14.000 14.000

1,2 1,2

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10.000 10.000 0,8 0,8 8.000 8.000 0,6 0,6 6.000 6.000 0,4 0,4

4.000 4.000 2.000 2.000

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Spesa per R&S

Spesa per R&S Spesa per R&S Spesa per R&S

Rapporto sul Pil

Rapporto Pil Pil Rapporto sulsulPil Rapporto sul

Nota: Dal 1995 la spesa per R&S è esclusivamente quella intramuros. della spesa per ricerca & sviluppo in Italia: valori assoluti e rapporto sul PIL Fonte: Andamento Elaborazione del Ceris-Cnr su dati Istat.

La Spigolatura… In tanti editoriali abbiamo evidenziato la crudezza dei dati che fotografano impietosamente il declino in cui da molti anni sta scivolando il nostro Paese sul fronte dell’istruzione, dell’università, della ricerca e della cultura scientifica. Abbiamo altresì, come cittadini, astrofili e appassionati di scienza, cercato di spiegare che “guardare le stelle” non significa – solo – trascorrere in modo utile ed intelligente il proprio tempo libero (il che, se mi permettete, già non è poco…), ma significa soprattutto far comprendere quanto è importante “guardare avanti e oltre”, verso il futuro sviluppo del nostro paese e della nostra società, dandole più speranza e quindi dando più risorse all’istruzione, alla formazione ed alla ricerca tecnico-scientifica. A commento di quanto ben descritto da Emilio nel suo approfondimento, noi, dal nostro piccolo “osservatorio sociale” (oltre che astronomico, s’intende !), vogliamo provare a lanciare un messaggio di “speranza”: stiamo da qualche tempo registrando un forte, e in parte inaspettato, accresciuto interesse verso la divulgazione scientifica. Se ne sono resi conti, ad esempio, gli amministratori del Trentino, che hanno inaugurato a Luglio scorso il loro fantastico e avveniristico Museo della Scienza, il MUSE (www.muse.it). E pare che qualcosa si stia muovendo anche nella Città Eterna, dove sta ri-partendo il progetto del Museo della Scienza che dovrebbe essere realizzato in una ex- Caserma del quartiere Flaminio in via Guido Reni… Al riguardo, da diverso tempo, stavamo veicolando una proposta ambiziosa, forse anche un pò “visionaria”: realizzare la “Città della Scienza e della Tecnica” di Roma riconvertendo o integrando la ormai tristemente nota non-Città dello Sport di Calatrava nel quartiere di Tor Vergata, oggi solo un costosissimo cantiere abbandonato. D’altra parte, l’Area Tuscolana di Roma e Tor Vergata in particolare, ospita uno dei più importanti poli di ricerca e formazione scientifica e tecnica d’Europa, che possono integrarsi al progetto della Città della Scienza e della Tecnica, consentendo una incredibile e unica al mondo sinergia tra “promozione” e “creazione” della cultura scientifica e tecnica e determinando al tempo stesso il riscatto di una situazione diventata oggi purtroppo un simbolo di sperpero o cattiva gestione di fondi pubblici. Forse stiamo volando troppo alti, considerando che non riusciamo ancora nemmeno a trovare le (poche) risorse necessarie per la manutenzione ordinaria ed un minimo di sviluppo del nostro Osservatorio Astronomico “Franco Fuligni”, una delle pochissime strutture alle porte di Roma dedicate alla cultura scientifica, che mantiene un minimo di decoro ed è aperto tutte le settimane dell’anno con migliaia di visitatori, solo ed esclusivamente grazie allo sforzo, umano ed economico, della nostra Associazione. Non ci resta che tenere duro, e continuare ad indicare la “Luna” - metaforicamente e non - nella speranza di riuscire ad attirare l’attenzione dei nostri amministratori se non verso la Luna, quantomeno sul dito ! Luca Orrù Presidente Associazione Tuscolana di Astronomia


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pag 6 - n. 49, estate 2014

Almanacco

A tu per tu con il cielo d’Estate… Piccola “guida turistica” tra stelle, costellazioni, pianeti ed eventi astronomici da tenere presente nel corso della stagione appena iniziata

Dopo

una relativamente “sfortunata” (parlando di meteo !) primavera, che ci ha regalato ben poche serate serene, confidiamo in una estate migliore: tante sono, infatti, le bellezze da ammirare del cielo estivo. Anzitutto la Via Lattea: mai come in questa stagione è visibile, alle nostre latitudini, alta nel cielo, la sagoma del disco della nostra galassia, un polverio di stelle che già Galileo esplorò per la prima volta con il suo cannocchiale. E ancora adesso il modo migliore per esplorarla è utilizzando un binocolo (un 8x50 andrà benissimo), in grado di mostrarci l’alternarsi di addensamenti stellari e zone oscure. Naturalmente ci stiamo riferendo a una situazione ideale, con un cielo scuro e senza inquinamento luminoso: dalle grandi, ma anche piccole, città, così come purtroppo dalla maggior parte delle località dei castelli romani e del litorale romano, la Via Lattea è ormai da tempo un lontano ricordo… Mappa del cielo di “mezza estate”: centrata intorno alle ore 22.30 del luglio

Tutti saranno comunque in grado di identificare il tipico allineamento stellare dell’estate: il famoso “triangolo” formato dalle stelle a delle costellazioni del Cigno (Deneb), della Lira (Vega) e dell’Aquila (Altair). Partendo da questo grande triangolo, alto nel cielo già nelle nottate di luglio,si trova, sul prolungamento Deneb-Vega, il trapezio di Ercole; tra Deneb e Altair, invece, troveremo la Volpetta, la Freccia e il Delfino, tre piccole costellazioni, mentre a Sud dell’Aquila, lungo l’eclittica, si dipanano il lungo Serpente, lo Scudo e il Capricorno. Chiudono, sempre basse sull’orizzonte Sud, il Sagittario e lo Scorpione. Attraverso un telescopio sarà possibile andare molto “oltre” quello che possiamo osservare con i nostri occhi: ad esempio si potrà ammirare la nebulosa planetaria M57, residuo della fase di espansione finale della stella originaria, conclusasi circa 20.000 anni fa e ora ridotta a una piccola nana bianca visibile al centro dell’anello (in realtà una sfera di gas ionizzato).

Ma molte altre sono le “attrattive” del cielo estivo, tutte visibili con il telescopio: il celeberrimo ammasso stellare globulare M13, nell’Ercole, i numerosi altri ammassi e nebulose gassose nel Sagittario e nello Scorpione, un’altra famosa nebulosa planetaria, M27 nella Volpetta. Più che compensati, dunque, per la relativa scarsa visibilità dei pianeti: Saturno e Marte saranno osservabili, fino a fine Agosto, solo nella prima parte della notte. Il 27 Agosto, in particolare, mostreranno una bella congiunzione, subito dopo il tramonto. Venere sarà ben osservabile, prima dell’Alba, per circa un paio d’ore solo intorno a metà Luglio, così come Mercurio, che si farà vedere subito dopo il tramonto, ad Ovest, solo a fine estate.

Ma il cielo stellato del mese di Agosto è forse più popolare per le cosiddette "Lacrime di San Lorenzo", o "stelle cadenti". Occorre però fare subito una precisazione: la data in cui si osserva il maggior numero di stelle cadenti non è il 10, bensì l'11 o il 12 agosto (quest’anno la notte dell’11 Agosto). Le “meteore”, termine corretto per indicare le “stelle cadenti”, sono minuscoli corpuscoli solidi che si disintegrano in atmosfera quando precipitano sulla Terra. Hanno tre nomi diversi: meteoroidi, ovvero i corpuscoli vaganti nello spazio; meteore, ovvero le scie luminose prodotte nell'ingresso in atmosfera: infine meteoriti, ovvero quei corpi solidi che, date le maggiori dimensioni iniziali, riescono ad arrivare fino al suolo. Quest’anno l’osservazione sarà particolarmente sfavorevole a causa della presenza della Luna Piena L’ATA comunque anche quest’anno non mancherà l’appuntamento con il pubblico e con la diffusione della cultura scientifica, che è ormai diventato una occasione di divulgazione astronomica europea, grazie alle “Notti delle Stelle” promosse dall’Unione Astrofili Italiani (www.uai.it), spesso associate anche alla manifestazione eno-gastronomica “Calici di Stelle”.


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pag 7 - n. 49, estate 2014

ATA.Bacheca

Assemblea dei Soci 2014 I nuovi organi sociali si presentano Lo scorso 10 Aprile, all’Osservatorio Fuligni, si è svolta la diciottesima Assemblea dei soci della nostra Associazione. Si è discusso il consuntivo delle attività svolte nel 2013, nel complesso positivo, ma con ampi margini per migliorare, soprattutto nella promozione della nostra offerta didattica. Il Presidente ha illustrato la strategia per il 2014/2015, centrata sui seguenti punti:  adozione di azioni di “marketing associativo” più efficaci, lavorando anche su una nuova immagine coordinata;  individuazione di accordi ed alleanze strutturali (formali o di fatto) con alcuni enti di ricerca: festival scientifico come banco di prova;  rafforzamento del rapporto con enti locali e con associazioni simili alla nostra sul territorio: valorizzare, in tal modo, il ruolo dei fiduciari  cura dei soci operativi: rafforzamento di formazione ed affiancamento. Priorità nel pagamento puntuale dei rimborsi;  concretizzazione degli interventi di sviluppo dell’Osservatorio Fuligni, con particolare riferimento al Planetario fisso;  adozione di un modello organizzativo autonomo per gestione delle attività didattiche. L’Assemblea ha poi approvato il bilancio consuntivo 2013, che vede ricavi per circa 45.000 euro e un disavanzo di 3.000 euro, legato principalmente all’investimento in corso sul Planetario itinerante. Lo stato patrimoniale mostra invece un margine di tesoreria (liquidità + crediti – debiti) positivo. L’Assemblea ha anche rinnovato gli organi sociali per il triennio 2014-2016. Confermato Luca Orrù come Presidente dell’Associazione, ed anche per il nuovo CD, ristretto a 7 componenti, si è fatta una scelta di continuità ed esperienza. I nuovi consiglieri sono infatti: Valeriano Bottini, Rino Cannavale, Titti Guerrieri, Giampaolo Gratton, Manuele Platania, Emilio Sassone Corsi. Rivoluzionato, invece, il Consiglio Scientifico, al quale si cercherà di dare nuovo impulso: Marco Stangalini è il nuovo Presidente, mentre i nuovi membri sono: Catalina Curceanu, Dario Del Moro, Bob Macke S.J., Franco Foresta Martin, Nicola Menci, Elisa Nichelli, Tommaso Parrinello, Alessandro Schillaci. Infine, il nuovo Collegio Sindacale è composto da Renato Antonelli (Presidente), Giuseppe Mittiga e Piet Jan Schutzmann.

Il programma di ricerca dell’ATA… wants you !

Da diversi anni ormai l’attività di ricerca amatoriale nella nostra Associazione sta conoscendo un rinnovato fervore, testimoniato anche dai risultati evidenziati anche in questo numero di Polaris. Di seguito vogliamo condividere i principali obiettivi del Team operativo Ricerca, per l’anno 2014.  Occultazioni asteroidali Il programma prevede, come gli anni passati, l’osservazione di occultazioni asteroidali la cui fascia di occultazione passi sopra la nostra postazione del Vivaro, oppure eseguite da nostri soci in postazioni differenti al fine di ottenere più “corde” per la determinazione del diametro dell’asteroide, parametro di solito sconosciuto.  Fotometria asteroidale Prosecuzione dell’attività di fotometria per la ricostruzione della curva di luce dovuta alla rotazione dell’asteroide. Il gruppo ha acquisito in questo campo molta competenza e ha seguito con profitto diversi asteroidi. La ricerca avviene anche in collaborazione con altri osservatori astronomici.  Astrometria asteroidale Continuazione della collaborazione col progetto della NASA Osiris Rex in cui viene eseguita l’astrometria di asteroidi selezionati sui quali nei prossimi anni saranno inviati satelliti artificiali per eseguire prelievi di campioni rocciosi che verranno successivamente riportati sulla Terra per la loro analisi mineralogica e petrografica. Si seguiranno inoltre gli alert emanati dal Minor Planet Center su asteroidi di tipo NEA e NEO in cui le misure astrometriche sono essenziali per il calcolo della loro pericolosità in funzione di futuri incontri molto ravvicinati o addirittura per collisioni col nostro pianeta.  GAPS Partecipazione al Programma Global Architecture Planetary Systems, progetto scientifico italiano dedicato alla caratterizzazione dei sistemi planetari, utilizzando lo strumento HARPS-North montato sul Telescopio Nazionale Galileo a La Palma, Is. Canarie. Chiunque fosse interessato ad aderire al Team Ricerca, può rivolgersi al Referente Maurizio scardella, scrivendo a: ricerca@ataonweb.it

Propaghiamo il buio ! L’ATA e la lotta all’inquinamento luminoso

Quando c’è qualcosa di poco chiaro, che si nasconde all’evidenza, si è soliti dire: “facciamo luce sul mistero!”. In questo caso, per noi è tutto disvelato, non c’è segreto; l’uso che si fa dell’illuminazione artificiale è spesso improprio ed eccessivo e perciò, il motto che facciamo nostro è: “propaghiamo il buio nell’alto dei cieli”. E sì, la luce che rivolgiamo al cielo è spreco puro, che non serve a nessuno e produce solamente effetti negativi sull’ecologia del pianeta e su chi si dedica, per la ricerca scientifica o per passione, all’osservazione astronomica del cielo, ma anche a chi, “semplicemente”, si vuole riappropriare del più antico e straordinario spettacolo che ha per scenario l’immensità dell’Universo. Facciamoci quindi promotori del principio che, rendere permeabile il cielo all’osservazione, non è un ostacolo allo sviluppo, ma, al contrario, è l’abbattimento di uno dei tanti muri che si frappongono tra noi ed un mondo migliore. Nella nostra Associazione abbiamo ripreso con maggiore impegno il tema, e nell’ultimo anno abbiamo ricostituito un team di Monitoraggio dell’Inquinamento Luminoso, che sta operando sul territorio ed ha già all’attivo diverse segnalazioni, con l’intento di essere particolarmente presente e più incisivo sul territorio. Il team prevede inoltre, per i mesi estivi, di realizzare un piano di “bonifica” delle direttrici Tuscolana ed Appia per tutto il tratto che attraversa i castelli romani. Chiunque, tra i soci o socio operativi, volesse dare il proprio contributo, può rivolgersi al Referente del Team operativo di Monitoraggio IL, Vladimiro Ercolino, scrivendo a: monitoraggioil@ataonweb.it Cieli Sereni e Bui a tutti !


Polaris

pag 8 - n. 49, estate 2014

ATA.Appuntamenti

I principali programmi di attività dell’Associazione nella stagione

Associazione di Promozione Sociale Det. Regione Lazio - Dip. Soc. n. D0403 del 6/02/2004

viale della Galassia, 43 - 00040 Rocca Priora codice fiscale 04971241007 - partita iva 09604761008

Organi Sociali dell’Associazione

Consiglio Direttivo

In questo spazio segnaliamo, senza entrare nei dettagli, i principali programmi di attività previsti o in cantiere per la stagione appena iniziata.  Tutte le informazioni aggiornate sono disponibili su: www.ataonweb.it

Presidente Luca Orrù

Vicepresidenti

Rino Cannavale Manuele Platania

Consiglieri

Valeriano Bottini Maria Antonietta Guerrieri Giampaolo Gratton Emilio Sassone Corsi

Consiglio Scientifico

A tu per tu con il Cielo d’Estate: con la serata del 27 giugno, iniziano le serate osservative pubbliche, tutti i venerdì sera dalle ore 21, all’Osservatorio Astronomico “Franco Fuligni”. Queste le date: 4, 11 e 18 luglio; 1, 8, 22 e 29 agosto; 5, 12 e 19 settembre

Star Party UAI-ATA-OACC: dal 25 al 27 luglio, alla quarta edizione, torna lo Star Party più importante del centro Italia. Tutti gli astrofili si danno appuntamento sotto il cielo di Campo Catino, con un ricco programma di attività

Serate osservative divulgative itineranti: nel corso di tutta l’estate, i telescopi, il Planetario itinerante, le presentazioni e le spiegaziono degli appassionati astrofili dell’ATA saranno presenti in numerose località dei castelli romani e di Roma Sud. Gli appuntamenti si concentreranno, in particolare, dal 9 al 12 agosto. Da segnalare la serata-spettacolo “Tuscolo, l’anima & il Cosmo”, sabato 9 agosto, nella cavea del Teatro antico di Tuscolo.

L’offerta formativa dell’ATA: il Planetario, i laboratori solari, le notti da astronomi, gli star party a scuola, sono alcune delle proposte contenute nel programma dell’ATA per le Scuole, già in distribuzione. A Settembre per dare il via all’anno scolastico più astronomico che c’è !

Le Scuole di Astronomia: a Settembre e a Ottobre presenteremo i nuovi

Presidente Marco Stangalini, INAF

Consiglieri

Catalina Curceanu, INFN-LNF Dario Del Moro, Università Tor Vergata Bob Macke S.J., Specola Vaticana Franco Foresta Martin, già Corriere d. Sera Nicola Menci, INAF-OAR Elisa Nichelli, INAF-IAPS Tommaso Parrinello, ESA-ESRIN Alessandro Schillaci, Università La Sapienza

Collegio Sindacale Presidente Renato Antonelli

Consiglieri

Giuseppe Mittiga Piet Jan Schutzmann

programmi di formazione e di approfondimento di astronomia e di scienza per astrofili, insegnanti, neofiti. La Scuola di Astronomia si moltiplica e diventa mobile con le “Classi itineranti di astronomia”…

POLARIS - Periodico di informazione dell'Associazione Tuscolana di Astronomia

Autorizz. Trib.di Roma N.512/97 del 19/09/97 Direttore Responsabile Franco Foresta Martin

Iscriversi all’Associazione

Hanno contribuito al numero 49 (estate 2014) di Polaris: Luca Orrù, Maurizio Scardella, Cesare Pagano, Emilio Sassone Corsi

Quote annuali di iscrizione all’Associazione: quota ORDINARIA di 35 €, quota RIDOTTA di 20 €, quota FAMILIARE di 15 €, quota SOSTENITORE di 100 € a persona. L’iscrizione può essere effettuata in contanti, tramite il sistema sicuro di pagamenti on-line Paypal, con versamento su conto corrente Bancoposta n. 89512008 o con bonifico all’IBAN: IT 52 N 07601 03200 000089512008.

Polaris viene distribuito on-line e in cartaceo durante le attività sociali, prevalentemente agli associati

E’ importante inviare il Modulo di iscrizione compilato corredato di copia dell'attestazione del pagamento effettuato, via e-mail a segreteria@ataonweb.it, via fax (06.94436469) o via posta ordinaria. Maggio info su www.ataonweb.it

I Settori di attività dell’Associazione Didattica

Education scientifica di base nelle Scuole; corsi ed attività di formazione ed aggiornamento professionale; sviluppo di progetti didattici avanzati e di orientamento scolastico, in collaborazione con le Università.

Divulgazione

Promozione della cultura astronomica; condivisione dei risultati della ricerca scientifica, in collaborazione con gli enti di ricerca; sviluppo di progetti innovativi di promozione culturale, anche multidisciplinari.

Astrofilia

Corsi di formazione, attività osservative per appassionati ed eventi sociali; programmi di ricerca, studi e convegni; monitoraggio, segnalazioni e consulenza tecnica in tema di inquinamento luminoso

Le Strutture dell’Associazione L’Osservatorio Astronomico F. Fuligni

Sito a Rocca Di Papa (Rm) in località Vivaro, è dal 2001 uno dei principali centri per la didattica e divulgazione scientifica del territorio dei Castelli Romani. E’ dotato di una cupola da 4 mt con un telescopio newton da 40 cm.

Il Planetario itinerante Tuscolano

In collaborazione con la FutorOttica sas di Colleferro, l’ATA dispone di questa eccezionale struttura per la didattica e divulgazione, con cupola gonfiabile da 7 metri di diametro, che può ospitare fino a 50 persone.

L’Osservatorio Astronomico C. De Sole

Gestito dall’ASTRIS, l’ATA può avvalersi anche di questa struttura, sita nel Comune di Cervara di Roma (ca. 1.200 m s.l.m.), in una località poco affetta dall'inquinamento luminoso e adatta ad osservazioni del profondo cielo.


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