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RAPPORTO ANNUALE DEL PIANO D’AZIONE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO RAOS N. 1

ANNO 2009


INDICE

1. PREMESSA ........................................................................................................................................... 3 1.1 IL SISTEMA DI GOVERNANCE ...................................................................................................... 4 1.2 LE RISORSE PREMIALI AL 2009..................................................................................................... 8

2. OBIETTIVO DI SERVIZIO I ............................................................................................................ 9 2.1 GLI INDICATORI DEL I OBIETTIVO DI SERVIZIO ........................................................................... 9 2.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ............................................................................................. 10 2.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO .................................. 12 2.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI ............................................................................................................... 17

3.OBIETTIVO DI SERVIZIO II.......................................................................................................... 20 3.1 GLI INDICATORI DEL II OBIETTIVO DI SERVIZIO –SERVIZI INFANZIA ..................................... 20 3.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ............................................................................................. 21 3.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO .................................. 22 3.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI ............................................................................................................... 29 3.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA .................................................................................... 30 3.6 GLI INDICATORI DEL II OBIETTIVO DI SERVIZIO –SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI ......... 31 3.7 L’EVOLUZIONE DELL’INDICATORE ............................................................................................. 31 3.8 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO .................................. 34 3.9 CRITICITA’ E SOLUZIONI ............................................................................................................... 43 3.10 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA .................................................................................. 44

4. OBIETTIVO DI SERVIZIO III ....................................................................................................... 45 4.1 GLI INDICATORI DEL III OBIETTIVO DI SERVIZIO....................................................................... 45 4.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ............................................................................................. 46 4.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO .................................. 48 4.4 CRITICITÀ E SOLUZIONI ................................................................................................................ 60 4.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA .................................................................................... 63

5. OBIETTIVO DI SERVIZIO IV ....................................................................................................... 65 5.1 GLI INDICATORI DEL IV OBIETTIVO DI SERVIZIO ..................................................................... 65 5.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ............................................................................................. 66 5.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO ................................. 69 5.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI ............................................................................................................... 91

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5.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA .................................................................................... 92

6. ALLEGATI .......................................................................................................................................... 93 6.1 LETTERA TRASMISSIONE RAOS.................................................................................................... 93 6.2 PIANO TEMATICO 1° OBIETTIVO DI SERVIZIO ............................................................................ 93

ACRONIMI AdG: Autorità di Gestione ADI: Assistenza Domiciliare Integrata AETU: Abitanti Equivalenti Totali Urbani APQ: Accordo di Programma Quadro ASL: Aziende Sanitarie Locali ATO: Ambito Territoriale Ottimale del Ciclo Idrico Integrato BUR: Bollettino Ufficiale della Regione CDR: Combustibile derivato rifiuti CIPE: Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica DGR: Delibera di Giunta Regionale INVALSI: Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione ISPRA: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISTAT: Istituto nazionale di Statistica LR: Legge Regionale MISE: Ministero della Sviluppo Economico NRVVIP: Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici OdS: Obiettivi di Servizio ONR: Osservatorio Nazionale dei Rifiuti OPR: Osservatorio Provinciali Rifiuti ORB: Osservatorio rifiuti della Basilicata PA: Pubblica Amministrazione PAR-FAS: Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate PO – FEASR: Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale PO – FSE: Programma Operativo - Fondo Sociale Europeo PO-FESR: Programma Operativo - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale PRGR: Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti QSN: Quadro Strategico Nazionale RAOS: Rapporto Annuale di esecuzione degli Obiettivi di Servizio RD: Raccolta Differenziata RLI: Responsabile di Linea di Intervento RSU: Rifiuti Solidi Urbani SII: Sistema Idrico Integrato SIMIP: Sistema Informativo di Monitoraggio Unitario Regionale

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1. PREMESSA Il presente documento costituisce il primo Rapporto Annuale di esecuzione degli Obiettivi di Servizio, così come previsto dalla delibera CIPE 82/07, ed è stato redatto alla luce delle “Linee Guida per il Rapporto Annuale (RAOS)” predisposte dal Gruppo Tecnico Centrale di accompagnamento al meccanismo degli obiettivi di servizio. La predisposizione del 1° RAOS ha rappresentato un momento di autovalutazione per la Regione, ed in particolare per le strutture regionali responsabili dei singoli obiettivi/indicatori in quanto ha permesso di verificare l’efficacia delle azioni realizzate e di aggiornare nonché rafforzare, la strategia per il conseguimento degli obiettivi. Difatti, per la natura degli Obiettivi di Servizio e del relativo strumento operativo (il Piano d’Azione), il RAOS intende assolvere una duplice funzione, rendere conto delle azioni messe in campo dalla Regione Basilicata e dai soggetti erogatori dei servizi, secondo la filiera delle responsabilità individuate nel Piano stesso, spiegando il proprio contributo per il conseguimento degli obiettivi previsti ed alla luce dell’evoluzione degli indicatori, del contesto e delle azioni realizzate, confermare o rivedere la strategia prevista dal Piano per incidere nel modo più efficace possibile sul raggiungimento dei target. Il documento è articolato per ciascun Obiettivo di Servizio (OdS) in quattro sezioni: 1. L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI – nel quale si analizza a livello regionale, l’evoluzione degli indicatori e del contesto di riferimento dell’obiettivo al fine di fornire una spiegazione dei cambiamenti registrati rispetto alla baseline e dei fabbisogni ancora insoddisfatti, sulla base di tutti gli elementi disponibili. 2. LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO – nel quale sono descritte e analizzate le azioni, realizzate e avviate nel corso dell’ultimo anno, che si ritiene possano avere effetti sul perseguimento dell’obiettivo/indicatore. 3. CRITICITA’ E SOLUZIONI – nel quale si evidenziano eventuali criticità incontrate nel percorso di perseguimento dell’obiettivo e si delineano possibili soluzioni di cui tenere conto nell’aggiornamento della strategia. 4. L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA - sulla base dell’analisi della dinamica degli indicatori, delle azioni avviate e realizzate nell’ultimo anno, dell’evoluzione del contesto, delle criticità individuate e delle soluzioni prospettate, si identificano le azioni ancora necessarie per raggiungere o consolidare gli obiettivi, e quindi per confermare o rivedere la strategia del Piano d’azione.

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Prima di illustrare nei suddetti capitoli la situazione registrata per ciascun OdS si ritiene opportuno presentare al Gruppo Tecnico Centrale anche le attività che sono state svolte in merito alla governance del Piano d’Azione della Regione Basilicata.

1.1 IL SISTEMA DI GOVERNANCE

Il Gruppo di Coordinamento per gli Obiettivi di Servizio, istituito con l’approvazione del Piano di Azione per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 - D.G.R. n. 1278 del 6 agosto 2008 - è composto da: Il Responsabile unico dell’attuazione del Piano d’Azione nella persona del Dirigente dell’Ufficio Programmazione e Controllo di Gestione; I Responsabili del raggiungimento dei target finali al 2013 per ciascun Obiettivo di Servizio (Responsabili dei target); I Referenti di Indicatore per ciascun Obiettivo di Servizio e il Referente del Piano d’Azione designati rispettivamente dai Dirigenti responsabili dei target e dal Dirigente responsabile unico del Piano d’Azione. Il Gruppo di Coordinamento ha il compito di:

assicurare la riconducibilità del Piano d’Azione alla politica regionale unitaria;

valutare l’andamento delle azioni intraprese per il conseguimento dei singoli Obiettivi di Servizio;

organizzare momenti di discussione e di approfondimento sul progresso e le criticità riscontrate nel raggiungimento degli obiettivi e sull’andamento complessivo della strategia del Piano;

svolgere una funzione di proposizione di strategie e di interventi migliorativi.

In merito al consolidamento della Governance del Piano d’Azione con DGR n. 3 dell’8 gennaio 2009 è stata istituita una Posizione Organizzativa Complessa dedicata “Attuazione politiche di genere e Obiettivi di Servizio 2007-2013” attestata alla Presidenza della Giunta - Ufficio di Programmazione e Controllo di Gestione – con il compito di: Attività di coordinamento e di networking istituzionale con le Amministrazioni Centrali ed i Dipartimenti Regionali coinvolti nel conseguimento degli Obiettivi di Servizio previsti nel quadro del QSN 2007-2013;

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Coordinamento in relazione alla programmazione e attuazione del Piano d’azione per gli Obiettivi di Servizio, in stretta collaborazione con i Dipartimenti regionali coinvolti nel meccanismo premiale e con il NVVIP; Accompagnamento e supporto alle attività partenariali previste dall’attuazione del Piano; Raccordo, in qualità di referente, con il gruppo di coordinamento sugli obiettivi di servizio istituito a livello centrale dal Ministero dello Sviluppo Economico; Referente per la redazione e diffusione del rapporto annuale di esecuzione sugli obiettivi di Servizio; Raccordo amministrativo e funzionale con il NRVV. Successivamente, a seguito di riunioni ed incontri, con D.D. n. 71AP.2009/D.02532 del 19.10.2009 è stato approvato anche il regolamento interno del “Gruppo di Coordinamento” al fine di facilitare l’espletamento delle attività del gruppo stesso. In particolare, il regolamento permette di definire le funzioni di ciascun componente del Gruppo nonché le modalità organizzative con le quali effettuare riunioni, comunicazioni e campagne di comunicazione sugli obiettivi di servizio. Al fine di consentire al Responsabile unico dell’attuazione del Piano d’Azione di svolgere il coordinamento delle attività di monitoraggio e di predisporre il Rapporto Annuale di Esecuzione del Piano d’Azione (RAOS), con tale regolamento sono stati definiti anche i format per la redazione dei rapporti di monitoraggio per ciascun Piano d’Azione tematico. I rapporti di monitoraggio illustrano eventuali revisioni delle strategie definite nel piano tematico nonché lo stato di attuazione dello stesso al 30 giugno ed al 31 dicembre per gli anni 2009-2013. I primi Rapporti di monitoraggio sui Piani d’Azione tematici al 30 giugno 2009 (periodo di riferimento: data di predisposizione del Piano d’azione agosto 2008 - 30 giugno) pervenuti all’Ufficio Programmazione e Controllo di Gestione nell’ultima settimana di ottobre sono stati utilizzati per predisporre il presente RAOS. I rapporti di monitoraggio sui Piani d’azione tematici al 31 dicembre per gli anni 2009-2013 potranno essere invece, utilizzati per la predisposizione di opuscoli divulgativi sugli obiettivi di servizio. In particolare, nell’ambito delle attività previste dal Piano d’azione, in merito alla necessità di pubblicare del materiale editoriale sugli OdS volte a far conoscere ai potenziali beneficiari le iniziative realizzate o in fase di implementazione nonché gli effetti attesi, l’Amministrazione regionale, sta realizzando un primo opuscolo informativo sul Piano d’Azione per il raggiungimento degli OdS del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013.

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Nell’ambito delle attività di monitoraggio degli OdS, invece, il Responsabile unico dell’attuazione del Piano d’Azione ha ritenuto opportuno far sì che il sistema informativo di monitoraggio unitario regionale (SIMIP), in corso di realizzazione, contenesse dei riferimenti in merito agli obiettivi di servizio. A tal fine sono state elaborate e trasmesse all’Autorità di Gestione del PO-FESR 2007-2013, delle tabelle contenenti le informazioni principali degli OdS atte a rilevare l’incidenza di nuovi progetti, indipendentemente dal programma che li finanzia, rispetto a ciascun indicatore. Tali informazioni sugli OdS, quindi, permetteranno all’utente (es. Responsabile di Linea di Intervento RLI) che deve inserire i dati di Anagrafica di nuovi progetti nel sistema SIMIP, indipendentemente dal programma che finanzia il progetto stesso(POR FESR, PAR FAS, ecc.), di scegliere se quest’ultimo è “rilevante” o “non rilevante” ai fini degli obiettivi di servizio. In caso affermativo (progetto rilevante ai fini degli O.d.S.) l’utente potrà valorizzare le seguenti informazioni: l’obiettivo di servizio sul quale il progetto impatta (es. IV Obiettivo); l’indicatore o gli indicatori sul quale il progetto incide (es. S.10 e/o S.11); la tipologia di azione nella quale ricade il progetto (es. A1, A2, A3, ecc.) così come individuata nel Piano d’azione. Le suddette attività continuano visto lo stato evolutivo del Piano stesso ed in particolare, il SIMIP sarà integrato anche di altre informazioni in merito agli OdS, quali gli indicatori di realizzazione e di risultato previsti per ciascun obiettivo operativo del PO FESR (per le sole linee di intervento attinenti agli obiettivi di servizio) nonché gli indicatori CORE significativi per gli stessi. Per quanto concerne la realizzazione del sistema di premialità regionale previsto dalla Delibera Cipe 82/07 attivabile solo per gli indicatori S.05; S.06 ed S.08 degli OdS della Regione Basilicata e che permetterebbe di attivare risorse premiali nel caso in cui al 2013 non si siano raggiunti i target prefissati e non si rientri nella clausola di flessibilità, ad oggi l’Amministrazione regionale ha provveduto ad avviare, attraverso il NRVVIP, le attività propedeutiche all’implementazione del sistema formale. All’interno di queste attività sono previsti incontri e tavoli tematici di confronto ed approfondimento con i Responsabili dei target del II e del III OdS e con altri soggetti interessati al fine di individuare criteri e parametri di misurazione delle migliori performance. Appare evidente che, alla luce dei rapporti di monitoraggio inerenti gli OdS avviati e della recente approvazione del Piano tematico del I OdS ( D.G.R. n. 1854 del 3.11.2009 ) riportato in allegato, nonché a seguito dell’assegnazione delle risorse inerenti la premialità intermedia al 2009, l’Amministrazione Regionale procederà ad una revisione totale del Piano d’Azione al fine

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di dar spessore all’avanzamento delle azioni, alle risorse finanziarie per esse allocate ed alle strategie individuate per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio.

Si fa presente che ad oggi le attività svolte dall’Amministrazione regionale in merito agli OdS non hanno beneficiato di alcun supporto di assistenza tecnica sebbene con DGR n° 189 del 3 novembre 2008 sia stato approvato l’Avviso di selezione comparativa per il conferimento di 20 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa in materia di Assistenza Tecnica nelle attività connesse all’attuazione del Piano d’Azione 2007 -2013 per il raggiungimento degli O.d.S. della Regione Basilicata. Tale avviso ad oggi è in espletamento essendo in corso la valutazione delle domande pervenute e ricopre una notevole importanza in quanto l’attivazione di un’assistenza tecnica in loco specifica per ciascun obiettivo e di supporto alle attività di coordinamento della governance del piano permetterà un maggior presidio sull’attuazione delle azioni individuate nel Piano.

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1.2

LE RISORSE PREMIALI AL 2009

In vista della scadenza intermedia prevista per l’anno 2009, che attiva una parte del premio finanziario allocato alla Regione per ciascun indicatore, nella presente sezione si riepiloga il quadro delle risorse premiali che potrà essere assegnato alla Basilicata per gli indicatori che hanno registrato percentuali di miglioramento così come esplicitato nei capitoli a seguire dei diversi Obiettivi di Servizio. Detta assegnazione, che in ogni caso non è superiore al 50% del premio complessivo, è calcolata facendo riferimento alla distanza colmata tra il valore di baseline ed il target al 2013. Nella tabella seguente si riporta l’ammontare delle risorse premiali per ciascun indicatore. OBIETTIVI/INDICATORI SERVIZI DI ISTRUZIONE CURA ALLA RIFIUTI ACQUA AMMINISTRAZIONI TOTALE PERSONA RISORSE S.01 S.02 S.03 S.04 S.05 S.06 S.07 S.08 S.09 S.10 S.11 PREMIALI REGIONE 11,44 11,44 11,44 9,34 9,34 18,68 14,01 14,01 9,34 18,68 18,68 BASILICATA TOTALE RISORSE PREMIALI PER 34,32 37,36 37,36 37,36 146,40 OBIETTIVO

Nella seguente tabella invece, si riporta il riepilogo delle possibili risorse premiali per gli indicatori che hanno presentato percentuali di miglioramento rispetto al valore di baseline.

INDICATORI

% DI MIGLIORAMENTO REGISTRATA

RISORSE PREMIALI OTTENIBILI ALLA VERIFICA DEL 2009

S.01

25 %

4.290.000,00 €

S.04

20,88 %

2.925.164,84 €

S.05

30,88 %

3.777.096,00 €

S.06

100 %

9.340.000,00 €

S.08

7,46 %

1.568.283,58 €

S.10

19,41 %

5.438.893,27 €

S.11

56,08 %

9.340.000,00 €

TOTALE RISORSE PREMIALI AL 2009

36.679.437,69 €

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2. OBIETTIVO DI SERVIZIO I “Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione” 2.1 GLI INDICATORI DEL I OBIETTIVO DI SERVIZIO INDICATORE S.01 Definizione tecnica dell’indicatore:

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi

Descrizione dell’indicatore:

Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla regione di durata superiore ai 2 anni

Target al 2013:

10%

Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

15,2% - (rilevazione ISTAT del 2006) 13,9% – (rilevazione ISTAT del 2008) INDICATORE S.02

Definizione tecnica dell’indicatore: Descrizione dell’indicatore:

Percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza in lettura secondo la scala del test PISA effettuato dall’OCSE

Target al 2013:

20%

Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

Studenti con scarse competenze in lettura

35%* -( rilevazione ISTAT del 2003) 34 %-( rilevazione ISTAT del 2006) INDICATORE S.03

Definizione tecnica dell’indicatore: Descrizione dell’indicatore:

Percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza in matematica secondo la scala del test PISA effettuato dall’OCSE

Target al 2013:

21%

Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

Studenti con scarse competenze in matematica

47,5%* (rilevazione ISTAT del 2003) 38,4% - (rilevazione ISTAT del 2006)

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2.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI

Al fine di proporre un quadro in merito all’evoluzione degli indicatori del I OdS si rammenta che per gli indicatori S.02 e S.03 il valore di baseline adottato si riferisce a valori aggregati per macroarea (nel caso specifico macroaerea Mezzogiorno) rilevati nel 2003. I dati attualmente disponibili a livello regionale fanno riferimento, per l’indicatore S01, al 2008, e per gli indicatori S02 ed S03 al 2006. L’analisi del valore assunto in Basilicata nel 2008 dall’indicatore S01, relativo alla dispersione scolastica, rispetto alla baseline individuata per monitorarne l’evoluzione, consente di evidenziare un progressivo miglioramento. La percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi passa dal valore baseline del 15,2% rilevato nel 2006 a quello del 13,9% rilevato nel 2008.

Regioni /ripartizioni geografiche

2006

2007

2008

Abruzzo

14,7

15,0

15,6

Molise

16,2

16,4

16,5

Basilicata

15,2

14,1

13,9

Calabria

19,6

21,3

18,7

Sicilia

28,1

26,1

26,2

Sardegna

28,3

21,8

22,9

- Nord-ovest

18,7

17,9

18,8

- Nord-est

16,7

15,0

16,1

- Centro

14,5

13,8

14,5

- Centro-Nord

16,8

15,8

16,7

- Mezzogiorno

25,5

24,9

23,8

Italia

20,6

19,7

19,7

Fonte: Sito del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica

S.01- Giovani che abbandonano prematuramente gli studi – Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative.

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Considerando l’aggiornamento del valore dell’indicatore S.01 nella seguente tabella si riporta il calcolo delle risorse premiale ottenibili alla verifica intermedia al 2009.

DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.01 VALORE INDICATORE S.01 DATI ISTAT 2006

15,20%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.01 [€]

11.440.000,00

VALORE INDICATORE S.01 DATI 2008

13,90%

TARGET S.01 AL 2013

10,00%

PERCENTUALE DELLA 25,00% DISTANZA COLMATA 2006-2008 FORMULA PREMIALITA' =PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2006-2008* 1,5*RISORSE PREMIALI

PUNTI MANCANTI %

5,20%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2006-2008

1,30%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

4.290.000,00

Relativamente all’indicatore S02 - Studenti con scarse competenze in lettura, i dati aggiornati, di cui non è stato definito il valore baseline a livello regionale per indisponibilità del dato al 2003, fanno riferimento al 2006. Dalla loro analisi si evince che il sistema dell’istruzione regionale presenta standard qualitativi ancora insoddisfacenti; la Basilicata si colloca, secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, nel gruppo di Regioni che registrano le peggiori prestazioni a livello europeo nel campo della lettura con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari al 34%.

Regioni, ripartizioni geografiche Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna - Nord-ovest - Nord-est - Centro Centro-Nord Mezzogiorno Italia

2000

2001

2002

2003 (a)

2004

2005

2006

11,6 28,5 18,9

-

-

12,7 10,9 20,6 14,9 35,0 23,9

-

-

36,1 36,3 34,0 40,8 37,2 18,5 15,7 20,2 18,2 37,0 26,4

S.02 - Studenti con scarse competenze in lettura - Percentuale di 15-enni con un livello basso di competenza (al massimo primo livello) nell'area della lettura (dati aggiornati ad aprile 2008)

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Secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, il Meridione registra, anche nel campo della matematica (Indicatore S.03), le peggiori prestazioni a livello europeo con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari al 45,7%. Tra le regioni del Meridione, la Basilicata fa rilevare una performance con indice pari a 38,4%.

Regioni, ripartizioni geografiche Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna - Nord-ovest - Nord-est - Centro Centro-Nord Mezzogiorno Italia

2003 (a)

2004

2005

2006

16,0 15,4 26,3 19,3 47,5 31,9

-

-

44,3 43,0 38,4 48,9 45,3 22,2 18,3 28,2 22,9 45,7 32,8

S.03 – Studenti con scarse competenze in matematica - Percentuale di 15-enni con un livello basso di competenza (al massimo primo livello) nell'area della matematica.

2.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO

La Regione Basilicata il 3 novembre 2009 ha adottato il Piano d’azione tematico relativamente all’obiettivo I (Deliberazione di Giunta Regionale n. 1854 del 3.11.2009) pur avendo già precedentemente intrapreso un percorso di definizione ed attivazione delle prime azioni finalizzate al conseguimento dell’obiettivo stesso. Nelle seguenti tabelle si riporta un estratto del Piano d’azione tematico del I Obiettivo al fine di illustrare le azioni e le modalità attuative individuate per il raggiungimento dei target dei tre indicatori nonché la copertura finanziaria delle stesse.

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TABELLA 1

Azioni

A. Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica B. Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni C. Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale D. Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico

E. Aumentare l’offerta di servizi complementari ed al sostegno del diritto allo studio

F. Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione

Modalità attuative delle azioni

INDICATORI OBIETTIVO DI SERVIZIO ISTRUZIONE Indicatore S.01: Percentuale della Indicatore S.02: percentuali di Indicatore S.03: percentuali di popolazione in età 18-24 anni con al più quindicenni con al massimo il quindicenni con al massimo il la licenza media, che non ha concluso un primo livello di competenza in primo livello di competenza in corso di formazione professionale lettura del test PISA effettuato matematica del test PISA riconosciuto dalla Regione di durata dall’OCSE effettuato dall’OCSE superiore ai due anni

1. Indagini ad hoc 2. Anagrafe edilizia scolastica 3. Anagrafe popolazione scolastica 4. Anagrafe offerta formativa

X X X X

X X X X

X X X X

1. Formazione docenti

X

X

X

1. Miglioramento infrastrutture scolastiche

X X

X

X X

X X

X

X

2. Incremento e rinnovamento dotazioni laboratoriali 1. Costruzione reti 2. Potenziamento capacità progettuali 3. Attività extracurriculari 4. Integrazione percorsi formativi con realtà socio-economica territoriale 1. Potenziamento ed ottimizzazione servizi di trasporto scolastico e mensa 2. Sviluppo servizi orientamento 3. Sostegno alle famiglie per l’acquisto dei testi scolastici e per il collegiamento 4. Concessione Borse di studio 5. Sostegno dell’offerta formativa a favore degli studenti disabili ed affetti da difficoltà di apprendimento 6. Sostegno dell’offerta formativa a favore delle scuole di montagna

X X X

X

X

X

1. Implementazione Sistemi di Qualità

X

X

X

X

X

X X X X X X

2. Sensibilizzazione docenti test PISA - OCSE

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TABELLA 2 Azioni

A. Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica B. Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni C. Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale D. Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico

E. Aumentare l’offerta di servizi complementari ed al sostegno del diritto allo studio

F. Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione

Modalità attuative delle azioni

PO FSE 2007-2013 [M€]

PO FESR 2007-2013 [M€]

PAR FAS 2007-2013 [M€]

1. Indagini ad hoc 2. Anagrafe edilizia scolastica 3. Anagrafe popolazione scolastica

0,500 0,250

4. Anagrafe offerta formativa

0,250

1. Formazione docenti

8,000

1. Miglioramento infrastrutture scolastiche

P.O. Val D’Agri [M€]

4,000 24,875

2. Incremento e rinnovamento dotazioni laboratoriali 1. Costruzione reti 2. Potenziamento capacità progettuali 3. Attività extracurriculari 4. Integrazione percorsi formativi con realtà socio-economica territoriale 1. Potenziamento ed ottimizzazione servizi di trasporto scolastico e mensa 2. Sviluppo servizi orientamento 3. Sostegno alle famiglie per l’acquisto dei testi scolastici e per il collegiamento 4. Concessione Borse di studio 5. Sostegno dell’offerta formativa a favore degli studenti disabili ed affetti da difficoltà di apprendimento 6. Sostegno dell’offerta formativa a favore delle scuole di montagna

FONTI DI FINANZIAMENTO Fondi rivenienti da programmi Piano integrato nazionali (comprensivi di quota regionale di diritto allo parte Regione e Enti attuatori) studio (anno scolastico l.23/06, L.289//02, bando INAIL, 20092010) [M€] Intesa istituzionale [M€]

36,000

6,000

36,000

6,000

11,140

15,000

9,500

0,150

5,000

3,100

8,000 2,100 2,132 0,400 0,140

1. Implementazione Sistemi di Qualità 0,500

2. Sensibilizzazione docenti test PISA OCSE

TOTALE PER FONTE DI FINANZIAMENTO[M€] TOTALE FONTI FINANZIAMENTO I OBIETTIVO DI SERVIZIO [M€]

31,000 137,297

24,875

31,140

8,022

NOTE: Nella presente tabella si è ritenuto opportuno riportare il quadro complessivo delle risorse finanziarie da allocare all’Obiettivo I. Le risorse valorizzate nella colonna PAR FAS si riferiscono al Programma Attuativo Regionale del FAS adottato con DGR n. 1107 del 10/06/2009. I fondi valorizzati nella colonna PO FESR 2007-2013 si riferiscono alla dotazione finanziaria attuale al 2011.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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I fondi indicati nella suddetta tabella per il PO FSE 2007-2013 (31,00 M€) sono stati estrapolati dalle risorse destinate all’ASSE IV Capitale umano del PO FSE Basilicata 2007-2013. In particolare, le risorse sono inerenti solo a due dei quattro obiettivi specifici in quanto, essendo rivolti al miglioramento della qualità dei sistemi di apprendimento e ad assicurare la massima partecipazione ai sistemi educativi e formativi, sono strettamente connessi all’obiettivo di servizio istruzione. Si precisa, così come indicato anche nel Piano tematico Istruzione, che ad oggi non si dispone ancora di una ripartizione per singoli obiettivi operativi del suddetto Asse del PO FSE 2007-2013 sebbene nella complessità le risorse non saranno soggette a modifiche. Il suddetto quadro delle risorse finanziarie (tabella 2) attivabili ai fini del conseguimento dell’OdS potrebbe nel breve periodo sostanziarsi di risorse aggiuntive grazie ad un accordo in corso di definizione tra la Regione Basilicata ed il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca finalizzato ad affidare alla Regione la gestione diretta delle risorse finanziarie destinate ordinariamente alle Direzioni scolastiche regionali per l’attivazione di attività curriculari ed extracurriculari. Difatti, uno dei principali attori istituzionali in materia di Istruzione resta l’Amministrazione centrale, vale a dire il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che, proprio in virtù del ruolo fondamentale che gli viene riconosciuto nell’influenzare i risultati conseguibili nell’ambito del miglioramento scolastico, è destinatario di una quota delle risorse premiali allocate per l’obiettivo Istruzione. Pertanto, il livello di sinergia che si svilupperà tra la concertazione dell’azione regionale con quella dell’amministrazione centrale risulterà determinante nel processo di conseguimento del I obiettivo di servizio. In aggiunta, la Regione, per garantire il successo del Piano di Azione, costruirà una rete collaborativa che vede coinvolti i diversi attori istituzionali presenti sul territorio regionale e che a vario titolo entrano a far parte del sistema organizzativo dell’istruzione e della formazione vale a dire le Province, i Comuni e le Autonomie Scolastiche. In particolare, la Regione ha già posto in essere, nel corso del 2009, una prima forma di collaborazione interistituzionale con le Province, sottoscrivendo una Intesa finalizzata a sostenere e rendere più efficace il sistema di orientamento, istruzione e formazione professionale e di politiche attive del lavoro che prevede tra le finalità il contrasto alla dispersione scolastica ed impegna le Province stesse a dare priorità agli interventi che forniscono apporto agli obiettivi di servizio del QSN 2007-2013.

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Infine, si precisa che l’attuazione del Piano tematico di Azione relativo al I Obiettivo di Servizio vede formalmente coinvolti all’interno dell’Amministrazione Regionale, il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, con la D.G.R. 1278 del 6 agosto 2008,

in quanto

competente in materia di Istruzione ed incaricato di definire le azioni per il raggiungimento del citato obiettivo e l’Ufficio Programmazione e Controllo del Dipartimento Presidenza responsabile del raccordo tra le Strutture Regionali ed il DPS del MISE per le attività connesse agli OdS. Inoltre, poiché il successo del raggiungimento del I OdS è connesso ad una molteplicità di fattori che investono anche gli aspetti infrastrutturali e di dotazione laboratoriale delle sedi scolastiche (che sono stati fatti oggetto di alcune modalità attuative individuate per il raggiungimento delle azioni), tra le Strutture Regionali coinvolte viene ricompreso anche il Dipartimento Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità regionale.

In merito allo stato di attuazione delle azioni inerenti il I OdS, si deve precisare che nell’ambito del Programma Operativo Val D’Agri, finanziato con le risorse rivenienti dalle royalties del petrolio, la Regione ha programmato, ed in parte già realizzato, una serie di interventi nel campo dell’edilizia scolastica a favore dei Comuni facenti parte dell’area interessata dall’attuazione del P.O. stesso. Va rilevato, ancora, che in attuazione della Legge Regionale n.21/79, concernente la promozione di interventi finalizzati a rendere effettivo il diritto allo studio rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e socio-culturale che limitano la frequenza e l’assolvimento dell’obbligo scolastico, la Regione definisce annualmente un Piano regionale che, a partire dal 2008, ha cominciato a superare la dimensione di adempimento normativo per diventare uno strumento di politica integrata – il Piano Regionale Integrato di Diritto allo Studio - in cui far confluire tutte le risorse ordinarie di carattere nazionale e regionale volte a migliorare il sistema dell’offerta dei servizi scolastici coniugando gli obiettivi delle politiche finalizzate a garantire il diritto allo studio con quelle dirette a promuovere il successo formativo e l’innalzamento degli apprendimenti. Relativamente al Piano Regionale Integrato di Diritto allo Studio, si fa presente che le risorse riportate nella suddetta tabella 2 fanno riferimento al solo valore delle risorse stanziate per l’anno scolastico 2009/2010. Va considerato che un equivalente importo di risorse è stato stanziato anche per il precedente anno scolastico 2008/2009 in direzione del perseguimento dell’obiettivo di servizio Istruzione. Pertanto, per le annualità successive si stima

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di poter contare su una disponibilità decrescente delle risorse in dipendenza delle scelte del Governo nazionale in merito all’organizzazione dell’offerta formativa scolastica. Circa le risorse afferenti al PO FSE 2007/2013, Asse IV Capitale Umano, va evidenziata la già avvenuta attivazione nel corso del 2008 – tramite Avviso pubblico destinato alle scuole pubbliche secondarie di secondo grado - di un ammontare di risorse pari a € 8.220.000,00 destinate all’attuazione di azioni ed interventi integrativi delle attività scolastiche curriculari nell’ambito della strategia regionale di innalzamento degli standard di qualità del sistema scolastico. I progetti selezionati saranno realizzati entro il 31 dicembre 2009. Lo stato delle azioni illustrato nel presente paragrafo, in forma sintetica rispetto agli altri OdS in quanto si dispone solo oggi del recente piano tematico approvato, sarà esplicitato nella prossima pubblicazione del Piano d’Azione degli OdS della Regione Basilicata che conterrà oltre che l’aggiornamento dei Piani tematici degli OdS avviati anche l’illustrazione di dettaglio del Piano tematico dell’Istruzione.

2.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI

In questa sezione si riporta un estratto del piano tematico “Istruzione” relativo alle criticità che hanno contributo all’individuazione delle azioni precedentemente illustrate atte a raggiungere i target fissati per gli indicatori S.01, S.02, S.03.

“L’analisi del contesto operativo in cui si inseriscono le tematiche afferenti al sistema dell’istruzione ha consentito di mettere meglio in luce alcuni aspetti problematici del sistema scolastico regionale, che si riportano di seguito sinteticamente, il cui superamento costituisce la condizione essenziale per il conseguimento dell’obiettivo di servizio istruzione. La popolazione scolastica regionale totale appare in calo e si attesta nel 2008 su un valore di 95.257 unità perdendo oltre 5.000 unità rispetto al 2005. La contrazione del numero di alunni iscritti ha interessato maggiormente la scuola secondaria di I grado con una percentuale del -12% circa, seguita dalla scuola dell’infanzia con il -6% ed infine con valori non estremamente significativi dalla scuola primaria e da quella secondaria di II grado.

Circa il fenomeno della dispersione scolastica - che appare tuttavia in corso di riduzione negli ultimi anni in Basilicata attestandosi nel 2008 al 13,9%- ,l’esame di alcuni parametri quali le

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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ripetenze e le promozioni con debito che possono costituire l’antenna delle difficoltà incontrate dagli studenti e che inducono gli stessi ad abbandonare anzitempo il percorso di formazione scolastica ha consentito si rilevare che: - il periodo più delicato appare costituito dal passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella di II grado; è, difatti, in questa fase che si concentra il fenomeno delle ripetenze che tende a ridursi negli anni successivi; - le non ammissioni all’anno successivo, nel 50% dei casi, inducono gli studenti all’abbandono della scuola già in questa fase; - gli insuccessi scolastici, se reiterati, determinano condizioni di scarsa motivazione nel proseguimento del ciclo scolastico e portano ad abbandoni successivi.

Riguardo alle competenze degli studenti, il sistema dell’istruzione regionale presenta standard qualitativi insoddisfacenti; la Basilicata si colloca, secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, nel gruppo di Regioni che registrano le peggiori prestazioni a livello europeo nel campo della lettura e nel campo della matematica con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari nel 2006, rispettivamente, al 34,0% ed al 38,4% L’analisi dei risultati delle indagini svolte dall’INVALSI su un campione di scuole a supporto della comprensione dei meccanismi di formazione delle criticità rilevate dal test PISA-OCSE ha posto in evidenza: -

un livello di criticità negli apprendimenti peggiore alla media meridionale nella scuola secondaria di 1° grado e apparentemente meno preoccupante nella scuola secondaria di 2° grado;

-

il permanere della criticità negli apprendimenti nell’arco dell’intero ciclo scolastico di II grado.

Le preoccupanti condizioni di criticità negli apprendimenti rilevate appaiono in contraddizione sia con i dati relativi alla dotazione infrastrutturale delle scuole che, valutata in termini di spazi didattici dedicati ed attrezzati, appare maggiore rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno, evidenziando un valore medio-alto per la maggior parte delle istituzioni scolastiche (in particolare nel 1° ciclo) sia con quelli riguardanti la fruizione dei laboratori e delle biblioteche da parte degli studenti lucani che risulta buona e al di sopra della media meridionale. A fronte di tali dati appare ipotizzabile la presenza sia di una carenza qualitativa e tecnologica degli spazi didattici esistenti sia di una diffusa inadeguatezza, sotto il profilo innovativo, delle metodologie didattiche adottate dal personale docente.

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L’analisi del contesto operativo del sistema scolastico regionale ha però messo in luce anche la presenza di lacune nel sistema conoscitivo del complesso sistema dell’istruzione e che andrebbero colmate per rendere più efficace l’intervento regionale e che investono aspetti connessi all’edilizia scolastica - di cui non è ancora possibile tracciare a breve un quadro riepilogativo circa le condizioni strutturali ed i fabbisogni di intervento nonostante gli sforzi tuttora protesi nella definizione di una tale mappatura - ed alla stessa popolazione scolastica, che andrebbe monitorata nell’intero percorso formativo per evidenziarne le criticità e rispetto alla quale andrebbero approfonditi anche i fenomeni legati alla pendolarità per ottimizzare i servizi di trasporto e la distribuzione sul territorio dei centri di erogazione servizio scolastico. “

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3.OBIETTIVO DI SERVIZIO II “Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”

3.1 GLI INDICATORI DEL II OBIETTIVO DI SERVIZIO –SERVIZI INFANZIA INDICATORE S.04 Definizione tecnica dell’indicatore:

percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l’infanzia sul totale dei Comuni della Regione

Target al 2013:

incremento della diffusione dei servizi per la prima infanzia al 35% del territorio regionale

Baseline dell’indicatore:

16,8 – (rilevazione ISTAT del 2004)

Valore attuale dell’indicatore:

31,3 – (rilevazione ISTAT del 2006) INDICATORE S.05

Definizione tecnica dell’indicatore:

percentuale di bambini fino al compimento dei tre anni che hanno usufruito di servizi per l’infanzia sul totale della popolazione da 0 a tre 3 anni

Target al 2013:

incremento della presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia al 12%

Baseline dell’indicatore:

5,1 – (rilevazione ISTAT del 2004)

Valore attuale dell’indicatore:

5,4 – (rilevazione ISTAT del 2006)

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3.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI La maggiore attenzione che la Regione Basilicata ha riservato all’area sociale nel biennio 20072008, resa evidente dal progressivo incremento delle iniziative realizzate nel settore, ha riverberato i suoi effetti anche nell’area dei servizi per l’infanzia. Difatti, rispetto ai valori di baseline fissati al 2004, i dati relativi ai due indicatori S.04 e S.05 mostrano una situazione in crescita, ponendo la Regione Basilicata in posizione incoraggiante rispetto al raggiungimento dei target prefissati al 2013. Indicatore

target

Distanza da colmare

2005

2006

2007

2008

Distanza colmata al 2008 rispetto al 2004

21

46

25

43

41

26

27

6

16,8%

35%

18,2%

32,8%

31,3%

19,8%

20,6%

3,8%

795

2.000

1.205

848

822

1024

1082

287

5,2%

12%

6,8%

5,6%

5,4%

7%

7,3*%

2,1%

2004 baseline

S.04

% di miglioramento dal 2004 su dati 2008 20,9%

30,9%

S.05

*Non essendo ancora disponibile il dato ISTAT necessario a calcolare la media della pop. 0-3 anni in Basilicata nell'anno 2008, l'indicatore è calcolato prendendo come riferimento la media dell'anno 2007, precisando che la popolazione regionale ha una tendenza alla diminuzione.

La tabella mostra fino al 2006, i dati ufficiali relativi ai due indicatori aggiornati con i dati ISTAT ufficiali , invece, per il 2007 e 2008, una proiezione costruita sui dati che, non sono fonte ISTAT ma sono stati rilevati sul calco della Indagine utile ISTAT dall’Ufficio regionale competente.

Target S.04

35% 30% 25% 20% 15%

Target S.05

10% 5% 0% 2004

2005

S.04 - Diffusione del servizio

2007

2008

S.05 - Presa in carico degli utenti

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Le oscillazioni tra il biennio 2005-2006 e 2007-2008 sono da attribuirsi, da un lato, al ruolo di controllore e primo validatore dei dati trasmessi dai Comuni all’ISTAT attraverso “L’Indagine censuaria degli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli e associati”, da parte della Regione Basilicata a partire dal 2007, dall’altra, all’importanza stessa che l’Indagine ha assunto, prescrivendo una raccolta più omogenea e capillare delle informazioni rendendola anche più attendibile. Nelle seguenti tabelle, si riporta il calcolo delle risorse premiali che potranno essere attribuite, per questi indicatori, alla luce delle percentuali di miglioramento registrate. DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.04 VALORE INDICATORE S.04 DATI ISTAT 2004

16,80%

VALORE INDICATORE S.04 DATI 2008

20,60%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.04 [€]

9.340.000,00

TARGET S.04 AL 2013

35,00%

PUNTI MANCANTI %

18,20%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2004-2008

3,80%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

2.925.164,84

PERCENTUALE DELLA 20,88% DISTANZA COLMATA 2006-2008 FORMULA PREMIALITA' =PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2004-2008* 1,5*RISORSE PREMIALI

DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.05 VALORE INDICATORE S.05 DATI ISTAT 2004 RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.05 [€]

9.340.000,00

PUNTI MANCANTI %

6,80%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2004-2008

2,10%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

3.777.096,00

5,20%

VALORE INDICATORE S.05 DATI 2008 TARGET S.05 AL 2013 PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2006-2008

7,30% 12,00% 30,88%

FORMULA PREMIALITA'=((PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2004-2008 FINO AL 25%* 1,5)+((30,8825)*0,5))*RISORSE PREMIALI

3.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO Le azioni realizzate ed avviate sono state illustrate nelle seguenti tabelle 1, 2 e 3 nelle quali sono presenti le seguenti informazioni: descrizione dell’azione e delle modalità attuative della stessa, i soggetti coinvolti e le rispettive responsabilità, la localizzazione dell’intervento o degli effetti attesi/registrati, l’importo e le fonti di finanziamento, l’avanzamento temporale delle modalità attuative.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 1 OBIETTIVO II: “Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro” INDICATORI

AZIONI FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET AL 2013

A.1 Realizzazione nuovi posti per strutture socioeducative in asili nido

S.04 – Diffusione dei servizi per l’infanzia S.05 – Presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia

AMMONTARE DELLE RISORSE FINANZIARIE PER AZIONE

DESCRIZIONE DELL’AZIONE

11.725.000,00

Questo obiettivo specifico punta in maniera diretta all’aumento della diffusione del servizio sul territorio e della capacità di presa in carico degli utenti. L’attuazione avviene attraverso interventi di adeguamento e potenziamento di servizi esistenti e attraverso la programmazione e realizzazione, sulla base di criteri stabiliti, di nuove strutture asili nido e sezioni primavera. In particolare, diverse indagini sui costi di gestione degli asili nido, suggeriscono, al fine di garantirne la sostenibilità, la loro realizzazione nei comuni più popolosi. Il successo della sperimentazione delle sezioni primavera condotta nel 2007 su iniziativa del Ministero induce a incentivarne il prosieguo. Non solo, quest’ultime, si sono dimostrate, grazie alla sostenibilità dei costi, un servizio ottimo da estendere nei piccoli comuni.

A.2 Realizzazione nuovi posti per strutture socioeducative in strutture innovative e integrative

200.000,00

B Abbattimento costi delle rette nelle strutture pubbliche e private

2.780.000,00

L’azione mira a realizzare nidi aziendali e nidi-famiglia. Il nido aziendale concorrere in maniera diretta al miglioramento della qualità di vita delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso alla conciliazione degli orari degli asili con la fine della giornata lavorativa dei genitori; favorisce un rientro delle lavoratrici dalla maternità in tempi più rapidi e con un atteggiamento più sereno; contribuisce alla fidelizzazione delle risorse umane “trattenendo” le lavoratrici che abbiano carichi familiari. Nel caso delle famiglie-nido il servizio prevede la creazione della rete familiare stimolando in questo senso le famiglie ad una partecipazione attiva alla cura e all’educazione dei propri figli. Tra gli obiettivi dell’azione c’è quello di favorire ed incentivare la conoscenza e la collaborazione tra le famiglie stesse, valorizzando le reti amicali già esistenti nell’area aggregata. Diversi rapporti condotti dall’ISTAT su occupazione, lavoro e impresa testimoniano come nel complesso l’economia della Basilicata1, negli ultimi anni, non sia cresciuta, incidendo negativamente sui redditi delle famiglie. In particolare, risulta che solo il 25% del reddito delle famiglie lucane è impiegato per la spesa alimentare, il rimanente 75% circa è invece destinato a tutte le altre spese (tra le quali i servizi alla persona, cui è destinata una quota media di 175 euro mensili)2. Incrociando tali informazioni con le recenti indagini condotte sul costo medio delle rette degli asili nido, (circa 200,00 euro/mese) appare evidente l’insufficienza di tale quota risultando pertanto una delle cause primarie della mancata diffusione dei servizi. Attraverso uno studio specifico verranno rilevati e analizzati i costi di struttura degli asili nido con l’obiettivo finale di stimare un costo medio unitario della componente “fissa” (personale, materiali, costi generali e comuni) nonché quella legata alla tipologia del servizio offerto. Sono previste azioni volte a comprimere sia i costi “fissi” sia i costi di gestione del servizio. Nel primo caso si interviene con investimenti realizzati tramite contributo pubblico, nel secondo, attraverso una revisione del regolamento di riparto dei fondi regionali per la gestione del servizio. Il contributo pubblico sarà erogato anche ai Comuni per l’abbattimento dei costi di gestione, alle famiglie a sostegno del costo delle rette e alle nuove strutture.

LOCALIZZAZIONE DELL’AZIONE

SOGGETTI COINVOLTI

AP n.25/2007 – Regione Basilicata e Comuni

Tutto il territorio regionale

Intesa per sezioni primavera : Regione Basilicata, Ufficio Scolastico Regionale, Comuni, Istituti scolastici

Regione Basilicata, Comuni, Soggetti privati

Regione Basilicata e Comuni

Tutto il territorio regionale

1 “Secondo i dati della contabilità regionale dell’Istat, nella prima metà del decennio in corso, in un contesto nazionale caratterizzato da una modesta crescita, si sono ampliati i divari tra l’economia della Basilicata e la media dell’Italia. Dopo gli elevati ritmi di espansione degli anni novanta, fra il 2001 e il 2005 il tasso medio annuo di incremento del PIL reale è stato dello 0,2 per cento, tra i più bassi di tutte le regioni e circa un terzo della media nazionale. Nel 2005 il PIL pro capite regionale si è attestato a circa 17.000 euro, oltre il 30 per cento in meno rispetto a quello medio dell’Italia. Il divario rispetto alla media nazionale è rimasto sostanzialmente invariato dal 2000 al 2005, perché il calo della popolazione residente in Basilicata ha annullato gli effetti della minore crescita economica” (Fonte: Banca d’Italia, “L’economia della Basilicata nell’anno 2006”, 2007). 2 Fonte: ISTAT, Occupazione e impresa 1995-2005.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 2 OBIETTIVO II: “Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”

INDICATORI AZIONI

MODALITA’ ATTUATIVE DELLE AZIONI

RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA’ ATTUATIVA [€]

1 Attuazione Bando AP/2007

2.350.000,00

2 Programmazione e realizzazione di nuovi posti

9.375.000,00

CANALI DI FINANZIAMENTO PO FEASR 2007-2013 [€]

A. 1

S.04 – Diffusione dei servizi per l’infanzia S.05 – Presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia

A. 2

1. Programmazione e realizzazione di nidi aziendali, micronidi (famiglie nido, nidi rurali, ecc.) 1. Analisi dei costi di struttura

B. 1

2. Misure per comprimere i costi : 2.1 – Abbattimento costi in strutture esistenti (investimenti tramite contributo pubblico) 2.2 - Abbattimento costi sulla gestione del servizio (revisione regolamento di riparto dei fondi regionali per la gestione del servizio) 3. Incremento del contributo pubblico: 3.1 - ai comuni per abbattimento costi di gestione 3.2 – alle famiglie per le rette (voucher)

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORI S.04 –S.05) [€]

200.000,00 80.000,00

da definire

2.700.000,00

PO FESR 2007-2013 [€]

PO FSE 2007-2013 [€]

ASSE V.1.3 ASSE V.2.3 ASSE VI ASSE 3-misura M.3,I,1 azione b

P.A.R. FAS 2007-2013 [€]

P.O.R 2000-2006 [€]

ALTRO [€]

1.850.000,00

Cofinanziamento Comuni per 500.000,00

Fondi FAS

Fondo per la Famiglia

ASSE V ASSE VI 80.000,00 ASSE VIII

ASSE V.1.3 ASSE VI.2.3

100.000,00 ASSE B.f

2.000.000,00 Fondo per la Famiglia 600.000,00 Fondi regionali

14.705.000,00

Note: Nella presente tabella si è ritenuto opportuno riportare il quadro complessivo delle risorse finanziarie da allocare per l’obiettivo II- servizi all’infanzia - pur non essendo intervenute modifiche rispetto alla Delibera n. 265 del 27.02.2009 nella quale si era provveduto ad una prima definizione degli investimenti necessari. Le risorse valorizzate nella colonna PAR FAS si riferiscono al Programma Attuativo Regionale del FAS adottato con DGR n. 1107 del 10/06/2009. I fondi valorizzati nella colonna PO FESR 2007-2013 si riferiscono alla dotazione finanziaria attuale al 2011.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 3 OBIETTIVO II: "Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro" MODALITÀ AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* INDICATORI AZIONI ATTUATIVE DELLE ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 – 1° SEMESTRE AZIONI

1. Attuazione Bando AP/2007 S.04 Diffusione dei servizi per l’infanzia S.05 - Presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia

A. 1

2. Programmazione e realizzazione di nuovi posti

A. 2

1. Programmazione e realizzazione di nidi aziendali, micronidi (famiglie nido, nidi rurali, ecc.)

Pubblicazione Avviso “Potenziamento e adeguamento delle infrastrutture e dei servizi socio-educativi”(BUR n. 25 del 01/06/2007). Sono stati considerati ammissibili i programmi di investimento concernenti: ampliamento di almeno 20 nuovi posti nido presso strutture già esistenti; trasferimento presso altro immobile con relativa ristrutturazione e incremento di almeno 20 nuovi posti nido; nuova costruzione che preveda la realizzazione di almeno 20 posti nido. Su 23 progetti presentati ne sono stati ammessi a finanziamento 9, i quali entro il 2011, incideranno sull’indicatore S.05 per 180 nuovi posti, sull’indicatore S.04 per 2 nuovi Comuni sui quali verrà esteso il servizio (Satriano e Picerno). Ai restanti non ammessi per carenza di progetto o documentazione, verrà data priorità nella fase di concertazione con gli Enti Locali prevista tra le attività di programmazione e realizzazione di nuovi posti - azione a) del Piano d’Azione 2007-2013.

IN FASE DI REALIZZAZIONE Dei 9 progetti finanziati non tutti sono in via di realizzazione ma solo 7, per un totale 140 nuovi posti ed un 1 solo nuovo Comune (Satriano).

IN FASE DI REALIZZAZIONE Erogazione acconti del contributo – Per 2 dei 7 progetti avviati è stato erogato anche l’acconto poiché conclusi.

-

STIPULA INTESA - PUBBLICAZIONE BANDO – ATTIVAZIONE di nuove sezioni primavera. La Regione Basilicata e l’Ufficio Scolastico Regionale, hanno sottoscritto l’Intesa per la realizzazione per l’anno scolastico 2008/2009 di un’offerta di servizi educativi destinati ai bambini di età compresa tra i 24 e 36 mesi, ai sensi dell’accordo quadro Conferenza unificata del 20 marzo 2008 art. (DGR 1206 del 22/09/2008), permettendo, da un lato, al Ministero di finanziare il prosieguo delle sezioni primavera già attivate per l’a.s. 2007/2008 anche per l’a.s. 2008/2009, dall’altro, alla Regione di finanziare, con propri fondi, l’attivazione di nuove per l’a.s. 2008/2009

EROGAZIONE CONTRIBUTO - Le sezioni primavera attivate per l’a.s. 2008/2009 con il contributo della Regione sono state 17 (+13 rifinanziate dal Ministero) incidendo sull’indicatore S.05 per 235 nuovi utenti e sull’indicatore S.04 per 10 nuovi Comuni. Ad oggi la Regione Basilicata esprime la volontà di sostenere il servizio anche per l’anno scolastico 2009/2010.

-

Non sono stati ancora attivati interventi specifici. Ad oggi gli uffici regionali competenti, all’interno di un lavoro di pianificazione dei servizi alla persona attivi e da attivare sul territorio regionale, stanno elaborando, di concerto con gli Enti Locali Territoriali, una programmazione anche dei servizi socio educativi sul territorio.

-

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 3 OBIETTIVO II: "Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro" INDICATORI AZIONI

MODALITÀ ATTUATIVE DELLE AZIONI

1. Analisi dei costi di struttura

S.04 Diffusione dei servizi per l’infanzia S.05 - Presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia

B. 1

2. Misure per comprimere i costi : 2.1 - Abbattimento costi in strutture esistenti (investimenti tramite contributo pubblico) 2.2 - Abbattimento costi sulla gestione del servizio (revisione regolamento di riparto dei fondi regionali per la gestione del servizio) 3. Incremento del contributo pubblico: 3.1 - ai comuni per abbattimento costi di gestione 3.2 - alle famiglie per le rette (voucher)

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1° SEMESTRE

-

-

ACCORDO REGIONE BASILICATA - ISTITUTO DEGLI INNOCENTI. Nel corso del 2009, con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti, sono state concordate diverse azioni di Assistenza Tecnica; la prima, come da richiesta del Responsabile regionale dell’Obiettivo di Servizio II, si concentra sull’analisi e definizione di costi standard, sulla verifica dei criteri utilizzati per l’assegnazione dei finanziamenti e sulla definizione di un primo set di indicatori per la valutazione del servizio.

-

-

-

-

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

INCREMENTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO Il Piano annuale di riparto del contributo pubblico Ad oggi non sono intervenute erogato a sostegno dei comuni per l’abbattimento modifiche rispetto all’anno 2008. dei costi di gestione è stato portato da 500.000,00 € a 700.000,00 € l’anno.

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Con riferimento alle attività richiamate nelle tabelle 1, 2 e 3 si precisa quanto segue rispetto agli indicatori S.04 ed S.05:

3.3.1 -AZIONE A Realizzazione nuovi posti in strutture socio-educative A.1) in asili nido

1) Attuazione interventi relativi all’Avviso Pubblico “Potenziamento e adeguamento delle infrastrutture e dei servizi socio-educativi”, BUR n. 25 del 01/06/2007

Stato attuazione -

Indicatore S.04 – diffusione servizio su nuovi Comuni

Indicatore S.05 –

Numero

Comune

1

Lagonegro

non avviato

-

2

Policoro

avviato

20

3

Satriano di Lucania

avviato

4

Picerno

non avviato

-

5

Lauria

avviato

20

6

Avigliano

avviato

20

7

Bella

avviato

20

8

Lavello

avviato

20

9

Nova Siri

avviato

20

2009

x

n. nuovi posti

20

Ad oggi sono in via di realizzazione solo 7 dei progetti selezionati per i quali, nel corso del 2009, è stato erogato il primo acconto da parte dell’ufficio regionale competente.

S.05 – Diffusione dei servizi per l’infanzia – solo su 1 nuovo comune (Satriano) verrà esteso il servizio, poiché su Picerno, Comune ad oggi sprovvisto di servizi alla prima infanzia, non ha avviato la realizzazione dell’asilo nido. S.06 - Presa in carico degli utenti dei servizi per l’infanzia – per 140 nuovi posti disponibili per gli utenti.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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2) Programmazione e realizzazione di nuovi posti Attuazione Intesa per la realizzazione per l’anno scolastico 2008/2009 di un’offerta di servizi educativi destinati ai bambini di età compresa tra i 24 e 36 mesi, ai sensi dell’accordo quadro Conferenza unificata del 20 marzo 2008 art. (DGR 1206 del 22/09/2008). Rispetto al raggiungimento dei target, l’attivazione delle sezioni primavera ha inciso considerevolmente sugli indicatori. n.

Stato attuazione 2007

Stato attuazione 2008

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

x x x x x x x x x x x x x

x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x

Comune

Bella Bella Bernalda Brienza Calvello Matera Policoro Potenza Potenza Potenza Rionero S.Martino d'A. Trecchina Barile Rapolla Montescaglioso Potenza Stigliano Anzi Corleto Pert. Nova Siri Tito Pisticci Potenza Matera Potenza Castelluccio Inf. Rivello Viggianello Francavilla TOTALE UTENTI ISCRITTI

utenti 2007 19 12 20 17 12 15 15 16 18 19 39 5 9

216

utenti 2008 14 6 20 20 13 16 20 16 15 20 24 5 10 10 17 11 20 17 14 18 15 15 14 20 10 10 8 8 15 13 434

S.04 – con l’iniziativa ministeriale 5 sezioni primavera ricadono in comuni che al 2007 non presentavano alcun tipo di servizio per l’infanzia. Con l’iniziativa regionale in ulteriori 10 comuni per l’anno 2008/2009. S.05 – nel 2007, l’iniziativa del Ministero ha contribuito per un numero pari a 216 utenti. Nel 2008 il prosieguo del servizio di quest’ultime ha contribuito per 199 utenti, mentre con l’attivazione di 17 nuove sezioni primavera da parte della Regione Basilicata ha contribuito per altri 235 utenti. In totale, le sezioni primavera nel 2008 hanno contribuito per 434 nuovi utenti.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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3.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI La strategia individuata per il raggiungimento dei target fissati al 2013, individua delle azioni che possono essere raggruppate in due macroaree: una di interventi strutturali, volta dunque all’incremento dei posti disponibili in asili nido e servizi innovativi ed integrativi; l’altra di sistema, consistente cioè in una serie di azioni volte all’abbattimento dei costi di struttura e di gestione, con conseguente revisione dei criteri di riparto dei fondi regionali per la gestione del servizio. Nel primo caso si cerca di ottenere, attraverso un’analisi dei costi, la realizzazione di un costo medio standard; nel secondo, un regolamento per l’erogazione dei contributi alla gestione con una definizione di standard minimi di servizio. Obiettivo unico è la realizzazione di un sistema organico degli interventi capace di definire una programmazione finanziaria degli stessi. Per il primo tipo di interventi, definiti strutturali, la criticità più forte risiede nel rispetto della tempistica di realizzazione da parte degli soggetti attuatori. Quale soluzione è stata prevista l’attivazione di un’assistenza tecnica specializzata in grado di seguire gli attuatori sia nella fase di progettazione sia in quella di realizzazione. Per la seconda tipologia di interventi si è previsto un supporto: alla revisione degli standard di qualità per i servizi educativi; alla adeguatezza della struttura; alla professionalità degli operatori; alla modalità con cui vengono gestiti i processi di erogazione del servizio, qualità e tipologie di azioni educative realizzate. Tutte attività già previste dalla normativa vigente nazionale D.lgs 308/01 recepita dalla regione nel Piano Socio Assistenziale 2000/2002 attualmente in vigore. Inoltre, si è reso necessario una definizione delle procedure riconducibili ai processi di autorizzazione e accreditamento; un’analisi dei costi di gestione dei servizi presenti sul territorio regionale e definizione di standard di costi; una verifica delle procedure di assegnazione del finanziamenti. In particolare, tra le soluzioni è stata prevista l’analisi dei criteri attualmente utilizzati per il riparto dei fondi ed eventuali integrazioni con indicatori per la valutazione del servizio. La criticità principale rilevata risiede nella complessità stessa dello studio da compiere e nello sforzo necessario a realizzare il coinvolgimento dei referenti degli Enti Locali e degli attori territoriali.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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La soluzione adottata si traduce in un supporto alla programmazione degli Ambiti Territoriali di Zona ed in attività formative rivolte ai referenti sia di ambito sia dei singoli servizi.

3.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA Considerati i risultati positivi raggiunti nel caso degli asili nido non è previsto un aggiornamento immediato della strategia se non dopo la verifica intermedia fissata al 31 novembre 2009. Rispetto al cronoprogramma delle azioni adottato nel “Piano d’Azione per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013” gli interventi previsti nell’annualità 2007 e 2008 sono stati avviati, compresi i processi di concertazione e sensibilizzazione considerati propedeutici alle azioni la cui attivazione è prevista per il 2010.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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“Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”

3.6 GLI INDICATORI DEL II OBIETTIVO DI SERVIZIO –SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI INDICATORE S.06 Definizione tecnica dell’indicatore: Target al 2013:

numero di anziani assistiti in assistenza domiciliare integrata (ADI) rispetto al totale della popolazione anziana (65 anni e oltre) incremento della percentuale di presa in carico degli assistiti in ADI al 3,5%

Target regionale al 2013:

incremento della percentuale di presa in carico degli assistiti in ADI al 5%

Baseline dell’indicatore:

3,9% -( rilevazione ISTAT del 2005)

Valore attuale dell’indicatore:

4,3 % - (rilevazione ISTAT del 2007)

3.7 L’EVOLUZIONE DELL’INDICATORE Per la Regione Basilicata il valore attuale risulta già al di sopra del target, ma l’osservazione delle oscillazioni della serie storica e il previsto invecchiamento della popolazione suggeriscono che il mantenimento negli anni futuri delle attuali percentuali di copertura è da considerarsi un impegno costante da assumersi. Tenuto conto che l’aumento previsto della popolazione assistita va affrontato insieme anche ad un incremento dell’intensità delle prestazioni erogate allo scopo di migliorare la qualità del servizio offerto, viene chiesto alla Regione Basilicata di stabilizzare la fluttuazione della spesa destinata all’ADI e mantenere durante il periodo 2007-2013 livelli di spesa superiori all’1% sul costo totale della spesa sanitaria. Per quanto attiene le caratteristiche del servizio ADI, l’impegno della Basilicata riguarda: il mantenimento delle attuali percentuali degli anziani beneficiari, anche nell’ipotesi di un generale invecchiamento della popolazione, l’innalzamento dei parametri qualitativi dell’assistenza. Inoltre, la Regione Basilicata si è avvalsa della facoltà di indicare, nel Piano d’Azione 20072013, un target più alto, ponendosi l’obiettivo del raggiungimento del 5% di anziani trattati in

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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ADI sul totale della popolazione residente di sessantacinquenni e oltre. Tale percentuale era stata già inserita fra gli obiettivi di crescita del servizio di cure domiciliari indicati dalla D.G.R. n.1713 del 2006 “Obiettivi di salute e di programmazione economico-finanziaria delle aziende sanitarie della Regione Basilicata - Anno 2006-2007”, con la quale si sono individuate, oltre all’aumento della percentuale di presa in carico dei pazienti in ADI, anche altre misure da adottarsi allo scopo di promuovere livelli di maggiore appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. La tabella indica il numero totale di pazienti assistiti in ADI nell’anno 2008, distinguendo fra il totale dei pazienti assistiti ed il numero di ultra 65-enni assistiti, riferiti alle ex ASL. Difatti nel processo di riforma della L.R 12/2008 i vecchi confini delle ex ASL combaciano con i confini dei nuovi Distretti della Salute, considerati unità di rilevazione dei dati.

Azienda Sanitaria

Totale numero pazienti assistiti

Numero pazienti assistiti ultra 65-enni

ASL N. 1 ASL N. 2 ASL N. 3 ASL N. 4 ASL N. 5

1.340 2.850 1.601 1.157 1.307

1.213 2.670 1.448 852 1.137

Totale

8.255

7.320

Considerati gli impegni assunti dalla Regione Basilicata a colmare la situazione di squilibrio territoriale del servizio entro il 2013, anche stabilizzando la fluttuazione della spesa destinata all’ADI durante nel settennio in esame all’1% sul costo totale della spesa sanitaria, per il raggiungimento del target del 5% al 2013 è stata calcolata la seguente proiezione di incremento del numero di anziani assistiti.

Anni

Tot pop. Anziana

n.Anziani in ADI

% Anziani in ADI

n. Anziani in ADI Obiettivo al 5%

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

117.020 117.946 118.495 118.542 118.494 118.245 118.046 119.030 120.357

4.587 5.132 5.118

3,89 4,34 4.32

5.881 5.910 5.925 5.927 5.925 5.912 5.902 5.952 6.018

n. Anziani in ADI da incrementare per anno per il raggiungimento/mantenimento Obiettivo al 5%

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

+ 793 + 809 - 2 - 13 - 10 + 50 + 66

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Il dato al 2007 indica una leggera flessione. La situazione del “bisogno di salute” è una condizione complessa e variegata, comprende e dipende da vari fattori che la determinano (fattori primari biologici, fattori culturali, personali e sociali), pertanto, azioni di protezione sociale e prestazioni sanitarie.

Relativamente al calcolo delle risorse premiali al 2009 per l’indicatore S.06 la conferma del valore al disopra del target fissato ci pone nella posizione di ottenere il massimo delle risorse premiali ottenibili, come illustrato nella seguente tabella.

DATI ISTAT ANNO 2007 - INDICATORE S.06 VALORE INDICATORE S.06 DATI ISTAT 2005

3,90%

VALORE INDICATORE S.06 DATI 2007

4,30%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.06 [€]

18.680.000,00

TARGET S.06 AL 2013

3,50%

PUNTI MANCANTI %

0,00%

PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2007

100,00%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2007

-

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

9.340.000,00

FORMULA PREMIALITA'=((PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2007 FINO AL 25%* 1,5)+(25*0,5))*RISORSE PREMIALI

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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3.8 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO Nell’ottica della condizione di partenza avvantaggiata rispetto al raggiungimento del target fissato al 2013 e, del contesto operativo della Basilicata, le azioni individuate sono da considerarsi come opportunità specifiche e aggiuntive disegnate nell’ambito proprio della Regione Basilicata al fine di implementare l’integrazione del modello di cura agli anziani, potenziarne gli strumenti di monitoraggio necessari all’attuazione strategica regionale. L’insieme delle azioni, in tal modo, viene a delinearsi all’interno di una strategia integrativa volta alla costruzione di modelli organizzativi e strumenti di raccordo di diversi livelli di governo coinvolti e fonti finanziarie, al fine di offrire una risposta coerente ed efficace ai molteplici bisogni che caratterizzano la domanda assistenziale. Pertanto, le azioni rispondono: a necessità di innalzamento dei parametri qualitativi del sistema organizzativo di accesso ed erogazione dei servizi, a necessità di implementazione dei sistemi informativi e di altri strumenti di controllo ed infine alla richiesta di qualificazione degli operatori pubblici e privati coinvolti. Le azioni realizzate ed avviate sono state illustrate nelle seguenti tabelle 1, 2 e 3 nelle quali sono presenti le seguenti informazioni: descrizione dell’azione e delle modalità attuative della stessa, i soggetti coinvolti e le rispettive responsabilità, la localizzazione dell’intervento o degli effetti attesi/registrati, l’importo e le fonti di finanziamento, l’avanzamento temporale delle modalità attuative.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 1 Obiettivo II: "aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro" RISORSE AZIONI FINALIZZATE FINANZIARIE LOCALIZZAZIONE SOGGETTI INDICATORI AL RAGGIUNGIMENTO DESCRIZIONE DELL'AZIONE PER AZIONE DELL'AZIONE COINVOLTI DEI TARGET AL 2013 [€]

Tutto il territorio regionale

Regione Basilicata, CNR, Aziende Sanitarie, Enti Locali, Operatori interessati

1.747.920,00

L’azione risponde all’esigenza di definire un sistema gestionale che favorisca l’interscambio informativo e rafforzi le connessioni tra i servizi sanitari territoriali, i servizi sociali e gli altri livelli del sistema salute, nonché i raccordi e gli ambiti di collaborazione tra le varie figure professionali impegnate nei diversi servizi socio-sanitari. in questo modo si intende ridurre la disomogeneità nella distribuzione territoriale dei servizi, in particolar modo dei servizi sociali di base, e migliorare il sistema di monitoraggio e valutazione dell’offerta di servizi e della risposta agli stessi.

Tutto il territorio regionale

Regione Basilicata (sistema informativo regionale e sisterma informativo sanitario regionale), CNR, Aziende Sanitarie ed Operatori interessati

21.548.782,00

L’azione risponde alla priorità di riequilibrio territoriale dei servizi di cura attraverso interventi di contrasto al ricorso improprio di assistenti familiari e all’istituzionalizzazione degli stessi, in modo da favorire la domiciliarità. risponde altresì alla priorità di innalzamento della qualità dell’offerta privata assistenziale attraverso l’attivazione di percorsi di qualificazione di soggetti non professionali.

Tutto il territorio regionale

Regione Basilicata

d. adozione di livelli essenziali delle prestazioni sociali (LIVEAS o LEP) almeno riferito alla nonautosufficienza

da definire

L’azione risponde alla necessità di adottare dei livelli essenziali delle prestazione (LEP) con particolare riferimento alle politiche sociali (LIVEAS) e nello specifico all’area della nonautosufficienza, da affiancare ai livelli essenziali di assistenza (LEA) già introdotti in ambito sanitario. L’adozione dei LIVEAS sarà rivolta al superamento degli attuali squilibri nella programmazione dei servizi sociali rivolti alla promozione dell’autonomia della persona.

Tutto il territorio regionale

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dip, Funzione Pubblica Regione Basilicata come da Intesa del 30/01/2008

e. assistenza tecnica e sistema di verifica e valutazione delle azioni

172..920,00

L’azione risponde all’esigenza di potenziare l’organico degli uffici regionali preposti con ulteriori Regione Basilicata ed competenze tecniche a supporto delle linee di intervento del presente piano. Enti Locali Territoriali

a. realizzazione dei punti unici di accesso ai servizi di assistenza domiciliare integrata

S.06 - presa in carico degli anziani per il servizio d'assistenza domiciliare integrata (ADI)

2.390.667,00

L’azione risponde alla priorità di posizionare il beneficiario al centro della rete del servizi sociosanitari. La realizzazione dei PUA nasce dall’esigenza di razionalizzare e gestire efficientemente il complesso network organizzativo che caratterizza la presa in carico unitaria. Con questa priorità, s’intende adottare una nuova modalità gestionale dei flussi di informazioni sull’utente e sui servizi, entro la quale sarà possibile: visualizzare e coordinare tutti gli interventi sullo stesso utente nel tempo e per servizi diversi; accedere simultaneamente a tutti gli operatori coinvolti favorendo la loro interazione e la completezza delle informazioni; monitorare in tempo reale l’evoluzione del utente, nonché le prestazioni e i costi dei servizi.

b. sistema informativo sociale regionale

c. sostegno all’autoorganizzazione familiare dell’assistenza agli anziani e innalzamento dei parametri qualitativi dell’offerta privata

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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Regione Basilicata


TABELLA 2 OBIETTIVO II: "Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro"

INDICATORI AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVA [ €]

1. Costruzione di reti informatiche: (investimenti infrastrutturazione sanitaria per la rete dei distretti sociosanitari – Investimenti area ehealth, telemedicina e società dell’informazione)

2.390.667,00

2. Formazione degli erogatori dei servizi: (Investimento percorsi formativi ad hoc, su temi legati all’innovazione e servizi digitali – Formazione del personale PA per esigenze di governo settoriale delle politiche)

200.000,00

1. Progettazione e implementazione Sistema informativo gestionale – Cartella Integrata - Rafforzamento della capacità istituzionale (Rafforzare reti e scambi tra diversi servizi)

1.500.000,00

PO FEASR 2007-2013 [€]

CANALI DI FINANZIAMENTO P.A.R. PO FESR PO FSE P.O.R FAS 20072007-2013 2007-2013 2000-2006 2013 [€] [€] [€] [€]

890.666,67

475.000

A

S.06 -Presa in carico degli anziani per il servizio d’assistenza domiciliare integrata (ADI)

B

C

2. Formazione: (Investimento percorsi formativi ad hoc, su temi legati all’innovazione e servizi digitali – Formazione del personale PA per esigenze di governo settoriale delle politiche)

75.000,00

3. Assistenza tecnica

172.920,00

1. Rafforzamento Punti Unici di Accesso - Buoni Servizi – Regolarizzazione dei rapporti lavorativi degli/delle assistenti familiari attraverso un programma di sostegno alle famiglie - Creazione di un Albo regionale degli/delle assistenti familiari 2. Formazione gestori dell’Albo degli/delle assistenti familiari: attività di formazione per figure professionali in campo socio sanitario 3. Formazione assistenti familiari: Attività A, Sostegno all’inserimento professionale e lavorativo di quelle componenti della popolazione a relativo maggior rischio di esclusione sociale, in particolare degli immigrati e delle persone con disabilità – Attività P, Formazione per l’acquisizione di competenze e qualifiche professionali

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

ALTRO [€] 1.025.000 € DEL. CIPE n. 17/2003 Programma "Sud e Non Solo"

200.000

1.500.000 € DEL. CIPE 35/05

75.000 Asse III Inclusione Sociale Attività V PO-FESR 2007-2013 Asse VIII

PO-FSE Asse F 10.292.782 € Fondo Regionale per la non Autosufficienza

10.292.782,00

6.000,00

6.000,00 Asse III Attività K

10.500.000,00

PO-FSE Asse III Attività A eP

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TABELLA 2 OBIETTIVO II: "Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro

INDICATORI

S.06 -Presa in carico degli anziani per il servizio d’assistenza domiciliare integrata (ADI

AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

C

4 Emersione e Regolarizzazione dei rapporti lavorativi degli/delle assistenti familiari attraverso un programma di incentivazione e sostegno anche alle famiglie. – Formazione: qualificazione delle professionalità tesa a sviluppare oltre le capacità tecniche anche quelle relazionali e comunicative. - Creazione di un Albo regionale degli/delle assistenti familiari

750.000,00

D

Adozione di Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LIVEAS o LEP) almeno riferito alla non-autosufficienza

da definire

E

1. Migliorare l’efficacia e l’efficienza del Piano attraverso azioni e strumenti di supporto - Accrescere stabilmente la capacità delle amministrazioni pubbliche nelle attività di programmazione, gestione ed attuazione delle politiche regionali

172.920,00

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO ALLOCATE PER L’INDICATORE S.06 [€]

Note

RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVA [ €]

CANALI DI FINANZIAMENTO PO FEASR 20072013 [€]

PO FESR 2007-2013 [€]

PO FSE 20072013 [€]

P.A.R. FAS P.O.R 2007-2013 2000-2006 [€] [€]

ALTRO [€] 510.000 € da Fondo Politiche per la Famiglia 240.000 € cofinanziam ento regionale Da Intesa presidenza del consiglio dei Ministri, Dip. Punzione Pubblica Regione Basilicata del 30/01/2008

PO-FESR 2007-2013 Asse VIII

PO-FSE Asse F

26.060.289,00

Nella presente tabella si è ritenuto opportuno riportare il quadro complessivo delle risorse finanziarie da allocare per l’obiettivo II- servizi agli anziani a seguito delle modifiche intervenute rispetto alla Delibera n. 265 del 27.02.2009 nella quale si era provveduto ad una prima definizione degli investimenti necessari. Le risorse valorizzate nella colonna PAR FAS si riferiscono al Programma Attuativo Regionale del FAS adottato con DGR n. 1107 del 10/06/2009. I fondi valorizzati nella colonna PO FESR 2007-2013 si riferiscono alla dotazione finanziaria attuale al 2011.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 3 OBIETTIVO II: "Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro" INDICATORI

AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

1. Costruzione di reti informatiche: (investimenti infrastrutturazione sanitaria per la rete dei distretti sociosanitari – Investimenti area e-health, telemedicina e società dell’informazione)

S.06 -Presa in carico degli anziani per il servizio d’assistenza domiciliare integrata (ADI)

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1° SEMESTRE

A seguito del "Accordo quadro tra la Regione Basilicata e CNR" del 2/10/2006 è stato realizzato nel corso del 2007 il progetto LUMIR : LUcani Medici In Rete, approvato con DGR n. 1424/2006 e concluso nel giugno 2009. Il sistema LUMIR è consistito nella realizzazione di un'infrastruttura di servizi di rete per la gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), volta all'integrazione degli strumenti informatici utilizzati dagli operatori sanitari. Obiettivo strategico del sistema quello di supportare l'efficienza delle cure primarie attraverso l'integrazione in rete dei professionisti medici e pediatri in forma singola o associata al fine di agevolare i processi di continuità della cura, e supportare l'integrazione dei servizi sanitari e sociali nell'ambito del territorio al fine di agevolare i processi di integrazione tra presidi, distretti e professionisti.

Sperimentazione del sistema LUMIR - Avvio delle attività con selezione delle Aziende Sanitarie più idonee alla simulazione dell'intervento per la sperimentazione. In un primo momento è stat individuata la soppressa ASL n. 1 nell'ambito dei Punti Salute ma, successivamente, a causa della scarsa dotazione infrastrutturale della stessa, si è dovuto ripiegare sulle soppresse ASL n. 2 e 5, che quindi hanno sperimentato il sistema

Giugno 2009 collaudo progetto LUMIR con rilascio di una roadmap in grado di giudare il successivo processo di adozione del sistema stesso in tutte le organizzazioni e da parte di tutti gli operatori sanitari interessati, operanti sul territorio regionale. Ad oggi il progetto LUMIR è considerato il perno del futuro SIRS integrato a supporto di tutti i processi di bussiness propri dell'erogazione, della gestione e dell'amministrazione dell'assiestenza sanitaria.

A

2. Formazione degli erogatori dei servizi: (Investimento percorsi formativi ad hoc, su temi legati all’innovazione e servizi digitali – Formazione del personale PA per esigenze di governo settoriale delle politiche)

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

Nell'ambito della DGR n. 439/2006 concernente l' "Accordo quadro tra la Regione Basilicata ed il CNR", nel giugno 2009, viene sottoscritta la convenzione operativa del progetto "pre-URT", come proseguimento della convenzione operativa LUMIR. Il progetto consente di passare dall'adozione territoriale del sistema LUMIR nell'assistenza sanitaria alla creazione di un'unità di ricerca nel settore della sanità elettronica. Siccome il progetto intende verificare la possibilità di avviare una Unità di Ricerca Temporanea (URT) nel settore della sanità elettronica in collaborazione con la Regione Basilicata, per creare un ambiente favorevole a tale iniziativa, vuole contribuire allo sviluppo del futuro SISR integrato con attività di supporto che sostengano l'adozione, nella pratica clinica quotidiana, dei servizi offerti dal sistema LUMIR su larga scala. Prevede la realizzazione di : un'analisi di fattibilità per la realizzazione di una URT; supporto tecnico al Tavolo Regionale di Sanità elettronica ehealth; definizione di un modello di erogazione di cure territoriali basato sul sistema LUMIR; istallazione e messa in esercizio di tutti i componenti software del sistema LUMIR; formazione di personale tecnico capace di garantire non solo il funzionamento del sistema ma anche l'assistenza agli operatori sanitari; la formazione dei formatori, destinati ad addestrare gli operatori sanitari ad utilizzare il modello di erofgazione della cura basato sul sistema LUMIR. La durata prevista del progetto è di 12 mesi.

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INDICATORI AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1° SEMESTRE

1. Progettazione e implementazione Sistema informativo gestionale – Cartella Integrata - Rafforzamento della capacità istituzionale (Rafforzare reti e scambi tra diversi servizi)

-

Con la DGR n. 1964/2008 viene indetta la gara, mediante procedura aperta, per l'affidamento del servizio di progettazione, realizzazione e avvio del Sistema Informativo Sociale della Regione Basilicata, relativamente al monitoraggio dei bisogni e dei servizi sociali della Basilicata.

Aggiudicazione, stipula convenzione. Verrano realizzati i seguenti prodotti: definizione di un modello di architettura generale del SISR Basilicata e sua codifica in un documento di indirizzo e di pianificazione delle attività per la sua implementazione e il suo sviluppo; creazione della piattaforma tecnologica del SISR Basilicata, del sistema di datawarehousing del software di gestione del repository tregionale>; individuazione delle metodologie appropriate della ricerca sociale per la raccolta dei dati empirici necessari all'attivazione dei primi flussi; azioni formative ad hoc a livello regionale e locale per la corretta implementazione del SISR Basilicata; attivazione nell'area di servizi e prestazioni sociali e sociosanitarie integrate dei flussi informativi.

2. Formazione: (Investimento percorsi formativi ad hoc, su temi legati all’innovazione e servizi digitali – Formazione del personale PA per esigenze di governo settoriale delle politiche)

Sono stati avviati i percorsi di formazione

Sono stati avviati i percorsi di formazione

Sono stati avviati i percorsi di formazione

-

-

-

B

S.06 -Presa in carico degli anziani per il servizio d’assistenza domiciliare integrata (ADI)

3. Assistenza tecnica

C

1. Rafforzamento Punti Unici di Accesso - Buoni Servizi – Regolarizzazione dei rapporti lavorativi degli/delle assistenti familiari attraverso un programma di sostegno alle famiglie - Creazione di un Albo regionale degli/delle assistenti familiari

-

Con la DGR n. 755/2008 è stato approvato un progetto sperimentale denominato "Progetti sperimentali per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari" con il quale si propone la creazione di un albo Regionale delle assistenti familiari. E’ stata stipulata un’intesa fra tutti i comuni e le ASL affinché vi sia la presa in carico finalizzata alla realizzazione dei punti unici di accesso.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

Con la DGR 1281/2009 è stata adottata la direttiva per l'utilizzazione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza allo scopo di disciplinare le procedure e le modalità di erogazione, nell'ambito degli interventi per la Non autosufficienza, dell'Assegno di Cura. Le aree prioritarie di intervento individuate sono: rafforzamento dei punti unici di accesso ai servizi; attivazione di modalità della presa in carico della persona non autosufficiente attraverso un piano individualizzato di assistenza integrata; attivazione e rafforzamento di servizi sociosanitari e socio assistenziali, riferiti in special modo alla domiciliarità. L'assegno viene concesso per interventi: rivolti alla famiglia che presta direttamente assistenza al proprio familiare non autosufficiente; rivolti alla famiglia che si avvale a titolo oneroso di assistenti familiari; per il sostegno al progetto di vita indipendentemente della persona non autosufficiente, perchè provveda direttamente ad acquisire, a titolo oneroso, un aiuto da altri.

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INDICATORI AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI 2. Formazione gestori dell’Albo degli/delle assistenti familiari: attività di formazione per figure professionali in campo socio sanitario

S.06 -Presa in carico degli anziani per il servizio d’assistenza domiciliare integrata (ADI)

C

3. Formazione assistenti familiari: Attività A, Sostegno all’inserimento professionale e lavorativo di quelle componenti della popolazione a relativo maggior rischio di esclusione sociale, in particolare degli immigrati e delle persone con disabilità – Attività B, Formazione per l’acquisizione di competenze e qualifiche professionali

4 Emersione e Regolarizzazione dei rapporti lavorativi degli/delle assistenti familiari attraverso un programma di incentivazione e sostegno anche alle famiglie. – Formazione: qualificazione delle professionalità tesa a sviluppare oltre le capacità tecniche anche quelle relazionali e comunicative. - Creazione di un Albo regionale degli/delle assistenti familiari

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1° SEMESTRE

-

-

-

-

Con la DGR n. 755/2008 è stato approvato un progetto sperimentale denominato "Progetti sperimentali per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari" con il quale si propone un'azione di qualificazione della professionalità delle assistenti familiari da perseguire attraverso l'attivazione di moduli formativi specifici tesi a sviluppare, oltre alla competenze tecniche, idonee capacità comunicative e di relazione con le persone assistite, i familiari ed il contesto sociale.

-

-

Con la DGR n. 755/2008 è stato approvato un progetto sperimentale denominato "Progetti sperimentali per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari" con il quale si propone un'azione di ersione e regolarizzione dei rapporti lavorativi delle assitenti familiari attraverso uno specifico programma di incentivazione e di sostegno alle famiglie, con particolare attenzione alle donne immigrate.

-

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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INDICATORI AZIONI

D

E

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI Adozione di Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LIVEAS o LEP) almeno riferito alla nonautosufficienza 1. Migliorare l’efficacia e l’efficienza del Piano attraverso azioni e strumenti di supporto Accrescere stabilmente la capacità delle amministrazioni pubbliche nelle attività di programmazione, gestione ed attuazione delle politiche regionali

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE* ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1° SEMESTRE

-

-

-

-

-

-

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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Rispetto agli obiettivi che la Regione Basilicata si è prefissata ed alla tipologia di criticità riscontrate, aventi soprattutto natura organizzativa – gestionale, per rinforzare l’efficacia delle azioni messe in campo è stato realizzato un Tavolo Regionale, denominato di Sanità Elettronica, avente quale obiettivo quello di creare uno luogo comune di confronto e di analisi fra gli attori coinvolti nell’implementazione del sistema.

3.8.1 - Tavolo Regionale di Sanità Elettronica Nel biennio 2007-2008 la Regione Basilicata ha concentrato le proprie attività di innovazione nella realizzazione di un’infrastruttura di servizi in rete, il sistema LUMIR, per la gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), volta all’integrazione degli strumenti informatici utilizzati dagli operatori sanitari. Un sistema visto come il perno del futuro Sistema Informativo Sanitario Regionale integrato a supporto di tutti i processi di business propri dell’erogazione, della gestione e dell’amministrazione dell’assistenza sanitaria. Sebbene gli obiettivi prefissati ed i risultati conseguiti contribuiscano notevolmente al processo di informatizzazione ed innovazione del comparto della sanità regionale, al termine del progetto, giugno 2009, alcune problematiche, con una forte connotazione organizzativo-gestionale, sono rimaste aperte e occorre che siano affrontate al fine di consentire l’effettiva operatività del sistema LUMIR su larga scala. In tal senso, assume significativa rilevanza l’istituzione di un Tavolo Regionale di Sanità Elettronica e-health, DGR 795/2009, quale strumento idoneo a coordinare le diverse azioni in essere in materia di società dell’informazione per il settore sanitario, e quindi, di valorizzare anche l’implementazione del sistema LUMIR a livello regionale. Tavolo Regionale di Sanità Elettronica e-health, prevede quali attività: coordinamento delle azioni di miglioramento dell’attività di sviluppo ed utilizzo dei flussi informativi del sistema NSIS e delle interfacce con i flussi informativi regionali; coordinamento delle azioni di miglioramento dei flussi informativi connessi alla gestione della mobilità sanitaria interregionale e della mobilità internazionale; coordinamento dell’implementazione degli strumenti e delle applicazioni della società dell’informazione (tessera sanitaria, sistema RIS-PACS regionale, fascicolo di sanità elettronico, teleconsulto, refertazione ondine, ecc.) formulazione di proposte e progetti di innovazione e miglioramento dell’architettura e delle funzionalità del sistema informativo.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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Al Tavolo partecipano: i dirigenti degli uffici regionali competenti in materia di Sistema Informativo regionale e dei progetti della Società dell’informazione; i responsabili Unità Operative aziendali competenti in materia di sistemi informativi; i rappresentanti di Amministrazioni, Enti, Aziende e società dell’informazione nel settore sanitario di interesse della Basilicata; i responsabili e personale delle strutture dipartimentali del settore sanitario e sociosanitario, secondo le esigenze; il personale regionale di supporto degli uffici regionali competenti in materia di sistemi in formativi regionali e di progetti della società dell’informazione.

3.9 CRITICITA’ E SOLUZIONI Ad oggi le criticità continuano ad essere soprattutto di sistema, ossia:

Debolezza del quadro normativo nazionale unitario con particolare riguardo all’integrazione socio-sanitaria, in cui si ravvisa l’esigenza di ottimizzare l’attività di raccordo tra le diverse amministrazioni coinvolte a tutti i livelli di governo;

Scarsa integrazione socio-sanitaria: debole connessione tra i servizi sanitari territoriali, i servizi sociali e gli altri livelli del sistema salute;

Disomogeneità nella distribuzione territoriale di alcuni servizi afferenti alle cure primarie, nonché, in particolare, debole offerta dei servizi sociali di base;

Mancanza di continuità assistenziale nei percorsi delle dimissioni e dei rapporti fra medicina generale, ospedale e territorio;

Debolezza dei raccordi e degli ambiti di collaborazione tra le varie figure professionali impegnate nei diversi servizi socio-sanitari;

Scarso sviluppo e utilizzo di tecnologie informatiche appropriate che facilitino e snelliscano i processi di presa in carico ed erogazione del servizio in un’ottica integrata socio-sanitaria;

Debolezza del sistema di monitoraggio: flusso di informazioni precise e dettagliate discontinuo con particolare riguardo all'erogazione dei vari servizi, la tipologia dei servizi, le caratteristiche degli utenti e relative patologie, la valutazione periodica degli stessi, l'analisi del fabbisogno dei cittadini;

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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Scarsa presenza di interventi formativi rivolti agli operatori socio-sanitari (nonché dei soggetti non professionali) e della promozione, prevenzione e sensibilizzazione verso la comunità.

Nel caso specifico della realizzazione del SISR attraverso la sperimentazione del modello LUMIR la criticità principale sta nella difformità dei dati. Il progetto LUMIR, infatti, ha incontrato difficoltà nella realizzazione perché spesso le sedi e gli ambiti individuati per la sperimentazione del fascicolo non risultavano dotati di piattaforma informatica. La collaborazione dei medici di medicina generale non è stata sempre ampia e assidua. Occorre lavorare molto con i medici di base.

Rispetto all’attivazione del flusso informativo dell’ADI, la condizione attuale vede il Ministero della Salute che ha dettato i suoi tempi per la raccolta dei dati finendo per sovrapporsi alla raccolta dei dati realizzata attraverso il sistema NSIS e al rapporto collaborativo fra i referenti dell’ADI e la Regione. Pertanto la criticità forte da sanare è collegata alla discordanza dei dati rilevati.

Per le criticità esposte sono in progetto ulteriori incontri di concertazione e di lavoro con i referenti per rendere omogeneo il flusso informativo affinché siano resi dati attendibili.

3.10 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA

Le azioni previste nel Piano d’Azione ad oggi non contemplano una revisione della strategia, bensì, considerata la tipologia di criticità emerse, prevede un rafforzamento della stessa nelle fasi di concertazione e confronto con i soggetti coinvolti, costituendo tavoli di lavoro ed incontri con referenti di settore ed operatori, sia per rafforzare il processo di organizzazione e gestione sia per realizzare, come nel caso della sovrapposizione dei flussi informativi, una omogeneità dei dati rilevati. La stessa sperimentazione del Progetto LUMIR ha mostrato problematiche con una forte connotazione organizzativo-gestionale. Il tavolo di Sanità Elettronica può essere considerato un’azione in questa direzione e quindi anche una forma di aggiornamento della strategia.

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4. OBIETTIVO DI SERVIZIO III “Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani”

4.1 GLI INDICATORI DEL III OBIETTIVO DI SERVIZIO

INDICATORE S.07 Definizione tecnica dell’indicatore:

kg di rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante all'anno.

Target al 2013:

riduzione della produzione di RSU smaltiti in discarica a 230 kg per abitante

Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

235,2 Kg– (rilevazione ISTAT del 2005) 300,5 Kg– (rilevazione ISTAT del 2007) INDICATORE S.07 bis

Definizione tecnica dell’indicatore: Target al 2013:

Percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale di rifiuti urbani raccolti Percentuale di rifiuto urbano smaltito in discarica (sul totale del rifiuto urbano) non superiore al 50%. INDICATORE S.08

Definizione tecnica dell’indicatore: Target al 2013: Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

Percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani raccolti. aumentare la percentuale al 40% 6,5 %– (rilevazione ISTAT del 2005) 8,1 %– (rilevazione ISTAT del 2007) INDICATORE S.09

Definizione tecnica dell’indicatore: Target al 2013: Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

Quota di frazione umida (frazione organica e verde) trattata in impianti di compostaggio sulla frazione di umido presente nel rifiuto urbano totale per la produzione di compost (ex. D.Lgs. n. 217/2006). aumentare la percentuale al 20% 0,1 %– (rilevazione ISTAT del 2005) 0,0 %– (rilevazione ISTAT del 2007)

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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4.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI L’evoluzione degli indicatori, nel corso dell’ultimo periodo (data pubblicazione piano d’azione – 30 giugno 2009), inerenti il settore rifiuti (S.07; S.07bis S.08; S.09) non mostra significativi miglioramenti rispetto al valore di baseline fissato all’anno 2005 per gli stessi. Per quanto riguarda la gestione dei dati riguardanti gli indicatori suddetti ad oggi, la Regione Basilicata ed in particolare l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale, non acquisisce direttamente i dati relativi alla produzione di rifiuti in quanto sono le Amministrazioni provinciali di Potenza e Matera che gestiscono il flusso di dati che riguarda la produzione e la gestione dei rifiuti a scala provinciale. Inoltre, è competenza delle Province trasmettere i dati sulla produzione e gestione dei RSU all’ISPRA che elabora i dati per poi quantificare l’avanzamento degli indicatori rispetto al valore baseline 2005. A disposizione del Responsabile dei target del III OdS vi sono esclusivamente i dati riguardanti: la produzione di RSU distinti per frazioni merceologiche, la quantità totale annua di rifiuti prodotti e la quantità totale annua della frazione differenziata dei RSU prodotti. Tali dati, disponibili per gli anni 2007 e 2008, vengono comunicati dalle Amministrazioni provinciali di Potenza e Matera ed hanno permesso di confrontare lo stato di avanzamento degli indicatori con l’ultimo aggiornamento elaborato dall’ISPRA e pubblicato dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica riferito all’anno 2007. Nello specifico, per l’indicatore S.07 – S.07bis attualmente il responsabile dei target non ha a disposizione dati riguardanti i rifiuti urbani smaltiti in discarica rispetto al totale prodotto e pertanto non è stato possibile verificare l’attendibilità del dato, mentre per gli indicatori S.08 ed S.09 i dati pubblicati sono in accordo con quelli a disposizione dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale. Inoltre, per quanto concerne i dati forniti dalle Province riguardanti l’anno 2008, è stato possibile effettuare un’elaborazione di tali dati dalla quale risulta che per l’anno 2008 vi è un piccolo miglioramento dell’indicatore S.08 che passerebbe dal 8.1 % del 2007 al 9.0%. Ancora negativo, invece, lo stato dell’indicatore S.09 mentre, come accennato precedentemente, non è valutabile lo stato dell’indicatore S.07 e S.07bis. Nelle tabelle sottostanti viene riassunto lo stato degli indicatori in Basilicata a partire dal 2005.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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S.07 – Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante/anno

S.07bis – Percentuale massima di rifiuti urbani smaltiti in discarica

S.08 – Percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata

S.09 – quota di frazione umida trattata in impianti di compostaggio

Si riporta una tabella riepilogativa con la sintesi su ogni indicatore della distanza colmata e da colmare. Indicatore

Baseline Anno 2005

Target 2013

Distanza da colmare al 2013

Valore 2007

Distanza colmata

% di distanza colmata

Premialità complessiva (M€)

(*) Possibili risorse premiali al 2009 (€)

S.07

235.2

230

5.2

300.5

0

0%

14,01

0,00

S.09

0.1

20

19.9

0

0

0%

9,34

0,00

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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Solo per l’indicatore S.08, facendo riferimento ai dati ufficiali dell’ISPRA pubblicati per l’anno 2007 e ai dati a disposizione dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale per l’anno 2008, si può ipotizzare l’assegnazione di una premialità intermedia al 2009 così come illustrata nelle seguenti tabelle:

DATI ISTAT ANNO 2007 - INDICATORE S.08 VALORE INDICATORE S.08 DATI ISTAT 2005

6,50%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.08 [€]

14.010.000,00

PUNTI MANCANTI %

33,50%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2007

1,60%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

1.003.701,49

VALORE INDICATORE S.08 DATI 2007

8,10%

TARGET S.08 AL 2013

40,00%

PERCENTUALE DELLA 4,78% DISTANZA COLMATA 2005-2007 FORMULA PREMIALITA' =PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2007* 1,5*RISORSE PREMIALI

Dati a disposizione dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale ANNO 2008 - INDICATORE S.08 VALORE INDICATORE S.08 DATI ISTAT 2005 RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.08 [€]

14.010.000,00

PUNTI MANCANTI %

33,50%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2008 PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

1.568.283,58

6,50%

2,50%

VALORE INDICATORE S.08 9,00% DATI 2008 40,00% TARGET S.08 AL 2013 PERCENTUALE DELLA 7,46% DISTANZA COLMATA 2005-2008 FORMULA PREMIALITA' =PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2008* 1,5*RISORSE PREMIALI

4.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO Lo scarso avanzamento degli indicatori riflette un ritardo nell’attuazione delle azioni che la l’Ufficio Prevenzione e controllo Ambientale ha programmato sulla gestione dei rifiuti solidi urbani (RSU). La Regione Basilicata si trova ad operare in un contesto in cui vi sono forti criticità all’interno della filiera relativa al trattamento dei RSU e per questo è indispensabile avviare azioni parallele che inducano da una parte alla differenziazione dei rifiuti e dall’altra garantiscano un’adeguata dotazione impiantistica che attraverso la gestione dei rifiuti differenziati consente di ridurre le quantità di rifiuto destinati alla discarica. Sostanzialmente, l’Ufficio ha individuato due differenti macro-criticità all’interno del sistema regionale di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti urbani:

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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1.

Incentivazione e finanziamento di programmi di raccolta differenziata che coinvolgano l’intero territorio regionale;

2.

Implementazione e adeguamento della dotazione impiantistica indispensabile al trattamento dei RSU e alla gestione dei rifiuti differenziati.

Attualmente risulta che i sistemi di raccolta differenziata (RD) già avviati hanno un impatto poco significativo sull’aumento della percentuale di rifiuto differenziato a livello regionale. Il deficit che si registra a livello impiantistico, invece, non consente il trattamento della totalità dei rifiuti urbani prodotti e tale carenza si riflette sulla scarsa riduzione dei volumi di RSU destinati alla discarica. Alla luce di tali osservazione e in considerazione del fatto che le principali discariche regionali sono prossime all’esaurimento è indispensabile avviare immediatamente azioni specifiche nell’ambito delle due macro-criticità suddette che da un lato confermano le azioni già individuate dal Piano tematico approvato con D.G.R. n. 1278 del 6 agosto 2008 e dall’altro le aggiornano. Tale azioni sono state illustrate nelle seguenti tabelle 1,2 e 3 nelle quali sono presenti le seguenti informazioni: descrizione dell’azione e delle modalità attuative della stessa, i soggetti coinvolti e le rispettive responsabilità, la localizzazione dell’intervento o degli effetti attesi/registrati, l’importo e le fonti di finanziamento, l’avanzamento temporale delle modalità attuative.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 1 OBIETTIVO III: "Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani"

INDICATORI

S.07 - Rifiuti urbani smaltiti in discarica

AZIONI FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET AL 2013

A

S.08 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani B

S.09 - Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di C compost di qualità

Azioni volte all’incremento della raccolta differenziata sul territorio regionale organizzate a grande scala e/o a livello comprensoriale Azioni di adeguamento ed ampliamento della dotazione impiantistica per la gestione dei RSU sul territorio regionale finalizzata alla produzione di compost di qualità e alla riduzione dello smaltimento in discarica

Campagne di sensibilizzazione alla pratica della raccolta differenziata ed alla riduzione degli scarti

AMMONTARE DELLE RISORSE FINANZIARIE PER AZIONE [M€]

29.446.550,60

32.587.151,70

1.000.000,00

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

DESCRIZIONE DELL'AZIONE

Realizzazione di progetti per la raccolta differenziata delle diverse frazioni dei rifiuti urbani e assimilabili, all'interno di un sistema di raccolta su base di ambito territoriale o di sub-ambito.

LOCALIZZAZIONE DELL'AZIONE

Regione Basilicata

SOGGETTI COINVOLTI

Capoluoghi provinciali Comprensori comunali

Progettazione di sistemi integrati di trattamento intermedio dei rifiuti attraverso l'implementazione della dotazione impiantistica regionale che permetta una gestione delle frazioni merceologiche differenziate finalizzata alla produzione di compost di qualità di CDRQ e alla riduzione dei rifiuti in discarica. Tra le azioni è prevista anche l'incentivazione allo sviluppo di attività imprenditoriali nel campo del riciclo dei materiali recuperati dai rifiuti.

Provincia di Potenza Provincia di Matera

Realizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione alla pratica della raccolta differenziate, nonché azioni di informazione, presso gli enti coinvolti, dei meccanismi premiali legati agli Obiettivi di Servizio come ulteriore incentivo alla gestione differenziate dei rifiuti urbani .

Regione Basilicata

ATO Unico Basilicata (costituendo) Amministrazioni Provinciali

Privati

Regione Basilicata

50 /93


S.07 - Rifiuti urbani smaltiti in discarica S.08 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani S.09 - Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di compost di qualità

AZIONI

INDICATORI

A

TABELLA 2 OBIETTIVO III: "Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani" RISORSE CANALI DI FINANZIAMENTO FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI PO FESR P.A.R. FAS P.O.R MODALITA' ATTUATIVA 2007-2013 2007-2013 2000-2006 1. Completare la realizzazione di n. 4 progetti di RD finanziati per le aree del Lagonegrese, Vulture-Melfese e della Fascia Jonica (a sua volta distinta in SubAmbito 1 e 2). 2. Realizzare n. 4 progetti di RD, attualmente al vaglio dei tecnici della Regione, per le aree dell’Alto Bradano, del Medio Agri e della Collina Materana e altri comuni della Provincia di Matera, con l’integrazione dell’obiettivo di intercettazione al 45%. 3. Adeguare le proposte progettuali di RD già finanziate all’obiettivo di intercettazione del 45%. 4. Inquadrare tutti i Comuni dell'area occidentale della Basilicata in due progetti di RD avente obiettivo di intercettazione ≥ 35%, suddivisi in 1) Comprensorio della Comunità Locale nord-occidentale della Provincia di Potenza e 2) Comprensorio della Comunità Locale sud-occidentale della provincia di Potenza 5. Estendere la “domiciliarizzazione” del servizio di RD, prevista attualmente nelle proposte progettuali per le zone “A”, alle aree a discreta densità abitativa (zone “B”), prevedendo inoltre la raccolta differenziata della frazione organica. 6. In concomitanza alla domiciliarizzazione del servizio di raccolta, predisporre il passaggio da tassa a tariffa (ex. art. 238 del D.Lgs. n. 152/06 e D.P.R. n. 158/99) e/o strumenti di fiscalità locale premianti comportamenti virtuosi nella pratica della RD. 7. Accompagnare le proposte progettuali con provvedimenti legislativi regionali che prevedono l’applicazione, nella misura massima, dell’imposta unitaria prevista per lo smaltimento in discarica dall’art. 3 della Legge n. 549/1995.

C

1, Progettare campagne di informazione e sensibilizzazione sul ciclo dei rifiuti con particolare attenzione alla pratica della raccolta domiciliare della frazione organica (umido e verde) 2, Progettare campagne di informazione e sensibilizzazione sulla pratica del compostaggio domestico e fornire, in comodato gratuito, il kit di compostaggio domestico per un numero di utenze selezionate e disponibili

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORI S.07 -S.08 -S.09) [€]

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

5.970.000,00

29.191,44

ALTRO

€ 1.987.119,26

7.986.310,70

7.947.359,16

4.000.000,00

5.000.000,00

5.000.000,00

€ 5.000.000,00

1.000.000,00

€ 1.000.000,00

500.000,00

500.000,00

500.000,00

32.433.669,86

€ 7.947.359,16

€ 4.000.000,00

€ 5.000.000,00

500.000,00

500.000,00

500.000,00

51 /93


S.07

AZIONI

INDICATORI

B

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

B

S.09

B

NOTE

PO FESR 2007-2013

1. Termovalorizzazione della frazione secca: 1) Valorizzazione dei sovvalli e frazioni ad alto potere calorifero in Provincia di Matera; 2) Valorizzazione dei sovvalli e frazioni ad alto potere calorifero in Provincia di Potenza

4.500.000,00

4.500.000,00

2. Completare la conversione della piattaforma di trattamento meccanicobiologico di Sant'Arcangelo e conversione + potenziamento della piattaforma di trattamento meccanico-biologico della piattaforma di Venosa.

6.100.000,00

6.100.000,00

1.250.000,00

2.300.000,00

10.337.151,70

24.487.151,70

3.500.000,00

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORE S.08) [€] € 7. Ottimizzare i processi svolti presso l’impianto di compostaggio di Matera €

3.500.000,00

8. Impianto di compostaggio nella provincia di Potenza (*)

3.000.000,00

3. Completare la realizzazione e mettere in esercizio gli impianti di trattamento e smaltimento RSU di Genzano di Lucania. 4. conversione della piattaforma di trattamento meccanico-biologico di Colobraro 5. Completare la realizzazione e mettere in esercizio gli impianti di selezione meccanica e biostabilizzazione di Lauria e di Atella TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORE S.07) [€] S.08

CANALI DI FINANZIAMENTO

RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVA

6. Realizzazione delle stazioni di trasferenza nella provincia di Potenza.

1.600.000,00

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORE S.09) [€]

4.600.000,00

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO III OBIETTIVO DI SERVIZIO [€]

65.020.821,56

P.A.R. FAS 2007-2013

P.O.R 2000-2006

ALTRO

€ 1.250.000,00 €

2.300.000,00 € 10.337.151,70

€ 3.500.000,00 €

1.030.000,00

570.000,00

€ 3.000.000,00

Nella presente tabella si è ritenuto opportuno riportare il quadro complessivo delle risorse finanziarie da allocare per ciascun indicatore viste le modifiche intervenute rispetto alla Delibera n. 265 del 27.02.2009 nella quale si era provveduto ad una prima definizione degli investimenti necessari. Le risorse valorizzate nella colonna PAR FAS si riferiscono al Programma Attuativo Regionale del FAS adottato con DGR n. 1107 del 10/06/2009. I fondi valorizzati nella colonna PO FESR 2007-2013 si riferiscono alla dotazione finanziaria attuale al 2011. Si precisa che le risorse finanziarie allocate nella colonna “ALTRO” ad oggi non ancora individuate sono a copertura di azioni che non verranno attuate a breve.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

52 /93


INDICATORI

S.07 - Rifiuti urbani smaltiti in discarica S.08 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani S.09 - Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di compost di qualità

TABELLA 3 OBIETTIVO III: "Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani" AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE AZIONI MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009- 1° SEMESTRE

1. Completare la realizzazione di n. 4 progetti di RD finanziati per le aree del Lagonegrese, Vulture-Melfese e della Fascia Jonica (a sua volta distinta in Sub-Ambito 1 e 2).

Progetti in fase di realizzazione

Progetti in fase di realizzazione

Attraverso i fondi del POR Basilicata 2000-2006, è stato completato il progetto di raccolta differenziata nell’area del Lagonegrese dove a breve partirà a pieno regime la gestione differenziata dei rifiuti urbani. Il progetto per il vulture-melfese è in conclusione mentre gli altri due sono ancora in realizzazione e si concluderanno entro il 2° trimestre del 2010.

2. Realizzare n. 4 progetti di RD, attualmente al vaglio dei tecnici della Regione, per le aree dell’Alto Bradano, del Medio Agri e della Collina Materana e altri comuni della Provincia di Matera, con l’integrazione dell’obiettivo di intercettazione al 45%.

Proposte progettuali presentate all'Ufficio

Ammissione a finanziamento per il progetto della C.M. Medio Agri

Ammissione a finanziamento per il progetto della C.M. Medio Agri

da avviare

da avviare

Valutazione delle proposte progettuali

Valutazione delle proposte progettuali

da avviare

da avviare

6. In concomitanza alla domiciliarizzazione del servizio di raccolta, predisporre il passaggio da tassa a tariffa (ex. art. 238 del D.Lgs. n. 152/06 e D.P.R. n. 158/99) e/o strumenti di fiscalità locale premianti comportamenti virtuosi nella pratica della RD.

da avviare

da avviare

7. Accompagnare le proposte progettuali con provvedimenti legislativi regionali che prevedono l’applicazione, nella misura massima, dell’imposta unitaria prevista per lo smaltimento in discarica dall’art. 3 della Legge n. 549/1995.

da avviare

da avviare

3. Adeguare le proposte progettuali di RD già finanziate all’obiettivo di intercettazione del 45%. A

4. Inquadrare tutti i Comuni dell'area occidentale della Basilicata in due progetti di RD avente obiettivo di intercettazione ≥ 35%, suddivisi in 1) Comprensorio della Comunità Locale nord-occidentale della Provincia di Potenza e 2) Comprensorio della Comunità Locale sud-occidentale della provincia di Potenza 5. Estendere la “domiciliarizzazione” del servizio di RD, prevista attualmente nelle proposte progettuali per le zone “A”, alle aree a discreta densità abitativa (zone “B”), prevedendo inoltre la raccolta differenziata della frazione organica.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE INDICATORI

AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI ANNO 2007

S.07 - S.08 - S.09

C

ANNO 2008

1. Progettare campagne di informazione e sensibilizzazione sul ciclo dei rifiuti con particolare attenzione alla pratica della raccolta domiciliare della frazione organica (umido e verde)

da avviare

da avviare

2. Progettare campagne di informazione e sensibilizzazione sulla pratica del compostaggio domestico e fornire, in comodato gratuito, il kit di compostaggio domestico per un numero di utenze selezionate e disponibili

da avviare

da avviare

La proposta è quella di realizzare l’impiantistica necessaria alla trasformazione dei sovvalli e delle frazioni ad alto potere calorifico provenienti dai sistemi di raccolta differenziata in CDR di qualità. In questo caso, in una prima fase, si cercherà di finanziare la realizzazione dell’impiantistica attraverso l’attrazione di investitori privati. In caso di mancata manifestazione d’interesse si procederà al finanziamento attraverso fondi regionali. Si prevede l’opportunità di ottimizzare il funzionamento delle piattaforme di trattamento meccanico-biologico di Sant’Arcangelo e di Venosa destinando almeno la metà della massima capacità di trattamento alla trasformazione in compost di qualità delle frazioni compostabili provenienti dai sistemi di raccolta differenziata.

1. Termovalorizzazione della frazione secca: 1) Valorizzazione dei sovvalli e frazioni ad alto potere calorifero in Provincia di Matera; 2) Valorizzazione dei sovvalli e frazioni ad alto potere calorifero in Provincia di Potenza

S.07

S.07 - S.09

2. Completare la conversione della piattaforma di trattamento meccanico-biologico di Sant'Arcangelo e conversione + potenziamento della piattaforma di trattamento meccanico-biologico della piattaforma di Venosa.

S.07

3. Completare la realizzazione e mettere in esercizio gli impianti di trattamento e smaltimento RSU di Genzano di Lucania.

B

ANNO 2009- 1° SEMESTRE

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

in corso di realizzazione

Tale intervento già avviato sulla programmazione POR 2000-2006 è ancora in corso di realizzazione

54 /93


AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE INDICATORI

AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

S.07 - S.09

B

4. Conversione della piattaforma di trattamento meccanico-biologico di Colobraro

S.07

B

5. Completare la realizzazione e mettere in esercizio gli impianti di selezione meccanica e biostabilizzazione di Lauria e di Atella

S.08

6. Realizzazione delle stazioni di trasferenza nella provincia di Potenza.

B

7. Ottimizzare i processi svolti presso l’impianto di compostaggio di Matera

S.09

B

8. Impianto di compostaggio nella provincia di Potenza (*)

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 - 1° SEMESTRE Nell’ipotesi in cui entrino concretamente a regime i sistemi di raccolta differenziata della fascia jonica è utile investire sull’ottimizzazione della piattaforma di trattamento meccanico-biologico destinando almeno la metà dell’attuale capacità di trattamento alla trasformazione in compost di qualità delle frazioni compostabili provenienti dai sistemi di raccolta differenziata.

in corso di Tali interventi già avviati sulla programmazione POR realizzazione 2000-2006 sono ancora in corso di realizzazione La rete delle stazioni di trasferenza e delle isole ecologiche ha un ruolo fondamentale nell’impianto gestionale di un sistema di raccolta differenziata. Esse, infatti, consentono di integrate e connettere sinergicamente i vari elementi impiantistici dislocati sul territorio. Si prevede la realizzazione di sette stazioni presso i Comuni di Rapone, Genzano di Lucania, Baragiano Trivigno, Viggiano, Noepoli e Chiaromonte e l’insieme di esse permetterebbe di ottimizzare la gestione dei flussi di rifiuti solidi urbani o loro frazioni. Impianto comprensoriale di compostaggio di Matera: attualmente tale impianto non è in funzione e il suo eventuale ripristino, almeno per una linea di produzione, potrebbe garantire il trattamento delle frazioni compostabili provenienti dai sistemi regionali di raccolta differenziata della provincia materana per la produzione di compost di qualità. Parallelamente all’incentivazione nella provincia di Potenza dell’attuazione di sistemi di raccolta differenziata che coprano l’intero territorio e allo scopo di produrre compost di qualità si rende necessaria la realizzazione di un impianto per la trasformazione delle frazioni compostabili. Per la realizzazione di tale impianto si pensa anche a verificare l’interesse di soggetti privati ad investire propri capitali nel settore del compostaggio.

55 /93


Con riferimento alle attività richiamate nelle tabelle 1, 2 e 3 si precisa quanto segue:

4.3.1 -INDICATORI S.07 - S.08 –S.09

AZIONE A.1 - Completare la realizzazione di n. 4 progetti di RD finanziati per le aree del Lagonegrese, Vulture-Melfese e della Fascia Jonica (a sua volta distinta in Sub-Ambito 1 e 2)

Le azioni riguardanti l’incentivazione alla raccolta differenziata rientrano all’interno della linea d’intervento VII.3.1.A del PO FESR Basilicata 2007│2013 gestita dall’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale. Attualmente attraverso i fondi assegnati a tale linea d’intervento sono state finanziate tre operazioni: 1. Progetto RD nell’area del Vulture-Melfese 2. Progetto RD fascia jonica – sub-ambito 1 3. Progetto RD fascia jonica – sub ambito 2 È in fase conclusiva anche il progetto nell’area del Vulture-Melfese dove, presumibilmente, nei primi mesi del 2010 sarà avviata la raccolta differenziata. Riguardo il progetto di raccolta differenziata nel sub-ambito 1 della fascia jonica attualmente risultano acquistati tutti gli automezzi e si prevede che nel primo trimestre del 2010 i lavori possano essere definitivamente ultimati. Per il sub-ambito 2, a seguito di una variante per la realizzazione dell’ecopunto di Policoro, i tempi di realizzazione si allungheranno probabilmente al secondo trimestre 2010.

AZIONE A.2 - Realizzare n. 4 progetti di RD, attualmente al vaglio dei tecnici della Regione, per le aree dell’Alto Bradano, del Medio Agri e della Collina Materana e altri comuni della Provincia di Matera, con l’integrazione dell’obiettivo di intercettazione al 45%.

AZIONE A.4 - Inquadrare tutti i Comuni dell'area occidentale della Basilicata in due progetti di RD avente obiettivo di intercettazione ≥ 35%, suddivisi in 1) Comprensorio della Comunità Locale nord-occidentale della Provincia di Potenza e 2) Comprensorio della Comunità Locale sud-occidentale della provincia di Potenza.

In merito all’incentivazione alla raccolta differenziata, ed alle suddette azioni, l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale ha programmato di inquadrare tutti i comuni regionali non compresi nei suddetti quattro progetti in diversi comprensori a cui verranno finanziati, con fondi PO FESR 2007-2013, analoghi progetti per la raccolta differenziata dei rifiuti e, a tal proposito,

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

56/ 93


sono al vaglio diverse proposte progettuali da finanziare con fondi del PO FESR 2007│2013. Si riporta una rappresentazione delle aree già coperte da progetti di raccolta differenziata e di quelle in cui è in programma il finanziamento del progetto nonché una tabelle riassuntiva degli interventi.

Figura in cui sono elencati i progetti di raccolta differenziata finanziati e programmati. Dalla figura si osserva anche la copertura territoriale che risulta da tali progetti.

Nella seguente tabella si riporta il riepilogo degli interventi riferiti alle azioni A.1, A.2 ed A.4 incidenti sulla raccolta differenziata. Alcuni di questi progetti probabilmente saranno finanziati nei primi mesi del 2010 e coinvolgeranno comprensori di più comuni in modo tale da raggruppare, per ogni singolo progetto, un adeguato numero di cittadini. In ciascun comprensorio le attività sono finalizzate a raggiungere, in una prima fase, il 35% di raccolta differenziata attraverso uno specifico sistema integrato progettato a scala comprensoriale la cui gestione dovrebbe unificarsi in modo consortile. Il servizio è organizzato in funzione dello stato demografico di ciascun Comune, tenendo conto della presenza di attività commerciali, presenze e composizione dei nuclei familiari, distribuzione demografica sul territorio.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

57/ 93


RIEPILOGO AZIONI SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Indicatori su cui incidono gli interventi

S.07

S.07bis

S.08

S.09

Intervento

Importo

Fonte Finanziamento

Stato dell'Intervento

Progetto raccolta differenziata nel Lagonegrese

1.987.119,26

POR Basilicata 2000-2006

CONCLUSO

Progetto raccolta differenziata nel Vulture-Melfese

1.451.300,06

PO FESR 2007-2013

IN ESECUZIONE

Progetto raccolta differenziata fascia jonica - sub ambito 1

1.469.408,65

PO FESR 2007-2013

IN ESECUZIONE

Progetto raccolta differenziata fascia jonica - sub ambito 2

3.078.482,73

PO FESR 2007-2013

IN ESECUZIONE

Progetto raccolta differenziata Montagna Materana

2.689.548,36

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

Progetto raccolta differenziata Alto Bradano

2.059.294,00

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

Progetto raccolta differenziata Medio Agri

1.198.516,80

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

Progetto raccolta differenziata altri comuni Matera Ipotesi: Progetto raccolta differenziata Comprensorio sud-occidentale provincia PZ

2.000.000,00

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

2.500.000,00

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

2.500.000,00

P.A.R. FAS 2007-2013

IN PROGRAMMAZIONE *

Ipotesi: Progetto raccolta differenziata Comprensorio nord-occidentale provincia PZ TOTALE

€ 20.933.669,86

* E’ in corso la valutazione dei progetti da parte dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale dell’Amministrazione Regionale.

4.3.2 -INDICATORI S.07 - S.08 –S.09

AZIONE B - Azioni di adeguamento ed ampliamento della dotazione impiantistica per la gestione dei RSU sul territorio regionale finalizzata alla produzione di compost di qualità e alla riduzione dello smaltimento in discarica

Già all’interno del Piano d’Azione 2007-2013 degli Obiettivi di Servizio sono state individuate una serie di priorità che affrontano il problema del deficit impiantistico. Su tale questione l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale, di concerto con le Amministrazioni Provinciali di Potenza e Matera, ha individuato alcune importanti azioni che a grandi linee ricalcano quanto individuato dal Piano. Tali azioni, differenziate per le due province regionali, sono state trascritte all’interno dell’Intesa Istituzionale sul Sistema Integrato di Gestione dei Rifiuti Urbani siglata tra la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza e la Provincia di Matera e ratificata con DGR n. 700 del 22.04.2009.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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L'obiettivo strategico generale, pienamente condiviso, è la realizzazione di un sistema territoriale coeso di gestione integrata per il recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti su tutto il territorio regionale. Per raggiungere tale obiettivo sono fondamentali una serie di interventi sul territorio che, insieme alle azioni avviate sulla promozione della raccolta differenziata, riducano l’attuale frammentazione a favore di sistemi gestionali di tipo comprensoriale. Altro aspetto fondamentale è quello di fornire i mezzi necessari alla trasformazione in compost di qualità della frazione organica dei RSU e in CDR (combustibile derivato da rifiuti) di qualità delle frazioni ad alto potere calorifico. RIEPILOGO AZIONI SULL’IMPIANTISTICA RIENTRANTI NELLA PROGRAMMAZIONE POR 2000-2006 Indicatori su cui Modalità incidono gli attuative delle Importo Fonte Finanziamento Stato dell'Intervento interventi azioni IN ESECUZIONE € 1.250.000,00 POR 2000-2006 S.07-S.07bis B.3 IN ESECUZIONE € 10.337.151,70 POR 2000-2006 S.07-S.07bis B.5 TOTALE € 11.587.151,70

RIEPILOGO AZIONI SULL’IMPIANTISTICA RIENTRANTI NELL’INTESA ISTITUZIONALE Indicatori su cui Modalità incidono gli attuative delle Importo Fonte Finanziamento Stato dell'Intervento interventi azioni PO FESR 2007-2013 IN PROGRAMMAZIONE * € 1.600.000,00 S.09 B.7 PAR FAS 2007-2013 IN PROGRAMMAZIONE * PO FESR 2007-2013 € 2.300.000,00 S.07 - S.07bis - S.09 B.4 IN PROGRAMMAZIONE * € 2.000.000,00 PO FESR 2007-2013 S.07-S.07bis B.1 IN PROGRAMMAZIONE * PO FESR 2007-2013 € 2.500.000,00 S.07-S.07bis B.1 IN PROGRAMMAZIONE * € 3.500.000,00 PAR FAS 2007-2013 S.08 B.6 IN PROGRAMMAZIONE * € 3.000.000,00 PAR FAS 2007-2013 S.09 B.8 IN PROGRAMMAZIONE * € 2.300.000,00 PO FESR 2007-2013 S.07 - S.07bis - S.09 B.2 IN PROGRAMMAZIONE * € 3.800.000,00 PO FESR 2007-2013 S.07 - S.07bis - S.09 B.2 TOTALE € 21.000.000,00

* E’ in corso la valutazione dei progetti da parte dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale dell’Amministrazione Regionale.

Sull’Intesa Istituzionale, in riferimento agli Obiettivi di Servizio 2007-2013, l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale ha lavorato anche avvalendosi del supporto della società SOGESID Spa, strumento in house del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), nell’ambito delle attività previste dal progetto di assistenza “Azioni di sistema e assistenza tecnica per gli obiettivi di servizio 2007-2013” tra Ministero e Regioni. La collaborazione con la SOGESID ha portato alla predisposizione di un bando per la realizzazione di un impianto per la produzione di compost di qualità nella provincia di Potenza (B.8) e di due impianti per la produzione di CDR nelle province di Potenza e Matera (B.1).

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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4.4 CRITICITÀ E SOLUZIONI Le criticità che si riscontrano riflettono non una mancanza di programmazione delle azioni che l’Ufficio ha ben individuato, ma la difficoltà che si riscontra nella loro concreta realizzazione. Ad oggi è ancora poco radicato nel territorio il sistema di raccolta differenziata che sta alla base della filiera del riciclo dei rifiuti. Le stesse azioni di adeguamento e implementazione della dotazione impiantistica poco senso avrebbero se alla base, appunto, non si instaura un sistema di differenziazione del rifiuto tale da garantire un adeguato flusso di materiale che tenga in piedi tutto il sistema.

4.4.1 Criticità – Raccolta differenziata Il recupero di materia ed energia attraverso la differenziazione dei RSU sono le uniche efficaci alternative alla discarica. Per questo motivo solo attraverso lo sviluppo di sistemi integrati e comprensoriali di raccolta differenziata si può avere un forte ed immediato impatto positivo sugli indicatori associati al settore rifiuti degli Obiettivi di Servizio. Ad oggi, tuttavia, si registra a livello locale ancora un diffuso utilizzo della discarica che è considerata come un sistema in grado di garantire bassi costi per le tariffe di smaltimento. Tale punto di vista fa trascurare gli effetti prodotti a lungo termine dall’uso intensivo della discarica e, parallelamente, determina una condizione in cui viene rivolta poca attenzione a scarso impegno verso lo sviluppo di sistemi di raccolta differenziata. In attesa della piena operatività dell’ATO Unico Basilicata (attualmente sono 2 ATO), ovvero dell’adozione del Piano d’Ambito e dell’istituzione della tariffa unica, nonché dell’effettiva disponibilità delle infrastrutture del sistema impiantistico integrato, è importante ridurre la frammentazione delle gestioni mediante raggruppamenti di più comuni a scala comprensoriale. In relazione ai programmi di raccolta differenziata avviati, le criticità che si registrano riguardano il ritardo e i lunghi tempi di realizzazione dei progetti. È necessario, poi, puntare concretamente all’unificazione della gestione consortile per ottimizzare i costi di gestione con un migliore utilizzo delle infrastrutture e dei mezzi costituenti il sistema comprensoriale. Altro aspetto critico si evidenzia nelle fasi di avvio del sistema in quanto la garanzia di elevate percentuali di raccolta differenziata viene raggiunta soprattutto orientando il funzionamento del sistema verso l’implementazione dell’intercettazione della frazione organica, anche in modalità porta a porta.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

60/ 93


Tra le criticità da affrontare vi è quella riguardante la assenza di un concreto progetto di raccolta differenziata nei due capoluoghi di provincia. Tale aspetto è di fondamentale importanza per l’avanzamento degli indicatori in quanto si tratta delle due città più densamente abitate, dove si producono maggiori quantità di rifiuti e dove, per motivi logistici, è più semplice gestire la raccolta differenziata rispetto alle realtà rurali che caratterizzano più marcatamente i territori dei comuni minori lucani. Atro aspetto da affrontare è quello della mancanza di proposte progettuali che riguardano l’implementazione della raccolta differenziata nella provincia di Potenza. Risulta, infatti, che buona parte del territorio della provincia di potenza non è coperto da progetti di raccolta differenziata al contrario di quanto risulta per la Provincia di Matera. A tal proposito, l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale che ha indicato la necessità di finanziare due differenti progetti che raggruppino a livello consortile i principali comuni al di fuori di programmi di raccolta differenziata. Sono importanti anche azioni di coinvolgimento tecnico e politico delle Amministrazione attraverso l’organizzazione da parte della Regione Basilicata e dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale di programmi di formazione e sensibilizzazione rivolti alla Pubbliche Amministrazioni che inducano la classe dirigente a farsi portavoce di un reale cambiamento culturale a supporto del buon funzionamento della raccolta differenziata

4.4.2. Criticità - Dotazione impiantistica Come già sottolineato, se alla base di un sistema di gestione differenziata dei RSU non si avvia un flusso che garantisca la materia prima da trasformare e valorizzare ne risente necessariamente anche il buon funzionamento e la reale sostenibilità economica di tutta l’impiantistica a supporto della raccolta differenziata. Le stesse azioni avviate dall’Ufficio sulla predisposizione di bandi per la realizzazione di un impianto di compostaggio nella provincia di Potenza e di due impianti per la produzione di CRD-Q nella provincie di Matera e Potenza, se non si creano le condizioni necessarie all’attrazione degli investitori privati, non avranno un significativo impatto sulla filiera della RD e, quindi, sull’avanzamento degli indicatori. Oggi la bassa differenziazione dei rifiuti urbani e il conseguente eccesso di frazioni compostabili e differenziabili nel rifiuto determina un sovraccarico all’impiantistica di trattamento meccanicobiologico presente in regione e, di conseguenza, un continuo utilizzo di volumi di discarica.

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Resta pertanto fondamentale la gestione delle frazioni secche e compostabili che rappresentano un nodo cruciale nella soluzione delle maggiori criticità attualmente esistenti in Basilicata. Anche con la LR n. 15/2003 si individuava la necessità di destinare i rifiuti da imballaggio e la frazione secca ad alto calorifico alla produzione di combustibile derivato da rifiuto (CDR). Questa scelta di pianificazione può trovare concreta attuazione garantendo un immediato utilizzo del CDR prodotto coinvolgendo con Accordi di Programma le cementerie locali capaci di sostituire i combustibili fossili tradizionali con CDR. In Basilicata esiste una reale disponibilità di frazioni di rifiuti urbani destinabili alla produzione di combustibile derivato da rifiuti di qualità (CDR Q) che rendono indispensabile un maggiore sforzo, anche economico, per la realizzazione degli impianti. Inoltre, nell’ipotesi di avvio dell’attività di raccolta differenziata nei comprensori comunali in cui sono già stati finanziati progetti di raccolta differenziata, immaginando un flusso importante di materiale umido compostabile, sarà necessario gestire la fase transitoria dovuta alla mancanza di impianti di compostaggio nel territorio regionale. Una soluzione, ad oggi in valutazione, potrebbe essere quella di indirizzare l’umido verso impianti esterni ai confini regionali preferibilmente aderenti al Consorzio Italiano Compostatori che, attraverso i propri associati, assicura una rete impiantistica d’avanguardia che offre le necessarie garanzie in termini di capacità di trattamento e di qualità dei risultati. Infine, sebbene ad oggi non sia stata inquadrata in alcuna modalità attuativa, un’altra attività importante ai fini dell’azione B è quella che riguarda il recupero della sezione di combustione della piattaforma di trattamento e smaltimento di Potenza. Ad oggi, infatti, sul territorio regionale è presente un solo impianto di termodistruzione, di natura privata, situato nella zona industriale di San Nicola di Melfi (impianto di termovalorizzazione FENICE). Tali tipologie di impianti sono molto importanti nella filiera della gestione dei RSU in quanto consentono un importante trattamento delle frazioni secche provenienti da azioni di vagliatura del rifiuto indifferenziato che garantirebbe una riduzione importante dei volumi di rifiuti destinati alla discarica. Attualmente l’impianto di termovalorizzazione in Località Vallone Calabrese a Potenza necessita di adeguamenti e a tal proposito l’Ufficio, sempre con il supporto della SOGESID, ha promosso un sopralluogo all’impianto finalizzato alla valutazione dello stato in cui si trova.

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4.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA Le azioni prioritarie da rendere immediatamente operative sono essenzialmente quelle individuate al capitolo C.3. È innegabile che lo stato di avanzamento degli indicatori S.07, S.08 e S.09 è estremamente negativo in quanto la Basilicata resta ancora tra le regioni con la più bassa percentuale di raccolta differenziata risultando, di conseguenza, tra le regioni con le più elevate percentuali di conferimento in discarica. Anche se il contesto si presenta poco confortante, l’attuazione a pieno regime dei sistemi di raccolta differenziata già finanziati e la realizzazione degli interventi programmati produrrebbe un impatto più che positivo sull’aumento della percentuale differenziata dei rifiuti. Effetti positivi si otterranno anche con l’effettiva costituzione dell’ATO Rifiuti Basilicata che agirà in modo sostanziale nella programmazione del servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani e in merito al quale ad oggi l’Amministrazione regionale ha approvato lo schema-tipo di Convenzione da sottoscrivere con tutti i Comuni dell’intero territorio regionale per la costituzione dell’ATO Rifiuti Basilicata ( D.G.R. n. 627 del 6.04.2009). Nella programmazione, gestione e controllo delle azioni che devono essere realizzate per l’implementazione della raccolta differenziata e per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio 2007-2013, l’Ufficio ritiene indispensabile anche la formale istituzione di uno strumento tecnicoamministrativo che operi in materia di gestione dei rifiuti urbani. Oggi, spesso, si registra una mancata sinergia delle azioni messe in campo da parte della Regione, delle Province e da parte degli Enti Locali. L’attuale contesto regionale mostra chiaramente la necessità di coordinare la gestione dei dati e delle azioni di pianificazione anche attraverso sistemi di supporto tecnico e giuridico agli Enti Locali. Lo strumento che potrebbe garantire tali obiettivi è l’Osservatorio Rifiuti della Basilicata (ORB) la cui importanza strategica è stata rimarcata anche nell’Istituzionale Regione-Provincie ratificata con DGR n. 700 del 22 aprile 2009. L’ORB è pensato come un organo di supporto tecnico-amministrativo alla Giunta Regionale ed agli Enti Locali ed è costituito dagli Osservatori Rifiuti Provinciale e dall’Osservatorio Rifiuti Regionale. Quest’ultimo pur essendo istituito formalmente già con la L.R n. 6/2001 in realtà non è mai stato effettivamente operativo. Con la proposta dell’Osservatorio Rifiuti della Basilicata si porta nuovamente all’attenzione la necessità di dotarsi di uno strumento che fondamentalmente operi nell’elaborazione e gestione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). La mancanza di tale organismo rappresenta una forte criticità in considerazione dell’attuale contesto giuridico nazionale e comunitario sulla

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gestione dei rifiuti profondamente mutato rispetto al PRGR oggi vigente, ma ormai datato in quanto approvato con la LR n. 6/2001. Fermo restando che la concreta istituzione dell’ORB deve trovare formale approvazione attraverso deliberazione di Giunta Regionale che, tra l’altro definirà anche un regolamento operativo, sono numerose le attività attraverso le quali l’osservatorio garantirebbe la gestione dei rifiuti in modo più organico ed efficiente. L’osservatorio, ad esempio, facendo riferimento al costituendo ATO Unico Rifiuti della Basilicata, può verificare le quote percentuali di raccolta differenziata e le quantità di rifiuti destinate alle discariche in modo da monitorare costantemente l’andamento degli indicatori associati agli Obiettivi di Servizio 2007-2013, istituendo, in accordo con le Amministrazioni Provinciali, sistemi di certificazione ed analisi statistica computerizzata dei dati sulla produzione dei rifiuti e sui risultati della raccolta differenziata in Basilicata. Un altro compito importante è quello di ricognizione impiantistica all’interno di tutto il territorio regionale attraverso un ruolo di supervisione sulle priorità individuate nell’Intesa Istituzionale Regione-Provincie. Non meno importane è la funzione di supporto agli organi politici che agiscono in materia di rifiuti. In questo caso l’ORB può avanzare proposte alla Giunta Regionale sulle modifiche e sugli aggiornamenti da apportare al PRGR e, più in generale, elabora programmi, proposte e pareri in materia di gestione integrata dei rifiuti. In collaborazione con l'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (ONR), gli Osservatori Provinciali Rifiuti (OPR) e con l’Albo Gestori Ambientali, l’ORB può programmare, inoltre, periodici accertamenti delle risorse economiche necessarie all’eventuale sviluppo del sistema integrato di gestione dei rifiuti eseguendo anche il monitoraggio dei costi di recupero e smaltimento. In definitiva, quindi, L’Ufficio individua nell’Osservatorio Rifiuti della Basilicata uno strumento indispensabile nella gestione dei rifiuti per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio 20072013. Attraverso l’osservatorio verrebbe garantita tutta una seri di attività indispensabili al monitoraggio degli indicatori e all’aggiornamento delle azioni e delle strategie necessarie al raggiungimento del target 2013.

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5.

OBIETTIVO DI SERVIZIO IV

“Tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente, in relazione al sistema idrico integrato”

5.1 GLI INDICATORI DEL IV OBIETTIVO DI SERVIZIO INDICATORE S.10 Definizione tecnica dell’indicatore:

Descrizione dell’indicatore:

Percentuale di acqua erogata sul totale dell'acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale L’indicatore considera i flussi di acqua potabile che attraversano la rete di distribuzione comunale, intesa come il complesso di opere relativo all'intero territorio del comune. L’indicatore considera i volumi di acqua potabile che risultano distribuiti ai singoli punti di utilizzazione (abitazioni, stabilimenti, negozi, uffici, ecc.) in rapporto ai volumi complessivamente immessi nelle reti di distribuzione 75%

Target al 2013: Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

66,1% (rilevazione ISTAT del 2005 ) 67,83% (dato trasmesso all’ISTAT dall’Ente Gestore) INDICATORE S.11

Definizione tecnica dell’indicatore:

Descrizione dell’indicatore:

Target al 2013: Baseline dell’indicatore: Valore attuale dell’indicatore:

Abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane con trattamento secondario e terziario, sugli abitanti equivalenti totali urbani della regione (valore percentuale) Questo indicatore consente di misurare direttamente i miglioramenti, in termini di servizio e di popolazione servita, del segmento di depurazione che presenta ad oggi ancora forti criticità. I trattamenti secondari e terziari, a fronte di consistenti impegni di investimento, garantiscono la qualità dei reflui depurati ed il rispetto delle normative vigenti in materia di scarichi e di qualità dei corpi idrici ricettori 70% 66,7% (rilevazione ISTAT del 2005 ) 63,50% (dato trasmesso all’ISTAT dall’Ente Gestore)

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5.2 L’EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI 5.2.1 - INDICATORE S.10 A fronte dell’obiettivo previsto del raggiungimento del 75% di acqua erogata rispetto all’acqua immessa nelle reti, la rilevazione ISTAT del 2005 ha indicato per la Regione Basilicata un valore baseline pari al 66,1%. Tale baseline, com’è noto, si riferisce al dato stimato dall’ISTAT con il Sistema di Indagini sulle Acque al 2005. Al fine di quantificare i miglioramenti avvenuti e in vista dell’erogazione della premialità intermedia prevista per il 2009, l’ISTAT ha intrapreso il “Sistema di Indagini sulle Acque 2008” e contestualmente ha avviato la ricognizione dei dati presso l’Ente Gestore del S.I.I., Acquedotto Lucano S.p.A, che ha provveduto, ad oggi, attraverso la compilazione dei questionari predisposti dall’ISTAT, ad inoltrare le informazioni richieste sulle variabili fissate per l’indagine sui servizi idrici inerenti le fonti di alimentazione di acqua per uso potabile, il trasporto nonché le reti di distribuzione di acqua potabile. Si precisa che tali dati si riferiscono a misurazioni relative all’anno 2008. Bisogna rilevare che per l’indicatore S.10 il trend appare positivo: infatti, a fronte della baseline suddetta, il calcolo statistico effettuato dall’Ufficio Ciclo dell’Acqua in base ai dati forniti dal Gestore, indica un se pur lieve avanzamento dell’indicatore stesso, che passa da 66,10% al 67,83% come indicato in tabella .

DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.10 ACQUA POTABILE ADDOTTA AI COMUNI

Volume complessivo di acqua potabile addotta ai comuni nell'anno 2008 (metri cubi) A 88.978.355,00

DATI RETI DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA POTABILE GESTITA

Volume annuo di acqua Volume di acqua Volume annuo di acqua potabile potabile immessa potabile fatturata erogata complessivamente dalla complessivamente nella rete complessivamente nell'anno rete (metri cubi) (metri cubi) (metri cubi) B C D 79.578.090,00 56.835.395,00 38.550.060,00

NOTE B=Volume complessivo di acqua potabile addotta a tutti i comuni nell'anno 2008 (metri cubi) al netto delle perdite negli adduttori C=Volume annuo di acqua potabile immessa complessivamente nella rete (metri cubi) al netto delle perdite nei serbatoi (sfiori) VALORE INDICATORE S.10 DATI ISTAT 2005

66,10%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.10 [€]

18.680.000,00

PUNTI MANCANTI %

8,90%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2008

1,73%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

5.438.893,27

VALORE INDICATORE S.10 DATI 2008 S.10= (D/C)*100

67,83%

TARGET S.10 AL 2013

75,00%

PERCENTUALE DELLA 19,41% DISTANZA COLMATA 2005-2008 FORMULA PREMIALITA' =PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2008* 1,5*RISORSE PREMIALI

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E’ il caso di sottolineare che a fronte del valore dell’indicatore S.10 stimato al 2005, quello del 2008 è un dato certo perché misurato e coglie la reale percentuale di avanzamento dell’S.10. Tale incremento dell’indicatore permetterà di acquisire 5.438.893,27 € di risorse premiali. Si ritiene che il valore dell’S.10 valutato in base ai dati del 2008 sia in parte sottostimato, essendo gli interventi incidenti sullo stesso all’oggi ancora in massima parte in fase di esecuzione.

5.2.2 - INDICATORE S.11 A fronte dell’obiettivo previsto del raggiungimento del 70% di abitanti equivalenti effettivi serviti da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario, in relazione agli abitanti equivalenti totali urbani per regione, la rilevazione ISTAT del 2005 ha indicato per la Regione Basilicata un valore baseline pari al 66,7%. Tale baseline, com’è noto, si riferisce al dato stimato dall’ISTAT con il Sistema di Indagini sulle Acque al 2005. Al fine di quantificare i miglioramenti avvenuti e in vista dell’erogazione della premialità intermedia prevista per il 2009, l’ISTAT ha intrapreso il “Sistema di Indagini sulle Acque 2008” e contestualmente ha avviato la ricognizione dei dati presso l’Ente Gestore del S.I.I., Acquedotto Lucano S.p.A che ha provveduto, ad oggi, attraverso la compilazione dei questionari predisposti dall’ISTAT, ad inoltrare le informazioni richieste sulle variabili inerenti le reti fognarie e gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane. Si precisa che il questionario “Reti fognarie” presenta una significativa innovazione rispetto allo scorso Sistema di Indagini sulle Acque in quanto i dati relativi alle reti fognarie vengono richiesti per agglomerato. La stima del dato ISTAT per gli abitanti equivalenti totali urbani all’anno 2005 è stata utilizzata nel calcolo del valore di baseline dell’indicatore, pari al 66,70%. Il valore dell’indicatore calcolato nella seguente tabella, in base al rapporto tra abitanti equivalenti totali urbani al 2005 e abitanti equivalenti serviti al 2008, indica un lieve decremento al 65,28%. Poiché è in fase di aggiornamento presso l’ISTAT il dato sugli A.E.T.U., l’indicatore, all’oggi calcolato come sopra descritto con riferimento a dati del 2005, subirà un incremento.

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DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.11 Abitanti equivalenti serviti effettivi residenti e fluttuanti Abitanti equivalenti totali urbani stimato ISTAT per l'anno 2005 all'anno 2008 A B 619.485,00 948.947,00 NOTE A = Media Percentuale del volume annuo di acque reflue confluito dalla rete fognaria in impianti di depurazione per tutti i comuni serviti* Abitanti equivalenti totali urbani VALORE INDICATORE S.11 DATI 2008 e 2005 S.11= (A/B)*100

VALORE INDICATORE S.11 DATI ISTAT 2005

66,70%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.11 [€]

18.680.000,00

PUNTI MANCANTI %

3,30%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2008

0,00%

65,28%

TARGET S.11 AL 2013 PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2008

70,00%

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

0,00

0,00%

Nella tabella seguente, invece, si riporta il calcolo dell’indicatore con riferimento ai dati trasmessi dall’Ente Gestore, Acquedotto Lucano S.p.A..alla Regione Basilicata. Gli abitanti equivalenti totali urbani al 2005 sono calcolati dal Gestore come media percentuale del volume annuo di acque reflue confluito da reti fognarie a impianti di depurazione su abitanti equivalenti serviti e il conseguente valore stimato di baseline dell’indicatore S.11 diviene pari al 55,20% a fronte della baseline ufficiale pari al 66,70%. Per quanto su esposto, l’indicatore S.11 al 2008 indicato nella seguente tabella, subisce quindi un considerevole incremento rispetto al valore di baseline. DATI ISTAT ANNO 2008 - INDICATORE S.11 Abitanti equivalenti serviti effettivi residenti e fluttuanti anno 2008

Media percentuale del volume annuo di acque reflue confluito dalla rete fognaria in impianti di depurazione per tutti i comuni serviti all'anno 2008 valore indicatore S.11 da stima A.Q.L.

A 619.485,00

Abitanti equivalenti totali urbani - stima di A.Q.L. (media percentuale volumi acque reflue in impianti di depurazione su abitanti equivalenti serviti) B 975.566,93

63,50

NOTE A = Media Percentuale del volume annuo di acque reflue confluito dalla rete fognaria in impianti di depurazione per tutti i comuni serviti* Abitanti equivalenti totali urbani VALORE INDICATORE S.11 (Media percentuale del volume annuo di acque reflue confluito dalla rete fognaria in impianti di depurazione per tutti i comuni serviti all'anno 2005) DATI A.Q.L. 2005

55,20%

VALORE INDICATORE S.11 - ANNO 2008 S.11= (A/B)*100

63,50%

RISORSE PREMIALI TOTALI PER S.11 [€]

18.680.000,00

TARGET S.11 AL 2013

70,00%

PUNTI MANCANTI %

14,80%

PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2008

56,08%

PUNTI % DI DISTANZA COLMATA 2005-2008

8,30%

FORMULA PREMIALITA'=((PERCENTUALE DELLA DISTANZA COLMATA 2005-2008 FINO AL 25%* 1,5)+(25*0,5))*RISORSE PREMIALI

PREMIALITA' ANNO 2009 [€]

9.340.000,00

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I succitati dati, che la Regione Basilicata ha provveduto a trasmettere all’ISTAT permetteranno di acquisire 9.340.000,00 € di risorse premiali. Si ritiene che il valore dell’S.11 valutato in base ai dati del 2008 sia in parte sottostimato, essendo gli interventi incidenti sullo stesso all’oggi ancora in massima parte in fase di esecuzione.

5.3 LE AZIONI REALIZZATE E AVVIATE E L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO Le azioni che la Regione Basilicata intende promuovere al fine di migliorare la qualità dell’ambiente in relazione al sistema idrico integrato sono state distinte in:

A - Azioni per il raggiungimento del target per l’indicatore S.10 B - Azioni per il raggiungimento del target per l’indicatore S.11 C - Azioni comuni per il raggiungimento dei target per gli indicatori S.10 e S.11

Tali azioni individuate nella sezione tematica del Piano di Azione approvato con D.G.R. n. 1278 del 6 agosto 2008 sono state illustrate nelle seguenti tabelle 1,2 e 3. In particolare, ciascuna azione è corredata dalle seguenti informazioni:

descrizione dell’azione e delle modalità attuative della stessa, i soggetti coinvolti e le rispettive responsabilità, la localizzazione dell’intervento o degli effetti attesi/registrati, l’importo e le fonti di finanziamento, l’avanzamento temporale delle modalità attuative.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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TABELLA 1 OBIETTIVO IV: " Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato"

INDICATORI

S.10 - Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

AZIONI FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET AL 2013

RISORSE FINANZIARIE PER AZIONE [€]

A.1 Investimenti destinati all’ammodernamento delle reti e costruzione di nuove reti

126.092.901,59

A.2 Monitoraggio delle reti mediante telecontrollo e costituzione di un sistema informativo territoriale al servizio dell’ente gestore per il monitoraggio

4.975.000,00

A.3 Conturizzazione delle utenze idriche

11.902.944,96

DESCRIZIONE DELL'AZIONE

Tale azione contribuisce in maniera rilevante all’obiettivo di riduzione delle perdite nelle reti idriche attraverso una programmazione di investimenti su interventi che incidono sulle stesse. In particolare, la Regione verificherà quanta parte delle opere infrastrutturali riguardante le politiche regionali in materia di risorse idriche previste nella programmazione 2000-2006, ma non ancora realizzate, potranno essere trasferite nella programmazione 20072013 e provvederà ad individuare gli interventi ex novo della programmazione 2007-2013 in tale settore. L’uso del telecontrollo in un sistema di acquedotto risulta essenziale nella gestione delle reti perché permette di conoscere in ogni istante la disponibilità delle risorse (tramite il livello dei serbatoi) e il funzionamento dei dispositivi di movimentazione e di regolazione (pompe e valvole). L'azione è mirata alla realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) quale strumento conoscitivo a supporto delle attività di monitoraggio e telemisura. Si tratta di uno strumento molto importante che fornisce diverse funzionalità, sia di tipo conoscitivo, sia specifiche per il controllo continuo degli interventi e per l’aggiornamento dei dati, il cui obiettivo è quello di delineare un quadro delle infrastrutture idriche presenti nella Regione e di inquadrare gli interventi in corso nel loro contesto territoriale. Tale progetto per un importo complessivo di € 59.514.724,81 è finalizzato alla realizzazione ed al potenziamento di un sistema di monitoraggio delle utenze civili, agricole e industriali presenti sul territorio della Regione Basilicata, al fine di una migliore pianificazione ed efficienza gestionale nell’uso della risorsa idrica. L’intervento consentirà una misura dei volumi erogati nel settore agricolo, civile ed industriale, con circa 2.300 punti di misura distribuiti su tutto il territorio regionale, 14 Centri di Controllo Periferici ed un sistema informatico centrale - network operating center (NOC) – nel quale confluiranno i dati provenienti dai CCP tramite la Rete Dati Regionale. Si deve precisare che l'incidenza del progetto di conturizzazione sull'indicatore S.10 è stata fissato al 20% in quanto si è considerata la sola parte riguardante le utenze civili.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

LOCALIZZAZIONE DELL'AZIONE

SOGGETTI COINVOLTI

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, Acqua S.p.A., Consorzi di Bonifica Regionali, utenti della risorsa

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INDICATORI

S.10 - Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

S.11 - Quota di popolazione equivalente servita da depurazione

AZIONI FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET AL 2013

A.4 Impiego di sistemi di supporto alle decisioni finalizzato alla raccolta, l’utilizzazione e la diffusione di best practices finalizzate alla riduzione delle perdite

RISORSE FINANZIARIE PER AZIONE [€]

232.500,00

B.1 Ricognizione delle reti fognarie e della capacità dei depuratori esistenti rispetto agli abitanti serviti e monitoraggio della qualità delle acque

2.487.500,00

B.2 Investimenti destinati all’ammodernamento ed alla costruzione di impianti di depurazione

63.699.067,60

B.3 Adeguamento al D.lgs. 152/06 degli scarichi esistenti ed approvazione del Piano di Tutela delle Acque

2.487.500,00

DESCRIZIONE DELL'AZIONE

La riduzione delle perdite in una rete va considerata congiuntamente all’esigenza della manutenzione dell’intero sistema, interessato da un inevitabile processo di invecchiamento. Tale azione mira a supportare l’esigenza di strumenti di supporto alle decisioni in grado di fornire al decisore una visione adeguata dei risultati ottenibili e dell’onere economico associato ai diversi scenari di riduzione tecnicamente ipotizzabili. Tali scenari possono essere ricondotti a tre tipologie principali: controllo della pressione di esercizio, ricerca attiva delle perdite idriche e successiva eliminazione, riabilitazione o sostituzione delle condotte più ammalorate; esse possono venire combinate in modo opportuno sulle reti, così da formare scenari di riduzione composti. Inoltre, la valutazione sotto il profilo economico e finanziario degli interventi proposti, supporta il decisore nella programmazione degli interventi sia nel breve che nel lungo periodo. Quest’azione è propedeutica alle altre in quanto senza una ricognizione dello stato e del numero delle infrastrutture inerenti al settore depurativo presenti sul territorio (abitanti equivalenti serviti da impianti) non è possibile procedere all’attuazione di quanto disposto dalla Direttiva 2000/60 in materia di acque reflue. Tramite questa azione la Regione Basilicata finanzierà inoltre azioni di monitoraggio qualitativo mensile delle acque oggetto di sversamento da parte degli scarichi dei depuratori così come disposto dalla legislazione vigente. Tale azione contribuisce in maniera rilevante all’implementazione dell’indicatore S.11 attraverso una programmazione di investimenti su interventi che incidono nel settore depurativo. In particolare, la Regione verificherà quanta parte delle opere infrastrutturali in materia di depurazione previste nella programmazione 2000-2006, ma non ancora realizzate, potranno essere trasferite nella programmazione 2007-2013 e provvederà ad individuare gli interventi ex novo della programmazione 2007-2013 in tale settore. Tale azione mira, a seguito della definizione delle aree sensibili della Regione -Deliberazione della Giunta Regionale di Basilicata n. 1985/2006 (circa il 50% del territorio regionale), ad adeguare gli impianti di depurazione ricadenti in dette aree affinché si rispettino i limiti di emissione previsti dal D.Lgs. 152/99 e successivamente recepiti dal D.Lgs. 152/06 che, tra l’altro, regolamenta gli scarichi di acque reflue depurate in corpi idrici ricettori ricadenti in tali aree.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

LOCALIZZAZIONE DELL'AZIONE

SOGGETTI COINVOLTI

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano

Territorio Regione Basilicata

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano, Autorità di Bacino, ARPAB

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INDICATORI

S.10 - Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano S.11 - Quota di popolazione equivalente servita da depurazione

AZIONI RISORSE FINALIZZATE AL FINANZIARIE RAGGIUNGIMENTO PER AZIONE [€] DEI TARGET AL 2013

C.1 Investimenti destinati al sistema idrico integrato

175.201.818,32

DESCRIZIONE DELL'AZIONE

Tale azione contribuisce al raggiungimento di entrambi gli obiettivi S.10 ed S.11 attraverso una programmazione di investimenti su interventi che incidono sul sistema idrico integrato (reti idriche, reti fognarie, impianti di depurazione). In particolare, la Regione verificherà quanta parte delle opere infrastrutturali riguardanti il sistema idrico integrato previste nella programmazione 2000-2006, ma non ancora realizzate, potranno essere trasferite nella programmazione 2007-2013 e provvederà ad individuare gli interventi ex novo della programmazione 2007-2013 in tale settore.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

LOCALIZZAZIONE DELL'AZIONE

Territorio Regione Basilicata

SOGGETTI COINVOLTI

Regione Basilicata, AATO, Acquedotto Lucano

72/ 93


INDICATORI AZIONI

TABELLA 2 OBIETTIVO IV: " Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato" AMMONTARE CANALI DI FINANZIAMENTO DELLE RISORSE MODALITA' ATTUATIVE DELLE PO FESR P.O.R FONTI FINANZIARIE PER PO FEASR AZIONI 2007-2013 2007-2013 2000-2006 STATALI MODALITA' [€] [€] [€] [€] ATTUATIVA [€] 1. Attuazione degli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI 30.12.2002) ad oggi in fase di avvio. 2. Attuazione degli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ - 26.09.2005) ad oggi in fase di avvio.

101.714.248,40

ALTRO [€]

72.913.723,83 85.361.809,80 3.873.714,77

1.298.827,13

1.298.827,13

7.999.576,81

7.999.576,81

A.1 3. Attuazione degli interventi individuati nell'Ordinanza Ministeriale n. 3187 del 22.03.2002 emanata per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approvvigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Basilicata

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

4. Realizzazione di nuovi interventi in materia di risorse idriche A.2

Monitoraggio delle reti mediante telecontrollo e costituzione di un sistema informativo territoriale al servizio dell’ente gestore per il monitoraggio

A.3

Conturizzazione delle utenze idriche

A.4

Impiego di sistemi di supporto alle decisioni finalizzato alla raccolta, l’utilizzazione e la diffusione di best practices finalizzate alla riduzione delle perdite

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORE S.10) [€]

15.080.249,25

4.975.000,00

2.662.500,00 12.417.749,25

4.975.000,00

11.902.944,96

232.500,00

11.902.944,96

232.500,00

143.203.346,55

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

73/ 93


INDICATORI AZIONI

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

AMMONTARE DELLE RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVA [€]

CANALI DI FINANZIAMENTO PO FEASR 2007-2013 [€]

PO FESR 2007-2013 [€]

P.O.R 2000-2006 [€]

FONTI STATALI [€]

ALTRO [€]

Ricognizione delle reti fognarie e della capacità dei depuratori esistenti rispetto agli abitanti serviti e monitoraggio della qualità delle acque

2.487.500,00

1. Attuazione degli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI 30.12.2002) ad oggi in fase di avvio.

44.483.802,18

13.220.170,27 21.600.017,57 9.663.614,33

2. Attuazione degli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ - 26.09.2005) ad oggi in fase di avvio.

4.220.764,67

4.220.764,67

3. Realizzazione di nuovi interventi in materia di depurazione

14.994.500,75

14.994.500,75

Adeguamento al D.lgs. 152/06 degli scarichi esistenti ed approvazione del Piano di Tutela delle Acque

2.487.500,00

2.487.500,00

TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORE S.11) [€]

68.674.067,60

B.1

S.11 - Quota di popolazione equivalente servita da depurazione

B.2

B.3

2.487.500,00

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

74 /93


INDICATORI AZIONI

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano S.11 - Quota di popolazione equivalente servita da depurazione

C.1

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

AMMONTARE DELLE RISORSE FINANZIARIE PER MODALITA' ATTUATIVA [€]

CANALI DI FINANZIAMENTO

PO FEASR 2007-2013 [€]

PO FESR 2007-2013 [€]

P.O.R 2000-2006 [€]

FONTI STATALI [€]

ALTRO [€]

1. Attuazione degli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI 30.12.2002) ad oggi in fase di avvio.

136.809.160,12

7.311.224,27 81.702.778,25 17.795.157,60

2. Attuazione degli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ - 26.09.2005) ad oggi in fase di avvio.

10.980.408,20

5.665.140,00

3. Realizzazione di nuovi interventi incidenti sul sistema idrico integrato

27.412.250,00

5.315.268,20

27.412.250,00

175.201.818,32 TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO IV OBIETTIVO DI SERVIZIO[€] 387.079.232,47 Nella presente tabella si è ritenuto opportuno riportare il quadro complessivo delle risorse finanziarie da allocare per ciascun indicatore viste le modifiche intervenute rispetto alla Delibera n. 265 del 27.02.2009 nella quale si era provveduto ad una prima definizione degli investimenti necessari. Si evidenzia che il totale degli investimenti da allocare al IV Obiettivo di Servizio è di 387.079.232,47 €, con un incremento di 102.236.629,67 € rispetto al totale delle risorse finanziarie indicate nella succitata D.G.R. n. 265/09 (€ 284.842.602,80). Tale risorse aggiuntive scaturiscono da una NOTE rimodulazione delle fonti finanziarie allocate alle azioni in tabella. Relativamente alla ripartizione dei finanziamenti sugli indicatori S.10 e S.11 a valere sui fondi FESR e FEASR 2007/2013 si precisa che la stessa potrebbe subire variazioni in base al programma degli interventi, ancora da concordare con gli Enti gestori. I fondi valorizzati nella colonna PO FESR 2007-2013 si riferiscono alla dotazione finanziaria attuale al 2011. TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (INDICATORI S.10 ed S.11) [€]

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

75 /93


TABELLA 3 OBIETTIVO IV: " Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato" INDICATORI AZIONI

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

1. Attuazione degli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI 30.12.2002) ad oggi in fase di avvio. A.1

2. Attuazione degli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ 26.09.2005) ad oggi in fase di avvio.

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1°SEMESTRE

A seguito della sessione di monitoraggio di dicembre 2007 dell'APQ-RI gli interventi che incidono sull'avanzamento dell'indicatore S.10 (n. 37) ed il cui ente attuatore è Acquedotto Lucano presentavano il seguente stato di attuazione : 16 erano in fase di esecuzione,5 erano in attesa di effettuare la consegna dei lavori, 2 erano in attesa della pubblicazione del bando di gara e 12 erano in fase di progettazione, 1 era in appalto ed 1 era in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo da parte del Consiglio di Amministrazione di A.L. S.p.a.. La percentuale dei costi realizzati rispetto al costo complessivo di questi interventi dell’APQ - RI che incidono sull'indicatore S.10 era del 28,24% per un totale di costi realizzati di 28.726.884,30 €.

A seguito della sessione di monitoraggio di dicembre 2008 dell'APQ-RI gli interventi che incidono sull'avanzamento dell'indicatore S.10 (n. 37) ed il cui ente attuatore è Acquedotto Lucano presentavano il seguente stato di attuazione : 2 erano conclusi, 5 erano in fase di collaudo,16 erano in fase di esecuzione,3 erano in attesa di effettuare la consegna dei lavori, 2 erano in attesa della pubblicazione del bando di gara e 9 erano in fase di progettazione. La percentuale dei costi realizzati rispetto al costo complessivo di questi interventi dell’APQ - RI che incidono sull'indicatore S.10 era del 39,78% per un totale di costi realizzati di 40.458.774,16 €.

A seguito della sessione di monitoraggio di giugno 2009 dell'APQ-RI gli interventi che incidono sull'avanzamento dell'indicatore S.10 (n. 37) ed il cui ente attuatore è Acquedotto Lucano presentano il seguente stato di attuazione : 5 sono conclusi, 2 hanno ultimato i lavori, 2 sono in fase di collaudo,16 sono in fase di esecuzione,1 è in attesa di effettuare la consegna dei lavori, 1 è in fase di appalto, 1 è in attesa della pubblicazione del bando di gara, 8 sono in fase di progettazione ed 1 è in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo da parte del Consiglio di Amministrazione di A.L. S.p.a.. La percentuale dei costi realizzati rispetto al costo complessivo di questi interventi è del 44,23%.

Non si registrano, anche nella sessione di monitoraggio di dicembre 2008 dell'APQRJ, cambiamenti in merito allo stato di attuazione dell'intervento di Colobraro che risulta ancora in fase di progettazione.

Non si registrano, anche nella sessione di monitoraggio di giugno 2009 dell'APQRJ, cambiamenti in merito allo stato di attuazione dell'intervento di Colobraro che risulta ancora in fase di progettazione tuttavia l'Ente di attuazione ha definito il cronoprogramma degli interventi in progettazione nell'ambito del quale, la fase conclusiva della progettazione è stata fissata per l'intervento in esame al 31.12.2010.

L'unico intervento dell'APQ-RJ che incide sull'avanzamento dell'indicatore S.10 è l'intervento nel comune di Colobraro per un importo di 1.298.827,13 € il cui Ente Attuatore Acquedotto Lucano s.p.a provvederà alla progettazione dell'intervento.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

76 /93


INDICATORI AZIONI

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

3. Attuazione degli interventi individuati nell'Ordinanza Ministeriale n. 3187 del 22.03.2002 emanata per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approvvigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Basilicata

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1°SEMESTRE

-

I tre interventi individuati nell'Ordinanza Ministeriale n. 3187 del 22.03.2002 emanata per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approv-vigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Basilicata e che incidono sull'indicatore S.10 sono tutti in fase di esecuzione per un avanzamento della spesa pari ad un 37,49% per un totale di costi realizzati di 2.999.236,15 €.

I tre interventi individuati nell'Ordinanza Ministeriale n. 3187 del 22.03.2002 emanata per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approv-vigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Basilicata e che incidono sull'indicatore S.10 sono tutti in fase di esecuzione per un avanzamento della spesa pari ad un 68,24%.

-

A dicembre 2007 il Piano d’Ambito aveva individuato le criticità infrastrutturali delle reti i cui effetti incidono sulla qualità e sulla gestione del servizio (estensione del servizio, dotazioni idriche, pressione, ecc.) ed aveva stilato un piano degli interventi nel settore acquedottistico, che prevedevano sia la ricostruzione di infrastrutture che non garantivano i livelli di funzionalità prefissati (a causa della loro vetustà e/o per il loro stato di conservazione fortemente deficitario) che interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria.

Ad oggi, per gli interventi da ammettere a finanziamento con la programmazione 2007-2013 sulle linee di Intervento di propria competenza, si sta concertando con l’A.A.T.O., alla luce dell’adozione del Piano di Tutela e della revisione del Piano d’Ambito, la definizione del programma d’investimenti e degli interventi finanziabili che sono finalizzati all’estensione, alla razionalizzazione ed alla qualificazione del servizio idrico integrato e che privilegino le azioni mirate al risparmio idrico

A.1

4. Realizzazione di nuovi interventi in materia di risorse idriche

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

77 /93


INDICATORI AZIONI

A.2

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI

Monitoraggio delle reti mediante telecontrollo e costituzione di un sistema informativo territoriale al servizio dell’ente gestore per il monitoraggio

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1°SEMESTRE

-

A dicembre 2008 il Piano d’Ambito prevedeva già un investimento per un sistema di telecontrollo comprendente una postazione centrale, un sistema di trasmissione dati e una serie di stazioni periferiche poste in punti strategici della rete quali opere di presa, sollevamenti, serbatoi, impianti di potabilizzazione e di depurazione. La spesa stimata ammontava a 42,5 M€. Relativamente alle reti idriche si deve precisare che la maggior parte di quest'ultime finanziate con la programmazione 2000-2006 e/o con l’Accordo di Programma Quadro in materia di Risorse Idriche erano già provviste di sistemi di telecontrollo, indispensabili per la ricerca e l’eliminazione delle perdite stesse. A dicembre 2008 si registra solo l'avanzamento degli interventi dell'APQ-RI provvisti di sistemi di telecontrollo.

Ad oggi, non si è ancora proceduto alla realizzazione del SIT; si registra l'avanzamento degli interventi dell'APQRI provvisti di sistemi di telecontrollo e si fà presente che poichè questi aspetti rientrano nell’Obiettivo Specifico VII.2 del PO FESR 2007 –2013 saranno finanziati anche altri interventi in merito tramite l’obiettivo operativo VII.2.3.

-

Lo stato di attuazione del progetto di “conturizzazione a giugno 2009 è il seguente: il progetto esecutivo è stato Il progetto di “conturizzazione completa approvato dalla stazione appaltante in utenze civili industriali e agricole e data 28/01/2009. La consegna dei lavori misurazione dell’acqua fornita dalle appaltati è avvenuta il 12/03/2009. principali reti di distribuzione della L’intervento sarà terminato entro il 2010 Regione Basilicata” finanziato con Legge e a regime consentirà una misura dei Obiettivo, strutturato inizialmente in modo volumi erogati nel settore agricolo, civile unitario, è stato suddiviso per la fase ed industriale, con circa 2.300 punti di realizzativa in due appalti differenziati: misura distribuiti su tutto il territorio fornitura e lavori. La consegna delle regionale, 14 Centri di Controllo forniture, avvenuta in più fasi, si è conclusa Periferici, un sistema informatico nel primo semestre del 2008. centrale (NOC) – nel quale confluiscono i dati provenienti dai CCP tramite la Rete Dati Regionale.

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

A.3

Conturizzazione delle utenze idriche

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

78 /93


INDICATORI AZIONI

S.10 Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano

S.11 - Quota di popolazione equivalente servita da depurazione

A.4

B.1

MODALITA' ATTUATIVE DELLE AZIONI Impiego di sistemi di supporto alle decisioni finalizzato alla raccolta, l’utilizzazione e la diffusione di best practices finalizzate alla riduzione delle perdite

Ricognizione delle reti fognarie e della capacità dei depuratori esistenti rispetto agli abitanti serviti e monitoraggio della qualita’ delle acque

AVANZAMENTO TEMPORALE DELLE MODALITA' ATTUATIVE ANNO 2007

ANNO 2008

ANNO 2009 – 1°SEMESTRE

-

-

Ad oggi questa azione non è stata ancora avviata.

-

A partire dal 2005 la Regione Basilicata aveva avviato, tramite la società Metapontum Agrobios S.r.l., un monitoraggio sulla tutela qualitativa delle acque secondo i parametri fissati dalla Direttiva 2000/60/CE e recepiti dal D.Lgs 152/06. A dicembre 2008 sono stati conclusi quattro interventi di monitoraggio inseriti nel Complemento di Programmazione del P.O.R. 2000-2006 così definiti: 1. “Programma di sorveglianza delle microalghe potenzialmente tossiche”; 2. “Progetto della rete di controllo delle acque sotterranee a rischio inquinamento da fonti agricole”; 3. “Progetto della rete di controllo dei corpi idrici significativi di ordine superiore al primo”; 4. “Attuazione della direttiva 78/659/CEE sulla qualità delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per la fauna ittica fluviale”.

Ad oggi, sono in corso di definizione gli agglomerati , intesi come A.E.T. (Abitanti Equivalenti Totali) che recapitano i loro reflui ad un impianto di depurazione. Una volta ultimato tale studio sarà possibile avere una diretta correlazione tra la capacità depurativa degli impianti e gli A.E. serviti con un indubbio vantaggio per ciò che riguarda il monitoraggio dell’intero sistema di collettamento e di depurazione dei reflui.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZI

79 /93


Con riferimento alle attività richiamate nelle tabelle 1, 2 e3 si precisa quanto segue:

5.3.1 - INDICATORE S.10

AZIONE A.1 - Investimenti destinati all’ammodernamento delle reti e costruzione di nuove reti:

- relativamente agli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la

Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI – stipulato il 30.12.2002) si riporta, di seguito, il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3 . INTERVENTI DELL' APQ- RI FUNZIONALI ALL'INDICATORE S.10 - AZIONE A.1 Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQ-RI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

4

A-42

VALSINNI

Acquedotti rurali: completamento rete idrica

€ 154.937,07

IN ESECUZIONE

5

A-43

VALSINNI

Rete idrica: centro abitato e zona 167

€ 361.519,83

IN ATTESA DI EFFETTUARE LA CONSEGNA DEI LAVORI

€ 1.240.436,32

IN ESECUZIONE

6

A-38

MASCHITO

Ristrutturazione e completamento rete idrica centro abitato e zona espansione

11

A-45

CANCELLARA

Ampliamento e adeguamento della rete idrica urbana

€ 1.316.965,09

IN PROGETTAZIONE

24

A-26

ACCETTURA

Ammodernamento e miglioramento della rete idrica comunale

€ 1.910.890,53

IN ESECUZIONE

26

A-50

MOLITERNO

Risanamento e razionalizzazione rete idrica comunale

€ 2.700.000,00

CONCLUSO

35

A-15

RIVELLO

Rifacimento rete idrica del centro storico

€ 1.500.000,00

IN ESECUZIONE

VENOSA

Realizzazione nuovo serbatoio comunale e collegamento alla rete di distribuzione dell'abitato

€ 3.615.198,29

IN COLLAUDO

€ 1.500.000,00

CONCLUSO

€ 1.300.000,00

IN PROGETTAZIONE

€ 1.549.370,70

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

39

A-21

40

A-12

BERNALDA

Ristrutturazione e completamento rete idrica del centro abitato e Metaponto (1° lotto funzionale)

46

A-35

OPPIDO LUCANO

Rifacimento rete idrica abitato

48

A-41

MARSICO NUOVO

Adeguamento captazione, adduzione e rete distributiva del centro abitato

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

80/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQ-RI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

54

A-7

SENISE

Rifacimento e adeguamento della rete idrica comunale

€ 5.164.568,99

IN PROGETTAZIONE

55

A-18

MARATEA

Rifacimento e completamento della rete idrica interna e salvaguardia aree sorgive

€ 3.500.000,00

IN ESECUZIONE

56

A-46

VIETRI DI POTENZA

Razionalizzazione ed integrazione acquedotto comunale

€ 1.446.079,32

IN ESECUZIONE

61

A-17

SANT'ARCANGELO

Razionalizzazione e completamento della rete idrica del centro abitato

€ 2.500.000,00

IN ESECUZIONE

68

A-4

POLICORO

Adeguamento e miglioramento della rete idrica del centro abitato

€ 3.000.000,00

IN PROGETTAZIONE

74

A-11

STIGLIANO

Rifacimento della rete idrica del centro abitato

€ 2.500.000,00

IN ESECUZIONE

75

A-23

GROTTOLE

Rifacimento rete idrica centro abitato

€ 1.200.000,00

IN ESECUZIONE

€ 3.100.000,00

IN ESECUZIONE

€ 5.600.000,00

IN APPALTO

€ 6.662.314,00

IN ESECUZIONE

€ 1.906.758,87

CONCLUSO

€ 5.164.568,99

IN ESECUZIONE

€ 3.150.000,00

CONCLUSO

Adeguamento, miglioramento e telecontrollo della rete idrica del centro urbano e delle frazioni Adeguamento e miglioramento della rete idrica del centro abitato e delle frazioni Ricostruzione rete idrica centro abitato - 2° lotto Rete idrica distributiva serbatoi "Pastena Alta, Pastena Bassa e Macilimieri" Apprestamento di risorse idriche, razionalizzazione degli impianti e della rete esistente; ampliamento rete idrica a servizio delle nuove aree - 1° stralcio Rifacimento rete idrica centro abitato

78

A-22

FILIANO

89

A-25

PISTICCI

90

A-36

S. SEVERINO LUCANO

92

A-10

LAGONEGRO

98

A-3

MELFI

108

A-40

LATRONICO

114

A-32

TITO

Razionalizzazione del sistema idrico nel territorio comunale

€ 6.715.000,00

LAVORI ULTIMATI

117

A-1

POTENZA

Completamento ed adeguamento della rete idrica della città e delle zone rurali

€ 6.000.000,00

IN PROGETTAZIONE

118

A-24

BRIENZA

€ 4.800.000,00

IN ESECUZIONE

119

A- 44

SAN FELE

€ 2.427.347,43

LAVORI ULTIMATI

Lavori di completamento e razionalizzazione dei sistemi idrici del territorio comunale Adeguamento ed ampliamento sistema di approvvigionamento idrico e della rete di distribuzione

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

81/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQ-RI

Localizzazione

120

A- 2

MATERA

121

A-29

CHIAROMONTE

122

A-47

ALIANO

123

A-30

MONTEMURRO

124

A-33

FRANCAVILLA SUL SINNI

125

A-34

FRANCAVILLA SUL SINNI

142

A-19

IRSINA

143

A-14

GENZANO DI LUCANIA

173

A-52

LAVELLO

Titolo Intervento Adeguamento e miglioramento della rete idrica della città di Matera e frazioni Timmari, etc.. Rifacimento rete idrica nel centro abitato e nelle c/de Pietrapica e Valle Pastori Ampliamento e risanamento rete idrica di distribuzione e realizzazione del nuovo serbatoio Completamento dell'adeguamento funzionale ed integrazione della rete idrica e telecontrollo dell'abitato Razionalizzazione infrastrutture acquedotto comunale, adeguamento ed ampliamento della rete idrica del centro abitato Costruzione acquedotti rurali nelle contrade Rifacimento ed adeguamento della rete idrica del centro urbano e della Borgata Taccone Ristrutturazione e adeguamento rete idrica comunale Rifacimento delle condotte idriche a servizio del centro urbano

Importo €

Stato del procedimento

€ 4.000.000,00

IN PROGETTAZIONE

€ 1.874.999,87

CONCLUSO

€ 1.000.000,00

IN COLLAUDO

€ 1.520.000,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

€ 1.524.860,00

IN PROGETTAZIONE

€ 475.140,00

IN ESECUZIONE

€ 3.150.000,00

IN ESECUZIONE

€ 1.500.000,00

IN ESECUZIONE

€ 4.683.293,10

IN PROGETTAZIONE

IMPORTO TOTALE INTERVENTI € 101.714.248,40

Si precisa che dai dati della sessione di monitoraggio al 30.06.09 dell’APQ –RI rispetto all’importo totale dei suddetti interventi (101.714.248,40 €) si è ad un 44,23 % della spesa per un totale di costi realizzati di 44.991.648,68 €. - relativamente

agli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di

Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ stipulato il 26.09.2005) si riporta, di seguito, il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3. INTERVENTI DELL' APQ- RJ FUNZIONALI ALL'INDICATORE S.10 - AZIONE A.1 N. Intervento Localizzazione 8

COLOBRARO

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

Esecuzione dei lavori di rete idrica urbana

€ 1.298.827,13

IN PROGETTAZIONE

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

82/ 93


- relativamente agli interventi individuati nell'Ordinanza Ministeriale n. 3187 del

22.03.2002 emanata per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approv-vigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Basilicata si riporta, di seguito, il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3.

INTERVENTI EMERGENZA IDRICA FUNZIONALI ALL'INDICATORE S.10 - AZIONE A.1 N. Stato del Localizzazione Titolo Intervento Importo € INTERVENTO procedimento n. 3187/2002 CASTELLUCCIO Adeguamento e completamento della rete 1.854.474,45 IN ESECUZIONE scheda n. 4.b idrica del centro abitato II° Lotto INFERIORE n. 3187/2002 scheda n. 8

VIGGIANELLO

n. 3187/2002 scheda n. 11

BELLA

Comune di Viggianello - Rifacimento rete idrica centro abitato Comune di Bella - Captazione sorgenti, adduzione e riefficientamento rete idropotabile IMPORTO TOTALE INTERVENTI

5.345.102,36

IN ESECUZIONE

800.000,00

IN ESECUZIONE

7.999.576,81 €

Si precisa che rispetto all’importo totale dei suddetti interventi (7.999.576,81 €) si è ad un 68,24 % della spesa per un totale di costi realizzati di 5.459.285,08 €.

5.3.2 - INDICATORE S.11

AZIONE B.1 - Ricognizione delle reti fognarie e della capacità dei depuratori esistenti rispetto agli abitanti serviti e monitoraggio della qualità delle acque

- Con nota n. 193314/75AC del 20.10.09 la Regione Basilicata ha provveduto ad inoltrare

all’ISTAT il questionario richiesto in merito alla definizione degli agglomerati della Regione stessa. In particolare, alla Regione era stato chiesto di verificare con l’aiuto dell’Ente Gestore del servizio, la lista degli agglomerati fornita dal Ministero dell’ambiente e proveniente dal questionario UWWTD 2007 aggiornato al 31/07/2008 che riguardava gli agglomerati di consistenza superiore a 2000 abitanti equivalenti. Ad oggi, è stato possibile individuare gli agglomerati della Regione che recapitano i reflui in impianti di depurazione gestiti da Acquedotto Lucano mentre sono in corso di definizione i restanti.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

83/ 93


AZIONE B.2 - Investimenti destinati all’ammodernamento e alla costruzione di nuovi impianti di depurazione:

- relativamente agli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la

Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI – stipulato il 30.12.2002) si riporta, di seguito, il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3. INTERVENTI DELL' APQ- RI FUNZIONALI ALL'INDICATORE S.11 - AZIONE B.2 Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

2

C-4

ATELLA

Adeguamento impianti di depurazione reflui urbani

€ 250.000,00

IN PROGETTAZIONE

8

C-5.2

BARILE

Ripristino impianto di depurazione

€ 619.748,27

IN PROGETTAZIONE

27

B-4

PICERNO

Completamento rete fognaria di collettamento acque reflue civili all'impianto di depurazione

€ 1.523.547,85

CONCLUSO

47

B-38

OPPIDO LUCANO

Collettamento reflui zona PIP

€ 500.000,00

CONCLUSO

57

B-32

ROTONDELLA

Completamento e razionalizzazione delle opere di collettamento e depurazione del territorio comunale

€ 1.300.000,00

IN ESECUZIONE

B-14

PROVINCIA DI POTENZA

Lavori di collettamento reflui dei comuni di Avigliano, Pietragalla, Acerenza, Oppido € 1.133.130,08 Lucano, e realizzazione del depuratore consortile- intervento A

IN ATTESA DI EFFETTUARE LA CONSEGNA DEI LAVORI

76 b

B-14

PROVINCIA DI POTENZA

Lavori di collettamento reflui dei comuni di Avigliano, Pietragalla, Acerenza, Oppido € 8.480.937,92 Lucano, e realizzazione del depuratore consortile- intervento B

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

86

B-68

BRINDISI DI MONTAGNA

76 a

Adeguamento impianto depurazione

Collettamento con parziale rifacimento reti fognarie dell'abitato di Pisticci. Collettamento con parziale rifacimento delle € 6.662.934,00 reti fognarie delle frazioni di Tinchi e Marconia all'impianto di depurazione S. Basilio Completamento, potenziamento e razionalizzazione del sistema fognario con € 2.502.233,68 relativi impianti di depurazione

88

B-3

PISTICCI

97

C-1

MELFI

105

B-35

PIGNOLA

Collettamento c.da Campo di Giorgio al nuovo impianto di depurazione di Potenza

SATRIANO DI LUCANIA

Collettamento e adduzione all'impianto di depurazione della zona industriale di Isca Pantanelle delle acque reflue del territorio extraurbano del comune di Satriano

126

B-25

€ 70.000,00

IN ATTESA DI EFFETTUARE LA CONSEGNA DEI LAVORI

IN PROGETTAZIONE

IN PROGETTAZIONE

€ 2.446.279,39

IN ESECUZIONE

€ 2.453.170,27

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

84/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

133

B-10

MATERA

134

B-64

PESCOPAGANO

144

B-9

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

Razionalizzazione del sistema depurativo, collettamento principale e fognario dell'area Peep Agna Le Piane, Borgo Picciano A e B, € 3.500.000,00 Lamione Agna, PAIP 2 Via Gravina, Via IV Novembre. Collettamento e trattamento dei reflui in località Montecalvo e completamento rete fognaria in via Roma

IN COLLAUDO

€ 1.000.000,00

IN PROGETTAZIONE

GENZANO DI LUCANIA

Collettamento acque reflue urbane all'impianto di depurazione ed adeguamento € 3.197.000,00 dello stesso al D.Lgs n. 152/99

IN PROGETTAZIONE

Reti smaltimento acque reflue centro storico ed adeguamento tecnologico impianto di € 3.500.000,00 depurazione e rifacimento rete fognaria Borgo Macchia

IN PROGETTAZIONE

147

B-20

FERRANDINA

160

B-65

NOVA SIRI

Completamento e razionalizzazione delle opere di collettamento e depurazione del territorio comunale

€ 2.478.993,12

IN ESECUZIONE

162

B-45

SAN MAURO FORTE

Adeguamento del depuratore e completamento della rete fognaria del centro abitato

€ 800.000,00

IN APPALTO

ROCCANOVA

Rifacimento, razionalizzazione e completamento della rete fognaria ed adeguamento e costruzione impianto di depurazione

€ 2.065.827,60

CONCLUSO

170

B-17

IMPORTO TOTALE INTERVENTI € 44.483.802,18

Si precisa che dai dati della sessione di monitoraggio al 30.06.09 dell’APQ –RI rispetto all’importo totale dei suddetti interventi (44.483.802,18 €) si è ad un 16,79 % della spesa per un totale di costi realizzati di 7.470.260,07 €. - relativamente

agli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di

Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ stipulato il 26.09.2005) si riporta, di seguito, il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3. INTERVENTI DELL' APQ- RJ FUNZIONALI ALL'INDICATORE S.11 - AZIONE B.2 codice

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

7

BERNALDA

RISTRUTTURAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI COLLETTAMENTO REFLUI NEL CENTRO ABITATO E ZONA METAPONTO

€ 4.220.764,67

IN PROGETTAZIONE

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

85/ 93


AZIONE C.1 - Nuovi investimenti destinati al sistema idrico integrato

- relativamente agli interventi individuati nell'Accordo di Programma Quadro per la

Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Basilicata (APQ – RI – stipulato il 30.12.2002) si riporta di seguito il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3;

Codice A.I.

INTERVENTI DELL' APQ- RI FUNZIONALI AGLI INDICATORI S.10 ED S.11 - AZIONE C.1 Allegato e numero Stato del Localizzazione Titolo Intervento Importo € procedimento dell’APQRI

3

A-28

ATELLA

Adeguamento rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 1.200.000,00

IN ESECUZIONE

7

C-5.1

BARILE

Ripristino rete idrica e fognaria

€ 1.810.000,00

CONCLUSO

9

A-27

TURSI

€ 2.500.000,00

CONCLUSO

10

B-5

RUOTI

€ 4.890.000,00

IN ESECUZIONE

12

B-50

SAN GIORGIO LUCANO

Interventi rete fognaria

€ 800.000,00

CONCLUSO

€ 7.500.000,00

CONCLUSO

Realizzazione della rete idrica del centro abitato (Rete fognante cittadina e nuovo impianto di depurazione) Adeguamento della rete idrica, collettamento e depurazione delle acque reflue del territorio extraurbano del comune di Ruoti

13

C-2

RIONERO IN VUL.

Risanamento della rete idrica e del collettore Fosso Imperatore e realizzazione collettore principale acque nere del centro abitato (1° lotto funzionale)

14

B-39

PIETRAGALLA

Lavori per la separazione del sistema fognario nel centro abitato e delle frazioni

€ 4.054.186,66

IN ESECUZIONE

17

B-37

ABRIOLA

Ampliamento, ammodernamento e miglioramento della rete fognaria del centro abitato e a servizio delle frazioni

€ 2.312.000,00

IN ESECUZIONE

18

B-8

TRIVIGNO

Adeguamento rete fognaria del centro abitato

€ 985.000,00

IN PROGETTAZIONE

19

B-44

NOEPOLI

Adeguamento e miglioramento della rete fognaria urbana

€ 1.004.508,67

IN COLLAUDO

20

B-7

GUARDIA PERTICARA

Ampliamento, ammodernamento e miglioramento della rete fognaria

€ 981.268,10

IN APPALTO

21

B-1

CORLETO PERTICARA

Completamento e miglioramento della rete idrica e fognaria urbana

€ 2.946.386,61

IN ESECUZIONE

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

86/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

22

B-27

CANCELLARA

Adeguamento e ampliamento della rete fognaria

€ 2.711.398,72

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

GRUMENTO NOVA

Adeguamento della rete fognaria del centro abitato

€ 1.600.000,00

IN ATTESA DI EFFETTUARE LA CONSEGNA DEI LAVORI

€ 1.860.000,00

IN ESECUZIONE

23

B-61

25

B-33

MASCHITO

Ristrutturazione e completamento della rete fognaria centro abitato e zone di espansione e ampliamento e adeguamento impianto di depurazione

28

A-9

AVIGLIANO

Rifacimento e adeguamento della rete idrica e fognaria dell'abitato e delle frazioni rurali

€ 5.164.568,99

IN PROGETTAZIONE

33

A-8

MONTALBANO JONICO

Rifacimento rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 4.500.000,00

IN PROGETTAZIONE

37

B-63

SAVOIA DI LUCANIA

Adeguamento e miglioramento della rete fognaria

€ 1.100.000,00

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

38

B-30

VENOSA

Razionalizzazione e potenziamento del sistema fognario e adeguamento dell'impianto di depurazione cittadino

€ 6.555.770,04

IN COLLAUDO

42

B-53

FARDELLA

Razionalizzazione della rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 1.500.000,00

IN PROGETTAZIONE

44

B-18

CALVELLO

Rete fognaria zona di espansione Zona A (Fosso santile)

€ 925.000,00

IN ESECUZIONE

45

B-19

CALVELLO

Rete fognaria zona di espansione Zona B

€ 925.000,00

IN ESECUZIONE

51

B-22

MARSICOVETERE

Lavori di completamento delle reti di scarico acque bianche e nere della frazione Villa d'Agri

€ 3.924.902,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

60

A-49

CIRIGLIANO

Rifacimento rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 700.000,00

IN ESECUZIONE

€ 1.337.623,37

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

62

B-31

CALCIANO

Progetto per l'adeguamento e miglioramento della rete fognaria bianca e nera

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

87/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

69

B-43

GORGOGLIONE

Rifacimento e adeguamento rete idrica, fognaria e depuratore

€ 850.000,00

IN ESECUZIONE

70

B-36

VIGGIANELLO

Completamento e adeguamento della rete fognaria delle frazioni ricadenti nello schema Mercure e Sinni

€ 1.549.361,97

IN ESECUZIONE

72

B-12

TERRANOVA DEL POLLINO

Collegamento collettori p.zza Carminep.zza Virgallita e razionalizzazione dell'impianto fognario del centro urbano

€ 900.000,00

IN ESECUZIONE

73

B-41

MONTESCAGLIOSO

Completamento e razionalizzazione della rete fognaria ed idrica del centro abitato

€ 5.000.000,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

77

B-13

ACERENZA

Ampliamento e ammodernamento della rete fognaria del centro abitato

€ 4.533.025,00

IN ESECUZIONE

79

B-66

RUVO DEL MONTE

Adeguamento rete fognaria urbana

€ 1.266.765,48

IN ESECUZIONE

82

B-15

GALLICCHIO

Ampliamento, ammodernamento e miglioramento della rete fognaria

€ 1.500.000,00

CONCLUSO

83

A-20

NEMOLI

Lavori di rifacimento e potenziamento rete idrica e fognaria del centro abitato e frazioni

€ 800.000,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

87

B-59

SAN CHIRICO NUOVO

Adeguamento della rete idrica e fognaria del centro abitato e dell'impianto di depurazione

€ 1.200.000,00

IN PROGETTAZIONE

95

A-37

MIGLIONICO

Completamento e potenziamento della rete idrica e fognaria del centro abitato e zone rurali

€ 2.800.000,00

LAVORI ULTIMATI

€ 1.100.000,00

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

€ 516.456,90

CONCLUSO

€ 1.500.000,00

IN ESECUZIONE

€ 5.500.000,00

IN ESECUZIONE

102

B-46

CASTELSARACENO

106

B-51

GRASSANO

107

A-13

GRASSANO

109 a

A-.5

LAURIA

109 b

A-5

LAURIA

110

B-2

POTENZA

111

C-6

LATRONICO

Adeguamento ed ampliamento della rete idrica, fognaria e dell'impianto di depurazione cittadino

Rifacimento dei tronchi fognanti del centro abitato zona Ovest Rifacimento rete fognaria del centro abitato Ammodernamento, ampliamento e razionalizzazione della rete fognante, dell'impianto di depurazione e realizzazione condotta raccolta acque bianche sul territorio comunale

Lavori di Sollevamento S2 e S3 nella zona Galdo del Comune di Lauria € 300.000,00 somma urgenza Completamento della rete fognaria della € 12.000.000,00 città e zone rurali Razionalizzazione ciclo integrato acque € 1.849.999,74 Zona Torre

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

IN ESECUZIONE IN APPALTO IN ESECUZIONE

88/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

113

B-24

SAN FELE

115

B-29

POLICORO

116

B-28

LAURENZANA

127

B-60

MONTEMILONE

129

B-26

EPISCOPIA

131

A-51

BANZI

135

B-34

MOLITERNO

140

B-11

TOLVE

141

B-67

GARAGUSO

145

B-52

CASTELLUCCIO INFERIORE

146

B-40

POMARICO

151

B-49

153

Importo €

Stato del procedimento

€ 1.017.420,09

LAVORI ULTIMATI

€ 3.300.000,00

IN COLLAUDO

€ 1.239.496,56

IN PROGETTAZIONE

€ 750.000,00

IN PROGETTAZIONE

€ 500.000,00

IN PROGETTAZIONE

€ 1.331.665,00

IN APPALTO

€ 1.347.952,51

IN COLLAUDO

€ 1.600.000,00

IN ESECUZIONE

€ 500.000,00

IN ESECUZIONE

€ 1.500.000,00

IN PROGETTAZIONE

Ristrutturazione rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 1.918.732,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

SAN MARTINO D'AGRI

Rifacimento rete idrica e fognaria e adeguamento impianto di depurazione

€ 858.700,00

IN PROGETTAZIONE

A-16

PALAZZO S. GERVASIO

Sistemazione rete idrica e fognaria del centro abitato

€ 1.000.000,00

IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI GARA

156

B-55

ROTONDA

€ 1.500.000,00

IN PROGETTAZIONE

157

B-6

SANT'ANGELO LE FRATTE

€ 258.228,45

IN ESECUZIONE

158

B-42

TRICARICO

Razionalizzazione delle reti fognarie e dell'impianto di depurazione Lavori di costruzione della rete fognaria in località Fellana Completamento e razionalizzazione della rete fognaria del centro abitato e delle opere di collettamento e depurazione nel territorio comunale

€ 3.000.000,00

IN ESECUZIONE

Titolo Intervento Razionalizzazione del servizio fognario e di trattamento delle acque reflue del centro urbano Collettamento fognario del territorio comunale Razionalizzazione della rete fognaria dell'abitato (acque nere) e adeguamento impianto di depurazione Nuovi tronchi fognari ed idrici del centro abitato Completamento del sistema fognario e depurativo del territorio comunale ed integrazione del sistema acquedottistico Rete idrica e fognaria centro abitato Razionalizzazione sistema fognario del centro abitato Rifacimento e adeguamento della rete fognaria del centro abitato Lavori per interventi urgenti all'impianto fognario del centro storico Miglioramento e completamento della rete fognaria nel centro abitato

164

B-57

RAPONE

Adeguamento della rete fognaria

€ 1.342.787,94

IL PROGETTO ESECUTIVO E’ IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE GESTORE

166

B-54

SALANDRA

Ristrutturazione della rete fognaria del centro abitato e costruzione impianto di depurazione

€ 1.092.913,80

IN PROGETTAZIONE

167

B-56

CERSOSIMO

Lavori di adeguamento funzionale e completamento della rete fognaria comunale

€ 1.548.041,52

IN COLLAUDO

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

89/ 93


Codice A.I.

Allegato e numero dell’APQRI

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

168

B-58

TRAMUTOLA

Risanamento della rete fognaria urbana

€ 100.000,00

IN ATTESA DI EFFETTUARE LA CONSEGNA DEI LAVORI

171

B-62

SARCONI

€ 1.650.000,00

IN ESECUZIONE

172

A-6

TRECCHINA

€ 2.500.000,00

IN ESECUZIONE

Rifacimento ed adeguamento della rete fognaria urbana e collettamento al depuratore consortile Razionalizzazione impianto rete idrica e fognaria

IMPORTO TOTALE INTERVENTI € 136.809.160,12

Si precisa che dai dati della sessione di monitoraggio al 30.06.09 dell’APQ –RI rispetto all’importo totale dei suddetti interventi (136.809.160,12 €) si è ad un 37,63 % della spesa per un totale di costi realizzati di 51.478.759,25 €. - relativamente

agli interventi individuati nell'Atto integrativo dell’Accordo di

Programma Quadro APQ– RI (denominato APQ-RJ stipulato il 26.09.2005) si riporta di seguito il dettaglio dello stato di attuazione a giugno 2009 indicato in tabella 3. Codice A.I.

Localizzazione

Titolo Intervento

Importo €

Stato del procedimento

3

MURO LUCANO

ADEGUAMENTO DELLA RETE IDRICA E FOGNARIA DEL CENTRO ABITATO

€ 2.717.097,82

IN PROGETTAZIONE

5

VIGGIANO

RIFACIMENTO DELLA RETE IDRICA E FOGNARIA DEL CENTRO ABITATO DI VIGGIANO

€ 2.065.827,60

IN PROGETTAZIONE

6

MARATEA

ADEGUAMENTO RETI FOGNARIE

€ 6.197.482,78

IN PROGETTAZIONE

IMPORTO TOTALE INTERVENTI € 10.980.408,20

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

90/ 93


5.4 CRITICITA’ E SOLUZIONI A tutt’oggi, per un celere incremento dell’indicatore S.11 ed al fine di raggiungere il target previsto, le criticità da evidenziare sono:

Esatta definizione del numero di abitanti equivalenti serviti da ogni depuratore e ridefinizione dell’agglomerato corrispondente. Occorre una più corretta ridefinizione degli agglomerati definiti dall’ISTAT poiché alcuni Comuni sono forniti di più impianti di depurazione in un unico agglomerato, ma spesso in alcuni di essi recapitano i reflui del Comune adiacente. Tale ridefinizione, insieme ad un più corretto calcolo degli abitanti equivalenti totali urbani serviti (determinati considerando il carico medio settimanale e non quello annuo che non tiene conto delle presenze fluttuanti) contribuirà in maniera rilevante al raggiungimento del target previsto. Inoltre, si sottolinea che questa ricognizione sarà indispensabile anche per rimuovere le criticità relative ai procedimenti di infrazione europei sui depuratori regionali. Si precisa che all’oggi lo studio sulla ridefinizione degli agglomerati è in fase di sperimentazione, come progetto pilota, per la sola città di Matera a seguito della convenzione con la SOGESID S.p.A. nell’ambito dell’assistenza tecnica centrale all’attuazione degli OdS

finanziata dal Ministero

dell’Ambiente.

Adozione del Piano di tutela delle acque – Il Piano di Tutela delle Acque, redatto ai sensi del D. Lgs.152/06, è stato adottato con D.G.R. 1888 del 21/11/2008 ed è ancora in iter la fase di approvazione.

Costruzione di nuovi depuratori e manutenzione dei depuratori esistenti - Gli interventi di manutenzione e quelli di costruzione di nuovi depuratori, finanziati con la programmazione 2000-2006 e con gli Accordi di Programma Quadro in materia di Risorse Idriche, sono fondamentali per aumentare la qualità del servizio offerto ai cittadini; è però indispensabile la revisione dei sistemi depurativi in aree sensibili.

Infine, per un celere incremento di entrambi gli indicatori S.10 ed S.11 si sottolinea la necessità di accelerare le attività inerenti la definizione e l’avvio degli interventi da ammettere a finanziamento con la programmazione 2007-2013 sulle linee di Intervento del servizio idrico integrato.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

91/ 93


5.5 L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA Pur confermando la strategia per il raggiungimento dei target degli indicatori del IV OdS, così come individuata nell’approvato Piano d’Azione, ad oggi, l’implementazione delle modalità attuative delle azioni, ha consentito di perfezionare il programma delle attività di seguito presentato: alla luce dell’adozione del Piano di Tutela e della revisione del Piano d’Ambito saranno individuati gli interventi da ammettere a finanziamento con la programmazione 20072013 sulle linee di Intervento del servizio idrico integrato; la ridefinizione degli agglomerati definiti dall’ISTAT nel settore depurativo consentirà sia una

riorganizzazione/razionalizzazione

del

servizio

di

depurazione,

che

una

programmazione più efficace ed efficiente, calata sul territorio e le sue esigenze; la Regione Basilicata indirizzerà particolare attenzione sia alla definizione dei sistemi di monitoraggio sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo, così come previsto dalla Direttiva “Acque 2000/60 CE” e da attuare sulle linee di intervento della nuova programmazione, sia al telecontrollo delle portate idriche e dei volumi accumulati su tutto il territorio regionale, con un primo potenziamento del sistema di monitoraggio delle utenze civili agricole ed industriali presenti sul territorio che è già in fase di attuazione tramite il progetto di Conturizzazione.

1° RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

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6.

ALLEGATI

6.1 LETTERA TRASMISSIONE RAOS 6.2 PIANO TEMATICO 1째 OBIETTIVO DI SERVIZIO

1째 RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

93/ 93


ALLEGATI RAPPORTO ANNUALE DEL PIANO D’AZIONE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO RAOS N. 1


DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE

Via Vincenzo Verrastro, 4 – 85100 Potenza Tel. 0971/668323 Fax 668336 francecso.pesce@regione.basilicata.it

Protocollo N° 203524/71AP Potenza,03.11.09 Dott.ssa Sabina De Luca Direttore Generale Direzione Generale per la Politica Unitaria e Comunitaria Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica Ministero dello Sviluppo Economico Via Sicilia, 162/d 00187 Roma

Dott.ssa Iolanda Anselmo Dott.ssa Valeria Raffaele Direzione Generale per la Politica Unitaria e Comunitaria Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica Ministero dello Sviluppo Economico Via Sicilia, 162/d 00187 Roma

Oggetto: Trasmissione primo Rapporto Annuale Obiettivi di Servizio (RAOS) – Regione Basilicata Si trasmette il primo Rapporto Annuale Obiettivi di Servizio sullo stato d’attuazione del “Piano d’Azione per il raggiungimento degli Obiettivi di Servizio del Quadro Strategico Nazionale 20072013” approvato dalla Regione Basilicata con DGR n° 1278 del 6/08/2008 e successiva integrazione con DGR n° 265 del 27/02/2009. Si rende noto che con DGR n° 1854 del 3/11/2009 è stato approvato il Piano d’Azione tematico relativo all’obiettivo Istruzione quale integrazione al Piano d’Azione 2007-2013 della Regione Basilicata, allegato alla presente. Distinti saluti FIRMATO Dott. Francesco Pesce Per informazioni Dott.ssa Annunziata Caiazzo Responsabile P.O. Obiettivi di Servizio 2007-2013 Tel. 0971.668189-25-23 Fax. 0971.668336 E-mail nunzia.caiazzo@regione.basilicata.it


Allegato “A”

OBIETTIVI DI SERVIZIO

PIANO D’AZIONE 2007-2013 INTEGRAZIONE PIANO TEMATICO ISTRUZIONE – I OBIETTIVO DI SERVIZIO

OTTOBRE 2009


REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO FORMAZIONE, LAVORO, CULTURA E SPORT

OBIETTIVI DI SERVIZIO 2007-2013

OBIETTIVO I ISTRUZIONE “Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione”

PIANO D’AZIONE TEMATICO

(ottobre 2009)

1

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REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO FORMAZIONE, LAVORO, CULTURA E SPORT

OBIETTIVO DI SERVIZIO ISTRUZIONE 1.

PREMESSA ................................................................................................................................................................. 3

2.

DESCRIZIONE DEGLI INDICATORI........................................................................................................................ 3

3.

IL QUADRO NORMATIVO ........................................................................................................................................ 5 3.1 Quadro normativo nazionale............................................................................................................................ 5 3.2 Quadro normativo regionale ............................................................................................................................ 6

4. IL CONTESTO OPERATIVO DELLA SCUOLA LUCANA: LA POPOLAZIONE SCOLASTICA STRUTTURE E INFRASTRUTTURE, RETI TRA GLI ATTORI DEL SISTEMA.......................................................................................... 7 4.1 La popolazione scolastica regionale ................................................................................................................ 7 4.2 Il fenomeno della dispersione scolastica (indicatore S01) ............................................................................. 10 4.3 Le competenze degli studenti in lettura in base al test PISA effettuato dall’OCSE (indicatore S02) ........... 15 4.4 Le competenze degli studenti in matematica in base al test PISA effettuato dall’OCSE (indicatore S03) ...... 17 4.3 I livelli di conoscenza e competenza dei giovani secondo la metodologia INVALSI...................................... 19 4.5 Accesso e uso delle strutture e infrastrutture scolastiche – “La capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale” ............................................................................................ 24 4.6 Il sistema di rete delle istituzioni scolastiche lucane...................................................................................... 27 4.7 Le criticità del sistema scolastico regionale................................................................................................... 28 5.

L’ORGANIZZAZIONE DELLE AZIONI ................................................................................................................... 30 5.1 Gli obiettivi strategici..................................................................................................................................... 30 5.2 Le Azioni Operative ........................................................................................................................................ 30

6.

PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA ...................................................................................................................... 34 6.1 Fonti di finanziamento e raccordo con le azioni programmabili .................................................................... 34

7

GLI ATTORI ISTITUZIONALI E LA GOVERNANCE DEL PIANO DI AZIONE ..................................................... 39

8

MODALITA’ ORGANIZZATIVE, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLE AZIONI...................................... 40

9

MODALITA’ PER LA PUBBLICITA’ E LA COMUNICAZIONE DELLE AZIONI .................................................. 40

2

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1. PREMESSA Tra i principali fattori di sviluppo socio-economico vengono ormai annoverati da tempo in maniera indiscussa la dotazione e l’accumulazione del capitale umano. Negli ultimi anni, difatti, è stata ribaltata la posizione tradizionale che attribuiva la crescita economica principalmente all’accumulazione del capitale fisico individuando nella sequenza capitale umano-sviluppo- capitale fisico la progressione che conduce all’aumento di competitività complessivo di un sistema territoriale. I divari nell’istruzione di base riscontrati tra le regioni del Sud Italia e quelle del Centro-Nord, del resto, non fanno altro che confermare tale posizione. Le impegnative sfide dell’agenda di Lisbona 2000 in merito agli obiettivi strategici dei sistemi europei d’istruzione e formazione sollecitano un’azione incisiva della scuola di base soprattutto per prevenire la dispersione scolastica e per promuovere la diffusione della cultura matematica e scientifica. Tra le priorità strategiche definite nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 la Priorità 1 è costituita dal “miglioramento e valorizzazione del sistema di istruzione” ed è proprio la considerazione della qualità delle risorse umane quale fattore strategico delle politiche generali di sviluppo ad aver portato a ricomprendere l’istruzione tra i servizi pubblici essenziali individuati nell’ambito del QSN, vale a dire quei servizi collettivi la cui attuale assenza o debolezza comporta condizioni di disagio generalizzato, percezione di arretratezza e non competitività di un’area. In particolare, tra gli obiettivi considerati significativi sia per valutare l’effettiva capacità di cambiamento delle condizioni di vita e benessere nei territori interessati, sia per la necessaria capacità di integrazione virtuosa tra politica regionale e politiche ordinarie l’obiettivo prescelto relativamente all’istruzione è quello di “Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione”, ovvero, innalzare le conoscenze degli studenti, migliorando la qualità dei circuiti formativi e i livelli di istruzione della popolazione, abbattendo la dispersione scolastica, in termini di abbandoni precoci, ed accrescendo il tasso di scolarizzazione.

2. DESCRIZIONE DEGLI INDICATORI La consapevolezza che l’individuazione di un obiettivo di servizio nell’ambito delle politiche regionali non ne garantisce il relativo conseguimento ha condotto ad associare allo stesso degli indicatori che ne potessero misurare il progressivo raggiungimento cui è legata l’erogazione di un premio finanziario al quale concorrono le otto regioni del Mezzogiorno e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca in ragione della centralità del ruolo ricoperto da quest’ultimo nell’attuazione delle politiche per l’Obiettivo di Servizio Istruzione. Relativamente all’Obiettivo “Elevare le competenze degli studenti e le capacità di apprendimento della popolazione" sono stati identificati tre indicatori finalizzati a misurare l’effettivo miglioramento del servizio: Indicatore S.01: Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni; Indicatore S.02: percentuali di quindicenni con al massimo il primo livello di competenza in lettura del test PISA effettuato dall’OCSE; Indicatore S.03: percentuali di quindicenni con al massimo il primo livello di competenza in matematica del test PISA effettuato dall’OCSE. In particolare, gli indicatori adottati contribuiscono all’Obiettivo, attraverso: - La riduzione degli abbandoni scolastici precoci ed il conseguente aumento del tasso di scolarizzazione per la scuola secondaria superiore (S.01); - L’innalzamento del livello delle competenze di base in lettura e di tipo matematico (S02 e S.03), ritenute significativa espressione del livello di qualità del servizio istruzione. 3

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Nella tabella che segue sono riportati le baseline ed i target da conseguire al 2013. Tab. 1 – Indicatori obiettivo istruzione: baseline e target al 2013 INDICATORI

DESCRIZIONE

BASELINE

TARGET AL 2013

S.01 – Giovani che abbandonano prematuramente gli studi

Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla regione di durata superiore ai 2 anni

15,2% (2006)

10%

S.02 – Studenti con scarse competenze in lettura

Percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza in lettura secondo la scala del test PISA effettuato dall’OCSE

35%* (2003)

20%

S.03 – Studenti con scarse competenze in matematica

Percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza in matematica secondo la scala del test PISA effettuato dall’OCSE

47,5%* (2003)

21%

* Per gli indicatori S.02 e S.03 non si dispone di dati regionali al 2003 adottato come baseline, ma unicamente di valori aggregati per macroarea. Nel caso specifico i valori riportati si riferiscono alla macroarea Mezzogiorno.

La scadenza per la verifica del raggiungimento dei target è fissata al 30 novembre del 2013. La verifica finale del 2013 è preceduta da una verifica intermedia fissata al 30 novembre 2009. La verifica intermedia per il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca relativamente ai due indicatori sulle competenze degli studenti di fonte PISA-OCSE è spostata in avanti dopo la diffusione dei risultati dell’indagine del 2009 (prevista per giugno 2010). Le risorse premiali previste per la Regione Basilicata, in caso di raggiungimento di tutti target previsti, ammontano a 34,32 MEURO Di seguito si riporta l’allocazione del premio teorico per la Regione Basilicata e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca relativa all’obiettivo Istruzione. Tab. 2 – Risorse premiali per indicatore (Milioni di euro) AMMINISTRAZIONE REGIONE BASILICATA MIN. P. ISTRUZIONE

INDICATORI ISTRUZIONE S.01 S.02 S.03 11,44 11,44 11,44 20,42 20,42 20,42

TOTALE RISORSE 34,32 61,26

Al momento della verifica intermedia sarà assegnata alle Regioni una quota delle risorse premiali previste in ragione della progressione registrata in direzione del target.

4

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3. IL QUADRO NORMATIVO 3.1

Quadro normativo nazionale

L'obbligo formativo, istituito dall’art. n. 68 della Legge 144/99 (successivamente modificato dal D.lgs n. 226/2005), è un dovere ma, soprattutto, il diritto di frequentare attività formative fino all'età di 18 anni, il cui obiettivo è quello di rendere i giovani capaci di definire consapevolmente il proprio progetto di vita e di muoversi nel mondo del lavoro. Con il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, viene istituito il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, relativo alle scuole di ogni ordine e grado. Con la Legge 15 marzo 1997, n. 59, il Legislatore delega il Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa.

Importanti deleghe in materia di programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale, programmazione della rete scolastica nonché di potestà legislativa in materia di istruzione vengono assegnate alle Regioni con il D.Lgs. 112/1998 e, successivamente, nel 2001 con la riforma dell’articolo V della Costituzione. La Legge 28 marzo 2003 n. 53 “Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”, all’art. 2 “Sistema educativo di istruzione e di formazione” punto c) assicura a tutti il diritto all’istruzione ed alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. Il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante “Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, a norma dell’articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53”, agli artt. n. 12, comma 2, n. 13, comma 3, n. 14, comma 2, definisce che si adottino, in via transitoria, gli assetti pedagogici, didattici e organizzativi individuati negli allegati A, B, C e D. Decreto Legislativo n. 76/2005 - “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione, a norma dell’art. 2, comma 1, lettera c), della legge n. 53/2008”: definisce l’obbligo scolastico di cui all’art. 34 della Costituzione come diritto all’istruzione e formazione e correlativo dovere. In particolare, all’art. 4 viene fissata come prioritaria la realizzazione di azioni di orientamento da parte delle scuole in raccordo con le istituzioni del sistema educativo e dell’istruzione al fine di garantire agli allievi il conseguimento del titolo conclusivo. Sempre nel 2005, il Decreto Legislativo n. 226 modifica l’art.68 della Legge 144/99 che aveva introdotto l’obbligo formativo ovvero la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico anche attraverso la frequenza di attività formative nel sistema della formazione professionale di competenza regionale. L’art. 28 “Gradualità dell’attuazione del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione” indica le modalità di attuazione del diritto-dovere all’istruzione e le modalità di trasferimento dei beni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie per l’esercizio delle funzioni e dei compiti conferiti alle Regioni. La legge finanziaria n. 296/2006, relativamente all’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni tramite la definizione di saperi e competenze chiave, all’art. 1 (commi 622 e 624) chiarisce che l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. L'adempimento dell'obbligo di istruzione deve consentire, una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l'acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore, sulla base di un 5

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apposito regolamento adottato dal Ministro della Pubblica Istruzione ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Nel rispetto degli obiettivi di apprendimento generali e specifici previsti dai predetti curricula, possono essere concordati tra il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e le singole Regioni percorsi e progetti che, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e contrastare la dispersione e di favorire il successo nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione. L'innalzamento dell'obbligo di istruzione decorre dall'anno scolastico 2007/ 2008. Al comma 624 si stabilisce che fino alla messa a regime di quanto previsto dal comma 622, proseguono i percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. Il percorso di revisione dell’impianto complessivo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, avviato con il documento di base “Cultura, scuola, persona”, presentato nel corso del seminario nazionale del 3 aprile 2007 e, successivamente, inviato alle scuole con nota del 15 maggio 2007, ha il carattere oggettivamente processuale degli itinerari di innovazione e richiederà, pertanto, tappe successive, in vista della predisposizione del Regolamento ai sensi dell’art. 7, comma 1, della Legge 53/2003.

Circa la scuola di istruzione di secondo grado, nel corso del 2009 il Consiglio dei Ministri ha varato una riforma che interessa sia gli Istituti Tecnici e Professionale che i Licei finalizzata, per i primi, all’introduzione di nuovi modelli organizzativi che trasformino le scuole in veri e propri centri di innovazione, per i secondi, a ridurre la frammentazione dell’istruzione liceale ed a caratterizzarne i percorsi. 3.2

Quadro normativo regionale

La Legge Regionale n. 7/1990 “Ordinamento e disciplina del sistema formativo regionale” è la prima legge regionale con quale la Basilicata organizza il proprio sistema di formazione professionale, in grado di promuovere le conoscenze scientifiche e tecnologiche e le abilità tecnico-operative necessarie per esercitare ruoli professionali nei settori produttivi di beni e servizi, pubblici e privati. Una legge che si pone come finalità principale quella di assicurare ai cittadini uguaglianza di opportunità professionali e culturali, per favorire la loro partecipazione allo sviluppo della realtà regionale. Nel 1996, con la Legge Regionale n. 22 del 13 aprile 1996 “Modifiche ed integrazioni alla L.R. 2- 31990, n. 7 ordinamento e disciplina del sistema formativo regionale e sue successive modificazioni ed integrazioni”, la Regione apporta alcune modifiche e integrazioni alla suddetta legge e in particolare disciplina: l’affidamento delle attività formative da parte della Regione ai soggetti previsti dall’art. 5, comma secondo, lett b, e comma quarto della Legge 21- 12- 1978, n. 845; alcuni aspetti contenutistici e il termine di approvazione dei piani annuali di formazione professionale; la delega in materia di formazione professionale. Con la L.R. n. 33 del 11-12-2003 la Regione Basilicata provvede al “Riordino del sistema formativo integrato” (Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 87 del 16 dicembre 2003) con la quale si disciplinano le azioni per la promozione dell’orientamento, dell’istruzione, della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro. Tale complesso di azioni definisce il sistema regionale integrato per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Esso è finalizzato a realizzare lo sviluppo della professionalità quale risorsa umana, la promozione dell’occupabilità e dell’integrazione sociale e lavorativa. Il complesso delle azioni del sistema formativo integrato concorre a rendere effettivo il diritto all'istruzione, alla formazione e al lavoro assicurando lo sviluppo dell'identità personale e sociale. 6

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4. IL CONTESTO OPERATIVO DELLA SCUOLA LUCANA: LA POPOLAZIONE SCOLASTICA STRUTTURE E INFRASTRUTTURE, RETI TRA GLI ATTORI DEL SISTEMA 4.1 La popolazione scolastica regionale L’analisi del contesto operativo del sistema scolastico lucano non può prescindere dall’esame della popolazione scolastica e della sua distribuzione nell’ambito delle unità scolastiche presenti nella regione, indispensabile supporto alla individuazione dei relativi scenari evolutivi nonché alla definizione delle azioni necessarie a migliorare il sistema regionale dell’istruzione. Sulla base dei dati diffusi dall’ISTAT al 1° gennaio 2008, la popolazione in età scolare della Basilicata si attesta su un valore di 95.257 unità, distribuita tra le province di Potenza e Matera con valori percentuali rispettivamente del 65% e del 35%. Circa il 17% della stessa si concentra nella scuola dell’infanzia, il 29% si colloca nell’ambito della scuola primaria, mentre la scuola secondaria di I e II grado ospita rispettivamente il 18% e il 36% della popolazione scolastica. Tab. 3 – Distribuzione della popolazione in età scolare (3-18 anni) per classi di età scolare al 1° gennaio 2008 Classi di età scolare

Potenza Unità 10.076 17.842 11.508 22.155 61.581

3-5 anni 6-10 anni 11-13 anni 14-18 anni Totale Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT

Matera % 16,36 28,97 18,69 35,98 100,00

Unità 5.783 9.930 6.129 11.834 33.676

Totale Regione Basilicata % 17,17 29,49 18,20 35,14 100,00

Unità 15.859 27.772 17.637 33.989 95.257

% 16,65 29,15 18,52 35,68 100,00

Nel triennio 2005-2008 la popolazione scolastica regionale ha mostrato una tendenza al decremento conseguentemente al calo demografico che ha investito l’intera popolazione lucana. Tale tendenza, che è maggiormente accentuata per la classe di età tra 11 e 13 anni, vale a dire per la popolazione ricadente nella scuola secondaria di I grado, risulta meno accentuata per la fascia di popolazione frequentante la scuola primaria. Tab. 4 – Distribuzione della popolazione in età scolare (3-18 anni) per classi di età scolare al 1° gennaio 2005 e 2008 e relativa variazione % Classi di età scolare

3-5 anni 6-10 anni 11-13 anni 14-18 anni Totale Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT

2005 Basilicata Unità 16.631 28.839 19.810 35.417 100.697

2008 % 16,52 28,64 19,67 35,17 100,00

Basilicata Unità % 15.859 16,65 27.772 29,15 17.637 18,52 33.989 35,68 95.257 100,00

Variazione 2005/2008 % -4,64 -3,70 -10,97 -4,03 -5,40

Nell’anno scolastico 2007/2008 in Basilicata, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sono state censite complessivamente 786 unità scolastiche di cui 216 in provincia di Matera e 570 in provincia di Potenza, 5.185 sezioni o classi e 97.794 alunni iscritti.

7

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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Tab. 5 – Unità scolastiche, sezioni o classi e alunni iscritti per ordine scolastico – Anno scolastico 2007/2008 Infanzia Unità scol.

Sezioni

Primaria Alunni iscritti

Unità scol.

Classi

Secondaria I grado

Secondaria II grado

Alunni iscritti

Unità scol.

Classi

Alunni iscritti

Unità scol.

Classi

Alunni iscritti

86 261 5.764 60 545 9.991 Matera 215 516 10.266 172 1141 18.283 Potenza 301 777 16.030 232 1.686 28.274 Basilicata Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

32 107 139

311 643 954

6.237 11.636 17.873

38 76 114

635 1.133 1.768

12.665 22.952 35.617

L’analisi della distribuzione delle unità scolastiche per ordine scolastico mostra come oltre un terzo delle stesse sia assorbito dalla scuola dell’infanzia, il 30% dalla scuola primaria, il 15% ed il 18% dalla scuola secondaria rispettivamente di I e II grado. Fig. 1 – Distribuzione percentuale delle unità scolastiche per ordine scolastico – Anno scolastico 2007/2008

15% 37%

18%

30%

Infanzia

Primaria

Secondaria I grado

Secondaria II grado

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

La ripartizione percentuale della popolazione studentesca rivela come la scuola secondaria di II grado ospiti il 37% degli alunni iscritti a cui fa seguito la scuola primaria con una percentuale del 29%. Fig. 2 – Distribuzione percentuale degli alunni iscritti per ordine scolastico – Anno scolastico 2007/2008

16% 37%

29% 18%

Infanzia

Primaria

Secondaria I grado

Secondaria II grado

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Dal confronto dei dati concernenti le unità scolastiche a partire dall’anno scolastico 2004/2005 e fino al 2007/2008 emerge che se la scuola dell’infanzia e quella primaria sono state interessate complessivamente da una riduzione del numero delle stesse, le scuole secondarie sia di I che di II grado hanno subito un lieve aumento pari rispettivamente al 2,21% e al 4,60%.

8

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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Fig. 3 – Unità scolastiche per ordine scolastico – Anni scolastici dal 2004/2005 al 2007/2008 350

N.ro

300 250

318

313

309

301

236

234

230

232

136 109

139

139 112

139 114

200 150 100

108

2004/2005

2005/2006

2006/2007

2007/2008

A.S. Infanzia

Primaria

I grado

II grado

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Nello stesso arco temporale si riduce anche il numero di alunni iscritti che passano complessivamente da 102.441 a 97.794 unità. In particolare l’analisi della variazione percentuale mostra che la contrazione del numero di alunni iscritti ha interessato maggiormente la scuola secondaria di I grado con una percentuale del -12% circa, segue la scuola dell’infanzia con il -6% e infine con valori non estremamente significativi la scuola primaria e la scuola secondaria di II grado. Fig. 4 – Alunni iscritti per ordine scolastico – Anni scolastici dal 2004/2005 al 2007/2008 40.000

N.ro

30.000 20.000

35.955

35.864

29.048

28.618

20.214

19.435

17.224

16.902

35.863

35.617

28.348

28.274

18.382

17.873

16.334

16.030

10.000 0 2004/2005

2005/2006

2006/2007

2007/2008

A.S. Infanzia

Primaria

I grado

II grado

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

L’analisi dettagliata per tipologia di scuola secondaria di II grado relativamente alle unità scolastiche evidenzia la prevalenza, con una percentuale del 35% sul totale, degli Istituto tecnici seguiti dagli Istituti professionali. Non si segnala la presenza di Licei linguistici, pur presenti in regione, in quanto attestati dal punto di vista organizzativo presso gli istituti tecnici. Fig. 5 – Unità scolastiche per tipologia di scuola secondaria di II grado – Anno scolastico 2007-2008 2%

3%

10% 26%

17% 7%

35%

0%

Licei classici

Licei scientifici

Ex Ist./Scuola magistrale

Licei linguistici

Ist. tecnici

Ist. Professionali

Licei Artistici

Ist. d'arte

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca 9

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La distribuzione percentuale delle unità scolastiche per provincia nella maggior parte dei casi rispecchia mediamente la distribuzione percentuale tra le stesse della popolazione in età scolare, e cioè 65% circa per Potenza e 35% per Matera. Le uniche eccezioni sono costituite dagli ex Istituti o Scuole magistrali e dagli Istituti d’arte, questi ultimi concentrati esclusivamente nella provincia di Potenza. Tab. 6 – Unità scolastiche per tipologia di scuola secondaria di II grado e relativa distribuzione per provincia A.S. 2007/2008 Licei classici

Matera Potenza Basilicata

Licei scientifici

Ex Ist./Scuola magistrale

N.

%

N.

%

N.

%

3 8 11

27,27 72,73 100,00

6 13 19

31,58 68,42 100,00

4 4 8

50,00 50,00 100,00

Licei linguistici N. -

% -

Ist. tecnici

Ist. Professionali

N.

%

N.

14 27 41

34,15 65,85 100,00

10 20 30

% 33,33 66,67 100,00

Licei Artistici

Ist. d'arte

N.

%

N.

%

1 2 3

33,33 66,67 100,00

2 2

100,00 100,00

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

4.2 Il fenomeno della dispersione scolastica (indicatore S01) In ambito europeo, la Conferenza di Lisbona ha individuato nella riduzione della dispersione scolastica uno dei cinque benchmark che i Paesi membri dovranno raggiungere nel campo dell’istruzione entro la fine del decennio. Il fenomeno della dispersione scolastica è rilevato sia dall’Eurostat che dall’ISTAT ma con metodologie leggermente differenti. Nel primo caso, la dispersione scolastica è misurata attraverso la rilevazione degli “early school leavers” effettuata con riferimento alla quota dei giovani dai 18 ai 24 anni d’età che posseggono la sola licenza media, sono fuori dal sistema di istruzione-formazione e non hanno concluso un corso di formazione professionale di durata superiore a 6 mesi. Nel secondo caso, il fenomeno è rilevato dall’ISTAT con riferimento alla quota di giovani della stessa fascia di età che hanno abbandonato prematuramente gli studi e che non hanno concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore a 2 anni. La misurazione dell’indicatore S01 viene effettuata sulla base della metodologia ISTAT. Rispetto al target del 10% da conseguire entro il 2010 da parte di tutte le regioni del Mezzogiorno, il valore baseline rilevato per la Regione Basilicata corrisponde a quello rilevato per il 2006 pari a 15,2%. L’analisi dell’andamento dell’indicatore assunto nelle Regioni italiane a partire dal 2004 sino al 2008 ( si vedano al proposito le tabella ed il grafico riportati successivamente) consente di evidenziare una progressiva riduzione negli anni del fenomeno ed induce a formulare previsioni ottimistiche circa il raggiungimento dei target intermedio (2009) e finale (2013) con conseguente acquisizione delle connesse risorse premiali.

10

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Fig. 6

La Basilicata, difatti, vede migliorata nel corso del periodo preso in considerazione la propria posizione sia rispetto alle altre Regioni che rispetto al raggiungimento dell’obiettivo 2013. Miglioramento che vede la percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media che ha abbandonato prematuramente gli studi attestarsi per il 2008 al 13,9%. Il valore dell’indicatore relativo alla Basilicata conosce non solo un rilevante miglioramento, scendendo in 4 anni dal 17,0% a 13,9% corrispondenti a quasi 1.517 giovani - ma si mantiene in linea con la contestuale contrazione a livello nazionale di 3,2% punti percentuali (dal 22,9% al 19,7%).

Tab. 7 – Giovani che abbandonano prematuramente gli studi – Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative (a) (b) (c) Codice Istat

Regioni, ripartizioni geografiche

2004

2005

2006

2007

2008

1

Piemonte

22,3

20,7

20,0

17,3

18,4

2

Valle d'Aosta

22,3

22,3

21,9

24,2

25,9

3

Lombardia

21,8

21,6

18,5

18,3

19,8

4

Trentino-Alto Adige

21,6

19,7

17,3

17,2

17,0

21

- Bolzano

30,7

26,6

23,6

23,3

21,5

22

- Trento

11,9

12,2

10,5

10,6

12,3

18,2

18,4

15,0

13,1

15,6

5

Veneto

6

Friuli - Venezia Giulia

13,7

15,9

19,8

12,6

15,3

7

Liguria

16,3

17,0

16,1

16,5

12,7

8

Emilia – Romagna

20,0

19,4

17,7

17,4

16,6

9

Toscana

21,0

17,2

16,3

18,0

16,5

10

Umbria

13,3

15,5

14,8

12,7

14,8

11

Marche

16,7

19,2

18,0

16,4

14,7

12

Lazio

15,6

14,8

12,3

10,9

13,2

13

Abruzzo

16,6

16,1

14,7

15,0

15,6

14

Molise

15,2

15,6

16,2

16,4

16,5

15

Campania

28,6

27,9

27,1

29,0

26,3

16

Puglia

30,3

29,3

27,0

25,1

24,3

17

Basilicata

17,0

18,3

15,2

14,1

13,9 11

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REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO FORMAZIONE, LAVORO, CULTURA E SPORT

18

Calabria

21,9

18,3

19,6

21,3

18,7

19

Sicilia

30,7

30,2

28,1

26,1

26,2

20

Sardegna

30,1

33,2

28,3

21,8

22,9

21

- Nord-ovest

21,5

21,0

18,7

17,9

18,8

22

- Nord-est

18,7

18,7

16,7

15,0

16,1

23

- Centro

17,1

16,2

14,5

13,8

14,5

24

- Centro-Nord

19,3

18,8

16,8

15,8

16,7

25

- Mezzogiorno

27,7

27,1

25,5

24,9

23,8

Italia

22,9

22,4

20,6

19,7

19,7

Ciclo di programmazione 200006 - Regioni non Ob. 1

26

19,2

18,7

16,7

15,7

16,6

- Regioni Ob. 1

28,4

27,7

26,1

25,5

24,3

- Regioni Ob. 1 (escl. Molise)

28,6

27,9

26,3

25,6

24,4

Ciclo di programmazione 200713 - Ob. CONV

28,4

27,4

26,1

25,9

24,6

- Ob. CONV (escl. Basilicata)

28,8

27,7

26,5

26,3

24,9

- Ob. CRO

19,8

19,4

17,3

16,0

16,9

- Ob. CRO (escl. Sardegna)

19,2

18,7

16,7

15,7

16,6

Fonte: Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro. Anni 2004 - 2008

12

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Fig. 7 – Giovani che abbandonano prematuramente gli studi – Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative.

21,8

Sardegna

22,9 30,1 26,2 26,1 28,1

Sicilia 18,7

Calabria

18,3

13,9 14,1

Basilicata

30,2 30,7

21,3 19,6 21,9

17,0 18,3 15,2

24,3 25,1

Puglia

27,0

29,330,3 26,3 29,0 27,1 27,9 28,6

Campania 16,5 16,2 16,4 15,6 15,2 15,6 15,0 14,7 16,1 16,6

Molise Abruzzo 10,9

Lazio

13,2 12,3 14,8 15,6 14,7

Marche

16,7 12,7 13,3

Umbria

16,4 18,0 19,2

14,8 14,8 15,5 16,5 18,0 16,317,2

Toscana

21,0 16,617,4 17,7 19,4 20,0

Emilia - Romagna 12,7

16,5 16,1 17,0 16,3 15,3

Liguria 12,6

Friuli - Venezia Giulia

13,1

19,8

15,9

13,7

Veneto

15,6 15,0

Trentino-Alto Adige

18,4 18,2 17,0 17,2 17,3 19,7

21,6 19,8 18,3 18,5 21,6 21,8

Lombardia

24,2 21,9 22,322,3

Valle d'Aosta

25,9

18,4 17,3 20,0 20,7 22,3

Piemonte 0,0

33,2 28,3

5,0

10,0 2004

15,0 2005

20,0 2006

25,0 2007

30,0

35,0

2008

13

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Tab. 8 – Giovani che abbandonano prematuramente la scuola – Confronto dati nazionali Regioni, ripartizioni geografiche

2004

Basilicata Italia Ob. CONV

2005

17,0 22,9 28,4

2006

18,3 22,4 27,4

2007

15,2 20,6 26,1

2008

14,1 19,7 25,9

Variazione 2004-2008

13,9 19,7 24,6

-3,1 -3,2 -3,8

Fonte: ns elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Anche il tasso di scolarità degli alunni registrato in Basilicata risulta, rispetto al resto del Paese, molto alto. Calcolato come rapporto tra gli iscritti alle differenti scuole e la popolazione residente per corrispondenti classi di età, si attesta su livelli superiori al 100%, evidenziando la presenza di un numero sempre maggiore di ripetenze Fig. 8 – Tasso di scolarità degli alunni lucani – a.s. 2007/2008 – Regione Basilicata Tasso di scolarità

Secondaria II grado

14-18

Secondaria I grado

11-13 Primaria

6-10 3-6

Inf anzia 0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

Fonte: ns elaborazione su dati ISTAT e Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Per meglio comprendere le dinamiche della dispersione scolastica appare utile esaminare quegli indicatori di natura scolastica che più influiscono sul fenomeno dell’abbandono scolastico (dropout) quali: il numero di ripetenti, i promossi con debito, i ritardi accumulati nei vari anni di corso, i passaggi ad altro indirizzo. L’Italia continua ad avere un divario piuttosto rilevante rispetto gli altri Paesi europei. Quasi 500.000 ragazzi ogni anno lasciano la scuola. Nell'anno scolastico 2004/2005 sono stati 342 mila gli alunni (di cui 289 mila al superiore) andati incontro ad una bocciatura (dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca). Nell’anno scolastico 2006/2007 il 12,5% degli studenti lucani scrutinati della scuola secondaria di II grado non è riuscito a concludere con successo l’anno scolastico. Le maggiori difficoltà si hanno soprattutto all’inizio del ciclo di istruzione. Ciò riconducibile, essenzialmente, alle iniziali difficoltà di inserimento in un nuovo ambiente e di approccio a nuove discipline. Il 15,1% deve ripetere il primo anno; quota che si va riducendo al crescere degli anni di corso. Sotto tale aspetto la provincia di Potenza registra maggiori difficoltà rispetto alla materana. Tab. 9– Studenti non ammessi all’anno successivo per regione, provincia e anno di corso (per 100 scrutinati) _Scuola Secondaria di II grado - A.S. 2006/07 Province Basilicata Matera Potenza

Totale 12,5 12,2 12,6

I 15,1 14,4 15,5

II 13 12,9 13

III 10,7 10,3 11

IV 10 10,4 9,9

Fonte: ns elaborazione dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca 14

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Le non ammissioni producono notoriamente due possibili comportamenti: la ripetenza o l’abbandono. Le ripetenze, soprattutto se reiterate, producono un prolungamento del percorso di studi. Di solito si associa a fenomeni di scarsa motivazione nel proseguimento del ciclo scolastico. A livello nazionale si registra che la quota dei ripetenti sia quasi la metà di quella dei non ammessi. Ciò implica che non tutti i non ammessi alla classe successiva (ma solo il 50% circa) si iscrivono nuovamente a scuola. L’abbandono, a sua volta, può essere determinato da insuccessi scolastici, ovvero da interruzioni di frequenza. Da un’indagine condotta dal Ministero dell’Istruzione per dar conto dell’intensità del fenomeno, le percentuali di abbandono sono state raggruppate in tre categorie: - livello di abbandono “alto” : su 100 iscritti la percentuale dei non valutati al primo anno per interruzioni non formalizzate è maggiore al 3%; - livello di abbandono “medio”: la percentuale è compresa tra 1,5% e 3%; - livello di abbandono “basso”: per valori inferiori all’1,5%. In Basilicata, nell’anno scolastico 2006/2007, il numero degli studenti della scuola secondaria di secondo grado che hanno abbandonato gli studi è stato quasi e mediamente l’1%; abbandono avvenuto principalmente nel primo anno di frequenza. Questo ha maggiormente interessato la provincia di Matera, il cui rischio di abbandono raggiunge livelli medi (2,6%); mentre si mantiene basso nella provincia di Potenza. Tab. 10 – Studenti che hanno abbandonato gli studi per regione, provincia e anno di corso (per 100 iscritti) _Scuola Secondaria di II grado - A.S. 2006/07 Province

Totale

Basilicata Matera Potenza

0,9 1,4 0,6

I

II 1,50 2,6 0,9

III 0,90 1,5 0,6

IV 0,70 1,4 0,3

0,80 1,1 0,7

V 0,40 0,3 0,4

Fonte: ns elaborazione su dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

4.3 Le competenze degli studenti in lettura in base al test PISA effettuato dall’OCSE (indicatore S02) I dati aggiornati sulle competenze degli studenti in lettura, di cui non è stato definito il valore baseline a livello regionale per indisponibilità del dato al 2003, fanno riferimento al 2006. Dalla loro analisi si evince che il sistema dell’istruzione regionale presenta standard qualitativi assolutamente insoddisfacenti; la Basilicata – insieme con Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna – si colloca, secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, nel gruppo di Regioni che registrano le peggiori prestazioni a livello europeo nel campo della lettura con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari al 34%.

15

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Tab. 11 - Studenti con scarse competenze in lettura - Percentuale di 15-enni con un livello basso di competenza (al massimo primo livello) nell'area della lettura (dati aggiornati ad aprile 2008) Regioni, ripartizioni geografiche Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige - Bolzano - Trento Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna - Nord-ovest - Nord-est - Centro Centro-Nord Mezzogiorno Italia Note:

2000

2001

2002

2003 (a)

2004

2005

2006

-

-

-

14,7 11,5

-

-

14,8 19,5

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

6,9 3,7 11,5

-

-

16,8 16,0 14,8

-

-

-

-

-

-

10,3

22,9 18,4 18,8 36,1 36,3 34,0 40,8 37,2 12,7 18,5 10,9 15,7 20,6 20,2 11,6 14,9 18,2 28,5 35,0 37,0 18,9 23,9 26,4 (a) Dal 2003 sono presenti anche i valori relativi agli studenti delle regioni e province autonome che partecipano all'indagine con un sovracampionamento.

Fonte: Ocse, Indagine PISA

16

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Fig. 9 – Studenti con scarse competenze in lettura - Percentuale di 15-enni con un livello basso di competenza (al massimo primo livello) nell'area della lettura. 45,0

40,0

35,0

30,0

25,0

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0 Piemo nt e

Lomb ard ia

Trent ino-A lt o A d ig e

V enet o

Friuli V enezia Giulia

Lig uria

Emilia Ro magna

Campania

Puglia

B asilicat a

Sicilia

Sard egna

Fig. 10

Nei risultati di questa rilevazione i giovani della Basilicata occupano gli ultimi posti in Italia e risultano molto lontani dalla media dei 45 Paesi OCSE. L’esito è preoccupante perché conferma la posizione di coda del Mezzogiorno che, come si evince dai grafici riportati, presentano uno scarto medio dall’obiettivo europeo di 17 punti percentuali (14% la Basilicata). Considerando che dai dati ISTAT la popolazione residente 15enne al 2008 risulta pari a 6.832 giovani, il numero degli studenti con scarse competenze in lettura è di circa 2.300 ragazzi.

4.4 Le competenze degli studenti in matematica in base al test PISA effettuato dall’OCSE (indicatore S03) Secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, il Meridione registra, anche nel campo della matematica, le peggiori prestazioni a livello europeo con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari al 45,7%. Tra di esse è proprio la Basilicata a riportare la migliore performance con indice pari a 38,4%. Considerando che l’obiettivo per il 2013 è del 21%, siamo ben lontani dal suo raggiungimento.

Tab. 12 – Studenti con scarse competenze in matematica - Percentuale di 15-enni con un livello basso di competenza (al massimo primo livello) nell'area della matematica. 17

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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Regioni, ripartizioni geografiche Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna - Nord-ovest - Nord-est - Centro Centro-Nord Mezzogiorno Italia

2003 (a)

2004

2005

2006

19,0 14,3 6,8 14,4 21,5 16,0 15,4 26,3 19,3 47,5 31,9

-

-

18,8 23,1 16 16,7 13,6 27,2 22,6 44,3 43,0 38,4 48,9 45,3 22,2 18,3 28,2 22,9 45,7 32,8

Fonte: Ocse, Indagine PISA Fig. 11 50,0 45,0 40,0

35,0 30,0

25,0 20,0

15,0 10,0

5,0 0,0 Piemonte Lombardia

TrentinoAlto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Liguria

Emilia - Campania Romagna

Puglia

Basilicata

Sicilia

Sardegna

Fig. 12 18

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Anche in tal caso l’esito è preoccupante perché conferma la posizione di coda del Mezzogiorno che, come si evince dai grafici riportati, presenta uno scarto medio dall’obiettivo europeo di quasi 25 punti percentuali.

4.3 I livelli di conoscenza e competenza dei giovani secondo la metodologia INVALSI A supporto della comprensione dei meccanismi di formazione delle criticità rilevate nell’ambito dei livelli di competenza misurati dagli indicatori S02 ed S03, si esamineranno in questo paragrafo i risultati delle analisi sui livelli di conoscenza e competenza relative all’anno scolastico 2006/07 realizzati dall’INVALSI (il Sistema Nazionale di Valutazione del sistema scolastico) su un campione di scuole coinvolte nell’attuazione del PON Scuola 2000-2006. La rilevazione INVALSI analizza quattro dimensioni: debiti e recupero, eccellenza e potenziamento, progetti rivolti agli studenti, valutazione comune degli studenti. Per ciascuna dimensione viene calcolata una batteria di indicatori. Il questionario è stato somministrato sia a scuole primarie che secondarie di 1° e 2° grado. Considerando solo le scuole secondarie, il campione definito a livello regionale è così costituito: Tab. 13 – Totale delle scuole del 1° e 2° ciclo che hanno compilato il Questionario per la valutazione del sistema, in relazione al totale complessivo delle istituzioni presenti in ciascuna regione. Totale istituti che hanno compilato il questionario 31 1° ciclo 38 2° ciclo Fonte: dossier scuole PON - INVALSI Basilicata

Totale istituti statali 127 38

% di compilazione 24,4% 100%

Si noti come la percentuale di compilazione per le istituzioni scolastiche del 2° ciclo è pari al 100%. Per i “debiti e recupero” si misurano i livelli di criticità degli apprendimenti nelle due macroaree di lingua e matematica, con distinzione di grado all’interno di ciascun ciclo. In particolare per il 1° ciclo si indaga il numero di studenti che prendono parte alle attività di recupero per ciascun ambito disciplinare/disciplina, ossia: % studenti coinvolti nel recupero di italiano e % di studenti nel recupero di matematica. Per il 2° ciclo l’obiettivo è quello di individuare il numero di studenti con debito in uscita nel 200506, il numero dei debiti e se, entro il 1° quadrimestre, nessun debito è stato recuperato o se lo sono stati tutti. L’indicatore è inoltre composto dalla percentuale di studenti coinvolti complessivamente 19

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nel recupero in italiano e nel recupero in matematica. (a titolo esemplificativo: % studenti con più di due debiti nell’a.s. 2005/06; % studenti con nessun debito recuperato nel I quadrimestre sul totale degli studenti iscritti nell’a.s. 2006/07; % studenti con tutti i debiti recuperati nel I quadrimestre sul totale degli studenti iscritti nell’a.s. 2006/07; % di studenti coinvolti nel recupero di italiano; % di studenti coinvolti nel recupero in matematica. A questi si aggiunge un indicatore specifico per gli Istituti Professionali relativo alla criticità degli apprendimenti nella III classe utile a segnalare eventuali fabbisogni in merito alla qualifica professionale. Nel primo ciclo, l’analisi fa emergere per la scuola secondaria di 1° grado una situazione peggiore per la Basilicata rispetto alla media del Mezzogiorno in termini di livelli di criticità di apprendimento. Tab. 14 – Livelli di criticità degli apprendimenti nella scuola secondaria 1° grado (A.S. 2006/2007). Bassa criticità degli apprendimenti

Regione

Totale scuole

Medio- bassa criticità degli apprendimenti

Totale scuole

%

Medio-alta criticità degli apprendimenti

Totale scuole

%

Totale scuole

%

21,7 7 % 16,7 Mezzogiorno 394 20% 325 598 % Fonte: ns elaborazione su dati dossier scuole PON – INVALSI 5

Basilicata

Alta criticità degli apprendimenti

30,4 % 30,7 %

Totale

Totale scuole

%

47, 8% 32, 4%

11 630

%

100 % 100 %

23 1947

Per il secondo ciclo si rileva un dato in controtendenza rispetto all’andamento delle scuole meridionali, evidenziando una elevata percentuale di licei con alta criticità degli apprendimenti, conformemente all’indice di criticità delle scuole professionali III classe. Il 66,7%, infatti, dei Licei lucani manifesta la sussistenza di alte criticità negli apprendimenti; percentuale sensibilmente al di sopra delle medie meridionali (+18,7%). Al contrario, le scuole Professionali (considerando l’intero ciclo scolastico e non solo il triennio previsto per il conseguimento della qualifica) rappresentano l’area meno problematica (ciò ad evidenziare la criticità legata ai primi anni di scuola), seguite dagli istituti tecnici. Tab. 15 – Livelli di criticità degli apprendimenti nella scuola secondaria 2° grado per regione e tipologie di scuole. (A.S. 2006/2007).

Istituti

Regione

Bassa criticità degli apprendimenti Totale scuole

Liceo

Tecnico Professionale Professionale III classe (qualifica) Totale

%

Medio- bassa criticità degli apprendimenti Totale scuole

%

Medio-alta criticità degli apprendimenti Totale scuole

%

Alta criticità degli apprendimenti Totale scuole

%

Totale Totale scuole

% 100%

Basilicata

4

33,3%

-

-

-

-

8

66,7%

12

Mezzogiorno

90

22,8%

41

10,4%

4

18,8%

189

48,0%

394

100%

Basilicata

1

5,9%

6

35,3%

10

58,8%

-

-

17

100%

Mezzogiorno

1

0,2%

316

57,1%

223

40,3%

13

2,4%

553

100%

Basilicata

-

-

9

69,2%

4

30,8%

-

-

13

100%

Mezzogiorno

-

-

294

67,3%

135

30,9%

8

1,8%

437

100%

Basilicata

4

33,3%

-

-

-

-

8

66,7%

12

100%

Mezzogiorno

90

22,8%

41

10,4%

74

18,8%

189

48,0%

394

100%

Basilicata

9

18,1%

15

26,1%

14

22,4%

16

33,4%

54

100%

181

11,5%

692

36,3%

436

27,2%

399

25,1%

1778

100%

Mezzogiorno

Fonte: ns elaborazione su dati dossier scuole PON – INVALSI

Gli indicatori relativi a “eccellenza e potenziamento” rilevano i tassi di eccellenza/potenziamento degli apprendimenti nella scuola secondaria di 1° grado dato dalla percentuale di studenti coinvolti 20

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nel potenziamento in italiano e matematica. Nell’anno scolastico 2006/2007 quasi tutti gli studenti del campione sono stati coinvolti in azioni di potenziamento alto e medio alto in italiano e matematica (78,2%). Tab. 16 – Livelli di potenziamento/eccellenza degli apprendimenti nella scuola secondaria 1° grado (A.S. 2006/2007).

Regione

Basso potenziamento/ eccellenza

Medio- basso potenziamento/ eccellenza

Totale Totale % scuole scuole Basilicata 4 17,4% 1 Mezzogiorno 683 35,1% 308 Fonte: dossier scuole PON – INVALSI

% 4,3% 15,8%

Medio-alto potenziamento/ eccellenza

Alto potenziamento/ eccellenza

Totale scuole 7 551

Totale scuole 11 405

% 30,4% 28,3%

% 47,8% 20,8%

Totale Totale scuole 23 1947

% 100,0% 100,0%

In “Valutazione della scuola e carta dei servizi” di Calidopi (Casa editrice “La Scuola” – Brescia 1996), si sottolinea l’importanza della valutazione degli studenti quale primo livello per il superamento dell’autoreferenzialità e valido strumento per la programmazione educativa. “Un primo livello di superamento dell’autoreferenzialità della valutazione è identificabile nella dimensione collegiale della valutazione degli studenti […] che prevede l’utilizzo di prove comuni per rilevare le competenze […] e gli esiti di apprendimento, all’interno di ogni scuola, o preferibilmente, in ambiti territoriali più ampi, fino ai confronti campionari ed internazionali”. In linea con quanto sopra previsto e a sostegno dell’importanza assegnata alle prassi di valutazione comune degli studenti sono costruiti gli indicatori compositi pensati come indici i cui elementi sono rappresentati da: − Somministrazione di prove di verifica comuni; − Adozione di criteri comuni da valutazione degli apprendimenti − Livello di utilizzo dell’Archivio delle Terze Prove (solo per il 2° ciclo) − Adozione di criteri di valutazione comuni in italiano per l’ultimo anno di corso scolastico − Adozione di criteri di valutazione comuni in matematica per l’ultimo anno di corso scolastico L’indicatore relativo all’adozione di criteri comuni è ulteriormente scomposto per le materie di italiano e matematica e per ciascuna di esse relativamente all’ultimo anno di corso. In questo caso vengono individuate le scuole che non adottano criteri comuni di valutazione, altre che lo fanno solo in alcune classi, altre ancora che estendono a tutte le classi criteri di valutazione comuni. Dalle tabelle sotto riportate si evince come le scuole secondarie di 2° grado lucane svolgano un’alta e medio-alta attività di valutazione comune e che, sia per quelle in italiano che in matematica sono coinvolte tutte le classi dell’ultimo anno di corso scolastico.

21

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Tab. 17 – Livelli di attività di valutazione degli apprendimenti per regione, per istituto e classe (1° e 3° anno)

Regione

Istituto

Classe

Liceo

Basilicata

Tecnico Professiona le

Medio-Bassa attività di valutazione comune

Bassa attività di valutazione comune

Medio-Alta attività di valutazione comune

Alta attività di valutazione comune

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

1° anno

2

10,0%

1

5,0%

11

55,0%

6

30,0%

20

100,0%

3° anno

4

20,0%

11

55,0%

5

25,0%

20

100,0%

1° anno

3

18,8%

1

6,3%

10

62,5%

2

12,5%

16

100,0%

3° anno

3

18,8%

1

6,3%

10

62,5%

2

12,5%

16

100,0%

1° anno

1

8,3%

-

-

7

58,3%

4

33,3%

12

100,0%

3° anno

2

16,7%

-

-

7

58,3%

3

25,0%

12

100,0%

1° anno

72

12,1%

52

8,8%

311

52,4%

158

26,6%

593

100,0%

Liceo

Mezzogiorno

Tecnico Professiona le

3° anno

90

15,2%

63

10,6%

290

48,9%

150

25,3%

593

100,0%

1° anno

83

15,5%

65

12,1%

244

45,4%

145

27,0%

537

100,0%

3° anno

85

15,8%

87

16,2%

232

43,2%

133

24,8%

537

100,0%

1° anno

57

13,6%

33

7,9%

208

49,8%

120

28,7%

418

100,0%

3° anno

63

15,1%

35

8,4%

201

48,1%

119

28,5%

418

100,0%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI Tab. 18 Adozione di criteri di valutazione comuni in italiano per l'ultimo anno di corso scolastico per regione e istituto. (A.S. 2006-07) Nessuna adozione Regione

Basilicata

Mezzogiorno

Istituto Totale scuole

%

Adozione in alcune classi Totale scuole

Adozione in tutte le classi

%

Totale scuole

%

Totale Totale scuole

%

Liceo

1

5,6%

1

5,6%

16

88,9%

18

100,0%

Tecnico Professionale

-

-

3 1

18,8% 7,7%

13 12

81,3% 92,3%

16 13

100,0% 100,0%

Liceo

49

8,7%

48

8,5%

466

82,8%

563

100,0%

Tecnico

60

11,2%

61

11,4%

413

77,3%

534

100,0%

Professionale

33

7,8%

35

8,3%

355

83,9%

423

100,0%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI Tab. 19 - Adozione di criteri di valutazione comuni in matematica per l'ultimo anno di corso scolastico per regione e istituto. (A.S. 2006-07) Nessuna adozione Regione

Basilicata

Mezzogiorno

Istituto Totale scuole

%

Adozione in alcune classi Totale scuole

%

Adozione in tutte le classi

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

% 100,0%

Liceo

1

5,6%

1

5,6%

16

88,9%

18

Tecnico

-

-

3

17,6%

14

82,4%

17

100,0%

Professionale

-

-

1

7,7%

12

92,3%

13

100,0%

Liceo

59

10,5%

47

8,3%

457

81,2%

563

100,0%

Tecnico

61

11,5%

72

13,6%

396

74,9%

529

100,0%

Professionale

31

7,4%

35

8,4%

353

84,2%

419

100,0%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

L’ultima dimensione valutata dall’INVALSI riguarda i “progetti realizzati dalle scuole e a favore degli studenti”. Un aspetto di grande interesse in quanto l’obiettivo è quello di comprendere se l’attività progettuale nel suo complesso possa più o meno contribuire all’innalzamento del livello di 22

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profitto degli studenti. In particolare, viene analizzato il numero dei progetti destinati agli studenti per scuola, la spesa media per progetto rivolto agli studenti e spesa complessiva dei progetti per studente. Il numero dei progetti destinato agli studenti per scuola (n. 29 per la Basilicata) ci restituisce quanto la scuola sia capace ad attivare progetti. Non è affatto chiaro, però, se un numero elevato di progetti sia da considerarsi un fattore positivo o se, piuttosto, non indichi una dispersione eccessiva delle risorse e quindi una scarsa capacità della scuola di impegnarsi in pochi e significativi progetti da perseguire nel tempo. Tab. 20 – Spesa per progetto rivolto agli studenti. (A.S. 2006-07) Bassa spesa (fino a 6.500)

Medio-bassa spesa (da 6.500 a 13.000)

Medio-alta spesa (da 13.000 a 23.000)

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Basilicata

7

24,1%

11

37,9%

10

34,5%

1

3,4%

29

100%

Mezzogiorno

426

35,9%

371

31,2%

248

20,9%

143

12,0%

1188

100%

Regione

Alta spesa (oltre 23.000)

Totale

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

Se analizziamo la spesa per progetto, gran parte di quelli attivati dalle scuole lucane presentano un livello di spesa medio, ma che confrontata rispetto ai dati del Mezzogiorno risulta decisamente più alta. Per quanto attiene, invece, alla spesa complessiva per studente, la percentuale di progetti con “alta spesa” risulta superiore rispetto al resto del Mezzogiorno (+ 5,7 punti). Tab. 21 – Spesa complessiva dei progetti per studente. (A.S. 2006-07) Medio-bassa spesa (da € 75 a € 180)

Medio-alta spesa (da € 180 a € 270)

Totale scuole

Totale scuole

Bassa spesa (fino a € 75) Regione Totale scuole

%

%

%

Alta spesa (oltre € 270) Totale scuole

%

Totale Totale scuole

%

Basilicata

7

18,9%

12

32,4%

8

21,6%

10

27,0%

37

100%

Mezzogiorno

357

27,3%

412

31,5%

255

19,5%

283

21,7%

1307

100%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

La matematica resta la materia, in generale, più ostica per gli alunni lucani di quasi tutti gli indirizzi scolastici. Gli studenti degli istituti professionali sono quelli che registrano il maggior numero degli ammessi con debiti formativi. Tab. 22 – Ammessi con debito per tipo di scuola, regione e disciplina scolastica_ Scuola Secondaria di II grado (per 100 ammessi con debito) - A.S. 2006/07

Licei ex Ist. Magistrale Ist. Tecnico Ist. Professionale Istruzione Artistica Basilicata

Lingua e letter. italiana

Lingua e letter. latina

7,3

39,1

46,1

8,2

15

34,8

39,1

24,5

1,4

17,9

Altre materie scientifiche (chimica, biologia, ecc.)

Lingua e letter. straniera

Materie economico giuridiche

Materie tecnico profess.

13,5

29,2

1,1

0,9

12,9

15,6

40,2

11,6

-

41

6

19

36,0

34

24,8

-

42,6

6,4

20,8

41,9

24,4

27,9

31,7

-

47,1

13,4

26,9

4,20

11,5

26,1

18,1

13,3

42,7

7,4

18

34,6

20,8

17,5

Matematica

Fisica

Fonte: dati Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca 23

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4.5 Accesso e uso delle strutture e infrastrutture scolastiche – “La capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale” Per un’analisi qualitativa e quantitativa più completa del sistema scolastico lucano, si è ritenuto opportuno analizzare anche le condizioni delle strutture ed infrastrutture della scuola stessa. “Strutture ed impianti edilizi, costituiscono un po’ l’hardware dell’istruzione, la condizione strutturale su cui si possono sviluppare condizioni per la messa in atto di servizi efficienti, di organizzazioni funzionali e di attività didattiche efficaci”; è quanto si afferma nel 1° Rapporto sulla qualità della scuola. (Tuttoscuola, giugno 2007) In realtà, le informazioni che seguono contribuiscono ad esplorare l’offerta culturale che le istituzioni scolastiche lucane sono in grado di mettere a disposizione attraverso le loro strutture. grazie alle indicazioni riguardanti sia la dotazione dei laboratori per ciascun livello di istruzione che il patrimonio librario della o delle biblioteche presenti in ciascuna istituzione scolastica. Circa le condizioni dell’edilizia scolastica, non è possibile tracciare un quadro complessivo e riepilogativo delle condizioni strutturali dei centri di erogazione del servizio scolastico presenti sul territorio regionale nonostante le rilevazioni effettuate dal competente Dipartimento Regionale Mobilità, Infrastrutture ed OO.PP nel corso degli anni 2006 e 2007 con la collaborazione degli Enti Locali interessati e finalizzate alla realizzazione della nuova Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del relativo patrimonio scolastico. Difatti, la realizzazione del relativo Sistema Informativo, di responsabilità del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, è in corso di completamento comportando la indisponibilità per la Regione in forma elaborata dei dati rilevati. Anche per quanto riguarda la "rilevazione delle situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici", ancorchè completata dal Gruppo di Lavoro Regionale nei tempi stabiliti dall'Intesa Istituzionale n° 7/CU del 28 gennaio 2009 tra il Governo, le Regioni, le province autonome di Trento e Bolzano, le Autonomie locali, non è ancora possibile disporre dei dati in forma elaborata. Da una prima analisi delle situazioni di rischio, sembra comunque che la problematica sia circoscritta. Nelle tabelle che seguono vengono riportati i dati, per la Regione Basilicata e il Mezzogiorno e per il 1° e 2° ciclo della scuola secondaria, riguardanti:

Presenza e numerosità dei laboratori; Presenza e dotazione della biblioteca scolastica; Fruizione dei laboratori; Progetti rivolti direttamente agli studenti.

Rispetto al primo indicatore, calcolato come la numerosità di laboratori per 100 studenti, la Basilicata mostra una dotazione migliore rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno, evidenziando una presenza di spazi didattici dedicati ed attrezzati in numero medio-alto per la maggior parte delle istituzioni scolastiche (in particolare nel 1° ciclo). E’ il caso di evidenziare, a questo proposito, quanto sia rilevante la didattica in laboratorio per l’istruzione tecnica e professionale (parte integrante del curriculum obbligatorio) .

24

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Tab. 23 – Strutture e infrastrutture scolastiche – Numerosità totale di laboratori lucani e delle regioni del Mezzogiorno per 100 studenti per grado scuola secondaria. Basso numero di laboratori (meno di uno)

Grado scuola secondaria

Regione

Basilicata Mezzogiorno Basilicata

Totale scuole

%

1° ciclo

Medio numero di laboratori (da 1 a 2)

Alto numero di laboratori (più di 2)

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale Totale scuole

%

11

36,7%

10

33,3%

9

30,0%

30

100,0%

1799

59,6%

909

30,1%

309

10,2%

3017

100,0%

17

45,9%

7

18,9%

13

35,1%

37

100,0%

608

46,6%

397

30,4%

299

22,9%

1304

100,0%

2° ciclo

Mezzogiorno

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

Stesso ragionamento può essere fatto per il patrimonio librario della o delle biblioteche presenti in ciascuna istituzione scolastica, calcolato in termini di: volumi complessivi presenti (tab. 19); numero medio di volumi della biblioteca per studente (tab. 20). In termini assoluti le biblioteche della Basilicata (soprattutto nel 2° ciclo) risultano molto meno dotate rispetto al resto del Meridione, ma ciò è giustificato dalla minore popolazione scolastica lucana. Infatti, le performance delle nostre biblioteche migliorano se si considera il numero di volumi per ogni studente. Tab. 24 – Strutture e infrastrutture scolastiche – Numero di volumi della biblioteca scolastica. Confronto Basilicata e Meridione e grado scuola secondaria.

Regione

Grado scuola secondaria

Basilicata

Basso numero di volumi (meno di 2000)

Medio-basso numero di volumi (da 2001 a 6000)

Medio-Alto numero di volumi (da 6001 a 9000)

Alto numero di volumi (più di 9001)

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

8

28,6%

11

39,3%

5

17,9%

4

14,3%

28

100,0%

299

10,9%

2746

100,0%

37

100,0%

1264

100,0%

1° ciclo Mezzogiorno

822

29,9%

1012

36,9%

613

22,3%

Basilicata

13

35,1%

20

54,1%

4

10,8%

339

26,8%

581

46,0%

200

15,8%

2° ciclo

Mezzogiorno

Totale

144

11,4%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

Tab. 25 – Strutture e infrastrutture scolastiche – Numero di volumi per studente. (AS 2006-2007)

Regione

Basilicata Mezzogiorno

Grado scuola secondaria

1° ciclo

Basilicata

Basso numero di volumi (meno di 1)

Medio - basso numero di volumi (da 1 a meno di 2)

Medio -alto numero di volumi (da 2 a meno di 5)

Alto numero di volumi (più di 5)

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

6

20,0%

8

26,7%

8

26,7%

8

26,7%

30

100,0%

1029

33,8%

581

19,1%

904

29,7%

527

17,3%

3041

100,0%

6

16,2%

3

8,1%

13

35,1%

15

40,5%

37

100,0%

174

13,3%

101

7,7%

362

27,7%

670

51,3%

1307

100,0%

2° ciclo Mezzogiorno

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

In un’analisi non solo quantitativa ma anche e soprattutto qualitativa del sistema scolastico, non basta soffermarsi sulle variabili di input, ma occorre cogliere anche la fruibilità e l’utilizzo delle 25

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dotazioni strutturali esistenti. Fruibilità intesa come potenzialità, utilizzo come l’effettivo impiego da parte degli studenti in una settimana tipo. La fruibilità viene rilevata dal rapporto tra numerosità del totale di laboratori e numero di responsabili, sottintendendo che laddove non sia presente un responsabile di laboratorio retribuito, le occasioni di utilizzo possono essere considerati come meno strutturate. L’utilizzo invece è analizzato attraverso un indicatore composito espresso attraverso percentuale e definito dall’utilizzo di ciascuna tipologia di laboratorio: % di studenti che utilizza settimanalmente ciascun laboratorio; % di studenti che utilizza settimanalmente il laboratorio linguistico; % di studenti che utilizza settimanalmente il laboratorio scientifico; % di studenti che utilizza settimanalmente il laboratorio espressivo; % di studenti che utilizza settimanalmente il laboratorio di indirizzo. L’indice riportato nella tabella sottostante è sommativo dei due indicatori. Per quanto riguarda la dotazione libraria ci si riferisce solo alla fruibilità intesa come presenza/assenza di prestiti in un mese e presenza/assenza di un responsabile di biblioteca regolarmente retribuito. Tab. 26 – Strutture e infrastrutture scolastiche – Livelli di fruizione dei laboratori. Confronto tra Basilicata e Meridione e tra i gradi di scuola secondaria (AS 2006-2007)

Regione

Basilicata Mezzogiorno Basilicata Mezzogiorno

Grado scuola secon daria

1° ciclo

2° ciclo

Medio- Bassa fruizione

Bassa fruizione

Medio-Alta fruizione

Alta fruizione

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

%

Totale scuole

9

29,0%

10

32,3%

6

19,4%

6

19,4%

31

897

29,3%

1093

35,7%

731

23,8%

344

11,2%

3065

7

18,4%

4

10,5%

13

34,2%

14

36,8%

38

277

20,8%

295

22,1%

438

32,9%

322

24,2%

1332

% 100,0 % 100,0 % 100,0 % 100,0 %

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI Tab. 27 – Strutture e infrastrutture scolastiche – Livelli di fruizione delle biblioteche. Confronto tra Basilicata e Meridione e tra i gradi di scuola secondaria (AS 2006-2007)

Regione

Basilicata

Grado scuola secondaria

1° ciclo

Mezzogiorno Basilicata

Bassa fruizione Totale scuole

%

Medio- Bassa fruizione Totale scuole

%

Medio-Alta fruizione Totale scuole

%

Alta fruizione Totale scuole

%

Totale Totale scuole

%

5

16,1%

2

6,5%

11

35,5%

13

41,9%

31

100,0%

809

26,4%

196

6,4%

1124

36,7%

936

30,5%

3065

100,0%

5

13,2%

3

7,9%

5

13,2%

25

65,8%

38

100,0%

122

9,2%

113

8,5%

331

24,8%

766

57,5%

1332

100,0%

2° ciclo Mezzogiorno

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

Buona e al di sopra della media meridionale è la fruizione dei laboratori e delle biblioteche da parte degli studenti lucani.

26

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4.6

Il sistema di rete delle istituzioni scolastiche lucane.

Attraverso indicatori come il numero di reti a cui ciascuna scuola partecipa ed il numero di attività svolte in rete per scuola, è possibile avere una misura di quanto ciascuna istituzione scolastica sia in grado di superare la propria autoreferenzialità e svolgere attività in collaborazione o con il supporto di altre istituzioni scolastiche o con altri soggetti esterni come università, ordini professionali, associazioni e/o il mondo produttivo esistente in un territorio. Questa dimensione può essere esplorata attraverso alcuni indicatori quali quelli evidenziati nelle tabelle che seguono: Numero di reti a cui ciascuna scuola partecipa; Numero attività svolte in rete; Varietà di soggetti esterni con cui ciascuna scuola stipula accordi o convenzioni. Tab. 28 – Numero delle reti a cui ciascuna scuola partecipa (A.S. 2006/07)

Regione

Basilicata

Grado scuola secondaria

1° ciclo

Mezzogiorno Basilicata

Nessuna partecipazione Total e scuol e

%

Basso numero (da 1 a 2) Totale scuole

%

Medio numero (da 3 a 4) Totale scuole

%

Alto numero (da 5 a 7)

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

%

14

45,2%

16

51,6%

1

3,2%

31

100,0%

1032

33,7%

1311

42,8%

466

15,2%

256

8,4%

3065

100,0%

13

34,2%

15

39,5%

9

23,7%

1

2,6%

38

100,0%

471

35,4%

580

43,5%

204

15,3%

77

5,8%

1332

100,0%

2° ciclo Mezzogiorno

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI Tab. 29 – Numero di attività svolte in rete per scuola (A.S. 2006/07)

Regione

Basilicata

Grado scuola secondaria

1° ciclo

Mezzogiorno Basilicata

Nessuna attività Totale scuole

%

Basso numero di attività (da 1 a 2)

Medio numero di attività (da 3 a 4)

Alto numero di attività (da 5 a 7)

Totale scuole

%

Totale scuole

Totale scuole

%

Totale scuole 31

100,0%

59

1,9%

3065

100,0%

38

100,0%

1332

100,0%

%

14

45,2%

16

51,6%

1

3,2%

1032

33,7%

1574

51,4%

400

13,1%

13

34,2%

20

52,6%

5

13,2%

471

35,4%

665

49,9%

181

13,6%

Totale

%

2° ciclo Mezzogiorno

15

1,1%

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI Tab. 30 – Varietà dei soggetti con cui ciascuna scuola stipula accordi.

Regione

Basilicata

Grado scuola secondaria

1° ciclo

Mezzogiorno Basilicata

Bassa varietà Totale scuole

%

Medio - bassa varietà Totale scuole

%

Medio - alta varietà Totale scuole

%

Alta varietà

Totale

Totale scuole

%

Totale scuole

%

9

45,0%

9

45,0%

2

10,0%

20

100,0%

904

43,2%

921

44,0%

255

12,2%

11

0,5%

2091

100,0%

9

28,1%

15

46,9%

6

18,8%

2

6,3%

32

100,0%

263

24,8%

450

42,4%

271

25,5%

77

7,3%

1061

100,0%

2° ciclo Mezzogiorno

Fonte:nostra elaborazione su dossier scuole PON – INVALSI

Dai dati sopra evidenziati, palese è la scarsa capacità delle istituzioni scolastiche lucane di porre in campo attività in rete, facendo leva sul proprio capitale sociale. 27

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4.7

Le criticità del sistema scolastico regionale L’analisi del contesto operativo in cui si inseriscono le tematiche afferenti al sistema dell’istruzione ha consentito di mettere meglio in luce alcuni aspetti problematici del sistema scolastico regionale, che si riportano di seguito sinteticamente, il cui superamento costituisce la condizione essenziale per il conseguimento dell’obiettivo di servizio istruzione. La popolazione scolastica regionale totale appare in calo e si attesta nel 2008 su un valore di 95.257 unità perdendo oltre 5.000 unità rispetto al 2005. La contrazione del numero di alunni iscritti ha interessato maggiormente la scuola secondaria di I grado con una percentuale del 12% circa, seguita dalla scuola dell’infanzia con il -6% e infine con valori non estremamente significativi dalla scuola primaria e da quella secondaria di II grado Circa il fenomeno della dispersione scolastica - che appare tuttavia in corso di riduzione negli ultimi anni in Basilicata attestandosi nel 2008 al 13,9%- ,l’esame di alcuni parametri quali le ripetenze e le promozioni con debito che possono costituire l’antenna delle difficoltà incontrate dagli studenti e che inducono gli stessi ad abbandonare anzitempo il percorso di formazione scolastica ha consentito si rilevare che: -

-

il periodo più delicato appare costituito dal passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella di II grado; è, difatti, in questa fase che si concentra il fenomeno delle ripetenze che tende a ridursi negli anni successivi; le non ammissioni all’anno successivo, nel 50% dei casi, inducono gli studenti all’abbandono della scuola già in questa fase; gli insuccessi scolastici, se reiterati, determinano condizioni di scarsa motivazione nel proseguimento del ciclo scolastico e portano ad abbandoni successivi.

Riguardo alle competenze degli studenti, il sistema dell’istruzione regionale presenta standard qualitativi assolutamente insoddisfacenti; la Basilicata – insieme con Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna – si colloca, secondo i dati dell’indagine OCSE-PISA, nel gruppo di Regioni che registrano le peggiori prestazioni a livello europeo nel campo della lettura e nel campo della matematica con una percentuale di 15enni con un livello basso di competenza pari nel 2006, rispettivamente, al 34,0% ed al 38,4% L’analisi dei risultati delle indagini svolte dall’INVALSI su un campione di scuole a supporto della comprensione dei meccanismi di formazione delle criticità rilevate dal test PISA-OCSE ha posto in evidenza: -

-

un livello di criticità negli apprendimenti peggiore alla media meridionale nella scuola secondaria di 1° grado e apparentemente meno preoccupante nella scuola secondaria di 2° grado il permanere della criticità negli apprendimenti nell’arco dell’intero ciclo scolastico di II grado.

Le preoccupanti condizioni di criticità negli apprendimenti rilevate appaiono in contraddizione sia con i dati relativi alla dotazione infrastrutturale delle scuole che, valutata in termini di spazi didattici dedicati ed attrezzati, appare maggiore rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno, evidenziando un valore medio-alto per la maggior parte delle istituzioni scolastiche (in particolare nel 1° ciclo) sia con quelli riguardanti la fruizione dei laboratori e delle biblioteche da parte degli studenti lucani che risulta buona e al di sopra della media meridionale. A fronte di tali dati appare ipotizzabile la presenza sia di una carenza qualitativa e tecnologica degli spazi didattici esistenti sia di una diffusa inadeguatezza, sotto il profilo innovativo, delle metodologie didattiche adottate dal personale docente.

28

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L’analisi del contesto operativo del sistema scolastico regionale ha però messo in luce anche la presenza di lacune nel sistema conoscitivo del complesso sistema dell’istruzione e che andrebbero colmate per rendere più efficace l’intervento regionale e che investono aspetti connessi all’edilizia scolastica - di cui non è ancora possibile tracciare a breve un quadro riepilogativo circa le condizioni strutturali ed i fabbisogni di intervento nonostante gli sforzi tuttora protesi nella definizione di una tale mappatura - ed alla stessa popolazione scolastica, che andrebbe monitorata nell’intero percorso formativo per evidenziarne le criticità e rispetto alla quale andrebbero approfonditi anche i fenomeni legati alla pendolarità per ottimizzare i servizi di trasporto e la distribuzione sul territorio dei centri di erogazione servizio scolastico.

29

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5.

L’ORGANIZZAZIONE DELLE AZIONI

5.1

Gli obiettivi strategici

Il superamento delle criticità rilevate nel sistema scolastico regionale richiede la messa in campo di una strategia in grado di intervenire sul complesso sistema di fattori in grado di esercitare la propria influenza sull’innalzamento della qualità dell’offerta formativa scolastica e della sua attrattività contrastando i fenomeni dell’abbandono scolastico ed elevando le competenze chiave degli studenti. Tali fattori investono aspetti diversificati del sistema scolastico che vanno dall’innovazione della metodologia didattica al miglioramento degli ambienti di apprendimento in termini di infrastrutture e dotazioni laboratoriali tematiche, dall’intensificazione dei collegamenti e delle relazioni della scuola col mondo del lavoro e del sistema universitario all’aumento dell’accessibilità delle strutture scolastiche. In coerenza di una siffatta strategia di miglioramento del sistema locale di apprendimento nel suo complesso sono individuati i seguenti obiettivi: a) Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica b) Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni c) Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale d) Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico e) Aumentare l’offerta di servizi complementari ed al sostegno del diritto allo studio f) Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione

5.2

Le Azioni Operative

Per conferire efficacia all’attuazione del presente Piano di Azione, gli obiettivi strategici descritti nel paragrafo precedente vengono di seguito articolati in azioni operative. a) Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica Il grado di efficacia del processo di programmazione messo in atto è strettamente correlato alla rispondenza della stessa rispetto ai fabbisogni del sistema scolastico regionale. Appare necessario mettere a punto, pertanto, un sistema conoscitivo del sistema scolastico implementando sia strumenti a carattere permanente che attivando indagini ad hoc. Con riferimento agli strumenti di carattere permanente si prevede l’implementazione di : L’Anagrafe dell’edilizia scolastica regionale al fine di monitorare le condizioni strutturali e non del patrimonio scolastico nonché i conseguenti fabbisogni di intervento. 30

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L’Anagrafe della popolazione scolastica: banca dati che raccoglie tutti i dati relativi alla popolazione scolastica quale rappresentazione qualitativa e quantitativa del sistema scolastico; L’Anagrafe dell’offerta formativa: archivio digitale che raccoglie informazioni riguardanti le tipologie, caratteristiche, dimensioni, finalità e quant’altro di tutti i soggetti che costituiscono il sistema di istruzione e formazione del territorio regionale. Acquisizione di informazioni relative agli interventi realizzati e programmati sul territorio.

b) Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni Il miglioramento dell’offerta formativa appare strettamente connesso alle competenze ed al grado di aggiornamento del personale docente, amministrativo e dirigente. A questo scopo saranno previste azioni di:

Formazione finalizzata alla crescita professionale del corpo docente attraverso l’acquisizione di metodiche, competenze didattiche integrate e pluridisciplinari .

c) Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale Il miglioramento degli ambienti di apprendimento costituisce una delle condizioni necessarie per innalzare il livello di attrattività della scuola. Rientrano in tale obiettivo gli interventi miranti a rendere complessivamente più ‘sicuri e vivibili’ gli edifici scolastici assicurando sia le adeguate condizioni di sicurezza ed accessibilità sia la presenza di spazi ed attrezzature per consentire oltre che lo svolgimento dell’attività didattica ordinaria anche attività extracurriculari: Realizzazione di interventi di edilizia scolastica finalizzati ad aumentare la sicurezza e l’accessibilità degli edifici scolastici nonché la fruibilità dei plessi scolastici anche oltre il normale orario di svolgimento delle lezioni. Gli interventi saranno realizzati anche sulla base di criteri di ecosostenibilità, assolvendo oltre che esigenze di riduzione dei consumi idrici ed energetici, anche una importante funzione educativa e di sensibilizzazione degli studenti rispetto alle tematiche del risparmio delle risorse naturali non rinnovabili. Incremento e rinnovamento dei laboratori e delle relative dotazioni tecnologiche funzionali alla finalità di elevare l’apprendimento delle competenze chiave.

d)

Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico Per il conseguimento di tale finalità sono previste azioni di:

Costruzione di reti in modo da assicurare l’integrazione del sistema scolastico con il mondo della formazione post secondaria e universitaria, con le politiche della formazione professionale e con il mercato del lavoro favorendo anche lo sviluppo di progetti di alternanza scuola - lavoro; Potenziamento delle capacità progettuali per rendere maggiormente attrattiva la scuola con azioni mirate a mettere in pratica modelli innovativi della gestione del tempo e l’attivazione di interventi finalizzati a potenziare la capacità di accoglienza della scuola e di inclusione tra la vita degli studenti ed i saperi degli adulti. 31

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Attivazione di attività extracurriculari quale opportunità di incontro e di integrazione con il contesto sociale. Sviluppo e potenziamento di percorsi di istruzione fortemente integrati con la realtà socio-economica del territorio regionale nell’ambito dell’obbligo formativo

e) Aumentare l’offerta di servizi complementari ed a sostegno del diritto allo studio Si inseriscono in tale obiettivo strategico azioni di: Potenziamento ed ottimizzazione dei servizi di trasporto in rapporto alla pendolarità degli studenti, dei servizi di mensa . Sviluppo dei servizi di orientamento scolastico e professionale Sostegno delle famiglie per l’acquisto dei testi scolastici della scuola secondaria di I e II grado e per il collegiamento Sostegno dell’offerta formativa a favore degli studenti disabili ed affetti da difficoltà di apprendimento Sostegno dell’offerta formativa a favore delle scuole di montagna Concessione di Borse di Studio f) Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione Lo sviluppo di processi valutativi nell’ambito del sistema scolastico costituiscono la condizione necessaria per verificare l’efficacia dei percorsi di istruzione e formazione. In tale ottica si prevede l’attivazione di azioni finalizzate alla: Implementazione di Sistemi di Qualità nelle scuole volti ad analizzare e progettare i percorsi formativi da porre in essere, attuare, gestire e controllare i processi formativi, misurare i risultati. Integrazione dell’azione prevista dal Ministero per la sensibilizzazione dei docenti sulle prove OCSE – PISA.

Si riporta di seguito la tavola di raccordo tra obiettivi specifici, azioni operative e le criticità del sistema scolastico che si intende superare con il conseguimento dell’obiettivo di servizio Istruzione misurate dagli specifici indicatori.

32

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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Tab. 31 - Raccordo tra criticità e azioni da porre in essere

Obiettivi strategici

a) Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica

Azioni Operative

Indagini ad hoc

Indicatore S.01: Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni;

b) Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni c) Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale

Formazione docenti

X X X X X

Miglioramento infrastrutture scolastiche

X

d )Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico

Costruzione reti

Anagrafe edilizia scolastica Anagrafe popolazione scolastica Anagrafe offerta formativa

Attività extracurriculari

e)Aumentare l’offerta di servizi complementari ed al sostegno del diritto allo studio

Integrazione percorsi formativi con realtà socio-economica territoriale Potenziamento ed ottimizzazione servizi di trasporto scolastico e mensa Sviluppo servizi orientamento Sostegno alle famiglie per l’acquisto dei testi scolastici e per il collegiamento Concessione Borse di studio

f)Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione Quadro strategico nazionale 2007-2013

Sostegno dell’offerta formativa a favore degli studenti disabili ed affetti da difficoltà di apprendimento Sostegno dell’offerta formativa a favore delle scuole di montagna Implementazione Sistemi di Qualità Sensibilizzazione docenti test PISA OCSE

Indicatore S.03: percentuali di quindicenni con al massimo il primo livello di competenza in matematica del test PISA effettuato dall’OCSE

X X X X X

X X X X X

X

X

X X

X X

X X

X

X

X

X

X

X

X X

X X

Incremento e rinnovamento dotazioni laboratoriali

Potenziamento capacità progettuali

Indicatori Obiettivo di servizio Istruzione Indicatore S.02: percentuali di quindicenni con al massimo il primo livello di competenza in lettura del test PISA effettuato dall’OCSE

X X X X X X X

33 Obiettivi di servizio2009-2013


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6. PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA

6.1 Fonti di finanziamento e raccordo con le azioni programmabili L’individuazione all’interno del quadro strategico riferito alla politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013 di obiettivi comuni tesi ad assicurare alla popolazione del Mezzogiorno livelli adeguati nell’ambito di alcuni servizi giudicati essenziali per la popolazione, rende più agevole la costruzione di una cornice programmatico-finanziaria all’interno della quale inserire le azioni operative volte a migliorare il sistema dell’istruzione regionale. In particolare, l’azione di miglioramento del sistema scolastico considerato nella sua interezza può contare, oltre che sulle risorse rivenienti dai fondi ordinari nazionali, regionali e degli Enti Locali tesi a garantire il diritto allo studio, sulle risorse finanziarie a valere sui Fondi Strutturali Comunitari (FESR e FSE) e sui Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS) individuate nella specifica Programmazione Operativa a livello Regionale. Non si può non rilevare come la cancellazione delle risorse FAS di interesse strategico nazionale inizialmente programmate per sostenere anche le quattro regioni del Mezzogiorno non Convergenza, e tra queste la Basilicata – decisione adottata da parte del Governo nazionale per fronteggiare la grave crisi economico finanziaria di portata mondiale scoppiata nel corso del 2008 - rischi di compromettere il percorso della Regione in direzione del conseguimento dell’obiettivo di miglioramento del sistema dell’istruzione e delle connesse risorse premiali. Le sole risorse finanziarie riferibili al Miglioramento e valorizzazione del sistema istruzione, pur individuata quale una delle priorità strategiche del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 (Priorità 1) in quanto fattore decisivo per lo sviluppo economico e la coesione sociale di una realtà territoriale, derivano dalle risorse programmate all’interno dei Programmi Operativi della Regione Basilicata (PO FESR 2007-2013, PO FSE 2007-2013, PAR FAS 2007-2013) di cui si forniscono di seguito alcuni elementi informativi finalizzati ad evidenziare le potenzialità di raccordo sinergico a livello programmatico e finanziario. La rilevanza attribuita dalla Regione all’innalzamento della qualità del capitale umano ed al miglioramento del sistema dell’istruzione e della formazione è testimoniata dalla concentrazione di risorse finanziarie sull’ASSE IV Capitale umano del PO FSE Basilicata 2007-2013 che vede allocato circa il 40% dell’intero ammontare finanziario disponibile per l’attuazione del Programma Operativo. L’Asse si articola in 4 obiettivi specifici di cui due appaiono strettamente connessi all’obiettivo di servizio istruzione in quanto rivolti al miglioramento della qualità dei sistemi di apprendimento e ad assicurare la massima partecipazione ai sistemi educativi e formativi di cui viene riportata nel prospetto seguente la relativa articolazione in obiettivi operativi.

34

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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PO FSE Basilicata 2007-2013 – Asse IV Capitale umano Obiettivo specifico

h) Elaborare e introdurre riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l’integrazione e sviluppare l’occupabilità con particolare attenzione all’orientamento -

i – 1) Aumentare la partecipazione all’apprendimento permanente, anche attraverso provvedimenti intesi a ridurre l’abbandono scolastico e le disparità di genere rispetto alle materie.

Obiettivo operativo - miglioramento della qualità di offerta dei diversi sistemi, verifica in modo qualificato e ampio (test PISA) dei progressi nella qualità dell’istruzione; - potenziamento nell’uso delle nuove tecnologie ICT nell’istruzione; - integrazione tra istruzione, formazione e lavoro per promuovere conoscenze spendibili e migliorare l’orientamento e il dialogo con le imprese,l’aggiornamento delle competenze degli operatori e la loro capacità di lavorare insieme..

Risorse finanziarie (MEURO) (non formalmentedefinite)

Iniziative rivolte a tre obiettivi principali: -lotta all’abbandono scolastico (sostegno e accompagnamento dei giovani nei loro percorsi educativi e nella loro socialità, con particolare attenzione alle situazioni di marginalità), -sviluppo di opportunità di apprendimento permanente (strutture ed opportunità educative per adulti, voucher per lavoratori), -sostegno alle donne negli studi scientifici e nei percorsi di studio ove soffrono disparità

Con il PO FESR Basilicata 2007-2013 la Regione si prefigge di migliorare in modo permanente e strutturale l’accessibilità e la qualità dei servizi per la collettività e del singolo contribuendo a creare quelle condizioni di contesto che favoriscono lo sviluppo locale e la competitività territoriale. In tal senso opera l’ASSE VI Inclusione Sociale assumendo espressamente tra le proprie finalità quella di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di servizio istruzione sostenendo un processo di miglioramento degli “ambienti dell’apprendimento” da realizzare agendo prevalentemente sulle dotazioni infrastrutturali e laboratoriali del patrimonio scolastico favorendo la fruibilità dei plessi scolastici anche oltre il normale orario di svolgimento delle lezioni. In particolare è previsto all’interno dell’Asse VI uno specifico obiettivo operativo Riqualificazione del patrimonio scolastico articolato a sua volta nella linea di intervento Polifunzionalità ed allungamento dei tempi di apertura delle scuole. Nel prospetto seguente si riporta l’importo delle risorse finanziarie assegnate con Deliberazione della Giunta Regionale n.46/2009 all’obiettivo operativo ed alla rispettiva linea di intervento sopracitati.

35

Quadro strategico nazionale 2007-2013 Obiettivi di servizio2009-2013


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PO FESR Basilicata 2007-2013 – Asse VI Inclusione sociale

Obiettivo specifico VI.1

Obiettivo operativo VI.1.3

Promuovere la società inclusiva sostenendo la coesione sociale e territoriale e garantendo l’accessibilitò e la qualità dei servizi pubblici e collettivi

Riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico

Linea di intervento VI.1.3.A

Polifunzionalità e allungamento dei tempi di apertura delle scuole

Risorse finanziarie (MEURO)

24,875*

* D.G.R. n. 46/09

Il Programma Attuativo Regionale a valere sulle risorse FAS per il periodo 2007-2013, in breve PAR FAS Basilicata 2007-2013, individua tra le azioni cardine su cui è imperniato il programma quella n.7 volta a Migliorare la qualità del sistema dell’istruzione inserita nella linea di azione II.a.1 Investire sulla qualità del sistema di istruzione a sua volta compresa nell’Obiettivo specifico II.A Valorizzazione del capitale umano ai fini del miglioramento della qualità del sistema di istruzione. L’azione mira espressamente ad elevare le competenze degli studenti agendo sia sul versante degli investimenti infrastrutturali di riqualificazione e di messa in sicurezza degli edifici scolastici nonché del potenziamento delle dotazioni laboratoriali e dei servizi complementari sia sul versante della qualificazione didattica e formazione degli insegnanti, del miglioramento dei processi formativi (introduzione e sensibilizzazione rispetto ai test di valutazione ed autovalutazione, attivazione di attività extracurriculari etc.) nonché della implementazione di sistemi di ausilio rispetto alla programmazione e valutazione scolastica (es. anagrafe scolastica).

Obiettivo specifico II.A Valorizzazione del capitale umano ai fini del miglioramento della qualità del sistema di istruzion

Linea di azione II.a.1

Azione cardine n.7

Risorse finanziarie (MEURO)

Investire sulla qualità del sistema di istruzione

Migliorare la qualità del sistema dell’istruzione

31,140

Le risorse a carattere ordinario fanno capo a strumenti finanziari facenti capo, principalmente, alla L.23/96 “Norme per la sicurezza degli edifici scolastici, alla Legge 289/2002 art. 80 comma 21 "Piano Straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici", all'Intesa Istituzionale n° 7/CU del 28 gennaio 2009 pubblicata sulla GURI n° 33 in data 10.02.2009 "Indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici", all'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3728 del 29.12.2008 per "Interventi sugli edifici scolastici", alla legge 27 dicembre 2006 n° 296 art. 1, comma 626 "Bando per la presentazione delle domande di finanziamento di progetti finalizzati all'adeguamento delle strutture alle vigenti disposizioni in tema di sicurezza e igiene del lavoro o all'abbattimento delle barriere architettoniche negli istituti di istruzione di scuola secondaria di primo grado e superiore" (Bando INAIL). La Regione, inoltre, nell’ambito del Programma Operativo Val D’Agri, finanziato con le risorse rivenienti dalle royalties del petrolio, ha programmato, ed in parte già realizzato, una serie di 36

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interventi nel campo dell’edilizia scolastica a favore dei Comuni facenti parte dell’area interessata dall’attuazione del P.O. stesso. Va rilevato, ancora, che in attuazione della Legge Regionale n.21/79 concernente la promozione di interventi finalizzati a rendere effettivo il diritto allo studio rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e socio-culturale che limitano la frequenza e l’assolvimento dell’obbligo scolastico, la Regione definisce annualmente un Piano regionale che, a partire dal 2008, ha cominciato a superare la dimensione di adempimento normativo per diventare uno strumento di politica integrata – il Piano Regionale Integrato di Diritto allo Studio - in cui far confluire tutte le risorse ordinarie di carattere nazionale e regionale volte a migliorare il sistema dell’offerta dei servizi scolastici coniugando gli obiettivi delle politiche finalizzate a garantire il diritto allo studio con quelle dirette a promuovere il successo formativo e l’innalzamento degli apprendimenti. Il quadro delle risorse finanziarie attivabili ai fini del conseguimento degli obiettivi di servizio potrebbe nel breve periodo sostanziarsi di risorse aggiuntive grazie ad un accordo in corso di definizione tra la Regione Basilicata ed il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca finalizzato ad affidare alla gestione diretta da parte della Regione delle risorse finanziarie destinate ordinariamente alle Direzioni scolastiche regionali per l’attivazione di attività curriculari ed extracurriculari. Nel prospetto di seguito riprodotto sono riportate le risorse finanziarie di cui viene stimata la disponibiltà al 2012 per l’attuazione delle azioni operative finalizzate al conseguimento dei target relativi all’obiettivo di servizio Istruzione. Relativamente al Piano Regionale Integrato di Diritto allo Studio, si fa rilevare che i valori riportati fanno riferimento al solo valore delle risorse stanziate per l’anno scolastico 2009/2010. Va considerato che un equivalente importo di risorse è stato stanziato anche per il precedente anno scolastico 2008/2009 in direzione delle stesse finalità e, pertanto, anche in direzione del perseguimento dell’obiettivo di servizio Istruzione come dichiarato anche nelle premesse del Piano stesso. Per le annualità successive si stima di poter contare su una disponibilità decrescente delle risorse in dipendenza delle scelte del Governo nazionale in merito all’organizzazione dell’offerta formativa scolastica. Inoltre, circa le risorse afferenti al PO FSE 2007/2013, Asse IV Capitale Umano, va evidenziata la già avvenuta attivazione nel corso del 2008 – tramite Avviso pubblico destinato alle scuole pubbliche secondarie di secondo grado - di un ammontare di risorse pari a € 8.220.000,00 destinate all’attuazione di azioni ed interventi integrativi delle attività scolastiche curriculari nell’ambito della strategia regionale di innalzamento degli standard di qualità del sistema scolastico. I progetti selezionati saranno realizzati entro il 31 dicembre 2009.

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Raccordo programmatico finanziario del Piano di Azione con la Programmazione comunitaria, nazionale, regionale Valori in MEURO PO FSE 20072013

Obiettivi strategici

Azioni Operative

a) Implementare strumenti a supporto della programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’offerta scolastica b) Elevare le competenze del personale scolastico per migliorare l’offerta formativa e ridurre gli abbandoni c) Migliorare le strutture scolastiche per aumentare la capacità di trasferimento di conoscenze e l’attrattività del sistema scolastico territoriale

Indagini ad hoc Anagrafe edilizia scolastica Anagrafe popolazione scolastica Anagrafe offerta formativa

d )Elevare le capacità di trasferimento delle conoscenze nel sistema scolastico

Costruzione reti Potenziamento capacità progettuali Attività extracurriculai Integrazione percorsi formativi realtà socio-economica territoriale Potenziamento ed ottimizzazione servizi di trasporto scolastico Sviluppo servizi orientamento Sostegno alle famiglie per l’acquisto dei testi scolastico e per il collegiamento Concessione Borse di studio Sostegno dell’offerta formativa a favore degli studenti disabili ed affetti difficoltà di apprendimento Sostegno dell’offerta formativa a favore delle scuole di montagna Implementazione Sistemi di Qualità Sensibilizzazione docenti test PISA OCSE

e)Aumentare l’offerta di servizi complementari ed al sostegno del diritto allo studio

f)Formare e sensibilizzare il personale scolastico e le scuole sulle metodiche di valutazione e autovalutazione

Formazione docenti

PO FESR 20072013

Fonti di finanziamento Piano integrato Fondi rivenienti da regionale di diritto allo programmi nazionali studio(anno scolastico (comprensivi di quota parte Regione e Enti attuatori) 20092010) l.23/06, L.289//02, bando INAIL, Intesa istituzionale.

P.O. Val D’Agri

0,500 0,250 0,250 8,000

Miglioramento infrastrutture scolastiche Incremento e rinnovamento dotazioni laboratoriali

TOTALE

PAR FAS 2007-2013

4,000

24,875

36,000

6,000

36,000

6,000

11,140

15,000

9,500

00,150

5,000

3,100

8,000 2,100 2,132 0,400 0,140 0,500

31,000

24,875

31,140

8,022

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GLI ATTORI ISTITUZIONALI E LA GOVERNANCE DEL PIANO DI AZIONE

L’architettura istituzionale che è venuta a disegnarsi tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del anni 2000 ha assegnato alle Regioni un ruolo cruciale in materia di organizzazione e programmazione delle politiche in materia di istruzione e formazione. Difatti, alla funzione in materia di programmazione attribuita con il D.Lgs.112/98 è stata affiancata la potestà legislativa esclusiva nel campo della istruzione e formazione professionale e concorrente in materia di istruzione scolastica attribuita con la riforma dell’articolo V della Costituzione nel 2001. Lo Stato conserva la potestà esclusiva in materia di principi fondamentali, di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, di definizione delle norme generali sull’istruzione nonché di disciplina dell’autonomia delle istituzioni scolastiche. Tuttavia, il ritardo nel trasferimento di tutte le funzioni attribuite alle Regioni e la presenza di alcune incertezze nella demarcazione tra le competenze tra Stato e Regione impediscono, di fatto, alle Regioni di sfruttare appieno gli spazi di competenza aperti dalle riforme istituzionali attivate nel campo dell’istruzione comprimendo le potenzialità delle politiche regionali in tema di programmazione ed organizzazione dell’offerta formativa sul territorio regionale. Uno dei principali attori istituzionali in materia di Istruzione resta, dunque, l’Amministrazione centrale, vale a dire il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, che proprio in virtù del ruolo fondamentale che gli viene riconosciuto nell’influenzare i risultati conseguibili nell’ambito del miglioramento scolastico è destinatario di una quota delle risorse premiali destinate all’obiettivo Istruzione. Il livello di sinergia che si svilupperà tra la concertazione dell’azione regionale con quella dell’amministrazione centrale risulterà, pertanto, determinante nel processo di conseguimento dell’obiettivo di servizio Istruzione. E’ nel quadro degli strumenti di concertazione per il miglioramento del sistema dell’Istruzione che si inserisce l’Accordo Quadro in via di definizione tra Regione e MIUR finalizzato a far confluire sul programma regionale di miglioramento dell’offerta formativa le risorse ordinarie destinate alle attività curriculari ed extracurriculari. La Regione, per garantire il successo del Piano di Azione, costruirà una rete collaborativa che veda coinvolti i diversi attori istituzionali presenti sul territorio regionale e che a vario titolo entrano a far parte del sistema organizzativo del sistema dell’istruzione e della formazione vale a dire le Province, i Comuni e le Autonomie Scolastiche. Tra questi, le Province verranno chiamate a svolgere un ruolo strategico sia in materia di riorganizzazione sul territorio regionale del servizio dell’istruzione che in tema di orientamento scolastico e formativo fungendo da raccordo tra il livello centrale, attestato presso la Regione, e quello operativo-territoriale dei Comuni, delle istituzioni scolastiche e dei servizi per l’impiego creando un circolo virtuoso che consenta di avvicinare il sistema dell’istruzione e della formazione professionale a quello del lavoro e delle professioni. In tale direzione, l a Regione ha già posto in essere, nel corso del 2009, una prima forma di collaborazione interistituzionale con le Province, sottoscrivendo una Intesa finalizzata a sostenere e rendere più efficace il sistema di orientamento, istruzione e formazione professionale e di politiche attive del lavoro che prevede tra le finalità il contrasto alla dispersione scolastica ed impegna le Province stesse a dare priorità agli interventi che forniscono apporto agli obiettivi di servizio del QSN 2007-2013.

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8 MODALITA’ ORGANIZZATIVE, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLE AZIONI L’attuazione del Piano di Azione relativo all’Obiettivo di Servizio Istruzione vede formalmente coinvolti all’interno dell’Amministrazione Regionale, il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, incaricato con la D.G.R. 1278 del 6 agosto 2008 , in quanto competente in materia di Istruzione, di definire le azioni per il raggiungimento del citato obiettivo e l’Ufficio Programmazione e Controllo del Dipartimento Presidenza responsabile del raccordo tra le Strutture Regionali ed il DPS del MISE per le attività connesse agli Obiettivi di Servizio. Come si è rilevato nelle parti precedenti del presente Piano, il successo del raggiungimento dell’obiettivo di servizio istruzione è connesso ad una molteplicità di fattori che investono anche gli aspetti infrastrutturali e di dotazione laboratoriale delle sedi scolastiche che sono stati fatti oggetto, pertanto, di alcune azioni operative individuate nell’ambito degli obiettivi strategici. Tra le Strutture Regionali coinvolte nel raggiungimento dell’Obiettivo Istruzione, pertanto, viene ricompreso anche il Dipartimento Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità che ha specifica competenza in materia di edilizia degli edifici scolastici e relative attrezzature con cui il Dipartimento Formazione stabilirà uno stretto raccordo ai fini dell’attuazione delle azioni del Piano. La peculiarità dell’obiettivo istruzione risiede nella difficoltà di stabilire un rapporto preciso e misurabile di causalità tra le azioni di cui si prevede la realizzazione e risultati conseguibili. Circa il sistema degli indicatori da sottendere al Piano di Azione, pertanto, si farà riferimento agli indicatori di realizzazione individuati relativamente al monitoraggio dell’attuazione della politica unitaria regionale per verificare l’avanzamento degli interventi programmati in relazione alle differenti azioni operative. La definizione delle analisi valutative in itinere avverrà coerentemente con il Piano di valutazione definito a livello regionale all’interno del quale sono già delineate alcune prime domande valutative. che riguardano il sistema dell’istruzione ed i risultati perseguiti dall’obiettivo di servizio in particolare. 9

MODALITA’ PER LA PUBBLICITA’ E LA COMUNICAZIONE DELLE AZIONI

La buona riuscita delle azioni previste nel Piano di Azione passa necessariamente attraverso una campagna di comunicazione, informazione e pubblicità efficace ed efficiente, in grado non solo di informare sulle attività svolte e diffondere i risultati raggiunti per garantire la trasparenza delle azioni e sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto di coinvolgere attivamente i destinatari al fine di perseguire tutti insieme il medesimo obiettivo. Le strategie di pubblicità e di comunicazione hanno quali principali finalità:

la diffusione degli obiettivi delle azioni e delle attività da attuare, sia verso i beneficiari potenziali che verso il grande pubblico; l’informazione mirata agli attori coinvolti al fine di garantirne la partecipazione e favorire lo scambio di idee e di esigenze; la presentazione dei risultati e delle modalità di lavoro adottato; l’informazione rivolta al grande pubblico.

Per fare in modo che le attività di informazione e pubblicità siano realmente efficaci è necessario organizzare il piano di comunicazione per step, diversificandone i contenuti e le modalità in relazione al destinatario. A tal fine le attività si divideranno in:

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1. comunicazione interna: azioni di informazione rivolte ai diversi uffici regionali coinvolti al fine di far conoscere gli obiettivi da raggiungere e di collaborare per la programmazione, la gestione e l’attuazione delle attività previste nel piano attraverso: presentazione del piano; brain storming (momento di confronto e scambio di idee per tracciare il percorso da seguire); corrispondenza; incontri periodici per discutere dell’avanzamento dei lavori e per l’analisi e il superamento delle criticità emergenti in fase di attuazione; implementazione sito web; 2. comunicazione organizzativa: si pone come uno strumento fondamentale per incidere sull’aspetto operativo dell’organizzazione dell’azione e sulla sua identità. Prevede azioni di informazione e comunicazione verso tutti quei soggetti effettivi e potenziali – target potenziale – che potrebbero essere attivamente coinvolti nell’organizzazione dell’azione, al fine di favorire la collaborazione interistituzionale e il processo di concertazione degli interventi con le parti sociali: scuole; imprese; enti di formazione; operatori sociali. Le attività che rientrano in questo ambito sono:

eventi/partecipazione a saloni; convegni; seminari; workshop; brochure informative; locandine; newsletter; mailing list

3. comunicazione esterna: prevede azioni per informare il grande pubblico sulle attività svolte e sui risultati raggiunti attraverso: manifesti pubblicitari; grandi eventi; pubblicità su quotidiani, giornali e riviste; passaggi radio e Tv locali; sito web; pubblicazioni; brochure informative; locandine; gadgets.

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