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Un abbandono doloroso
SEGA saluta per sempre le sale giochi in Giappone
L'addio è di quelli importanti che segna la fine di un’era e metterà tristezza in chi è appassionato di amusement e di sale giochi, anche se non ha mai messo piede in Giappone. Nei giorni scorsi SEGA Sammy ha annunciato di aver ceduto il restante 14,9% delle azioni della sua divisione SEGA Entertainment – quella che si occupa della gestione delle sale giochi in Giappone – a Genda (Global Entertainment Network for Dreams and Aspirations) che avendo già acquisito nel dicembre 2020 l’85,1% delle azioni, ne diventa così l’unico proprietario. La nuova società prenderà il nome di Genda GiGO Entertainment. È la fine di un’epoca che segna il definitivo addio di SEGA al mondo delle sale giochi. A seguito della vendita, il suo logo verrà infatti rimosso da tutti i 196 centri arcade della nazione e il marchio cambiato in Genda GiGO. “Cominceremo con i centri Ikebukuro, Akihabara e Shinjuku di Tokyo, per poi passare a tutti gli altri” ha comunicato Hisashi Kataoka, presidente di Genda GiGO. E il direttore Sho Kataoka sul suo profilo Twitter, ha cinguettato: “Ringraziamo SEGA per i suoi 56 anni di storia nel settore arcade e speriamo di essere un’oasi che disseterà la sete di vero intrattenimento che c’è nelle persone. GiGO è l’acronimo di Get into the Gaming Oasis, cioè Entra dell’oasi del gioco”. SEGA aveva aperto le sue prime sale in Giappone negli anni Sessanta e durante gli anni Novanta, quando il marchio era all’apice della sua popolarità, ne contava oltre mille nella nazione. Purtroppo la pandemia con i lockdown e le misure restrittive susseguitesi negli ultimi due anni, si è fatta sentire pesantemente, portando l’azienda all’amara decisione di uscire in modo totale dal business delle sale giochi. L’eco sulla stampa e soprattutto sui social è stato grande: in tutti, parole di rammarico e tanta nostalgia per i tempi d’oro. Detto questo, SEGA dovrebbe comunque continuare a produrre videogiochi, per cui lo storico logo blu e bianco, se non all’ingresso dei locali probabilmente continuerà a esserci nei cabinet delle macchine al loro interno.
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